Cuore Azzurro anno VII - numero 56

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PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO VII N. 56 - 22 NOVEMBRE 2011

FOTOAGENZIA MOSCA

COPIA OMAGGIO

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L’ARABO SONO IO Massimo Ranieri: canta lʼazzurro

Blerim Džemaili: svizzero macedone

Napoli - City: chi vince passa


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DAVIDE CONTRO GOLIA Max Bonardi

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avide contro Golia. È questo il tema dell’incontro di stasera al San Paolo. Il gruppo compatto di Mazzarri contro la corazzata piena di petroldollari di Mancini. Se la gara si giocasse in campo neutro, in questo momento non ci sarebbe partita. A un Napoli che balbetta e non riesce a raggiungere gli acuti dell’anno scorso, fa da contraltare un Manchester City che è ormai consapevole di essere il Re della Premier League e vuole affermarsi anche in Champions. Ma la gara si gioca al San Paolo e l’effetto spinta del pubblico napoletano può ribaltare le carte in tavola. Da una parte con gli azzurri che si giocano le loro ultime carte e provano a fare la partita della vita, portati per mano dai sessantamila e più di Fuorigrotta, dall’altra con i ragazzi di Mancini che sentono tutto in una volta il peso del pronostico, perdono sicurezza e magari fanno la frittata. Se qualora ciò avvenisse, il primo a godere sarebbe il presidente De Laurentiis che non na-

Osservatorio arbitrale

LA SIMULAZIONE Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)

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l Codice Penale all’art. 367 prevede con applicazione della relativa pena, la "simulazione di reato" che trova riscontro, quando un soggetto afferma falsamente che sia avvenuto un reato, o abbia modificato volontariamente delle circostanze di un fatto. Nell’ambito pertanto della usuale riconducibilità alle regole del calcio, la simulazione viene proprio codificata dalla Regola 12 (e richiamata dalla decisione IFAB n.5), dove si prevede la simulazione come rientrante tra i casi di condotta antisportiva (atteggiamenti contrari alla lealtà di gioco), e quindi quel comportamento con cui si tenta di ingannare l’arbitro, fingendo un infortunio o di aver subito un fallo. Peraltro anche il Codice di Giustizia Sportiva ne ha previsto in sede giudicante la fattispecie, lì dove all’art. 35 del comma 1.3, la simulazione viene considerata quell’atto di condotta gravemente antisportiva, sfuggita agli Ufficiali di gara, e quindi non segnalata nel referto da parte degli stessi. Tutta questa premessa che potrebbe sembrare pedissequa, ha lo scopo di far comprendere come la simulazione è un tipo di "violazione" non meno importante di altre, ed è comparabile sempre nell’ambito penale dei "delitti" a quello "premeditato", e dunque per la sua intenzionalità più grave di quello preterintenzionale (come il normale fallo di gioco). A conferma di tutto ciò basti pensare che da qualche anno come ben noto, vengono demandate alla "prova televisiva" unitamente alla condotta violenta, tutti quegli atteggiamenti antisportivi sfuggiti agli arbitri sul terreno di gioco: e ciò anche con decisione postuma, che funga da deterrente per tutti quei calciatori che, militando nelle serie superiori, si ritiene debbano essere i primi a insegnare il concetto supremo di lealtà sportiva. Va infine detto che vista la mancata cultura della punibilità fuori dagli organi giudicanti, sarebbe auspicabile che le società iniziassero a penalizzare i giocatori che con tali comportamenti danneggiano l’immagine delle aziende, e non fossero sospesi solo gli arbitri dai loro designatori.

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sconde dal sorteggio di Zurigo di aspirare a passare il turno, primo per garantirsi nuovi incassi milionari e perché no anche per far sentire ai vertici del calcio dell’Uefa, ancora una volta, che organizzare un campionato europeo per club, magari con un San Paolo di sua proprietà, sarebbe un’idea che arricchirebbe un po’ tutti e garantirebbe un futuro più tranquillo ai club che più spendono. E subito dopo il presidente anche Mazzarri avrebbe il suo giusto riconoscimento. Un allenatore che, partito a inizio stagione, in una veste insolita, molto tranquillo, posato, riflessivo, ha via via perso la calma, in contemporanea con scelte tattiche discutibili che hanno alimentato critiche, sino a renderlo negli ultimi tempi aggressivo e per nulla disposto al contradditorio. Si sa contano i risultati, e in caso di passaggio del turno, Mazzarri metterebbe a tacere in tanti che lo aspettano coi fucili spianati. Insomma una gara bivio per i programmi della stagione azzurra.

CLASSIFICA DI SERIE A 2011/2012 SQUADRA

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Juventus Lazio Milan Udinese Roma Palermo NAPOLI Genoa Chievo Parma Siena Catania Atalanta (pen. –6) Fiorentina Cagliari Inter Bologna Lecce Novara Cesena

22 22 21 21 17 16 15 15 15 15 14 14 13 13 13 11 10 8 7 6

10 11 11 11 11 11 10 10 11 11 11 11 11 11 11 10 11 11 11 11

6 6 6 6 5 5 4 4 4 5 3 3 5 3 3 3 3 2 1 1

4 4 3 3 2 1 3 3 3 0 5 5 4 4 4 2 1 2 4 3

0 1 2 2 4 5 3 3 4 6 3 3 2 4 4 5 7 7 6 7

18 16 23 13 15 14 13 14 10 14 14 13 15 10 10 13 9 9 12 4

7 8 14 6 12 15 7 12 12 18 10 18 14 9 12 17 17 18 20 13

1 3 ª G I O R N ATA

1 4 ª G I O R N ATA

25-27 NOVEMBRE 2011

2-4 DICEMBRE 2011

UDINESE LECCE NOVARA ATALANTA LAZIO CAGLIARI CESENA PALERMO SIENA MILAN

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ROMA CATANIA PARMA NAPOLI JUVENTUS BOLOGNA GENOA FIORENTINA INTER CHIEVO

GENOA NAPOLI INTER CATANIA BOLOGNA CHIEVO FIORENTINA JUVENTUS LAZIO PARMA

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MILAN LECCE UDINESE CAGLIARI SIENA ATALANTA ROMA CESENA - NOVARA - PALERMO


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di Mimmo Carratelli Torna la Champions. San Paolo gremito per una notte da sogno. O dentro o fuori. Crudele e decisiva è la sfida col Manchester City. Nel girone della morte, in testa il Bayern (10 punti), secondo il City (7), terzo il Napoli (5). Fuori gioco il Villarreal a zero punti. Il Napoli ha fatto il massimo. Ma ora serve l’impresa. Serve un solo risultato, la vittoria per il sorpasso agli inglesi e per sognare la qualificazione agli ottavi di finale. Per il City buoni due risultati su tre. Col pareggio va avanti, passerà agli ottavi col Bayern e il Napoli retrocederà in Europa League. Sembra un match impossibile contro lo squadrone di Mancini che viaggia alla media di tre gol a partita. In questa stagione, su 19 incontri ne ha vinti 15 scaraventando 57 gol nelle porte avversarie. Domina la Premier League, unica squadra imbattuta. Ha giocatori di forza e di talento per raggiungere qualsiasi traguardo. Il Napoli ha spremuto grandi energie per battere la Lazio senza riuscirci (00). Avrebbe meritato di vincere (un gol annullato, una palla-gol fallita da Lavezzi, due miracolosi interventi del portiere laziale), ma è rimasto inchiodato sul pari senza reti. Che cosa dovrà fare per stendere il Manchester City? Dovrà superarsi in tutto e per tutto. Non basteranno le piroette di Lavezzi, la crescita di forma di Cavani, non basteranno Hamsik e Inler in ripresa. Il City ha una difesa di giganti e il miglior portiere d’Inghilterra. Ha una “rosa” preponderante di giocatori con un centrocampo ricchissimo (Yaya Toure, Milner, Nasri, Johnson, Silva) e alternative notevoli in attacco (Balotelli, Dzeko, Aguero). Formidabile fu il match a Manchester (1-1), ma ora serve di più. Tre giorni dopo l’impegnativa gara con la Lazio, come gireranno le gambe degli azzurri? Quanta energia è rimasta? L’orgoglio e il cuore saranno grandi, ma potranno non bastare per annullare il gap tecnico e atletico a vantaggio degli inglesi. Ci vorrà la partita della vita. Ci vorrà una difesa di assoluta concentrazione, senza errori, compatta. Ci vorrà un centrocampo di guerrieri, aggressivi con un pressing spietato, giocando con coraggio e di anticipo. Ci vorranno attaccanti che non dovranno sbagliare una palla mirando la porta inglese. Ci vorrà tutto questo e di più in una notte senza uguali, la notte più importante della stagione prima di pensare a rimettersi in corsa in campionato.

NAPOLI… BUONA LA SECONDA!

