Magazine COPIA OMAGGIO PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO IX N. 97 - 27 FEBBRAIO 2014
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A PAG. 9 LE FOLLIE DEL CALCIO MODERNO
A PAG. 27 LA SINDROME DEL LAMA
A PAG. 31 LE STELLE DEL... NAPOLI
GOLZALO
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TUTTI I CONTI DEL PRESIDENTE Max Bonardi
i risiamo! Ma stasera non si può sbagliare. Il monito viene spontaneo dopo aver visto le ultime due prestazioni del Napoli, incapace di superare nell’ordine, prima lo Swansea nell’andata dei sedicesimi di Europa League, e poi in casa, nel posticipo di lunedì scorso, un modesto Genoa, che ancora una volta ha messo a nudo il problema della stagione azzurra, ovvero che contro le squadre medio-piccole, l’undici di Benitez non riesce a trovare la chiave per portare a casa i tre punti. È successo in questo campionato al San Paolo con compagini come Sassuolo, Parma, Udinese, Chievo e ora i Grifoni. Per non parlare dei punti persi in trasferta con Cagliari, Bologna e chi ne ha più ne metta. E se si confronta il Napoli di queste ultime due uscite con quello visto contro Roma e Milan, non più tardi di quindici giorni fa, la rabbia dei tifosi azzurri sale a dismisura. E tra i “tifosi” si fa sentire proprio quello più autorevole, il presidente Aurelio De Laurentiis che mezz’ora dopo l’1-1 contro la squadra di Gasperini si è fatto uscire un esplicito “mi sono rotto…”, forse riferendosi alla questione San Paolo, ma che
Osservatorio arbitrale
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fotografa al meglio la preoccupazione del patron per i tanti soldi spesi per la campagna di rafforzamento (tra giugno e il mercatino di riparazione circa 105 mln di euro, che non sono certo bruscolini), rapportati al terzo posto in classifica, a una finale di coppa Italia conquistata solo con uno scontro difficile, e a una qualificazione agli ottavi di Europa League ancora tutta da conquistare. Soprattutto l’andamento a strappi in campionato preoccupa don Aurelio. Si perdono punti con le squadre cosiddette facili, punti che possono essere un harahiri per centrare il traguardo della qualificazione Champions, punto fermo ormai del programma di crescita del club. Per fortuna che dietro al terzo posto del Napoli le altre non stiano facendo meglio. Comunque bisogna invertire la rotta, si avvicinano gli scontri decisivi per dare un senso alla stagione. Già stasera, Higuain e compagni dovranno vincere senza patemi con quella sicurezza che hanno già mostrato in Champions prima, e a sprazzi in campionato con le cosiddette grandi. E guai se lo Swansea, dovesse sbattere fuori il Napoli. Allora sì che inizierebbero i processi.
CLASSIFICA DI SERIE A 2013/2014 SQUADRA
E RIZZOLI DISSE NO Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)
arebbe oltremodo ipocrita dichiarare che il relatore di questa rubrica, che si spera in qualche modo possa appassionare o quanto meno suscitare un minimo di dibattito non sia un filo-arbitri, ma la difficoltà sta spesso nel fatto di tentare in chiave giornalistica di astrarsi dall'emozione, e pertanto dal sentimento di difesa "assoluta" verso la classe arbitrale. Tutto questo per parlare oggi di Juventus - Torino, per parlare dell'arbitro Rizzoli, per parlare di un rigore evidente non concesso. Ma andiamo con ordine: per quanto attiene la gara considerata di notevole importanza proprio perché un derby, il designatore fa cadere la propria scelta sull'arbitro migliore in circolazione sia in Italia che all'estero considerato che Rizzoli, è l'unico arbitro italiano che ci rappresenterà in Brasile. E adesso veniamo al rigore, e a chiederci come sia possibile che un direttore di gara di quella levatura, che ha il pregio di essere iper-allenato, e che per l'esperienza si sa trovare dove deve, non abbia concesso il penalty. Le risposte, quelle cattive, le conosciamo ma non le trattiamo proprio per non mettere in discussione tutto il sistema. Chiediamoci piuttosto perché non lo abbia concesso: e qui possono venire fuori due risvolti, quello tecnico e quello psicologico. Per quello più banalmente tecnico possa essere serpeggiato nella mente di Rizzoli che il fallo non c'era, ma qui avrebbe dovuto ammonire per simulazione e che poi, per non incorrere in questo altro errore di natura disciplinare, abbia lasciato proseguire quasi a dimostrare che comunque vi era un normale contatto di gioco. Per quanto attiene il risvolto psicologico che nasconde per la sua natura aspetti molto più inquietanti, può essere avvenuto che Rizzoli abbia valutato che El Kaddouri abbia accentuato la caduta, e dunque "punendo" inconsciamente il calciatore. In conclusione, se possiamo tentare di darne una, è che arbitrare come risaputo non è un mestiere facile, ma questo non deve essere considerato un alibi. Piuttosto, diciamo che l'arbitro come il portiere, rispetto agli altri giocatori, ha un solo problema: quello di non avere la possibilità di affrancarsi rispetto all'avvenuto errore.
