Magazine COPIA OMAGGIO
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PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO VIII N. 92 - 11 DICEMBRE 2013
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A PAG. 8 TIFO IN...PARLAMENTO
A PAG. 23 FEBBRE A 90°
A PAG. 31 LE STELLE DI RICCARDO SORRENTINO
NAPOLI DEVI CREDERCI!
11 DICEMBRE 2013
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SAN PAOLO CHIAMA VELODROME Max Bonardi
i siamo! Il momento è giunto! Stasera il Napoli ci dirà molto del suo futuro. Anche se il match contro l’Arsenal non dovesse produrre risultati positivi, ovvero qualificazione agli ottavi di Champions League, il modo come gli azzurri l’avranno affrontato - coltello tra i denti e lancia in resta – ci dirà a che punto è il progetto Napoli firmato Rafa Benitez. Tutta Napoli, ma un po’ tutta l’Italia (ranking e punti Uefa) chiedono al Napoli di fare il miracolo. Perché solo di miracolo si potrà parlare a fine gara, in caso di risultato positivo. Battere l’Arsenal con tre gol di scarto, necessari per garantirsi il passaggio del turno, indipendentemente dal risultato dell’altro match che si giocherà a Marsiglia tra i locali e il Borussia Dortmund, proietterebbe il Napoli di Benitez in una dimensione fino a qualche anno fa impensabile. È vero che il Napoli affronterà forse una delle tre europee in questo moneto più temibili (le altre sono Bayern Monaco e Real Madrid), quella che sta dominando la Premier League, ovvero il campionato più ricco del mondo. E all’appuntamento coi biancorossi di Wenger il Napoli non
Osservatorio arbitrale
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arriva nelle migliori condizioni di forma sia fisica che di fiducia. La brusca frenata in campionato in queste ultime quattro partite, eccetto la vittoria di Roma con una derelitta Lazio, hanno scalfito certezze, entusiasmo e determinazione. Forse proprio il match di Champions potrebbe ridare al Napoli e anche ai suoi tifosi quella carica che negli ultimi tempi è via via mancata. Il confronto sulla carta sembra improponibile, l’Arsenal sembra una spanna più forte del Napoli, così come visto nella gara d’andata all’Emirates Stadium. In più c’è anche perplessità per l’assetto difensivo del Napoli, bucato più volte nelle ultime uscite. Quindi a Benitez e ai suoi ragazzi si chiede una super impresa. Ma se ciò non si dovesse realizzare c’è sempre la possibilità che dal Velodrome di Marsiglia arrivi qualche buona novella. Il Borussia va in Francia sempre più incerottato e i francesi, forti del cambio di allenatore, non vorranno, per orgoglio e per non passare alla storia, finire il girone ultimi a quota zero. Per cui il Napoli dovrà fare la sua partita, magari tendendo l’orecchio oltralpe, qualora non dovesse realizzare l’impresa. Azzurri provateci!!!
CLASSIFICA DI SERIE A 2013/2014 SQUADRA
REGOLE EUROPEE Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)
oi italiani e non solo nel calcio, per la verità, talora sembriamo un popolo uscito dalle fiabe di Andersen, dove i personaggi riescono a trovare la felicità, dopo essere passati attraverso conflitti e sofferenze. Ci riferiamo questa volta all'interpretazione (perché ancora di tale si tratta), che gli arbitri internazionali e speriamo per coerenza di qui a breve anche i nostri, assumono nei confronti della decisione da prendere in occasione di un calcio di rigore. Senza voler entrare nella pedissequità della regola, questa volta tentiamo di addentrarci in un discorso più politico, che tecnico. Abbiamo assistito nelle ultime di gare di Champions (e il Napoli ne sa qualcosa), ad attribuzioni di calci di rigore che apparivano a prima (e forse anche a seconda) vista, inverosimili. Abbiamo gridato allo scandalo per assegnazioni di massime punizioni che vedevano una leggera spinta od ostacolo del difendente nei confronti dell’attaccante, come pure ci siamo inorriditi infine per calci di rigore concessi per (semplici) ostruzioni, e così via. La regola 14 sul calcio di rigore è molto chiara, come chiare sono le indicazioni impartite ormai da qualche anno dall'IFAB e quindi dell'UEFA ai direttori di gara di punire non l'eclatanza del fallo, ma il fallo in se stesso, il tutto ovviamente nell'applicazione della regola. Appare evidente che ci sarebbe da chiedersi del perché quest'applicazione giustamente così rigida, non venga posta in essere anche nei campionati italiani, così da infondere una cultura che non ci vedrebbe spiazzati poi, come avviene, in campo internazionale. Non è semplice dare una risposta, a un metodo, o a quant'altro che ci vede ancorati nella direzione a certi canovacci, dai quali è difficile prendere le distanze. Il tempo si spera, dovrebbe avere la meglio per digerire e far digerire (e non solo agli arbitri) l'applicazione moderna delle norme del gioco del calcio, nella speranza un giorno di vivere altri tipi di fiabe, sempre a lieto fine, ma con meno sofferenze iniziali...
