Cuore Azzurro n. 96 del 8/2/2014

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Magazine COPIA OMAGGIO

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PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO IX N. 96 - 8 FEBBRAIO 2014

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A PAG. 24 -25 LE FOTO DI ROMA -NAPOLI A PAG. 29 PRIMAVERA FUORI DAL VIAREGGIO

E ADESSO IL MILAN A PAG. 31 LE STELLE DEL NAPOLI


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E IL PRESIDENTE DIEDE LA SCOSSA Max Bonardi

ottor Jekyll o Mr. Hyde. Chi è questo Napoli? Quello bruttissimo, diciamo proprio orrendo, visto all’Azzurri d’Italia, uscito sconfitto nettamente contro l’Atalanta in campionato, o quello tonico, a tratti arrembante, capace di rimontare due gol alla Roma, e anche se beffato nel finale, visto nell’andata della semifinale di Coppa Italia all’Olimpico? Forse a dirimere la questione potrà essere proprio il match dell’anticipo serale di campionato contro il Milan di Seedorf. Tornando al match fino 3-0 a favore dei bergamaschi, alcune scelte di formazione nella gara di domenica scorsa in Lombardia lasciavano presagire che non sarebbe stato un pomeriggio di allegria, anzi. Benitez ha giustificato le sue scelte, Higuain, Hamsik e Jorginho inizialmente in panchina con la necessità di fare turnover visto che il Napoli in questo mese di febbraio disputerà otto match in tre competizioni diverse. È sembrato però più un peccato di presunzione, ovvero la possibilità di superare Denis e compagni con le seconde linee. La lezione sarà servita, eccome, al tecnico madrileno. Si è visto subito che gli schiaffi rimediati

Osservatorio arbitrale

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coi nerazzurri avevano lasciato il segno. Già nel riscaldamento mercoledì sera all’Olimpico le facce di Higuain e soci apparivano concentrate, cattive, pronte a tirar fuori tutto il furore agonistico possibile. E non tragga in inganno il risultato del primo tempo con la Roma in vantaggio immeritatamente di due gol, frutto di una fuga di Gervinho, partito il leggerissimo fuorigioco e di una prodezza balistica di Strootman. Prima di loro, però, il Napoli si era visto almeno un paio di volte sotto la porta di De Sanctis. Poi nell’intervallo, un fatto inatteso, il presidente De Laurentiis ha voluto scendere negli spogliatoi, chissà che cosa avrà detto a Benitez e ai suoi ragazzi. Parole taumaturgiche. Fatto sta, pronti via, il Napoli ha accorciato le distanze e dopo una serie di altre occasioni fallite ha raggiunto il pareggio. Poi, l’ennesimo svarione difensivo ha prodotto il terzo gol a favore dei giallorossi. Ecco, la fase difensiva continua a essere carente ma è un 3-2 rimediabilissimo mercoledì prossimo nel ritorno in un San Paolo che ovviamente sarà stracolmo. Ma prima sabato prossimo, ecco il Milan di un rinfrancato e new look papà Balotelli.

CLASSIFICA DI SERIE A 2013/2014 SQUADRA

IL PALLONE Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)

ccanto alla rubrica che trattiamo sul regolamento, qualche volta come questa, ci addentriamo anche nella "storia" del Regolamento, e in particolare, da dove e come sono nate le regole, o le componenti delle stesse. Questa volta trattiamo del "pallone", su cui ruota (è proprio il caso di dire) il gioco del calcio, e non solo. Il pallone ha avuto un percorso evolutivo non indifferente, cambiando nel tempo nella sostanza, nella filosofia, e nei colori. Le prime caratteristiche furono stabilite (tanto per non cambiare) dalla Federazione Inglese nel 1863, e dopo regolamentate dall'IFAB all'interno della Regola 2. I palloni utilizzati nei primi campionati del mondo erano pesantissimi, composti da una camera d'aria rivestita da strisce di cuoio tra loro legate, tant’è che le cronache ci riferiscono di vistosi tagli sulla fronte dei calciatori in occasione dei colpi di testa. Dagli anni ‘50 inizia una mini rivoluzione con palloni dotati di strisce di cuoio di forma irregolare, aria meno compressa, fino ad arrivare all'evoluzione della specie in Mexico ‘70, col modello Telsar. Da questo momento in poi i palloni per i mondiali saranno tutti testati dalla FIFA col marchio di relativa approvazione e ispezione. In Spagna ‘82, il pallone chiamato Tango Espana, creò una nuova rivoluzione in quanto era composto da cuciture sigillate, ma soprattutto impermeabili, tanto che consentiva soprattutto di non aumentarne il peso, in qualsiasi situazione meteorologica. E infine da Mexico ’70, dove fu introdotto il primo pallone sintetico, siamo arrivati a Brazil 2014 dove il pallone si chiamerà "Brazuca", ma dove soprattutto debbutterà con la tecnologia "GoalReaf". In pratica sarà dotato all'interno di un microchip che trasmetterà il segnale all'arbitro, che lo stesso ha varcato la linea. Da tutto quanto storicamente riportato, appare evidente come il calcio abbia subito le sue rivoluzioni regolamentari, ma rimane comunque il gioco più affascinante del mondo, proprio perché, nella sua ormai lunghissima storia, non si è mai voluto snaturarlo completamente.

JUVENTUS AS ROMA NAPOLI FIORENTINA VERONA INTER TORINO PARMA LAZIO MILAN GENOA ATALANTA SAMPDORIA CAGLIARI UDINESE CHIEVO BOLOGNA LIVORNO SASSUOLO CATANIA

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59 50 44 41 35 33 33 32 31 29 27 27 25 24 23 18 18 17 17 15

22 21 22 22 22 22 22 21 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22 22

19 15 13 12 11 8 8 8 8 7 7 8 6 5 7 4 3 4 4 3

2 5 5 5 2 9 9 8 7 8 6 3 7 9 2 6 9 5 5 6

1 1 4 5 9 5 5 5 7 7 9 11 9 8 13 12 10 13 13 13

54 45 44 40 37 39 35 32 29 35 23 24 26 21 22 16 20 22 23 16

16 11 26 24 35 27 28 27 29 32 28 30 32 31 32 29 38 40 48 40

2 3 ª G I O R N A TA

2 4 ª G I O R N A TA

SABATO 8 FEBBRAIO

VENERDÌ 14 FEBBRAIO MILAN - BOLOGNA SABATO 15- FEBBRAIO FIORENTINA - INTER DOMENICA 16 - FEBBRAIO CATANIA - LAZIO ATALANTA - PARMA CAGLIARI - LIVORNO GENOA - UDINESE JUVENTUS - CHIEVO SASSUOLO - NAPOLI ROMA - SAMPDORIA LUNEDÌ 17 FEBBRAIO VERONA - TORINO

UDINESE - CHIEVO FIORENTINA - ATALANTA NAPOLI - MILAN DOMENICA -9 FEBBRAIO TORINO - BOLOGNA LAZIO - ROMA LIVORNO - GENOA PARMA - CATANIA SAMPDORIA - CAGLIARI VERONA - JUVENTUS INTER - SASSUOLO


