Cuore Azzurro N. 81 - 1 marzo 2013

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PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO VIII N. 81 - 1 MARZO 2013

COPIA OMAGGIO

REGALIAMOCI UN SOGNO

CIRO LAURIA FOTOREPORTER

Club Napoli Managua: Sudamerica azzurro

Rolando da Fonseca: un gigante per la difesa

Giampiero Ventrone: Cavani è un fenomeno


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BENVENUTI ALLA SFIDA SCUDETTO

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Max Bonardi

ccoci qui. È il momento della grande sfida. Notte scudetto al San Paolo, in ogni caso. Se dovesse vincere il Napoli si riaprirebbe la corsa al tricolore a undici turni dal termine. In caso contrario con nove punti di vantaggio la Juventus potrebbe tranquillamente amministrare sino alla fine del torneo, pur in presenza di una Champions, piacevolmente ingombrante. In caso di pareggio tutto sarebbe rimandato agli scontri successivi che vedranno i bianconeri più impegnati degli azzurri, con i ragazzi di Mazzrri pronti a cogliere qualche occasione di scivolone della capolista. Tutto purché la macchina Napoli ricominci a correre, cosa che nelle ultime giornate non si è vista. Anzi, si può tranquillamente dire che al confronto di Fuorigrotta sul piano fisico e mentale arriva meglio la Juventus. I bianconeri di Conte, escluso lo stop in casa della Roma portano in dote una pressoché certa qualificazione ai quarti di finale di Champions League, e una serie di prestazioni convincenti contro squadre in forma e in lotta per qualche traguardo. Sul piano opposto ben diversa la musica in casa Napoli.

Cavani e compagni non vincono dalla gara in trasferta col Parma. Da allora hanno totalizzato tre pareggi in campionato e due durissime sconfitte in Europa League che sono costate l’eliminazione dalla competizione europea, il secondo obiettivo della stagione dopo quella in Coppa Italia. Ma ciò che preoccupa di più prima del fischio d’inizio della grande sfida è l’involuzione tecnica e fisica dell’undici di Mazzarri, che non riesce più a imporre il proprio gioco se non per frazioni di match. Poi, c’è la sterilità offensiva. Se non segna Cavani, e ciò è avvenuto più di un mese fa, non segna nessuno. Da allora il Napoli in tre gare ha totalizzato tre pareggi e solo un gol all’attivo, quello con la Lazio, e grazie a un difensore, Campagnaro. L’augurio è che la torrida atmosfera del San Paolo possa restituire agli azzurri le energie sufficienti per battere Madama. Importante sarà assistere a un match corretto e senza errori di valutazione da parte dei tanti ufficiali di gara. Per non assistere a un dopo Pechino di dubbio gusto. Vinca il migliore, speriamo il Napoli.

Osservatorio arbitrale

CLASSIFICA DI SERIE A 2012/2013

L’ADDETTO AGLI ARBITRI 2

N

Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)

el vasto pianeta arbitrale, non tutti sanno che per quanto attiene la parte più strettamente legata all’espletamento della partita, esiste una figura che all’apparenza potrebbe sembrare marginale, ma che invece è rigorosamente prevista dalla Regola 5 dove, nell’elenco delle persone ammesse a sedere in panchina, deve essere obbligatoriamente previsto l’ Addetto agli Ufficiali di gara. È doveroso sottolineare che la predetta figura, della quale dopo ne analizzeremo più specificatamente i compiti, nasce dal fatto che così come previsto dal Regolamento e da varie circolari esplicative succedutesi nel tempo, la Società ospitante è tenuta all’osservanza dei doveri di cortesia, di accoglienza, ma soprattutto di tutela verso gli arbitri e verso la Società ospite, prima durante, e dopo la competizione. Lo spirito che anima in particolare questo tipo di attenzioni verso gli ufficiali di gara, sta proprio nel fatto che per la sua delicata funzione, gli arbitri sono sicuramente le persone più “esposte” rispetto alle altre componenti, e dunque l’esigenza di destinargli una tutela che sfoci verso il rispetto, proteggendolo da comportamenti che possano minargli l’autorità, il prestigio e quant’altro. Ecco dunque l’esistenza dell’Addetto all’Arbitro che deve fungere proprio da “tradeunion” tra la Società ospitante e gli ufficiali di gara, affinché vengano adempiuti i predetti comportamenti. Ma l’Addetto all’Arbitro, in condizioni di generale serenità ambientale ha anche il compito di fornire assistenza in ogni momento, tant’è che a gara terminata deve restare con lui, fino a quando non ha abbandonato l’impianto.Da quanto detto, e dal fatto che la responsabilità di qualunque episodio dentro e fuori l’impianto (con i dovuti limiti) sappiamo essere a carico della Società ospitante, si aggiunga altresì che invece per quanto attiene la fase più strettamente legata a quanto avviene nel terreno di gioco, è fatto obbligo ai capitani di entrambe le squadre tutelare e sempre, gli ufficiali di gara. Per concludere, e per rimarcare la effettiva importanza della figura innanzi descritta, ha sempre tenuto in considerazione l’attività svolta da parte dell’Addetto all’Arbitro a difesa dello stesso, valida come attenuante in caso di irrogazione di sanzioni.

SQUADRA

JUVENTUS NAPOLI LAZIO MILAN INTER FIORENTINA CATANIA ROMA UDINESE SAMDPORIA (–1) PARMA TORINO CAGLIARI BOLOGNA CHIEVO ATALANTA (–2) GENOA SIENA (–6) PESCARA PALERMO

P

G

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GF

GS

58 52 47 45 44 42 42 40 37 32 32 31 31 29 29 27 26 21 21 20

26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26

18 15 14 13 13 12 12 12 9 9 8 7 8 8 8 8 6 7 6 3

4 7 5 6 5 6 6 4 10 6 8 11 7 5 5 5 8 6 3 11

4 4 7 7 8 8 8 10 7 11 10 8 11 13 13 13 12 13 17 12

53 46 37 45 41 46 34 51 35 33 32 32 32 35 26 24 26 27 20 22

17 21 29 32 34 32 31 47 34 30 35 32 41 36 42 38 37 37 53 59

2 7 ª G I O R N ATA

1-3 MARZO 2013 NAPOLI - JUVENTUS MILAN - LAZIO TORINO - PALERMO BOLOGNA - CAGLIARI CATANIA - INTER FIORENTINA - CHIEVO PESCARA - UDINESE SAMPDORIA - PARMA SIENA - ATALANTA ROMA - GENOA

2 8 ª G I O R N ATA

8-10 MARZO 2013 GENOA - MILAN UDINESE - ROMA ATALANTA - PESCARA CAGLIARI - SAMPDORIA CHIEVO - NAPOLI JUVENTUS - CATANIA PALERMO - SIENA PARMA - TORINO INTER - BOLOGNA LAZIO - FIORENTINA


