Cuore Azzurro N. 74 - 15 novembre 2012

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COPIA OMAGGIO

PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO VII N. 74 - 17 NOVEMBRE 2012

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Magazine

Gaetano Musella: Balo, Mazzarri ti aspetta Napoli - Milan: la sfida degli anni ’80

L’ESORCISTA


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17 NOVEMBRE 2012

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OCCHIO ALL’ORGOGLIO DEL DIAVOLO

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Max Bonardi

n Napoli che fa palpitare, chiude una settimana dove ha visto le streghe, e si appresta a confrontarsi con quelli che sono i resti del Milan, prima di provare a chiudere la pratica qualificazione al turno successivo di Europa League giovedì prossimo in Svezia. Azzurri che sono stati a un passo dalla crisi – sull’1-2 con gli ucraini del Dnipro il pubblico del San Paolo ha cominciato a fischiare, fatto eccezionale nell’era De Laurentiis – che venivano da una settimana dove a tenere banco erano state le condizioni di salute di Mazzarri ma con la squadra fisicamente a pezzi, ma che grazie all’abilità tecnica della rosa disposizione dell’allenatore, di qualche scelta azzeccata di quest’ultimo, e perché no con un bel colpo di fortuna, biglietto da visita del presidente, si sono risollevati dopo i risultati balbettanti successivi alla sconfitta amara con la Juventus. È sembrato che la squadra, sulla spinta emotiva dell’interesse intorno a Mazzarri, si sia nuovamente ricompattata, anche dopo qualche rimbrotto da parte del tecnico di San Vincenzo e abbia ritrovato magicamente meccanismi appannati spinta da un Cavani formato marziano. Per il Matador vanno

ricordati i 4 gol segnati con gli ucraini e la rete della riscossa (2-2) contro il Genova. In questi frangenti Cavani è sembrato appartenere a un altro pianeta, corse irrefrenabili, forza fisica, potenza esplosiva, resistenza infinita, insomma un vero extra terrestre. Ne sanno qualcosa i poveri derelitti difensori che hanno incrociato l’uruguagio in questa fase della stagione. Un giocatore ormai stabilmente tra i primi tre attaccanti al mondo, di cui già si fantasticano cifre per portarlo via al Napoli. A questo punto credo che solo i risultati lo potranno tenere legato alla maglia azzurra, anche se De Laurentiis farà valere sino alla fine contratto e soprattutto clausola rescissoria. Ma per ora non è il caso di fantasticare, godiamocelo così, poi a giugno si vedrà. Piuttosto sabato c’è una gara importantissima. Al San Paolo arriva il Milan, e che differenza rispetto alle sfide scudetto di fine anni’80. Rossoneri che scontano gli effetti della crisi economica, con il presidente Berlusconi che ha tagliato i fondi e smembrato la squadra. Gara difficilissima proprio perché i calciatori rossoneri vorranno mettere in mostra l’orgoglio del Diavolo.

Osservatorio arbitrale

CLASSIFICA DI SERIE A 2012/2013

ALIBI IN PANCHINA 2

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Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)

isola che non c’è è la più che famosa canzone di Bennato, che fantasticava un mondo senza violenza e altro. E se profanando, mutuassimo questa stessa canzone nel mondo del calcio? Mi spiego: se si facesse uno sforzo comune per far rientrare il calcio nel giusto alveo? E di conseguenza arbitri che possano rientrare formalmente nel dilettantismo più aulico del termine, pur mantenendo la loro retribuzione? Arbitri cioè che non siano a tutti i costi protagonisti di un calcio planetario, ma ridimensionati a protagonisti di una sfida finalizzata a rendere più neutrale possibile, il relativo risultato? La verità è che rispetto a non molto tempo fa (10 anni circa), si arbitrava in maniera diversa, e cioè con meno tecnologia e dunque con meno pressioni. Oggi con la vivisezione che viene fatta circa ogni dubbio errore arbitrale, si dirige una gara sicuramente condizionati nel tentare di sbagliare il meno possibile, e dunque finendo per sbagliare di più. È al fine vero che tutto ciò non ha aiutato gli arbitri, ma sta finendo per aiutare parte di un’altra categoria, quella di certi allenatori, che cavalcano gli errori arbitrali (evidenti), così da ingigantire i loro alibi per le sconfitte subite. Si dirà, che fare? La medicina è sempre la stessa: riappropriarsi di quella cultura dilettantistica da parte di tutti gli addetti ai lavori, pur vivendo un palcoscenico professionistico: inculcare agli addetti ai lavori già dai settori giovanili che il calcio può, e non deve essere a tutti i costi un lavoro per il proprio futuro. E agli arbitri? Aiutarli a comprendere che alla fine sono dei “primus inter pares”, e che arbitrare un giorno al S. Paolo davanti a 80.000 persone, può essere sì, un punto di arrivo ma soprattutto con se stessi, e cioè per avere speso una vita a favore dello sport, ed essere “invidiati” per aver consumato negli anni un’adrenalina che gli altri non hanno avuto la possibilità di avere mai.

SQUADRA

JUVENTUS INTER NAPOLI FIORENTINA LAZIO ATALANTA (–2) ROMA CATANIA PARMA UDINESE CAGLIARI TORINO (–1) MILAN PALERMO CHIEVO PESCARA SAMPDORIA (–1) GENOA BOLOGNA SIENA (–6)

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31 27 26 24 22 18 17 16 16 15 15 14 14 11 11 11 10 9 8 7

12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12

10 9 8 7 7 6 5 4 4 3 4 3 4 2 3 3 3 2 2 3

1 0 2 3 1 2 2 4 4 6 3 6 2 5 2 2 2 3 2 4

1 3 2 2 4 4 5 4 4 3 5 3 6 5 7 7 7 7 8 5

29 24 20 19 19 13 25 15 14 16 11 13 18 11 12 9 13 12 12 12

9 13 9 9 17 15 23 16 16 18 14 10 16 17 23 23 18 19 18 14

1 3 ª G I O R N ATA

1 4 ª G I O R N ATA

17-18-19 NOVEMBRE 2012 JUVENTUS - LAZIO NAPOLI - MILAN BOLOGNA - PALERMO CATANIA - CHIEVO FIORENTINA - ATALANTA INTER - CAGLIARI SIENA - PESCARA UDINESE - PARMA SAMPDORIA - GENOA ROMA - TORINO

24-25-26-27 NOVEMBRE 2012 PALERMO - CATANIA ATALANTA - GENOA CHIEVO - SIENA PESCARA - ROMA SAMPDORIA - BOLOGNA TORINO - FIORENTINA MILAN - JUVENTUS CAGLIARI - NAPOLI PARMA - INTER LAZIO - UDINESE


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Il Milan “ammappuciato” di questi tempi rossoneri poco allegri, di nome e di fatto, sembra presentarsi nell’anticipo serale del sabato al San Paolo come vittima sacrificale di un Napoli risorto dalle ceneri di un periodo grigio e ridiventato macchina da guerra e di spettacolo. Reduce da due clamorose rimonte a suon di gol, in Europa e in campionato, con Mazzarri che torna a togliersi la giacca nell’eccitazione delle nuove imprese, e i giocatori corrono ad abbracciarlo, il Napoli dovrebbe vivere una serata di grande ottimismo a Fuorigrotta, rilanciato verso il secondo posto (l’Inter a -1) nel rinnovato abbraccio dei tifosi che non avevano considerato granché la sofferenza degli azzurri nelle ultime esibizioni. Fermo Pandev, non solo per la caviglia dolorante, Insigne si inserisce a buon diritto nel nuovo terzetto dei tenori, accanto a Cavani e Hamsik che hanno rimesso in moto il turbo-Napoli. Ma si affaccia al proscenio anche Mesto, considerata la stanchezza di Maggio, alternativa valida all’azzurro di Mazzarri e Prandelli, buona corsa sulla fascia destra, eccellente la “carezza” dei cross a rientrare. Ma attenzione al Milan che viene dato per morto. Perché se Pato non è più Pato, e gli va male persino dal dischetto, la squadra ha orgoglio, forse non ha energie ma non viene a Napoli a fare passerella, qualcosa vorrà tirare fuori perché il vecchio padrone pretende e il suo grosso scudiero calvo ha fatto sentire la sua voce. Non è da Milan questo Milan e deve darsi una regolata, altrimenti molte teste cadranno e molti premi verranno ritirati. Per giunta questa partita di Napoli precede lo scontro con la Juventus a San Siro dove s’è ormai spento il ricordo del gol-non gol di Muntari perché è cominciata un’altra storia che esclude il Milan dal gruppo dei protagonisti. Il Milan degli attuali patimenti starà pensando se è più difficile questa trasferta di Napoli o la successiva sfida “appannata” con la Juventus. Ma farà bene a non pensare e a giocare. Il Napoli che dal gioco magistrale del nuovo terzetto dei tenori trae la forza suprema di ribaltare risultati e riprendersi il credito che aveva perduto non perdonerà perché questo è il momento caldo. Contro il Milan non può fallire e non può fallire contro una delle difese più perforate del campionato, al buio dopo avere perduto il faro di Thiago Silva e senza più quel pungiglione svedese all’attacco che risolveva ogni crisi. Un Napoli convinto, equilibrato, veloce potrà mettere al tappeto il Milan squinternato di questa stagione. Sono tornati il carattere e il cuore, è tornata la zona-Mazzarri, ma per piacere contro il Milan niente scherzi, niente partita a handicap e rimonte da infarto. Andiamo lisci. Andiamo subito in gol.

