Cuore Azzurro N. 73 - 2 novembre 2012

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Magazine

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PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO VII N. 73 - 4 NOVEMBRE 2012

COPIA OMAGGIO

GRIDO DI GUERRA

FOTOAGENZIA MOSCA

Club Napoli Palmanova: sfrattati gli interisti

Giandomenico Mesto: Finalmente a Napoli

Lino D’Angiò: Razzismo? No, invidia


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4 NOVEMBRE 2012

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DA BERGAMO CON TANTI DUBBI

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Max Bonardi

econda trasferta consecutiva e secondo stop del Napoli. Questa volta fare la festa agli azzurri è stata l’Atalanta, che pur non avendo brillato, ha indovinato un tiro dalla distanza e con l’1-0 ha resistito agli attacchi di Hamsik e compagni che hanno sfiorato più volte il pareggio, ma hanno sentito più del previsto l’assenza di Cavani, fermo ai box per guai muscolari. Una sconfitta che ha visto allungare il margine dalla capolista Juventus e il sorpasso da parte dell’Inter di Stramaccioni all’ottava vittoria consecutiva tra campionato ed Europa League. Ma è anche una sconfitta che ha evidenziato un rischio segnalato sin dalla chiusura della campagna acquisti. Un vice-Cavani, ovvero un giocatore con caratteristiche simili all’uruguaiano, in panchina non esiste. Se poi si aggiunge che il bomber non si risparmia mai, sia se giochi con la nazionale, così come la partita con gli amici, allora bisogna sperare che stia sempre nelle migliori condizioni, perché gli altri giocatori d’attacco della rosa azzurra, non hanno né le sue caratteristiche, né il suo istinto killer e la produzione offensiva ne risente. Da qui

la necessità di correre ai ripari e a gennaio intervenire sul mercato, magari per portare a Napoli Floccari o Bianchi, bomber di razza e che in panchina ci starebbero benissimo. Questo è solo uno dei problemi evidenziati in questo maledetto fine ottobre-inizio novembre. C’è poi la questione allenatore che ha prodotto più di uno scossone all’interno dello spogliatoio. Mazzarri nel dopopartita di Torino ha ribadito un concetto già espresso in ritiro, ovvero ha paventato la possibilità di fermarsi un anno alla fine di questa stagione. È la conseguenza del contratto annuale in mano al tecnico e mai cercato di allungare in questi mesi dal presidente De Laurentiis. Nulla da dire sulla professionalità di tecnico e giocatori, ma allenarsi e sapere di rischiare di cambiare guida tecnica a fine anno, non è certo uno stimolo per l’intero gruppo e inconsciamente potrebbe subentrare una sorta di appagamento un po’ per tutti. Giunge a proposito la partita col Torino che si giocherà sotto gli occhi del patron della società che ha assicurato la sua presenza sugli spalti. Un’occasione per fare il punto sul mercato e sul futuro.

Osservatorio arbitrale

CLASSIFICA DI SERIE A 2012/2013 SQUADRA

LA CONFUSIONE

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Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)

o scorso anno abbiamo toccato vari temi del Regolamento del gioco del calcio tentando, come fatto, di approfondirne i contenuti, anche alla luce di innovazioni e/o interpretazioni ispirate dal regolamento stesso. Ma quest’anno dopo l’episodio del gol di Klose, ci vediamo costretti nostro malgrado, a parlare non del singolo episodio arbitrale, ma di un nuovo errore arbitrale. Juventus - Catania: l’arbitro Gervasoni, prima convalida il gol al giocatore del Catania Bergessio, e poi l’annulla. Direte: ma non è la prima volta, è vero, ma è la prima volta (speriamo l’ultima) che si assiste in 45 secondi (lunghissimi) a delle concitate discussioni via auricolare, non tra i canonici due arbitri (arbitro della gara e suo assistente), ma anche con l’inserimento del giudice di porta. L’assistente dell’arbitro, prima sembra convalidare, indicando il centrocampo. Poi si ferma (complice le proteste della panchina della Juve?), ingenerando un momento di totale confusione, accentuata dall’intervento del giudice di porta, che nel conciliabolo insinua nell’assistente il dubbio del fuori gioco, e di qui l’annullamento. Sarebbe troppo comodo dire che una volta si sbagliava in due, oggi in tre, e forse in quattro (col quarto uomo), ma a parte la positività in senso assoluto di avere più arbitri in campo e se ne sono visti i vari risvolti positivi (calci di rigore non visti dall’arbitro, ma visti dal giudice di porta), è forse giunto il momento di demarcarne in maniera seria e rigorosa le rispettive funzionalità. Il giudice di porta nasce per rimandare l’applicazione della tecnologia del golnon gol. Poi gli sono stati affidati compiti tecnici come il valutare i falli in area sfuggiti agli arbitri. E va bene. Ma se si concede agli stessi anche l’applicazione e/o interpretazione del fuori-gioco, in un’area del terreno di gioco non ideale per questo tipo di valutazione, allora non si assisterà più a una partita ma a una corsa alle prevaricazioni e allo sforamento delle proprie competenze: e dunque si corra subito ai ripari.

JUVENTUS INTER NAPOLI LAZIO FIORENTINA PARMA ROMA CAGLIARI UDINESE ATALANTA (–2) CATANIA MILAN TORINO (–1) SAMPDORIA (–1) CHIEVO GENOA PALERMO PESCARA BOLOGNA SIENA (–6)

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28 24 22 19 18 15 14 14 13 12 12 11 10 10 10 9 8 8 7 3

10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10

9 8 7 6 5 4 4 4 3 4 3 3 2 3 3 2 1 2 2 2

1 0 1 1 3 3 2 2 4 2 3 2 5 2 1 3 5 2 1 3

0 2 2 3 2 3 4 4 3 4 4 5 3 5 6 5 4 6 7 5

22 19 15 16 12 14 19 10 13 8 11 12 11 12 9 10 8 6 11 11

5 9 6 11 7 14 19 10 15 12 16 12 9 14 16 14 13 17 16 14

11 ª G I O R N ATA

3-4 NOVEMBRE 2012 MILAN - CHIEVO JUVENTUS - INTER PESCARA - PARMA BOLOGNA - UDINESE CATANIA - LAZIO FIORENTINA - CAGLIARI NAPOLI - TORINO SAMPDORIA - ATALANTA SIENA - GENOA ROMA - PALERMO

1 2 ª G I O R N ATA

10-11 NOVEMBRE 2012 CAGLIARI - CATANIA PESCARA - JUVENTUS PALERMO - SAMPDORIA CHIEVO - UDINESE GENOA - NAPOLI LAZIO - ROMA MILAN - FIORENTINA PARMA - SIENA TORINO - BOLOGNA ATALANTA - INTER


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Frenata imprevista. Due sconfitte (fuori casa) nelle ultime tre partite. Scappa la Juve, fa il sorpasso l’Inter (sei vittorie di fila!). Il Napoli non c’è più? Vince senza Cavani, perde senza Cavani. È che la squadra non gira più a dovere. Ha perso brio, velocità, incisività sulle fasce. Maggio in calo e, assente Zuniga, fa cilecca Dossena. Un Napoli con le ali tarpate. La manovra si accentra per forza di cose e non sfonda. Il Napoli non ha giocatori di peso che possono far meglio sui corridoi centrali. Sui calci piazzati, manca di saltatori adeguati. Non ha tiratori scelti sulle punizioni. Sono lacune gravi in un calcio in cui spesso si vince con un tiro dalla distanza o sui calci da fermo. Pure, il Napoli ha 7 punti in più dell’anno scorso. Il Napoli non è stato neanche fortunato a Bergamo dove ha rimediato la seconda sconfitta in campionato. Il portiere Consigli ha sventato quattro palle-gol degli azzurri. Ma l’appannamento della squadra è stato lampante. Il centrocampo fa un gran lavoro, ma crea poco. Nessuno tira da fuori area contro gli sbarramenti degli avversari. Senza Cavani, Hamsik è più solo. Senza Cavani, neanche Pandev dà il meglio. Non ci sono grandi cambi in panchina per svoltare in corso di partita. Si cerca il riscatto contro il Torino di Ventura, esperto in pareggi fuori casa, quattro su cinque trasferte, imbattuto lontano dal suo campo. Brutte credenziali per il Napoli che resta aggrappato al suo score casalingo (cinque vittorie su cinque). Il secondo posto sfuma, il terzo è a rischio. C’è bisogno di una prova di carattere mentre gli impegni che si susseguono a ritmo serrato prosciugano le forze. È una settimana impegnativa. Contro il Torino per rialzarsi in campionato, contro il Dnipro giovedì al San Paolo per giocarsi l’ultima chance di andare avanti in Europa League. Momento delicato perché né il Toro di Ventura né gli ucraini del Dnipro hanno l’aria di concedere vantaggi. Il Torino ha la quarta difesa del campionato, fuori casa ha preso solo tre gol in cinque partite. Si prepara un altro “muro” contro il Napoli. Perciò partita difficile sotto vari aspetti. Non solo la consistenza dell’avversario, ma anche il momento azzurro di scoramento. Il mese di ottobre (quattro partite) ha portato solo sei punti su dodici. Hanno fatto meglio non solo la Juve e l’Inter, ma anche il Cagliari (12 punti), il Parma (9), l’Udinese, l’Atalanta, il Chievo, la Lazio. La classifica comincia ad accorciarsi. Il Napoli deve difendere il terzo posto non solo dalla Lazio, ma anche dalla sorprendente Fiorentina di Montella e dall’arrembante Parma di Donadoni. Serve una incoraggiante vittoria per riportare serenità e rilanciare le quotazioni azzurre.

