Cuore Azzurro N. 84 - 18 aprile 2013

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PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO VIII N. 84 - 21 APRILE 2013

COPIA OMAGGIO

BYE-BYE MILAN CIRO LAURIA FOTOREPORTER

Totò 46 anni fa: dramma e comicità

Napoli Club: Nippon - Samurai

Luigi D’Angelo: Una vita col Napoli

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Magazine


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21 APRILE 2013

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CHAMPIONS SEMPRE PIÙ VICINA

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Max Bonardi

l più è fatto. Quattro punti di vantaggio a sei giornate dal termine sono un buon bottino in chiave Champions League. Il Milan nello scontro diretto della scorsa settimana voleva fare un solo boccone di Cavani e compagni. Invece, il campo ha detto ben altro. Napoli vincitore ai punti al cospetto di una squadra arrivata all’appuntamento decisivo con le pile scariche e qualche defezione importante soprattutto in attacco. Match giocato più sul piano nervoso che su quello tecnico. Un buon primo tempo dove le squadre si sono fronteggiate a buon ritmo con botta e risposta nello spazio di pochi minuti a cui è seguita una ripresa ravvivata solo in occasione dell’espulsione di Flamini, reo di aver colpito duramente a piedi uniti il malcapitato Zuniga. A quel punto in superiorità numerica Mazzarri ha provato a dare un segnale alla squadra inserendo un attaccante e schierandosi con un 4-2-4, ma la squadra non ha colto l’occasione accontentandosi del pareggio. Ora, guardando il calendario, il Napoli è nettamente favorito sul Milan per la corsa al secondo posto. Purché non abbassi

l’attenzione sull’ambito traguardo. E già domenica prossima si potrà verificare quanto detto. Al San Paolo arriva il Cagliari, formazione rivelazione della stagione. Non tanto per la rosa (Cossu, Astori, Nainggolan, Agazzi, Pinilla, Ibarbo e tanti altri), da centro classifica, quanto per le vicende societarie con cui ha dovuto fare i conti nel corso della stagione. Senza stadio, o con un impianto aperto a singhiozzo, con un presidente agli arresti domiciliari, c’erano tutti presupposti, visto il girone di andata, chiuso al terzultimo posto, per andare totalmente in tilt. Invece, grazie all’opera tecnico-tattica e psicologica del duo Lopez-Pulga e con la collaborazione di tutti calciatori e collaboratori, la squadra ha fatto blocco e ha iniziato a inanellare una serie di risultati che fanno il Cagliari la terza forza del torneo nel girone di ritorno. Sardi dunque senza pensieri e per questo ancora più temibili. Dunque, la pressione è tutta sul Napoli che deve vincere, anche per poter approfittare di un eventuale passo falso del Milan, impegnato a Torino con la Juventus. Occasione da non perdere.

Osservatorio arbitrale

CLASSIFICA DI SERIE A 2012/2013

SVISTE E PROTESTE 2

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Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)

li arbitri non concedono i calci di rigore, o li concedono e non vi sono, peraltro da sempre. Ma ciò che provoca accesi dibattiti sull’argomento con conseguenziali deferimenti agli addetti ai lavori, compreso dirigenti (vedi ultimo, ma non ultimo Moratti dopo Inter - Atalanta), trova anche la propria spiegazione come può capitare, nella “consecutività” degli avvenimenti, e in particolare, di quelli che si chiamano più banalmente “sviste”. Ma è chiaro che tutto ciò non può, e non deve essere una scusante, piuttosto, consideriamolo un monito (peraltro il solito), a una applicazione più attenta nelle aree di rigore. Peraltro il fenomeno è bilaterale: gli arbitri sbagliano, e i giocatori (simulando) li aiutano a sbagliare, e dunque andrebbe sviscerato sotto aspetti culturali e comportamentali. Il Settore Arbitrale italiano, con l’immissione degli arbitri addizionali partiti con una funzione inizialmente solo limitata all’altro endemico problema del golnon gol, sono invece stati investiti anche di competenze con compiti collaborativi con l’arbitro centrale, per decisioni tecniche nelle aree di rigore. Per la verità l’esperimento, perché di questo il Settore continua a rimarcare, sembra essere riuscito solo in parte: difatti si sta assistendo a una sorta di frazionamento di responsabilità tra tutti gli ufficiali di gara, ma con il risultato che stiamo raggiungendo l’esasperazione di una “delega” dell’arbitro centrale, ai suoi collaboratori. Ma il calcio è anche fantasia, e non solo in campo...

SQUADRA

JUVENTUS NAPOLI MILAN FIORENTINA LAZIO ROMA INTER UDINESE CATANIA CAGLIARI PARMA BOLOGNA ATALANTA (–2) SAMDPORIA (–1) TORINO CHIEVO SIENA (–6) PALERMO GENOA PESCARA

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74 63 59 55 51 51 50 48 47 42 39 38 37 37 36 36 30 28 28 21

32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32

23 18 17 16 15 15 15 12 13 12 10 10 11 10 8 10 9 5 5 6

5 9 8 7 6 6 5 12 8 9 9 8 6 8 13 6 9 13 10 3

4 5 7 9 11 11 12 8 11 12 13 14 15 14 11 16 14 14 16 23

63 58 56 58 40 63 50 44 40 39 39 42 34 37 40 32 34 29 32 24

20 30 35 39 39 53 45 39 38 49 42 41 47 39 45 48 44 45 50 66

3 3 ª G I O R N ATA

3 4 ª G I O R N ATA

20-21 APRILE 2013 GENOA - ATALANTA UDINESE - LAZIO INTER - PARMA BOLOGNA - SAMPDORIA CATANIA - PALERMO FIORENTINA - TORINO NAPOLI - CAGLIARI ROMA - PESCARA SIENA - CHIEVO JUVENTUS - MILAN

27-28-29 APRILE 2013 ATALANTA - BOLOGNA CAGLIARI - UDINESE PESCARA - NAPOLI CHIEVO - GENOA PALERMO - INTER ROMA - SIENA SAMPDORIA - FIORENTINA TORINO - JUVENTUS MILAN - CATANIA ROMA - LAZIO


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Tenuto a distanza il Milan dal secondo posto (+4) nel confronto diretto di San Siro, mancano sei partite ed è vietato rilassarsi, anche se gli inseguitori, rossoneri in testa, non sembrano pericolosi. Il Milan, oltretutto, gioca stasera sul campo della Juve. Al Napoli, però, tocca fare corsa su se stesso, cioè incamerare quanti più punti sino alla fine. Il calendario non è proibitivo e occorre fare il pieno nelle tre gare al San Paolo cominciando da questa contro il Cagliari che è formazione temibile per organizzazione di gioco, periodo brillante ed è la terza migliore squadra del girone di ritorno dopo Juventus e Milan (due punti più del Napoli). Vietato distrarsi, come si suol dire. La squadra sarda ha dato filo da torcere a ogni avversario, ma è la quarta difesa più battuta del campionato. Le assenze per squalifica si equilibrano. De Sanctis e Campagnaro di qua, Conti e Pinilla di là. Il Napoli ha altri sette diffidati, occhio ai cartellini gialli. Il Cagliari è in serie da cinque partite (11 punti), il Napoli da quattro (10). Entrare subito in partita e non concedere il solito vantaggio di dare campo all’avversario nella prima mezz’ora. A San Siro è stato forse necessario, contro il Cagliari bisognerà schizzare dagli spogliatoi belli e pimpanti. Previste staffette in corso d’opera perché il caldo è arrivato e le ultime fatiche non sono state indifferenti. Ci aspettiamo una squadra azzurra assennata, ma subito vogliosa di imporsi, con esterni galoppanti. A centrocampo la qualità degli azzurri non si discute. Se qualcuno ha bisogno di rifiatare, meglio qualche avvicendamento. I sardi hanno un attacco di tipetti imprevedibili e il colombiano Ibarbo mette forza e tecnica nel dribbling, potenza nel tiro, però, via, ha segnato sinora solo quattro gol, come Lorenzo Insigne e Maggio. Il Cagliari (42 punti) è già salvo, ma ha il gusto del gioco e vorrà fare bella figura. Non aspettiamoci un avversario senza motivazioni. Gli farà gola fare colpo a Napoli come gli capitò contro la Roma all’Olimpico (2-4), ma era ancora la Roma di Zeman che pagò quella sconfitta con l’esonero. Un po’ di attenzione e non dovrebbe essere un pomeriggio complicato. Si aspetta il ritorno al gol di Cavani, cecchino irresistibile contro Atalanta e Torino, poi arenatosi davanti alle porte di Genoa e Milan, a un pelo dal successo, ma deluso da Frey e Abbiati. Il Matador punta al trono dei goleador del Napoli di tutti i tempi. Ha superato Careca, ha uguagliato Altafini e mira al record di Maradona (115 gol fra campionato e coppe). Restando a Napoli potrà anche riuscirci: parte da quota 97 reti. Resta con noi, Matador, e sarai per sempre nel libro d’oro azzurro.