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2 6 ª G I O R N A TA SABATO 1 MARZO ROMA - INTER DOMENICA- 2 MARZO CAGLIARI - UDINESE ATALANTA - CHIEVO GENOA - CATANIA SASSUOLO - PARMA TORINO - SAMPDORIA VERONA - BOLOGNA LIVORNO - NAPOLI FIORENTINA - LAZIO MILAN - JUVENTUS
2 7 ª G I O R N A TA SABATO 8 MARZO UDINESE - MILAN CATANIA - CAGLIARI JUVENTUS - FIORENTINA DOMENICA- 9 MARZO BOLOGNA - SASSUOLO CHIEVO - GENOA INTER - TORINO LAZIO - ATALANTA PARMA - VERONA SAMPDORIA - LIVORNO NAPOLI - ROMA
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Sede legale: via G. Porzio, 4 - ISOLA G5 Centro Direzionale (Na) Anno IX - n° 97 - 27 febbraio 2014
Direttore responsabile: Saverio Passaretti Coordinamento giornalistico: Max Bonardi hanno collaborato: Valerio Ceva Grimaldi, Giuseppe Gargiulo, Carlo Longobardi, Bruno Marra, Marco Martone, Mario Passaretti, Fabrizio Piccolo, Giuseppe Piccolo, Riccardo Sorrentino, Carmine Tascone Registrazione Tribunale di Napoli N. 92 del 5/12/2007 Fotocomposizione e Stampa: POLIGRAFICA RUGGIERO s.r.l. Grafica: Tiziana Astarita - Edito dalla A.I.N.C. chiuso in redazione mercoledì 26 febbraio 2014 - ore 11,00
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ORGANO UFFICIALE DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB
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di Mimmo Carratelli Questo Swansea, squadra gallese con molti giocatori spagnoli e palleggio iberico, in bilico sulla zona-retrocessione della Premier League, sembrava una formazione addomesticabile, ma d’un tratto, nelle ultime due partite, contro il Napoli in Europa League (0-0) e a Liverpool (3-4) nel campionato inglese, è entrato in forma strepitosa. Ha martellato il Napoli al Liberty Stadium, ha fatto soffrire il Liverpool all’Anfield Road. Lo Swansea viene al San Paolo a giocarsi la qualificazione senza alcuna soggezione. Ha sfoderato un improvviso ritmo inglese che esalta la padronanza di palleggio dei giocatori, l’arma nuova dei gallesi, aggressivi e molto propositivi, che, all’andata, hanno costretto il Napoli a una costante partita difensiva. Preoccupano le condizioni atletiche del Napoli, spentosi nel secondo tempo contro il Genoa. Dopo tre giorni le energie verranno recuperate? Se gli azzurri non avranno ritmo, grinta e velocità, la partita con lo Swansea sarà un tormento e la qualificazione agli ottavi di Europa League sarà fortemente in forse. Lo Swansea gioca come il Napoli (4-2-3-1). Davanti alla difesa a quattro, Britton è il guardiano aggiunto. Sugli esterni vanno come treni Dyer e Routledge. L’ispirazione dal centrocampo viene da Shelvey o Hernandez. Il centravanti Bony lavora molto di fisico, arretra, aiuta il centrocampo, fa la sponda per i compagni. Sulle fasce si sovrappongono i terzini Rangel e Davies. I centrocampisti sono pronti agli inserimenti per il gol (Shelvey il più pericoloso). La difesa non è imbattibile, ma all’andata Chico ha contenuto Higuain. Sulle corsie, dove anche il Napoli è ben munito (Callejon e Mertens), si deciderà probabilmente il match. La squadra che riesce a sfondare sugli esterni può far capitolare la difesa avversaria. Ci vorrà un grande Higuain (a segno col Genoa e magnifico combattente per un’ora di gioco). Gonzalo salterà la prossima trasferta a Livorno per squalifica (come Albiol) e potrà dare tutto contro i gallesi. Ma ci vorrà anche un grande Hamsik, improvvisamente in ombra contro il Genoa (però magistrale l’assist per il gol di Higuain). Il problema è la tenuta atletica. In calo clamoroso il Napoli contro il Genoa nella ripresa. Contro i liguri gli azzurri hanno rallentato (fallendo la vittoria) per essere più pronti contro lo Swansea? È l’incognita del match dopo lo 0-0 in Galles che potrebbe favorire lo Swansea (un pareggio con gol lo qualificherebbe eliminando il Napoli). Dunque, un solo obiettivo, la vittoria per passare il turno. Non ha scelta il Napoli e deve sfoderare una gran partita per spegnere la foga dei gallesi e colpirli.
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NAPOLI AFFETTO DA… EPATITE!!! Saverio Saverio Passaretti Passaretti (presidente (presidente AINC) AINC)
a divisa giallo canarino smentisce la sua fama di dea protettrice e il nostro Napoli raccoglie due deludenti pareggi in sequenza il primo in Europa League e il secondo in campionato contro il Genoa dell’ancora imbattuto Gasperini. Un Napoli che sembra smarrire d’incanto tutto lo smalto evidenziato nella semifinale di Tim Cup e che aveva aperto ogni obiettivo alla nostra squadra. Il tutto è iniziato in una gelida notte inglese contro lo Swansea, dove gli unici e indiscussi protagonisti sono stati i nostri portieri, prima Rafael e poi Reina, che hanno mostrato le loro qualità e hanno permesso all’undici azzurro di conquistare un prezioso pareggio. La serata, rovinata da un brutto infortunio del giovane portiere Rafael, conferma l’annata storta in tema di infortuni del nostro Napoli. Campionato finito e minima la speranza di partecipazione al mondiale con il povero Bigon costretto a cercare un nuovo portiere svincolato dopo aver già ingaggiato per la prossima stagione Andujar del Catania, una vera disdetta! Il periodaccio è proseguito con un pareggio contro il Genoa a opera di un nostro ex calciatore, quel tale Emanuele Calaiò che, nei minuti finali, ha scagliato dal suo arco una stupenda punizione dai 25 metri lasciando di stucco Pepe Reina, pareggiando il match dopo una vera “perla” di Higuain, e i numerosi errori di Mertens, stavolta troppo egoista. Un vero peccato in considerazione del pareggio della Fiorentina contro il Parma che ha finito la gara in nove uomini. Ennesima, dunque, l’occasione sprecata dagli azzurri, anche per un pizzico di sfortuna. E ora, esorcizzata la sfortuna, si dovrà ripartire con rinnovato ottimismo per il ritorno casalingo in Europa League contro lo Swansea reduce del 3-4 contro il Liverpool. Non bisogna sottovalutare gli avversari qualunque sia la loro posizione in classifica. Non esistono mai partite “facili”, bisognerà aggredire gli avversari per mettere al sicuro subito il risultato senza eccessivi fronzoli. Le potenzialità del Napoli sono sacrosante, forse Benitez dovrebbe farsi sentire di più per ottenere il massimo dalla squadra. Il periodo è topico, si susseguiranno sfide decisive su tutti i fronti, stasera partiamo dall’Europa e poi il resto verrà…
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LE LEZIONI CHE NON SI IMPARANO Carmine Tascone
concerto, meraviglia, stupore, confusione. Sono questi i miei stati d’animo per questo Napoli che ci fa tribolare. Nella gara di lunedì sera è bastato che Gasperini facesse una mossa tattica - far uscire Gilardino per far entrare Ioannis Fetfatzidis - centrocampista della nazionale greca, e quello che di buono il Napoli aveva fatto nel primo tempo, svanisse tutto in un botto. Un Napoli che nella prima frazione di gioco aveva trovato il gol con una giocata di Higuain, ma che non era riuscito a chiudere il match, pur avendo avuto diverse occasioni per raddoppiare, e perché no, eventualmente anche per fare il terzo gol. Anche se va detto che pure il Genoa, nella prima metà della partita, aveva confezionato qualche buona palla gol neutralizzata da un attento Reina. E invece ecco il solito vizietto, secondo tempo molle, Genoa che pareggia con una punizione gioiello di Calaiò, pubblico che fischia e presidente che sbotta. Ennesima occasione persa, con questi sono 11 punti lasciati al San Paolo, insomma un film già visto. Di chi la responsabilità? Dei calciatori o dell’allenatore? Chissà! Ma non è la prima volta che, a mossa di un tecnico rivale, Benitez, grandissimo allenatore plurivincitore, si fa trovare impreparato e non corre ai ripari. Inoltre i cambi sono sempre gli stessi, il primo a uscire è sempre Hamsik, ovvero il se-
condo top layer dela squadra dopo Higuain, un calciatore che con un’invenzione, vedi l’assist dell’1-0, ti cambia il match. Inoltre nel dopo partita Rafa dice sempre cose uguali e spesso non condivisibili. Un esempio, dopo Swansea – Napoli ha detto che la difesa ha giocato bene, ma se il Napoli non è uscito sotto di 5 gol dal Liberty Stadium, lo si deve solo ai miracoli di Rafael prima e Reina dopo. E se l’approccio non sarà quello giusto ci sono rischi anche per la gara di stasera con i gallesi. Comunque Napoli non si può permettere di essere eliminata dall’Europa League, se così fosse non si “romperebbe” solo De Laurentiis, ma tutto il San Paolo. Lo Swansea è una squadra rognosa che ha sulle fasce calciatori che corrono, ma è una formazione che va attaccata, e allora 5 non ci saranno preoccupazioni. Anche il loro centravanti è pericoloso. Comunque una squadra che ha speso tanti euro per questa stagione non può avere paura di questi avversari. Non bisogna prendere gol, sembra una banalità, ma per il Napoli non è così. Nel campionato italiano chi prende meno gol comanda la graduatoria. Insomma, speriamo bene. L’ultimo pensiero è per Higuain. Il Pipita è fortissimo, e va detto che mentre l’anno scorso Cavani godeva dell’assistenza di 10 calciatori, quest’anno si gioca in modo diverso, per cui quello che fa Higuain ha valore doppio.
