Cuore Azzurro n. 89

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COPIA OMAGGIO

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A PAG. 7 I REGALI DI MARSIGLIA

PERIODICO UFFICIALE DELLÊASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO VIII N. 89 - 27 OTTOBRE 2013

A PAG. 9 LE FOTO DI ROMA - NAPOLI

A PAG. 23 DISCRIMINAZIONE NEGLI STADI

COMANDANTE ZAPATA!


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L’ESPERIENZA DI BENITEZ Max Bonardi

n Napoli dai due volti: sconfitto secondo alcuni in modo ingiusto in campionato e trionfatore in Champions. Ma qual è il vero volto della squadra di Benitez? E soprattutto con la rosa disposizione può la formazione azzurra sostenere il doppio impegno in Italia e in Europa? Sono tutte domande che il tifoso azzurro si pone e che diventano veri enigmi soprattutto dopo che gli azzurri hanno dovuto fare i conti con gli infortuni, inusuali nell’era De Laurentiis, di stagione. E sì perché se è vero che Maggio ha recuperato in tempi rapidissimi da un infortunio con relativo intervento chirurgico, ai box sono attualmente Britos, Zuniga con Higuain a mezzo servizio che sta recuperando lentamente da un problema muscolare. E proprio il franco-argentino è stato protagonista la settimana scorsa di un clamoroso caso che sembra essersi risolto con la gara del Velodrome a Marsiglia. E ora i tifosi sono in attesa di rivedere il Pepita nella sua condizione più smagliante in un momento della stagione dove perdere punti in campionato, visto il cammino arrembante della Roma, può risultare fatale, e in Champions c’è in

Osservatorio arbitrale

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ARRIVA LO SPRAY? Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)

el mondo del calcio, dove tutto appare e deve apparire sempre e oltremodo concreto, ci addentriamo questa volta in un argomento che per la sua caratteristica è realmente etereo, che non lascia impronte, ma soprattutto riteniamo di particolare importanza. Stiamo parlando dello "spray evanescente" . Lo spray evanescente è quello strumento utilizzato già peraltro da anni in alcuni campionati sudamericani, con cui l’arbitro segna dove debba posizionarsi la "barriera" della squadra difendente. I famosi e famigerati 9,15 metri. Conosciamo tecnicamente nell'ambito del gioco, quanto sia importante ricevere e subire un calcio di punizione diretto al limite dell'area (tant’è che viene posizionata la c.d. barriera), ma sappiamo pure che talora questo "muro umano" per la poca correttezza dei difensori, rischia di diventare insormontabile. Non si può nascondere che la rete su calcio di punizione con barriera, assume oggettivamente una spettacolarità diversa, proprio perché si deve cercare di superare un ostacolo, ma è pur vero che quando quell'ostacolo è in movimento (a trazione anteriore), si rischia di snaturare il vantaggio per l'attaccante.È per questo che alcune Federazioni nazionali hanno sensibilizzato la FIFA e poi l'IFAB, sull'applicazione di questo nuovo metodo per gestire il punto di barriera. I predetti Organi hanno accettato i suggerimenti proposti, delegando alle singole Federazione discrezionalmente, l'introduzione dello "spray". Ma entrando nel dettaglio non si possono sottacere alcuni vantaggi dall'utilizzo dello spray, come una minore perdita di tempo dovuta a una maggiore chiarezza della posizione, con vantaggi enormi per il tempo di gioco. E poi, l'uso del suindicato prodotto, consentirà anche di avere dei rapporti arbitro-calciatore in barriera e non, molto più votati al fair-play, lì dove sarebbe evitato un confronto diretto, spesso causa anche di provvedimenti disciplinari. Insomma, in questo calcio che tenta così faticosamente di cambiare (ma solo lì dove sarebbe veramente necessario), avvalersi di una "bomboletta", questa volta finalmente innocua, sarebbe un bel passo in avanti a favore finalmente di chi nella vita e non solo calcistica, non ha imparato ancora a prendere le... distanze.

bilico la qualificazione con tre squadre, appunto Napoli, Arsenal e Borussia Dortmund, a pari punti al giro di boa della fase di qualificazione. Facendo, però, un passo indietro alla gara dell’Olimpico, se è vero che Pandev e Insigne non hanno avuto il killer istinct, è altrettanto vero che gettare la croce addosso a Cannavaro per la disfatta con la capolista non ci sembra un’analisi giusta. Piuttosto mi sembra che Rafa Benitez, in occasione dell’infortunio di Britos, non abbia dimostrato tutta quella esperienza che giustamente il suo palmares impone. È vero che con il senno di poi è facile parlare, ma al 44esimo del primo tempo non si fa entrare un calciatore freddo e a disagio a causa del suo non utilizzo (Cannavaro) in una zona del campo così delicata. Caso mai si aspetta la fine del tempo magari arretrando un centrocampista e poi con calma nello spogliatoio si vede chi se la sente. E i fatti gli hanno dato torto. Al primo intervento ecco Cannavaro procurare il fallo da cui scaturisce la punizione dell’1-0. E poi dopo il rigore del 2-0. E ora con che animo Cannavaro andrà in campo, qualora ce ne fosse bisogno?

CLASSIFICA DI SERIE A 2013/2014 SQUADRA

AS ROMA NAPOLI JUVENTUS VERONA INTER FIORENTINA ATALANTA AC MILAN LAZIO TORINO UDINESE CAGLIARI PARMA LIVORNO GENOA SAMPDORIA CATANIA SASSUOLO CHIEVO BOLOGNA

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24 19 19 16 15 15 12 11 11 10 10 10 9 8 8 6 5 5 4 3

8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8

8 6 6 5 4 4 4 3 3 2 3 2 2 2 2 1 1 1 1 0

0 1 1 1 3 3 0 2 2 4 1 4 3 2 2 3 2 2 1 3

0 1 1 2 1 1 4 3 3 2 4 2 3 4 4 4 5 5 6 5

22 18 16 16 19 17 11 14 12 13 9 10 13 9 8 8 6 7 6 9

1 6 10 12 9 10 11 13 12 13 9 12 15 12 12 14 13 22 15 22

9 ª G I O R N A TA

1 0 ª G I O R N A TA

26 - 67 OTTOBRE 2013

29-30-31 OTTOBRE 2013 ATALANTA - INTER CAGLIARI - BOLOGNA FIORENTINA - NAPOLI GENOA - PARMA JUVENTUS - CATANIA LIVORNO - TORINO MILAN - LAZIO SASSUOLO - UDINESE VERONA - SAMPDORIA ROMA - CHIEVO

SAMPDORIA - ATALANTA INTER - VERONA NAPOLI - TORINO BOLOGNA - LIVORNO CATANIA - SASSUOLO CHIEVO - FIORENTINA JUVENTUS - GENOA PARMA - MILAN UDINESE - ROMA LAZIO - CAGLIARI


27 OTTOBRE 2013

Sede legale: via G. Porzio, 4 - ISOLA G5 Centro Direzionale (Na) Anno VIII - n° 89 - 27 ottobre 2013

