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Assalto ai panzer
PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO VII N. 53 - 18 OTTOBRE 2011
FOTOAGENZIA MOSCA
COPIA OMAGGIO
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I giornalisti in coro: Napoli da scudetto
Cesare Prandelli: Mazzarri vera anima
C. Napoli Valdinievole: Toscana dʼazzurro
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AL MEAZZA FU VERA GLORIA? Max Bonardi
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he brutto risveglio!!. Ancora ebbri di gioia per l’impresa di Milano, i tifosi del Napoli, convinti di poter festeggiare il primato nell’ultima giornata trascorsa, si sono ritrovati al San Paolo dove, però, hanno visto il Napoli perdere al cospetto di un Parma ben messo in campo, ma nulla di più. E tutto ciò ha ridimensionato la vittoria contro l’Inter del primo ottobre con la squadra di casa ridotta in dieci uomini. In più ci si è messa la vittoria del Catania che ha avuto la meglio sui neroazzurri, in evidente difficoltà di condizione e di convinzione. Ma il match contro il Parma ha evidenziato anche le pecche della squadra di Mazzarri. Per prima cosa, Lavezzi e compagni non sanno ancora gestire, sul piano della concentrazione, il doppio impegno campionato coppa, e ahimé, credo che saranno tanti altri i punti che si perderanno per strada col Napoli in Champions. Bisogna aggiungervi anche i
Osservatorio arbitrale
CORSA INTELLIGENTE Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)
È
stato, e ancora rimane uno dei dilemmi dei vertici della classe arbitrale: come e dove deve correre l’arbitro sul terreno di gioco, che è ben diverso dalla posizione che deve assumere lo stesso nei calci da fermo, e che tratteremo in altra rubrica. Sull’argomento si sono susseguite nei vari raduni annuali le più variegate teorie, volte tutte a ottimizzare la corsa dell’arbitro e il suo spostamento. Ed è proprio in questo senso che, premesso che il direttore di gara si avvalga dei due assistenti di linea, resta comunque l’applicazione della “diagonale”, il caposaldo unico dello spostamento in campo. Nel tempo si sono alternate varie scuole di pensiero su come indirizzare gli arbitri alla corsa, e una di queste teorie degli anni ’80 voleva il direttore di gara che, pur nel principio della diagonale, operasse una sorta di rombo immaginario in tutta l’area del centrocampo. Si comprese poi, che questa virtuale figura geometrica diventava inutilmente e fisicamente gravosa. In momenti storicamente diversi si tentò di consigliare uno spostamento anche centrale da un’area all’altra senza disdegnare affondi sulle linee laterali, ma questo comportava un accentramento tale che l’arbitro intralciava il gioco nelle parti più nevralgiche del campo. Oggi che viene richiesta una preparazione atletica di alto livello a tutti i componenti della terna, pur confermando il principio della diagonale, si è convenuto che l‘arbitro assicuri la sua presenza comunque vicino alle fonti del gioco, ma con una stravolgente caratteristica: quella che lo stesso adegui anche il suo spostamento ai moduli di gioco delle squadre che sta dirigendo.
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viaggi intercontinentali dei nazionali che ne hanno fiaccato il rendimento. È facile, tuttavia, subito essere smentiti da una prestazione tutta grinta e determinazione contro il Bayern, martedì sera. Invece, squisitamente sul piano tecnico, il match contro gli emiliani ha ancora una volta confermato che il Napoli, quando deve affrontare formazioni con difese schierate, con linee tra centrocampo e difesa strette e con fasce laterali presidiate, fatica non poco a fare gioco. La riprova si è avuta contro il Parma, quando Lavezzi, senza rifornimenti adeguati è ritornato a centrocampo a prendere palla, ritrovandosi nei sedici metri con le idee annebbiate. Alla fine questo è un incidente di percorso che servirà da mettere nel bagaglio delle esperienze. Va subito voltata pagina. L’occasione è ghiotta, ecco il Bayern di Monaco. Superare indenni l’ostacolo bavarese riporterebbe fiducia in tutti.
CLASSIFICA DI SERIE A 2011/2012 SQUADRA
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G
V
N
P
GF
GS
Juventus Udinese Cagliari Lazio NAPOLI Palermo Chievo Catania Parma Fiorentina Genoa Roma Milan Siena Atalanta (pen. –6) Novara Inter Bologna Lecce Cesena
12 12 11 11 10 10 9 9 9 8 8 8 8 6 5 5 4 4 4 2
6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6
3 3 3 3 3 3 2 2 3 2 2 2 2 1 3 1 1 1 1 0
3 3 2 2 1 1 3 3 0 2 2 2 2 3 2 2 1 1 1 2
0 0 1 1 2 2 1 1 3 2 2 2 2 2 1 3 4 4 4 4
9 7 8 9 10 9 6 7 8 6 9 7 8 4 8 10 8 4 3 2
3 1 5 7 5 9 5 8 11 4 8 6 8 4 7 12 13 10 9 7
8 ª G I O R N ATA
9 ª G I O R N ATA
22-23 OTTOBRE 2011
25-27 OTTOBRE 2011
FIORENTINA JUVENTUS LECCE CAGLIARI INTER PARMA ROMA SIENA UDINESE BOLOGNA
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CATANIA GENOA MILAN NAPOLI CHIEVO ATALANTA PALERMO CESENA - NOVARA - LAZIO
JUVENTUS ATALANTA CESENA CHIEVO GENOA LAZIO MILAN NAPOLI NOVARA PALERMO
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FIORENTINA INTER CAGLIARI BOLOGNA ROMA CATANIA PARMA UDINESE SIENA LECCE
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di Mimmo Carratelli Il vascello azzurro, naufragato contro gli scogli irti del Parma, affronta la corazzata di Monaco di Baviera che, in campionato, va a tutto motore e sabato ha disintegrato l’Hertha Berlino (4-0) trascinata da un super Ribery, irresistibile sulla fascia sinistra. Ecco il pericolo numero uno per il Napoli al terzo impegno di Champions in un San Paolo che si annuncia traboccante di folla e di entusiasmo. La sconfitta col Parma appanna l’attesa che era carica di fiducia. Solo un Napoli “risorto” dalle ceneri di sabato sera potrà giocarsi questo big-match di Champions che orienterà le qualificazioni al turno successivo. Bayern ormai conosciutissimo. Difesa a quattro con un potente Boateng a destra e il minuscolo e sgusciante Lahm a sinistra. Al centro due corazzieri, Van Buyten e Badstuber. A protezione della difesa il centrocampista Tymoshchuck, e il più offensivo Schweinsteiger. Tre mezze punte a sostegno di Mario Gomez, l’attaccante più avanzato. Sono Muller, Kroos e il devastante Ribery a sinistra. Corsa poderosa e strapotere fisico assistono il Bayern. Solo un Napoli ben disposto e veloce, che recuperasse la vena migliore dei tre tenori, potrebbe mettere in difficoltà questo avversario. Interessanti i duelli sulle fasce tra Maggio e Lahm, tra Dossena (o Zuniga) e Boateng. Sul piano fisico, il confronto appare proibitivo. E, intanto, la difesa azzurra, inefficace contro il Parma, dovrà ritrovare la tenuta migliore. Però Inler e Gargano dovranno ben proteggerla. Contro il Parma non l’hanno fatto. Si può sognare l’impresa tre giorni dopo il tonfo con il Parma? La grande ribalta solleciterà il Napoli alla prestazione superiore come a Manchester? Andare in campo senza timore, senza soggezione, senza complessi contro il rullo compressore bavarese. I tedeschi sono capaci di un poderoso possesso-palla. Sarà necessario un pressing generoso per non fargli girare il pallone a piacimento. Il Napoli gioca contro un gigante. Dovrà essere David a scagliare la freccia della sorpresa e a buttare giù Golia. Record di folla e di incasso. Frantumati tutti i precedenti. Fra quindici giorni il “ritorno” a Monaco. Bisogna strappare qualche punto ai tedeschi per guardare avanti, alla fase a eliminazione diretta, sopravvivendo al girone della morte.
UN’INCREDIBILE… ALTALENA!
