Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli ClubAnno XIVNr.191 del 07/04/2019
NapoliGenoa
Direttore responsabile:Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Saverio Passaretti(presid.A.i.n.c),Francesco Basile,Fabrizio Piccolo, Bruno Marra,Armando Lupini,Fabio Rea,Raffaele Castiello,Carlo Longobardi,Riccardo Pollice, Vincenzo Rea Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 5/12/2007
Un turno da....dimenticare
Saverio Passaretti Il turno infrasettimanale è stato per gli azzurri un campanello di allarme in vista della super sfida di Europa League con la blasonata Arsenal oltre ad aver di fatto anticipato la chiusura di una annata che dopo poche settimane si è clamorosamente indirizzata verso l’ottava vittoria bianconera. Una doppia soddisfazione quella della Juve di aver passeggiato a Cagliari e poi godere della sconfitta del Napoli al Castellani di Empoli, il vantaggio aumenta così a 18 punti a soli 6 dalla matematica vittoria dell’ennesimo scudetto. Calcoli a parte, una situazione imbarazzante per il campionato calcistico italiano, in pochi forse ricordano le imprecazioni dei Antonio Conte dalla panchina perché sembrano appartenere alla storia tanto è il tempo trascorso …. veramente senza commenti quello che si sta vivendo. Fa festa l’Empoli grazie alle sonore sconfitte subite prima dal Bologna ad opera una travolgente Atalanta con ben 4 gol al passivo ( doppietta di uno splendido Ilicic) e successivamente del Genoa sempre con 4 reti subite da una rinata Inter che ritrova anche il suo bomber Mauro Icardi protagonista di una imbarazzante telenovela con l’allenatore Spalletti. Anche la Lazio si unisce alla festa in quanto sconfitta da perché esce sconfitta dal campo della Spal, in gol su rigore con Petagna. E’ un verdetto che fa felice il Milan e spinge gli estensi verso la salvezza. Il Torino è sempre con un piede in Europa League e deve dire grazie a Belotti (doppietta) che affossa la Samp. Il Frosinone batte il Parma di rigore per 32, dopo un interminabile consulto fra l'arbitro Manganiello e gli arbitri addetti alla Var: rete da brividi al minuto 103', il fischio arriva al 105', dopo la trasformazione di un glaciale Daniel Ciofani. Il racconto di una giornata da cancellare che
ha messo in dubbio anche delle certezze assolute come la costanza di KK apparso in più occasioni veramente imbarazzante, neanche il buon Carletto è riuscito a svolgere il bandolo della matassa ed il suo sopracciglio è diventato incontrollabile…! Che una solo prestazione possa inficiare quello che di buon fin ad ora si è prodotto è cosa impensabile ma attiva certamente una profonda riflessione specialmente sui quei calciatori chiamati a dimostrare le loro capacità e che stranamente sono apparsi distratti ed inconcludenti pur sapendo che il loro destino è sempre di più legato a non numerose occasioni. Il Genoa la cui tifoseria è gemellata con la nostra è costretto a tentare il tutto per tutto, sarà una partita giocato in un vortice di contrapposte motivazioni, da un lato la disperazione degli uomini di Prandelli e dall’altro la volontà di rivalsa degli azzurri reduci da una figuraccia ..! Quello che conta nel bilancio finale del 2019 è la partecipazione alla Europa League dove la lotta è su tutti altri livelli ! Reagiamo azzurri ! Saverio Passaretti – Presidente AINC
Milik croce e delizia.Il futuro è suo?
