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pag Ula Ula - That's an irish lullaby
A cura di Andrea Borneto Arte, Scout e Rock&Roll
Ula Ula - That's an irish lullaby
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Le origini della ninnananna più famosa della giungla
“Ula Ula Ula, è sera e stanchi siam, ula ula ula, la giungla tacerà...” Quante volte l’abbiamo cantata per far addormentare i fratellini e le sorelline del branco, al cader di una giornata di campo o di un bivacco. Ebbene questa magica melodia ha un’origine molto interessante: è una ninnananna molto in uso soprattutto nel nord america ma è originaria dell’europa. I versi originali sono “Too-ra-loo-ra-looral Too-ra-loo-ra-li”, parole nosense che indicano il suono del flauto. Il primo testo che utilzzò questa strano gioco di parole (turelurelu)fu una canzone di Natale francese del 1720 “Patapan”. Nel 1837 invece fu pubblicata una filastrocca umoristica sulla rivista The New Monthly Magazine che ne presentava la versione inglese (toora loora lo). Nel 1913 fu scritta la prima versione originale della canzone: Too-Ra-Loo-Ra-Loo-Ral (That’s an Irish Lullaby), per il musical teatrale Shameen Dhu, dall’attore e liricista James Royce Shannon. Il singolo originale venne registrato su un 78 giri con la voce della star di Broadway Chauchey Olcott. Ma è per merito della versione successiva che divenne poi popolare trasversalmente anche al di fuori dell’America. Fu incisa da Bing Crosby, uno dei cantanti più famosi di sempre, nonché l’inimitabile voce calda e profonda di “White Christmas” (il singolo discografico più venduto della storia), che dal 1942 ci accompagna ad ogni Natale, e, ci dispiace per il buon Michael Bublè, ma rimane insuperabile. Nel 1944 nel film La mia via, “Going my way” in originale, Bing Crosby interpreta un giovane prete che deve sostituire un anziano parrocco, ormai prossimo alla pensione, che è inconsapevole di questo cambio
generazionale; la pellicola si sviluppa su questo simpatico rapporto, inizialmente conflittuale alternandosi ai pezzi musicali in cui Crosby spadroneggia. Il film fu un successo, vinse ben 7 oscar, tra cui miglior attore (proprio a Crosby) e miglior canzone (Swinging on a star). La ballata irlandese “Too-Ra-Loo-ra” è presentata nella sua versione classica di ninnananna notturna, ed è cantanta dal giovane prelato al vecchio in un momento di riconciliazione, dato anche dall’apertura dei ricordi verso le proprie madri e dall’apertura (fisica) di un carillon che ne suona il motivo soave. Quella scena risultò una delle scene madri del film e fu così popolare che nel 1950, Jerry Lewis e Dean Martin ne fecero una piccola parodia in uno dei loro film musicali, intitolato Il sergente di legno, “At war with the army” in originale, in cui interpretano due soldati bighelloni, molto più dediti alle donne e al varietà che alla guerra. La scia di popolarità non si limita al grande schermo, infatti nel 1983 “too-ra-loo-ra” è fulcro di una simpatica gag della serie “Cheers”, nella quale Carla cerca di far addormentare il figlioletto dalla cornetta del bar, cantando, aiutata da tutto il pub, la famosa ninnananna della libellula irlandese. Nel 1992 è Steve Martin a performare bislaccamente la canzone nella commedia Moglie a sorpresa, “Housesitter” in originale, diretto da Frank Oz. E non potevano mancare i Simpson che per ben due volte utilizzano la ballad:
• Nel 1993, nella puntata della quinta stagione in cui Homer forma un
Barbershop Quartet e scova Barney in bagno a cantare divinamente, tra un rutto e l’altro, “too-ra-loo-ra”. • Nel 2008, nella prima puntata della ventesima stagione è invece Lisa ad intonare la canzone, nel giorno della festa irlandese di San Patrizio, per riappacificare lo scontro in strada che attendeva i verdi irlandesi dell’Eire contro gli arancioni del Nord Irlanda.
“Too-ra-loo-ra-loo-ral Too-ra-loo-ra-li Toora-loo-ra-loo-ral That’s an Irish lullaby” ecco come suonava originariamente il nostro ula ula. La nostra ninnananna proviene dal volo lontano e leggero di una libellula irlandese e chissà che, anche nella Giungla, all’imbrunire, ne voli una tra gli stagni vicino alla Waingunga, per Mowgli e per il branco del popolo libero.