Cuore Azzurro n. 86 09 maggio 2013

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Magazine

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PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO VIII N. 86 - 12 MAGGIO 2013

COPIA OMAGGIO

CIRO LAURIA FOTOREPORTER

GRAZIE RAGAZZI

AINC: la nuova sede al Centro Direzionale

Carpisa Yamamay: Pirone vuole la Coppa

Settore giovanile: l’ora dei Giovanissimi


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12 MAGGIO 2013

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LA FORZA DEI NERVI DISTESI

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Max Bonardi

ì, non è un sogno. O meglio, il sogno è divenuto realtà. Il Napoli, meritatamente, e contro i pronostici di inizio stagione completa l’opera e approda dalla porta principale in Champions League. È stato il coronamento di un lavoro che ha visto artefice principale Walter Mazzarri, proprio colui che, nel caso il presidente De Laurentiis non lo dovesse soddisfare sotto il profilo tecnico, acquistandogli i calciatori giusti per puntare dritto a vincere lo scudetto e a fare una ottima figura in Champions, è pronto a fare le valigie sposando nuove cause. Sarebbe davvero un peccato se ciò avvenisse, il Napoli è una creatura del tecnico toscano. Non si possono dimenticare le sue parole, all’atto della conferenza stampa di presentazione, nel lontano ottobre 2009, quando disse che avrebbe dato alla squadra un’anima. Mazzarri ha dato anche di più; successi e risultati non fanno che dargli ragione: sesto, terzo, quinto e secondo posto in campionato e in Europa, doppia qualificazione in Europa League e in Champions. Si potrebbe confrontarsi sulla qualità del gioco, che predilige affrontare gli avversari

di rimessa, o sulla sua incapacità di saper gestire i momenti di grande tensione, cercando di attirare a sé le attenzioni dei media (scuola Mourinho) per tenere tranquilla la sua squadra. A tal proposito il finale di stagione con un Napoli capace di inanellare vittorie in serie, sembra aver dato consapevolezza della forza della stessa rosa a tecnico e calciatori. Sembra, perché non è un caso che il Napoli abbia iniziato a giocare sul velluto non appena ha considerato chiusa la corsa allo scudetto, soprattutto dopo il confronto al San Paolo con la corazzata juventina. Allora il quesito da porsi anche in prospettiva acquisti è sempre quello, il Napoli ha bisogno di top player che diano quella esperienza e quella cazz….ma e che ti infondano sicurezza, ma che pesano sul portafoglio presidenziale? Secondo Mazzarri, decisamente sì, per il patron invece non sono così necessari, visto che si può fare a meno anche di Cavani per il quale qualunque club, se lo avesse in rosa, farebbe follie pur di tenerselo. Ma la politica di Penelope, alias Aurelio De Laurentiis porta verso altri lidi.

Osservatorio arbitrale

CLASSIFICA DI SERIE A 2012/2013

ROCCHI IL MIGLIORE 2

L’

Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)

ex arbitro della massima serie, nonché opinionista e giornalista Tombolini, stila sulla Gazzetta dello Sport alla fine di ogni campionato, una classifica generale del rendimento dei direttori di gara inquadrati nella serie A, tenendo conto di due criteri: 1) il tipo di gara (insidiosa, facile, difficile e molto difficile e 2) degli errori (sulle espulsioni, sui rigori, sui goal-non goal). A fronte di questa graduatoria e delle predette varianti, abbiamo trovato lo spunto per qualche considerazione, cercando cioè di comprendere se effettivamente le scelte del designatore, hanno rispecchiato il valore giornalistico di questa classifica, che vede su 30 arbitri di cui 10 internazionali, al primo posto Rocchi, e all’ultimo Doveri. La prima osservazione da fare è che gli arbitri internazionali che dovrebbero essere nei primi 10, vengono sonoramente smentiti da questa classifica, lì dove troviamo 5 arbitri internazionali nei primi sette posti (Rocchi, Orsato, Mazzoleni, Tagliavento, Banti e Rizzoli) , ma troviamo altresì i rimanenti 5 (Bergonzi, Valeri, Damato, De Marco) dall’11° al 17° posto, e dunque si potrebbe pensare non meritevoli di rappresentarci all’estero. Ma non dobbiamo sempre nel mondo arbitrale fermarci ai numeri. A parte la valutazione strettamente soggettiva, anche se di alto profilo tecnico da parte di Tombolini, dobbiamo dire che la valutazione di un arbitro non può essere sempre giudicata dal singolo episodio, o dal coefficiente attribuito a quella partita: esistono partite “facili” che l’arbitro trasforma in “difficili”, e viceversa. Resta da fare una conclusione finale: gli ultimi 10 arbitri di questa graduatoria effettivamente sono quelli che hanno avuto e creato recidivamente più problemi, e forse sono proprio tra quelli che l’anno prossimo non saranno più presenti in questa stessa graduatoria. Ed è qui dunque che la numerologia diventa anche scienza...

SQUADRA

JUVENTUS NAPOLI MILAN FIORENTINA UDINESE ROMA LAZIO INTER CATANIA PARMA CAGLIARI CHIEVO BOLOGNA SAMDPORIA (–1) ATALANTA (–2) TORINO GENOA PALERMO SIENA (–6) PESCARA

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86 75 68 64 60 58 58 53 52 46 43 43 40 39 39 37 36 32 30 22

36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36 36

27 22 20 19 16 17 17 16 14 12 11 12 10 10 11 8 8 6 9 5

5 9 8 7 12 7 7 5 10 10 10 7 10 10 8 14 12 14 9 4

4 5 8 10 8 12 12 15 12 14 15 17 16 16 17 14 16 16 18 26

68 70 65 66 52 69 49 53 47 42 41 34 44 40 36 43 38 33 34 26

20 33 38 43 42 55 41 52 44 43 54 49 52 47 52 52 52 50 53 78

3 7 ª G I O R N ATA

3 8 ª G I O R N ATA

11-12 MAGGIO 2013 JUVENTUS - CAGLIARI CATANIA - PESCARA CHIEVO - TORINO FIORENTINA - PALERMO GENOA - INTER LAZIO - SAMPDORIA NAPOLI - SIENA UDINESE - ATALANTA PARMA - BOLOGNA MILAN - ROMA

19 MAGGIO 2013 ATALANTA - CHIEVO BOLOGNA - GENOA CAGLIARI - LAZIO INTER - UDINESE PALERMO - PARMA PESCARA - FIORENTINA ROMA - NAPOLI SAMPDORIA - JUVENTUS SIENA - MILAN TORINO - CATANIA