Saverio Passaretti (presidente AINC)
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ari tifosi, mi riesce difficile descrivere lo stato d’animo dopo l’incontro contro il Parma. In tanti avevano intuito che sarebbe stato un match difficile e sicuramente nessuno si sentiva tranquillo. Ed ecco come nei migliori film di Dario Argento si è materializzato il killer nelle vesti parmigiane, un Napoli che evidentemente soffre quando deve scardinare le difese offrendo il fianco a coloro che hanno nelle ripartenze l’arma migliore. In effetti è proprio colpire in contropiede la forza degli azzurri, abbiamo perso contro la nostra migliore arma lo definirei quasi un suicidio. Ma nello stesso momento penso al buon Mazzarri che in tutti i modi cerca di trovare alternative e cambi di modulo per ovviare a queste spiacevoli situazioni, sicuramente non vorrei essere nei suoi panni, il pubblico napoletano sa essere comprensivo, ma anche critico al punto giusto. La partita con il super Bayern, reduce da una agevole quanto impetuosa vittoria in campionato, ha condizionato indirettamente la gara; effettivamente regna una attesa enorme che porta con sé tutta la tensione, è una bellissima sfida che attendevamo da anni… Senza fare come gli struzzi che ficcano la testa nella sabbia, bisogna trarre dalla sfida di sabato, un grande insegnamento sia da parte degli addetti ai lavori che da parte dei tifosi, l’entusiasmo è fondamentale ma l’esaltazione, quella no, fa male alla concentrazione. Godiamoci la gara contro i tedeschi nella certezza che se il Napoli era fino a qualche giorno fa una ottima squadra non può diventare una banda di brocchi in un attimo come per incanto. Amici tifosi abbiamo il fior fiore dei giocatori, forse manca qualche altro rinforzo visti i numerosissimi impegni tra campionato, Champions e partite dei nazionali… Confidiamo e speriamo, il Presidente ci ha abituato a gradevoli sorprese… Ma adesso ricompattiamoci e massimo impegno e massimo sostegno per la supersfida con il temuto Bayern dobbiamo proseguire il nostro cammino in Champion!!!
LA VIGNETTA DI ORGANO UFFICIALE DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB
Sede legale: Corso Novara, 5 - Napoli Anno VII - n° 53 - 18 ottobre 2011 Direttore responsabile: Saverio Passaretti hanno collaborato: Luigi Alvino, Giuseppe Barbati, Max Bonardi, Sergio Curcio, Paolo del Vaglio, Giuseppe Gargiulo, Carlo Longobardi, Salvatore Longobardi, Marco Martone, Fabrizio Piccolo, Giuseppe Piccolo, Massimo Sparnelli, Carmine Tascone Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007 Fotocomposizione e Stampa: Ink & Paper s.r.l. Grafica: Mario Suarez Edito dalla A.I.N.C. chiuso in redazione lunedì 17 ottobre 2011 - ore 12,00
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PUNTO TECNICO
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PRIMO POSTO DA RIMANDARE Carmine Tascone
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rutta battuta d’arresto sabato sera per il Napoli contro il Parma. Gli azzurri, soprattutto nel primo tempo, erano già inconsciamente con la testa alla gara col Bayern. Pessima la prima frazione di Cavani e compagni. Invece, nella ripresa, soprattutto dopo la rete dell’1-1, il Napoli ha costretto gli emiliani a erigere le barricate. Sembrava che gli avversari dovessero capitolare da un momento all’altro, e invece, è arrivata la rete della beffa. Il Napoli è stato anche sfortunato: un rigore non visto, un palo e due parate miracolose di Mirante col portiere di Castellammare che ha mostrato tutte le sue doti. Pensavo alla vigilia dell’incontro che la giornata potesse essere favorevole agli azzurri e vederli da soli in vetta domenica sera, visti gli impegni delle rivali. Se l’Inter è caduta a Catania, il Milan ha regolato facile uno spento Palermo, dove Mangia è stato mangiato! E neppure Juve e Udinese hanno fatto passi da gigante bloccate rispettivamente da Chievo e Atalanta. Tornando al match del San Paolo, sembrava che il Parma fosse una pratica abbordabile. Invece, Colomba ha letto bene il
match: corsie esterne bloccate con Zaccardo e Biabiany a destra e Modesto e Gobbi a sinistra, linee tra centrocampo e difesa ben strette e due giocatori in avanti, Giovinco e Floccari, mai punti di riferimento per la retroguardia avversaria. Con la “formica atomica” che giostrava tra Cannavaro e Aronica e l’ex laziale che ha dato fastidio, non solo in attacco, ma che ha salvato su Maggio un gol quasi fatto nel primo tempo. Chiuse le fasce, Maggio e Dossena hanno avuto i loro grattacapi e il gioco ne ha risentito. Non pervenuti Cavani, Hamsik e Lavezzi. È una sconfitta che fa male e non permette di preparare al meglio la gara col Bayern che ha passeggiato sull’Herta Berlino sabato pomeriggio. Meno male che martedì non ci sarà Robben per buona pace di Aronica. Mi auguro che gli azzurri, già concentrati sulla gara di Champions, possano offrire una grande prestazione. È una partita da non perdere per tutti i riflessi che potrebbe causare da qui sino alla fine della stagione con una qualificazione sempre più difficile e con Cagliari e Udinese all’orizzonte per un campionato che non concede respiro.
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Speciale Champions 1972
Notte da primato
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Dove eravamo rimasti… NAPOLI - VILLARREAL 2-0
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BAYERN MONACO - MANCHESTER CITY 2-0
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MILAN E INTER IN CORSA PER GLI OTTAVI Gruppo A Bayern Monaco
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NAPOLI
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Manchester City
1
Villarreal
0
Gruppo E Chelsea
Gruppo F 4
Gruppo B
Gruppo C
Gruppo D
Trabzonspor
4
Basilea
4
Real Madrid
6
Inter
3
Benfica
4
Lione
4
Lilla
2
Manc. United
2
Ajax
1
Cska Mosca
1
Otelul Galati
0
Din. Zagabria
0
Gruppo G
Marsiglia
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Apoel Nicosia
Bayer Leverkusen 3
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2
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1
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4
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4
Borus. Dortmund 1
Porto
Bate Borisov
1
Olympiacos
Shakhtar Donetsk 1
Viktoria Plzen
1
0
4 3
14 settembre MANCHESTER CITY-NAPOLI 1-1
27 settembre NAPOLI-VILLARREAL 2-0
18 ottobre NAPOLI-BAYERN MONACO
22 novembre NAPOLI-MANCHESTER CITY
7 dicembre VILLARREAL-NAPOLI
2 novembre BAYERN MONACO-NAPOLI
TUTTI A MONACO DI BAVIERA MERCOLEDĂŒ 2 NOVEMBRE 2011 ORE 20.45 ALLIANZ ARENA VS.
