Cuore Azzurro n°110 del 07/02/2015

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Organo ufficiale dell’Associazione Italiana Napoli -Club Anno X- nr 110- 7/2/2015

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Benvenuto cinismo pagina 8

Tascone: Benitez è stat o bravo ma anche abbastanza fo rtunato

Sulle ali del

PIPITA

Qualità, affidabilità, potenza


nella corsa al secondo posto per i giallorossi un impegno molto delicato

LA RomA “mALAtA” vA in sARdegnA

La Lazio lunedì nel posticipo, Sampdoria in casa col Sassuolo, viola in casa con l’Atalanta la classifica programma

Juventus Roma Napoli Lazio Sampdoria Fiorentina Palermo Milan Genoa Torino Sassuolo Udinese Inter Hellas Atalanta Empoli Cagliari Chievo Cesena Parma

Verona - Torino JuVenTus - Milan FiorenTina - aTalanTa Cagliari - roMa eMpoli - Cesena parMa - ChieVo napoli - udinese saMpdoria - sassuolo inTer - palerMo lazio - genoa

prossimo turno

aTalanTa - inTer Cesena - JuVenTus ChieVo – saMpdoria genoa - Verona Milan - eMpoli palerMo - napoli roMa - parMa sassuolo - FiorenTina Torino - Cagliari udinese - lazio

ORGANO UFFICIALE DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

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Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Coordinamento: : Star Press Hanno collaborato: Francesco Basile, Giuseppe Gargiulo, Carlo Longobardi,

50 43 39 34 34 32 30 29 29 28 28 28 26 24 23 20 19 18 15 9

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Attilio Marchionne, Bruno Marra, Marco Martone, Mario Passaretti, Ciro Piemonte Carmine Tascone Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 5/12/2007

sabato 7 febbraio 2015


liberamente

CompRARe difensoRi non sARebbe peCCAto Il Napoli, a detta di tutti, ha fatto un mercato di gennaio che è stato il migliore tra tutte le squadre di serie A. Lo è stato per scelta dei giocatori, e soprattutto scelta di tempo. Mai come in questo caso i dirigenti azzurri sono stati puntuali. Fare il miglior mercato tra tutte le società di serie A è importnate ed è un titolo di merito, ciò non toglie che si poteva fare anche meglio. Non è solo una quetsione sdi investimenti. Napoli e Roma sono le due squadre che hanno speso maggiormente in questa sessione di mercato. La matetica non è una opinione, c’è poco da fare. Per altro è vero anche un’altra cosa: il Napoli spesso è la società che spende maggiormente in sede di mercato. Ma sappiamo benissimo che il costo di quello che una volta era cartellino dei calciatori oggi è una voce assolutamente marginale: pesa molto di più l’ingaggio. Per cui si può anche spendere sul mercato meno di un’altra società e alla fine investire di più. Insomma: non è che la filosofia aziendale del presidente del Napoli sia cambiata in questo mese solo perché nessuna altra società italiana ha speso quanto gli azzurri. Un ragionamento semplice, ma che merita di essere fatto di tanto in tanto. M no era questo l’aspetto che ci premeva sottolineare. Il mercato di gennaio del Napoli, per la tempistica, la qualità dei calciatori comprati e la loro funzionalità al progetto è da promuovere, senza ombra di dubbio. Questo al di là dei soldi spesi o non spesi. Certo si poteva fare di meglio, c’erano anche altri ruoli da coprire, e non è stato fatto. La considerazione è però un’altra. Il Napoli sappiamo tutti essere molto forte in avanti, non altrettanto in mezzo al campo e soprattutto in difesa. Perché allora si continua ad investire solo ed esclusivamente in questo settore? Da sempre il Napoli ha preso grandi