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Arrivederci e grazie, vicecampioni d’Italia. Ultima scena al San Paolo, contro il Siena. A Fuorigrotta il campionato finisce. Domenica a Roma l’ultimissimo atto. Secondo posto e di nuovo in Champions. Il miglior Napoli di Mazzarri si congeda con una serie di record nella storia azzurra. 75 punti, il massimo. Migliore attacco della serie A (70 gol). Record di vittorie 22 (9 in trasferta). Cavani capocannoniere senza avversari. Sono 76 i suoi gol in campionato (27 quest’anno), cinque meno di Maradona. 102 gol fra campionato e coppe, a un gol da Vojak (103). Hamsik re degli assist (14). Seconda migliore difesa. Il Napoli si proietta in Champions con un finale da grande squadra: otto partite, 22 punti, sempre in gol (23 reti). La squadra torna dallo strepitoso successo a Bologna, la prima vittoria di Mazzarri contro Pioli. Hamsik ha ripreso a segnare, Cavani non sbaglia più un rigore, Dzemaili è al settimo gol (sei nelle ultime sei partite). Si attende solo che Mazzarri parli del suo futuro (lo farà dopo l’ultimo match, sul campo della Roma) e che si sappia il destino di Cavani. Arriva un Siena con una debole speranza di salvezza. Reduce da quattro sconfitte consecutive, paga soprattutto i 6 punti di penalizzazione. Gli restano due partite per salvarsi. Dovrebbe fare bottino pieno per sperare. Impresa ardua. Dopo la trasferta di Napoli ospiterà il Milan in corsa per la Champions contro la Fiorentina. Proprio il derby toscano contro i viola, mercoledì sera, è stato letale al Siena, battuto per un gol, ma salvandosi ripetutamente. Al Genoa, quartultimo, basta un punto per salvarsi (Genoa-Inter e Bologna-Genoa) respingendo ogni prodezza dei senesi. La squadra di Iachini non segna da quattro partite (incassando otto gol). È finita la magia di Emeghara, sembra esaurito Reginaldo, Rosina ha ridotto le prodezze. È una squadra che lotta, ma ha perduto il filo del gioco. E la lotta per salvarsi aumenta l’ansia e la confusione. Tenterà un audace 3-4-1-2. Difendersi al San Paolo non servirebbe. Un pareggio non significherebbe nulla, condanna certa e anticipata. Il Siena dovrà osare, ma contro un Napoli tornato micidiale in contropiede sarà un azzardo. Il Napoli, del resto, non può sottrarsi alla passerella finale nel suo stadio. I tifosi pretendono un arrivederci festoso. I tenori saranno in campo, poi spazio ai rincalzi di lusso. Applausi per tutti. Gli azzurri in casa fanno bottino pieno da quattro partite. All’andata vinsero a Siena (2-0) con un gol di Maggio e un rigore di Cavani. Sul dramma del Siena si consumerà la festa azzurra. Una partita crudele.

Sede legale: Corso Novara, 5 ­ Napoli Anno VIII ­ n° 86 ­ 12 maggio 2013 Direttore responsabile: Saverio Passaretti Coordinamento giornalistico: Max Bonardi hanno collaborato: Sergio Curcio, Paolo del Vaglio, Francesca Fortuna­ to, Giuseppe Gargiulo, Carlo Longobardi, Salvatore Longobardi, Attilio Marchionne, Bruno Marra, Marco Martone, Adolfo Mollichelli, Mario Passaretti, Giuseppe Piccolo, Massimo Sparnelli, Carmine Tascone Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007 Fotocomposizione e Stampa: Ink & Paper s.r.l. Grafica: Mario Suarez ­ Edito dalla A.I.N.C. chiuso in redazione giovedì 9 maggio 2013 ­ ore 17,00

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URAGANO AZZURRO AL DALL’ARA

di Mimmo Carratelli

ORGANO UFFICIALE DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

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12 MAGGIO 2013

Saverio Passaretti (presidente AINC)

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n Napoli spumeggiante e determinato, quello visto a Bologna, con la mente e il cuore già rivolti alle sfide europee della Champions, ha fatto cappotto a Pioli e soci. Questa volta l’ottimo Mazzarri si vendica a dovere sui rossoblù con i quali aveva più di conti in sospeso, l’organico ha risposto alla grande alle sollecitazione del tecnico, sfoggiando un secondo tempo da manuale con le danze aperte da una “rasoiata” di Marek, sempre protagonista, con il contorno dell’ennesima realizzazione del Matador e del capocannoniere del controcampo Dzemaili. Una bella serata che sancisce l’ingresso trionfale dello squadrone azzurro in Europa. Siamo veramente orgogliosi del nostro organico, e in trepida attesa di conoscere il futuro di alcuni riferimenti fondamentali, ora la palla passa al presidente De Laurentiis. In caso di qualche addio in molti aspirano a far parte di un club riconosciuto a livello internazionale. Tutto lascia ben sperare, ma il pubblico napoletano, unendo passione e competenza, si affeziona ai propri idoli ed è con questi protagonisti che vorrebbe gioire sui futuri traguardi raggiunti, la realtà è un’altra, la legge del mercato costringe a valutazioni necessariamente economiche e bisogna abituarsi che i “top player“ sono destinati a ruotare fra le migliori società europee. Una mentalità che bisogna acquisire dimostrando che anche i tifosi sono in formato Champions, pronti a un giudizio critico 3 ma costruttivo, gli stadi d’Europa ci attendono, l’impegno sarà gravoso, ma la nostra colorita presenza sarà, fra poco, una consuetudine. in considerazione della crescita graduale ma costante del nostro “grande Napoli”. Resta ora assaporare l’ultima sfida in casa contro un Siena in piena emergenza di classifica, siamo spiacenti ma sarà un compito arduo uscire indenni dal S. Paolo, pur mettendo in campo, come anticipato da Mazzarri, le seconde linee. Non resta che assistere alla festa Champions, tifosi, portate le famiglie perché l’atmosfera sarà indimenticabile!! Grazie a Mazzarri a tutti i nostri fantastici beniamini e al presidente De Laurentiis con tutto il suo staff.