Sede legale: Corso Novara, 5 ­ Napoli Anno VII ­ n° 73 ­ 4 novembre 2012 Direttore responsabile: Saverio Passaretti Coordinatore giornalistico: Max Bonardi hanno collaborato: Sergio Curcio, Paolo del Vaglio, Francesca Fortu­ nato, Giuseppe Gargiulo, Salvatore Longobardi, Attilio Marchionne, Bruno Marra, Marco Martone, Adolfo Mollichelli, Giuseppe Piccolo, Massimo Sparnelli, Carmine Tascone Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007 Fotocomposizione e Stampa: Ink & Paper s.r.l. Grafica: Mario Suarez ­ Edito dalla A.I.N.C. chiuso in redazione mercoledì 2 novembre 2012 ­ ore 10,00

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UN GIOVEDÌ DA INCUBO!!

di Mimmo Carratelli

ORGANO UFFICIALE DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

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Saverio Passaretti (presidente AINC)

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l Napoli di Mazzarri, orfano di Cavani scivola a Bergamo contro un’Atalanta che coglie il risultato pieno praticamente con un unico tiro in porta , Carmona indovina l’angolo a destra di De Sanctis. La festa completata dalle vittorie di Juve a tempo scaduto (Pogba al 91’) e dell’Inter sulla Samp per 3 a 2 ed è così che la nostra squadra perde anche il terzo posto. Il campionato italiano non ammette distrazioni e in pochi turni il Napoli esce ridimensionato, gli obiettivi restano ma questa sconfitta mette a nudo i limiti di una squadra che in fase realizzativa è ancora evidentemente inferiore alle altre. È raro assistere a gol dei centrocampisti o degli esterni, le vittorie si conquistano in coro e gli azzurri stanno mancando sul piano mentale, si soffre a impostare l’azione specie se la squadra avversaria si arrocca in difesa. Una problematica che il Mister deve in qualche modo affrontare e risolvere, non è una questione di moduli o di uomini è innanzitutto un fattore di convinzione, acquisire la sfrontatezza dei grandi club non è certamente semplice ma questa città e i nostri fantastici tifosi lo meritano. Una situazione che si è trasformata in un attimo, la tristezza e il disagio riempie i “cuori azzurri”, il calcio si sa riesce a influenzare ogni nostra azione, tutto sembra più difficile e la rabbia ci affranta. Nella sfida contro il Torino, che ha strappato, fortunatamente, un ottimo pareggio contro la Lazio, nostra diretta rivale, non può prevalere la paura, superfluo fare tatticismi la vittoria è l’unica soluzione per scacciare i fantasmi. Mi viene 3 da pensare alla contemporanea sfida tra Juve e Inter ma a fare calcoli si rischia di fare un imperdonabile errore, il Napoli deve giocare contro se stesso, questa è una giusta analisi da considerare e i se e i ma meglio lasciarli agli altri. Portare un messaggio di incoraggiamento alla squadra diventa per noi tifosi veramente un’impresa ma abbiamo già dato esempio di grande comprensione e incondizionato affetto sapremo, come sempre, spingere la squadra a dare il massimo. I giocatori lo sanno e stanno vivendo un momento terribile ma ci daranno dimostrazione del loro impegno e quanto amano la loro maglia. Forza Azzurri “matiamo” il Toro!

LA VIGNETTA DI


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TORO E GRIFONI, È CACCIA GROSSA Sergio Curcio

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enza respiro non è il titolo di un thriller ma il cammino che il Napoli di Mazzarri sta compiendo tra campionato ed Europa League tra viaggi e partite senza possibilità di tirare il fiato o staccare sia pure per un attimo la spina da tensioni agonistiche e impegni dispendiosi sotto il profilo delle energie fisiche e mentali. Mazzarri ha ragione da vendere ma ormai e così che va nel calcio “stritolatutto”. E allora, come diceva il Ferrini di “Indietro tutta”, “non capisco ma mi adeguo”. E deve adeguarsi in fretta questo Napoli chiamato ad affrontare questo pomeriggio il Torino dell’ex Gianpiero Ventura e domenica il Genoa a Marassi dopo l’intermezzo europeo, decisivo per il futuro, contro il Dnipro. I tifosi, almeno in campionato, sognano a occhi aperti l’aggancio in vetta, sperando che la Juve lasci qualche punto per la strada. Il ritmo dei bianconeri è da schiacciasassi come è più dell’Inter record di Mancini, ma guai a mollare. Questo pomeriggio contro i granata bisognerà verificare la condizione fisica quattro giorni dopo la pesante trasferta di Bergamo. La squadra di Ventura è reduce da risultati affatto esaltanti nell’ultimo mese (scriviamo prima di Lazio – Torino n.d.r.) e la pesante sconfitta interna contro il Parma ha dato il via a una contestazione aperta dei tifosi anche verso l’allenatore che pure è stato l’artefice dell’ultima promozione. La squadra non ha smarrito lo spirito battagliero e la voglia di bel gioco che il 4-2-4 di Ventura propone, tuttavia la massima serie è cosa diversa dalla cadetteria e ha bisogno di interpreti di ben 4 altro spessore ed esperienza rispetto a quelli di cui il tecnico genovese dispone. Gioco corale avvincente e propositivo, manovra sempre pronta ad affondare anche quando l’avversario ha in mano il pallino del gioco, il Torino trasforma velocemente il 4-2-4 in un più prudente 4-3-3 o anche il 4-2-3-1, abbassando gli esterni d’attacco ma senza rinunciare al gioco. Squadra sorniona, insomma, cui non andrà l’oscar dello spettacolo ma che conosce bene lo spartito da suonare che in trasferta ha reso più di quanto non abbia fatto al Comunale. Gillet tra i pali, Ogbonna in difesa, Stevanovic. Bianchi, Gazzi e Vives sono gli elementi portanti dei granata ai quali vanno aggiunti la freschezza di Darmian e Basha, l’esperienza di Masiello, Brighi e dell’ex azzurro Santana e la potenza di Meggiorini, talento mai com-

