La Metallurgia Italiana - n.5 maggio 2021

Page 1

La

Metallurgia Italiana

International Journal of the Italian Association for Metallurgy

n. 5 maggio 2021 Organo ufficiale dell’Associazione Italiana di Metallurgia. Rivista fondata nel 1909


La Metallurgia Italiana International Journal of the Italian Association for Metallurgy Organo ufficiale dell’Associazione Italiana di Metallurgia. House organ of AIM Italian Association for Metallurgy. Rivista fondata nel 1909

Direttore responsabile/Chief editor: Mario Cusolito Direttore vicario/Deputy director: Gianangelo Camona Comitato scientifico/Editorial panel: Livio Battezzati, Christian Bernhard, Massimiliano Bestetti, Wolfgang Bleck, Franco Bonollo, Bruno Buchmayr, Enrique Mariano Castrodeza, Emanuela Cerri, Lorella Ceschini, Mario Conserva, Vladislav Deev, Augusto Di Gianfrancesco, Bernd Kleimt, Carlo Mapelli, Jean Denis Mithieux, Marco Ormellese, Massimo Pellizzari, Giorgio Poli, Pedro Dolabella Portella, Barbara Previtali, Evgeny S. Prusov, Emilio Ramous, Roberto Roberti, Dieter Senk, Du Sichen, Karl-Hermann Tacke, Stefano Trasatti Segreteria di redazione/Editorial secretary: Valeria Scarano Comitato di redazione/Editorial committee: Federica Bassani, Gianangelo Camona, Mario Cusolito, Carlo Mapelli, Federico Mazzolari, Valeria Scarano Direzione e redazione/Editorial and executive office: AIM - Via F. Turati 8 - 20121 Milano tel. 02 76 02 11 32 - fax 02 76 02 05 51 met@aimnet.it - www.aimnet.it Immagine in copertina: Shutterstock

siderweb LA COMMUNITY DELL’ACCIAIO

Gestione editoriale e pubblicità Publisher and marketing office: siderweb spa Via Don Milani, 5 - 25020 Flero (BS) tel. 030 25 400 06 - fax 030 25 400 41 commerciale@siderweb.com - www.siderweb.com La riproduzione degli articoli e delle illustrazioni è permessa solo citando la fonte e previa autorizzazione della Direzione della rivista. Reproduction in whole or in part of articles and images is permitted only upon receipt of required permission and provided that the source is cited. Reg. Trib. Milano n. 499 del 18/9/1948. Sped. in abb. Post. - D.L.353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB UD siderweb spa è iscritta al Roc con il num. 26116


La

Metallurgia Italiana

International Journal of the Italian Association for Metallurgy

n. 5 maggio 2021 Organo ufficiale dell’Associazione Italiana di Metallurgia. Rivista fondata nel 1909

Editoriale / Editorial

Numero speciale sulle prove meccaniche

a cura di Ing. G. Toldo......................................................................................................................... pag.04

Memorie scientifiche / Scientific papers Prove meccaniche / Machanical tests Failure analysis di ruote dentate

P. Cerchier, E. R. Dal Piaz, L. Pezzato, A. Zambon, M. Dabalà, I. Calliari .................................................... pag.06

Studio a compressione statica di pannelli honeycomb static compression

G. Costanza, S. Ferrigno, M.E.Tata ......................................................................................................pag.13

n. 5 maggio 2021

Anno 113 - ISSN 0026-0843

Lega A357 prodotta mediante SLM: studio del comportamento tribologico in condizioni di strisciamento non lubrificato

L. Lorenzetti, L. Tonelli, L. Ceschini, C. Martini.................................................................................... pag.22

Elettroerosione a filo / Wire EDM Comparative Machining characteristics studies on SS 304 using coated and uncoated brass wire through Wire EDM

T. Suresh, K. Jayakumar, G. Selvakumar, S. Ramprakash.................................................................... pag.32

indice

Attualità industriale / Industry news

Comportamento a compressione a temperatura elevata di schiume di Al a porosità chiusa

a cura di: G. Costanza, M. E. Tata......................................................................................................... pag.44

Scenari / Industry news

Divagazioni sulle Prove Meccaniche

a cura di: Ezio Trentini....................................................................................................................................... pag.52

Atti e notizie / AIM news

Resconto Webinar Economia circolare per la nuova vita dei materiali

a cura di: Enrico Malfa, Diretto Ricerca & Sviluppo di Tenova................................................................... pag.57

Eventi AIM / AIM events ....................................................................................... pag.58 Comitati tecnici / Study groups ............................................................................ pag.60 Cicpnd cambia Governance ................................................................................... pag.61 Normativa / Standards .......................................................................................... pag.62


editoriale - editorial

L’AIM è riuscita non solo a dare continuità all’organizzazione di questo evento, ma anche a rinnovarne il successo.

AIM has managed not only to give continuity to the organization of this event, but also to renew its success.

Ing. Giantonio Toldo Element Materials Technology - Presidente del Comitato Tecnico AIM Controllo e Caratterizzazione Prodotti

NUMERO SPECIALE SULLE PROVE MECCANICHE

SPECIAL ISSUE ABOUT MECHANICAL TESTS

Il presente numero de “La metallurgia Italiana”, raccoglie,

This issue of "La metallurgia Italiana" collects, among the

tra le altre, una selezione di memorie presentate nella ses-

others, a selection of papers presented during the session

sione dedicata alle proprietà meccaniche dei materiali del

dedicated to the mechanical properties of materials of the

38° convegno nazionale dell’Associazione Italiana di Me-

38th national conference of the Italian Metallurgy Associa-

tallurgia.

tion.

Anche questo convegno, si è svolto in modalità remota,

This conference took place remotely, as it has been hap-

come ormai da tempo accade per la maggior parte delle

pening for some time yet, for most of the AIM events and

manifestazioni AIM e non solo. Nonostante questa modali-

beyond. Although this new meeting method inevitably ta-

tà inevitabilmente tolga qualcosa dal punto di vista umano,

kes something away from the human point of view, limiting

limitando l’interazione fra i partecipanti, non ha tolto niente

the interaction between the participants, it has not taken

alla qualità delle memorie proposte, che sono, a mio avvi-

anything away from the quality of the proposed memories,

so, di grande interesse e testimoniano come il settore dei

which are, in my opinion, of great interest and testify how

materiali sia sempre in grande fermento e alla base del pro-

the materials sector is always in great ferment and the basis

gresso tecnologico.

of technological progress.

Durante la sessione che ho avuto il piacere di presiedere

During the session that I had the pleasure of chairing to-

assieme all’ing. Mario Cusolito e all’ing. Igor Giroletti, sono

gether with Eng. Mario Cusolito and Eng. Igor Giroletti,

stati presentati otto lavori. Ne abbiamo selezionati due che

eight works were presented. We have selected two that

troverete scorrendo le pagine della rivista. Il primo riguar-

you will find in the following pages of the magazine. The

da lo studio del comportamento a compressione a tempe-

first concerns the study of the high temperature compres-

La Metallurgia Italiana - Maggio 2021

pagina 4


ratura elevata di schiume di alluminio. Il lavoro ci è piaciuto

sion behavior of aluminum foams. We particularly liked the

particolarmente perchè tratta un materiale ancora poco

paper because it deals with a material that is not yet wide-

diffuso ma ricco di potenzialità. Il secondo lavoro è una

spread but rich in potential. The second work is a “failure

“failure analysis” di un componente meccanico. La FA è un

analysis” of a mechanical component. FA is such a broad

argomento talmente ampio e multidisciplinare, che non

and multidisciplinary topic that you never get tired of di-

ci si stanca mai di parlarne e dal quale si attingono sempre

scussing it and from which interesting ideas are always

spunti interessanti. Non è un caso infatti, che il corso di

drawn. In fact, it is no coincidence that the Failure Analysis

Failure Analysis sia da sempre uno dei più seguiti fra quelli

course has always been one of the most followed among

proposti dall’AIM.

those offered by AIM.

Ci tengo a ringraziare tutti quelli che hanno contribuito

I would like to thank all those who contributed to the orga-

all’organizzazione del convegno e che vi hanno parteci-

nization of the conference and who attended it. Despite the

pato. Nonostante le mille difficoltà, imposte dal periodo,

many difficulties imposed by the period, AIM has managed

l’AIM è riuscita non solo a dare continuità all’organizzazio-

not only to give continuity to the organization of this event,

ne di questo evento, ma anche a rinnovarne il successo.

but also to renew its success.

Colgo l’occasione per ricordare i prossimi appuntamen-

I take this opportunity to remember the upcoming AIM ap-

ti AIM ed in particolare il corso di prove meccaniche che

pointments and in particular the mechanical testing course

si terrà il 26-27 ottobre e il 9-10 novembre. Con l’auspicio

to be held on October 26-27 and November 9-10. With the

che nei prossimi mesi si assista ad un marcato rallentamen-

hope that in the coming months there will be a significant

to della pandemia e il corso si possa svolgere nelle condi-

slowdown of the pandemic and it will be possible to hold

zioni di una ritrovata serenità che torni a farci incontrare di

the course in the conditions of a newfound serenity that

persona.

will let us meet again in person.

La Metallurgia Italiana - May 2021

pagina 5


Memorie scientifiche - Prove meccaniche

Failure analysis di ruote dentate P. Cerchier, E. R. Dal Piaz, L. Pezzato, A. Zambon, M. Dabalà, I. Calliari

Questo studio consiste in una failure analysis di ruote dentate montate su di una macchina agricola soggette a rotture

dei denti avvenute in esercizio. Due ruote sono state oggetto di analisi metallografiche, composizionali e fotografiche, nonché di prove di micro durezza e di osservazioni al microscopio elettronico. Le analisi fotografiche hanno subito

evidenziato una forte usura delle superfici del dente. Nonostante il meccanismo di rottura sia attribuibile alla fatica, non erano visibili le classiche linee di spiaggia sulla superficie di frattura e ciò probabilmente a causa del basso numero di cicli

che hanno portato alla rottura delle ruote dentate. L’analisi della composizione e della microstruttura dell’acciaio non hanno evidenziato criticità. Erano infatti presenti all’interno del materiale solfuri ma non in quantità tale da giustificare

il cedimento. In conclusione il materiale delle ruote non presentava anomalie pertanto le cause del cedimento degli organi analizzati erano da ricercarsi in un’errata progettazione degli stessi o in un loro errato montaggio.

PAROLE CHIAVE: FAILURE ANALYSIS, RUOTE DENTATE, ACCIAIO DA CARBOCEMENTAZIONE

INTRODUZIONE

Le ruote dentate sono organi meccanici utilizzati per trasmettere tra due alberi un moto rotatorio (momento meccanico) con un rapporto di trasmissione costante attraverso l’ingranamento di denti a profilo coniugato.

Le ruote dentate vengono classificate principalmente nelle seguenti due categorie: cilindriche con denti paralleli

all’asse di rotazione e cilindriche a denti elicoidali, in cui i denti sono inclinati rispetto all’asse.

Quest’ultime, grazie al graduale ingranamento, risultano essere meno rumorose; inoltre, a causa della maggiore

superficie di contatto che le caratterizza, a parità di coppia scambiata, consentono di ridurre l’usura dei denti dovuta al contatto fisico.

Il mercato degli ingranaggi è molto vasto ed i settori in cui sono più utilizzati sono quello alimentare (impianti di

macinazione, agitatori, nastri trasportatori, etc.), l’industria

aeronautica (sistemi in motori ad elica o dispositivi per il

P. Cerchier, E. R. Dal Piaz, L. Pezzato, M. Dabalà, I. Calliari Dipartimento di Ingegneria Industriale,

Università degli Studi di Padova, Padova

A. Zambon

Dipartimento di Tecnica e Gestione dei Sistemi Industriali, Università degli Studi di Padova, Vicenza

controllo dei velivoli), l’automazione (robot industriali, posizionatori di precisione, attrezzature a funzionamento

intermittente, …) e quello dei mezzi di trasporto (dal settore automobilistico ai mezzi agricoli) [1]. Nel triennio 2013-2015

il mercato europeo degli ingranaggi ha avuto picchi attorno ai 9,4 miliardi di euro. Di questo mercato, Germania ed Italia

risultano essere i principali fornitori, in grado di soddisfare circa il 70% della domanda (43% Germania, 27% Italia) [2].

Il materiale maggiormente impiegato per la produzione La Metallurgia Italiana - Maggio 2021

pagina 6


Scientific papers - Mechanical tests

delle ruote dentate è l’acciaio. È molto importante che l’acciaio

possegga

elevata

durezza

superficiale,

che

garantisca contro il danneggiamento per usura, ma anche un’adeguata resistenza meccanica e buona tenacità contro i fenomeni di fatica flessionale. I

trattamenti

termochimici

consentono

di

ottenere

entrambe le proprietà nello stesso componente. Infatti il trattamento termico massivo, quale la bonifica, conferisce

al pezzo resistenza e tenacità mentre il trattamento superficiale (cementazione o nitrurazione) produce un

sensibile incremento della durezza sulla superficie del dente inducendo, al contempo, stati tensionali residui di compressione.

Pertanto, benché vi siano molte applicazioni in cui le ruote dentate entrano in esercizio senza essere indurite superficialmente, per tutte le applicazioni speciali ove è

richiesta elevata affidabilità della costruzione meccanica

è invece abituale eseguire trattamenti di cementazione o nitrurazione.

Di questi la cementazione, o carburazione, è il trattamento

più impiegato: in questo caso la ruota viene tenuta per circa

si può incorrere nel fenomeno di iper-cementazione, con la

formazione di tensioni residue di trazione e che possono risultare in seguito particolarmente dannose a causa della formazione di micropitting. Lo spessore dello strato deve

essere limitato a quanto riportato nelle caratteristiche

tecniche e dal comportamento in esercizio dell’ingranaggio, in quanto la tenacità a frattura del materiale tende a diminuire

a seguito del processo di indurimento effettuato con processi termochimici. Per tali ragioni, la profondità ottimale

dovrebbe essere contenuta entro un certo intervallo, in funzione della dimensione del pezzo da trattare [6, 7].

Un corretto trattamento di carbocementazione è quindi molto importante per evitare la rottura del componente in esercizio, ma non è l’unico fattore a determinarne l’affidabilità.

I vari tipi di cedimenti della ruota dentata possono essere raggruppati sotto tre grandi famiglie: 1) cedimenti per fatica flessionale al piede del dente; 2) cedimenti per

danneggiamento superficiale e sub-superficiale (fatica da contatto); 3) cedimenti per grippaggio (scuffing o scoring).

I cedimenti per grippaggio sono di solito collegati a fenomeni

2-5 ore ad una temperatura compresa fra 825°C e 925°C in

di scarsa o carente lubrificazione che si instaurano per via

fase gli strati più superficiali del pezzo adsorbono carbonio

temperatura e carico trasmesso.

il pezzo viene temprato in olio e rinvenuto a temperature

molto più complesse giacché entrano in gioco attivamente

L'indurimento superficiale si manifesta per fenomeni di

prodotto dal contatto ripetuto in zone prossime alla

base ferro che, dopo tempra, assume struttura martensitica.

causa meno comune e può manifestarsi nel caso molto raro

con spessori efficaci dell’ordine di 1-3 mm. Al termine del

non adatti, che hanno subito un errato trattamento termico

le operazioni di lavorazione di finitura (rettifica) per via delle

[8].

a seguito della tempra.[3]

comparativa su due ruote dentate che ha permesso di

determinata la qualità del trattamento termochimico. Il

coinvolti nel manifestarsi dei cedimenti. La failure analysis,

interessata da benefici stati tensionali di compressione

perché, identificando le cause di rottura di un componente,

particolare, il comportamento a fatica del componente

che l’incidente si ripeta.

atmosfera gassosa ricca in monossido di carbonio. In questa

delle condizioni operative imposte da velocità di rotazione,

raggiungendo un tenore dello 0,7÷0,9%. Successivamente

Le rotture imputabili a fenomeni di fatica da contatto sono

comprese fra 150°C e 200°C.

sia il materiale scelto, sia lo stato di sollecitazione locale

soluzione solida interstiziale del carbonio nella matrice a

superficie. Infine la rottura per fatica a piede del dente è la

Le durezze raggiungibili sono comprese tra i 700 e i 900 HV,

di un errato dimensionamento, dell'impiego di materiali

trattamento di cementazione è sempre necessario effettuare

o ancora dell’errato montaggio dell'organo di trasmissione

inevitabili deformazioni indotte sulla dentatura in particolare,

In questo lavoro viene descritta una failure analysis

Lo strato indurito efficace è il riferimento tramite cui viene

discriminare quali fossero i meccanismi prevalentemente

motivo principale risiede nel fatto che l’entità della zona

o analisi delle rotture, è uno studio molto importante

aumenta al crescere della profondità di indurimento. In

è possibile prendere i provvedimenti necessari per evitare

risulta essere migliore con l’aumentare della profondità di cementazione [4, 5].

D’altro canto, un trattamento troppo spinto con un eccessivo

spessore dello strato indurito è controproducente in quanto La Metallurgia Italiana - May 2021

pagina 7


Memorie scientifiche - Prove meccaniche

MATERIALI E METODI

Il presente studio si propone di identificare le cause di alcune rotture di ruote dentate che erano parte della trasmissione di un trinciaerba (Figura 1). Le rotture si sono verificate ripetutamente e dopo poche ore di lavoro.

Fig.1 - Immagine delle ruote dentate nell’ambiente di lavoro / gear wheels in the workplace Sono state quindi analizzate due di queste ruote coniche, di diametro di 155mm. Una ruota, denominata A (Fig. 2a), sebbene

possedesse ancora tutti i denti, presentava due cricche profonde alla base di due denti adiacenti, mentre l’altra ruota, denominata B (Fig. 2b), aveva due denti rotti in posizione adiacente

Fig.2 - Immagine delle ruote dentate analizzate: una ruota con cricche alla base del dente (a) ed una con rottura di due denti adiacenti (b) / Image of the analyzed gear wheels: a wheel with cracks at the base of the tooth (a) and one with breakage of two adjacent teeth (b)

La Metallurgia Italiana - Maggio 2021

pagina 8


Scientific papers - Mechanical tests

È stato esaminato un dente per ciascuna ruota, nel primo

eventuali inclusioni presenti nell’acciaio. Successivamente

caso uno di quelli distaccati mentre nel secondo caso il

i campioni sono stati attaccati chimicamente con una so-

campione è stato ricavato aprendo la cricca. I campioni

luzione di alcool etilico contenente il 5% di acido nitrico

sono stati puliti in acetone ed ultrasuoni. È stata determi-

(Nital 5%). Sono poi state effettuate prove di micro-durez-

nata la composizione chimica dell’acciaio con un quanto-

za Vickers, con l’applicazione di un carico di 200g per 30

metro Thermofisher ARL iSpark 8860 e si è quindi procedu-

secondi.

to con l’osservazione con stereomicroscopio (Zeiss Stemi

Impiegando un microdurometro (Leitz Durimet), è stato

2000-C) e microscopio elettronico (SEM) (Cambridge Ste-

realizzato un profilo di durezza a partire dal bordo ester-

reoscan 440 con sonda EDS Philips PV9800) delle superfici

no del dente e procedendo fino al cuore, permettendo di

di frattura. Ciascun dente è stato anche tagliato, inglobato

calcolare la profondità raggiunta dal trattamento di carbo-

in sezione e lucidato. I provini sono stati quindi osservati al

cementazione.

microscopio ottico (Leica DMRE) e al SEM per studiare le RISULTATI Innanzitutto, osservando le ruote, si è notato che tutte le

fratture sono avvenute alla base dei denti, punti ove lo sforzo indotto dalla flessione è massimo. Sono inoltre

L’usura non è inoltre distribuita in maniera uniforme su tutto il fianco dei denti.

molto evidenti sui fianchi di tutti i denti severi segni di usura.

Fig.4 - Evidenti segni di usura al fianco dei denti delle ruote analizzate. / Clear signs of wear on the side of the teeth of the analyzed wheels.

La presenza delle cricche alla base dei denti della ruota A

la propagazione sia avvenuta molto velocemente, ovvero

cicli di carico-scarico. Nonostante ciò le superfici di frattura

innesco (Fig. 3) non sono visibili macroscopicamente

indica come queste si propaghino per fatica durante diversi

osservate non presentano linee di spiaggia o la tipica

morfologia della rottura per fatica. Questo fa supporre che

La Metallurgia Italiana - May 2021

nell’arco di relativamente pochi cicli. Inoltre nei punti di difetti.

pagina 9


Memorie scientifiche - Prove meccaniche

Fig.5 - Foto allo steromicroscopio dei punti di innesco delle cricche nella ruota A (a) e B (b). / Steromicroscope photos of the trigger points of cracks in wheel A (a) and B (b).

Tab.1 - Composizione delle ruote dentate analizzate / Composition of the analyzed gear wheels. C [%]

Mn [%]

Si [%]

S [%]

P [%]

Cr [%]

Ni [%]

Mo [%]

Al [%]

V [%]

0,22

1,238

0,253

0,0238

0,0107

1,141

0,0983

0,018

0,0234

0,004

Cu [%]

Ca [%]

Sn [%]

Ti [%]

Co [%]

As [%]

Pb [%]

B [%]

Nb [%]

Ta [%]

0,175

0,0008

0,0079

0,0019

0,0141

0,0097

0,0002

0,0004

0,0014

0,0001

Zr [%]

W [%]

Zn [%]

Sb [%]

Mg [%]

Bi [%]

N [%]

Fe [%]

0,0017

0,0012

0,0009

0,0009

0,0006

0,0001

0,001

96,75

La composizione chimica dell’acciaio è riportata in Tabella

processo di diffusione del carbonio è favorito. Il manganese

20MnCrS5, comunemente chiamato Case Hardening Ste-

sossidante, mentre lo zolfo migliora la lavorabilità alle mac-

1. Secondo la norma UNI EN 10084 l’acciaio risulta essere el. Un tenore di carbonio relativamente basso è funzionale

a una corretta carbocementazione. In questo caso, infatti, durante il trattamento è più accentuato il gradiente di concentrazione tra il carbonio presente sulla superficie del pezzo e quello presente all’interno del pezzo stesso e perciò il

migliora la temprabilità dell’acciaio ed è utilizzato come dichine utensili.

L’analisi al microscopio ottico evidenza una microstruttura consistente in martensite rinvenuta che arriva fino a cuore

e uno strato carbocementato uniforme lungo tutto il profilo del dente.