Fabrizio Piccolo C’è chi ne esalta i tanti (e bei) gol, ricordando a piè sospinto che il duplice gravissimo infortunio avrebbe messo ko chiunque e che questa è la sua prima vera stagione al Napoli, e chi conta tutti gli errori sia tecnici che tattici, assicurando che non si potrà mai vincere niente di importante se sarà il centravanti titolare anche in futuro. E’ il filo del rasoio su cui balla Arek Milik, fenomeno per molti e limitato per tanti. Una prima punta che di centravanti vero ha poco ma che sa segnare come un vero bomber o un attaccante atipico ottimo come prima riserva ma non adatto a una squadra dalle ambizioni davvero importanti? I due partiti si battagliano da tempo, come guelfi e ghibellini, arrivando alle posizioni più estreme pur di difendere le proprie idee. E sì che stiamo parlando un ruolo troppo importante per non avere le idee chiare. Arrivato per sostituire Higuain, Milik si fece male presto dopo aver messo comunque in evidenza le sue doti sotto porta. Il suo infortunio fu la fortuna di Mertens, che con Sarri era costretto alla panchina ma che si ritagliò il ruolo di centravanti e per due anni risolse ogni problema in zona gol. Ora che Mertens sta pagando il logorìo fisico e l’età ecco che si è arrivati alla domanda da cento pistole: Milik può essere il centravanti titolare di un Napoli che l’anno prossimo vuole fare il salto di qualità e tornare a lottare veramente per lo scudetto? Bastano i tanti gol segnati per rassicurare tutti? Ancelotti sicuramente un’idea se l’è fatta: non fa testo la fiducia che gli ha concesso finora in questa stagione: la forma di Mertens e gli infortuni di Insigne hanno giocoforza costretto il tecnico a far giocare il polacco con continuità per mancanza di vere alternative ma il Napoli può decidere di rinunciare a una vera prima punta di spessore? Fuori dai denti: l’investimento forte e gli acquisti importanti vanno fatti per un nuovo bomber o è meglio rafforzare altri settori? Chiaro che il Napoli non può permettersi di comprare 23 topplayer:
assieme a giovani di talento servirà un colpo importante e la domanda resta la stessa. Serve un centravanti più forte di Milik? Il prolungamento del contratto all’ex Ajax è giusto, così come un aumento di stipendio, ma bisognerà fare una valutazione a largo raggio prima di decidere di puntare tutte le fiches sul polacco. I suoi detrattori sottolineano come raramente riesca ad alzare la squadra, che per un centravanti avere solo il mancino è un limite troppo grande, che nonostante l’altezza di testa non è particolarmente pericoloso e che le sue giocate sono quasi sempre le stesse, prevedibili. Chi lo loda ne esalta la freddezza e il coraggio, le capacità tecniche, l’abilità sui calci da fermo. Ad Ancelotti l’ultima scelta.
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Fabian Ruiz, il talento “tuttocampista” dell’Andalusia
Bruno Marra All’andata a Marassi rievocò il libro di John Grishman “l’uomo della pioggia”. Perché nella tempesta perfetta di Genova entrò e segnò nelle pozzanghere del Ferraris il gol che avviò la rimonta azzurra. Fabian Ruiz Pena è il tuttocampista andaluso, l’Hidalgo al servizio della Patria e della maglia. Un ragazzo che ha bruciato le tappe ed ha fatto ardere la sua passione come se fosse tutto naturale. A 18 anni debutta tra i professionisti col Betis ma sembra già fuori categoria. Conquista la promozione in Liga da protagonista e diventa un pilastro della squadra sivigliana. Se fosse nato negli Anni 80 lo avrebbero chiamato jolly, nell’accezione straordinara di un calciatore che può occupare tutte le posizioni del campo senza far avvertire alcun tipo di ripercussione. Oggi è il “tuttocampista” più splendente del campionato italiano. Il Napoli questa estate si è buttato su di lui a fari spenti. Risolta la clausuola rescissoria, investito un bel gruzzoletto e soprattutto riversata la stima sia del Club che di Davide Ancelotti, il figlio del “Boss”. La storia narra che Davide lo vide in una gara del Betis e se ne innamorò follemente. Da lì, per proprietà transitiva, il matrimonio s’ha da fare. Perché quando Carlo Ancelotti firma in azzurro, uno dei suoi primi nomi, se non il primo, è quello di Fabian Ruiz. Perfetta sintonia coi desideri della Società. Fabian è uno che sembra nato per giocare a pallone. Senso tattico esponenziale, visione di gioco, tecnica sopraffina, “garra” ispanica e versatilità assoluta. A Napoli ci ha messo pochissimo per diventare un idolo. Domenica raggiungerà la sua 30esima presenza in azzurro e le reti sono già 5, come mai aveva segnato in passato. Segno di maturazione ma soprattuto di enormi margini di crescita. Il Napoli ha messo in mezzo al campo il suo
futuro più roseo. All’andata a Marassi spuntò nella bufera e diventò l’Uomo della pioggia. Adesso i cugini del Grifo verranno al San Paolo e Fabian cercherà un altro colpo d’autore. Quello del “tuttocampista” andaluso con le stimmate del predestinato.
