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Organo ufficiale dell’Associazione Italiana Napoli -Club Anno X- nr 109- 26/1/2015
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Non bisogna mollare nu
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Tascone: “Napoli staser a attenzione a Perotti”
VOGLIA DI VOLARE Qualità, affidabilità, potenza
L’attuaLe responsabiLe deL settore giovaniLe azzurro è L’unico reduce deLLa c
Dieci anni Di napoli per Gianluca Grava
Stasera la società premierà il “guerriero” per la sua fedeltà ai colori sociali Dieci anni in azzurro per Gianluca Grava. La SSC Napoli celebrerà il “decennale” dell’ex difensore napoletano domani al San Paolo con la consegna di una targa prima di Napoli-Genoa. Grava ha debuttato con la maglia azzurra il 30 gennaio 2005 in Napoli-Lanciano 4-1. Da lì 8 stagioni da guerriero attraversate dalla fantastica ascesa dalla Serie C alla Champions, che lo hanno reso un simbolo sia per valori professionali che umani. Gianluca ha collezionato 180 presenze e 2 gol in 8 stagioni da calciatore, ed ha assunto negli ultimi due anni il ruolo dirigenziale di Responsabile del Settore Giovanile. Stasera per lui l’applauso del San Paolo e l’omaggio della SSC Napoli per un grande cuore azzurro.
ORGANO UFFICIALE DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB
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Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Coordinamento: : Star Press Hanno collaborato: Francesco Basile, Giuseppe Gargiulo, Carlo Longobardi,
Attilio Marchionne, Bruno Marra, Marco Martone, Mario Passaretti, Riccardo Sorrentino, Carmine Tascone Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 5/12/2007
lunedì 26 gennaio 2015
liberamente
Di qui alla fine non si può mollare nulla A metà stagione è tempo di primi bilanci, e soprattutto di fare un “preventivo” in vista della volata finale. Vedere su quali obiettivi concentrarsi. Il Napoli ha fatto benino, non certamente benissimo. E si trova nella situazione di poter chiudere una grande stagione, ma anche nel terrore che la stagione possa diventare fallimentare. Soprattutto non può permettersi il lusso di concentrarsi su un solo obiettivo, tralasciando gli altri. La qual cosa può essere un aiuto perché le grandi squadre sono fatte in questo modo, abituate a lottare ogni partita, a non lasciare per strada nulla. Dall’altro c’è il fatto che non sarà praticamente possibile mai tirare il fiato. Di qui a fine anno, se la squadra dovesse andare avanti in tutte le manifestazione, sarà una corsa in apnea. Non si può mollare nulla in campionato. Il terzo posto è un traguardo largamente alla portata, ma non coglierlo sarebbe un vero fallimento. I numeri dicono che il Napoli in campionato sin qui ha deluso. Poi a leggere quei numeri con attenzione si vede che la delusione nasce soprattutto dal rendimento casalingo assolutamente deficitario sin qui, e soprattutto che i punti sono stati fondamentalmente persi in dieci gioni, a metà settembre. Il Napoli non dovrebbe faticare a fare meglio, ma non può distrarsi un attimo, perché se non tiene un passo adeguato, il rischio di trovarsi coinvolto nella bagarre finale è altissimo. E con certe squadre, vedi le due milanesi, è sempre bene non arrivare in volata: chiedere alla Fiorentina cosa è successo due anni fa. L’Europa League è in questo momento probabilmente il vero obiettivo stagionale del Napoli. Benitez è uno di Coppe, ha per altro già vinto due trofei a Napoli in un anno e mezzo. Il Napoli ha anche la squadra adatta per questo tipo i manifestazione. Purtroppo siamo in
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questo ambito solo ai sedicesimi di finale. E queste manifestazioni son terribili: basta sbagliare una sola partita per uscire. Di partite di qui alla fine ne mancano 9, quindi non ci possono essere certezze. Ma il Napoli ha la squadra per andare fino in fondo, e soprattutto non c’è una squadra decisamente superiore: tanti avversari di grande valore, ma mancano top team. In Coppa Italia è tutto molto più semplice, e si sa già il cammino. Il Napoli ha l’Inter al San Paolo in gara secca ai quarti di finale. Non fosse atro che per il fattore campo è avvantaggiato. In semifinale Milan o Lazio, due squadre che
l’editoriale di
liberato Ferrara
no sono all’altezza del Napoli. Poi ci sarebbe la finale, e qui va fatto un discorso. Si è scelto, giustamente sotto molti punti di vista, di far giocare la finale nella Capitale. Visto quello che è successo lo scorso anno difficile immaginare che Figc e Ministero degli Interni vedano con gioia la prospettiva di una finale tra Roma e Napoli, una finale con il Napoli in campo contro qualsiasi avversario-. Ma questo è un altro discorso. Per adesso diciamo che la Coppa Italia è l’obiettivo più alla portata. Ma la cosa fondamentale è non fare scelte. Bisogna provare a vincere tutto per sperare di vincere qualcosa.
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In Coppa Napoli ba di Saverio Passaretti Una serata all’insegna dell’incertezza per la sfida quarti di Tim Cup con il Napoli che si sbarazza dell’Udinese soltanto ai calci di rigore , in una serata ricca di emozioni e dal finale sul campo forse scontato per la squadra detentrice del titolo. E così come era stato contro i bianconeri (juventini) in finale di supercoppa a Doha, anche contro i bianconeri (dell’Udinese) i tiri dal dischetto hanno deciso la partita. Prossima sfida il 4 febbraio prossimo, sempre al San Paolo, contro l’Inter di Mancini. Freddo e pioggia a Fuorigrotta, la partita era stata aperta con un altro omaggio a Pino Daniele: la malinconica (bellissima) “ Napule è” diventa ufficialmente l’inno azzurro. Inno fortunato, stavolta. Una prestazione che ha evidenziato diverse lacune con giocatori non sempre all’altezza del compito e con i due centrali difensivi in evidente imbarazzo contro la veloce e sfortunata Udinese, tutto sembrava partire per il meglio ma dopo pochi minuti un irriconoscibile Mertens stampava sulla traversa un calcio di rigore ottenuto grazie alla determinazione di Zapata e un ulteriore palo del caparbio Gargano lasciavano intuire che la partita poteva avere un imprevisto andamento.