pletamente esploso al pari di Cerci che è l’elemento di maggior classe in rosa, sempre in grado di inventare qualcosa di importante quando i compagni la mettono in movimento sulla fascia. Mazzarri deve inventarsi qualcosa… Difesa alta, corsie ben presidiate e soprattutto una marcia in più nello sviluppo del gioco offensivo per creare superiorità numerica sfruttando il particolare il corridoio centrale. Dal Torino al Genoa, a Marassi, dopo l’intermezzo europeo. Si annuncia un’altra battaglia contro una squadra “ardente” e con un presidente assai focoso che nonostante una dignitosa classifica dopo otto giornate ha esonerato Gigi De Canio per prendere Gigi Delneri che a Genova aveva già fatto bene ma sulla sponda doriana. Il tecnico di Aquileia, assertore convinto del 4-4-2, è tuttavia ancora alla ricerca degli interpreti giusti per un sistema di gioco che garantisce copertura ampia in tutte le zone del campo; infatti all’abbondanza dell’organico – ben 27 elementi - non sempre corrisponde un’adeguata qualità. E se i vari Frey, Moretti, Kucka, Jankovic, Antonelli e Borriello, ora infortunato, sono titolari quasi inamovibili, i vari Sampirisi, Bovo, Canini, Tomovic e Granquist in difesa, Bertolacci, Seymour, Tozser, Merkel, Jorquera e Biondini a centrocampo si contendono una maglia partita dopo partita. In attacco le certezze si chiamano Borriello e Immobile laddove il primo garantisce potenza ed esperienza mentre il secondo gioventù e movimento. Una formazione, quella rossoblù, che in potenza può anche pensare all’Europa se Delneri troverà i giusti equilibri. Non c’è dubbio che se azzurri e grifoni giocheranno a pieno regime lo spettacolo è assicurato. Le motivazioni per le 2 squadre ci sono tutte e chi avrà più grinta e gamba potrebbe prevalere in una sfida dove anche il gemellaggio tra le tifoserie può costituire un motivo in più per un esaltante pomeriggio di calcio. Facile prevedere una bella partita, difficile fare un pronostico. Mazzarri può contare sull’esperienza e il cinismo di un Napoli che sta viaggiando a una media record per continuare a far sognare i tifosi. Vedremo se anche nella bolgia di Marassi come contro la Samp, gli azzurri sapranno mantenersi freddi e cinici abbastanza per altri 3 punti che non sappiano di speranza ma siano la certezza che il Napoli non mollerà fino al termine della stagione.


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NAPOLI - TORINO

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N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 11 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 24 28 55 85 88

Giocatore MORGAN DE SANCTIS GIANLUCA GRAVA BRUNO UVINI MARCO DONADEL MIGUEL BRITOS SALVATORE ARONICA EDINSON CAVANI ANDREA DOSSENA EDUARDO VARGAS CHRISTIAN MAGGIO OMAR EL KADDOURI HUGO CAMPAGNARO ROBERTO COLOMBO GIANDOMENICO MESTO MAREK HAMSIK JUAN ZUNIGA GORAN PANDEV BLERIM DZEMAILI FEDERICO FERNÁNDEZ ANTONIO ROSATI LORENZO INSIGNE PAOLO CANNAVARO ALESSANDRO GAMBERINI VALON BEHRAMI GOKHAN INLER

Ruolo P D D C D D A D A C C D P C C C A C D P A D D C C

Classe 1977 1977 1991 1983 1985 1978 1987 1981 1989 1982 1990 1980 1975 1982 1987 1985 1983 1986 1989 1983 1991 1981 1981 1985 1984

Naz. Presenze A Gol ITA 9 – ITA – – BRA – – ITA 2 – URU 2 – ITA 4 – URU 8 6 ITA 2 – CIL 5 – ITA 9 1 MAR – – ARG 9 – ITA – – ITA 1 – SLO 9 4 COL 8 – MAC 7 2 SVI 8 1 ARG 1 – ITA – – ITA 9 1 ITA 8 – ITA 6 – SVI 8 – SVI 9 –

N. 1 2 3 4 5 6 7 9 10 11 14 15 16 17 18 19 20 22 23 24 25 33 36 69 77

Giocatore JEAN FRANÇOIS GILLET GUILLERMO RODRIGUEZ DANILO D’AMBROSIO MIGJEN BASHA VALERIO DI CESARE ANGELO OGBONNA MARIO ALBERTO SANTANA ROLANDO BIANCHI ALESSANDRO SGRIGNA ALESSIO CERCI ALESSANDRO GAZZI PABLO CACERES LUCIAN ZAVAGNO SALVATORE MASIELLO MARCO BAKIC ALEN STEVANOVIC GIUSEPPE VIVES VALTER BIRSA LYS GOMIS GIANLUCA SANSONE KAMIL GLIK MATTEO BRIGHI MATTEO DARMIAN RICCARDO MEGGIOLINI SIMONE VERDI

Ruolo P D D C D D C A A C C D D D C C C C P A D C D A A

Classe 1979 1984 1988 1987 1983 1988 1981 1983 1980 1987 1983 1985 1977 1982 1993 1991 1980 1986 1989 1987 1988 1981 1989 1985 1992

Naz. Presenze A Gol BEL 9 – URU 2 – ITA 5 1 SVI 4 1 ITA 2 – ITA 7 – ARG 6 – ITA 8 4 ITA 6 1 ITA 7 – ITA 9 1 URU – – ARG – – ITA 6 – MON – – SER 9 1 ITA 6 – SLO 1 – ITA – – ITA 5 – POL 8 – ITA 7 1 ITA 8 – ITA 8 – ITA 1 –

TROVI ANCHE CUORE AZZURRO NEI SEGUENTI PUNTI VENDITA: EPOMEO: VIA EPOMEO, 35 - NAPOLI CHIAIA: VIA CHIAIA, 49 - NAPOLI LE MAISON DES LUNETTES: VIA CAVALLERIZZA, 24 - NAPOLI UMBERTO I: CORSO UMBERTO I, 76 - NAPOLI CARDUCCI: VIA CARDUCCI, 49 - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE AUCHAN: VIA ARGINE - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE “LE PORTE DI NAPOLI”: AFRAGOLA CENTRO COMMERCIALE QUARTO NUOVO: VIA MASULLO - QUARTO - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE SAN PAOLO: VIA CINTIA FUORIGROTTA - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE IL GOLFO DEI DESIDERI: AFRAGOLA - NAPOLI


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IMPEGNO EUROPEO DA ONORARE

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Adolfo Mollichelli

l successo, seppur stentato, contro i “mussi” che volano insomma il Chievo - ha rilanciato il Napoli alle spalle della capolista Juve. Una vittoria che vale oro perché conseguita senza l’apporto di furore, di classe e di gol di Cavani. E così nella notte piovosa del San Paolo - nuvoloni fantozziani chissà perché insistono nel sostare con diletto sulla casa (?) degli azzurri – è stata ricacciata dietro la insidiosa Inter

del “mota” Gargano. Doppio l’effetto benefico: è stata ripresa la marcia spedita che s’era interrotta nella fatal Torino e ci si è messi alle spalle la sonora scoppola patita in terra ucraina, una volta granaio d’Europa, che ha fatto il paio con quella subita in Olanda dalla squadra che appartiene alla multinazionale che produce televisori e lampade. A proposito, mi viene voglia di vederci più chiaro - Gesù, fate luce - sul fastidio provocato dalla partecipazione all’Europa League, figlia della dea minore che si chiama Champions. Personalmente, ritengo che l’impegno europeo vada onorato, che il Napoli debba provare ad andare il più avanti possibile. Per serietà innanzitutto. E per poter crescere in esperienza. La serietà: non si può mandare in campo tutte le riserve possibili, attenti non il Napoli-due, perché prima di preoccuparsi di un accumulo di tossine che potrebbero incidere negativamente - ma è tutto da dimostrare - sui risultati in campionato, c’è da preservare l’onore del club. E i diritti di chi si sobbarca un viaggio lungo e scomodo per stare vicino alla squadra del cuore. E ci metto anche i diritti dello sportivo - non bisogna ragionare sempre e solo da tifosi - olandese o ucraino a poter ammirare le “stelle” delle squadre avversarie. Se l’Europa League - dopo i fasti della Champions - viene considerata un fastidio, che lo si dica apertamente e magari in un futuro lontano, perché nell’immediato credo che il Napoli tornerà nell’Europa maggiore, che si abbia il buon senso di 7 rinunciarvi. Tornando dentro le nostre mura, credo che il match col Chievo abbia detto con forza che Insigne debba considerarsi un titolare a tutti gli effetti e non gerarchicamente e necessariamente dietro a qualcun altro. Insomma: veda Mazzarri, durante la settimana, chi è più in forma e assegni le maglie da titolare senza guardare la lista dei titolarissimi.

IL NAPOLI RIACCENDE IL MOTORE!