Sede legale: Corso Novara, 5 ­ Napoli Anno VIII ­ n° 84 ­ 21 aprile 2013 Direttore responsabile: Saverio Passaretti Coordinamento giornalistico: Max Bonardi hanno collaborato: Sergio Curcio, Paolo del Vaglio, Francesca Fortuna­ to, Giuseppe Gargiulo, Salvatore Longobardi, Attilio Marchionne, Bru­ no Marra, Marco Martone, Adolfo Mollichelli, Giuseppe Piccolo, Mas­ simo Sparnelli, Carmine Tascone Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007 Fotocomposizione e Stampa: Ink & Paper s.r.l. Grafica: Mario Suarez ­ Edito dalla A.I.N.C. chiuso in redazione giovedì 18 aprile 2013 ­ ore 17,00

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IL NAPOLI VEDE… LE STELLE!!!

di Mimmo Carratelli

ORGANO UFFICIALE DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

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21 APRILE 2013

Saverio Passaretti (presidente AINC)

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n Napoli concreto e grintoso quello visto a S. Siro contro il Milan di Allegri, viene discusso animatamente per una realizzabile vittoria, sfumata per mancanza di personalità. Nulla di più falso, questa volta il Napoli non ha mai dato segni di cedimento o di confusione, tutti i comparti hanno lavorato seriamente e con la giusta determinazione, è mancata la zampata vincente per un nulla, ma nessun tifoso ha sofferto più di tanto, semmai solo per le occasioni mancate sotto la rete rossonera. Una bella atmosfera quella vissuta dai numerosissimi presenti sugli spalti, il Napoli a schiena diritta che fronteggiava il… Diavolo senza indugi con la consapevolezza della propria forza. L’unica nota da rimarcare sta che all’evidenza si è vista una rabbiosa reazione al vantaggio di Flamini cosa che non si è poi ripetuta dopo l’espulsione dello stesso francese per un fallaccio su Zuniga, verso il quale, però, sono state ampie e sincere le sue scuse, una squadra azzurra, comunque, senza timori reverenziali capace di reagire a suo piacimento. Considerando il bicchiere mezzo pieno, il pareggio lascia inalterato il distacco e quindi ha il valore di una piena vittoria, la perla di Pandev accresce la felicità perché scaturita da una bellissima azione con Hamsik, grande ispiratore. È mancato il gol del Matador ma il suo aggancio in area da vero superman con la conclusione parata miracolosamente da Abbiati ci ha riempito occhi e cuore... siamo davvero una bella squa- 3 dra e ne siamo fieri!! Entusiasta e pittoresco il nostro presidente De Laurentiis che saltellava come un fanciullo a ribadire la sua assoluta tranquillità e certezza nei suoi uomini… rilassato e felice. Oggi ospitiamo il Cagliari dei miracoli, che nonostante una situazione societaria paradossale, tra arresti e squalifiche del campo, ha raccolto ben 42 punti raggiungendo un ottimo decimo posto, possono essere veramente contenti i tifosi cagliaritani. Analizzando questi aspetti c’è da stare attenti il doppio, sarà una bella partita ma le nostre motivazioni sono sicuramente maggiori. Sapremo dare spettacolo per concretizzare sempre di più l’ambito traguardo Champions, siamo passati indenni dall’inferno a cospetto del Diavolo... ci aspetta il …Paradiso!! Alè Azzurri!

LA VIGNETTA DI


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NAPOLI RICORDATI IL PASSATO Sergio Curcio

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ei alla fine ma guai a credere che il secondo posto sia stato blindato con il pareggio del Meazza. Non voglio passare per jettatore ma le ultime partite per gli azzurri, soprattutto quando l’obiettivo è realmente vicino, spesso sono diventate un calvario. E mi spiego: 15 punti in più rispetto alla passata stagione non vogliono dire nulla, perché l’anno scorso a sei gare dal termine il Napoli aveva 48 punti e finì a quota 64, sciupando la qualificazione al preliminare di Champions. Meglio due stagioni fa quando gli azzurri arpionarono la Champions pur totalizzando solo sei punti nelle ultime sei gare, terminando a quota 70. Che cosa significa tutto ciò? Semplice: la squadra non deve mollare ritenendo, a torto, che il più sia stato fatto. Tocca a Mazzarri tenere tutti sulla corda, spronando i suoi a migliorare i 70 punti (l’anno scorso Milan secondo a 80 punti ndr) di due stagioni fa e il piazzamento in classifica, cominciando magari col superare questo pomeriggio il “miracoloso” Cagliari del duo Pulga-Lopez. La formazione sarda è stata la vera protagonista del girone di ritorno. Terzultimo con 16 punti al termine dell’andata, i rossoblù, nelle 13 gare successive hanno conquistato la bellezza di 26 punti (uno in meno della Juve e 9 in meno del Milan) assestandosi in un centro classi4 fica di assoluta tranquillità e dignità se si considerano le traversie di società e squadra nel corso della stagione. Uno stadio “Is Arenas” costruito… abusivamente su terreni destinati alla natura e con concessioni date in modo tutt’altro che trasparente che hanno portato in galera per più di un reato il presidente Cellino, il sindaco di Quartu S. Elena e altri amministratori pubblici, ma soprattutto ha costretto la squadra a giocare più volte a porte chiuse o addirittura in campo neutro… una vera e propria Odissea, non solo sportiva, che avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche sulla Sardegna calcistica se non ci fossero state la calma e il pragmatismo di Ivo Pulga, accoppiate alla esuberante passione e alla sagacia tattica di Diego Lopez. Due vecchie conoscenze di Cellino che da allenatori hanno saputo rinverdire i fasti, il senso di appartenenza alla società e alla tifoseria, che da calciatori li aveva fatti diventare due idoli del Sant’Elia. E i calciatori del Cagliari, Conti e Cos-

su su tutti, hanno sposato in pieno la filosofia calcistica della “strana coppia” subentrata a Ficcadenti: senso del gioco, forza e carattere, sacrificio, spirito di squadra. Ne è venuto fuori un collettivo importante ed equilibrato che nel 4-3-1-2 trova il miglior modo di interpretare la gara e sfruttare le ripartenze. Al San Paolo mancheranno Conti e Pinilla ma rientrerà Nainggolan e non saranno le due assenze, pur importanti, a bloccare un gruppo che non ha mai conosciuto la parola “rassegnazione”. Astori e Rossettini danno spessore a una difesa che ha trovato in Agazzi un portiere affidabile, mentre a centrocampo Dessena, Nainggolan, Conti, Ekdal o Casarini e il giovane uruguagio Cabrera, assicurano forza e buona tecnica per coprire Cossu che da trequartista è la rampa di lancio per le punte Thiago Ribeiro, Ibarbo, Nenè o la rivelazione Sau che potrebbe essere l’uomo sorpresa della sfida del San Paolo. Non è partita facile, dunque, ma il Napoli non ha altra scelta che vincere e sperare che tra Juve e Milan finisca almeno in parità. Poi si andrà a Pescara e ci vorrà il piglio della grande squadra e la volontà ferrea di chiudere subito il conto. Si giocherà sabato sera e 24 ore dopo il Milan affronterà il Catania. Mantenere un buon margine sui rossoneri dopo il viaggio sull’Adriatico potrebbe essere decisivo per blindare il secondo posto. Agli abruzzesi non resta che l’orgoglio, e il Napoli dovrà giocare da grande squadra, così come visto al Meazza, come se fosse uno scontro diretto, una gara decisiva. I numeri del Pescara, 26 gol fatti, 66 subiti, 23 sconfitte su 32 partite, condannano impietosamente più la società che la squadra, assai giovane, costruita e mandata al massacro in A senza un tutor come Zeman, a conferma che le squadre non si costruiscono in niente. Il Napoli è figlio di una lunga programmazione e in questa stagione, nonostante qualche scivolone anche inaspettato, la squadra sembra essere ancor più maturata in personalità, sagacia tattica e autostima. I 13 punti conquistati nelle ultime 6 giornate della scorsa stagione sono nelle corde di questo Napoli, cresciuto ancora, e 6 punti tra Cagliari e Pescara non appaiono una mission impossibile… soprattutto per non finire in affanno come due stagioni fa. Occhio, dunque, perché il calcio è strano: e niente scherzi perché il Napoli vuol tornare protagonista in Europa!!!