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COL BAYERN GARA DA TRINCEA Sergio Curcio
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redestinato a giocare sotto le stelle, questa sera il Napoli giocherà contro le “stelle”, quelle del Bayern di Monaco, capolista solitario in Bundesliga, con 25 reti segnate e una sola soltanto subita nelle nove partite giocate. Bello di notte il Napoli? L’auspicio di tutti è che gli azzurri ripetano le prestazioni contro Milan, Villarreal e Inter. Stasera, contro il Bayern, allenato da quella vecchia volpe di Jupp Heynckes, e poi quattro giorni dopo, la sfida nella tana di Cagliari. È il momento del coraggio, della capacità di tirar fuori attributi e personalità, ma anche pazienza e maturità. In Champions i tedeschi hanno un ruolino di marcia da carro armato; due reti rifilate in trasferta al Villarreal, e altre due per affondare il Manchester City all’Allianz Arena… Sei punti, dominio del girone, i biancorossi scendono al San Paolo per confermare la loro supremazia anche contro la formazione diventata, improvvisamente, la rivelazione di questo torneo dopo le prime due giornate. Sarà partita dura con la formazione bavarese, a replicare il 4-2-3-1 con interpreti eccellenti nonostante l’assenza forzata di Arien Robben. Toccherà al Napoli fare la partita, ma anche tamponare la velocità, spesso letale, delle ripartenze tedesche affidata sulle corsie a gente come Muller e Ribery, due schegge, soprattutto il francese, devastanti sia da destra che da sinistra. Muller, che sta sostituendo Robben, sarà meno bruciante dell’olandese ma ha l’imprevedibilità che può mettere in difficoltà sia Dossena che Zuniga. Indietro a Gomez, Toni Kroos in rifinitura sta facendo ombra perfino a capitan Schweinsteiger, che con Luis Gustavo è ritornato nella fase di copertura della difesa e rilancio dell’azione. In difesa, con Neuer tra i pali che è il valore aggiunto del reparto, capace con le sue parate di dare lo stesso contributo di punti di un “bomber”, sulla fasce agiscono l’ex genoano Rafinha e Lahm, due stantuffi continui dalla gran tecnica e dalla corsa facile; al centro, Boateng e Badstuber garantiscono totale affidamento sulle palle alte, un po’ meno su quelle basse, visto che non eccellono in velocità. Il solo gol subito, però, è un… pedigree importantissimo che la dice lunga sull’equilibrio tattico che Heynckes ha dato alla squadra. E per rifarci a una pubblicità tutta partenopea, per questo Bayern vale lo slogan “come Gomez crea, Neuer conserva”. Perché se è vero che l’ex portiere dello Shalke 04 è il… salvatore della porta tedesca, la punta di origine spagnola è lo spietato cecchino delle aree avversarie. Superata la quota dei 100 gol in Bundesliga, questo armadio di 189 cm. Per 86 Kg. Si è ripreso il trono e lo scettro di bomber tedesco e con Muller forma un attacco micidiale. Potente, atleticamente dotato e con buona tecnica, Supermario, come è stato ribattezzato dai suoi tifosi, è forte di testa e con i piedi, grazie a un istinto che lo fa trovare in area avversaria, al posto giusto al momento giusto, può sfruttare i rifornimenti di Ribery, Schweinsteiger e Kroos. Anche il bomber, però, ha i suoi limiti di rendimento: se sbaglia un paio di
NEUER RAFINHA
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LUIZ GUSTAVO
MULLER
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giocate a inizio gara, si intuisce che non è giornata. Per gli azzurri occorrerà saper gestire la gara, magari trovando subito la via del gol per non soffrire. E poi la sfida Cavani-Gomez sarà gara nella gara. A Cannavaro e compagni il compito di far capire subito al tedesco che non sarà “serata”… Stasera sarà per gli azzurri un Master… Ipotecare il passaggio del turno in Champions League non è un sogno. A Mazzarri e la sua band farlo diventare realtà per un’Oktober Fest tutta azzurra!!!
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PRANDELLI: È MAZZARRI LA VERA ANIMA Max Bonardi
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Italia imbattuta e già agli Europei 2012 grazie a lui. Parliamo naturalmente di Cesare Prandelli, ct della nazionale dopo Sudafrica 2010. Una qualificazione ottenuta grazie a un ruolino di marcia impressionante, primo posto del girone con otto vittorie e due pareggi su dieci gare, con 20 gol all’attivo e solo due al passivo e migliore difesa del continente. Ma messa da parte la qualificazione, il ct ha analizzato con noi, in generale, come sta il calcio italiano. D. Tre vittorie in Champions e una sconfitta e un pareggio in Europa League. Come sta il calcio italiano? R. “Vedo segnali positivi dopo la delusione dello scorso anno con la perdita di un posto in Champions League. Recuperare posizioni non sarà facile e soprattutto servirà il concorso di tutti, in particolare mi aspetto dalle nostre squadre un approccio diverso all’Europa League. Siamo tra le maggiori realtà del calcio internazionale, ma nulla è dovuto”. D. Qual è il problema maggiore per tornare in alto? R. “Investire sul futuro, in particolare i giovani, le strutture societarie, le infrastrutture, e soprattutto saper programmare con attenzione il proprio percorso. Il calcio evolve rapidamente, non puoi avere un atteggiamento passivo”. D. Allenatori esonerati senza appello, esigenti i presidenti? R. “Manca un po’ di pazienza, si rincorre troppo spesso il risultato immediato e a tutti i costi. Il Barcellona non è nato in due anni, ha investito tanto e impiegato del tempo per raggiungere certi traguardi e consolidarsi su questi livelli. L’importante è avere le idee chiare”. D. Napoli su tutti i titoli dei giornali, in sette anni un miracolo? R. “Non conosco la società così in dettaglio e non posso entrare nel merito. La sensazione è che il Napoli abbia intrapreso un progetto lineare dandosi degli obiettivi chiari, operando degli aggiustamenti in corso d’opera, ma crescendo in maniera costante e consolidando i propri risultati anno dopo anno. Non si chiama miracolo, si chiama programmazione”. D. Gli azzurri possono affrontare il doppio impegno Champions – Campionato? R. “Secondo me sì. La società si è attrezzata e sta lavorando in funzione di questo scenario in maniera non casuale, ma che è il frutto di una programmazione ben precisa. La cosa interessante è che sia squadra che società dimostrano di avere l’atteggiamento giusto sul campo e fuori, segno di un totale coinvolgimento di tutto l’ambiente. Quando è così, lavori con serenità e consapevolezza dei tuoi mezzi e del tuo potenziale”. D. Quale può essere la sorpresa del campionato? R. “Il Napoli è partito con intenzioni chiare e un potenziale molto alto, e dopo i risultati della scorsa stagione non lo considererei tanto una sorpresa quanto una conferma. La Juventus sembra avere imboccato la strada giusta per tornare sui livelli che le competono, in più non partecipando alle Coppe europee, Conte ha la possibilità di lavorare in maniera più approfondita sul proprio progetto tecnico. Attenzione a Milan e Inter che come sempre usciranno alla distanza; Udinese, che nonostante cessioni importanti è dotata di un sistema di gioco molto efficace, e naturalmente Lazio e Roma”. D. Lavezzi, Cavani e Hamsik possono bastare per vincere? R. “Con quei tre là davanti Mazzarri parte da una base molto solida, campioni del genere accrescono il livello generale della squadra e ti danno la possibilità di lavorare in profondità anche sulle cosiddette seconde scelte. Ne riparliamo tra qualche me-
se: vedrete che il Napoli sarà pronto per garantirsi una continuità di prestazione per tutta la durata della stagione”. D. Che cosa le piace di Mazzarri? R. “È uno dei tecnici più preparati in Italia e la sua idea di gioco è espressione di una profonda competenza in materia, la sintesi di una cultura calcistica solida e analitica. È autorevole, la squadra lo sente e lo segue perché trasmette loro entusiasmo e voglia di vincere attraverso un calcio piacevole oltre che efficace. È la vera anima di questa squadra”. D. C’è qualche altro giocatore del Napoli che può interessare alla Nazionale? R. “Il lavoro di Commissario tecnico mi porta a osservare il calcio nella sua completezza e non escludere nulla a priori. Seguiamo tutti i calciatori, poi dobbiamo compiere delle scelte in rapporto al nostro progetto tecnico e in funzione di tanti fattori: qualità e continuità di prestazione, comportamento, stile di gioco che i calciatori praticano nel proprio club. Fare nomi non è nel mio stile e non lo ritengo giusto per i ragazzi”. D. Può essere Giuseppe Rossi la ciliegina per il Napoli? R. “Fatico a pensare in quale club Giuseppe Rossi non possa ben figurare. È un talento straordinario ed è un peccato non vederlo difendere i colori di una squadra italiana”. D. Balotelli al Napoli, potrebbe esser di beneficio al ragazzo il calore del pubblico partenopeo? R. “Per Mario vale lo stesso discorso di Giuseppe, poi ciascuno compie le proprie scelte in funzione dei propri obiettivi”. D. Un pronostico secco su Napoli- Bayern Monaco di Champions R. “Non mi piace fare pronostici, credo piuttosto che il Napoli abbia tutte le caratteristiche per affrontare bene una gara importante come questa con la giusta attitudine e il giusto atteggiamento in campo. Sarebbe bello per il calcio italiano festeggiare un successo importante”. Nato a Orzinuovi il 19 agosto 1957, Prandelli è Commissario tecnico della Nazionale italiana da maggio 2010. Dopo una brillante carriera da giocatore, diventa allenatore della Primavera con successo all’Atalanta, dove vince scudetto e Torneo di Viareggio e dove resta sino al 1997. Seguono, poi, Lecce, Verona e Venezia. Nel 2002 è a Parma dove ottiene due quinti posti, poi va a Roma, ma si dimette per motivi familiari. Ritorna nel 2005-2006 a Firenze, dove contribuisce ai successi dei viola che porta in Champions League nel 2008-2009 e l’anno successivo in semifinale di Coppa Italia. Poi l’addio e l’approdo a Coverciano.
