Cuore Azzurro N. 72 - 26 ottobre 2012

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Magazine

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PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO VII N. 72 - 28 OTTOBRE 2012

COPIA OMAGGIO

VOLTIAMO PAGINA

FOTOAGENZIA MOSCA

Alessandro Gamberini: la nuova stella

Antonio Juliano: capitano per sempre

Club Napoli Tolosa: Francia tinta d’azzurro


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NAPOLI, PRENDI ESEMPIO DA CAVANI

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Max Bonardi

ltri tre schiaffi in Europa League dopo la sconfitta di Torino contro la Juventus. E dopo l’altrettanta brutta prestazione col Psv Eindhoven sempre nella competizione europea. Non si può dire che il Napoli stia passando un buon momento. Tra le presunte minacce dell’allenatore che sembra voler gettare la spugna a fine stagione, il rendimento dei cosiddetti non titolarissimi, che stanno dimostrando che dietro Cavani e soci c’è ben poco, e ora anche i risultati negativi, questo fine ottobre, non sta riservando molte soddisfazioni ai tifosi napoletani. Quella che sembrava una corazzata, che inanellava vittorie una dietro l’altra, che sembrava non avesse paura di nessuno, si sta trasformando piano piano in una pilotina. E il comandante vacilla, sia sul piano dei nervi, che anche delle scelte. Viene a proposito questa gara interna col Chievo che serve per spazzare via dubbi – c’è bisogno di una vittoria convincente – in modo tale da allontanare critiche e pressioni dell’ambiente mal digerite dal tecnico di San Vincenzo. I tifosi si interrogano dopo queste ultime apparizioni del Napoli e si domandano “non è che abbiamo sopravvalutato questa squa-

dra?”. La risposta la daranno solo i prossimi impegni, due ravvicinati, domenica in notturna col Chievo, e mercoledì sera nell’infrasettimanale sul campo di Bergamo, per poi tornare a Fuorigrotta per ricevere il Torino. E poi l’8 novembre, sempre in casa, la gara verità contro la capolista del girone, gli ucraini del Dnipropetrovsk, per capire se davvero il Napoli ci tenga all’Europa League. Insomma, in poco più di dieci giorni, capiremo lo stato di salute della truppa Mazzarri che forse ha accusato più del previsto la battuta d’arresto di Torino. L’ambiente era carico, la squadra allenata al punto giusto, peccato solo per dieci minuti di distrazioni che hanno fatto pendere il risultato dalla parte dei bianconeri campioni d’Italia. Nulla è perso, siamo solo alla nona giornata di campionato, si tratta solo di voltare pagina, assorbire anche la sconfitta in Coppa e riprendere a marciare ai ritmi giusti. Magari a quelli di Cavani, apparso giovedì sera rabbioso e voglioso di metterla dentro. L’uruguagio sta diventando sempre più leader della squadra, peccato che rispetto ai compagni sia di un altro pianeta sia sul piano tecnico che per personalità.

Osservatorio arbitrale

CLASSIFICA DI SERIE A 2012/2013 SQUADRA

LA CONFESSIONE

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Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)

apoli - Lazio, quinta giornata di campionato. Il giocatore Klose della Lazio segna un gol nettamente con la mano. Il direttore di gara, il giudice di porta, l’assistente di linea, non vedono nulla e l’arbitro convalida. I giocatori del Napoli prima circondano l’arbitro, poi Klose, invitando lo stesso a confessare al direttore di gara il gesto antiregolamentare, il quale infine confessa (sotto pressione), e l’arbitro annulla la rete. È l’eterno conflitto tra il diritto e la sua applicazione, e la morale, nel senso che, come può accadere nella vita quotidiana, esistono uomini che giudicano le violazioni o i reati, ma esistono nel contempo avvenimenti, che pur se non codificati, talora non consentono ai giudicanti di decidere secondo coscienza (verità). Ma torniamo al caso Klose. L’arbitro funzionalmente deve applicare delle regole, ovviamente in rapporto a quel che vede, in uno spazio temporale centesimale (con riserva del tollerato errore). Il problema nasce quando non è in grado di valutare l’episodio in modo corretto e coerente, tanto che come per il caso che stiamo esaminando, finisce per depositare completamente la propria autorità, proprio per amore della verità. Si potrà dire che in questo caso viene meno il carisma, l’ascendente, la personalità del direttore di gara, ma perché non si potrebbe in alternanza avere qualche dubbio se quella verità è stata realmente raggiunta? Chi ci dice che basta una confessione per annullare una rete? E se l’arbitro avesse visto talmente bene da smentirla? E se quella confessione infine non possa nascondere una sorta di sudditanza del momento, e quindi non solo una paura di essere squalificato? Nel diritto chi confessa un delitto non è detto che venga subito creduto, ma siamo nelle ipotesi di indagini prese a tavolino. Qui non è così per cui da un lato è altamente qualificante che i giocatori comincino a confessare i loro reati, ma è pur vero che possa inculcarsi il rischio di una sorta di “cultura dell’inverso”, e cioè il prendere da parte degli arbitri una decisione con sufficienza, con la valvola di salvaguardia di avere poi, il giocatore dalla propria parte. E tutto ciò sarebbe poco credibile per tutto e tutti, soprattutto se non supportato in quel preciso momento da uno dei pochi dati certi che abbiamo: la tecnologia.

JUVENTUS NAPOLI LAZIO INTER ROMA FIORENTINA CATANIA SAMPDORIA (–1) TORINO (–1) GENOA PARMA UDINESE ATALANTA (–2) CAGLIARI MILAN BOLOGNA CHIEVO PESCARA PALERMO SIENA (–6)

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22 19 18 18 14 12 11 10 9 9 9 9 8 8 7 7 7 7 6 2

8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8

7 6 6 6 4 3 3 3 2 2 2 2 3 2 2 2 2 2 1 2

1 1 0 0 2 3 2 2 4 3 3 3 1 2 1 1 1 1 3 2

0 1 2 2 2 2 3 3 2 3 3 3 4 4 5 5 5 5 2 4

19 14 15 13 15 9 9 10 9 10 8 8 7 5 9 9 7 6 6 9

4 5 8 6 13 7 13 10 5 12 11 11 12 8 10 11 15 15 11 10

9 ª G I O R N ATA

27-28 OTTOBRE 2012 SIENA - PALERMO MILAN - GENOA CATANIA - JUVENTUS BOLOGNA - INTER FIORENTINA - LAZIO PESCARA - ATALANTA SAMPDORIA - CAGLIARI TORINO - PARMA NAPOLI - CHIEVO ROMA - UDINESE

1 0 ª G I O R N ATA

30-31/10 E 1/11/2012 PALERMO - MILAN ATALANTA - NAPOLI CAGLIARI - SIENA CHIEVO - PESCARA INTER - SAMPDORIA JUVENTUS - BOLOGNA LAZIO - TORINO PARMA - ROMA UDINESE - CATANIA GENOA - FIORENTINA


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Poiché è il campionato la prima scelta, e al diavolo l’Europa League (seconda batosta in trasferta), tocca battere il Chievo “senza se e senza ma”, con la squadra al completo, in campo tenori e baritoni al riparo dalle fatiche europee, punteggio pieno da rinsaldare in casa (4 partite, 4 vittorie). Se deve essere lotta la vertice, sfidando la Juventus e tenendo a bada Inter, Lazio e Roma, non si può fallire. Non sembra più il tempo delle sorprendenti sortite dei veronesi contro gli azzurri (4 vittorie nelle ultime otto sfide, una al San Paolo, mai un pareggio). La formazione scaligera, passata da Di Carlo a Corini, è in grosse difficoltà, cinque sconfitte in otto partite, strapazzata in casa e fuori dalle squadre maggiori (Lazio, Juve, Inter), tre trasferte, tre tonfi. Ma con Corini si è rimessa a galla, imbattuta negli ultimi due turni, vittoria sulla Samp e pari con la Fiorentina, una riscossa tutta casalinga. Può impressionarsene il Napoli? No che non può. Perché il campionato è l’unica ragione d’essere e c’è da cancellare immediatamente il “buco” di Torino che è stato a metà una beffa. Fallisce in Europa il Napolibis. Turn-over troppo pesante. Se i titolarissimi devono essere impiegati nel secondo tempo a partite compromesse, tanto vale schierarli subito. Amen. Il Dnipro è dietro le spalle. Il campionato chiede una pronta riscossa. Dietro le spalle anche la Juve. Due sconfitte consecutive fra campionato ed Europa. Il prestigio del Napoli è scosso. E il campionato accelera. Stasera il Chievo a Fuorigrotta, mercoledì a Bergamo, domenica il Torino al San Paolo, poi giovedì il ritorno col Dnipro e domenica a Marassi col Genoa. Impegni ravvicinati, senza respiro. Il Napoli sotto pressione come le altre squadre dell’alta classifica impegnate anch’esse in Europa. Chiudere la “pratica” col Chievo con la formazione migliore. Serve una franca vittoria. Il Chievo (4-3-3) ha giocatori concreti, Luca Rigoni, Hetemaj, Luciano, Thereau, tutto il meglio a centrocampo, due collaudati artiglieri in attacco, Pellissier e Di Michele. Sono frecce avvelenate per il contropiede. Guai a scoprirsi. Ci vuole coraggio e fermezza e bisogna tornare a volare sulle fasce. Come sta Maggio? Hamsik, squalificato in Europa League, è fresco e pimpante. La sicurezza è Cavani che anche in Ucraina è stato una furia. Mazzarri ha messo il broncio per la sconfitta col Dnipro (non sopporta le critiche), ma si spera che smetta di parlare di anno sabbatico a fine stagione. Il Napoli ha bisogno di serenità e di compattezza. E il nascente prestigio del club non può subire le figuracce in Europa, non può ridursi solo al campionato che ora va giocato al massimo riprendendo a vincere.