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La Juve si presenta al San Paolo al riparo dei sei punti di vantaggio sul Napoli, nelle condizioni migliori cioè di giocarsela in grande tranquillità, con l’attenzione necessaria, ma senza spingere il piede sull’acceleratore. Questo, invece, dovrà fare il Napoli con l’obiettivo di dimezzare il suo ritardo se ancora, come dice il presidente De Laurentiis, crede, spera, sogna lo scudetto. Dunque, il ruolo più scomodo è degli azzurri. Sulla voglia di vincere del Napoli, la Juve potrà piazzare l’arma di una grande difesa, la migliore del campionato che ha preso solo due gol nelle ultime quattro partite, e di una capacità reattiva senza paragoni. Se poco poco il Napoli si sbilancia, farà il gioco della Juve. L’ideale per la supersfida sarebbe stato uno svantaggio minimo in classifica per gli azzurri con la prospettiva molto più eccitante del sorpasso, mentre nelle condizioni che si sono determinate l’eventuale vittoria del Napoli terrebbe ancora la Juve al comando e, alla lunga, la tenuta della squadra torinese appare più solida. Insomma, i sei punti persi nelle ultime tre partite appesantiscono il ruolo del Napoli come sfidante della capolista. Quale partita dovrà fare il Napoli per sorprendere la Juve? Dovrà, innanzitutto, risorgere dall’ultimo tran-tran con poca velocità, decisione e precisione. Dovrà improvvisamente volare come non succede da tempo. Dovrà volare sugli esterni per bloccare le fasce dove sfondano Lichtsteiner e Asamoah, più il primo del secondo. Dovrà riavere Cavani goleador come non lo è da sei partite, Europa compresa. Dovrà contare su un Hamsik al massimo dello spolvero e su un Inler rapido e puntuale. Cioè il Napoli dovrà recuperare al massimo i suoi uomini migliori. Questo è il punto dopo l’opaco mese di febbraio. La Juventus concede poco, sa ritrarsi organizzandosi al meglio in difesa e, con le pennellate di Pirlo, sa sganciarsi in avanti aggredendo ai fianchi l’avversario e con l’uno-due sa entrare in area, palla avanti e palla dietro per l’inserimento al tiro dei centrocampisti. Ha un’arma in più la Juventus: i calci piazzati, punizioni e corner con schemi vari e collaudati. Ma, come ha detto Maradona durante il suo breve soggiorno a Napoli, “chi non salta juventino è”. Bisogna saltare, cioè saltare questo ostacolo alto. Bisogna soffocare questo boa velenoso che, se soltanto dovesse scoprire le perduranti debolezze degli azzurri, potrebbe colpire mortalmente chiudendo definitivamente il campionato. Il pienone del San Paolo pretende tutto un altro scenario rispetto alle “prudenti” visioni della vigilia. Pretende un Napoli attento ma coraggioso, coperto e veloce nelle ripartenze, corto, compatto e audace. Pretende cioè il miglior Napoli che non c’è da tempo. Vedremo dopo tante chiacchiere che cosa dirà il campo.

Sede legale: Corso Novara, 5 ­ Napoli Anno VIII ­ n° 81 ­ 1 marzo 2013 Direttore responsabile: Saverio Passaretti Coordinamento giornalistico: Max Bonardi hanno collaborato: Sergio Curcio, Maurizio de Giovanni, Paolo del Va­ glio, Francesca Fortunato, Giuseppe Gargiulo, Salvatore Longobardi, Attilio Marchionne, Bruno Marra, Marco Martone, Adolfo Mollichelli, Giuseppe Piccolo, Massimo Sparnelli, Carmine Tascone Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007 Fotocomposizione e Stampa: Ink & Paper s.r.l. Grafica: Mario Suarez ­ Edito dalla A.I.N.C. chiuso in redazione giovedì 28 febbraio 2013 ­ ore 17,00

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NAPOLI E SCUDETTO ULTIMO ROUND

di Mimmo Carratelli

ORGANO UFFICIALE DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

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Saverio Passaretti (presidente AINC)

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rmai il colore “bianco–nero“ caratterizza la nostra stagione calcistica 2012/13, e al ritorno da Udine contro i bianconeri di Guidolin, riecco un avversario con le stesse tonalità, un passaggio delicato per il cammino degli azzurri e una fase di appannamento da cancellare in una speciale quanto unica occasione. La presenza in città del “grande“ Maradona è di ottimo auspicio, il suo arrivo ha scatenato la tifoseria che mai ha dimenticato le gesta di un atleta incomparabile che ha fatto sognare una città intera. Il mitico, in battaglia col fisco italiano, ha espressamente dichiarato il suo amore per Napoli, speranzoso di poter, magari, allenare gli azzurri. Mazzarri permettendo!!! È con il suo spirito che bisogna affrontare la partita dell’annata, deve essere di pungolo a Cavani, che attraversa un periodo difficile in zona gol, fatto alquanto inconsueto. Dai nostri “tenori” aspettiamo una reazione d’orgoglio, la strada da percorrere è ancora lunga con 36 punti ancora disponibili, le tensioni sono in crescita e la loro gestione può essere la chiave di volta per lo sprint finale, le motivazioni ci sono, e i nuovi innesti lasciano ben sperare. I tifosi sono chiamati a dimostrare con tutto l’ardore il sostegno agli azzurri e il loro affetto che mai come in questa occasione può essere il valore aggiunto per ripartire alla grande. Dovrà essere un venerdì di passione, i club nostri affiliati presenti numerosi sono accorsi da tutta Italia e dall’estero, anche dovendo affrontare la problematica 3 biglietti, il cui acquisto comporta non poche difficoltà, specialmente in occasioni speciali come la sfida con la Juve. La problematica dovrebbe essere affrontata con maggiore attenzione per migliorare un servizio attualmente carente, non si chiedono trattamenti differenziati, ma quando le richieste provengono da gruppi organizzati con storia pluriennale allora un minimo di garanzia sarebbe necessaria soltanto per una questione di rispetto a chi dedica con continuità parte della propria esistenza a curare una fede. Per adesso si aspetta la risposta della squadra che dovrà dare più del massimo possibile per far battere a mille i nostri “Cuori Azzurri“. Forza Guerrieri !!!

LA VIGNETTA DI


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AL SAN PAOLO SARÀ BATTAGLIA VERA Sergio Curcio

C’

è la Juve, bisogna galvanizzare l’ambiente, cancellare la delusione di questo magro periodo degli azzurri (3 punti nelle ultime 5 partite, l’ultima vittoria lontana esattamente 25 giorni) e riprendere a volare per difendere almeno il secondo posto. Sarà una bella partita e speriamo che la serata e il pubblico del San Paolo facciano da degna cornice. La Juve, attesa agli inizi della prossima settimana dal retourmatch di Champions contro il Celtic, e con la qualificazione agli ottavi praticamente in tasca dopo lo 0-3 di Glasgow, liquidata la pratica Siena, s’è immediatamente concentrata sulla trasferta napoletana. Squadra di grande sacrificio, operaia e coraggiosa questa Juve che conte mantiene in corsain Italia e in Europa, ma anche aggressiva, potente, micidiale nel pressare alto e soprattutto con la mentalità vincente. Potrebbe esserci Diego in tribuna al San Paolo… sarebbe bello ricordando vittorie importanti e clamorose a Fuorigrotta, ma anche a Torino: uno stimolo in più per gli attuali azzurri e Mazzarri a offrire una prestazione d’alto livello e confermare di essere la squadra più degna se non al ruolo di anti-Juve, almeno a quello di vice-Juve. Il risultato di 0-0 a Udine appanna un tantino l’attesa per questo match che era carica di fiducia per portarsi “addosso” alla vecchia Signora facendole sentire, come mai in questa stagione, il fiato sul collo. Comunque, scudetto a parte, può essere un match 4 spettacolare ed equilibrato, giocato sul filo del rasoio con la Juve a cercare di imporre ritmo, fisicità, raddoppi sulle fasce laterali e il Napoli pronto a ripartire sfruttando la minima incertezza bianconera. Un botta e risposta tra panca e campo che può diventare uno spot vincente per il calcio di casa nostra. Il 3-5-2 agile, aggressivo, sfacciato, di conte contro il 3-4-2-1 di Mazzarri, spesso troppo articolato, lezioso, lento, anche monotono se la squadra non trova gli spazi per affondare e in Hamsik più di inler che le dà i tempi di gioco negli ultimi 20 metri. Le pennellate di Pirlo, corte e lunghe, contro le intuizioni geniali di Hamsik; l’istinto sornione di Vucinic sotto porta contro la furia gol, frustrata da un mese, di Cavani; l’artiglio rapace di Matri contro il tocco morbido di Pandev; le avanzate a tutto gas di Vidal e Marchisio, Peluso, chiellini e Lichtsteiner contro gli “operai” Inler e Behrami e

