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Cambia il mondo
É tipico di ogni generazione ritenere, con un pizzico di ingenuità e orgoglio, di essere la prima testimone di inauditi cambiamenti sociali, che “ai miei tempi” o “chissà dove finiremo”. É vero però che il ritmo della rivoluzione tecnologica in corso ha se non altro una velocità nuova:
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ci evolviamo al ritmo dei microcircuiti e della
rete, quasi trascinati da una forza aliena che ci catapulta in avanti. E la dimensione umana che è più lenta per natura, con le sue fragilità, ai virus ad esempio, e il suo bisogno di fisicità, ne è scossa.
É un intero mondo che cambia. Va detto subito che la più importante transizione odierna non è neppure quella digitale bensì quella energetica, in risposta tardiva alla crisi climatica. Tra i campi del cambiamento, poi, ci sono l’economia di mercato sempre più globale, su cui spadroneggiano poche mega-imprese, il lavoro con la robotica e l’automazione, la medicina con impensate potenzialità, non ultima l’identità sessuale e di genere; infine, l’intera percezione di sé e del mondo al tempo dei social. Si pensi alla recentissima suggestione del “metaverso” di Facebook, anzi di Meta, che teorizza di realizzare qualcosa che fa pensare a Ready Player One o Black Mirror.
Sarebbe poco lungimirante trascurare questi temi nel nostro educare quando non li avessimo approfonditi come Capi. Per fortuna abbiamo un metodo, una storia e oggi anche Strategie Nazionali, ben centrati sul porsi in cammino e sul saper cambiare noi stessi e magari anche la società.
Viviamo ogni anno i Passaggi: una specificità scout, per la quale l’educando cambia ambiente, modalità, capi e compagni ogni 4 anni. Una crescita insita quindi nella struttura stessa a Branche, secondo la quale ogni ragazza e ragazzo vive un percorso simbolico e materiale nel quale si dà obiettivi per cambiare in meglio. La stasi non è contemplata.
La Chiesa ha poi in sé da più di un secolo una ricca dottrina sociale che parla della società e dei suoi modelli economici e politici. Papa Francesco, con le sue ultime Encicliche Laudato si’ e Fratelli Tutti, è intervenuto in modo esplicito e fruibile (!), criticando la globalizzazione quando sfrutta le persone e appiattisce le differenze e auspicando un cambio di rotta verso un’Ecologia integrale che metta insieme Creato, interiorità e fraternità umana. É già tutta la Bibbia, comunque, a parlarci di cambiamento e di conversione: dal popolo ebraico in cammino a Gesù col suo “Vieni e seguimi”.
Nel cambiamento c’è una forte dinamica
educativa: quali valori accogliere o trattenere, quali comportamenti mutare, che direzione prendere, come interagire con gli altri. Così, Agesci non educa tanto a difendere una posizione, anche fosse “il fortino di noi scout”, ma a trovare la propria e altrui felicità in una dinamica di uscita.
“La strada è tanto lunga e il freddo già ci assal”
ma…
“Non esiste buono o cattivo tempo, esiste buono o cattivo equipaggiamento.”
Buona lettura,
Francesco
ps: tempi di cambiamento anche per SIL. Dopo una fruttuosa riunione col Comitato Regionale, stiamo progettando il futuro. L’anno in corso sarà -appunto- di transizione.