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NAPOLI - CAGLIARI

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N. 1 2 4 5 6 7 9 11 13 14 16 17 18 19 20 22 24 25 27 28 42 55 77 85 88

Giocatore MORGAN DE SANCTIS GIANLUCA GRAVA MARCO DONADEL MIGUEL BRITOS JORGE ROLANDO PEREZ EDINSON CAVANI EMANUELE CALAIO’ CHRISTIAN MAGGIO OMAR EL KADDOURI HUGO CAMPAGNARO GIANDOMENICO MESTO MAREK HAMSIK JUAN ZUNIGA GORAN PANDEV BLERIM DZEMAILI ANTONIO ROSATI LORENZO INSIGNE JOSIP RADOSEVIC PABLO ARMERO PAOLO CANNAVARO ROBERTO INSIGNE ALESSANDRO GAMBERINI LEANDRO RINAUDO VALON BEHRAMI GOKHAN INLER

Ruolo P D C D D A A C C D C C C A C P A C C D A D D C C

Classe 1977 1977 1983 1985 1985 1987 1982 1982 1990 1980 1982 1987 1985 1983 1986 1983 1991 1994 1986 1981 1994 1981 1983 1985 1984

Naz. Presenze A Gol ITA 31 – ITA 1 – ITA 4 – URU 17 – POR 3 – URU 29 22 ITA 2 – ITA 26 4 MAR 4 – ARG 27 1 ITA 14 1 SLO 32 9 COL 27 – MAC 27 5 SVI 28 5 ITA 1 – ITA 32 4 CRO – – COL 10 – ITA 26 1 ITA 1 – ITA 23 1 ITA – – SVI 29 – SVI 28 5

N. 1 3 4 5 7 8 13 14 15 16 18 19 20 21 22 23 24 25 27 29 32 33 34 35 51

Giocatore Ruolo Classe MICHAEL AGAZZI P 1984 LORENZO ARIAUDO D 1989 RADJA NAINGGOLAN C 1988 DANIELE CONTI C 1979 ANDREA COSSU C 1980 DANILO AVELAR D 1989 DAVIDE ASTORI D 1987 FRANCESCO PISANO D 1986 LUCA ROSSETTINI D 1985 SEBASTIAN ERIKSSON C 1989 ANDERSON MIGUEL NENE’ A 1983 THIAGO RIBEIRO A 1896 ALBIN EKDAL C 1989 DANIELE DESSENA C 1987 MATIAS CABRERA C 1986 VICTOR GUERRERO IBARBO A 1990 GABRIELE PERICO D 1984 VLADA AVRAMOV P 1979 MARCO SAU A 1987 NICOLA MURRU D 1994 FEDERICO CASARINI C 1989 MARCO PIREDDA C 1994 DARIO DEL FABRO D 1995 MARCO RUSSU D 1995 MAURICIO RICARDO PINILLA A 1984

Naz. Presenze A Gol ITA 29 – ITA 14 – BEL 28 2 ITA 24 3 ITA 22 – BRA 18 – ITA 27 – ITA 28 1 ITA 23 – SVE 4 – BRA 18 3 BRA 24 2 SVE 27 1 ITA 26 2 URU 6 – COL 28 4 ITA 11 – SER 4 – ITA 25 11 ITA 8 – ITA 10 1 ITA – – ITA 2 – ITA – – CIL 20 7

CANTINE MEDITERRANEE SAS DI NAPOLITANO VINCENZO

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LA PAURA DI VINCERE

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Carmine Tascone

ome previsto alla vigilia la gara col Milan si è rivelata più tattica che tecnica. Agonisticamente la sfida di San Siro è stata valida, ma sul piano del gioco entrambe le contendenti hanno fatto un passo indietro. Il punto conquistato al Meazza è di vitale importanza in chiave Champions. Restano 4 i punti di vantaggio della truppa di Mazzarri su quella di Allegri. E domenica prossima, il Napoli batterà il Cagliari, la Juve batterà il Milan e così: “la musica è finita, gli amici se ne vanno”. Con tanti detrattori delusi dai successi azzurri. La chiave col Milan è stata ancora una volta la posizione di Behrami davanti alla difesa con Hamsik e Dzemaili pronti ad attaccare gli spazi e inserirsi al momento opportuno. Promosso Pandev, ancora un passo indietro per Maggio e Cavani col Matador che anche domenica contro il Milan ha sbagliato un gol facile davanti ad Abbiati. Un piccolo appunto voglio fare a Mazzarri: Amico mio, con un uomo in più avresti dovuto osare, era doveroso vincere la partita. Ha temuto che per vincerla l’avrebbe potuta perdere. Va bene così, nel calcio c’è un detto meglio due feriti che un morto. Piuttosto voglio guardare fuori dal campo e in settimana radio e tv hanno ospitato pareri che reputo totalmen-

te sbagliati. Addirittura un ex calciatore azzurro ha affermato che Mazzarri deve ancora imparare per aspirare a un grande club. Io dico, se dovesse andare via Mazzarri, chiunque dovesse arrivare a Napoli, l’anno prossimo il Napoli non raggiungerà mai gli stessi risultati. Ma si volta pagina e domenica c’è la gara col Cagliari, partita abbordabile al 99%. Il Napoli deve vincerla, anche perché ai sardi mancheranno Conti e Pinilla, e gli azzurri dovranno fare ameno di De Sanctis e Campagnaro. Cagliari più forte delle sue vicissitudini societarie che schiera un Ibarbo maturato e che può essere un elemento pericoloso, attaccante veloce e imprevedibile ma che ha in rosa anche calciatori validi come Nainggolan, Astori, Rossettini, Agazzi e Sau. Ma tutto dipenderà dall’approccio degli azzurri. Martedì scorso, invece, il Napoli Primavera ha fallito l’assalto alla coppa Italia, nonostante l’apporto di 35mila tifosi. Troppa differenza tra azzurri e Juventus. Napoli troppo più giovane ed inesperto dei bianconeri. Buone le prove di Crispino, Tutino e Nicolao, inguardabile Radosevic per il quale si è speso davvero troppo. Complimenti a mister Saurini, a tutti i calciatori 7 che hanno saputo comunque entusiasmare e meravigliare.


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L’ORA DI RIFLETTERE

AZZURRO in ROSA

Francesca Fortunato

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mentre una palla scivola in rete, e una squadra esulta per una vittoria, gioisce per un gol unendosi in un abbraccio con i suoi tifosi, mentre un’altra si rammarica per una sconfitta, dall’altra parte del mondo si piange. Boston, ma cosa è successo? Perché? Forse dovremmo riflettere, forse dovremmo iniziare a guardare oltre quella piccola sfera colorata che rotola nelle porte dei campi da calcio, forse dovremmo capire che c’è altro intorno a noi e dovremmo farlo sempre non solo quando le tragedie avvengono negli Stati Uniti d’America o quando un calciatore perde la vita, un atleta viene accusato di omicidio, ma anche quando c’è la guerra tra Israele e Palestina, quando le persone muoiono di fame, quando la povertà dilaga. Dovremmo fermarci, ma non significa stare fermi, non si traduce con lo smettere di giocare a calcio o gioire di ciò che è bello, significa allo stesso tempo avere un momento per pensare seriamente a ciò che ci sta accadendo, a ciò che avviene nel mondo, a ciò che accade lontano da qui... Non solo la nostra crisi economica, politica e direi esistenziale, ma una follia che sembra dilagare ogni giorno di più... ovunque. Lo sport è aggregazione, è fede sportiva, è amore, è passione, è speranza. Tutti valori che oggi sembrano ancor più importanti e che potremmo incanalare anche in altre esperienze. E chissà

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che non sia questo il motivo per il quale è stata scelta una maratona come momento per colpire l’America, per rovinare la vita delle persone, di atleti, di spettatori, di chi ama lo sport e mandare un messaggio di violenza al mondo intero. E mentre il Napoli pareggia col Milan, mentre si pensa alla Champions, allo scudetto, oltreoceano c’è qualcuno che organizza un attentato, e mentre la Juventus batte la Lazio portandosi a più undici sui campani e cucendosi sul petto un altro pezzo di scudetto, dall’altra parte del mondo c’è chi fa esplodere bombe uccidendo e ferendo uomini, donne e bambini. Forse dovremmo fermarci, sì... a pensare che cosa stiamo sbagliando tutti, a capire cosa possiamo fare nel nostro piccolo per aiutare il mondo e noi stessi, a dedicare un momento della nostra giornata a chi sta attraversando ore drammatiche e a chi le attraversa da anni, sempre!!! Show must go on si dice e va bene, ma mentre alziamo le braccia al cielo per un secondo posto, per il primo, per la Champions, per l’Europa League, o mentre si piange per una retrocessione o si gioisce per una promozione, guardiamolo quel cielo e capiamo che dovremmo essere felici di essere vivi e rispettare la nostra vita e quella degli altri. Non significa solo non uccidere, ma anche non derubare gli altri, non sfruttare i sogni dei giovani, non imbrogliare gli anziani, condannare le guerre... senza però mai smettere di gioire per un gol!!! Perché quando tutto va a rotoli, questa è una gioia che nessuno ci potrà mai togliere...


