Cuore Azzurro n°190 del 17.03.2019

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Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli Club­Anno XIV­Nr.190 del 17/03/2019





Direttore responsabile:Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Saverio Passaretti(presid.A.i.n.c),Francesco Basile,Fabrizio Piccolo, Bruno Marra,Armando Lupini,Fabio Rea,Raffaele Castiello,Carlo Longobardi,Riccardo Pollice, Vincenzo Rea Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 5/12/2007


Una strana....qualificazione

Saverio Passaretti Cari tifosi, dobbiamo, certamente, gioire per la qualificazione in E.L a Salisburgo, nonostante la dura sconfitta per 3­1, si arriva ai quarti di finale. Il 3­0 dell’andata al San Paolo ha garantito alla squadra di Ancelotti il passaggio del turno, decisivo in Austria il gol nel primo tempo di Arkadiusz Milik. Nel secondo tempo succede di tutto, probabilmente un netto calo di concentrazione essendo stato raggiunto l’obiettivo di andare in rete e, poi, di non farsi schiacciare, cosa che la squadra ha impeccabilmente eseguito. Il Mister sostanzialmente soddisfatto in considerazione dell'emergenza in difesa, una qualificazione ottenuta senza quattro centrali, non è poco. La chiave è stato il finale della prima partita e l’inizio del ritorno due situazioni che riducevano al lumicino le possibilità di qualificazione degli austriaci. Sull’inedita coppia di centrali formata da Chiriches (poi uscito per infortunio, ndr) e Luperto si può formulare un positivo riscontro i due hanno dimostrato sicurezza e lucidità nella prima parte soprattutto, che è stata la miglior fase del Napoli”. Nota stonata nella serata del Napoli due infortuni per Lorenzo Insigne addirittura nella fase di riscaldamento e in finale anche lo stoico Chiriches si è accasciato per un problema fisico. Sembrerebbero due infortuni muscolari di non grave entità ma si è in attesa delle notizie ufficiali dallo staff medico napoletano, giocatori importanti in vista di un finale di campionato e soprattutto per il prosieguo in Europa. Venerdì il sorteggio dei quarti con gli azzurri che sono l’unica squadra italiana ancora in corsa, due le spagnole (Valencia e Villareal) , come le inglesi ( Chelsea e Arsenal) che hanno portato a sei il numero di formazioni inglesi nei quarti delle coppe europee, la maggiore presenza dal 1970/71, la vera sorpresa lo Slavia Praga che ha eliminato il

Siviglia. Mina vagante proprio la compagine di Mister Sarri che, almeno in coppa, si sta dimostrando di un livello superiore, l’importante è che anche il Napoli sia nel gruppo e dovrà obbligatoriamente tenere duro fino alla fine In campionato non siamo in una posizione tranquilla, le squadre per la Champions si stanno avvicinando. Abbiamo avuto una battuta d'arresto con il Sassuolo, ora dobbiamo riprenderci. L'obiettivo rimane il secondo posto, la distanza con la capolista è ormai incolmabile, la sfida con gli stessi colori bianco­neri di domenica vedrà il ritorno del duo KK­Maksimovic è questo dato ci riporta in fiducia sotto l’aspetto difensivo, uno schiaffo all’Udinese è doveroso anche in considerazione della loro deludente opposizione alla capolista! Forza Azzurri !! Grazie per la qualificazione!