Sede legale: Corso Novara, 5 ­ Napoli Anno VII ­ n° 72 ­ 28 ottobre 2012 Direttore responsabile: Saverio Passaretti Coordinatore giornalistico: Max Bonardi hanno collaborato: Sergio Curcio, Maurizio de Giovanni, Paolo del Vaglio, Francesca Fortunato, Giuseppe Gargiulo, Salvatore Longo­ bardi, Attilio Marchionne, Bruno Marra, Marco Martone, Adolfo Mollichelli, Giuseppe Piccolo, Massimo Sparnelli, Carmine Tascone Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007 Fotocomposizione e Stampa: Ink & Paper s.r.l. Grafica: Mario Suarez ­ Edito dalla A.I.N.C. chiuso in redazione venerdì 26 ottobre 2012 ­ ore 10,00

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IN MASCHERA AL SAN PAOLO

di Mimmo Carratelli

ORGANO UFFICIALE DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

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Saverio Passaretti (presidente AINC)

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dir poco burrascoso il periodo che attraversa il nostro Napoli, dopo la sconfitta di Torino continua la sofferenza in Europa League, un’altra notte da dimenticare. Dopo la figuraccia in Olanda, ne arriva una anche in casa del Dnipro, che travolge la squadra di Mazzarri 3-1. Anche stavolta le seconde linee hanno dimostrato di non essere all’altezza dei titolari, non c’è stata mai partita in Ucraina con gli azzurri che sono andati sotto alla prima azione e sono stati surclassati dagli uomini di Juande Ramos, ora a punteggio pieno in testa alla classifica con nove punti. L’unica nota positiva è la buona prestazione dell’AIK contro il PSV che lascia un discreto margine di qualificazione, avendo in casa gli scontri diretti contro le prime due in classifica. Ma era quasi ovvio che il “Virtus Napoli“ non potesse raccogliere di più, quella non è una formazione amalgamata pur restando apprezzabili le singole potenzialità, una formazione che non può competere in campo europeo e che costringerà il Mister a obbligatori ritocchi nel prosieguo della competizione. In campionato ci aspettano tre sfide fondamentali, Chievo, Atalanta e Torino nelle quali noi tifosi riponiamo tutte le speranze di rivedere il “nostro Napoli”, lo squadrone che conosciamo e che ci regala grandi soddisfazioni. L’aspetto psicologico è da curare particolarmente, e Mazzarri dovrà impegnarsi al massimo per restituire morale e convinzione agli azzurri che potrebbero risentire di contraccolpi negativi. In questo momento delicato 3 si sono innestate aspre polemiche per le “stupide” affermazioni di quel giornalista da strapazzo a cui risponde l’iniziativa “Tutti in maschera” ideata dalla presentatrice televisiva Jolanda de Rienzo e dalla giornalista Veronica Bencivenga, in programma allo stadio San Paolo di Napoli in concomitanza della partita contro il Chievo. La protesta, si basa nell’indossare mascherine igieniche almeno nei primi cinque minuti di gioco, subito dopo il minuto di silenzio dedicato all’ennesima vittima innocente della camorra Pasquale Romano, esternazioni di civile intolleranza contro discriminazione e violenza. L’AINC plaude alla iniziativa che con correttezza risponde alle brutture di una crisi di valori diffusa ormai il tutto il nostro paese. Adesso però rivogliamo il Napoli di sempre, forza Azzurri.

LA VIGNETTA DI


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DOPO TORINO ARRIVANO LE INSIDIE Sergio Curcio

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a parola d’ordine è cancellare Torino e riprendere la corsa. Meglio se senza pensare di farla sulla Juve o col timore di poter essere raggiunti da Inter e Lazio. Dopo la “botta” dello Juventus Stadium e l’intermezzo di Europa League contro gli ucraini del Dnipro, il rischio di scorie mentali e fisiche c’è tutto e il Chievo, per… tradizione, è avversario difficile. Il campionato, dopo sole 8 giornate, si fa già duro e nella testa, ancora più che nelle gambe, si sentono i primi segni di stanchezza dovuti alle partite giocate ogni tre giorni. Mazzarri ha ribadito l’intenzione di “pensare” seriamente a un anno sabbatico alla fine della stagione… abbiamo dubbi sull’opportunità del momento scelto dal tecnico toscano, pur comprendendo lo stato d’animo e psicologico dell’uomo e del professionista. Però, con 30 partite ancora da giocare, dopo la prima sconfitta in campionato in una stagione che la squadra può sicuramente disputare da protagonista, considerato il non eccellente livello tecnico delle formazioni più blasonate, Juve esclusa, lo “sfogo” di Mazzarri può diventare un handicap pericoloso per un gruppo che nel suo allenatore ha trovato sempre il punto di riferimento e il parafulmine nei momenti più difficili. Contro il Chievo la vittoria è d’obbligo anche se i veronesi con l’avvento di Eugenio Corini in panchina al posto di Di Carlo, hanno colto 4 punti nelle ultime due gare risalendo qualche posizione in classifica e soprattutto dimostrando di non essere quella squadra slegata e confusa che aveva rac4 colto ben 5 sconfitte consecutive. L’ex centrocampista azzurro, una meteora al San Paolo, stella brillante con Juve e Chievo, ha ereditato una squadra ostica, in buona condizione atletica e in gran parte con gli stessi elementi che garantirono una salvezza tranquilla nello scorso campionato. Sorrentino e Pellissier sono le bandiere indiscusse del gruppo, i leader in campo e fuori, ma anche giocatori in grado di dare qualcosa in più, in termini di punti e capacità, all’intera squadra. Il 4-3-2-1 di Corini non è molto lontano dal sistema adottato da Di Carlo anche se le “promozioni” a titolare di Guana e Dramé e l’innesto di Di Michele al fianco di Luciano, Pellissier o Therau

sembrano aver dato maggiore sostanza e compattezza all’undici veronese, che nel chiudere i varchi velocemente per poi ripartire, fa la sua arma più importante. Luca Rigoni, dinamico e puntuale in copertura, ma spesso in difficoltà nel trovare il bandolo del gioco è il faro della squadra a cui mancano sicuramente le geometriche giocate di Bradley e la durezza difensiva di Acerbi. Un impegno da non sottovalutare, ma con una gara saggia il Napoli può farcela senza doversi dannare, anche perché mercoledì prossimo, nel turno infrasettimanale, ci sarà da far visita all’Atalanta di Marino, Denis e Cigarini. L’Azzurri d’Italia è un campo tutt’altro che semplice e Colantuono ha tra le mani una squadra solida e ben organizzata cui fa praticare una manovra lineare, pulita, seppur prevedibile. Nel 44-1-1 che è lo schema base del tecnico romano, Cigarini è il metronomo in grado di garantire le giocate giuste con ordine tattico, anche se ha necessità di tempo e spazio per sviluppare al meglio le sue idee di gioco in funzione dei guizzi improvvisi di Maxi Morales e della forza fisica di Denis. Peluso a sinistra e Raimondi sulla destra, da difensore o esterno di centrocampo, sono le potenziali spine nel fianco della difesa azzurra unitamente a Schelotto, mentre Cazzola, valorizzato a Castellammare di Stabia, sorregge gli sforzi di Cigarini e Di Luca, versione orobica di Insigne, che è la scheggia in avanti al fianco di Denis. Impegno ostico nel quale gli azzurri dovranno dare il massimo, atleticamente e soprattutto mentalmente, senza offrire campo e contropiede ai bergamaschi. Da stasera fino al 9 dicembre (Inter – Napoli, ndr) ben 11 impegni ufficiali attendono gli azzurri. Partire col piede giusto per questo altro ciclo di gare è fondamentale. I conti dicono che il Napoli attuale ha 8 punti in più rispetto alla scorsa stagione. Senza pretendere l’impossibile Mazzarri dovrà fare e dare il massimo per caricare al meglio l’ambiente. Il campionato e i tifosi non ammettono e non meritano divagazioni sul tema che potrebbero essere estremamente pericolose e dannose.