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QUANDO SI GIOCAVA SOLO ALLE 15 Carlo Longobardi (Consigliere AINC)
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er la gioia di tutte le mogli, domenica scorsa non c’è stato campionato. Che bello, le famiglie si sono ricompattate. Tutti insieme per grandi tavolate casalinghe, passeggiate o gite fuori porta, parchi giochi e paesaggi bucolici. Questo, però, ha anche significato badare a bambini pestiferi, tenere a freno i decibel delle loro urla, correre a tamponare escoriazioni, ginocchia sbucciate e insofferenze delle mogli. Talvolta rinchiusi nelle proprie auto e bloccati nell’inestricabile e avvilente traffico domenicale. Uno scenario apocalittico per i “malati del pallone” in crisi di astinenza. A me è capitata una domenica simile che, a un certo punto, esaurita la spinta propulsiva del buon padre di famiglia, ha provocato la separazione tra il corpo e la mente. Il pensiero, forse a causa della pesante digestione post-pranzo, è partito via in modo automatico, e, tornando indietro con il tempo, ha disegnato paesaggi fatti di splendidi campi verdi, di terne arbitrali “nere”, di magliette di lana cardata e pungente, di scarpette chiodate (anch’esse esclusivamente nere e di una o due case produttrici, non di più), di curve, tifoserie appassionate e di gol. Di tutte le partite giocate la domenica alle 15, alle 16 o alle 14,30 a secondo se c’era l’ora legale o solare. Il piatto di pasta alla genovese, appena consumato, si è trasformato nella proverbiale colazione “salciccia e friarielli” divorata, con gli amici di sempre, sugli scaloni di marmo di un San Paolo “aperto” e con in mano una bottiglia di birra, fresca, assolutamente di vetro e non sequestrata all’ingresso. I gruppetti di tante persone, al-
legre, intente a giocare a carte e i ritardatari alla ricerca delle persone più basse per potersi inserire in “seconda fila” completavano il romantico e immaginario quadro “retrò”. Il vocio dei bambini ha rimandato alla mente i rimbalzi di linea tra Ciotti ed Ameri ascoltati dai nostri padri e nonni nelle immancabili radioline a transistor e in religioso silenzio. I radiocronisti raccontavano minuziosamente e con tale fantasia le gesta dei giocatori in campo che l’attesa del “90° minuto” diventava spasmodica. Dopo era possibile solo una fugace ripetizione alla “domenica sprint” per poi gustarsi, più compiutamente, l’immancabile “domenica sportiva”. Programmi cult, sobri e rassicuranti che mostravano un paese che aveva voglia di vivere, raccontare fatti, stimolare pensieri e suscitare emozioni. Mi è poi venuta in mente l’immagine dell’ingresso delle squadre in campo nella partita Napoli – Villareal, che ha segnato il nostro ritorno nella massima competizione europea. Un’esplosione di gioia connotata da un firmamento di piccole luci in movimento. Quasi tutti, me compreso, erano concentrati a riprendere il momento con il proprio smart-phone di ordinanza. Migliaia di mini-filmati, uguali tra loro, da inviare immediatamente agli assenti per fermare il tempo e bloccare un istante irripetibile. Già, la vita non da vivere, ma da condividere in tempo reale, spesso senza riuscire a goderne fino in fondo l’essenza. “Matrix” e “Strange days”, film che sembravano raccontare un futuro impossibile, mi sono sembrati molto, molto vicini.
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TOTÒ CITTADINO ONORARIO Giuseppe Piccolo (vicepresidente AINC)
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alvatore Aronica, il “Lucchetto palermitano”, 34 anni il prossimo gennaio. Nonostante una lunga serie di prestazioni strepitose il suo nome non ricalca quasi mai le prime pagine dei giornali. Eppure i tifosi del Napoli più attenti sanno quanto il difensore sia fondamentale per gli schemi del tecnico Mazzarri e con quanta passione abbia sposato la causa azzurra. Non dotato di particolari qualità tecniche, Aronica ha saputo sopperire alle sue lacune con esperienza e mestiere. Dotato di grande intelligenza tattica, riesce quasi sempre a fermare l’avversario anche ricorrendo a metodi poco ortodossi. Uomo di fiducia di Mazzarri, il secondo Totò più amato di Napoli, era con il tecnico di San Vincenzo anche ai tempi della Reggina dei miracoli, quando il club calabrese, subito dopo Calciopoli, partì con un -11 in classifica e riuscì a conquistare un eroi-
co 14esimo posto. Quella stagione strepitosa valse ad Aronica il titolo di cittadino onorario di Reggio. Subito dopo le imprese calabresi, il Lucchetto palermitano, giunse nella sessione invernale del 2008 a Napoli, fortemente voluto da Walter Mazzarri. Sulle prime, l’acquisto di Aronica non fu vissuto dalla piazza con particolare entusiasmo. Ma lentamente, partita dopo partita, Totò è riuscito a ritagliarsi un posto da “titolarissimo”. Sempre umile, non ha mai protestato per una mancata convocazione, facendosi trovare sempre pronto nei momenti di bisogno. Ultimamente Mazzarri lo ha utilizzato anche come difensore centrale, quando capitan Cannavaro è stato indisponibile. Insomma, passano le stagioni, ma scalzarlo dall’undici titolare diventa sempre più difficile. Forza Totò, dopo Reggio Calabria diventerai cittadino onorario anche di Napoli!
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A CAGLIARI PER RIVEDERE LA LUCE Sergio Curcio
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i va a Cagliari per la “prima” pomeridiana degli azzurri alla luce naturale. Brutto cliente il team di Cellino che sogna a occhi aperti un torneo di grandi soddisfazioni. I sardi sono a quota 11 grazie al pareggio del Siena e il Napoli insegue staccato di un punto. Si preannuncia, perciò, una sfida d’alta classifica. Il Napoli sarà reduce dal turno di Champions League contro il Bayern; un motivo in più per andare in Sardegna col piglio della grande squadra e imporre la propria volontà e capacità tattica. Ficcadenti, che ha sostituito Donadoni, improvvisamente caduto in disgrazia agli occhi di Cellino, ha sin qui svolto un ottimo lavoro impostando un 4-3-1-2 frutto di scelte ponderate per mettere i giocatori nelle condizioni
AGAZZI PISANO
CANINI
ASTORI
AGOSTINI
CONTI
BIONDINI
NAINGGOLAN
COSSU
LARRIVEY
ideali per potersi esprimere al meglio secondo le proprie caratteristiche tecniche. Ecco così che giocatori come Conti e Agostini, motivati al massimo, stanno fornendo un rendimento elevato in termini sia di quantità che di qualità. E in realtà, guardando bene la “rosa” dei rossoblù, si capisce pure che questo Cagliari ha tutte le carte in regola per giocarsi un posto in Europa League. Cellino ha fatto un mercato di tutto rispetto, in primo luogo non cedendo i richiestissimi Nainggolan e Astori e lo stesso Biondini, dato in lista di sbarco, poi acquistando gente come Thiago Ribeiro, Ibarbo, Rui Sampaio, subito integratasi e cn margini di miglioramento ancora notevoli. Ecco spiegato il grande avvio di campionato e la gioia di Cellino che si stropiccia gli occhi e si sfrega le mani davanti a un Cagliari che gioca bene, ma che come è capitato a Lecce, sa essere anche cinico e spietato come una squadra d’alto bordo. Ficcadenti d’altra parte, è un allenatore ancora giovane, ma tranquillo e preparato che s’è fatto subito accettare dal gruppo per la sua trasparenza e semplicità. Prepara bene le partite e studia con grande attenzione gli avversari. L’allenamento, perciò, in funzione anche della gara domenicale, ha come obiettivo quello di sviluppare una serie d proposte tecnico-tattiche che permettano alla squadra di trasferirle nella gara di campionato, stimolandola all’attenzione massima di quanto fatto