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CHAMPIONS PIÙ DI UNA PAROLA

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Adolfo Mollichelli

opo il mezzo miracolo a Milano, la strada è (sembra) tutta in discesa verso il traguardo - prestigioso e remunerativo - della Champions League. Mezzo miracolo, perché il Napoli, osando qualcosina in più - dopo il vantaggio numerico per l’espulsione di Flamini - avrebbe dovuto (e potuto) prendersi l’intera posta in palio e relegare a distanza massima l’armata rossonera che era pure un po’ screstata per l’assenza di Balotelli dall’inizio e per la presenza minima del faraone che ha delle sopracciglia da geisha. Il risultato minimo avrà resa felice, magari, la Pascale che è la giovin fidanzata del Berlusca, in tribuna al Meazza insieme con il cagnolino che va tanto di moda. Povere bestioline costrette al gran casino dei botti che - si sa - le rendono timorose e infelici. E ora sotto con il Cagliari, la squadra italiana che riporta ai tempi del carro di Tespi: in giro per il Bel Paese alla ricerca di uno stadio dove poter giocare! Con il presidente agli arresti, ma con Pulga e Lopez che costituiscono la coppia che scoppia, in panchina. Attenti azzurri ai sardi! La squadra è più che buona, è serena grazie ai suoi 42 punti, è

maestra nel colpire in contropiede ora che anche Ibarbo s’è sgrezzato. Una partita da non prendere sottogamba. E tutta da giocare, senza pensare al matador sempre più lontano (per fortuna, Mazzarri è sempre più vicino). Oddio, pare naturale che la società stia già guardandosi intorno per limare la rosa di una squadra che ha fame di Champions, ma che lo faccia con la massima segretezza e circospezione, onde evitare rilassamenti sul più bello della fine della corsa. Sapete come la penso, ma credo che sarò il primo dei grandi delusi. Cavani finirà con l’accettare la corte del Real anche per una comodità di lingua, quella spagnola. De Laurentiis gongolerà nel contare i sessantatré milioni che gli emissari dello squadrone castigliani gli depositeranno sulla scrivania presidenziale. E poi? Poi comincerà il difficile: trovare il sostituto degno del matador non sarà semplice, a meno che non si pensi a reinvestire quasi per intero la cifra incassata. E non solo, se si vorrà onorare la missione in Europa e se, soprattutto, si vorrà dare l’assalto al terzo triangolino tricolore. I tempi mi appaiono propizi.

TUTTI PRONTI A SALIRE SUL CARRO

P

Marco Martone

andev? È un giocatore finito! Dzemaili? Un bidone! Zuniga? E che l’abbiamo preso a fare! Armero? Un bevitore folle… un ubriacone che da Udine hanno spedito a Napoli come un rottame arrugginito. Vogliamo andare avanti? Parlando magari di Cannavaro, difensore di serie B, De Sanctis, un ex portiere, Britos da ricoverare e quel Gargano che molti rimpiangono come se fosse Pelè. Il tutto con la supervisione di quell’incapace di Bigon, raccomandato e paralizzato dalla personalità di De Laurentiis, la superbia di un allenatore, Mazzarri, che ne capisce poco di calcio, sicuramente meno di tutti quelli che parlano di lui, dal lunedì al sabato. Infine il presidente, Aurelio De Laurentiis, che ha sbagliato tutto, o quasi, da quando ha preso il Napoli e che non è stato capace di fare altro che ottenere, in questi anni, qualificazioni in Champions, vittoria della Coppa Italia, un secondo posto e un livello ormai consolidato di società e squadra da primissimi posti in Italia. Siamo seri… Non ci è mai piaciuto sparlare, né parlare, degli altri. Abbiamo sempre preferito andare avanti per la nostra strada, facendo riferimento a quello che noi pensiamo, che noi diciamo, alle nostre idee, errate o giuste che siano. Quando il limite viene superato, però, anche la pazienza vacilla. Ora che il Napoli è a un passo dal secondo posto e dall’accesso diretto alla Champions League, un po’ di conti con i tanti detrattori del progetto azzurro bisogna pur farli. Per tutto l’anno ne abbiamo sentite di cotte e di crude, ma soprattutto di “ridicole”, sul tecnico e sulla squadra, manco avesse lottato per non retrocedere in serie B. L’attenzione sulle scelte sbagliate, che ci sono state da queste parti così come in altre piazze italiane (vedi Roma, Inter, lo stesso Milan, tanto per fare qualche esempio) è sempre stata nettamente superiore al-

9 l’apprezzamento per i risultati che via via la squadra otteneva sul campo. Le critiche a Mazzarri, poi, spesso giuste per carità, hanno avuto e continuano ad avere, in molti casi, il sapore della ripicca personale, in altri, scaturiscono invece semplicemente da malafede e incompetenza. Adesso che il carro dei vincitori si approssima alla meta (perché un secondo posto in classifica, non può non essere considerato un successo), siamo certi che la folla di adulatori alla corte del Re sarà massiccia e compiacente. Che dire, va bene così! Speriamo si possa continuare a sbagliare, anche il prossimo anno, magari a sbagliare di più. Perché siamo certi che basta poco per colmare il gap con la Juventus e vincere il tricolore. Qualche altra scelta azzardata, un altro giocatore fallito, il rinnovo di contratto a quell’incapace di Mazzarri e uno schema dell’allenatore che sia contrario al pensiero di qualche bravo opinionista…


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D’ANGELO: UNA VITA COL NAPOLI

I

Max Bonardi

l prof. dott. Luigi D’Angelo, Otorinolaringoiatra e Audiologo, è un grande tifoso del Calcio Napoli, un professionista molto conosciuto e apprezzato, da decenni consulente della Società Sportiva Calcio Napoli, esperto di quelli che sta “dietro le quinte” e che con la sua esperienza professionale è in grado di svolgere, con il prestigio che gli compete, il suo ruolo nell’ambito della consulta medica. D: Professore, ci descriva il suo primo vagito in azzurro R: Sono legatissimo al Calcio Napoli fin dalla prima infanzia, quando andavo ad assistere alle partite del Napoli allo stadio Collana; da bambino sognavo di giocare a calcio, ma tranne qualche torneo “intersociale” non sono andato oltre. Nel calcio non basta la buona volontà e neanche la visione del gioco, ci vogliono adeguate doti fisiche e atletiche. D: Consulente del Napoli da tanti anni: momenti più facili e quelli più difficili R: I periodi migliori sono stati quelli legati agli scudetti mentre quelli più turbolenti sono stati conseguenti alle vicissitudini economiche e giudiziarie della Società; per fortuna che il presidente De Laurentiis ha avuto fiducia e ha investito e ora siamo tornati in alto. D: Tanti presidenti: un profilo di ciascuno di loro R: Corrado Ferlaino è stato il più competente di calcio in assoluto, Giorgio Corbelli cercò invano di mettere in pratica nel calcio le sue capacità imprenditoriali, Luis Gallo e Toto Naldi hanno dovuto fare i conti con una situazione economica pregressa troppo difficile da gestire. Aurelio De Laurentiis, infine, è stato per me un’autentica rivelazione, non credevo che potesse riuscire – e in così breve tempo – a riportare il Napoli a livello internazionale. D: Anche quest’anno l’intero staff sanitario azzurro ha vinto il suo scudetto: quali sono i segreti? R: Fulcro di tutto è il medico sociale, Alfonso De Nicola, professionista di grandissime capacità. Oggi il calcio ha esigenze e problematiche del tutto peculiari come avere prima possibile a disposizione atleti infortunati, senza l’impiego di farmaci a rischio doping che potrebbero danneggiare ingiustamente l’immagine del giocatore e della società. Noi adottiamo questa filosofia. D: Il calciatore simbolo della squadra e perché? R: In genere è quello che segna di più o il fantasista, perché fa sognare. Direi Cavani, non tanto perché è il capocannoniere, ma perché lo ritroviamo anche in difesa con grande spirito di sacrificio. D: Contento per il secondo posto o le manca lo scudetto? R: A inizio campionato tutti avremmo messo la firma per il secondo posto ma quando ripensiamo a punti preziosi persi per strada forse lo svantaggio dalla Juve sarebbe stato minimo. D.: Favorevole alla linea giovane o sposa i top player? R: Con Messi non si lamenterebbe nessuno! Scherzi a parte, credo che la linea giovane debba essere il futuro del Napoli