JUVENTUS AS ROMA NAPOLI INTER FIORENTINA VERONA TORINO GENOA MILAN CAGLIARI PARMA LAZIO ATALANTA UDINESE CHIEVO SAMPDORIA SASSUOLO LIVORNO BOLOGNA CATANIA
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SABATO 14 DICEMBRE CATANIA - VERONA JUVENTUS - SASSUOLO DOMENICA 15 DICEMBRE CHIEVO - SAMPDORIA FIORENTINA - BOLOGNA GENOA - ATALANTA LAZIO - LIVORNO PARMA - CAGLIARI UDINESE - TORINO NAPOLI - INTER LUNEDI’ 16 DICEMBRE MILAN - ROMA
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SABATO 21 DICEMBRE LIVORNO - UDINESE CAGLIARI - NAPOLI DOMENICA 22 DICEMBRE BOLOGNA - GENOA ATALANTA - JUVENTUS ROMA - CATANIA SAMPDORIA - PARMA SASSUOLO - FIORENTINA TORINO - CHIEVO VERONA - LAZIO INTER - MILAN
11 DICEMBRE 2013
Sede legale: via G. Porzio, 4 - ISOLA G5 Centro Direzionale (Na) Anno VIII - n° 92 - 11 dicembre 2013
Direttore responsabile: Saverio Passaretti Coordinamento giornalistico: Max Bonardi hanno collaborato: Daniele Acampa, Valerio Ceva Grimaldi, Giuseppe Gargiulo, Carlo Longobardi, Attilio Marchionne, Bruno Marra, Marco Martone, Fabrizio Piccolo, Giuseppe Piccolo, Riccardo Sorrentino, Carmine Tascone Registrazione Tribunale di Napoli N. 92 del 5/12/2007 Fotocomposizione e Stampa: POLIGRAFICA RUGGIERO s.r.l. Grafica: Tiziana Astarita - Edito dalla A.I.N.C. chiuso in redazione martedì 10 dicembre 2013 - ore 14,00
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di Mimmo Carratelli Una sconfitta (Parma) e un pareggio (Udinese, con tanti errori) al San Paolo e il Napoli va incontro a questo match impossibile con l’Arsenal dovendo puntare a un fantastico 3-0 che è difficile anche sognare. La squadra di Benitez ha perso grinta, brillantezza, convinzione. Aveva giocato male a Roma, vincendo. Ha giocato male contro l’Udinese facendosi raggiungere due volte sino al 3-3 finale. Il Napoli sta incassando troppi gol, 9 nelle ultime quattro partite. La squadra è meno compatta, si sfilaccia, attacca confusamente senza avere più le corsie libere. Preoccupano gli errori individuali degli azzurri. La Champions ritorna in un momento per niente felice. L’Arsenal non c’è bisogno di scoprirlo. All’andata non ci fu partita a Londra. Il “ritorno”, ultimo turno del girone Champions, si presenta peggio. Perché si chiede al Napoli un miracolo. E il calcio non fa miracoli se l’avversario è decisamente superiore. Si seguirà la partita di Fuorigrotta tenendo accese le radioline con un orecchio al match del Borussia a Marsiglia. Soltanto un risultato negativo dei tedeschi in Francia potrebbe tenere in corsa il Napoli per gli ottavi di Champions. Altrimenti si proseguirà in Europa League. Intanto, bisognerebbe pur batterlo questo Arsenal delle meraviglie, questa squadra perfetta rilanciata da Ozil e che ha un gioco spumeggiante e talenti in ogni zona del campo. Difesa protetta da due mediani (Ramsey che pure avanza per segnare) e Flamini. Mezze punte offensive, esterni di difesa che arrembano, gioco volante, grande dinamismo. Giroud punto terminale dell’offensiva, ma attorno al centravanti francese è tutta una girandola che favorisce gli inserimenti in gol dei centrocampisti, Ramsey il più pericoloso, Wilshere temibile. L’Arsenal è in testa alla Premier League con largo margine. Come giocherà il Napoli? Soprattutto, riuscirà a non prendere gol per gettare le basi di una strepitosa serata? Riguadagnerà la sicurezza di inizio stagione? I segnali sono contrari e l’impresa appare disperata. L’approccio alla partita deve essere immediato. Cuore e coraggio da riversare subito nel match. Ma ci vorranno anche equilibrio, presenza puntuale in ogni zona del campo, precisione, velocità. Sarà una serata per cuori forti. Aspettare e colpire in contropiede? Difesa alta e pressing altissimo? Non è detto che sia la strategia giusta. La qualità tecnica dell’Arsenal batte sulla carta ogni accorgimento tattico. Tanto vale gettare il cuore oltre l’ostacolo, giocarsela alla morte e se va va. Perché è impensabile che il Borussia affondi a Marsiglia. Aspettiamo il miracolo.
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NAPOLI SENZA… PEPE E POCO… SALE!!!
’esordio del giovane portiere Rafael è coinciso con una rocambolesca prova contro l’Udinese di Guidolin (espulso nel finale insieme al suo secondo qualche attimo dopo… un record!) con un 3 a 3 che ha vanificato la straordinaria prova di un ritrovato Pandev, sconsolata l’uscita dal campo del macedone. L’attacco svolge sempre con diligenza i propri compiti ma la difesa è il problema in assoluto di questo Napoli, il Mister prova continuamente nuovi assetti, ma il risultato è sempre lo stesso, deconcentrazione e confusione dominano in area. I tifosi napoletani hanno dovuto sopportare lo stress per una sfida che era iniziata sotto ottimi auspici, a un minuto dal termine della primo tempo il vantaggio era doppio ma ci ha pensato uno sciagurato Fernandez a riaprire la partita. Si è così passati al secondo tempo con un atteggiamento remissivo e scoordinato, dagli spalti aleggiava la preoccupazione poi concretizzata con un errore del nostro giovane portiere che ha mal valutato un tiraccio dai 25 metri. Reazione rabbiosa e di nuovo in vantaggio con la realizzazione di Dzemaili che ribatte in rete su un bel tiro del Pipita, lo svizzero è sempre pronto in fase di attacco a differenza di Inler apparso distratto e poco reattivo, sua la colpa dell’azione del pareggio degli udinesi con Basta al quale evidentemente non era… bastata, una ottima prova in campo. La vittoria poteva dare un ottimo stimolo per affrontare la proibitiva sfida Champions con l’Arsenal, dovranno essere tre le realizzazioni per passare il turno a meno di un miracolo del Marsiglia contro il 3 Borussia, i francesi sono in fondo alla classifica senza nemmeno un punto. La speranza che l’orgoglio possa prevalere sui valori in campo, è triste, comunque, pensare che si possa uscire dall’ambito torneo anche con ben 12 punti… solo al Napoli capitano simili situazioni e su questo la sorte ci ha voltato letteralmente le spalle. Gli uomini impegnati nello scontro dovranno trovare tutte le energie e gli stimoli per offrire un meritato regalo natalizio al fantastico pubblico napoletano. Adesso occorre affrontare l’Arsenal senza pensare alle ultime vicende sportive, l’appuntamento è fondamentale nel prosieguo del Napoli… i tifosi lo sanno e daranno il massimo… tocca a voi guerrieri azzurri! Saverio Passaretti (presidente AINC)
LA VIGNETTA DI
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VOGLIA DI IMPRESA Carmine Tascone
ue partite da vincere contro Lazio all’Olimpico e Udinese in casa, ma il Napoli ne ha vinta solo una e pareggiata l’altra. Se quella contro la Lazio non è stata una grande prestazione, ma i tre punti sono arrivati, invece, contro i bianconeri di Guidolin, sia pur privi di Di Natale e Muriel, il Napoli ha giocato un match scellerato dove sono stati messi in mostra tutti i difetti di centrocampo e difesa azzurri. Andiamo per ordine: La Lazio di lunedì scorso era una lazietta, vergognosa la linea dei difensori centrali con Ciani e Cana in condizioni pietose. Bravi Higuain e compagni a metterne in risalto gli errori. Grande lavoro del Pipita che insieme a Callejon e Insigne hanno fatto a fette la retroguardia biancoceleste. Non solo, e in fase di non possesso andavano a contrastare i portatori palla laziali già nella loro trequarti. Molto male, invece, Britos e Armero letteralmente in balia del miglior Candreva che ha fatto il bello e il cattivo tempo. Certo, se il nazionale di Prandelli va in gol nel primo tempo, non so se il Napoli riesce a riportare il match sulla giusta via. Comunque, un buon Napoli solo a sprazzi, che se confrontato con quello spumeggiante visto nelle prime uscite della stagione, non ha nulla a che vedere. E lo stesso Napoli si è visto sabato sera contro l’Udinese, solo che stavolta
i tre punti non sono arrivati. Per una serie di ragioni, in primis se Reina fosse stato in porta non avrebbe preso almeno il secondo gol apparso a tutti parabilissimo. Poi ci ha messo del suo anche Benitez che sul 3-2 non deve togliere Pandev, protagonista del match, ma Insigne, apparso ancora una volta evanescente, e deve rinforzare il centrocampo, proprio per fare mucchio davanti alla difesa e impedire l’avanzata dei bianconeri. Invece, ecco l’ennesimo svarione difensivo e arrivare il pareggio dei friulani, tutto sommato meritato. Con questo stato d’animo ecco avvicinarsi 5 una gara difficilissima contro l’Arsenal, squadra eccezionale con grandi individualità, ma anche con un grandissimo gioco collettivo. Sappiamo sarà durissima segnare tre gol ai londinesi, ma io confido nel Marsiglia. Non è detto che il Borussia al Velodrome faccia un boccone dei francesi. In tutti i casi deve essere il grande pubblico del San Paolo ad aiutare il Napoli, solo con un grande tifo sino alla fine si potrà fare un’impresa che rimarrebbe negli annali. Napoli fortissimo dalla cintola in su, ma che va in difficoltà tra centrocampo e difesa. Speriamo bene.
