Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli ClubAnno XIINr.165 del 18/11/2017
NapoliMilan
18/11/2017 ore 20.45
Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Saverio Passaretti(presid.A.i.n.c),Francesco Basile,Fabrizio Piccolo, Armando Lupini,Bruno Marra,Mario Passaretti,Carlo Longobardi,Fabio Rea Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 512/2007
L'ultimo intramontabile azzurro...quello partenopeo
di Saverio Passaretti(presidente A.I.N.C.) Il tempo è galantuomo e la profonda delusione della nazionale comincia a sfumare lasciando il passo ad acerrime critiche, più che giustificate, a tutto il comparto FIGC a partite dall’intoccabile Tavecchio che, al momento, supera il guado rimandando a data da destinarsi il suo destino, le dimissioni scontate di Ventura risultano come un effetto narcotizzante per tutto l’ambiente. Eppure il dr. Malago’ (Presidente CONI) dall’alto della sua riconosciuta autorevolezza nonché signorilità aveva invitato il tecnico alle dimissioni come un gesto di rispetto verso tutti gli italiani, un’autocritica onesta che lo avrebbe almeno in parte salvato. L’attaccamento al vil denaro ed al potere occulto è l’unica risposta a quanto si sta verificando, una storiaccia che fa calare un manto scuro sul mondo calcistico italiano. L’indignazione da un punto di vista sportivo passa all’esclusione clamorosa del nostro gioiellino Lorenzo Insigne. Il suo esiguo utilizzo nella doppia sfida decisiva contro la Svezia ha unito tutta la stampa in una grande stupore, mettendo sul banco degli imputati un Ventura ormai senza difesa ed attenuanti. Le ore che passano, però, scandiscono anche un conto alla rovescia molto significativo per Insigne e per il Napoli: il ritorno in campo, nella sfida di sabato sera contro il Milan al San Paolo. La nostra sgusciante punta aldilà di ogni dubbio avrebbe determinato almeno una spinta costante … palla a terra … contro i corazzieri svedesi che del calcio moderno ne sono una pessima espressione, proprio questa sacrosanta consapevolezza rende ancora più amara l’esclusione perché priva oltre che di un flusso economico eccezionale di poter sognare e vivere .. notti magiche ! Egoisticamente si spera di scaricare delusioni e tensioni contro i rossoneri di Montella senza l’assillo di dover centellinare le energie di Jorge e Lorenzo, due autentici campioni, proprio l’italobrasiliano merita una super menzione avendo inanellato una prestazione superba a centrocampo contro i picchiatori svedesi. Contro il Milan verrà riproposto il terzetto terribile composto da Callejon e Mertens. Insigne che proverà a ritrovare quella rete che manca in campionato dal 14 ottobre, quella pesantissima segnata sul campo della Roma che valse la vittoria. L’ultima gioia in assoluto è invece quella contro il City, a conferma del fatto che Lorenzo si esalti quando cresce il valore dell’avversario. Sarà il più riposato, aimè, del tridente azzurro contro il Milan e Sarri affiderà alle sue giocate quella corsia mancina orfana delle sovrapposizioni di Ghoulam. La speranza del tecnico è che i meccanismi tra Insigne e Mario Rui possano rodarsi nei prossimi giorni e mettere in difficoltà una difesa, quella del diavolo, che non pare certo impenetrabile. Stemperiamo lo sconforto e tuffiamoci nella splendida atmosfera del S. Paolo che di azzurro, quello ricco di passione, c’è rimasto solo quello partenopeo, rispediamo il “diavolo” all’inferno !!!