con tanti napoletani e campani che vivono con il sogno di giocare in azzurro. Nella storia vedi Juliano, Montefusco, De Napoli, Taglialatela, Iezzo, Grava, Ferrara, Cannavaro, e quelli che hanno trovato fortuna altrove come Montella, Abate, Criscito, Nocerino, Quagliarella, Borriello, Floro Flores, Belardi, Di Natale, Immobile. D: Mazzarriano o sarebbe meglio cambiare? R: Penso che Mazzarri abbia ottenuto grandi risultati. È capace di gestire bene i giocatori e le situazioni. Napoli è una piazza difficile, i tifosi sono molto esigenti e puntano sempre più in alto. Mi auguro che resti, ma se andasse via, per scelta sua o della società, Napoli dovrà avere un tecnico altrettanto valido. D: Suggerimenti in caso di addio di Cavani? R: Se andasse via Cavani bisognerebbe invadere la pista dell’aeroporto di Capodichino per impedire il decollo dell’aereo. Poi si dovrebbe chiedere a Mazzarri, in base al nuovo modulo di gioco che andrebbe a ridisegnare, il nome più indicato, possibilmente senza farlo trapelare 1 perché il prezzo lieviterebbe. 1 D: L’anno prossimo Champions e scudetto, magari si fa cappotto? R: Incrociamo le dita! L’importante è la mentalità e l’impostazione da grande Club. Il Napoli è tra le squadre più importanti a livello internazionale e deve restarci per il futuro! D: Il prof. D’Angelo tifoso e i suoi studenti ancora più tifosi, il lunedì saranno scintille… R: Il mio umore viene molto influenzato dalle vicende calcistiche del Napoli, ma esami e lezioni sono esentati; tuttavia mi considero un docente allegro e disponibile: talvolta mi esprimo anche con metafore calcistiche, sono le più comprensibili! D: Un messaggio alla società di Castelvolturno… R: Una sempre elevata attenzione alle richieste dello staff medico, per salvaguardare al massimo la salute dei nostri calciatori e una sempre maggiore integrazione con i napoletani; la Società Sportiva Calcio Napoli deve contribuire al rilancio dell’immagine e della funzione dell’intera città! Luigi D’Angelo, Laurea in Medicina e Chirurgia con lode nel 1977, Abilitazione all’esercizio della professione di Medico-Chirurgo con il massima votazione nel 1977, specializzato in Otorinolaringoiatria e Patologia Cervico-Facciale con lode nel 1980, specializzato in Audiologia con lode nel 1983. Idoneità Nazionale a Primario Otorinolaringoiatra Ospedaliero con massima votazione nel 1987, Direttore della Scuola di Specializzazione in Otorinolaringoiatria dal 2008/09 per un quadriennio, è attualmente Professore Ordinario nella Facoltà di Medicina e Chirurgia della Seconda Università di Napoli. Stage negli USA. Autore di 160 lavori, pubblicati su riviste italiane e straniere, di diversi capitoli di libri, nonché di oltre 100 comunicazioni a congressi nazionali e internazionali.


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NAPOLI - GENOA: 2-0

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TOTÒ, DRAMMATURGO DELLA COMICITÀ Aprile di 46 anni fa, la struggente memoria del Principe dell’Immortalità

I

Bruno Marra

n alcuni posti della Napoli antica c’è ancora affissa al muro quella pagina di giornale, in cornice, come una reliquia: “È morto Totò”. Era il 15 aprile del 1967, in settimana si è celebrato il 46esimo anniversario della memoria di Antonio De Curtis. Aveva 69 anni, era malato da tempo, mezzo cieco, eppure non smise di lavorare fino alla fine. L’arte era la sua vita, un respiro unico che non è mai esalato. Viveva a Roma, per quella barbarie tutta italiana di una Capitale che fagocita risorse per un potere geocentrico imposto e mai riconosciuto. Ma prima di morire, Totò ebbe la forza di dire: portatemi a Napoli. Il suo unico Paradiso. È riuscito a sublimare la retorica del ricordo, destrutturandola e trasformandola in tangibile realtà. Per lui non c’è mai stato un trapasso vero, come fosse icona di una religione che professa e garantisce l’immortalità. Lo chiamano il Principe della risata fors’anche perché non ha dato a nessuno la possibilità di piangere la sua scomparsa. Totò ha cominciato a vivere proprio dopo la sua morte. Come figlio di una quarta dimensione, sospesa tra fantasia, romanzo e suggestione. È nato nel quartiere Sanità e ha salutato Napoli nella Chiesa del Carmine in un funerale assolutamente popolare. Una marea di gente comune per il quale era emblema, simbolo, sogno e ricchezza. Soprattutto di umanità e valori. Nonostante il successo Totò non si è mai distaccato dalle sue radici. La sua emotività e le vicissitudini esistenziali rappresentavano la parte oscura del personaggio pubblico, della sua maschera irriverente, del suo sorriso mai veramente disteso. Come se la drammaturgia gli fosse insita e trovasse nella comicità il contraltare ideale. L’allegria come antidoto della malinconia.

Totò mal si piegava alle critiche del tempo. Gli affibbiavano l’etichetta di “macchietta”, ma solo lui sapeva quale fuoco sacro gli ardeva dentro. Ci soffriva, anche se lo dissimulava. Diceva sempre: “far piangere è semplice, far ridere è difficilissimo”. Rivendicava l’arte della risata a fronte di chi voleva banalizzarla sull’altare di stereotipi melodrammatici. Eppure per lui parlare in termini manichei sarebbe davvero riduttivo. C’è una tale tragedia nella comicità di Totò che neppure il più alto drammaturgo saprebbe riproporre e descrivere. Nella sua letteratura, apparentemente ludica, la felicità non è ammessa, è una conquista. Una conquista che spesso sfugge, eppur trasale l’immaginazione nella sua unica inarrivabile interpretazione. Totò è stato un filosofo involontario, un innato rivoluzionario. Scandiva parole e battute che sono diventati aforismi nella sedimentazione del tempo. Le sue citazioni attraversano i nostri giorni, il quotidiano, ma anche la dialettica di intere generazioni. Eppure aveva un tormento dentro, quello che riversava 1 nell’intimismo delle poesie. Se avesse potuto scegliere il suo 3 vero Totò, Antonio De Curtis avrebbe scelto quello che si è raccontato a bassa voce, scrivendo senza ridere, piangendo senza recitare. Quello dei sonetti disperati, quello di “Core analfabeta” e di “Malafemmina” nell’impeto travolgente dell’amore, e quello de “’a Livella” che prende le distanze dalla vita e si eleva sulle effimere miserie umane con ironia ridondante e definitiva. E l’ultimo verso l’ha scritto nel suo Paradiso, come l’epigrafe di un Miracolo. Perché 46 anni fa Totò è morto. Ma ancora oggi nessuno se n’è accorto…

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21 APRILE 2013

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ALLIEVI: AGGANCIO PLAYOFF

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Attilio Marchionne

ncora una settimana difficile per il vivaio del Napoli. Tre sconfitte, di cui una pesante (finale di ritorno di Coppa Italia) tra Primavera e Giovanissimi e un raggio di sole invece per gli Allievi di Muro a un paso dall’impresa di conquistare i playoff.

PRIMAVERA

risultati 12ª ritorno girone C

Ascoli

- Catania

0-4

Bari

- J. Stabia

4-3

Vicenza

- Lazio

2-3

Napoli

- Palermo

0-1

Crotone

- Pescara

0-3

Reggina

- Ternana

3-0

Roma

- Lanciano 4-0

SQUADRA

Pt.

G.

V.