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NAPOLI - ARSENAL
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N. 1 3 5 7 9 11 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 24 25 27 28 33 85 88 91
Giocatore RAFAEL CABRAL BRUNO UVINI MIGUEL BRITOS JOSÉ CALLEJÓN GONZALO HIGUAÍN CHRISTIAN MAGGIO DAVIDE BARITI DRIES MERTENS ROBERTO COLOMBO GIANDOMENICO MESTO MAREK HAMSIK JUAN ZUNIGA GORAN PANDEV BLERIM DZEMAILI FEDERICO FERNÁNDEZ JOSIP RADOSEVIC LORENZO INSIGNE PEPE REINA PABLO ARMERO PAOLO CANNAVARO RAÚL ALBIOL VALON BEHRAMI GOKHAN INLER DUVÁN ZAPATA
Ruolo P D D C A D C A P C C C A C D C A P D D D C C A
Classe 1990 1991 1985 1987 1987 1982 1991 1987 1975 1982 1987 1985 1983 1986 1989 1994 1991 1982 1986 1981 1985 1985 1984 1991
Naz. BRA BRA URU SPA ARG ITA ITA BEL ITA ITA SLO COL MAC SVI ARG CRO ITA SPA COL ITA SPA SVI SVI COL
Presenze 2 5 4 4 5 3 4 2 4 2 4 5 5 3 5 5 5 3 -
Gol 1 3 2 1 1
N. 1 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 16 17 19 20 21 23 25 28 31 44 45
Giocatore WOJCIECH SZCZESNY BACARY SAGNA PER MERTESACKER THOMAS VERMAELEN LAURENT KOSCIELNY TOMÁŠ ROSICKÝ MIKEL ARTETA LUKAS PODOLSKI JACK WILSHERE MESUT ÖZIL OLIVIER GIROUD EMILIANO VIVIANO THEO WALCOTT AARON RAMSEY NACHO MONREAL SANTI CAZORLA MATHIEU FLAMINI ŁUKASZ FABIAńSKI NICKLAS BENDTNER CARL JENKINSON KIERAN GIBBS RYO MIYAICHI SERGE GNABRY ISAAC HAYDEN
Ruolo P D D D D C C A C C A P A C D C C D A D D C C C
Classe 1990 1983 1984 1985 1985 1980 1982 1985 1992 1988 1986 1985 1989 1990 1986 1984 1984 1985 1988 1992 1989 1992 1995 1995
Naz. POL FRA GER BEL FRA RCE SPA GER ING GER FRA ITA ING ING SPA SPA FRA POL DAN ING ING GIA GER ING
Presenze 5 5 5 5 5 4 4 4 5 5 2 5 4 3 3 2 4 1 1 -
Gol 2 1 2 1 2 -
RICONOSCITI NELLA FOTO E VINCI !!! Sei tu quello nel cerchietto rosso nella foto qui sotto? Non perdere tempo...chiama subito il 338 359 49 20 o il 334 104 83 81 e vinci un biglietto omaggio per il prossimo incontro del Napoli allo Stadio San Paolo
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NESSUN DRAMMA SE FOSSE EUROPA LEAGUE
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CHAMPIONS O ALTRO, CHE COSA CAMBIA?
Marco Martone
ccoci qua! La resa dei conti è arrivata. La gara europea più importante di questo inizio stagione sta per emettere il proprio insindacabile verdetto. Dentro o fuori! L’attesa è parossistica, l’ambiente ci crede, la società spera in un miracolo sportivo che garantirebbe introiti e prestigio da grande club internazionale. Bisognerà però fare i conti con una delle corazzate più forti d’Europa, l’Arsenal, che all’andata ha zittito le ambizioni di un Napoli piccolo-piccolo, dopo una manciata di minuti di gioco. Ci sarà la spinta del pubblico, al San Paolo, certo, ma le difficoltà per il Napoli restano tante e quasi insormontabili. Se il Borussia Dortmund fa quello che tutti ci aspettiamo che faccia, vincere a Marsiglia, per gli azzurri non basterà battere gli inglesi e non sarà sufficiente farlo con due gol di scarto, serve l’impresa, come quella che riuscì a Maradona e compagni nei quarti di finale di Coppa Uefa, contro la Juventus nel 1989. In quel caso si partiva dallo 0-2 dell’andata. A Fuorigrotta fu un tripudio, con gol di Maradona, Carnevale e Renica, all’ultimo minuto dei tempi supplementari. Altri tempi, altro Napoli. Adesso c’è l’Arsenal, e c’è da augurarsi una nuova notte di magie. Il passaggio del turno sarebbe da considerare storico, visto il grado di difficoltà affrontato in un girone dove la terza rischia di “retrocedere” in Europa League con 12 punti in classifica. C’è da dire, obiettivamente, che l’eventuale passaggio
Daniele Acampa
arebbe bastato solo un gol. È la frase che nell’ambiente Napoli si ripete spesso dopo la pesante sconfitta subita in Germania dal Borussia Dortmund. Il 3 a 2 avrebbe dato agli azzurri una grossa chance di passare il turno, adesso serve l’impresa. Battere con tre gol di scarto l’Arsenal sembra impossibile, ma il Napoli ci proverà, poi chissà, magari si potrebbe ancora sperare in una gara d’orgoglio dell'Olympique Marsiglia (fermo a zero punti) proprio contro i tedeschi. Non è finita, quindi, ma quasi, il Napoli potrebbe ritrovarsi in Europa League e sarebbe la prima volta che una squadra con 12 punti (se si vincesse con l’Arsenal) si ritroverebbe terza nel proprio girone a tale quota e quindi retrocessa nell’Europa che conta meno. Adesso l’interrogativo è questo: l’Europa League andrebbe vissuta come occasione per cercare di vincere qualcosa a livello europeo o come ulteriore ostacolo alla rincorsa alla Juventus in campionato? Vedremo cosa acca-
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del turno proietterebbe la squadra verso una fase del torneo inevitabilmente a tempo determinato. Troppo forti sono alcuni avversari, si pensi al Real Madrid, al Bayern al Barcellona, rispetto ai quali c’è un gap di differenza che neanche una sontuosa campagna di rafforzamento a gennaio potrebbe colmare. Pensiamo allora anche a un altro scenario. L’accesso “forzato” alla coppa “minore” potrebbe essere vissuta da qualcuno come una bocciatura, in un primo momento, ma offrirebbe a tutto l’ambiente l’opportunità di lottare per un nuovo traguardo (assieme alla Coppa Italia), non impossibile da raggiungere, visti gli avversari in lizza e dunque ci sarebbe la possibilità di rendere straordinaria una stagione, indipendentemente dall’appassionante lotta in campionato, dove gli azzurri non possono permettersi altre battute d’arresto. Ecco perché, facendo i debiti scongiuri, sarà bene giocare l’eventuale Europa League, con il massimo impegno e con tutte le forze disponibili in organico. I tifosi del Napoli, infatti, comprendono le strategie societarie e propositi di crescita imprenditoriale ed economica ma è pur sempre vero che il calcio 7 è ancora uno sport e sport non vuol dire solo incassi, soldi e bilanci in attivo. Sport è anche competizione, voglia di partecipare, ma soprattutto di vincere. E allora che nessuno si permetta di dire che l’Europa League non conta nulla, perché alzare una coppa, sentirsi vincitori, conterà sempre qualcosa per chi ama la propria squadra.