LA VIGNETTA DI


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AL SAN PAOLO: È QUI LA FESTA

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Sergio Curcio

ome nella scorsa stagione si chiude contro il Siena il ciclo delle gare casalinghe. Blindato il secondo posto, gli azzurri giocano per divertire il pubblico e dare un arrivederci al campionato con l’ennesima vittoria. Se così fosse su 19 gare al San Paolo il Napoli avrebbe conquistato ben 46 punti, vincendo 14 volte, una sola in meno della Juve se questa dovesse battere il Cagliari. E la differenza punti tra bianconeri e azzurri sta infatti nel diverso ruolino di marcia in trasferta dove i neo campioni hanno vinto 13 volte rispetto alle 9 dei ragazzi di Mazzarri. Lo scorso anno finì 2-1 con la doppietta di Dossena, ma gli entusiasmi furono ben pochi perché nella trasferta bolognese della domenica precedente erano naufragate le non poche speranze di arpionare il terzo posto e confermare la presenza in Champions League, seppur partendo dai preliminari. Quest’anno la trasferta contro i rossoblù non ha lasciato strascichi negativi, anzi è stata trionfale, e la truppa di Mazzarri può congedarsi dal suo pubblico offrendo una presta4 zione nella quale voglia divertire e divertirsi sono prioritari rispetto all’esigenza di fare risultato. Il Siena è praticamente in B, si batterà con la morte nel cuore, ma con l’orgoglio di chi vuol dimostrare che senza i 6 punti di penalizzazione la retrocessione sarebbe sta affare di altri, e per questo saranno necessarie la voglia e il cuore dei ragazzi che servano anche per… convincere definitivamente Walter Mazzarri a prolungare la sua permanenza napoletana forte della compattezza del gruppo e soprattutto dell’idea che il suo ciclo vincente non si sia concluso con il raggiungimento del secondo posto. L’atteso salto di qualità e il prossimo, tremendo ancorché affascinante impegno europeo in Champions, con Cavani o no, impongono una vigorosa quanto oculata campagna acquisti per un Napoli che non sia più solo l’outsider che finisce col piazzarsi, ma diventi una formazione e soprattutto una società che punta a essere realmente vincente con i fatti e non solo con le parole del suo presidente-padrone. Perciò se l’argomento principale è il ritorno del Napoli in Champions, traguardo prestigioso, evitando i preliminari, occorre tuttavia guardare avanti per evitare che la stessa Champions possa costare punti in campionato, alimentando poi rimpianti e qualche polemica come nella scorsa stagione, domandandosi in molti se fosse quello - Coppa Italia, conqui-

stata, ma sesto posto in campionato ed eliminazione agli ottavi di Champions – il massimo che il Napoli avrebbe potuto fare. Il secondo quinquennio di De Laurentiis finirà proprio con il torneo 2013-2014, quello che, nelle intenzioni del presidente dovrà segnare la linea di passaggio della squadra azzurra da formazione “a ridosso delle grandi” a “vincente”. Questo Napoli ha dimostrato di essere una degnissima vice Juve, ma non l’anti Juve. E Mazzarri ha non poche ragioni quando dice che la squadra ha fatto qualcosa di eccezionale. Dai 12-13 elementi su cui il tecnico poteva contare al momento del suo arrivo a Napoli, siamo arrivati agli attuali 1516 con un notevole salto in avanti per quanto concerne la qualità della rosa, ma ancora non basta se dal… miracolo si vuole essere attrezzati veramente per essere competitivi su tutti i fronti. E l’anno prossimo non si potrà né si dovrà scegliere o optare tra Champions e campionato perché una “filosofia” o una “politica” del genere non sono un buon segno per un club che punta realmente in alto. Occorrono almeno 20 elementi d’esperienza internazionale, di personalità e desiderosi di affermarsi o riaffermarsi in ambito europeo. In questo senso l’ultima di campionato all’Olimpico contro la Roma può diventare un esame per alcuni calciatori che hanno vissuto una parabola discendente nel finale di stagione o hanno avuto poche chances per farsi apprezzare. La voglia di rivincita dei giallorossi e, forse, la necessità di punti decisivi per blindare l’Europa League possono costituire uno stimolo a fare bene per i vari Rolando, Inler e Armero. Soprattutto sui primi due, la società farà bene a valutare se sia il caso di escluderli dalla rosa futura. Il capoverdiano è un signor calciatore e lo svizzero, tra alti e bassi, ha comunque portato il suo buon contributo di gioco, reti e dedizione alla causa. La partecipazione alla Champions e il mondiale brasiliano che mobiliterà più di metà degli azzurri costituiranno una complicazione in più per il prossimo campionato e la permanenza di Mazzarri passa anche per le scelte di mercato di De Laurentiis. Il tecnico chiede garanzie e una “rosa” adeguata alle sue aspirazioni, da migliorare non da stravolgere. Vedremo se il presidente lo accontenterà realmente o, come Penelope, disfarà la tela per rifarla secondo le sue idee da imprenditore oculato, non certo tifoso. Buone vacanze a tutti!!!


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NAPOLI - SIENA

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N. 1 2 4 5 6 7 9 11 13 14 16 17 18 19 20 22 24 25 27 28 42 55 77 85 88

Giocatore MORGAN DE SANCTIS GIANLUCA GRAVA MARCO DONADEL MIGUEL BRITOS JORGE ROLANDO PEREZ EDINSON CAVANI EMANUELE CALAIO’ CHRISTIAN MAGGIO OMAR EL KADDOURI HUGO CAMPAGNARO GIANDOMENICO MESTO MAREK HAMSIK JUAN ZUNIGA GORAN PANDEV BLERIM DZEMAILI ANTONIO ROSATI LORENZO INSIGNE JOSIP RADOSEVIC PABLO ARMERO PAOLO CANNAVARO ROBERTO INSIGNE ALESSANDRO GAMBERINI LEANDRO RINAUDO VALON BEHRAMI GOKHAN INLER

Ruolo P D C D D A A C C D C C C A C P A C C D A D D C C

Classe 1977 1977 1983 1985 1985 1987 1982 1982 1990 1980 1982 1987 1985 1983 1986 1983 1991 1994 1986 1981 1994 1981 1983 1985 1984

Naz. Presenze A Gol ITA 34 – ITA 1 – ITA 4 – URU 21 – POR 5 – URU 32 27 ITA 4 – ITA 30 4 MAR 5 – ARG 28 1 ITA 15 1 SLO 36 11 COL 31 – MAC 31 6 SVI 32 7 ITA 2 – ITA 36 5 CRO – – COL 13 – ITA 30 1 ITA 1 – ITA 25 1 ITA – – SVI 32 – SVI 30 6

N. 5 6 7 8 9 10 12 14 16 17 18 19 24 25 27 33 36 57 70 77 81 86 88 91 99

Giocatore ADRIAN CAIELLO MARIANO DE ALMEIDA FRANCESCO BALIANI SIMONE BERGASSOLA MICHELE PAOLUCCI INNOCENT EMEGHARA SIMONE FARELLI FRANCESCO DELLA ROCCA VALERIO VERRE NICOLA BELMONTE DIAS DA SILVA CLAUDIO TERZI MASSIMO PACI GIANLUCA PEGOLO ALESSANDRO ROSINA MATTEO RUBIN FRANCESCO BOLZONI JOSE’ DE ALMEIDA DANIELE MANNINI ALESSIO SESTU ERJON BOGDANI JORGE TEIXEIRA CHRISTIAN TERIIZI FERRERIRA REGINALDO NICOLA POZZI