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Tutto confermato con i bianconeri in vantaggio con Thereau colmato solo da un altro rigore gentilmente offerto da Orsato ma stavolta realizzato da un concentrato Jorginho e poi, finalmente, una bellissima realizzazione di Hamsik riporta il sorriso al nostro capitano. Ma come in un film giallo riappare lo spettro Kone - che con il Napoli si erge a fuoriclasse - che realizza una splendida rete trafiggendo l’ottimo Andujar sicuramente all’altezza che non ha fatto rimpiangere Rafael, parando diverse conclusioni pericolose. Tempi supplementari ininfluenti no-
nostante la superiorità numerica del Napoli e poi la lotteria dei rigori con il nostro portiere che respinge il quinto rigore dell’Udinese ed Higuain che non sbaglia il suo, Napoli nei quarti con sfida ai nerazzurri . Il commento finale di Benitez evidenzia che non era eccessivamente soddisfatto ma sempre pronto a trovare logiche giustificazioni, in questo il Mister è un vero campione ed evita sapientemente di entrare in polemica con i giornalisti pur restando fermo sulle proprie convinzioni. La sfida posticipata con il Genoa è la giusta occasione per ritrovare morale anche in campionato
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agnato e fortunato Napoletani contro il Napoli
Un modo per proseguire la sfida a distanza con la Samp sempre alle nostre calcagna senza dimenticare che la vittoria nel girone d’andata di Marassi suggellò il debutto del nuovo acquisto De Guzman tre punti d’oro che occorrono necessariamente anche adesso. Il pubblico napoletano, anche se non numeroso al S.Paolo per la coppa, è sempre in grado di spingere gli azzurri alla vittoria e riaccendere le speranze Champion …! Forza Azzurri . Presidente aiNC
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Stasera due napoletani scenderanno in campo con la maglia del Genoa, Armando Izzo e Rolando Mandragora. Due storie se vogliano simili, e che dimostrano come a distanza di dieci anni il Napoli ancora non abbia la minima idea di cosa sia un settore giovanile. Armando Izzo è stato perso quest’anno per la miseria di 150 mila euro. Era stato mandato a fare esperienza ad Avellino, e dopo una stagione più che positiva in serie B, dove è stato uno dei migliori difensori, al punto da meritarsi una convocazione nella nazionale di categoria, non è stato riscattato per una cifra assolutamente irrisoria. Il ragazzo, che all’epoca aveva da poco compiuto 22 anni, è finito al Genoa, dove si è ritagliato un suo spazio importante, collezionando già 7 presenze, segnando anche un gol a San Siro contro l’Inter. Ad Izzo è stato evidentemente preferito Britos… La storia di Mandragora è diversa, ma non troppo, in parte l’abbiamo già raccontata nei giorni scorsi attraverso le parole del padre. Rolando ha diciassette anni. Quattro anni la sua vecchia società, la Mariano Keller portò il ragazzo in giro facendolo visionare alle maggiori società italiane. Anche il Napoli, ovviamente. Il ragazzo per altro è da sempre tifoso degli azzurri. Provino superato alla grandissima, relazioni straordinariamente positive. L’intoppo per il prezzo: la Keller giustamente voleva una cifra adeguata, 30mila euro. Qualcuno decise che non era il caso di spendere quei soldi per un ragazzo napoletano, per cui la società preferì spendere 3 milioni di euro per Radosevic: con quei soldi si poteva comnprare 100
Mandragora… Non è stato decisamente un affare. Ma è palese che nel Napoli non c’è spazio per i napoletani. Il problema è che adesso per regolamento serviranno almeno quattro giocatori cresciuto nel vivaio. Izzo è stato perso per una manciata di fave, Mandragora per molto meno non fu mai preso. Entrambi sono in serie A, Mandragora è addirittura il campionato della nazionale di categoria. Due come loro sarebbero stati utilissimi, e non solo per il regolamento federale che impone giovani del vivaio. Ma perché il Napoli da sempre ha avuto un’anima napoletana. Oggi non ce l’ha. A volte forse servirebbe avere in campo giocatori che siano anche tifosi del Napoli, o no?
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Stadio San Paolo, s
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DAVID LOPEZ
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carmine tascone avisa gLi azzurri: “contro iL genoa non sarà affatto faciLe”
“Napoli, attento a Perotti” “Azzurri superiori, ma devono giocare alla grande, senza cali di tensione” di
liberato Ferrara
“Il pericolo stasera si chiama Perotti”. Carmine Tascone ha le idee chiare sulla gara contro il Genoa. Il fantasista argentino, che ritorno dopo 4 giornate di squalifica, è il giocatore più pericoloso del Genoa. “Ma occhio che quella di Gasperini è una buonissima squadra. Ha una bella difesa, con tutti giocatori di un certo spessore come Roncaglia, Burdisso e De Maio, A centrocampo poi c’è Bertolacci, prodotto del vivaio della Roma, che ha eccellenti tempi di inserimento, e può fare male, senza dimenticare altri giocatori come Antonelli che lo stesso Napoli ha cercato a lungo in passato. In questo momento non ha una punta di ruolo, ma questo potrebbe essere un vantaggio in più per loro. Non vengono offerti punti di riferimento ai difensori azzurri, ripeto a me Perotti piace moltissimo. E’ un ragazzo classe 1992, che ha una tecnica sopraffina e che smania dalla voglia di fare bene dopo il lungo stop. Lo hanno preso in estate e sin qui ha fatto bene, ma a mio avviso può fare ancora meglio. All’andata mise in difficoltà gli azzurri”. Messa così sembra che sia una partita chiusa per il Napoli… “Assolutamente, il Napoli è superiore al Genoa, anche se deve fare attenzione: le squadre di Gasperini sono rognose, corrono tantissimo. Questo Genoa per altro mi sembra che abbia anche abbastanza qualità, e difatti in
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classifica sta messo molto bene. Se le milanesi continuano con la loro crisi possono anche sperare in un posto per l’Europa. Non per la Champions, naturalmente. Ci sono squadre superiori, ma l’Europa League non è impossibile. E’ chiaro che il Napoli è più forte di questo Genoa, ci mancherebbe. Ma io non mi fido molto degli azzurri. Nel senso che spesso e volentieri sbagliano approccio alla partita, e finiscono col soffrire contro squadre che sono anche più scarse di questo Genoa. Va da se che se il Napoli gioca da Napoli, se ripete la partita attenta di Roma contro la Lazio non ce ne è per nessuno, neanche per squadre superiori al Genoa. Dipende solo dal Napoli, come sempre del resto”. Un Napoli che ha fatto bene a Roma, ma ha clamorosamente rischiato di uscire in Coppa Italia contro le riserve dell’Udinese…
“Ma quello non era il Napoli., Mi rifiuto di pensare che nel Napoli possa esserci spazio per giocatori come Britos e Henrique. Sono scandalosi. Hanno detto che Bitos sin qui si è sacrificato a giocare sulla fascia, mentre il suo ruolo è quello di centrale. Giovedì sera lo abbiamo visto al centro della difesa, e si è capito che il problema per lui non è il ruolo, ma proprio il gioco del calcio. Semplicemente non è cosa sua, bisogna farsene una ragione. Capisco Benitez che si ritrova in squadra certi giocatori ed è quasi obbligato a farli giocare di tanto in tanto, ma questi due sono un vero scandalo. Non sono da Napoli, a mio avviso non sono da gioco del calcio. Spero che sia stata l’ultima volta in cui sono stati impegnati. Henrique credo sia stato venduto ad una squadra brasiliana, spero che si riesca a trovare una società anche per Britos,
non si può vederlo in campo. E’ uno scandalo”. Come vedi il Napoli dopo le partite di ieri? “MA io il Napoli lo vedo sempre bene. Sia ben chiaro: per il terzo posto, non di più. I risultati di ieri stanno lì a dimostrare che la squadra azzurra può tranquillamente arrivare in Champions. Le altre concorrenti dirette sono inferiori. Lazio e Fiorentina non hanno i giocatori che ha il Napoli, stendiamo un velo pietoso sulle milanesi, e le genovesi non sono all’altezza. Il Napoli ha qualcosa in più, se avesse continuità di rendimento potrebbe addirittura fare un pensierino al secondo posto, la Roma non mi sembra quella dello scorso anno. Ma il Napoli deve giocare da Napoli. Altrimenti rischia contro tutti. Lo ripeto: se non gioca da Napoli rischia anche stasera contro il Genoa: serve sempre la massima attenzione”.