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NAPOLI - SWANSEA
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Giocatore CABRAL RAFAEL ANTONHY REVEILLERE BRUNO UVINI ADRIANO HENRIQUE MIGUEL BRITOS JOSÉ CALLEJON GONZALO HIGUAIN CHRISTIAN MAGGIO DRIES MERTENS ROBERTO COLOMBO MAREK HAMSIK JUAN CAMILO ZUNIGA GORAN PANDEV BLERIM DZEMAILI FEDERICO FERNANDEZ LORENZO INSIGNE JOSÉ REINA FAOUZI GHOULAM RAUL ALBIOL ANTONIO ROMANO VALON BEHRAMI GOKHAN INLER DUVAN ZAPATA LUCA PALMIERO
Ruolo P D D D D A A C A P C C A C D A P D D C C C A C
Classe 1990 1979 1991 1986 1985 1987 1987 1982 1987 1975 1987 1985 1983 1986 1989 1991 1982 1991 1985 1996 1985 1984 1991 1996
Naz. BRA FRA BRA BRA URU SPA ARG ITA BEL ITA SLO COL MAC SVI ARG ITA SPA ALG SPA ITA SVI SVI COL ITA
Presenze 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 -
Gol -
N. 1 2 3 4 6 7 8 9 10 11 12 14 15 19 20 21 22 24 25 26 33 42 54 57
Giocatore MICHEL VORM JORDI AMAT NEIL TAYLOR JOSÉ CHICO FLORES ASHLEY WILLIAMS LEON BRITTON JONJO SHELVEY MIGUEL PEREZ MICHU WILFRIED BONY PABLO HERNÁNDEZ NATHAN DYER ROLAND LAMAH WAYNE ROUTLEDGE DWIGHT TIENDALLI JONATHAN DE GUZMÁN JOSÉ CAÑAS ÀNGEL RANGEL ALEJANDRO POZUELO GERHARD TREMMEL ÁLVARO VÁZQUEZ BEN DAVIES THOMAS DAVIES DAVID NGOG MARVIN EMNES
Ruolo P D D D D C C A A C A A C D C C D C P A D P A A
Classe 1983 1992 1989 1987 1984 1982 1992 1986 1988 1985 1987 1987 1985 1985 1987 1987 1982 1991 1978 1991 1993 1994 1989 1987
Naz. OLA SPA ING SPA ING ING ING SPA CAV SPA ING BEL ING SUR OLA SPA SPA SPA GER SPA ING ING FRA OLA
Presenze 3 6 3 6 3 3 6 3 7 3 6 5 4 5 6 5 5 6 4 4 4 1
Gol 2 2 1 1 -
RICONOSCITI NELLA FOTO E VINCI! Sei tu quello nel cerchietto rosso nella foto qui sotto? Non perdere tempo...chiama subito il 338 359 49 20 o il 334 104 83 81 e vinci un biglietto omaggio per il prossimo incontro del Napoli allo Stadio San Paolo
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FASI LUNARI E LA SCOMMESSA DI RAFA
’ tornato il grande protagonista delle prime pagine dei quotidiani sportivi. Ha il volto ringiovanito e tonico di chi ha voglia di far parlare di sé e non soltanto per le vicende legate al fisco e alla strenua lotta ingaggiata, assieme al bravo avvocato Pisani, contro la Finanza italiana. Per qualcuno sembrava addirittura che potesse rimettersi in gioco, nel vero senso della parola, tornando in campo a 53 anni compiuti. Notizia poi smentita dal campione argentino. Diego Armando Maradona è un universo infinito, ancora tutto da scoprire, da ammirare e da amare. Le sue scelte suscitano come sempre reazioni contrapposte, critiche feroci e pacati consensi. Il mondo mediatico del calcio, però, sembra proprio non poterne fare a meno. Maradona è tornato sulla scena principale e l’ha fatto indossando la maglietta azzurra del Napoli. Mai come in questo ultimo periodo, infatti, l’ex Pibe de Oro aveva manifestato tutto il suo legame con la nostra città, la nostalgia per un periodo indimenticabile e il desiderio di riprovare emozioni forti assieme alla “sua” gente. Vederlo nel suo stadio, coccolato dalla città, in occasione della semifinale di Coppa Italia con la Roma, così felice, partecipe, coinvolto da antiche emozioni, ha fatto piacere e non solo ai tifosi del Napoli. Da queste parti il tempo e l’amore per quel ragazzo dai capelli
Fabrizio Piccolo
iuscire a trovare un articolo in cui non appaiano le paroline magiche “fase difensiva” è diventato sempre più arduo e la cosa vale anche per i dibattiti televisivi ma nel frattempo mi chiedo: in che fase siamo? Io direi in “fase evolutiva”, perché se è vero che errori ancora se ne contano e che amnesie improvvise capitano, nel complesso il miglioramento si vede e in tutti i reparti. Il Napoli è meno altalenante di prima, sta rafforzando i suoi punti di forza e sta lavorando su quelli deboli: gli dà una mano un campionato in cui – se Conte non s’offende – il livellamento è verso il basso e questo consente alla creatura di Benitez di ovviare a qualche difetto di crescita senza fare troppi danni. Resta sicuramente la “fase manichea” perché il vizio di schierarci in partiti non ce lo toglie nessuno, e allora i pro-Benitez si azzuffanno con chi mette al bando il modulo oltranzista di don Rafaè ma è vizio antico: l’impulso di alzarsi sulla sedia e urlare o cinguettare al mondo “l’avevo detto io” non conosce ancora antidoti, rassegnarsi è quasi obbligatorio e questa forse non è una “fase” ma una costante. Che il Napoli vinca o perda conta fino a un certo punto, qualche “fase sbagliata” la si trova sempre. E magari certe critiche fanno parte della “fase distruttiva” ma tanto Benitez se le fa scivolare addosso, altro che farne tesoro. Meno male che la
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DIEGO E IL NAPOLI, MAGIA SENZA FINE Marco Martone
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neri e riccioluti, sembra essersi fermato. Gli stessi cori, lo stesso boato. Non una sola polemica, non una vicenda giudiziaria, non un gossip più o meno veritiero e nemmeno le turbolente vicende personali e familiari, hanno scalfito di un solo centimetro l’affetto che i napoletani nutrono nei suoi confronti. Il suo ingresso al San Paolo ha illuminato una serata che si apprestava a diventare trionfale. Al resto ha pensato la magia del calcio, capace di far accadere cose meravigliose, coincidenze strane, misteriose come i due gol segnati proprio nel momento del suo arrivo allo stadio. Una simbiosi infinita che ora il furbo e scaramantico De Laurentiis ha voglia di utilizzare nel migliore dei modi, offrendo a Maradona il ruolo di Ambasciatore del Napoli nel mondo. Un compito che Diego, forse senza saperlo, svolge già da molto tempo, da quando andò via da questa città. Da allora il suo volto, la sua immagine e la sua storia, sono in qualche modo l’immagine stessa del Napoli nel mondo. Ufficializzare 7 tutto questo potrebbe essere utile, al club azzurro e a Maradona, rinvigorito nell’animo e nel fisico, battagliero come un tempo, con quelle tre dita levate al cielo simbolo di una vittoria che gli appartiene da sempre.