T. RIBEIRO
AVRAMOV ARIAUDO EKDAL IBARBO PERICO NENE’ RUI SAMPAJO EL KABIR
in settimana e consentendo lo sviluppo dei principi di gioco a essi correlati. Questo Cagliari, insomma, sconfitto solo a Palermo e vittorioso già due volte in trasferta, scende in campo sapendo cosa faranno gli avversari, ma soprattutto cosa dovrà fare “lui” per vincere. Sensibilità dell’allenatore e disponibilità totale dei giocatori sono alla base della “ricetta” del successo rossoblù in questo avvio di stagione. Per il Napoli, un test severissimo dopo il Bayern, e a tre giorni dalla sfida contro l’Udinese di Guidolin. Recuperati gli infortunati, non è da scartare, anzi, l’idea di un turnover ampio, ma non indiscriminato come quello contro il Chievo. Nella scorsa stagione, il Napoli rivelazione passò al 94esimo, grazie a una fuga di Lavezzi, ma l’anno scorso gli azzurri furono una sorpresa, ora sono una realtà sotto gli occhi di tutti. La maturità e la consapevolezza raggiunte, la compattezza del gruppo e il miglioramento della qualità dell’organico a disposizione di Mazzarri, impongono la massima attenzione e un Napoli sempre al massimo!!! In campionato come in Champions…
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LUCARELLI “REAPARECIDO” Marco Martone
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uando è stato acquistato i tifosi azzurri hanno immaginato che fosse arrivato il nuovo Sosa. Come il Pampa, Cristiano Lucarelli ha infatti esperienza, stazza fisica, spirito di sacrificio e quella dote, che tanto piace agli allenatori, di saper sbloccare la partite più difficili, magari entrando in campo a venti minuti dalla fine. E l’ex giocatore di Livorno e Torino, sarebbe riuscito a ripercorrere la strada tracciata dall’argentino, se non lo avesse fermato un brutto infortunio. Un calvario che si è chiuso soltanto all’ultima giornata, quando Lucarelli ha messo alle spalle di Buffon un pallone carico di rabbia e di voglia di restare in azzurro. Poi quella dichiarazione di amore per i tifosi del Napoli, magari un po’ ruffiana, ma che è piaciuta a tutti e quel che più conta è piaciuta al presidente De Laurentiis. «Resterei anche con un contratto in bianco», aveva detto Cristiano, quando le speranze di proseguire la sua avventura all’ombra del Vesuvio sembravano ridotte al lumicino. Il “regalo” invece arrivò, quando la squadra era già in ritiro e Lucarelli è tornato a essere il nuovo “Pampa” azzurro. Eppure c’è qualcosa che non torna. Perché del gioca-
tore, protagonista di un precampionato esaltante, fatto di gol e assist, si erano perse le tracce. E non crediamo sia stato l’ingaggio del giovane Chavez a relegarlo a ruolo di desaparecido. Un piccolo mistero napoletano, o forse “mazzarriano”, poiché proprio l’allenatore si era battuto per avere l’attaccante toscano alle sue dipendenze. Napoli - Parma è stata l’occasione per rivedere Cristiano, in campo anche se per soli otto minuti. L’infortunio di Pandev ha tolto Lucarelli dalla naftalina e lo ha restituito alla torcida partenopea. Un atto quasi dovuto nei confronti di un atleta, che ha accettato senza batter ciglio l’esclusione dalla lista europea e che non lesina il proprio impegno e il sostegno ai compagni durante gli allenamenti. C’è poi anche una questione tecnica da valutare. Nelle partite in cui la squadra stenta a creare occasioni da gol, la presenza di Lucarelli può cambiare il destino della gara. Troppo tardivo in tal senso il suo impiego contro il Parma. Perché Lucarelli offre soluzioni tattiche alternative ed efficaci anche quando il Napoli non è in grado di esprimersi al meglio, proprio come faceva Sosa, giocatore che da queste parti qualcuno rimpiange ancora.
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NAPOLI - PARMA 1-2
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ILLUSIONE DI UNA NOTTE
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Marcello Altamura (Cronache di Napoli) 1) In Champions agli ottavi, in campionato lotta per lo scudetto 2) Milan e Juventus 3) La lunghezza della presenza in Champions può condizionare il campionato 4) Un difensore tipo Barzagli e un centrocampista, Muntari sarebbe l’ideale
Carlo Alvino (telecronista tifoso Sky Sport) 1) In Europa arriva agli ottavi, in campionato tra le prime quattro 2) Nell’ordine Inter, Milan e Juventus 3) In positivo il tifo del pubblico, in negativo i troppi impegni e la rosa scarna 4) Sfruttare un’occasione e prendere un top player sulla corsia di sinistra
Raffaele Auriemma (telecronista tifoso Mediaset) 1) In Champions agli ottavi, poi dipende dagli accoppiamenti, in campionato può vincere lo scudetto 2) Juve, Milan, Roma e Inter nell’ordine 3) Rinforzare la rosa a gennaio 4) Un centrocampista tipo muntari e un attaccante alla Rolando Bianchi
Marco Azzi (Repubblica) 1) In campionato tra le prime tre, e poi agli ottavi di Champions 2) Juve e Milan 3) La prolificità di Lavezzi 4) Un’altra prima punta tipo Amauri
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NAPOLI DA SCUDETTO Emerge piena fiducia negli azzurri dal La sconfitta rimediata sabato sera in casa contro il Parma non ha raffreddato l’entusiasmo della stampa napoletana. Unanime il giudizio su dove il Napoli potrà arrivare in campionato. Scudetto è la parola più gettonata. Le rivali più accreditate restano la ritrovata Juventus, il vecchietto ma sempre presente Milan e l’Inter. In Champions, invece, è pressoché unanime il giudizio: Napoli agli ottavi, a meno di qualche piacevolissima sorpresa. Diversi pareri su quale potrà essere il fattore decisivo della stagione degli azzurri. Il fatto certo è che qualsiasi risultato passa attraverso il mercato di gennaio. Max Bonardi
Rino Cesarano
Francesco De Luca
(Corriere dello Sport)
(Il Mattino)
1) In campionato al primo posto, in Champions supera il primo turno 2) Juventus e Milan 3) Il recupero delle energie dopo gli impegni delle coppe 4) Acquistare altro centrocampista tipo Ramirez e una punta di scorta giovane, vanno bene Shaqiri o Rodriguez
1) Primo posto in campionato e gli ottavi in Champions 2) Juventus e Milan 3) La qualità di Cavani e un Mazzarri leader che negli anni ha plasmato la squadra 4) Intervenire a centrocampo
Gianfranco Coppola
Walter De Maggio
(Rai)
(Radio Kiss Kiss)
1) In campionato lotta per lo scudetto, in Champions se passa agli ottavi è già un ottimo risultato 2) Juve e Milan 3) La continuità realizzativa di Cavani 4) Giocatori di qualità , magari un centrale difensivo tipo Gamberini
Massimo D’Alessandro (Radio Marte) 1) Non pensare agli obiettivi e giocare partita per partita 2) Inter e Juventus 3) Il pubblico e la fame dei giocatori 4) Arriverà un top player offensivo
1) In campionato non ha limiti, in Champions mi sbilancio e dico semifinale 2) Juve, Milan e Roma 3) Umiltà e voglia di vincere 4) Un difensore centrale giovane e una prima punta, mi piacerebbe Maxi Lopez
Gigi Ermetto (Canale 9) 1) In Europa agli ottavi, in campionato lotta per scudetto 2) Juve, Milan e Inter 3) In positivo la forza del gruppo e Mazzarri, in negativo può pagare i troppi impegni 4) Vedere bene dove si trova, in generale serve un sostituto di Cavani, va bene Amauri segna e fa reparto da solo
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E AVANTI IN CHAMPIONS sondaggio con i giornalisti napoletani 1) 2) 3) 4)
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Dove può arrivare il Napoli in Champions e campionato? Le avversarie da temere in Italia… Quale può essere il fattore decisivo? A gennaio che cosa fare sul mercato?