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don rafele “Tra 3 mesi parlerò col presidente” “Per il futuro non ho ancora deciso nulla. Il bilancio a mio avviso sin qui è positivo, ma possiamo fare meglio. Strinic e Gabbiadini si stanno inserendo” -NaPoli - «Il bilancio di questo girone di andata e di questa prima parte di stagione per me è positivo e possiamo fare ancora meglio nei prossimi mesi». Rafa Benitez fa una valutazione sulla prima fase del campionato e, ai microfoni di Radio Kiss Kiss, indica anche le prospettive per il futuro, sia a livello personale che per quel che si riferisce alla squadra. «Siamo in lotta su tutti i fronti - spiega l'allenatore dei partenopei - Io dico che il bilancio è positivo e possiamo fare molto meglio. Nel calcio mai dire mai, un passo alla volta possiamo proseguire il nostro cammino e capire dove saremo tra qualche mese. La rosa è migliorata, stanno giocando tutti, la competitività all'interno cresce e questo è un dato positivo». Per quanto riguarda il suo futuro, Benitez è molto chiaro: «Tra tre mesi parlerò con il presidente. Ho tantissimo rispetto per i tifosi e la città - dice Benitez - Con De Laurentiis ci incontreremo e parleremo». «Io - aggiunge - parlo con il Presidente e con Bigon tutti i giorni, c'è un dialogo continuo per migliorare. Ci stiamo concentrando su questa stagione per dare il massimo perché c'è un percorso sia in Italia che in Europa che può darci anco-
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ra tante soddisfazioni. Poi, come ha detto anche De Laurentiis, ci incontreremo tra qualche mese e discuteremo dei programmi futuri». Il Napoli, diventato ormai specialista in vittorie ai rigori, con l' Udinese ha sofferto forse più del previsto. «Ovviamente - ammette il tecnico spagnolo - a nessuno piace soffrire fino alla fine ma da un altro punto di vista possiamo considerare l'aspetto positivo perché abbiamo dimostrato carattere e personalità vincendo ai rigori e sapendo lottare durante il match. La squadra ha fatto di tutto per poter vincere e lo avremmo anche meritato per gioco ed occasioni. Ci è mancata un po' di precisione e velocità, ma il successo credo sia legittimo per quello mostrato in campo». Una nota lieta è rappresentata dagli ultimi arrivati, Gabbiadini e Strinic, già perfettamente a proprio agio nella nuova squadra. «Tutti e due - conferma Benitez - si stanno inserendo bene. Sono due ragazzi intelligenti e stanno comprendendo i meccanismi della squadra. Ma tutta la squadra direi che sta bene, abbiamo una condizione fisica generale ottima e questo è un dato confortante per il prosieguo
della stagione». A proposito di mercato, non si può dire del tutto che il Napoli abbia concluso le sue operazioni. «Noi - spiega Benitez - ci siamo mossi in anticipo per raggiungere i nostri obiettivi che erano Strinic e Gabbiadini. Ora staremo a vedere come evolvono le operazioni e le trattative per comprendere se può esserci una opportunità vantaggiosa per noi. Ma in assoluto stiamo bene così». «Chi mi conosce - dice ancora Benitez - sa che io punto sempre in alto e punto al massimo. Sono il primo a volere il massimo, però la chiave è quella di lavorare senza accontentarsi mai. Se riusciamo ad esprimere tutte le nostre potenzialità allora di conseguenza saremo più competitivi in ogni campo. Quando facciamo bene ciò che abbiamo in mente la squadra sa che può vincere con chiunque». «Dobbiamo sempre puntare al massimo - conclude l'allenatore del Napoli ma senza avere pressioni di obiettivi, pensando gara dopo gara. Adesso c'è il match con il Genoa su cui siamo concentratissimi e stiamo pensando solamente alla partita che arriverà lunedì sera».