IVincere contro il Genoa senza pensare all'Arsenal
Riccardo Pollice Dopo la brutta prestazione di mercoledì al Castellani contro l’Empoli, il Napoli come afferma l’allenatore Ancelotti dovrà rimboccarsi le maniche per preparare la prossima partita. Il Napoli sfiderà domenica il Genoa al San Paolo, prima di giocarsi giovedì all'Emirates l'andata dei quarti di finale di Europa League contro l'Arsenal. Partiamo dalla sfida di campionato dove Insigne tornerà convocabile, ma per lui ci sarà solo uno spezzone di partita, che sarà un test importante in vista della partita di Europa League a Londra, perché in casa dei Gunners servirà gente in perfette condizioni per contrastare il ritmo dell’Arsenal. In vista della sfida di campionato Ancelotti può sorridere perché sono rientrati in gruppo Ospina, Ghoulam e Chiriches. Nell’11 titolare di domenica si rivedrà Maksimovic, che ad Empoli aveva lasciato il posto a Luperto, quindi ci sarà di nuovo la coppia Koulibaly Maksimovic in difesa, invece per i terzini ci sarà il ballottaggio tra tutti e quattro i laterali ovvero Mario Rui, Malcuit, Ghoulam ed Hysaj. A centrocampo ritornerà titolare Fabian Ruiz al posto di Younes con lo slittamento sull’esterno di Zielinski, a completare la linea dei quattro ci saranno Allan e Callejon. In avanti ci sarà la coppia MilikMertens con Insigne pronto ad entrare. Il Napoli è imbattuto da 13 partite contro il Genoa in Serie A, 10 vittorie e 3 pareggi. Il Napoli ha vinto gli ultimi quattro confronti di Serie A contro il Genoa. Non aveva mai ottenuto più di tre successi consecutivi contro i liguri nella competizione. Il Napoli ha subito quattro reti nelle ultime due partite al San Paolo in Serie A. In questo campionato non ha mai incassato gol in tre match casalinghi di fila, mentre il Genoa non ha segnato alcuna rete nelle ultime tre trasferte di campionato.
NapoliGenoa,i precedenti Fabio Rea Ecco alcuni numeri del match tra campani e liguri a Napoli: Incontri alla 31° giornata 2012/13: 07/04/2013 Napoli 2 – 0 Genoa (18’ Pandev, 29’ Dzemaili) Incontri nel mese di aprile 16/04/1939 Napoli 2 – 0 Genoa (9' Zanni, 72' Mian) – Serie A 07/04/1940 Napoli 0 – 1 Genoa (65’ Gabardo) – Coppa Italia 15/04/1962 Napoli 1 – 4 Genoa (20’ aut. Schiavone, 27’ rig. Bean, 40’ rig. Corelli, 77’ e 88’ Pantaleoni) – Serie B 12/04/2003 Napoli 2 – 2 Genoa (13’ Malagò, 17’ Vidigal, 59’ Mihalcea, 85’ Bonomi) – Serie B 30/04/2011 Napoli 1 – 0 Genoa (83’ Hamsik) – Serie A 07/04/2013 Napoli 2 – 0 Genoa (18’ Pandev, 29’ Dzemaili) – Serie A La migliore sequenza di vittorie consecutive del Napoli è stata al massimo di 4 partite ed è tuttora in corso: 26/01/2015 Napoli 2 – 1 Genoa (7’ e 74’ rig. Higuain, 56’ Falque) – Serie A 20/03/2016 Napoli 3 – 1 Genoa (10’ Rincon, 51’ e 81’ Higuain, 91’ El Kaddouri) – Serie A 10/02/2017 Napoli 2 – 0 Genoa (50’ Zielinski, 68’ Giaccherini) – Serie A 18/03/2018 Napoli 1 – 0 Genoa (72’ Albiol) – Serie A Il Genoa può vantare una sequenza di poco inferiore sebbene accaduta e confinata nelle primissime sfide: 25/11/1928 Napoli 1 – 2 Genoa (9’ Bodini, 27’ Sallustro I, 57’ Levratto) – Div. Naz. 12/01/1930 – Napoli 1 – 2 Genoa (11’ Puerari, 47’ Ghisi I, 54’ Banchero I) – Serie A 15/02/1931 – Napoli 0 – 1 Genoa (40’ Banchero I) – Serie A La più lunga striscia di imbattibilità degli azzurri è stata di 15 match (8 vittorie – 7 pareggi), tra il 07/10/1962 (Napoli 1 – 0 Genoa) e il 22/11/1998 (Napoli 2 – 1 Genoa); Quella dei liguri è molto più ridotta, sebbene
