magazine
Organo ufficiale dell’Associazione Italiana Napoli -Club Anno X- nr 113- 21/03/2015
pagina 4
Contano solo i tre punti pagina 5
Erano campioni del mo ndo Ma nel 1982...
Una vittoria per Pasquale Qualità, affidabilità, potenza
Partita delicatissima Per i giallorossi doPo la violenta contestazione
Roma a Cesena sull’oRlo di CRisi di neRvi
Turno sulla carta semplice per la Lazio, la Fiorentina rischia grosso a Udine la classifica Programma
Juventus Roma Lazio Napoli Fiorentina Sampdoria Inter Genoa Torino Milan Palermo Udinese Sassuolo Hellas Empoli Chievo Atalanta Cagliari Cesena Parma
Cesena - Roma Chievo - PaleRmo emPoli - sassuolo Juventus - Genoa lazio - veRona milan - CaGliaRi naPoli - atalanta PaRma - toRino samPdoRia - inteR udinese - FioRentina
Prossimo turno atalanta - toRino CaGliaRi - lazio FioRentina - samPdoRia Genoa - udinese inteR - PaRma Juventus - emPoli PaleRmo - milan Roma - naPoli sassuolo - Chievo veRona - Cesena
Direttore responsabile: Saverio Passaretti
ORGANO UFFICIALE DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB
pagina
2
Edito dall’A.I.N.C. Coordinamento: : Star Press
64 50 49 46 45 45 37 37 36 35 35 32 32 32 30 29 25 21 21 9
27 27 27 27 27 27 27 26 27 27 27 26 27 27 27 27 27 27 27 25
19 13 15 13 12 11 9 9 9 8 8 8 7 8 5 7 5 4 4 3
7 11 4 7 9 12 10 10 9 11 11 8 11 8 15 8 10 9 9 3
1 3 8 7 6 4 8 7 9 8 8 10 9 11 7 12 12 14 14 19
54 38 49 46 39 36 42 37 30 38 38 29 33 33 27 20 22 33 25 21
14 21 27 35 29 28 35 32 30 34 40 34 40 46 29 30 37 50 48 51
Hanno collaborato: Francesco Basile, Carlo Longobardi, Bruno Marra, Mario Passaretti, Carmine Tascone Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 5/12/2007
sabato 21 marzo 2015
liberamente
mai Come stavolta Conta solo il Risultato Il rischio di una gara come questa contro l’Atalanta è semplice: la squadra pensa ad altro. C’è la soddisfazione per un quarto di finale di una Coppa Europea raggiunto dopo 26 anni, c’è la preoccupazione per un sorteggio che questa volta ha pescato dal mazzo una delle carte più temute. Insomma, il rischio di snobbare l’Atalanta c’è tutto, anche in considerazione del fatto che questa squadra non è certamente nuova a nefandezze del genere. Pensare che oggi il Napoli poteva essere insieme alla Juventus è eccessivo, ma che oggi poteva essere secondo per distacco non è certamente una esagerazione, ma la realtà oggettiva, soprattutto alla luce del crollo, diremmo della liquefazione della Roma. Per assurdo il Napoli in questo momento è in lotta per tutti i traguardi. E’ messo benissimo in Coppa Italia, se la gioca quasi alla pari con il Wolfsburg in Europa League, in campionato nonostante nelle ultime cinque partite abbia perso 11 punti nei confronti della Lazio ha i biancocelesti a tre punti, con lo scontro diretto al San Paolo. Questo al netto della situazione dalle parti di Trigoria che sembrano aver aperto a nuovi scenari, scenari che quando il Napoli aveva 8 punti di vantaggio sulla Lazio non era possibile mettere in conto. Ma sin da stasera gli azzurri non possono più permettersi errori di sorta. Soprattutto non possono permettersi quell’errore di scendere in campo sbagliando approccio alla, regalando un tempo agli avversari. Usiamo una frase abusata da Mazzarri in passato: il Napoli deve scendere in campo pensando che sono tutte finali. Non è vero, di finali per adesso non ce ne è neanche una. Però se il Napoli gioca pensando che si tratta di una
sabato 21 marzo 2015
gara secca, da dentro o fuori, riesce a dare il meglio di se. E’ una questione di testa e di mentalità. Quella mentalità da cannibale che non hanno i giocatori, e che purtroppo non ha neanche Benitez. Del resto se non fosse così, se Benitez fosse un allenatore capace di stimolare i giocatori anche in certe occasioni, non staremmo parlando di un tecnico che vince tantissime Coppe (già due in un anno e mezzo a Napoli), ma che nei campionati fa sempre una fatica da pazzi. Di qui alla fine della stagione Benitez deve far violenza al suo carattere che porta a stemperare la tensione.