Direttore responsabile: Saverio Passaretti Coordinamento giornalistico: Max Bonardi hanno collaborato: Maurizio de Giovanni, Salvatore De Martino, Giuseppe Gargiulo, Gianni Improta, Carlo Longobardi, Bruno Marra, Marco Martone, Mario Passaretti, Fabrizio Piccolo, Giuseppe Piccolo, Riccardo Sorrentino, Carmine Tascone Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007 Fotocomposizione e Stampa: POLIGRAFICA RUGGIERO s.r.l. Grafica: Tiziana Astarita - Edito dalla A.I.N.C. chiuso in redazione giovedì 24 ottobre 2013 - ore 21,00

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ORGANO UFFICIALE DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

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di Mimmo Carratelli Napoli-Torino si gioca all’ora del ragù, ma in allegria dopo il ritorno dei nostri eroi da Marsiglia dove hanno cancellato la delusione di Roma e si sono rimessi in corsa in Champions. Il Napoli c’è e la sconfitta di Roma, maturata più per episodi che per superiorità dei giallorossi, non ha lasciato nessuna scoria. A Marsiglia, un Napoli padrone del match per trequarti di gara, micidiale con la palla a terra, velocità, triangolazioni e cambi-gioco, ha imposto l’eccellente qualità del suo gioco. Torna a giocare in campionato con la sicurezza d’essere una formazione di livello e, contro il Torino, punta a tenere saldo il secondo posto e a non mollare la Roma che, per il momento, è al riparo delle cinque lunghezze di vantaggio. Ma, attenzione, il Torino è squadra scorbutica, ha un suo gioco, fa correre la palla, combatte. Sinora ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato. Contro l’Inter ha recuperato in extremis la partita dopo averla condotta per due volte. Squadra viva, ma talvolta distratta. Spreca molto in casa (tre pareggi, una sconfitta, una vittoria), ha giocato meno in trasferta (sconfitta a Bergamo, vittoria a Bologna, pari sul campo della Samp). Ventura è allenatore che sa plasmare le sue squadre e il Torino è proprio una sua creatura. Cerci è il giocatore di maggior talento che spinge molto a destra. È rientrato, dopo cinque mesi, Barreto facendo ottime cose. Immobile, ragazzo napoletano, si muove bene sulla via del gol. Il Torino (3-5-2) può mettere in difficoltà un Napoli che dovesse addormentarsi sulla gloria di Marsiglia. In Francia aspettavamo il recupero di Higuain e il rilancio di Hamsik. Sono stati più svelti Callejon e Mertens a rubare la scena, due ali che poche altre squadre possono vantare (e Insigne è sempre pronto). Duvan Zapata ha segnato il primo gol in maglia azzurra, una lietissima novella, gran tiro a giro, ma non si è ancora espresso: lenta la corsa, poco sfruttata la prestanza fisica, gli manca il ritmo del campionato, ma è destinato a crescere. Il Torino sa fare doppio sbarramento in difesa ed è velocissimo nelle ripartenze, correndo molto bene sulle fasce. Punto debole il portiere. Varietà in attacco con Meggiorini, Barreto, Immobile, Cerci. Il Napoli è atteso da altri impegni ravvicinati. Si rigioca dopo due giorni (martedì a Firenze), poi domenica il Catania al San Paolo. Bisogna far punti, molti punti, per evitare che la Roma prenda il largo. Il Napoli resta nel giro-scudetto per la qualità del suo gioco e la guida sapiente di Benitez. A Marsiglia la squadra si è avventata sul match dal primo minuto. Fantastico approccio alla gara da ripetere contro il Torino.

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FIDUCIA DA CHAMPIONS

l Napoli suona la… marsigliese. Espugnato il Velodrome di Marsiglia l’avventura del Napoli in Champions continua, ottimo il 2-1 maturato dopo una partita dominata e conclusa, però, in affanno, dopo la marcatura francese di Ayew. La squadra di Benitez ritrova la concentrazione e il morale con ottime prestazioni di Mertens e Callejon, ancora appannato Huguain che, evidentemente, non ha ancora smaltito i suoi problemi muscolari, ma è suo l’assist per il compagno madrileno, un vero colpo da maestro, i due si intendono veramente alla grande in memore di collaudati schemi “reali”. La vera sorpresa della serata è stato il colpaccio del giovanissimo Duvan Zapata, tiro potente quasi da fermo, sul passaggio di tacco del solito Mertens, sotto la traversa e dire che il portiere aveva visto partire la bordata. Ovvio che non bisogna adesso pensare di aver risolto i problemi di attacco ma le premesse fanno ben sperare e con un suo maggiore impiego crescerà anche l’autostima e il suo apporto alla squadra impegnata costantemente per ben due volte a settimana. La sconfitta dell’Olimpico non ha creato eccessivi contraccolpi psicologici, la reazione dell’undici di Rafa è stata convincente e ha tranquillizzato la tifoseria delusa, che ha giustamente imprecato per clamorose occasioni da rete fallite incredibilmente, il calcio è uno sport bello per questo non sempre vincono i migliori. Archiviato il caotico momento, al San Paolo arriva il Torino che sta ben figurando in campionato, la squadra è giovane, ma 3 guidata dall’esperto Ventura si è attestata al centro della classifica vicino a squadre più blasonate. L’orario è anticipato ma non per questo ci si aspetta una prestazione non all’altezza. Tanto più che gli azzurri dovranno, poi, giocarsi il passaggio del turno proprio tra le mura amiche (2 su 3 in casa), dunque, prove generali per tutti i tifosi chiamati al massimo sostegno in questo delicato periodo e prezzi di nuovo accessibili (12 e 30 euro curve e distinti). Benitez sta preparando nuovi inserimenti contro il Toro, sono queste le partite che consentono ai titolarissimi di poter tirare il fiato, lasciando però una solida ossatura di base, stante dover difendere l’ottima posizione in classifica finora maturata. Saverio Passaretti (presidente AINC)

LA VIGNETTA DI


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IL CAMPIONATO DICE ROMA MA... Carmine Tascone

on si può dire quale squadra tra Roma e Napoli sia più forte. Se si guarda il risultato dello scontro diretto all’Olimpico si direbbe Roma ma… Ma ci sono una serie di considerazioni che è doveroso fare. Lo scontro tra le due attuali regine del campionato - la Juve attualmente è un gradino più in basso – è stata condizionata da una serie di episodi dall’una e dall’altra parte. Il calcio non si fa con i se e i ma, tuttavia non si può non sottolineare che il Napoli, prima di capitolare sulla punizione di Pjanic ha avuto due ghiottissime occasioni per andare in vantaggio con Pandev e Insigne, dove il primo si è fatto ipnotizzare da De Sanctis, mentre il secondo non ha avuto la furbata di cadere dopo il contatto con Maicon e guadagnarsi il rigore con annessa espulsione, ma si è accontentato ahilui di colpire il palo. Viceversa, ben più “scafato” Borriello che si è ricordato di quanto è amico di Cannavaro, si è fatto abbracciare, lui lo ha tenuto e insieme sono caduti in area, conquistandosi il rigore definitivo. La gara comunque ha detto che la Roma nei cambi è superiore, Mesto, per esempio, a sinistra sembrato un pesce fuor d’acqua, tuttavia se Pandev centra subito la porta giallorossa. Esce fuori un altro match. Viceversa, sono molto contento per la prestazione di

