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Latte, allevatori fiduciosi dopo l’accordo lombardo

L’INTESA RAGGIUNTA NELLA VICINA REGIONE FISSA LA QUOTAZIONE ALLA STALLA A 57,5 C/L DA FEBBRAIO A GIUGNO. INTANTO TRA GLI ALLEVATORI PREOCCUPA LA SICCITÀ

Si è discusso della tenuta del prezzo e degli scenari futuri del comparto latte nel corso della recente sezione Latte di Confagricoltura Cuneo. L’incontro si è svolto a margine dell’intesa sul prezzo alla stalla siglata in Lombardia. L’accordo raggiunto tra gli allevatori che consegnano a Italatte ha una durata di 6 mesi (fino a giugno 2023) e si attesta su un valore medio di 57,91 c/l, in crescita di quasi un centesimo rispetto alla cifra che aveva caratterizzato il semestre precedente, cioè 57 centesimi. Soddisfazione per il risultato è stata espressa dal presidente di Confagricoltura Lombardia e della Li-

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57,91c/l

Latte Quotazione

bera Associazione Agricoltori Cremonesi Riccardo Crotti, e da Francesco Martinoni, a capo della Fnp Latte di Confagricoltura.

Accordo “soddisfacente”

Un prezzo definito da più parti come “ragionevole e soddisfacente”, raggiunto durante una stagione difficile per via delle continue contrattazioni sul latte. Per la precisione, l’intesa fissa la quotazione alla stalla a 60 c/l a gennaio, e a 57,5 nei 5 mesi successivi. “L’intesa permette di dare un po’ di respiro alle aziende in un periodo ancora segnato dal livello molto elevato dei costi di produzione”, sottolinea Crotti. Giudizio positivo “per un accordo di medio periodo che dà stabilità al mercato” viene espresso anche da Martinoni: “Ciò permette alle aziende di lavorare con serenità e soprattutto di fare programmi su basi affidabili”. Dal canto suo, Maurizio Roldi, presidente della Federazione Latte di Confagricoltura Lombardia, evidenzia la positività di un punto d’incontro che rispetta i termini di scadenza della proroga precedente, “alzando un po’ l’asticella della remunerazione e quindi i margini delle imprese; in questo modo si pongono basi di un certo interesse per la trattativa che riguarderà il secondo semestre dell’anno e partirà da circa 58 c/l”.

Enrico Racca

E in Piemonte?

Ma come si guarda in Piemonte all’accordo lombardo? Tommaso Visca, presidente Confagricoltura Torino, commenta: “In questa prima parte dell’anno c’è un leggero calo nel mercato a livello di richiesta di prodotto, fattore determinato dalla stagionalità. Sappiamo infatti che nel periodo invernale si produce di più e si consumano meno prodotti freschi. Il calo è molto marcato su polvere di latte e burro, sui formaggi si sente meno. A mio avviso l’entità di questo ribasso è alla base anche dell’accordo lombardo”. Calo che si avverte molto in regione: “Oggi il prezzo del latte spot è di poco oltre i 50 c/l. La flessione di mercato c’è e bisogna tenerla pre- sente anche per via del costante aumento dei prezzi delle materie prime: soia e mais, infatti, rispetto a pochi mesi fa costano il doppio, come gasolio ed elettricità. Questo per dire che anche chi riuscisse a farsi pagare il latte 60 c/l coprirebbe a malapena i costi. La remuneratività è lontana”.

Siccità e Pac incerta

“La Lombardia è sempre un riferimento per la stipula degli accordi - aggiunge Guido Oitana, presidente della sezione Latte di Confagricoltura Piemonte -. Speriamo si possa arrivare anche da noi a quelle cifre. In questo momento viviamo una situazione di stallo: i prezzi del mangime, seppur in discesa, restano alti e sappiamo già che con la bella stagione dovremo affrontare il problema della siccità”. Dice la sua anche Enrico Racca, presidente sezione Lattiero casearia di Confagricoltura Cuneo: “Nei mesi scorsi c’è stato un buon momento per il prezzo (salito fino a 59,5 c/l, ndr), ma ora è già sceso di qualche centesimo. Occorrerebbe un valore stilato sulla base di una tabella qualità univoca e che tenesse conto dell’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia che fortunatamente si sono assestati, pur rimanendo elevati”. Altro problema sarà la siccità: “Con l’arrivo della bella stagione e con l’assenza di acqua sarà a rischio l’autoproduzione dei mangimi da dare alle mandrie”. Problemi a cui si aggiunge anche l’incertezza delle norme della nuova Pac e il poco tempo dato per la loro applicazione, che influiscono negativamente su una corretta gestione aziendale.

Frisitali

Tornando alla sezione Latte, nel corso dell’incontro Fabio Curtò, consigliere di Frisitali, ha presentato al gruppo di lavoro la nuova associazione nazionale frisona italiana indipendente nata per volontà degli allevatori e grazie all’impegno di molte Unioni Agricoltori. Per maggiori informazioni è attivo il sito www.frisitali.it.

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