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Giuseppe Piccolo (vicepresidente AINC)

opo la battuta di arresto allo Juventus Stadium, e superato l’ostacolo psicologico a seguito anche della sconfitta in coppa, il Napoli supera di misura il Chievo seppure orfano di Cavani ma con uno splendido Hamsik in campo. Battere il Chievo poteva anche essere previsto ma i veneti sono sempre stati la bestia nera della squadra di Mazzarri e gli azzurri hanno smarrito spesso e volentieri la strada della concentrazione e del gioco quando si sono trovati di fronte le maglie gialloblù. Con il “tigre” Hamsik nel motore il Napoli si ricolloca al secondo posto all’inseguimento dei bianconeri graziati da un arbitraggio a dir poco favorevole a Catania e con l’Inter incalzante al terzo posto. La nota tecnica negativa della mancanza del Matador evidenzia la scarsa lucidità davanti alla porta, troppe le realizzazioni mancate per un soffio, in questo senso dovrà lavorare il Mister, più calma e maggiore concretezza spingeranno il Napoli verso la vetta della classifica. Con il Torino si rispolvera una sfida classica che negli anni passati vedeva gli amaranto tra le squadre più blasonate del calcio italiano, adesso le cose sono cambiate ma non per questo bisogna sottovalutare gli uomini di Ventura capaci di alternare buone prestazioni a clamorose cadute e quindi avversario infido.


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AZZURRO NON È VERO MA CI CREDO in ROSA

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Francesca Fortunato

veglia sempre alla stessa ora, si scende dal letto dal solito lato, ci si mette la felpa fortunata, la sciarpa preferita, le scarpe della vittoria. Tutti gesti scaramantici che molti tifosi fanno prima di ogni gara. Anche le ragazze sono influenzate da quel “non è vero ma ci credo” e così acquistano le maglie da stadio, tendenzialmente colorate (rosa probabilmente, ma quest’anno i colori di moda sono così diversi da poter spaziare), scarpette da ginnastica per recarsi al San Paolo, cappellini in caso di pioggia. Scaramanzia, dicevamo... eh sì, perché quando quella felpa o quel jeans coincidono con una vittoria allora si finisce con l’indossare quel capo in occasione di ogni match. Vietato cambiarsi, tranne in caso di risultato negativo... lì si cerca subito un altro portafortuna. L’abbigliamento è probabilmente il preferito dalle donne, si unisce la moda e il calcio, ma anche la musica non è da sottovalutare. Ascoltare sempre la stessa canzone prima dei match è un culto oramai, inoltre prima delle gare casalinghe 8 nel tempio azzurro di Fuorigrotta vengono selezionate e pro-

poste al pubblico le hit più amate dai giocatori stessi che diventano quelle dei supporter e delle tifose. Il testo repeat è obbligatorio in particolare per creare l’atmosfera pre-partita. Come oramai fanno anche i calciatori, ascoltare la musica nel tragitto casa (nel caso dei giocatori ritiro)-stadio è “fondamentale”, un passo da non dimenticare nella scaletta scaramantica. Immaginare che qualche ragazza decida anche di ballare sulle note della sua canzone portafortuna non è un’eresia... Tornando ai passi della giornata di campionato, molte tifose si uniscono in gruppi e pubblicano su facebook frasi portafortuna prima delle gare, dei veri e propri riti da non dimenticare per essere al fianco della squadra amata e aiutarla a raggiungere la vittoria. Forse la differenza tra uomini e donne sta solo nella tipologia di cose scelte: lo stile della canzone, la felpa da indossare, il rito da effettuare. Ma il livello di attenzione che la partita suscita non è diverso, scaramanzia allo stato puro!!! C’è chi ha addirittura l’intimo da vittoria...

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ARBITRI, CHE CONFUSIONE! Carmine Tascone

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ome già anticipato nel numero scorso la partita col Chievo si è rivelata per il Napoli una formalità. Troppo più forte la formazione azzurra per farsi impensierire dai clivensi visti al San Paolo opachi e senza nerbo. Nonostante l’assenza di Cavani gli uomini di Mazzarri hanno portato a termine la missione, a dimostrazione che in campionato il Napoli, qualsiasi squadra schieri, c’è troppa differenza con le altre contendenti. Tre punti essenziali che mancavano agli azzurri da troppo tempo dopo i doppi schiaffi presi contro Juventus e in Europa League col Dnipro. Sul fronte scaligero Corini ci ha messo il suo per agevolare gli azzurri. Dal primo minuto senza Pellissier, Guana e Moscardelli, tre elementi che avrebbero potuto mettere in difficoltà gli azzurri, il Chievo si è mostrato dall’inizio vittima sacrificale. Senza il Matador e con l’attacco che ha fallito diverse opportunità, ci ha pensato Hamsik a togliere le castagne dal fuoco, ovvero uno degli unici due top player della formazione di Mazzarri. Il tecnico è apparso molto nervoso, non è tranquillo, non è quello dell’anno scorso e non vorrei che col passare del tempo trasmettesse nervosismo all’interno dello spogliatoio. La domenica passata ha messo in risalto un grande problema: si è creata grande confusione con l’introduzione dei due arbitri di linea che stanno condizionando le scelte dell’arbitro principale, così come è successo a Catania. Alla sagra degli errori si è aggiunta l’arroganza delle

proteste di calciatori e dirigenti della Juventus, fatto non più tollerabile. Per molto meno Mazzarri spesso ha preso la via degli spogliatoi. Ci deve essere uniformità di giudizio, ma non me la sento di gridare al complotto pro Juve, sono gli arbitri che sono scarsi. E domenica arriva il Torino in piena crisi di identità. Ventura sta commettendo errori, ogni settimana cambia calciatori e le scelte non sono felici. Fa specie vedere un attaccante come Bianchi tristemente in panchina e in campo colleghi non certo alla sua altezza. Forse ancora una volta il tecnico mostra i propri limiti col passaggio nella massima serie. Per il Napoli è una gara abbordabile e domenica sera gli azzurri avranno tre punti in più sulla classifica.

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CALAIÒ, UN ARCIERE PER IL MERCATO

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Marco Martone

ritmi frenetici della stagione, con i turni infrasettimanali di campionato e gli impegni di Europa League, hanno ripresentato per il Napoli il vecchio e mai risolto problema della “rosa lunga”. De Laurentiis aveva promesso una squadra composta di ventitré elementi, capaci di poter competere sulle due competizioni, che poi diventeranno tre con la Coppa Italia, che la formazione azzurra è chiamata a disputare. I fatti, sul campo, stanno dimostrando che qualcosa in più, o se non altro

di diverso, andava fatto. Ed ecco allora che, con largo anticipo, c’è già chi comincia a proiettarsi verso il mercato di gennaio, refugium peccatorum per chi ha fallito la stagione (e non è certo il caso del Napoli), ma anche occasione per fare il definitivo salto di qualità o comunque per puntellare una squadra già competitiva, cosa che la truppa di Mazzarri ha ampiamente dimostrato in questo primo scorcio di campionato. Appare evidente che il reparto dove maggiormente c’è bisogno di intervenire sia quello dell’attacco. Quello che oggi il tecnico di San Vincenzo ha a disposizione, con Cavani, Pandev, Insigne e Vargas, è senza dubbio, assieme a quello dell’Inter, il più forte della serie A. Il punto è che Pandev accusa ogni tanto evidenti cali di condizione, Insigne sta crescendo ma non è ancora Lavezzi e Vargas resta un’incognita, nonostante le sue indiscusse doti tecniche. In questo contesto se Cavani si ferma, come accaduto contro il Chievo, sono dolori. Manca un sostituto del matador, una punta di peso, alla Pampa Sosa per intenderci, in grado di risolvere le questioni più spinose, come riesce ancora a fare Luca Toni, come avrebbe potuto fare Amauri. A gennaio allora sarà il caso di fare un ulteriore sforzo. E l’idea porrebbe essere Emanuele Calaiò. L’arciere è legatissimo a Napoli e ai napoletani, maturo ma non certo vecchio, con la giusta esperienza in serie A, uno che i gol li ha sempre fatti e che sarebbe anche disposto a ricoprire un ruolo da comprimario alle spalle dei titolarissimi. Calaiò al Napoli e Vargas al Siena, in uno scambio di prestiti fino al termine della stagione. Ipotesi praticabile? Perché no! Tutto questo nell’attesa di sapere il destino di Cannavaro e Grava, la cui eventuale squalifica per i fatti legati alla penosa vicenda Gianello, potrebbe indurre la società a cercare almeno un altro difensore.