Chiunque con questa rosa avrebbe fatto peggio

Fabrizio Piccolo La delusione per il Napoli visto col Sassuolo è legittima, la speranza di vedere una squadra che possa ancora crescere e dare di più (in Europa sicuramente, ma anche in campionato) è giusta ma a sentire tante critiche e tanti paragoni sballati non si può più tacere una verità che va fissata come un post­it permanente. Si contesta ad Ancelotti di essere a distanza siderale dalla Juve e di non essere mai stato in lotta per lo scudetto, si rimprovera l’uscita prematura dalla coppa Italia (unico vero flop stagionale finora) e si continua ciecamente a ricordare un Napoli spumeggiante che non c’è più. Facciamo chiarezza. Chi oggi – a giorni alterni e a seconda di come soffia il vento – sbeffeggia le ormai celeberrime griglie estive in cui il Napoli appariva come la quinta forza del campionato, sottovaluta una cosa. Non erano del tutto campate in aria quelle previsioni, questa è la verità. Perchè il Napoli che ha ereditato Ancelotti era spremuto e saturo in quasi tutti i suoi uomini chiave. Perchè l’eredità della precedente gestione era imbarazzante non per i confronti, bensì perché la rosa lasciata al nuovo tecnico era totalmente da recuperare. Sia dal punto di vista fisico – tantissimi logori dopo 3 anni senza pause, causa una gestione scellerata delle risorse – sia dal punto di vista psicologico, con la forte delusione dello scudetto mancato. Altrove si sarebbe messo punto e a capo: ciclo finito e si riparte rinnovando tutto. Invece sono rimasti praticamente tutti (salvo Jorginho e Reina e poi Hamsik, andato via a gennaio) ma tutti hanno dovuto resettare per trovare stimoli, forza e concretezza. Ancelotti è stato bravissimo a inizio stagione a rimodellare la squadra, ad alternare tutti gli uomini a sua disposizione, a dare un’immagine diversa in campo e fuori del Napoli e a vincere anche partite importanti. Il tutto mantenendo solido anche un secondo posto, il massimo cui poteva ambire questa rosa, che nessuno in

estate gli accreditava. La verità è che chiunque altro, a partire da chi questo Napoli l’ha lasciato, al suo posto avrebbe fatto peggio. Perchè si sarebbe ritrovato una squadra dove i senatori sono a fine ciclo (Mertens, Callejon, Albiol per non dire di Hysaj e dello stesso Ghoulam mai tornato ai vecchi livelli), dove c’era da dare stimoli ad un ambiente depresso e ricostruire un nuovo discorso tattico. Le basi per un lavoro che poi si apprezzerà sempre più negli anni futuri, quando Ancelotti metterà mano anche sul mercato e darà i suoi giudizi definitivi. Teniamoci questo Napoli secondo che ancora sogna l’Europa League e che ancora può regalare notti (e pomeriggi) magici, ma si sappia che non è facile dare motivazioni a chi, in campionato, ha poco o niente per cui lottare salvo il rispetto che si deve ai tifosi. I paragoni lasciamoli al bar sport. La realtà è che senza Ancelotti, questo Napoli lotterebbe per il quarto posto. E le griglie estive avrebbero avuto ragione.



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NAPOLI­UDINESE, quel patto di ferro negli anni di Diego

Bruno Marra Napoli­Udinese non è storicamente un match da copertina, non accende ataviche rivalità né alimenta la letteratura sportiva. Eppure proprio attraversando le strisce bianco e nere friulane il Napoli ha scritto uno dei suoi capitoli più importanti della storia. Accadde 34 anni fa, stagione 1984/85. Il primo anno di Maradona in azzurro. Nonostante la luce immensa di Diego, il Napoli cominciò l’anno in maniera disastrosa. C’erano già i germi dello squadrone che stava per formarsi sotto la mano sapiente di Italo Allodi, ma c’era anche l’eredità e le scorie di una squadra che lottava per non retrocedere. Una stagione di transizione che in quel fatale mese di dicembre annunciò il Natale sotto stelle non benevole. Il Napoli perse 3 partite consecutive in campionato. Un preludio diametralmente opposto al meraviglioso happy end che ci saremmo goduti negli anni a venire. E per molti, storici compresi, a dare il la alla Rinascita azzurra fu il cosiddetto “Patto di Vietri”. Il Napoli allenato da Marchesi era terz’ultimo in classifica. Ferlaino decise di mandare tutti in ritiro. Molti mal si piegarono a quella decisione, ma accettarono. Più ritroso e restìo proprio Maradona che fu convinto dalle due colonne di quello spogliatoio: Bagni e Bruscolotti, allora ancora capitano. In quel ritiro successero tante cose, molte furono le discussioni, tantissimi i chiarimenti cruciali. E da quel confronto che sembrava la fine del mondo nacque l’alchimia. Scoppiò l’amore nello spogliatoio, furono messi in circolo i germi della vittoria. E fu proprio l’Udinese a dare l’annuncio della Santa Alleanza. A gennaio arrivarono i friulani al San Paolo. Fuorigrotta metereopatica manifestò l’umore del momento attraverso una bufera davvero

emblematica. Sotto un’acqua pazzesca il Napoli vinse una delle partite più sofferte. Segnò prima l’Udinese con Edinho: apriti cielo. Poi però la grande rimonta. Maradona mise dentro due rigori che ancora a guardarli oggi fa impressione. Palla lenta e docile a spiazzare il portiere, roba da cuori impavidi. Finì 4­3 per noi. Da quel giorno il Napoli volò verso splendidi cieli azzurri. Trentaquattro anni dopo quel ricordo è ancora struggente. Perche c’è sempre un Napoli­Udinese nel destino azzurro…