l’editoriale di
liberato Ferrara
Deve caricare i giocatori a molla, specie in queste partite. Oggi il Napoli rischia meno che altre circostanze. Perché giocare in casa da questo punto di vista offre un certo vantaggio: se stai dormendo ci pensa il pubblico a svegliarti. Ma mai come stavolta non si può sbagliare. Bisogna giocare se non proprio al 100%, almeno all’80%, avendo sempre la giusta determinazione. E se il caso anche buttando qualche pallone in tribuna, facendo un po’ di sano ostruzionismo. Nel calcio è sempre così, ma stavolta più che mai: conta solo il risultato finale.
pagina
3
Campioni del Mondo? Si, ma di Saverio Passaretti Degli anni 80 resteranno tante cose e sicuramente anche i Mondiali dell’82, quelli della notte magica del Bernabeu con l’urlo di Tardelli, il coraggio di Graziani, la classe imperiosa di Collovati ma oggi che siamo nel 2015 il calcio è cambiato e parlarne richiede una competenza ulteriore rispetto ad amarcord ed esperienze fatte. E se c’è chi come Bergomi, per dirne una, che pure c’era quella notte a Madrid, è diventato col tempo un commentatore coi fiocchi, o come Oriali è stato dirigente sportivo apprezzatissimo o come Zoff è arrivato a diventare ct della Nazionale, ce ne sono alcuni che imperversano nelle tv e nei salotti a dispensare certezze senza i necessari aggiornamenti professionali. Ai commenti poco lucidi di Dossena, che è stato reintegrato in Rai, eravamo abituati ma l’andazzo preso da Collovati, Graziani e Tardelli sta diventando imbarazzante, soprattutto (ma non solo) quando si parla di Napoli. I primi due sono ospiti fissi di trasmissioni sportive locali ma brillano per inadeguatezza e banalità e abbondano in critiche spesso preventive e ingiustificate sugli azzurri e su Benitez in particolare. Il guaio è che rispetto ai tempi in cui giocavano è davvero cambiato tutto: oggi grazie alle tv che trasmettono calcio da tutto il mondo anche un ragazzino di 15 anni sa vita, prodezze e strafalcioni dei terzini dell’E-
pagina
4
redivisie (sarebbe il campionato olandese, Ciccio, nun te ‘mpressionà) e conosce benissimo le caratteristiche dei centrocampisti della Jupiler League (sarebbe il campionato belga, Fulvio, nun dà retta), conosce le tattiche degli allenatori di mezza Europa e presenze e gol dei principali bomber sudamericani. Da chi va in tv a fare l’opinionista oggi ci si aspetta una conoscenza profonda del calcio attuale, non macchiettistiche considerazioni superficiali e continui rimandi al pallone che fu (“ai miei tempi”). Aggiornatevi, please. Altrimenti non servite. Il più imbarazzante di tutti però è Marco Tardelli, quello dell’urlo divenuto Storia. E la cosa più grave è che (come accadeva anche a Collovati fino all’anno scorso) lavora in Rai pagato con i soldi pubblici. Le sue analisi tradiscono un’impreparazione globale oltre ad un astio inspiegabile nei confronti del Napoli. Andate a risentire tutti i suoi commenti della stagione, a partire dalle critiche prima, durante e dopo la Supercoppa con la Juve fino all’ultima sconfitta,
passando per l’allucinante telecronaca di coppa Italia con la Lazio. Dire che il Napoli non ha mai avuto un gioco è un parere cattivo, anche se pur sempre un parere. Dire che bisognava giocare con Gabbiadini o Henrique quando uno era mezzo infortunato e l’altro squalificato significa non sapere di cosa si parla. E quanto sia improvvisato Tardelli in quel ruolo alla Domenica Sportiva, il nostro Schizzo l’ha dimostrato anche parlando con Mancini dell’Inter che sarebbe stata impegnata col Wolfsburg: “Con Shaqiri si può passare, ma io dico anche con Podolski”. Fin troppo buono il Mancio nello spiegargli che “Shaqiri è infortunato e Podolski non è neanche in lista Uefa”. Intendiamoci, di opinionisti di cui si potrebbe fare a meno è lunga la lista, anche con quelli di casa nostra, ma dai campioni del mondo dell’82 è lecito chiedere un po’ più di rispetto. Nei confronti del Napoli, certo, degli spettatori, sicuro, ma anche di loro stessi. E della gloria che fu. * Presidente AINC
sabato 21 marzo 2015
a nel 1982