Fig.6 - Microstrutture delle ruote dentate: strato superficiale ricco in cementite (a) e martensite rinvenuta a cuore del dente (b).

La Metallurgia Italiana - Maggio 2021

pagina 10


Scientific papers - Mechanical tests I risultati delle misure di micro-durezza effettuate sono state riportate in Fig. 4.

Fig.7 - Profilo di durezza Vickers dalla superficie del dente analizzato. / Vickers hardness profile from the surface of the analyzed tooth. Dai dati è possibile notare che lo strato indurito efficace car-

superficie di frattura mentre nella sezione del pezzo ha mo-

dente aveva una durezza in superficie di 700 HV, dato nella

ed il pitting presente in corrispondenza della superficie for-

bocementato aveva uno spessore di circa 800 μm e che il

norma. L’analisi al SEM non ha evidenziato particolarità sulla

strato la presenza di numerosi solfuri di manganese (Fig. 8a) temente usurata (Fig. 8b).

Fig.8 - Immagine SEM con spettro EDS dei solfuri di manganese (a) e del pitting sulla superficie usurata del dente (b). / SEM image with EDS spectrum of manganese sulphides (a) and pitting on the worn surface of the tooth (b). CONCLUSIONI Sono state analizzate due ruote dentate ai fini di identificarne le cause di cedimento verificatosi dopo poche ore di esercizio. L’osservazione delle stesse ha subito evidenziato una rottura per fatica a piede del dente. Sebbene la superficie di frattura non presentasse la tipica morfologia della fatica questo fatto è stato imputato al fatto che la cricca si è propagata velocemente durante pochi cicli di carico-scarico. Si è verificato che l’acciaio analizzato presenta una composizione chimica compatibile con il 20MnCrS5 in accordo alla UNI 10084 il quale è un acciaio adatto alla produzione di ingranaggi. La microstruttura e l’andamento dei valori di micro-durezza hanno evidenziato corretti trattamenti termici massivi ed una regolare esecuzione del trattamento di carbocementazione della superficie. Sono presenti all’interno del materiale solfuri di manganese ma non in quantità tale da giustificare il

La Metallurgia Italiana - May 2021

pagina 11


Memorie scientifiche - Prove meccaniche

cedimento. Sono altresì evidenti severi segni di usura che non sono distribuiti in modo uniforme sul fianco del dente: poiché il materiale delle ruote non presenta anomalie, le cause del cedimento degli organi analizzati sono da ricercarsi in un’errata progettazione degli stessi o in un loro errato montaggio. La correttezza del dimensionamento riveste un ruolo fondamentale sulla durata di questi componenti meccanici. Una progettazione geometrica poco accurata ed imprecisa può portare al mancato rispetto di alcune tolleranze e causare strisciamenti. Anche assemblaggio ed installazione ricoprono un ruolo determinante per l’esercizio, e quindi la vita utile, delle ruote dentate. Un corretto assemblaggio deve infatti evitare l’errato allineamento dei denti che può essere causa di inaspettati sovraccarichi lungo la linea di contatto tra dente e dente. In conclusione questo studio ha evidenziato come, nello svolgimento di una failure analysis, è importante non trascurare nessuna delle possibili cause di rottura: sebbene errori di progettazione e assemblaggio siano poco frequenti, nel caso in esame questi sono infatti stati i responsabili dell’evidente forte usura sul fianco dei denti e delle frequenti rotture per fatica dopo poche ore di esercizio.

BIBLIOGRAFIA [1]

Sorrenti A. Analisi di mercato di riduttori e moltiplicatori meccanici: attrattività e prospettive di business, Tesi di Laurea Specialistica, Politecnico di Milano. 2011; 64 – 76.

[2]

CBI. Centre of the Promotion of Imports from developing countries. Exporting gears and gearing system to Europe. 2017.

[3]

Boniardi M, Diavoli P, D’Errico F, Fusetti F. Effetto del trattamento termico superficiale sulla resistenza al pitting di ruote dentate. La Metallurgia Italiana; 2003; 25-32.

[4]

Genel K, Demirkol M. Effect of case depth on fatigue performance of AISI 8620 carburized steel, International Journal of Fatigue 21. 1999; 207.

[5]

Genel K, Demirkol M. Effect of ion nitriding on fatigue behaviour of AISI 4140 steel, Materials Science and Engineering A 279. 2000; 207.

[6]

Taucher H. Fatigue Strength of Steels and Cast Irons (in German), Fachbuchverlag, Liepzig. 1978.

[7]

Dawes C, Cooksey RJ. Heat Teatment of Meatls, Special Report 95; 1966.

[8]

Boniardi M, Diavoli P, Caprioglio M, Mancuso A. Ingranaggi: Cementazione e nitrurazione a confronto. Organi di trasmissione. 2003; 112-122.

Failure analysis of gear wheels This study consists of a failure analysis of gear wheels mounted on an agricultural machine subject to several breakages

in operation. Two gears were the subject of metallographic, compositional and photographic analyzes, as well as micro hardness tests and electron microscope observations. The photographic analyzes clearly highlighted a strong wear of

the tooth surfaces. Although the failure mechanism is attributable to fatigue, the classic fatigue morphology patterns on the fracture surface were not visible and this was probably due to the low number of cycles that led to the failure

of the gears. The analysis of the composition and microstructure of the steel did not reveal any critical issue. In fact, sulphides were present within the material but not in such quantities as to justify the failure. In conclusion, the material of the wheels did not present anomalies, therefore the causes of the failure of the analyzed parts were to be found in an incorrect design or in their incorrect assembly.

KEYWORDS: FAILURE ANALYSIS, GEARWHEELS, CARBURIZING STEEL

La Metallurgia Italiana - Maggio 2021

pagina 12


Scientific papers - Mechanical tests

Studio a compressione statica di pannelli honeycomb G. Costanza, S. Ferrigno, M.E. Tata

Lo scopo del presente lavoro è illustrare i risultati dello studio condotto su pannelli a struttura sandwich in honeycomb di alluminio con celle esagonali mediante prove di compressione statica. In particolare si è voluto valutare il comportamento dell’anima di tali pannelli sottoposti a carichi di compressione. Lo studio è stato condotto in due fasi: nella prima fase sono stati realizzati dei campioni, a partire da un pannello di honeycomb di alluminio, con la stessa area superficiale e sono stati sottoposti a prove di compressione statica per valutare la ripetibilità dei risultati. Nella seconda fase sono state effettuate delle prove di compressione statica su campioni con diverso numero di celle, realizzati in modo analogo alla prima fase dello studio. Dall’analisi dell’andamento delle curve si evidenzia un comportamento ripetibile del materiale nei confronti di una sollecitazione di compressione statica. Le prove nella seconda parte dello studio sono state effettuate per analizzare l’effetto del numero di celle, della loro configurazione e del numero di pareti sulla resistenza del materiale a compressione. È stata riscontrata una proporzionalità diretta tra lo stress di plateau e il numero di celle sottoposte a compressione statica. Il valore medio del carico specifico (carico/perimetro delle celle) ottenuto è di 17,2 N/mm per il picco massimo iniziale e un carico specifico medio di 6,7 N/mm nel plateau. All’aumentare del numero di celle, aumentando il perimetro, si osserva una redistribuzione pressoché uniforme del carico tra le celle; è pertanto possibile, partire dal valore di resistenza a compressione della singola cella, determinare il numero di celle necessario in funzione delle caratteristiche meccaniche da ottenere.

PAROLE CHIAVE: MATERIALI COMPOSITI, PANNELLI SANDWICH, HONEYCOMB DI ALLUMINIO, COMPRESSIONE STATICA, CELLE ESAGONALI INTRODUZIONE

I materiali cellulari, comprese schiume e honeycomb,

sono una classe di materiali con bassa densità, buona re-

sistenza specifica, elevato modulo specifico ed eccellente capacità di assorbire energia. Diversi studi si sono concen-

trati su questi nuovi materiali permettendone applicazioni soprattutto nell’industria automobilistica, aerospaziale,

dei trasporti e protezioni per esplosioni [1-6]. Le proprietà

meccaniche delle strutture cellulari sono state studiate da diversi autori focalizzandosi sulla topologia geometrica [7,

8], metodi di produzione [9, 10] meccanismi di deforma-

zione [11, 12], assorbimento di energia [13] effetto della ve-

G. Costanza, S. Ferrigno, M.E. Tata Dipartimento di Ingegneria Industriale,

Università di Roma Tor Vergata, Roma, Italia

locità di deformazione [14, 15] e resistenza allo shock [16,

17]. Infatti l’utilizzo di materiali cellulari permette di ridurre il peso dei componenti realizzati e, sfruttando l’elevata rigidezza specifica e l’integrazione multifunzionale, garantisce

al contempo prestazioni equiparabili e talvolta superiori ai materiali tradizionali [16, 17]. Si considerano sempre materiali cellulari anche combinazioni di questi con altri materiali

massivi, come i pannelli sandwich. Questi sono strutture

costituite da tre parti distinte: le pelli, il core e l’adesivo.

La Metallurgia Italiana - May 2021

pagina 13


Memorie scientifiche - Prove meccaniche

Le pelli del pannello sandwich sono in genere due lamiere

sottili, rigide e resistenti formate da materiale denso, sepa-

rate da uno strato spesso di materiale cellulare, il core. La rigidezza flessionale che si ottiene con questa disposizione

è di gran lunga superiore a quella che si ottiene con una sin-

gola piastra solida avente stesso peso e costituita dello stesso materiale delle lamine superficiali. Il core è un elemento

essenziale nei pannelli sandwich e ha molteplici funzioni:

deve avere un’adeguata rigidezza al taglio, per garantire che quando il pannello è piegato, le facce non scorrano una ri-

spetto all’altra. Se quest’ultima condizione non è soddisfatta le facce si comportano semplicemente come due travi in-

dipendenti. Il core deve essere anche abbastanza rigido da

impedire che si verifichino delle instabilità locali a causa di sforzi di compressione agenti sulla lamina superficiale. Que-

sto studio ha riguardato il core in honeycomb a celle esago-

nali. Esso si presenta come una struttura a nido d’ape capace

di assolvere le principali funzioni del core e di minimizzare il peso della struttura. In particolare, il nido d’ape d’alluminio

(Fig. 1) è leggero, resistente alla compressione ed al taglio,

resistente al fuoco e alla corrosione ed è riciclabile. Lo studio dei meccanismi di deformazione realizzato sulle celle esagonali dell’honeycomb evidenzia che se sollecitate nel

loro piano, esse presentano una rigidezza e una resistenza basse poiché le sollecitazioni hanno la tendenza a curvare le pareti cellulari. La rigidezza e la resistenza nella direzione

normale al piano X-Y sono invece molto maggiori essendo legate alla compressione o all’estensione delle pareti delle celle.

Fig.1 - Pannello e campioni con struttura a nido d'ape in alluminio / Panel and aluminum samples with honeycomb structure. Le proprietà del core dei pannelli sandwich nel piano e fuori piano sono sostanzialmente diverse perché i meccanismi

con cui le celle si deformano e giungono a rottura sono differenti. Gli honeycomb sono molto più rigidi se vengono caricati lungo l’asse di sviluppo del prisma delle celle, ov-

vero parallelamente a Z. La funzione del core di un pannello

sandwich è quella di resistere allo sforzo normale e al taglio agenti nel piano degli assi dei prismi esagonali. Quando un

pannello viene caricato lungo l’asse Z, le pareti cellulari vengono tirate o compresse e il loro modulo è maggiore

rispetto a quello ottenuto nel caso di sollecitazione del pannello nel piano. La resistenza al collasso plastico aumenta in maniera considerevole. C’è la possibilità che alcune celle degli honeycomb si rompano o si deformino durante lo svolgimento del proprio ruolo a causa di eventi di varia natu-

La Metallurgia Italiana - Maggio 2021

ra. Diverse simulazioni numeriche [18] mettono in evidenza

che la resistenza di un honeycomb è fortemente dipendente

dalla geometria e dai difetti delle celle: una perdita di solo il 5% delle pareti cellulari provoca una riduzione di più del

30% del modulo di resistenza. Lo studio di honeycomb in

alluminio con celle regolari ha indicato che il collasso di una singola cella causi l’innesco della frattura interna al materiale. In questa ottica si è testato a compressione il core in honeycomb al variare del numero di celle.

MATERIALI E PROCEDURE SPERIMENTALI

L’attività sperimentale, composta di due distinte fasi, è sta-

ta condotta mediante prove di compressione statica, su dei

campioni di honeycomb in lega di alluminio (lega serie 3000) con celle esagonali (lato 4 mm), estratti da un pannello san-

pagina 14


Scientific papers - Mechanical tests

dwich (dimensioni 2500 mm x 1300 mm) privato delle pel-

campioni di forma quadrata, aventi approssimativamente la

comportamento dell’honeycomb di alluminio, mediante 4

a 50 mm (Fig. 4).

li esterne. Nella prima parte dello studio è stato valutato il

stessa area di base (1100 mm2 e i 1400 mm2) e di altezza pari

Fig.2 - Provino in honeycomb fra i piatti della macchina di

Fig.3 - Provino in honeycomb durante la prova di com-

compressione / Honeycomb sample in the compression

pressione. / Specimen in honeycomb during the compres-

machine plates.

sion test.

La prova di compressione statica, a cui sono stati sottopo-

pione prima della prova di compressione e durante la stessa

stamento della traversa costante pari a 5 mm/min. La prova

rale di un campione indeformato e un ingrandimento di una

sti i campioni una volta tagliati, è avvenuta a velocità di spoè stata interrotta una volta raggiunta una deformazione del

campione dell’80%. Nelle fig. 2 e 3 si può vedere un cam-

rispettivamente. Nelle Fig. 4 e 5 si può vedere la vista lateporzione della faccia del campione al termine della prova di compressione.

Fig.4 - Vista laterale di un provino in honeycomb/

Fig.5 - Ingrandimento su una porzione della faccia del pro-

Side view of a honeycomb specimen.

vino al termine della prova di compressione/ Magnification of the face of the specimen at the end of the compression test

La Metallurgia Italiana - May 2021

pagina 15


Memorie scientifiche - Prove meccaniche

La seconda fase del lavoro ha avuto come scopo l’analisi

dal pannello di honeycomb di alluminio, diversi campioni

della resistenza del materiale al variare del numero di celle di

aventi un numero di celle crescenti, da uno fino a sei celle,

cui esso è composto. Sono stati altresì analizzati fenomeni

disposte adiacenti fra di loro, come rappresentato nella Fig.

d’instabilità e le modalità di collasso del provino durante

6. Per ciascuna tipologia di campione (con diverso numero

la compressione. Inizialmente sono stati ricavati, a partire

di celle), sono stati realizzati 3 provini uguali.

Fig.6 - Vista dall'alto delle celle esagonali estratte dall'ho-

Fig.7 - Vista dall'alto delle celle esagonali dopo compres-

neycomb di alluminio / Top view of the hexagonal cells ex-

sione / Top view of the hexagonal cells after compression

tracted from the aluminum honeycomb

Realizzare più prove su campioni con uno stesso numero

RISULTATI E DISCUSSIONE

di celle è risultato utile per due ragioni. In primis valutare la

Il risultato delle prove di compressione è rappresentato dalla

ripetibilità nel comportamento a compressione statica nel

curva carico-spostamento a cui è stato sottoposto ciascuno

caso di una data configurazione di celle; secondariamente

dei quattro provini. Per il calcolo dell’area della sezione è

valutare l’instabilità del provino, che è prodotta dalle

stata fatta una approssimazione in quanto l’honeycomb ha

inevitabili imperfezioni della struttura legate al metodo

una configurazione a nido d’ape e quindi presenta in gran

manuale di realizzazione dei provini. L’inflessione che può

parte una superficie cava. Per semplicità è stata presa in

generarsi in fase di compressione causa l’instabilità del

considerazione tutta la superficie, come se fosse stata piena,

provino e il conseguente collasso della struttura. Il provino

trascurando le zone cave. Nella Fig. 8 vengono rappresentate

non si deforma lungo il suo asse in fase di compressione, ma

insieme le curve σ - ε dei 4 campioni. È possibile individuare

si disallinea. Lo studio è stato condotto per valutare come all’aumentare del numero di celle e a seconda della loro

in ciascuna curva tre zone caratteristiche: per piccole

deformazioni abbiamo il picco massimo iniziale raggiunto

reciproca disposizione, si vadano a modificare le proprietà

dal campione sottoposto a compressione statica, una

dell’honeycomb stesso. Anche in questa seconda parte del

zona centrale in cui è possibile identificare un’ampia zona

lavoro le prove di compressione sono state effettuate con

di plateau e infine una parte di densificazione per grandi

velocità di spostamento della traversa pari a 5 mm/min.

deformazioni. La Tab. 1 riporta i principali risultati ricavati

Tutti i provini, indipendentemente dal numero di celle,

dall’analisi dei grafici di compressione statica, in particolare:

presentano sempre un’altezza pari a 50 mm. Nella Fig. 7 si

l’area di base, il picco iniziale e il sigma medio di plateau.

possono vedere alcuni provini con diverso numero di celle al termine della prova di compressione.

La Metallurgia Italiana - Maggio 2021

pagina 16


Scientific papers - Mechanical tests

Prova 1

Prova 2

Prova 3

Prova 4

Area di base (mm2)

1091

1185

1215

1496

Deformazione finale (%)

86,9

87,9

93,2

89,4

Picco iniziale (MPa)

6,8

6,4

7,9

6,5

Sigma medio di Plateau (MPa)

3,2

3,1

3,1

2,8

Fig.8 - Grafici di compressione dei 4 campioni di ho-

Tab.1 - Risultati delle prove di compressione/

neycomb/ Compression graphs of the 4 honeycomb sam-

Compression test results

ples Andando a confrontare i dati ottenuti dalle quattro prove

sui 3 provini con lo stesso numero di celle. Dall’analisi dei

effettuate si può notare come a parità (o quasi) di area di base

grafici in Fig. 9 si può osservare che: le curve ottenute per

e di altezza del provino, il comportamento dell’honeycomb

i provini con un diverso numero di celle presentano un

di alluminio sia equivalente. I valori del picco iniziale vanno

andamento analogo. Il valore del picco massimo iniziale e

da 6,4 a 7,9 MPa e il valore medio del sigma di plateau varia

del sigma di plateau aumentano al crescere del numero di

da 2,8 a 3,1 MPa mantenendosi quindi pressoché costanti.

celle. L’andamento simile delle curve mette in evidenza un

Si evidenzia come il provino numero 4, pur avendo un’area

comportamento regolare del materiale nei confronti di una

di base più estesa, raggiunga in proporzione un valore di

prova di compressione statica. I valori crescenti sia del picco

picco iniziale inferiore. I risultati ottenuti sono soddisfacenti

massimo che del sigma di plateau sono dovuti al fatto che

in quanto mettono in evidenza un comportamento del

all’aumentare del numero di celle e quindi della superficie

materiale stabile e ripetibile.

su cui è distribuito il carico si riduce la tensione e quindi

Per quanto riguarda la seconda parte dello studio, in Fig.

aumenta la resistenza dell’honeycomb di alluminio. La

9 sono rappresentate le curve carico-deformazione al

Tab. 2 presenta i risultati medi delle prove di compressione

variare del numero di celle. Ciascuna delle curve è stata

statica realizzati sui provini con differente numero di celle.

ottenuta facendo la media dei risultati delle prove svolte

N. celle

Picco max iniziale (N)

Deformazione finale (%)

Carico di Plateau (N)

1

365,4

94,4

142,0

2

738,2

93.5

337,0

3

1125,6

93,2

363,2

4

1130,2

89,5

520,5

5

1536,6

87,5

617,8

6

1779,0

90,0

784,0

Fig.9 - Grafici carico-deformazione dei provini con diffe-

Tab.2 - Risultati medi delle prove di compressione statica

rente numero di celle / Load-strain graphs of specimens

realizzati su provini con differente numero di celle /

with different number of cells.

Average results of static compression tests carried out on specimens with different number of cells.

La Metallurgia Italiana - May 2021

pagina 17


Memorie scientifiche - Prove meccaniche

Dall’analisi dei risultati si può desumere quanto segue: 1) Il picco massimo iniziale del carico sopportato dal provino è direttamente proporzionale al numero di celle presenti. Tanto maggiori è il numero di celle tanto più alto è il valore di tale carico. 2) I provini con le celle disposte a forma di triangolo o simili, ovvero quelli aventi 3 celle, 5 celle e 6 celle, sono quelli più stabili in fase di compressione. 3) Il valore medio del carico che si registra durante il plateau risulta essere proporzionale al numero di celle del provino, analogamente a quanto visto per il picco massimo iniziale.

Tab.3 - Perimetro in funzione dei lati effettivi, Risultati medi delle deformazioni e dei carichi lineari (carico/

perimetro effettivo) delle prove di compressione statica su provini con differente numero di celle / Perime-

ter as a function of the actual sides, Average results of deformations and linear loads (load / actual perimeter) of static compression tests on specimens with different number of cells.

N. celle

N. lati effettivi

Perimetro effettivo (mm)

Picco max iniziale (N/mm)

Def. Finale (%)

Carico di Plateau (N/mm)

1

6

24

15,2

94,4

5,9

2

11

44

16,7

93.5

7,7

3

15

60

18,6

93,2

6,0

4

19

76

14,9

89,5

6,9

5

23

92

16,7

87,5

6,7

6

27

108

16,5

90,0

7,3

Fig.10 - Esempio di lati in comune fra le diverse celle/

Fig.11 - Curve medie carico/perimetro effettivo – defor-

Example of sides in common between the different cells.

mazione per i provini con differente numero di celle./ Average load / effective perimeter curves - deformation for specimens with different number of cells.