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NAPOLI - CHIEVO

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N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 11 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 24 28 55 85 88

Giocatore MORGAN DE SANCTIS GIANLUCA GRAVA BRUNO UVINI MARCO DONADEL MIGUEL BRITOS SALVATORE ARONICA EDINSON CAVANI ANDREA DOSSENA EDUARDO VARGAS CHRISTIAN MAGGIO OMAR EL KADDOURI HUGO CAMPAGNARO ROBERTO COLOMBO GIANDOMENICO MESTO MAREK HAMSIK JUAN ZUNIGA GORAN PANDEV BLERIM DZEMAILI FEDERICO FERNÁNDEZ ANTONIO ROSATI LORENZO INSIGNE PAOLO CANNAVARO ALESSANDRO GAMBERINI VALON BEHRAMI GOKHAN INLER

Ruolo P D D C D D A D A C C D P C C C A C D P A D D C C

Classe 1977 1977 1991 1983 1985 1978 1987 1981 1989 1982 1990 1980 1975 1982 1987 1985 1983 1986 1989 1983 1991 1981 1981 1985 1984

Naz. Presenze A Gol ITA 8 – ITA – – BRA – – ITA 2 – URU 2 – ITA 4 – URU 8 6 ITA 1 – CIL 4 – ITA 8 1 MAR – – ARG 8 – ITA – – ITA 1 – SLO 8 3 COL 7 – MAC 6 2 SVI 7 1 ARG 1 – ITA – – ITA 8 1 ITA 7 – ITA 5 – SVI 7 – SVI 8 –

N. 2 3 5 6 8 9 10 11 12 13 14 16 17 18 20 21 25 26 31 33 39 54 56 77 93

Giocatore Ruolo Classe DARIO DAINELLI D 1979 MARCO ANDREOLLI D 1986 ROBERTO GUANA C 1981 MARCO RIGONI C 1980 RINALDO PAULO CRUZADO C 1984 DAVIDE MOSCARDELLI A 1980 SIQUEIRA LUCIANO C 1975 MAMADOU SAMASSA A 1986 BOSTJAN CESAR D 1982 BOJAN JOKIC D 1986 ISAAC COFIE C 1991 LUCA RIGONI C 1984 DAVID DI MICHELE A 1976 LORENZO SQUIZZI P 1974 GENNARO SARDO D 1979 NICHOLAS FREY D 1984 KAMIL VACEK C 1987 PAVOL FARKAS D 1985 SERGIO PELLISSIER A 1979 PAUL PAPP D 1989 ADRIAN STOIAN A 1991 STEFANO SORRENTINO P 1979 PERPARIM HETEMAJ C 1986 CYRIL THEREAU A 1983 BOUKARY DRAMÉ D 1985

Naz. Presenze A Gol ITA 8 – ITA 1 – ITA 3 – ITA 5 1 PER 4 1 ITA 5 – BRA 4 – MAL 3 – SLO 6 – SLO 4 – GHA 1 – ITA 7 – ITA 7 1 ITA – – ITA 7 – FRA 6 – CEC 3 – SVK 1 – ITA 5 2 ROM 1 – ROM 5 – ITA 8 – FIN 8 – FRA 7 2 SEN 3 –

TROVI ANCHE CUORE AZZURRO NEI SEGUENTI PUNTI VENDITA: EPOMEO: VIA EPOMEO, 35 - NAPOLI CHIAIA: VIA CHIAIA, 49 - NAPOLI LE MAISON DES LUNETTES: VIA CAVALLERIZZA, 24 - NAPOLI UMBERTO I: CORSO UMBERTO I, 76 - NAPOLI CARDUCCI: VIA CARDUCCI, 49 - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE AUCHAN: VIA ARGINE - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE “LE PORTE DI NAPOLI”: AFRAGOLA CENTRO COMMERCIALE QUARTO NUOVO: VIA MASULLO - QUARTO - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE SAN PAOLO: VIA CINTIA FUORIGROTTA - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE IL GOLFO DEI DESIDERI: AFRAGOLA - NAPOLI


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NAPOLI

COMMISSARIO RICCIARDI

CHE COSA È SUCCESSO A TORINO…

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Maurizio de Giovanni

an mano che la delusione cocente va sbollendo, come un esercito sconfitto contiamo i morti e i feriti e ci prepariamo a ricompattare le file per le nuove battaglie. Purtroppo i danni dell’ultima giornata di campionato non si limitano alla dura realtà di una Juventus avanti di tre punti, con nuove ali per una ritrovata sicurezza e uno scontro diretto in meno: anche Lazio e Inter hanno vinto abbastanza facilmente, e ormai il vantaggio azzurro si è ridotto alla miseria di un punto. In più, il turno infrasettimanale di fine ottobre propone una situazione obiettivamente a noi sfavorevole, con una sempre difficile trasferta bergamasca (e gente come Denis e Cigarini ansiosa di dimostrare che la dirigenza azzurra è stata un po’ troppo veloce a liberarsene), mentre Inter, Juventus e Lazio hanno facili incontri casalinghi contro Sampdoria, Bologna e Torino. Si capisce come diventi cruciale questo match col Chievo, da sfruttare per la concomitante trasferta delle avversarie. I veronesi, peraltro, vengono segnalati in buona forma dopo l’ottimo punto riscosso contro la rampante Fiorentina. Detto ciò ci lecchiamo le ferite della botta dello Juventus Stadium; una partita che, con quei folli ultimi dieci minuti,

ha raccontato forse più di tutte le altre da inizio di stagione qualcosa sui limiti di una rosa che, di fatto, per i ruoli fondamentali non propone alternative. Caceres, Pogba e Matri hanno stravolto l’incontro, vincendolo; la nostra panchina non possiede valori nemmeno vagamente avvicinabili ai campioni che compongono la rosa bianconera. Il fatto che Mazzarri proponga lo sterile possesso palla di Torino come una grande vittoria sul campo avverso la dice lunga su quest’argomento. Se dovessimo a gennaio, e oltre ad augurarcelo ci crediamo, essere ancora uno dei vagoni del treno in corsa verso i vertici, Bigon e De Laurentiis dovranno fare qualche matura riflessione, per non gettare al vento la seconda occasione consecutiva in due anni di realizzare qualcosa di importante. Parliamoci chiaro: serve un uomo per reparto, di livello adeguato a sostituire Cannavaro, Inler, Hamsik e Cavani che, a oggi, non hanno riserve. Credo che nemmeno il più governativo dei commentatori possa, a questo punto, ritenere all’altezza Fer7 nandez, Donadel, El Kaddouri e Vargas. Mazzarri, pur essendo abituato a friggere il pesce con l’acqua, le partite dalla panchina le può cambiare solo in peggio.

E SE COMINCIASSE A MANCARE LAVEZZI?

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Adolfo Mollichelli

on tutti i mali vengono per nuocere, sempre che si faccia tesoro delle esperienze negative. Leggasi "male" la sconfitta del Napoli in casa della Juve. La sfida tra le due capoliste era giustamente connotata da una tripla nell'ambito delle previsioni. È andata male agli azzurri, come si sa, inaspettatamente travolti dai fantasmi che si sono materializzati dalla panchina bianconera. Due minuti due e la frittata era bell’e pronta. Come aveva giocato il Napoli fino a quei due minuti fatali? Decentemente, come la Juve del resto. La partitissima tanto osannata dai media non è stata un granché. Accade sovente quando la posta in gioco è altissima. Sostanziale equilibrio rotto da due non titolari. Ho sempre sostenuto che - da quando sono possibili tre sostituzioni - che si giochi in quattordici. Quindi, diventa determinante la lettura del match da parte dei tecnici. Marcello Lippi era il tecnico delle sostituzioni vincenti. A ogni cambio che effettuava, le sue squadre - la Juve, la Nazionale - ne traevano benefici determinanti. Credo che il bravo Mazzarri debba estendere il concetto di titolarissimi ad almeno altri tre azzurri: Insigne, Vargas, Dze-

maili. Può lasciar perdere, che so, i Grava e i Donadel. E magari, in futuro, qualora non decida per l’anno sabbatico, chiedere due-tre rinforzi di alta qualità. Nascondersi dietro il paravento della superiorità nel possesso palla non è altro che un falso alibi. Il possesso palla, mutuato dal basket, significa poco o nulla. Va bene, se tieni palla per creare attivamente - le condizioni per l’affondo fatale. Altrimenti, come sostiene Zeman, equivale al "prestarsi la palla". La prima caduta in campionato non dovrebbe incidere più di tanto sul morale della squadra perché, comunque, ha dimostrato di poter competere ad armi pari con i campioni d'Italia. Non prevedo particolari momenti di angoscia esistenziale. Una cosa è certa però: la mancanza di Lavezzi continuerà a pesare come un macigno in particolar modo nelle partitissime. Chi fa a fette, ora, le difese avversarie? Magari è un Napoli più equilibrato, ma non più imprevedibile. Caro Pocho, ti stai intristendo guardando la torre Eiffel dal basso. E noi pure, dall’alto delle gradinate del San Paolo.