drà, di sicuro il Napoli non dovrà porsi delle limitazioni e dovrà continuare il processo di crescita che lo staff azzurro sta da tempo mostrando. Il prossimo mercato di gennaio potrebbe essere meno oneroso, anche se De Laurentiis ha più volte detto di voler spendere i famosi cinquanta milioni, per migliorare la rosa, senza inserire condizioni come il passaggio agli ottavi di Champions. Comunque vada, sarà un successo, direbbe qualcuno. Di certo per il Napoli molti obiettivi importanti sarebbero ancora raggiungibili. Scudetto, Europa League e Coppa Italia non sarebbero obiettivi minimi per un club risorto dalle ceneri del fallimento da soli nove anni. Benitez ha vinto da poco l’Europa League ed è pronto a giurare che non sarà facile trionfare in questa competizione, ma ne parleremo più avanti, per adesso siamo ancora in Champions League e bisogna affrontare l’ultima grande sfida con orgoglio e testa alta perché, comunque andrà, il Napoli resta di diritto tra le big d’Europa e nei prossimi anni ci sarà da divertirsi.
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pions League Speciale Cham
MILAN E JUVE A CACCIA DELLA QUALIFICAZIONE Gruppo A Manchester U.
Gruppo B 11
Gruppo C
Real Madrid
13
PSG
Gruppo D 13
Bayern
15 12
Shakhtar
8
Juventus
6
Olympiacos
7
Manchester C.
Leverkusen
7
Galatasaray
4
Benfica
7
Cska Mosca
3
Real Sociedad
1
Copenaghen
3
Anderlecht
1
Viktoria Plzen
0
Gruppo F
Arsenal
12
Borussia Dortmund 9
Gruppo E Chelsea
9
Basilea
8
Schalke 04
7
Steaua Bucarest
3
Gruppo G
Gruppo H
Napoli
9
Atletico Madrid
13
Barcellona
10
Zenit
5
Milan
8
Marsiglia
0
Porto
5
Ajax
7
Austria Vienna
2
Celtic
3
8 18 settembre NAPOLI - BORUSSIA D. 2-1
1 ottobre ARSENAL - NAPOLI 2-0
22 ottobre MARSIGLIA - NAPOLI 1-2
26 novembre BORUSSIA D. - NAPOLI 3-1
11 dicembre NAPOLI - ARSENAL
6 novembre NAPOLI - MARSIGLIA 3-2
STASERA TUTTI AL SAN PAOLO ORE 20.45
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BORUSSIA DORTMUND - NAPOLI 3-1 Borussia Dortmund (4-2-3-1): Weidenfeller; Grosskreutz, Sokratis, Kehl, Durm; Bender, Sahin; Blaszczykowski (69' Aubameyang), Mkhitaryan, Reus (81' Piszczek); Lewandowski (89' Schieber). A disposizione:Langerak, Gunter, Kirch, Hoffmann. All. Klopp. Napoli (4-2-3-1): Reina; Maggio, Fernandez, Albiol, Armero; Dzemaili (63' Inler), Behrami; Callej贸n (66' Insigne), Pandev (76' Zapata), Mertens; Higuain. A disposizione: Rafael, Cannavaro, Britos, Radosevic. All. Benitez. Arbitro: Carlos Velasco Marcatori: 1' Reus, 60' Blaszczczykowski, 78' Aubameyang (B), 71' Insigne (N) Ammoniti: Higuain, Pandev, Fernandez, Albiol (N), Kehl (B) 9
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TIFO IN... PARLAMENTO Valerio Ceva Grimaldi
l senatore Riccardo Villari (Forza Italia) è presidente del Club Napoli Parlamento
Da quanto tempo tifa Napoli? Frequento il mondo del calcio praticamente da quando sono nato. Mio padre era un grande appassionato, uno dei fondatori della gloriosa Internapoli, e anche un calciatore. Un appassionato vero. Ai tempi di Lauro fu anche direttamente coinvolto nella società.
Il ricordo sportivo più bello? Ne ho due. Il primo è il giorno in cui Maradona è venuto a Napoli (5 luglio 1984, ndr). Ero tra i cinquanta-sessantamila accorsi a vederlo al San Paolo, che naturalmente ancora non sapevano cosa el pibe de oro avrebbe fatto vedere loro negli anni successivi. Qualcosa d'incredibile.
E il secondo? Sivori. Ricordo il suo particolare rituale. Avevo infatti la fortuna di assistere alle partite a bordo campo, e potevo vedere da vicino cosa accadeva: quando le squadre entravano in campo, prima di iniziare, Sivori prendeva la palla e, portandola da solo, la calciava in una delle porte.
Come giudica il Napoli, oggi? Con De Laurentiis si è compiuto un salto di qualità. Il presidente non era un grande conoscitore del mondo del calcio, ma ha dimostrato intelligenza, pragmatismo e lungimiranza. Ha scelto anche gli uomini giusti. Grazie a lui la società ha fatto un passo in avanti.
E la squadra? Il calcio che vedo oggi, lo schema, il fraseggio, per certi aspet-
ti mi ricorda il Napoli di Vinicio. Il problema è che, secondo me, ci sarebbe bisogno di qualche innesto, specie in difesa. Di fatto è come se giocassimo sempre con lo stesso schema senza però avere ancora la forza di imporlo al nostro avversario. Questo tipo di gioco a me piace molto, ma deve sempre funzionare tutto perfettamente.
È soddisfatto di quest'inizio di campionato? Sono più che soddisfatto. Ma bisogna rimanere con i piedi per terra. La crescita sarà graduale. Dovesse comprare un difensore, chi sceglierebbe? Un bel centrale: Skrtel del Liverpool.