“fase offensiva” è quella che è: Higuain più Mertens più Callejon più Hamsik più Insigne e mettiamoci dentro anche Pandev: tanto oro. Brillano gli occhi solo a pensare come sia facile migliorarla l’anno prossimo con un vice-Pipita più pronto e prolifico di Duvan Zapata. E la “fase centrocampistica”? Meglio di prima, fuor di dubbio. Jorginho offre soluzioni importanti e finalmente – dopo anni di precarietà numerica – sono in quattro là in mezzo. Poi magari nel gioco delle coppie è meglio Inler con il brasiliano, così come Dzemaili funziona meglio con Behrami ma il solo fatto di non dover spremere per forza sempre gli stessi va annoverato come “fase positiva”. Non cambia invece la “fase umorale” di chi oggi vuole lo scudetto e domani teme la fine di un progetto, ma per fortuna sono pochi. Piuttosto è giusto chiedersi sulla “fase internazionalizzazione”. Stasera c’è lo Swansea e la chance di andare agli ottavi di Europa League. Non è la Champions e lo sappiamo, ma annusare l’aria europea serve sempre alla “fase di crescita”. Andare avanti senza compromettere niente in campionato è l’ultima grande sfida di Benitez. Sono prove tecniche di grande squadra, quella costretta da sempre a guardare da qua e da là cercando di vincere tutto. Chiamatela pure scommessa. Anzi, pardon, “fase azzardante”.
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pa League Speciale Euro
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SWANSEA - NAPOLI 0 - 0 Swansea (4-2-3-1): Vorm; Rangel, Chico, Williams, Davies; Canas (26' st Shelvey), Britton; Routledge, Hernandez (11' st De Guzman), Dyer (33' st Emnes); Bony. A disp.: Tremmel, Amat, Taylor, N'gog. All. Monk Napoli (4-2-3-1): Rafael (1' st Reina); Maggio, Britos, Henrique, Reveillere; Inler, Dzemaili; Insigne (29' st Mertens), Hamsik, Callejon; Higuain (39' st Pandev). A disp.: Albiol, Ghoulam, Behrami, Zapata. All. Benitez Arbitro: Bebek (Cro) Ammoniti: Hernandez, De Guzman (S), Insigne, Maggio, Hamsik (N
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IL CALCIO TRA SPORT E INCIVILTÀ
on è per nostalgia e neanche per una sterile comparazione generazionale, ma bisogna dire, senza alcuna perplessità, che il calcio, e tutto ciò che lo circonda, è cambiato in maniera radicale, o più semplicemente, si è adattato ai tempi. Le televisioni, attraverso le riprese in definizione perfetta di tutti i momenti della vita dei protagonisti del circo pallonaro, hanno fatto diventare gli addetti (non solo i calciatori) dei divi internazionali da seguire, osannare e imitare. Tutto grazie a una sovraesposizione che non ha precedenti. Si potrà obiettare che questa è la sorte che portano in dote i campioni di ogni sport, ma nessuno è comparabile sul piano numerico al nostro amato ambito. Tutta questa rincorsa alla visione in tempo reale di ogni cosa, che ha perfino violato cattedrali come l’intoccabile spogliatoio, ha dato una mazzata definitiva alla fantasia che gli adolescenti di qualche anno fa ricordano benissimo. Calciatori, allenatori, telecronisti, giornalisti, tifosi. Tutti sono coinvolti in questa frenetica corsa alla migliore e spesso più stupida rappresentazione di sé. Ma andiamo per gradi. Un tempo, la radiolina a transistor portata allo stadio, che diffondeva le splendide e irripetibili voci di Sandro Ciotti ed Enrico Ameri, era uno scrigno di sorprese da poter svelare solo in tarda serata. Quando le voci interrompevano la radiocronaca in corso, in maniera perentoria, significava che qualcosa di importante era accaduto: si era segnato un gol decisivo o veramente splendido. La dovizia di particolari stimolava i sogni, quel gol raccontato era prima immaginato e poi visto. Molte volte la descrizione faceva coincidere perfettamente ciò che successivamente avrebbe trasmesso il rassicurante 90° minuto. Oggi la voce dei telecronisti sembra raccontare ogni volta il gol di Maradona contro l’Inghilterra. Urla incredibili, su basi stereotipate, per descrivere la più banale delle segnature, un inutile entusiasmo che talvolta lascia senza parole. Altra stranezza da segnalare è relativa alla trasformazione dei calciatori che non saranno mai più appartenenti della squadra in cui giocano, ma “ex”. A ogni tocco di palla c’è sempre la segnalazione che dice: “ecco l’ex giocatore del…”. Oggi Rivera sarebbe l’ex giocatore dell’Alessandria.