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AZZURRO ALLO STADIO CI VA LEI in ROSA

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Francesca Fortunato

domenica mattina, un ragazzo tifosissimo del Napoli si sveglia, fa colazione, accende la tv, compra i quotidiani sportivi (è già in clima partita da giorni) e poi corre allo stadio lasciando a casa la fidanzata o moglie. Beh, prendete questa scena e cancellatela...! Niente da fare, al San Paolo si va insieme o se al ragazzo il calcio non interessa la donna ci va da sola. E sì miei cari, oggi è così. Esistono uomini a cui non interessa il “pallone” o non sono tifosi sfegatati, mentre le fidanzate attendono con trepidazione il momento del match. Ma se al ragazzo non piace il calcio cosa accade? E se tifa per una squadra diversa dal Napoli? Abbiamo provato a fare un sondaggio ponendo il quesito al gruppo LE AZZURRE DEL NAPOLI. Le risposte sono state molteplici e divertenti. C’è chi è poco democratico e chi più aperto. Lo convinco e viene con me, se mi ama accetta anche di venire allo stadio con me, scrive Grazia De Falco. C’è chi invece si consola con il figlio, come Alfuivem Nastri Airolndi che ha sposato un uomo che non segue il calcio, ma ha un figlio di 5 anni super-tifoso azzurro. Diversa la posizione di Rosanna Meglio, che sulla pagina fan del gruppi delle tifose risponde: “Un uomo a cui non piace il calcio nun è omm”. C’è chi, invece, deve superare un vero e proprio test (si fa per dire) o provino pre-fidanzamento, 8 come spiega una delle supporters azzurre Roberta Sigigliano

che al primo appuntamento chiede il livello di interesse al calcio e per quale squadra tifa il ragazzo. E quando la coppia tifa per squadre diverse? Bel problema direi... in primis dipende da quale club tifano i due... alcune sono gemellate ma altre non sono “amiche”. Si può assistere a vere e proprie liti durante gli scontri diretti, a fine primo tempo spesso l’analisi sulla partita si accende a dismisura e non si placa nel post-partita. Lì scatta il momento sfottò, ma la difficoltà è il pre-partita. Tutta la settimana che porta all’incontro è un vero e proprio incubo. L’amore si vede in questi momenti e il bello sta proprio nello scorgere i grandi sforzi che fa l’uno per l’altro. Alcuni fidanzati sono costretti a sorbirsi le partite della squadra del cuore della compagna, anche se di fede diversa. A volte restano a casa mentre loro vanno in trasferta per seguire la loro passione, in altre occasioni le accompagnano pur non essendo tifosi sfegatati o preferendo società differenti. Sacrifici di vero amore che mettono pace... A dare un bel segnale ci pensa anche Mariuccia Diamond: “Ma se posso essere sincera, per me il mio uomo può tifare ciò che vuole; ognuno di noi ha una squadra del cuore ma questo non deve intralciare una relazione. Il mio ragazzo è juventino e io napoletana, ma non ci vedo nulla di male”. Anzi la cosa più carina è stata la torta del Napoli che, bianconero doc, le ha regalato al suo compleanno!!!

CANTINE MEDITERRANEE SAS DI NAPOLITANO VINCENZO

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GIÙ LE MANI DALL’ALLENATORE

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Carmine Tascone

a sconfitta di Torino contro la Juventus ha innescato un pericoloso percorso mediatico. In tanti non aspettavano altro per prendersela con Mazzarri. Io, lo dico subito,non faccio parte di questa schiera di persone e approvo in toto le scelte fatte sabato scorso dal tecnico toscano. Sino all’82’ il Napoli aveva gestito al meglio il big match coi campioni d’Italia. Il gol di testa di Caceres scaturito dall’angolo è figlio di errori di posizione sia di De Sanctis che di Inler, che avrebbe dovuto marcare l’uruguagio visto che Barzagli in quella occasione non era salito a saltare. Se poi si aggiunge che gli azzurri hanno giocato a Torino con tre giocatori in meno, Maggio, Pandev e Hamsik, indispensabili comunque per i compiti

a loro assegnati, che comunque hanno chiuso la gara col predominio nel possesso palla (53%) e che sono arrivati al limite dell’area bianconera circa una quarantina di volte, pur senza aver mai tirato in porta, allora mi chiedo dove sono le colpe dell’allenatore? Forse l’unico appunto va fatto quando, dopo il primo gol subito, avrebbe dovuto inserire subito Insigne al posto di Gamberini. E non si dica che Lorenzino è poco e male impiegato. Finora ha giocato 431’ su 10 partite tra campionato ed Europa League e non ci dimentichiamo che due anni fa era in c e l’anno scorso in B. Ora, voltiamo pagina, arriva il Chievo che se il Napoli gioca da Napoli non ha alcuna possibilità di uscire imbattuto dal San Paolo.

TORMENTONE MAZZARRI? NO GRAZIE

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Marco Martone

er favore, No! Almeno per ora ci sia risparmiata la solita litania sul futuro di Mazzarri, sui propositi “sabbatici” del tecnico toscano e sul suo sacrosanto diritto a difendersi da uno stress che, evidentemente, soltanto i big della pedata possono comprendere. Sia detto con il massimo rispetto e con l’amore infinito che proviamo per la maglia azzurra, siamo propensi a credere che i tifosi siano più interessati alle sorti del Napoli che non al destino immediato della carriera dell’allenatore. Già due anni fa per “colpa” dei giornalisti che chiedevano insistentemente lumi sul futuro del tecnico o forse a causa di una mancanza di chiarezza che è spesso merce rara da queste parti, la stagione del Napoli si perse indietro a un’infinità di chiacchiere, ipotesi fantasiose e sospetti. Un tira e molla durato molti mesi, che pregiudicò in maniera evidente le possibilità che la squadra aveva per combattere fino al termine della stagione per un obiettivo ambizioso e non impossibile. Adesso, alla prima battuta d’arresto, peraltro assolutamente comprensibile contro una delle squadre più forti d’Europa, ecco che la querelle ricomincia. «Non so cosa farò a fine stagione». Un refrain stucchevole. Una frase che lascia aperti scenari molteplici,

rispetto ai quali solo il tempo sarà in grado di dare risposte. Il rischio immediato, però, è troppo elevato. La stagione è appena cominciata e la competitività della squadra, anche grazie a un abbassamento generale del livello tecnico del torneo, non ammette distrazioni di sorta. Che sia Mazzarri o un altro l’allenatore del Napoli la prossima stagione, in questo momento conta poco. La storia del Napoli non si ferma a Mazzarri, la storia di 9 Mazzarri è giusto che non si fermi al Napoli. Bene dunque ha fatto lui stesso a “promettere” di non riparlarne più, bene faranno i giornalisti che seguono il Napoli a evitare di tornare sull’argomento. Non si comprende perché a Torino, sponda bianconera, non si parli del futuro di Conte, nonostante i tanti guai legati alla giustizia sportiva che lo riguardano, a Milano il giovane e inesperto Stramaccioni appare ancorato alla panchina e lo stesso Allegri, in caduta libera, non sembra adombrare dubbi sul futuro. La stessa cosa vale per Zeman a Roma e Guidolin a Udine. A Napoli lo sport preferito sembra essere quello del dubbio e dell’incertezza. La stabilità dell’ambiente, invece, è condizione imprescindibile per puntare in alto, per essere grandi, per provare a vincere, con Mazzarri… o senza.

TANTA ATTESA... PUNITI DALLE RISERVE!

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Giuseppe Piccolo (vicepresidente AINC)

tifosi napoletani escono a testa bassa dallo Juventus Stadium dopo la sconfitta per 2-0 con i padroni di casa. Una partita che non è stata esaltante per gli azzurri, infatti i bianconeri dettano le loro leggi facendo possesso palla, tante difficoltà sulla fascia sinistra per i napoletani perché Marchisio e Giovinco aprono gli spazi ad Asamoah, sulla fascia destra Maggio non è al top e ci mette del tempo per carburare e lo fa anche con l’aiuto di Behrami. La Juventus quando attacca gli spazi fa male e mette in difficoltà il Napoli, ma gli azzurri fanno lo stesso con le ripartenze di Hamsik, Pandev e Cavani e proprio quest’ultimo sullo sviluppo di un calcio di punizione prende l’incrocio dei pali facendo tremare i cuori dei tifosi bianconeri. Una partita avviata al pareggio ma i due nuovi innesti Caceres e Pogba cambiano il volto a una tesissima sfida e in soli 120 secondi spediscono gli azzurri all’in-

ferno. Tanti i commenti post partita, si cercano critiche o attenuanti che a questo punto sono superflue, questa è la legge del calcio, in una serie positiva può inserirsi una giornata storta ed è quello che è capitato all’undici di mister Mazzarri. Non bisogna abbattersi, riprendere il positivo cammino è fondamentale per non sciupare quanto di buono prodotto. È da evitare cadute di stile clamorose come quel “deficiente” di cronista Rai che ha innescato una pericolosa miccia nell’ambiente già surriscaldato, oppure dare eccessivo credito a un infelice sfogo di Mazzarri che accusa soltanto un momento si stanchezza. Contro il Chievo bisogna restare concentrati e non dimenticare quanto hanno sofferto gli azzurri contro la compagine veronese negli scorsi campionati. Un po’ di calma e forza azzurri!!