Lazio Catania Palermo Napoli Roma Reggina Ascoli Juve Stabia Pescara Vicenza Bari Crotone Ternana Lanciano

56 56 54 48 46 34 33 30 29 29 28 23 9 8

25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25

16 16 16 14 13 9 10 8 8 7 7 6 2 1

Di tutt’altra pasta il finale di campionato degli Allievi che nello scontro diretto col Catania in trasferta riescono a sbancare l’impianto etneo, grazie alle reti di Prezioso e Manna, dopo che la squadra di casa era passata in vantaggio con Compagno e con questo blitz scavalcano proprio i rosso azzurri e si attestano al quarto posto nel Girone C, posizione utilissima in chiave playoff, in quanto consente ai partenopei di andare alla fase successiva senza dover sperare di essere tre le due migliori quinte. Tuttavia già domenica prossima un ostacolo da superare. All’orizzonte c’è la trasferta di Palermo, coi siciliani al terzo posto potenziali vittime per un aggancio a un insperato posto sul terzo gradino del podio. In testa, ormai irraggiungibile la Lazio che precede di ben 7 punti la Roma. Prossimo turno: 21/4 Palermo – Napoli

GIOVANISSIMI NAZIONALI risultati 12ª ritorno girone H

Paganese - Palermo

0-1

SQUADRA

N.

P.

GF

GS

1 1 3 5 5 9 12 11 12 10 11 14 20 19

61 47 61 50 45 42 35 42 38 28 30 34 22 21

22 20 26 26 19 38 44 46 44 37 50 65 58 61

8 8 6 6 7 7 3 6 5 8 7 5 3 5

ALLIEVI NAZIONALI risultati 11ª ritorno girone C

Pescara

- Bari

0-0

Ascoli

- Crotone

0-0

Palermo - Lazio

2-4

J. Stabia - Vicenza

3-1

Catania

1-2

- Napoli

Lanciano - Reggina

3-2

Roma

1-0

- Ternana

Pt.

G.

V.

N.

Napoli

55

23

18

1

P.

GF

GS

4

49

18

Catania

47

23

14

5

4

37

17

Palermo

45

23

13

6

4

40

15

Reggina

45

23

13

6

4

43

21

Trapani

32

23

8

8

7

18

20

Crotone

31

23

9

4

10

28

32

Nocerina

30

23

9

3

11

29

31

Catanzaro

29

23

7

8

8

31

32

1-0

M. Franca

29

23

7

8

8

35

40

4-0

Salernitana

28

23

7

7

9

25

28

- Salernitana 2-4

Paganese

24

23

6

6

11

24

36

Catanzararo - V. Lamezia 3-1

Hinterreggio

18

23

4

6

13

16

33

Squadra in riposo: Hinterreggio

V. Lamezia

2

24

0

2

22

9

61

Crotone

- M. Franca 1-1

Trapani

- Napoli

Reggina

- Nocerina

Catania

Due delusioni in una settimana per la Primavera di Saurini. Sconfitta in casa in campionato a opera del Palermo e quarto posto a rischio con la Roma a due punti di distacco e con alle porte la trasferta insidiosa di Terni. E come se non bastasse, martedì scorso, davanti a 35mila spettatori, la sconfitta casalinga (1-2 e foto a pag. 20) al San Paolo e relativa coppa Italia alla Juventus dopo una gara dominata per larghi tratti dalla formazione bianconera. Il tutto dopo l’1-1 della gara di andata che aveva un po’ illuso l’ambiente azzurro. Invece il campo è stato spietato con una Juve più matura ed esperta più a suo agio in competizioni di questo livello, pur davanti a una platea così calda. Peccato, ora non resta che il campionato, prima la Ternana, poi forse il Chievo nei playoff. Prossimo turno: 20/4 Ternana - Napoli SQUADRA

Pt.

G.

V.

Lazio Roma Palermo Napoli Catania Ternana Pescara Ascoli Vicenza Bari Reggina Juve Stabia Crotone Lanciano

65 58 43 40 39 34 32 31 31 26 24 22 21 7

24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24

21 19 14 12 11 10 9 8 8 7 6 5 5 2

N.

2 1 1 4 6 4 5 7 7 5 6 7 6 1

P.

GF

GS

1 4 9 8 7 10 10 9 9 12 12 12 13 21

75 67 50 33 48 51 46 37 31 39 44 26 25 17

20 28 35 39 35 50 40 32 36 53 55 48 49 69

La conquista matematica del primo posto nel proprio girone ha calmato la furia dei Giovanissimi di Liguori che hanno totalizzato la terza sconfitta del girone di ritorno a un turno dalla conclusione. È finita 1-0 a Trapani dove gli azzurrini hanno cercato di limitare i danni vista la contemporanea assenza per squalifica di Otranto e Natale, due tra i talenti più cristallini della rosa a disposizione del tecnico partenopeo. Napoli dunque sicuro del primo posto già da tempo col Catania che a causa della sconfitta interna con la Salernitana ha visto avvicinarsi la coppia Palermo e Reggina, entrambe al terzo posto. E proprio gli amaranto dello Stretto saranno gli avversari del Napoli nell’ultimo turno di domenica prossima, in trasferta proprio a Reggio. Prossimo turno: 21/4 Reggina – Napoli

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COPPA ITALIA: NAPOLI - JUVENTUS 1-2

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TANTI BIG TIFANO NAPOLI Giorgio Napolitano Tra i tifosi del Napoli più illustri un posto di rilievo lo ha l’ex Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che non ha mai negato di tenere molto a cuore le vicende delle maglie azzurre. Poi con quel cognome, non potrebbe essere che così. E sin dai suoi primi vagiti in politica Napolitano in ogni occasione ha voluto ribadire che il cuore batte per il Napoli. Tuttavia l’ex inquilino del Quirinale si è sempre distinto per il suo attaccamento allo sport in generale. Emozionanti le cerimonie ufficiali in occasione della consegna della bandiera tricolore alle delegazioni italiane alla vigilia di Olimpiadi e Mondiali, così come la consegna delle onorificenze al ritorno dei medagliati. E come non dimenticare anche la presenza di Napolitano a Berlino in occasione della vittoria della nazionale di calcio ai mondiali 2006.

Clemente Mastella Per Clemente Mastella, invece, deputato al parlamento europeo, l’azzurro ha significato anche farne parte. Negli anni ’90 nell’ultima fase dell’era Ferlaino, ha fatto parte del consiglio di amministrazione della società, allora a Soccavo, e ha ricoperto addirittura la poltrona di vicepresidente per qualche anno. In quel periodo nella compagine azzurra giocò anche suo nipote, il compianto Carmelo Imbriani, pupillo di Boskov. Della sua passionalità, pur essendo nativo di Benevento, nessuno ha mai dubbi. Famose e pepate le sue uscite a favore della causa del Napoli in occasione di dibattiti televisivi e quando le circostanze lo richiedono. È tra i fondatori del Napoli club Palazzo Madama composto da numerosi politici tifosi azzurri, ma che a seguito delle bocciature elettorali risulta più spoglio di prima.

Luigi Nicolais

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Tutti lo annoverano tra i tifosi azzurri per essersi reso sostenitore accanito della società nei giorni antecedenti il fallimento del 2004. Fu proprio Luigi Nicolais in rappresentanza della Regione Campania a partecipare alla serata di Orgoglio Partenopeo, organizzata allo stadio San Paolo da Luciano Gaucci intenzionato a rilevare il club del Napoli. Allora spese più di una parola insieme a Nicola Oddati per cercare di salvare il club. Ma la storia andò in tutt’altro modo col Napoli nelle aule fallimentari alla ricerca di un titolo da cui ripartire. Tutto ciò allora, oggi le cose raccontano di un Nicolais che partecipa e spesso in Campania a tavole rotonde sul calcio, dove spesso è coinvolta anche l’attuale dirigenza azzurra. Nel tempo il suo tifo è rimasto integro, spesso è al San Paolo.

Antonio D’Amato Ex presidente della Confindustria nel quadriennio 2000/2004, tra gli industriali più prestigiosi che esprime la Regione Campania, Antonio D’Amato, presidente del Gruppo Finseda, leader nella produzione di imballaggi per alimenti sul piano internazionale, con stabilimenti ad Arzano, ma anche in Germania, Belgio, Gran Bretagna e Portogallo, non ha mai nascosto la sua passione per il Napoli. Quando può segue la squadra allo stadio. Sono noti i suoi rapporti di amicizia un po’ con tutti i presidenti azzurri che si sono succeduti nell’ultimo decennio. Anche con Aurelio De Laurentiis. Di D’Amato, si vociferò ai tempi del fallimento della società, come possibile salvatore del club. Le cose poi andarono diversamente.