La Metallurgia Italiana - Maggio 2021

pagina 18


Scientific papers - Mechanical tests

I provini caratterizzati dallo stesso numero di celle hanno

grafico di Fig. 11 si possono notare due aspetti importanti:

risposto alla prova di compressione in maniera equivalente.

le curve ottenute per i provini con un diverso numero

Il carico registrato durante le prove di compressione statica

di celle presentano un andamento analogo; il valore

è stato poi diviso per il perimetro relativo per ciascuno dei

pressoché costante del picco massimo iniziale e del

provini, per studiare come si redistribuisce all’aumentare

sigma di plateau all’aumentare del numero di celle. Ciò

del numero di celle. È stato deciso di dividere il carico per il

vuol dire che all’aumentare della resistenza del provino,

perimetro e non per l’area della sezione resistente, poiché

aumentando di pari passo anche il perimetro effettivo, il

di fatto non si tratta di aree vere e proprie. Per semplicità

carico si redistribuisce equamente fra le varie pareti delle

di calcolo è stata assunta una lunghezza standard del lato

celle. La Tab. 3 sintetizza i principali risultati numerici al fine

della cella pari a 4 mm e si è tenuto conto una sola volta dei

di poterli facilmente confrontare fra di loro. Si può notare

lati in comune tra celle adiacenti (fig.10). La Tab. 3 riporta

che il valore medio del carico lineare associato al plateau

il valore numerico del perimetro effettivo dei provini con

è di circa 6,7 N/mm e un valore medio del picco massimo

un differente numero di celle che è stato considerato per il

iniziale di circa 17 N/mm. Tali valori risultano all’incirca

calcolo. La Fig. 11 mostra le sei curve medie (carico lineare

costanti e non dipendono dal numero di celle costituenti

in funzione della deformazione) ottenute per i provini con

l’honeycomb.

diverso numero di celle (da 1 a 6 celle). Analizzando il CONCLUSIONI L’honeycomb di alluminio (serie 3000) è un materiale che si contraddistingue per la sua leggerezza e per la sua elevata resistenza a compressione. I risultati ottenuti nello studio effettuato presentano una ridotta variabilità, mettendo in evidenza un comportamento del materiale piuttosto affidabile. Le prove di compressione statica effettuate nella prima fase dello studio, su campioni delle stesse dimensioni, hanno evidenziato una buona ripetibilità nei risultati, con dei valori del sigma di plateau e del picco massimo iniziale equivalenti. Nella seconda fase dello studio sono stati sottoposti a compressione statica alcuni campioni di honeycomb con un numero crescente di celle esagonali disposte secondo diverse configurazioni. I risultati dei test hanno mostrato un aumento proporzionale del carico massimo e del sigma medio di plateau all’aumentare del numero di celle. Inoltre, si è osservato che all’aumentare della resistenza, aumentando di pari passo anche il numero di celle e quindi il perimetro, il carico complessivo si ridistribuisce equamente fra le varie pareti delle celle. Lo dimostrano i valori di picco massimo iniziale e carico iniziale medio (N/mm) che assumono un valore all’incirca costante, indipendentemente dal numero di celle costituenti l’honeycomb. RINGRAZIAMENTI Gli autori ringraziano i Sigg. Benedetto Iacovone e Piero Plini per l’assistenza fornita nella preparazione dei provini.

La Metallurgia Italiana - May 2021

pagina 19


Memorie scientifiche - Prove meccaniche

BIBLIOGRAFIA [1]

Evans AG, Hutchinson JW, Ashby MF. Multifunctionality of cellular metal systems. Prog Mater Sci 1998; 43: 171–221. https://doi. org/10.1016/S0079-6425(98) 00004-8.

[2]

Gibson LJ, Ashby MF. Cellular solids: structure and properties. Cambridge university press; 1999. https://doi.org/10.1017/ cbo9781139878326.

[3]

Sun Y, Li QM. Dynamic compressive behaviour of cellular materials: a review of phenomenon, mechanism and modelling. Int J Impact Eng 2018; 112: 74–115. https://doi.org/10.1016/j.ijimpeng.2017.10.006.

[4]

Tan PJ, Reid SR, Harrigan JJ, Zou Z, Li S. Dynamic compressive strength properties of aluminium foams. Part I-experimental data and observations. J Mech Phys Solids 2005; 53: 2174–205. https://doi.org/10.1016/J.JMPS.2005.05.007.

[5]

Zhao H, Gary G. Crushing behaviour of aluminium honeycombs under impact loading. Int J Impact Eng 1998; 21: 827–836. https://doi. org/10.1016/S0734-743X (98)00034-7.

[6]

Ghorbel E. A viscoplastic constitutive model for polymeric materials. Int J Plast 2008; 24: 2032–2058. https://doi.org/10.1016/J. IJPLAS.2008.01.003.

[7]

Zhu HX, Knott JF, Mills NJ. Analysis of the elastic properties of open-cell foams with tetrakaidecahedral cells. J Mech Phys Solids 1997; 45: 319–343. https://doi.org/10.016/S0022-5096(96)00090-7.

[8]

Duan Y, Du B, Zhao X, Hou N, Shi X, Hou B, et al. The cell regularity effects on the compressive responses of additively manufactured Voronoi foams. Int J Mech Sci 2019; 164: 105-151. https://doi.org/10.1016/j.ijmecsci.2019.105151.

[9]

Costanza G, Montanari R, Tata ME. Optimization of TiH2 and SiC content in Al foams. Metall Ital 2005; 97 (6): 41-47.

[10]

Costanza G, Tata ME. Metal foams: recent experimental results and further developments. Metall Ital 2011; 103(3): 3-7.

[11]

Bonatti C, Mohr D. Mechanical performance of additively-manufactured anisotropic and isotropic smooth shell-lattice materials: simulations & experiments. J Mech Phys Solids 2019; 122: 1-26. https://doi.org/10.1016/j.jmps.2018.08.022.

[12]

Ruan D, Lu G, Wang B, Yu T. In-plane dynamic crushing of honeycombs—a finite element study. Int J Impact Eng 2003; 28: 161–182. https://doi.org/10.1016/S0734-743X(02)00056-8.

[13]

Avalle M, Belingardi G, Montanini R. Characterization of polymeric structural foams under compressive impact loading by means of energy-absorption diagram. Int J Impact Eng 2001; 25: 455–472. https://doi.org/10.1016/S0734-743X(00)00060-9.

[14]

Deshpande VS, Fleck NA. High strain rate compressive behaviour of aluminium alloy foams. Int J Impact Eng 2000; 24: 277–298. https://doi.org/10.1016/S0734-[15] Zhao H, Elnasri I, Abdennadher S. An experimental study on the behaviour under impact loading of metallic cellular materials. Int J Mech Sci 2005;47:757–74. https://doi.org/10.1016/J.IJMECSCI.2004.12.012.

[16] Reid SR, Peng C. Dynamic uniaxial crushing of wood. Int J Impact Eng 1997; 19: 531–570. https://doi.org/10.1016/S0734743X(97)00016-X. [17]

Zheng Z, Wang C, Yu J, Reid SR, Harrigan JJ. Dynamic stress–strain states for metal foams using a 3D cellular model. J Mech Phys Solids 2014; 72: 93–114. https://doi.org/10.1016/J.JMPS.2014.07.013

[18]

Zhang L, Liu B, Gu Y, Xu XH. Modelling and characterization of mechanical properties of optimized honeycomb structure. Int J Mech Mater Des 2020; 16: 155–166. https://doi.org/10.1007/s10999-019-09462-0.

La Metallurgia Italiana - Maggio 2021

pagina 20


Scientific papers - Mechanical tests

Static compression study of honeycomb panel The aim of the present work is to illustrate the results of the study carried out on sandwich panels in aluminum ho-

neycomb with hexagonal cells by means of static compression tests. In particular, the focus is to evaluate the behavior of the core of these panels subjected to compressive loads. The study was carried out in two steps: in the first step, samples were manufactured, starting from an aluminum honeycomb panel, with the same surface area and were

subjected to static compression tests to evaluate the repeatability of the results. In the second step, static compression tests were performed on samples with different number of cells, carried out in a similar way to the first step of the study.

The analysis of the curves shows a repeatable behavior of the material in static compression tests. In the second part of

the study tests were carried out to analyze the effect of the number of cells, their configuration and the number of walls on the compressive strength of the material. A direct proportionality was found between plateau stress and the number

of cells subjected to static compression. The average value of the specific load (load / cell perimeter) obtained is 17.2

N / mm for the initial maximum peak and an average specific load of 6.7 N / mm in the plateau. As the number of cells increases, by increasing the perimeter, a uniform redistribution of the load between the various cells is observed; it is

therefore possible, starting from the specific compressive strength value of the single cell, to determine the number of cells required as a function of the mechanical characteristics to be obtained.

KEYWORDS: COMPOSITE MATERIALS, SANDWICH PANEL, ALUMINUM HONEYCOMB, STATIC COMPRESSION, HEXAGONAL CELLS

La Metallurgia Italiana - May 2021

pagina 21


Memorie scientifiche - Prove meccaniche

Lega A357 prodotta mediante SLM: studio del comportamento tribologico in condizioni di strisciamento non lubrificato L. Lorenzetti, L. Tonelli, L. Ceschini, C. Martini

Nel presente lavoro si valuta come la peculiare microstruttura risultante dal processo additivo di Selective Laser Melting (SLM), possa influenzare il comportamento ad attrito e usura della lega A357 (AlSi7Mg0.6) allo stato as-built, usando come termine di confronto la stessa lega colata in sabbia, successivamente sottoposta a pressatura isostatica a caldo e trattamento T6. Per i campioni prodotti mediante SLM sono state prese in considerazione due diverse combinazioni di parametri di processo volte ad ottimizzare, rispettivamente la produttività (serie P) e la microstruttura (serie M). Lo studio tribologico è stato effettuato mediante prove di strisciamento non lubrificato con geometria pattino-su-cilindro contro acciaio EN 100Cr6 (62 HRC), con carichi applicati nell’intervallo 20-60 N e velocità di strisciamento di 0.3 m/s. I risultati ottenuti hanno dimostrato che l’affinamento microstrutturale indotto dal processo SLM condotto con parametri ottimizzati riduce il tasso di usura della lega A357 rispetto al caso della produzione con tecnologie fusorie convenzionali, anche nelle condizioni as-built senza alcun post-trattamento, pur mantenendo coefficienti di attrito confrontabili anche ai carichi più elevati.

PAROLE CHIAVE: ADDITIVE MANUFACTURING, SLM, LPBF, MICROSTRUTTURA, ALSI7MG0.6, ATTRITO, USURA INTRODUZIONE

La tecnologia di manifattura additiva a letto di polvere Se-

lective Laser Melting (SLM), nota anche come Laser-based Powder Bed Fusion (LPBF) e basata sulla fusione selettiva

di strati successivi di finissime polveri metalliche, è sempre più largamente impiegata per la produzione di componenti

in lega di alluminio per applicazioni ingegneristiche in settori industriali come quello automobilistico, aerospaziale e

aeronautico. In questi ambiti, le leghe alluminio-silicio vengono diffusamente utilizzate, grazie ai noti vantaggi come l’elevata resistenza a corrosione, la bassa densità e l’alta

resistenza specifica, in generale ottenibile dopo opportuno trattamento termico [1].

L. Lorenzetti, L. Tonelli, L. Ceschini, C. Martini

Dipartimento di Ingegneria Industriale (DIN), Università di Bologna, Bologna, Italia

I processi additivi permettono una libertà di progettazione impossibile da raggiungere con tecnologie convenzionali, unitamente ad una semplificazione del ciclo produttivo e

a un notevole risparmio di materie prime. Occorre inoltre sottolineare che la microstruttura delle leghe AlSi prodotte mediante SLM differisce in modo sostanziale da quella dei

componenti ottenuti con processi fusori convenzionali.

L’elevato gradiente termico e le alte velocità di raffredda-

La Metallurgia Italiana - Maggio 2021

pagina 22


Scientific papers - Mechanical tests mento tipiche del processo, infatti, favoriscono la formazio-

scansione usata; in particolare, utilizzando una strategia di

peculiare finezza microstrutturale allo stato as-built, che dà

no ottenere proprietà tribologiche migliori rispetto all’utiliz-

prodotte con tecnologie convenzionali [2]. Mentre sono nu-

In condizioni di strisciamento a secco contro acciaio, il mec-

ne di una soluzione solida sovrassatura, caratterizzata da una luogo a proprietà meccaniche differenti rispetto alle leghe

merosi i dati di letteratura sul comportamento meccanico, statico e a fatica, di componenti in lega di Al prodotti me-

diante SLM, il comportamento tribologico in condizioni di strisciamento è ancora in corso di studio e comprensione

e gli studi disponibili si focalizzano soprattutto sulla lega

AlSi12Mg. Prashanth et al. [3] hanno dimostrato che la lega AlSi12 prodotta tramite SLM, in condizioni di strisciamento a secco contro acciaio mostra un minor tasso d’usura (nello

stato as-built) rispetto al materiale ottenuto con tecnologie

fusorie convenzionali e non trattato termicamente, grazie

all’affinamento microstrutturale indotto dalle alte velocità di

raffreddamento tipiche del processo SLM. L’esecuzione di trattamenti termici di ricottura sulla lega SLM, invece, pro-

duce un incremento del tasso di usura al crescere della temperatura di trattamento (da 473 a 723 K per 6 h in atmosfera

di Ar), a causa di un ingrossamento microstrutturale. Kang

et al. [4] hanno verificato che, in condizioni di strisciamento

a secco, il tasso di usura della lega AlSi12 prodotta con SLM (nello stato as-built) è inferiore a quello misurato per leghe

scansione del letto di polvere del tipo chessboard si posso-

zo di altre metodologie di scansione.

canismo di usura principale per le leghe AlSi prodotte me-

diante SLM è stato identificato come un insieme di fenomeni

abrasivi e tribossidativi, con un aumento dell’incidenza dei

fenomeni di adesione al crescere della severità delle condizioni di prova [3, 5-7].

Mentre la maggior parte degli studi che riportano dati di carattere tribologico su leghe di alluminio fabbricate con SLM

si concentra sulle leghe AlSi10Mg e AlSi12 [2-9], un numero più limitato di studi [10-16], non centrati sul comportamento tribologico, è dedicato alla lega A357 (AlSi7Mg0.6), una delle

più utilizzate per la produzione di componenti automotive

come teste e basamenti motore. A causa dunque della so-

stanziale mancanza di dati sul comportamento tribologico della lega A357 SLM, in questo lavoro sono state svolte prove di strisciamento a secco su campioni in lega A357 prodotti

con SLM a partire dalle stesse polveri ma utilizzando due set di parametri di processo differenti volti, rispettivamente, ad ottimizzare la produttività o la microstruttura. La lega è stata

testata allo stato as-built. Come riferimento per il confronto

Al-Si-Cu estruse a caldo e dipende dalla potenza della sor-

è stata utilizzata la lega A357 colata in sabbia, sottoposta a

turale e la densità della lega prodotta mediante SLM. Liu et

T6. La caratterizzazione microstrutturale della lega nelle di-

gente laser, che influenza il grado di affinamento microstrut-

al. [5] hanno osservato come le proprietà tribologiche della

lega AlSi12 SLM siano strettamente correlate alla strategia di

pressatura isostatica a caldo (HIP) e a trattamento termico

verse condizioni di processo ha consentito l’interpretazione dei risultati ottenuti.

MATERIALI E METODI

Produzione di campioni SLM Barrette in lega A357 in forma di parallelepipedo (5x5x70 mm ) sono state prodotte mediante SLM a partire da un 3

unico lotto di polveri atomizzate in gas, fornito da LPW Technology Ltd (attualmente LPW Carpenter Additive, Car-

I campioni SLM sono stati prodotti utilizzando una macchi-

na MYSINT100 RM, prodotta da SISMA, dotata di sorgente laser da 200 W con un diametro dello spot di 55μm. Il pro-

cesso di fusione è stato effettuato in atmosfera di N2 con un

penter Technology Corporation, USA), con la seguente

contenuto di ossigeno residuo dello 0.1%, con direzione

Ti 0.13, Zn 0.08, altri 0.11. Prima del processo SLM, le pol-

rallelepipedi (Z) e utilizzando supporti conici. La strategia

composizione (% in peso): Al 92.1, Si 6.97, Mg 0.55, Fe 0.06, veri sono state preriscaldate a 333K per 3 ore per rimuovere l'umidità e prevenire la formazione di Al2O3 [16]. L'analisi

GDOES (Glow Discharge Optical Emission Spectroscopy,

Spectruma Analitik GDA 650) dei campioni SLM prodotti a partire da queste polveri, ha mostrato che la composizione della polvere è stata sostanzialmente preservata a valle del

di costruzione verticale rispetto all’asse maggiore dei padi scansione e i parametri di processo sono stati scelti ed impostati secondo due modalità: (i) stampa in condizioni di massima produttività (serie P); (ii) stampa in condizioni di

ottimizzazione della microstruttura (serie M) [16]. E’ stata adottata una strategia di scansione a scacchiera (con l'area delle isole di stampa di 4x4 mm2 per i campioni P e 3x3 mm2

processo. L'analisi GDOES effettuata anche sulla lega A357

per i campioni M) in modalità skywriting. Per promuovere

normativa ASTM E179-14, in termini compositivi.

sità, la strategia di scansione è stata ruotata di 67°. Per ogni

colata in sabbia ha evidenziato la piena corrispondenza alla

La Metallurgia Italiana - May 2021

un’omogenea fusione delle polveri e garantire elevata den-

pagina 23


Memorie scientifiche - Prove meccaniche

layer processato, al fine di minimizzare i difetti superficiali, è

stampati utilizzando sempre una potenza di 175 W ma con

I campioni P sono stati fabbricati impiegando una potenza

0.08 mm. Ogni campione è stato prodotto con uno spesso-

stata eseguita una procedura di contornatura (contouring). di 175 W, una velocità di scansione di 1400 mm/s e una spa-

ziatura fra tracce laser di 0.12 mm. I campioni M sono stati

una velocità di scansione di 500 mm/s e una spaziatura di

re del layer di 0.02 mm in un'unica piattaforma di costruzio-

ne, senza preriscaldamento.

Caratterizzazione microstrutturale, topografica e durometrica

La caratterizzazione microstrutturale della lega A357 ottenuta con processo fusorio convenzionale e mediante SLM è

stata eseguita su campioni preparati con tecniche metallo-

grafiche standard ed attaccati chimicamente con il reattivo di Keller (1 mL HF, 1.5 mL HCl, 2.5 mL HNO3, 95 mL H2O). Le osservazioni microstrutturali superficiali e trasversali sono state eseguite mediante microscopia ottica convenzionale

(Reichert MeF3 A) e multifocale (Hirox HK 7700), considerando le direzioni parallela (XY) e perpendicolare (XZ) al fronte di stampa (asse Z) (schema in Fig.1).

La caratterizzazione topografica delle superfici è stata effettuata mediante profilometro a stilo (Hommelwerke T2000 con raggio di curvatura di 5 μm), utilizzando Lt=12.5 mm

(lunghezza di valutazione) e Lc=2.5 mm (lunghezza di campionamento), in accordo con la normativa ISO 4288-1997.

La densità dei campioni è stata misurata con una bilancia

analitica (con sensibilità di 0.0001 g), secondo il principio

di Archimede. Sono state eseguite prove di durezza Brinell

HBS 2.5/62.5/15 al fine di confrontare l’influenza dell’intero processo produttivo sulla durezza finale della lega; per

ciascun campione sono state svolte tre misurazioni. Sono

inoltre state eseguite misure di microdurezza Vickers HV0.1 (microdurometro Isoscan Galileo) sulle sezioni trasversali

lucidate, allo scopo di quantificare l’omogeneità micro-

strutturale dei campioni, effettuando 20 impronte per ciascun campione.

Prove di strisciamento non lubrificato

Le prove di strisciamento a secco sono state eseguite

costante (0.3 m s-1) e con carichi normali di 20, 40 e 60 N (per

mediante un tribometro con geometria di contatto patti-

ogni prova sono state eseguite almeno 2 ripetizioni). I cari-

figurazione, pattini stazionari di lega A357 (5x5x70 mm )

to hertziane massime rispettivamente di 61, 86 e 105 MPa.

no-su-cilindro (block-on-ring, ASTM G-77). In questa con3

sono posti in contatto di strisciamento contro un cilindro

rotante di diametro 40 mm, in acciaio 100Cr6 (AISI 52100)

temprato e disteso a 62 HRC di durezza, e avente una rugosità superficiale di Ra=0.09 ± 0.03μm. Nel caso dei pattini in

lega SLM, le superfici sono state sottoposte a prova tribologica così come stampate (as-built), senza alcun post-trattamento termico o di finitura superficiale. Al contrario, i pat-

tini in lega A357 sono stati ricavati da teste motore, colate

in sabbia e sottoposte a HIP e T6, e dunque sottoposti alla prova con la finitura indotta dalla lavorazione meccanica necessaria a realizzare i pattini. Ogni prova è stata eseguita in condizioni di umidità e temperatura atmosferiche (umidità

relativa compresa tra 50 e 60%), a velocità di strisciamento

chi normali selezionati hanno portato a pressioni di contat-

I valori della forza di attrito sono stati misurati in continuo,

durante ogni prova, in funzione della distanza di striscia-

mento, utilizzando una cella di carico a flessione. I valori del coefficiente di attrito sono stati mediati per ciascuna pro-

va in regime stazionario (200-1000 m). L’entità dell’usura è stata valutata misurando la profondità d’usura al centro e ai lati delle piste prodotte sui pattini (3 misure per ogni carico

normale applicato) e utilizzando il software di elaborazione

ImageJ. Le superfici usurate sono state caratterizzate trami-

te microscopio elettronico a scansione Zeiss EVO 50, do-

tato di microsonda a dispersione di energia (EDS), al fine di identificare i meccanismi di usura dominanti.