gli stantuffi Maggio, Zuniga e Armero. Ha forse più qualità e quantità in organico questa Juve che proprio stasera, a Napoli, vorrebbe chiudere in modo quasi definitivo, l’argomento scudetto, ma il cuore del Napoli e dei tifosi azzurri può fare il “miracolo” soprattutto se gli azzurri, abbandonata l’ansia da prestazione, giocheranno con la convinzione di essere squadra capace di non mollare mai anche di fronte a un avversario qualitativamente più dotato. È necessario, però, che i “tenori” azzurri tornino a cantare e, soprattutto, c’è bisogno del miglior Cavani, fisicamente e mentalmente, ultimamente meno reattivo e cinico sotto rete. C’è bisogno di gladiatori in mezzo al campo per annullare il pressing bianconero e togliere spazio e respiro a Pirlo. A distanza di 5 lustri e più il Napoli è tornato a essere il rivale numero uno della vecchia Signora. Superare stasera la Juve con una prestazione di grande corsa e di cervello, ma soprattutto di grandissimo cuore, significherebbe blindare al 90 per cento il secondo posto, visti i successivi non impossibili impegni – Chievo, Atalanta, Torino e Genoa – prima dello scontro diretto col Milan al Meazza. Proprio a Verona, dove spesso gli azzurri sono caduti rovinosamente, il Napoli, battendo il Chievo, potrebbe ipotecare la qualificazione diretta alla prossima Champions League. La squadra di Corini ha il quarto peggiore attacco del campionato e la quarta peggior difesa ma è formazione agile che sa difendersi bene e schizzare in contropiede con Therau e Paloschi, spine nel fianco delle difese avversarie. Il 3-5-2 veronese, in verità, è un 5-3-2 dove i centrali di difesa assicurano una certa affidabilità e gli esterni pensano più alla copertura che alla spinta offensiva. Tranquillo in classifica fino a un mesetto fa, il club clivense ha raccolto solo un punto nelle ultime 4 partite (scriviamo prima di Fiorentina – Chievo, ndr) ed è stata risucchiata nella zona calda per cui ha bisogno di un risultato positivo per tenere lontano il pericolo di trovarsi invischiato nella bagarre per non retrocedere. Per i veronesi anche un punto potrebbe andar bene per tenere distanti Palermo, Pescara e Siena… Toccherà al Napoli fare la partita e volere i tre punti. C’è bisogno di uno scatto perché c’è solo il campionato da qui al 19 maggio. E se si è puntato tutto sul torneo nazionale, almeno la piazza d’onore non si può fallire.


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NAPOLI - JUVENTUS

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N. 1 2 4 5 6 7 9 11 13 14 16 17 18 19 20 22 24 25 27 28 42 55 77 85 88

Giocatore MORGAN DE SANCTIS GIANLUCA GRAVA MARCO DONADEL MIGUEL BRITOS JORGE ROLANDO PEREZ EDINSON CAVANI EMANUELE CALAIO’ CHRISTIAN MAGGIO OMAR EL KADDOURI HUGO CAMPAGNARO GIANDOMENICO MESTO MAREK HAMSIK JUAN ZUNIGA GORAN PANDEV BLERIM DZEMAILI ANTONIO ROSATI LORENZO INSIGNE JOSIP RADOSEVIC PABLO ARMERO PAOLO CANNAVARO ROBERTO INSIGNE ALESSANDRO GAMBERINI LEANDRO RINAUDO VALON BEHRAMI GOKHAN INLER

Ruolo P D C D D A A C C D C C C A C P A C C D A D D C C

Classe 1977 1977 1983 1985 1985 1987 1982 1982 1990 1980 1982 1987 1985 1983 1986 1983 1991 1994 1986 1981 1994 1981 1983 1985 1984

Naz. Presenze A Gol ITA 26 – ITA 1 – ITA 4 – URU 13 – POR – – URU 23 18 ITA 1 – ITA 20 4 MAR 3 – ARG 22 1 ITA 14 1 SLO 26 9 COL 22 – MAC 21 2 SVI 22 1 ITA – – ITA 26 4 CRO – – COL 4 – ITA 21 1 ITA 1 – ITA 20 1 ITA – – SVI 23 – SVI 25 4

N. 1 3 4 6 7 8 9 11 12 13 15 17 18 19 20 21 22 23 24 26 27 30 32 33 39

Giocatore GIANLUIGI BUFFON GIORGIO CHIELLINI JOSÉ CACERES PAUL POGBA SIMONE PEPE CLAUDIO MARCHISIO MIRKO VUCINIC PAOLO DE CEGLIE SEBASTIAN GIOVINCO FEDERICO PELUSO ANDREA BARZAGLI NICKLAS BENDTNER NICOLAS ANELKA LEONARDO BONUCCI SIMONE PADOIN ANDREA PIRLO KWADWO ASAMOAH ARTURO VIDAL EMANUELE GIACCHERINI STEPHAN LICHKSTEINER FABIO QUAGLIARELLA MARCO STORARI ALESSANDRO MATRI MAURICIO ISLA LUCA MARRONE

Ruolo P D D C C C A D A D D A A D C C C C C D A P A C C

Classe 1978 1984 1987 1993 1983 1986 1983 1986 1987 1984 1981 1988 1979 1987 1984 1979 1988 1987 1985 1984 1983 1977 1984 1988 1990

Naz. Presenze A Gol ITA 24 – ITA 14 – URU 14 1 FRA 18 5 ITA 1 – ITA 20 4 MON 22 6 ITA 12 – ITA 24 7 ITA 3 – ITA 25 – DAN 8 – FRA 1 – ITA 22 – ITA 12 – ITA 22 5 GHA 20 2 CIL 21 5 ITA 11 1 SVI 20 4 ITA 16 7 ITA 2 – ITA 15 6 CIL 7 – ITA 7 –

TROVI ANCHE CUORE AZZURRO NEI SEGUENTI PUNTI VENDITA: EPOMEO: VIA EPOMEO, 35 - NAPOLI CHIAIA: VIA CHIAIA, 49 - NAPOLI LE MAISON DES LUNETTES: VIA CAVALLERIZZA, 24 - NAPOLI UMBERTO I: CORSO UMBERTO I, 76 - NAPOLI CARDUCCI: VIA CARDUCCI, 49 - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE AUCHAN: VIA ARGINE - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE “LE PORTE DI NAPOLI”: AFRAGOLA CENTRO COMMERCIALE QUARTO NUOVO: VIA MASULLO - QUARTO - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE SAN PAOLO: VIA CINTIA FUORIGROTTA - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE IL GOLFO DEI DESIDERI: AFRAGOLA - NAPOLI


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CHE ERRORE RIZOLLARE IL PRATO

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Carmine Tascone

re pareggi e due sconfitte in Europa League con l’esclusione vergognosa a opera dei ceki del Viktoria Plzen, con due gare giocate malissimo. Ecco come si presenta il Napoli alla gara scudetto contro la Juventus, le sconfitte lasciano i segni, non si lavora bene, nello spogliatoio si assiste alla resa dei conti, si cercano le responsabilità, la tensione è tutta in casa Napoli, Cavani è nervoso, non riesce a fare gol e ne fallisce in serie. Di contro I bianconeri sotto l’aspetto fisico e mentale arrivano meglio. Il Napoli di questo ultimo mese e mezzo sconcerta, regala un tempo per partita, si consegna regolarmente alla squadra avversaria e mostra sempre più di non essere il Napoli di Mazzarri. Non si vedono più accelerazione sugli esterni, anche se Armero a Udine è stato tra i migliori. Si sbaglia troppo anche nelle poche palle gol che si creano. Su tutto pesa l’incertezza sul futuro di Mazzarri che quasi certamente non sarà più l’allenatore del Napoli. Vago il rapporto tra allenatore e presidente, non esiste una rottura, ma l’incertezza incide sullo spogliatoio. Cavani è in partenza, forse distratto, manca di pre-

cisione, è egoista e vuol fare sempre gol. Affaticato, il tecnico voleva farlo riposare, ma lui non ha voluto sentire ragioni. Ci si è messa anche la sorte, tutto gira male: palo di Hamsik contro la Samp, sempre Marek stranamente impreciso con l’Udinese, la sorte gira e le cose si compensano. Anche il mercato di gennaio non ha prodotto troppo: una minestra riscaldata Calaiò, Radosevic, buon giocatore, ma 3 milioni sono troppo, Roland che non giocava da tempo, Armero che ha cominciato male ma sta crescendo. C’è chi parla anche del terreno del San Paolo. Io non avrei mai fatto la rizollatura alla vigilia di Napoli – Juve. Il Napoli ha giocato13 partite su questo terreno, è relativamente abituato ai falsi rimbalzi. Tutto ciò favorisce la Juventus che a centrocampo ha abili palleggiatori. Mi dispiace per Mazzarri ma non è stato furbo ed esperto. E stasera c’è la Juventus, gara difficilissima, determinante solo in caso di vittoria dei bianconeri. Il Napoli è più forte in attacco, tre attaccanti, gioca Pandev, sarà il pubblico a spingere gli azzurri a fare una fan7 tastica prestazione. Questo è l’augurio.