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JULIANO: CAPITANO PER SEMPRE

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Max Bonardi

mare, gioire e soffrire per la maglia del Napoli. È quello che succede ad Antonio (Totonno) Juliano da quando in tenera età fu folgorato dall’azzurro. Lui, classe ’43 che ha fatto tutta la trafila sin dalle giovanili per poi esordire in prima squadra e poi diventare per sempre il capitano, simbolo napoletano per eccellenza, anche da dirigente. Si può essere certi che nel cuore dei tifosi azzurri è secondo solo a Diego Armando Maradona dal quale lo dividono due scudetti e una coppa Uefa. Il primo, sfiorato solamente dal ragazzo di S. Giovanni a Teduccio, grazie al “tradimento” di “core ngrato” al secolo Josè Altafini. D. Il ricordo a cui è più legato con la maglia azzurra R. In tanti anni i ricordi sono molti. Quello più bello è il debutto in serie A. Fu l’inizio di una cosa bella che nel tempo ha dato risultati positivi e negativi. Il momento più amaro è la sconfitta a Torino contro la Juve. Vincere un campionato avrebbe coronato il sogno di una vita. È qualcosa che mi manca. D. Hanno qualcosa in comune Ferlaino e De Laurentiis R. Non lo so. Conosco bene Ferlaino ma non posso dare un giudizio su De Laurentiis. Bisognerebbe conoscerli meglio, spesso sono costretti a dire cose che non pensano. Come presidente Ferlaino ha vinto e tanto qualcosa d’importante, ha assaporato la gioia del successo, l’altro sta facendo bene, bisogna dargli tempo 4-5 anni per giudicarlo. D. Mazzarri era secondo di Ulivieri a Napoli quando lei era direttore generale, ne aveva già intuito le potenzialità da allenatore? R. Sinceramente no. Era nello staff e allenava i portieri, altri si occupavano di altre cose, lavorava benissimo, c’era chi gli dava ordini e disposizioni e si fidava di lui. D. Napoli più forte o più debole rispetto alla passata stagione? R. Non saprei. Se si fa il paragone tra punti e classifica il Napoli sta facendo bene. L’importante è competere, vincere o non vincere dipende da altre situazioni. È fondamentale che squadra e città siano competitive. D. Avrebbe fatto qualcosa in più sul mercato? R. Per me i giocatori bravi non si devono mai vendere. Il Napoli non deve salvarsi, deve poter competere e per questo serve la materia prima: i calciatori. Lavezzi non l’avrei mai venduto, se devo avvicinarmi alla testa della classifica, faccio un sacrificio e compro calciatori. D. Non c’è troppo ottimismo rispetto alle reali potenzialità del Napoli? R. L’importante è che la gente sia contenta, chi gestisce la società può lavorare più serenamente e con meno pressioni. D. Un giocatore che farebbe al caso del Napoli… R. Più gli anni passano e meno calciatori bravi nascono. Io mi sarei tenuto Lavezzi, ha dato tanto, ha un modo di giocare che entusiasma la gente. Tutti si sono innamorati perché è un trascinatore. Sono pochi i calciatori che superano l’uomo e creano il vantaggio numerico, Messi e Lavezzi sono tra questi. D. Che senso ha qualificarsi in Europa League per poi giocarla con la seconda squadra? R. Quando si partecipa a una competizione internazionale bisogna dare il massimo. Esiste alle spalle un popolo, una città. È inutile fare il turnover in una competizione internazionale, c’è poco recupero, invece il campionato è più lungo.

D. La Juventus è davvero imbattibile? R. No, nessuna squadra è imbattibile, la Juve è la squadra migliore. Non perde da tanto tempo, i punti che hai te li meriti. È la squadra che in questo momento non perde, ha un record da battere, non è facile, è organizzata e per caratteristiche e 1 storia è difficile batterla. 1 D. A Torino ha più sbagliato Mazzarri o è stato più furbo Conte? R. È tutto frutto di casualità. È casualità che entrino due uomini e facciano i due gol decisivi. Il calcio va visto per quello che è, le dietrologie non pagano, chi indovina è un genio. D. In caso di addio di Mazzarri a fine anno che tecnico suggerirebbe alla dirigenza e perché? R. Non voglio pensare a un addio di Mazzarri, mi meraviglia per le cose dette. Forse tempo fa avrebbe dovuto chiedere giocatori importanti al Napoli, se no avrebbe fatto meglio ad andarsene avendo una motivazione. Questo non è successo, perché? D. Che persona è Juliano al di fuori del calcio: famiglia, hobby, sport e altro R. Appena appese le scarpette al chiodo mi sono appassionato al tennis. Oggi ogni tanto vado a fare un po’ di corsa al Virgiliano. Il giardinaggio è il mio hobby. E poi ho una splendida famiglia una moglie, tre figli e un nipote, è lui il re di casa è fortunato, me lo sono goduto, ora è già grande. Antonio Juliano (Napoli, 1º gennaio 1943) è un ex calciatore e dirigente sportivo italiano, per tutta la sua carriera (tranne un anno al Bologna) centrocampista del Napoli; fu campione d'Europa nel 1968 e finalista al campionato del mondo 1970 con la Nazionale italiana. Nato a San Giovanni a Teduccio, Juliano crebbe calcisticamente nel Napoli, compiendo tutta la trafila dalle giovanili fino alla prima squadra, che raggiunse nel 1962-63, L'esordio avvenne il 17 febbraio 1963 in Napoli-Inter 15. Da allora, e fino a tutto il 1977/78, rimase al Napoli, capitano dal 1966 a solo 23 anni, collezionando 355 incontri in serie A e 39 in serie B; 72 incontri in Coppa Italia (una vinta) e 39 tra Coppa UEFA e Coppa delle Coppe. Poi una carriera prima da dirigente e poi da opinionista.


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Francesco Colonnese

Chiedilo a ciccio

ciccio.colonna71@gmail.com

Che cosa ha detto la sfida di Torino? Che il Napoli non è ancora pronto per puntare allo scudetto eventualmente la gente pensasse così. La Juventus è ancora, e di molto, più forte degli azzurri, sia tatticamente ma soprattutto sul piano della concentrazione, quella sì da grande squadra. Enzo Rimini    S. Maria Capua Vetere – Ce

Fa bene Mazzarri a non sfruttare troppo Insigne? No, io lo sfrutterei di più. I talenti in Italia non riescono a esplodere perché gli manca la continuità. Se il ragazzo è pronto è giusto che giochi. Forse, in alcune partite, io lo avrei fatto entrare prima. Tuttavia, a guardare il minutaggio, finora non si può dire che abbia giocato poco, ma deve giocare di più. Clelia Cristoforo    Casalnuovo

Secondo te Hamsik non soffre troppo le gare importanti?

1 È un giocatore di grande talento, soffre quando gli ven2 gono assegnati compiti che snaturano le sue caratteristiche. Sul piano caratteriale è un elemento che bisogna cercare di sfruttare di più. È l’unico talento vero dopo Cavani, il Napoli non può fare a meno dell’estro di Hamsik. Il tecnico può anche assegnargli compiti difensivi ma non in maniera esasperata. Vincenzo Piscopo    Roma

È giusto pensare solo al campionato o bisognerebbe anche tenere in considerazione l’Europa League? Affrontare entrambe le competizioni ad alto livello e con la giusta concentrazione è atteggiamento da grande squadra. Ho vinto una Coppa Uefa con l’Inter e ho visto che impatto ha vincere in Europa. È bello, ti fai conosce-

re fuori dai confini nazionali. Giocare l’Europa League tanto per giocarla è sbagliato e non è corretto verso tifosi e verso chi gioca. L’occasione serve anche per mettersi in mostra e magari per mettere in difficoltà l’allenatore che si affida ai suoi titolari, chissà soffiando il posto a un compagno. Giulia Adinolfi    Sorrento

A gennaio su quale reparto bisogna lavorare in sede di mercato? È presto per dirlo ma Cavani davanti è troppo solo. Serve un bomber utile alla causa, ma dipende molto da cosa succederà nei prossimi due mesi. Chissà assistiamo all’esplosione di Vargas o Insigne. Sarebbe curioso vedere il cileno all’opera che possa far vedere le sue qualità. Se posso azzardare un nome, prenderei Floccari. Andrea Righi    Monte di Procida (Na)

E se dovessi assegnare delle percentuali scudetto? Ora darei 60% alla Juventus e 20% a testa a Napoli e Inter. Se però volessi guardare solo la rosa dico nell’ordine Juve, Inter e Napoli. Carmelo Rocco    Napoli

Napoli più forte o più debole rispetto all’anno scorso? Più forte dell’anno scorso. Ha immesso nella rosa ottimi giocatori: Gamberini è un difensore forte e di grande esperienza, Behrami è ottimo. Certo l’attacco è orfano di Lavezzi ma Insigne, se esplode definitivamente, non lo farà rimpiangere. Sulla carta il Napoli si è rinforzato in difesa e a centrocampo. Sull’attacco mi riservo la risposta perché molto dipenderà da quanto Lorenzino inciderà sulla classifica marcatori. Rosaria Parlati    Curti (Ce)