Sede legale: Corso Novara, 5 ­ Napoli Anno VII ­ n° 74 ­ 17 novembre 2012 Direttore responsabile: Saverio Passaretti Coordinatore giornalistico: Max Bonardi hanno collaborato: Sergio Curcio, Maurizio de Giovanni, Paolo del Va­ glio, Francesca Fortunato, Giuseppe Gargiulo, Salvatore Longobardi, Attilio Marchionne, Bruno Marra, Marco Martone, Adolfo Mollichelli, Giuseppe Piccolo, Massimo Sparnelli, Carmine Tascone Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007 Fotocomposizione e Stampa: Ink & Paper s.r.l. Grafica: Mario Suarez ­ Edito dalla A.I.N.C. chiuso in redazione giovedì 15 novembre 2012 ­ ore 17,00

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UN NAPOLI… RIGENERATO!

di Mimmo Carratelli

ORGANO UFFICIALE DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

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17 NOVEMBRE 2012

Saverio Passaretti (presidente AINC)

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l Napoli che ha dimostrato di essere una grande squadra e che può competere ad alti livelli, esce rigenerato da due incontri entusiasmanti ambedue archiviati con un perentorio 4 -2. Dopo lo sfortunato pareggio a tempo scaduto con uno svarione di Aronica al quale bisogna riconoscere sempre un impeccabile attaccamento ai colori azzurri - giustificarlo è inevitabile – Totò era sinceramente affranto a fine gara. Da quei fischi è scaturita una veemente reazione dei nostri campioni guidati da un formidabile e inimitabile Cavani, il nostro “Matador “ ha letteralmente strabiliato con realizzazioni di qualità a ripetizione. A molti sfugge che la difesa del Napoli è fra le meno battute in campionato e che a sorpresa l’ottimo Gamberini è diventato un pilastro grazie anche alla sua grande esperienza e ha dato a Mazzarri l’opportunità di variare i moduli senza problemi. Il Napoli ha dimostrato di avere due qualità incredibili: lo spirito e la determinazione. Quando riesce a incanalare la partita nel verso giusto, è incredibile. Oltretutto, calciatori come Hamsik e Cavani non ce li ha nessuna altra squadra italiana. Se poi si aggiunge la spavalderia di Lorenzigno il mix è perfetto. Peccato per l’infortunio di Pandev e la squalifica di Behrami, contro il Milan è necessario aumentare la pressione a centrocampo e Mazzarri riproporrà giustamente il duo Inler – Dzemaili, sulla fascia l’ alternativa Mesto ha avuto un buon riscontro senza dimenticare la realizzazione fatta al Marassi con un duetto 3 delizioso con Insigne. La tattica, le variazioni, lasciamole al Mister che ha dimostrato di avere soluzioni diverse e difficilmente errate; anche nella sfida con il Milan saprà riservarci dimostrazione sulle sue indubbie capacità. La tifoseria è pronta, e se a volte è severa, i fischi sono dettati unicamente da uno smisurato amore per la squadra. In questa fase hanno fatto bene ai giocatori, puntuali a farsi perdonare con gli interessi; è questo l’undici che vogliamo in campo. In attesa di rinforzi a gennaio facciamo i nostri migliori auguri a mister Mazzarri. Forza azzurri!!!

LA VIGNETTA DI


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DOPO IL MILAN GITA IN SARDEGNA Sergio Curcio

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i chiedo se sia poi tanto strano che le coronarie di noi tifosi ma anche di Mazzarri siano in costante “pericolo”… Questo Napoli, più che per vizio, sembra avere il gusto sadico di far soffrire i tifosi e se stesso. Ogni partita è vissuta… pericolosamente sul filo del rasoio, basta guardare gli ultimi risultati strappati nei minuti finali con rimonte e sorpassi esaltanti ma sfibranti. Il thrilling è il pane domenicale del Napoli, nel bene – Dnipro e Genoa – come nel male – Torino -. Due punti pesantissimi quelli perduti al San Paolo contro i granata, che costano i 5 punti di ritardo dalla Juve e il secondo posto, ora a un solo punto, a favore dell’Inter. La vittoria di Marassi ha rilanciato speranze e ambizioni, complice la sconfitta dei nerazzurri a Bergamo. Spirito nuovamente combattivo, voglia – vista per davvero – di vincere contro tutti e tutto e, finalmente, ritocco al modulo di gioco per aiutare anche qualche elemento non al top della condizione, passando dal 3-4-1-2 a un 4-2-3-1 che ha innescato le capacità di Hamsik, Insigne e Cavani a diventare l’arma letale del gruppo. Stasera sfida insidiosa quante poche contro il diavolo rossonero ormai ridotto da risultati e classifica a un “povero” diavolo. La sconfitta interna contro la Fiorentina, la quarta su sei totali, il 50% delle gare di campionato giocate, ha rimesso Allegri sulla graticola. Dopo il Napoli, il Milan affronterà l’Anderlecht in Champions, gara decisiva per la qualificazione, e poi la Juventus al Meazza. Il tecnico toscano non può più sbagliare 4 e non è detto che lasciando Napoli senza almeno un punto racimolato, il presidente non decida di esonerarlo per dare una scossa a un gruppo privo ormai di tranquillità e lucidità. I problemi societari, inutile negarlo, hanno influito in modo pesante sull’assetto di una squadra che ha perso competitività su tutti i fronti, nazionale ed europeo, ma è fuor di dubbio che le scelte tattiche, i ripensamenti, i continui cambi di modulo e di ruolo a diversi giocatori operati da Allegri hanno privato di un’identità precisa i singoli e il collettivo, rendendo il Milan una specie di cantiere dove però sembrano mancare gli attrezzi (leggi: giocatori, ndr) per costruire qualcosa di solido e tornare nell’elité calcistica. Gli appena 14 punti sin qui raccolti testimoniano di una squadra confusa, discontinua, e soprattutto fragile in difesa e in mezzo al campo. Abbiati sta vivendo una stagione più in scuro che in chiaro e davanti a lui Bonera resta il più affidabile di un reparto che né in Acerbi, né in Zapata ha trovato sostituti appena sufficienti a rimpiazzare il “muro” Tiago Silva. A centrocampo Montolivo fa quel che può in un ruolo che non gli appartiene, mentre il solo Ambrosini, che al San

Paolo non ci sarà, cerca di essere di un qualche aiuto laddove Nocerino, Flammini, De Jong e lo stesso Boateng sono l’ombra dei giocatori un tempo ammirati ed Emanuelson s’è ritagliato uno spazio a destra con la sua buona volontà e poco altro. In attacco Pato è ancora alla ricerca della forma ottimale, il “faraone” El Shaarawy dopo aver tenuto su la baracca sembra ora aver bisogno di rifiatare un po’ – giustamente – mentre Pazzini e Robinho insieme a Bojan vivono paurosi alti e bassi di rendimento. Il Napoli parte favorito, ma attenzione perché Allegri e un Milan all’ultima spiaggia possono disputare una gara di grande orgoglio ma anche di buona tecnica. Occorreranno ritmo e velocità per mettere in difficoltà i rossoneri, ma soprattutto la convinzione e la rabbia agonistica sfoggiate contro Dnipro e Genoa negli ultimi venti minuti. Gli azzurri possono far male ma servirà l’Inler delle geometrie precise, uno Dzemaili più disposto a portare la croce che cantare e due esterni – Maggio e Dossena, Zuniga – capaci di far allargare la difesa rossonera per consentire a Hamsik e insigne di rimpinguare il suo bottino di reti. Dopo 5 giorni ci sarà la trasferta a Stoccolma e un Napoli rigenerato da altri tre punti in campionato potrebbe agguantare già in Svezia la qualificazione europea. Poi, lunedì 26, trasferta a Is Arenas di Quartu Sant’Elena contro il Cagliari del duo Pulga-Lopez. Il tandem di tecnici scelto da Cellino per sostituire Ficcadenti ha veramente dato una svolta positiva ai rossoblù isolani riportandoli con 4 vittoria consecutive in una posizione di classifica assolutamente dignitosa. Il segreto è stato quello di riportare la squadra al 4-31-2 un modulo conosciuto a memoria e che ha riportato Cossu, la mente creativa della squadra, nella posizione a lui più congeniale a ridosso delle punte. Dessena, Conti e Nainggolan formano un centrocampo omogeneo, di buon livello fisico, tecnico e agonistico mentre Pisano e Avelar sugli esterni di difesa spingono senza mai sbilanciarsi eccessivamente. In avanti, Sau e Nené sono il tandem meglio assortito per velocità e senso della rete ma occhio ai vari Ibarbo, Thiago Ribeiro e Pinilla sempre pronti a far valere le non poche capacità in area di rigore. Occorrerà vedere quali scorie fisiche e mentali avrà lasciato la trasferta svedese ma è certo che se gambe e testa degli azzurri gireranno a dovere la sfida in Sardegna potrà portare altro fieno in cascina. Nell’anno del terzo posto, quella della qualificazione in Champions, il Napoli dopo 14 partite aveva 24 punti. Dopo 12 in questa stagione, se ne ritrova 26. Forza, è il momento di osare con un pizzico di spregiudicatezza, con la massima convinzione nei propri mezzi.