Alla scoperta del Wolfsburg Solida e affidabile, “E’ una tedesca!” direbbe la testimonial dell’azienda concorrente della casa madre del Wolfsburg, diventato finalmente una squadra credibile a livello europeo dopo circa vent’anni di crescenti investimenti della proprietà motoristica. Dieter Hecking con basso profilo ha saputo portare in alto i Lupi, che pure hanno già un titolo tedesco in bacheca. In porta Diego Benaglio è uno avvezzo a certi palcoscenici, lo stesso vale là in mezzo per Luis Gustavo e Perisic. Se poi c’è un centravanti – Bas Dost – in totale stato di grazia dopo due anni da fantasma, ecco che i sogni diventano meno proibiti. Ah, poi all’occorrenza c’è pure un altro “bomber”, Niklas Bendtner, ma questa è un’altra storia. Il Napoli dovrà marcare molto stretto Kevin De Bruyne, l’uomo capace di spostare gli equlibri con una sola giocata. In stagione ha segnato 14 goal, ma soprattutto realizzato 25 assist, 17 solo in Bundesliga. Il talento belga è l’uomo che ha realizzato più passaggi decisivi in Europa, meglio di Messi e Fabregas. Nel match d’andata degli ottavi contro l’Inter è stato devastante
sabato 21 marzo 2015
con due goal e un assist, mentre al ritorno ha servito a Caligiuri il pallone del primo vantaggio. Uno così può vincere le partite anche da solo. Essere secondi in Bundesliga di questi tempi meriterebbe una menzione speciale nell’albo d’oro, tanto e tale è lo strapotere del Bayern Monaco. Il Wolfsburg è l’unica squadra che sta provando a rinviare il più possibile la festa del Bayern: 11 punti di ritardo, il vantaggio sulla terza è di +9, per dire. Non porterà a nulla di concreto, ma l’anno prossimo in Champions League si può ragionevolmente sperare di non fare le comparse. Dopo aver chiuso al secondo posto alle spalle dell’Everton nella fase a gironi, il Wolfsburg ha eliminato piuttosto agevolmente lo Sporting Lisbona negli ottavi di finale: 2-0 in Germania e 0-0 in terra lusitana. Contro l’Inter i Lupi hanno messo in ghiaccio la qualificazione ancora una volta nel match d’andata, con un secco 3-1. Per il Napoli, che inizierà giocando in trasferta, sarà importante fare un buon risultato nella tana dei Lupi, la ‘Volkswagen Arena’, per poi sfruttare a sua volta il fattore San Paolo.
pagina
5
L’appuntamento co BRITOS ZAPPACOSTA
DAvID LOPEZ kOULIBALy
MORALEZ ANDUJAR
DENIS
HENRIqUE
INLER
GOMEZ
MAGGIO
pagina
6
sabato 21 marzo 2015
on Reja alle 20.45 MASIELLO
GABBIADINI
MIGLIACCIO STENDARDO
HAMSIk
HIGUAIN
SPORTIELLO BIAvA
CIGARINI DRAMè CALLEJON
sabato 21 marzo 2015
pagina
7
tascone insiste: Higuain e Hamsik Per conto mio devono giocare ogni volta”
“rafa, in campo vanno sempre i migliori” “In Europa League preso un avversario difficilissimo, ma possiamo provarci” di
liberato Ferrara
NAPOLI – “Mi auguro che Benitez abbia capito la lezione: il campionato italiano è una brutta bestia, forse non è il più bello del mondo, ma è certamente quello più rognoso. Ogni settimana ti trovi contro una squadra che ha studiato nei particolari come crearti problemi, come farti giocare male. In Italia ce ne freghiamo dello spettacolo, badiamo solo al risultato. Finché allena in Italia in Italia è lui che deve adeguarsi, nn viceversa. Altrimenti è il Napoli che paga, sono i tifosi che soffrono”. Carmine Tascone è come al solito molto diretto. Se ha qualcosa da dire la dice senza problemi. Specifica anche a cosa si riferisce. “Io spero che contro l’Atalanta Benitez metta in campo la migliore formazione possibile. Già ci sono problemi in difesa, per le squalifiche. Spero che non abbia di nuovo la tentazione di fare turnover, come si dice adesso. I grandi giocatori devono sempre scendere in campo, come per altro succede in tutte le nazioni. In Spagna Messi, Neymar, Cristiano Ronaldo, Benzema eccetera giocano sempre. Al massimo cambiano quelli che stanno intorno. Anche in Francia Ibra e Cavani sono sempre in campo, così succede in Inghilterra col Chelsea ed i suoi campioni. Nel Napoli non ci sono molti fuoriclasse, io ne vedo solo due, Higuain e Hamsik, anche se Marek viene utilizzato a mio avviso male. Questi due devono sempre scendere in campo. Invece a volte partono dalla panchina, Hamsik anche quando gioca titolare viene sempre sostituito. Francamente non condivido questa cosa. non la capisco”. Napoli a doppia velocità: benissimo nelle Coppe, male in campionato. “Non so da cosa dipende. Non credo alla storia che il tecnico pensi solo alle Coppe. E’ chiaro che in Coppa