Ora servono coraggio e fantasia
di Fabrizio Piccolo Un allenatore non si vede da un cambio sbagliato, non da questi particolari, ma dal coraggio e dalla fantasia. Il Napoli si trova al bivio della stagione, probabilmente, da qui a Natale scoprirà il suo destino in Europa e il suo ruolo in campionato: lepre o inseguitore. Qualsiasi cosa ci porterà in dote questo abbrivio d'inverno, appare palese che l'utopia di poter reggere i suoi ritmi e di poter esprimere quel gioco che ha fatto innamorare tutti sempre con gli stessi giocatori, salvo infortuni, (soprattutto davanti) è destinata a fallire come tutte le utopie. Se si cercano solo pacche sulle spalle e complimenti, è un conto, ma per vincere bisogna sapersi sacrificare. Anche saper sacrificare le proprie idee. Lo dimostrano tutte le grandi certificate, quelle col bollino blu in bacheca. Chi ricorda che nel Milan di Sacchi giocavano quasi sempre gli stessi, non ricorda che in quel calcio degli anni '80 – dove si giocava di meno, dove non c'erano anticipi, posticipi e spalmature delle coppe europee – erano un po' tutte a chiudere le stagioni con 1314 giocatori. Oggi, e non solo in Italia, non è più così. E soprattutto non può essere così se le alternative ci sono e consentirebbero anche soluzioni tattiche diverse. Eccolo, il coraggio. Quello che finora non c'è stato in certi casi: perchè ci vorrebbe coraggio a lasciare qualche volta in panchina Hamsik, senza aver paura – e senza trasmetterla alla squadra – che certi movimenti non possono essere gli stessi. Perchè ci vuole coraggio a far rifiatare qualcuno tra Callejon, Mertens e Insigne per provare Ounas, Giaccherini, lo stesso Rog. Perchè ci vuol coraggio a provare Diawara come mediano, Zielinski nel suo vero ruolo di trequartista. Perchè ci vuole altruismo e fantasia a tenere in vita anche Maksimovic e Tonelli, che di questa rosa fino a prova contraria fanno parte. Il Napoli è ancora primo, può ancora (con qualche aiuto dal City) qualificarsi per gli ottavi di Champions e può ancora legittimamente pensare di arrivare fino in fondo con gloria, ma è il momento di fare il salto di qualità rinunciando a talebanismi controproducenti. E senza la paura che a toccare qualcosa in questo meccanismo perfetto si rovini il giocattolo. Perchè vorrebbe dire che questo giocattolo non è stato costruito per vincere, ma solo per divertire per un po'. E non è quello che sogna questa città.
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NapoliMilan 30 anni dopo.L'inizio di un sogno e la fine di un ciclo
di Bruno Marra
Trentanni fa significava scudetto. Oggi lo scudetto se lo gioca una sola delle due. E siamo noi. NapoliMilan, come una sbiadita cartolina lunga un trentennio, ha capovolto le gerarchie, portando gli Angeli Azzurri a sovrastare i Diavolo Rossoneri, come un quadro neo rinascimentale del Bene che trionfa sul Male. E’ la consacrazione dell’Era De Laurentiis contrapposta alla fine del Regno di Berlusconi. Questo sarà il primo scontro ufficiale senza l’aura del Cavaliere. Il Milan ha sovrapposto alla sua luce le ombre cinesi. Il Napoli, invece, riverbera di splendore in 15 anni di gestione che ci ha portati dall’Inferno al Paradiso come l’Araba Fenice che rinasce dalle proprie ceneri. Sabato sera al San Paolo c’è un NapoliMilan molto diverso da quella sfida che ha caratterizzato oltre un decennio