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casa napoli
san paolo, mi piacevi più prima: perché nessun coro per hiGuain? Il costo della vita, certo. I prezzi non sempre accessibili, gli impegni, gli orari ballerini di un campionato spezzatino che piega a volte anche la fede dei più accaniti, le paytv che ti danno tutto a tutte le ore. Quello che volete, ma bastano tutte queste spiegazioni per il crollo di spettatori al San Paolo di questa stagione? C’era una volta la “festa di Fuorigrotta”, ad ogni partita del Napoli un fermento, un frenetico via-vai, l’odore dei panini con la porchetta, il traffico da evitare muovendosi con largo anticipo “perché gioca il Napoli, oggi”. C’era una volta uno stadio che si riempiva sempre, che ci fosse il Milan o l’Ascoli, che cantava per 90’, che inventava sempre nuovi cori sui giocatori. Sì lo so che esiste già una polemica in atto tra chi critica i tifosi e la gente che si sente ingiustamente attaccata su un tema così sensibile come la fede az-
zurra ma io un po’ di nostalgia ce l’ho. Ci pavoneggiavamo nel mondo intero a fare raffronti: per una gara di C eravamo in 55mila mentre altri stadi mostravano vuoti ovunque, là si lottava per gli scudetti e a Napoli si sognava al massimo un posto nella vecchia coppa Uefa quando le cifre dei paganti raccontavano un’altra storia. La storia di un popolo azzurro fedele nei secoli come i Carabinieri che quando ti affacciavi anche due ore prima di una partita dalle parti del San Paolo sentivi già il muggito festoso della folla in attesa. E ora che il Napoli è ai vertici del calcio italiano da anni ormai, che lotta per traguardi prestigiosi, che ha campioni da impazzire, che ci ha abituato a spaventare nobili d’Italia e d’Europa che succede? Quanti spazi vuoti sullo stadio, che differenza struggente. Un tempo anche i Fusi e i Renica avevano un loro
di
Fabrizio PCColo
coro dedicato, oggi non ne ricordo uno creato su misura per il Pipita Higuain o per Callejon, figuriamoci per Koulibaly. Ci siamo impigriti? Ci accontentiamo di rispondere agli appelli dello speaker? Ci basta cantare a squarciagola “The chaaaampiooons” (quando ci giochiamo) per sentirci il pubblico più figo del globo? Non è un’accusa ma un invito alla riflessione. Riflessione che giro anche alla società. Una diversa politica dei prezzi credo sia la soluzione improcrastinabile per riportare gente allo stadio. Non dico per i big-match con Juve e Roma, capisco le esigenze di cassa, ma per tutte le altre partite sì. Il Napoli ha bisogno di Napoli sempre, non solo negli allenamenti a porte aperte (e ben vengano sempre di più questi contatti diretti con la folla, non solo per gli eventi commerciali degli sponsor). Riportiamo il San Paolo
napoli e genoa nel dolce ricordo della promozione di
FraNCesCo basile-
Questa sera Napoli e Genoa si ritroveranno a contendersi i tre punti in palio sul manto erboso dello stadio San Paolo, nell’ultimo posticipo della prima giornata di ritorno. Le tifoserie delle due squadre sono legate dal gemellaggio più antico della storia del calcio italiano. La fratellanza tra il Ciuccio e il Grifone, infatti, si fa risalire al 16 maggio del 1982 quando i rossoblù, a Fuorigrotta, pareggiarono per 2 a 2, condannando il Milan alla serie cadetta. Durante quella partita i tifosi del Napoli incoraggiarono la squadra ligure, che, in caso di sconfitta, sarebbe retrocessa in serie B al posto dei diavoli rossoneri. Gli azzurri non avevano più nulla da chiedere al campionato e, pur impegnandosi nella partita, non lottarono di certo con il coltello tra i denti per la vittoria finale. Ma il
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ricordo più bello, stampato nel cuore di tutti i tifosi napoletani e genoani, è certamente quello associato alla promozione in serie A nella stagione 2006/07. Il Genoa ritornava in A dopo ben 12 anni, mentre il Napoli era caduto, sei anni prima, nell’inferno delle serie minori (prima la C1 e poi la B), a causa delle ben note vicende che portarono al fallimento della società sportiva. La partita, ultima di campionato, si giocò al Marassi di Genova e si concluse con un pareggio a reti bianche. Le squadre si diedero battaglia fin dal primo minuto: vi era infatti in palio la promozione per una sola delle due, poi il pareggio della Triestina a Piacenza, aprì ad entrambe le porte del paradiso. Sulla scia del risultato piacentino favorevole, gli ultimi minuti della partita furono giocati senza che nessuno dei contendenti provasse a far male all’altro, in un cli-
ma di farsa e di gioia incontenibile, in campo e sugli spalti. Festa finale ed invasione di campo, una delle più belle e sincere. Nella partita di stasera non ci sarà in palio alcuna promozione o trofeo, ma la vittoria sarà comunque fondamentale agli azzurri per raggiungere in solitaria il terzo posto, attualmente occupato, a pari merito, da Lazio e Sampdoria.
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La gara coL genoa serve per invertire una rotta pericoLosa
C’è un san Paolo da rinconquistare Troppi punti persi a Fuorigrotta hanno penalizzato sin qui gli azzurri
NAPOLI - Invertire la rotta al San Paolo per riagguantare il terzo posto e allontanare nuovamente Lazio e Sampdoria. Questo l'obiettivo del Napoli che stasera sera ospita il Genoa nel posticipo del lunedì sera. La vittoria è d'obbligo per gli azzurri che devono ritrovare assolutamente l'effetto San Paolo nel girone di ritorno per poter puntare alla qualificazione in Champions League. I numeri parlano infatti di un rendimento ampiamente deficitario in casa: nelle ultime quattro partite in campionato è arrivata una sola vittoria, contro il Parma ultimissimo in classifica, due pareggi contro Cagliari ed
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Empoli e la sconfitta contro la Juventus. Alla fine del girone d'andata, lo scorso anno, il Napoli aveva uno score in casa di 7 vittorie e 2 pareggi, mentre quest'anno i successi sono solo quattro, con tre pari e due sconfitte e ben 15 gol subiti. Rafa Benitez, attento a numeri e rendimento, lo sa bene e si riferisce probabilmente a questo quando sottolinea che «il bilancio è positivo ma possiamo fare ancora meglio». Il fattore San Paolo, proprio nei giorni in cui sembra scoppiata la pace tra club e Comune per la ristrutturazione, sarà determinante in un girone di ritorno in cui il Napoli dovrà affrontare in trasferta le due corazzate
Juventus e Roma mentre ha tutte in casa le sfide dirette contro le possibili avversarie per il terzo posto, dalla Sampdoria alla Fiorentina, dall'Inter alla Lazio che arriverà a Fuorigrotta all'ultima giornata. Dopo il sudatissimo passaggio del turno in Coppa Italia, in cui il Napoli con l'uomo in più per un'ora ha dovuto faticare fino all'ultimo rigore per domare l'Udinese, il San Paolo si attende molto dalla gara di domani anche se l'entusiasmo non è alle stelle, come dimostrano le curve ancora in vendita nonostante i prezzi popolari. L'avvio del girone di ritorno deve quindi dare una sterzata alla stagione azzurra. Il successo
dell'andata fece conoscere le doti di bomber di De Guzman, divenuto ormai un titolare nello scacchiere di Benitez che anche domani dovrebbe affidargli la fascia sinistra in luogo di uno spento Mertens, mentre Hamsik dovrebbe avere un'altra chance alle spalle di Higuain con Callejon a destra. A centrocampo, squalificato Gargano, Jorginho è chiamato ad un altro esame al fianco di David Lopez, mentre dietro la coppia Koulibaly-Albiol sarà affiancata da Maggio e da Strinic, positivo nelle sue prime uscite. «La rosa è cresciuta - ha sottolineato Benitez - e anche la competitività interna, questo è importante».