Marsiglia. Per la prima volta Benitez ha schierato in contemporanea tutti i nuovi acquisti e il risultato lo ha premiato. Va detto che la formazione francese attualmente faticherebbe non poco a salvarsi nella serie A italiana, comunque il risultato va benissimo e le speranze di qualificazione agli ottavi di Champions restano intatte. Higuain anche a Marsiglia ha fatto lo spettatore se si eccettua l’assist servito a Callejon, da un calciatore pagato 40 milioni ci si aspetta una prestazione diversa e soprattutto un rendimento più continuo. Anche Hamsik vive un momento buio, non trascina la squadra, anche a Marsiglia è sembrato un calciatore normale. Ora però gli azzurri si rituffano nel campionato e al San Paolo arriva un Torino in un momento brillante di forma e batterlo non sarà facile. Se in difesa i granata pongono dubbi, in attacco fanno paura. Cerci vive 5 un momento di forma eccelso, con Immobile costituisce una coppia davvero temibile, entrambi vedono bene la porta. Comunque vale sempre la solita sinfonia. Se il Napoli gioca come nei suoi momenti migliori non ce n’è per nessuno anche se per vincere qualcosa nel calcio ci vogliono non meno di 20 titolari. L’ultimo pensiero lo dedico a Buffon anche in funzione della Nazionale e riferendomi alle affermazioni di Prandelli. Il Gigi bianconero non è al top della forma, il gol del 2-2 preso da Giuseppe Rossi rappresenta al meglio la situazione. Se non sta bene, fossi Conte, farei giocare tutta la vita Storari.


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NAPOLI - TORINO N. 1 3 5

Giocatore RAFAEL CABRAL BRUNO UVINI MIGUEL BRITOS

7 9 11 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 24 25 27 28 33 85 88 91

JOSÉ CALLEJÓN GONZALO HIGUAÍN CHRISTIAN MAGGIO DAVIDE BARITI DRIES MERTENS ROBERTO COLOMBO GIANDOMENICO MESTO MAREK HAMSIK JUAN ZUNIGA GORAN PANDEV BLERIM DZEMAILI FEDERICO FERNÁNDEZ JOSIP RADOSEVIC LORENZO INSIGNE PEPE REINA PABLO ARMERO PAOLO CANNAVARO RAÚL ALBIOL VALON BEHRAMI GOKHAN INLER DUVÁN ZAPATA

Ruolo P D D

Classe 1990 1991 1985

C A D C A P C C C A C D C A P D D D C C A

1987 1987 1982 1991 1987 1975 1982 1987 1985 1983 1986 1989 1994 1991 1982 1986 1981 1985 1985 1984 1991

Naz. Presenze A Gol 0 BRA 0 0 BRA 0 4 URU 1 SPA ARG ITA ITA BEL ITA ITA SLO COL MAC SVI ARG CRO ITA SPA COL ITA SPA SVI SVI COL

6 6 2 0 4 0 4 5 4 6 5 1 2 6 6 3 3 5 4 6 1

3 3 0 0 0 0 0 4 0 2 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

N. 1 2 3 4 5 7 8 9 10 11 14 16 17 19 20 23 24 25 26 30 33 36 63 69

Giocatore JEAN FRANCOIS GILLET GUILLERMO RODRIGUEZ DANILO D'AMBROSIO MIGJEN XHEVAT BASHA CESARE BOVO OMAR EL KADDOURI ALEXANDER FARNERUD CIRO IMMOBILE PAULO VITOR BARRETO ALESSIO CERCI ALESSANDRO GAZZI MARCELO LARRONDO SALVATORE MASIELLO NIKOLA MAKSIMOVIC GIUSEPPE VIVES LYS GOMIS EMILIANO MORETTI KAMIL JACEK GLIK GIOVANNI PASQUALE DANIELE PADELLI MATTEO BRIGHI MATTEO DARMIAN NICOLA BELLOMO RICCARDO MEGGIORINI

Ruolo P D D C D C C A A C C A D D C P D D D P C D C A

Classe 1979 1984 1988 1987 1983 1990 1984 1990 1985 1987 1983 1988 1982 1991 1990 1989 1981 1988 1982 1985 1981 1989 1991 1985

Naz. Presenze A Gol BEL 0 0 URU 4 0 ITA 8 2 ALB 3 0 ITA 4 0 MAR 7 0 SVE 7 1 ITA 7 2 BRA 1 0 ITA 8 6 ITA 1 0 ARG 2 0 ITA 1 0 SER 1 0 ITA 7 0 ITA 0 0 ITA 8 0 POL 6 0 ITA 1 0 ITA 8 0 ITA 7 1 ITA 8 0 ITA 2 1 ITA 7 0

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I REGALI DI MARSIGLIA Maurizio de Giovanni

agari la coppa non è solo un’insopportabile, inutile distrazione rispetto al campionato. Non assorbe soltanto energie, non crea infortuni e non rende la rosa insufficiente. Può capitare, e al Napoli è capitato proprio questa settimana, che una partita in più porti benefici molto consistenti. Nel dettaglio, la ventosa notte di Marsiglia ha restituito agli azzurri un accettabile Higuain, che ha completato l’ora di gioco preventivamente concordata col mister in maniera più che accettabile, pur evidenziando una condizione ancora lontana dal meglio. L’attaccante franco argentino è arrivato solo davanti alla porta in debito d’ossigeno e poco lucido e ha sbagliato, d’accordo: ma c’è arrivato, e questo va bene (anche perché Pandev e Insigne a Roma non hanno fatto meglio, pur senza infortuni muscolari e paturnie varie); poi ha liberato Callejon in area con un grande assist, e questo è meglio ancora. Insomma, un giocatore recuperato, e un fuoriclasse in più in maglia azzurra. Altro regalo della notte francese è stato Duvan Zapata. Diciamocelo francamente: eravamo tutti convinti che sarebbe stato un figurante da panchina e tribuna per tutto l’anno. Pensavamo, e alzi la mano chi riteneva il contrario, che se Benitez non lo metteva in campo quando non c’era Higuain, preferendo soluzioni insoddisfacenti, il ragazzone colombiano non fosse all’altezza di questi livelli; un po’ come frettolosamente (e sbagliando) ha fatto Mazzarri con Vargas lo scorso

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anno. E invece il giovane enorme centravanti ha un processo di educazione al nostro calcio e al nostro Paese in corso, e al Velodrome ha fatto un passo importantissimo in questa direzione, incidentalmente regalandoci una bellissima vittoria con un grande gol. Un gol non casuale, un gol da potenziale fuoriclasse. Infine, Marsiglia ha regalato ai tifosi una conferma fondamentale: Mertens è un titolare, e anche un fondamentale titolare. Un campione, essenziale e fantasioso, brillante e geniale. Lustrandosi gli occhi, il tifoso si è chiesto che dramma debba avere un allenatore costretto, al momento di dare le formazioni ufficiali, a tenerlo in panchina. In sintesi, come si vede, ricordiamocelo quando diciamo che avere le coppe è un peso. Marsiglia ha insegnato che può essere anche il contrario.