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AZZURRO ECCO L’ELECTION DAY in ROSA

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Francesca Fortunato

opo il lunedì elettorale, dove molti hanno perso, qualcuno ha vinto e il Napoli ha pareggiato (battuta che è girata molto sui social network nella serata del 25 febbraio), torna in primo piano il campionato. Per restare in tema, secondo gli exit poll, l’asinello sarebbe intorno al 30%, con la zebra a poco più della maggioranza e una parità intorno al 15%, più o meno come Pd e Pdl tra Camera e Senato. L’ultima tornata elettorale ci ha però mostrato che chi viene dato per spacciato a volte resuscita, che i favoriti sono i grandi sconfitti e gli outsider festeggiano. La politica ha già fatto i suoi danni, borsa in ribasso, ingovernabilità e crisi… meglio pensare a un paragone più semplice... Solitamente nei cartoni animati e nei film, la zebra e l’asinello sono due animali docili, amici, simpatici e uniti in avventure divertenti. Il nemico solitamente è il leone o, pensando a un nesso calcistico, il lupo, un’aquila. Possono aver paura di un serpente che gli striscia vicino, sicuramente temono il diavolo. Ma zebra e asinello si somigliano, sono i buoni... Invece no, nel fatidico “mondo del pallone” non è così: asinello e zebra sono uno contro l’altro, come dei cavalli impazziti. Occhi fiammanti e poca voglia di avventure simpatiche e 8 divertenti.

Nessuna intenzione di mangiare erba, paglia o qualsiasi altro cibo a loro congeniale, solo fame di vittorie. Se dovessimo scrivere adesso una sceneggiatura, penseremmo a un asinello che tenta una corsa infinita, un po’ malconcio, zoppicante. Una zebra in risalita e affamata, con il fiatone, un po’ stanca e ansiosa perché quando si gira indietro vede sempre quel tenace e forte asinello. Ma il finale non si può scrivere. Napoli - Juve, ops scusate asinello - zebra, è una sorta di derby e adesso è anche una sfida al vertice, quindi il risultato non è ipotizzabile. Non si può utilizzare neanche il classico “sulla carta”, perché, tornando ai paragoni politici, se da un lato è vero che la “Vecchia Zebra” è avanti nei sondaggi e punteggi alla mano, è anche vero che quel simpatico ciuccio azzurro potrebbe ribaltare le previsioni. Anche perché è una squadra che “riempie le piazze” e che quando vede le strisce bianconere prova sempre a dare più del 100% e potrebbe prendere qualche voto inaspettato, mettendo a segno i gol da rimonta. Una zebra a pois cantava cantava Mina… chissà se la Juve uscirà dal San Paolo ancora a strisce o avrà qualche botta...”poverina lei non sa d’esser piena di pois”... chissà!!!

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NAPOLI

COMMISSARIO RICCIARDI

DECISIVA SE NON SI VINCE

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Maurizio de Giovanni

on prendiamoci in giro. Lo so, sarebbe facile e politicamente corretto dire che, a undici partite dalla fine del torneo, nessun incontro può essere decisivo; che anche in caso di mancato successo non si deve demordere, e continuare a correre per godere di un eventuale passo falso di chi ci sta davanti; che bisogna evitare di caricare di significati quella che è solo una partita di calcio, alla fine. Se però dobbiamo essere onesti con noi stessi, dobbiamo anche ammettere che non è vero. È giusto e normale che chi ha dei ruoli, per dir così, istituzionali getti acqua sul fuoco; è chiaro a tutti che il raggiungimento del secondo posto è un obiettivo di importanza enorme, che non si può correre il rischio che una deprecata battuta d’arresto causi una situazione di incertezza psicologica, e che alla fine si rimanga con un pugno di mosche. Ma il tifoso sa bene che, così come l’anno scorso il sogno Champions causò una stagione deficitaria ma salvata dalla vittoria della coppa Italia, quest’anno sull’altare del campionato sono

state sacrificate, e facendo figure davvero barbine, sia l’Europa League che la stessa coppa Italia; che sono state gettate al vento occasioni d’oro, ultima quella con la Sampdoria in casa, per arrivare a questo confronto in corsia di sorpasso; che la capolista spesso balbetta, e che l’aspettano scontri diretti di importanza storica contro avversarie in netta ripresa, come il Milan e l’Inter, o con grandi aspirazioni, come la Lazio. Quindi il tifoso sa bene, al di là delle parole di circostanza di commentatori, dirigenti, allenatori e giornalisti, che questa partita è decisiva anche per il secondo posto, minacciato a non eccessiva distanza dalle squadre prima citate; perché poter continuare a correre dietro la lepre bianconera è l’unico vero modo per tenere lontane le inseguitrici, e concludere la 9 stagione almeno con un posto in Champions senza preliminari. Il risultato, l’unico, che consentirebbe di mettere obiettivi tecnici importanti e visibilità mondiale sul tavolo, quando si tratterà di trattenere i migliori artefici del miracolo azzurro anche l’anno prossimo qui al San Paolo.

FORZA E CORAGGIO, FATE IL MIRACOLO

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Adolfo Mollichelli

on ci resta che lo scontro diretto, il big match, la partitissima, con o senza Maradona in tribuna conta poco, perché magari avremmo bisogno del pibe in campo, sarebbe ancora capace di far scivolare qualche pallone - dolce e pulito - nel cono d’ombra di Cavani. E già, perché tutti a dire e a scrivere che il Matador è in crisi, che da un po’ non riesce più a buttarla dentro. E nessuno che mediti sul perché del periodo in asciutto del bomber uruguayano. Provo a dire la mia. Neppure da un bomber di razza qual è Cavani - tra i migliori cinque al mondo - si può pretendere che tocchi due palloni nell’area calda e che li trasformi in altrettanti gol. Avete notato che in questi ultimi due mesi il momento creativo - e con ciò intendo l’attitudine a trovare il varco giusto per l’imbucata in area - latita paurosamente? E vi siete chiesti il perché? Ma è semplice: il centrocampo azzurro è pensante nel solo Hamsik. Per il resto, garretti più o meno solidi e poco più. E poi mettiamoci la mezza delusione Inler, da ringraziare per qualche memorabile spingardata (gol dalla lunga distanza) ma non certo per la creatività costante (quanto mi sarebbe piaciuto vedere in azzurro Borja Valero!). Plaudii al ritorno di Insigne (un ottimo giocatore che potrà soltanto migliorare), approvai la riconferma di Pandev, ma espressi forti dubbi sull’imprevedibilità perduta con la cessio-

ne del Pocho Lavezzi. Non mi dilungherò oltre sull’unicità dell’argentino, tra i pochi al mondo capace di avviare contropiede devastanti e nello spaccare in due le linee difensive degli avversari. Detto questo, credo che il futuro tricolore del Napoli, passi inevitabilmente dal big match con Madama. Se gli uomini di Mazzarri riusciranno nell’impresa di battere la Juve, tutto potrà ancora succedere. Con soli tre punti di distacco, si potrà tornare a sognare, anche perché il calendario mi sembra più abbordabile rispetto al cammino insidioso che attende i bianconeri. E allora, forza e coraggio (e tanto giudizio) che la vittoria è alla portata. Un consiglio: mi auguro che gli azzurri scendano in campo determinati e fieri, ma senza alcuna remora psicologica. E mi riferisco alla campagna rigori non avuti. Una campagna messa su artatamente (per vendere qualche copia in più? Per questioni di share?) e che non tiene conto di episodi favorevoli dei quali si è beneficiato. Mi aspetto un gol particolare, da tramandare ai posteri, da parte del matador. E chissà perché mi viene in mente la punizione impossibile trasformata da Diego, con il povero Tacconi che sta ancora volando verso l’incrocio alla sua sinistra. Mi sveglio e vedo - magari - Diego che esulta in tribuna. Buona partita, azzurri.