RISULTATI E DISCUSSIONE

Caratterizzazione microstrutturale In Figura 1 vengono mostrate rappresentazioni isometriche

tivamente, in condizioni di massima produttività (serie P) e

la lega A357 colata in sabbia, quindi sottoposta a HIP e T6

sono invece riportati i valori medi di rugosità superficiale (Ra

della microstruttura, costituite da immagini ottiche, sia per

di ottimizzazione della microstruttura (serie M). In Tabella 1

(cast, C), che per i campioni SLM as-built prodotti, rispet-

ed Rq), densità e durezza (HBS e HV0.1) rilevati sui campio-

La Metallurgia Italiana - Maggio 2021

pagina 24


Scientific papers - Mechanical tests ni di prova. Le rappresentazioni isometriche illustrano, per

pools, caratterizzata da celle di α-Al di dimensioni sub-mi-

ciascun campione, le sezioni trasversali (XY), perpendico-

crometriche, circondate da una rete interconnessa di Si eu-

(XZ), parallele alla direzione di costruzione e corrispondenti

tettico (dimensioni medie circa 0.1-0.2 μm), come descritto in un precedente lavoro [17]. Queste caratteristiche micro-

mostrato la tipica microstruttura di solidificazione delle le-

mento e del gradiente termico tipici del processo SLM, che

lari alla direzione di costruzione Z e le sezioni longitudinali alle superfici usate per le prove tribologiche. La lega cast ha ghe AlSiMg allo stato di getto, caratterizzata da dendriti di α-Al (SDAS pari a circa 51.8 ± 2.7 μm) circondate da particelle

di silicio eutettico modificato, tondeggianti (dimensioni medie circa 5-10 μm). Allo stesso ingrandimento, consideran-

do le sezioni XY, i campioni SLM hanno invece mostrato la

strutturali sono il risultato dell'elevata velocità di raffredda-

portano alla formazione di una soluzione solida sovrassatura metastabile, caratterizzata da una peculiare finezza microstrutturale [8]. In genere, i bordi dei melt pools presentano

una microstruttura più grossolana rispetto al centro. Infatti, la possibilità di evidenziare i melt pools in immagini ottiche

microstruttura tipicamente indotta dal processo SLM, con

a basso ingrandimento, come quelle in Figura 1, è il risul-

presentano ogni singola passata del laser, che dà luogo alla

regioni cellulari più fini e più grossolane. Le differenze mi-

tracce di scansione laser ellissoidali sovrapposte che rapformazione delle tipiche pozze di fusione o melt pools. Le

sezioni XZ hanno invece mostrato melt pools semicilindrici,

dovuti alla fusione localizzata del letto di polvere e alla sovrapposizione con lo strato sottostante. Le immagini SEM,

a ingrandimento maggiore, dei campioni SLM hanno evidenziato una microstruttura molto fine all'interno dei melt

tato del contrasto indotto da questa specifica differenza tra crostrutturali tra queste due zone vengono generalmente correlate al prodotto GxR, dove G è il gradiente termico e

R il tasso di solidificazione [8], nonché alla diversa entità di segregazione e a modificazioni microstrutturali nella zona termicamente alterata, legate ai cicli termici indotti dai successivi passaggi del laser.

Fig.1 - Rappresentazioni isometriche della microstruttura dei campioni in A357 SLM prodotti in condizioni di: massima produttività (P) o ottimizzazione della microstruttura (M), a confronto con quella della stessa lega colata in sabbia (C); immagini al microscopio ottico in campo chiaro ed attacco con reattivo di Keller. La superficie utilizzata nelle prove tribologiche corrisponde al piano XZ evidenziato nello schema a destra dell’immagine. / Isometric views of the A357 SLM samples microstructure produced under conditions of: maximum productivity (P) or optimization of the microstructure (M) and compared with sand-cast A357, HIP + T6 (C); bright-field optical microscope images (etching: Keller’s). The surface used for tribological tests corresponds to the XZ plane highlighted in the diagram on the left-hand side.

Per quanto riguarda le differenze microstrutturali tra i cam-

per la strategia di stampa della serie M, che hanno prodot-

ficie usata per le prove tribologiche (Fig. 2), i provini della

maggiore nella serie M (218.75 J/mm3), rispetto alla serie

più fine e omogenea, con porosità di dimensioni ridotte e

strato di contornatura, sono state rilevate porosità di gran-

Ciò è probabilmente dovuto alla minore velocità (circa 1/3

2-b).

pioni SLM, osservate in sezione trasversale (XY) alla super-

serie M hanno mostrato una microstruttura visibilmente

frazione volumetrica inferiore rispetto a quelli della serie P.

to un valore della fluenza di fusione laser (energy density)

P (52.08 J/mm3). Inoltre, nel campione P, al confine con lo

di dimensioni (Fig. 2-a), non rilevate nel campione M (Fig.

rispetto a P) e alla ridotta spaziatura di scansione utilizzata

La Metallurgia Italiana - May 2021

pagina 25


Memorie scientifiche - Prove meccaniche

(a)

(b)

Fig.2 - Micrografie ottiche in sezione trasversale dei campioni SLM: P (a) ed M (b), che mostrano gli effetti della modifica nei parametri di processo e del contouring (attacco: Keller). / Optical cross-sectional micrographs of SLM samples: P (a) and M (b), showing the influence of process and contouring parameters (etching: Keller’s). Su ogni campione sono state effettuate prove di durezza Bri-

per soluzione solida, per affinamento microstrutturale e da

ziato nel campione ottenuto con fusione in sabbia, quindi

I risultati delle misure HV0.1 mostrano come i campioni M

nell su diversi piani (Tab. 1): i risultati ottenuti hanno eviden-

seconde fasi disperse.

sottoposto a HIP e trattamento termico T6, una durezza di

abbiano evidenziato la deviazione standard più bassa nel

SLM as-built (111-113 HB). La maggiore durezza del cam-

svolte le prove tribologiche): la maggiore uniformità dei

piano XZ (corrispondente alla superficie su cui sono state

pochi punti Brinell superiore (116 HB) rispetto ai campioni pione cast è ovviamente attribuibile all’effetto di rinforzo

risultati è plausibilmente correlabile ad una microstruttura

indotto dal trattamento termico T6, in combinazione con

sostanzialmente più fine ed uniforme, soprattutto in ter-

un ridotto contenuto di porosità conferito dal trattamento

mini di dimensioni e distribuzione del Si eutettico, indotta

di pressatura isostatica a caldo. La durezza comunque si-

dall’ottimizzazione dei parametri di processo, come osser-

gnificativa dei campioni SLM as-built è invece riconducibile

vato anche in [5].

all’effetto sinergico di diversi meccanismi di rinforzo attivi:

Tab.1 - Rugosità, durezza e densità dei pattini in A357 impiegati per le prove tribologiche (superficie XZ) / : Surface roughness, hardness and density of A357 bars for tribological tests (XZ surface) Campione

Rugosità superficiale (μm)

HBS 2.5/62.5/15

HV 0.1

Densità (%)

A357

Ra

Rq

XY

XZ

XZ

P-SLM

9.3 ± 1.3

12.5 ± 2.3

113 ± 4

111 ± 1

122 ± 7

97.7 ± 0.01

M-SLM

15.9 ± 3.8

22.9 ± 6.2

112 ± 1

112 ± 2

116 ± 3

99.0 ± 0.01

Cast

0.43 ± 0.05

0.63 ± 0.05

116 ± 2

116 ± 2

129 ± 7

100.0 ± 0.07

La morfologia delle superfici sottoposte a prove di stri-

a prova in condizioni as-built, la maggiore rugosità rilevata

sciamento è mostrata in Fig. 3. I dati di Ra ed Rq ottenuti

sul campione M è probabilmente riconducibile ai diversi

denza la minore rugosità superficiale del campione colato

della fluenza. Sebbene, infatti, una maggiore fluenza pro-

tramite profilometria a stilo (Tab. 1) hanno messo in evi-

in sabbia, mentre le superfici SLM mostrano le tipiche ru-

gosità elevate dovute al processo SLM. La bassa rugosità del campione cast è riconducibile alla lavorazione esegui-

ta per ricavare, dai getti, i pattini per le prove tribologiche (come testimoniato dai segni di lavorazione visibili in Fig. 3). Per quanto invece riguarda i campioni SLM, sottoposti

La Metallurgia Italiana - Maggio 2021

parametri di processo, in particolare al maggiore valore muova tipicamente una migliore finitura superficiale, valo-

ri troppo elevati possono portare a un aumento di rugosità conseguente alle elevate tensioni residue di tipo termico

e alle velocità di solidificazione non uniformi nella zona corticale [18].

pagina 26


Scientific papers - Mechanical tests

Fig.3 - Immagini in microscopia ottica multifocale che illustrano le morfologie superficiali dei pattini in A357 sottoposti a prove tribologiche pattino su cilindro (P: SLM as-built massima produttività; M: SLM as-built ottimizzazione della microstruttura; C: colato in sabbia + T6 + HIP)./ 3D digital microscopy images showing the surface morphologies of A357 blocks after block-on-ring dry sliding tests (P: as-built SLM, maximum productivity conditions; M: as-built SLM, optimized microstructure conditions; C: sand-cast, HIP + T6). Prove tribologiche di strisciamento non lubrificato In Figura 4 sono messi a confronto gli andamenti del coeffi-

zioni per effetto del fenomeno di stick-slip, che si verifica

ciente di attrito in funzione del percorso per i campioni P, M

quando l’attrito statico è molto più alto di quello dinamico,

di 20 N e ad una velocità di 0.3 m s : tutti i campioni hanno

luminio-acciaio) e bassa velocità di strisciamento.

e cast, contro 100Cr6. I dati riportati sono relativi a un carico -1

mostrato andamenti simili, caratterizzati da ampie oscilla-

per effetto di alto lavoro di adesione (tipico del contatto al-

Fig.4 - Coefficiente di attrito in funzione del percorso per i campioni in lega A357 SLM (as-built) serie P, M e per la lega stessa lega colata in sabbia e sottoposta a HIP e T6 (carico: 20 N, velocità: 0.3 m s-1)./ Coefficient of friction (CoF) as a function of sliding distance for the A357 as-built SLM-P and M samples and for the sand-cast alloy, HIP + T6 (load: 20 N, speed: 0.3 m s-1). I valori medi del coefficiente di attrito (μ) in regime stazio-

0.5 e 0.7 (tipici del contatto alluminio-acciaio [19]) in tutte le

vece riportati nella Figura 5 in funzione del carico normale

significativa dipendenza dal carico applicato, né una diffe-

nario e le profondità massime di usura sui pattini sono in-

applicato. Come si può osservare dal grafico di Fig. 5-a, i campioni hanno mostrato valori di μ sempre compresi tra La Metallurgia Italiana - May 2021

condizioni di carico investigate. Non si osserva dunque una renziazione ascrivibile ai diversi cicli produttivi.

pagina 27


Memorie scientifiche - Prove meccaniche

(a)

(b)

Fig.5 - Coefficiente di attrito (a) e profondità massima delle piste di usura sui pattini in lega A357 (b) in funzione del carico applicato (prove di strisciamento non lubrificato in configurazione pattino-su-cilindro)./ Coefficient of friction (a) and maximum wear depth of the tracks (b) on the A357 alloy blocks as a function of applied load (block-on-ring dry sliding tests). Per quanto riguarda il comportamento a usura, è interes-

sante anzitutto evidenziare che, in ragione delle contenu-

agli elementi finiti effettuate da Talemi [9]. Sebbene la lega

cast sia caratterizzata da durezza Brinell e micro-Vickers

te differenze di durezza, i campioni SLM allo stato as-built

leggermente più elevata (conseguente all’applicazione di

spetto alla lega ottenuta con processo fusorio e successi-

SLM-M può essere invece soprattutto correlabile alla sua

hanno mostrato una resistenza ad usura confrontabile rivamente sottoposta a HIP e trattamento T6. Vale inoltre la

pena notare come i provini della serie M (con microstruttura ottimizzata) abbiano mostrato addirittura una maggiore

resistenza a usura (minore profondità delle piste) rispetto

alla lega cast+HIP+T6 (Fig. 5b) mentre quelli della serie P

(alta produttività) hanno mostrato la resistenza a usura più

bassa, di poco inferiore anche alla lega cast+HIP+T6. La più

bassa resistenza ad usura dei campioni P è probabilmente correlata alla maggiore frazione volumetrica delle porosità e alla presenza di difetti sub-superficiali (indotti sia dal pro-

cesso, che dalla non efficace procedura di contouring, Fig.

2); per contro si ricorda che il trattamento di HIP elimina quasi totalmente gli eventuali pori, da gas e da ritiro, indot-

HIP e T6), la minore resistenza ad usura rispetto ai campioni microstruttura più grossolana, caratterizzata da particelle di Si eutettico di maggiori dimensioni e meno uniformemen-

te distribuite nella matrice di Al, come evidenziato in pre-

cedenza dalla maggiore deviazione standard nelle misure HV0.1 in Tabella 1.

Considerando le morfologie delle piste di usura riportate

in Fig. 6, è stato possibile osservare come durante il contatto, per ogni campione studiato, si sia formato uno strato

di trasferimento a base di detriti ossidati, che ha ricoperto il substrato dei pattini in lega di alluminio, frequentemen-

te osservato anche da altri autori nel caso di strisciamento contro acciaio [5, 7]. Le analisi localizzate mediante EDS (Fig. 7) hanno permesso di evidenziare come il tribolayer

ti dal processo fusorio convenzionale. Secondo Zhu et al.

sia costituito da una miscela di ossidi misti, di Al e Fe, con

sificazione del materiale, connessa alla presenza di difetti,

dettaglio, è stato verificato come all’interno delle zone in

[2], in condizioni di contatto severe, infatti, una bassa denpuò dar luogo ad una maggiore probabilità di nucleazione e propagazione di cricche, favorendo la delaminazione del

materiale e dunque portando a tassi di usura più marcati,

composizione variabile in base al carico applicato. Più nel cui lo strato è più soggetto a delaminazione (probabilmente

a causa del raggiungimento di uno spessore critico del tri-

bolayer [20]) siano presenti prevalentemente ossidi di Fe.

anche a quasi parità di durezza, a seguito dell’effetto di in-

Nelle condizioni di prova investigate, quindi, è sempre stato

fetti. L’effetto negativo di pori superficiali sulla resistenza ad

sidazione, mai di usura severa per delaminazione.

tensificazione delle tensioni connesso alla presenza di di-

usura della lega AlSi10Mg è stato confermato da simulazioni La Metallurgia Italiana - Maggio 2021

osservato solo l’instaurarsi di usura moderata per tribo-os-

pagina 28


Scientific papers - Mechanical tests

P

M

Cast

Fig.6 - Micrografie SEM che mostrano le piste d’usura sui pattini stazionari in lega A357 sottoposti a prove di strisciamento pattino-su-cilindro contro 100Cr6 a carico di 40 N e velocità di 0.3 m s-1./ SEM micrographs showing the wear tracks on stationary A357 alloy blocks after block-on-ring dry sliding tests against 100Cr6 steel, 40 N and 0.3 m s-1.

Fig.7 - Immagine SEM dello strato di trasferimento sulla pista di usura del campione M (carico 40 N) con relativi risultati della microanalisi localizzata EDS./ SEM image of the transfer layer on the wear track of A357 as-built SLM-M sample (40 N) with corresponding results of localized EDS microanalysis. CONCLUSIONI La caratterizzazione microstrutturale della lega di alluminio A357 fabbricata tramite SLM è stata effettuata per valutare l'influenza di due diverse combinazioni di parametri di processo (massima produttività, P o ottimizzazione della microstruttura, M) sul comportamento ad attrito ed usura. La lega A357 colata in sabbia, e successivamente sottoposta a pressatura isostatica a caldo e trattamento termico T6, è stata utilizzata come riferimento per il confronto. Da questo studio si possono trarre le seguenti conclusioni:

• I campioni SLM hanno mostrato una microstruttura più fine e omogenea rispetto alla lega A357 prodotta convenzionalmente, con celle di α-Al primario sub-micrometriche, circondate da una rete interconnessa di Si eutettico. Inol-

tre, entrambe le tipologie di campioni SLM as-built hanno manifestato valori di durezza Brinell confrontabili a quelli

ottenuti dal campione prodotto tramite tecnologie fusorie convenzionali (cast), nonostante il trattamento termico T6 e la pressatura isostatica a caldo siano stati effettuati solamente sui campioni A357 cast.

• Le condizioni di processo SLM permettono di ottimizzare la microstruttura in termini di ridotta porosità e maggior

finezza microstrutturale nei melt pools, che si traduce in una maggiore uniformità nei valori di microdurezza HV0.1.

• E’ interessante evidenziare come nelle prove di strisciamento non lubrificato i campioni SLM as-built della serie

M abbiano mostrato una resistenza ad usura superiore alla lega colata in sabbia, e quindi sottoposta a HIP e T6, in

ragione della maggiore finezza microstrutturale. Il miglior comportamento dei campioni SLM della serie M rispetto a

quelli della serie P è stato invece correlato al minor contenuto di porosità, ottenuto con l’ottimizzazione dei parametri di stampa.

La Metallurgia Italiana - May 2021

pagina 29


Memorie scientifiche - Prove meccaniche

• In tutte le condizioni di prova si sono comunque osservati comportamenti tribologici simili, sia per quanto riguarda i coefficienti d’attrito che i meccanismi di usura, probabilmente a causa dei valori molto simili di durezza. Si è

sempre, infatti, instaurato un regime di usura moderata tribo-ossidativo, caratterizzato dalla formazione, sui pattini in lega A357, di strati compatti di trasferimento contenenti ossidi di ferro, a prescindere dal processo produttivo. RINGRAZIAMENTI Gli autori desiderano ringraziare la Dott.ssa Erica Liverani e l’Ing. Giuseppe Valli del Gruppo Laser del Dipartimento di

Ingegneria Industriale dell'Università di Bologna, guidato dal Prof. Fortunato, per il prezioso supporto nella realizzazione dei campioni oggetto del presente studio.

Questa attività di ricerca è stata svolta nell’ambito della linea di attività 3.16 del progetto “1.3 Materiali di frontiera per usi

energetici”, all’interno del Piano Triennale di Realizzazione 2019-2021 della Ricerca di Sistema Elettrico Nazionale, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE).

BIBLIOGRAFIA [1]

N. T. Aboulkhair, M. Simonelli, L. Parry, I. Ashcroft, C. Tuck, R. Hague. 3D printing of Aluminium alloys: Additive Manufacturing of Aluminium alloys using selective laser melting, Prog Mater Sci, 2019, 106, 1-45.

[2]

Y. Zhu, J. Zou, H. Yang. Wear performance of metal parts fabricated by selective laser melting: a literature review, Appl Phys & Eng, 2018, 19 (2), 95-110.

[3]

K.G. Prashanth, B. Debalina, Z. Wang, P. F. Gostin, A. Gebert, M. Calin, U. Kühn, M. Kamaraj, S. Scudino, J. Eckert. Tribological and corrosion properties of Al–12Si produced by selective laser melting, Mater Res, 2014, 29 (17), 2044-2054.

[4]

N. Kang, P. Coddet, H. Liao, T. Baur, C. Coddet. Wear behaviour and microstructure of hypereutectic Al-Si alloys prepared by selective laser melting, Appl Surf Sci, 2016, 378, 142-149.

[5]

J. Liu, Y. Zhou, Y. Fan, X. Chen. Effect of laser hatch style on densification behavior, microstructure, and tribological performance of aluminum alloys by selective laser melting, J Mater Res, 2018, 33 (12), 1713-1722.

[6]

H. J. Rathod, T. Nagaraju, K. G. Prashanth, U. Ramamurty, Tribological properties of selective laser melted Al-12Si alloy, Tribol Int, 2019, 137, 94-101.

[7]

D. Gu, J. Jue, D. Dai, K. Lin, W. Chen. Effects of dry sliding conditions on wear properties of Al-matrix composites produced by selective laser melting, J Tribol, 2018, 140, 1-12.

[8]

X. Liu, C. Zhao, X. Zhou, Z. Shen, W. Liu. Microstructure of selective laser melted Al10SiMg alloy, Mater Des, 2019, 168, 1-9.

[9]

R. Talemi, A numerical study of randomly distributed subsurface hydrogen pores on fretting fatigue behavior of aluminium AlSi10Mg, Tribol Int, 2020, 142, 1-11.

[10]

J. H. Rao, Y. Zang, K. Zang, X. Wu, A. Huang. Selective Laser Melted Al-7Si-0.6Mg alloy with in situ precipitation via platform heating for residual strain removal, Mater Des, 2019, 182, 1-11.

[11]

J. T. Oliveira De Menezes, E. M. Castrodeza, R. Casati. Effect of build orientation on fracture and tensile behavior of A357 Al alloy processed by Selective Laser Melting, Mater Sci Eng A, 2019, 766, 1-8.

[12]

R. Casati, M. Vedani. Aging response of an A357 Al alloy processed by Selective Laser Melting, Adv Eng Mater, 2019, 21 (4), 1-7.

[13]

K. V. Yang, P. Rometsh, C. H. J. Davies, A. Huang, X. Wu. Effects of heat treatments on the microstructure and anisotropy in mechanical properties of A357 alloy produced by selective laser melting, Mater Des, 2018, 154, 275-290.

[14]

H. Rao, S. Giet, K. Yang, X. Wu, C. H. J. Davies. The influence of processing parameters on aluminium alloy A357 manufactured by Selective Laser Melting, Mater Des, 2016, 109, 334-346.

La Metallurgia Italiana - Maggio 2021

pagina 30


Scientific papers - Mechanical tests

[15]

M. Lorusso, S. Trevisan, F. Calignano, M. Lombardi, D. Manfredi. A357 Alloy by LPBF for Industry Applications, Mater, 2020, 13, 1-12.

[16]

L. Tonelli, E. Liverani, G. Valli, A. Fortunato, L. Ceschini. Effects of powders and process parameters on density and hardness of A357 aluminum alloy fabricated by selective laser melting, Int J Adv Manuf Technol 2020, 106, 371-383.

[17]

L. Ceschini, L. Lorenzetti, C. Martini, P. Shashkov, L. Tonelli, S. Usov. Dry sliding behaviour of the A357 aluminium alloy processed by Selective Laser Melting and anodized by Electrochemical Oxidation (ECO), 7° Workshop AIT “Tribologia & Industria”, 04 giugno 2020, Pisa.

[18]

T. DebRoy, H. L. Wey, J. S. Zuback, T. Mukherjee, J. W. Elmer, J. O. Milewsky, A. M. Beese, A. Wilson-Heid, A. De, W. Zhang. Additive manufacturing of metallic components - Process, structure and properties, Prog Mater Sci, 2018, 92, 112-224. [19] K. Holmberg, A. Matthews, Coatings Tribology. Properties, Mechanisms, Techniques and Applications in Surface Engineering, second ed., Elsevier, Amsterdam, 2009. [20] T. F. J. Quinn. Oxidational wear modelling: I, Wear, 1992, 153, 179-200.

SLM-fabricated A357 Aluminium alloy: dry sliding behaviour This work investigates how the microstructure resulting from Selective Laser Melting (SLM) influences the friction and

wear behaviour of the as-built A357 (AlSi7Mg0.6) alloy, considering sand-cast A357 (hot isostatically pressed and heat teated in the T6 condition) as the benchmark.

Two sets of parameters were taken into account for SLM processing: maximum productivity (P) or optimised microstructure (M).