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CORI RAZZISTI, NON FA BENE PARLARNE TROPPO Fabrizio Piccolo

Lasciamoli cantare, con gli striscioni in mano, lasciamoli cantare, siamo napoletani. Buongiorno Napoli, gli spaghetti al dente, e un produttore come presidente, con l’autoradio sempre nella mano destra e un gagliardetto sopra la finestra… Potremmo continuare così a parodiare Toto Cotugno ma il concetto è un altro e riguarda i cori “territorial-razzisti” e tutto il polverone che ne sta nascendo. Sì, lasciamoli cantare. Noi siamo napoletani e ne siamo fieri, loro facessero quel che vogliono. Io non sono per la chiusura delle curve e degli stadi, questo voglio dire. Sono per il rispetto delle regole, dei reati e delle pene e se c’è chi infrange le leggi deve essere punito. Quello lì, non tutti gli altri tifosi e neanche le società a meno che non siano conniventi e compiacenti e non mi sembra questo il caso. Ci sono mezzi a sufficienza per scoprire chi calpesta il diritto sugli stadi - troppe volte terra di nessuno, senza tetto né legge – usiamoli. Le telecamere, oltre che per le stucchevoli moviole, usiamole per identificare chi sbaglia. E quello che sbaglia mandiamolo via dagli stadi, magari per sempre. Ma non alimentiamo all’infinito questa storia dei cori, perché altrimenti siamo colpevoli anche noi. Non capire che gli “incivili” che cantano “Napoli colera” o “Vesuvio lavali” altro non cerca-

no che pubblicità gratuita che vada a ingrassare il loro ego affamato di bieca popolarità è da ciechi. Più si postano sui social network articoli e video che replicano le “gesta” di questi eroi e più si fa il loro gioco. Più ne parliamo e più vincono loro, che si sentono indistruttibili proprietari del sistema calcio. Non cadiamo nella trappola, basta piagnistei. Basta stare con le orecchie tese a cercare il primo buuu o la prima offesa, amplifichiamo invece gli occhi delle telecamere, accendiamo Ipad e Iphone, riprendiamo le cose che non vanno e utilizziamole come prove per incastrare i singoli colpevoli. Senza fare una ragion di Stato per le bravate di soggetti deviati malati di protagonismo, senza investire di importanza gli ignoranti. E senza metterli nelle condizioni di poter ricattare nessuno, né gli incolpevoli altri tifosi, che magari hanno fatto sacrifici per pagare un abbonamento alla famiglia e si ritrovano costretti a stare a casa per le follie di questi cretini, né le società. Parliamone meno e agiamo di più nel rispetto di regole che per tutto il resto del mondo esistono e che non possono essere ignorate allo stadio. Anziché mostrare quelle immagini in tv, utilizziamole come prove ma togliamo la popolarità mediatica a chi altro non cerca. Lasciamoli cantare, siamo napoletani e ne siamo fieri.


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NAPOLI - LIVORNO 4-0

Napoli (4-2-3-1): Reina; Mesto, Fernandez, Britos, Armero; Inler, Behrami; Callejon (68' Insigne), Hamsik (84' Bariti), Mertens; Pandev (77' Zapata). A disp.: Rafael, Colombo, Uvini, Cannavaro, Dzemaili. All.: Benitez Livorno (3-5-2): Bardi; Rinaudo, Coda, Ceccherini; Schiattarella, Luci ( 65' Siligardi), Duncan, Greco (52' Piccini), Mbaye; Paulinho, Emeghara (69' Belinghieri). A disp.: Anania, Aldegani, Valentini, Gemiti, Emerson, Mosquera, Lambrughi, Benassi, Borja. All.: Nicola ARBITRO: Bergonzi MARCATORI: 3' Pandev (N), 26' Pandev (N), 54' Callejon (N), 83' Hamsik (N) AMMONITI: Luci 61' (L), Rinaudo 90' (L)

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ROMA - NAPOLI 2-0

Roma (4-3-3): De Sanctis; Maicon, Benatia, Castan, Dodò; Pjanic, De Rossi, Strootman; Gervinho (56' Ljajic), Totti (32' Borriello), Florenzi (80' Florenzi). All. Garcia. Napoli (4-2-3-1): Reina; Maggio, Raul Albiol, Britos (44' Cannavaro), Mesto; Inler (82' Dzemaili), Behrami; Callejo, Hamsik, Insigne; Pandev (67' Higuain). All. Benitez. Marcatori: 45' e 71' Pjanic Ammoniti: Pandev, Inler (N) Pjanic, Benatia (R) Espulsi: Cannavaro (N) al 69'

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LA PROVA DEL RISCATTO Mario Passaretti

'attesa per questa partita di Champions al Velodròme di Marsiglia era tanta. Dubbi e paure ci accompagnavano ma alla fine ci siamo liberati in un grido di gioia. Dopo la sconfitta in campionato in casa della capolista Roma accompagnata da un nuovo infortunio (Britos,ndr) e alcuni giocatori non proprio in forma smagliante, si temeva di non essere all'altezza di questo insidioso match. Tutti seduti davanti alla tv in attesa di essere smentiti e poterci godere tre punti importanti per la qualificazione. Di fronte avevamo l'Olympique Marsiglia. A essere sinceri, dopo quel che si è visto sul campo, non credo che ci fosse poi tanto da temere. Non certo una squadra forte, ma pur sempre insidiosa. Il Napoli ha svolto il compitino in maniera semplice, sprecan-

do però un predominio territoriale che per 42 minuti è stato vano, finché Callejon, su pregevole assist di Higuain, non ha depositato la palla in rete, facendo esplodere di gioia tutti i tifosi. Nella ripresa ci si aspettava una reazione dell'OM ma la gara è andata sempre più in discesa quando il giovane Zapata ha insaccato un grande destro a giro su splendido assist di tacco del belga Mertens. A quel punto sembrava tutto fatto. Bisognava solo attendere la fine, quando, invece, il Napoli ha deciso di abbassare la guardia e permettere alla squadra francese di andare in gol e sperare nell'assalto finale che non si è verificato, visto che gli azzurri hanno controllato agevolmente il risultato portando a casa tre punti importanti nella corsa Champions.

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IL CAFFE’ DI DON RAFE’ Giuseppe Piccolo (vicepresidente AINC)

Dopo le ultime non esaltanti prestazioni il Napoli compie un piccolo miracolo vincendo a Marsiglia rilanciandosi in Champions. Nel covo dei marsigliesi i colori azzurri risplendono in una serata magica, conferme per i neo acquisti Callejon e Mertens, giunge almeno inaspettata una gradevole sorpresa dal giovane Duvan Zapata; tanti i commenti non proprio esaltanti nelle precedenti apparizioni, i fantasmi di probabili “pacchi” riapparivano nei miraggi dei tifosi, giustamente critici, ed ecco che dal suo piede parte un fulmine a giro quasi da fermo. Una realizzazione determinante per portare a casa la vittoria, al giovanotto tutti i nostri ringraziamenti e i più calorosi complimenti, da ora in poi cresciuto il suo morale e l’autostima vedremo sicuramente una interessante crescita professionale. Le altre blasonate squadre del nostro girone hanno disputato una combattuta partita che ha visto emergere le qualità dei tedeschi del Borussia adesso siamo tutti a 6 punti e si ricomincia

la sfida con rinnovate energie e ottimismo. L’unico aspetto che intristisce è l’attuale condizione, soprattutto psicologica, di Cannavaro, il giocatore si ritrova in una complicata situazione e pare, che ogni qualvolta venga utilizzato, la tensione giochi sempre un brutto scherzetto e si ritrovi protagonista in negativo della partita. Il culmine contro la Roma, fallo ai limiti dell’area e realizzazione di Pjanic, e fallo da rigore su Borriello ed ecco servito il 2 a 0, una vera maledizione che ha fatto sprofondare Paolone in una profonda crisi, non dimentichiamo che fino allo scorso torneo era il capitano di un bel gruppo e oggi si ritrova a dover rispondere ad acerrime critiche. La speranza che il buon Benitez sappia recuperare una importante risorsa quale è il difensore, del resto ha saputo, come un buon ristoratore, propinarci ottime pietanze e chissà se possa servirci pure il caffè restituendoci il nostro capitano coraggioso.