Il Napoli ha centrato i quarti di finale di Europa League

Riccardo Pollice La squadra di Ancelotti, sconfitta 3­1, si spinge fra le migliori otto per la seconda volta nella manifestazione. Dopo il vantaggio di Milik, gli austriaci rimontano con Dabbur, Gulbrandsen e Leitgeb. La firma sul passaggio ai quarti l’ha messa il solito Milik, il finalizzatore principe della stagione: è arrivato a quota 17 in stagione. Le assenze di Maksimovic e Koulibaly, per squalifica, hanno pesato molto nella fase difensiva degli azzurri. Domenica nel match valido per la 28° giornata di Serie A in programma domenica 17 marzo alle ore 18.00, arriverà al San Paolo l’Udinese di mister Nicola, reduce dalla sconfitta contro la Juventus per 4­1. Nel Napoli rientrerà Meret in porta dopo aver scontato la squalifica contro il Sassuolo, torneranno anche Maksimovic e Koulibaly al centro della difesa. Torneranno titolari anche Fabian Ruiz e Zielinski che nella gara contro il Sassuolo sono stati in panchina per tutti i 90 minuti. In dubbio invece Insigne che nella gara di giovedì in Austria contro il Salisburgo ha accusato un fastidio all’adduttore nel riscaldamento prepartita. Dovrebbe tornare titolare Milik. Il Napoli ha vinto le ultime cinque partite di Serie A contro l'Udinese, parziale in cui ha realizzato 13 reti. Il Napoli è imbattuto da sette gare interne di Serie A contro l'Udinese, sei vittorie ed un pareggio, l'ultimo successo bianconero al San Paolo risale all'aprile 2011, quando i Friulani si imposero per 2­1 con le reti realizzate da Inler e Denis. Napoli ed Udinese si sono affrontate 36 volte al San Paolo in Serie A, ci sono state ben 21 vittorie per gli azzuri, mentre per i bianconeri sono arrivate solo 4 vittorie, il risultato è finito in pareggio per 11 volte.


Napoli­Udinese,i precedenti Fabio Rea Ecco alcuni numeri del match del San Paolo: Incontri alla 28° Giornata 1956/57: 14/04/1957 ­ Napoli 2 – 1 Udinese (39’ Beltrandi, 69’ Vinicio, 77’ Lindskog) Incontri nel mese di marzo 14/03/1993 ­ Napoli 3 – 0 Udinese (45’ Ferrara, 54’ Policano, 72’ Fonseca) – Serie A Miglior sequenza di vittorie consecutive Napoli: 5 (2 volte) La più recente è in corso: 08/02/2015 ­ Napoli 3 – 1 Udinese (8’ Mertens, 21’ Gabbiadini, 27’ Thereau, 59’ aut. Thereau) – Serie A 08/11/2015 ­ Napoli 1 – 0 Udinese (53’ Higuain) – Serie A 15/04/2017 ­ Napoli 3 – 0 Udinese (47’ Mertens, 63’ Allan, 72’ Callejon) – Serie A 19/12/2017 ­ Napoli 1 – 0 Udinese (71’ Insigne) – Coppa Italia 18/04/2018 ­ Napoli 4 – 2 Udinese (41’ Jankto, 47’ Insigne, 55’ Ingelsson, 64’ Albiol, 70’ Milik, 75’ Tonelli) – Serie A Miglior sequenza di vittorie consecutive Udinese: 2 (03/05/1998) – Napoli 1 – 3 Udinese (4’ Poggi, 12’ rig. Turrini, 45’ e 87’ Bierhoff) – Serie A (21/01/2001) – Napoli 0 – 1 Udinese (68’ Sosa) – Serie A Più lunga striscia di imbattibilità Napoli: In assoluto: 13 partite (8 v. – 5 n.) dal 28/09/1952 (Napoli 4 – 2 Udinese) al 12/09/1982 (Napoli 0 – 0 Udinese) In A: 21 partite (14 v. – 7 n.) dal 28/09/1952 (Napoli 4 – 2 Udinese) al 13/10/1996 (Napoli 1 – 1 Udinese) Più lunga striscia di imbattibilità Udinese: 3 partite (4 volte) La più recente: Dal 31/01/2009 (Napoli 2 ­ 2 Udinese) al 17/04/2011 (Napoli 1 ­ 2 Udinese) Risultati più ricorrenti (i primi 4) Napoli 2 – 1 Udinese (8 volte); Napoli 1 – 0 Udinese (6 volte); Napoli 1 – 1 Udinese (5 volte); Napoli 3 – 1