Ruolo C D C C A A P C C D D D D P C D C A C C A D D C A

Classe 1987 1981 1980 1976 1986 1989 1983 1987 1994 1987 1984 1984 1978 1981 1984 1987 1989 1987 1983 1983 1977 1986 1979 1983 1986

Naz. Presenze A Gol ARG 7 – BRA 27 1 ITA 22 2 ITA 30 2 ITA 9 2 SVI 15 7 ITA – – ITA 15 – ITA 8 – ITA 7 – BRA 32 – ITA 6 – ITA 22 2 ITA 36 – ITA 30 5 ITA 24 – ITA 23 – BRA 8 1 ITA 7 – ITA 28 1 ALB 17 2 POR 9 – ITA 7 – BRA 18 3 ITA 3 –

CANTINE MEDITERRANEE SAS DI NAPOLITANO VINCENZO

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IL TRIONFATORE WALTER CI PENSA

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Carmine Tascone

uesta rubrica di natura per lo più tecnica oggi voglio iniziarla all’insegna della polemica. Ce l’ho con opinionisti e giornalisti, soprattutto non napoletani, che partecipano a trasmissioni sportive e affermano che il Napoli ha disputato un campionato deludente, secondo posto!! E che Walter Mazzarri è un allenatore che ancora deve crescere per aspirare a un grande club, dimenticando primo che il Napoli è un grande club internazionale e che il mio amico Walter ha fatto un lavoro che è sotto gli occhi di tutti. Ancora più grave quando poi queste affermazioni provengono da ex calciatori e quando poi, stravolgendo la realtà, a coloro che fanno notare quanto di buono ha fatto il Napoli di De Laurentiis, si dice di essere troppo vicini alla società. In questo caso più che parlare di “bello del calcio”, parlerei di veleno del calcio. Ci possono essere pareri diversi, opinioni contrapposte, giudizi svariati, ma mai il contraddittorio deve sfociare nell’offesa. E poi alla fine parlano sempre i risultati. E che risultati!! A Napoli si festeggia il secondo posto, a dispetto di perplessità e critiche che vanno

avanti da inizio stagione. De Laurentiis e Mazzarri sono usciti vincitori. Ma ora è il momento di voltare pagina. Walter è sempre più lontano da Napoli. Chi lo potrebbe sostituire? Difficile saperlo. Allegri, se dovesse andar via, ha due alternative Roma e Napoli. Altri nomi papabili, ma che dovrebbero liberarsi dai rispettivi club, potrebbero essere Pioli, Montella e Guidolin. Poi potrebbe uscire un nome a sorpresa, uno come Simeone, per esempio. Comunque, chiunque dovesse venire, dovrà sempre confrontarsi coi risultati di Mazzarri e col valore aggiunto che il tecnico toscano ha dato a una squadra certamente non da scudetto. Inoltre l’anno prossimo la concorrenza sarà più spietata. Alla corsa al tricolore si iscriveranno di diritto le deluse, ovvero Milan, Fiorentina, Lazio, Roma e Inter. Ma c’è un altro problema, ovvero trovare il sostituto al Cavani creato da Mazzarri. E all’uruguagio gli dico che ovunque dovesse andare, non sarà mai il re come a Napoli, ma sarà solo uno dei tanti e si dovrà confrontare con questa diversa realtà, dimostrando al- 7 tre capacità, e allora verrà il difficile.

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SETTE COME I VIZI

AZZURRO in ROSA

Francesca Fortunato

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ette punti di vantaggio sul Milan, sette lunghezze di distanza che consegnano l’accesso alla Champions League diretta senza passare dal via, senza preliminari. Sette adorabili e fondamentali punti che sono sinonimo di serenità e leggerezza. Sette punti che trasformano in successo un’annata che in alcuni momenti è stata particolarmente difficile, ma che alla fine ha dato i frutti sperati. È vero, nessuno scudetto, ma il secondo posto non è da buttar via, in particolare vista la forza dell’avversario. Vanno fatti i complimenti a questo Napoli, ma vanno anche stilati alcuni punti dai quali ripartire. Così, pensando al numero sette, mi sono venute in mente due cose: Edinson Cavani e i sette vizi capitali... il Matador è un elemento fondamentale del Napoli e bisogna fare di tutto per trattenerlo, per costruire intorno a lui il futuro, così come bisognerà evitare i fatidici sette vizi capitali... Nella dottrina morale cattolica questi sono i principali desideri non ordinati verso il Bene Sommo, cioè Dio, dai quali tutti i peccati traggono origine: superbia (desiderio irrefrenabile di essere superiori, fino al disprezzo di ordini, leggi, rispetto altrui); avarizia (scarsa disponibilità a spendere e a donare ciò che si possiede; lussuria (desiderio irrefrenabile del piacere sessuale fine a se stesso); invidia (tristezza per il bene altrui,

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percepito come male proprio); gola (meglio conosciuta come ingordigia, abbandono ed esagerazione nei piaceri della tavola, e non solo); ira (irrefrenabile desiderio di vendicare violentemente un torto subito); accidia (torpore malinconico, inerzia nel vivere e nel compiere opere di bene). Potrebbero collegarsi i 7 vizi capitali al Napoli, spiegando esattamente cosa evitare adesso e in futuro: ira (quella che a volte sembra esserci tra Mazzarri e De Laurentiis o in campo tra componenti di squadre differenti); avarizia (quella sul mercato direbbe qualche tifoso); invidia (non credo ci sia, ma potrebbe scattare nei confronti di grandi club capaci di acquistare top player e costruire squadre tecnicamente più forti degli azzurri); lussuria (quella che a volte sembrano avere i giocatori... qualche “peccatuccio” di troppo...); gola (solitamente i giocatori hanno una vita sana, ma non bisogna cedere alle tentazioni della tavola e non solo...); superbia (mai sentirsi invincibili, mai scendere in campo convinti di essere più forti e specchiarsi in continuazione. Quando a volte le squadre vengono accusate di fare troppi giochetti, tocchetti e di essere proprio concreti... ecco questo è da evitare); accidia (forse il peccato più difficile da comprendere un po’ per tutti, simile al settimo nano che nessuno ricorda quando prova a dirli tutti insieme... l’accidia, però, è una sorta di avversione all’operare mista a noia e indifferenza, altro punto focale per i giocatori: bisogna lavorare!!!). Potremmo chiudere inserendo anche uno dei dieci comandamenti (per il Napoli): non vendere Cavani.