Tribological tests were carried out in dry sliding conditions, by using a block-on-ring tribometer. The bearing steel EN 100Cr6 (62 HRC) was used as counterfacing material. Normal load ranged from 20 to 60 N, whilst sliding speed was set at 0.3 ms-1. The results showed that microstructural refinement induced by SLM processing in optimised conditions

(M) decreases the wear rate of A357 by comparison to the corresponding cast alloy, already in the as-built condition. Conversely, the coefficient of friction was not significantly affected by the manufacturing process.

KEYWORDS: ADDITIVE MANUFACTURING, SLM, LPBF, MICROSTRUCTURE, ALSI7MG0.6, FRICTION, WEAR

La Metallurgia Italiana - May 2021

pagina 31


Memorie scientifiche - Elettroerosione a filo

Comparative Machining characteristics studies on SS 304 using coated and uncoated brass wire through Wire EDM T. Suresh, K. Jayakumar, G. Selvakumar, S. Ram Prakash

The growing demands for high surface finish with complex shape geometries, traditional machining is now being substitu-

ted by unconventional machining processes. Wire Electric Discharge Machining (Wire EDM) is one of the unconventional

metal cutting processes. Stainless Steel 304 (SS 304) is widely used in Aerospace, Medical, Electronics and Semiconductor,

Tool and Die making industries. However, during traditional machining of SS 304, industries are facing numerous difficulties. In view of the exceeding purposes and challenges in traditional machining of SS 304, the present research investigates the

effect of Wire EDM parameters such as Current (I), Gap Voltage (V), Pulse on time (Ton), Pulse of time (Toff) with two different electrode wire materials (Brass and Zinc coated brass) on SS 304 material. After machining, Surface roughness (SR),

microhardness (HV) of the machined surface and thickness of recast layer were measured to assess the machinability of the SS 304. Wire EDM experiments have been performed using a CNC Wire EDM machine as per Taguchi’s L18 orthogonal

design. Coated and uncoated brass wires ofϕ 0.2 mm were taken as wire electrode materials.

From the study, coated brass wire has shown the high surface finish and hardness than uncoated brass wire. Furthermore,

the recast layers of the machined surfaces were analyzed for both wire electrodes using the SEM images. Analysis of variance (ANOVA) was carried for finding significant parameter for all output responses. Finally, grey relational analysis (GRA) was applied to find overall optimized process parameter mixture for maximization of hardness and minimization of SR.

PAROLE CHIAVE: SS 304, WIRE EDM, SURFACE FINISH, MICROHARDNESS, RECAST LAYER THICKNESS, BRASS AND ZINC COATED BRASS WIRE ELECTRODE, GRA INTRODUCTION

SS 304 is an austenitic and nonmagnetic steel material and

has outstanding corrosion battle and forming characteristics due to high ductility. It is mainly used in cryogenic ves-

sels, kitchen wares, heat exchangers, surgical equipment,

etc (1). On the other hand, most of these components need diverse metal cutting processes to manufacture the desired shape with high accuracy. Still, through conventional machining of SS 304, industries are encountering many troubles for instance high tool wear because of reduced thermal conductivity and high BUE affinity on the tool side.

Wire EDM is an alternate thermo electric machining process, which is widely to cut hard to machine materials like

T. Suresh, K. Jayakumar, G. Selvakumar, S. Ram Prakash Department of Mechanical Engineering,

Sri Sivasubramaniya Nadar College of Engineering, Kalavakkam, Chennai-603110, India

Corresponding author: *kjayakumar@ssn.edu.in

steels, titanium and other superalloys. Aerospace, automobile, and electronic industries often use Wire EDM process to cut intricate shapes and designs, fragile geometries, dies,

molds, etc. Several researchers have started attempting to machine SS 304 and other steels using Wire EDM process

as well as predicted optimal parameter combination for achieving different and high machinability responses.

La Metallurgia Italiana - Maggio 2021

pagina 32


Scientific papers - Wire EDM Ugrasen et al. (2) investigated the effect of process parameters of Wire EDM on SS 304 with molybdenum as an electro-

de. The parameters considered were Ton, Toff, I and bed

speed and their effect on MRR, electrode wear, dimensional

Error and surface roughness were analyzed in detail. Opti-

mized parameter setting was identified to improve the machinability during Wire EDM process. D2 steel was machined by Wire EDM process by Mahapatra et al. (3) using Zinc

coated Cu wire of ϕ 0.25 mm. In this work, they optimized

current, pulse duration, frequency, wire speed, tension and dielectric flow rate for maximizing of MRR and minimizing

of surface roughness in WEDM process using Taguchi and Genetic Algorithm.

Durairaj et al. (4) analysed the effect of process parameters in WEDM of SS 304 using Taguchi Grey relational grade. They

recommended optimized input parameter combinations (Ton, Toff, V and wire feed) to get least amount of surface

roughness and kerf width. Bijo Mathew et al. (5) conducted Wire EDM studies on SS 304 to optimize MRR, Ra and di-

mensional deviation using Taguchi grey relational analysis using ϕ 0.25 mm brass wire.

Harinath Gowd et al. (6) studied the effect of input parame-

ter Ton, Toff, wire tension and water pressure on Roughness and MRR while machining SS 304 using ϕ 0.25 mm brass

wire. Muhammad Azam et al. (7) conducted experiments to

find out the WEDM process parameters which contribute to

recast layer in high-strength low-alloy (HSLA) steel using molybdenum wire with ϕ 0.2 mm.

Asfana Banu et al. (8) used micro dry wire EDM (μDWEDM)

to machine SS 304 with smooth and stable manner. They varied and optimized types of dielectric fluid, its pressure, polarity, threshold, wire tension, speed, feed rate, voltage, and

capacitance using tungsten wire for smooth machining of SS 304. The same researchers continued the μDWEDM process

to machine SS 304 effectively recently using the same tungsten wire of ϕ 0.07 mm as per one factor at a time and design

of experiments (9). Kashif Ishfaq et al. (10) used GRA for multi objective optimization in favour of maximization of cutting

speed and minimization of surface roughness and kerf width during WEDM of SS 304.

Therefore, research work on Wire EDM of SS 304 has been

carried out continuously to investigate the consequence of process parameters on a range of performances namely surface roughness (SR) and kerf width. But the characteristics, formation of recast layer and its hardness on SS 304 along

with SR using coated and uncoated brass wires has not reported yet. Also, less works has been carried out using the

application of GRA on multi objective optimization of diffe-

rent process parameters on SS 304 using Wire EDM process.

EXPERIMENTAL DETAILS

Workpiece, Machine and Process parameters SS 304 block with 300 x 300 x 25.4 mm size was taken for the comprehensive Wire EDM studies. Machining was carri-

ed out on a Smartcut 2530 CNC Wire cut EDM machine with

maker of Ratnaparkhi Electronics Ind. Pvt Ltd. De-ionized water was taken as dielectric medium since it has low viscosity, electrical conductivity and carbon-free medium.

Machining experiments were carried out using brass and zinc coated brass (stratified) wires with 0.2 mm diameter with vertical configuration. Compared to Cu wire electrode, adding Zinc to brass wire electrode offers extremely high

electrical conductivity, tensile strength, low melting point

and cost. Owing to complications in manufacturing brass

wire with any concentration value of Zn, coated brass wire is created. The coated wire is a combination of Cu/brass core,

shing and easy spark development (11). Most of the research

works used wire with ϕ of 0.2, 0.25 and 0.3 mm. In this work,

ϕ 0.2 mm was used since less diameter wire has higher cutting speed consequently increases the MRR (12).

After conducting trail experiments and from literature, the

following process parameter, their levels and range (listed in table 1) were selected for machining the SS 304 material.

Wire feed and tension were kept as constant as 3 m/min and

25 N respectively. Size of each specimen after Wire EDM process was in square prism with the dimension of 5 x 5 x 25.4 mm. Figure 1 demonstrates the Wire EDM setup with

machining of SS 304 and figure 2 shows the 18 pieces taken out after Wire EDM from SS 304 block.

and it is coated with Zinc to support efficient dielectric flu-

La Metallurgia Italiana - May 2021

pagina 33


Memorie scientifiche - Elettroerosione a filo

Tab.1 - Process parameters and levels Sl. No

Machining process parameter

Level 1

Level 2

Level 3

1

Wire material

Zn coated brass

Uncoated Brass

-

2

Pulse on Time- Ton (μs)

105

110

115

3

Pulse off Time-Toff (μs)

25

35

45

4

Peak current (Amp)

1

3

5

5

Gap Voltage (volt)

20

30

40

(a)

(b)

Fig.1 - a. Wire EDM facility. b. machining of SS 304 Workpiece

Fig.2 - 18 samples (5 x 5 x 25 mm) after Wire EDM (a) vertical position (b) horizontal

EXPERIMENTAL DETAILS After Wire EDM, average surface roughness values (Ra) on

of 0.8 mm and number of samples (n) as 5 using diamond tip

ning in 2 flat sides out of 4 sides of the square prism) were

of 5 μm diameter. Average of three readings taken at different places was considered as final result. Fig. 3 illustrates

test 210). Measuring parameters used are: cut off length (λc)

sample.

the machined surfaces (opposite to the direction of machimeasured using Surface roughness tester (Mitutoyo Surf

La Metallurgia Italiana - Maggio 2021

the measurement of surface roughness on the machined

pagina 34


Scientific papers - Wire EDM

Fig.3 - Surface roughness measurement

Microhardness of the machined surfaces of the samples

ducted using brass wire. Remaining 9 were conducted using

NOVA 130-240) with load of 1 kg using diamond indenter

Experimental runs and their results are listed in Table 2. SEM

was measured using micro vickers hardness tester (Model: for 30 seconds. Average of three readings was considered. In order to trim down the number of experiments for these 5 factors with 3 levels; Taguchi’s L18 orthogonal array was

selected. Out of 18 experiments, 9 experiments were con-

zinc coated brass wire to analysis the effect of wire coating. images were taken to measure the recast layer thickness of

the machined surfaces which is having high, low and average Ra value.

Tab.1 - Process parameters and levels

S. No.

A: Wire material

B: Ton

C: Toff

(μs)

(μs)

D: Current

E: Voltage

(A)

(V)

Surface roughness Ra (μm)

Hardness (HV)

1

Zn coated Br (1)

105

25

1

20

1.782

199

2

Zn coated Br (1)

105

35

3

30

2.091

194

3

Zn coated Br (1)

105

45

5

40

2.042

193

4

Zn coated Br (1)

110

25

1

30

2.789

179

5

Zn coated Br (1)

110

35

3

40

2.757

188

6

Zn coated Br (1)

110

45

5

20

3.108

202

7

Zn coated Br (1)

115

25

3

20

3.432

189

8

Zn coated Br (1)

115

35

5

30

2.681

186

9

Zn coated Br (1)

115

45

1

40

2.836

198

10

Uncoated Brass (2)

105

25

5

40

2.235

188

11

Uncoated Brass (2)

105

35

1

20

2.205

193

12

Uncoated Brass (2)

105

45

3

30

2.303

179

13

Uncoated Brass (2)

110

25

3

40

2.668

201

14

Uncoated Brass (2)

110

35

5

20

2.786

191

15

Uncoated Brass (2)

110

45

1

30

2.508

176

16

Uncoated Brass (2)

115

25

5

30

2.890

190

17

Uncoated Brass (2)

115

35

1

40

2.823

188

18

Uncoated Brass (2)

115

45

3

20

3.016

203

La Metallurgia Italiana - May 2021

pagina 35


Memorie scientifiche - Elettroerosione a filo RESULTS AND DISCUSSIONS The effect of the five selected controllable factors on Wire EDM responses is shown in figure 4 to 5. The analysis was carried out using the MINITAB 19 software.

Effect of process parameter on Surface roughness Average surface roughness (Ra) value increased from 1.782

to 3.432 μm with raise in Current and Ton. This is because, increase in current and Ton time, results in high thermal

and tensile pulling load on the workpiece in inter electrodes gap (13). Bigger-sized voids and powerful deep and

wider surface cracks were as well formed with a raise in

current and Ton. Increase in Toff reduced the Ra value due to effective flushing of melted workpiece debris (14). Du-

ring the raise in voltage, the discharge gap enlarges which means the concentration of spark imposes on the surface

of the workpiece (w/p) is low and creates small craters leading to lower Ra on the surface of the workpiece (15).

Fig.4 - Main effect plot for surface roughness In zinc coated brass wire, the external zinc coating has

shows nearly 3% improvements in surface finish than un-

fore, vanishing of this outer coated layer results in enlar-

Analysis of Variance (ANOVA) was used to look into whi-

lower melting point compared to the core brass. Thereged the size of gap and consequently origins enhanced

removal of debris. Efficient flushing improved the surface

finish of the machined part. From the 18 experiments, surface roughness value obtained from coated wire electrode

coated wire.

ch process parameter notably changes the surface roughness. It was found that Ton (83%) and current (6%) were

identified as dominant factors for Ra value than other two factors.

Effect of process parameter on microhardness Figure 5 shows the effect of process parameter on microhardness and microhardness of the machine sample surface increased from 176 HV to 203 HV during Wire EDM process due to repetitive heating and cooling.

Hardness produced on the workpiece material by coated brass wire is 1.1% higher than uncoated wire. Coated wire

provides higher flushing (11) than uncoated wire since the easy evaporation of outer coated layer results in increase

in gap size which caused the workpiece material to cool rapidly thus increased the hardness. Hardness increased

La Metallurgia Italiana - Maggio 2021

for increase in Current, Ton and Toff time this is because of simultaneous increase in heat energy to the workpiece and fast cooling effect on the outer layer of the work surface.

As the voltage increases, the gap between the wire

electrode and workpiece increased thus causes less impact of heat energy on to the work surface. Heating with

low temperature and then more cooling effect on the work

surface reduced the increase in hardness when the voltage is increased (7).

pagina 36


Scientific papers - Wire EDM

Fig.5 - Main effect plot for microhardness The results of ANOVA show that the factors voltage (54%)

and current (12.5%) were the most dominant factor that affects the microhardness.

properties in metals are closely coupled. Since the sample

from experiment number 5 and 13 has used same power

The SEM micrographs were taken on the machined surface

input values (Ton = 110 μs, Current = 3 A and Voltage = 40

gnification of 3500X to correlate the mechanical properties

high hardness value than 5.

of the samples for the experiment 5 and 13 with same maand microstructure since microstructure and mechanical

V) with varying Toff time using Zinc coated brass wire and

uncoated brass wire respectively. But the sample 13 has

Fig.6 - Microstructure of the machined surface (a) 5th experiment with Zn coated brass wire (b) 13th experiment with uncoated brass wire. The Zn coating in the coated wire melts evaporates easily

and increased gap size thus causes better debris removal compared with uncoated wire. Consequently, increased

the material removal along with pinholes, larger craters

and non-spherical agglomerates which were observed (16)

in the image of the microstructure shown in figure 6.a with triangles and freeform shapes respectively. More pinholes

gure 6.a. compared with 6.b. These surface irregularities manifest lower resistance to plastic deformation which reduces the hardness value. In figure 6.b, the formation of globular grain structure on the surfaces of machined re-

gion were observed (indicated with circular shapes) for the

13th experiment that makes the surface as even resulting in

increased hardness on the surface of the workpiece.

and craters were observed in microstructure image of fiLa Metallurgia Italiana - May 2021

pagina 37


Memorie scientifiche - Elettroerosione a filo

a)

b)

Fig.7 - Energy Dispersive X-ray (EDX) analysis (a) 5th experiment (b) 13th experiment.

The machined surface topography was analyzed through EDX analysis for the 5th and 13 experiment and is shown th

in Figure 7.a and 7.b. For 13 experiment, the weight % th

of major elements such as Cr (12%), Fe (52.3%), Ni (4.6%)

and Cu (2.59%) are more than 5th experiment (Cr-11%, Fe-

44.2%, Ni-4.15% and Cu-1.1%) after WEDM which also enhanced the hardness value.

Analysis of surface recast layer thickness During Wire EDM process, dielectric fluid is continuously fed closer to the space between workpiece and wire

electrode to clear the eroded metal. As a result, the top surface is quenched, and un-flushed debris is resolidified at faster level because of high thermal conductivity of

dielectric fluid. This layer is known as resolidified/recast layer. This layer is normally of hard, brittle and moreover, this layer has a changed microstructure, tensile stresses,

microcracks, impurities and other unwanted features which can pilot to early component failure. Thus, formation

La Metallurgia Italiana - Maggio 2021

of recast layer and its thickness should be monitored and controlled.

SEM images were taken on the surface of the machined SS 304 sample after following standard polishing and etching

procedure to analysis the thickness of the recast layer for-

med. Out of 18 experiments, SEM images were taken for selected machined surfaces like experiments which have

high, low and medium Ra value. Following SEM images (Figure. 8a, 8b, and 8c) shows the measurement of recast layer thickness (RLT).

pagina 38


Scientific papers - Wire EDM

Fig.8 - Recast layer thickness of the machined samples (a) for Exp. no. 1 – average RLT-8.069 μm (b) Exp. no. 7– average RLT-14.815 μm (c) Exp. no. 13– average RLT-10.714 μm.

The figure 8.a shows the surface which has low Ra obtained from 1 experiment and its average RLT was found to st

be 8.069 μm. RLT were measured with the help of ImageJ

software. Recast layer shown in figure 8.b was obtained

for the 7th experiment and this has high Ra value which

showed average recast layer thickness value of 14.815 μm.

The 13 experimental run has average surface roughness th

value in which the recast layer thickness was obtained as 10.714 μm and is shown in figure 8.c.

Thickness of recast layer (RL) tends to increase when the increase in pulse on time (Ton) and increased energy per

spark by current supplying. Thickness of RL increased with declining of Toff time. Deepness of this top liquefied zone

depends upon the Ton energy and period. Higher time of Ton directs to thicker resolidified layer (17). This shows

that thickness of RL increased with an increasing discharge current, Ton, energy per spark and with declining Toff

time. Fig. 8.b illustrates that with larger energy release in

every spark due to high value of Ton, the amount of workpiece materials which are liquefied is larger, resulting in

La Metallurgia Italiana - May 2021

huge amount of molten material resolidifies to shape the

large average RL thickness. Fig. 8.b illustrates that the thickness of the RL is nearly twice as compared to the Fig. 8.a. Multi objective optimization using Grey Analysis

In the current work, optimum process parameter amalgamation for maximization of hardness with minimization

of surface roughness are required. Thus, Grey relational analysis (GRA) was used for finding optimum parameter

combination for two or more output responses by converting into single grey relational grade (18).

Steps in GRA are: 1. Normalizing the experimental results

of each performance characteristics between 0 and 1 (Higher the better or Lower the better). 2. Finding grey rela-

tional coefficient (GRC) - taken as 0.5 by giving equal weight age value for all responses.

3. Calculating single grey relational grade (GRG). 4. Se-

lecting the optimum levels of process parameters. Table 3, 4 and 5 shows the optimization of process parameters by means of GRA.

pagina 39


Memorie scientifiche - Elettroerosione a filo

Tab.3 - Grey Relational Analysis Normalization

GRC

Sl No

SR (Min)

HV (Max)

SR (Min)

HV (Max)

GRG

Rank

1

1.000

0.852

0.333

0.370

0.352

18

2

0.813

0.667

0.381

0.429

0.405

17

3

0.842

0.630

0.373

0.443

0.408

16

4

0.389

0.111

0.562

0.818

0.690

3

5

0.288

0.444

0.635

0.529

0.582

8

6

0.075

0.963

0.869

0.342

0.606

9

7

0.000

0.481

1.000

0.509

0.755

1

8

0.455

0.370

0.524

0.574

0.549

6

9

0.361

0.815

0.581

0.380

0.480

12

10

0.725

0.444

0.408

0.529

0.469

13

11

0.743

0.630

0.402

0.443

0.422

15

12

0.684

0.111

0.422

0.818

0.620

4

13

0.463

0.926

0.519

0.351

0.435

14

14

0.392

0.556

0.561

0.474

0.517

10

15

0.560

0.000

0.472

1.000

0.736

2

16

0.328

0.519

0.604

0.491

0.547

7

17

0.369

0.444

0.575

0.529

0.552

5

18

0.252

1.000

0.665

0.333

0.499

11

Tab.4 -Grey Relational Grade value for corresponding levels

Level

Wire material

Ton

Toff

Current

Voltage

1

0.5362

0.4459

0.5412

0.5388

0.5250

2

0.5331

0.5943

0.5046

0.5493

0.5912

3

-

0.5638

0.5581

0.5159

0.4877

Delta

0.0031

0.1484

0.0535

0.0334

0.1035

Rank

5

1

3

4

2

Fig.9 - % Contribution of process parameter

From the table 4 and figure 9 (Pie chart), the most influencing factor for the both minimization of surface roughness and maximization of hardness is identified as Ton (43%) and Voltage (30%).

La Metallurgia Italiana - Maggio 2021

pagina 40


Scientific papers - Wire EDM

Tab.5 - Optimum condition using GRA

Parameter

Optimum levels

A: Wire material

B: Ton (μs)

C: Toff (μs)

D: Current (A)

E: Voltage (V)

L1

Level 2

Level 3

Level 2

Level 2

(Coated brass wire)

(110)

(45)

(3)

(30)

Confirmation Test The condition recommended with A1, B2, C3, D2, and E2

from GRA which is shown in table 5 is a final optimum parameter amalgamation recommended for the present Wire

EDM of SS 304 block. Therefore, this condition A1, B2, C3,

D2, E2 suggested by GRA was treated as multi objective optimization condition which is not available in the pre-

viously conducted 18 experiments and considered as a confirmation test. Confirmation experiment has been con-

ducted on the SS 304 block using the optimum condition and results obtained were: minimum surface roughness2.516 μm and maximum hardness- 194 HV.

CONCLUSIONS In the present work, the effect of wire electrode materials

(Brass and Zinc coated brass) and electrical parameter on machinability responses was analyzed on SS 304 through Wire EDM process. Significant conclusions are:

Ton time has highest significant on surface roughness (Ra) value. Lowest Ra value was obtained with coated brass wire, Ton (105 μs), Toff (35 μs), C (1 A) and V (20 V).

Microhardness of the machined surfaces increased with increase in current, Voltage, Ton and Toff time along with coated brass wire electrode. Voltage has most significant on hardness.

Using SEM images, the recast layer thickness of the ma-

chined surface was analysed. From the images, it was concluded that higher value of Toff time with coated wire produced lesser thickness of the recast layer. Also, coated brass wire has performed well than uncoated wire in terms of machinability of this material.