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LINO D’ANGIÒ: RAZZISMO? NO, INVIDIA

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Max Bonardi

rasformista come Fregoli. Lino D’Angiò, si diverte e fa divertire i napoletani dalla fine degli anni ’90. I suoi personaggi sono diventati cult nel corso della sua carriera. E da qualche anno a questa parte nel suo repertorio sono entrati anche personaggi del Calcio Napoli, due in particolare, forse i più amati: il presidente Aurelio De Laurentiis e l’allenatore Walter Mazzarri. Un modo come un altro per essere vicino alle vicende della sua squadra del cuore. D. Com’è nata l’idea di creare alcuni video musicali sul Napoli Calcio? R. Da tempo partecipo a programmi sportivi con le mie imitazioni. Proprio a “Il bello del calcio” su Canale 21 è nata questa idea. Ho fatto due video musicali, uno sul gol subito a Torino contro la Juventus (lo juventino pijalo), e l’altro un duetto tra De Laurentiis e de Magistris sulla questione stadio (vuò cagnà stu stadio). D. Grande tifoso o sportivo R. Sportivo sereno, seguo il Napoli con affetto, credo in questo gioco e non credo ai complotti. Continuo a vedere il calcio come quando ero ragazzo. Allora giocavo tra amici, ma senza grandi aspirazioni. Piuttosto ho giocato a pallavolo, lì me la cavavo. D. Come giudica le manifestazioni di razzismo antinapoletano. R. Per me è una grandissima, enorme soddisfazione essere napoletano. Vorrei però che tutti i miei concittadini estendessero in tutto questo orgoglio. Siamo talmente enormi come cultura che non possiamo offenderci per un epiteto o un’offesa imbecille. Tutto ciò nasconde una grande invidia. È anche vero che media ingigantiscono e scatta l’effetto emulazione da parte dei protagonisti. D. Imitatore di Mazzarri e De Laurentiis, quale dei due personaggi le dà maggiori soddisfazioni? R. Mazzarri, perché è toscano, ha una capacità comica intrinseca. Vorrebbe dire tante cose, ma non le tira mai fuori. Forse non le può proprio dire. Sembra che non sopporti Vargas e il colmo è la foto che campeggia sulla porta di Castelvolturno con Vargas in primo piano. Mi sa che è una congiura! D. Napoli in Europa, poche soddisfazioni e tanta delusione, è giusto schierare la squadra B R. Se non sbaglio l’anno scorso a causa della Champions lasciammo punti preziosi in campionato. Quest’anno secondo me abbiamo reali possibilità di vincere. Non credo alla lunga alla Juventus, se non c’è capacità di operare sui due fronti è giusto fare una scelta, cosa che la società ha fatto. D. Juventus favorita dagli episodi arbitrali, coincidenze o c’è altro R. Nessun complotto, anni fa era divertente fare le battute sul Milan, ora quelle sulla Juventus si sprecano. Questi sei arbitri fanno una gran confusione se ne mettessero altri cinque facciamo la partita con loro. A proposito di battute, la prima gara giocata dopo la fine dell’ora legale è stata Catania – Juventus. D. La sua graduatoria di fine campionato R. Bando alla scaramanzia non vince la Juventus e neppure l’Inter, vince una squadra con la maglia azzurra ma non è la Lazio.

D. Mazzarri a fine anno fa le valigie o resta R. Se ce la fa a fare le valigie va via. È già stanchissimo, deve trovare qualcuno che gli faccia la valigia. Recentemente ha avuto un calo di zuccheri, così perdere due partite sono caz… amari… D. Un consiglio da dare a De Laurentiis R. Non faccia il film di Natale, compri qualche buon calciatore e faccia un bel regalo ai tifosi per la Befana 1 D. Spesso la vediamo al Collana a seguire le ragazze del 1 Napoli Carpisa Yamamay, qual è il suo giudizio sul calcio femminile R. È molto interessante, è anomalo vedere ragazze in contrasti così duri. Mi incuriosisce e mi piace questa cosa, vorrei che crescesse come fenomeno. Poi il Collana è uno stadio storico, ho tante foto di mio padre che seguiva il Napoli di Vinicio e Pesaola. D. Prossimi appuntamenti dove seguirla R. Faccio una striscia giornaliera televisiva dal titolo “Edizione Stranordinaria” che va in onda su varie emittenti: Sette Gold, Julie Tv, Metropolis, Capri Event. Poi, sono ospite fisso de “Il bello del calcio” in onda tutti i lunedì su Canale 21, un bel programma con ospiti competenti e dove non si assiste a gazzarre. Infine sono in teatro dal 22 novembre al Primo ai Colli Aminei col nuovo spettacolo “Da grande voglio fare il sindaco”. Lino D’Angiò (Napoli, 17 maggio 1967) è un attore napoletano, comico, trasformista e presentatore televisivo italiano. Da anni scrive e conduce programmi televisivi e spettacoli teatrali. Il suo primo programma televisivo di successo è stato “TeleGaribaldi”, condotto tra il 1996 e il 1998 in coppia con Alan De Luca sull’emittente TeleoggiCanale 9, trasmissione cult in Campania che ha lanciato diversi comici partenopei. Dopo la fortunata esperienza di TeleGaribaldi, D’Angiò e De Luca condussero insieme su Telenapoli Canale 34 due edizioni di Avanzi Popolo!, nel 1999 e nel 2000. In seguito, Lino D’Angiò è stato conduttore di altri programmi come “Avanzi Popolo! - The Original” (in onda nel 2001 su Telecapri. “Facciamo... Piazza pulita” con Loredana Lecciso, “Il codice D’Angiò”, “BELL&POK”, “Piacere D’Angiò” e altri. È stato regista, sceneggiatore e attore nel film Non lo sappiamo ancora del 1999. In teatro, ha ottenuto successo con gli spettacoli “Natale in casa Bassolindo” e “Spasso dopo spasso in casa Bassolindo. Altri spettacoli teatrali sono: Il Codice D’Angiò, Faccio... Piazza pulita.


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1972

Francesco Colonnese

Chiedilo a ciccio

ciccio.colonna71@gmail.com

Che ne pensi dell’introduzione dei giudici di porta? Pasquale Zampieri Cardito (Na)

Sono una figura che per prima cosa abbiamo visto in Europa League e sono nati per controllare il cosiddetto gol fantasma. L’esperimento è risultato positivo, da qui introdurli anche nei campionati europei. Tuttavia il loro ruolo si è trasformato. Non possono essere decisivi nelle questioni al di fuori delle loro competenze. Non devono avere troppa importanza e condizionare le scelte dell’arbitro principale.

Esiste davvero la sudditanza psicologica. E in campo si avverte? Girolamo Anchisi - Napoli

Certo. Lo avverti sia se giochi nelle piccole che nelle grandi squadre. Ricordo di aver perso uno scudetto quando giocavo con l’Inter. Il rigore di Ronaldo non fischiato da Ceccarini sanguina ancora. Una cosa è certa la Juventus è quella che esercita maggiore pressione.

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Sei favorevole all’introduzione dell’uso della moviola in campo? Enrico Rossini – S. Maria la Strada (Ce)

Certo, sicuramente aiuta un po’ gli arbitri, riduce, direi, azzera i margini di errore ed è utile in tutti gli episodi controversi. E allora perché non affidarsi alla tecnologia? Mazzarri è troppo sotto stress, che consiglio gli potresti dare? Francesca D’Errico – Pozzuoli (Na)

Lo stress è una condizione normale quando alleni, soprattutto poi una grande squadra. Il suo limite è non saperlo gestire. Che dovrebbero dire i vari Mou e Guardiola? Quando gli obiettivi si alzano lo stress non deve essere un limite ma uno deve essere conscio di essere un grande allenatore e vedere le cose a proprio vantaggio. A inizio stagione avresti puntato sull’Inter? Silvio Stach – Gaeta (Lt)

Sì perché la rosa e il mercato fatto sono all’altezza delle migliori del campionato. C’è poi in panchina Stramaccioni che sta facendo il corso di allenatore con me. È una persona molto preparata, è difficile allenare l’Inter, la piazza nerazzurra mette tanta pressione. Gli faccio i miei complimenti perché la squadra è terza in classifica, e mostra una interessante duttilità tattica.