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MEGLIO SOLDI E CAVANI CHE VARGAS…

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Adolfo Mollichelli

ora, come la mettiamo? È qui la festa. Certamente per l’agognata platea Champions riconquistata, il ciucciariello che scalciando ha detto al Diavolo: vade retro. Certamente per il titolo di super bomber che torna in azzurro e che mancava dai tempi Suoi, cioè di Diego. È qui la festa. Certamente per il record di punti conquistati. È qui la festa del matador Cavani? Ah, saperlo. Certamente gli tributeranno i tifosi le ovazioni che merita. Certamente, il guerriero churrua si batterà i pugni sul petto, invierà baci, invocherà l’aiuto del cielo. Nel caleidoscopio di colori, di suoni e di affetti, il popolo del San Paolo non potrà non pensare, e un dubbio atroce lo farà vibrare in un mix di passione e nostalgia, di orgoglio e assenza (probabile), di vanto e scoramento. Sarebbe festa completa, sarabanda unica, se accadesse una cosa soltanto: l’annuncio. - non importa chi lo farebbe - della continuazione di una storia. Cari tifosi, Cavani resta qui! Gli emissari dello sceicco Mansour sono stati respinti con perdite (loro) e risalgono le vie

d’Europa che avevano disceso con l’orgogliosa sicurezza dei petrodollari! Sarebbe bello se già fosse messa in cantiere la stagione che verrà. Con i punti fermi, a partire dal tecnico, per proseguire nella conferma delle stelle, tutte. Il compianto Catalano avrebbe detto: meglio avere i soldi e Cavani che essere in bolletta e giocare con Vargas centravanti! Naturale! E comunque c’è da dire questo: chi ha un Cavani possiede un tesoro inestimabile. I gol portano alle vittorie, le vittorie portano a scalare le classifiche, le leadership aumentano il merchandising, il merchandising porta soldi. Come vedete, i conti tornano. Sapete che cosa mi fa più paura? Il pensiero di come verrebbero investiti i soldoni incassati dall’eventuale cessione del matador con tutto il relativo traque de luz. Perché l’amico Zamparini non possiede in rosa un altro fenomeno come Cavani. E perché penso ai Chávez, ai Vargas, ai Donadel, ai Ruiz. E anche alla cifra enorme sborsata per Inler. È qui la festa. Va bene e sia. È stato bello davvero. Sarà?

ADESSO IL SALTO DI QUALITÀ

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Marco Martone

a bene non si è vinto niente, non si è alzato alcun trofeo (fosse anche la tanto bistrattata Coppa Italia), non si è tagliato il traguardo da numeri uno. Eppure la festa dei giocatori azzurri a fine gara, sotto la curva dei tifosi a Bologna le scene di giubilo negli spogliatoi, con champagne che scorreva a fiumi e gavettoni d’acqua, si devono comprendere. Perché quella del Napoli è stata una cavalcata trionfale, verso un risultato che consente alla società del presidente De Laurentiis di tornare nel calcio dei grandi, nell’Europa che conta. C’è voglia di vincere da queste parti, si leggeva sui volti dei calciatori a fine partita, si capiva dal modo in cui Insigne prima, Hamsik poi, hanno salutato i sostenitori in occasione delle sostituzioni decise da Mazzarri. Quelle braccia levate verso l’alto testimoniano il desiderio di spiccare il volo, di fare quel salto di qualità che squadra e città aspettano da tempo. E per salto di qualità, i tifosi veri, intendono la vittoria del campionato. Perché arrivare in Champions va bene, guadagnare tanti soldi va benissimo, crescere dal punto di vista imprenditoriale e diventare una delle realtà del calcio europeo è di straordinaria importanza, ma alla fine della fiera la goduria più grande resta unicamente quella di arrivare primi. Quest’anno è toccato, ancora una volta, alla Juventus e il raggiungimento della Champions diretta attenua soltanto in parte la rabbia e l’amarezza (sportiva s’intende) di vedere le strade di tutta Italia, anche quelle del sud, vestite a festa dei colori bianconeri. Ridurre il gap con la Vecchia Signora sarà quindi l’obiettivo principale. Ecco perché, la vera partita da giocare, adesso, è quella delle conferme dei due alfieri di questa stagione, Mazzarri e Cavani. I prossimi giorni saranno in tal senso decisivi. Il tecnico rimanda tutto alla fine del campionato, ma alcune sue dichiarazioni, nel dopo partita di Bologna, hanno alimentato le incertezze sulla sua permanenza. Anche l’abbraccio ai giocatori, a fine gara,

ha dato l’impressione di un ringraziamento, per il percorso fatto assieme in questi anni, e un addio. Che siano questioni per- 9 sonali, economiche, tecniche o tutte queste cose assieme a determinare la scelta finale dell’allenatore, lo scopriremo tra qualche giorno. La società, intanto, comincia a guardarsi intorno e l’ipotesi Montella non sembra più così remota. Meno incerta la questione Cavani. Il Matador, infatti, difficilmente resterà all’ombra del Vesuvio. Qui il dilemma è scoprire soltanto la società di destinazione del giocatore, che ha realizzato a Napoli 102 gol in tre anni. Attenzione però ad Aurelio De Laurentiis, uomo d’affari sì, ma anche di grande ambizione. La voglia di vincere in Italia e di competere con le grandi squadre europee, potrebbe indurre il patron a compiere un ulteriore estremo sforzo economico, per trattenere il matador. Assieme un altro anno, per vincere lo scudetto e poi amici come prima. E se andasse proprio così?


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MAGGIO, MESE DELL’AMORE… IMMAGINARIO Festa della mamma, delle rose, di verdetti e di innamoramenti maledetti

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Bruno Marra

er tifosi e calciatori il mese di maggio è quello più importante dell’anno. Perché c’è l’arrivo, i verdetti, le conquiste, le condanne, i trionfi, le delusioni, le gioie, i dolori e si traccia il bilancio. Si vive per il quinto mese dell’anno come se fosse il San Silvestro del calcio. Per sommo gaudio dei napoletani noi ci ritroviamo a maggio ancora felici. L’anno scorso giunse la splendida Coppa Italia, questa volta ci godremo la straordinaria notte delle stella della Champions. VIVA LA MAMMA - Ma maggio è un mese insignito di altre importanti investiture, baciato dalla grazia degli dei e dalla volontà celeste. Oggi per esempio cade proprio la Festa della Mamma. Festeggiarla al San Paolo è anche lecito visto che Fuorigrotta è la mamma di tutte le passioni azzurre. Ma la Festa della Mamma istituzionale ha una grande particolarità: cade a maggio in tutti i posti del mondo. Esattamente nella seconda domenica di maggio. Praticamente può cambiare la data, ma in qualsiasi posto si festeggi, cade sempre di maggio. Insomma la mamma è sempre la mamma in tutto il mondo. E tutto fa brodo per trasformarla in festa commerciale. Perché di mamma ce n’è una sola. Ed in certi casi: meno male… NON È TUTTO ROSE E FIORI - Ma mica è finita qui. Maggio è anche il mese delle rose e dell’amore. In realtà è dovuto sì alla fioritura dei boccioli di rose ma anche alla Vergine Maria. Perché tra le tante cose che rappresenta maggio c’è anche la celebrazione della Regina Celeste che attraverso lo sbocciare delle rose, che rappresenta la nuova vita, vince l’oscurità dell’inverno. E dalle rose all’amore il passo è breve. C’è tutta una letteratura che inquadra maggio come il periodo ideale per gli innamoramenti, foriero di calore e passione, come se lo spuntare del sole dovesse dare una spinta ul-