Giuseppe Piccolo (vicepresidente AINC)
Il calcio è considerato il gioco più bello e appassionante del mondo eppure spesso si dimentica lo spirito di un sano e puro agonismo per sfociare in indefinibili comportamenti. Sono i più giovani che da sempre guardano con maggior interesse i propri idoli nelle varie discipline sportive con l’intento di emularne le loro gesta, sono i protagonisti degli sport di maggior notorietà, anche se, prevalentemente, sono gli eroi del pallone a raccogliere le maggiori simpatie e a essere volutamente assunti come esempi da imitare. Ciò che sta accadendo di questi tempi nel mondo della palla rotonda tuttavia non può più costituire esempio da seguire da parte di chi si avvicina alla pratica dello sport del calcio, ma soprattutto non sono più i giocatori di maggior livello delle squadre più qualificate e più conosciute, a rappresentare per i giovanissimi esempi significativi
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LE FOLLIE DEL CALCIO MODERNO Carlo Longobardi
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L’esultanza dopo aver segnato è il momento più bello per il calciatore, l’attimo liberatorio da vivere con la più profonda gioia e intensità. Fino a qualche tempo fa i calciatori “esultavano”. Corse forsennate, braccia alzate, mucchi con i compagni e fughe sotto le curve: un campionario vario ed eterogeneo che coinvolgeva tutti, spettatori e attori. Oggi dopo il gol si assiste a una rappresentazione già scritta e non sempre a proprio favore, ma contro. Contro le bandierine, gli avversari o le telecamere. Oro colato rispetto alle scritte sotto le magliette che inneggiano alle famiglie (spesso dopo poco sfasciate), alla politica, alle religioni o a opere di bene adeguatamente pubblicizzate, così come si conviene alle faccende fatte con il cuore. L’apoteosi si raggiunge, poi, con lo spogliarello della maglietta, che determina, puntualmente, l’ammonizione. Anche gli allenatori non sono immuni dalla “ricerca della stupidità”, che raggiunge il momento più alto di consacrazione in caso di temporali. Gli sponsor delle squadre si affannano per fornire i più efficaci, belli e comodi giubbotti impermeabili. Di tutti i tipi e qualità. Ma loro no, non li possono indossare. Di ombrelli neanche a parlarne, si tratta di inutili oggetti obsoleti. Gli impavidi mister devono bagnarsi fino alle mutande: giacche, cravatte, camicie, parrucchini, qualsiasi cosa. Sarà forse un lavacro, una giustificazione per i loro compensi faraonici o sotto ci sono accordi con le case produttrici di medicinali fluidificanti o cortisonici? Riman- 9 gono, infine, i tifosi. Che non sostengono più i propri beniamini ma urlano le proprie frustrazioni al mondo intero, che non guardano più le partite ma filmano, e prima di filmare fotografano, e subito dopo pubblicano sui social network fotografie sempre uguali, che loro stessi non rivedranno mai. Una corsa a chi ottiene più “mi piace” per segnalare che si è presenti e non “occasionali”, come se lo stadio fosse diventato una proprietà privata. L’elenco delle stranezze potrebbe continuare a lungo ma mi giustificherete visto che il mio maledetto wi-fi è venuto meno, il 4G non si collega ancora a dovere, l’ipad sta dando problemi e non riesco a pubblicare le foto che ho appena scattato….
a causa di comportamenti di alcuni di essi che suscitano molte perplessità. In questi ultimi mesi infatti la situazione è malamente precipitata, si assiste a svariati e preoccupanti episodi (vedi gli episodi di Genoa o il comportamento di Delio Rossi, ex allenatore della Fiorentina). Per non parlare poi delle gare truccate da parte di calciatori che guadagnano già quello che vogliono e nonostante ciò, sono direttamente responsabili di partite vendute e di scandali comportamentali che non mancano di suscitare stupore e perplessità. Quale esempio può rappresentare in chiave educativa il calcio di oggi, a quale modello può assurgere per i ragazzini che guardano ai loro idoli per poi emularli, mentre procurano solo delusioni sul piano dei comportamenti, bruciando così illusioni legate al futuro dello sport in generale e al calcio in particolare.
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TIFO IN... PARLAMENTO Valerio Ceva Grimaldi
Gennaro Fenizia, ex provveditore agli studi di Napoli, per lavoro ha girato in lungo e in largo l'Italia (da qualche anno gestisce un'attività a Roma), ma la sua fede per la squadra è sempre rimasta smisurata. Le sue sono parole schiette, da tifoso appassionato.
Cosa ne pensa del Napoli di quest'anno? Io credo che la squadra abbia delle potenzialità incredibili ma fa degli errori che ti fanno dannare l'anima. Fa rabbia per come si sprecano delle occasioni. Diciamo che sono contento a metà: alterniamo giocate entusiasmanti a errori raccapriccianti. Intravede una differenza dell'approccio della squadra tra campionato e Coppe europee? Secondo me Benitez, dalla grande mentalità europea, non è ancora riuscito a calarsi alla perfezione nel campionato. In Champions abbiamo giocato benissimo, forse perché abbiamo avuto un atteggiamento più prudente. Un difetto di questo Napoli? Oggettivamente la difesa è carente di qualità tecniche, e anche lo schema difensivo andrebbe migliorato. Non vedo uno schema complessivo di gioco della squadra, in cui vengono coinvolti tutti i reparti. E peccato per il rendimento opaco di Hamsik: non so se non ha voglia, se è fuori forma, se ci sono voci di mercato... E un pregio? L'attacco, che mi piace moltissimo e che diverte: le giocate di Higuain, Mertens, Callejon - e pure Insigne si sta riprendendo bene - sono davvero spettacolari.
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Cosa ne pensa della partita di andata con lo Swansea? Non riesco a giudicarla. Ma se il Napoli gioca bene non ce n'è per nessuno. Siamo perfettamente in grado di vincere l'Europa League. Un trofeo che, sono sicuro, il Napoli vuole ottenere. E il campionato? Arrivare in Champions attraverso il piazzamento al terzo posto mi pare il risultato minimo che si possa raggiungere. Ma sono convinto che potremmo anche riprendere la Roma, a patto di giocare bene. Giocatore preferito? Behrami. Un ricordo personale della sua passione sportiva? Eh, andiamo un bel po' indietro negli anni. Ricordo una partita vista allo stadio Collana, sarà stato il 1954 o '55 (io sono del 11 1950), vincemmo con i gol di Vinicio. Per andare a vedere quel match indossai un vestito grigio a strisce con pantaloncini corti: era il più elegante che avevo, perché andare a vedere il Napoli per me era il sogno che si realizzava.
MANCA IL SALTO DI QUALITÀ Mario Passaretti
opo la batosta di Bergamo, gli azzurri impegnati su più fronti nel giro di 20 giorni, hanno collezionato 3 vittorie e due pareggi. Entusiasmante la vittoria contro il Milan. Andati in svantaggio, gli azzurri sono stati capaci con un calcio emozionante di ribaltare la situazione e vincere il match contro i diavoli rossoneri con un perentorio 3-1. Poi l’attesissimo match di Tim Cup contro la Roma forte di un vantaggio di un solo gol nell’andata di semifinale all’Olimpico (3-2), ma prontamente ribaltato al San Paolo con uno spettacolare 3-0 sotto gli occhi di Diego Armando Maradona con un pubblico pronto a osannarlo. Ancora il match in casa del Sassuolo, apparso veramente poca roba, un match agevolmente concluso con il risultato di 0-2. Ecco che ritorna l'Europa Lea-
gue giovedì scorso contro lo Swansea nell'andata in Galles è finita a reti bianche (0-0), con un Napoli privo di molti elementi e alcuni apparsi un po’ stanchi per il tour de force di questo periodo. Infine ecco la partita giocata contro i sempre amici grifoni genoani. Risultato finale: 1-1, con un Napoli stanco ma forse con la testa già al ritorno di Europa League di stasera. L'importanza della qualificazione al turno successivo è sembrata la causa che ha distratto gli azzurri dal match contro il Genoa. Manca veramente poco alla sfida e sappiamo che il Napoli nei match delicati ha risposto sempre presente fornendo grandi prestazioni degne del pubblico partenopeo. Saremo in tanti a spingere gli azzurri verso la vittoria anche perché questa coppa ci piace.