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NAPOLI - MILAN

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N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 11 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 24 28 55 85 88

Giocatore MORGAN DE SANCTIS GIANLUCA GRAVA BRUNO UVINI MARCO DONADEL MIGUEL BRITOS SALVATORE ARONICA EDINSON CAVANI ANDREA DOSSENA EDUARDO VARGAS CHRISTIAN MAGGIO OMAR EL KADDOURI HUGO CAMPAGNARO ROBERTO COLOMBO GIANDOMENICO MESTO MAREK HAMSIK JUAN ZUNIGA GORAN PANDEV BLERIM DZEMAILI FEDERICO FERNÁNDEZ ANTONIO ROSATI LORENZO INSIGNE PAOLO CANNAVARO ALESSANDRO GAMBERINI VALON BEHRAMI GOKHAN INLER

Ruolo P D D C D D A D A C C D P C C C A C D P A D D C C

Classe 1977 1977 1991 1983 1985 1978 1987 1981 1989 1982 1990 1980 1975 1982 1987 1985 1983 1986 1989 1983 1991 1981 1981 1985 1984

Naz. Presenze A Gol ITA 12 – ITA – – BRA – – ITA 4 – URU 2 – ITA 5 – URU 10 8 ITA 5 – CIL 6 – ITA 12 1 MAR – – ARG 12 – ITA – – ITA 3 1 SLO 12 5 COL 8 – MAC 10 2 SVI 11 1 ARG 1 – ITA – – ITA 12 2 ITA 11 – ITA 9 – SVI 11 – SVI 12 –

N. 1 2 5 7 8 9 10 11 12 13 15 16 17 18 20 21 22 23 25 28 32 34 76 77 92

Giocatore MARCO AMELIA MATTIA DE SCIGLIO PHILIPPE MEXES ROBSON ROBINHO ANTONIO NOCERINO ALEXANDRE PATO PRINCE BOATENG GIAMPAOLO PAZZINI BAKAJE TRAORE FRANCESCO ACERBI EDDINE MESBAH PIERRE FLAMINI CRISTIAN ZAPATA RICCARDO MONTOLIVO IGNAZIO ABATE KEVIN CONSTANT KRKIC BOJAN MASSIMO AMBROSINI DANIELE BONERA DIEGO EMANUELSON CRISTIAN ABBIATI NIGEL DE JONG MARIO YEPES LUCA ANTONINI STEPHAN EL SHAARAWY

Ruolo P D D A C A C A C D C C D C D C A C D C P C D D A

Classe 1982 1992 1982 1984 1985 1989 1987 1984 1985 1988 1984 1984 1986 1985 1986 1987 1990 1977 1981 1986 1977 1984 1976 1982 1992

Naz. Presenze A Gol ITA 3 – ITA 7 – FRA 6 – BRA 5 – ITA 8 – BRA 4 – GHA 9 – ITA 12 5 MAL 1 – ITA 3 – ALG 1 – FRA 2 – COL 4 – ITA 11 2 ITA 9 – GUI 7 – SPA 9 1 ITA 7 – ITA 9 – OLA 10 1 ITA 9 – OLA 8 1 COL 6 – ITA 5 – ITA 12 8

TROVI ANCHE CUORE AZZURRO NEI SEGUENTI PUNTI VENDITA: EPOMEO: VIA EPOMEO, 35 - NAPOLI CHIAIA: VIA CHIAIA, 49 - NAPOLI LE MAISON DES LUNETTES: VIA CAVALLERIZZA, 24 - NAPOLI UMBERTO I: CORSO UMBERTO I, 76 - NAPOLI CARDUCCI: VIA CARDUCCI, 49 - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE AUCHAN: VIA ARGINE - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE “LE PORTE DI NAPOLI”: AFRAGOLA CENTRO COMMERCIALE QUARTO NUOVO: VIA MASULLO - QUARTO - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE SAN PAOLO: VIA CINTIA FUORIGROTTA - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE IL GOLFO DEI DESIDERI: AFRAGOLA - NAPOLI


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ATTENTI AL MERCATO DI GENNAIO

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Carmine Tascone

iamo tutti felici dopo questa doppia vittoria del Napol i ottenuta entrambe le volte in rimonta. Va detto per onestà che il Napoli non è che abbia giocato bene. Sia in casa col Dnipro, così come a Genova, sono stati incassati gol evitabilissimi. Meno male che ci ha messo lo zampino Mazzarri, utilizzando sull’1-2 in coppa i titolarissimi e rivedendo modulo e uomini a Marassi. D’altra parte Pandev è in difficoltà da almeno 4 partite, e lo stesso Behrami è stato ben sostituito da Inler, Maggio è andato sulla linea dei difensori, Mesto è risultato l’arma in più e Insigne ha mostrato quanto può stare bene in questa squadra. Se a tutto ciò aggiungiamo che Delneri, pur vantando defezioni importanti, ci ha messo del suo, ecco che è spiegata la gara di Marassi. Ma non va dimenticato che è Mazzarri il vero vincitore della doppia sfida. La sua carica di grande motivatore e la personalità di uno che non ci sta a perdere, hanno infuso la squadra di una grande mentalità. Bellissima la scena a fine gara con tutti gli azzurri a festeggiare il tecnico, a dimostrazione che non ci sono frizioni interne e che lui fa benissimo a bacchettarli quando non offrono prestazioni degne della maglia che indossano. In questa atmosfera di serenità piomba a Napoli il Diavolo Milan a caccia di punti per rimpinguare una classifica troppo modesta per il suo blasone. Un detto del calcio, soprattutto nel campionato italiano, racconta che tutte le partite sono difficili, ma in questo caso, visto il momento rossonero, Boateng e com-

pagni non hanno alcuna possibilità di portare a casa un risultato utile, a meno che il Napoli non faccia harakiri di fronte a un avversario in evidente difficoltà. La realtà è che mentre il Napoli è in piena ascesa, il Milan appartiene alla categoria delle nobili decadute. E basta dare uno sguardo alla rosa, sono troppi i calciatori che non sono da Milan. In attesa di conoscere il risultato della gara del San Paolo e soprattutto quella di giovedì prossimo in Europa League contro gli svedesi dell’Aik, ecco che già impazza il totomercato. A tale proposito i fatti parlano chiaro. A gennaio il Napoli, da quando è ritornato in serie A, non ha mai azzeccato un colpo. Questo l’elenco dei calciatori arrivati sotto al Vesuvio nel mercato di riparazione: Santacroce, Navarro, Mannini e Pazienza (20082009), Datolo e Dossena (2009-2010), Ruiz e Massara (20102011) e Vargas e Chavez (2011-2012). Il tutto per un totale di oltre 50 milioni di euro, una cifra esorbitante rispetto al rendimento fornito in campo. E i nomi che sento non è che mi facciano impazzire. Gente come Floccari, Bianchi, Acquafresca, Acquacalda, è meglio che restino alle proprie case. Piuttosto ragioniamo su nomi di gente che davvero serve alla causa azzurra. Per esempio, Immobile, classe ’90, giocatore molto forte, o Matri da prendere magari con la formula del prestito con diritto di riscatto. E con buona pace per Vargas, Dossena e Donadel, ormai al capolinea nella loro avventura napoletana.