teriore al tepore ormonale. ‘NA SERA ‘E MAGGIO - Per carità, si tratta di puro romanticismo. E a Napoli ne sappiamo qualcosa. È ricchissima la lista di poesie e soprattutto canzoni dedicate a maggio. Composizioni classiche napoletane di assoluto respiro internazionale. Primo esempio: Era de Maggio. Racconto di un uomo che ricorda la sua donna incontrata a maggio: “”Core, core! core mio, luntano vaje,tu mme lasse e io conto ll’ore...chisà quanno turnarraje?”. Perché poi lei, finito maggio se ne parte e lui resta solo col suo ricordo. E speranzoso esala la sua promessa: “Torna maggio e torna ‘ammore: fa’ de me chello che vuo’ “. Ma intanto lei non torna e ciao ciao storia d’amore. E chi può mai dimenticare un altro capolavoro: “Maggio sì tu”. Una canzone di E.A. Mario che è leggenda. Anche qui un innamorato paragona il mese di maggio alla sua donna: Maggio si’ tu! ca mme truvaste cu ‘o core ‘e gelo; ma quanta rose attuorno mme purtaste, e quanta stelle ‘ncielo!”. Tutto meraviglioso, se non fosse che anche questa donna se ne va. E lui invoca: “Si tutte cosa torna, pure Ammore ha da turná!…”. E speriamo. Ma infine c’è la pietra 1 miliare della napoletanità: ‘na sera ‘e Mag- 1 gio”. Che è proprio l’emblema della struggente suggestione del mese più ardente dell’anno. E il testo la dice lunga su come maggio faccia magie. Uno spasimante corteggia la sua amata che finalmente cede. E lui sospira: “Tu me diciste sì ‘na sera ‘e maggio!”. Ah che bellezza, che emozione. Se non fosse che la strofa si chiude con: “e mo tien ‘o curaggio ‘e me lassà!”. Ma insomma allora ditelo. A maggio non gliene va bene una a nessuno. Passi per la mamma e per le rose, ma se proprio vi dovete fidanzare aspettate che finisca maggio. Che è meglio…

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RISULTATI E GOL: NUMERI DA SBALLO

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Massimo Sparnelli

ue fuoriclasse per la Champions League. Uno in panchina, a gesticolare, a dare la carica ai suoi uomini, l’altro che domina in campo, tra gol, recuperi difensivi, tagli, persino colpi di testa nella sua area di rigore. Mazzarri e Cavani, l’oro di Napoli. Con loro due, record a pioggia, quasi fosse autunno inoltrato. Sotto la guida del tecnico toscano, il club azzurro fa segnare – a tre turni dal termine del campionato – il record assoluto nell’era dei tre punti, a 20 squadre. Settantadue, due in più della stagione 2010/2011, che ha portato alla prima qualificazione in Champions League dell’era Aurelio De Laurentiis. E, in attesa dell’aritmetico pass per l’Europa principale, che potrebbe arrivare già con il Bologna al Dall’Ara, è arrivato anche il primato assoluto in termini di realizzazioni, 67. Insomma, il ciclo mazzarriano produce il meglio nel suo ultimo anno di contratto. E solo la stratosferica Juventus, 83 punti in 35 gare, ha fatto meglio della sua creatura, che comunque ha totalizzato 17 punti in più rispetto alla

passata stagione, in cui la Champions League ha effettivamente tolto punti e forze al gruppo azzurro. Da Mazzarri a Cavani, si parla solo di record. Con la tripletta all’Inter, l’uruguaiano che tiene Napoli in sospeso sul suo futuro ha raggiunto quota 101 reti in maglia azzurra. Trentacinque stagionali, meglio delle 33 messe a segno nelle due annate precedenti. Un campione che si migliora. Diventato leader tecnico e anche emotivo del Napoli, assieme a Marek Hamsik. Che sale in cattedra sempre contro le miglior squadre del campionato. In tre anni, triplette a Juventus, Milan, Lazio, Roma, ora Inter. Al comando quando serve, un brand tipico dei campioni. Il prossimo obiettivo, i 115 gol di Maradona, miglior marcatore della storia partenopea. Non bastano tre partite, El Matador avrebbe bisogno di un’altra stagione per strappare anche questo primato. Lo sa lui, lo sa De Laurentiis, lo sa Mazzarri. Soprattutto, lo sa il pubblico azzurro, che spera di godersi questo tris d’assi ancora per qualche stagione.

RICORDATEVI: NOI SIAMO IL NAPOLI

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Carlo Longobardi

a nostra coerenza, la capacità, spesso solo napoletana, di autocritica feroce, adesso deve fermarsi. Ora basta. Napoli e la sua squadra non devono mai più essere considerati il miglior transito possibile per un calciatore. Si parla di Napoli, una delle più belle e storiche città del mondo, unica nel suo fascino, nei colori, nelle emozioni che riesce a garantire e regalare, di un pubblico fantastico e del suo tempio, il San Paolo. Uno stadio che è stato calpestato dalle scarpette del calciatore più forte di tutti i tempi e da straordinari interpreti dell’arte del pallone che hanno irrorato ogni filo d’erba con il sudore del cuore venato d’azzurro. Questo è certamente un monito, un ricordo a tutti quelli che, nella nostra storia recente, hanno puntato i piedi, spesso in maniera assolutamente immotivata. Giocatori come Gargano, Cigarini, Quagliarella, Pazienza, Lavezzi e, nel corso di questo

campionato, Dzemaili e, Inler (solo per citarne qualcuno) hanno provato a riaffermare ad alta voce la loro intoccabilità da titolare, tesa a tutelare veri e/o presunti talenti di cristallo e, di più, portafogli gonfi fino a scoppiare. Salvo, poi, scegliere di vivere ruoli da comprimari nelle squadre “galattiche” nostrane e continentali. Da osannati beniamini a terze, quarte, scelte depresse. Il ciclo contemporaneo, questo tanto auspicato periodo d’oro calcistico, può compiersi anche solo attraverso la stabile residenza nell’elite delle società più blasonate e affidabili. Oggi, il Napoli, che piaccia o no, rappresenta uno dei migliori mix possibili e il porto della sua città è uno straordinario punto di arrivo. Meglio esser figli di una mamma iper affettuosa e protettiva che figli di un dio minore in terra straniera. A buoni intenditori poche parole.