8 FEBBRAIO 2014

Sede legale: via G. Porzio, 4 - ISOLA G5 Centro Direzionale (Na) Anno IX - n° 96 - 8 febbraio 2014

Direttore responsabile: Saverio Passaretti Coordinamento giornalistico: Max Bonardi hanno collaborato: Daniele Acampa, Valerio Ceva Grimaldi, Giuseppe Gargiulo, Carlo Longobardi, Bruno Marra, Marco Martone, Mario Passaretti, Fabrizio Piccolo, Riccardo Sorrentino, Carmine Tascone Registrazione Tribunale di Napoli N. 92 del 5/12/2007 Fotocomposizione e Stampa: POLIGRAFICA RUGGIERO s.r.l. Grafica: Tiziana Astarita - Edito dalla A.I.N.C. chiuso in redazione giovedì 6 febbraio 2014 - ore 11,00

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ORGANO UFFICIALE DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

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di Mimmo Carratelli Il Napoli c’è e lotta insieme alla nostra passione. Grande riscatto contro la Roma in Coppa dopo le deludenti prestazioni in campionato contro Bologna e Chievo culminate con le topiche di Bergamo. Tre giorni dopo la bellissima gara del Napoli all’Olimpico, ecco il Milan al San Paolo. L’anticipo al sabato non fa respirare il Napoli. Ma ci sono certezze. Ghoulam si prende la corsia sinistra, mancino naturale e giocatore forte e sicuro. Mertens lotta e spacca le difese. Higuain è tornato vigoroso e brillante. Inler è il leone della maschera con cui fu presentato da De Laurentiis. Callejon non è solo un grande sgobbone sulla fascia destra, ha sempre il fiuto del gol e a Roma l’ha mancato di poco. S’è rivisto Behrami dopo l’infortunio. Si aspetta il ritorno di Hamsik alla forma migliore. Il Milan ripresenta Balotelli nel pieno della nuova cresta e del cranio variopinto. Seedorf ne ha fatto una squadra più intensa, ma la fase difensiva è lacunosa e i fantasisti dell’attacco coprono poco. Il Napoli può farcela se le gambe non accuseranno lo sforzo di mercoledì sera. Bisogna riprendere la corsa in campionato. Sette punti gettati al vento nelle ultime tre partite mancando l’avvicinamento al secondo posto della Roma. Ma abbiamo nuovamente una squadra in salute, reattiva. Non poteva essere finito il Napoli che aveva entusiasmato nel girone d’andata. E a Roma è stato un grande Napoli, nonostante la sconfitta, però di misura e dopo avere rimontato due gol. La squadra può rilanciarsi in questo febbraio di otto partite, una ogni tre giorni. Arriva un Milan più determinato, ma non ancora squadra imbattibile. Due vittorie e un pareggio nella gestione Seedorf, ma soffrendo. Il Milan non ha ancora sfoderato una vera supremazia di gioco e domenica, a San Siro, si è salvato contro il Torino (1-1) col pareggio di un difensore. Un Napoli che avrà gamba, come suol dirsi, dopo la gara ardente di mercoledì sera a Roma, può farcela. La difesa si è assestata. La forza offensiva è notevole. Benitez può impiegare Callejon, Higuain, Mertens e Insigne per far capitolare il Milan e ora, a centrocampo, c’è la presenza “sostanziosa” di Behrami. Jorginho ha forse bisogno di rifiatare (tornerebbe utile, più fresco, nel retour-match contro la Roma), ma è giocatore prezioso. Bloccata la potenza di Balotelli e, soprattutto, contrastandolo su quei suoi improvvisi tiri da fermo deve rappresentare la massima attenzione degli azzurri sul match. Poi, la rapidità della manovra offensiva rivista a Roma dà grande fiducia per un ritorno alla vittoria che, in campionato, manca da tre turni in questo girone di ritorno ancora a secco di successi.

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NAPOLI IN… COSTRUZIONE Saverio Saverio Passaretti Passaretti (presidente (presidente AINC) AINC)

oveva essere opera di un ex la vera prima disfatta del Napoli ed è così che si è materializzato l’incubo degli azzurri a Bergamo grazie al “Tanke” Denis autore di una doppietta. Sono state 3 le realizzazioni grazie ad altrettanti e incredibili svarioni difensivi, sulla brace sono in sequenza Reina, l’irriconoscibile Inler e il “solito “Fernandez per il quale si riscontra un erroraccio a partita. Inutili e tardive le sostituzioni, una critica al Mister è scontata senza voler apparire come il competente di turno ma la formazione è apparsa sin da subito quantomeno inappropriata, un “turn over” che ha rinverdito disarmanti esperienze mazzarriane (da notare comunque che lo scorso anno il Napoli aveva 2 punti in più) con la differenza che i valori attuali sono certamente superiori. È ovvio che non bisogna in un attimo bruciare quanto di buono si è prodotto finora ma gli obiettivi annuali diventano sempre più di difficile realizzazione alla luce di un andamento decrescente soprattutto in tema di concentrazione e aggressività sportiva. Troppo blando l’atteggiamento dei giocatori spesso disuniti e svogliati l’unico apparso determinato, anche se tardivamente inserito, è stato il giovane Jorginho la cui esclusione dopo la brillante prestazione precedente è inspiegabile visto che il caos che regnava a centrocampo su un terreno insidioso per la copiosa pioggia della notte. È stato proprio l’aspetto “confusione” che aleggiava nella nostre fila, mancanza totale di coordinamento, e appare inopportuno anche l’ingresso di Higuain sul 3 a 0 un inutile rischio per il giocatore già ingiustamente diffidato. Buona la seconda con il 3 -2 a Roma che lascia inalterate le speranze di qualificazione alla finale di Tim Cup, peccato per la sconfitta giunta a due minuti dalla fine dopo aver assistito alla entusiasmante rimonta degli azzurri con l’uno due di Higuain e Mertens, bellissima la realizzazione del belga. Un risultato che restituisce, anche se parzialmente, la fiducia a un organico uscito a pezzi da Bergamo, si è rivisto finalmente Behrami , necessario il suo dinamismo a centrocampo non è un caso che il trend negativo degli azzurri sia iniziato proprio in concomitanza all’assenza dello svizzero. E ora il Milan!