Antonio Petrazzuolo (Napolimagazine.com) 1) In Champions abilmente agli ottavi, in Italia lotta per il primato 2) Il Napoli deve temere se stesso 3) La fame di vincere e la vena realizzativa di Pocho Lavezzi 4) Un attaccante stile Matador, magari fosse Drogba
Roberto Esse
Donato Martucci
Francesco Pezzella
(Radio Club 91)
(Corriere della Sera)
(Telecaprisport)
Ottavi di Champions e tricolore Juve e Milan Il mercato di gennaio Prendere un attaccante stile Lavezzi, diciamo Tevez e un difensore centrale come Astori
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Ottavi in Europa e scudetto Juventus e Inter La vena realizzativa di Lavezzi Un attaccante nuovo come vice Cavani, andrebbe bene Maxi Lopez e un centrocampista come Borja Valero
Titti Improta
Francesco Molaro
(Canale 21)
(Tuttonapoli.net)
1) In Champions supera la fase a gironi, in Italia lotta per lo scudetto 2) Juventus 3) La costanza di rendimento e Mazzarri 4) Un vice Cavani tipo Maxi Lopez
1) 2) 3) 4)
Scudetto e primo turno di Champions Juve, Milan e Inter La continuità di rendimento Un difensore duttile stile Criscito e un attaccante, magari Gilardino
1) Scudetto e ottavi di Coppa 2) Nell’ordine Juve, Roma, Inter, Milan e Udinese 3) La gestione dei giocatori e lo stato di forma dei tre “tenori” 4) Un difensore se Britos non dà garanzie e poi vedere le condizioni di Pandev
Fabrizio Piccolo (Il Domani dello Sport – Napoli) 1) In Champions agli ottavi e senza limiti in campionato 2) Inter e Milan 3) In positivo l’affiatamento del gruppo, in negativo, senza rinforzi la coperta è corta 4) Due centrocampisti: le alternative a Inler e Maggio
Mimmo Malfitano
Manuel Parlato
Gianluca Vigliotti
(Gazzetta dello Sport)
(Leggo – Napoli)
(Canale 34)
1) Ottavi di Champions e vincere lo scudetto 2) Juve Milan 3) In negativo lo stress di Champions, in positivo la carica dall’essere protagonisti in Europa 4) Un attaccante simile a Cavani, bene Cissè o Maxi Lopez e un centrocampista stile Montolivo
1) Gli ottavi di Champions sarebbero un successo, in Italia, il terzo posto 2) La Juventus senza coppe che sfrutta l’effetto Conte, poi Milan, Inter, Lazio e Roma 3) Gli infortuni già un dato da nuovo rispetto alla passata stagione 4) Muntari e un giovane come Shaquiri, e poi le occasioni da prendere al volo
1) Ottavi di Champions e scudetto 2) Juve, Milan e Inter 3) In negativo gli infortuni, in positivo il Napoli è più squadra degli altri 4) Se si va avanti in Champions un centrocampista stile Muntari, con la speranza del recupero di Pandev, se no un altro attaccante
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COME CI SIAMO ABITUATI BENE Fabrizio Piccolo
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l bello è che ci abbiamo messo davvero poco ad abituarci. A pensare che il giardino d’Europa possa accogliere i nostri fiori azzurri. Quando l’anno scorso si prospettava la sfida con il Liverpool Riccardo Bigon – per sottolineare l’importanza anche storica della sfida – usò un’espressione particolare: “Una partita così il Napoli l’aveva giocata solo alla playstation”. Ingenuità storica, perché proprio il babbo del ds azzurro una Coppa dei Campioni l’aveva giocata, ma non c’era malizia nelle parole di Bigon. C’era invece il senso della grandezza di un’impresa. Ma ci pensate? Napoli contro Liverpool. Oggi che c’è Napoli-Bayern ci abbiamo fatto già la bocca a questi match da collezione dei ricordi. Eppure è passato un anno appena. Era il 21 ottobre del 2010 quando sfidammo i Reds al San Paolo, è il 18 ottobre oggi che stendiamo i tappeti d’onore ai tedeschi, per accoglierli come si conviene. Sperando di stenderli poi per bene sul campo, sia chiaro. Nella differenza di emozione c’è tutto il senso della crescita di questo Napoli. Salti mortali senza rete e cadendo sempre in avanti, spostando l’asticella ogni volta per cercare un nuovo record. E ci stanno abituando bene, troppo bene. In Italia prima: gli antipasti due stagioni fa con imprese memora-
bili, il primo piatto nella passata stagione con quelle rimonte da urlo, il gustoso contorno in questo abbrivio estivo con le leccornie delle vittorie sulle milanesi. Ma è in Europa che i napoletani sognano di “completare” il pasto. Dopo il partitone di Manchester col City e lo storico successo sul Villarreal arriva il concorrente più temibile. Il Bayern Munchen. Signori, qui parliamo di una squadra che può anche vincerla, questa Champions. Parliamo di un club onusto di gloria – recente e passata – e ricco di campionissimi. E viene qui, al San Paolo, a giocarsela con noi per passare il turno. E sì, ci teme. Anche il Bayern ci teme. Eccola la vera vittoria di questo Napoli. Comunque vada a finire davvero sembrava da playstation pensare di poter spaventare un colosso come il Bayern. Però la speranza è che – ora che ci siamo – vada anche a finire bene. Napoli ci crede. C’è tutta la città paralizzata stasera. I più fortunati sono quelli che stanno qui, ad affollare Fuorigrotta dopo le lunghe file fatte nei giorni scorsi per comprare il biglietto. Ma tutti gli altri è come se fossero egualmente sugli spalti. A urlare e piangere. Di gioia, certo. Mamma mia come ci siamo abituati bene!!!
ORMAI SIAMO GRANDI? Luigi Alvino
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embra strano, per uno come me che ama il Napoli, parlare dell’Inter dopo l’1 ottobre scorso, ma invece, io sento il bisogno di parlarne. Essere un tifoso, amare la propria squadra, significa amare prima di tutto il calcio, e quando una squadra, guidata da un certo Josè Mourinho, la sera del 23 maggio 2010, vinceva tutto quello che vi era da vincere, riuscendo a mantenere incollati tutti gli sportivi davanti ai televisori, mentre a Madrid spiegava al grande Barcellona che quella sera esisteva solo l’Inter, beh bisogna confessarlo, quella sera anch’io mi sono sentito un po’ campione d’Europa. Bisogna capire perchè questa squadra, tra le più grandi al mondo, ora annaspa, trova difficoltà ad esprimere gioco, tutti subito a dire che Mourinho non dovesse andar via, che la sua assenza è la causa principale dei mali dell’Inter, e invece, io non penso che sia questa la ragione, certo Ranieri non è Mou, ma analizzando la squadra che ha vinto la Champions League, erano tutti arrivati al top della carriera, dopo una “vita calcistica” notevole, è normale che si finisca per “scoppiare”, dal momento che non si è più ragazzi, quindi bisognava fare una piccola rivoluzione, investendo in giovani e facendo dei cambi necessari; perché dico questo, perché il Napoli è così, il cammino sarà lungo, (io mi auguro di no), ma è l’esatto opposto di quello che ha fatto l’inter, l’obiettivo del Napoli è arrivare giovane in vetta sia in Italia che in Europa, e restarvi il il più allungo possibile facendo i giusti
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ricambi. Comunque, dopo la grande gioia di averla battuta, un po’ di pensiero a quella Inter di cui abbiamo già parlato, è il minimo, e poi non dimentichiamo: C’era una volta l’Inter… ora c’è il Napoli, quindi pensiamo al Bayern, così di getto, è da considerare, in questo momento, prima della partita con noi, la terza squadra più forte d’Europa, ovviamente dopo il Barca e il Manchester United, i suoi risultati lo confermano, in campionato primo, in Champions a punteggio pieno. L’ho seguita per un mese, la loro qualità più importante è la forza fisica, sono ben organizzati nell’anticipare gli avversari usando spesso l’anca per farsi spazio, in attacco hanno una media gol in campionato, di 2,7 a partita, e il dato che è più significativo, in 9 gare hanno subito 1 solo gol. Ma dopo questa descrizione “preoccupante”, bisogna dire che noi possiamo batterli, la velocità non è il loro punto di forza, mentre noi voliamo, credo che sarà la partita di Maggio, li farà impazzire sulla sua fascia, e spero che dall’altra parte vi sia Zuniga, non capiranno niente, sarà una grande partita, spiegheremo ai tedeschi che passare le vacanze a Capri, Ischia e nel Cilento, è l’unica cosa positiva che possono fare in Campania, al resto pensiamo noi, tra oggi e novembre, li incontreremo due volte, è stupendo pensare di festeggiare il Natale, ed essere primi nel nostro girone di Champions League… e magari anche in campionato, voi che ne dite?...Io dico che si può fare, perché ora siamo cresciuti, siamo grandi ormai?