Capitolo Champions: il Napoli ce la farà con l'Arsenal? Ce la giochiamo. Ma dobbiamo essere al massimo. Sono rimasto molto colpito dalla partita che abbiamo fatto a Roma. Il Napoli ha giocato un grande match, ma non abbiamo concretizzato. Due nostri errori gravi e un arbitro che ha dato una manina concedendo quel rigore alla Roma che non c'era... il nostro problema è che deve sempre funzionare tutto alla perfezione, e non sempre ci riusciamo. D'altra parte anche noi tifosi dobbiamo evitare di essere così pressanti sulla squadra, dandole il tempo di crescere e maturare. Poi, quando lo sarà, allora sì che dovremo essere molto esigenti. Calciatore preferito? Hamsik, ma non l'ultimo. Quello dei tempi belli.
Un voto alla squadra? Sei e mezzo. Anche 7.
Per la lotta-scudetto il Napoli sarà protagonista? Certo, siamo una squadra di vertice. Ma secondo me stiamo ancora un gradino sotto.
Quindi De Laurentiis deve comprare a gennaio? I soldi ce li ha. Lo può fare...
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Carlo Longobardi
pena. Il Napoli è la nostra fede calcistica, dentro l’adorato San Paolo e per i luoghi di tutto il mondo collegati in ogni modo stasera non ci sono opzioni di sorta: l’azzurro è il colore del nostro cuore, milioni di battiti, all’unisono, saranno solo per te.
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VOGLIO RESTARE… IN CHAMPIONS Fabrizio Piccolo
onvincetemi che se va male l’Europa League è bella eguale. Io al miracolo ci voglio ancora credere, perché sognare è bello e segnare ancora di più. Certo che segnare almeno tre gol senza subirne è un po’ sognare, ma senza giri di parole io un Napoli arrembante come non s’è visto quasi mai vorrei gustarmelo stasera. Vada come vada ma in Champions serve lo spirito garibaldino: conserviamoci per il campionato il percorso spagnoleggiante con il iki-taka (che poi chi l’ha visto più tutto questo possesso palla dopo le prime settimane?) e con l’accerchiamento in stile-rugby, in Europa serve più cattiveria, più rabbia, meno fronzoli. L’abbiamo conquistata con merito questa Champions, l’abbiamo difesa vincendo tre partite e lasciarla così, magari per differenza reti, sarebbe proprio atroce. Il processo di internazionalizzazione tanto sbandierato passa proprio da questa coppa qua, dalle notti magiche con la musichetta che rimbomba negli stadi d’Europa, dall’adrenalina dei martedì e dei mercoledì da campioni. Non voglio pensarci all’eliminazione, eppure devo. Perché sento dire
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TRA SOGNO E REALTA’
i sono partite da giocare, poi c’è “la partita”. Napoli – Arsenal può essere quella da mettere nella cornice dei ricordi più belli, il diamante prezioso, l’onda perfetta. Oppure entrare negli annali solo per la statistica: una vittoria striminzita o uno scialbo pareggio. L’altalena possibile tra i due esiti descrive anche lo stato d’animo di tutti noi tifosi: i più ottimisti stimolati da una irrefrenabile adrenalina e quelli più tendenti all’umore scuro, ugualmente orgogliosi, ma rassegnati. Entrambe le categorie supportate da adeguate e comprensibili motivazioni. Il Napoli arriva a quest’appuntamento con la consapevolezza di aver combattuto egregiamente in un girone impossibile e aver sbagliato, per approccio, solo un incontro, proprio contro i londinesi nel match di andata, mentre a Dortmund la sconfitta, così come maturata, ci poteva anche stare tenuto conto che gli azzurri hanno dato motivo e conto del proprio passaggio in terra teutonica. Già, un mercoledì da leoni da vivere in apnea senza aver ancora smaltito le tossine del sabato sera che pure ha generato sensazioni bivalenti: ancora impresse le magie del Pipita, così come le clamorose amnesie difensive e del centrocampo, reparti che, probabilmente a causa di una “discutibile” organizzazione di gioco, vengono sottoposti troppo spesso a una pressione enorme. Tuttavia, questo non è e non può essere il momento delle critiche inutili da bar sport, stasera c’è da rincorrere un sogno, da stimolare il significato della vita stessa: avere contezza che probabilmente considerare l’utopia come possibile può essere un esercizio spesso improduttivo, ma ne sarà sempre valsa la
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in giro che il Napoli fuori dalla Champions vincerebbe l’Europa League e allora voglio farmi convincere che una consolazione ci sarebbe. Convincetemi, vi prego. Ditemi che giocare di giovedì sera non è poi così male (ma non è che Benitez poi dà appuntamento al campo direttamente per la domenica sera in campionato saltando tutti i restanti allenamenti?), ditemi che non è la coppa del nonno e che ci sono tanti club prestigiosi. Ditemi che l’albo d’oro dell’Europa League fa rabbrividire e don Rafaè ne sa qualcosa, ditemi che ne trarremmo anche benefici in campionato e che il viaggio europeo sarà affascinante eguale. Ditemi anche che non ne risentirà il mercato, che non è vero che senza gli introiti Uefa e gli incassi più succulenti della Champions la nostra campagna acquisti invernale sarà a scartamento ridotto. Ecco, ditemi tutto questo e convincetemi. Ma se non ci riuscite spronate tutti il Napoli all’impresa stasera contro l’Arsenal e puntiamo insieme al miracolo. Sarà bella e possibile come volete quest’Europa League, ma io mi sento ancora in Champions. E vorrei restarci.
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PEPE, FACCI SOGNARE!!! Mario Passaretti
osé Manuel Reina Páez, noto semplicemente come Pepe Reina, quest'anno difende i pali del nostro amato Napoli. Dopo l'addio di Morgan De Sanctis la società ha provveduto ad affidare la porta degli azzurri in mani esperte e la scelta è ricaduta su di lui. Figlio di Miguel Reina,ex portiere dell'Atletico Madrid, a soli 18 anni fa il suo esordio nel Barcellona. Nel 2002 viene dato in prestito al Villarreal, squadra alla quale viene ceduto a titolo definitivo nel 2004, aiutando la squadra spagnola a qualificarsi per la UEFA Champions League, parando sette rigori su nove tirati dagli avversari. Nel luglio 2005 avviene il suo trasferimento al Liverpool dove da subito diviene titolare. Vanta all'attivo diversi premi personali come “Guanto d'oro” della Premier League ed è diventato con la sua nazionale (quella spagnola) due volte campione europeo e una volta campione del mondo nel 2010. Vanta quindi di sicuro un curriculum di tutto rispetto. Il 29 luglio 2013 passa in prestito al Napoli dove ritrova il suo vecchio allenatore Rafa Benitez che lo ha fortemente voluto.
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Esordisce in maglia azzurra contro il Bologna nella partita casalinga vinta per 3-0. Da subito si nota che il nostro è un portiere di sicuro affidamento, abile nel leggere le situazioni, e smistare bene la palla verso il reparto difensivo prediligendo, quando può, il gioco di piedi per far ripartire velocemente l’azione. Da subito ha convinto i tifosi partenopei per il suo carisma e per la sua simpatia, entrando definitivamente nelle loro grazie, quando il 22 settembre scorso è stato il primo portiere a riuscire a parare un rigore a Mario Balotelli del Milan, fino ad allora sempre a segno. Sappiamo che a giugno tornerà al Liverpool e pare che su di lui ci sia l'interesse, nuovamente,del Barca. Staremo a vedere se la società si muoverà nel modo giusto per trattenere colui che è già entrato in maniera salda tra le grazie del popolo partenopeo. E chissà che stasera possa essere l'uomo in più di un Napoli chiamato a realizzare una grande impresa, con la parata "impossibile" che farebbe sognare tutti noi, e terminare la partita con la porta inviolata e con il risultato dei nostri sogni: 3-0 contro l’Arsenal.