Saverio Passaretti (presidente AINC)

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l nostro Napoli ha affrontato la partita con la Lazio un poco sottotono, il primo tempo denotava scarsa grinta e poca lucidità, per la verità anche per colpa della Lazio che si limitava a controllare le giocate. Il secondo tempo per contro si è vista una nuova squadra, con occasioni da rete limpide che soltanto per l’imprecisione del Pocho e le super parate di Marchetti hanno impedito la meritata marcatura. La partita di Champions è troppo sentita, la testa è allo scontro con gli inglesi reduci da sette vittorie consecutive, cinque punti di vantaggio sull’odiato United (per altro stracciato 6-1 all’Old Trafford). Miglior attacco con 42 gol e miglior difesa con 11. È l’armata celeste del Manchester City, guidata da Roberto Mancini, che sta dominando la Premier League e marcia su Napoli. Sabato i Citizens si sono sbarazzati anche del Newcastle per 3-1. A questo punto non è il caso di fare pronostici, una sfida su cui conta innanzitutto il cuore e il coraggio, ma in questi ambiti siamo molto attrezzati; partire convinti di fare bene come all’andata, a questo punto è un obbligo. Il sogno europeo deve continuare, fare calcoli è superfluo e la vittoria è un risultato essenziale. I tifosi che sono riusciti, non senza fatica, ad acquistare i tagliandi di ingresso, sono tanti, e daranno, come sempre, il supporto necessario, lo stadio sarà una bolgia in memore dei passati con in campo il grande Diego. Un ultimo personale incoraggiamento a Lavezzi, veramente da cineteca la rasoiata al 94’ contro i laziali con la incredibile risposta di Marchetti… riprovaci Pocho, sarai più fortunato!!! Forza Azzurri. Un ultimo pensiero va a Donna Tota, la mamma del grandissimo Diego Armando Maradona, che domenica ci ha lasciato. Sarebbe bello che il Napoli superasse il Manchester City e perché no dedicasse a lei questa prestigiosa vittoria.

LA VIGNETTA DI ORGANO UFFICIALE DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

Sede legale: Corso Novara, 5 - Napoli Anno VII - n° 56 - 22 novembre 2011 Direttore responsabile: Saverio Passaretti hanno collaborato: Luigi Alvino, Max Bonardi, Sergio Curcio, Paolo del Vaglio, Giuseppe Gargiulo, Carlo Longobardi, Attilio Marchionne, Bruno Marra, Marco Martone, Fabrizio Piccolo, Giuseppe Piccolo, Massimo Sparnelli, Carmine Tascone, Amilcare Trombetti Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007 Fotocomposizione e Stampa: Ink & Paper s.r.l. Grafica: Mario Suarez Edito dalla A.I.N.C. chiuso in redazione lunedì 21 novembre 2011 - ore 15,00

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COL CITY PARTITA DA DENTRO O FUORI Sergio Curcio

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entro o fuori: contro il Manchester City per il Napoli comincia il momento della verità; in Champions non c’è più spazio per gli errori: L’incrocio coi Citizens di Roberto Mancini e Mario Balotelli è affascinante e rischioso: una scomoda “eredità” lasciata dai signori, si fa per dire, Eriksson, che a Manchester regalò a Kolarov la punizione dell’1-1, e Benquerenca che al San Paolo contro il Bayern non vide il clamoroso fallo di mano di Schweinsteiger che avrebbe concesso al Napoli un rigore forse decisivo per la sfida e la classifica. Cose che capitano nel calcio, ma di sicuro il Napoli di Champions non ha goduto di alcun favore, anzi. Il Manchester, di contro, si ritrova con 2 punti in più degli azzurri grazie alle 2 vittorie contro il Villarreal, quella in casa maturata al 93’ sul filo di lana e con Aguero, forse, in posizione di offside. Certo il City di questa sera è di ben altra pasta rispetto alla squadra incontrata oltre due mesi fa. La formazione allenata da Mancini è ricca di qualità e in Premier League ha pian piano recuperato convinzione nei propri mezzi e autostima guadagnando la testa della classifica con diverse lunghezze sui rivali dello United. Occorreranno un Napoli immenso e un San Paolo fantastico per vincere contro una tra le squadre più forti del mondo. Allo strapotere atletico e alla grande qualità tecnica degli inglesi il Napoli dovrà rispondere con intelligenza, abnegazione, rigore tattico e no spirito di sacrificio infinito. Il City può contare su due risultati su tre, il Napoli, per continuare a “sognare” il passaggio del “girone della morte”, deve solo vincere. Occorrerà limitare Silva, chiudere costantemente Nasri e impedire ad Aguero di risultare la punta aggiunta in grado di entrare da dietro in area azzurra per aiutare l’unico attaccante fisso del City… sarà Dzeko o Balotelli, quest’ultimo quello forse più in forma dei Citizens? Con il primo in campo c’è tanta forza fisica ma anche meno velocità e rapidità; con l’italiano, imprevedibilità, tecnica in velocità e quel pizzico di follia in certe giocate, tale da poter decidere l’esito della gara. Il 4-2-3-1 di Mancini fa leva sull’intensità del gioco e sulla capacità dei due centrocampisti centrali, Yaya Tourè e De Jong (o Barry) di fare filtro davanti alla difesa e proporsi con frequenza anche in zona tiro, alimentando il gioco degli esterni di difesa, Zabaleta o Richards a destra e Kolarov o Clichy a sinistra. Unico neo, ma piccolo piccolo, per la coppia centrale difensiva, Kompany-Lescott o Kolo Tourè: tre marcantoni statuari e fortissimi di te-

HURT

RICHARDS

KOMPANY

LESCOTT

YAYA TOURÈ

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sta, ma alquanto legnosi e poco rapidi. Occorrerà perciò saper fare pressione sui due centrocampisti centrali, tenendo uno tra Cavani e Lavezzi sulla linea di difesa degli inglesi per poter ripartire alti. Avere questa capacità, soprattutto quando il City assume un’identità offensiva fortissima ma non facile da gestire anche per sé oltre che per gli avversari, può essere l’arma letale del Napoli. Maggio e Dossena devono cercare di creare la superiorità numerica a centrocampo, mentre uno tra Cavani e Hamsik scende tra le linee cercando di scombinare la posizione dei centrali. Aprire varchi in queste condizioni, per Lavezzi, se la serata è quella giusta, può riuscire relativamente facile. Però tra il dire e il fare c’è di mezzo il City. A ogni modo, anche in un contesto di campo oggettivamente difficile come quello europeo possono venire fuori perle come quelle contro Milan e Inter in campionato. Servirebbe un piccolo miracolo, ma conterà soprattutto crederci.

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MANCHESTER CITY - NAPOLI: IMPRESA SFIORATA

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AL MEAZZA C’È MILAN - BARCELLONA Gruppo A Bayern Monaco

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Manchester City

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5

Villarreal

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Gruppo E Chelsea

Gruppo F 8

Gruppo B

Gruppo C

Gruppo D

Inter

9

Manc. United

8

Real Madrid

Cska Mosca

5

Benfica

8

Ajax

7

Trabzonspor

5

Basilea

5

Lione

4

Lilla

2

Otelul Galati

0

Din. Zagabria

0

Gruppo G

Gruppo H

Arsenal

8

Apoel Nicosia

Bayer Leverkusen 6

Marsiglia

7

Z. S. Pietroburgo 7

Milan

8

Valencia

5

Borus. Dortmund 4

Porto

Bate Borisov

2

Genk

2

Olympiacos

Shakhtar Donetsk 2

Viktoria Plzen

1

3

12

8 4

Barcellona

10

14 settembre MANCHESTER CITY-NAPOLI 1-1

27 settembre NAPOLI-VILLARREAL 2-0

18 ottobre NAPOLI-BAYERN MONACO 1-1

22 novembre NAPOLI-MANCHESTER CITY

7 dicembre VILLARREAL-NAPOLI

2 novembre BAYERN MONACO-NAPOLI 3-2

STASERA TUTTI AL SAN PAOLO ORE 20.45 VS.