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NUOVA STELLA: ALESSANDRO GAMBERINI

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Massimo Sparnelli

cambiamenti sono portatori sani di belle novità. È chiaro che apparentemente possano spaventare, sembrare qualcosa di difficile a cui adattarsi e a cui fare l’abitudine. Ma il nuovo è sano. Il nuovo è entusiasmante. E uno dei nuovi arrivi in casa SSCnapoli, è il difensore che scende in campo con la maglia numero 55 Alessandro Gamberini. Bolognese, classe 1981, molto forte di testa e in scivolata, dal tiro mancino. Prima di approdare in terra napoletana, Gamberini ha iniziato il suo percorso nelle squadre di club con il Bologna 19992002 (34 presenze e 0 reti), passando al Verona (serie B) 2002-2003 (20 presenze e 0reti), per poi ritornare al Bologna 2003-2005 (44 presenze e 0 reti). E’ stata poi la volta della Fiorentina 2005-2012 (194 presenze e 6 reti) e infine è arrivato al Napoli. Gamberini crede che il Napoli sia una squadra ambiziosa ed è venuto qui per vincere qualcosa di importante: “C’è stata molta disponibilità da parte del gruppo e del mister. Sono qui con umiltà ed entusiasmo. Il mio obiettivo è quello di farmi trovare pronto, per soddisfare le esigenze di coloro che credono in me: il club ed i tifosi”. La scelta del Napoli per Gamberini rappresenta un progetto davvero ambizioso: “Posso imparare dai giocatori che sono qua. Ho l’ambizione di vincere qualcosa. L’Europe League? Sono arrivato in semifinale con la Fiorentina, è una manifestazione di grande livello, ci sono squadre molto forti. Noi siamo competitivi, abbiamo i doppi ruoli, a prescindere da chi gioca, il nostro rendimento è sempre molto alto. Per quanto mi riguarda, cerco di farmi trovare sempre pronto e nel frattempo devo migliorare dal punto di vista fisico. La duttilità? Ho giocato centrale in una difesa a quattro, ma posso fare anche altri ruoli. La duttilità è sinonimo di spirito di sacrificio. A tre ho fatto tutti i ruoli». Per quanto riguarda gli obiettivi di questo campionato, il difensore sostiene: “Il nostro obiettivo non è certo vincere a tutti i costi lo scudetto, ma siamo sulla strada giusta e dobbiamo cercare questa continuità». LA SCHEDA Alessandro Gamberini (Bologna, 27 agosto 1981) è un calciatore italiano, difensore del Napoli. Cresce nelle giovanili della squadra della sua città, il Bologna, dove gioca prevalentemente come difensore centrale, venendo però impiegato talvolta anche come terzino. Esordisce in Serie A il 9 gennaio 2000, giocando nella partita Lazio - Bologna, terminata poi 3-1 per la squadra di casa. Entrato in pianta stabile nella rosa della prima squadra, nelle stagioni comprese fra il 1999 e il 2002 gioca un totale di 34 partite, conquistando anche la maglia della Nazionale Under-21. Dopo una stagione in prestito al Verona in B, torna al Bologna per poi nel 2005 trasferirsi alla Fiorentina, dove grazie a Prandelli, diventa titolare al centro della difesa e si conferma uno dei migliori difensori italiani mostrando le sue qualità in coppa Uefa e in Champions League, sino a luglio 2012 quando passa al Napoli per una cifra di 1,5 mln di euro e un contratto biennale con opzione per il terzo. In nazionale, dopo aver conquistato con l’under 21 nel 2004 l’Europeo, viene convocato nel 2006 ed esordisce l‘anno successivo, partecipando alla Confederations Cup nel 2009 in Sudafrica. Torna nel giro azzurro nel 2011.

Alessandro Gamberini ci crede, è ottimista per la stagione, perché anche se il campionato è molto incerto, c’è meno differenza tra le cosiddette top e le altre: “Siamo una squadra compatta e solida, in ogni momento della partita possiamo trovare l’occasione da gol. La solidità difensiva? La fase di non possesso coinvolge tutta la squadra e non soltanto i singoli. Parte dal grande lavoro degli attaccanti. Il nuovo è anche ricco di buoni propositi che si spera e si crede, possano essere di sostegno per far brillare ancora e sempre di più la stella del Napoli, nel firmamento dei grandi club.

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TUTTI PER UNO

UNA PER TUTTI

La radio più azzurra d’Italia RADIO UFFICIALE

RADIOCRONACA IN DIRETTA ESCLUSIVA DI TUTTE LE PARTITE DEL NAPOLI. INTERVISTE AI PROTAGONISTI AZZURRI. COMMENTI DEI MIGLIORI OPINIONISTI.


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Alessandro Gamberini


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FELICIELLO, UOMO CHE SAPEVA VOLARE Nel cuore di Forcella ha vinto la gravità per riprendersi la libertà Bruno Marra

cusate se mi intrometto in una questione così importante, ma vorrei dirvi umilmente che io sono Feliciello, l’uomo volante. In questi giorni ho sentito tanto parlare di un certo Felix Baumgartner, un nome che non riesco manco a pronunciare, ma con tutto il rispetto, credete a me, sono stato io il primo a volare. Questo Felix dice che ha che ha stabilito un record, ha superato il muro del suono, ma permettetemi di dire che il mio è stato un vero tuono. Sono andato in cielo come una stella, che se ne parla ancora in tutta Forcella. Mi chiamo Felice e questo nome mi è sempre sembrato una parodia, perché da quando so nato, la felicità me pare ‘na fesseria. Mi chiamo esattamente Felice Barone, ma tutti quanti mi chiamano Feliciello ‘o Barone Volante. Perché dove sto io ci sta sempre una volante della Polizia. Io non c’entro sia chiaro, non è colpa mia, io sono pulito, lavoratore e cittadino onorato. Mai un furto, mai un arresto, mai un reato. Nessun problema con la legge, nessuna implicazione. La mia onestà sta ancora in Cassa Integrazione. Però sapevo di avere un gran talento e per compiere questa impresa c’ho messo una vita. Per quarant’anni mi sono allenato, nella penombra

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del mio basso, per stare più tranquillo, per non essere disturbato. Mi sono esercitato nel salto mortale. Finché ho deciso di lasciarmi andare perché ho sentito che ce la potevo fare. Ho capito che per provare amore vero bisognava avvicinarsi al cielo. Così me ne andai in quei posti dove sta la gente importante. Cominciai a salire in alto, così in alto che non osavo immaginare. Arrivai di notte perché nessuno mi potesse fermare. Su un grattacielo enorme del Centro Direzionale. Non avevo mai visto la luna così da vicino, tanto vicino che all’improvviso mi apparve nella bottiglia di vino. Guardai la mia città dall’alto, meravigliosa, splendida, luminosa e bella. Che tutta quella grazia non ci poteva entrare in un vicolo di Forcella. E così ho voluto abbracciare per sempre la mia terra. Ho brindato alla sua salute e sono andato giù senza paracadute. Ho cominciato a galleggiare, che pareva una poesia. I pensieri, l’angoscia, la malinconia, tutto è scivolato come per magia. Ho vinto la gravità e mi so 1 ripreso la libertà. Un’impresa unica, strabiliante, 9 irripetibile. Solo io ve la posso raccontare. Non ci sta niente su Youtube, Internet, io queste cose non le so fare. Ma il giorno dopo nel quartiere hanno messo i manifesti perché mi volevano celebrare. E ancora oggi tutti quanti ve lo possono giurare: Feliciello ‘o Barone sapeva veramente volare…

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JUVENTUS - NAPOLI: 2-0

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LA SFIDA PRIMATO VA ALLA JUVE

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DNIPRO - NAPOLI: 3-1,CHE SCHIAFFI!

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Chi la dura la vince: è questo lo slogan della Zeta Batterie, azienda della zona industriale di Napoli, leader nella vendita e commercializzazione e distribuzione di batterie per auto, moto, nautica e mezzi pesanti. Marchio Zeta è distribuito dal Gruppo Renzi presente sul mercato dal 1968. L’operazione commerciale della Zeta Batterie è dare una scossa al mercato, depresso dalla crisi economica, ovvero creare un prodotto per una fascia media di clientela ma di alta qualità, assemblato e costruito nella Comunità Europea. È previsto per i ricambisti una percentuale di sconto se ritirano la vecchia batteria, con uno sconto praticato all’utente finale. Tutti gli affiliati avranno un importante ruolo grazie alla pubblicità, sponsorizzazione e sostegno dell’iniziativa.


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ITALIANE: SI SALVA SOLO L’INTER Gruppo A Liverpool

Gruppo B 6

Gruppo C

Gruppo D

Gruppo E

Gruppo F

A. Madrid

9

Fenerbahce

7

Newcastle

7

Steaua Bucarest

7

Anzhi Makhachkala 4

Viktoria Plzen

6

O. Marsiglia

4

Bordeaux

4

FC Copenaghen

4

UDINESE

4

Académica de Coimbra 1 Borussia M.