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VENTRONE: CAVANI È UN FENOMENO

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Max Bonardi

iampiero Ventrone, da tutti conosciuto come il «marine» della Juve di Lippi che tanti successi ha raccolto, è forse la persona più indicata per parlare della grande sfida che stasera accenderà il San Paolo. Napoletano ma che deve gran parte dei suoi successi al club bianconero, vive un conflitto interiore. Addirittura di lui si è parlato l’estate scorsa come un possibile ritorno in bianconero. Il suo rapporto con Antonio Conte è di stima e amicizia. Ventrone ha lavorato con Conte a Bari, ma non a Siena. Di lui si conoscono i metodi di lavoro. Il soprannome ne indica il tipo di allenamenti. Tanti grandi giocatori si sono dovuti adeguare alle sue condizioni di lavoro. Allenamenti durissimi, pesi, ripetute, percorsi campestri, percorsi di guerra. Questi i suoi metodi per tirare fuori dai campioni il meglio. E la Juventus gli deve molto, grande lavoro, ma grandi soddisfazioni. D. Chi arriva meglio allo scontro del San Paolo? R. Sicuramente la Juve. I bianconeri hanno praticamente superato senza troppi affanni gli ottavi di Champions e pur con qualche stop in campionato hanno incrementato il vantaggio sugli azzurri, che si sono fatti sbattere fuori dall’Europa e arrancano in campionato. D. Quanto costa il doppio impegno in termini fisici e chi lo gestisce meglio? R. A entrambi è costato e ai bianconeri ancora costerà. Il Napoli è stato eliminato dall’Europa League e potrà concentrare energie fisiche e nervose in campionato, ai ragazzi di Conte è aperta ancora la porta Champions e sarà difficile sdoppiarsi in entrambi i fronti. D. È un Napoli che sta rifiatando o ha esaurito le pile? R. Difficile dirlo senza essere direttamente coinvolti. Sono molteplici i motivi che possono aver determinato l’attuale stato di forma, ma tutto potrebbe essere anche solo un calo momentaneo. D. Il giocatore che sul piano fisico l’ha più impressionata: R. Non ho dubbi: Cavani. È un calciatore universale. È un fenomeno. Ha una forza fisica non comune. Spende immense energie durante il match e difficilmente mostra di essere stanco. Gli vedo effettuare dei recuperi pazzeschi per un attaccante. Ciò lo rende pericoloso sino a fine gara, quando gli avversari mostrano la corda. D. Si era parlato l’estate scorsa di un rientro nella Juventus. Perché non se ne fece niente? R. Antonio (Conte, ndr) ha provato, ma la Juve aveva già la sua organizzazione. Poi, se fossi rientrato, avrei voluto avere la possibilità di decidere. Rientrare dalla porta di servizio non sarebbe stato il massimo. Da qui la scelta di restare fuori. D. Come napoletano è mai stato vicino a entrare nello staff del Napoli? R. Tranne gli inizi nel settore giovanile, e il periodo con Bianchi Ranieri e Lippi, in questa fase davvero mai. Di questi attuali non ho il piacere neppure di conoscere nessuno.

D. Per allenatori come Conte e Mazzarri e il tipo di gioco che utilizzano sono necessarie rose lunghe? 1 R. Direi proprio di sì, ma queste ormai sono problematiche 1 che coinvolgono un po’ tutti. A questi livelli i grandi club si attrezzano per avere più calciatori a disposizione. D. L’uomo simbolo di Napoli e Juventus R. Risposta facile: per gli azzurri scelgo Cavani, anche per quanto detto prima. Tra i bianconeri direi Pirlo e Buffon. D’altra parte parliamo di campioni del mondo. D. Più bravo Conte o Mazzarri? R. Direi bravi entrambi anche se con caratteristiche diverse. Due ottimi tecnici, grandi motivatori e soprattutto grandi lavoratori. D. Come vedrebbe Mazzarri su una panchina di una big o un’esperienza estera? R. Nessun problema in entrambi i casi. Credo che abbia dimostrato nella sua carriera e con i risultati di poter aspirare a qualsiasi panchina. È un tecnico che anche fuori dall’Italia terrebbe alto lo stellone dello Stivale. D. Un consiglio a entrambi gli allenatori. R. Credo che meglio di come stanno andando non possono fare. Allora, continuare a fare bene, proseguite il cammino, la strada è segnata. Giampiero Ventrone, 52 anni, è il preparatore atletico che più ha incarnato questo ruolo. Partito dal settore giovanile del Napoli, ha seguito la trafila sino alla prima squadra con allenatori prima Bianchi, poi Ranieri, poi Lippi. Col quale ha conquistato diversi trofei . Successivamente Bari e Livorno. In predicato di rientrare quest’anno nello staff della Juventus, non è stato possibile. Attualmente ha un figlio che gioca con la Juve Stabia, categoria Allievi lo segue e dedica tutto il suo tempo alla famiglia.


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NAPOLI VOTA MARADONA

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Marco Martone

a scorsa settimana, nel giorno della grande confusione elettorale, mentre l’Italia si arrovellava tra grillini festosi, berlusconiani rinati e seguaci di Bersani delusi ma ottimisti, la Napoli sportiva non ha avuto dubbi e ha “eletto”, ancora una volta, il suo “presidente”: Diego Armando Maradona. Il campione argentino è tornato in città a poche ore dalla chiusura dei seggi e ha “rubato” la scena alla politica sui siti online e social network, dove ai commenti sulle elezioni si sono alternati quelli d’incoraggiamento al Pibe de Oro. Maradona è arrivato all’hotel Royal sul lungomare di Napoli accompagnato dall’avvocato Angelo Pisani, che lo difende nella vertenza contro il fisco e che si è prodigato, negli ultimi giorni, per un suo ritorno in Italia. Centinaia di tifosi l’hanno accolto con cori da stadio e sventolio di bandiere. “Chi ama non dimentica” e i napoletani non l’hanno fatto. Il ricordo di quelle imprese, di giocate impossibili, di vittorie e di emozioni è ancora troppo vivo e non basta la figura nuovamente panciuta e rotonda di Dieguito, per stendere un velo di oblio sul periodo più glorioso della storia del calcio napoletano. A maggior ragione poi, se l’arrivo di Diego in città corrisponde con la partita più importante degli ultimi venti anni. La gara con la Juventus, infatti, non è solo una sfidascudetto. È l’occasione per togliersi uno sfizio, per la “vendetta” sportiva più gustosa di sempre, per dimostrare che non sempre vincono i più potenti e che proteste, aggressioni e intimidazioni agli arbitri, prosopopea e tra-

cotanza possono essere sconfitte sul campo, magari con un’abile giocata del Matador. Contro i bianconeri il Napoli giocherà in dodici (perché il sostegno del pubblico sarà decisivo) e se in tribuna dovesse esserci anche il Nino de oro, allora la spinta per i ragazzi di Mazzarri potrebbe essere anche maggiore. Perché “chi ama non dimentica” e davanti a Diego non si può tradire la storia.

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TUTTI PER UNO

UNA PER TUTTI

La radio più azzurra d’Italia RADIO UFFICIALE

RADIOCRONACA IN DIRETTA ESCLUSIVA DI TUTTE LE PARTITE DEL NAPOLI. INTERVISTE AI PROTAGONISTI AZZURRI. COMMENTI DEI MIGLIORI OPINIONISTI.


Rolando Jorge Pires da Fonseca

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CIRO LAURIA FOTOREPORTER


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PISTORIUS, MASCHILISMO E ORRORE Da eroe a simbolo del male, parabola di un campione esemplare