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PUNTO TECNICO

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LA PARTITA DURA NOVANTA MINUTI Carmine Tascone

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erché il Napoli di Mazzarri, quest’anno, gioca solo un tempo a partita? È successo anche sabato scorso contro la Lazio. Nel primo tempo un approccio molto timido al match, azzurri poco concentrati, poco determinati, che hanno giocato sotto ritmo e che non hanno fatto un tiro in porta su azione nei primi 45’. Non solo, una squadra mal messa in campo con Lavezzi che gravitava sulla tre quarti dietro Cavani e addirittura a volte dietro Hamsik. Boh! Nel secondo tempo, invece, il Napoli si è trasformato. Subito nei primi minuti ha prodotto due tiri nello specchio della porta, uno neutralizzato da Marchetti e un altro sprecato da Lavezzi in modo incredibile. Un pallone che anche un ragazzino di scuola calcio non avrebbe mai sbagliato. Il Pocho aveva diverse opzioni: stoppare di petto e piazzare il pallone alla destra di Marchetti; colpire di testa o entrare in porta direttamente con tutto il pallone. Invece ne è uscita una semirovesciata, che sarebbe stata uno spettacolo se avesse centrato la porta. Dunque Napoli cambiato nella ripresa, ma Lazio chiusa nella sua metà campo, anche per scelte di Reja che voleva solo portarsi a casa il pareggio. Anche perché la Lazio, oltre alle defezioni iniziali di Biava e Dias, centrali titolari di difesa, Mauri a centrocampo e Klose in attacco, giocatore decisivo di questo inizio di campionato dei biancocelesti, ha dovuto fare i conti, durante il match, anche con gli acciacchi di Cissé, Konko e Brocchi. Nella ripresa il protagonista è stato

Marchetti: 5 parate strepitose e una biglietto di convocazione in azzurro, anche grazie alla carta d’identità. È un classe ’83 che è cresciuto nelle giovanili del Torino per poi giocare in C con Pro Vercelli e Biellese, e dopo con Albinoleffe in B sino ad approdare in A col Cagliari di Cellino e infine da quest’anno alla corte di Lotito. Reja ci teneva a non perdere e non ha perso. Si è difeso alla morte con tutte le forze a disposizione, sempre in modo ordinato e mai scorretto e con la mentalità giusta per guardare in alto. Va detto tuttavia, che la Lazio vista sabato non mi permette di dare un giudizio sulle sue possibilità di lotta per lo scudetto. E adesso arriva il City. Il Napoli visto nel secondo tempo mi fa essere ottimista. Se riuscirà nell’intero arco dell’incontro ad avere la stessa intensità, un Cavani brillante, un Hamsik più presente e Inler vero leader del centrocampo, oltre al Lavezzi imprevedibile che conosciamo, il Napoli se la potrà giocare anche contro i Citizens. I ragazzi di Mancini fanno sul serio. Sabato hanno passeggiato sul Newcastle (3-1), finora imbattuto e con una difesa ermetica. In Premier stanno dettando legge e a Napoli hanno la possibilità di giocare su due risultati su tre. Il Napoli dovrà fare una gara intelligente, non lasciarsi prendere dalla foga. Basta anche un 1-0 all’ultimo secondo. Il pubblico farà la sua parte, servirà un pizzico di fortuna, quella che sabato è mancata.

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WALTER MAZZARRI LO... SPOGLIARELLISTA! Giuseppe Piccolo (vicepresidente AINC)

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l nostro Mister merita alla vigilia dello scontro con il Manchester un piccola sintesi della sua crescente carriera: era il 6 ottobre 2009, dopo le prime 7 giornate di campionato, viene ingaggiato come allenatore del Napoli in sostituzione di Roberto Donadoni, 11 anni dopo l'esperienza come allenatore in seconda di Renzo Ulivieri sulla panchina partenopea, firmando un contratto da 1,3 milioni a stagione fino al 2011. Esordisce sulla panchina azzurra il 18 ottobre 2009 nella partita al San Paolo contro il Bologna, vinta per 2-1 con le reti di Quagliarella e Maggio dopo che i partenopei si erano inizialmente ritrovati in svantaggio. Festeggia la panchina numero 200 in Serie A il 20 dicembre 2009 in Napoli-Chievo, terminata 2-0 per gli azzurri e decimo risultato utile consecutivo sulla panchina partenopea. Sotto la sua guida, il Napoli risale in classifica chiudendo il girone d'andata al terzo posto, chiudendo quindi il campionato al sesto posto con 59 punti e la qualificazione in Europa League. Il 5 maggio 2010 riceve il premio Eccellenza Napoletana per meriti sportivi e il 22 maggio firma il prolungamento del contratto fino al 2013. La stagione successiva comincia con il turno di qualificazione alla fase a gironi dell'Europa League 2010-2011 che oppone gli azzurri agli svedesi dell'Elfsborg. I partenopei passano il turno con due vittorie (1-0 a Napoli e 0-2 in Svezia). In campionato debutta contro la Fiorentina allo stadio Artemio Franchi pareg-

giando per 1-1. Il 5 ottobre, dopo la vittoria per 2-0 ottenuta contro la Roma la domenica prima, vittoria che ha interrotto una serie di risultati negativi contro i giallorossi che durava da 13 anni, e a un anno esatto dal suo ingaggio, il giornale Il Mattino gli dedica un articolo in cui risulta che Mazzarri, secondo le statistiche, è il migliore allenatore del Napoli da quando ci sono in palio i tre punti per la vittoria. In Europa League il Napoli è l'unica squadra italiana a superare la fase a gironi, ma viene eliminata nel turno successivo dagli spagnoli del Villarreal, poi arrivati sino in semifinale. Il 15 maggio 2011, grazie al pareggio 1-1 contro l'Inter in campionato, il Napoli ottiene il terzo posto in graduatoria qualificandosi matematicamente in Champions League, dopo 21 anni dai tempi di Maradona. Il 23 maggio, in seguito a un lungo chiarimento con il presidente Aurelio De Laurentiis, viene confermato come allenatore del Napoli anche per la stagione 2011-2012. E siamo ai giorni nostri con il campionato altalenante e gli azzurri ben piazzati in Champions, lo scontro con l’armata inglese del Manchester City sarà duro ma Walter ci ha abituati a grandi sorprese e credo cha anche questa volta sarà all’altezza del gravoso compito, lui è un grande motivatore e ci aspettiamo l’ennesimo spogliarello in panchina... stavolta per la gioia dopo una grande prestazione. Grazie di tutto… Mister!

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In campo con gli Azzurri

Forza Napoli la radio ufficiale del Calcio Napoli

www.radiomarte.it


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MASSIMO RANIERI CANTA L’AZZURRO Max Bonardi

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hi meglio di lui può misurare il termometro del tifo napoletano. Stiamo parlando di Massimo Ranieri, il personaggio vivente dello spettacolo napoletano più poliedrico e talentuoso, che in giro per il mondo spesso si confronta con tifosi, che attraverso la fede per il Napoli riescono a mantenere un legame forte con la loro terra. Ranieri non nasconde la propria fede, anzi in qualsiasi momento è pronto a tirar fuori la bandiera azzurra. D. Qual è il suo primo ricordo da bambino sul Napoli? R. È un ricordo molto sfocato. Avevo appena compiuto dieci anni. Era il 1961 e la partita era Napoli – Juventus e si giocava al San Paolo: finì 4-0 a favore dei bianconeri e Sivori fece il mattatore segnando una tripletta. D. È sempre stato tifoso degli azzurri o ha seguito gli alti e bassi come la società? R. A dispetto di altri sono sempre stato tifoso… Pur avendo vissuto tante peripezie con tanti cambiamenti, sono rimasto sempre fedele. Le società cambiano ma i tifosi no… Il tifo è una fede e la propria squadra la si segue sia nella buona che nella cattiva sorte. Speriamo che gli anni bui stiano alle spalle. D Lei che gira il mondo, com’è il livello del tifo lontano da Napoli, c’è un posto dove l’entusiasmo e la passione l’hanno più coinvolta? R. La passione per il Napoli è di natura mondiale. Dalle Alpi alla Sicilia e alle Piramidi… dagli Appennini alle Ande il cuore è sempre acceso com'è giusto che sia. Cuore naturalmente azzurro come il cielo e il mare di Napoli. D. C’è un giocatore che più degli altri le è rimasto nel cuore e perché? R. Forse sarà perché la prima volta che l’ho visto ha fatto il fenomeno. È Omar Sivori… perché è stato un Maradona ante litteram. D. E di quelli attuali chi è da preferire? R. Faccio il tifoso e dico Marek Hamsik, di lui mi piacciono l’educazione, il modo di stare in campo, la sua capacità di inserirsi e colpire al momento giusto. È un vero campione. D. Soddisfatto finora della stagione azzurra? R. Per quanto visto fino a questo momento non completamente perché il Napoli ha tralasciato il Campionato per puntare alla Coppa dei Campioni, che è un'impresa ardua, e che vedremo martedì sera se sarà ancora percorribile. Senza i punti persi un po’ qui un po’ lì potremmo già essere i primi in classifica. D. Mazzarri suscita sentimenti opposti: o è amato come succede tra i giocatori e i tifosi o è combattuto come succede da parte della critica, lei da che parte sta? R. Mi piacciono la sua personalità e la determinazione. Sto dalla parte dell'amato… D. E del presidente De Laurentiis che giudizio dà? R. Per il presidente parlano i fatti. Tutto quello che ha fatto in questi sette anni e quello che ci auguriamo farà nei prossimi. Alla fine fa il suo mestiere, quello di accontentare l'allenatore. D. Capita mai nel mondo dello spettacolo di pizzicarvi tra attori per ragioni di tifo, ha qualche aneddoto? R. Mi sono trovato a discutere, anche animatamente, sia con milanisti che con interisti. In tempi passati... ho sempre perso io… non oggi. E spero che questa tradizione duri a lungo. Anzi, ne sono certo. D. Martedì c’è la Champions, secondo lei come finirà? R. Sono ottimista perché ho sensazioni buone. Nonostante i