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attaccanti. Lo fece, fatte le debite proporzioni anche in serie C. Subito prese il Pampa Sosa, uno che scendeva direttamente dalla A. O poi a gennaio l’arrivo di Calaiò, che sembrava essere l’astro nascente del calcio. L’anno dopo Bucchi e De Zerbi, che al di là del fatturato prodotto, all’epoca erano al top per la categoria, e costarono tanto. E possiamo continuare. Fino ai 40 milioni per Higuain, ed ultimissimi i 12 per Gabbiadini. In difesa sostanzialmente non si è mai investito per davvero. A centrocampo nel 2011 furono spesi 18 milioni per Inler, ma è l’unico caso. Il Napoli da sempre investe moltissimo per attaccanti, quasi nulla negli altri settori del campo. Oddio: non c’è dubbio alcuno che il prezzo dei bomber di solito è maggiore,

l’editoriale di

liberato Ferrara

a parità di valore, rispetto ai giocatori di altri ruoli: ma ha senso una simile sperequazione? Non avrebbe più senso una più giusta distribuzione, reparto per reparto, degli investimenti. Il dato più eclatante è nel momento in cui con la ripresa delle attività internazionali, con l’aumentare degli impegni, c’è maggiore bisogno di dare spazio a tutti. In avanti la qualità è molto rilevante sempre: a Chievo hanno giocato Gabbiadini, Mertes e De Guzman: col ritorno di Insigne nessuno dei tre sarebbe probabilmente titolare. Il rendimento no ne ha risentito. Negli altri ruoli decisamente le cose non vanno allo stesso modo. E questo deve far riflettere. Non si vive di soli attaccanti.

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Napoli cinico ques di Saverio Passaretti Un Napoli trasformato dopo la vittoria sofferta in Supercoppa contro la Juve, ben cinque le partite vinte di fila che sono state come un elisir di entusiasmo e convinzione nei propri mezzi. Facendo i dovuti scongiuri la Roma è veramente vicina ed ha un ruolino di marcia tutt’altro che positivo, i pareggi si susseguono sistematicamente per la squadra di Garcja che sembra aver smarrito la sua proverbiale spavalderia. Benitez viceversa può contare su un autentico fuoriclasse che risponde al nome di Gonzalo Higuain apparso un instancabile trascinatore pronto a lottare in tutti i reparti ed a realizzare gol “pesanti”, la squadra gira bene con maggiore compattezza a centrocampo e con segnali incoraggianti sulla ripresa del nostro capitano Marek. Una condizione che si è evidenziata anche nella sfida con la squadra del neo allenatore Mancini, una semifinale conquistata al 94’ con una giocata classica nei moduli azzurri, finalizzata cinicamente dal grande Gonzalo. Ed anche in coppa la cena è servita ad una Inter battagliera e ben messa in campo ma il Napoli c’è e lotta anche nei minuti di recupero, la mentalità vincente è arrabbiarsi anche quando si pareggia e questa continuità ci può

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portare a lottare per qualcosa di più importante, onorare la Coppa Italia e provare a fare bene in tutte e tre le competizioni, questo l’obiettivo del Mister. Sconsolato Mancini a fine gara che sottolineando il momentaccio della sua squadra in contrasto con la buona sorte che pare abbia abbandonato le milanesi, il tecnico è convinto di poter sfatare il periodaccio ben presto e visto il comportamento della squadra pare ci siano tutti i presupposti ma al momento l’unico risultato concreto raggiunto è stato quello di perdere l’opportunità di accesso alla Europa League attraverso la Tim Cup. Passata la nostra sbornia di felicità

riecco la sfida con l'Udinese di Stramaccioni che di prepara senza Domizzi e Geijo indisponibili e Di Natale, invece, squalificato, una occasione d’oro per gli azzurri per proseguire la scalata alla vetta della classifica. Ripensando ai vecchi trascorsi fu proprio la sfida con i veneti nel campionato 1985 a rilanciare un Napoli in grande crisi, con Maradona ribelle che non era disposto al ritiro forzato in quel di Vietri sul Mare e solo grazie alla capacità di mediazione di “pal e fierr” Bruscolotti fu raggiunto un compromesso con la presenza , anche se per due giorni, del Pibe de Oro al ritiro.