più recente: 6 partite (2 vittorie – 4 pareggi), dal 12/04/2003 (Napoli 2 – 2 Genoa) al 30/01/2010 (Napoli 0 – 0 Genoa). Tra i risultati più ricorrenti troviamo: Napoli 2 – 1 Genoa (8 volte); Napoli 1 – 0 Genoa (8 volte); Napoli 0 – 0 Genoa (7 volte); Napoli 1 – 1 Genoa (6 volte); Napoli 2 – 2 Genoa (5 volte) La partita con più reti in assoluto, ben 7, è ancora viva nei ricordi di tanti tifosi azzurri: 21/12/2011 Napoli 6 – 1 Genoa (12' e 24’ Cavani, 17' Hamsik, 27' Jorquera, 46' Pandev, 49’Gargano, 80’ Zuniga) – Serie A Gli azzurri conducono sia nel computo delle partite con la porta inviolata: Napoli 22 – Genoa 13, sia per quelle in vantaggio, seppur di poco: Napoli 28 (24 v. – 3 n. – 1 p.) – Genoa 23 (11 v. – 8 n. – 4 p.) Vittoria Napoli più recente 18/03/2018 Napoli 1 – 0 Genoa (72’ Albiol) – Serie A Vittoria Genoa più recente 22/02/2009 – Napoli 0 – 1 Genoa (69’ Jankovic) – Serie A Totali incontri: 58 Vittorie Napoli: 28 (24 in A, 1 in Div. Naz., 2 in Serie B, 1 in Coppa Italia) Pareggi: 18 (15 in A, 3 in B) Vittorie Genoa: 12 (7 in A, 2 in Div. Naz., 2 in B, 1 in Coppa Italia) Reti Napoli: 82 (68 in A, 3 in Div. Naz., 9 in B, 2 in Coppa Italia) Reti Genoa: 53 (35 in A, 5 in Div. Naz., 12 in B, 1 in Coppa Italia)
Stringiamoci a corte Carlo Longobardi È ormai arcinoto, il calcio italiano ha un bisogno disperato di ripristinare un minimo di interesse, di avere campionato da giocare in maniera autentica, di riavere uno spettacolo degno con partite avvincenti e con lotte all’ultimo minuto, all’ultimo sangue e all’ultima giornata. Ci ritroviamo, invece, ad assistere non più ad una giostra o a gradevoli contese, ma siamo più o meno infilati e compressi in un ascensore impazzito che un giorno scende nei sottoscala e il successivo ci spara a livello del lastrico solare. In questo marasma sono compresi tutti senza esclusioni alcune e nel frullatore delle emozioni è inevitabilmente finito anche il nostro Napoli, che sta raschiando il fondo del barile per provare a mantenere un livello standard di attenzione e di concentrazione. Con l’ennesima incontro decisivo alle porte, con i Gunners che ci attendono, le sfide con la Roma e l’Empoli hanno presentato chiaramente proprio il descritto copione e quella prossima contro i cugini Genoani corre il rischio di far vedere lo stesso film; troppo sornione con i capitolini, troppo frastornati, incredibilmente frastornati con i toscani. E dal punto di vista delle risorse mentali gli azzurri, probabilmente, sono quelli che maggiormente hanno utilizzato tutte le risorse nervose disponibili; è prevedibile, pertanto, e quasi inevitabile la paralisi, seppur momentanea, che si può riscontrare dopo ripetute stagioni straordinarie che, tuttavia, a nulla sono servite sul piano sostanziale, tenuto conto del potere eccessivo espresso dai bianconeri. È fondamentale, quindi, formulare questa piccola riflessione per comprendere che, mai come in questo ultimo segmento di stagione, è importante stringersi attorno alla squadra, far sentire il potente urlo del San Paolo e condividere il percorso finale che può portare un meraviglioso trofeo europeo in bacheca che rappresenta un traguardo lontano ed unico nel tempo trascorso. Vedere Koulibaly sbagliare reiteratamente anche gli appoggi più
elementari ha lasciato senza parole la maggior parte degli appassionati incollati agli schermi, ma cosa può essere stato se non un palese crollo di concentrazione? Allora senza perplessità e senza lanciarsi in inutili previsioni per gli anni a venire “stringiamoci a coorte” e andiamo tutto di un fiato, ci sta da blindare un preziosissimo secondo posto e poi...chissà! Forza Napoli, sempre.