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La sfida coL genoa ricorda L’amicizia tra due città Legate da un comune eLemento
Mare.....profumo di mare E c’è un gemellaggio storico, nato per “uno sgarbo” fatto al milan... di
Mario Passaretti
Cosi recitava la colonna sonora di Love Boat e questa canzone sembra essere adatta a queste due squadre. Entrambe rappresentano città di mare, hanno tutte e due un loro porto e soprattutto sono unite dall'amore per la loro squadra ed un gemellaggio saldo che dura da tempo. Napoli-Genoa: il match tra gli azzurri e il grifone non può non riportare alla memoria la stagione 81/82, l'anno in cui le tifoserie partenopee e rossoblu stabilirono un gemellaggio che perdura ancora oggi. Dopo quel match, il Genoa si salvò dai fantasmi di una retrocessione imminente, a farne le spese fu il Milan che sprofondò in Serie B. Faccenda fu il difensore genoano che siglò il gol del pareg-
gio genoano,che mandò in estasi il popolo rossoblù e sancì oltre alla retrocessione del diavolo rossonero,il patto "di ferro" tra le due squadre ma soprattutto tra i loro tifosi. I Grifoni hanno ancora impresso quel pomeriggio di 29 anni fa,dove il Genoa a 15 minuti dalla fine si ritrovava in serie B perché questi ultimi perdevano 21 contro il Napoli e contemporaneamente il Milan aveva ribaltato il risultato e da 2-0 si portò sul 2-3. Mancava poco (e precisamente al 78' minuto) quando Simoni, allora allenatore del Genoa,manda in campo il difensore Mario Faccenda che subito dopo sigla il pareggio 2-2 che significava salvezza per i rossoblù. In un San Paolo che quella giornata fece il tifo per il Genoa che trionfante regalò una gioia immensa
al suo pubblico. Da allora è nato un amore viscerale fatto di rispetto calcistico e di tifo. Squadre unite da tante similitudini ma che stasera giocheranno nel pieno rispetto di una gara senza esclusione di colpi perché per entrambe i 3 punti in palio hanno un significato importante. Per il Genoa poter continuare
ad inseguire il sogno chiamato "Europa",mentre per il Napoli tornare da solo al terzo posto a soli 6 punti dalla Roma e cioè da quel secondo posto che vorrebbe significare accesso diretto alla Champions. Ma,indipendentemente dal risultato,sarà una festa per tutti e soprattutto per lo sport.
Con la Juve deci
fotocronaca di C
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ide Tagliavento
Ciro Lauria
napoLi-juventus 1-3 NAPOLI: Rafael, Maggio, Albiol, Koulibaly, Britos, Lopez Silva, Gargano (84' Duvan), Callejon (73' Gabbiadini), Hamsik (60' Mertens), De Guzman, Higuain. All.Rafa Benitez jUVENTUS: Buffon, Caceres (80' Ogbonna), Bonucci, Chiellini, Evra, Marchisio, Pirlo, Pogba (70' Lichtsteiner), Vidal, Tevez, Llorente (75' Morata). All. Massimiliano Allegri ARBITRO: Tagliavento di Terni mARCATORI: 29' Pogba, 64' M. Britos, 69' Caceres, 90'+4' Vidal
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A Roma una vittor
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ria da Champions
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LAZIO: Berisha, Basta, Cana, Radu, Cavanda (83' Pereirinha), Parolo (81' Cataldi), Biglia, Ledesma (46' Klose), Candreva, Keita, Djordjevic. All. Stefano Pioli NAPOLI: Rafael, Maggio, Albiol, Koulibaly, Strinic, Gargano, David Lopez, Callejon, De Guzman (83' Jorginho), Mertens (62' Hamsik), Higuain (86' Duvan). All.Rafa Benitez ARBITRO: Rizzoli di Bologna mARCATORI: 18' G. Higuain
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gore, come a Doha...
ciale del Napoli
napoLi-udinese
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NAPOLI: Andujar, Mesto, Henrique, Britos, Strinic, Gargano (71' De Guzman), Jorginho, Gabbiadini (84' Callejon), Hamsik, Mertens, Duvan (111' Higuain). All.Rafa Benitez UDINESE: Scuffet, Danilo, Gabriel Silva, Hertaux, Widmer, Fernandes, Allan, Pasquale, Hallberg (76' Guilherme), Thereau (73' Aguirre), Jaadi (73' Kone). All. Andrea Stramaccioni ARBITRO: Orsato di Schio mARCATORI: 58' Thereau, 65' J. Jorginho, 99' M. Hamsik, 103' Kone Ai rigori decisiva la parata di Andujar su Alla,
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il Bilancio azzurro è posiTivo, nel riTorno BisoGna fare meGlio di
C iro P ieMoNte
Con la vittoria di Roma si è chiuso il girone d’andata. La squadra di Benitez ha collezionato 9 vittorie, 6 pareggi e 4 sconfitte per un totale di 33 punti al terzo posto al pari della sorpresa Sampdoria. Dato importante e alquanto sorprendente è che i punti totalizzati in trasferta sono superiori a quelli in casa. Infatti 15 punti al San Paolo e 18 in trasferta. E’ questo un dato che deve far riflettere anche perche’ l’arena di Fuorigrotta è stato per il Napoli degli anni passati un fortino inespugnabile, particolarmente con le grandi. Inoltre è inevitabile un confronto con quella che era la classifica di serie A alla fine del girone 2013/2014, anche alla luce del mercato concluso a fine agosto. Napoli in champions che totalizza 12 punti nel girone, e chiude il girone di ritorno con 42 punti al terzo posto ben nove punti in piu’ di quest anno. I numeri parlano chiaro, il Napoli ha subito un involuzione, si presenta ad oggi, (numeri alla mano) indebolito rispetto all’anno scorso, numeri che permettono di muovere qualche critica al mercato estivo. In fase
lunedì 26 gennaio 2015
offensiva l’attacco si presenta comunque straripante con 34 gol all’attivo nonostante l’infortunio di Insigne, dal centrocampo in giu’ c’è qualche disattenzione di troppo probabilmente dovuta anche alla giovane eta’ dei giocatori in campo. Fuori Behrami e Dzemaili, arriva a Napoli il giovane David Lopez e la riconferma di Gargano dopo anni di prestiti in serie A. Quest ultimi, certo non con grandi prestazioni ma tanta voglia di fare, confermano il posto da titolare nelle gerarchie di Benitez, ottimi in fase di interdizione, non perfetti nella costruzione del gioco. Pecca che il Na-
poli si trascina oramai da qualche anno. Dal centrocampo si passa alla difesa, il Napoli ha subito in campionato 24 reti, come l’Atalanta che staziona alla 15° posizione in serie A. Il mercato estivo si chiude con la cessione(Fine prestito) di Reina e Fernandez allo Swansea in Inghilterra, si sceglie di puntare sui giovani Rafael Cabral e Koulibaly. Ottimi giocatori in chiave futura, forse carichi di responsabilita’ in una piazza esigente come quella napoletana con ottimi margini di miglioramento ma che alternano buone prestazioni a svarioni difensivi che gravano sulla situazione in classi-
fica e che incidono sulla solidita’ e in particolare sulla continuita’ che tanto manca a questa squadra. Ancora una volta ci confermiamo la terza potenza di quest umile serie A, ma la sconfitta al San Paolo con la juventus mette in evidenza quanto le avversarie del Napoli non siano invincibili e che forse questa squadra con poco, molto poco puo’ essere migliorata e lottare per qualcosa di concreto, che questo pubblico tanto merita, domenica tra errori arbitrali e qualche buona giocata il vero vincitore e’ stato il pubblico del San Paolo che ha messo in evidenza il calore e l’affetto di questa citta’.