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Bruno Marra

l caso che ha coinvolto e travolto Oscar Pistorius ha inorridito il mondo soprattutto perché travalica quella che può essere una “comune” ancorché terrificante barbarie. Non è tanto il gesto dell’efferato omicidio, al quale ahinoi ci stiamo quasi abituando in balia a una perniciosa assuefazione, ma è chi l’ha compiuto che scuote ancor di più le corde della coscienza. È come se l’emotività avesse sempre una gerarchia alla quale corrispondere. Pensare che un uomo di successo, ricco e famoso, possa diventare un assassino per motivi apparentemente “futili” è qualcosa che non riusciremo mai a comprendere nell’oblio dei “comuni mortali”. Eppure oggi Oscar Pistorius non è solamente e banalmente il simbolo del male, ma è un emblema della fragilità umana, da qualsiasi punto di vista, estrazione, cultura e stato sociale la si possa guardare. Anche i più grandi uomini, osservati da un buco della serratura, diventano piccoli. È una legge di vita che assomiglia tanto alla famosa e profetica Livella di Totò. L’omicidio Pistorius è il caleidoscopio esemplare delle miserie umane. Ma non può essere semplicemente derubricato alla voce: violenza sulle donne. Certo, Pistorius, in attesa di giudizio definitivo, pare abbia ucciso volutamente la sua fidanzata per motivi di gelosia. È un classico raptus per il quale elimini una persona che appartiene alla tua vita per eliminare un male che ti tormenta. Come se ammazzando lei, ammazzassi anche il tuo tormento. Solitamente invece è il contrario, perché i tormenti si moltiplicano fino a ingoiarsi all’infinito. Ma senza entrare in rivoli anche abbastanza dozzinali di psicologia criminale, cerchiamo di dare una lettura sociologica a un caso che va preso come feticcio di un retaggio culturale secolare. E che ha un nome preciso e scandito: maschilismo. Quel ma-

schilismo che nel tempo ha avuto varie declinazioni, fino a diventare il serpeggiante filo maschilismo che permea in profondità la nostra generazione. E nessuno si senta escluso. Nessuno, perfino le donne. Perché nel tempo il maschilismo ha avuto un suo esatto contraltare speculare, ovvero: il fascino del maschilismo. Dopo gli strepiti anche feroci del femminismo, ideologia inattuabile e peggiore del suo stesso clone al maschile, le donne hanno sviluppato il modo non solo di aggirare il maschilismo, ma di farlo proprio, conquistandolo in maniera cosciente e anche subliminale. La donna ha cominciato a usare “pro domo sua” la deriva del maschilismo. In che modo? Adescandolo. Un andazzo che oggi si verifica in maniera quasi fisiologica, senza alcuna strategia o dietropensiero, ma solamente come impeto naturale acquisito nei decenni per eredità e usucapione. Qualcuno si è fatto una semplice domanda? Ovvero: se Pistorius fosse stato un semplice atleta paralimpico, senza onore, vittorie, palcoscenici e gloria, avrebbe conquistato la bellissima, spettacolare modella da passarella? Al netto di ipocrisia, 1 la risposta è: no! E ancora, invertendo i fattori: se Pistorius 9 non fosse stato quel campione onorato e conclamato, la statuaria Reeva si sarebbe mai fidanzata con lui? La risposta è la stessa di prima. Ed è chiaro che nasce un rapporto basato su reciproca convenienza. L’uomo sa che è amato per ciò che rappresenta e non per ciò che è veramente. La donna è affascinata dal personaggio e non dalla persona. Al punto da non conoscere affatto nel profondo chi è al suo fianco. Ma quando cala la luce dei riflettori e si scende dal palcoscenico della celebrità, si resta come tutti da soli in una stanza. E lì un campione diventa semplicemente un uomo. Spesso uno sconosciuto, certe volte un estraneo. Talvolta un mostro…

È ARRIVATO L’ESAME DI LAUREA

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Giuseppe Piccolo (vicepresidente AINC)

a super sfida con la Juve non permette di fare calcoli, la vittoria è l’unico risultato che rilancerebbe il Napoli, se la zebra esce indenne dal San Paolo sei o nove punti di vantaggio diventano improbabili da recuperare. Le ultime dichiarazioni sono improntate al fair play ma può bastare poco per far riesplodere polemiche e sospetti. Perché i rapporti stagionali tra le due più forti squadre italiane sono incentrati sul rispetto, ma su una rivalità feroce. Ancora acceso l’incendio della Supercoppa a Pechino e ai suoi svarioni arbitrali, i lunghi mesi di questa stagione hanno avuto come leit motiv dosi rilevanti di veleno. È quindi molto meglio che a parlare tra i due club sia il campo, una tappa di campionato che vale una stagione per lo squadrone azzurro a differenza dei bianconeri che possono contare su due obiettivi. Occorre rinverdire la finale di Coppa Italia in maggio vinta nettamente all’Olimpico dal Napoli dopo una stagione dominata da un’imbattuta Juve, una

bella serata quella con il nostro capitano che alza al cielo il trofeo nella splendida cornice di una tiepida serata romana. La trasferta di Udine ha restituito un Napoli non brillantissimo, ma determinato, la sfortuna è la componente che accompagna in questo periodo la squadra con un Cavani che rispecchia in pieno l’atmosfera del momento con la sua assenza nei consueti marcatori. Per l’occasione la squadra sarà al completo con la formazione tipo chiamata a ridare fiducia ed entusiasmo ai tifosi presenti in massa sugli spalti per la gioia del presidente De Laurentiis che attende fiducioso una prova brillante nell’inconsueta serata di venerdì. È l’ora di dimostrare tutto il valore di una compagine che merita sicuramente la sua posizione e che vanta un punteggio nettamente superiore allo scorso campionato ma che deve guardarsi anche da squadre come il Milan in pieno recupero. In questi casi si dice sportivamente, che vinca il migliore, e noi siamo d’accordo ma che sia azzurro.


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ROLANDO: IL GIGANTE DELLA DIFESA tile per il presente, fondamentale per il futuro del Napoli. Rolando ha da poco tagliato il traguardo del primo mese con la maglia del Napoli. Un avvio in sordina per l’ex difensore centrale del Porto, a lungo inattivo (circa sei mesi), per contrasti insanabili con la società portoghese, con cui ha conquistato campionato nazionale e Coppe. Per ora, minuti solo in Europa League (due partite, cinque reti subite dal Napoli), ancora zero caselle in campionato. Magro bottino per il centrale voluto e studiato da Walter Mazzarri. Il tassello principale del mercato invernale napoletano, che pure ha portato alla causa Armero, Calaiò e il giovane Radosevic. Il tecnico napoletano ritiene Rolando in grado di coprire i tre ruoli della linea difensiva, anche se finora è stato provato solo al centro, in alternativa a Paolo Cannavaro. La sensazione è che il portoghese sia un difensore tosto, di personalità, con una certa propensione a far ripartire l’azione da dietro. Sin ora ha pagato la lentezza dovuta a stazza fisica, inattività e ritmi diversi del campionato italiano. Rolando ha davanti a sé poco più di due mesi per convincere il Napoli a riscattare il suo cartellino (è arrivato in prestito oneroso con diritto di riscatto). De Laurentiis, Bigon e lo stesso Mazzarri ci sperano: il reparto difensivo napoletano con il probabile addio di Campagnaro è in cerca di nuove sicurezze. E un saltatore di qualità come Rolando, affiancato da Britos, portentoso nel gioco aereo, potrebbe rap2 presentare la soluzione alla carenza endemica azzurra sui calci 2 piazzati. Un vizio che è costato molti punti nelle stagioni passate e in quella attuale.

LA SCHEDA Rolando Jorge Pires da Fonseca, noto semplicemente come Rolando (São Vicente, 31 agosto 1985), è un calciatore capoverdiano naturalizzato portoghese, difensore del Napoli, in prestito dal. Dopo aver militato nel settore giovanile del Campomaiorense dal 1999 al 2003, passa al Belenenses. Dopo una stagione con la squadra giovanile del club di Lisbona, nel 2004 entra a far parte della prima squadra. Con la squadra portoghese colleziona complessivamente 103 presenze e 8 reti ed esordisce nelle coppe europee, disputando il doppio confronto con il Bayern Monaco nella Coppa UEFA 2007-2008. Il 16 aprile 2008 firma un contratto con il Porto a decorrere dalla stagione 2008-2009,[3] dove prende il posto del partente Bruno Alves.[2] Nella sua prima annata ad Oporto vince il campionato e la coppa nazionale. Saldamente titolare nel reparto arretrato dei lusitani, nel 2011 vince nuovamente l'accoppiata titolo-coppa nazionale. La stagione, iniziata con un altro successo nella Supercoppa di Portogallo, è suggellata il 18 maggio 2011 con la vittoria dell'Europa League e la successiva Supercoppa portoghese. Nell'estate del 2012, dopo aver vinto il terzo titolo nazionale, l'allenatore dei lusitani Vítor Pereira lo relega ai margini della squadra. In nazionale vanta 7 presenze nell’Under 21 e 3 nella selezione maggiore.