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FIDELEFF: IL GIGANTE DI ROSARIO Massimo Sparnelli
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eati gli ultimi perché saranno i primi” è un passo di una famosa parabola che dai tempi antichi è arrivata immutata ai giorni nostri e che, nonostante il trascorrere del tempo, è sempre attuale, soprattutto per chi è giovane, carico di buoni propositi, speranze e voglia di fare, ma si trova all’inizio di un percorso. Questa teoria è naturalmente valida anche nel mondo del calcio e Ignacio David Fideleff, argentino classe 1989, è proprio l’ultimo difensore centrale di piede sinistro, acquistato a titolo definitivo dalla SSCnapoli, che è sceso in campo lo scorso 31 agosto con la maglia numero 3, esordendo in serie A il 21 settembre 2011 nella gara contro il Chievo Verona. Cresce nelle giovanili del Newell’s Old Boys con cui esordisce nella massima serie il 24 marzo 2008 nella partita contro il Lanus, durante la quale segna anche il gol del momentaneo vantaggio e con questa squadra (35 presenze, 3 reti ) rimarrà sino al passaggio col Napoli nel 2011. Il presidente De Laurentiis dice di lui: “Siamo tutti soddisfatti dell’arrivo di Ignacio, è stata una trattativa complicata. Abbiamo preferito puntare su un argentino perché ne abbiamo già altri e ho pensato che si sarebbe subito ambientato. Siamo estremamente contenti, ho detto a Bigon di non pensarci due volte e di chiudere l’acquisto”. E per il nuovo difensore azzurro, questa è una possibilità molto importante che potrà sfruttare per crescere, imparare e miglio-
rare. Fideleff è orgoglioso di poter giocare in un club importante come il Napoli ed è rimasto letteralmente ammaliato dal calore dei tifosi: “Neppure nei miei sogni più belli, avrei immaginato un affetto del genere. Sono orgoglioso di vestire questa maglia azzurra e farò di tutto per rendere orgogliosi di me chi la sostiene col cuore da sempre”. Certo è che Fideleff è una grande scommessa del calcio e di sicuro, sarà un giocatore che in futuro farà parlare di sé. LA SCHEDA
Ignacio David Fideleff, alto 1,88 cm., 84 kg. di peso, è nato a Rosario il 4 luglio 1989. Dopo una trafila nelle formazioni giovanili della plurititolata squadra locale dei Newell’s Old Boys, ha esordito con successo, nel torneo argentino, nelle fila della formazione rossonera il 24 marzo 2008 nella partita contro il Lanus, segnando perfino il gol del momentaneo vantaggio della squadra di Rosario. A fine stagione totalizzò ben 9 presenze, e appunto un gol all’attivo. Con i Newell’s ha disputato poi tre stagioni e mezza con un totale di altre 26 presenze e altri due gol realizzati. Da fine agosto 2001 è a Napoli dove, finora, ha totalizzato già due presenze. Difensore roccioso dal piede sinistro, è un marcatore arcigno, molto forte di testa. È un giocatore nel quale Mazzarri crede molto.
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2. LESIONI MUSCOLARI: IL RECUPERO Giuseppe Barbati*
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ello scorso numero la nostra attenzione si è concentrata sul trauma che causa le lesioni muscolari. In questa seconda parte vediamo come vanno trattati questi traumi e qual è l’iter che porta alla guarigione. Vediamo innanzitutto che tipo di trattamento va usato in questi casi. Il trattamento dell’atleta ha come scopo: 1)limitare le conseguenze dell’azione lesiva sui tessuti interessati dal trauma; 2)prevenire i danni futuri; 3) restituire il più rapidamente possibile l'atleta alle competizioni nel rispetto dei tempi di guarigione biologica. La fase iniziale del trattamento (24-48 ore) è decisiva per la riuscita dello stesso. Il trattamento immediato del muscolo scheletrico danneggiato, in caso di trauma, è conosciuto come RICE, ovvero, riposo, ghiaccio, compressione e elevazione. I 4 trattamenti mirano a minimizzare il sanguinamento della lesione. In questa fase iniziale possono essere coadiuvanti le seguenti terapie fisiche: a) elettro-terapia antalgica (badando o non provocare contrazioni muscolari); b) laserterapia, a effetto antalgico, antiedemigeno e antiedematoso. Superate le prime 48-72 ore dal trauma, si può stabilire esattamente l'entità della lesione (con un esame ecografico e/o mediante RMN) e quindi programmare la fase di recupero durante il processo di guarigione. L'allenamento isotonico (la lunghezza del muscolo cambia, la tensione rimane costante) può essere iniziato quando l'addestramento isometrico è eseguito senza dolore ed effettuato liberamente con sovraccarichi. Se i sintomi causati dal muscolo danneggiato non riescono a migliorare 3 - 5 giorni dopo il trauma, è necessario considerare l'esistenza di un ematoma intramuscolare e vasti danni del tessuto che potrebbero richiedere una attenzione speciale. L’uso di imaging (ecografia o risonanza magnetica) sono altamente suggerite in queste circostanze. Dopo 10 giorni dal trauma i muscoli testati hanno una sufficiente resistenza tensile della cicatrice. L'uso attivo piuttosto intenso della parte danneggiata del muscolo non dovrebbe iniziare prima dei 10 giorni successivi alla lesione. La mobilizzazione precoce, facilita l'allineamento adeguato delle fibre del muscolo di rigenerazione ed aiuta nel recupero della resistenza alla trazione del muscolo lesionato. È altamente suggerito l'uso delle stampelle per gli atleti con lesioni più gravi. Dopo questo periodo di immobilità relativa, l'uso più attivo del muscolo danneggiato può essere iniziato gradualmente entro i limiti di dolore.
L’idrochinesiterapia è un importante mezzo di rieducazione. La piscina consente di proporre molti esercizi sfruttando la pressione idrostatica ed inoltre la temperatura tiepida dell’acqua (32 gradi circa) facilita il rilassamento dei tessuti connettivi. Il movimento in acqua è “simil-isocinetico”. Le applicazioni locali di caldo e di freddo alternati, possono essere utili. È di particolare importanza notare che tutte le attività fisiche di riabilitazione dovrebbero cominciare sempre con un riscaldamento sufficiente del muscolo. Lo scopo dello stretching è quello di stendere la cicatrice durante una fase nella quale essa è ancora plastica, ma già ha la resistenza richiesta per impedire una retrazione dei monconi muscolari. In questa fase quindi il trattamento fisiochinesiterapico deve rispettare il processo di cicatrizzazione, intervenendo esclusivamente per orientarlo. Dovremmo cercare di ottenere una cicatrice elastica nel muscolo e solida nella struttura di trasmissione (tendini e apparato mioentesico). In questo periodo suggeriamo di proseguire con l’incremento delle esercitazioni introducendo la corsa lenta, sempre sotto soglia del dolore e l’utilizzo di alcune terapie fisiche strumentali: 1) ipertermia e/o tecarterapia che migliorano la vascolarizzazione e l’apporto di ossigeno; 2) ultrasuonoterapia che facilita la rimozione dei cataboliti; 3) idromassaggio e massoterapia . A guarigione quasi completata,(dopo almeno 20 giorni), deve essere iniziato il recupero specifico che si propone di ripristinare l’efficienza muscolare, lo schema motorio e la forza muscolare. Per il recupero completo questa fase si avvale degli esercizi isotonici (concentrici ed eccentrici) e delle esercitazioni tecniche specifiche. Naturalmente occorre considerare, che se si tratta di atleti, le condizioni di partenza di trofismo muscolare sono notevoli e quindi il lavoro di recupero deve essere più intenso. Le varie possibilità di contrazione utilizzate in rieducazione devono rispettare le condizioni di funzionamento del muscolo nella prestazione atletica in modo che il recupero del gesto sportivo sia il più rapido possibile. Questi indirizzi di trattamento permettono il recupero dell'atleta in tempi brevi, con minimo rischio, mentre l'osservazione dell'atleta sul campo permette di giudicare l'avvenuta guarigione e concedere il ritorno all'agonismo. * Direttore UOC Medicina dello Sport Asl Napoli 1 Centro Per eventuali consigli telefonare allo 081 2543119.