Based on the GRA results, the optimized process parameter mixture to obtain together the minimum surface rou-

ghness and the maximum hardness are Coated brass wire (L1), Ton (L2) -110 μs, Toff (L3)-45 μs, Current (L2)-3 A and 30 V as gap voltage (L2).

REFERENCES [1]

Jayaganth A, Deepak Mani A, Jayakumar K. Experimental Study on Effect of Machining Parameters and Environment on Drilling Characteristics of Stainless Steel 304. Applied Mechanics and Materials. 2016;852:273-278.

[2]

Ugrasen G, Bhagawan Singh MR, Ravindra HV. Optimization of Process Parameters for SS304 in Wire Electrical Discharge Machining using Taguchi’s Technique. Materials Today: Proceedings. 2018;5:2877-2883.

[3]

Mahapatra SS, Amar Patnaik. Parametric Optimization of Wire Electrical Discharge Machining (WEDM) Process using Taguchi Method. Journal of the Brazilian Society of Mechanical Sciences and Engineering. 2006;28:422-429.

[4]

Durairaj M, Sudharsun D, Swamynathan N. Analysis of Process Parameters in Wire EDM with Stainless Steel using single objective Taguchi Method and Multi objective Grey Relational Grade. Procedia Engineering. 2013;64:868-877.

[5]

Bijomathew, Benkim, Babu, J. Multi process parameter optimization of WEDM AISI304 using Taguchi Grey Relational Analysis. Procedia Materials Science. 2014;5:1613-1622.

La Metallurgia Italiana - May 2021

pagina 41


Memorie scientifiche - Elettroerosione a filo [6]

Harinath Gowd G, Gunasekharreddy M, Bathina sreenivasulu. Multi objective optimization of process parameters in WEDM during machining of SS304. Procedia Materials Science. 2015;5:1408-1416.

[7]

Muhammad Azam, Mirza Jahanzai, Junaid Ali Abbasi. Parametric analysis of recast layer formation in wire-cut EDM of HSLA steel. The International Journal of Advanced Manufacturing Technology. 2016;87:713-722.

[8]

Asfana Banu, Mohammad Yeakub Ali, Mohamed Abdul Rahman. Investigation of process parameters for stable micro dry wire electrical discharge machining. The International Journal of Advanced Manufacturing Technology. 2019;103:723-741.

[9]

Asfana Banu, Mohammad Yeakub Ali, Mohamed Abdul Rahman. Stability of micro dry wire EDM: OFAT and DOE method. The International Journal of Advanced Manufacturing Technology. 2020;106:4247-4261.

[10]

Kashif Ishfaq, Muhammad Jawad, Naveed Ahmad. Evaluating Material’s Interaction in Wire Electrical Discharge Machining of Stainless Steel (304) for Simultaneous Optimization of Conflicting Responses. Materials. 2019:12:1-15.

[11]

Thrinadh Jadam, Saurav Datta, Manoj Masanta. Study of surface integrity and machining performance during main rough cut and trim/finish cut mode of WEDM on Ti–6Al–4V: effects of wire material. Journal of the Brazilian Society of Mechanical Sciences and Engineering. 2019;41:1-23.

[12]

Kashif Ishfaq, Nadeem Ahmad Mufti, Mohammad Pervez Mughal. Investigation of wire electric discharge machining of stainless-clad steel for optimization of cutting speed. The International Journal of Advanced Manufacturing Technology.2018;96:1429-1443.

[13]

Abdulkareem S, Khan AA, Zain ZM. Effect of Machining Parameters on Surface Roughness during Wet and Dry Wire-EDM of Stainless Steel. Journal of Applied Sciences. 2011;11:1867-1871.

[14]

Selvakumar G, Balasubramanian V, Vijayan S. Effects of multi-pass cutting during wire electrical discharging. Materials Testing. 2019;61:901-906.

[15]

Manjaiah M, Rudolph Laubscher F, Anil Kumar. Parametric optimization of MRR and surface roughness in wire electro discharge machining (WEDM) of D2 steel using Taguchi-based utility approach. International Journal of Mechanical and Materials Engineering. 2016;11:1-9.

[16]

Anish Kumar, Vinod Kumar, Jatinder Kumar. Microstructure analysis and material transformation of pure titanium and tool wear surface after wire electric discharge machining process. Machining Science and Technology. 2014;18:47-77.

[17]

Amitesh Goswami, Jatinder Kumar. Investigation of surface integrity, material removal rate and wire wear ratio for WEDM of Nimonic 80A alloy using GRA and Taguchi method. Engineering Science and Technology, an International Journal. 2014;17:173-184.

[18]

Pragya Shandilya, Arun Kumar Rouniyar Saikiran D. Multi-objective parametric optimization on machining of Inconel-825 using wire electrical discharge machining. The Proceedings of the Institution of Mechanical Engineers Part C: J Mechanical Engineering Science. 2020;1-13.

La Metallurgia Italiana - Maggio 2021

pagina 42


SALES, INSTALLATION, STARTUP, SERVICE AND SPARE PARTS

Products Chamber furnaces Belt furnaces Bell furnaces Pit furnaces

Roller furnaces Chain furnaces Washing machines Custom made automatic lines

cieffe.it sales@cieffe.it


Attualità industriale - Industry news

Comportamento a compressione a temperatura elevata di schiume di Al a porosità chiusa a cura di: Girolamo Costanza, Maria Elisa Tata

In questo lavoro si analizza il comportamento a compressione di schiume di Al a porosità chiusa a temperatura elevata. Le schiume di alluminio sono state prodotte con il metodo delle polveri compattate miscelando polveri di Al, agente stabilizzante (SiC) e agente schiumante (TiH 2). Da precedenti lavori è stata identificata la composizione ottimale delle polveri di partenza: 0.4 % in peso di TiH2 e 2.8 % in peso di SiC. Per mezzo della compattazione in pressa, applicando 12 t su stampo di 16 mm diametro, sono stati realizzati precursori cilindrici. Questi ultimi a loro volta sono stati inseriti in forno a 700 °C all’interno di apposito crogiolo di rame il tempo necessario affinché la schiuma potesse espandersi. Il successivo raffreddamento in acqua ha consentito di mantenere a temperatura ambiente la struttura porosa così prodotta. La caratterizzazione meccanica è stata eseguita in macchina di trazione/compressione MTS con velocità della traversa di 2 mm/min e fino ad un carico limite imposto di 35 kN. In camera termostatica le temperature di test sono state 25 °C, 100 °C, 200 °C e 300 °C. All’aumentare della temperatura di prova si è evidenziata una riduzione del limite elastico e del modulo di Young, una diminuzione del carico di plateau e più in generale dell’intera curva stress-deformazione. Di conseguenza anche l’energia assorbita si riduce considerevolmente. Al tempo stesso è stata rilevata, a parità di carico applicato, una maggiore deformazione al crescere della temperatura. E’ possibile concludere che sia la resistenza a compressione che la capacità di assorbimento di energia diminuiscono al crescere della temperatura.

PAROLE CHIAVE: COMPORTAMENTO MECCANICO, SCHIUME DI AL, COMPRESSIONE, TEMPERATURA ELEVATA Le schiume metalliche sono materiali cellulari che presentano al loro interno porosità di opportune forme e dimen-

sioni [1-4]. Questa caratteristica consente alle schiume di avere importanti proprietà quali elevata conduttività termica

[5], assorbimento acustico [6], assorbimento di energia [79] anche sotto forma di riempitivi [10-11], isolamento ter-

mico [12] e capacità di smorzamento vibrazioni [13]. Sotto il profilo puramente morfologico le porosità nelle schiume

metalliche possono essere a celle aperte oppure a celle chiuse, a seconda che siano, rispettivamente, interconnesse tra di loro o meno. Da un punto di vista tecnologico diffe-

Girolamo Costanza, Maria Elisa Tata Dipartimento di Ingegneria Industriale,

Università di Roma Tor Vergata, Roma, Italia

renti metodi di produzione danno luogo a diverse morfolo-

gie delle porosità e, di conseguenza, diverse proprietà [14] oltre che campi di applicazione. Un’altra possibile classificazione riguarda le diverse tipologie di applicazioni: strut-

turali e funzionali. Nelle prime sono identificabili schiume metalliche a porosità chiusa in quanto presentano maggiore

resistenza meccanica e capacità di assorbimento di energia [15]. Per le applicazioni funzionali generalmente vengono

La Metallurgia Italiana - Maggio 2021

pagina 44


Industry news - Attualità industriale impiegate quelle a porosità aperta [16]. Al giorno d’oggi

Al) con polveri di un opportuno agente stabilizzante (SiC) e

Ti [18], Cu [19], Pb [20-21], Fe [8], superleghe [22]. I campi

(H2 nella fattispecie) ad una temperatura inferiore a quella di

co all’aeronautico, dall’aerospazio alle strutture off-shore,

pressata in apposito stampo in acciaio fino ad ottenere un

vengono prodotte schiume di diversi metalli e leghe: Al [17],

di applicazione sono svariati e spaziano dall’automobilisti-

dall’ingegneria civile al settore biomedicale, dalla filtrazione agli scambiatori di calore.

Vari metodi sono stati messi a punto per la produzione di

schiume metalliche, ciascuno con diverse peculiarità e ca-

ratteristiche delle schiume prodotte. Di seguito elenchiamo

di un agente schiumante (p.e. TiH2) in grado di liberare gas

fusione del metallo. La miscela di polveri così ottenuta viene

precursore maneggiabile. Quest’ultimo a sua volta è inserito in un crogiolo di rame e posto ad una temperatura superiore a quella di fusione del metallo. Nel caso di Al la temperatu-

ra del forno è impostata a 700 °C. Il precursore inserito nel crogiolo arriva a fusione ed il rilascio di H2, che inizia intorno

i principali: decomposizione di agenti schiumanti nel fuso,

ai 400 °C, fa sì che la schiuma possa espandersi. Una volta

replica di una matrice polimerica, impiego di space-holder

giolo dal forno e lo si immerge in acqua così da mantenere la

in questo lavoro sono state prodotte in laboratorio secon-

dal crogiolo si ottiene una schiuma a porosità chiusa ester-

iniezione di gas nel fuso, metodo delle polveri compattate,

raggiunta la massima crescita della schiuma si estrae il cro-

e infine sinterizzazione di sfere cave. Le schiume analizzate

struttura porosa a temperatura ambiente. Una volta estratta

do il metodo delle polveri compattate. La tecnica prevede

namente rivestita da un sottile strato di Al.

il mescolamento di polveri del metallo da schiumare (p.e.

MATERIALI E TECNICHE SPERIMENTALI La produzione delle schiume metalliche è stata realizzata

secondo il metodo delle polveri compattate già descritto

in precedenti lavori [2, 3]. Si tratta di una tecnica semplice e molto diffusa per la produzione di schiume metalliche risultando al tempo stesso versatile nella produzione

di oggetti di svariate geometrie, anche complesse. Per

contro la tecnica presenta anche degli svantaggi, sostanzialmente legati al maggior costo delle polveri oltre che

dei macchinari necessari per la lavorazione. Partendo da

risultati conseguiti nei precedenti lavori [23] si è deciso di focalizzare l’attenzione sulla composizione di TiH2 e SiC

che ha consentito di raggiungere un buon compromesso tra stabilità, grandezza e morfologia delle porosità, ossia 0,4 % TiH2 e 2,8 % SiC. In linea di principio proprietà mec-

caniche ottimali si ottengono quando i pori sono sferici,

di piccole dimensioni e uniformemente distribuiti. Queste

ultime caratteristiche risultano profondamente dipendenti dalla scelta della composizione delle polveri di partenza

oltre che dalla temperatura del forno (individuata in 700

°C e mantenuta costante per tutte le schiume prodotte) e dal tempo di mantenimento in forno per la schiumatura, generalmente compreso tra sei e sette minuti. Quest’ultimo parametro non è univocamente determinabile a priori;

l’estrazione della schiuma dal forno viene di volta in volta effettuata al termine della sua fase di crescita. La scelta del

tempo di mantenimento in forno della schiuma costituisce una delle fasi più delicate del processo. La formazione del-

La Metallurgia Italiana - May 2021

le porosità dipende da moltissimi fattori dovuti a fenomeni fisici quali nucleazione, crescita, coalescenza dei pori, di-

stribuzione delle particelle nel fuso etc. E’ importante lasciare alla schiuma il tempo necessario per far liberare l’idrogeno e per farlo distribuire omogeneamente all’interno del campione. Le schiume ottenute con il procedimento

sopra descritto presentano un’altezza circa tripla rispetto al campione di partenza e superfici esterne regolari. Una panoramica delle diverse schiume a porosità chiusa pro-

dotte, così come estratte dal crogiolo, è mostrata in Fig. 1. In questo lavoro l’attenzione si è concentrata sul compor-

tamento a compressione di schiume di Al eseguendo prove a step crescenti di temperatura fino a 300 °C in relazione ai possibili campi di impiego, primo fra tutti quello antin-

cendio. Prima di procedere con la compressione è stato necessario, mediante l’utilizzo di una troncatrice, lavorare

i campioni fino ad ottenere cilindri con facce piane e pa-

rallele alle superfici dei piatti della macchina di compressione (Fig. 2). I campioni così ottenuti sono stati sottopo-

sti a compressione in condizioni quasi statiche (velocità della traversa imposta a 2 mm/min). Le temperature di test

imposte, mediante l’utilizzo di una camera termostatica,

sono state 25 °C, 100 °C, 200 °C e 300 °C. Ciascun campione è stato condizionato per 10 minuti alla temperatura

di prova impostata nella camera termostatica. Inoltre sono state effettuate prove ripetute per ogni temperatura al fine di verificarne la ripetibilità.

pagina 45


Attualità industriale - Industry news

Fig.1 - Esempi di alcune schiume di Al / Examples of Al foams.

Fig.2 - Esempi di alcune schiume di Al da sottoporre a prova di compressione / Examples of Al foams for the compression test. RISULTATI Tutte le schiume testate hanno mostrato un trend similare della curva tensione-deformazione caratterizzato da un primo tratto lineare seguito da un tratto più o meno esteso

a tensione circa costante (plateau) o moderatamente cre-

scente al termine del quale si evidenzia un rapido incremento della curva di carico. In quest’ultimo tratto della curva si

verifica la densificazione finale e la schiuma non è più in gra-

do di subire deformazioni essendo quasi completamente addensata. Tutte le prove (run 1 e run 2) sono state eseguite fino ad un carico limite di 35 kN. Le schiume di Al della com-

posizione analizzata hanno mostrato proprietà ottimali in

termini di resistenza a compressione come di ripetibilità dei

risultati (Fig. 3). Il decremento delle proprietà meccaniche risulta abbastanza contenuto al crescere della temperatura

di prova fino a 200 °C mentre nelle prove eseguite a 300 °C il decremento risulta decisamente più marcato, in partico-

lar modo per quanto riguarda la tensione di plateau. Da un

punto di vista ingegneristico sono state identificate alcune caratteristiche meccaniche delle schiume in questione ed analizzato il comportamento al variare delle temperature di prova: limite del tratto lineare, modulo di Young, tensione di plateau ed energia assorbita durante la deformazione.

Fig.3 - Comportamento a compressione σ-ε di schiume di Al a T 25 °C, 100 °C, 200 °C e 300 °C / Compressive behavior σ-ε of Al foams at T 25 °C, 100 °C, 200 °C e 300 °C.

La Metallurgia Italiana - Maggio 2021

pagina 46


Industry news - Attualità industriale DISCUSSIONE Gli andamenti delle tensioni di plateau medie e del modu-

lo di Young al variare della temperatura sono riportate in

Fig. 4. Come è possibile notare gli scostamenti rilevati tra le due ripetizioni sono limitati, contenuti al massimo entro il 15%. La tensione di plateau media, identificata graficamente come il valore medio tra la tensione di snervamento ed il va-

lore di tensione di fine plateau, mostra un leggero aumen-

to passando da temperatura ambiente a 100 °C, mentre per temperature superiori il trend è decrescente. L’anomalia

risulta evidente anche dalla curva σ−ε in blu relativa ad una prova a 100 °C nella quale la schiuma appare maggiormente

resistente rispetto alla schiuma testata a 25 °C. Nella fatti-

specie si tratta di un artefatto legato alla differente altezza della schiuma prima della compressione ed alla normalizzazione rispetto a questa grandezza per la determinazione

della deformazione. Il modulo di Young non risente di tale effetto pertanto esso risulta monotonamente decrescente

con l’aumentare della temperatura di prova.

Si nota altresì che la diminuzione delle grandezze considerate risulta maggiormente marcata nel passaggio da 200 a 300 °C. Anche la deformazione massima risulta crescente

all’aumentare della temperatura di prova, comportamento che si spiega con la diminuzione generalizzata delle curve

σ−ε all’aumentare della temperatura. Infine l’energia di deformazione (Fig. 5) subisce un modesto incremento segui-

to da un decremento all’aumentare della temperatura dovuti al fatto che le due componenti che la determinano (σ e ε) hanno trend opposti all’aumentare della temperatura ol-

tre che, per quanto già illustrato, relativamente alla tensione di plateau media. Nel complesso se da un lato il plateau

diventa più esteso ed aumentano le deformazioni (per via dell’aumento di duttilità dovuto alle più alte temperature),

per contro le tensioni diminuiscono. Il confronto tra le principali grandezze analizzate è riportato in Tab. 1.

Fig.4 - A sinistra Tensione di Plateau media vs. temperatura. A destra modulo di Young vs. temperatura. Confronto tra due ripetizioni. / Left Average plateau stress vs. temperature. Right Young modulus vs. temperature. Comparison between two runs.

Fig.5 - Andamento energia di deformazione (J) vs. temperatura (°C), confronto tra due ripetizioni / Deformation energy (J) vs. temperature (°C), comparison between two runs. La Metallurgia Italiana - May 2021

pagina 47


Attualità industriale - Industry news Tab.1 - Confronto tra le principali grandezze considerate in funzione della temperatura di prova. / Comparison between the main mechanical features at different test temperatures. Tensione media

Energia specifica

plateau

assorbita

(MPa)

(J/cm3)

1,52

11,2

30,0

25

1,30

13,3

32,4

0,37

100

1,22

12,9

30,2

0,34

100

1,37

13,4

33,5

0,36

200

1,14

11,2

29,1

0,35

200

1,32

13,1

32,9

0,34

300

0,86

6,6

27,8

0,36

300

1,03

8,9

28,5

Densità relativa (ρ/ρ0)

T di test

Modulo di Young

(°C)

(MPa)

0,33

25

0,33

CONCLUSIONI Le schiume metalliche, come la gran parte dei materiali cel-

lulari, presentano, se sottoposti a compressione, un ampio

plateau a basso livello di sollecitazione che si estende anche oltre il 50% di deformazione. Il comportamento a compres-

sione in condizioni quasi-statiche di schiume di Al a tem-

perature fino a 300 °C è stato analizzato in questo lavoro. Qualitativamente il trend delle curve ad elevata temperatura è similare a quello mostrato a temperatura ambiente, ossia

presenta un primo tratto lineare seguito da un ampio plateau a sforzo relativamente basso ed infine un rapido incre-

mento dello stress dovuto all’addensamento finale quando le porosità sono ormai quasi completamente collassate.

Tuttavia il massimo valore del tratto lineare, lo stress di pla-

teau, l’estensione del plateau e la deformazione di densificazione finale subiscono significative variazioni al crescere della temperatura. Nei test eseguiti a 300 °C il termine del

tratto lineare della schiuma è circa un terzo di quello che si rileva a temperatura ambiente mentre per lo stress di plateau la diminuzione è ancora maggiore. E’ interessante notare

che tale decremento risulta decisamente più consistente di quello dello sforzo di snervamento a trazione del materiale

di base massivo (Al) nel confronto alle medesime tempe-

rature di prova, attestandosi questo valore a circa il 50% di quello a temperatura ambiente.

Al crescere della temperatura la tensione media di plate-

au diminuisce mentre l’estensione del plateau aumenta. Conseguentemente anche la deformazione di inizio densi-

ficazione si sposta verso valori maggiori. Ciò è dovuto da

un lato al fenomeno del softening e dall’altro dal minore effetto dell’incrudimento che avviene nel campo di defor-

mazione plastica, tanto maggiore quanto più elevata è la temperatura. La deformazione ad alta temperatura comporta una maggiore compattazione delle porosità causato dal softening del materiale e dal decremento del modulo

di Young. La somma di tutti questi effetti modifica globalmente la curva sforzo-deformazione, con un impatto di tali

fenomeni che risulta sempre più marcato al crescere della temperatura (da 25 a 300 °C). L’effetto combinato della di-

minuzione dello stress e dell’aumento della deformazione sull’energia assorbita ne determina un trend moderatamen-

te decrescente per l’energia assorbita assoluta, osservabile

anche dalle curve σ-ε di Fig. 3. Normalizzando l’energia assorbita nella deformazione rispetto al volume iniziale della

schiuma si riscontra un effetto decisamente meno marcato dell’aumento di temperatura. L’energia specifica assorbita (J/cm3), infatti, risulta sostanzialmente costante (da 25 a 100

°C) e poi moderatamente decrescente (range di temperature 200-300 °C).

RINGRAZIAMENTI Gli autori ringraziano i Sig. Benedetto Iacovone e Piero Plini per l’assistenza fornita nella preparazione delle polveri e realizzazione delle schiume.

La Metallurgia Italiana - Maggio 2021

pagina 48


Industry news - Attualità industriale BIBLIOGRAFIA [1]

Banhart J, Manufacture, characterization and application of cellular metals and metal foams.

Prog Mater Sci. 2001; 46(6): 559-

632. doi: 10.1016/S0079-6425(00)00002-5 [2]

Costanza G, Gusmano G, Montanari R, Tata ME, Manufacturing routes and applications of metal foams. Metall Ital. 2003; 95(2): 31-35.

[3]

Costanza G, Tata ME, Metal foams: recent experimental results and further developments. Metall Ital. 2011; 103(3): 3-7.

[4]

Costanza G, Mantineo F, Missori S, Sili A, Tata ME, Characterization of the compressive behaviour of an Al foam by X-Ray computerized tomography. TMS Light Metals 2012; 533-536.