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UDINESE - NAPOLI: 0 - 0

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VANNO AVANTI LAZIO E INTER Andata Ritorno

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NAPOLI

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Viktoria Plzen

Bate Borisov

0

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Viktoria Plzen

3

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Fenerbarhรงe

Fenerbarhรงe

0

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Andata Ritorno

Andata Ritorno

Tottenham

2

1

Tottenham

INTER

2

3

Lione

1

1

INTER

Cluj

0

0

Andata Ritorno

Andata Ritorno

Bayer Leverkusen

0

1

Benfica

Benfica

1

2

Bordeaux

Dinamo Kiev

Andata Ritorno

1

0

1

1

Andata Ritorno

Levante

3

1

Levante

Atletico Madrid

0

1

Olympiakos

0

0

Rubin Kazan

Rubin Kazan

2

0

Andata Ritorno

Andata Ritorno

Anzhi M.

3

1

Anzhi M.

Newcastle

0

1

Hannover

1

1

Newcastle

Metalist

0

0

Andata Ritorno

Andata Ritorno

Basilea

2

1

Basilea

Zenit

2

1

Dinipro

0

1

Zenit

Liverpool

0

3

Andata Ritorno

Andata Ritorno

Stoccarda

1

2

Stoccarda

Borussia Mon.

3

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Genk

1

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LAZIO

LAZIO

3

2

Andata Ritorno

Andata Ritorno

Ajax

2

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Steaua Bucarest

Sparta Praga

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Steaua Bucarest

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Chelsea

Chelsea

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La GM Security S.r.l. nasce a Napoli dall’esperienza pluriennale di personale preparato a gestire servizi di sicurezza, garantiamo tutela della privacy e l’incolumità dei nostri clienti attraverso del personale altamente qualificato e selezionato; offre servizi di sicurezza, organizzazione eventi e hostess, discoteche, fiere e manifestazioni. Siamo al vostro servizio, consigliandovi la soluzione migliore alle vostre esigenze di sicurezza individuale o collettiva, disponibili sull’intero territorio Nazionale e Internazionale.

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2012 40 anni di passione negli stadi NICARAGUA: NAPOLI CLUB MANAGUA

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Salvatore Longobardi (Tesoriere AINC)

igliaia di chilometri, basta superare l’Atlantico, dirigersi verso il Centro America ed ecco che si trova il Club Napoli Edinson Cavani. Siamo a Managua in Nicaragua e l’iniziativa si deve a Teodoro Aniceto, tifoso napoletano ed emigrato doc che insieme a un nucleo di amici ha creato questa associazione, intitolandola al Matador che più degli altri sa rappresentare una serie di caratteristiche in cui i soci si riconoscono, ovvero: la caratura umana, l’essere uomo squadra, uno che lotta e che non si tira mai indietro. L’inaugurazione della struttura sarà stesso stasera in concomitanza col match con la Juventus. Sarà un contatto via skype Napoli-Managua: pranzo, visione del match e tifo nella migliore tradizione centroamericana tra buon cibo (italiano) e ottimo rum locale. L’obiettivo è raggiungere almeno 150 soci in tutto il centroamerica entro il 2014. L’idea è quella di aprire una pagina web e di lanciare una campagna di adesione di altri collettivi: Tegucigalpa, San Salvador, L’Avana, ovunque ci sia un napoletano. Per ora la struttura è divisa in tre collettivi: Managua, Napoli e Milano CONSIGLIO DIRETTIVO Presidente: Vice Presidente: Segretario: Tesoriere: Direttore Sportivo: Consiglieri:

Teodoro Aniceto Roberto Aniceto Francesco Catalano Monica Aniceto Juan Antonio Cerna Santana Scarleth Otomy Sandino Lovo, Marling Vanessa Oviedo Chavez, Francesco Aniceto, Marco Mazza

SHANGHAI: LETTERA APERTA DALLA CINA

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n’attesa lunga un anno. Una notte che può cambiare le cose. Anche a migliaia di chilometri di distanza. Noi che abbiamo gioito alla vittoria della Coppa Italia perché sapevamo che i nostri beniamini sarebbero poi venuti in Cina a giocare la partita di Supercoppa con la Juve; noi che abbiamo protestato di fronte a decisioni arbitrali che hanno fortemente condizionato la finale di Pechino, saremo tutti davanti alla tv per tifare Napoli. In occasione della partita con la Juve, i rituali saranno gli stessi: banditi i falsi tifosi, i secciaiuoli e i contestatori. Solo gli amanti dei colori azzurri sono accettati nelle microcomunità che si riuniranno a vedere la partite a Shanghai, Pechino, Suzhou, Canton e Hanghzou. A Shanghai noi avremo lo stesso schema: alle 3 del mattino Valentino, lo chef, citofona da me. Macchinetta di caffè già pronta sul fuoco, caffè risvegliante. Prendiamo il taxi e andiamo a casa di Vincenzo. Qui abbiamo i posti assegnati: io e Vincenzo sul divano, io a sinistra lui a destra. In poltrona, abbracciandosi il cuscino, siede Valentino. Bisogna sistemare la tv: la televisione cinese non trasmette la partita e così ce la vediamo su Mediaset plus, che funziona meglio di Sky Go. L’audio però è quello di Radio Marte. Questa volta avremo una new entry: Peppe, amico da tanti anni, torrese come me, che ora, da funzionario della Croce Rossa internazionale, vive a Pyongyang, la capitale della Corea del Nord, uno dei paesi più chiusi al mondo. Peppe, che come noi si sveglia ogni volta alle 3 per vedersi il Napoli, stavolta non voleva stare da solo ed è venuto a vedersi la partita con noi. Lo sa che se non sia mai qualcosa dovesse andare storto, sarà da noi per sempre bandito per le partite del Napoli. Non è vero ma ci credo. Proprio per tentare di combattere eventuali influssi malefici, abbiamo obbligato Lelio, caro amico genovese, a vedere la partita con noi. Lelio è simpatizzante Juve (ma è una brava persona), non sa neanche chi siano i giocatori della Juve ma se deve scegliere una squadra sceglie la vecchia signora. Con lui abbiamo visto la finale di Coppa Italia. Da qui la convocazione obbligatoria, nonostante alle 8, quindi appena due ore dopo la fine della partita, abbia un aereo per Hong Kong. Ma a noi non può dire di no. Aspettiamo trepidanti. Voi allo Stadio, urlate anche per noi. Noi ci proviamo: ma i vicini di casa e la moglie di Enzo ovviamente si lamentano (sono pur sempre le 4 del mattino). Nello Del Gatto, presidente Club Napoli Cina Diego Armando Maradona

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ADRE CALCI QU O I S POLI CLUB

1 MARZO 2013

1972

PRIMAVERA: DOPPIA DELUSIONE

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Attilio Marchionne

na settimana di magra per le formazioni del settore giovanile azzurro. Si è fermato il momento magico della Primavera, uscita anzitempo dal Torneo di Viareggio e battuta in casa dalla Lazio. Non va meglio per i Giovanissimi fermati tra le mura amiche dal Martina Franca. Unico sorriso grazie agli Allievi capaci la settimana scorsa di ribaltare il match con la fortissima Roma.

PRIMAVERA

risultati 6ª ritorno girone C

Palermo - Bari

5-0

Roma

- Catania

2-2

Ascoli

- J. Stabia

rin.

Napoli

- Lazio

0-1

Crotone - Reggina

0-0

Lanciano - Ternana

1-3

Pescara - Vicenza

0-0

SQUADRA

Pt.

G.

V.

Napoli Catania Lazio Palermo Roma Ascoli Reggina Juve Stabia Vicenza Crotone Pescara Bari Ternana Lanciano

40 40 38 38 34 27 26 24 23 19 18 18 9 6

19 19 19 19 19 18 19 18 19 19 19 19 19 19

12 11 10 11 9 8 7 6 5 5 5 4 2 1

Ritorna il campionato Allievi che ha osservato una giornata di riposo. Il Napoli se la vedrà domenica nel derby con i cugini della Juve Stabia. Ma ancora non si è spento l’eco della squillante vittoria in rimonta due settimane fa contro la Roma, formazione di alta classifica in lotta con i cugini laziali per la conquista del primo posto. È stata una grande impresa degli azzurrini che hanno rimontato lo 0-2 della Roma in una partita condizionata, però, dal grande nervosismo, dalle tre espulsioni e dai tanti cartellini gialli. Il Napoli ha compiuto una prova di grande compattezza perché anche nel periodo in cui è stato in inferiorità numerica non ha mai sofferto molto, ha tenuto bene il campo ed ha colpito la Roma sui calci piazzati. A fine partita grandissimi festeggiamenti soprattutto per Gennaro De Simone, autore del gol vittoria che può dare tanto morale. Prossimo turno: 3/3 Juve Stabia – Napoli

GIOVANISSIMI NAZIONALI risultati 7ª ritorno girone H

V. Lamezia - Catania

0-3

Catanzaro - Crotone

rin.