Udinese (4 volte) Partita con più reti in assoluto 06/01/1985 – Napoli 4 – 3 Udinese (12’ rig. Edinho, 22’ rig. e 74’ rig. Maradona, 40’ e 82’ Bertoni, 43’ Miano, 85’ Billia) – Serie A Rete più veloce Di Giacomo al 3’ ­ 29/12/1957 – Napoli 3 – 2 Udinese Zapata C. autorete pro Napoli al 3’ ­ 02/02/2008 – Napoli 3 – 1 Udinese Autoreti Autoreti pro Napoli: 2 Napoli 3 – 1 Udinese (02/02/2008) – (Serie A) – (Zapata) Napoli 3 – 1 Udinese (08/02/2015) – (Serie A) – (Thereau) Autoreti pro Udinese: 2 Napoli 2 – 1 Udinese (12/05/1996) – (Serie A) – (Pecchia) Napoli 3 – 3 Udinese (07/12/2013) – (Serie A) – (Fernandez) Vittoria Napoli più recente 18/04/2018 ­ Napoli 4 – 2 Udinese (41’ Jankto, 47’ Insigne, 55’ Ingelsson, 64’ Albiol, 70’ Milik, 75’ Tonelli) – Serie A Pareggio più recente 22/01/2015 ­ Napoli 2 – 2 (7 – 6 d. c. r.) Udinese (13’ Thereau, 65’ rig. Jorginho, 100’ t. s. Hamsik, 114’ t. s. Konè) – Coppa Italia Vittoria Udinese più recente 17/04/2011 ­ Napoli 1 – 2 Udinese (55’ Inler, 61’ Denis, 96’ Mascara) – Serie A Totali incontri: 42 Vittorie Napoli: 25 (21 in A, 3 in B, 1 in Coppa Italia) Pareggi: 12 (11 in A, 1 in Coppa Italia) Vittorie Udinese: 5 (4 in A, 1 in Coppa Italia) Reti Napoli: 75 (65 in A, 6 in B, 4 in Coppa Italia) Reti Udinese: 45 (39 in A, 2 in B, 4 in Coppa Italia)


Il San Paolo è solo azzurro Carlo Longobardi Bisogna ritornare un bel poco di tempo indietro e provare a recuperare, intatti, tutti i ricordi di una serata memorabile, quella del 15 marzo 1989, notte in cui il San Paolo esplose letteralmente per il gol di Renica all’ultimo minuto utile prima dei rigori, contro la Juventus. Uno dei momenti più esaltanti dell’intera storia calcistica azzurra, si trattava del quarto di finale dell’allora Coppa Uefa, stessa fase che ci accingiamo a giocare, nella rinnovata Europa League, contro l’Arsenal. È importante fare questo esercizio di memoria per attribuire il giusto peso agli incontri che ci aspettano, per attribuirvi l’entusiasmo che meritano e mettere da parte qualsivoglia critica piovuta ingiustamente negli ultimi tempi sulla compagine azzurra, che sta affrontando il rush finale di stagione raschiando il fondo del barile delle energie e facendo i conti con infortuni importanti, inevitabili cali fisici e, di più, psicologici, dopo l’ennesimo campionato giocato al massimo ed ancora una volta dominato ­ quest’anno con una supremazia stucchevole ­ dai bianconeri. Tuttavia, il classico pugno di mosche che può restare tra le mani ha l’opportunità di riempirsi di contenuti importanti se dovesse avere buon esito il percorso nella “Champions League 2” tenuto conto dei livello attuale degli avversari. Occorre una bacchetta magica piena di tifo autentico, per stoppare le contrapposizioni sulle filosofie e sui sistemi di gioco, per arginare noiose querelle e strumentalizzazioni politiche sui colori dello stadio e pensare ad agire e basta, è maturo il tempo per mettere da parte dispute improduttive e recuperare quello trascorso per sistemazioni che si attendono da secoli, diventato clamorosamente eccessivo. Il tempio di Fuorigrotta dovrà rispondere alle insinuazioni di abbandono e scarsa affluenza nel modo migliore possibile, in queste ultime giornate dovrà essere gremito e totalmente, come deve essere, azzurro. Il multicolor riserviamolo per...carnevale.