pronostici e l’avversario sulla carta molto più forte, credo che finirà che vince il Napoli e ci classificheremo per il turno successivo. E sarà una grande festa per tutti. D. E quale sarà l’esito del campionato? R. Non appena finiti gli impegni in Champions recupereremo punti e posizioni in classifica. Sicuramente saremo tra i protagonisti anche nella massima competizione europea dell’anno prossimo. Massimo Ranieri, ovvero “il cantattore” come ama definirsi, è nato a Napoli e da bambino cantava lungo i vicoli o nei ristoranti della città. Da scugnizzo a idolo delle ragazzine e delle mamme di tutta Italia il passaggio è un lampo, grazie al successo di "Rose rosse". Debutta sullo schermo con "Metello" (regia di Mauro Bolognini), ed è un trionfo. Non ha ancora vent’anni e ha già vinto tutto: due Cantagiro, due Canzonissima, ma soprattutto ha già venduto più di quattordici milioni di dischi! L’occasione della sua “seconda vita” artistica arriva da Peppino Patroni Griffi con "Napoli chi resta e chi parte" di Raffaele Viviani, Strehler con "L’anima buona di Sezuan" di Bertold Brecht e Alfredo Citofonar con il film "La sciantosa" accanto ad Anna Magnani. Continua il grande successo internazionale dapprima con "Barnum" e poi, in collaborazione con Maurizio Scaparro, "Varietà" e "Pulcinella", portate in tournée in tutto il mondo. Garinei lo chiama al Sistina, tempio del musical italiano, per vestire i panni che una volta furono di Domenico Modugno in "Rinaldo in campo". Nel 1988 vince il Festival di Sanremo con "Perdere l’amore", brano che viene successivamente votato 'Canzone del Secolo'. Ancora teatro ("L’isola degli schiavi" – regia di Strehler, "La dodicesima notte", "Il malato immaginario"), cinema e TV, e poi, sublimando la sua interpretazione tra voce e canto, doppia con successo il personaggio di Quasimodo nel cartone animato "Il gobbo di Notre Dame". Arrivano successivamente gli ultimi due musical osannati dalla critica e applauditi dal pubblico: "Hollywood – ritratto di un divo" (storia d’amore tra Greta Garbo e John Gilbert) e "Il grande campione" che narra il rapporto burrascoso tra il pugile Cerdan ed Edith Piaf. Il ritorno in televisione, su Rai 1, con lo show "Siete tutti invitati (citofonare Calone)" e la pubblicazione dell’album "Oggi o dimane" sono storia di questi giorni: occasioni eccellenti per riscoprire l’anima etnica e internazionale della canzone napoletana più classica.

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NAPOLI - LAZIO 0-0: VITTORIA SFIORATA

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A BERGAMO IL PERICOLO DENIS Sergio Curcio

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i va al galoppo… senza soste, e possibilmente, senza freni. Tre partite a settimana fino allo stop imposto per le vacanze di Natale e fine anno. Dopo il deludente pareggio con la Lazio e reduci dallo scontro col Manchester City agli azzurri tocca la rivelazione Atalanta. Incrociare la squadra del presidente Percassi, dopo la notte di Champions, e a 72 ore dal recupero contro la Juventus è uno degli impegni che attendono il Napoli… In primo luogo, perché di fronte ci saranno tre ex… extralusso come Pierpaolo Marino, che ha allestito una formazione tostissima ed equilibratissima, e il tandem Cigarini-Denis, che sta contribuendo in modo decisivo ai successi della squadra allenata da Colantuono, in secondo luogo perché al Comunale bergamasco, tranne qualche eccezione, non tira mai aria favorevole per gli azzurri. Ma sarà proprio all’Azzurri d’Italia che i ragazzi di Mazzarri devono dare la svolta a campionato scendendo in campo col piglio della grande squadra, consapevoli del fatto che se si vuole entrare nel gotha del calcio continentale non si devono fare calcoli di alcun genere né giocare col freno a mano tirato in attesa dello scontro successivo. Trasferta importantissima, dunque, quella di Bergamo che vale punti e soprattutto morale e autostima, oltre che fiducia, per tutto il gruppo azzurro. L’Atalanta, nonostante i sei punti di penalizzazione, ha una classifica più che sufficiente a testimoniare del lavoro in funzione di un progetto convincente svolto dal presidente Percassi e da Marino come direttore generale, unitamente a Fabrizio Larini. Dopo una sola stagione di Purgatorio in B, gli orobici sono tornati nella massima serie con l’intenzione di restarci a lungo a pieno titolo. Ecco spiegati gli acquisti di gente come Andrea Masiello dal Bari, Lucchini dalla Samp, Brighi dalla Roma, Denis dall’Udinese, Cigarini dal Napoli, Schelotto dal Cesena e il “piccolo” Moralez dal Velez. Una squadra profondamente trasformata che Colantuono però, ha subito “sentito” sua conferendole quella aggressività e tenacia che sono le sue caratteristiche di allenatore. Annullato il pesante handicap di partenza, i neroazzurri bergamaschi puntano ora a un campionato più che tranquillo senza porre limiti alla… Provvidenza e a Denis. L’attaccante argentino insieme al mini bomber Moralez sono la vera rivelazione del gruppo. Arrivato tra lo scetticismo generale, nonostante le assicurazioni di Percassi, Marino e lo stesso Colantuono, Denis è diventato l’idolo del popolo orobico, tanto da essere portato in trionfo alla fine della gara col Cagliari, decisa, tanto per cam-

CONSIGLI MASIELLO

CAPELLI

LUCCHINI

PELUSO

SCHELOTTO

CIGARINI

CARMONA

PADOIN

MORALEZ

DENIS

FREZZOLINI RAIMONDI FERRI MANFREDINI BONAVENTURA MARILUNGO GABBIADINI

biare, da una sua prodezza. A quota 7 reti, dietro solo a Di Natale, Denis sta vivendo una stagione magica culminata, per ora, anche con il ritorno nella nazionale biancoceleste. Parlare di miracolo è eccessivo, ma è certo che il modulo di Colantuono pare fatto su misura per esaltare le doti di un uomo d’area che Denis, solo a sprazzi, aveva fatto vedere sia a Napoli che a Udine. Il 44-1-1 del tecnico romano ha interpreti importanti e una rosa con diverse alternative sia che si debba giocare una gara d’attacco, sia che si debba temporeggiare per sfruttare piuttosto le ripartenze. Consigli tra i pali è portiere di buone prospettive e già di sicuro affidamento; la linea difensiva da destra a sinistra con Masiello, Lucchini e Peluso offre garanzie di discreta tenuta, soprattutto quando il lavoro dei centrocampisti Carmona e Cigarini offre buona copertura davanti alla difesa. Sulle fasce, Schelotto e Padoin, senza trascurare il giovane Bonaventura, spingono e difendono con grande lena e buona tecnica, mantenendo sempre le giuste distanze tra i reparti, sia quando la squadra è in fase di possesso palla, sia quando non lo è. Il tutto a vantaggio di Moralez, altra piacevole sorpresa per Colantuono, e dello straripante Denis. Agli azzurri si chiede un ulteriore strappo. Ai tre tenori tirare la truppa stanca (speriamo non anche delusa). A Bergamo ci vorranno fiato, coraggio e un pizzico d’intraprendenza. La mission è difficile, ma non impossibile .

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Blerim D탑emaili

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FOTOAGENZIA MOSCA


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LA VERITÀ SUL RINVIO DI NAPOLI - JUVE Bruno Marra

Tonino Curva B rivela i particolari che hanno costretto il Prefetto a sospendere la partita

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alute a tutti, permettete che mi presenti: mi chiamo Antonio Imposimato, ma a Forcella mi conoscono tutti come “Tonino Curva B”. Perché sono 30 anni che vado in Curva B. Scavalcando, ovviamente. Mai comprato un biglietto. Con rispetto parlando e non disprezzando a voi, non mi sono mai perso una partita del Napoli, neppure una. Butto il cuore oltre l’ostacolo e il corpo oltre il filo spinato. È ‘na poesia quann vaco ‘o stadio. Ma quella domenica mi svegliai proprio storto. Sentivo che c’era qualcosa che non andava. Mi alzai alle 8, mi preparai, presi gli effetti personali: ‘a catena d’oro, o’ crocifisso ‘mpietto, e ‘o volto santo dint ‘a sacca. Ma appena scesi le scale, si bloccò la schiena! “Ecco qua – pensai – mmo’ ssentevo che succerev coccos”. Piano piano arrivai zoppicando da Alfonso ‘o barbiere: “Uè cà sta pure Tonino Curva B! Si’ pronto pe’ stasera?”. Pronto!? E che vuò essere pronto… “Alfò me fa mal a schiena, io accussì stasera non pozz fa niente”. “Ma comme – dicett Alfonso – te vuò perdere Napoli-Juve?” Embè mi dovete credere, lo guardai fisso comme nu diavolo e dissi: “Quant è vero iddio, io Napoli-Juve nun m’a perdo. Piuttosto faccio rinvià ‘a partita!”. Alfonso cominciò a ridere. Sentivo quelle risate come una offesa personale. Mi alzai e trascinando la mia povera schiena lo guardai ancora più fisso: “Alfò, stasera nun se joca! Parola ‘e Tonino Curva B”. Mo’, io la mia parola l’avevo data, ma come potevo fare? E mentre mi arrovellavo nei pensieri, ecco l’idea fulminante: Pascal tazzulella! Pasquale è il barista che tutti i giorni porta il caffè nel Palazzo della Prefettura. È amico intimo del Prefetto, iss e ‘o Prefett stann accussì! Non si sposta foglio e non si muove foglia che Pascal Tazzulella non voglia! Era lui l’uomo giusto. Lo chiamai e gli spiegai il problema. Pasquale rispose: “Tonì, nun te preoccupà, lo sai, tu per me si’ nu frat. Me la vedo io”. Appuntamento alle 11 alla Prefettura. Io e Pasquale arriviamo fuori la stanza del Prefetto. “Caffè, caffè per tutti, oggi offre la casa!”. Un usciere ci bloccò. Pasquale non si perse d’animo.