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VIZI E VIRTU’ Carlo Longobardi

n tutte le competizioni che lo vedono protagonista il Napoli può arrivare, alla grande, fino in fondo. Questa può apparire come una considerazione banale e superflua, tenuto conto della qualità indiscussa della rosa, ma, tuttavia, questa prima parte di stagione ha già dato spunti significativi di ulteriore riflessione, nel bene e nel male. I risultati positivi possono senz’altro giungere se si vuole e se si prova a porre rimedio ad alcune lacune, di vario genere, che si sono ravvisate negli ultimi tempi. Nonostante le attente disamine già compiute sin qui, non mi voglio esimere dall’esprimere delle considerazioni che ritengo, con umiltà, necessarie a stimolare ragionamenti e proverò, brevemente, a puntualizzare le caratteristiche che più stanno contraddistinguendo la squadra nel recente trascorso. Su tutte spicca la serietà di alcuni giocatori fondamentali, fusi tra nuovi e non, che ne costituiscono la sua spina dorsale. Pepe Reina, al quale, per indiscusso carisma andrebbe ceduta la fascia di capitano, Albiol, Behrami, Inler, Callejon, Mertens sono gli interpreti di quel calcio sobrio, attento, diligente e a tratti adeguatamente “cattivo” che non può che determinare adeguati esiti. Questi calciatori esprimono la loro forma fisica e mentale attraverso lo sguardo che non tradisce la concentrazione e la grinta, che si esprime con un rendimento alto e costante e si traduce, inoltre, nella capacità di interagire con i compagni, a stimolarli e spronarli. Gli occhi di tigre sono il primo elemento che l’allenatore dovrebbe valutare sempre, soprattutto nei momenti topici degli incontri, e questi interpreti hanno dato prova di ciò, con continuità e dedizione. Le note più dolenti sono rappresentate, invece, dall’esatto contrario. Alcuni giocatori, stelle indiscusse della squadra, risentono troppo della propria condizione psicologica. Ne sono affetti, spesso in maniera assolutamente immotivata, Higuain, il cui talento cristallino non si discute, Hamsik, patrimonio inestimabile e Paolone Cannavaro che da risorsa fondamentale della compagine è diventato, incredibilmente, e

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anche grazie a consigli non sempre attenti, un corpo quasi estraneo allo spogliatoio. A tutto questo dovrebbe porre rimedio, prima di ricorrere a psicologi, santoni o fattucchiere, il buon Don Raffaele. Dall’alto della sua riconosciuta bravura ed esperienza dovrebbe ergersi a parafulmine dei malanni dell’anima dei suoi pupilli e con il sorriso (soprattutto) e il paterno affiancamento provare a condividere le perplessità e risolverle anche nel medio termine. Allo stesso tecnico spagnolo va fatta un piccola tiratina d’orecchie, sia relativamente al match di Roma che alla partita del Vélodrome. Era così difficile attendere la fine del primo tempo e guardarsi negli occhi nel segreto dello spogliatoio dell’Olimpico per scorgere il lampo della tigre, se presente? E poi, perché non supportare il centrocampo nella trasferta francese quando i polmoni di Behrami e Inler, autori di una splendida partita, erano giunti al limite? Avremmo, probabilmente, prima evitato di incassare gol evitabilissimi e poi di subire inutili patemi, ma, come si sa, è sempre facilissimo parlarne a posteriori… ro sarà pronto ,se dovesse rientrare nelle scelte del tecnico, ha compreso la nuova mentalità, tutti titolari prima della scelta finale. La rivoluzione estiva sta dando i suoi frutti ancora prima del previsto e il feeling tra Benitez e i giocatori è stato immediato, nonostante i nuovi metodi di lavoro e il cambio di modulo imposti da Don Rafa. Ora c’è bisogno di una verifica pure in Champions League, però. E il primato in classifica farà bene al morale di tutto l'ambiente. Il Borusia di Klopp si presenterà però al San Paolo al meglio della forma ed è reduce dal 13 6-2 in campionato contro l’Amburgo . De Laurentiis è un grande ammiratore del Borussia grande squadra con un bilancio sano e un vivaio eccellente. Bell’esempio di società sana con un ottimo allenatore, oltre a possedere uno stadio bellissimo e capiente. Il calore del San Paolo è, però, un’altra cosa e contro il Borussia sarà un centro di gravità per una città turbolenta ma stracolma di entusiasmo. Forza Euro- Napoli!

QUEL RETROPASSAGGIO DA DIMENTICARE Marco Martone

’è un motivo, uno dei tanti, forse il più importante di tutti, per il quale il Napoli la partita con il Torino deve vincerla a tutti i costi. C’è un ricordo da rimuovere, un fastidio che ti prende proprio lì, alla bocca dello stomaco e che non ti dà pace. Una rabbia che sale, sale fino a diventare insopportabile. E c’è un nome e un minuto che fanno tremare: Aronica al 90’!!! Non c’è tifoso del Napoli che andando indietro di un anno, a quel 4 novembre del 2012, non senta un brivido percorrergli la schiena al solo pensiero di quello sciagurato retropassaggio verso De Sanctis, a una manciata di secondi dal fischio finale di una partita ormai già vinta. E invece la palla, beffarda, finì tra i piedi di Sansone che si involò verso la porta e spense l’entusiasmo della folla festante. Domenica Aronica non sarà in campo, di lui a dire il vero si sono quasi perse le tracce, ma la beffa granata del novantesimo minuto è pur sempre un’onta da lavare a suon di gol… Scherzi a parte la gara con la formazione di Ventura presenta incognite e difficoltà di vario genere. C’è da verificare la reazione del Napoli alla sconfitta, non del tutto meritata dell’Olimpico e c’è da capire se la squadra vista all’opera contro il Marsiglia, in Champions League, sia in grado di dimostrare anche in campionato la capacità di imporre il proprio gioco, con personalità, sfrontatezza e consapevolezza di una superiorità tecnica indiscutibile. Poi c’è da fare i conti con le condizioni fisiche

di alcuni giocatori, Higuain su tutti. E a questo proposito apriamo una parentesi. Nei giorni scorsi il Pipita è stato al centro di un “mistero buffo" alla napoletana, fatto di supposizioni, provenienti più che altro da cornacchie extra regionali, che parlano da prestigiosi microfoni nazionali di presunte indiscrezioni, senza uno straccio di riscontro o di attendibilità. Non ci vuole una zingara per capire che l’argentino ha problemi di natura muscolare, punto e basta e che il timore di una ricaduta, nell’anno del Mondiale, possa frenarlo dal punto di vista psicologico. Voler scendere in campo soltanto quando si è in condizioni ottimali è una scelta che va almeno rispettata, se non condivisa. Parlare di altro non è elegante, né giornalisticamente corretto. Tirare fuori storie legate alla presunta vita notturna o alle frequentazioni del giocatore, con penosi riferimenti al tuffo di Capri, sa tanto di tentativo maldestro per richiamare su di sé l’attenzione, non senza un pizzico di malafede. E poiché a noi piace pensare che, alla fine, il calcio è solo un pallone che rotola in fondo alla rete, vogliamo augurarci che la sfida con il Torino consegni alla storia una Napoli vincente, magari con due gol di Higuain, senza retropassaggi al novantesimo e altri patemi d’animo. Una vittoria che lanci gli azzurri a caccia della Roma e che risponda, a chi del Napoli parla e spesso sparla, con un “maradoniano” gesto dell’ombrello.