SQUADRA

N.

P.

GF

GS

3 1 1 3 3 7 7 6 6 10 11 9 14 15

43 32 43 45 33 30 31 34 15 28 24 19 20 17

20 15 16 22 16 29 29 35 24 47 37 38 42 44

4 7 8 5 7 3 5 6 8 4 3 6 3 3

ALLIEVI NAZIONALI risultati 6ª ritorno girone C

Lanciano - Ascoli

1-3

Pescara

- Palermo

1-3

Catania

- J. Stabia

1-1

Reggina

- Lazio

0-1

Crotone

- Vicenza

3-0

Napoli

- Roma

3-2

Bari

- Ternana

3-1

Pt.

G.

V.

N.

Napoli

49

18

16

1

P.

GF

GS

1

43

12

Catania

37

18

11

4

3

28

10

Palermo

34

18

10

4

4

34

12

Reggina

34

18

10

4

4

31

18

Nocerina

27

18

8

3

7

27

23

Trapani

25

18

6

7

5

15

17

Crotone

24

17

7

3

7

23

24

M. Franca

24

19

6

6

7

32

36

Palermo - Hinterreggio 4-0

Catanzaro

20

18

5

5

8

23

28

Napoli

Paganese

20

19

5

5

9

20

31

- M. Franca 2-2

Nocerina - Salernitana 1-1 Paganese - Trapani

2-1

Squadra in riposo: Reggina

Salernitana

19

19

4

7

8

18

25

Hinterreggio

14

19

3

5

11

13

29

V. Lamezia

2

19

0

2

17

8

50

Una settimana da dimenticare per la Primavera di Saurini: da una parte, prima l’illusione del girone eliminatorio del Torneo di Viareggio, poi l’eliminazione ai rigori agli ottavi con il Genoa, e per finire la sconfitta casalinga in campionato contro la Lazio. Un insuccesso che è costato agli azzurri la perdita dell’imbattibilità casalinga, ma non il primo posto in condominio con il Catania che in extremis a Roma ha ottenuto un pareggio per due a due. E la prossima gara sarà proprio contro gli etnei, presso il bel centro sportivo Torre del Grifo di Catania. Intanto anche Lazio e Palermo incalzano a solo due lunghezze dalle due di testa. Tornando al match di Aversa, forse il terreno pesante, martoriato dalle piogge, o il fatto di volersi accontentare di un pari, ha bloccato i pericolosi attacchi del Napoli, beffato su rigore all’85 su calcio da fermo di Cataldi. Prossimo turno: 2/3 Catania – Napoli SQUADRA

Pt.

G.

V.

Lazio Roma Palermo Vicenza Catania Napoli Pescara Ternana Ascoli Bari Reggina Crotone Juve Stabia Lanciano

50 46 37 31 29 28 27 27 23 22 20 15 15 4

19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19

16 15 12 8 8 8 8 8 6 6 5 4 3 1

N.

2 1 1 7 5 4 3 3 5 4 5 3 6 1

P.

GF

GS

1 3 6 4 6 7 8 8 8 9 9 12 10 17

53 54 41 29 39 26 39 42 28 36 35 21 20 12

15 25 25 22 31 34 32 41 26 41 41 42 43 57

Solo un pareggio all’ultimo secondo contro il Martina Franca, formazione di centro classifica, ma ancora primo posto anche se con vantaggio accorciato sul Catania – ora solo sette punti – per la squadra dei Giovanissimi allenata da Liguori. Cinque minuti di recupero e un pareggio all’ultimo secondo su calcio di rigore conquistato in extremis sono costati caro agli azzurrini. Il risultato è giusto per quanto visto in campo nell’arco dei novanta minuti. Non è stato il solito Napoli spumeggiante di mister Liguori; gli azzurrini non hanno avuto il giusto approccio al match e nel corso della gara si sono più volte innervositi. Primo pareggio stagionale per i Giovanissimi che finora avevano totalizzato sedici vittorie e una sconfitta. E domenica a Salerno c’è il derby con i cugini granata. Prossimo turno: 3/3 Salernitana - Napoli

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1972

Calcio femminile

CARPISA: IMBATTIBILE IN CASA

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uper Carpisa, è proprio il caso di dirlo. Anche contro il Torino, le “tartarughine” allenate da Peppe Marino hanno strabiliato: 7 a 1 il risultato finale e “Fort Collana” inviolato ancora per un super record che si affaccia anche alle cronache nazionali. Ora siamo a 26 mesi senza perdere una partita in casa, non è cosa di tutti i giorni. Due doppiette di Pirone (alla sua duecentesima partita con la maglia azzurra) e Giacinti e le reti di Yamamoto, Giuliani e Privitera hanno steso il Torino, con un quinto posto in classifica, mantenuto senza sforzi. Tra le belle notizie anche il rientro in campo, dopo un lungo infortunio – era ferma da settembre per la rottura del legamento crociato del ginocchio destro – di Penelope Riboldi, attaccante bergamasca di 26 anni, che si è ben mossa nei minuti in cui è stata in campo. Intanto per l’8 marzo, in occasione della giornata dedicata alle donne, allo Stadio Collana si sta preparando un grande evento che vedrà coinvolte non solo le ragazze della prima squadra e della Primavera, ma l’intero settore giovanile e tant’altro. Grazie al patrocinio dell’assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Napoli e alla collaborazione con il Provveditorato agli Studi e alla Municipalità Vomero-Arenella, 3 saranno davvero numerosissime le ragazze che potranno 0 per un giorno conoscere più da vicino il gioco più praticato al mondo: il calcio. Donne in campo dunque allo Stadio Collana venerdì 8 marzo per una giornata tutta in “rosa”.

1 MARZO 2013


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1 MARZO 2013

1972

RITORNA EXTRA TIME – ZONA NAPOLI

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Salvatore Longobardi (Tesoriere AINC)

iamo agli sgoccioli, Extra Time - Zona Napoli, la trasmissione dell’Associazione Italiana Napoli Club, sta per ricominciare. Giovedì prossimo alle ore 21 in diretta sulle frequenze di Capri Event, Canale 271 del digitale terrestre (con replica venerdì alle 23.45 e sabato alle 16.30 su TelecapriSport), riparte il contenitore televisivo dell’Associazione Italiana Napoli Club. Saverio Passaretti, padrone di casa e ideatore della trasmissione sarà coadiuvato nella discussione dei temi riguardanti il Napoli, da una presentatrice, a sorpresa, e dai giornalisti Fabrizio Piccolo, Marco Martone, Gianluca Agata, e altri ospiti. La trasmissione, giunta al nono anno, nata in concomitanza con l’avvento di Aurelio De Laurentiis al timone della società azzurra, si propone di sviscerare temi calcistici in un ambiente sobrio e competente. Il programma, come al solito, vedrà la presenza di ospiti tra giornalisti, addetti ai lavori, personaggi dello spettacolo, perso-

naggi della società civile partenopea, tutti accomunati dalla passione per il Napoli. Come sempre ci sarà uno spazio dedicato ai tifosi che potranno intervenire in diretta e scambiare opinioni con gli ospiti in studio. La novità della stagione saranno i collegamenti televisivi dai vari club Napoli della regione Campania. Inoltre, sul piano sportivo, sta per scattare l’ora della sesta edizione di “Un gol contro la violenza”, incontro di calcio che vedrà la partecipazione delle ragazze del Napoli Calcio Femminile Carpisa Yamamay, e di volta in volta, contro, artisti, giornalisti e vecchie glorie.

Associazione Italiana Napoli Club 40 anni di passione negli stadi

Visita il sito dell’Associazione: www.ainc.it • le ultimissime notizie sul Calcio Napoli • come, dove e poter acquistare i biglietti per seguire gli azzurri • informazioni, news e storia dell’associazione • come potersi iscrivere • la rassegna stampa • copia online della rivista “Cuore Azzurro” e degli arretrati

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