negli Anni 80. E non fu solo dualismo sportivo, bensì lotta di classe, un controluce geopolitico, simmetria di costumi e discrasie ambientali e climatiche. Poi il Napoli comprò Maradona, il più bello del Reame. E Berlusconi, rampante imprenditore di industria ed editoria, decise di comprarsi tutto il cucuzzaro per vincere anche nel calcio. La SSC Napoli al tempo era una Società random, che faceva del romanticismo e dell’improvvisazione la sua prerogativa. Il Milan di Berlusconi era algido, calcolatore, pianificava tutto a tavolino. Aveva una rosa che metà bastava a fare due squadre. Il Napoli era corsa e sacrificio applicata al genio di Maradona, un sistema solare che ruotava intorno al Sole. Il Milan di Sacchi era schemi, numeri e fredda tattica, infarcita da grandissimi campioni. Il Napoli era la fantasia, il Milan la logica. Un dualismo che divise non solo l’Italia ma il Mondo. E anche gli scudetti si divisero. Una lama nel cuore quello perso al San Paolo il primo maggio 88 con il Napoli più forte di sempre messo in ginocchio più da se stesso che dal Diavolo. Esaltante ed immortale lo scudetto vinto nel 90, in faccia al Milan, in rimonta come una vendetta da servire fredda. Il tricolore che chiuse il decennio. Oggi è tutta un’altra vicenda. La Storia parla di Aurelio De Laurentiis e del Rinascimento azzurro che sta volgendo verso l’apice esaltante di un ciclo. Dall’altra parte ci sarà il Milan crepuscolare ed incipiente che ha filtraro alla Luce degli Anni 90 i barlumi incerti del Sol Levante. Angeli contro Demoni, ancora una volta al San Paolo, nella nostra Cattedrale. Il Bene contro il Male, ma stavolta solo una delle due ha il diritto di sognare…
il VIGNETTONE
di ARMANDO LUPINI
Contro il Milan per ripartire a testa alta di Francesco Basile
Settimana sicuramente turbolenta quella appena trascorsa per l'azzurro della nazionale: mancata qualificazione al mondiale di Russia 2018, per mano della Svezia, ed esonero del ct Giampiero Ventura. Questi i fatti salienti che, tra l'altro,ci hanno separati dal nostro amato Napoli. E sabato si riparte dal San Paolo in una sfida importantissima per mantenere il vertice della classifica. Il Milan di Vincenzo Montella verrà a Napoli a giocare la sua partita. Nei gloriosi tempi di Maradona, Napoli e Milan si contendevano punti preziosi per la conquista dello scudetto; oggi solo gli azzurri ambiscono al tricolore, essendo la squadra rossonera, nonostante gli enormi investimenti cinesi del mercato estivo, ancora troppo altalenante nei risultati. L'ultima partita a Verona, contro il Chievo, ha lasciato un pò d'amaro in bocca tra i tifosi azzurri. Un pareggio sicuramente mal digerito da molti, che tra le altre cose hanno notato uno stato di affaticamento psicofisico della squadra, costretta a capitolare tre giorni prima contro la corazzata di Pep Guardiola. La qualificazione a rischio agli ottavi di Champions, il crack del ginocchio di Ghoulam e la stanchezza di alcuni degli insostituibili di Maurizio Sarri, sono stati sicuramente elementi salienti che hanno scaturito il pareggio a reti bianche in terra scaligera, con la Juventus, che si è portata minacciosamente alle calcagna azzurre ad appena un punto. Contro i diavoli, sabato, sarà necessario vincere per continuare a credere in quel sogno che accomuna i sei milioni e più di tifosi sparsi nel mondo.