NAPOLI, TIRA FUORI L’ORGOGLIO! Giuseppe Piccolo (vicepresidente AINC)
n Napoli diverso e concreto quello che la tifoseria napoletana attende nella super sfida europea con l’Arsenal, gli inglesi sono in ottima forma, mentre gli azzurri stanno offrendo prove altalenanti, infatti, al bel 2 a 4 contro la Lazio è seguito il pareggio (3 a 3) con l’Udinese priva – e non è poco - di due calibri come Muriel e Di Natale. L’osservazione preoccupa e non poco, ma si sa ogni sfida ha la sua storia e al San Paolo contro i Gunners sarà un'altra cosa, il calcio è uno sport splendido, che può riservare prestazioni insperate, su questo presupposto dovrà essere l’approccio alla partita. Gli azzurri vantano un ottimo bilancio casalingo e dal loro ritorno nelle competizioni europeee nel 2008 per ben 14 partite sono riamsti imbattuti, solo il PSV ha violato quel primato in quella scialba partita di Europa League nella scorsa stagione. L’Arsenal, dal suo canto, ha un fantastico palmares con la 16esima partecipazione alla fase a gironi della Champions (13 volte di fila) e se dovesse vincere il girone, sarebbe la sua decima volta, un bilancio davvero positivo che aumenta il rispetto e il timore verso gli inglesi cui godono i pronostici di qualificazione. Rafael
Benítez ha portato il Liverpool FC a vincere 5 - 3 complessivamente contro l'Arsenal nei quarti di finale 2007/08 pareggiando 1-1 in trasferta prima di vincere 4-2 in casa. Anche Pepe Reina, 21 quando faceva parte del Liverpool, ha vinto 2-0 all'Arsenal Stadium nella Premier League 2011/12; ha anche giocato entrambe le gare di UEFA Champions League contro i Gunners. Contro l'Arsenal con il Liverpool ha registrato tre vittorie, otto pareggi e sei sconfitte. Gli incroci fra i giocatori sono diversi da ricordare, a esempio, che Ozil è stato compagno di Gonzalo Higuaín, José María Callejón e Albiol al Real Madrid CF. Statistiche che evidenziano la presenza di calciatori di levatura internazionale in entrambe le squadre allenate da due big del calcio mondiale, parametri che lasciano la sfida aperta a qualsiasi risultato, sarebbe un vero peccato deporre le armi senza tentare un’impresa che sebbene impervia non è certo impossibile. Si attende di poter assistere a una partita giocata al massimo, nella convinzione che la volontà e il sostegno dei tifosi non abbiano limiti. Forza Azzurri, superiamo il turno!
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VINO BIANCO, VIVACE DAL GUSTO AMABILE IDEALE COMPAGNO DELLA PIZZA OTTIMO COME APERITIVO
Un nuovo modo di gustare la pizza
CANTINE MEDITERRANEE
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“FEBBRE A 90”, TORMENTO ED ESTASI DELL’ARSENAL Il romanzo di Nick Hornby che racconta la passione tra amore e disperazione Bruno Marra
Mi innamorai del calcio così come mi innamorai delle donne: improvvisamente, inesplicabilmente, senza pensare al dolore e allo sconvolgimento che avrebbero portato nella mia vita. È la frase emblema di Nick Hornby, che meglio di ogni altra rappresenta lo scrittore inglese entrato nella leggenda sportiva per un libro che ha attraversato la letteratura calcistica mondiale. Il romanzo si chiama “Pitch Fever”, tradotto in italiano “Febbre a 90”, un vero e proprio cult per la beat generation degli Anni 80.
È la storia di un tifoso dell’Arsenal, ma è anche un manifesto per l’intero popolo dei “gunners”. Se andate a Londra, provate a scendere nella stazione di Piccadilly. È il quartiere radical-chic, quello borghese, simbolo della moda new age, delle griffe e dell’edonismo britannico. Ma è anche il regno dell’Arsenal, una landa di terra tranquilla, quasi aristocratica, immersa nell’agiatezza, dove scelse di vivere Tony Blair, ex primo Ministro inglese. Ed è esattamente quello l’epicentro di “Febbre a 90”, dove tutto è legato a un anno, un mese, un giorno, una partita, un minuto, un attimo. L’anno è il 1989, il mese è maggio, il giorno è il 26, la partita è Liverpool-Arsenal, il minuto è il 90esimo. Il Liverpool è in testa al campionato, l’Arsenal è secondo. Per vincere il titolo i Gunners dovrebbero battere i Reds 2-0 ad Anfield Road, per superarli in differenza reti all’ultima giornata. Un’impresa in cui non crede nessuno, neppure Nick Hornby che racconta quella epopea nell’ultimo strepitoso capitolo di “Fever Pitch” assolutamente autobiografico…
L’Arsenal ha perso la leadership del campionato dilapidando punti, Hornby è distrutto, aspetta il match più con rassegnazione che con speranza. E mentre scorrono le immagini della partita gli passa davanti tutta la propria vita. Rinnega il padre che lo ha
iniziato alla passione per l’Arsenal, maledice se stesso per aver legato la sua intera esistenza alle sorti dei Gunners, manda al diavolo la fidanzata che non l’ha mai assecondato nella sua febbre calcistica. E soprattutto disconosce la sua fede: “potevo tifare per il Liverpool, il Manchester, per qualsiasi altra cazzo di squadra su questo Pianeta, ma non l’Arsenal!”. Si può amare così tanto una squadra da odiarla? La risposta arriva in quell’attimo che manca. All’88esimo l’Arsenal segna l’1-0. Ma non serve, ci vorrebbe il secondo. Hornby è ancora più incazzato. Perché quella vittoria sa di beffa. “Tanto valeva fare 0-0, perché mi vuoi prendere per il culo fino alla fine!?”. Ruggisce contro la sua squadra e per disperazione più totale abbandona la casa. Sbatte la porta, scende le scale, pensa seriamente al suicidio. Finchè… sente l’urlo di un suo amico!