CAVALCATA PER LA CHAMPIONS

È

Mario Passaretti

giunta quasi al termine questa esaltante stagione calcistica che si è conclusa con la già certa qualificazione Champions e che ci regala un meritatissimo secondo posto. Già tutti pregustano il piacere di risentire quella musichetta divenuta celebre per il nostro modo di concluderla cantando con quell’urlo finale... the CHAMPIOOOOONNNNS. Una stagione iniziata con tante speranze, svanite nel confrontarsi con una realtà che ha visto una Juventus superiore, culminata per i bianconeri con la conquista dello scudetto. La possibilità di rimettere tutto in discussione fu lo scontro diretto avvenuto la sera del primo marzo al San Paolo, conclusosi con il risultato di 1-1 che lasciò tutti noi tifosi delusi per non aver battuto

la rivale storica, la più odiata calcisticamente parlando. Troppi punti gettati alle ortiche in questa stagione, a partire da Catania, dove la superiorità numerica sin dall’inizio ci dava la possibilità di conquistare facilmente i tre punti. Poi la sconfitta di Bergamo, campo sempre ostico, seguita dallo sciagurato pareggio interno con il Torino. E per finire la sconfitta casalinga con il Bologna dopo lo stop di San Siro contro l’Inter. Ma i rimpianti non servono, per cui godiamoci questa meritata qualificazione Champions, festeggiamo il secondo posto e non vediamo l’ora di impressionare il mondo intero con coreografie di cui solo il tifoso napoletano è capace.

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Napoli - Inter: 3-1


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CIRO LAURIA FOTOREPORTER


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NAPOLI - INTER: 3-1

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TUTTI PER UNO

UNA PER TUTTI

La radio più azzurra d’Italia RADIO UFFICIALE

RADIOCRONACA IN DIRETTA ESCLUSIVA DI TUTTE LE PARTITE DEL NAPOLI. INTERVISTE AI PROTAGONISTI AZZURRI. COMMENTI DEI MIGLIORI OPINIONISTI.


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EXTRA TIME ZONA… CHAMPIONS

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Salvatore Longobardi (Tesoriere AINC)

xtra Time zona… Champions. La cavalcata vincente degli azzurri di Mazzarri ha accompagnato il cammino che la trasmissione di Saverio Passaretti ha cominciato qualche settimana fa. Anche il più intrepido degli scettici sarà costretto ad ammettere la fortunata coincidenza, che ha visto i successi del Napoli andare di pari passo al susseguirsi delle puntate del programma ideato dall’Associazione Italiana Napoli Club. Non è vero, lo sappiamo, non è possibile che una trasmissione porti fortuna o influisca sull’ esito di una partita o di un campionato, ma se questo accade, che male c’è a farlo notare? La verità è che Napoli ed Extra Time hanno avuto in comune lo spirito vincente, dimostrato dagli azzurri in campo attraverso agonismo, forza tecnica e sacrificio e dalla nostra squadra “televisiva”, attraverso professionalità, pacatezza e spirito di gruppo. Raccontare con entusiasmo le imprese del Napoli, analizzare in maniera critica ma sempre costruttiva il momento delicato che la società sta attraversando, in relazione alle vicende Mazzarri e Cavani, rappresentare un punto di riferimento per tanti tifosi azzurri, che seguono da anni la trasmissione, è stato un motivo di orgoglio per tutti e uno sprone a fare sempre meglio. Il salottino di Capri Event è diventato, nel corso degli ultimi mesi, un piccolo angolo delle case di ognuno di voi che avete avuto la pazienza di seguirci e sostenerci. Anche per questo la voglia di andare avanti è sempre più forte, proprio come quella che anima il Napoli, linfa vitale per chi, come noi, vive di calcio.

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FOTO: MARIO PASSARETTI


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GIOVANISSIMI: È LA VOSTRA ORA

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Attilio Marchionne

olo scaramucce di fine stagione nel vivaio azzurro in vista dei play off dei Giovanissimi in programma a partire da domenica prossima. La Primavera ancora si lecca le ferite per la sconfitta col Chievo nel play off, ma si consola per la qualificazione degli scaligeri alle final eight di Gubbio. Allievi eliminati a Gradisca, mentre i Giovanissimi arrivano sesti al Nereo Rocco.

PRIMAVERA

Perso il treno play off, agli Allievi Nazionali del Napoli, allenati da Ciro Muro, non resta che partecipare ai tornei internazionali che caratterizzano la fine stagione. Non fortunata la partecipazione al primo torneo della serie, il Trofeo “Nereo Rocco”, giunto alla 28esima edizione, che si è disputato nella città di Gradisca. Gli azzurrini erano stati sorteggiati nel girone insieme al Chivas Guadalajara, formazione messicana, al Rijeka, compagine croata, che già li eliminò nell’edizione dello scorso anno e i brasiliani del Courtiba. Con due pareggi con le formazioni centro e sudamericane e una sconfitta col Rijeka il Napoli, ultimo del girone a due punti, ha detto addio alla competizione con molto rammarico, visto l’evolversi di tutti e tre i match. L’unica rete degli azzurrini l’ha messa a segno Anastasio.

Sono tre, su 17, i calciatori del Napoli Primavera convocati in nazionale da martedì scorso da Alberico Evani per sostenere i test fisici in vista dell’impegno del 19 maggio in occasione della seconda fase di qualificazione ai Campionati Europei dove affronteranno Ucraina, Turchia e i padroni di casa della Russia. In verità, Giuseppe Nicolao, Giuseppe Palma e Roberto Insigne avrebbero volentieri fatto a meno di questa preconvocazione in cambio della qualificazione alle final eight di campionato che vedrà sfidarsi a Gubbio, Juventus, Fiorentina, Atalanta, Milan, Lazio e Catania, ai quali si sono aggiunti il Chievo, allenato da D’Anna, già killer del Napoli agli ottavi di finale, che ha sconfitto, fuori casa, il Palermo ai rigori e il Torino che, in trasferta, ha avuto la meglio di misura nel confronto con l’Inter, campione d’Italia di categoria.