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AZZURRO È SOLO CAVANIMANIA in ROSA Francesca Fortunato

Napoli ha un nuovo re: Edinson Cavani. E tante, troppe donne vorrebbero essere “la sua regina”. Non solo gol, non si tratta esclusivamente di tecnica, forza, agilità, bravura. Difende, lavora, si sacrifica per i compagni e da un po’ di tempo inizia a essere un sex symbol. Probabilmente la sua importanza in mezzo al campo lo ha reso ogni giorno più affascinante agli occhi delle ragazze. Facebook è impazzito: ci sono gruppi per lui, donne che aggiungono stati in suo onore, chi si è “sposato” con lui o meglio ha aggiunto il cognome del giocatore al proprio. Il social network ideato da Zuckerberg è uno dei metodi più usati, insieme a twitter, per sentirsi vicini ai propri beniamini. Facebook è il più utilizzato per manifestare affetto e così c’è chi si dichiara impegnato o fidanzato con il Calcio Napoli e chi lo fa inserendo il soprannome o il cognome del Matador Cavani nel suo account. Un amore che cresce di settimana in settimana e viene sancito a suon di gol da parte del numero 7 azzurro. Il nuovo re, il nuovo sogno delle donne napoletane, il migliore amico degli uomini che 8 grazie alle sue gesta provano la gioia della vittoria e vivono

quei momenti di sana follia che solo il calcio sa regalare. Le ultime partite hanno finito col rafforzare ancor di più questo legame e Facebook è diventato “Cavani dipendente”. Non è un amore esclusivamente femminile, va infatti sottolineato che molti uomini lo adorano (calcisticamente parlando), ma per le donne c’è qualcosa di più visto che ogni giorno che passa subiscono maggiormente il suo fascino. Una vera e propria Cavanimania... Saranno le sue origini italiane, i suoi capelli, la sua spontaneità o la sua dolcezza ad attrarre le ragazze (naturalmente il fisico non passa inosservato agli occhi delle giovani campane), ma ora è lui il nuovo sex symbol. In realtà c’è qualcosa di più: la sua dedizione al lavoro, i messaggi che il suo atteggiamento e la sua filosofia di vita hanno che affascina grandi e piccini, uomini e donne. È uno di quei personaggi da prendere a esempio per i bambini, appare leale, sincero e pronto al sacrificio. Attacca, difende, guida i compagni. È tutto questo che amano le donne, forse ad alcune sembra il fidanzato che cercano da sempre. Si disperano gli uomini costretti al continuo paragone...

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17 NOVEMBRE 2012

1972

NAPOLI

COMMISSARIO RICCIARDI

TROPPO DA VICINO

È

Maurizio de Giovanni

chiaro e logico che un allenatore faccia le scelte migliori, in ogni caso. Ciò perché prima di tutto istituzionalmente ne capisce di più di calcio di qualsiasi tifoso, dei dirigenti e di gran parte dei commentatori; in secondo luogo perché le sue sorti professionali sono legate al buon andamento della squadra, sotto il profilo del gioco e dei risultati; in terzo luogo, perché può seguire i suoi atleti giorno per giorno negli allenamenti, osservandone la condizione e lo spirito e cogliendo puntualmente cali di concentrazione o di forma; quarto, perché può avvalersi di medici e preparatori atletici che lo tengono aggiornato sullo stato dei calciatori. Detto questo, al tifoso che paga il biglietto, compra i giornali e si abbona alla televisione resta il diritto pieno di contestare queste scelte, esprimendo, ovviamente con civiltà, il proprio dissenso, soprattutto se i risultati sono al di sotto delle possibilità e delle aspettative. Il tifoso, insomma, è il cliente; e se non è vero che il cliente ha sempre ragione, potrà almeno lamentarsi. L’ottimo Mazzarri, artefice di gran parte delle fortune azzurre dell’ultimo triennio, ha un principio saldo che può tradursi così: io ho undici titolari, che schiererò in qualsiasi caso, in campionato perché in coppa giocheranno gli altri. E ho tre riserve,

una per reparto, che farò entrare in caso di necessità. Gli altri, oltre che in coppa, giocheranno se proprio sarò costretto. Pandev, per esempio, per l’allenatore è un top player; non sarà mai sostituito da un ragazzo che viene dalla B. Maggio è un nazionale; non sarà mai sostituito da un acquisto dell’ultimo minuto. Campagnaro è un titolarissimo; non sarà mai sostituito da un ragazzino argentino che peraltro è un centrale, non un laterale. Il tifoso però vede un Insigne brillante e in condizione, e un macedone balbettante e molle nei contrasti, tanto da farsi male; vede un Mesto che risolve una partita decisamente ingarbugliata, mentre Maggio continua a sbagliare gol facilissimi che in altri tempi e con un’altra condizione avrebbe facilmente insaccato; vede un Fernandez che meriterebbe anche una variazione del modulo difensivo, mentre Campagnaro avrebbe bisogno di tirare un po’ il fiato. Per carità, il torto sarà sicuramente dalla parte del tifoso, e il tecnico avrà tutte le ragioni perché guarda tutto da molto 9 vicino. Sta di fatto che a volte, per guardare troppo da vicino, si perde lo sguardo d’insieme.

E IL DIO THOR CALÒ SUL SAN PAOLO

N

Adolfo Mollichelli

on avevo mai nutrito il minimo dubbio sulla eccezionalità di Cavani che considero tra i primi cinque attaccanti al mondo. Gli fanno buona compagnia, seppur con caratteristiche diverse, il colombiano Falcao (Atletico Madrid), il brasiliano Neymar (Santos), il connazionale uruguaiano Suarez (Liverpool) e l’olandese Van Persie. Ma ciò che in questi ultimi tempi mi sta sorprendendo del Matador è la sua straordinaria forza fisica che mette - continuamente - al servizio dei compagni di squadra. Direte: e i gol che fa? Certo, ci mancherebbe! Ma per chi goleador è nato, quei palloni scaraventati in rete con regolarità mostruosa - per dirla con il grande Totò - sono bazzecole, pinzillacchere, quisquilie. Immagino un Omero contemporaneo, scriverebbe una Napoliade e comincerebbe così: "Narrami o Eupalla / del guerriero churrua / l’ira funesta / che infiniti addusse / lutti ai portieri". In attesa di un nuovo aedo cieco, proviamo a fantasticare noi che abbiamo il dono della vista e quindi ci godiamo le movenze da pantera, le galoppate eleganti, gli assalti crudeli del grande uruguaiano. Con quella faccia un po' così che ci rimanda a Geronimo l'apache e ci ricorda gli zigomi pronunciati del grande Eduardo e

ci spinge a trovare similitudini con personaggi della mitologia nordica. E ci sovviene il dio Thor e va bene che il figlio di Odino aveva capelli rossi ma fa niente. I movimenti del guerriero churrua sono nembi e saette, hanno la cadenza del tuono che avvisava l'approssimarsi di Thor sul suo carro da guerra. Il dio nordico proteggeva gli uomini e il nostro matador protegge i suoi compagni. La similitudine c’è tutta. E vuoi vedere che se Cavani è diventato Thor, Mazzarri è stato il suo Odino? A Palermo Cavani non era così forte, devastante, sicuro della propria forza. La storia del calcio conta numerosi esempi di giocatori esplosi grazie alle intuizioni dei loro allenatori, decisioni che spesso sono semplici da adottare e a volte anche frutto del caso. Cavani ha sempre avuto idee chiare sin da quando mosse i primi passi nel Danubio: matar al arquero (distruggere i portieri avversari). E Mazzarri lo ha messo nella condizione ideale per essere il Rodomonte delle aree di rigore. Ma lui è anche un po' Thor. E allora decide di correre sul suo carro in soccorso dei compagni. E gli avversari sentono tuoni assordanti e vedono nembi e nebbia e nulla più. Poi dalla nuvola esce d'incanto il Thor azzurro. Ma oramai è troppo tardi.


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MUSELLA: BALO, MAZZARRI TI ASPETTA

D

Max Bonardi

i lui tutti raccontano che era genio e sregolatezza. Diciamo che quando Maradona cominciava ad affermarsi con la nazionale argentina, lui era vicino all’esordio in serie A. Perché questo accostamento col grande Diego? Perché per la sua genialità, proprietà di palleggio e fantasia Gaetano Musella è stato un po’ l’antesignano del Puma argentino. E forse per una testa un po’ bislacca non si è potuto permettere le soddisfazioni che il suo talento meritava. D. Che ricordo ha dell’esordio in serie A R. Avevo solo 17 anni, era un Napoli – Bologna, ero spensierato, avevo la sfrontatezza del giovane e non avevo paura di rischiare la giocata. La domenica precedente ero andato in panchina a Vicenza, vedevo gradatamente scoccare il mio momento. L’allenatore era Di Marzio, mi fece giocare dal primo minuto, finì 0-0. A fine gara ricevetti i complimenti dal mister. Ma fu Bruscolotti, da sempre un amico, che mi fu più vicino. D. Ha nostalgia dei tempi della serie A R. Sono passati troppi anni. Certo fa piacere quando mi ricordano per le cose fatte, quando la gente ti riconosce e non ho fatto tanto. Però l’ho fatto nella mia terra e questo dà maggiori soddisfazioni. La difficoltà di allora era sapersi gestire. Mi seguiva mio padre che non mi ha mai ostacolato, oggi con i procuratori è un altro mondo. D. È soddisfatto della sua carriera o avrebbe potuto fare di più R. Avrei potuto certamente fare di più, comunque non mi lamento. Oggi è tutto diverso, vedi giovani che strappano contratti miliardari, sono tutti rispettati e sono personaggi dentro e fuori dal campo. Prendi Balotelli, sono certo che è un bravissimo ragazzo, sa di essere un personaggio, qualsiasi cosa fa viene ingigantita. Magari venisse a Napoli, Mazzarri ha inquadrato Cassano, sono certo ci riuscirebbe anche con Mario. D. Le piace questo Napoli R. Mi piace molto, quando gioca bene, è esaltante, mi diverte. È una squadra che negli ultimi anni ha fatto passi da gigante. I meriti sono di tutti, allenatore in primis. La squadra è cresciuta in consapevolezza, sa di potersela giocare con chiunque. D. Secondo lei c’è qualche segreto R. I calciatori hanno trovato il giusto feeling con ambiente, società e tifosi. Sono tutti bravi ragazzi, e non sempre capita. La marcia in più la dà l’allenatore, trasmette le sue idee che vengono fatte proprie dai calciatori. È riuscito in questo intento.