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LA COERENZA DI SUPERMARIO

afa Benitez, con un colpo da maestro in quel di Marsiglia mette subito a tacere tutti coloro che dopo la sconfitta di Roma incominciavano, sia pur timidamente, a criticare il suo operato per alcune scelte non condivise. La stessa cosa accadeva prima ancora di scendere in campo al Velodrome, solo una cosa è cambiata il risultato e si perché sia all'Olimpico venerdì sera che in Francia la squadra si è comportata da padrona assoluta del rettangolo verde sfoderando due prestazioni di alto livello. Tutti sanno che a volte non basta essere più bravi per vincere una gara, ma bensì occorre pure che i famosi episodi siano a tuo favore vedi (occasionissime capitate a Pandev a Insigne, per non parlare dei pali o di come poi è maturato il vantaggio giallorosso, se poi ci aggiungiamo anche quel rigore dubbio, con conseguente espulsione di Cannavaro) ecco allora che il tutto va guardato da un'altra angolazione. Il Napoli guidato dal tecnico spagnolo dimostra di essere finalmente squadra

Salvatore De Martino

Cori di simpatia, attestati di affetto tra SuperMario e il pubblico del San Paolo in occasione della partita della nazionale di metà ottobre. Come Vi spiegate questo fatto, che sembra una favola che esce completamente dagli squallidi teatrini cui l'ambiente calcistico ci ha abituati? Io ho una mia teoria, sarà quella dell'eterno sognatore, sarà perché ho sempre avuto una profonda simpatia per SuperMario e non come calciatore, ma come uomo... sono le stesse frasi che usavo per difendere Maradona, quando tutti vigliaccamente si schieravano con lui come calciatore, ma lo biasimavano come uomo, la vigliaccheria di schierarsi dalla parte di ciò che appare normale, ma soprattutto la vigliaccheria di schierarsi nel gruppo di opinione vincente. Mi piaceva Maradona come uomo e mi piace Balotelli come uomo per la loro capacità di essere sempre se stessi e di dire la loro incondizionatamente, appunto da veri uomini. Tornando alla mia teoria, credo che innanzitutto tra i napoletani e Balotelli si crei una fisiologica armonia, dovuta ad un’attinenza tra un popolo che ha centomila difetti, ma anche una sua forte identità, una sua forte appartenenza e anche delle capacità che in tanti campi vanno al di là della media, con un calciatore/uomo che ha tanti difetti, ma una sua forte identità (carattere), crede tanto in se stesso e ha delle capacità superiori alla media; per questo sono entrambi vittime del gioco mediatico della gente mediocre, ahimé le maggioranze che si aggregano contro ogni cosa che appare eccellente. Balotelli è sempre

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UN MAGO IN PANCHINA Gianni Improta

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maschia, a conferma di ciò, il turn-over che effettua con puntuale serenità d'animo e coraggio, dando a tutti i ragazzi da lui plasmati quella sicurezza e consapevolezza nei propri mezzi, con queste sue decisioni serie, è riuscito a infondere nel gruppo una mentalità vincente che un po’ tutti ci invidiano, perché lo spettacolo che gli azzurri offrono è davvero di alta qualità.Ora come ora non bisogna mollare la presa, si può lottare su più fronti, perché, anche se molti non sono convinti l’organico a disposizione di Don Rafé è ottimo. Io penso inoltre che la presenza di Benitez a Napoli è come ho sempre sostenuto garanzia assoluta per programmi ambiziosi. Ritorna il campionato con un orario insolito, c’è un precedente tra le due squadre Napoli-Torino si giocò ai miei tempi alle ore 12.00 finì 0-0 avendo ora l'undici partenopeo mezz'ora in più di sicuro ci sarà un secco 20 con doppietta di Insigne. Amen, sempre forza Napoli dal vo- 21 stro Gianni Improta.

un ragazzo e quando scrive in un Twitter "Io non gioco contro la camorra" tutti si scagliano contro, additandolo come ragazzo viziato, incosciente e udite udite, anche amico dei camorristi; possibile che nessuno percepisce nel suo breve pensiero, drastico e determinato, come tipico anche della sua giovane età, un solo messaggio, quello di non accettare queste manifestazioni ridicole, piene di retorica quali quelle di far giocare la nazionale italiana contro la camorra? Io come lui e come tanti napoletani pensiamo che tutto questo sia inutile, i politici e le istituzioni devono fare ben altro per risolvere i problemi di una città, devastata e abbandonata da oltre 150 anni a questa parte, la camorra è solo una conseguenza, ed è una parola che i politici non dovrebbero neanche usare, né con manifestazioni a favore ovviamente, ma neanche contro, perché se esiste è solo colpa loro; non si va a giocare contro la camorra, si fanno cose costruttive, fuori da ogni retorica per risolvere i problemi sociali creati da anni di malaunità e si toglie di conseguenza linfa vitale alla criminalità organizzata, che esisterebbe dappertutto se si creassero le condizioni di depressione socio/economica causata da una politica italiana sbagliata da troppi anni, frutto di devastazione e saccheggio prima, e abbandono dopo. Tutto questo forse SuperMario non lo sa, ma il suo essere arguto gli consente di percepirlo e dice semplicemente... "IO NON GIOCO CONTRO LA CAMORRA" e i napoletani apprezzano.


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DISCRIMINAZIONE O ASSENZA DI UNIFICAZIONE? Contraddizioni e diversità di un popolo che non riconosce la propria identità Bruno Marra

Chiudere gli stadi per eliminare la discriminazione è come chiudere i ristoranti per debellare l’obesità. Non è ancora ben chiaro perché in Italia si accarezzi da sempre l’idea romantica di investire gli stadi di un ruolo sociologico da esportare a scopo educativo. È come se i figli avessero il compito di redimere i genitori e non i genitori quello di allevare i figli. UNA TERRA PROMESSA - Lo stadio è la semplice trasposizione degli impeti che covano nel ventre della società. In qualsiasi posto del mondo nessun gruppo, agglomerato o “branco”, per quanto creativo sia, può detenere la primogenitura di una filosofia o di un messaggio da veicolare nell’immaginario collettivo. Piuttosto ne subisce il retaggio sedimentato nella comunità. Contingentare e racchiudere il fenomeno razziale limitandolo agli strepiti da stadio equivale a negarne o banalizzarne l’esistenza.