ALLIEVI NAZIONALI

GIOVANISSIMI NAZIONALI

In attesa dei 16esimi dei play off che si giocheranno il prossimo 12 maggio contro il Monza, gli azzurrini di mister Liguori hanno provato la condizione disputando in Piemonte l’Alpignano Cup, memorial “Beppe Grippiolo. Il Napoli non si è particolarmente distinto, è arrivato sesto dopo aver perso per 4-2 la finalina 5°-6° posto con gli scandinavi del Brommapojkarna. Gli azzurrini, secondi nel girone di qualificazione, dopo aver battuto 2-1 il Cuneo sono stati battuti ai rigori col Novara che si è qualificato poi per la finalissima. Da notare che il Napoli ha affrontato questo impegno piemontese infarcito di classe ’99, prestati dalla squadra allenata da mister Cimmaruta. Da segnalare la buona prova di Dye Stephan, attaccante dotato di una buona struttura fisica, in prestito dal Crotone, autore delle reti col Cuneo e col Novara.

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CUORE AZZURRO VI SALUTA…

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MA TORNEREMO A SETTEMBRE

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PICCOLI TIFOSI CRESCONO…

Gustavo Messinetti, 4 anni, figlio di Silvio Messinetti e Sonia Zaccone.

Cristina Longobardi.

Sono un bimbo di 3 anni e mezzo, mi chiamo Alberto Barretta e sono tifoso del Napoli. La mia casa è piena di sciarpe, palloni, magliette e tutto ciò che riguarda il Napoli, essendo mio padre e tutta la mia famiglia tifosissimi degli azzurri. Prima di ogni partita, come si nota nella foto, suono sempre la carica per il mio grande Napoli. Ciao a tutti, e sempre forza azzurri!!

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Nicole, 6 anni.

Ciao sono Angelo Esposito, 2 anni a giugno, tifoso del Napoli dalla nascita, sono la gioia dei nonni (Tonino e Tina), ex striscionisti dall'epoca ferlainiana che si trascinavano allo stadio mia madre Grazia e mio zio Luciano. Sono la gioia anche dei nonni paterni che come mio padre Gerardo e mia zia Miriam sono grandi tifosi del Napoli. Un bacione a tutti, e chi non salta bianconero è!!!!!

Due tifosi doc dalla nascita, che pur essendo nati, cresciuti in Inghilterra, hanno il cuore azzurro! From London with love Forza Napoli sempre e ovunque Erika e Michael Tarantino.


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CARPISA: PIRONE VUOLE LA COPPA

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rchiviato il campionato con un quinto posto che rappresenta il miglior risultato mai raggiunto per una neo promossa, il Napoli Calcio Femminile Carpisa Yamamay si tuffa nella Coppa Italia ,competizione che già lo scorso anno la vide protagonista. Le tartarughine, infatti, nonostante militassero in A2,la passata stagione riuscirono a raggiungere la finale e solo nei tempi supplementari il Brescia impedì alla formazione di Lello Carlino di alzare la Coppa. Il 3 a 2 finale grida ancora vendetta ma si sa nel calcio ogni partita ed ogni competizione ha storia a sé. Per il momento sarà necessario superare al Collana la Res Roma, una squadra che spera di ripetere la cavalcata proprio delle napoletane. L’ostacolo è di quelli da prendere con le molle. Le giallorosse hanno vinto alla grande il proprio campionato e si presentano con uno score di tutto rispetto. Ma Valeria Pirone e compagne vogliono a tutti i costi andare avanti. “La sconfitta con il Brescia nella finale dello scorso anno - dichiara il bomber napoletano - ancora brucia. Siamo concentratissime e de-

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cisissime. Sappiamo che con la Roma non sarà facile, ma dopo il bel campionato fatto dobbiamo confermarci anche in Coppa Italia. E sappiamo che possiamo contare sull’apporto del nostro pubblico che in casa al Collana non è secondo a nessuno”. Insomma le tartarughine ci sono e detto da una leader come Pirone c’è da credergli. SQUADRA

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Torres

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Tavagnacco

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Brescia

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Verona

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Carpisa Napoli

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Riviera di Romagna

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Como 2000

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Grifo Perugia

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Fiammamonza

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Lazio

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Torino

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LA VENDETTA DI MAZZARRI

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Giuseppe Piccolo (vicepresidente AINC)

on Pioli il nostro Mister aveva un conto in sospeso, le sconfitte subite al S. Paolo sia in Coppa che in campionato, avevano macchiato l’ottimo percorso del Napoli . Walterone aveva chiesto massima concentrazione e i suoi uomini hanno diligentemente eseguito il compito, una bella prestazione che ufficializza la nostra presenza in Champions, tensione alle stelle, interventi duri e ritmi alti: l’arbitro Massa finisce fagocitato da questo clima e contribuisce a innervosire la gara con troppi fischi e con una distribuzione di cartellini non proprio lineare. Questa volta la classe del Napoli prevale e i tenori napoletani fanno la differenza: Hamsik sblocca la gara con un gran sinistro, Cavani la chiusa siglando il raddoppio e innescando il terzo gol, se mezza Europa li vuole, evidentemente ci sarà un motivo!!! Una gara che non ha risparmiato scontri durissimi, i bolognesi volevano riscattare la disastrosa sconfitta subita dalla Lazio, ma sono rovinosamente caduti nella trappola di Mazzarri, ripartenze in contropiede che hanno messo in ginocchio la non irresistibile difesa felsinea. La vendetta si è così consumata e i numerosi tifosi partenopei, fieri dello squadrone, hanno inneggiato ininterrottamen-

te alla vittoria, la loro presenza colorita e corretta ha annichilito la tifoseria avversaria, sembrava veramente di essere al San Paolo. Spettacolare il rush finale di questo Napoli, una forma smagliante che sancisce senza ombra di dubbio che sia proprio la nostra squadra quella più in forma e più concreta del momento, constatazione e consapevolezza che da oggi la musica cambierà. Una questione di mentalità che è cresciuta nel tempo, l’essere in Champions innesta un cambio di ritmo e la partecipazione al torneo europeo sarà caratterizzata dalla nostra squadra che con giovani emergenti darà filo da torcere a chiunque. Siamo in attesa di novità dalla De Laurentiis e C. company, fiduciosi di piacevoli sorprese soprattutto dal fronte Mazzarri, pedina fondamentale di questa squadra che conosce alla perfezione, i risultati crescono sempre in positivo ed è su questa impalcatura che bisogna continuare. La sfida con il Siena diventa, a questo punto, una formalità, anche in considerazione della situazione disperata dei nostri avversari, ormai quasi retrocessi. Allora… è qui la festa, tutti allo stadio a gioire con i nostri beniamini! Grazie grande Napoli!!!


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2012 40 anni di passione negli stadi AINC: NUOVA SEDE AL CENTRO DIREZIONALE Le segretarie Anna e Valeria.

Il presidente Passaretti e il tesoriere

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