[5]

Calmadi VV, Mahajan RL, The effective thermal conductivity of high porosity fibrous metal foams. J Heat Trans T Asme. 1999; 121(2): 466-471. doi:10.1115/1.2826001

[6]

Xia X, Zhang Z, Zhao WM, Li C, Ding J, Liu CX, Liu YC, Acoustic properties of closed cell aluminum foams with different macrostructures. 2017; 33(11): 1227-1234. https://doi.org/10.1016/j.jmst.2017.07.012

[7]

Costanza G, Tata ME, Dynamic and static behavior of aluminium foam. Proc. 4th Int. Str Eng Constr Conf. 2008; 2: 919-922.

[8]

Costanza G, Dodbiba G, Tata ME, Optimization of the process parameters for the manufacturing of open-cells iron foams with high energy absorption. Procedia Struct Integrity. 2016; 2: 2277-2282. doi: 10.1016/j.prostr.2016.06.285

[9]

Costanza G, Tata ME, Parameters affecting energy absorption in metal foams. Mater Sci. Forum. 2018; 941: 1552-1557. doi: 10.4028/ www.scientific.net/MSF.941.1552

[10]

Brugnolo F, Costanza G, Tata ME, Manufacturing and characterization of AlSi foams as core materials, Procedia Eng. 2015; 109: 219227. DOI: 10.1016/j.proeng.2015.06.220

[11]

Costanza G, Sili A, Tata ME, Mechanical characterization of AISI 316 tubes filled with Al alloy foams. Metall Ital. 2015; 3(1): 9-14.

[12]

Lu TJ, Stone HA, Ashby MF, Heat transfer in open-cell metal foams. Acta Mater. 1998; 46(10): 3619-3635. doi.org/10.1016/S13596454(98) 00031-7

[13]

Banhart J, Baumeister J, Weber M, Damping properties of aluminium foams. Mater Sci Eng A. 1995; 1-2: 221-228. doi.org/10.1016/09215093(95)09973-5

[14]

Ashby MF, Medalist RFM, The mechanical properties of cellular solids, Metall Trans A. 1983; 14(9): 1755-1769. https://doi.org/10.1007/ BF02645546

[15]

Costanza G, Tata ME, Mechanical behavior of PCMT and SDP Al foams: a comparison. Procedia Struct Integrity. 2020; 25: 55-62. DOI: 10.1016/j.prostr.2020.04.009

[16]

Costanza G, Tata ME, Trillicoso G, Al foams manufactured by PLA replication and sacrifice. Int J Light Mater Man. 2021; 4(1): 62-66. DOI: 10.1016/j.ijlmm.2020.07.001

[17]

Costanza G, Montanari R, Tata ME, Optimization of TiH2 and SiC content in Al foams, Metall Ital. 2005; 97(6): 41-47.

[18]

Xie B, Fan YZ, Mu TZ, Deng B, Fabrication and energy absorption properties of titanium foam with CaCl2 as a space holder. Mat Sci Eng A. 2017; 708: 419-423. doi.org/10.1016/j.msea.2017.09.123

[19]

Liu Y, Zhou W, Lin Y, Chen L, Chu X, Zheng T, Wan S, Novel copper foam with ordered hole arrays as catalyst support for methanol steam reforming microreactor. Appl Energy. 2019; 246: 24-37. doi.org/10.1016/j.apenergy.2019.03.199

[20]

Costanza G, Tata ME, Recycling of exhaust batteries in lead-foam electrodes. TMS Annual Meeting, 2013: 272-2780. doi: 10.1007/9783-319-48763-2_28

[21]

Costanza G, Tata ME, Lead and lead alloys foams production. Acta Metall. Slovaca. 2018; 24(4): 347-352. DOI: 10.12776/ams.v24i4.1193

[22]

Choe H, Dunand DC, Synthesis, structure and mechanical properties of Ni-Al and Ni-Cr-Al superalloy foams. Acta Mater. 2004; 52: 1283-1295. doi:10.1016/j.actamat.2003.11.012

[23]

Costanza G, Gusmano G, Montanari R, Tata ME, Ucciardello N, Effect of powder mix composition on Al foam morphology. Proc Inst Mech Eng L. 2008; 222(2): 131-140. doi: 10.1243/14644207JMDA143

La Metallurgia Italiana - May 2021

pagina 49


Attualità industriale - Industry news

High temperature compressive behavior of closed-cell Al foams This work deals with the compressive behavior of closed-cell Al foams at high temperature. Al foams have been manufactured with the powder compacted method, mixing together powders of Al, stabilizing agent (SiC) and blowing agent (TiH2). Foams containing 0.4 wt% TiH 2 and 2.8 wt% SiC have been manufactured. By pressing (12 t) the mixed powders

inside a mold, cylindrical precursors (diameter 16 mm) have been obtained. After that, each precursor has been inserted inside the oven at 700 °C in a suitable copper crucible for the time required for liquid foam expansion. Successively

the crucible has been water quenched in order to obtain such a porous structure at ambient temperature. Mechanical

characterization of the manufactured foams has been performed in compression employing a MTS machine at constant crosshead speed (2 mm/min) up to the maximum load of 35 kN. In thermostatic chamber 25 °C, 100 °C, 200 °C

and 300 °C have been selected for mechanical testing. For the different temperatures relative density, elastic limit, Young modulus, plateau stress and specific absorbed energy have been compared. At increasing test temperature the

reduction of the elastic limit and Young modulus has been evidenced as well plateau stress and the whole stress-strain curve. Consequently also the absorbed energy has been considerably reduced. At the same time it has been found, in

correspondence of the same applied load, a greater deformation at increasing temperatures. It can be concluded that compressive behavior and energy absorption decrease as temperature increases.

KEYWORDS: MECHANICAL BEHAVIOUR, AL FOAMS, COMPRESSION, HIGH TEMPERATURE

La Metallurgia Italiana - Maggio 2021

pagina 50


29-30 giugno e 1-2 luglio 2021

www.aimnet.it/gncorrosione

giornate nazionali

corrosione e protezione

in modalità webinar su piattaforma Zoom Meeting

torino 2021

Organizzate da

Con il patrocinio di

CENTRO INOX

Media partners

Protective Coatings ®

presentazione AIM, APCE e NACE Italia Milano Section vi invitano al più importante evento nazionale dedicato alla corrosione e protezione dei metalli! Per garantire la sicurezza e la salute dei partecipanti, la XIV edizione delle Giornate Nazionali sulla Corrosione e Protezione si svolgerà in modalità esclusivamente online (webinar), nei giorni 29-30 giugno e 1-2 luglio 2021. Le Giornate rappresentano l’evento di riferimento a livello nazionale per la discussione ed il confronto sulle questioni scientifiche, tecnologiche e produttive, nell’ambito della corrosione e protezione dei materiali. In particolare, il Convegno prevede la presentazione dei risultati raggiunti da vari gruppi di studio e da numerose aziende del settore.

iscrizioni Il 10 giugno 2021 scade il termine per iscriversi all’evento con la quota ridotta. Partecipante uditore (quote entro il 10/06/21)

190 Euro *

SOCIO

NON SOCIO

Partecipante uditore (quote dopo il 10/06/21)

250 Euro *

360 Euro *

300 Euro *

Le modalità per effettuare l’iscrizione e prendere parte alla XIV edizione delle Giornate Nazionali sulla Corrosione e Protezione sono disponibili online sul sito www.aimnet.it/gncorrosione/

sponsorizzazione Le Giornate Nazionali di Corrosione e Protezione offrono un’occasione unica di visibilità all’interno del settore. Diventare sponsor permette infatti di accrescere o consolidare la notorietà della propria attività e di accreditarsi all’interno di un palcoscenico di grande rilievo a livello nazionale. Alcuni vantaggi offerti alle aziende: • Pagina pubblicitaria e logo aziendale all’interno del programma del Convegno • Presentazione tecnico-commerciale durante il Convegno • Distribuzione di materiale informativo ai partecipanti • Proiezione durante l’evento di video promozionale/intervista • Possibilità di pubblicizzare attraverso la Segreteria AIM un meeting virtuale nei giorni del Convegno • 1 iscrizione gratuita • Presenza del logo dell’azienda sponsor su materiali promozionali e di comunicazione dell’evento Via Filippo Turati 8 20121 Milano Tutte le informazioni e le modalità per aderire sono t. +39 0276021132 · +39 0276397770 disponibili sul sito www.aimnet.it/gncorrosione/ info@aimnet.it · www.aimnet.it

segreteria organizzativa


Scenari - Expert's Corner

Divagazioni sulle Prove Meccaniche

a cura di: Ezio Trentini, coordinatore del Corso Prove Meccaniche di AIM - ezio.trentini@fastwebnet.it “Trazione, Resilienza, Durezza, Fatica: prove semplici da fare e dati facili da interpretare”: un pregiudizio diffuso tra

gli ingegneri utilizzatori, che genera frustrazione tra gli specialisti, spesso alle prese con prove di difficile progettazione, esecuzione ed interpretazione, quando non addi-

rittura falsate e/o vanificate da campionature non idonee. Vengono analizzati alcuni aspetti di queste prove limitatamente ai materiali metallici.

La prova di trazione, madre di tutte le prove meccaniche

E’ la prova di gran lunga più nota e diffusa, fornisce contemporaneamente dati sulla resistenza e sulla tenacità di un materiale.

Lo snervamento viene comunemente impiegato dai pro-

gettisti nei calcoli di resistenza delle strutture, l’allungamento e la strizione sono utilizzati solo per valutazioni qualitative non sempre tuttavia sono garanzia di tenacità.

Perché si fanno le prove meccaniche

Le prove meccaniche servono prevalentemente a: - Caratterizzare un materiale

Il diagramma σ/ε (Fig 1) rivela anche altre caratteristiche del materiale, ma è necessario depurare i rispettivi valori dall’influenza delle dimensioni della provetta, dalle carat-

- Controllare la qualità delle forniture

teristiche della macchina di trazione e da altri parametri di

- Indagare su rotture e guasti (failure analysis)

prova.

- Verificare applicazioni speciali di materiali noti - Simulare carichi di esercizio sui componenti

Fig.1 - diagramma σ/ε

Il modulo di elasticità, che in prima approssimazione è

del carico massimo, mentre quella reale, riferita alla se-

la pendenza della curva nel tratto iniziale, in effetti è in-

zione che si riduce per allungamento e strizione, cresce

fluenzato dalle caratteristiche dimensionali della provetta,

fino alla rottura.

dall’allineamento degli afferraggi e da altre variabili che si

L’area sottesa al diagramma σ/ε è l’energia necessaria a

trovano nelle relative normative di prova. Quello che in gergo indichiamo come carico di rottura in

rompere la provetta ed è quindi un parametro che rap-

presenta la tenacità del materiale. Non sempre peraltro

realtà è il carico massimo raggiunto nella prova, mentre il

risponde a verità l’assunto che la tenacità diminuisca con

carico di rottura reale, quello al quale si rompe la provet-

il rapporto Snervamento/Rottura.

ta, dipende dalle caratteristiche della macchina di prova e

L’allungamento e la strizione dipendono in maniera con-

può arrivare vicino allo zero con macchine molto rigide.

sistente dalle dimensioni della provetta, nel senso che di-

La sollecitazione nominale cala dopo il raggiungimento

minuiscono all’aumentare della sezione di questa.

La Metallurgia Italiana - Maggio 2021

pagina 52


Experts’ Corner - Scenari

Mentre le materie plastiche infragiliscono sensibilmente

plicità ed immediatezza, è una delle prove più diffuse in

con l’aumentare della velocità di prova, negli acciai au-

molti settori della meccanica e della metallurgia. Questo

mentando la velocità di prova si può registrare solo un

anche perché la durezza è quasi sempre proporzionale al

piccolo aumento dello snervamento e talvolta (acciai au-

Carico di Rottura. Esistono molti tipi di durezza, ciascu-

stenitici) della strizione.

no sviluppato per esigenze particolari, ed ancora oggi c’è

Per le funi il carico di rottura non è la somma delle resi-

chi ne propone di nuovi, salvo poi cercare correlazioni

stenze dei singoli fili, ma più basso, per l’influenza della

con gli altri, per avere dei risultati confrontabili. Si tratta

cordatura, e deve essere determinato sperimentalmente

di una misura non riconducibile a grandezze fondamenta-

sulla fune intera.

li e quindi problematica per quanto riguarda la riferibilità. Questa si realizza attraverso prove interlaboratorio, che

La resilienza, verifica del materiale in condizioni di

hanno sempre dato grandi dispersioni: basti pensare che

fragilità

una campagna di confronto tra gli istituti metrologici pri-

Nella prova di resilienza si misura direttamente l’energia

mari sulla durezza Rockwell C di un campione di acciaio

necessaria a rompere il provino in presenza di due o tre

ha dato dispersioni di un punto, quando alcune specifiche

condizioni che ne favoriscano la rottura fragile:

di processo danno un punto di Rockwell C come tolle-

- l’urto (il martello percuote la provetta ad una velocità di

ranza di trattamento termico. Come dire che dal durome-

5 m/s)

tro d’officina si pretende la stessa incertezza di misura di

- l’intaglio, più o meno severo a seconda del tipo di pro-

quello dell’Istituto Metrologico e questa coincide con la

vetta

tolleranza concessa al trattamentista: follie!

- la bassa temperatura, che si realizza tenendo la provetta

E’ molto importante quindi trattare i risultati di questa

in una camera termostatata fino a pochi istanti prima della

utilissima prova con la dovuta cautela, specialmente poi

prova.

quando i rilievi vengono effettuati in campo con attrezzature portatili e campioni di riferimento non sempre idonei.

Di solito un acciaio con buon allungamento presenta anche elevati valori di resilienza, ma ci sono materiali

Le prove di fatica: il regno della sperimentazione

pericolosi che si comportano tenacemente in condizio-

Molti laboratori di prove meccaniche hanno da qualche

ni normali ed in modo fragile quando intervengano le

parte, spesso dimenticate, un paio di macchine a flessione

suaccennate condizioni di fragilità. Tutti gli acciai ferritici

rotante, con le quali è possibile effettuare la più classica e

ad esempio infragiliscono abbassando la temperatura di

antica delle prove di fatica, la costruzione di un diagramma

prova, anzi presentano un vero e proprio tracollo della

di Wöhler. Ma non ci inganni la modestia della macchina e

tenacità in un intervallo di temperatura detto appunto di

la semplicità della prova: in effetti queste macchine sono

transizione. Anche qui i valori ricavati dalle prove devo-

spesso dimenticate perché le complicazioni nell’ottenere

no essere utilizzati con cautela, perché la temperatura di

risultati affidabili, dovute soprattutto alla grande quantità

transizione varia con il tipo di provetta.

e all’ elevata finitura superficiale delle provette necessa-

La verifica della resilienza viene preferita da molti costrut-

rie per ottenere una curva, scoraggiano gli sperimentatori

tori a quella di trazione, nei controlli qualitativi dei mate-

meno motivati. I valori che si ottengono dal diagramma di

riali, perché richiede minor costi di prova e dà maggiori

Wöhler poi non sono direttamente impiegabili nei calco-

garanzie sulla tenacità del materiale, ivi inclusi i cordoni

li di resistenza a fatica delle strutture, ma possono al più

di saldatura.

servire per confrontare diversi materiali o diversi trattamenti termici e/o finiture superficiali o diverse condizioni

La durezza, resistenza senza la tenacità

ambientali di esercizio del medesimo materiale.

La misura della durezza del materiale, per la sua sem-

Passando da Wöhler (1860) a più moderne tecniche di

La Metallurgia Italiana - May 2021

pagina 53


Scenari - Expert's Corner

prova a fatica assistiamo ad un fiorire di teorie e sempli-

no dato grande impulso e investito grandi risorse in que-

ficazioni studiate per trasferire in laboratorio, con prove

sto campo, sia per garantire la massima affidabilità ai com-

accelerate, le condizioni reali di funzionamento. Il più

ponenti di sicurezza (es sospensioni, Fig 2), sia per dare

noto tra i cultori italiani della fatica è il prof Locati, famoso

una “previsione di durata” di tutti gli altri componenti, in

anche fuori d’Italia per il metodo di prova che porta il suo

vista dei periodi di garanzia e della vita tecnica dell’intero

nome e che permette di ottenere sperimentalmente il li-

veicolo, sia infine per contrarre i tempi di sperimentazio-

mite di fatica utilizzando una sola provetta.

ne trasferendo le prove dalla strada al laboratorio.

I costruttori di automobili alla fine del secolo scorso han-

Fig.2 - Banco quadriassale prova sospensioni

La meccanica della frattura: il miraggio della proget-

disporre di parametri quantitativi. Solo negli anni 60/70

tazione globale

del secolo scorso l’introduzione della “Meccanica della

Il problema della rottura fragile è venuto alla ribalta negli

Frattura” e delle relative prove ha permesso ai progettisti

anni ‘40 del secolo scorso, in seguito a rotture clamorose

un approccio quantitativo al problema. La principale diffi-

di grandi strutture. Si trattava di fragilità del materiale lega-

coltà delle prove consiste nella riproduzione in laborato-

ta ad invecchiamento, spesso derivante da processi di sal-

rio delle condizioni di rottura fragile. Queste condizioni

datura di acciai non calmati. La risposta dei metallurgisti fu

sono ottenibili a temperatura ambiente, sugli acciai da co-

l’introduzione massiccia delle prove di resilienza. Queste

struzione più comuni, solo disponendo di provette con

prove sono ancor oggi per molte costruzioni un'insosti-

sezioni resistenti molto grandi: I tedeschi hanno seguito

tuibile verifica della tenacità del materiale. Quando però

questa strada, costruendo macchine enormi (Fig 3), men-

sia necessario dare una valutazione quantitativa della te-

tre gli americani hanno sviluppato teorie con estrapola-

nacità, oppure valutare la massima dimensione del difetto

zioni per utilizzare i risultati di prove a bassa temperatura

compatibile con la resistenza della struttura, è necessario

e con altri parametri significativi (integrale J, da/dN ecc).

La Metallurgia Italiana - Maggio 2021

pagina 54


Experts’ Corner - Scenari

Fig.3 - Macchina da 100 MN (10000 ton) C’è da osservare che, malgrado l’entusiasmo degli specia-

vino un carico costante e misurarne la deformazione nel

listi, le tecniche di calcolo che si fondano sulla meccanica

tempo o applicare una deformazione fissa e misurare la

della frattura sono rimaste confinate in ambiti ristretti di

diminuzione di tensione nel tempo. Il problema di queste

settori molto specialistici, mentre la maggior parte delle

prove è la loro durata e la necessità di avere quindi delle

prove di meccanica della frattura effettuate oggi nei labo-

corpose batterie di macchina di prova.

ratori vengono utilizzate per la caratterizzazione dei materiali e la qualifica dei procedimenti di saldatura.

Altre prove meccaniche Ci sono molte altre prove meccaniche applicate a mate-

Le prove di scorrimento viscoso: quando nel compor-

riali e prodotti specifici. Un panorama assai vasto per i ma-

tamento del materiale interviene il tempo

teriali metallici si può trovare nel volume 3.01 dell’ASTM

Le prove di scorrimento viscoso trovano largo impiego

e nel vol. 8 del Metals Handbook. Ci limiteremo a nomi-

per gli acciai impiegati a temperature elevate come tubi

narne alcune: attrito e usura, piega, compressione,

caldaia e palette di turbina, ma anche a temperature rela-

flessione, taglio, torsione, imbutitura, massa caden-

tivamente modeste come gli acciai per calcestruzzi pre-

te, sovrappressione, sovravvelocità, scoppio, tutte di

compressi. Si tratta rispettivamente di applicare al pro-

grande interesse in specifici settori.

Fig.4 - Macchina di Trazione - Torsione da 10 MN/64 kNm

La Metallurgia Italiana - May 2021

pagina 55


co IN

ALI MOD

W

rs

AR EBIN

!

Trattamenti Termici

om

od

ul

ar

e

XVIII Corso di aggiornamento

Foto: Courtesy of Soliveri Srl (Caravaggio)

Organizzato da

Sponsorizzato da CENTRO DI STUDIO TRATTAMENTI TERMICI E METALLOGRAFIA

moduli e date del corso

presentazione

INTRODUZIONE ALLA METALLURGIA DI BASE PER I TRATTAMENTI TERMICI - 8-9 giugno 2021

Il Comitato Tecnico AIM Trattamenti Termici e Metallografia organizza la XVIII edizione del Corso modulare TRATTAMENTI TERMICI all’interno del contenitore FaReTra e permettere così la partecipazione da remoto.

Modulo 1: TRATTAMENTI TERMICI E TERMOCHIMICI LEGHE FERROSE - 15-16-17 giugno 2021 Modulo 2: TRATTAMENTI TERMICI LEGHE FERROSE 6-7 luglio 2021 Modulo 3: TRATTAMENTI INNOVATIVI, APPLICAZIONI, IMPIANTI E NORME - 14-15 luglio 2021 Modulo 4: TRATTAMENTI TERMICI LEGHE NON FERROSE 27-28 settembre 2021

modalità di fruizione WEBINAR IN DIRETTA STREAMING (modalità sincrona):

La piattaforma di supporto utilizzata sarà Zoom webinar, compatibile con tutti i principali sistemi operativi (PC, MAC, Linux, iOS e Android). Istruzioni dettagliate su come collegarsi e partecipare verranno inviate a mezzo email direttamente all’iscritto una volta completata l’iscrizione.

REGISTRAZIONI (modalità asincrona):

Le presentazioni video, riservate esclusivamente agli iscritti, verranno caricate sul canale YouTube AIM. Il partecipante che fa richiesta della registrazione avrà accesso ai video, senza limitazioni di visualizzazioni, per 15 giorni dalla ricezione del link. Sarà possibile accedere ai video con un account Google, da tutti i dispositivi.

Il programma del Corso e l’impostazione delle singole lezioni sono stati rimodulati al fine di garantire la migliore fruizione possibile dei contenuti da parte dei discenti. I settori interessati ai trattamenti termici riguardano tutta l’industria meccanica, compresa quella auto moto veicolistica, dove molti organi trattati risultano di sicurezza e quindi occorre un’approfondita conoscenza della materia. E’ importante ricordare che il trattamento termico viene indicato come “processo speciale”; la cui definizione sec. UNI 9885 p. 4.2. e UNI 29002 p. 4.9.2. è la seguente: “Tecnica particolare di fabbricazione e/o di verifica complessa delicata e critica, i cui risultati non possono essere pienamente verificati a posteriori sul prodotto. Essa deve essere quindi garantita attraverso un adeguato addestramento del personale, una qualificazione o verifica d’idoneità degli impianti, personale e materiale di consumo utilizzati”. La presente edizione del Corso prevede ancora una volta lezioni sui trattamenti termici specifici nel campo automotive, sui trattamenti criogenici e sui TT laser e come novità i TT delle leghe metalliche prodotte con manifattura additiva. La partecipazione all’INTRODUZIONE ALLA METALLURGIA DI BASE PER I TRATTAMENTI TERMICI (8-9 giugno) è fortemente raccomandata e pertanto compresa nella quota di partecipazione sia dei singoli moduli che del Corso completo. L’attestato di partecipazione rilasciato per l’intero Corso dall’AIM, rientra tra la documentazione da presentare per la domanda di certificazione come esperto di 2° livello di Trattamenti Termici.