D. Allora è davvero Mazzarri il vero uomo in più di questa società R. Sì, è un grande lavoratore, non si ferma un attimo, lavora 15 ore. Ha dato un’impronta diversa, è molto rispettato e amato. D. Come si sarebbe visto in questa squadra R. Nel mio classico ruolo di seconda punta. Un giocatore d’attacco alla Insigne, certo la fantasia non mi mancava. D. Un consiglio da dare a un giovane calciatore R. Oltre al talento, che faccia sacrifici. Che riesca a privarsi di qualcosa e soprattutto gli auguro di incontrare gli allenatori giusti. Vedi Insigne, ha incontrato Zeman e ha cambiato vita in sei mesi. D. Che emozione le suscita il Napoli quando lo guarda R. Mi piace vederlo giocare bene, sono tifoso, ma non faccio pazzie particolari. Comunque la maglia az1 zurra è cucita sul mio corpo.

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D. Se dovesse andare via Cavani, chi prenderebbe al suo posto e perché R. Come lui non c’è nessuno, è unico, anzi sono pochissimi, meglio tenerselo. D. Un pronostico: come finisce per il Napoli in campionato ed Europa League R. Con la giusta parsimonia nel turnover può fare bene in entrambe le competizioni. In campionato se la vede con Juve, Inter e Fiorentina, ma può vincere lo scudetto. Nessuno ti regala niente ma la Champions può avvantaggiarlo. Bisogna stare a braccetto con le altre e magari prendere qualche rinforzo giusto a gennaio. Gaetano Musella (Napoli, 22 gennaio 1960) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo attaccante. Cresciuto nelle giovanili del Napoli, esordì in maglia azzurra a gennaio 1978, e poi fu mandato a farsi le ossa in Serie C a Padova nel 1978-1979. La stagione seguente, tornato alla casa madre, entrò stabilmente nel giro della prima squadra e conquistò anche una maglia da titolare nella Nazionale Under-21. L’anno migliore per lui fu quello del 1980-1981, quando il Napoli arrivò a giocarsi lo scudetto, perdendolo nelle ultime giornate. Giocò in azzurro anche la stagione seguente, conquistando un quarto posto in classifica, quindi fu ceduto. Da lì le esperienze col Catanzaro, Bologna, Ischia, Palermo, Juve Stabia e infine il Latina. Ha allenato Sangiuseppese, Puteolana, Sorrento, Casertana, Ercolanese, Sanremese, Isernia e Campobasso.


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Francesco Colonnese

Chiedilo a ciccio

ciccio.colonna71@gmail.com

Nell’ultima settimana abbiamo assistito a un Napoli double face, come lo spieghi? Mattia Federico - San Giorgio a Cremano (Na)

Si è vista la mano dell’allenatore. Stavolta è riuscire a cambiare il corso della partita. È successo sia in Europa League contro il Dnipro, quando con la squadra sotto di un gol e col pubblico che iniziava a mugugnare, ha messo in campo tutti i migliori che aveva in panchina e ha portato a casa il match. Stessa cosa a Genoa, dove un Napoli in difficoltà ha ritrovato smalto grazie alle scelte della panchina, Mesto e Insigne. È la dimostrazione che si possono sparigliare le carte durante il match, addirittura si può cambiare modulo indovinando le mosse giuste. Visto quanto successo a Genova, col Milan, con che schema giocheresti? Vittorio Panico – Massa di Somma (Na)

Riproporrei il 4-2-3-1 che tanto ha fatto bene a Marassi o un 4-4-1-1. Farei riposare Pandev che non mi è sembrato tanto in forma. Di nuovo sulla catena di destra Maggio più basso e Mesto più avanzato. A sinistra credo che rientrerà Zuniga al posto di Dossena. A centrocampo Inler e Dzemaili 1 visto che Behrami è squalificato e davanti Hamsik più cen2 trale, Insigne a sinistra e davanti Cavani. Che poi alla fine sarà lo stesso schema del Milan.

scuto le qualità tecniche. Ciro potrebbe trovare spazio, favorito anche dalla circostanza di conoscere bene il gioco di Insigne. Se fossi Mazzarri punterei su di lui come vice Cavani. Come spieghi il grande silenzio del presidente De Laurentiis? Armando Diciocco – Teano (Ce)

L’impressione è che stia alla finestra a guardare la situazione. È un momento interlocutorio, vuole rendersi conto di che piega può prendere la stagione. Certo la settimana scorsa la situazione ha rischiato di scappargli di mano, col pubblico che pareva in ebollizione. Poi la fortuna lo ha aiutato. C’è poi la situazione di Mazzarri da monitorare, perché secondo me a fine stagione il tecnico andrà via. La Fiorentina può essere un avversario per la Champions, o è solo un fuoco di paglia? Margherita Castillo – Amalfi (Sa)

La Viola lotterà per un posto Champions sino in fondo. Per lo scudetto non la vedo attrezzata, ma se dovesse prendere a gennaio un forte attaccante potrebbe inserirsi nella contesa. È una squadra di qualità, ben costruita, con giocatori che hanno fame chi per un motivo, chi per un altro, guidata da un bravissimo allenatore che ha fatto bene ovunque. Ti aspetti qualcosa dal mercato di gennaio?

A gennaio, essendoci la possibilità, prenderesti Immobile o Matri, e perché? Santina La Rosa - Salerno

Prenderei Immobile, giocatore napoletano che ha motivazioni importanti. Ha più voglia di campo di Matri, di cui non di-

Piero Scicchitano - Avellino

Credo che il Napoli debba prendere un attaccante, dando Vargas in prestito, e un laterale sinistro al posto di Dossena che credo possa andare via. E poi un’alternativa a centrocampo al posto di Donadel.

L’ORA DI INSIGNE È SCOCCATA

E

Marco Martone

adesso eccoli lì, i soliti professionisti dell’”io so sempre tutto”, pronti a giurare che, loro, lo avevano detto che “Insigne è un campione e non farà certo rimpiangere Lavezzi”. Tutti in coro ad accusare Mazzarri perché si affida così poco al talento di Frattamaggiore, gli stessi che avrebbero detto “peste e corna” dell’allenatore, se solo avesse deciso di puntare su Lorenzinho dalla prima giornata, a scapito di Pandev e se le cose non fossero andate poi nel migliore dei modi per la squadra. A voler essere onesti, invece, c’è da dire che l’esplosione così netta che il giocatore sta avendo in queste settimane, non se la poteva immaginare proprio nessuno, forse neanche il diretto interessato, sicuramente non tanti critici e opinionisti. Il passaggio dalla serie B alla serie A non poteva non nascondere insidie. Lo sapeva bene Mazzarri, che lo ha ripetuto più volte nel corso di queste settimane. Il peso specifico della maglia azzurra, poi, per un napoletano, è infinitamente superiore a quello di una formazione di provincia che lotta per la promozione. Elementi che non dovevano e non potevano essere trascurati in sede di scelte tecniche da parte dell’allenatore. La trasformazione del giocatore da promessa del calcio italiano a campione vero sta, però, avvenendo rapidamente ed è sotto

gli occhi di tutti, giocata dopo giocata, dribbling dopo dribbling, gol dopo gol. Che in questo momento della stagione del Napoli sia venuto il momento di Insigne appare dunque evidente, anche in considerazione dell’appannamento che l’attaccante macedone sta avendo da qualche mese a questa parte. L’impressione, quindi, è che già dalle prossime partite, vedi la sfida con il Milan, l’attaccante tascabile che ama esultare alla Del Piero, sarà in campo dal primo minuto. Con Pandev ai box per infortunio e un Vargas sempre più oggetto misterioso, non c’è altra scelta che non affidarsi al nuovo “nino de oro” del calcio partenopeo. Merito di Mazzarri l’aver centellinato le presenze dell’ex pescarese in questa prima parte del campionato. Nel processo di crescita e maturazione di Insigne, il ruolo svolto dall’allenatore sarà decisivo. Non lo dimentichino quelli che oggi rinfacciano a Mazzarri la scarsa “fiducia” nei giovani della rosa e l’attaccamento quasi morboso ai campioni già affermati. Oggi, soprattutto grazie al proprio allenatore, il Napoli può contare su un potenziale fuoriclasse, che non ci metterà molto a dimostrare di poter essere la spalla ideale per quel fenomeno assoluto che risponde al nome di Edinson Cavani.