Buona la prima,ma non la seconda
Francesco Basile Le due partite, successive alla pausa nazionali, affrontate dal Napoli a Roma e a Empoli sono state l'una l'antitesi dell'altra. Dalla prestazione esaltante dell'Olimpico, contro una non brillante Roma, al match di Empoli che ha visto capitolare gli azzurri, anche se di misura, sembra che la squadra sia indietreggiata di molti passi. Con la Juventus a più diciotto punti, occorre oramai soltanto blindare il secondo posto che, attualmente, sembra avere tra le pretendenti oltre al Napoli, le due milanesi. Insigne e compagni hanno ben sette punti di vantaggio sul "biscione" nerazzurro, ma occorre tuttavia guardarsi le spalle e lottare a denti stretti fino alla fine della stagione. Contro la squadra di Andreazzoli, è mancata la testa. Nell' ultimo turno infrasettimanale di questo campionato, infatti, questa è stata la causa principale che ha visto il Napoli arrendersi a Empoli; domenica scorsa, ben quattro gol hanno asfaltato una Roma che, ormai, attende soltanto la fine di quest' annata, che l'ha vista protagonista in negativo, viste le eccellenti partenze e il cambio di allenatore. “E’ stata un partita sotto tono. Una sconfitta meritata, non c’è molto da dire. Dobbiamo rimboccarci le maniche e continuare a lavorare. Le sconfitte non sono mai fisiologiche, siamo stati disattenti e disordinati e l’Empoli ha preso il sopravvento. Difesa? Non è un problema della difesa, è stata una prestazione sottotono in generale. Formazione? Abbiamo ruotato i giocatori in base alle caratteristiche. Non è cambiata la strategia, tantomeno l’identità“. Queste le parole di mister Carletto Ancelotti, ai microfoni di Sky, al termine della partita di mercoledì sera. Un' analisi certamente obiettiva, quella del tecnico, che non dà responsabilità al singolo reparto, ma all'intera squadra. E ora testa puntata al Genoa di Prandelli che, domenica sera farà visita agli azzurri al San Paolo. Occorrerà immediatamente rialzare la testa, ritrovare prestazione e vittoria seppur,
ahinoi, contro il fratello grifone. I tre punti saranno fondamentali oltreché per la classifica, anche per affrontare con la giusta grinta la sfida del prossimo 11 aprile a Londra, contro l'Arsenal, incontro di andata dei quarti di Europa League. Un buon risultato all' Emirates Stadium, indirizzerebbe gli azzurri sulla strada giusta per il superamento del turno. Che domenica, la notte del San Paolo possa tingersi nuovamente d'azzurro!