Forza Napoli, sempre.


Una qualificazione in agrodolce

Francesco Basile Il Napoli, giovedì sera, in terra austriaca, si è qualificato per gli ottavi di finale di Europa League. Una qualificazione sicuramente di prestigio per un club, quello azzurro, che, come già più volte ribadito, può ambire, per il prosieguo di questa stagione, soltanto alla conquista del titolo europeo cadetto. Eppure il passaggio del turno ha lasciato l' amaro in bocca, per il modo in cui esso è avvenuto. La prestazione della squadra partenopea nella partita di ritorno contro il Salisburgo non è stata, infatti, per niente lodevole. Il match di andata al San Paolo, che aveva visto gli azzurri rifilare ben tre reti ai "tori rossi", aveva messo in evidenza le potenzialità del gruppo circa la vittoria finale nella competizione. Le parole di mister Ancelotti in conferenza stampa dopo la partita di andata, sono state veritiere: il tecnico, infatti, invitava a non dare la qualificazione per scontata, come cosa già fatta in pratica. E così è stato. In Austria il Napoli ha rischiato di perdere l' unico traguardo ancora raggiungibile, dopo l'uscita dalla coppa Italia e la Juventus a più 18 punti. Una formazione ampiamente rimaneggiata quella schierata in campo, sia in difesa che in attacco. La simultanea squalifica di Koulibaly e Maksimoic, ha visto disposta, dinnanzi la porta difesa dal giovane Meret, la coppia inedita Chiriches­Luperto, mentre in attacco il capitano Lorenzo Insigne ha dovuto lasciare spazio a Mertens per un risentimento muscolare accusato durante il prepartita. Occorre quindi chiudere subito la partita e ci pensa Arek Milik al 14' con una mezza rovesciata, su cross di Mario Rui, a provare a dare tranquillità alla squadra. Ma così non è. Infatti un' ingenuità di Allan consente a Dabbur al 25' di pareggiare e al Salisburgo di rientrare in gara. Nella ripresa un Napoli stanco, irriconoscibile, regala agli avversari la consapevolezza di poter lottare. Non a caso gli Austriaci ne segnano altri due; non è sicuramente un belvedere questo Napoli, che già domenica scorsa a Reggio Emilia, contro

il Sassuolo, aveva evidenziato una scarsa lucidità in fase costruttiva e realizzativa. Fortunatamente gli azzurri partivano da un vantaggio consistente. Al Salisburgo per qualificarsi occorrevano altri due gol. Si sa, in campo europeo, è tutta un'altra storia, e Ancelotti ne ha di esperienza per inculcare ai suoi la convinzione che le prossime partite dovranno essere affrontate con uno spirito ben diverso. La strada per Baku è ancora tutta da percorrere in salita.


Continua l'astinenza azzurra al Mapei Stadium: troppo brutto il Napoli visto con il Sassuolo...