pagina
8
Italia il Napoli è vicino alla finale, ed in Europa League è nei quarti di finale, vero che ha un avversario molto ostico, ma se la gioca alla grane. Indubbiamente in Coppa è possibile vincere qualcosa, mentre in campionato il discorso scudetto è chiuso, anzi a dire il vero quest’anno non si è mai aperto. Ma Benitez per primo sa che il campionato è troppo importante, anche perché è fondamentale arrivare secondo, al massimo terzo per partecipare alla prossima Champions. Diciamo che il calcio italiano è molto complicato, e Benitez, oltre ai giocatori dei quali quasi nessuno è italiano, faticano molto di più in queste gare, piuttosto che nelle Coppe, dove si gioca con meno tatticismo, perché ognuno deve cercare di vincere”. A proposito: questa volta il sorteggio non è stato semplice per gli azzurri… “In effetti sin qui in Europa League il cammino era stato sin troppo semplice. Girone facilissimo, poi avversari come il Trabzspor e la Dinamo Mosca decisamente inferiori. Adesso è arrivata la squadra più forte delle
otto che sono arrivare sin qui. Il Wolfsburg in Germania è secondo solo al Bayern, ha giocatori importanti e quindi creerà molti problemi al Napoli. Il Napoli non parte favorito in questo doppio scontro, ma no parte neanche battuto. Se la gioca”. E con l’Atalanta? “Con l’Atalanta non c’è partita sulla carta. A patto che Benitez metta in campo i titolari e che chi gioca lo fa mettendoci il massimo della concentrazione. Se succede questo in campo titolari con la testa a questa partita non c’è storia. Altrimenti il Napoli soffrirà ance contro l’Atalanta come ha sofferto a Verona”.
sabato 21 marzo 2015
RISTORANTE LA CAMPANELLA via G. di vittorio 58 - 53048 Sinalunga (SI) - Fraz. Bettolle Tel: 0577 624516 E-mail: brunellamarsico@gmail.it
parla benitez
“stavolta Bisogna CanCellaRe l’amRezza dell’andata” "Domani sarà una gara importante anche per riscattare ciò che ci sfuggì all'andata per poca fortuna". Rafa Benitez presenta il match contro l'Atalanta ricordando la gara di Bergamo dello scorso ottobre allorquando gli azzurri sfiorarono il successo in rimonta per un soffio. Il tecnico azzurro ne parla ai microfoni di Radio Kiss Kiss: “All'andata fu una partita incredibile in cui subimmo un gol dopo aver avuto pieno controllo del match. Poi creammo e sprecammo tante occasioni da gol, compreso un rigore, e avremmo meritato la vittoria. Domani speriamo di avere più fortuna e daremo il massimo per cercare il successo". Napoli che ha infortunati e squalificati, la preoccupa questa emergenza? "Abbiamo alcune assenze ma io non sono abituato a lamentarmi e credo nella mia rosa. Chi giocherà sarà all'altezza". Ha sentito il suo amico Reja? "Non ho sentito Edy, lo farò dopo la partita e sono sicuro che centrerà il suo obiettivo. Gli au-
pagina
10
guro di vincere tutte le gare ma solo dopo quella del San Paolo". Poi un ulteriore commento al sorteggio con il Wolfsburg. Può essere un vantaggio giocare la seconda in casa? "Può essere un piccolo vantaggio, ma parliamo di una squadra che sta facendo benissimo nella Bundesliga, è seconda in classifica, ha segnato 5 gol all’Inter tra andata e ritorno ed è lanciatissima. Conosco i calciatori che hanno in rosa, hanno elementi di spessore internazionale quali Schurrle, De Bruyne e anche Perisic che poteva essere un obiettivo del nostro mercato. Hanno uomini di qualità, con tanta esperienza in Europa. Hanno caratteristiche molto offensive, non a caso il Wolfsburg ha segnato 4 gol al Bayern Monaco e non so chi ci è riuscito negli ultimi anni. Per noi sarà certamente una sfida affascinante". Dopo la sosta ci sarà un aprile che si presenta con ben otto partite in programma, sarà una primavera molto intensa: “Sì, è un mese speciale per me. In Spagna si dice: 'se ad aprile semini bene, a maggio raccogli bene'. E noi vogliamo semi-