“Tengo appuntamento col Prefetto”. “Ma come – disse l’usciere – quello sta in riunione con tutti gli assessori”. Pasquale avanzò imperterrito: “E io perciò devo portare il caffè, per dargli la carica!”. Vidi Pasquale aprire la porta e perdersi tra le ombre. Neppure dieci minuti e uscì: “Tonì, è tutto a posto. Stasera vatt a repusà!”. Lo abbracciai, nunn’abbastava allo ringrazià. Tornai a casa, accesi la tv e sentii: “Napoli-Juve rinviata per motivi di sicurezza”. E per forza, con la schiena accussì a piezz che sicurezza vuò tenè? Poi sentii ancora: “si dovrebbe recuperare il 14 dicembre”. Eh no! Chiamai subito Pasquale: “Uè tazzulè, ma che è stu fatto del 14 dicembre. Io tengo ‘o matrimonio ‘e mia sorella! Nun se po’ fa…”. Pasquale stette zitto qualche secondo e poi partorì: “Hai ragione Tonì, stamm a sentì. Io domani parto per Milano, sto un po’ di tempo, diciamo che torno a Napoli… famme pensà… ah ecco torno a Napoli martedì 29 novembre. Tonì, tu chillu juorno tien che ffà…!?”.

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IL CIRCO DELLA SETTIMANA

RASSEGNA STAMPA

RASSEGNATA STAMPA a cura di Peppe Accardo

Fatti, visti, condivisi e commentati, il meglio o peggio della settimana vissuta virtualmente e realmente. Le notizie reali commentate dal Senatore Annibale Ricotta, personaggio che anima le mattine in Fuoco su Radio Marte.

Visti da Annibale Ricotta… Dramma in parlamento dopo le dimissioni di Silvio Berlusconi, il quale sembra esserne uscito benissimo dicendo che può staccare la spina al nuovo governo quando vuole. Il resto preoccupa: Bersani continua a vagare fuori Montecitorio chiedendo le dimissioni di Berlusconi, Fini ha venduto la casa a Montecarlo, Casini afferma che l'importante è esserci, Tremonti continua a fare conti che non tornano e Bossi ha affermato che si era sbagliato non esiste la Padania ma era Springfield la città dei Simpson, il nuovo colore sarà il giallo e cercheranno al più presto la secessione da Roma Ladrona anche se tutto sommato hanno mangiato bene. Il nuovo governo insediatosi rappresenta una novità in Italia, ogni ministro si occuperà del ministero di cui ha competenze, nessun ministro ha fatto la velina in Tv, nessun Ministro ha precedenti penali. I bookmakers quotano la loro permanenza con una quota alta, cioè hanno le stesse possibilità del Novara di vincere lo scudetto in serie A. Amici il paese è cambiato, gli italiani sono cambiati, qualche anno fa un italiano si alzava e sentiva le previsioni del tempo, al massimo l'oroscopo. Un napoletano si alzava e cercava di capire dove dove "schiarare juorno". Oggi l'Italia è più unita perché l'uomo del nord e quello del sud si alzano con lo stesso pensiero, controllano lo spread, il bund tedesco e il deficit… ci voleva la crisi per unire l'Italia?

I più visti della settimana 20


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UNA GARA DECISIVA PER IL FUTURO Marco Martone

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ccola la partita della svolta, quella che può valere una stagione, quella da cui si potrà determinare il futuro, almeno quello immediato, del Napoli. Si alza il sipario sulla gara dell’anno e sta per sollevarsi anche il velo sulle strategie, tecniche e di mercato, degli azzurri. Dal risultato del big match con il Manchester potrebbero, infatti, scaturire una serie di conseguenze, al momento più o meno immaginabili. Andiamo con ordine. Ipotesi migliore: il Napoli vince, ipoteca il passaggio del turno, corona un sogno e si afferma definitivamente all’attenzione del grande calcio internazionale. A quel punto De Laurentiis non avrebbe più alibi, sarebbe il momento per investire sul mercato acquistando non uno, ma almeno tre calciatori di primissimo livello. Andare avanti vorrebbe dire dover giocare con giganti dal calibro di Real Madrid, Barcellona, Chelsea e il rischio di fare brutte figure sarebbe molto alto in mancanza di un robusto potenziamento della rosa. Il Napoli, inoltre, ne trarrebbe giovamento anche in campionato dove le prestazioni delle ultime settimane hanno evidenziato alcuni limiti strutturali. Senza trascurare l’imminente Coppa Italia, obiettivo che la società farebbe bene a non sottovalutare. Va detto però che l’eventuale impresa contro Balotelli e soci dirotterebbe, in maniera del tutto naturale, l’attenzione di tutto l’ambiente partenopeo sulla competizione europea. Al punto che il campionato passerebbe, ancor più di quanto non sia già accaduto fino ad ora, inevitabilmente in secondo piano. La seconda ipotesi, quella che nessuno (o quasi) si augura è la sconfitta contro gli inglesi e il conseguente addio alla più prestigiosa delle competizioni europee. In quel caso i tifosi non potrebbero certo attendersi follie al mercato di gennaio, ma un vantaggio per la squadra potrebbe comunque scaturire. Il Napoli, infatti,

si libererebbe del “fardello” della Champions, che ne ha condizionato pesantemente alcune prestazioni (vedi i punti persi con Chievo, Fiorentina, Parma, Catania e Lazio). Avere un solo obiettivo da perseguire, l’eventuale Europa League sarebbe soltanto una “sfiziosa” passerella, potrebbe trasformare la squadra di Mazzarri, che non avrebbe alcun motivo di distrazione, né alibi, per non tornare a correre come faceva lo scorso anno, a giocare con quella cattiveria agonistica che consentì alla formazione azzurra di competere per la vittoria del campionato fino a qualche giornata dal termine del torneo, conclusosi poi con il terzo posto. C’è poi la terza ipotesi, forse la meno auspicabile. Napoli e City finisce in parità. In quel caso tutto sarebbe da rimandare all’ultima giornata del girone, quando il Napoli andrà al Madrigal contro il Villarreal e il Manchester di Mancini ospiterà il Bayern Monaco. In quel caso ogni discorso sarebbe rimandato, con il rischio che altre partite, possano essere gravate dal peso psicologico della Champions. E questo non è un aspetto positivo. Il campionato sta cominciando a delineare i propri valori. Milan e Juventus sembrano, al momento, le più forti di tutte, la Lazio è una bella realtà, come l’Udinese del resto, poi c’è la Roma che sta risalendo e dalle retrovie si muove anche l’Inter grazie anche al supporto di qualche arbitro (che non guasta mai, vero Ranieri?). Il pericolo, quindi, è che raggiungere uno dei primi tre posti in classifica, per ottenere il diritto a disputare la Champions League il prossimo anno, possa diventare molto problematico per il Napoli che, sia pure con una gara in meno, accusa già un non trascurabile ritardo in classifica. Un bene dunque che questa partita tanto, forse troppo attesa, finalmente sia arrivata. Da domani sarà un’altra stagione e, si spera, un altro Napoli.