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bianconeri a più sette sui giaLLorossi dopo iL pari di totti e compagni a firenze
la Juve allunGa, la roma sTenTa
Il Napoli stasera può essere terzo da solo, a -6 dal secondo posto La cLassifica
risuLtati CAGLIARI - SASSuoLo LAZIo - MILAn InTER - ToRIno JuVEnTuS - CHIEVo PARMA - CESEnA SAMPDoRIA - PALERMo VERonA - ATALAnTA FIoREnTInA - RoMA EMPoLI - uDInESE nAPoLI - GEnoA
juventus Roma Lazio Sampdoria Napoli Fiorentina Genoa Palermo Inter milan Sassuolo Torino Udinese hellas Atalanta Empoli Cagliari Chievo Cesena Parma
2-1 3-1 0-1 2-0 1-2 1-1 1-0 1-1
prossimo turno ATALAnTA - CAGLIARI CESEnA - LAZIo CHIEVo - nAPoLI GEnoA - FIoREnTInA MILAn - PARMA PALERMo - VERonA RoMA - EMPoLI SASSuoLo - InTER ToRIno - SAMPDoRIA uDInESE - JuVEnTuS
49 42 34 34 33 31 28 27 26 26 25 25 24 24 20 19 19 18 12 9
20 20 20 20 19 20 19 20 20 20 20 20 19 20 20 19 20 20 20 20
15 12 10 8 9 8 7 6 6 6 5 6 6 6 4 3 4 4 2 3
4 6 4 10 6 7 7 9 8 8 10 7 6 6 8 10 7 6 6 1
1 2 6 2 4 5 5 5 6 6 5 7 7 8 8 6 9 10 12 16
44 33 36 26 34 28 27 32 29 28 24 17 23 22 15 17 27 14 19 19
9 15 23 18 24 19 23 32 26 25 28 21 26 32 25 23 38 24 40 43
iL miLan croLLa aLL’oLimpico cagLiari-sassuoLo 2-1 Cagliari (4-3-2-1): Brkic 6.5, Gonzalez 6, Capuano 6, Rossettini 7, Avelar 6, Dessena 7, Crisetig 6.5, Donsah 6.5 (30' st Sau sv), Ekdal 7, Longo 6 (17' st Cop 7), Joao Pedro 6.5 (23' st Farias 6). All.: Zola 7. SaSSuolo (4-3-3): Consigli 6, Vrsaljko 5, Cannavaro 5.5, Acerbi 5.5, Gazzola 5.5, Brighi 5.5 (23' st Floccari 6), Magnanelli 6 (40' st Pavoletti sv), Missiroli 5.5, Berardi 5, Zaza 5, Sansone 5 (17' st Floro Flores 6). All.: Di Francesco 6. arbitro: Rocchi di Firenze 6. reti: nel pt 20' Rossettini; nel st 31' Acerbi, 34' Cop. Note: ammoniti: Capuano, Acerbi, Rossettini, Joao Pedro, Ekdal per gioco scorretto; Zaza e Floro Flores per comportamento non regolamentare. Espulsi: Acerbi al 43' st per doppia ammonizione. Angoli: 6-5 per il Cagliari.
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Lazio-miLan
3-1
lazio (4-3-3): Marchetti 6, Basta 5.5, De Vrij 6 (24' st Mauricio sv), Cana 6.5, Radu 6, Cataldi 6.5, Biglia 6.5, Parolo 7.5, Candreva 7, Klose 7.5 (29' st Djordjevic 5.5, 38' st Keita sv), Mauri 6.5. All.: Pioli 7. Milan (4-3-3): Lopez 5.5, Abate 5, Mexes 4, Alex 4.5, Armero 5, Poli 5 (38' st Muntari sv), Montolivo 4.5, Van Ginkel 5 (9' st Pazzini 5), Bonaventura 6 (7' st Cerci 5.5), Menez 6, El Shaarawy 5. All.: Inzaghi 5. arbitro: Mazzoleni di Bergamo 5. reti: nel pt 4' Menez; nel st 2' e 36' Parolo, 6' Klose. Note: angoli: 5-1 per la Lazio. Espulso: Mexes al 48' st per comportamento violento Ammoniti: Radu per proteste, Alex, Poli, Biglia, Cataldi, Armero, Mauri per comportamento scorretto Spettatori: 40.000.
verona-ataLanta
1-0
VeroNa (3-5-2): Benussi 6, Sorensen 5.5, Marquez 5.5 (1' st Marques 6.5), Moras 6, Sala 7 (25' st Martic sv), Tachtsidis 6.5, Lazaros 6.5 (29' st Ionita sv), Hallfredsson 6, Brivio 6, Saviola 6.5, Toni 6.5.. All: Mandorlini 6. atalaNta (4-4-2): Sportiello 6, Bellini 6, Stendardo 6, Biava 5.5, Del Grosso 6 (23' st D'Alessandro sv), Zappacosta 6, Cigarini 5.5 (15' st Baselli 6), Cardona 5.5, Moralez 6, Denis 6 (33' st Gomez sv), Pinilla 6. All: Colantuono 5.5. arbitro: Doveri di Roma 5.5. reti: nel st 7' Saviola. aNgoli: 2-0 per l'Atalanta. Ammoniti: Denis, Sorensen. Hallfredsson per gioco scorretto, Baselli per proteste
lunedì 26 gennaio 2015
ducaLi sconfitti in casa daL cesena neLLo scontro tra disperati
il parma in fuGa verso la B
A Genova il Palermo segna, ma i 6 arbitri non vedono: ennesimo scandalo juventus-cHievo
inter-torino
2-0
iNter (4-2-3-1): Handanovic 6; D'Ambrosio 6 (11' st Shaqiri 6), Andreolli 6 (44' pt Ranocchia 6), Vidic 5, obi 5; Guarin 6, Kuzmanovic 6; Podolski 5.5 (21' st Donkor 5.5), Kovacic 5.5, Palacio 5; Icardi 5 Allenatore: Roberto Mancini 5. toriNo (3-5-2): Padelli 6; Maksimovic 6 (36' st Bovo 6), Glik 6, Moretti 7; Darmian 6, Benassi 6.5, Gazzi 5.5, Farnerud 6 (21' st El Kaddouri6), Molinaro 6; Martinez 5.5 (12' st Lopez 6.5), Quagliarella 5.5. Allenatore: Giampiero Ventura 6.5. arbitro: Irrati di Firenze 6 rete: nel st 49' Moretti. Note: angoli: 8-5 per l'Inter. Ammoniti: D'Ambrosio, Gazzi, Icardi e Darmian per gioco antiregolamentare. Spettatori: 34.209.