LA VIGNETTA DI

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ANCHE I GRANDI SBAGLIANO Carmine Tascone

ome potrei definire il momento del Napoli? Va premesso che questo articolo è stato scritto prima della gara di andata dei semifinali di coppa Italia con la Roma, e quindi parte di queste considerazioni potrebbero essere riviste. Tuttavia non si può negare che il Napoli stia attraversando una fase difficile della stagione. Non me ne voglia il grande allenatore Rafa Benitez, ottimo tecnico che conosce il calcio europeo, ma fatemelo dire, non sa che cosa sia il calcio italiano e il risultato negativo netto di Bergamo mi convince ancora di più. Come si possono mettere in panchina due top player come Higuain e Hamsik e il miglior centrocampista giovane della rosa azzurra come Jorginho, e affidarsi a calciatori come Zapata (il Napoli non ha fatto un affare!), Pandev e Inler, che certamente non stanno attraversando il loro momento di forma migliore, sia fisico che mentale? E poi farlo sul campo di Bergamo, forse difficile come i terreni di gioco di Torino e Roma, lì dove deve giocare sempre la migliore formazione. Va detto inoltre che il Napoli è l’unica squadra a non aver mai schierato due volte consecutive la stessa formazione, cosa che hanno fatto la Juventus, ben 16 volte e la Roma, in 12 occasioni. Errori non solo tecnici, ma anche che evidenziano una condizione fisica generale della squadra precaria. A tale proposito ecco un aneddoto che chiarisce le cose. A luglio scorso tornando da Dimaro ero rimasto molto perplesso perché dopo solo due giorni di la-

voro atletico, Benitez iniziò a fare allenamenti solo col pallone dimenticando quelli di fondo atletico. E il risultato è sotto gli occhi di tutti, Napoli sulle gambe, che a Bergamo ha anche avuto un pessimo approccio alla partita, una squadra molle, senza cambio di passo, niente velocità e senza cuore, soprattutto senza cattiveria agonistica. E in Italia per vincere queste partite ci vogliono prima di tutto queste caratteristiche e speriamo in queste prossime 16 partite che il Napoli abbia imparato la lezione, si ricompatti e punti diritto al secondo o max al terzo posto. C’è un altro fatto inspiegabile comunque in questa stagione. La scelta della rosa per affrontare l’Europa League. Per regolamento si sarebbero potuto effettuare max 3 cambi, ma il Napoli ha effettuato 4 acquisti nel mese di gennaio. Ebbene il giocatore che è rimasto 5 fuori dal gruppo è proprio Jorginho, forse quello che aveva dimostrato subito di essere pedina necessaria alla squadra. Anche considerando che il gruppo di centrocampisti di ruolo è di solo tre elementi. Anche di questo Benitez se ne assumerà la responsabilità. Un ultimo pensiero lo rivolgo al Napoli Primavera eliminato a Viareggio dopo solo due partite. Se la gara sia pur persa contro l’Anderlecht mi aveva dato sensazioni positive, di tutt’altra pasta è stata l’impressione dopo la gara persa contro il Palermo. Anche se l’attenuante è la carta d’identità del gruppo di Saurini, molto più giovane in tutto il lotto di partecipanti, non si può parlare che di delusione.


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NAPOLI - MILAN

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N. 1 2 3 5 7 8 9 11 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 24 25 33 85 88 91

Giocatore CABRAL RAFAEL ANTONHY REVEILLERE ADRIANO HENRIQUE MIGUEL ANGEL BRITOS JOSÉ CALLEJON JORGE LUIZ JORGINHO GONZALO HIGUAIN CHRISTIAN MAGGIO FAOUZI GHOULAM DRIES MERTENS ROBERTO COLOMBO GIANDOMENICO MESTO MAREK HAMSIK JUAN CAMILO ZUNIGA GORAN PANDEV BLERIM DZEMAILI FEDERICO FERNANDEZ JOSIP RADOSEVIC LORENZO INSIGNE JOSÉ PAEZ REINA TORTAJADA RAUL ALBIOL VALON BEHRAMI GOKHAN INLER DUVAN ESTEVAN ZAPATA

Ruolo P D D D A C A C d A P C C C A C D C A P D C C A

Classe 1990 1979 1986 1985 1987 1991 1987 1982 1991 1987 1975 1982 1987 1985 1983 1986 1989 1994 1991 1982 1985 1985 1984 1991

Naz. BRA FRA BRA URU SPA BRA ARG ITA alg BEL ITA ITA SLO COL MAC SVI ARG CRO ITA SPA SPA SVI SVI COL

Presenze 7 7 10 22 2 21 16 19 8 14 4 18 17 13 4 21 16 20 14 20 9

Gol 1 9 10 5 6 6 4 1 1 1 -

N. 2 4 5 7 8 10 11 13 14 15 16 17 18 20 21 22 25 26 28 32 34 45 59 92

Giocatore MATTIA DE SCIGLIO SULLEY ALI' MUNTARI PHILIPPE MEXES DE SOUZA ROBINHO RICCARDO SAPONARA KEISUKE HONDA GIAMPAOLO PAZZINI ADIL RAMI VALTER BIRSA MICHAEL ESSIEN ANDREA POLI CRISTIAN ZAPATA RICCARDO MONTOLIVO IGNAZIO ABATE KEVIN CONSTANT RICARDO LEITE KAKA' DANIELE BONERA MATIAS SILVESTRE URBY EMANUELSON CHRISTIAN ABBIATI NIGEL DE JONG MARIO BALOTELLI FERREIRA GABRIEL STEPHAN EL SHAARAWY

Ruolo D C D A C C A D C C C D C D D C D D C P C A P A

Classe 1992 1984 1982 1984 1991 1986 1984 1985 1986 1982 1989 1986 1985 1986 1987 1982 1981 1984 1986 1977 1984 1990 1992 1992

Naz. ITA GHA FRA BRA ITA GIA ITA FRA SLO GHA ITA COL ITA ITA GUI BRA ITA ARG OLA ITA OLA ITA BRA ITA

Presenze 9 15 10 17 3 4 4 3 12 17 19 16 12 9 16 8 4 17 15 19 16 7 4

Gol 4 1 3 1 1 2 2 1 2 1 5 1 9 -

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TIFO IN... PARLAMENTO Valerio Ceva Grimaldi

Prosegue la rubrica di “Cuore azzurro” dedicata alle interviste a personaggi della politica, della cultura, delle istituzioni e del giornalismo. Oggi incontriamo Vincenzo di Vincenzo, napoletano, redattore capo della redazione Ansa di Milano. E, soprattutto, tifosissimo del Napoli.

Sabato 8 febbraio c'è Napoli-Milan: come si sente un napoletano a Milano in quest'occasione? Questa è una di quelle partite differenti dalle altre. Quando gioca al Meazza vado sempre a vedere il Napoli, ma in ogni caso qui di napoletani ce ne sono moltissimi. E allo stadio possiamo tifare per la nostra squadra senza avere grandissimi problemi. Certo che quando riusciamo a espugnare San Siro è una grande soddisfazione...

Una previsione per il risultato? Il Milan si è rafforzato, bisogna vedere se questi nuovi acquisti sono operativi. Il Napoli è favorito, ma se pareggiamo col Chievo e perdiamo in casa col Parma...

Deluso dal Napoli, ad oggi? Quando in due anni vendi i migliori giocatori (ma è un problema di debolezza del nostro calcio, non solo del Napoli) poi è difficile migliorare. Cosa ne pensa di Benitez? Secondo me è stata una buona intuizione sceglierlo. Al di là delle qualità dell'allenatore – i risultati parlano per lui – ha portato il Napoli in una dimensione europea. E ricordiamo che determinati giocatori sono arrivati perché c'è lui.

E i fischi a Insigne? Li giudico malissimo. Sono contrarissimo a farci del male da soli. Ce lo fanno già gli altri con fischi e cori dappertutto...