Nei suoi eccessi discriminatori, assolutamente da censurare e condannare, lo stadio in Italia è l’espressione di una popolazione che non ha mai accolto nei Secoli la sua unificazione. È questa la contraddizione e la profonda ambiguità di uno Stato che non riconosce intimamente una propria identità.

L’Italia è una striscia di terra stretta, lunga, frastagliata, propaggine infilata a picco sul mare, che già nella sua morfologia geografica rivela quell’anomalia che si riflette nella sua genesi de-

mografica. Una Nazione in cui convivono centinaia di dialetti, usanze, abitudini uniche e disorganiche sparse su un numero di Regioni che messe in relazione ai chilometri di estensione territoriale sono persino superiori come media agli Stati Uniti d’America.

IL MIRACOLO ITALIANO - Noi siamo il vero Bronx europeo figlio di una assoluta promiscuità fisica e politica. Fiumi e laghi che si mischiano a mare, montagna, pianure e valli. Una fusione territoriale affascinante e quasi miracolosa che rappresenta a buon diritto un polo d’attrazione per chi periodicamente viene ad ammirare il “Bel Paese”. Una sorgente naturale di bellezza e un giacimento di culture diverse racchiuse in così poco spazio da risultare irresistibili ed ipnotiche. Eppure proprio questa bizzarra connotazione se da un lato ci affranca 23 da ogni forma di omologazione, dall’altro non potrà mai conferirci una reale patente di appartenenza.

La verità è che la discriminazione territoriale in Italia è di per sé un ossimoro. Perché Comuni, Province, così come Feudi e Principati appartengono indissolubilmente alla nostra storia e sono intrisi ancora nel nostro tessuto connettivo. È il prezzo da pagare ad un popolo che non si è mai profondamente identificato. L’eredità che oggi abbiamo lasciato ad una generazione all’ultimo stadio…

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MARSIGLIA - NAPOLI 1-2

NAPOLI (4-2-3-1) Reina 6.5, Maggio 6.5, Fernandez 6, Albiol 6.5, Armero 5.5, Behrami 6, Inler 6.5, Callejon 7, Hamsik 6.5 (38' st Insigne sv), Mertens 6.5 (31' st Mesto sv), Higuain 6.5 (12' st Zapata 6.5). (1 Rafael, 28 Cannavaro, 20 Dzemaili, 19 Pandev). All.: Benitez 7. MARSIGLIA (4-2-3-1): Mandanda 5, Fanni 5 (7' st Abdallah 5.5), N'Koulou 5.5, Diawara 5.5, Morel 5, Romao 5.5, Cheyrou 5, Payet 5 (25' st Thauvin sv), Valbuena 6, A.Ayew 5.5, Gignac 5 (31' st J. Ayew 6.5). (16 Samba, 23 B. Mendy, 13 Lemina, 25 Imbula). All. Baup 5.5. Arbitro: Cakir (TUR) 6.5. Reti: nel pt 42' Callejon ; nel st 22' Zapata, 40' A. Ayew. Angoli: 4-4. Recupero: 1' e 3'. Ammoniti: Cheyrou, Payet e J. Ayew per gioco scorretto. Spettatori: 40 mila

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MILAN E JUVE: UN PAREGGIO E UNA SCONFITTA Gruppo A

Gruppo B

Gruppo C

Gruppo D

Manchester U.

7

Real Madrid

9

PSG

9

Bayern

9

Leverkusen

6

Galatasaray

4

Olympiacos

4

Manchester C.

6

Shakhtar

4

Juventus

2

Benfica

4

Cska Mosca

3

Real Sociedad

0

Copenaghen

1

Anderlecht

0

Viktoria Plzen

0

Gruppo F

Arsenal

6

Borussia Dortmund 6

Gruppo E Chelsea

6

Schalke 04

6

Basilea

4

Steaua Bucarest

1

NAPOLI

6

Marsiglia

0

Gruppo G

Gruppo H

Atletico Madrid

9

Barcellona

9

Zenit

4

Milan

4

Porto

3

Celtic

3

Austria Vienna

1

Ajax

1

18 settembre NAPOLI - BORUSSIA D. 2-1

1 ottobre ARSENAL - NAPOLI 2-0

22 ottobre MARSIGLIA - NAPOLI 1-2

26 novembre BORUSSIA D. - NAPOLI

11 dicembre NAPOLI - ARSENAL

6 novembre NAPOLI - MARSIGLIA

PROSSIMO APPUNTAMENTO 6 novembre 2013 STADIO S. PAOLO ORE 20.45

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nile Settore giova

PRIMAVERA: SUICIDIO IN UEFA YOUTH LEAGUE Attilio Marchionne

egni di ripresa in casa vivaio azzurro dopo un inizio di stagione non al meglio. Con la Primavera impegnata solo in Europa, dove va in onda un perfeto suicidio contro il Marsiglia, vanno avanti i tornei Allievi e Giovanissimi e soprattutto in quest’ultimo gli azzurrini stanno offrendo buone prestazioni. La riprova in questo week-end. Fermo il campionato Primavera in quanto sono in corso i Mondiali under 17 negli Emirati Arabi Uniti, a cui partecipano come rappresentanti azzurri Tutino e Romano, i ragazzi di Saurini hanno approfittato per giocare la terza giornata della Uefa Youth League, in pratica la Champions giovanile. Ancora una sconfitta, questa volta a Marsiglia dopo il bel successo casalingo alla prima giornata e la seguente sconfitta a Londra con l’Arsenal. Questa volta la sconfitta fa più male, perché la doppia superiorità numerica per quasi 45 minuti non ha sortito alcun effetto. Napoli in vantaggio per primo con Palmiero, poi incapace di raddoppiare. Nel finale, poi, ecco il rovescio del risultato, fuori Prezioso ed ecco i francesi ribaltare il risultato grazie a Dubois e allo scadere arriva la beffa con Guirassy.

PRIMAVERA

28 Pareggio interno a Sant’Antimo per gli Allievi di

Mazzella che chiudono 1-1 con i pari età della Reggina e ora sono al quinto posto a pari merito con la Fiorentina, entrambe staccate di sei punti dalla capolista Roma. Alla fine il risultato del match con i calabresi è sostanzialmente giusto, anche se entrambe le squadre potevano vincere. Nel primo tempo controllo da parte degli ospiti ed ecco che nel loro momento migliore passano gli azzurrini. Ci pensa Lombardi, il migliore in campo, con uno splendido assolo e tiro perfetto nell’angolino basso. Gli azzurri hanno mostrato una buona manovra dalla trequarti in avanti, ma hanno sofferto molto nelle retrovie. La Reggina, squadra fisicamente molto forte, abile nelle ripartenze, ha pareggiato con Mentana dopo una splendida giocata di Saglimbeni.

Prossimo turno: 27/10 Trapani – Napoli

GIOVANISSIMI NAZIONALI

SQUADRA

a

risultati 6 andata girone H

Catanzararo - Napoli

1-3

ALLIEVI NAZIONALI

SQUADRA

risultati 6a°° andata girone C

N.

P.