JuVeNtuS (4-3-1-2): Buffon 6, Caceres 6, Bonucci 6, Chiellini 6, Evra 6 (7' st Padoin 6), Vidal 6 (18' st Lichtsteiner 6.5), Marchisio 6, Pogba 7.5, Pereyra 6 (37' st Pepe sv), Morata 6, Tevez 6. All.: Allegri 6.5. VeroNa (4-4-1-1): Bizzarri 6.5, Frey 6 (43' pt Biraghi 6), Dainelli 5.5, Gamberini 6, Zukanovic 6, Birsa 6, Cofie 5, Hetemaj 6, Schelotto 6, Botta 5.5 (18' st Meggiorini 5.5), Paloschi 5 (31' st Pellissier sv). All.: Maran 6. arbitro: Massa 6. reti: nel st 15' Pogba, 29' Lichsteiner. Note: angoli: 9 a 1 per la Juventus. Ammoniti: Vidal per comportamento non regolamentare (simulazione), Marchisio per proteste, Dainelli, Frey, Schelotto e Zukanovic per gioco scorretto.
sampdoria-paLermo 1-1 SaMPDoria (4-3-1-2): Viviano 6,5, De Silvestri 5,5, Romagnoli 6, Silvestre 6,5, Regini 5,5, obiang 6, Palombo 5 (24' st Rizzo 6), Duncan 6 (44'st Krsticic sv), Soriano 6, Bergessio 6 (15' st okaka 6), Eder 6,5. All. Mihajlovic 6 PalerMo (3-5-2): Sorrentino 6,5, Vitiello 6, Gonzalez 6, Andelkovic 6, Morganella 6,5, Bolzoni 6 (45' st Belotti sv), Rigoni 6, Barreto 6,5, Lazaar 6,5 (36' st DaprelĂ 6), Vazquez 6,5, Dybala 6,5 All. Iachini 6 arbitro: Cervellera di Taranto 5 Reti: 6' pt Eder. 3' st Vazquez Note: angoli: 11 a 9 per la Sampdoria. Ammoniti: Gonzalez, obiang, Bolzoni, Andelkovic, Soriano, De Silvestri per gioco scorretto.
lunedĂŹ 26 gennaio 2015
0-1
parma-cesena
1-2
ParMa (4-3-3): Mirante 5.5, Cassani 5 (29' st Rispoli 6), Paletta 5, Costa 5.5, Gobbi 5, Mauri 6, Lodi 5.5 (1' st Cassano 5.5), nocerino 5.5, Varela 5.5, Palladino 5 (17' st Galloppa 5), C.Rodriguez 6. All. Donadoni 5. CeSeNa (3-4-1-2): Leali 5.5, Perico 6.5, Lucchini 6 (6' st Volta 5.5), Krajnc 5.5, Renzetti 6, Giorgi 6 (36' st Cazzola sv), Cascione 5, Pulzetti 6.5, Brienza 6, Djuric 5.5, Defrel 6 (17' st A.Rodriguez 6.5). All.Di Carlo 6. arbitro: Tagliavento di Terni 5. reti: nel pt 21' Pulzetti. nel st 30' Cascione (autorete), 44' A.Rodriguez. Note: angoli: 5 a 3 per il Parma. Ammoniti: Cascione, Palladino, Renzetti, Mauri, Varela, Krajnc e Paletta per gioco scorretto, Leali per comportamento non regolamentare. Spettatori: 11.957, di cui abbonati 9.580, per un incasso di euro 158.607.
fiorentina-roma
1-1
FioreNtiNa (3-5-2): Tatarusanu 6.5, Tomovic 6, Gonzalo Rodriguez 6, Basanta 5, Joaquin 6.5, Mati Fernandez 5.5 (18' st Kurtic 5), Pizarro 7, Borja Valero 6, Pasqual 5.5 (25' st Alonso 5), Cuadrado 6, Gomez 7 (33' st Babacar sv). All. Montella 6 roMa (4-3-3): De Sanctis 6.5, Florenzi 6, Manolas 5.5, Yanga Mbiwa 5.5, Holebas 5, nainggolan 6.5, De Rossi 6, Strootman 5.5 (34' pt Pjanic 6), Iturbe 7, Totti 6 (33' st Destro sv), Ljajic 7 (42' st Maicon sv). All.: Garcia 6. arbitro: Banti di Livorno 5 reti: nel pt, 19' Gomez; nel st, 4' Ljajic Note: angoli: 5-4 per la Fiorentina Recupero: 2' e 3' Ammoniti: Holebas, Yanga-Mbiwa, Pizarro, Cuadrado per gioco falloso. Spettatori: 28.899, incasso 622.054 euro (paganti 5739, incasso 236.904, abbonati 23.160, quota 385.150).