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almeno i nostri giocatori dobbiamo tutelarli! Specialmente se si tratta di un nostro giocatore giovane, napoletano e che ama la maglia. Lorenzo è uno di noi e chi bacia la maglia non si fischia.

Il Napoli con le “piccole” stenta: è un gap strutturale della squadra? Forse sì. Avevamo questi black out anche con Mazzarri. A squadre forti e strutturate come la Juve e la Roma di quest'anno non capita. Iniziano subito alla grande e ottengono risultati rotondi. Ecco perché non siamo né primi né secondi...

Cosa manca? Personalità, un leader? Un leader in campo. Quest'anno ci è mancato Hamsik. Ha avuto un buon inizio, poi si è involuto e ha subìto l'infortunio. Credo avrebbe potuto essere lui il leader, ma forse anche il modulo di Benitez non lo favorisce.

Il giocatore che l'ha delusa di più? Inler. In assoluto non è un cattivo giocatore, ma è lento per il gioco italiano. E paga l'essere stato pagato come un top pla- 7 yer. Voto a Benitez? 7

A De Laurentiis? Dieci, perché non dimentico che fino a pochi anni fa eravamo a giocare in C e ora siamo a livello europeo. E con i conti in ordine.

E alla squadra? 7-.

GRAZIE CAPITANO! Mario Passaretti

opo ben 8 anni le strade tra Napoli e Paolo Cannavaro si sono separate. “Per il Napoli voglio essere quello che è Totti per la Roma: la bandiera” queste le parole di un ragazzo napoletano molto legato alla sua città e alla sua squadra. Ha esordito con la squadra del cuore a soli 17 anni e dopo varie stagioni al Parma in cui ha affiancato suo fratello Fabio finalmente nella stagione 2007-2008 torna nella sua città diventando una colonna della difesa partenopea e due anni dopo diventa giustamente il capitano del Napoli.Tante le battaglie che lo hanno visto protagonista indossando con fierezza quella fascia segno di rivincita per lui, napoletano doc, nel tentativo di riscattare una Napoli socialmente denigrata. Contro il Catania il suo primo gol in maglia azzurra e proprio nel suo stadio. L'esordio in Champions League contro il Manchester City, e

finalmente, arriva nel 2012 il primo trofeo della sua carriera, quando a Roma contro la Juventus alza la coppa Italia da "capitano". Questa stagione aveva fatto capire che Paolo non rientrava nei piani tattici dell’allenatore e il 31 gennaio di quest'anno si è avuto l’epilogo con l’arrivederci di un giocatore rappresentativo della sua città. Non certo amato da tutti, ma di sicuro un vero combattente che ha onorato sempre la maglia e indossato con orgoglio la fascia. Hai ringraziato pubblicamente noi tifosi prima di andar via e tutti noi ti ringraziamo vivamente per quello che hai fatto… e chissà che un giorno dopo averci lasciato comportandoti sempre in maniera egregia, tu possa ritornare e realizzare il tuo sogno di diventare il capitano-bandiera della squadra della tua città. Grazie capitano!


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NAPOLI – CHIEVO 1-1 Napoli (4-2-3-1): Rafael; Maggio (33' st Insigne), Albiol, Britos, Reveillere; Inler, Dzemaili (11' st Jorginho); Mertens, Hamsik, Callejon; Higuain. A disposizione: Reina, Contini, Colombo, Uvini, Cannavaro, Radosevic, Bariti, PanChievo (3-5-2): Puggioni; Frey, Dainelli, Cesar; Sardo, Bentivoglio (27' st Radovanovic), Rigoni, Hetemaj, Dramé; Paloschi (33' st Estigarribia), Thereau. A disposizione: Silvestri, Squizzi, Pamic, Papp, Dos Santos, Kupisz, Lazarevic, Sestu, Pellissier. All. Corini. Arbitro: Irrati Marcatori: 18' Sardo (C), 43' st Albiol (N) Ammoniti: Maggio (N); Cesar, Dainelli (C)

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ATALANTA – NAPOLI 3-0 Atalanta (4-4-1-1): Consigli; Benalouane, Stendardo, Yepes (35' Lucchini), Del Grosso; Raimondi, Migliaccio, Baselli (13' st Cigarini), Bonaventura; Moralez; Denis (41' st Cazzola) A disp.: Sportiello, Frezzolini, Giorgi, Brienza, Estigarribia, Kone, Nica, De Luca. All. Colantuono Napoli (4-2-3-1): Reina; Maggio, Albiol, Fernandez, Reveillere (31' st Ghoulam); Inler, Dzemaili (26' st Jorginho); Mertens, Pandev, Callejon; Zapata (13' st Higuain) A disp.: Rafael, Colombo, Uvini, Britos, Radosevic, Bariti, Hamsik, Insigne. All. Benitez Arbitro: Rizzoli Marcatori: 2' st e 19' st Denis (A), 25' st Maxi Moralez Ammoniti: Reveillere, Mertens (N)

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OCCHIO AI VIOLA, OBIETTIVO PRELIMINARI

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MERCATO SENZA ERRORI PER FORTUNA CHE È FINITO

Marco Martone

a sconfitta di domenica scorsa, indecorosa sotto molti aspetti, contro l’Atalanta, ha dato al Napoli, coppe a parte, la definitiva certezza di quello che sarà il proprio obiettivo di qui al termine di questa altalenante stagione. Terzo posto in classifica e preliminari di Champions League. Saremmo ben felici di sbagliare ma la sensazione, almeno stando ai risultati delle ultime settimane, è che a parte la straripante Juventus, anche rispetto alla tonica Roma, gli azzurri di Rafa Benitez siano in netto ritardo. Troppe le falle difensive, eccessivi i patemi d’animo di un centrocampo che aspetta il ritorno di Behrami per ritrovare solidità e forza fisica. Poi ci sono i cali fisici di alcuni giocatori e le amnesie tattiche dell’allenatore, che ogni tanto sbaglia formazione e scelte e che ha contribuito, nell’ultimo periodo, al momento poco felice e fortunato della squadra. Il Napoli domenica scorsa è riuscito in un’impresa! Giocare peggio di quanto aveva fatto con il Chievo e commettere errori difensivi ancor più macroscopici di quelli, pur gravi, commessi in precedenza. Una fiera degli orrori che non poteva che avere, come tragicomica conseguenza, un 3-0 a favore dell’Atalanta. E meno male che la Fiorentina