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NAPOLI – MILAN 3-1 Napoli (4-2-3-1): Reina; Maggio, Albiol, Fernandez, Ghoulam; Inler (88' Dzemaili), Jorginho; Mertens, Hamsik (83' Behrami), Insigne (78' Callejon); Higuain. A disp.: Rafael, Colombo, Britos, Uvini, Henrique, Radosevic, Bariti, Pandev, Zapata. All. Benitez Milan (4-2-3-1): Abbiati; De Sciglio, Rami, Mexes, Emanuelson (70' Montolivo); De Jong, Essien; Abate, Taarabt, Robinho (46' Kakà); Balotelli (73' Pazzini). A disp.: Gabriel, Zaccardo, Silvestre, Constant, Muntari, Poli, Saponara, Petagna. All. Seedorf Arbitro: Massa Marcatori: 8' Taarabt, 11' Inler, 56' Higuain, 82' Higuain (N), Ammoniti: Abbiati, Taarabt (M), Jorginho, Inler, Callejon (N)
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SASSUOLO – NAPOLI 0-2 Sassuolo (3-4-3): Pegolo; Antei, Cannavaro, Ariaudo (36' st Floccari); Gazzola, Marrone (21' st Chisbah), Brighi, Longhi; Berardi, Floro Flores (17' st Zaza), Sansone. A disp: Pomini, Polito, Pucino, Missiroli, Mendes, Farias. All. Malesani Napoli (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Albiol, Fernandez, Ghoulam; Dzemaili, Behrami (40' st Radosevic); Mertens, Hamsik (34' st Henrique), Insigne; Higuain (25' st Pandev). A disp: Reina, Colombo, Britos, Contini, Reveillere, Zapata. All. Benitez Arbitro: Calvarese Marcatori: 37' Dzemaili, 10' st Insigne (N) Ammoniti: Marrone, Ariaudo, Longhi, Zaza (S), Insigne, Dzemaili, Radosevic (N)
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La storia I Twenty...
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Noi e il Napoli Noi Twenty, parrucchieri uomo e donna, in collaborazione con Unique professional non possiamo non tifare Napoli. Viaggeremo in Europa con lo stesso obiettivo degli azzurri, ovvero vincere contro ogni forza avversaria. La nostra carica esplosiva è una “bomba” di fiducia nel nostro team di giovanissimi talenti che odiano perdere e amano vincere! Questo è il pensiero di tutti i veri tifosi azzurri che hanno la pelle del colore della maglia e mai la toglieranno soprattutto nei momenti di stand by. Un incoraggiamento agli azzurri a fare come noi, a testa alta, per poi gridare Forza Napoli! Simmo ‘e Napule paisà!!!
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Davide Lucio (nei pressi Osp. Loreto Mare) via Luigi Serio Napoli Tel. 335-1651680
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Isacco Mormone (Zona p.zza del Gesù) vico Monteleone, 15 Napoli Tel. 081-0135065 327-8397727
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NAPOLI – GENOA 1-1 Napoli (4-2-3-1): Reina; Reveillere, Fernandez, Albiol, Ghoulam; Behrami, Jorginho (35' st Inler); Callejon, Hamsik (27' st Insigne), Mertens (40' st Pandev); Higuain. A disp.: Colombo, Contini, Henrique, Britos, Maggio, Radosevic, Dzemaili, Pandev, Zapata. All. Benitez Genoa (3-4-3): Perin; Burdisso, De Maio, Antonini; Motta (18' st Calaiò), Matuzalem, Bertolacci, Antonelli; Konaté, Gilardino (1' st Fetfatzidis), Sculli (33' st Centurion). A disp.: Bizzarri, Albertoni, Portanova, Marchese, Cofie, Cabral, Sturaro, De Ceglie. All. Gasperini Arbitro: Banti Marcatori: 13' Higuain (N), 38' st Calaiò (G) Ammoniti: Hamsik, Albiol, Higuain, Callejon, Mertens (N), Matuzalem, Sculli (G)
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NAPOLI – ROMA 3-0 Napoli (4-2-3-1): Reina; Maggio, Fernandez, Albiol, Ghoulam; Inler, Jorginho (86' Henrique); Callejon, Hamsik (76' Behrami), Mertens; Higuain (82' Insigne). A disp.: Rafael, Colombo, Britos, Reveillere, Dzemaili, Pandev, Zapata. All. Benitez. Roma (4-3-3): De Sanctis; Bastos, Benatia, Castan, Torosidis (50' Maicon); Strootman, De Rossi, Pjanic (61′ Totti); Ljalic (56′ Florenzi), Destro, Gervinho. A disp.: Skorupski, Lobont, Toloi, Romagnoli, Jedvaj, Mazzitelli, Taddei, Ricci. All. Garcia Arbitro: Rocchi Marcatori: 33′ Callejon, 47′ Higuain, 51′ Jorginho Ammoniti: Benatia, Ljajic, Strootman (R), Maggio, Callejon (N) Espulsi: Strootman
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“SINDROME DEL LAMA”, IL PALLONE RIDOTTO A UNO SPUTO Dal ’90 a oggi storie di squalifiche e prove televisive per quel gesto da censurare Bruno Marra
on si saprà mai chi sia stato il primo a farlo, ma al momento sappiamo certamente chi è stato l’ultimo. Non sappiamo chi ha cominciato, ma sappiamo chi ha finito. Per ora. Perché la saga dello sputo nel calcio non è credibile che sia terminata qui. Anzi se il futuro è scritto nel nostro passato, dovremo sorbirci ancora anni di salivazione calcistica applicata. LO “STRASCINO” MONDIALE - De gustibus non disputandum est, come vuole la saggezza latina ormai entrata a pieno titolo nel nostro abituale glossario. I gusti non si possono giudicare né disputare, ma si può certo disputare il brutto vizio di… sputare in un campo di calcio. Chiamiamola pure la “Sindrome del Lama”, giocatori che si sputano addosso che da qualche decennio non la fanno più franca perché sono ripresi e “sgamati” dalle telecamere con l’evoluzione mediatica. Non si tratta certo di un malvezzo confinato ai campetti periferici o al torneo dei quartieri, perché la casistica conta nomi di campioni “illustrissimi e perfetti, da fare invidia a Principi Reali”, in una fatale “livella” che non risparmia nessuno. Il primo sputo in diretta arrivò addirittura in un campionato del Mondo e, sarà un caso, proprio in Italia nel 1990. E i due litiganti erano niente meno che Frankie Rijkaard e Rudi Voller durante Germania - Olanda. Prima si presero a botte in campo, poi furono espulsi e nel tornare insieme negli spogliatoi decisero di sancire il patto d’onore, Rudi prese per i capelli Frankie e Frankie gli sputò in testa. Insomma scene da “strascino”. A ZIGO ZAGO C’ERA UN MAGO - Nel nostro campionato il primo caso che ebbe un eco forte capitò in un derby Roma Lazio. Zago prese la mira e in un faccia a faccia piazzò la sua medaglia al valore giusto nell’occhio di Simeone. Prova tv impietosa: tre giornate di squalifica per Carlos Zago. Il difensore brasiliano che a Roma amavano introdurre con la canzoncina: a zigo zago c’era un mago. Nella Capitale insorsero contro la giustizia sportiva, ma Zago mise tutti a tacere perché poche settimane dopo in Coppa Uefa concesse il bis sputando in faccia al centrocampista del Boavista Rogerio. Anche lì la Commissione Uefa lo inchiodò con la prova tv. Zago però andò a difendersi personalmente davanti al Tribunale portando una tesi alquanto credibile: “non ho sputato, ho soffiato dei fili d’erba”. Non è dato sapere quale erba, ma si può immaginare quella che