Il giornale dei tifosi solo sui social in uscita il giorno prima della partita casalinga
La radio dei tifosi ,in onda il giovedì alle 18 su Spreaker,sulla pagina Facebook di Cuore Azzurro e il giorno dopo sul sito www.cuoreazzurro.it
Vietato rubare i sogni ai bambini di Carlo Longobardi
La mancata qualificazione dell’Italia ai prossimi mondiali russi, condizione sconosciuta alla maggior parte dei tifosi, è lo psicodramma collettivo che ha occupato tutte le discussioni possibili, a tutti i livelli, e che ha messo sul banco degli imputati ciò che viene definito in maniera altisonante il “sistema Italia”. Si sono sprecate le analisi che vedono la nazionale in caduta libera da almeno dieci anni (il cui picco in basso è costituito dalla finale degli europei persa con la Spagna in modo indegno), si è discusso della pessima organizzazione e gestione delle giovanili, della intrusione di procuratori senza scrupoli che impongono ragazzi presi da ogni luogo del mondo che vengono spacciati per fenomeni e che si rivelano spesso dei bidoni clamorosi e si sono perse caratteristiche tutte nostrane che appartenevano ai portieri, alle difese granitiche, all’estro, alle ripartenze micidiali. Inevitabilmente si è aperto il processo alla ricerca del capro espiatorio, che, mai come questa volta, è facile individuare, sul piano personale e non su quello politico in senso più ampio, in Tavecchio e Ventura. Il primo, che rappresenta un reale sputo in faccia a tutti i giovani che si sacrificano, che sgomitano e hanno difficoltà a trovare una collocazione idonea alla propria professionalità, è colui che in barba a qualsiasi “Legge Fornero” e successive modifiche e integrazioni, continua ad occupare un ruolo che spetterebbe di diritto ad un profilo completamente diverso per capacità e possibilità di programmazione ad ampio raggio. Invece ci ritroviamo a capo dello sport più seguito e più remunerato un ometto vecchio, immarcescibile, obsoleto, indisponente e molto spesso fuori luogo; uno che a tutt’oggi ha la spudoratezza di continuare ad occupare senza dignità la sua poltrona. E’ ovvio che la domanda che sposta l’interrogativo dal piano personale a quello politico è: “a chi fa comodo?”. Inutile dire che la risposta coinvolge tutti quei presidenti “manovratori” che sono i reali burattinai di un giocattolo prezioso dalle sembianze di una gustosa torta da dividere tra compari. Poco importa se l’album delle prossime figurine mondiali non vedrà il colore azzurro. Per quanto concerne la guida tecnica, invece, la questione da porsi era: “la Svezia è una compagine contro la quale non era possibile segnare un solo gol in due incontri?”, inutile prevedere la risposta. Quindi è necessario urlare a gran voce che la confusione, già abbondantemente dimostrata, andava arginata a tutti i costi, che l’aver visto tre centrali dai piedi sbilenchi marcare l’aria e schiacciare (e superare) il centrocampo è stata una bestemmia al calcio, che vedere De Rossi avvelenarsi in panchina è stato assurdo, che assistere ad una debacle annunciata è stato penoso. Dilettanti allo sbaraglio senza patente e con un bolide di formula uno tra le mani capaci di imbrigliare anche i livelli superiori: la fine della tenuta democratica, con gli apparati che si dovrebbero controllare tra loro (ed assumere azioni in casi di emergenza) che sono inermi, una situazione paralizzata mutata dalla politica al calcio. Attendiamo fiduciosi una rivoluzione; nella prossima estate, i più grandi osserveranno con insolito distacco e i bambini, almeno quelli napoletani, ripiegheranno su Mertens, Koulibaly o Callejon e si inventeranno, avvalendosi della fantasia più spiccata tipica dei puri, i sogni sul campo verde. Ma non sarà il loro sogno agognato: si ripiegano le bandiere e se ne riparlerà, speriamo, tra quattro anni.