Fabrizio Piccolo

on amo il calciomercato. Neanche d’estate. E ho tirato un sospiro di sollievo ora che è finito, perché hai voglia a dire che “è sempre calciomercato”, io preferisco il “calciogiocato”. Per me le trattative andrebbero fatte solo per un mese a fine stagione e poi stop, si eliminerebbero tarantelle stucchevoli, chiacchiere inutili, fantasie a buon mercato e storielle da bar. Darei solo la possibilità di fare innesti a chi ha giocatori gravemente infortunati a stagione in corso, vince chi è più bravo e chi ha sbagliato investimenti la prendesse come lezione. Sarebbe anche una forma democratica di tutelare i club più poveri, che non possono rincorrere le big nel mercato di riparazione. Ciò premesso, e supportato in questa considerazione dal parere di decine di allenatori in Italia e all’estero, da Donadoni e Mazzarri a Moyes, che considerano inutile la finestra invernale quando non dannosa, mi sbilancio nel pronosticare le mosse del Napoli come le più indovinate dell’era De Laurentiis a gennaio. Nessuno vuol negare dilettantismi imbarazzanti in alcune operazioni non riuscite e colpi a vuoto dovuti a inesperienza palese ma io dico che gli acquisti fatti vanno nella stessa direzione di quelli estivi. Non ricordo un mercato privo di colpi a vuoto negli ultimi 8 anni, mentre ricordo bene i tanti, troppi errori nelle campagne ac-

stia giocando, a sua volta, con il freno a mano tirato, perché la squadra di Montella rappresenta un pericolo incombente da cui guardarsi da qui alla fine del campionato. Certo l’avversario che arriva al San Paolo e contro il quale cercare la “rinascita” non è dei più agevoli da affrontare. Il Milan non sarà nella sua stagione migliore ma ha ritrovato vena e morale con il cambio dell’allenatore e dispone di attaccanti (Pazzini soprattutto), in grado di fare male a una difesa bellerina come quella della banda Benitez. Alternative alla vittoria, però, non possono esserci per gli azzurri, anche perché il malcontento di una parte della tifoseria comincia a crescere. La protesta, insomma, rischia di allargarsi in assenza di un’immediata reazione della squadra. Anche le facce di Higuain e Callejon, di grande sconforto al momento del secondo e del terzo gol incassato a Bergamo, lasciano trasparire una profonda delusione da parte di chi credeva, o forse si era illuso, di poter 11 essere protagonista di una stagione vincente. Una possibilità che il Napoli, nonostante le chiare difficoltà, può ancora giocarsi nelle coppe, dove però non sono ammessi più errori né poco comprensibili turnover.

quisti precedenti, che qui non elenco. Da Mertens in poi invece il Napoli non ha sbagliato quasi niente. Resta il buco nella vicenda Cannavaro come macchia sulla tovaglia, ma tutto il resto mi convince. Jorginho penso sia destinato a diventare più forte e incisivo di quel Nainggolan che non abbiamo preso (e anche più economico) mentre per gli altri due ruoli mi chiedo: quali sono gli esterni difensivi più forti in serie A? Provate a darvi una risposta e capirete perché Ghoulam va considerato come un ottimo colpo per il presente e per il futuro. E se ora come ora il Napoli non può arrivare ad Agger o Vidic, siete convinti che Henrique sia inferiore a Ranocchia o a Astori? Io no. E ritengo che questa sia stata la miglior campagna di gennaio di sempre del Napoli recente. Aggiungendoci la convinzione che quest’ossatura attuale sia omogenea e amalgamata, con il difetto di avere ancora qualche lacuna (un vice-Higuain e un altro centrocampista su tutti) ma con le idee chiare e tanto tempo a disposizione da qui all’estate si possono sognare altri 2-3 colpi importanti per la prossima stagione. Perché se il trend recente, di non sbagliare più scelte, verrà confermato anche l’anno prossimo, vuol dire che il Napoli è sulla strada giusta per imparare dagli errori fatti e crescere anche a livello societario.




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Cabral Barbosa Rafael José Manuel Paez Reina Miguel Angel Britos Federico Fernandez Tortajada Raul Albiol Bruno Bortolanca Uvini Faouzi Ghoulam Adriano Henrique Antonhy Reveillere


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NAPOLI – LAZIO 1-0 Napoli (4-2-3-1): Reina; Maggio, Fernandez, Albiol, Reveillere; Inler, Jorginho (44' st Dzemaili); Insigne (22' st Mertens), Hamsik (30' st Pandev), Callejón; Higuain. A disp.: Rafael, Colombo, Cannavaro, Britos, Uvini, Radosevic, Zapata. All. Benitez. Lazio (3-4-2-1): Berisha; Ciani, Novaretti, Dias (26' st Biava); Konko (34' Cavanda), Onazi (1' st Gonzalez), Ledesma, Lulic; Felipe Anderson, Keita; Perea. A disp.: Marchetti, Strakosha, Vinicius, Cana, Pereirinha, Biglia, Candreva, Hernanes All. Reja. Arbitro: Banti Marcatori: 35' st Higuain (N) Ammoniti: Jorginho, Higuain (N); Lulic (L)

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ROMA - NAPOLI 3-2 Roma (4-3-3): De Sanctis; Maicon, Benatia, Castan, Torosidis; Strootman, De Rossi, Nainggolan (59′ Pjanic), Gervinho, Totti (65′ Destro), Ljalic (72′ Florenzi). A disp.: Skorupski, Lobont, Romagnoli, Jedvaj, Bastos, Taddei, Ricci, Mazzitelli. Allenatore: Garcia Napoli (4-2-3-1): Reina; Maggio, Fernandez, Albiol, Reveillere (24′ Ghoulam); Jorginho, Inler; Callejon, Hamsik (66′ Mertens), Insigne; Higuain (85' Behrami). A disp.: Rafael, Colombo, Britos, Uvini, Dzemaili, Pandev, Zapata. Allenatore: Benitez Arbitro: Bergonzi Marcatori: 13′, 88' Gervinho, 32′ Strootman (R), 47′ Higuain, 70′ Mertens (N) Ammoniti: Nainggolan (R), Inler (N)

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AZZURRI IN RIMONTA BEFFATI DA GERVINHO

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mercoledì prossimo tutti al SAN PAOLO ritorno semifinali ORE 20.45

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L’ERBA DEL VICINO (NON) È SICURAMENTE PIÙ VERDE

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TOP PLAYER: CHI LI HA VISTI?

Carlo Longobardi

e altre squadre, nostre concorrenti, hanno tutte giocatori di altissimo livello. Le altre squadre che non sono il Napoli giocano il calcio migliore, più fluido, redditizio e spettacolare. Il mercato di “riparazione” è stato eccellente per gli altri e pessimo per noi. Sulle sponde partenopee sono giunti i giocatori più deludenti o inutili. Il tecnico è in confusione totale e la stagione è definitivamente compromessa. Le ultime avvilenti partite, che hanno generato risate da “mai dire gol” e depresso l’umore di gran parte dei tifosi di un acciaccato ciucciariello, si sono concluse con la distruzione di molti schermi ultrapiatti, per la gioia dei venditori di elettrodomestici. Hanno contribuito a rendere più fosco il quadro generale anche gli abbondanti fischi rivolti ai propri beniamini di un attimo prima e a buttare, infine, ulteriore benzina sul fuoco ci hanno pensato tutti quegli opinionisti che non aspettavano altro che poter serenamente affermare: “l’avevo previsto”. Esercizio, questo, che equivale alla grande soddisfazione del marito cornuto che guarda il filmato della moglie fedifraga in azione. Tutto giusto, corretto e giustificato. Ma c’è anche, fortunatamente, un’altra faccia della medaglia che può essere vista con obiet-