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NAPOLI - MILAN, LA SFIDA DEGLI ANNI 80 Lotta di classe e sfida geopolitica: il Re, l’Ingegnere e il Cavaliere

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Bruno Marra

uando Raf cantò a Sanremo “cosa resterà degli Anni 80”, avrebbe dovuto certamente menzionare l’epopea di Napoli - Milan. Una sfida che ha rappresentato una vera e propria lotta di classe nell’epoca dell’edonismo e dell’incipiente cambiamento del pallone italiano che stava attraversando la fase transgender della manipolazione sacchiana. LOTTA DI CLASSE - Napoli e Milan in verità non hanno mai avuto una reale e forte rivalità prima degli anni 80. Il Milan storicamente non deteneva il fascino della grande Inter di Herrera, non sprizzava il livore dell’odiata Juve nemica di sempre, non agitava la fiera concorrenza con la Roma per lo scettro di Capitale del Sud. Napoli - Milan diventò un duello acerrimo esattamente dopo l’arrivo di Maradona. E non fu solo dualismo sportivo, bensì lotta di classe, un controluce geopolitico, simmetria di costumi e discrasie ambientali e climatiche. L’INGEGNERE E IL CAVALIERE - Tutto nacque con Diego, appunto. Ferlaino nel 1984 si assicurò il più bello del Reame e nessuno lo sapeva ancora. E fu quello che stimolò la fantasia dell’uomo più ambizioso e luminoso del momento: Silvio Berlusconi. Classica e legittima smania di cupidigia quella del Cavaliere: perché a loro sì e a noi no? E così un giovane e rampante Berlusca scese in campo e introdusse il capitalismo anche nel calcio. E siccome il Napoli aveva colto con Maradona il fiore più bello di sempre, Berlusconi decise di comprare tutto il giardino. Lì nacque il monopolio Milan che aprì lo scenario del calcio miliardario e delle spese folli. Un contraccolpo che stiamo pagando oggi e che lo stesso Berlusconi vive sulla sua pelle come una nemesi inevitabile. Ma al tempo

non bastò fare razzia sul mercato. Il Napoli tenne e lottò fieramente con il Diavolo che faceva pentole e coperchi. Due scuole di pensiero affascinanti e opposte. Il Napoli di Ferlaino era una Società random, che faceva del romanticismo e dell’improvvisazione creativa la sua prerogativa. Il Milan di Berlusconi era algido, calcolatore, pianificava tutto a tavolino. Aveva una rosa che metà bastava a fare due squadre. Re Silvio si mise in testa di fare terra bruciata e comprare tutti i campioni per sé, pur di toglierli agli altri. ANTENNE E CIELO - Il Milan aveva le antenne, la Fininvest, cominciò a produrre soldi nel calcio dalle televisioni. Il calcio diventò marketing e business. Il Napoli aveva il palcoscenico del San Paolo, pieno ogni santissima domenica comandata sull’altare di Diego. Per noi il calcio restò amore e passione. Due vie diametralmente opposte anche in campo. Il Napoli di Bianchi era corsa e sacrificio applicata al genio di Maradona, un sistema solare che ruotava intorno al Sole. Il 1 Milan di Sacchi era schemi, numeri e fredda tattica, infarcita 3 da grandissimi campioni. Il Napoli era la fantasia, il Milan la logica. Cambiarono la storia. L’Ingegnere e il Cavaliere, Maradona e Gullit, la luminosità del Sole e il cinismo della nebbia. Non solo l’Italia, ma il mondo si divise. E anche gli scudetti. Una lama nel cuore quello perso al San Paolo il primo maggio 88 con il Napoli più forte di sempre messo in ginocchio più da se stesso che dal Diavolo. Esaltante e immortale lo scudetto vinto nel 90, in faccia al Milan, in rimonta come una vendetta da servire fredda. Il tricolore che chiuse il decennio. Cosa resterà degli Anni 80. Napoli - Milan: angeli e diavoli ventanni dopo…

IL NAPOLI DÀ LEZIONI DI MATEMATICA! Giuseppe Piccolo (vicepresidente AINC)

Per descrivere il momento attuale dello squadrone di Mazzarri non si trovano gli aggettivi giusti è più semplice analizzare l’andamento dopo un attento esame della statistica di questo campionato. I numeri non sono solo una fredda rappresentazione della realtà. Spesso e volentieri servono, eccome, per capire cosa sta succedendo in maniera quanto più veritiera possibile. Volendo prendere a modello il Napoli in tanti storcono ancora il naso per l'andamento della squadra, poi spulciano i numeri, ti accorgi che gli azzurri sono migliorati sotto ogni punto di vista rispetto all'anno scorso. E in questi casi allora, resta una sola cosa da fare. Togliersi il cappello, e sperare che l'andamento sia questo fino alla fine. Fare la corsa sugli altri è inutile occorre proseguire su questa strada, gli azzurri ci fanno soffrire a volte ma l’atteggiamento reattivo ci inorgoglisce non poco, che gioia vedere il “Mata-

dor” simulare il volo d’aquila o Hamsik correre verso le telecamere a bocca spalancata come a voler fare di un boccone gli avversari . Sì siamo felici e consapevoli del determinante apporto che si eleva dal S. Paolo in ogni partita e contro il Milan di un poco “Allegri” allenatore impegnato nella vana ricerca del giusto equilibrio per un gruppo che ha smarrito completamente la giusta via, saremo compatti. Un avversario pericoloso questo “povero diavolo” alla prese con una identità perduta e al quale riserveremo, sicuramente, il giusto trattamento, non sarà certo questa sfida a ridargli fiducia. Nella certezza di poter assistere ancora a una entusiasmante gara degli azzurri mi permetto inviare un forte incitamento a tutti i tifosi chiamati ancora una volta all’arduo compito di dodicesimo uomo in campo . Grazie tifosi… forza azzurri!


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GIOVANI PROMESSE: BRUNO UVINI Massimo Sparnelli

runo Uvini Bortolança, meglio conosciuto come Bruno Uvini, classe 1991, è il calciatore brasiliano, nuovo difensore del Napoli e della Nazionale di calcio del Brasile, che scende in campo azzurro con la maglia numero 3. Figlio d’arte, legato ancor prima di saperlo al destino Napoli, dato che il padre giocò con il brasiliano Andrè Cruz. Uvini è un difensore centrale dall’imponente stazza fisica. Molto bravo sia nel gioco aereo che nelle chiusure e nella marcatura degli attaccanti avversari. Si distingue anche per il tempismo negli anticipi e il senso di posizione tattica, con cui sopperisce a una velocità in fase di miglioramento. La scuola da cui proviene, San Paolo, è senz’ombra di dubbio sinonimo di qualità. Ovviamente si deve abituare ai ritmi del calcio italiano. È alto, ha un buon colpo di testa e deve crescere senza assilli così da diventare indiscusso protagonista della maglia azzurra. Infatti, dal San Paolo 2010-2012 (8 presenze e 0 reti) e un breve passaggio al Tottenham, è approdato al Napoli. Il difensore ha dichiarato: “Sono appena arrivato, è sono sicuro che il Napoli sarà una gran bella esperienza. Voglio restare qui e giocarmi le mie possibilità. Ho parlato con Mazzarri e i nuovi compagni, l’ambiente è fantastico. I tifosi, poi, sono incredibili, diversi da tutti quelli che ho incontrato finora. Adesso questa è casa mia”. La trattativa che lo ha riguardato è stata lunga, non è stato facile strapparlo al San Paolo, essendo un ottimo investimento di prospettiva. La sua nuova sfida, adesso si chiama Napoli e