NapoliMilan: i precedenti
di Fabio Rea
Il campionato riparte con una “classicissima”, che ha avuto il suo culmine negli anni 80, quando valeva lo scudetto. Ecco alcuni numeri di Napoli Milan: 1° partita in assoluto (26/12/1927) Napoli 1 – 2 Milan (11’ Aigotti, 30’ Ostromann, 40’ Sallustro I) – Div. Naz. 1° partita in A e 1° vittoria Napoli (20/10/1929) – Napoli 2 – 1 Milan (32’ Santagostino, 75’ Buscaglia, 85’ Sallustro I) – Stadio Militare dell’Arenaccia – Arbitro: Albino Carraro di Padova 1° pari (03/10/1937) Napoli 1 – 1 Milan (48’ Mian, 71’ Capra) – Stadio Partenopeo – Arbitro: Giuseppe Scarpi di Dolo (VE) 1° vittoria Milan in A La 1° vittoria in A dei rossoneri in casa del Napoli, in realtà, avvenne in campo neutro a Salerno: (07/06/1931) Napoli 0 – 1 Milan (41’ Magnozzi) – C. N. Salerno – Campo Piazza D’Armi – Arbitro: Ermenegildo Melandri di Bologna Tuttavia, non si dovette aspettare molto per la prima vittoriosa trasferta napoletana che si registrò il 12/03/1933 Napoli 0 – 1 Milan (59’ rig. Moretti) – Stadio Giorgio Ascarelli – Arbitro: Giacomo Nereo Bertoli di Vicenza Miglior sequenza di vittorie consecutive Napoli: 4 (30/03/1975) – Napoli 2 – 0 Milan (71’ Clerici, 77’ aut. Turone) – Serie A (30/11/1975) Napoli 1 – 0 Milan (40’ rig. Savoldi) – Serie A (20/06/1976) Napoli 2 – 1 Milan (16’ e 89’ rig. Savoldi, 81’ rig. Benetti) – Coppa Italia (31/10/1976) Napoli 3 – 1 Milan (4’ Vincenzi, 5’ Massa, 8’ Orlandini, 80’ rig. Savoldi) – Serie A Miglior sequenza di vittorie consecutive Milan: 3 (18/01/1948) Napoli 0 – 2 Milan (7’ aut. Rosi, 76’ Raccis) – C.N. L’Aquila – Serie A Risultati più ricorrenti Napoli 1 – 0 Milan (10 volte) Napoli 1 – 1 Milan (10 volte); Napoli 0 – 1 Milan (9 volte) Napoli 0 – 0 Milan (9 volte); Napoli 1 – 2 Milan (7 volte); Napoli 3 – 1 Milan (5 volte) Napoli 0 – 2 Milan (5 volte);
Partita con più reti in assoluto: 8 (01/10/1950) Napoli 3 – 5 Milan (12’ e 68’ Liedholm, 14’ Burini, 29’ Nordhal, 33’ aut. Vultaggio, 63’ Formentin, 87’ rig. Amadei, 89’ Masoni) – (Serie A) Rete più veloce Boffi al 1’ 26/01/1941 Napoli 3 – 2 Milan – Serie A Rivera al 1’ 23/09/1962 – Napoli 1 – 5 Milan – Serie A Vittoria Napoli più recente Napoli 4 – 2 Milan (18’ e 33’ Milik, 50’ Niang, 55’ Suso, 75’ e 93’ Callejon) – (27/08/2016) – Serie A Pareggio più recente Napoli 1 – 1 Milan (39’ Insigne, 44’ Bonaventura) (22/03/2016) – (Serie A) Vittoria Milan più recente Napoli 1 – 2 Milan (22’ Robinho, 71’ Ibrahimovic, 78’ Lavezzi) (25/10/2010) – (Serie A) Massima vittoria Napoli Napoli 4 – 1 Milan (42’ Maradona, 45’ e 78’ Careca, 48’ Francini, 65’ rig. Virdis) (27/11/1988) – (Serie A) Massima vittoria Milan Napoli 1 – 5 Milan (1’ e 81’ Rivera, 2’ Tacchi, 74’ Mora, 76’ Barison, 87’ Altafini) – (23/09/1962) – Serie A) Napoli 1 – 5 Milan (7’, 27’, 69’ e 75’ Van Basten, 60’ Eranio, 84’ Zola) – (08/11/1992) – (Serie A) Totali incontri: 79 Vittorie Napoli: 30 (27 in A, 3 in Coppa Italia) Pareggi: 22 (21 in A, 1 in Coppa Italia) Vittorie Milan: 27 (22 in A, 1 in Div. Naz., 4 in Coppa Italia) Reti Napoli: 98 (87 in A, 1 in Div. Naz., 10 in Coppa Italia) Reti Milan: 94 (79 in A, 2 in Div. Naz., 13 in Coppa Italia)