Daniele Acampa

i è chiuso il mercato di gennaio, per il Napoli si è trattato di una sessione logorante e complicata. La società si è trovata alle prese con le aspirazioni “di livello internazionale” di Benitez e la realtà che è sembrata più dura del previsto. Molti, troppi top player hanno chiuso le porte al Napoli, Agger, Skrtel, Mascherano oltre ai meno famosi Nainggolan e Bastos che hanno poi preferito la Roma. L’eliminazione dalla Champions ha complicato le cose ma ciò deve far riflettere. Se ne riparlerà a giugno, ma a quanto pare serviranno argomenti molto convincenti. Si tratta di denaro, quel denaro che la società ha scelto di non investire su calciatori la cui valutazione era ritenuta eccessiva. Capoue, per esempio, gigante che avrebbe fatto molto comodo a Benitez, è alla fine rimasto al Tottenham per la valutazione ritenuta troppo alta dalla società azzurra. Adesso possiamo fare un bilancio del mercato di riparazione. È evidente che molte cose non sono andate per il verso giusto, trattative per giocatori come Ghoulam e Henrique si potevano chiudere molto prima ma evidentemente si tratta di giocatori non di prima scelta. Non possiamo giudicare questi ragazzi perché non li conosciamo, ma certo ci si aspettava molto di più da Benitez e dalla società per accorciare il gap dalla

tività, senza per questo privarsi della legittima possibilità della critica costruttiva. Basta guardare le partite più attentamente e valutare le stagioni altrui senza farsi sopraffare, a caldo, dalle pulsazioni accelerate da tachicardici cuori azzurri. Allora ci si renderà conto che tanti giocatori avversari sono sopravvalutati, che gli svarioni sono all’ordine del giorno, che il gioco delle altre squadre non è sempre così soddisfacente, che moltissimi investimenti sono stati fallimentari e che la maggior parte dei prospetti di bilancio delle società della massima serie rappresentano condizioni economico finanziarie che pongono ipoteche clamorose sul loro futuro e non consentono (consentirebbero) neanche l’acquisto dei palloni per l’allenamento. Situazioni che non riguardano né la squadra e neanche la società calcio Napoli. L’ambiente napoletano dovrebbe comprendere questo, riprendersi l’antico ruolo e sostenere, nel momento più importante della stagione e con il calore che riesce a produrre quando vuole, la maglia e i colori che abbiamo impressi nel nostro dna. A condizione che sia quella azzurra e ufficiale, perché con la gialla, la camouflage, la mimetica vecchia e quella nuova si rischia l’agitazione definitiva…

Juve e forse anche dalla Roma che ha fatto meglio anche in questa sessione di mercato. Dopo i famosi “50 Mln” del presidente a ottobre, le aspettative erano differenti. C’è da chiedersi, se per fare il definitivo salto di qualità il Napoli possa ancora affidarsi a queste scommesse. Discorso a parte merita l’arrivo di Jorginho, probabilmente una seconda scelta dopo il rifiuto del Lione per Gonalons. Intuizione sicuramente positiva, quella dell’ex veronese che già da mesi era finito sotto la lente di osservazione dei più grandi club europei. Ora spetta al campo parlare ma se si guarda in casa altrui, è evidente che sulla carta le due che ci precedono in campionato si sono ulteriormente rinforzate mentre il Napoli è rimasto al palo. La Juve oltre ai cinque fenomeni davanti ha preso pure Osvaldo con qualche centesimo di euro e la Roma si è regalata rinforzi di grande qualità come Nianggolan, Bastos e Toloi oltre a tanti giovani talentuosi e di prospettiva come Paredes. Benitez dovrà ancora pregare ogni notte che a Gonzalo Higuain non venga un malanno, avendo come unica alternativa Duvan Zapata. Ora si va in campo con la speranza che quanto detto possa essere smentito, ma per adesso è cosi e la disfatta di Bergamo invita a riflettere.


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DIECI ANNI DI FB, LO “START UP” CHE HA CAMBIATO IL MONDO Nel bene e nel male il Social Network che ha rivoluzionato l’interazione planetaria Bruno Marra

acebook ha compiuto il suo decimo compleanno in questa settimana. Il 4 febbraio del 2004 l’oggi ormai mitico Mark Zuckerberg fondò il social network più famoso del mondo. Insieme a lui in una stanza dello storico College di Harward c’erano i suoi tre soci/amici. In tutto erano quattro, come la famosa canzone di Gino Paoli “eravamo quattro amici al bar, che volevano cambiare il mondo”. E il mondo l’hanno davvero cambiato. Da quel 4 febbraio di dieci anni fa la nostra vita non è stata più la stessa. È passato un decennio dallo start up di Facebook, ma è come fosse trascorso un Secolo per l’evoluzione (o per alcuni involuzione) della comunicazione planetaria. Facebook nasce con l’idea di dare la possibilità di creare a ciascuna persona una specie di diario pubblico, come quelli che un tempo si tenevano gelosamente nel cassetto. Una agenda privata da poter a piacimento condividere con uno o più amici. Il nome appunto “faccia-libro” offre l’opzione in più rispetto agli antesignani “blog” di poter pubblicare la foto e uno spaccato della propria vita anche in immagini. Facebook all’inizio diviene uno strumento di nicchia, anche un po’ elitario, per scrittori e intellettuali che hanno già dimestichezza con internet e che pubblicizzano i loro libri o le opere in commercio attraverso questo canale tematico che agli albori assume una funzione soprattutto di propaganda e marketing. È un mezzo usato soprattutto negli Stati Uniti, Australia e nelle Nazioni orientali già sviluppate sotto il profilo tecnologico. Un Social “cool” per chi vuole farsi conoscere dal mondo per veicoli immediati, ancorché non esploratissimi. In Italia la moda dei Social giunge anni dopo così come in tutta Europa. Ed è lì che Facebook cambia identità, o meglio moltiplica le sue funzionalità, almeno nell’emisfero occidentale. Diviene un mezzo per conoscere persone nuove e per recuperare vecchie amicizie. Un enorme motore di ricerca umano più che commerciale. Ed è l’avvento della “chat” che rende definitivamente Facebook quello che oggi tutti conoscono. Un immenso bacino di “multitasking” che per molti versi ha soppiantato e sostituito il nostro modo di avvicinarci alla quotidiana interazione. Facebook è assurto a una sorta di “second life” una seconda vita che si è sovrapposta e ha fagocitato quella precedente. Un social network su cui si dialoga, ci si conosce, si litiga, ci si innamora, ci si sposa, si discute di massimi sistemi, si fa la rivoluzione, la