girava nell’aria dopo una difesa un tantinello fumosa. Fatto sta che la “soffiata” valse altre 4 giornate di squalifica. Davvero un Mago. IL MARCHIO DEL GLADIATORE Su sponda laziale però misero sopra. Sinisa Mihajlovic in un Lazio - Chelsea di Champions League si avvicinò a Mutu per dirgli qualcosa nell’orecchio, ma anziché sussurrare buttò fuori un fiotto di saliva che ebbe la sua bella vetrina internazionale. Come dire: le parole gli uscirono fuori di getto. Risultato: otto giornate di squalifica per Sinisa. E salivazione azzerata per il resto della carriera. Però ovviamente la “sindrome del Lama” non poteva non avere uno spaccato in Nazionale. Con il marchio del Gladiatore, una vera firma d’autore. In una Italia - Danimarca degli Europei del 2004, Totti si girò con abilità e astuzia e con uno splendido gesto tecnico sputò in faccia a Poulsen. Pieno centro: un colpo da fuoriclasse. E anche lì le telecamere non potevano far passare il capolavoro inosservato. Il Capitano dei Capitani però ebbe la brillante idea di fare ricorso facendosi difendere dall’avvocato Giulia Bongiono, che divenne famosa per aver fatto assolvere Andreotti. Ma stavolta lo sputo logora chi lo fa. Totti beccò 6 giornate, l’Italia fu eliminata. Sputati fuori dall’Europa. LA LAVATRICE CHE PERDE - Si arriva ai tempi nostri con il duello Rosi-Lavezzi in Roma - Napoli che anticipò il San Valentino del 2011. Sputo fantasma per entrambi, nel senso che le 27 immagini non chiarirono, ma il fattaccio si evinse per deduzione dal movimento della testa del Pocho. Anche lì 3 giornate a tutti e due. Proprio un altro Napoli - Roma di pochi giorni fa in Coppa Italia segna l’ultimo episodio. Stavolta è roba quasi da Candy Candy rispetto ai pesanti precedenti. Strootman sputa verso la curva napoletana. Non colpisce un avversario, ma scuote la dignità di migliaia di cuori azzurri. Per la “lavatrice” Kevin, una perdita imprevista. Di stile soprattutto. Dal 1990 a oggi la Sindrome del Lama è destinata a fare ancora proselitismi. Ce n’è per tutti i gusti. Per meglio dire, per i cattivi gusti. D’altro canto “de gustibus non disputandum est” o come recitava profeticamente il grande Totò “de gustibus non est sputtazzellam”. E ho detto tutto…
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FILOTTO DI SUCCESSI: E ORA LA YOUTH LEAGUE Attilio Marchionne
el filotto di successi nel week end appena passato per il vivaio azzurro. Tre belle affermazioni che rilanciano le rispettive aspirazioni delle compagini del Napoli. Il tutto in attesa di quella che, in caso di vittoria, sarebbe la perla della stagione, stiamo parlando dell’ottavo di finale di Youth League sul campo del fortissimo Real Madrid Squadra
PRIMAVERA
Pt. G.
11
NAPOLI 31
PALERmO 23
REGGINA - LIVORNO
2-1
LAZIO - PALERMO
jUVE STABIA - ROMA
AVELLINO - TRAPANI
CATANIA 26 bARI 21
LATINA 19
juvE STAbIA 18 REGGINA 16
3-1
CROTONE 13
2-2
AvELLINO 3
1-1
TRAPANI 8
Ci sono voluti gli ultimi minuti per avere la meglio del Bari che occupa il penultimo posto della graduatoria, per un Napoli Allievi che continua ad andare a corrente alternata. Prima del match coi pugliesi, infatti, i ragazzi di Mazzella hanno pagato dazio nel derby con la Juve Stabia. Tornando al match di domenica scorsa a Sant’Antimo, ottima partenza aggressiva dei partenopei che grazie a un pressing asfissiante rubano palla e dopo ujhna respinta del portiere passano in vantaggio. Quando sembra che il raddoppio sia prossimo gli ospiti pareggiano e per gli azzurrini si fa dura. Nella ripresa nuovo vantaggio partenopeo e nuovo pareggio dei biancorossi. Quando sembra che la gara debba finire pari, ecco nei minuti finali il guizzo azzurro col gol decisivo. Napoli sempre sesto in classifica. Prossimo turno: 2/3 Reggina - Napoli
GIOVANISSIMI NAZIONALI
3-0
PAGANESE- N. COSENZA
3-1
MESSINA- PALERMO CATANIA- REGGINA
0-1
0-2
0-3
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3
14
12
ROMA - CATANIA
Squadra
FIORENTINA - LAZIO
1-4
PESCARA - PALERMO
AVELLINO - REGGINA LATINA - TRAPANI
18 17 17 17 18 17 17 16 18 17 18
6 4 3 4 3 2
0
46
12
NAPOLI 26
juvE STAbIA 25 LATINA 24
REGGINA 17
AvELLINO 17 CATANIA 15
CROTONE 12
1-1
TRAPANI 12
bARI 12
18 18 18 18 18 18 18 18 18 18 18
10 8 8 7 5 3 5 4 3 3 2
2 2 4 2 4 9 8
4 6 6 8 7 4 7
2
11
3
12
3 3 6
11 12 10
54
10
34
21
29
23
32 23 20 20 33 14 14 17 26 15
9
24 33 24 26 32 33 33 33 44 34
14
4
5
5
18
18
0
2
13
6
13
LAzIO 38
3
2
N.
7
Gf. Gs.
Gf. Gs. Quarta vittoria consecutiva per i ragazzi di Liguori imbattuti nel girone di ritorno e posizione in 0 55 12 classifica più che buona col Napoli secondo a so1 43 10 lo tre punti dal Palermo capolista. Questa volta a 4 42 18 farne le spese è stato il Catanzaro, terza squadra calabrese battuta consecutivamente senza subire 4 35 16 un gol. Dopo un inizio un po’ col freno tirato, ec6 31 25 co gli azzurrini cambiare marcia, realizzare il pri7 26 27 mo gol con Passeri per mettere la gara in discesa. Cosa che avviene nella ripresa dopo una clamo7 29 30 rosa occasione fallita da Vasca. Il raddoppio però 8 25 30 è nell’aria e proprio il centravanti azzurro appro9 13 27 fitta di un’indecisione del numero uno avversario per mettere dentro. Poi, serie di sostituzioni da 8 15 23 ambo le parti e Napoli che chiude il match con 12 17 35 De Vena nel finale della gara.
V.
13
P.
15
1-1
3-2
N.
18
PESCARA 28
1-2
V.
ROmA 48
FIORENTINA 32
3-2
CROTONE - jUVE STABIA
Pt. G.