Vincenzo Rea Continua la maledizione del Napoli al Mapei Stadium contro il Sassuolo dove proprio non si riesce a portare a casa una vittoria da troppo tempo. Con i nero verdi è servito il destro a giro di Insigne allo scadere per rimettere in carreggiata un risultato ormai compromesso, ma c'è da dire che in quel di Reggio Emilia i ragazzi di mister Ancelotti ci hanno messo il loro per farsi sfuggire di mano il successo. Si perchè chi è sceso in campo è apparso per larghi tratti di match svogliato e non concentrato e con questo atteggiamento si rischia seriamente di mettere a repentaglio anche la seconda posizione in classifica; quindi è auspicabile una reazione al più presto da parte di tutto il gruppo perché è tutto troppo evidente: le distrazioni europee sono palesi, la testa non è sempre al massimo e sarà difficile trovare stimoli da qui alla fine del campionato per un squadra anche oggi troppo sotto tono ma che comunque nel primo tempo ha collezionato tre nitide palle gol che avrebbero steso il Sassuolo dopo 45'. Il motto dalla gita in Emilia è "Benedetta ferocia offensiva cercasi!", con il chiaro invito ai punteros azzurri a mostrare gli attributi. Morale della favola: nelle restanti gare si dovrà tentare di ottenere il massimo per mantenere a distanza le inseguitrici in classifica (milanesi in primis) a partire da domenica contro l'Udinese, avversaria in cerca disperata di punti salvezza. Gli esperimenti di Ancelotti anche col Sassuolo non hanno prodotto un gran risultato, troppi apparsi i cambi rispetto alla formazione titolare, ritmi bassi e poca concretezza in avanti, poi ci ha pensato Insigne a mettere le cose a posto seppur parzialmente. Proprio da lui e da Mertens ci si aspetta qualcosa in più nel finale di stagione. Sia in campionato che in Europa League.



Napoli obiettivo raggiunto.Sediolini chissà....

Raffaele Castiello Il Napoli è nei quarti di finale di Europa League e, numeri alla mano al momento Ancelotti, il leader calmo, ha migliorato le prestazioni del Napoli rispetto alla passata stagione. Il Napoli sempre secondo è ma potrà giocarsi l’accesso alla semifinale con l’obiettivo concreto di arrivare fino in fondo alla seconda competizione continentale. Obiettivo quindi raggiunto e salutato da Ancelotti con una sorprendente esultanza a fine gara. Il pluridecorato tecnico di Reggiolo, centra infatti la sua prima qualificazione ad un quarto di Europa League. Non è stata però la migliore partita del Napoli che pure era partito bene trovando la rete con Milik pronto a sfruttare un marchiano errore della difesa austriaca a conclusione di una caparbia azione sul versante sinistro dell’accoppiata Rui – Zielinski. Poi però il Napoli ha smesso di giocare con convinzione ed efficacia forte del vantaggio complessivo accumulato ed ha lasciato campo e stimoli agli austriaci che, rapidi di pensiero e di giocate sulle fasce, hanno meritato ampiamente la vittoria finale anche se ininfluente sul passaggio del turno. Luci ed ombre quindi su un Napoli apparso ancora una volta discontinuo ed incapace di mantenere alta la guardia come invece dovrebbe fare una squadra che punta ad arrivare fino in fondo. Certo gli azzurri avevano l’attenuante del risultato e dell’esito della qualificazione ampiamente in pugno e quindi un certo rilassamento ci può anche stare, ma a livello internazionale bisogna fare attenzione altrimenti si va incontro a bruttissime figure che vanno sempre evitate nel rispetto anche di chi si sobbarca kilometri e tortuose trasferte per far sentire il suo apporto e calore. Poi vincere aiuta a vincere ed aumenta autostima e forza mentale, quella che il Napoli sembra invece aver perso in

campionato dove speriamo di non vedere più prove scialbe e senza nerbo come quella contro il Sassuolo. C’è un secondo posto da difendere dall’assalto delle milanesi in modo da confermarsi leader alle spalle del treno bianconero che, inarrestabile nella sua corsa campionato, ha travolto con un triplo CR7 anche i madrileni sponda Atletico nella corsa più importante per Nedved, Agnelli & co: quella champions. Il Napoli da ora in poi dovrà sforzarsi di trovare la giusta alternanza di motivazioni tra una partita di campionato e quella di Europa League, sperando che questo problema possa accompagnarlo fino alla finale di Baku. Noi tifosi ci crediamo, ci speriamo e, nell’attesa, probabilmente capiremo anche di che colore saranno i prossimi sediolini del S.Paolo. Della serie “ sei sfumature di azzurro”.#Forzanapolisempre


La vignetta della settimana Armando Lupini




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