pace e persino l’amore. E talvolta ci si ammazza pure. È un mare magnum nel quale si sviluppano correnti di pensiero, movimenti più o meno autorizzati, venti anarchici, così come strepitosi cicloni di quotidiana banalità. Facebook è un enorme mercato “antropologico” al quale poter attingere a piene mani per avere preciso il quadro emotivo, politico, morale, sociale ed etico di una intera generazione. Una specie di scatola nera per capire oggi chi siamo. Chi come me ha superato i 40 anni sa ben distinguere il mondo prima e dopo Facebook, perché qui in realtà ci troviamo davvero di fronte a una frontiera rivoluzionaria. Esisteva una vita ante facebook, ed esiste un’altra vita oggi, post Facebook. Di converso, invece, una grandissima porzione dell’umanità di under 30 non immagina neppure come si stava senza Facebook, al punto che oggi non ne potrebbe fare a meno, trasferendo in maniera quasi fisiologica una postuma dipendenza al Sociale Network per eccellenza. Facebook oggi è quello che io inquadro come il terzo sigillo che ha profondamente mutato l’umanità negli ultimi 50 anni, dopo la televisione e il telefono cellulare. Un fenomeno torrentizio che apre quotidianamente il dibattito 27 filosofico su quali e quanti siano i benefici che ha portato il social network alla nostra qualità di vita, a fronte degli aspetti che ne vanno a detrimento. Personalmente sono dell’idea che Facebook sia una grande invenzione, che abbia dato a tutti un ampio respiro di interazione e aperto strade che ci hanno liberato dai nostri giri circoscritti a paesi e quartieri. Ma come ogni grande innovazione, va padroneggiata e non subìta. Il dialogo telematico è solo l’anticamera di quella che resta in fondo l’unica interazione reale e possibile, quella fisica. L’identificazione eccessiva e l’idealizzazione esasperata portano a un mondo di plastica fatto di illusioni e spesso di disillusioni letali. Probabilmente Facebook non voleva arrivare a tanto e forse un giorno sarà etichettato come il Male del mondo. Ma per adesso può ben godersi questo splendido decennio e milioni di “mi piace” di buon compleanno!

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DELUSIONE PRIMAVERA: FUORI DAL VIAREGGIO Attilio Marchionne

egnali contrastanti dal vivaio azzurro. Ma le vittorie di Allievi e giovanissimi non mitigano la delusione per la precoce eliminazione della Primavera dal Torneo di Viareggio. È vero il girone era duro e la squadra presentata era giovane, ma non segnare un gol in due partite non è davvero un segnale positivo anche in funzione Youth League e campionato. Squadra

PRIMAVERA

REGGINA - AVELLINO

0-0

jUVE STABIA - LIVORNO

1-0

CROTONE - NAPOLI

BARI - PALERMO

FIORENTINA - ROMA

LAZIO - TRAPANI

0-1

0-2

LIVORNO 26 CATANIA 26 NAPOLI 25

PALERMO 23 LATINA 19 bARI 18

JUVE STAbIA 17 REGGINA 13 TRAPANI 7

Prossimo turno: 9/2 Juve Stabia - Napoli

NAPOLI- REGGINA

0-3

0-4

5-0

PAGANESE- SALERNITANA 3-3

RIP. NOCERINA

15 15 15 15

CROTONE 13

V. LAMEzIA 10

N. COSENzA 5

11

13

NAPOLI - CATANIA

AVELLINO - jUVE STABIA

FIORENTINA - PALERMO PESCARA - REGGINA

CROTONE - ROMA

LAZIO - TRAPANI

12

43 50

16 16 15

Squadra

16 15 16 14 15 15 15 15

5 4 3 4 3 3 1

CATANIA 12 bARI 11

AVELLINO 11 TRAPANI 10

15

41

15 16 16 15 15 16 16 16 15 15 15

10 8 7 5 4 2 3 3 3 3 2

2 1 1 2 2 7 4 8

0 4 4 6 7 3 7 6

3

10

2

10

3 2 4

10 10 9

48

8

28

15

27

21

27 20 19 16 25 15 12 24 19 13

6

19 30 19 23 29 29 28 36 41 30

12

0

6

REGGINA 14

CROTONE 12

N-D

0

10

JUVE STAbIA 16

0-3

3

15

LATINA 22

4-2

12

FIORENTINA 31 NAPOLI 23

N.D.

Gf. Gs.

14

LAzIO 31

N.D.

P.

16

PESCARA 26

1-0

N.

ROMA 44

PALERMO 39

N.D.

V.

2

13 7

Pt. G.

3

N.

11

Prossimo turno: 15/2 Napoli - Bari

Gf. Gs. Rotondo successo in campionato del Napoli Giovanissimi allenato da Liguori. Stavolta a lasciare 0 44 12 le penne sono stati i babies della Reggina. Poke3 35 13 rissimo degli azzurrini ai danni dei malcapitati 1 39 10 calabresi e terzo posto consolidato proprio ai danni degli amaranto ora staccati di tre punti in clas4 36 18 sifica. Gara subito in discesa con Messina che da 5 30 21 pochi passi non sbaglia davanti a Loria. Reggina 7 25 28 alla ricerca del pareggio ma Napoli attento e senza sbavature in difesa. Nella ripresa arrivano altre 7 23 25 quattro segnature. Inizia Mentana con un rasoter7 26 29 ra che batte l’estremo difensore granata. Poi an7 14 19 cora due gol di Messina che nella migliore tradizione inglese si porta a casa il pallone e rete di 10 15 31 Vasca. Ora il Napoli fa la voce grossa e vede più 9 12 27 vicine le posizioni di testa.

V.

11

NOCERINA 12

2

LATINA - BARI

16

CATANzARO 13

12

risultati 13ª andata girone C

NAPOLI 37

PAGANESE 17

9

1

ALLIEVI NAZIONALI

12

SALERNITANA 18

8

4

0

16

MESSINA 21

6

4

2

15

7

5

2

15

6

3

3

15

4

4

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4

5

5

15

5

4

5

15

5

2

6

15

2

2

7

Gf. Gs. Il Napoli Primavera quest’anno non brilla. Se si eccettua la qualificazione agli ottavi di Youth Lea51 15 gue, la stagione prosegue tra cadute varie. L’ulti39 13 ma in ordine di tempo la freschissima eliminazio42 16 ne dal Torneo di Viareggio coppa Carnevale, dopo 32 23 solo due match, due sconfitte con Anderlecht e 18 15 Palermo. Se la prima è frutto di inesperienza (Na28 21 poli tra le squadre più giovani della manifestazione ) e maggiore capacità degli avversari, campioni 27 20 in carica, la seconda non ammette storie. Azzurri 23 26 completamente diversi dalla gara di esordio e nes28 29 suna parata del portiere avversario o occasione de19 23 gna di nota. Alla fine Palermo giustamente vinci11 19 tore, si è difeso bene e ha colpito in contropiede. 17 45 Per il Napoli, zero punti zero gol. Campionato fermo, si riprenderà il 15 prossimo in casa col Bari.

1

3

8

PALERMO 40 TRAPANI 39

2

8

15

Pt. G.

CATANIA 24

N.D.

CATANIA- PALERMO

Squadra

REGGINA 34

CROTONE- N. COSENZA

V. LAMEZIA- MESSINA

2

10

È ripreso il campionato Allievi dopo la pausa per le nazionali e il Napoli ha battuto di misura (1-0) in casa il Catania. Una vittoria di faticosa miglior viatico dopo il 4-1 subito prima dello stop dalla capolista Roma. Va detto che il successo comunque è arrivato al termine di una prova stentata, dove i ragazzi di Mazzella hanno sofferto in particolare la tattica aggressiva degli etnei che hanno concesso poco o nulla alla manovra del Napoli. La rete della vittoria è arrivata grazie a una perla di De Simone che con un tiro indirizzato sul secondo palo ha battuto il portiere Biondi. Poi il Napoli ha preferito giocare solo in contropiede. Tuttavia nella ripresa la musica è cambiata. Catania proteso alla ricerca del pareggio con Musumeci più di una volta pericoloso nell’area partenopea ma con un Ferrara super tra i pali.