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iL punto dopo Le partite deLLa prima giornata deL girone di ritorno
la Juve se ne va grazie a Pogba Parma nella bufera: per Donadoni contestazione e rischio di esonero Servono due giocate d'autore di Pogba (un gol e lo spunto del raddoppio di Lichtsteiner) per risolvere alla distanza i problemi della Juve nel confronto casalingo con un quadrato Chievo e consentire alla sempre più solitaria capolista di portarsi a +7 nei confronti della Roma, che a Firenze non è andata oltre l'1-1. Al Franchi, i giallorossi hanno disputato ancora una volta un primo tempo sottotono, colpiti presto dalla rete di Gomez, e solo nella ripresa hanno cambiato marcia, prendendo in mano il match e segnando con l'ex di turno, Adem Ljajic che a fine match incoraggia i suoi sottolineando che quella della Juve nno è ancora una fuga. Ma la sorpresa più eclatante viene da San Siro: una scialba Inter attacca per tutta la gara con scarso mordente per essere infilato dal Toro al 94' con un colpo di testa di Moretti. È una mazzata terribile per le velleità dei nerazzurri che rimangono malinconicamente a 26 punti al fianco del Milan, abbattuto ieri sera dalla Lazio. Per il calcio milanese è un'annata da brividi. Si infiamma intanto la lotta per il terzo posto con la Samp che impatta con un ottimo Palermo e raggiunge la Lazio in attesa del posticipo Fiorentina-Roma e di quello di domani Napoli-Genoa. Ma è il Palermo che recrimina per un gol fantasma di Morganella con pallone che tocca dentro la porta prima di uscire per l'effetto: l'addizionale è ben posizionato ma non si accorge di nulla. Tre punti preziosi li cattura il Verona sull'Atalanta grazie a una prodezza di Saviola e servono per allontanarsi dalla zona retrocessione mentre nel derby salvezza il Cesena dà una spallata forse definitiva al Parma con un gran tiro nelle fasi finali di Rodriguez, che già aveva deciso la gara d'andata. Il Chievo le prova tutte per bloccare la Juve e tentare l'impresa: per un'ora i bianconeri creano delle
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occasioni con Chiellini ma Vidal è nervoso e si sente l'assenza di Pirlo. Nella giornata che non vede eccellere il capocannoniere Tevez la bacchetta magica l'agguanta Pogba: due prodezze indirizzano la gara e fanno rifiatare Allegri, poi il Chievo colpisce un legno con Schelotto ed esce dal campo a testa alta. La Juve continua a marciare senza intoppi verso il suo quarto scudetto di fila. Ma il tonfo che fa rumore è quello dell'Inter che, nonostante alcuni recenti risultati in crescita e l'arrivo di due protagonisti come Podolski e Shaqiri, ripiombo nel grigiore di una gara mediocre e cade all'ultimo respiro contro il Toro
per un'ingenuità difensiva. I granata, al primo successo a San Siro dopo 17 anni, si portano a un punto dalle due milanesi. La gara più divertente è però quella di Genova: di fronte a Muriel ed Etòo, i nuovi acquisti, la Samp domina il primo tempo e va avanti con Eder. Nella ripresa 15' da favola del Palermo: gol di Vazquez, traversa dopo spunto magico di Dybala, poi traversa e gol fantasma di Morganella, che servirà probabilmente ad avvicinare l'arrivo della tecnologia di porta. Sedicesima sconfitta per il Parma nella sfida diretta col Cesena: con la B sempre più vicina la panchina di Donadoni potrebbe saltare.
lunedì 26 gennaio 2015
da “cipuòstare” a “sin prisa, sin pausa”, Le perLe di saggezza deL geniaLe tecnico
signori, ecco a voi rafa Benitez, l’oscar Wilde del calcio mondiale di
bruNo Marra
“Cipuòstare”. Signori ecco a voi il passaggio naturale dal tormentone alla filosofia applicata. Anche la legge del web si inchina a Rafa Benitez. Tutto da quando è stata pronunciara la frase: con la Juve “ci può stare”. Una maniera ironica, sarcastica, elegante, incisiva quanto deflagrante di stigmatizzare un concetto che in Italia si è ormai incancrenito in un garantismo di comodo. Rafa con il suo “cipuòstare” ha colpito più di mille critiche, più di ataviche e sempre attuali illazioni, più di accuse dirette o velate, molto più di polemiche gratuite. Perché con quell’adagio ormai abusato da oltre un ventennio, Benitez ha squarciato il velo di ipocrisia che ammanta il nostro calcio. Ed ecco il genio dell’hidalgo spagnolo, il gentiluomo del pallone che in meno di un minuto ha stravolto un luogo comune secolare ed ha sovvertito la dialettica nazional popolare dicendo semplicemente ad alta voce: ci può stare! Ma Rafa Benitez non è nuovo a queste esternazioni lapidarie che fanno già parte della storia. Arrivò a Napoli e già cambiò il modo di pensare. All’inizio rimbalzò la frase fatta, tutta nostrana, che recita: ogni partita è una finale. Lui disse: “le finali sono uniche, tren-
lunedì 26 gennaio 2015
ta partite non possono essere decisive come una sola finale”. E Rafa può ben dirlo visto che di finali ne ha giocate tante e ne ha vinte ben 10. Praticamente almeno una in ogni squadra che ha allenato. Un record che è davvero difficile superare. Poi nacque un’altra epigrafe, la sua ormai famosissima frase che ha fatto il giro del mondo ed è scritta anche sui muri della nostra citta: “sin prisa, sin pausa”. Pronunciò il suo aforisma più didascalico nell’autunno dello scorso anno. Sin prisa, però sin pausa, ovvero: senza fretta ma senza pausa. Che è in assoluto l’essenza del cosidetto “tiki taka” spagnolo, possesso palla continuo senza dare all’avversario la possibilità di comandare. Tanti anni fa, un altro Signore del pallone, Nils Liedholm sosteneva: “la migliore difesa è il possesso palla, perché se il pallone ce l’hai tu non può averlo l’avversario”. Non fa una piega. E anni dopo gli fa eco Rafa con il suo: “sin prisa, sin pausa”. La vena letteraria e creativa di Benitez è inesauribile e si è rinnovata anche qualche mese fa, quando al culmine di un momento intenso e difficile della stagione, lui introdusse il motto: “spalla a spalla”. Tutti insieme, squadra, città, tifosi e ambiente. E per chi pensava fosse retorica ecco il risultato: undici risultati
utili consecutivi, terzo posto in classifica e trionfo a Doha. Nel 2014 il Napoli è l’unica squadra ad aver vinto due trofei. Proprio come dice il profeta Rafa: “spalla a spalla”.Ed eccoci ai giorni nostri. Un fuorigioco spazio temporale con la Signora al San Paolo, una direzione arbitrale suggestiva e “fantasiosa” ed ecco che Benitez sforna la sua ultima perla. Con la Juve? “Ci può stare”. In un attimo diventa la frase dell’anno, su twitter è l’hashtag più seguito, uno
slogan che oggi è recitato da tutto il popolo napoletano che lo ha tradotto in foto, locandina, magliette e innalzato a filosofia. Benitez è il re di Coppe ma anche il nuovo Oscar Wilde del calcio mondiale, lo scrittore irlandese famoso per aforismi indelebili nel tempo. Proprio come le parole del tecnico madrileno. Perle di saggezza di un vero Signore del Calcio. Rafa, una carriera ed una letteratura che sono già leggenda…
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