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L’AZZURRISSIMO SVIZZERO: DŽEMAILI Massimo Sparnelli

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lerim Džemaili, classe 1986 è un calciatore svizzero, di origini macedoni, attualmente centrocampista d’interdizione, della SSCnapoli e della Nazionale svizzera, abile anche in fase offensiva e che può giocare sia al centro che sulle fasce. Scende in campo azzurro con la maglia numero 20 nel 2011, dopo aver esordito nelle grandi squadre di club nei primi anni del 2000: prima allo Zurigo (111 presenze e 9 reti), dove resta 4 anni. Nella stagione 2005-2006 disputa forse il suo miglior torneo (grazie anche all'arrivo a centrocampo di Gokhan Inler), collezionando 32 presenze e 3 reti. nell'ultimo anno a Zurigo colleziona 23 presenze e nuovamente 3 reti. Con lo Zurigo vince due Super League nel 2006 e nel 2007. Nel 2007-2008 è a Bolton, ma l'avventura inglese, anche a causa di un gravissimo infortunio ai legamenti del ginocchio, non fu felice dato che al suo completo recupero, durato mesi, l'allenatore che lo aveva voluto, Sam Allardyce, era stato nel frattempo esonerato e Dzemaili rimase ai margini della squadra, non scendendo mai in campo nell'arco di tutta la stagione). Nel 2008-2009 è al Torino (30 presenze e 0 reti), dove arriva con la formula del prestito con diritto di riscatto. Il 24 settembre esordisce in Serie A in Chievo-Torino (1-1) e torna a ottimi livelli disputando una stagione eccellente. Colleziona 30 presenze diventando ben presto idolo dei tifosi ma tuttavia, nonostante le sue buone pre-

stazioni, la squadra granata retrocede in Serie B, ma il presidente Cairo, dopo averlo riscattato, lo cede in prestito al Parma con la formula del prestito oneroso (un milione) con diritto di riscatto della comproprietà fissato a 3,5 milioni. Ma alla 23ª giornata di campionato si infortuna gravemente al legamento del ginocchio sinistro riportando una lesione parziale che causa il termine anticipato della stagione per il giocatore. Da luglio 2011 è al Napoli. Nella prospettiva di gioco azzurra, Džemaili è il secondo rinforzo a centrocampo. Un vero investimento su di lui: per strapparlo ai ducali, la società ha dovuto mettere insieme un corposo conguaglio economico, la cessione definitiva di Manuele Blasi e il prestito con diritto di riscatto per la metà del cartellino di Fabiano Santacroce. È un abile intenditore e regista della prima fase di impostazione. Sia come uomo che come giocatore rappresenta una personalità forte, decisa e di grande temperamento. All’arrivo a Napoli ha dichiarato: “A Parma ritroverò tanti amici, ma adesso sono qui e sono pronto e ho una gran voglia di giocare. Con i miei compagni determinati ad affrontare le altre squadre, ci teniamo al campionato e lo dimostreremo, anche se ogni match fa storia a sé. Sono da anni ormai in Italia e ho imparato tanto, ma solo con la maglia azzurra del Napoli addosso ho scoperto che cosa vuol dire avere passione per una squadra di calcio”.

LA SCHEDA

Blerim Džemaili (macedone, Tetovo, 12 aprile 1986) è un calciatore svizzero, di origini macedoni, centrocampista del Napoli e della Nazionale svizzera. Caratteristiche tecniche È un centrocampista di interdizione abile anche in fase offensiva, che può giocare sia al centro che sulle fasce. Esordisce tra i professionisti nel 2003-2004, all'età di 17 anni, nelle file della squadra svizzera dello Zurigo, dove presto diventa un importante punto di riferimento del centrocampo, e già al primo anno colleziona 30 presenze e 2 reti; è un crescendo sino al 2007 quando si trasferisce in Inghilterra al Bolton, ma un grave infortunio ne impedisce l’esplosione tecnica. Il 31 agosto 2008 passa al Torino con la formula del prestito con diritto di riscatto, ma la retrocessione del club granata lo porta l’anno successivo al. Parma che lo utilizza per 30 partite. Fino all’ennesimo infortunio al ginocchio che dalla 23esima giornata causa il termine anticipato della stagione. E dal primo luglio è al Napoli. In nazionale dopo l’esperienza con l’under 21 e dopo gli infortuni è titolare fisso dal 2009.

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ERNIA: ATTENTI AGLI SFORZI Amilcare Trombetti*

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l termine ernia indica la fuoriuscita di un viscere (cioè di un organo interno in una cavità corporea) o di parte di esso dalla cavità naturale che normalmente lo contiene. Nello specifico il termine ernia inguinale indica la fuoriuscita di viscere dalla porta erniaria localizzata nella regione inguinale. Questa fuoriuscita può essere più o meno consistente e nei casi più gravi è chiaramente visibile come una grossa tumefazione localizzata a livello dell’inguine. Inizialmente la tumefazione può non essere visibile anche se è presente dolore. L’ernia inguinale è una delle patologie più frequenti al mondo e colpisce prevalentemente gli uomini che ne soffrono da 7 a 10 volte di più rispetto alle donne. Questa diversità è legata a differenze anatomiche relative al canale inguinale, una struttura anatomica simile a un condotto che collega l’addome con l’esterno attraversando a tutto spessore la parete addominale. Nell’uomo il canale viene attraversato da vasi e nervi diretti al testicolo dello stesso lato e risulta perciò molto più vulnerabile rispetto a quello femminile che è costituito soltanto dal legamento rotondo e da una estroflessione del peritoneo chiamata canale di Nuck. L’ernia inguinale insorge soprattutto negli adulti di mezza età ma può colpire anche bambini ed anziani, oltreché gli sportivi, in particolar modo coloro che praticano i cosiddetti sport pesanti. Tra i vari tipi di ernia (al disco, iatale, crurale, ombelicale, diaframmatica ecc.) quella inguinale rappresenta la più diffusa (circa l’80% dei casi). Sempre secondo la statistica, l’ernia inguinale insorge nella maggior parte dei casi sul lato destro del corpo, anche se spesso è bilaterale: in alcuni casi l’ernia inguinale non dà particolari segni di sofferenza, in altre situazioni il dolore può essere insopportabile o comunque molto fastidioso (associato a sensazione di peso o di bruciore). Il riposo, e in particolare, lo stare distesi dopo aver ricercato la posizione più comoda, fa passare i sintomi in maniera quasi immediata. Il dolore ricompare nell’alzarsi o non appena ci si rigira assumendo particolari posizioni, nonché nel momento in cui si

compiono sforzi soprattutto prolungati. La complicazione più grave è legata alla possibile compressione della parte di intestino fuoriuscita dalla breccia inguinale (ernia strozzata) Il conseguente strangolamento dei vasi sanguigni è una complicanza piuttosto rara (compare in circa il 4 % dei casi), ma oltre a causare fortissimi dolori e vomito può portare a necrosi e perforazione con infiammazione di tutta la cavità addominale (peritonite). Per questo motivo richiede un intervento chirurgico immediato. Per giunta ogni successivo sforzo può allargare l’orifizio che si è venuto a creare favorendo la fuoriuscita dell’intestino in maniera sempre più cospicua. In questo modo se nelle fasi iniziali l’ernia coinvolge solo parzialmente il canale inguinale, mano a mano che la patologia si aggrava l’erniazione si allarga scendendo verso il basso fino ad arrivare, nell’uomo, alla fuoriuscita nel sacco scrotale. La formazione di un ernia non può più regredire spontaneamente e nessun farmaco può risolvere la patologia che viene risolta con l’intervento chirurgico. L’operazione si svolge generalmente in day hospital con anestesia locale e già dopo pochi giorni il soggetto può riprendere le normali attività quotidiane. La chirurgia dell’ernia inguinale è ormai diventata un’operazione di routine dato che si tratta dell’intervento chirurgico più eseguito al mondo. Nella maggior parte dei casi si applica sottocute una piccola retina di materiale biocompatibile, che ha il compito di contenere l’ernia e rinforzare la parete addominale. Attualmente, tale patologia può essere trattata per via laparoscopica, evitando altresì anche le piccole problematiche legate alla presenza della ferita chirurgica inguinale. Per quanto riguarda il decorso post-operatorio, l’attività motoria inizialmente intesa come passeggiare e poi gradualmente aumentata, determinando un migliore adattamento della protesi ai tessuti, che partecipa alla riduzione del dolore postoperatorio. Il tempo che dovrebbe passare dall’intervento all’inizio della attività fisica è di circa 15 giorni, mentre per un’attività sportiva, o lavorativa più pesante circa 30 giorni. * Dott. Amilcare Trombetti, UOC Chirurgia Generale, A.O. V. Monaldi, 081-7062760.