Torna in casa e spalanca gli occhi come davanti ad un Miracolo: Thomas segna il 2-0 all’ultimo assalto in pieno recupero. Hornby crolla a terra, quasi sviene 23 ma prima di esultare pensa: “non può essere, vedrai che vengono giù e ci segnano il 2-1”. Invece è tutto vero. L’Arsenal vince uno dei campionati più assurdi e pazzeschi della storia della Premier League. E quella data, 26 maggio 1989, è scritta sui muri dell’anima a Piccadilly Circus. “Fever Pitch” non è solo la storia dell’Arsenal, ma quella di ogni tifoso che nella sconfitta o nel successo muore e rinasce come una catarsi. Una lotta continua tra estasi e nichilismo che ci attraversa l’esistenza. Perché solo chi ama sa cos’è la Febbre a 90…
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2013 40 anni di passione negli stadi VOTA IL MIGLIORE
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Fai la tua pagella, vota il migliore SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK O SU WWW.AINC.IT Davide Bariti Valon Behrami Blerim Dzemaili Marek Hamsik Gokhan Inler Christian Maggio Giandomenico Mesto Josip Radosevic Juan Camilo Mosquera Zuniga José Maria Bueno Callejon Gonzalo Gerardo Higuain Lorenzo Insigne Dries Mertens Goran Pandev Duvan Estevan Banguera Zapata
Roberto Colombo Cabral Barbosa Rafael José Manuel Paez Reina Miguel Angel Britos Paolo Cannavaro Federico Fernandez Tortajada Raul Albiol Bruno Bortolanca Uvini Pablo Estifer Armero
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PARMA - NAPOLI 0-1
Arbitro: Mazzoleni Marcatori: 81' Cassano (P) Ammoniti: Bonucci, Ogbonna, Vidal (J), Hamsik (N)
Parma (3-5-2): Mirante; Cassani, Lucarelli, Felipe; Biabiany (85' Paletta), Gargano, Marchionni (75' Acquah), Parolo, Gobbi; Cassano (72' Benalouane), Sansone. A disp.: Bajza, Coric, Mendes, Mesbah, Mauri, Munari, Valdes, Amauri, Palladino. All.: Donadoni Napoli (4-2-3-1): ): Reina; Maggio, Albiol, Britos, Armero; Inler (87' Zapata), Behrami; Callejon, Pandev (68' Hamsik) (77' Mertens), Insigne; Higuain. A disp.: Rafael, Colombo, Cannavaro, Uvini, Fernandez, Reveillere, Dzemaili, Radosevic. All.: Benitez 27
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PRIMAVERA: SETTIMANA VIOLA IN TUTTI I SENSI Attilio Marchionne
ettimana di passione per il vivaio azzurro. È il viola il colore che meglio rappresenta il momento. Colore non certo foriero di belle notizie. Viola come le sconfitte incassate da Primavera e Allievi, e viola come il colore dell’avversario affrontato in entrambi gli impegni: la Fiorentina. Si salvano, ma solo perché hanno riposato i Giovanissimi. Squadra
PRIMAVERA
BARI
- LIVORNO
1-2
CROTONE
- REGGINA
3-2
LATINA LAZIO
NAPOLI
PALERMO
- ROMA
1-2
- JUVE STABIA 2-2 - AVELLINO
9-2
- TRAPANI
6-0
- FIORENTINA 1-2
RINV.
NAPOLI
1-1
CROTONE
NOCERINA
LIVORNO 25 NAPOLI 18
PALERMO 17 CATANIA 17 LATINA 15 bARI 13
JUVE STAbIA 10 CROTONE 9 REGGINA 7 TRAPANI 4
AVELLINO 1
TRAPANI
Squadra
8
11
6
1
1
11
6
3
2
11
6
3
2
11
4
1
2
11
4
3
4
11
4
2
4
11
3
2
5
11
2
3
5
11
1
1
5
11
8
1
0
9
1
10
- CROTONE
Squadra
LATINA
- ROMA
PALERMO
- BARI
Pt. G.
NAPOLI 17 LATINA 15
JUVE STAbIA 15
- JUVE STABIA
2-1
CROTONE 11
- CATANIA
3-0
AVELLINO 10
V.
TRAPANI 30
11
10
NAPOLI 24
11
7
PALERMO 27
MESSINA 13
PAGANESE 12
MESSINA
3-1
V. LAMEzIA 10
NOCERINA 11 CROTONE 10
11 11 11 11 11 10 11 10 10 10 12
8 7 5 4 3 3 3 2 3 3 0
- REGGINA
N. 0 3 3 1 2 1 3 2 2 4 1 1 1
3-3
3
0
39
9
LAZIO
TRAPANI
10
13
2-1
PESCARA
Gf. Gs.
LAzIO 28
PESCARA 19
3-2
P.
11
FIORENTINA 35
0-2
N.
13
PALERMO 33
4-2
V.
ROMA 35
FIORENTINA - NAPOLI
Pt. G.
N. COSENzA 1
2
AVELLINO
CATANzARO 10
RIP. PAGANESE
11
1
risultati 13ª andata girone C
2-2
0-3
11
0
Gf. Gs. Quando sembrava che la Primavera di Saurini avesse intrapreso la strada dopo tre vittorie con40 14 secutive, ecco arrivare come una spada di Damo32 12 cle due battute d’arresto di seguito, una in Coppa 35 12 Italia e l’altra in campionato a opera rispettiva31 19 mente di Lazio e Fiorentina, che va detto, però, 20 16 sono ai primi due posti del torneo Primavera. Si è 23 17 iniziato in settimana a Roma con l’eliminazione in Coppa, dove il Napoli è uscito sconfitto 4-3, 23 17 dopo essersi illuso di poter rimontare il 4-1 col 18 21 quale i biancocelesti sembravano aver chiuso i 21 20 conti. E poi nel fine settimana ecco arrivare la 15 37 sconfitta interna con la Fiorentina, che ha mostra5 37 to una solidità di squadra e una forza fisica dav9 19 vero impressionante, mentre il Napoli ha pagato i soliti errori difensivi che gli sono costati la gara. 8 32 Due a uno per i viola il risultato finale del match 9 38 disputatosi a Sant’Antimo. Prossimo turno: 14/12 Roma - Napoli
ALLIEVI NAZIONALI
PALERMO
N. COSENZA REGGINA
2
8
RINV.
- CATANIA
0
11
SALERNITANA 11
- V. LAMEZIA
9
ROMA 26
CATANIA 17
CATANZARO - SALERNITANA
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risultati 12 andata girone H
N.
11
Disco viola in tutti i sensi anche per gli Allievi allenati da Mazzella che perdono di misura a Firenze per 2-1, contro una Fiorentina per ora, alla fine del girone di andata, quarta in classifica, mentre gli azzurrini chiudono sesti a ben 18 punti dalla vetta occupata dalla Roma. Il Napoli gioca una buona gara, ma non è bastato per evitare il k.o. Viola che vanno in vantaggio per primi grazie a Colato. Buona la reazione dei babies azzurri che pareggiano un quarto d’ora dopo con Manna, autore del centro vincente una settimana prima contro l’Avellino. Match in sostanziale equilibrio e orientato verso il pari quando arriva il gol di Chiesa che riporta in vantaggio la squadra di casa. Vantaggio sino alla fine del match nonostante gli sforzi napoletani per recuperare. Ora si riprenderà il 12 gennaio con la sfida contro il Crotone. Prossimo turno: 12/1 Napoli – Crotone
GIOVANISSIMI NAZIONALI
V.
LAzIO 30
FIORENTINA 27
risultati 11 giornata andata girone C
CATANIA
Pt. G.