Un passo indietro di mentalità! Se si vuole crescere e battere l’Arsenal certe brutte figure
Vincenzo Rea Ci risiamo, siamo caduti ad Empoli su un campo di provincia contro
fatto che il nuovo ed inaspettato blackout in casa azzurri, giunto dopo la
un’avversaria pericolante in lotta per la salvezza confermando che il
roboante vittoria di tre giorni fa all’Olimpico con la Roma, lascia
gruppo di Ancelotti è ancora combattuto nella ricerca di una personalità
sconcertati non tanto per il risultato finale quanto piuttosto per la
univoca anche a fine stagione: spesso dottor Jekyll ma ogni tanto anche
prestazione offerta contro una compagine che gioca si un bel calcio ma
mister Hyde! Quale il vero Napoli? Cruccio che ci porteremo dietro
che tecnicamente non si avvicina nemmeno lontanamente al tasso
speriamo ancora per poco tempo. Sta di fatto che il nuovo ed inaspettato
tecnico della rosa partenopea. Cosa è accaduto, ci chiediamo, alla
blackout in casa azzurri, giunto dopo la roboante vittoria di tre giorni fa
squadra che bene stava facendo nelle ultime domeniche e sembrava
all’Olimpico con la Roma, lascia sconcertati non tanto per il risultato finale
avvicinarsi con convinzione e determinazione alla super sfida di Europa
quanto piuttosto per la prestazione offerta contro una compagine che
League con l’Arsenal? Difficile trovare una risposta per quanto visto in
gioca si un bel calcio ma che tecnicamente non si avvicina nemmeno
campo stasera, possiamo solo affermare che quando mancano gli stimoli
lontanamente al tasso tecnico della rosa partenopea. Cosa è accaduto, ci
e la cattiveria messa sul rettangolo di gioco le brutte figure sono dietro
chiediamo, alla squadra che bene stava facendo nelle ultime domeniche
l’angolo. Nulla da eccepire sul verdetto al triplice fischio del direttore di
e sembrava avvicinarsi con convinzione e determinazione alla super sfida
gara: l’Empoli ha meritato senza dubbi il successo anche se è stata
di Europa League con l’Arsenal? Difficile trovare una risposta per quanto
agevolata dal non gioco partenopeo, al di la degli uomini schierati da
visto in campo stasera, possiamo solo affermare che quando mancano gli
Ancelotti. La super sfida con gli inglesi si avvicina e certi cali di tensione
stimoli e la cattiveria messa sul rettangolo di gioco le brutte figure sono
potrebbero essere letali nella competizione continentale, quindi bene farà
dietro l’angolo. Nulla da eccepire sul verdetto al triplice fischio del
il tecnico emiliano ad alzare la voce nello spogliatoio nelle prossime ore
direttore di gara: l’Empoli ha meritato senza dubbi il successo anche se è
perchè il campanello suonato stasera non diventi un incubo nel doppio
stata agevolata dal non gioco partenopeo, al di la degli uomini schierati
confronto di Europa League. La partita di stasera dovrà essere archiviata
da Ancelotti. La super sfida con gli inglesi si avvicina e certi cali di
ed in fretta pure, non è consentito ad una squadra come il Napoli di offrire
tensione potrebbero essere letali nella competizione continentale, quindi
certe prestazioni che non pregiudicano nulla in chiave secondo posto ma
bene farà il tecnico emiliano ad alzare la voce nello spogliatoio nelle
che potrebbero far innescare strani meccanismi nella testa dei calciatori!
prossime ore perchè il campanello suonato stasera non diventi un incubo
Siamo dell’opinione che vincere aiuta a vincere e che si debba dare
nel doppio confronto di Europa League. La partita di stasera dovrà essere
sempre il 110 per cento ogni qualvolta si scende in campo, dalle
archiviata ed in fretta pure, non è consentito ad una squadra come il
amichevoli alle sfide europee, quindi per far crescere questo club servirà
Napoli di offrire certe prestazioni che non pregiudicano nulla in chiave
anche la mano di Ancelotti che qualche volte viene meno soprattutto in
secondo posto ma che potrebbero far innescare strani meccanismi nella
campionato. I cali di tensione sono pericolosi e vanno sempre evitati.
testa dei calciatori! Siamo dell’opinione che vincere aiuta a vincere e che
Siamo d’accordo che questa sarà una sconfitta indolore e che la
si debba dare sempre il 110 per cento ogni qualvolta si scende in campo,
compagine toscana ci ha messo l’anima per portare a casa la vittoria, ma
dalle amichevoli alle sfide europee, quindi per far crescere questo club
questa non potrà mai essere una scusante per un gruppo che mira a
servirà anche la mano di Ancelotti che qualche volte viene meno
traguardi importanti. La Juve ha già vinto lo scudetto da mesi ma
soprattutto in campionato. I cali di tensione sono pericolosi e vanno
continua a vincere partite anche insignificanti con chiunque non lasciando
sempre evitati. Siamo d’accordo che questa sarà una sconfitta indolore e
per strada nemmeno le briciole. Si mediti su questo e si prenda esempio
che la compagine toscana ci ha messo l’anima per portare a casa la
anche dall’avversario principale per provare a fare quel benedetto salto di
vittoria, ma questa non potrà mai essere una scusante per un gruppo che
qualità che da anni attendiamo!ci ha messo l’anima per portare a casa la
mira a traguardi importanti. La Juve ha già vinto lo scudetto da mesi ma
vittoria, ma questa non potrà mai essere una scusante per un gruppo che
continua a vincere partite anche insignificanti con chiunque non lasciando
mira a traguardi importanti. La Juve ha già vinto lo scudetto da mesi ma
per strada nemmeno le briciole. Si mediti su questo e si prenda esempio
continua a vincere partite anche insignificanti con chiunque non lasciando
anche dall’avversario principale per provare a fare quel benedetto salto di
per strada nemmeno le briciole. Si mediti su questo e si prenda esempio
qualità che da anni attendiamo!Ci risiamo, siamo caduti ad Empoli su un
anche dall’avversario principale per provare a fare quel benedetto salto di
campo di provincia contro un’avversaria pericolante in lotta per la
qualità che da anni attendiamo!