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AL DI LÀ DI UN SOGNO… Luigi Alvino

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ttavi di Champions, Napoli-Manchester City, una partita che vale 2,5 milioni di euro, primo dato, che mette di fronte il top della Premiere League, sabato ha rifilato 3 gol al Newcastle, senza nemmeno affaticarsi troppo, e il Napoli, a 7 punti dalla zona scudetto e, purtroppo, a 7 punti dalla zona retrocessione, non sembra una miscela di buon gusto, ma noi napoletani siamo superstiziosi, saremo in 60.000 al San Paolo stasera, già 60 nella cabala fa “il lamento” ed è quello che vorremo sentire alla fine della partita da Mancini e Balotelli, ma non per cattiveria, anzi, per dimostrare che la settima del campionato italiano vale la prima di quello inglese, mica male o no! Ma adesso siamo seri, la partita non sarà facile, il Manchester è una grande realtà del calcio europeo, ha un reparto offensivo di tutto rispetto, Balotelli, Dzeko e Aguero, in tre hanno già segnato 42 gol, bisognerà tenerli d’occhio, anche se penso, con tutta la mia modestia, che la partita si vincerà a centrocampo, sarà importantissimo l’apporto di Inler e del piccolo gran-

de uomo Gargano, sono convintissimo che insieme sono la coppia più forte d’Europa, quando hanno la marcia giusta, nessuno è come loro, ed è da loro che ci aspettiamo grandi cose, da Gargano anticipi e recupero palle e da Inler fraseggi e lanci straordinari che ci consentiranno di entrare nella porta del Manchester, si sono fermamente convinto che la partita si giocherà a centrocampo. In ogni caso, mi auguro che la triade sia preparata a ricevere e trasformare, certo non è quello che sa fare bene Lavezzi, ma con un po’ di buona volontà… imparerà, Hamsik sabato già pensava al Manchester, e non era il solo, quindi ora è il suo turno, noi lo stiamo aspettando da inizio campionato, mentre per Cavani il responso è più difficile, i grandi centravanti, spesso ci lasciano aspettare… poi improvvisamente esplodono e allora son guai per tutti quelli che ha di fronte, il resto è un facile teorema, Zuniga al posto di Dossena, e via verso la grande avventura, noi ci saremo e voi? Ultima, ma certamente non meno importante, una nota al grande Mazzarri, anche lui condizionato dalla Champions, giocare con Dzemail avanti a Inler è come giocare in nove, perché il primo non si capisce ancora di che pasta sia, mentre Inler arretrato viene snaturato nel gioco, e non trovi la scusa che Gargano era infortunato, bastava inserire uno tra i giovani difensori che abbiamo e spostare Campagnaro più al centro e il gioco era fatto, ma questo è un altro argomento, che affronteremo in un’altra occasione, come pure il dopo partita della Lazio, con la dichiarazione: ”per me è finita 4 a 0”, Mazzarri, Mazzarri….. le partite si vincono sul campo, no ai microfoni, ma ora pensiamo al Manchester City, e godiamocela tutti, ricordandoci sempre che tutti abbiamo le ali, ma solo chi sogna può volare.

EXTRA TIME Zona Napoli Venerdì alle ore 22.30 Replica il sabato alle ore 16.30

Replica il venerdì alle ore 00.30

Venerdì alle ore 22.30 Replica il venerdì alle ore 24


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E VENNE IL GIORNO DELLA PROROGA Carlo Longobardi (Consigliere AINC)

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hi esercita la professione di commercialista sa perfettamente che, nel corso degli anni, si sono vissute situazioni di grande ansia relativamente alle scadenze perentorie dettate dal fisco italiano e dalle sue norme spesso imperscrutabili. Altrettanto spesso, a causa di sopraggiunte complicazioni procedurali, il Ministero competente ha concesso, sempre al limite della scadenza, un differimento dei termini per gli adempimenti. Anche la SSC Napoli per un giorno si è atteggiata a Ministero dell’Economia, in particolare in occasione della vendita dei biglietti per la partita casalinga con il Manchester City, decisiva per le sorti azzurre in Champions League. Mentre scrivo si è in piena bagarre per la distribuzione dei preziosi tagliandi, e in città e in tutta la regione si sta vivendo una situazione da tregenda. Una gestione scellerata e “clientelare” di molte rivendite ha obbligato la società a ridurne drasticamente il numero concedendo la possibilità di vendita ai soli corner “Lottomatica”. È veramente stupefacente la capacità, esclusivamente partenopea, di ri-complicare situazioni e sprofondare nuovamente in fatti che sembravano appartenere, giustamente, al passato. Gli abbonati, che avevano vissuto giorni sereni, avvalendosi della opzione loro concessa, si sono ritrovati anche loro immersi nell’agone della conquista dell’agognato lasciapassare, per non parlare di chi, immaginando di vivere nel ventunesimo secolo, ha pensato: “vabbè, bella partita ora mi compro il biglietto e vado”. Niente di più fasullo e illusorio.

Qualcosa di divertente, tuttavia, si è involontariamente, determinato. Le lunghe file di attesa hanno accomunato tutti i malcapitati creando un eterogeneo crogiolo umano molto interessante. Uomini e donne di ogni ceto e provenienza in religiosa attesa a discutere di tutto lo scibile con una prevalenza netta, però, di un solo argomento: “la linea telefonica/dati di collegamento”. Questa presenza ingombrante che ha scandito il tempo e i desideri, ossigeno intermittente per alimentare la speranza del tifoso. Va e viene, va e viene, è lenta, si blocca. “Attenzione” comunica il tabaccaio esasperato: “adesso mi dà una segnalazione che prima non avevo…” “Ohhhhhhh” disperazione degli astanti. In un’ora al massimo due biglietti, qualche volta padre e figlio separati nel proprio destino. Qualcuno ha provato a cambiare provincia, pensando forse a una clemenza rurale della linea, ma nulla, stesso destino. Un ulteriore viso spiaccicato sul vetro opaco. Ingegneri informatici, veri e/o improvvisati, hanno elaborato le teorie più disparate e variopinte: fibra ottica, rete intranet, adsl o altro con il medesimo risultato. Ore 10 calma piatta. Vince sorella linea. Quando tutto sembrava perso, con un barlume di speranza, uno dei poveretti in fila esce dall’esercizio commerciale e si collega con l’iphone su uno dei portali dedicati. Pochi passi, giusto il tempo di riavere la connessione, e un grido, accolto con entusiasmo da tutti: “guagliù è arrivata la proroga!!”.

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STASERA APRITE QUELLA PORTA Fabrizio Piccolo

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accordo sono dei mostri. Togli uno e metti l’altro e cambia niente. Anzi, magari le riserve sono più forti ancora, facile fare il turnover come lo fanno al City. Bella forza, direbbe Mazzarri a mezza bocca aspirando il fumo delle sue Ms club. Sicuro, sono ricchi e viziati. Hanno uno sceicco alle spalle che non se ne frega niente di bilanci societari in rosso: lui ci mette petroldollari su petroldollari. E va bene anche questo. Specie a Roberto Mancini che ha trovato davvero il Paradiso a Manchester. Però, vuoi mettere lo sfizio di fare lo sgambetto ai multimiliardiari (di eu-

ro, eh, sia chiaro). Vuoi mettere la soddisfazione di riscrivere in chiave calcistica la saga “Anche i ricchi piangono?”. Un sogno, ovvio. Perché qualsiasi persona di buon senso sa bene che quella di stasera è più assimilabile a “Missionimpossible” che altro. Però. Però ci proviamo. E un po’ ci crediamo. Perché ci credono loro, soprattutto. Se avete un binocolo provate a scrutarli dagli spalti. Guardate le loro facce. Quella di Gargano, col suo grugno imperioso. Quella di Campagnaro, un Big-Jim postmoderno che figurati se si fa spaventare dai fenomeni del City. Quella di Cavani, con la sua chioma al vento. Quella di capitan Cannavaro che guarda tutti negli occhi. E quelle di tutti gli altri, da De Sanctis al Pocho. Figure scultoree nel presepio del San Paolo. Per non dire di Mazzarri, un vulcano dentro e fuori, altro che “quel fighetto col fazzoletto nella giacca” come Ibra ha bollato Mancini. Sai che bello sarebbe vedere il suo ciuffo spettinato alla fine mentre magari si sente ancora Oje vita mia in Mondovisione? Sangue e sudore contro eleganza e quattrini. Bella sfida, degna del miglior cinema neorealista. Partita da dentro o fuori, come la giri la giri. E perché sia dentro bisogna solo vincere, non se ne esce. Nel Napoli che in questi anni ha regalato imprese da album della memoria questa figurina europea manca. Sì, la sfida dell’andata fu comunque fantastica, ma battere il City a casa nostra e sbatterlo fuori dalla Champions proietterebbe questa squadra nella leggenda, altro che. Nei giorni scorsi un po’ troppe volte si è sentito ripetere il ritornello dal sapor di rassegnazione “comunque vada è stato un successo”. Vero, ma diciamolo casomai dopo. Fino alle 22.30 di stasera rimaniamo caldi e pronti, c’è la Storia a casa nostra. Bussa alle nostre porte. Che le diciamo? No, grazie ci basta aver scritto la prefazione?