GF

GS

5

1

0

10

3

Palermo

14

6

4

2

0

14

2

Lazio

12

6

4

0

2

9

7

Fiorentina

10

6

3

1

2

7

6

Napoli

10

6

3

1

2

9

11

Trapani

9

6

3

0

3

7

8

1-2

Juve Stabia

8

6

2

2

2

6

6

Crotone

- Bari

2-1

Regina

7

6

1

4

1

9

7

2-0

Latina

7

6

1

4

1

6

8

Avellino

7

6

2

1

3

9

16

Crotone

6

6

2

0

4

9

11

Fiorentina - Catania Latina

- Palermo

2-2

Pescara

- Lazio

3-1

Bari

6

6

2

0

4

9

13

Napoli

- Reggina

1-1

Pescara

4

6

1

1

4

5

11

Roma

- J. Stabia 2-0

Catania

1

6

0

1

5

4

12

Pt.

G.

V.

N.

P.

GF

GS

Palermo

16

6

5

1

0

21

4

Napoli

14

6

4

2

0

15

4

Trapani

12

5

4

0

1

12

4

3

1

2

11

8

1

2

12

10

0

3

8

13

1

3

10

10

0

3

11

9

0

3

6

7

Reggina

10

6

Paganese

10

6

Crotone

9

6

Salernitana

7

6

3 2

0-1

N. Cosenza

- Paganese

1-2

Palermo

- Messina

4-1

Nocerine

6

5

2

0

3

5

7

Reggina

- Catania

1-0

Messina

6

5

2

0

3

8

11

V. Lamezia

3

5

1

0

4

6

22

N. Cosenza

0

6

0

0

6

6

22

Squadra in riposo: Trapani

V.

6

- Trapani

- Crotone

0-2

G.

16

Avellino

Nocerina

Salernitana - V. Lamezia

Pt.

Roma

Catania

6

5

Catanzaro

6

5

2 2

Tre vittorie consecutive, l’ultima fuori casa in quel di Catanzaro, proiettano i ragazzi di Nicola Liguori a solo due punti di distacco dalla capolista Palermo confermando il momento positivo degli azzurrini. Tre gol in trasferta, grazie all’attaccante Mentana, all’esterno Marino e all’altra punta Russo, contro solo uno dei padroni di casa (in gol Palotta su rigore quasi a tempo scaduto) per un risultato finale che non fa una grinza. E pensare che gli azzurrini, padroni del campo per tutta la durata del match, hanno giocato quasi l’intera seconda frazione di gioco in inferiorità numerica per l’espulsione di Vasca nei primi minuti del secondo tempo. Nel prossimo turno impegno casalingo coi cugini della Nocerina che dovrebbe essere pura formalità. Prossimo turno: 27/10 Napoli - Nocerina


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Le stelle del Napoli... A CURA DI RICCARDO SORRENTINO

ari amici, con un FORZA NAPOLI stellare, da oggi, su “CUORE AZZURRO”, con la rubrica “ Le stelle del Napoli”, cercherò, facendo tesoro dei miei studi trentennali sui biotrend astrali dei calciatori (bioritmi più trend astrali) di farvi conoscere, prima della partita, il punto di vista delle “stelle” sui protagonisti delle partite del Napoli al San Paolo. In essa anche i “consigli’… astri” last minute per il Mister Benitez (che forse non avrà qui modo di leggerli, anche se spero che abbia letto almeno quelli che scrivo ogni settimana sul quotidiano “Il ROMA” nella mia rubrica “Gli astri nel pallone”). La partita del Napoli, quindi, vista da una diversa angolazione… e non solo, perché poi, analizzando il cielo di tutti i protagonisti in campo e in panchina delle altre partite di serie A, mi divertirò anche a offrire a chi, come me, ama i colori azzurri del Napoli, tre “bollette delle stelle”… la LISCIA, la GASSATA e la FRIZZANTELLA… che, già dai nomi, si capisce che saranno di diversa difficoltà, e quindi di diversa potenzialità di vincita. È chiaro che, essendo pubblicate qui in “CUORE AZZURRO, queste “bollette astrali” sono dedicate ai tanti tra di Voi che giocano in last minute con le scommesse online, e che, quindi, anche dagli spalti del San Paolo, sanno come poter tentare di sfruttare i miei suggerimenti per vincere. A tal riguardo però, ci tengo a sottolineare che, essendo l’astrologia calcistica non una magia, ma una materia statistica che sto studiando da tanti anni ma che ha ancora molti margini di verifiche e perfezionamenti, le mie previsioni vanno prese come simpatiche e interessanti indicazioni, suggerimenti che, pur se stellari, non sono “campati in aria”, ma di certo, non sono da prendere come verità assolute; (… e quindi giocate pure le mie bollette, ma con giudizio, magari filtrandole anche con le vostre sensazioni o, eliminando qualche mia previsione che non vi convince). Tranquilli però, non scrivo questo per “mettere le mani davanti” perché, invece, sono certo che, anche se ci saranno, logicamente, alcune previsioni sbagliate, molto spesso potrete, invece, constatare che lo studio dei biotrend

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astrali in riferimento allo sport è già a buoni livelli e che, anzi, a parer mio, è davvero assurdo che, tranne alcuni allenatori che mi stimano e mi seguono, le società calcistiche ancora non ne utilizzino, professionalmente, le indicazioni. Ma veniamo a questa importante partita con il Torino che, dopo l’ amarezza di Roma, ma anche dopo la gran gioia di Marsiglia, offre al nostro amato Napoli la possibilità, di avvicinarsi alla formazione di Garcia (impegnata, senza Totti e Gervinho nella non facile trasferta di Udine). Sappiate quindi, che si giocherà con la Luna in leone, Mercurio e Saturno in scorpione, Venere in sagittario, Marte in vergine e Giove in cancro. Tutto questo per dire che, a livello di panchine, cielo più favorevole all’ariete Benitez che al capricorno Ventura. Nel Napoli squadra, invece, “il cielo” protegge i gemelli Insigne e Mesto, 31 gli arieti Dzemaili, Behrami e, se giocherà, Zapata, il sagittario Higuain e, discretamente, anche i leoni Hamsik e Pandev; luci e ombre, invece, per gli acquario Callejon e Maggio. Biotrend in calo per il gran protagonista della vittoria di Marsiglia e cioè il toro Mertens e anche per lo scorpione Armero. Discreti tutti gli altri, e spero in un risultato ben acquisito nel secondo tempo, per rivedere in campo l’“ariete” Duvan Zapata e anche, magari, Il “cancro”Cannavaro che, secondo me, sia perché con Britos e Zuniga assenti per tante partite le alternative difensive servono molto e sia per quanto ha dato al Napoli negli ultimi anni, merita altre occasioni per ritrovare fiducia e stimoli. Nel Torino invece, in una difesa ben protetta nei sagittario Darmian e Maksimovic e nel gemelli Moretti, spicca, a incoraggiare il Napoli, il trend astrale negativo del portiere scorpione Padelli. Le maggiore insidie, invece, dovrebbero arrivare dal nazionale “leone” Cerci, mentre, invece, un cielo da “luci e ombre” per l’acquario Bellomo. Già da questi miei dati quindi, considerando anche il sostegno del pubblico del San Paolo, il pronostico delle stelle è alquanto chiaro e netto e cioè un 1 che, magari, potrebbe essere anche (nella speranza di un gran risveglio di Higuain e magari del primo gol in campionato di Lorenzo Insigne) un over.


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