PALERmO 44
4-0
NAPOLI - BARI
13
NOCERINA 16
10
risultati 5ª ritorno girone C
18
mESSINA 21
4
ALLIEVI NAZIONALI
REGGINA 40
PAGANESE 21
9
2
0
14
SALERNITANA 22
6
4
2
17
8
6
3
16
8
4
4
17
5
3
4
17
7
5
5
16
6
2
6
17
4
2
6
17
2
4
8
Gf. Gs. IIn attesa della sfida di domani negli ottavi di Youth League contro il fortissimo Real Madrid, il 56 16 Napoli Primavera di Saurini prosegue il suo cam42 15 mino spedito in campionato dopo la cocente de42 15 lusione al Torneo di Viareggio. Due belle vittorie, 33 21 rotonde senza subire un gol, la prima in casa col 37 26 Bari, regolato con un classico 2-0 e venerdì scorso 20 20 blitz a Latina dove gli azzurrini hanno maramaldeggiato uscendo vittoriosi per 3-0. E se si somma 28 23 il 2-0 in trasferta col Crotone prima della compe32 32 tizione in Versilia, ecco spiegato il balzo in avanti 23 32 in classifica del Napoli, ora quarto in classifica a 21 25 solo sei punti dalla Roma. La vetta, occupata dalla 14 24 Lazio, è ancora lontana e dista ben 13 punti. E pur 21 49 con le tossine dell’impegno europeo, sulla carta impossibile, il match di sabato prossimo con la 13 45 Reggina non appare difficile. 15 56 Prossimo turno: 1/3 Napoli – Reggina
1
4
9
18
NAPOLI 43
2
9
PALERmO 46
V. LAMEZIA- SALERNITANA 1-2 vIGOR LAmEzIA 10
RIP. TRAPANI
16
Pt. G.
CATANIA 25
NAPOLI- CATANZARO
CROTONE- NOCERINA
Squadra
TRAPANI 39
risultati 6a ritorno girone H
2
17
3-2
0-3
1
ROmA 37
FIORENTINA - CATANIA
LATINA - NAPOLI
13
14
LIvORNO 29
4-1
P.
17
risultati 4 giornata ritorno girone C
BARI - CROTONE
N.
LAzIO 44
FIORENTINA 40
a
V.
4 1 0 4 4 6 3 4 5 1
P.
13
12 12
56 46
Prossimo turno: 2/3 Nocerina - Napoli
29
A
O
AZIONE IT DER A FE SSOCIAZI L
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ADRE CALCI QU O I S POLI CLUB
SOSTENITO NA IA ITALIANA R
1972
27 FEBBRAIO 2014
A
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AZIONE IT DER A FE SSOCIAZI L
NA
NE
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Le stelle del Napoli...
1972
A CURA DI RICCARDO SORRENTINO
apoli - Swansea… o dentro o fuori… partendo da quello 0-0 che, per come è arrivato, è una ottima base di partenza, anche se non potremo contare su uno dei protagonisti di quella trasferta, e cioè Rafael a cui anche le stelle fanno i migliori auguri per una sua pronta ripresa. Ci sarà però Reina fortunatamente, anche se, per i miei biotrend astrali, la grande differenza dalla partita di andata è in panchina. Infatti, se per giovedì scorso, il pesci Monk poteva contare su stelle molto complici, al San Paolo, invece, sarà la volta dell’ariete Benitez a godersi i favori di una Luna in acquario congiunta a Mercurio che me lo fa immaginare lucido nel gestire la partita e, soprattutto, felice a fine partita (…e certo non si può essere felice se non per una bella qualificazione… tanto più che Benitez è il detentore di questa coppa). Prima di andare, però, ad analizzare i biotrend astrali delle squadre, vorrei sottolineare la prestazione del Napoli contro il Genoa. Un pareggio deludente che, all’insegna dell’errare humanum est ma perseverare è diabolico ha provocato a fine gara i fischi del pubblico, amareggiato dall’ennesima occasione persa di allungare sulla Fiorentina e tenere il passo della Roma. Ci auguriamo quindi, per trasformare questi fischi in applausi, che la squadra dia il massimo per superare questo difficile ostacolo inglese, che domenica in trasferta contro il Liverpool, ha dimostrato ancora una volta di essere una squadra molto più forte dei punti che ha in classifica, di essere capace di fare anche più gol in trasferta e che, quindi, un solo gol potrebbe anche non bastare per la vittoria che serve. Fortunatamente, rispetto alla partita di andata e alla gara con i genoani (lo avevo scritto sia nella mia rubrica su “il Roma” che sul mio account su FB (riccardosorrentinotris) che il rischio pareggio era alto), oltre a Benitez, anche per la squadra questo cielo di giovedì sera è migliore. Unico grande rammarico l’as-
ADRE CALCI QU O I S POLI CLUB
SOSTENITO NA IA ITALIANA R
senza (anche secondo me colpevolmente poco ponderata) del sagittario Jorginho, che poteva essere un grande protagonista. Meno male però, che, sotto il cielo dell’incontro (Luna e Mercurio in acquario, Sole in pesci, Venere in capricorno, Marte in bilancia e Giove in cancro) saranno, a parer mio, protagonisti ancora il sagittario Higuain e l’acquario Callejon, ben sostenuti, questa volta, dal gemelli Insigne, sulle fasce dagli acquario Ghoulam e Maggio, a centrocampo dall’ariete Behrami e, se giocherà, Dzemaili, e, anche se più a sprazzi, dai leoni Hamsik e, se giocherà, Pandev. Buon trend astrale anche, se verranno utilizzati, per il bilancia Henrique e l’altro ariete Zapata. Unici a essere un po’ ostacolati dalle stelle, lo scor31 pione Reveilliere (che ha deluso anche con il Genoa) e il toro Mertens (che però già altre volte ha dimostrato di essere più bravo dei pianeti contro). Discreti tutti gli altri giocatori non citati. Nello Swansea invece, occhio, che sia il centrocampo che l’attacco è alquanto “in palla astrale”, e quindi, la partita potrebbe decidersi anche per un gol in più (perché credo che, difficilmente, a fine partita, ci saranno reti inviolate). Infatti hanno un biotrend astrale positivo i sagittario Dyer e Bony, i gemelli Canas e, se giocherà, Emnes, l’ariete Pablo Hernandez e, se giocheranno, Amat e N’Gog, e il portiere bilancia Vorm. Fortunatamente stelle negative in difesa per lo scorpione Rangel e il toro Davies. Partita tosta quindi, che vedo, alla fine, con esito positivo per noi perché ho valutato, oltre al biotrend migliore di Benitez, anche il grande sostegno di noi tifosi al San Paolo, sostegno che può essere determinante anche questa volta. Il mio pronostico stellare quindi, è un 1 che vale la qualificazione ai quarti di Europa League, e, poiché immagino una partita con gol, consiglio di giocare 1 + over.
“Le Bollette delle… stelle” LISCIA
GASSATA
FRIZZANTELLA
NAPOLI - SWANSEA
1
1+ OVER
1+ OVER
LUDOGORETS - LAZIO
X2
GG
X2
TRABZONSPOR - JUVE
1X
GG
GG
EINTRACHT - PORTO
1X
1X
1X
R. KAZAN - BETIS
X2
GG
X2
GENK - ANZHI
1
1
1
LIONE - CHORNOMORETS
1
1
1
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1972