EXTRA TIME Zona Napoli il programma dellʼAssociazione Italiana Napoli Club visita il nostro sito web: www.ainc.it

associato alla

Tv Luna o Lunasat canale 888 di Sky il venerdì alle ore 22.30 Repliche il venerdì alle ore 24 su Tv Luna e alle ore 00.30 su Lunasport; il sabato alle ore 16.30 su Lunasat

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Quelli di… I

l venerdì sera l’appuntamento clou per i tifosi napoletani è Extra Time - Zona Napoli, la trasmissione dell’Associazione Italiana Napoli Club, ideata dal suo presidente Saverio Passaretti, che va in onda alle 10 sugli schermi di Lunasat e Tv Luna, introducendo il week-end calcistico del Napoli, e non disdegnando un commento sul momento della Champions League. Il programma, condotto da Massimo D’Alessandro, giornalista di Radio Marte, coadiuvato dalla bellezza di Giusy Buonocunto, si avvale della presenza fissa dei giornalisti Fabrizio Piccolo e Marco Martone e dell’opinione dell’allenatore-giornalista Sergio Curcio. Tanti sono i protagonisti ospiti che si alternano in trasmissione. Nelle ultime due puntate, spazio anche alla musica con la presenza prima del cantante Ivan Granatino e poi di Nando Misuraca, quest’ultimo autore di un singolare inno sul Napoli in collaborazione con gli artisti Gianni Conte, Umberto Bellissimo e il rapper Clementino. Performance particolarmente apprezzate da Carmine Tascone, Lorenzo Crea e gli altri presenti. La trasmissione offre la possibilità ai tifosi di interagire con gli ospiti, intervenendo in diretta componendo il numero 0823-099675 dalle 22.30 alle 24. Il programma va in onda tutti i venerdì in diretta dalle 22.30 su Lunasat (canale 888 Sky) e su Tv Luna (digitale terrestre). Le repliche sono: il venerdì alle 24 su Tv Luna e alle 00.30 su Lunasport e il sabato alle ore 16.30 su Lunasat (canale 888 Sky).

Foto: Ph Mario Passaretti

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LA CASA DEI NAPOLETANI A ROMA

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GIOVANISSIMI A VALANGA SULL’ARZANESE Attilio Marchionne

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isultati abbastanza positivi in questo weekend per le squadre giovanili azzurre. La Primavera ottiene, in casa, un pareggio per 1-1 contro il Pescara. I Giovanissimi si impongono, tornando al successo, per 4-1 sul campo dell’Arzanese. Gli Allievi pareggiano, in un match rocambolesco e spettacolare, 4-4, in casa, contro la Nocerina e infine la Berretti perde di misura (1-0) a Trapani. La Primavera, come accennato, pareggia a Napoli, 1-1 contro il Pescara. I ragazzi di Sormani avrebbero meritato la vittoria, che ormai manca da un po’ di tempo in campionato. Signorelli, nella ripresa e su rigore, porta in vantaggio la squadra campana che, dopo aver sbagliato alcune buone occasioni, viene rimontata al 90’ grazie ad una bella punizione del pescarese Martella. Gli azzurrini sono decimi in classifica con 10 punti in 10 partite. Ovviamente le ambizioni erano altre e tutta la squadra è motivata per tentare di tornare quanto prima alla vittoria, per recuperare il gap in classifica e tentare di rientrare in quella zona playoff, obiettivo di inizio stagione.

PRIMAVERA risultati 10ª andata girone C

Prossimo turno: (26/11) Bari – Napoli SQUADRA Pt. Benevento 25 Napoli 23 Taranto 21 Milazzo 21 Trapani 20 Siracusa 15 V. Lamezia 14 Arzanese 13 Ebolitana 12 Nocerina 8 N. Mugnano 7 Catanzaro 7 Melfi 6 4 Vibonese

G. 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10

V. 8 7 6 6 6 4 4 3 3 2 2 2 2 1

N. 1 2 3 3 2 3 2 4 3 2 1 1 0 1

P. 1 1 1 1 2 3 4 3 4 6 7 7 8 8

GF 29 25 21 24 21 22 12 23 12 17 14 9 7 8

GS 10 7 5 8 14 15 17 16 15 29 25 21 27 35

V. 8 7 6 5 5 5 4 3 4 2 3 2 2 1 0

N. 2 2 2 3 2 0 1 4 1 3 0 0 0 2

P. 0 1 2 1 3 4 5 3 5 4 6 8 8 7

GF 38 28 26 22 15 18 17 9 12 17 12 8 6 10

GS 4 15 14 6 8 12 12 9 15 8 22 26 61 26

1-1

- Bari

2-0

Crotone

- Gubbio

1-2

Napoli

- Pescara

1-1

Nocerina

- Lazio

1-3

Reggina

- Palermo

1-2

Roma

- Lecce

7-2

risultati 10ª andata girone F Arzanese

- Vibonese

5-0

Benevento

- Milazzo

1-1

Ebolitana

- V. Lamezia

1-1

Melfi

- Catanzaro

3-1

N. Mugnano

- Taranto

0-3

Nocerina

- Siracusa

2-3

Trapani

- Napoli

1-0

Prossimo turno: (27/11) Roma – Napoli G. 10 10 10 9 10 9 10 10 10 9 9 10 10 10

- J. Stabia

Catania

BERRETTI

Partita incredibile quella andata in scena questo fine settimana contro la Nocerina. La squadra azzurra era in vantaggio a 10 minuti dalla fine, per 4-2. Per il Napoli a segno Supino, Del Bono, Barone e Tutino. A 9’ dal termine l’arbitro Pirone di Ercolano assegna un discutibile rigore agli ospiti (dopo averne concesso uno, nel primo tempo dopo 12 minuti, sempre ai rossoneri) che accorciano sul 4-3 con Di Prisco e infine, la beffa, arriva a 2 dallo scadere del recupero, con l’incredibile pareggio di Minicone. Grande rammarico per la squadra che aveva assaporato la vittoria, importante per risalire in classifica, dove, attualmente, sono al decimo posto con 7 punti.

SQUADRA Pt. Napoli 26 23 Juve Stabia Foggia 20 Benevento 18 Ebolitana 17 Sorrento 15 13 Avellino Nocerina 13 13 Arzanese 9 N. Mugnano 9 A. Normanna 6 Paganese 6 N. Campobasso 5 Melfi

Ascoli

Ascoli

- Roma

0-2

Crotone

- J. Stabia

1-1

D. Pescara

- Palermo

1-2

Lazio

- Bari

0-0

Lecce

- Catania

3-0

Napoli

- Nocerina

4-4

Reggina

- Gubbio

3-1

Arzanese

- Napoli

1-4

Ebolitana

- Benevento

0-1

Foggia

- Paganese

2-0

Melfi

- N. Campobasso

2-0

N. Mugnano - Avellino

0-1

Nocerina

- J. Stabia

1-1

Sorrento

- Aversa Norm.

ND

V. 8 8 7 5 5 4 2 3 3 2 2 2 1 1

N. 2 1 1 3 1 1 6 2 2 4 3 2 3 3

P. 0 1 2 2 4 5 2 5 5 4 5 6 6 6

GF 36 39 20 13 24 16 13 16 12 7 14 9 16 12

GS 8 11 12 8 25 13 13 22 18 18 27 19 28 25

Prossimo turno: (26/11) Napoli - Taranto

risultati 8ª andata girone C

risultati 10ª andata girone G

G. 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10

I ragazzi di Mollo cadono, in trasferta, per 1-0 contro il Trapani, ma le recriminazioni sono davvero tante. Innanzitutto una discutibilissima designazione dell’arbitro, signor Mirana di Trapani (questo già dovrebbe spiegare tutto!) che risiede a 300 metri dallo stadio della formazione sicula. Il Trapani passa in vantaggio al 20’ del primo tempo con Costa e il Napoli si vede annullato un gol regolare per fuorigioco. Nella ripresa le occasioni per gli azzurri fioccano, ma gli attaccanti campani sono spreconi, De Rosa sbaglia un rigore (nettissimo) e al 90’ Iattarelli si divora da 2 passi il gol del pareggio. In classifica gli azzurrini sono secondi, a -2 dal Benevento.

ALLIEVI NAZ.

GIOVANISSIMI NAZ.

SQUADRA Pt. Roma 26 25 Lazio 22 Palermo 18 Reggina 16 Lecce 13 Catania 12 Juve Stabia 11 Nocerina 11 Ascoli Napoli 10 Pescara 9 Gubbio 8 Bari 6 6 Crotone

SQUADRA Pt. Lazio 22 Catania 19 Roma 17 Lecce 14 Nocerina 11 D. Pescara 11 Gubbio 11 Palermo 9 8 Napoli 8 Ascoli 7 Juve Stabia 7 Reggina 5 Bari 5 Crotone

G. 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8

V. 7 6 5 4 3 3 3 2 2 2 1 2 1 1

N. 1 1 2 2 2 2 2 3 2 2 4 1 2 2

P. 0 1 1 2 3 3 3 3 4 4 3 5 5 5

GF 23 13 20 10 15 14 9 8 16 6 6 8 8 8

GS 7 6 7 6 13 14 10 10 20 11 12 17 11 20

Dopo i due pareggi contro Aversa e Nocerina, la squadra di Muro torna al successo, largo, per 4-1 contro l’Arzanese, con gol di Bifulco, Lombardi, Napolitano e Setola. Dopo 9 partite la squadra napoletana continua a mantenere la vetta del girone G con 1 punto di margine sulla Juve Stabia, riuscendo a rimanere ancora imbattuta (7 vittorie e 2 pareggi), con la miglior difesa del torneo, solo 3 gol concessi. A 3 punti dalle vespe c’è il Foggia seguito a sua volta dal Benevento, reduce dalla vittoria sull’Ebolitana e dagli stessi salernitani a 17 punti. Domenica prossima gli azzurrini ospiteranno il Sorrento. Prossimo turno: (27/11) Napoli - Sorrento

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