C’è un allenatore che consiglieresti a De Laurentiis se Mazzarri a fine anno dovesse lasciare? Amalia Petrosino Salerno

Uno alto biondo e con i capelli ricci. Si chiama Francesco Colonnese. Bando agli scherzi Pablo Simeone lo vedo adattissimo per la piazza napoletana. Ha personalità, è bravo, è competente, è argentino e ha il giusto entusiasmo per infiammare il San Paolo. Fa giocare le squadre in modo spumeggiante, basta guardare che sta facendo con l’Atletico Madrid. Sarebbe un grande acquisto.


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MESTO: FINALMENTE A NAPOLI

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Massimo Sparnelli

impegno, la forza e la voglia di superare i propri limiti e centrare gli obiettivi che si prefiggono, a lungo andare ripaga. Soprattutto quando si è dotati di una bravura innata, si deve saperla coltivare con amore e dedizione, affinchè i frutti crescano rigogliosi. Un valoroso esempio che racchiude tutto ciò è il nuovo terzino destro, centrocampista esterno o ala destra della SSCnapoli: Giandomenico Mesto. Di origini pugliesi, classe 1982, scende in campo azzurro con la maglia numero 16. Possiede un buon tiro da lontano. Da sempre uomo spogliatoio, che si suda la maglia fino all’ultimo secondo e che sulla fascia destra può giocarsela con più di un esterno, perché è tra i pochi ad essere in grado di fare sia la fase difensiva che quella offensiva. Mesto muove i primi passi sotto l’ala protettiva del padre Nicola, ex calciatore del Monopoli e del fratello maggiore Ernesto, attuale presidente della società bianco verde. Da quando è entrato a far parte dei grandi club, è passato dalla Reggina 1998-2000 (1 presenza e 0 reti), alla Cremonese 2000-2001 (19 presenze 0 reti), alla Fermana 2001-2002 (31 presenze 6 reti), per ritornare alla Reggina 2002-2007 (137 presenze 1 rete), è stata poi la volta dell’Udinese 2007-2008 (28 presenze 2 reti), del Genoa 2008-2012 (132 presenze 8 reti) per poi approdare a Napoli. Appena arrivato ha dichiarato: “Vestire l’azzurro è il coronamento di un sogno. L’inserimento è stato facile, questo spogliatoio ha grande spessore umano. Ho ritrovato diversi amici di vecchia data: Rosati, Aronica e Donadel. Il pubblico napoletano poi, è conosciuto nel mondo per l’entusiasmo e il calore

che trasmette ai propri calciatori e adesso che l’ho provato in prima persona, non posso far altro che confermare”. La fortuna di Mesto è stata anche quella di avere da sempre una grande famiglia alle spalle, che lo ha supportato nelle varie fasi e scelte della sua vita. Poi un giorno, ad una festa a Reggio Calabria conobbe l’attuale moglie, che ha conquistato con tanto lavoro prima di farla sua, Ed anche la signora Mesto, la bella e simpatica showgirl Sara Facciolini (affianca Carlo Conti nel quiz “L’Eredità”), oggi dice di trovarsi molto bene a Napoli, che i napoletani sono accoglienti e generosi, e che in città c’è tanto sole, che effonde allegria e gioia: “Ad essere sincera? Speravo proprio nel Napoli”. Del mister dice: “Gli esterni sono sempre stati fondamentali per il gioco di Mazzarri. Al di là del rapporto calcistico, ho sempre avuto rispetto nei sui confronti e non posso che ringraziarlo. Edi, invece, è uno dei più forti giocatori di sempre, sono orgoglioso di giocare con lui. Per quanto riguarda la squadra, sappiamo benissimo quali sono i nostri pregi e difetti. In settimana, insieme al mister, lavoriamo sodo, cerchiamo di recuperare energie e correggere i difetti”. Da avversario, ho sempre riscontrato la forza del Napoli, venire al San Paolo ed affrontare gli azzurri è sempre stato un compito arduo, per tutti.” Il Napoli negli ultimi anni ha dimostrato di essere un grande club, ed è anche per questo che il centrocampista è fiero di es- 1 sere arrivato in una squadra che lotta per grandi traguardi. Da- 3 rà sempre il suo contributo per il sostegno e la vittoria della squadra e quindi non ci resta che augurargli che la sua permanenza in azzurro sia lunga e inarrestabile.

LA SCHEDA

Giandomenico Mesto (Monopoli, 25 maggio 1982) è un calciatore italiano, centrocampista del Napoli. Dal 27 maggio 2007 è cittadino onorario della città di Reggio Calabria. Figlio d'arte, inizia a dare i primi calci in società monopolitane ma, ben presto, approda nel settore giovanile amaranto e con la maglia della Reggina esordisce in Serie B a 17 anni. Nell’estate del 2000 viene ceduto in prestito alla Cremonese, dove rimane per una stagione. L’anno successivo è titolare nella Fermana, dove sigla il suo primo gol da professionista. Rientrato nelle file degli amaranto esordisce in serie A il 27 ottobre 2002 in Reggina-Torino 2-1 e, con mister Walter Mazzarri, indossa anche la fascia di capitano della squadra calabrese. Nel luglio del 2007 è all’Udinese dove resta per una stagione per poi essere ceduto al Genoa in comproprietà. In rossoblù resta per cinque stagioni, cambia ruolo (esterno alto), e si scopre goleador. Nel 2009 a fine stagione sul suo score ci sono ben cinque gol all’attivo. Suo è anche il primo gol del Genoa nella stagione 2010-2011 e nel torneo successivo diventa vice capitano. Da agosto è al Napoli.


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TUTTI PER UNO

UNA PER TUTTI

La radio più azzurra d’Italia RADIO UFFICIALE

RADIOCRONACA IN DIRETTA ESCLUSIVA DI TUTTE LE PARTITE DEL NAPOLI. INTERVISTE AI PROTAGONISTI AZZURRI. COMMENTI DEI MIGLIORI OPINIONISTI.


Giandomenico Mesto

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FOTOAGENZIA MOSCA


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A VOI LA PES, IO AMO IL SUPER SANTOS Playstation di nuova generazione, l’antitesi del pallone

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Bruno Marra

na volta eravamo tutti figli di Bearzot. Oggi siamo tutti figli di PES. Che non è un allenatore esotico, né uno poeta latino americano e neppure un Dio greco. PES è l’acronimo di Play Evolution Soccer, la versione evoluta della Playstation, che in realtà di evoluto ha ben poco. Semmai contiene i germi di una involuzione dilagante che trascina le nuove generazioni a stravaccarsi sul divano, smanettare con la consolle e costruirsi solide basi per un futuro sedentario ad alto tasso di colesterolo. Ci hanno fatto pure una canzone che è diventata il cult dell’estate: “sto lontano dallo stress, fumo un po’ e dopo gioco a PES”. Forse staranno anche lontani dallo stress, ma sembrano vicinissimi a un baratro di graduale decerebralizzazione collettiva. Un mondo totalmente virtuale in cui i calciatori sono riprodotti fedelmente nelle movenze e anche nel viso. E colui che gioca si identifica totalmente nel suo campione preferito, facendo gol, prodezze e peripezie strepitose senza muovere il culo di un centimetro. Più comodo di così si muore. Appunto. E noi, noi che dobbiamo dire. Noi che passavamo le giornate desiderando un pallone, il mitico, irraggiungibile, unico Super Santos, che solo a pronunciarlo mette i brividi. Ch’amma fa con ‘sta consolle. A noi l’unica cosa che ci consolava è prendere quell’oggetto del desiderio, arancione con filettature nere. Era un cerimoniale. Si cominciava dalla colletta. Cento lire

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per ciascuno, i più generosi 200 lire, per “apparare” la cifra. I più ricchi cacciavano i soldi di carta e con mille lire si compravano pallone, rispetto imperituro e il posto da titolare inamovibile. E con quella palla magica tra le mani eravamo i Signori del Calcio meglio di Sky. I più arditi facevano filone a scuola. Gli zaini non servivano per portare i libri, ma per costruire i pali. Sette passi uno dall’altro, perché: ‘a port è sett’ metri! E vai così. Palla al centro, “miez a via”, senza timore e senza arbitro, così, rispetto a oggi, non si sapeva manco chi vinceva. Tornavamo a casa fradici di sudore, ma carichi di soddisfazione. Botte, calci, mazzate, corse infinite. Gol più belli di quelli di Serie A. E per i pomeriggi lunghi senza riflettori, il buio si batteva con “chi segna vince”. La mettevi dentro, tornava la luce e tutti giù per terra sull’asfalto, uno addosso a un altro, ‘o muntone per festeggiare lo squadrone. Forse PES, nell’aridità dell’acronimo, contiene subliminalmente solo l’incipit di Peste. O forse siamo noi a essere burberi e vecchi. Ma a scanso di equivoci mi tengo a distanza: Sto lontano dalla Pes, gioco solo col Supersantòs! E non c’era bisogno di computer e grafica di alta qualità per assaporare la felicità. Eravamo vicini, a guardarci negli occhi, a parlarci col cuore, con la pioggia o sotto al sole. Perché quelli che il calcio lo hanno vissuto sull’asfalto e con passione, 1 9 hanno un solo Dio. IL SUPER SANTOS: ‘O PALLONE!