nare bene". In una settimana ci sarà la sfida con la Roma all'Olimpico e poi il ritorno di Coppa Italia con la Lazio. Si può dire che la sorte azzurra passi per la Capitale? "Chiaramente saranno due sfide importantissime. La Capitale ha due squadre molto forti, noi ci giocheremo tanto con loro anche per dimostrare che Napoli è una grande ed importante città in Italia". Infine un pensiero a Papa Bergoglio che oggi ha visitato Napoli: "Avere il Santo Padre in città è sempre una emozione, ha mostrato la sua sensibilità, è andato a Scampia ed è stato subito vicino alle persone meno ricche e questo è un bel messaggio"
sabato 21 marzo 2015
a veRona la peggioRe pRestazione dell’anno oRa Bisogna ReagiRe di
c iro P iemonte
Quella di Verona è per un tifoso la peggior prestazione che una squadra possa dare. Una squadra svogliata, ma ancor più grave senza idendità. Sicuramente hanno pesato le assenze in una difesa sempre più rimaneggiata, Mesto e De Guzman non riescono proprio ad entrare in partita. Forse questo è l’unico errore che si puo far notare a Benitez, su quella fascia il Napoli ha sofferto tan-
to e non è un caso se da è da lì che sono arrivati i due goal del Verona. Magari Callejon,vista l’assenza di Maggio, poteva essere rischiato per un’altra gara. Sono d’accordo sul far rifiatare qualche giocatore, Higuain compreso, d’altronde quando si gioca su più fronti è in quel momento che vengono fuori le lacune delle piccole-medio squadre. Perdere punti in campionato ci sta, il resto delle squadre che
prendono parte all’europa leauge non navigano in acque migliorI (vedi ROMA,INTER). Ad oggi ci ritroviamo quarti in campionato, in piena zona champions, ad un passo dalla qualificazione in entrambe le coppe, è un Napoli che tutto sommato ad oggi sta disputando una buona stagione. Maggior parte dei meriti sono di mister Benitez, che si trova a fronteggiare squadre come il Verona che annullano lo spettacolo
del calcio, l’Euorpa ci abitua a partite del tutto diverse, ma il nostro calcio è molto lontano, così come Benitez da questo Napoli. Manca qualche mese alla fine del contratto che probabilmente non rinnoverà, quindi un’ennesima inversione di rotta che tanto influira’ sull’andamento della squadra. Questa squadra ha bisogno di solidità non solo nella sempre più bucata difesa, ma anche nello spogliatoio, anzi soprattutto.
napoli – atalanta, una partita tutt’altro che semplice di Francesco basile-
Nella prossima partita di campionato il Napoli dovrà affrontare l’Atalanta di Edy Reja. Un gradito ritorno quello del tecnico di Gorizia, ex di prestigio, primo allenatore del Napoli nell’era De Laurentiis e traghettatore della squadra, negli anni bui, dalla serie C alla A, fino all’esonero del 10 marzo 2009 (la squadra fu poi affidata all’attuale tecnico del Parma Roberto Donadoni, ndr). Non sarà una partita facile quella contro i nerazzurri, reduci da due pareggi consecutivi con Parma e Udinese e bisognosi di punti salvezza. Sarà però necessario al Napoli, riprendere la corsa interrotta in campionato, facendo bottino pieno. Solo quattro punti, infatti, sono stati racimolati nelle ultime cinque gare e il terzo posto è momen-
pagina
12
taneamente ad appannaggio della Lazio. Il Napoli, come si è detto, non può più permettersi passi falsi soprattutto dinnanzi al pubblico di casa. E l’Atalanta, avversario da sempre ostico ai partenopei, capita in un momento molto delicato per il prosieguo del campionato della squadra di Benitez. Sono ben note le difficoltà del Napoli contro le squadre di medio-bassa classifica; la squadra bergamasca farà sicuramente una buona densità a centrocampo e a difesa, e gli azzurri dovranno trovare gli spazi giusti per far volare gli esterni, così da fornire assist adeguati al “Pipita” Higuain. E anche la difesa avrà il suo bel da fare per arginare le azioni di Moralez e Gomez che si muoveranno a sostegno dell’unica punta atalantina, Denis o Pinilla (in ballottaggio). Probabilmente la scelta
di Reja ricadrà sull’argentino German Denis (altro ex), da sempre vero e proprio incubo per il Napoli. “El Tanque” ha, infatti, segnato alla sua ex squadra ben sei reti : cinque con la maglia dell’Atalanta e uno con quella dell’Udinese. La morale della favola è che quella di domenica sera, per il Napoli, non sarà affatto una passeggiata.