Coordinatori del Corso:

A. Bavaro, M. Cusolito, D. Firrao, G.M. La Vecchia, D. Petta, V. Vicario

Segreteria organizzativa

Via F. Turati, 8 · 20121 Milano Partita IVA: 00825780158 Tel. 02-76021132 / 02-76397770 Fax. 02-76020551 e-mail: spedizioni@aimnet.it · www.aimnet.it

FaReTra


Atti e notizie - AIM news

Resconto Webinar Economia circolare per la nuova vita dei materiali a cura di Enrico Malfa, Diretto Ricerca & Sviluppo di Tenova

La due giorni “Economia circolare per la nuova vita dei ma-

teriali” (4 e 11 maggio 2021) ha approfondito le tematiche

relative all’Economia Circolare, uno dei fondamenti del

processo di transizione ecologica che l’Italia si è impegnata ad attuare, in linea con il piano europeo Green Deal.

Faccio riferimento al concetto di “transizione ecologica” non per utilizzare un’espressione di moda negli ultimi mesi, ma perché credo esprima bene un punto chiave

che mi preme sottolineare: il termine “transizione” implica

non solo un passaggio a qualcosa di diverso, ma un vero

e proprio percorso di trasformazione, che presuppone un cambiamento innanzitutto culturale, prima ancora che di strategie, processi e tecnologie.

L’adozione di un modello economico circolare necessita

del coinvolgimento di tutti gli stakeholder: dai decisori politici alle realtà produttive, dalle associazioni di categoria

ai centri di ricerca, fino ad arrivare ai singoli consumatori. L’iniziativa virtuale, organizzata in collaborazione tra AIM (Associazione Italiana di Metallurgia) e AFIL (Associazione

Fabbrica Intelligente Lombardia) ha avuto il merito di portare al tavolo molti di questi stakeholder, includendo pre-

senze rilevanti a livello locale come Regione Lombardia e ed internazionali ERMA (European Raw Materials Alliance). Le riflessioni, davvero stimolanti, da parte di Fabrizio Sala, Assessore all’Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione

e Semplificazione, e Raffaele Cattaneo, Assessore all’Ambiente e Clima ci hanno infatti evidenziato come stiamo

vivendo una fase molto interessante, in cui tutti gli attori economici si stanno impegnando per accelerare questa transizione grazie anche all’impulso delle istituzioni europee, del governo nazionale e di Regione Lombardia.

In qualità di consigliere di AFIL e membro del Comitato Tecnico Ambiente e Sicurezza di AIM ritengo che questo

evento abbia rappresentato un’occasione preziosa per

con sé: AFIL, attraverso la sua visione olistica del settore

manifatturiero, e AIM, con la propria lunga tradizione nel settore dei metalli.

La metallurgia è infatti per il manifatturiero uno dei settori più importanti e trainanti in Lombardia.

Le presentazioni fatte durante le due sessioni dell’even-

to hanno avuto il pregio di evidenziare il già ottimo posi-

zionamento del settore nel processo circolare (pensiamo ad esempio all’uso virtuoso dei rottami metallici) e la coerenza con la Road Map di Regione Lombardia. Ma sono

state anche l’occasione di conoscere, attraverso diversi casi studio industriali, che ci sono ancora tante potenziali-

tà inespresse. Se opportunamente inquadrate in una linea di sviluppo coordinata, condivisa e supportata dalle istitu-

zioni , queste potenzialità possono diventare opportunità

e fungere da volano per l’auspicabile ripresa economica,

contribuendo a creare nuove occasioni di business e di crescita occupazionale.

Le testimonianze di eccellenze nel panorama manifattu-

riero italiano portate da ORI Martin, Raffmetal, Alfa Acciai, TenarisDalmine, Feralpi Group, e di partner tecnologici come Tenova e Engintec Tecnologies, già configurano il

futuro della produzione sostenibile dei metalli. Alla luce

della Road Map di Regione Lombardia e dei piani nazionali ed europei, lo sviluppo delle soluzioni più innovative si

inquadra in un ecosistema più ampio, gestionale e orga-

nizzativo, per cui l’azienda non segna più il perimetro delle attività di Ricerca, Sviluppo e Innovazione, ma costituisce

uno dei nodi del network di soggetti coinvolti nel processo di transizione ecologica del proprio ecosistema.

Sono disponibili le registrazioni on demand dell’iniziativa.

Per maggiori informazioni, contattare la Segreteria AIM (info@aimnet.it)

condividere il patrimonio che le due associazioni portano

La Metallurgia Italiana - May 2021

pagina 57


Atti e notizie - AIM news

Eventi AIM / AIM events FaReTra (Fair Remote Training) - FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO A DISTANZA Modalità Sincrona Giornata di Studio SVILUPPI RECENTI NELLA PRESSATURA E SINTERIZZAZIONE DELLE POLVERI METALLICHE - 10 giugno 2021 Corso modulare TRATTAMENTI TERMICI - INTRODUZIONE ALLA METALLURGIA DI BASE PER I TRATTAMENTI TERMICI– 8-9 giugno 2021 Corso modulare TRATTAMENTI TERMICI - Modulo 1 - TRATTAMENTI TERMICI E TERMOCHIMICI LEGHE FERROSE– 15, 16, 17 giugno 2021

www.aimnet.it

Giornata di Studio DIFETTI NEI GETTI PRESSOCOLATI: POROSITA’ DA GAS – 15 giugno

Per ulteriori informazioni rivolgersi alla Segreteria AIM, e-mail: info@aimnet.it, oppure visitare il sito internet www.aimnet.it

Corso modulare TRATTAMENTI TERMICI - Modulo 2 - TRATTAMENTI TERMICI LEGHE FERROSE (TTM) - 6-7 luglio 2021 Corso modulare TRATTAMENTI TERMICI - Modulo 3 - TRATTAMENTI INNOVATIVI, APPLICAZIONI, IMPIANTI E NORME - 14, 15 luglio 2021 Corso modulare TRATTAMENTI TERMICI - Modulo 4- TRATTAMENTI TERMICI LEGHE NON FERROSE 27-28 settembre 2021 Modalità Asincrona Corso GLI ACCIAI INOSSIDABILI 11a edizione Corso FAILURE ANALYSIS 11a edizione Corso modulare RIVESTIMENTI – III modulo: RIVESTIMENTI PER VIA UMIDA Giornata di Studio INGEGNERIZZAZIONE DELLE SUPERFICI METALLICHE Corso SIDERURGIA IN PILLOLE Corso ACCIAI AD ALTO CARBONIO Corso MICROSCOPIA ELETTRONICA IN PILLOLE Corso TECNOLOGIE ADDITIVE IN PILLOLE Giornata di Studio ECONOMIA CIRCOLARE PER LA NUOVA VITA DEI MATERIALI Corso FATICA TERMICA: AUMENTARE LA DURATA STAMPO 2a edizione Giornata di Studio PERFORMANCE E DEGRADO DEI MATERIALI METALLICI UTILIZZATI IN CAMPO EOLICO: CAPIRE PER PREVENIRE CONVEGNI IN MODALITÁ VIRTUALE HTDC - 7th International Conference HIGH TECH DIE CASTING 22-25 giugno 2021 http://www.aimnet.it/htdc.htm XIV GIORNATE NAZIONALI SULLA CORROSIONE E PROTEZIONE 29-30 giugno - 1-2 luglio 2021 http://www.aimnet.it/gncorrosione CONVEGNI ECCC 2020 - 10th European Conference on Continuous Casting - Bari, 20-22 Ottobre 2021 http://www.aimnet.it/eccc2020/ RAW MATERIALS & RECYCLING - Bergamo, 1-2 dicembre 2021 http://www.aimnet.it/rawmat.htm 27° Convegno Nazionale Trattamenti Termici – 26-27 maggio 2022 http://www.aimnet.it/tt.htm L’elenco completo delle iniziative è disponibile sul sito: www.aimnet.it

(*) In caso non sia possibile svolgere la manifestazione in presenza, la stessa verrà erogata a distanza in modalità webinar

La Metallurgia Italiana - Maggio 2021

pagina 58


Prove Meccaniche

A OT

IN M

TOBR

ODA

WEB

E

LITÁ

INAR

!

C

O

R

SO

Proposta di sponsorizzazione Le prove meccaniche, molto diffuse nelle aziende meccaniche, metallurgiche e siderurgiche nonché nei laboratori privati, pubblici ed universitari, rivestono un ruolo fondamentale nella caratterizzazione dei materiali, nelle verifiche di conformità di materiali e componenti e nelle certificazioni di prodotto e processo. Alla larga diffusione delle prove non fa tuttavia riscontro una altrettanto ampia offerta di corsi di formazione e

di aggiornamento che ne illustrino principi, procedure, normative, limiti e significato dei parametri misurati, nonché caratteristiche delle attrezzature di prova. Per questa ragione, dopo il largo successo registrato dalle precedenti undici edizioni, dal 1999 al 2019, l’AIM organizza una nuova edizione nel mese di ottobre 2021, in modalità webinar e solo se possibile anche in presenza.

AIM per le aziende Oltre a fornire alle aziende gli strumenti migliori per formare e formulare percorsi di aggiornamento, l’AIM ha da sempre come mission il favorire la nascita e lo sviluppo di una rete di contatti fondamentali alle aziende interessate a promuovere i propri prodotti, tecnologie e servizi. Per il Corso Le Prove meccaniche le aziende interessate possono sottoscrivere, con un impegno economico ridotto di soli Euro 800+IVA, una quota di sponsorizzazione che include: - Il logo aziendale su programma e sul materiale promozionale del corso (inclusa mailing list con più di 7000 contatti) - Una slide pubblicitaria proiettata durante gli intervalli - Post dedicati sui social network AIM (con più di 8000 followers) - Pagina pubblicitaria del Corso con i loghi delle aziende sponsor su La Metallurgia Italiana - International Journal of the Italian Association for Metallurgy - Invio a tutti i partecipanti di link a materiale informativo /sito web aziendale - Scontistica e agevolazioni per l’iscrizione di dipendenti, consulenti o clienti. Contatta subito la Segreteria Organizzativa AIM per richiedere ulteriori informazioni e aderire alla proposta di sponsorizzazione. Associazione Italiana di Metallurgia t. +39 02 76021132 . t. +39 02 76397770 info@aimnet.it . www.aimnet.it

Evento sponsorizzato da


Atti e notizie - AIM news

Comitati tecnici / Study groups CT PRESSOCOLATA (P)

(riunione telematica del 14 aprile 2021) Notizie dal Comitato •

In apertura il presidente Parona interpella i presenti sulla situazione di mercato e sulle novità produttivo/commerciali: il parere generale è di un miglioramento a livello di ordini e commesse, anche se con orizzonte a breve termine, e di un aumento dei prezzi e dei tempi di approvvigionamento.

Viene accolto un nuovo membro del CT, mentre un altro viene confermato dopo un cambio di azienda.

Manifestazioni in corso di organizzazione •

Il corso “Fatica Termica: aumentare la durata dello stampo” – coordinatore Valente – si terrà come webinar (FaReTra) entro la fine di aprile. Ci sono già numerosi iscritti.

La GdS “Difetti nei getti pressocolati: porosità da gas” – coordinatore Timelli – è fissata per il 15 giugno in modalità webinar.

Il convegno internazionale “High Tech Die Casting 2020” è confermato dal 22 al 25 giugno 2021 in modalità virtuale. Saranno presentate 87 memorie oltre ad una sezione poster.

La GdS “Zama HPDC 2021” – coordinatori Pola e Valente – viene fissata in modalità webinar il 15 e 16 settembre. La locandina sarà preparata a breve.

Iniziative future •

La GdS “Sostenibilità nelle fonderie HPDC” si terrà il 22 settembre 2021 in modalità online. Il coordinatore Bonollo presenta una bozza del programma, che sarà definita entro fine maggio.

Il corso “Getti Strutturali” viene confermato in modalità online per il 28 e 29 ottobre 2021. Valente, coordinatore insieme a Pola, conferma la presenza di tutti i relatori e mostra il programma definitivo.

CT METALLURGIA DELLE POLVERI E TECNOLOGIE ADDITIVE (MP) (riunione telematica del 23 aprile 2021)

Notizie dal Comitato •

Un questionario è stato inviato da AIM ai membri di alcuni CT per valutare la offerta didattica, gli argomenti e le tematiche trattate nelle iniziative del CT MP. Il documento sarà riesaminato e migliorato per ottenere risposte più precise durante il prossimo sondaggio.

Manifestazioni in corso di organizzazione •

La terza edizione del Corso “Additive Metallurgy”, organizzato in collaborazione con altri due Centri di Studio, è prevista per settembre/ottobre 2021, se possibile in presenza. Bassani ricorda comunque che ci sono iniziative on-line che stanno avendo ottimo successo, nel caso in cui non sia possibile tenere la manifestazione in presenza: occorre in tal caso pianificare quattro mezze giornate invece che due giornate intere.

Iniziative future •

La GdS “Materiali per alta temperatura” sarà ripianificata quando possibile effettuarla in presenza.

L’organizzazione del doppio seminario organizzato con il CT Trattamenti Termici e Metallografia non ha avuto nessun aggiornamento: si pensa di spostarlo al 2022.

Molinari presenta la scaletta per il corso “Press&Sinter”, che potrà essere erogato in webinar sia in modalità sincrona che asincrona: in questo caso si potrà interagire con i relatori solo via e-mail. La data proposta è il 10 giugno, e sarà preparata la scaletta e la locandina.

A fine riunione si raccolgono idee per ulteriori manifestazioni, che saranno poi riprese nei successivi incontri.

La Metallurgia Italiana - Maggio 2021

pagina 60


Atti e notizie - AIM news

CT METALLI LEGGERI (ML)

(riunione telematica del 30 aprile 2021) Notizie dal Comitato •

Il neo-presidente Timelli introduce un nuovo ospite, che si presenta e viene accolto nel CT: proviene dal mondo industriale ed ha un’ampia esperienza di laminazione e tecnologie di produzione delle leghe leggere.

Manifestazioni in corso di organizzazione •

Vedani aggiorna sulla GdS “Strutture leggere/Multimateriale”, programmata in webinar per il 18 e 19 maggio 2021. La locandina è disponibile sul sito AIM ed è stata distribuita.

La GdS “Tecnologia di formatura anime in sabbia per getti in leghe di alluminio e magnesio” è in programma per novembre, possibilmente in due giornate in presenza. La sede deve essere definita, e si pensa al Kilometro Rosso di Bergamo. Appare al momento difficile una visita aziendale a causa delle restrizioni tuttora in vigore. I coordinatori Amalberto e Spaccasassi verificano le tempistiche della manifestazione e le presentazioni ancora da confermare.

Iniziative future •

La GdS “L’alluminio nell’automobile – La storia incontra il futuro”, in memoria dell’ing. Giorgio Valentini, si dovrebbe tenere in presenza a settembre/ottobre presso l’Università di Ferrara. Il coordinatore Garagnani ha iniziato a preparare il programma, che già appare piuttosto consistente. Alcuni titoli e relatori sono già stati individuati; altre proposte e commenti vengono raccolti durante la discussione. Il programma completo sarà presentato e discusso durante la prossima riunione.

CICPND CAMBIA GOVERNANCE In data 26 Aprile 2021 si è insediato il nuovo Consiglio di

CPND SERVIZI.

Amministrazione del CICPND Servizi S.r.l.

In parallelo si conclude il percorso storico dell’Ing. Mir-

Dopo un attento e ampio processo di selezione, il Presi-

cko Crepaldi che ringraziamo per il prezioso contributo

dente Ezio Tuberosa e il Consiglio Direttivo hanno optato

fornito in questi anni.

per un profilo tecnico manageriale che possa rafforzare il

Auguriamo al nuovo Direttore Generale e a tutto lo Staff

percorso di innovazione al cambiamento.

CICPND SERVIZI un periodo di successi e di nuove col-

Michael Reggiani, modenese classe 81, professionista di

laborazioni.

lunga militanza nel settore del Testing e della Certifica-

CICPND Associazione

zione, è stato nominato nuovo Direttore Generale del CI-

Ezio Tuberosa

La Metallurgia Italiana - May 2021

pagina 61


Atti e notizie - AIM news

Normativa / Standards Norme pubblicate e progetti in inchiesta (aggiornamento 27 aprile 2021) Norme UNSIDER pubblicate da UNI nel mese di aprile 2021 UNI EN ISO 12004-2:2021

Materiali metallici - Determinazione delle curve limite di formabilità per lamiere e nastri - Parte 2: Determinazione delle curve limite di formabilità in laboratorio UNI EN 13480-3:2021

Tubazioni industriali metalliche - Parte 3: Progettazione e calcolo EC 1-2021 UNI EN 10217-2:2019

Tubi saldati di acciaio per impieghi a pressione - Condizioni tecniche di fornitura - Parte 2: Tubi saldati elettricamente di acciaio non legato e legato per impieghi a temperatura elevata EC 1-2021 UNI EN 10217-1:2019 UNI EN 13555:2021

Flange e loro giunzioni - Parametri delle guarnizioni e procedure di prova relative alle regole di progettazione per le giunzioni con flange circolari con guarnizioni

Norme UNSIDER pubblicate da CEN

EN 10216-5:2021

Testing of heavy brines (ISO/DIS 13503-

Seamless steel tubes for pressure purposes Stainless steel tubes

EN 13941-2:2019/prA1 District

EN 10217-7:2021

Petroleum and natural gas industries Steel pipes for use as casing or tubing for wells (ISO 11960:2020) EN 10371:2021

Metallic materials - Small punch test method

La Metallurgia Italiana - Maggio 2021

heating

pipes

-

Design

and

installation of thermal insulated bonded

Welded steel tubes for pressure purposes

single and twin pipe systems for directly

- Technical delivery conditions - Part 7:

buried hot water networks - Part 2:

Stainless steel tubes

Installation

ISO 23071:2021

EN 13941-1:2019/prA1

Refractory

products

Determination

District

heating

pipes

-

Design

and

of reduced species in carbon containing

installation of thermal insulated bonded

refractories by XRD

single and twin pipe systems for directly buried hot water networks - Part 1: Design

ISO 630-1:2021

Structural steels — Part 1: General technical

prEN 10169

delivery conditions for hot-rolled products

Continuously organic coated (coil coated) steel flat products - Technical delivery

ISO 630-2:2021

conditions

Structural steels — Part 2: Technical delivery conditions for structural steels for general purposes ISO 630-3:2021

Structural steels — Part 3: Technical delivery conditions for fine-grain structural steels

ISO/DIS

internazionali

progetti

di

norma

ISO/DIS 23838

Metallic Materials — High Strain Rate Torsion Test at Room Temperature

ISO 630-4:2021

Structural steels — Part 4: Technical

ISO/DIS 23717

delivery conditions for high yield strength

Steel wire and wire products — Hose

quenched and tempered structural steel

reinforcement wire

plates and wide flats ISO/DIS 23213

e ISO nel mese di aprile 2021 EN ISO 11960:2021

3:2021)

- Technical delivery conditions - Part 5:

Progetti UNSIDER in inchiesta prEN e ISO/DIS – aprile 2021 prEN – progetti di norma europei prEN ISO19901-5 Petroleum and natural gas industries Completion fluids and materials - Part 3:

Carbon steel wire for bedding and seating springs ISO/DIS 13503-3

Petroleum and natural gas industries — Completion fluids and materials — Part 3: Testing of heavy brines ISO/DIS 8840

Refractory materials — Determination of

pagina 62


Atti e notizie - AIM news

bulk density of granular materials (grain

for the determination of quasistatic fracture

density)

toughness

ISO/DIS 3421 Petroleum

ISO/FDIS 4954

and

natural

gas

industries

Steels for cold heading and cold extruding

– Drilling and production equipment – Offshore conductor design, setting depth, and installation ISO/DIS 1352

Metallic materials — Torque-controlled fatigue testing

Progetti UNSIDER al voto FprEN e ISO/FDIS – maggio 2021 FprEN – progetti di norma europei FprEN ISO 10113 Metallic materials - Sheet and strip Determination of plastic strain ratio (ISO/ FDIS 10113:2019)

ISO/FDIS

internazionali

progetti

di

norma

ISO/FDIS 16842 Metallic materials — Sheet and strip — Biaxial tensile testing method using a cruciform test piece ISO/FDIS 15349-2 Unalloyed

steel

Determination

of

low carbon content — Part 2: Infrared absorption method after combustion in an induction furnace (with preheating) ISO/FDIS 14737 Carbon and low alloy cast steels for general applications ISO/FDIS 12135 Metallic materials — Unified method of test

La Metallurgia Italiana - May 2021

pagina 63


Sponsorship

proposal Through the years, the HTDC Conference has grown and become a key-event for scientists and researchers from the foundry field of Aluminium, Magnesium and other non-ferrous alloys as well as for experts from the industry. The HTDC Conference is the meeting point for experts involved in the research activities and development of foundry technologies, processes or materials, as well as those employed by the foundry companies of light and non-ferrous alloys, and who are prepared to share some of their current experiences. HTDC Conference will be held completely online as Zoom Webinar, on 22-25 June 2021.

High Tech Die Casting Organised by

Sponsored by

The HTDC Organising Committee has prepared the following sponsorship opportunity designed to increase the visibility and to optimize the return of investment for sponsors participating in the HTDC Conference. Please apply by sending the relative form to AIM, the Conference organizers by email (met@aimnet.it), together with your company logo in eps format.

The requested sponsorship contribution is:

1000 €

(plus 22% VAT if applicable)

Patronised by

Information are available on the Conference website

www.aimnet.it/htdc.htm Associazione Italiana di Metallurgia Via F. Turati 8 20121 Milano (MI) . Italy t. +39 02 76021132 met@aimnet.it . www.aimnet.it


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.