AZZURRO A SCUOLA TESTA ALTA E AMARO IN BOCCA

orino, 20 ottobre 2012, alle 18.00 era in programma Juventus Napoli, non una semplice partita di calcio, ma bensì una battaglia che contrappone due popoli completamente diversi, accomunati solo da un’accesissima rivalità che continua da decenni. Quest’anno però la supersfida ha avuto un altro sapore, sapore di scudetto, poiché i grandi “colossi” di Milano sono in crisi, l’Inter è a 4 punti di distanza dal Napoli e il Milan, a causa di fratture societarie e di un mercato a dir poco deludente, naviga nei bassi fondi della classifica. La squadra partenopea si è trovata quindi a essere, quasi indisturbata, la seconda della classe, a pari punti con i campioni in carica della Juventus. La sfida tra le due squadre non è mai stata così elettrica. Dalle quattro del pomeriggio Napoli è una città fantasma, le strade vuote, i negozi chiusi, oggi si gioca, oggi non c’è una semplice partita di calcio. Alle 18 l’arbitro Damato fischia l’inizio, lo Juventus Stadium è stracolmo, l’atmosfera è infuocata. Si gioca una partita a scacchi, tatticamente quasi perfetta, dove le due squadre si annullano grazie alle rispettive difese organizzate, lo spettacolo non è dei migliori, e la partita sembra destinata allo 0-0 ma come spesso accade nel calcio il risultato è deciso

da episodi, un calcio d’angolo e una girata del giovanissimo Pogba da manuale del calcio portano la Juve sul 2-0. Mazzarri prova a giocarsi la carta Insigne che nonostante la sua velocità non riesce ad aprire spazi nel muro difensivo come avrebbe dovuto fare Cavani o il fuori tono Pandev. È andata così, Damato fischia la fine, e nonostante il fairplay in campo che aveva caratterizzato i 90 minuti, il pubblico dello Juventus Stadium infierisce sugli sconfitti infangando l’inno napoletano ”O’surdato ‘nnammurato” ed sibendo striscioni a sfondo razzista come “Vesuvio lavali”. Come al solito non è una semplice partita di calcio, episodi del genere con il calcio hanno ben poco a che fare. La squadra partenopea, nonostante la pesante sconfitta incassata, sia sul piano del risultato sia su quello della classifica, (poiché l’Inter e la Lazio vincendo si sono portati a -1) ha giocato un’ottima partita nella quale sono mancate però le iniziative dei singoli. Si sente la mancanza di un importante investimento sul mercato, ma nonostante ciò il Napoli ha dimostrato ancora una volta di poter competere con chiunque e di essere una squadra in crescita sempre pronta a sorprendere. Gian Andrea Esposito IV G Liceo G. Mercalli Napoli


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NAPOLI - CHIEVO: 1-0

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SENZA CAVANI CI PENSA HAMSIK

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1972

ATALANTA - NAPOLI: 1-0

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TANTI TIRI MA NON SI PASSA

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1972

VOLANO LAZIO E INTER, UDINE AFFANNA Gruppo A Liverpool

Gruppo B 6

Gruppo C

Gruppo D

Gruppo E

Gruppo F

A. Madrid

9

Fenerbahce

7

Newcastle

7

Steaua Bucarest

7

Anzhi Makhachkala 4

Viktoria Plzen

6

O. Marsiglia

4

Bordeaux

4

FC Copenaghen

4

UDINESE

4

Académica de Coimbra 1 Borussia M.

4

Club Brugge

3

Molde

3

BSC Young Boys

3

H. Tel-Aviv

1

Marítimo

2

Stoccarda

2

1

AEL Limassol

Dnipro

9

PSV Eindhoven

4

NAPOLI

3

AIK Solna Gruppo G

2 6

Gruppo H

Gruppo I

Gruppo J

Gruppo K

RC Genk

7

INTER

7

Olympique Lione

9

LAZIO

5

Metalist Kharkiv

Videoton

6

Rubin Kazan

7

Sparta Praga

6

NK Maribor

4

Basilea

2

Neftchi Baku PFC

1

Hapoel Kiryat Shmona 1

Tottenham

Sporting Lisbona

1

Partizan Belgrado 1

A. Bilbao

Panathinaikos

1

Gruppo L 7

Hannover 96

7

Bayer Leverkusen 7

Levante

6

3

Rosenborg

3

FC Twente

2

2

Rapid Vienna

0

Helsingborgs

1

20 settembre NAPOLI - AIK SOLNA 4-0

4 ottobre PSV EINDHOVEN - NAPOLI 3-0

25 ottobre DNIPRO - NAPOLI 3-1

22 novembre AIK SOLNA - NAPOLI

6 dicembre NAPOLI - PSV EINDHOVEN

8 novembre NAPOLI - DNIPRO

PROSSIMO APPUNTAMENTO 8 NOVEMBRE 2012 ALLE ORE 19

VS.

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4 NOVEMBRE 2012

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1972

SOLO GLI ALLIEVI PERDONO COLPI Attilio Marchionne

P

rosegue il momento d’oro di Primavera e Giovanissimi del Napoli. Entrambe le squadre hanno fatto la voce grossa in trasferta e si confermano in vetta alle rispettive classifiche. Ancora un passo falso degli Allievi che hanno perso ancora terreno rispetto alla Lazio, ora a 10 punti di distanza.

PRIMAVERA

risultati 8ª andata girone C

Bari

- Ascoli

1-2

Catania

- Pescara

2-1

J. Stabia - Roma

0-0

Lazio

- Crotone

3-0

Reggina

- Lanciano 3-1

Ternana

- Palermo

1-2

Vicenza

- Napoli

1-4

SQUADRA

Pt.

Napoli Lazio Palermo Roma Juve Stabia Reggina Ascoli Catania Pescara Vicenza Crotone Bari Lanciano Ternana

18 17 15 14 14 12 11 10 10 6 6 6 4 3

Pareggio e sesto posto in classifica per i ragazzi di Muro che non sono riusciti a superare in casa – è finita 0-0 - sul terreno del “Kennedy” la formazione della Juve Stabia. Un primo tempo molto equilibrato per una partita spigolosa e aggressiva con la formazione ospite ben messa in campo da Gargiulo che ha imbrigliato bene gli azzurrini. Poi l’inserimento nel Napoli di Setola e qualche occasione in più per la squadra di casa. A cui è seguito un secondo tempo condizionato dall’espulsione di Fabrizio De Simone per qualche parola di troppo rivolta all’arbitro, quando il Napoli in 10, si è dovuto compattare per difendersi dai contropiede. Tatticamente gli azzurri sono apparsi più equilibrati in inferiorità numerica ma non sono riusciti a incidere. Senza grandi occasioni né da una parte né dall’altra, il match è scivolato verso il fischio finale sul risultato di 0-0. Prossimo turno: 4/11 Ascoli - Napoli

GIOVANISSIMI NAZIONALI risultati 7ª andata girone H

Catania

- V. Lamezia 4-1

Crotone

- Catanzaro 0-0

SQUADRA

G.

V.

7 7 8 7 8 8 8 7 8 7 7 8 8 8

6 5 4 4 3 4 3 2 3 1 2 1 1 1

N.

P.