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LA SCHEDA Bruno Uvini Bortolança, detto Bruno Uvini (Capivari, 3 giugno 1991), è un calciatore brasiliano, difensore del Napoli e della Nazionale di calcio del Brasile. Possiede il passaporto italiano. Muove i suoi primi passi calcistici nella società della sua città natale, il Capivari, dove resta fino al 2005 quando passa nelle giovanili del PAEC. Dopo due anni di militanza nella formazione gialloblù, viene notato dagli osservatori del San Paolo ed entra così a far parte del settore giovanile paulista. In poco tempo, grazie alle sue prestazioni e alle buone doti individuali, diviene un punto fermo delle varie rappresentative giovanili dei Tricolor Paulista nelle quali ricopre il ruolo di capitano. Esordisce in prima squadra il 29 settembre 2010 nella partita di campionato contro il Grêmio, perso con il risultato di 4-2. Il 15 febbraio 2012 passa in prestito alla società inglese del Tottenham per due mesi, con un’opzione per rendere il trasferimento definitivo alla cifra di 3,7 milioni di euro, ma non gioca in gare ufficiali e al termine della stagione, non essendo stato contrattualizzato dagli Spurs, ritorna in Brasile al Sao Paulo per poi finire al Napoli.

a Uvini piacciono le sfide, sentendosi pronto per questa nuova avventura: “Sono sicuro che farò bene”. Il suo idolo è Thiago Silva. Così giovane e paragonato di già a Lucio, il nuovo difensore della SSCnapoli confessa che già dalla scorsa stagione seguiva le prodezze dei guerrieri azzurri: “e già l’anno scorso il Napoli era una squadra forte, quest’anno, si è rafforzata ulteriormente. È un buon mix di giovani e giocatori esperti. Il gruppo si sta formando bene. Spero di essere pronto sia a livello tecnico che fisico nel momento in cui sarò chiamato in causa. Tutto questo lo faccio per me e soprattutto per i tifosi. La mia prima impressione è stata straordinaria, tutti mi hanno accolto molto bene. Mi rendono tranquillo per lavorare bene. La squadra è molto forte, ha tutto per lottare fino alla fine. Non ci sono solo gli undici titolari. La partenza a gennaio? Ogni giorno, per me è una prova nuova, una sfida diversa. La decisione a gennaio sarà del club e del mister. Io non ci penso. Penso solo a farmi trovare pronto. La posizione in campo? Ho giocato sia con la difesa a quattro che con quella a tre. Posso giocare anche a destra. Ho fatto un’esperienza significativa col Tottenham, ma devo dire che il calcio inglese è molto diverso da quello brasiliano, e anche qui in Italia, ci si allena molto di più che in Brasile”. Che le giovani e nuove promesse possano diventare le grandi certezze e pietre miliari del calcio di domani. Questo, è anche l’augurio per Uvini, affinché possa diventare un grande del 1 calcio e contribuire a far diventare ancora più grande uno dei 9 club più importanti del campionato italiano, la SSCnapoli.


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17 NOVEMBRE 2012

NAPOLI - TORINO 1-1: “L’AUTOGOL”

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17 NOVEMBRE 2012

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GENOA - NAPOLI 2-4: LA RISCOSSA

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17 NOVEMBRE 2012

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NAPOLI - DNIPRO 4-2

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17 NOVEMBRE 2012

1972

CI PENSA IL MATADOR

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17 NOVEMBRE 2012

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UDINESE QUASI FUORI, OK INTER E LAZIO Gruppo A

Gruppo B

Gruppo D

Gruppo E

Gruppo F

Anzhi Makhachkala 7

A. Madrid

9

Fenerbahce

10

Newcastle

8

Steaua Bucarest

BSC Young Boys

6

Viktoria Plzen

9

O. Marsiglia

5

Bordeaux

7

Stoccarda

5

Liverpool

6

Académica de Coimbra 4 Borussia M.

5

Club Brugge

4

FC Copenaghen

4

UDINESE

4

H. Tel-Aviv

1

Marítimo

2

Molde

3

Gruppo G

2 6

Gruppo C

1

Gruppo H

AEL Limassol

Gruppo I

Gruppo J

10

Gruppo K

Dnipro

9

NAPOLI

6

PSV Eindhoven

4

AIK Solna

4

Gruppo L

RC Genk

8

INTER

10

Olympique Lione 12

LAZIO

8

Metalist Kharkiv

Videoton

6

Rubin Kazan

10

Sparta Praga

7

Tottenham

6

Bayer Leverkusen 10

Levante

7

Basilea

5

Neftchi Baku PFC

Hapoel Kiryat Shmona 2

NK Maribor

4

Rosenborg

3

FC Twente

3

Sporting Lisbona

2

Partizan Belgrado 1

A. Bilbao

Panathinaikos

2

Rapid Vienna

0

Helsingborgs

1

1

1

10

Hannover 96

10

20 settembre NAPOLI - AIK SOLNA 4-0

4 ottobre PSV EINDHOVEN - NAPOLI 3-0

25 ottobre DNIPRO - NAPOLI 3-1

22 novembre AIK SOLNA - NAPOLI

6 dicembre NAPOLI - PSV EINDHOVEN

8 novembre NAPOLI - DNIPRO 4-2

PROSSIMO APPUNTAMENTO 22 NOVEMBRE 2012 ALLE ORE 21.05

VS.


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ile re giovan

17 NOVEMBRE 2012

1972

GIOVANISSIMI A PASSO DI RECORD Attilio Marchionne

N

el settore giovanile azzurro le buone notizie arrivano sempre dai settori Primavera e Giovanissimi che comandano con autorità i rispettivi gironi. Per questi ultimi, addirittura l’ottava vittoria consecutiva costituisce un record. Per gli Allievi, ahimé, c’è molto da soffrire e non si vede un’inversione di tendenza.

PRIMAVERA

risultati 10ª andata girone C

Catania

- Reggina

1-0

J. Stabia - Crotone

2-3

Lazio

- Roma

2-2

Palermo - Ascoli

1-2

Pescara

- Bari

0-1

Ternana

- Vicenza

1-2

Lanciano - Napoli

1-2

SQUADRA

Pt.

G.

Napoli Lazio Roma Palermo Ascoli Catania Juve Stabia Reggina Vicenza Crotone Pescara Bari Lanciano Ternana

22 18 18 18 17 16 14 13 13 11 10 10 4 3

9 9 9 10 10 9 10 10 10 10 10 10 10 10

Prosegue il cattivo momento dei ragazzi di mister Muro, questa volta battuti tra le mura amiche da un Pescara apparso quadrato e che ha sfruttato due prodezze per portare a casa i tre punti. Va detto, però, che la squadra di casa è sembrata più in palla rispetto all’ultima prestazione (6-1 sul campo dell’Ascoli). Si può dire che i babies hanno giocato alla pari col Pescara, forse non meritavano neppure di perdere, ma il calcio spesso premia chi è più bravo. Così due perle in tre minuti tra il 22’ e il 25’ del secondo tempo, una su punizione, l’altra con una voleé da fuori area hanno consegnato i tre punti agli adriatici e ora il Napoli è solo al settimo posto in classifica in condominio con la Ternana. La vetta occupata da Roma e Lazio a 25 punti è ormai troppo lontana. Per fortuna domenica prossima si gioca a Lanciano contro l’ultima. Prossimo turno: 18/11 Virtus Lanciano – Napoli

GIOVANISSIMI NAZIONALI

SQUADRA

V.

7 5 5 5 5 4 3 4 3 3 3 2 1 1

N.

P.

1 3 3 3 2 4 5 1 4 2 1 4 1 0

1 1 1 2 3 1 2 5 3 5 6 4 8 9

GF

GS

24 22 20 19 16 11 17 18 8 16 13 10 12 11

11 8 9 11 16 7 14 17 11 21 19 20 29 24

ALLIEVI NAZIONALI risultati 9ª andata girone C

Bari

- J. Stabia

Catania

- Lanciano 1-0

Crotone

- Roma

1-2

Vicenza

- Lazio

2-2

Napoli

- Pescara

0-2

Reggina

- Ascoli

1-1

Ternana

- Palermo

2-2

Pt.

G.

V.

N.

P.

4-1

GF

GS

Napoli

24

8

8

0

0

23

4

Reggina

20

8

6

2

0

16

6

Catania

18

8

5

3

0

13

3

Palermo

16

8

5

1

2

19

4

Crotone

11

8

3

2

3

10

11

Hinterreggio

11

9

3

2

4

9

13

Salernitana

11

9

3

2

4

8

13

Nocerina

10

8

3

1

4

9

10

1-4

Paganese

8

8

2

2

4

8

13

- Catanzaro 3-2

M. Franca

8

8

2

2

4

9

18

Salernitana - M. Franca 1-1

risultati 9ª andata girone H

Catania

- Nocerina 1-0

Crotone

- Palermo

Hinterreggio - Napoli Reggina

0-4

Catanzaro

7

9

2

1

6

9

12

- V. Lamezia 3-0

Trapani

7

8

1

4

3

6

11

Squadra in riposo: Paganese

V. Lamezia

0

9

0

0

9

5

26

Trapani

Con l’ennesima vittoria, questa volta in trasferta sul terreno della Virtus Lanciano, il Napoli si conferma in testa alla classifica del girone C del campionato Primavera. Tre punti che portano a +4 il vantaggio della formazione di Saurini su Lazio e Roma (2-2 nel derby) e Palermo. Un successo ottenuto grazie a un calcio di punizione del solito Insigne jr., dopo che la squadra di casa al 30’ aveva riacciuffato il risultato, dopo l’iniziale vantaggio di Novothny. Un risultato giusto se si contano le occasioni fallite dagli azzurrini nel primo tempo chiuso sull’11. Ben altra musica nella ripresa dove gli ospiti hanno messo in campo maggior convinzione e il più alto tasso tecnico. Allegra e Nicolao hanno iniziato a spingere sulle fasce e il gol non è arrivato solo per imprecisione. Poi la perla del 2-1. Prossimo turno: 17/7 Napoli – Juve Stabia SQUADRA

Pt.