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Decibel Soriani
Soriani Decibel
Abbiamo incontrato Gigi Soriani e Daniele Decibel Bellini, il Dj e lo speaker dello Stadio San Paolo. Quando li abbiamo raggiunti negli studi di Radio Marte ci sono sembrati fratelli, invece abbiamo scoperto che sono amici da oltre 15 anni. Uno, Decibel Bellini, annuncia le formazioni e urla i nomi dei campioni azzurri quando segnano, l'altro, Gigi Soriani, è il DJ che fa ballare i 60.000 del San Paolo e ci fa sognare quando mette la musichetta della Champions. Hanno molti anni di esperienza, migliaia di serate in giro per l'Italia e lavorano nella radio più amata dai tifosi del Napoli ma, a detta loro, niente può essere paragonato all'esperienza che stanno vivendo al San Paolo. Ragazzi, ma è davvero così magico lavorare a contatto con la squadra? D: È un grandissimo onore per chi come noi è stato da sempre tifoso del Napoli. Io sono cresciuto nell'epoca di Maradona e ho festeggiato (da bambino) gli scudetti del Napoli. Essere a bordocampo è qualcosa di veramente speciale. G: Io che tifo Napoli, da quando ero bambino, vivo un sogno ogni volta che mi ritrovo a bordo campo. Avere poi un contatto così diretto con i calciatori, è qualcosa di indescrivibile. Quindi non avreste mai immaginato di essere la voce e il Dj del San Paolo? D: Sono cose alle quali non pensi, credi che siano sogni irraggiungibili. Fino a quando la radio non mi ha comunicato la notizia in via ufficiale non ci volevo credere, e invece... G: Certo che no. Quando mi è stata fatta la proposta dal nostro editore di Radio Marte, Paolo Serretiello, pensavo fosse uno scherzo, poi ho capito che era realtà nel momento in cui mi sono ritrovato materialmente alla consolle dello Stadio San Paolo: i brividi!!! Tecnicamente quanta organizzazione c'è dietro ogni gara di campionato a livello musicale e vocale? D: Con Gigi ci conosciamo da oltre 15 anni e questo aiuta. A volte ci basta uno sguardo per capirci al volo. Ci sono situazioni di forte stress ma ormai siamo abituati a lavorare in ogni condizione. G: Prima di ogni gara Io e Daniele ci confrontiamo sulle cose da fare nel prepartita affinché tutte contribuiscano a creare un'atmosfera magica, rapportandoci anche a quelle che sono le direttive della SSC Napoli. Cerco di gestire la colonna musicale dello stadio tenendo sempre conto che ci sono momenti in cui la musica deve essere quella che arriva dagli spalti, ovvero i cori dei tifosi: non li copriamo mai con le nostre tracce. Ci sono, invece, delle canzoni che, un po’ per affezione e un po’ per scaramanzia, mettiamo sempre nello stesso momento, come a esempio "Love Generation" dopo la lettura delle formazioni, "Go West" per l'ingresso in campo, "Live is life" per dare il via al riscaldamento degli azzurri. Le canzoni scelte dai calciatori sono diventate un must del riscaldamento D: Sì, ormai il pubblico se le aspetta e anche i calciatori stessi sono felici di poter ascoltare delle canzoni che hanno scelto. G: Sì, devo dire che ormai anche i tifosi si sono affezionati ad alcune canzoni scelte dai calciatori e suonarle durante il riscaldamento è per noi un modo carino per dare maggiore carica ai nostri eroi. Su Youtube c'è un video bellissimo della magica sera di Napoli Villarreal. Che cosa avete provato mentre risuonava la musichetta della Champions? D: Ero felice come un bambino. Sapere che eravamo parte di qualcosa che rimane nella storia di una città e della sua squadra è bellissimo. G: Sapevo che i tifosi aspettavano da troppi anni che quell'inno suonasse al San Paolo e sentivo addosso la responsabilità di essere colui che l'avrebbe fatta partire. Sì è vero, in fondo si trattava solo di pigiare il tasto play sul lettore cd della mia consolle, ma questa freddezza l'avrei avuta solo se non fossi stato un grande tifoso del Napoli. Ragazzi, come possono mettersi in contatto con voi i vostri fans e i tifosi del Napoli? D: Sulla pagina Facebook Decibel Bellini, su Youtube cercando Decibel Bellini e sul mio sito www.danielebellini.it G: Cliccando su www.facebook.com/GigiSorianiOfficial oppure su www.twitter.com/GigiSoriani e dal mio sito www.gigisoriani.it Progetti attuali e futuri? D: Attualmente mi divido tra radio, televisione e testate giornalistiche. Il mio programma "Sport Show" è seguitissimo, grazie anche agli ospiti speciali che partecipano alla trasmissione ideata da Imma Arena. G: Attualmente gestisco i programmi della fascia pomeridiana di Radio Marte (Marte Sport Live, I Love Napoli e Arrivano i Mostri); come regista e dj, continuo a portare i miei dj set live nei locali di tutta la Campania e a produrre musica house, spesso mi diverto con il mio amico e collega Gigio Rosa a produrre dei pezzi dedicati ai calciatori ed ai tifosi e presto ci saranno altre sorprese.
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LA CASA DEI NAPOLETANI A ROMA
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IL CIRCO DELLA SETTIMANA
RASSEGNA STAMPA
RASSEGNATA STAMPA a cura di Peppe Accardo
Fatti, visti, condivisi e commentati, il meglio o peggio della settimana vissuta virtualmente e realmente. Le notizie reali commentate dal Senatore Annibale Ricotta (Partito dei Ricottari Italiani) e Pepp Mo Vec Io (affarista, di quelli che qualsiasi cosa… provvedo io), personaggi che animano le mattine in Fuoco su Radio Marte.
Visti da Pepp Mo vec io… Scoperto il mandante del furto in casa Cavani, è stato il presidente del Palermo, Zamparini, il quale si danna ancora per aver fatto sfuggire el Matador a un cifra troppo bassa convinto di aver fatto un affare e invece... hai voglia di rubare Presidè, per apparare i soldi di Cavani devi rubare alla Banca d’Italia… Arrestato Jaun Pablo Pino, calciatore colombiano, in Arabia Saudita perché ha troppi tatuaggi. Sse la stessa regola valesse anche in Italia le partite si disputerebbero in 2 contro 3. Da noi in Europa invece senza tatuaggi non giochi… amic, come sempre la vita è un fatto di punti di vista.
Visti da Annibale Ricotta… Proposte di nuovi partiti o movimenti, il premier aveva proposto Forza Gnocca, la Santanchè aveva definito forza gnocca un’idea del c... i cittadini preparano un altro partito Forza jatevenne tutt quant… Il sindaco di Firenze Matteo Renzi prepara il “Big Bang” una convention con tutti i "rottamatori" del vecchiume, Bersani prepara il chiodo a cui appendere il suo mandato da segretario.
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In campo con gli Azzurri
Forza Napoli la radio ufficiale del Calcio Napoli
www.radiomarte.it
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CLUB NAPOLI VALDINIEVOLE Salvatore Longobardi (Tesoriere AINC)
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l Club Napoli Valdinievole è una delle sedi che hanno una vita più recente. Nasce infatti il 31 luglio di quest’anno con l’esigenza di soddisfare i numerosi tifosi napoletani residenti in Toscana e nel nord ovest dell’Italia. Alla fine, la ragione di questa nuova vita è sempre la stessa, ovvero quella di creare una sede che esalti e onori i colori azzurri e i napoletani, che lontani dalla città natale, sentono ancor più forte l'attaccamento alla maglia azzurra! L’inaugurazione di fine luglio ha lasciato il segno: tantissime le adesioni e una copertura mediatica di prim’ordine, così come testimoniato dallo spazio dedicato da numerosi giornali locali. A tutt’oggi è massiccia, nonostante il poco tempo, la partecipazione di tifosi. Si contano già 150 soci paganti e oltre 250 membri che seguono le vicende dell’associazione sui social network. La sede offre la visione di tutte le partite del Napoli e consente ai soci di poter scommettere su tutti gli eventi sportivi grazie ad una concessione autorizzata dall' AAMS. Il Club Valdinievole risponde con prontezza alle necessità dei soci fornendo quindi un efficiente servizio di biglietteria per le trasferte organizzate in autobus gran turismo. Tutto ciò è stato reso possibile grazie all’opera e allo spirito di abnegazione del presidente, Giuseppe Pisco e del direttore Giovanni Benincasa, vere anime del Club e grazie alla collaborazione del vice presidente Maria Pi-
sco e di tutti i membri dello staff. Con il Napoli che sta volando anche il club ne sta traendo beneficio, e c’è fermento tra i soci in attesa soprattutto della trasferta di Monaco in casa del Bayern, dove il Napoli, ricordando il passato, proverà a superare il turno di Champions League. In quella occasione è prevista una folta rappresentanza di membri del Club Valdinievole, per essere vicini alla squadra che deve compiere un’impresa.
Consiglio Direttivo Presidente: Vicepresidente: Direttore: Segretaria: Tesoriere: Consiglieri:
Giuseppe Pisco Maria Pisco Giovanni Benincasa Lorella Pisco Ciro Sozio Andrea Brocchi, Alessandra Murgia, Danilo Esposito e Manuela Volpicelli.
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