0 2 3 2 5 0 2 4 1 3 0 3 1 0

1 0 1 1 0 4 3 1 4 3 5 4 6 7

GF

GS

20 20 12 15 15 15 12 8 11 5 12 8 11 10

8 4 7 7 10 14 15 7 12 10 18 19 25 19

ALLIEVI NAZIONALI risultati 7ª andata girone C

Bari

- Lazio

0-3

Catania

- Ascoli

3-0

Crotone

- Ternana

2-1

Vicenza

- Palermo

3-1

Napoli

- J. Stabia

0-0

Reggina

- Roma

1-3

Lanciano - Pescara

Pt.

G.

V.

N.

P.

Napoli

18

6

6

0

0

0-3 GF

GS

16

2

Catania

14

6

4

2

0

11

2

Reggina

14

6

4

2

0

10

4

Palermo

12

6

4

0

2

14

3

Hinterreggio

10

7

3

1

3

8

9

Salernitana

10

7

3

1

3

6

9

Nocerina

9

6

3

0

3

9

9

Crotone

8

6

2

2

2

5

5

Hinterreggio - Palermo

0-2

Paganese

8

7

2

2

3

8

10

M. Franca - Napoli

1-6

M. Franca

7

7

2

1

4

8

17

Salernitana - Nocerina 1-0

Trapani

4

6

0

4

2

3

7

- Paganese 1-1

Catanzaro

4

7

1

1

5

3

9

Squadra in riposo: Reggina

V. Lamezia

0

7

0

0

7

3

18

Trapani

Colpaccio esterno del Napoli sul campo del Vicenza e azzurrini sempre in vetta e vincenti in trasferta, tranne che a Pescara. Ottimo approccio alla gara del Napoli che dopo un quarto d’ora conduceva già con il risultato di 2-0 (Palmiero e Insigne jr.). Il Vicenza subisce il colpo ma riesce a organizzarsi per produrre una reazione: al 40’ Vendemmiato di testa accorcia le distanze. Nella ripresa i ritmi sono più bassi rispetto alla prima frazione di gioco, Saurini inserisce Scielzo al posto di Tutino, probabilmente stanco anche per le partite disputate con l’Under 17. Al 53’ proprio Scielzo sfiora l’1-3 di testa e al 62’ il Vicenza va vicinissimo al gol del pareggio. Quel frangente ha rappresentato il principale campanello d’allarme per gli azzurrini che al 70’ chiudono il match con il gol di Scielzo e con Novothny nel finale su rigore. Napoli sempre in testa. Prossimo turno: 3/11 Napoli – Reggina SQUADRA

Pt.

Lazio Roma Catania Palermo Vicenza Napoli Ternana Pescara Crotone Juve Stabia Reggina Ascoli Bari Lanciano

21 19 12 12 12 11 10 8 8 7 6 5 2 1

G.

7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7 7

V.

7 6 3 4 3 3 3 2 2 1 1 1 0 0

N.

0 1 3 0 3 2 1 2 2 4 3 2 2 1

P.

0 0 1 3 1 2 3 3 3 2 3 4 5 6

GF

GS

22 23 15 18 11 11 16 13 9 8 13 7 8 4

7 6 7 11 5 10 13 15 19 16 17 14 17 21

Altro risultato positivo per la “Sugnizzeria” partenopea. I Giovanissimi Nazionali di Liguori hanno infatti “passeggiato” sui pari categoria del Martina Franca. Al Campo Sportivo “San Francesco de Geronimo” gli azzurrini si sono imposti per 61 sugli avversari, grazie alle marcature di Natale (al 3’ del p.t.), Negro (al 7’ del p.t.), Rivelli (al 14’ e al 31’ del p.t.), Mattera (al 22’ del p.t.) e Otranto (al 10’ del s.t.). Per il Martina Franca è invece andato a segno Celini. Una vittoria che ha permesso al Napoli di allungare in classifica sulla Reggina ferma per il riposo, ma non sul Catania, ancora a 4 punti di distanza. Gli etnei hanno fatto la voce grossa col Vigor Lamezia. È finita 4-1 per i siciliani che sembrano la formazione più in grado di fronteggiare la capolista. E domenica c’è il derby con la Salernitana. Prossimo turno: 4/11 Napoli - Salernitana

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1972

2012 40 anni di passione negli stadi CLUB NAPOLI PALMANOVA

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Salvatore Longobardi (Tesoriere AINC)

a storia del Club Napoli Palmanova inizia poco più di un mese fa, il 23 settembre 2012 nel piccolo centro di circa 5000 abitanti situato nella bassa friulana a 19 chilometri da Udine. L’attuale presidente Corrado Foschi incontra in un bar, covo di tifosi interisti, dove trasmettevano le partite del Napoli in serie C, don Tonino, classe 1933, napoletano doc, e la passione di una vita per il Napoli. Entrambi reduci dalle delusioni e sfottuti dai tifosi avversari, una volta il Napoli in serie A, maturarono l’idea di costituire un club sulla spinta della proposta del gestore del bar Antonio Di Taranto, sfrattando i tifosi nerazzurri. Detto fatto, d’accordo con don Tonino l’idea prese corpo ed ecco il club che attualmente associa ben 56 soci con la speranza di raddoppiarli entro il mese di febbraio quando il Napoli arriverà a Udine per la partita con l’Udinese. In quella occasione è in programma l’inaugurazione ufficiale, sperando di poter avere come testimonial qualche calciatore azzurro. Intanto si stanno organizzando le trasferte di Bergamo, Genova, Milano, Verona, Bologna e chiaramente Udine.

Il club si chiama Bar Italia Palmanova, dove viene messa a disposizione una sala con maxi schermo, che è diventata anche angolo di aggregazione tra i soci e le rispettive famiglie per trascorrere qualche momento di spensieratezza. Lo scopo del club è quello di accettare in ogni parte e a ogni effetto per sé che per i propri soci le norme che regolano l’Ainc. Altresì il club ha carattere esclusivamente sportivo-culturale e finalità di supporter della squadra del Napoli. CONSIGLIO DIRETTIVO Presidente onorario: Presidente: Vicepresidente: Segretario tesoriere: Direttore sportivo: Consiglieri:

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AZIONE IT DER A FE SSOCIAZI L

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ADRE CALCI QU O I S POLI CLUB

SOSTENITO NA IA ITALIANA R

1972

Calcio femminile

4 NOVEMBRE 2012

CARPISA: BUNKER COLLANA

C

he il calendario non fosse agevole per una neo promossa lo si sapeva già. Ma il Napoli Calcio Femminile Carpisa Yamamay, nonostante questo, e soprattutto nonostante le numerose assenze, determinate da una serie di infortuni a catena, può dirsi soddisfatta di questi primi due mesi di stagione. Cinque punti in classifica, frutto di una vittoria e due pareggi (sempre tra le mura amiche) e il nono posto in classifica, lontani dalla zona play out , rappresentano un buon punto di partenza per la squadra di Marino. Fuori casa le “tartarughi-

3 0

ne” non hanno raccolto finora un solo punto, ma hanno incontrato Torres, Brescia e Mozzecane, tutte corazzate d’alta classifica. Le prime due, anche quest’anno in lotta per lo scudetto e rispettivamente vincitrici, la prima degli ultimi 4 campionati, la seconda, regina del mercato e detentrice della coppa Italia, proprio contro le azzurre napoletane, sorpresa della competizione nella passata stagione. Il Mozzecane, poi, naviga da sempre nelle zone altre della classifica del massimo campionato femminile. Dunque, sulla carta le tre sconfitte potevano esserci. Il Collana, poi, si è dimostrato fortezza inespugnabile. In tutte le gare disputate al Vomero, compresa l’amichevole con il Paris Saint Germain, valida come primo Torneo Città di Napoli, e vinta con il risultato di 2 a 1. Capitan Esposito e compagne hanno entusiasmato coinvolgendo sempre il pubblico presente. Insomma, le azzurre di Carlino e Marino hanno raggiunto un primo grosso risultato. Dopo diversi anni di purgatorio fuori città sono entrate nel cuore dei tifosi napoletani. L’ingresso gratuito sulle gradinate del Collana, i numerosi eventi organizzati collateralmente a ogni gara e la presenza di donne, giovani e bambini rappresentano una novità sportiva importante per la città partenopea. Infine , e non è cosa da poco,la scuola calcio femminile e l’intero settore giovanile crescono di giorno in giorno. Sono infatti circa 200 le bambine e le giovani che finalmente adesso a Napoli possono praticare lo sport più seguito e giocato al mondo. Questa è la più grande vittoria.

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