sabato 21 marzo 2015
la sconfitta del Bentegodi fa davvero male alle amBizioni di cHamPions league
e adesso cosa succede al nostro amato napoli? Sempre più convinto: gli azzurri sono i peggiori nemici di se stessi di
mario Passaretti
Questa sconfitta fa male forse più delle altre per due motivi:innanzitutto arrivata contro il Verona,la cui squadra ed il suo pubblico sono molto avversi al popolo partenopeo.E poi perché rigetta fortemente il tifoso napoletano nel baratro dell'incertezza.Nel forte dubbio di non sapere come andrà a finire. Si perché ad essere obiettivi le prestazioni degli azzurri sono diventate troppo altalenanti per poter definire un traguardo per fine stagione.Forse nemmeno il Napoli conosce realmente il suo punto massimo. Sono diventate tante le incertezze,dai risultati alle prestazioni altalenanti.Più volte abbiamo avuto l'opportunità di agguantare la Roma al secondo posto e poter accedere senza alcuna fatica(i preliminari, n-
dr) ai gironi di champions.Ma il Napoli è diventato nemico di se stesso fornendo prestazioni scialbe ed incapaci di dare un senso di sicurezza ad un pubblico molto paziente che però ha dovuto subire l'onta della sconfitta in casa degli scaligeri facendo si che non solo le distanze dal secondo posto rimanessero ancora una volta invariate ma subendo addirittura il sorpasso della Lazio. Parliamoci chiaro, la situazione è diventata dura.Ormai un alone di incertezza si è abbatuto sulla squadra e sui tifosi soprattutto che cominciano a temere scivoloni drastici in classifica.Oramai il campionato è diventato un vero tormentone ma fortunatamente gli azzurri stanno lottando,ed anche molto bene, per trionfare in altre due competizioni (coppa Italia e so-
prattutto Europa League nuova versione della vecchia Coppa Uefa, trofeo che manca dal lontano 1989).In tutti stanno sorgendo giustificati dubbi sulla cavalcata verso la champions. Per cui, credo fortemente che non resti altro che puntare a questi trofei che per molti rapp-
resentano solo dei contentini ma che porterebbero ancora più lustro alla gestione De Laurentiis e soprattutto la coppa europea consentirebbe l'accesso diretto alla Champions salvando alla grande quella che invece potrebbe trasformarsi in una stagione fallimentare.
Contro l’Inter due pu naPoli-inter
2-2
NAPOLI: Andujar, Henrique, Albiol, Koulibaly, Strinic, David Lopez, Inler, Callejon (88' Mesto), Hamsik (80' Gabbiadini), Mertens (73' De Guzman), Higuain. All.Rafa Benitez INTER: Handanovic, Santon, Ranocchia, Juan Jesus (84' Puscas), D'Ambrosio, Guarin, Medel, Brozovic (66' Hernanes), Shaqiri, Palacio, Icardi. All. Walter Mazzarri ARBITRO: Rocchi di Firenze MARCATORI: 51' M. Hamsik, 63' G. Higuain, 72' Palacio, 87' Icardi
pagina
16
sabato 21 marzo 2015
unti buttati al vento
sabato 21 marzo 2015
pagina
17
Tripletta di Higuain, non c
pagina
20
sabato 21 marzo 2015
c’è scampo per la Dinamo
naPoli-dimano
3-1
NAPOLI: Andujar, Henrique, Koulibaly (8' Albiol), Britos, Ghoulam, Inler, Jorginho, Callejon (83' Zuniga), De Guzman (70' Hamsik), Mertens, Higuain. All.Rafa Benitez DINAMO MOSCA: Gabulov, Kozlov, Hubocan, Samba, Zhirkov, Valbuena (73' Ionov), Zobnin, Vainqueur, Duszudzsak (90' Tashaev), Kokorin, Kuranyi (62' Buttner). All. Stanislav Cherchesov ARBITRO: Sidiropoulos (Grecia) MARCATORI: 2' Kuranyi, 25' G. Higuain, 31' G. Higuain, 55' G. Higuain
sabato 21 marzo 2015
pagina
21
A Verona Napoli non
verona-naPoli
2-0
HELLAS vERONA: Benussi, Sala, Rodriguez, Moras, Pisano, Obbadi (70' Christodoulopoulos), Hallfredsson, Tachsidis, Jaunito Gomez (67' Greco), Jankovic (86' Martic), Toni. All. Andrea Mandorlini NAPOLI: Andujar, Mesto (67' Higuain), Albiol, Britos, Ghoulam, Inler, Lopez Silva, De Guzman (61' Callejon), Hamsik (82' Gabbiadini), Mertens, Zapata. All.Rafa Benitez ARBITRO: Banti di Livorno MARCATORI: 7' Toni, 52' Toni
pagina
22
sabato 21 marzo 2015
n pervenuto affatto
sabato 21 marzo 2015
pagina
23
Missione compiuta a Mosc dinamo-naPoli
0-0
DINAMO MOSCA: Gabulov, Kozlov, Samba, Hubocan, Buttner (85' Ionov), Kokorin, Vainqueur, Duzsuduszak, Valbuena, Zhirkov, Kuranyi. All. Stanislav Cherchesov NAPOLI: Andujar, Maggio, Albiol, Britos, Ghoulam, Jorginho, Lopez Silva, Callejon, Gabbiadini (71' Hamsik), Mertens (64' De Guzman), Higuain (81' Zuniga). All.Rafa Benitez ARBITRO: Nijhuis (Olanda) NOTE: ammoniti Mertens, Maggio, Vainqueur.