4

Club Brugge

3

Molde

3

BSC Young Boys

3

H. Tel-Aviv

1

Marítimo

2

Stoccarda

2

1

AEL Limassol

Dnipro

9

PSV Eindhoven

4

NAPOLI

3

AIK Solna Gruppo G

2 6

Gruppo H

Gruppo I

Gruppo J

Gruppo K

RC Genk

7

INTER

7

Olympique Lione

9

LAZIO

5

Metalist Kharkiv

Videoton

6

Rubin Kazan

7

Sparta Praga

6

NK Maribor

4

Basilea

2

Neftchi Baku PFC

1

Hapoel Kiryat Shmona 1

Tottenham

Sporting Lisbona

1

Partizan Belgrado 1

A. Bilbao

Panathinaikos

1

Gruppo L 7

Hannover 96

7

Bayer Leverkusen 7

Levante

6

3

Rosenborg

3

FC Twente

2

2

Rapid Vienna

0

Helsingborgs

1

20 settembre NAPOLI - AIK SOLNA 4-0

4 ottobre PSV EINDHOVEN - NAPOLI 3-0

25 ottobre DNIPRO - NAPOLI 3-1

22 novembre AIK SOLNA - NAPOLI

6 dicembre NAPOLI - PSV EINDHOVEN

8 novembre NAPOLI - DNIPRO

PROSSIMO APPUNTAMENTO 8 NOVEMBRE 2012 ALLE ORE 19

VS.

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AZIONE IT DER A FE SSOCIAZI L

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28 OTTOBRE 2012

ADRE CALCI QU O I S POLI CLUB

SOSTENITO NA IA ITALIANA R

1972

GIOVANILI: DUE SQUADRE IN VETTA Attilio Marchionne

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ue formazioni in vetta ai rispettivi campionati. Un fatto che non accadeva da tempo e che mostra un settore giovanile del Napoli in fermento. E pensare che una delle due non ha neppure giocato. Al bel successo della Primavera sul Catania, però, ha fatto ombra la sconfitta degli Allievi a Roma contro i capitolini giallorossi.

PRIMAVERA

risultati 7ª andata girone C

Ascoli

- Reggina

2-1

Crotone

- Vicenza

rin.

Napoli

- Catania

2-0

Palermo - J. Stabia 0-0 Pescara

- Ternana

1-0

Roma

- Bari

4-0

Lanciano - Lazio

0-3

SQUADRA

Pt.

Napoli Lazio Roma Juve Stabia Palermo Pescara Reggina Ascoli Catania Vicenza Crotone Bari Lanciano Ternana

15 14 13 13 12 10 9 8 7 6 6 6 4 3

Disco rosso per i ragazzi di Muro battuti in modo netto dalla Roma e che ora inseguono a ben 8 punti dalla vetta occupata dalla Lazio. Il doppio schiaffo iniziale, due reti tra il 7’ e il 22’ non ha permesso agli azzurrini di giocarsela alla pari con gli avversari. I ragazzi di Muro non sono più riusciti a rientrare in partita. I giallorossi, sicuri del doppio vantaggio, hanno gestito la gara con apparente tranquillità. E anche il secondo tempo non ha detto molto in quanto a occasioni-gol o azioni offensive particolarmente ben riuscite dagli azzurrini. Un risultato finale giusto e che ha messo in risalto il gap tra le due formazioni. Tutto ciò in una giornata in cui la Lazio ha allungato ulteriormente grazie alla vittoria sulla Reggina. Prossimo turno: 28/10 Napoli – Juve Stabia

GIOVANISSIMI NAZIONALI risultati 6ª andata girone H

Catanzaro - Catania

1-2

Palermo - Salernitana 4-0 Nocerina - M. Franca 4-2

SQUADRA

G.

V.

6 6 6 7 7 7 7 7 6 6 6 7 7 7

5 4 4 3 3 3 3 2 1 1 2 1 1 1

N.

0 2 1 4 3 1 0 2 4 3 0 3 1 0

P.

1 0 1 0 1 3 4 3 1 2 4 3 5 6

GF

GS

16 17 15 15 10 10 13 10 6 4 12 7 10 9

7 4 7 10 6 10 13 14 6 6 15 17 22 17

ALLIEVI NAZIONALI risultati 6ª andata girone C

Ascoli

- Lanciano 3-0

Palermo - Pescara

1-2

J. Stabia - Catania

1-1

Lazio

- Reggina

3-2

Vicenza

- Crotone

4-0

Roma

- Napoli

2-0

Ternana

- Bari

4-2

G.

N.

Pt.

V.

P.

GF

GS

Napoli

15

5

5

0

0

10

1

Reggina

14

6

4

2

0

10

4

Catania

11

5

3

2

0

7

1

Hinterreggio

10

6

3

1

2

8

7

Palermo

9

5

3

0

2

12

3

Nocerina

9

5

3

0

2

9

8

Crotone

7

5

2

1

2

5

5

Paganese

7

6

2

1

3

7

9

M. Franca

7

6

2

1

3

7

11

Salernitana

7

6

2

1

3

5

9

3-0

Trapani

3

5

0

3

2

2

6

V. Lamezia - Hinterreggio 1-2

Catanzaro

3

6

1

0

5

3

9

Squadra in riposo: Napoli

V. Lamezia

0

6

0

0

6

2

14

Paganese - Crotone

0-1

Reggina

- Trapani

In testa dopo la bella vittoria in casa col Catania e in attesa del recupero di Roma con la Lazio. È un bel vedere la Primavera di Saurini quest’anno. Azzurrini che hanno potuto usufruire dell’apporto di El Kaddouri prestato per l’occasione dalla rosa di Mazzarri e che ben si è disimpegnato contro gli etnei. Benissimo Insigne jr., come al solito autore di molti numeri pregevoli. Bene anche la difesa azzurra tra le migliori del campionato, ma è l’attacco del Catania che non ha saputo sfruttare qualche disattenzione della retroguardia della squadra di casa. Primo tempo col brivido sul finale per la traversa colpita dagli ospiti con Crispino battuto. In apertura di ripresa ecco subito che il Napoli colpisce con Insigne imbeccato da Nicolao. Il Catania corre ai ripari, ma il Napoli è implacabile e colpisce con Palmiero al 57’. Prossimo turno: 27/10 Vicenza - Napoli SQUADRA

Pt.

Lazio Roma Palermo Ternana Napoli Catania Vicenza Reggina Juve Stabia Ascoli Pescara Crotone Bari Lanciano

18 16 12 10 10 9 9 6 6 5 5 5 2 1

G.

6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6

V.

6 5 4 3 3 2 2 1 1 1 1 1 0 0

N.

0 1 0 1 1 3 3 3 3 2 2 2 2 1

P.

0 0 2 2 2 1 1 2 2 3 3 3 4 5

GF

GS

19 20 17 15 11 12 8 12 8 7 10 7 8 4

7 5 8 11 10 7 4 14 16 11 15 18 14 18

È molto bello restare fermi un turno e ritrovarsi comunque in testa alla classifica. È successo agli azzurrini che dovendo rispettare il turno di stop hanno visto sì avvicinarsi la Reggina vittoriosa con un rotondo 3-0 sul Trapani, ma continuano a dettare legge dall’alto dei 15 punti frutto di 5 vittorie con 10 gol all’attivo e un solo gol al passivo. Anche il Catania ha accorciato le distanze dalla capolista dopo aver violato il terreno di Catanzaro. Ora gli etnei sono terzi in graduatoria a 4 punti dagli azzurrini. Nella parte alta della classifica voce alta anche per l’Hinterreggio vittorioso in trasferta nel derby calabrese col Vigor Lamezia. Ora gli azzurrini sono attesi domenica prossima nella non difficile trasferta di Martina Franca. Prossimo turno: 28/10 M. Franca - Napoli

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2012 40 anni di passione negli stadi NAPOLI CLUB TOLOSA Salvatore Longobardi (Tesoriere AINC)

l Club Napoli Tolosa nasce grazie all’iniziativa di un gruppo di amici-colleghi dipendenti e non della società Alenia Aermacchi che lavorano a Tolosa (Francia) presso la società francese Avions de Transport Régional (ATR). In un caldo pomeriggio di fine agosto con il campionato ormai alle porte si sono decisi e hanno lanciato l’iniziativa di costituzione del Club Napoli. La stragrande maggioranza degli aderenti al Club Napoli sono di origine campana e tutti tifosissimi del Napoli, dunque sin dal primo momento l’idea di far nascere un Club Napoli Tolosa che rappresentasse in mo-