Diego Armando Maradona Ambasciatore assoluto della passionalità e del tifo per il Napoli all’estero è senza dubbio Diego Armando Maradona. Non passa occasione che il pibe de Oro non ribadisca la sua napoletanità convinta. Addirittura nel recente big match contro la Juventus, sarebbe stato lì lì per prendere un aereo e assistere al match al San Paolo, fatto che avrebbe fatto alzare il livello di fibrillazione del tifo partenopeo. Ma Maradona vorrebbe di più, aspetta da tempo di essere chiamato da De Laurentiis, magari per diventare il vero portatore del verbo azzurro nel mondo, o perché no sedersi sulla panchina del club del cuore. Quanto Maradona potrebbe fare bene al Napoli sono i fatti che lo dimostrano. Il suo impatto mediatico continua a essere da grande star pur avendo appeso le scarpette al chiodo da diversi anni.

Rocco Barocco Gennaro Moscariello, in arte Rocco Barocco, pur essendo un vero cantore di Capri, è un napoletano doc. Il suo mondo è la moda, da un po’ di tempo molto legata a i calciatori. Il suo legame col calcio è sancito dalla sua attività. Spesso lo stilista partenopeo si è ispirato proprio al mondo del pallone per le sue creazioni. Non è un frequentatore degli stadi, ma il Napoli lo vive stando a contatto spesso col presidente Aurelio De Laurentiis col quale trascorre intere giornate a Capri. Ma Barocco fa di più, spesso scende anche in campo. È infatti leader della Nazionale degli stilisti che gioca per beneficenza. Al suo fianco ne fanno parte Renzo Rosso (Diesel), Kean Etro, Ferruccio e Massimo Ferragamo, Santo Versace e tanti altri.


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21 APRILE 2013

1972

Sofia Loren Sofia Villani Scicolone, al secolo conosciuta come Sofia Loren, è senza dubbio la tifosa più importante della formazione azzurra all’estero. Prossima agli ottanta anni, portati splendidamente, Sofia, pur di nascita romana, si trasferì subito a Pozzuoli dove trascorse tutta l’infanzia e l’adolescenza. In totale visse dalle nostre parti una quindicina di anni, sufficienti a trasmetterle un amore viscerale per Napoli e dintorni. E con la città la squadra del cuore il Napoli da lei portato a esempio in tutto il mondo. La Loren ha un particolare feeling con i fratelli Cannavaro, ma la sua amicizia col patron Aurelio De Laurentiis e di lunga data e non solo per motivi professionali. Anni fa promise che a un risultato di grande prestigio avrebbe dato vita a uno spogliarello, ma la nostra Sofia resta sempre un’icona della bellezza.

Gianluigi Aponte Armatore napoletano trasferitosi da Piano di Sorrento in Svizzera a Ginevra, Gianluigi Aponte, al tempo del fallimento del Napoli fu additato tra i possibili acquirenti. Allora, spinto dal sindaco Iervolino, fu individuato come partner ideale da affiancare a Luciano Gaucci a caccia del club. Poi, non se ne fece nulla, perché lui disse no per non essere troppe volte sui giornali. Tuttavia il suo legame col Napoli è ben saldo in qualità di sponsor, e da qualche anno il suo marchio Msc è ben visibile sulle maglie dei calciatori azzurri. Non solo, anche per motivi commerciali, la sua Crociera Azzurra, che a fine stagione permette a passeggeri di viaggiare al fianco dei campioni del Napoli, è diventato un appuntamento fisso a cui i supporter del Ciuccio non vogliono mancare.

RINVERDIAMO LA ROSA AZZURRA

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Giuseppe Piccolo (vicepresidente AINC)

anca solo la certezza matematica del secondo posto per voltare pagina e pensare finalmente a programmare il futuro europeo del Napoli. La nuova impalcatura è strettamente legata alla permanenza o meno di Mazzarri e Cavani. Premessa questa questione centrale i nomi dei probabili rinforzi sono puntati su giocatori che hanno maturato già buona esperienza nel nostro campionato e ciò per evitare delusioni sul modello Vargas, per intenderci. In difesa sono Astori e Benatia i probabili candidati visto il buco creato dalla partenza di Campagnaro, in partenza verso l’Inter, Rolando che non sarà riscattato, Grava in scadenza di contratto e Fernandes da collocare altrove. A centrocampo le attenzioni sono rivolte a Nainggolan del Cagliari che Mazzarri vedrebbe benissimo a fianco di Behrami; la concorrenza è agguerrita; sul belga ci sono vari club inglesi e tutte le big di A: si parte da una base d’asta di 13 milioni di euro. Un altro giocatore che piace al tecnico azzurro è Allan dell’Udinese: che verrebbe preso solo come alternativa a Behrami. L’altro nome per sostituire Inler, che in caso di permanenza di Mazzarri, e altenativo a Nainggolan, è quello di Kucka. In attacco tutto dipenderà tutto da Cavani. Se l’ex Palermo rimane, gli azzurri prenderanno un solo attaccante in grado di sostituirlo. In caso di partenza gli attaccanti da prendere saranno 2. Come vice-Cavani gli azzurri pensano soprattutto a Ciro Immobile: trattativa che si potrà imbastire dopo che Genoa e Juventus risolveranno la comproprietà. Mazzarri però si accontenterebbe anche di Sergio Floccari: un pallino del tecnico, peccato che altri giocatori come Muriel e Damiao, abbiano già detto alla società che non accetterebbero un ruolo da comprimari alle spalle del talento uruguagio. In caso di cessione di Cavani, Mazzarri come condizione per restare ha chiesto come sostituto uno tra Dzeko, Osvaldo e Gomez. Il più avvicinabile è l’attaccante della Roma, in rottura con l’ambiente. Un calciatore che, però, è di difficile gestione, aspetto questo non trascurabile di certo.

Una girandola di nomi che rinforzeranno lo squadrone azzurro proiettato nella schiera delle grandi, la vittoria sul Ca- 2 gliari diventa un crocevia per il futuro del Napoli che final- 3 mente sta ripagando alla grande tutta la passione della nostra splendida città. Forza Azzurri!


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MILLECULURE A Napoli lo Sport diventa occasione di crescita e leva per fare di più Tra i compagni di viaggio i campioni olimpionici con Diego Occhiuzzi in testa

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apule è Milleculure. E “Milleculure” diventa il nome di un realtà, presieduta dal campione olimpionico Diego Occhiuzzi e resa viva e interattiva da eccellenze cittadine come Franco Porzio, che è riuscito a trasformare lo sport in un’azienda di successo; Vincenzo Ferrara che, insieme a Fabio Cannavaro, ha ampliato la missione dello sport al sociale; Carlo Palmieri, capace di mettere in rete le migliori esperienze di Napoli; Massimiliano Rosolino e Pino Maddaloni, eccellenze assolute nello sport. E poi c’è un milione di attori a cui Milleculure chiede di essere protagonisti: i cittadini, le società sportive, le associazioni. La mission principale, ma non l’unica, è quella di gestire gli impianti, facendo risparmiare agli enti locali delle spese, e di farli vivere, rendendo concreta l’anima dello sport: essere un diritto di tutti, un diritto accessibile in ogni quartiere.

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Ma non si parla solo di sport. Semmai si parte dallo sport come leva per arrivare ovunque e coinvolgere ogni realtà. Il concetto è quello di “Sport calato nella città”. Lo sport che non si limita ai soli stadi e alle palestre. Milleculure era presente al Flash Mob organizzato dai cittadini, attraverso il social Facebook, per Città della Scienza in veste di compagni di squadra e lavorerà tanto per diventare compagni di squadra anche di chi si occupa di cultura. Esiste un confronto tra Milleculure e la Seconda Università degli Studi di Napoli su uno studio rigoroso sul valore, anche economico, dello sport sociale. Napoli deve capire che lo sport è una sua ricchezza, una fonte di lavoro, un investimento e non una spesa. Tra le idee in cantiere c’è anche quella di istituire la Napoli Sport Film Commission, per candidare la città con il suo lato positivo a location per fiction e film a soggetto sportivo


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21 APRILE 2013

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AMERICA’S CUP: VELE NEL GOLFO

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i entra nel vivo. La vela mondiale, i campioni più importanti, le imbarcazioni più tecnologiche assaggiano l’acqua del Golfo. Da giovedì è partita la prima delle quattro giornate di regate dell’AC 45 World Serie, ultima tappa prima dell’America’s Cup Series. Nove squadre a contendersi la vittoria: gli americani di Oracle, gli svedesi di Artemis, gli inglesi di JP Morgan Bar, i francesi del team Energy, l’Emirates Team con New Zealand, il China Team (che riscuote grande curiosità nel Golfo), gli austriaci di Hs Racing, Luna Rossa con Swordfish e Piranha. Nove equipaggi, con quattro che sembrano essere davanti a tutti: Piranha e Swordfish per Luna Rossa, New Zealand, Oracle. Il patron dell’evento, Mario Hubler parla di “straordinaria presenza di pubblico”, con turisti attratti dalle regate, in arrivo da Francia, Spagna, Germania.