pagina
24
sabato 21 marzo 2015
ca, Napoli avanti in Europa
sabato 21 marzo 2015
pagina
25
pagina
26
sabato 21 marzo 2015
Addio Pasquale D’Angelo Ragazzo della Curva B Modello di tifoso azzurro Stroncato a da un infarto muore nel freddo moscovita Pasquale D’Angelo, lontano dai propri affetti ma circondato dai suoi indivisibili amici e sostenitori napoletani. Incredibile vicenda che crea sgomento e tristezza ma doveroso e sentito il ringraziamento di tutta l’Associazione Italiana Napoli Club a Pasquale per quanto ha profuso nella sua vita per il sostegno agli azzurri. Esemplare, accorato ma sempre corretto il suo comportamento sugli spalti (nella sua cara curva “B”) e fuori, sarà costantemente ricordato come un modello da seguire per gli oltre 30 anni spesi a coltivare la sua fede. Grazie Pasquale! AINC – Associazione Italiana Napoli Club di
salvatore longobardi
Quando riesce a fare breccia sul proprio modo di essere il “tifo” diventa una benevole patologia in grado di modificare i nostri comportamenti e lo stato d’animo. Una situazione che accomuna tutti coloro che seguono generalmente sport di squadra anche se il fenomeno è fondamentalmente legato al calcio, i numeri e gli interessi che ruotano intorno al mondo calcistico raggiungono livelli veramente importanti ed è forse questa la motivazione che spinge maree di appassionati. Questa incontrollabile passione scandisce i tempi e gli umori della nostra vita quotidiana, per i nostri colori siamo disposti a grandi sacrifici sia fisici che economici, tanta è la sofferenza ma al tempo stesso enorme può essere al gratificazione, pochi momenti che ripagano tutte le difficoltà affrontate. In questo scenario si pongono in un ruolo di primaria importanza i club Napoli che con la loro presenza apportano una passionale e colorata atmosfera in tutti gli stadi d’Europa (da qualche tempo anche del mondo!) Il tifo spesso è portatore di “ illogicità” per questo ad una prestazione mediocre o negati-
sabato 21 marzo 2015
va, seguono commenti ed esternazioni estreme contro quel giocatore , la società o il mister ma, superato lo sgomento, ad una successiva competizione positiva tutto rientra e ogni singolo soggetto viene osannato senza freni. Un comportamento che visto dall’esterno può apparire, simpaticamente, contro ogni logica ma che nasconde un mix emozionale che incontrastato domina il principio logico, uno stato di fatto che a noi tifosi sta benissimo, ci fa sentire vivi e reattivi. Il “tifo” che ha spinto il nostra appassionato amico Pasquale D’Angelo a seguire il Napoli nella freddissima e positiva trasferta moscovita di Europa League che si è rivelata fatale per il suo cuore, stroncato da un infarto a 55 anni dopo aver speso tantissimo tempo per gli azzurri seguendoli dovunque. Un capo tifoso esemplare mai stanco, disposto a sacrificare tutte le sue energie , un atteggiamento che gli è costato caro … porgiamo un caloroso abbraccio a tutti i sui parenti colpiti , in modo assurdo, dalla sua perdita. Difficile discutere dopo episodi del genere di calcio giocato ma Pasquale sapeva della stima che tutta la nostra associazione gli riconosceva e adesso vede dall’alto giustificando il nostro doveroso impegno a proseguire nel sostegno ai colori azzurri. Il Napoli uscito indenne dalla sfida europea con la Dinamo Mosca dovrà affrontare nel torneo i tedeschi carnefici dell’Inter, avversari ostici ma all’altezza del Napoli … se gioca con concentrazione e convinzione dei propri mezzi. Prima della prossima sfida ci aspetta un durissimo “tour de force” che inizia proprio con l’Atalanta e proseguirà a vario titolo , con Lazio, Roma e Fiorentina , l’ex Mister Reja sarà un arduo avversario ma non è ipotizzabile che possa essere un ostacolo per la nostra squadra nell’ottica di una reale crescita generale. Quindi con la difesa in emergenza ma con l’attacco atomico azzurro bisognerà prendere tutta la posta contro gli orobici, rispedire ad un’altra occasione le speranze di Reja e regalare al compianto Pasquale la dedica della vittoria .. a lui che adesso è nel mondo della verità. Ciao Pasquale .. forza azzurri !!