TRAPANI 13
REGGINA 11 bARI 11
CATANIA 8
13 13 13 13 12 13 13 13 12 13 13 13
8 6 5 3 4 3 1 3 3 3 2
2 1 1 1 2 6 3 4 8 2 2 1 2
0 3 3 6 6 3 6 6 4 7 8 9 9
38
7
24
15
21
18
21 16 16 15 15 20 14 22 18 10
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14 25 20 21 23 23 22 32 37 26
Gf. Gs. Dopo il pareggio ai primi di dicembre contro il Catania, il campionato Giovanissimi ha osservato 1 28 8 un turno di riposo per la disputa del torneo di Na0 31 9 tale degli Under 15. Si riprenderà in questo weekend e il Napoli andrà a far visita alla Vigor La1 27 9 mezia. Tuttavia, per non arrugginire i muscoli, i 3 26 12 ragazzi allenati da mister Liguori hanno disputato 4 24 15 un’amichevole con il Rimini, sconfitto per 4-1. Gara di gran ritmo decisa dalle doppiette di Vasca 6 18 24 e Guida, per il Rimini in gol Radchenko. La par5 16 21 tita si è tenuta al Centro Sportivo di Sant’Antimo. 5 16 17 Guardando un po’ alla situazione del campionato, il Napoli è terzo in graduatoria staccato di sei 6 12 19 punti dal Trapani e di tre dal Palermo. Precede di 4 11 13 due punti la Reggina e a 5 punti di distanza c’è il 6 11 22 Catania. Gli azzurrini con un finale di andata sprint e con un girone di ritorno all’altezza pos6 11 30 sono colmare il gap. 11 8 40 Prossimo turno: 15/12 Vigor Lamezia - Napoli P.
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Le stelle del Napoli...
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A CURA DI RICCARDO SORRENTINO
apoli Arsenal…O dentro, o fuori… con una lontana speranza che, dal Vélodrome di Marsiglia, possa arrivare qualche buona notizia, con una prova di orgoglio della squadra francese che rischia di essere eliminata, in modo mortificante, a zero punti. Prima di passare all’analisi astrale della fantastica sfida del San Paolo, sono costretto ad anticipare però che, in relazione alla sfida in Francia (sempre valutandola con il mio sistema statistico dei biotrend astrali) è, purtroppo, molto… molto difficile che il Borussia Dortmund non faccia bottino pieno e, magari, anche con un Over. Chiaramente spero di sbagliare alla grande, con almeno un pareggio dei marsigliesi, ma tra il “gemelli” Reus e il “leone” Lewandowski, molto protetti, così come il loro mister “gemelli” Klopp, questa eventualità la vedo alquanto difficile. Pur se è legittimo quindi, che sia i tifosi, che Il Napoli squadra, conservino questa piccola speranza (anche perché, come ho sempre detto, le stelle influenzano ma non determinano), mi sa che sarà meglio prepararsi, razionalmente, al fatto che questa “storica” (se avvenisse) qualificazione, andrà conquistata soprattutto sul prato verde di Fuorigrotta, con una, ormai famosa, “mission impossible… o quasi”, e cioè quella di fare tre gol all’Arsenal senza incassarne nessuno. Senza pensare quindi, a regali marsigliesi, sarà meglio che il Napoli si concentri a 360° per la “partita della storia”, per la partita da raccontare ai figli azzurri e ai nipoti azzurri a cui insegnare, magari con un po’ di impegno in più, (rispetto ai “grandi” che accompagnavano i “piccoli” nelle curve due domeniche passate a Torino), di essere tifosi migliori degli adulti, senza nessuna m… da dedicare agli avversari, anche perché, soprattutto in riferimento alla Juve, al di là delle loro obbiettiva forza di squadra, il passato corrotto documentato, vale certamente più di mille offese. Ma non perdiamo energie inutili con costoro, e ritorniamo a Napoli-Arsenal. Importante sapere quindi, che si giocherà con molto “fuoco astrale” nel cielo, con, infatti, il Sole e Mercurio in sagittario e la Luna e Urano
in ariete. Un cielo che parla di epiche sfide su tutti i campi, e che per quanto ci riguarda, a livello di panchine, è più favorevole al nostro “ariete” Benitez che al “bilancia” Wenger. A livello di squadre, invece, (ed è quello che conta di più, e a cui andrebbe aggiunto l’elemento che non è possibile prevedere, e cioè quello del carattere e dl libero arbitrio degli atleti), nel Napoli. biotrend positivi per il “sagittario” Higuain, il “gemelli” Insigne, gli “arieti” Behrami e, se giocheranno, Dzemaili e Zapata, gli “acquario” Callejon e Maggio, e il “leone” Pandev, e, se sarà guarito bene, anche per l’altro “leone” Hamsik. Quindi grande Napoli stellare da centrocampo in su, con due sole “dolenti note astrali”, e cioè un cielo, potenzialmente, “storto” per i cancro Inler e Britos. Discreti tutti gli altri, a cominciare dal vergine Reina. 31 Nell’Arsenal, invece, tranne, purtroppo, il portiere ariete Szczesny, l’altro ariete Arteta e il difensore acquario Sagna (ben protetti…, ben 5 giocatori (Mertesacker, Gibbs, Ozil e Giroud) dalla difesa all’attacco, sono dello stesso segno del loro Mister, e cioè quello della bilancia, segno che, in questa storica partita, se la dovrà un po’ vedere anche con Venere contro e la Luna opposta che, spesso, caratterizza, partite con alti e bassi. Anche se non giocheranno tutti, c’è da aggiungere che, anche i capricorno Wilshere e Ramsey e il cancro Gnabry potrebbero soffrire questo trend astrale. “Mission impossibile”, quindi, ma con margini di giustificata speranza di… ricambiare il calcio inglese dell’amarezza subita due stagioni fa con il Chelsea. Già da questi miei dati, quindi, considerando anche il sostegno “anch’esso sempre di fuoco” del pubblico del San Paolo, il pronostico delle stelle è alquanto chiaro e netto e cioè un 1. Per quanto riguarda invece la possibilità della qualificazione con quell’Over da tre gol di scarto (che ci farebbe brillare tra le stelle più luminose del cielo della Champions), i margini ci sono e facciamo bene a crederci… (anche se sarà fondamentale che ci credano soprattutto i calciatori).
“Le Bollette delle… stelle”
AUSTRIA - VIENNA ZENIT BARCELLONA - CELTIC CHELSEA - STEAUA MARSIGLIA - DORTMUND MILAN - AJAX NAPOLI - ARSENAL SHALKE 04 - BASILEA
ADRE CALCI QU O I S POLI CLUB
SOSTENITO NA IA ITALIANA R
LISCIA
GASSATA
FRIZZANTELLA
1X 1 1 X2 1X 1X 1X
GG OVER OVER 2 1 1 1
1X 1 1 2 1 OVER 1X
A
O
AZIONE IT DER A FE SSOCIAZI L
NA
NE
ADRE CALCI QU O I S POLI CLUB
SOSTENITO NA IA ITALIANA R
1972