Insomma, lo stadio del mare è pronto. Attese 500 mila persone, per un giro d’affari da 40 milioni di euro. Numeri notevoli. Per un evento che segue il crollo da film hollywoodiano di uno storico edificio alla Riviera di Chiaia e il rogo doloso che ha distrutto Città della Scienza. Quindi, dopo il dolore, spazio a giorni di festa. Di vela, di gare, di sole primaverile. Di mondanità, feste, colore, gioia. Mettendo per un po’ da parte le polemiche cittadine sulla Ztl in via Caracciolo e le estenuanti richieste di dimissioni del sindaco Luigi De Magistris. Ora, tocca alla Coppa America. Alle gare e allo spettacolo. E comincia ad animarsi anche il Villaggio della competizione, allestito nella Villa Comunale. Attesi musicisti, atleti napoletani come Massimiliano Rosolino, sabato ecco James Senese, prima dello spettacolo pirotecnico dei fuochi d’artificio.

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21 APRILE 2013

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EXTRA TIME: C’È IL NAPOLI, MA ANCHE… BOSTON

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Salvatore Longobardi (Tesoriere AINC)

l salottino di Extra Time Zona Napoli si arricchisce di presenze sempre più importanti e gradevoli (vedi foto). Competenza e simpatia continuano a essere le armi vincenti di un programma che riserva sempre tante sorprese. Una formula semplice, sobria, che piace agli aficionados storici della trasmissione e che intriga chi si è imbattuto per la prima volta sulle frequenze del canale 271 del digitale terrestre. Il numero sempre crescente di telefonate che giunge al centralino di Capri Event, testimonia una stima e un affetto che gratificano gli autori del programma e invogliano la squadra di Saverio Passaretti a fare sempre meglio. Il Napoli, intanto, offre spunti di riflessione, mai banali. La permanenza, molto probabile di Mazzarri, il rinnovo di contratto auspicato, ma in questo caso più difficile, di Cavani, le notizie di calciomercato che cominciano a susseguirsi. E ancora la sfida con il Milan per il secondo posto, quella con la Juve per uno scudetto ormai perduto (ma l’appuntamento, speriamo, è solo rimandato al prossimo anno). Un’ora e mezza di dibattito, scambio di opinioni, telefonate dei tifosi e interventi di giornalisti. Tutto questo è Extra Time Zona Napoli, sempre fedele al proprio stile, anche in un periodo in cui fare televisione equivale, troppo spesso, a fare schiamazzo. Extra Time però è una trasmissione di sport, fatta da chi ama lo sport e da chi ne rispetta i valori. Amare lo sport vuol dire amare la vita. Per questo dalle pagine di questo giornale, così come abbiamo fatto dallo studio della nostra trasmissione, vogliamo rivolgere oggi un pensiero di triste solidarietà alle vittime dell’attentato di Boston. Le bombe esplose durante la Maratona hanno colpito, ancora una volta, il cuore degli Stati Uniti, hanno diffuso un terribile senso di paura e insicurezza, hanno ridestato in tutti noi l’orrore dell’11 settembre. Il fumo degli ordigni ha ucciso anche lo sport, portando con sé vite innocenti e ha lasciato nell’aria uno strano senso di smarrimento.

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FOTO: MARIO PASSARETTI


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Calcio femminile

21 APRILE 2013

CARPISA: 5° POSTO IN BANCA

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opo il pareggio in Romagna con il Riviera, il Napoli Carpisa Yamamay femminile ha consolidato il suo quinto posto a tre giornate dalla fine di un torneo, dove ha empre recitato la parte da protagonista. La compagine del presidente Lello Carlino, infatti, alla sua prima esperienza nel massimo campionato ha conquistato record e sfoderato prestazioni convincenti. In primis, nessuna formazione neopromossa era mai riuscita a far così bene alla sua prima stagione. Poi il super record d’imbattibilità casalinga arrivato a 28 mesi, sta superando ogni disciplina sportiva anche nel confronto con le squadre maschili di ogni categoria. E non finisce qui. Le “tartarughine “ sono in piena corsa per la Coppa Italia, manifestazione dove lo scorso anno furono fermate solo in finale nei tempi supplementari dal Brescia. L’11 maggio al Collana arriva la Roma in un incontro secco che vale l’accesso alla semifinale. Una ragione in più per sperare di continuare a sorprendere l’Italia intera. Ma intanto concentrazione massima per le ultime tre gare. Il Verona e il Como verranno a Napoli, mentre tra i due impegni si farà visita alla Lazio, ormai retrocessa in serie A2. 3 Tre gare che servono per consacrare un campionato e una 0 stagione straordinaria.

SQUADRA

Pt.

G.

V.

N.

P.

GF

GS

Torres

74

27

24

2

1

96

11

Tavagnacco

71

27

22

5

0

88

17

Brescia

63

27

19

6

2

67

20

Verona

59

27

18

5

4

83

26

Carpisa Napoli

47

27

13

8

6

51

29

Riviera di Romagna

45

27

13

6

8

52

40

Chiasiellis

37

27

9

10

8

36

34

Mozzanica

37

27

9

10

8

36

34

Firenze

36

27

10

6

11

37

39

Como 2000

34

27

8

10

9

46

46

Graphistudio PN

33

27

9

6

12

36

47

Grifo Perugia

18

27

4

6

17

24

68

Fiammamonza

16

27

4

4

19

27

76

Lazio

13

27

3

6

18

26

76

F. Mozzecane

11

27

2

5

20

26

90

Torino

3

27

1

1

25

11

89

Associazione Italiana Napoli Club 40 anni di passione negli stadi

Visita il sito dell’Associazione: www.ainc.it • le ultimissime notizie sul Calcio Napoli • come, dove e poter acquistare i biglietti per seguire gli azzurri • informazioni, news e storia dell’associazione • come potersi iscrivere • la rassegna stampa • copia online della rivista “Cuore Azzurro” e degli arretrati


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2012 40 anni di passione negli stadi CLUB NAPOLI NIPPON - SAMURAI

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Salvatore Longobardi (Tesoriere AINC)

i tifa Napoli anche in Giappone. Michiho Ando sostiene gli azzurri dal 1986, dai tempi di Maradona e il suo sogno è sempre stato quello di mostrare lo striscione del Club Napoli Giappone al San Paolo. Nel 1988 in occasione di una tournée degli azzurri sul suolo nipponico ecco comparire uno striscione proprio di Michiho. Ma la supporter del Sol Levante non si è fermata lì, eccola in curva B il giorno del secondo scudetto, così come a Stoccarda per la finale di coppa Uefa. Poi, grazie a internet ecco l’idea di trovare tifosi azzurri sparsi in Oriente. Tre anni di ricerca su Facebook ed ecco comparire Claudio Cascone e Peppe Errichiello (un pizzaiolo) a Tokyo. Pur vivendo lontano da Tokyo ecco che la caccia continua e grazie a Twitter si rinforza la truppa con tanti tifosi giapponesi ma azzurri. Michiho è anche a Pechino per la Supercoppa italiana e proprio lì scatta la molla decisiva di fondare il club Napoli Nippon – Samurai che vede la luce lo scorso 20 gennaio. Ed ecco che da Napoli arriva in regalo la maglia di capitan Paolo Cannavaro. Ma l’opera è solo all’inizio, Michiho gira in lungo e largo il

Giappone, Osaka, Kyoto,Tokushima, Nagoya poi Sendai in cerca di tifosi. Prossimo appuntamento? Il 5 maggio al San Paolo e l’8 a Bologna in compagnia di una nutrita pattuglia di giapponesi con lo striscione a portata di mano cantando l’inno azzurro ‘O surdato ‘nnammurato”.

3 1

CONSIGLIO DIRETTIVO Presidente:

Michiho Ando

Vicepresidente:

Giuseppe Errichiello

Segretario:

Hideki Watanabe

Tesoriere:

Claudio Cascone

Direttore Sportivo:

Mahito Tanaka

Consiglieri:

Yukari Morisaki, Hideki Yamazaki, Shoji Nagasawa, Carlo Errichiello


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TUTTI PER UNO

UNA PER TUTTI

La radio più azzurra d’Italia RADIO UFFICIALE

RADIOCRONACA IN DIRETTA ESCLUSIVA DI TUTTE LE PARTITE DEL NAPOLI. INTERVISTE AI PROTAGONISTI AZZURRI. COMMENTI DEI MIGLIORI OPINIONISTI.


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