salvezza confermando che il gruppo di Ancelotti è ancora combattuto nella ricerca di una personalità univoca anche a fine stagione: spesso dottor Jekyll ma ogni tanto anche mister Hyde! Quale il vero Napoli? Cruccio che ci porteremo dietro speriamo ancora per poco tempo. Sta di
Partitaccia al Castellani,Emirates Stadium nel mirino
Raffaele Castiello La partita che non ti aspetti, o forse sì. La vittoria contro una derelitta Roma aveva mascherato quello che al cospetto di un Empoli, tutto cuore e sangue agli occhi, è apparso evidente al Castellani. La testa degli azzurri è già a Londra. L’Emirates Stadium, tempio dell’Arsenal, è nel mirino. La prossima sfida di andata di Europa League è probabilmente l’unico e stimolante obiettivo rimasto ai ragazzi azzurri per dare un senso positivo alla stagione dando per scontata la qualificazione alla prossima Champions. Ed allora ci sta di incappare, di conseguenza, in una giornata storta contro una squadra, l’Empoli, che invece si giocava gran parte delle sue chances di rimanere nella massima serie. Quasi tutto il Napoli al di sotto della sufficienza e non è servito nemmeno rimescolare le carte per rimettere in piedi la partita. I cambi di Ancelotti nel secondo tempo hanno solo avuto l’effetto di aumentare il possesso palla del Napoli apparso, almeno, un po' più propositivo con gli innesti di Fabian e Mertens tenuti a riposo date le precarie condizioni fisiche di entrambi dopo il match di Roma. E poi, che si voglia o no, Ancelotti certe scelte le ha dovute fare gioco forza. Troppo importante far riposare alcune pedine che sicuramente dovranno essere in prima linea per dare l’assalto alla qualificazione di Europa League. Certo, questo non giustifica in pieno una prestazione scialba ed una partita giocata quasi sempre sotto ritmo prestando i fianchi alle ripartenze micidiali dell’Empoli che ha più volte messo seriamente in difficoltà Koulibaly e compagni spostando velocemente la palla. Questione di stimoli che hanno fatto la differenza e peccato per quegli azzurri che non hanno sfruttato in pieno l’occasione concessa dal turno infrasettimanale e dal turn over adottato da Ancelotti. Poco incisivo Ounas, visivamente
a disagio nel ruolo di vice Mertens da seconda punta. Poco ispirato Younes, scolastico Luperto anche perché non ha beneficiato della migliore prestazione del suo prestigioso compagno di reparto, un K2 Koulibaly apparso forse tra i peggiori a livello di concentrazione. Nessun dramma, per carità, anche se un po' di preoccupazione avrà sicuramente e solo per un momento scalfito la calma apparente del leader di Reggiolo, calmo per definizione. Ancelotti sa il fatto suo e sicuramente saprà gestire questa lunga e snervante attesa trovando le giuste alchimie tecnotattiche per preparare l’assalto ai vari Ozil, Ramsey, Lacazette, ai Gunners i cannonieri di Emery. Giusto il tempo di un aperitivo al S. Paolo con il Genoa. Poi tutti, questa volta giustamente e concretamente, con la testa e con il cuore a Londra in cerca di un risultato positivo che indirizzi il ritorno a Fuorigrotta, con tutti i tifosi azzurri pronti a vivere una serata da ricordare. E allora: Se po fa’, sadda fa’ # forzanapolisempre
La vignetta della settimana Armando Lupini