3-0

1

15

AVELLINO 2

TRAPANI- CATANZARO

12

ROMA 33

6-0

risultati 12 andata girone H

P.

12

CROTONE 10

GIOVANISSIMI NAZIONALI

N.

15

3-3

1-0

V.

LAzIO 38

FIORENTINA 37

risultati 12 giornata andata girone C

LATINA - CATANIA

Pt. G.

4 4 1 3 3 3 5 4 1 1

P.

11

11 9

45 41

Prossimo turno: 9/2 Nuova Cosenza - Napoli

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Le stelle del Napoli...

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A CURA DI RICCARDO SORRENTINO

le stelle stanno a soffrire…! Carissimi amici tifosi, vi informo che, per motivi editoriali legati ai tempi di stampa, quello che state leggendo ora, l’ho scritto lunedì, e cioè senza sapere il risultato dell’andata di coppa con la Roma che, da un primo studio, vedo tosta, ma spero di sbagliare. Ovviamente scrivendo il giorno dopo la cocente sconfitta di Bergamo, non posso, anche sul piano astrale (ma non solo) unire la mia delusione a quella di tutti voi tifosi, anche se, nel caso mio, dovendo studiare in anticipo le possibili evoluzioni della stagione del Napoli, ero più preparato di voi a questa stagione non esaltante che, e a inizio campionato, sia su Cuore azzurro che per Radio Marte e nella trasmissione del venerdì sera su Tele A più “Forza azzurri”, lo avevo ripetutamente anticipato che non dovevamo troppo illuderci sia per la sfida per lo scudetto che per la Champions. Infatti, per il campionato, vedevo una stagione con al massimo il terzo posto; questo collegandolo al segno zodiacale di Benitez e cioè quello dell’ariete (come Behrami, Dzemaili e Zapata che confermano il trend negativo) che, fino a fine campionato avrà Giove contro, un aspetto astrale che amplifica la sfiga e annulla quasi del tutto le possibilità di vittoria. Inoltre (ma questo solo fino al 5 marzo… e dopo, quindi, andrà meglio) da inizio anno il segno dell’ariete (Benitez e company) sta subendo in pieno anche Venere contro (altro aspetto che toglie fortuna). In relazione poi alla squadra, c’è anche da dire che c’era (e c’è) il Saturno contro ai segni del leone della società calcio Napoli, di Hamsik e Pandev e a quello dell’acquario di Maggio e Callejon (quest’ultimo unica eccezione in positivo ma che, tra poco, rischia, essendo nato l’11 febbraio, di beccare in pieno Saturno… che, al passo con il calendario, sta facendo strage… vedi Giuseppe Rossi nato il 4 febbraio, Neymar nato il 5 e, ultimo, Falcao nato il 10 febbraio. Premesso questo, e tranquillizzandovi per il prossimo campionato che vedrà un completo ribaltarsi in positivo per il Napoli dei transiti astrali, c’è però anche da dire che se le stelle influenzano, il libero arbitrio della società, dell’allenatore e dei giocatori, hanno una loro determinante importanza. A parte quindi, la sfiga astrale, questo inizio del 2014 così deludente (e ancora di più, perché il girone di andata aveva evidenziato chiaramente le lacune sia individuali che tattiche) ha evidenziato in modo netto a Bergamo delle precise responsabilità… degli addetti ai lavori. E a tal riguardo, in fondo mi ripeto perché, chi mi legge ogni volta qui su Cuore azzurro, sa bene che ho spesso criticato la società per non aver completato la squadra in estate, quando era evidente

ADRE CALCI QU O I S POLI CLUB

SOSTENITO NA IA ITALIANA R

(anche perché Mesto non veniva nemmeno preso in considerazione) che per la difesa a 4 su cui puntava Benitez, ci voleva, come minimo, un terzino destro, che per il centrocampo a due ci voleva una alternativa a Behrami e che serviva anche un vice Higuain… (e non certo Zapata che non giocherebbe da titolare nemmeno in una squadra di bassa classifica di serie B). Ci sono poi responsabilità, a questo punto, enormi di Benitez che, più testardo di un mulo, e in possesso di un solo “credo tattico”, si è ostinato (e si ostina alla faccia di tutte le giuste critiche) a far giocare la squadra con un modulo non adatto alle caratteristiche dei giocatori a disposizione, amplificando poi i suoi torti con una “non capacità” di “leggere le partite” in corsa e di non fare le mosse sostitutive che servirebbero… facendo fare un figurone a Garcia e Conte ma anche a tanti allenatori italiani meno famosi (Colantuono, Corini, Ballardini, Donadoni e, addirittura, all’esonerato Di Francesco). Ma guardiamo avanti e entriamo nel cielo 31 della sfida con il Milan che vede equilibrio astrale in panchina perché anche Seedorf è del segno dell’ariete. Si giocherà con un cielo che indica un trend astrale positivo per gli acquario Callejon, Ghoulam e Maggio, per i leoni Hamsik e Pandev, il gemelli Insigne e, se giocherà, Rafael, il bilancia Henrique e l’ariete Dzemaili; luci e qualche ombra invece per i sagittario Higuain e Gervinho. Trend in calo, invece, per i vergine Reina e Albiol e per il pesci Fernandez. Nel Milan, massima attenzione ai leone Balotelli e Pazzini e all’acquario Robinho. Biotrend positivo anche per l’ariete Mexes, il bilancia De Sciglio e, se giocherà, Poli e i gemelli Emanuelson e Birsa. Luci e ombre per i sagittario De Jong ed Essien, e trend in calo, invece, per il vergine Muntari e il pesci Cristante. Chiaro quindi che sarà una partita combattuta, con i centrocampi e gli attacchi più protetti delle difese, cosa che mi fa pensare a goal da una parte e dall’ altra. Il Napoli ha comunque tutto per vincere, ma certo, scrivendo di lunedì, non so come saranno le energie e il morale dopo la partita con la Roma, e, quindi, per la bolletta, dico partita con goal.

“Le Bollette delle… stelle” LISCIA

GASSATA

FRIZZANTELLA

FIORENTINA - ATALANTA

1

1

1

UDINESE - CHIEVO

1X

GG

1X

NAPOLI - MILAN

1X

OVER

GG

H VERONA - JUVENTUS

X2

2

2

LAZIO - ROMA

1X

X

1X

LIVORNO - GENOA

X2

GG

X2

INTER - SASSUOLO

1

1 +OVER

1


A

O

AZIONE IT DER A FE SSOCIAZI L

NA

NE

ADRE CALCI QU O I S POLI CLUB

SOSTENITO NA IA ITALIANA R

1972


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