Roma Lazio Vicenza Catania Pescara Palermo Ternana Napoli Reggina Ascoli Crotone Juve Stabia Bari Lanciano

25 25 16 15 14 13 11 11 10 9 8 7 5 4

G.

9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9 9

V.

8 8 4 4 4 4 3 3 2 2 2 1 1 1

N.

1 1 4 3 2 1 2 2 4 3 2 4 2 1

P.

0 0 1 2 3 4 4 4 3 4 5 4 6 7

GF

GS

30 28 18 18 21 21 21 12 19 14 10 12 13 7

8 9 10 13 17 16 20 18 21 16 25 25 23 23

I Giovanissimi nazionali salgono sull’ottovolante e collezionano una vittoria da record. Tre punti con l’Hinterreggio e ottava vittoria consecutiva, affiancandosi agli Allievi di Parma e Lazio, alla Primavera dell’Atalanta e alla formazione Berretti del Lecce: le uniche squadre riuscite a compiere il percorso netto nelle prime otto uscite di campionato. I ragazzi di Liguori si sono imposti per 4-1 in terra calabra, mostrando un’ottima fluidità di manovra. Le reti azzurre sono state siglate da da Rivelli (doppietta per lui), Otranto e Negro. A nulla è valsa la segnatura di Morello per i padroni di casa. Ora la classifica vede gli azzurrini sempre al primo posto con 4 punti di vantaggio sulla Reggina passata di misura nel derby col Catanzaro. Più staccate Catania e Palermo rispettivamente a 6 e 8 punti di distanza. Prossimo turno: 18/11 Napoli – Catania

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1972

2012 40 anni di passione negli stadi CLUB NAPOLI MADONNA DELL’ARCO 2012 Salvatore Longobardi (Tesoriere AINC)

Nasce per volontà e spirito passionale di sostenere in modo ancora più tangibile la propria squadra del Cuore, il tutto ebbe inizio circa 2 anni fa dalla complicità e caparbietà di Antonio Maione, Giovanni Annunziata e Giuseppe Lombardo (che tutt’ora condividono gran parte della giornata in quanto colleghi di lavoro), che partorirono questa idea di dare vita a un Club Napoli. La realizzazione è stata possibile avviarla solo recentemente, la location al centro di Madonna dell’Arco c’è ed è tutto è pronto per dar vita al club. La realizzazione del Club rappresenta non il solito luogo comune dove condividere solo il tifo per la squadra del cuore, bensì un’opportunità di collettivizzare e dar vita a iniziative sociali di varia natura. In effetti la struttura del Club offre di 3 sale organizzate con TV, Internet, libreria, tavoli da giochi e altro ancora, e inoltre offre la possibilità agli associati di poter sfruttare corsi di recupero dopo scuola per i propri figli e possibilità di convogliarli alle attività sportive convenzionate con il club, (basket, nuoto e palestre). Inoltre ci prefiggiamo di realizzare programmi di attività sociali, attraverso il coinvolgimento e l’impegno di esponenti politici, in più cercheremo di stabilire con essi incontri frequenti per discutere e progettare sempre nuove iniziative, volte a generare entusiasmo e aggregazione. La data dell’inaugurazione è fissata per l’8/12/2012, dove interverranno i massimi esponenti ecclesiastici e politici con in prima fila il Priore Rosario Carlo Licciardello e il sindaco Carmine Esposito.

CONSIGLIO DIRETTIVO Presidente onorario: Presidente: Vicepresidente: Tesoriere: Direttore sportivo: Segretario: Consiglieri:

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1972

Calcio femminile

17 NOVEMBRE 2012

E LA CARPISA ALLEVA PORTIERI ra la tante novità della stagione del Napoli Calcio Femminile Capisa Yamamay c’è sempre al Collana la creazione dell’Accademia dei portieri napoletani di calcio femminile, vera e propria università per chi volesse diventare novella Hope Solo (portiere della nazionale americana, ndr) e novità assoluta a livello nazionale. L’idea partorita dalla mente prolifica del direttore generale della società, Italo Palmieri, è stata fatta sua da Luca Sorrentino, preparatore dei portieri della Carpisa con trascorsi con Casertana, Sorrento e Napoli Calcio. “Il calcio femminile è un fenomeno in espansione e noi addetti ai lavori dobbiamo rispondere alla domanda sempre crescente in termini qualitativamente più validi – spiega il responsabile del progetto - coadiuvo il progetto Carpisa da oltre due anni, nel corso dei quali ho collaborato per quanto concerne il mio ruolo per raggiungere l’agognata serie A, assieme a Italo Palmieri, Lello Riccio, mister Peppe Marino, e I professori De Maio e Santoriello. Durante questo periodo, analizzando la realtà del calcio femminile, e in particolare quella dei portieri, ho compreso che se non si interviene nei settori giovanili con delle buone idee accompagnate da seri programmi per migliorare le “basi” non potremo mai adeguarci agli standard professionali delle altre nazioni. È di recente 3 passato la nostra esperienza calcistica con il PSG. Nonostante

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la bella figura delle nostre calciatrici, l’esperienza ha messo in evidenza un divario tecnico e fisico colmabile solo se alle nostre atlete venga messa a disposizione la possibilità di lavorare in modo adeguato teso al miglioramento delle proprie potenzialità. Noi della Carpisa ci crediamo ed èper questo che nei mesi scorsi abbiamo inaugurato in Campania e azzardo dicendo in Italia (anche perché sinora non siamo venuti a conoscenza di realtà simili) la prima scuola calcio per gli estremi difensori al femminile che si chiama “Accademia dei portieri napoletani. Strumento con il quale spero di costruire la base per formare i futuri portieri nel calcio in rosa”. Al momento la Carpisa-Yamamay vanta un gruppo di 12 portieri (non pochi per il calcio femminile) che partendo dalla prima squadra con Valentina Casaroli e Sabina Radu coprono tutte le rose del settore giovanile sino alle Esordienti. Questo l’elenco: Francesca Vicidomini ’94; Chiara Sorbino ’95; Paola Cristiano ’96; Alessia Obemaier ’98; Martina Praiola ’98; Alessia Parnolfi ’99; Teresa Imperatore ’99; Grace Guida ’00; Federica Libraro ’00 e Raffaella Boccia ’01. “Noi della Carpisa – conclude Sorrentino - aspettiamo tante altre ragazze che desiderano intraprendere questo ruolo e io mi auguro di dare il mio contributo alla formazione di queste giovani atlete affinché le loro aspirazioni un giorno possano diventare realta”.

SELEZIONI NAZIONALI PER "ASPIRANTI CROUPIER" NAPOLI 1 DICEMBRE 2012 ORE 10.30 LA TUA NUOVA VITA... INIZIA QUI! "Da 15 anni prepariamo gli aspiranti croupier a trovare un lavoro all'interno delle più prestigiose catene internazionali di Casinò. Ogni anno centinaia di ragazzi vengono formati e alla fine del corso, dopo aver superato un Table Test in lingua inglese, hanno un lavoro garantito in uno dei tanti Casinò di terra e/o navi da Crociera presso cui la nostra scuola è accreditata come selezionatrice ". L'istruzione degli allievi è affidata a Christine Chilton, fondatrice della scuola nel 1998 a La Spezia. Dal 2004 la Croupier Courses International è anche a Palermo e con l'apertura della terza sede a Napoli nel 2011, è l'unica e vera scuola del settore in Italia a garantire un lavoro a tutti gli allievi ammessi ai corsi. Partecipano all'espansione nazionale della Croupier Courses International, le sedi di Catania inaugurata nel 2012 e Milano, con inaugurazione dei nuovi corsi il 7 gennaio 2013 INVIA ORA IL TUO CURRICULUM VITAE CON FOTO A: napoli@scuolacroupier.it O CONTATTACI AI NUMERI 081.205035 - 340.4614539 PER MAGGIORI INFO. CROUPIER COURSES INTERNATIONAL... LAVORARE È UN GIOCO!!! www.scuolacroupier.it


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TUTTI PER UNO

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