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do inequivocabile la fede azzurra è stata accolta con grande entusiasmo tant’è che ancora oggi continuano ad arrivare richieste da parte di nuovi potenziali soci. Il resto è storia nota, il consiglio direttivo si è insediato con tutte le sue cariche, è stato nominato il presidente nella persona di Domenico (Mimmo) Iervolino e sono stati eletti gli altri organi direttivi in occasione dell’inaugurazione della sede lo scorso venerdì 5 ottobre. Il breve tempo finora trascorso non ha permesso di organizzare eventi, ma l’agenda è già piena e presto l’intera Tolosa ne sarà informata. CONSIGLIO DIRETTIVO Presidente: Vice presidente: Segretario: Tesoriere: Direttore sportivo: Consiglieri:

Domenico Iervolino Aisha Scotto Di Carlo Giovanni Solferino Silvio Olibet Francesco Santoro Carmine Orsi, Mario Formica, Guido Di Paolo e Raffaele D’Angelo

LA F.I.S.S.C. E LE DONNE TIFOSE ei giorni 12 e 13 ottobre in occasione del 35esimo anniversario della fondazione del club femminile “Pescara Donne Biancazzure” si è tenuta a Pescara, la periodica sessione di lavoro della F.I.S.S.C. (Federazione Italiana Sostenitori Squadre Calcio). Nella prima giornata si è svolta la riunione del consiglio esecutivo della Federazione dove il presidente Francesco Lotito ha aperto i lavori. Nel corso della discussione sono stati analizzati i vari aspetti delle attività in itinere, soffermandosi su alcuni tratti dell’attività di confronto esistente con le istituzioni calcistiche nazionali. In particolare, ampio spazio è stato dato alla discussione sulle attività avviate con l’Osservatorio per le manifestazioni sportive, attività ritenute fondamentale per il miglioramento dei rapporti tifosi/istituzioni. Nella seconda giornata si è tenuto il convegno avente come tema “l’evoluzione della figura femminile” nel mondo del calcio. Coordinato dalla vulcanica presidente Nella Grossi, numero uno anche dell’A.N.F.I.S.S.C (Federazione che raggruppa i Club di donne tifose), oltre che del Pescara club “Donne Biancazzurre”. Nella splendida cornice del Salone di rappresentanza della Provincia di Pescara, i lavori sono iniziati moderati dai giornalisti Antonio Monaco (Rai) e Mila Cantagallo (Messaggero). Dopo gli indirizzi di saluto del presidente della Provincia di Pescara, del presidente del Consiglio Regionale dell’ Abruzzo, del sindaco di Pescara, dell’assessore regionale allo sport, e del Prefetto della Provincia di Pescara si è passati alla discussione. Davanti alla numerosa platea, dominata dalla preponderante presenza delle rappresentanti del “tifo in rosa” provenienti da tutta Italia e anche dall’ estero, considerata la presenza di rappresentanti spagnoli e tedeschi, è intervenuto il capo delegazione della Nazionale Under21 Gravina, reduce dalla vittoriosa gara contro la Svezia, disputata proprio a Pescara. Mila Cantagallo entrava nel vivo del dibattito con una esposizione storica sull’evoluzione delle “donne tifose”. La discussione veniva arricchita dagli interventi del presidente della Società Pescara calcio Sebastiani, della vicepresidente dell’ A.N.F.I.S.S.C. Alberta Prandina, del presidente Francesco Lotito e della segretaria del Consiglio della F.I.S.S.C. Fiorella Brambilla. Apprezzati anche gli interventi di Delio Rossi, Filippo Galli, Pierfrancesco Visci, quali rappresentanti della storia del Pescara calcio. Alla presenza di numerosi inviati degli organi d’informazione, dei rappresentanti delle tifoserie italiane presenti e, di numerose vecchie glorie del Pescara calcio si apriva il dibattito che concludeva la giornata dei lavori

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Calcio femminile

28 OTTOBRE 2012

CARPISA: DUE GOL AL PSG È passato appena un mese dalla prima partita del Napoli Calcio Femminile allo stadio Collana, ma un risultato importante è già stato raggiunto. Le “ tartarughine” del presidente Lello Carlino hanno conquistato il cuore e le simpatie del pubblico napoletano, vomerese in particolare. Complice una prima partita, quella col Perugia, dove Pirone e compagne, pur in 10 dopo appena tre minuti, al loro esordio in serie A, senza portiere e con numerose infortunate impattava la gara, sfiorando più volte la vittoria. A cui è seguita un’affermazione con Il Pordenone, gol di Giuliano su rigore, e, questa sì inaspettata, quella, udite udite con il Paris Saint Germain,una delle squadre più forti del continente, nella prima edizione del torneo Città di Napoli, organizzato dalla società. con una tre giorni trasformatasi in un vero spot culturale-sportivo per la nostra città. Due a uno il punteggio con una doppietta di Valeria Pirone

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che ha entusiasmato le oltre 1000 persone presenti in una serata da brividi con il Collana illuminato a giorno dopo circa 20 anni (la gara si è disputata in notturna). Le francesi hanno passato 4 giorni a Napoli, tra cene di gala al Bertolini’s Hall, seminari al Grenoble di via Crispi e tanto di gemellaggio, tenutosi al comune di Napoli dove hanno ritirato il Gonfalone della città dalle mani dell’assessore Pina Tommasielli. Purtroppo in campionato, il calendario finora è stato ostico e difficile per le partenopee, soprattutto lontano da Napoli. Nelle tre trasferte con Mozzecane, Torres, campione d’Italia e Brescia, (l’antagonista n.1 alle sarde), le azzurre hanno conosciuto il duro sapore della serie A. Pagato lo scotto di quest’inizio, e soprattutto dopo aver recuperato diverse infortunate che hanno segnato questo inizio di stagione, però siamo certi che Il Napoli Femminile Carpisa Yamamay saprà dire la sua in un campionato che ha come obiettivo un’onorevole salvezza, magari con una classifica da seconda fascia. In bocca al lupo tartarughine!

Ciao ragazzi! Sono Irina e vorrei raccontarvi un po’ della mia storia da quando ho saputo dell’ esistenza di questa scuola, la CROUPIER COURSES INTERNATIONAL.Sono una ragazza ucraina di 23 anni e vivo in Italia da 9. Ecco la mia esperienza come croupier. Studiavo Estetica quando mia cugina mi parlò di questo lavoro; sono rimasta molto entusiasta dal suo racconto e da quel momento non facevo altro che pensare a questa professione. Dissi a me stessa: “mah...ci potrei provare” e così decisi di seguire un corso di Croupier. Navigando in internet trovai più corsi di croupier in diverse città italiane ma quello che mi colpì e mi diede più fiducia fu quello di Christine Chilton, perché sembrava veramente l’unica in grado di assicurarti un posto di lavoro dopo lo stage. L’unico problema per me, era che la scuola si trovava solo a Palermo e io non avevo le risorse necessarie per mantenermi fuori casa. Poi però, dopo qualche anno, lessi che avevano aperto una nuova sede a Napoli e così, il cuore iniziò a battere di nuovo per quell’opportunità che si offriva e che continuavo a sognare! Inviai subito il mio curriculum e, dopo qualche giorno, fui contattata per le selezioni proprio a Napoli. Le selezioni andarono bene e così iniziai la mia settimana di prova (anche quest’ultima cosa sembrava seria, perché potevo capire di cosa si trattasse in modo assolutamente gratuito e senza pensieri). Dopo 3 mesi di formazione dovevo superare un table-test per MSC Crociere che andò a buon fine e nemmeno dopo un mese mi stavo imbarcando per intraprendere la mia prima esperienza su MSC Musica che diventò la mia casa per 6 indimenticabili mesi. Ora sono in vacanza ma tra qualche settimana mi imbarcherò di nuovo per altri fantastici sei mesi in giro per il mondo. Svolgere questo lavoro su una nave in un team di 900 persone di nazionalità diverse ha tantissimi vantaggi tra cui poter imparare le lingue, conoscere altre culture e avere la possibilità di viaggiare e conoscere le persone di tutto il mondo e addirittura di svegliarti ogni giorno in un posto diverso!!! Ci tengo a dire che questa esperienza mi ha dato la possibilità di crescere sia professionalmente che personalmente. È stata un’esperienza bellissima che rifarei altre 100 volte. Prima di fare il corso avevo tanti dubbi, incertezze e mille domande sulla serietà e sulle possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro. Alla fine però decisi di farlo perché nella vita si prova, si rischia. La vita è un gioco e chi non gioca non vince!!!!! Durante il corso, ho anche avuto momenti d’esitazione e quasi di ripensamento perché a volte era duro ma poi ogni volta parlavo con Gennaro Tucci o Christine Chilton che mi tranquillizzavano e davano aiuto e sostegno per affrontare qualsiasi problema. Adesso dopo sei mesi sono felice di aver fatto questa scelta; faccio un lavoro che adoro, mi dà tanti soddisfazioni, ambizioni e diverse opportunità. Cogliendo questa occasione, vorrei ringraziare di cuore la scuola professionale di Croupier di Napoli per avermi dato un’ alta preparazione professionale e di avermi fatto entrare nei casinò di MSC Crociere. Grazie mille Scuola Croupier... siete i migliori! Con affetto, Irina


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