pagina
27
lettera aPerta a don rafè, l’Hidalgo dal cuore romantico
Caro Rafa ti scrivo così ti racconto un po’... di
bruno marra
Vorrei dirti caro Rafa che quando sei arrivato alle cinque della sera, proprio come l’incipit del romanzo di Federico Garcia Lorca, il sole a Napoli spaccava le pietre ed illuminava il cielo. Perché tu per presentarti a tutti noi hai scelto il primo giorno d’estate, come a voler spalancare le porte al nuovo Sole, con quel sorriso placido e rassicurante, quello sguardo attento e delicato, quell’impeto deciso eppur educato, quel tono ecumenico da comunicatore autorevole, quell’eleganza e padronanza di un signore del pallone. Ci hai fatto capire che esiste un altro mondo, fuori da beghe condominiali e pettegolezzi da cortile. Abbiamo capito caro Rafa perché la Luce abbia baciato sulla fronte un “hidalgo” , un "hombre vertical", un uomo tutto di un pezzo che alla ragione preferisce il cuore. E che ha vinto in ogni squadra che ha allenato. Perché, cascasse il mondo, il calcio è galantuomo. Ed anche qui hai vinto, “Don Rafè”, ma questa città dicotomica e bizzarra, saccheggiata emotivamente dalle secolari dominazioni, non sa distinguere un Re da un tiranno. Vorrei dirti caro Rafa che per una assurda congiuntura astrale mentre Napoli ti amava incondizio-
sabato 21 marzo 2015
natamente, cresceva nel nostro ventre una schiera di “scissionisti”, una falange carbonara che ti ha perseguitato come una stirpe di acerrimi farisei. E tu non ci crederai Rafa mio, ma qui c’era chi ha esultato al gol di Hernanes al 94esimo a San Siro, c’era chi il 3 maggio all’Olimpico per la finale di Coppa Italia aveva in frigo una bottiglia di spumante viola e chi nella notte magica di Doha ha persino sperato che nella sua alcova si sedesse la Vecchia Signora. Come il più altro tradimento che si possa fare alla nostra passione e al nostro sentimento. Perché caro Rafa, nella città in cui creatività e fan-
tasia spesso deragliano in follia, siamo riusciti a toccare un livello tale di catastrofismo da sdoganare a virtù persino l’autolesionismo. Come se ormai avessimo raggiunto l’agio di poter scegliere cosa preferiamo vincere, con la stanchezza di legionari sfiniti ed amanti imbolsiti che rivendicando imprese e splendori ormai seppelliti. Alla stregua di principi decaduti che vaneggiano presunta grandezza o nei grotteschi panni di pezzenti arricchiti.Stringi forte le nostre Coppe Rafa e alziamole al cielo adesso che sembra infinito questo inverno di gelo. Abbiamo una primavera per alzare i calici di
un nuovo nettare, ed un futuro tutti insieme, spalla a spalla, come una vera meravigliosa famiglia. Vorrei dirti tutto questo Rafa, ma non lo farò, lascerò che questa lettera resti nella mia memoria, perché risuoni dolcemente come un canto immortale nella nostra storia. E penserò a quel momento solo come un lontano presagio, quando metterai in bacheca questo enorme cuore azzurro come il tuo più grande trionfo. Perchè qualunque cosa accada, mio caro Rafa, io non dimenticherò mai quel sorriso, quel sole e quella Luce che c’era in quel primo giorno d’estate alle cinque della sera…
pagina
29