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stione di mentalità Entusiasmi e discutibili contestazioni di Carlo Longobardi

Gli azzurri vinsero la sfida per 4 a 3 grazie a due doppiette argentine sull’asse Bertoni – Maradona su un campo ridotto ad un pantano, quel momento cambiò la storia calcistica del Napoli che risalì la classifica raggiungendo poi gli eccellenti risultati che ben conosciamo. Voglia essere questa partita quella della svolta in termini di convinzione dei propri mezzi e di fiducia per il futuro e ricordardando sempre le poesie di Pino Daniele .. “ Vulessm esser aller co’ Napule là ncopp “ …! Forza azzurri !!!

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Se è vero il “carpe diem”, com’è vero, godiamoci questo percorso brillante con il giusto entusiasmo e allegria. Per questo, dopo il periodo più che proficuo e dopo una partita come Napoli – Inter, è molto difficile mantenere un contegno e dare un senso logico alle riflessioni del post-match. Le uniche considerazioni che spuntano in mente come funghi, a meno che non si voglia dare sfoggio di dietrologia o di pessimismo cosmico, lasciano spazio solo al tifoso verace residente in ognuno di noi. E inevitabilmente le immagini ci parlano del fantastico Pipita che corre, felice come un bambino sulle giostre preferite, verso un pubblico paonazzo di gioia che lo attende alla stregua di un messia, di un mucchio di maglie azzurre (più blu denim che color cielo…) palpitante, di Don Rafele sempre più italo-napoletano e meno asservito agli appunti stenografici, di cinquantamila satanassi che dopo il delirio hanno avuto “anche” la fortuna di appagare lo stomaco reclamante almeno una cinquantina di minuti prima di quanto si stava prefiggendo. Tuttavia, tralasciando a piè pari tutte le discussioni possibili circa l’utilizzo di questo o quell’altro calciatore, del modulo utilizzato, dell’intensità espressa e del compiacimento generale per le tante prestazioni soddisfacenti riscontrate, un paio di specifici e positivi pensieri meritano un doveroso approfondimento. Il primo elogio riguarda il ventisettenne Ivan Strinic, ottimo quanto poco conosciuto esterno sinistro, calciatore dimostratosi fin da subito di livello importante: fisicamente e stilisticamente ben impostato, dai piedi più che buoni, dal gran carattere in campo e dalla capacità immediata di inserimento nel gruppo. L’evoluzione della qualità dei complimenti sinora spesi per lui conferiscono lustro, in maniera altrettanto automatica, al lavoro di Ric-

cardo Bigon, il poco appariscente direttore sportivo spesso non considerato a dovere. L’altro appunto favorevole è senz’altro da fare all’indirizzo del “Mota”, di quel Water Gargano che ha avuto l’intelligenza e la capacità di proseguire ad impegnarsi per la causa napoletana nonostante le sopraggiunte avversità ambientali. Gargano non possiede le geometria di Iniesta o la classe di Pogba, ma è uno dei migliori incontristi del mondo con una grinta e capacità di recuperare palloni in qualsiasi zona del campo che non è seconda a nessuno. E’, in buona sostanza, un patrimonio della squadra da tutelare. Ma come in ogni storia lieta, Napoli propone sempre un incomprensibile rovescio della medaglia, che in questo caso è rappresentato da un pezzo di tifoseria che, rifacendosi ad una affermazione fatta dal centrocampista uruguaiano all’epoca del suo trasferimento all’Inter, continua a non perdere occasione per criticarlo. Quella stessa tifoseria che si è distinta in ogni momento per intuizione, maturità, ironia, rispetto e che ora si erge ad obsoleto censore dei nostri giorni. Il Napoli ha bisogno, ora più che mai, di riscoprire i valori che ci hanno contraddistinto nella storia, di un pubblico a favore e innamorato dei propri beniamini, di una tifoseria che lotta, sostiene, soffre, e che esplode di gioia al novantatreesimo per il tocco magico dell’ennesimo prestigiatore argentino.

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Stadio San Paolo, s

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si parte alle 15.00 wIDMER

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GABRIEL SILvA

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tascone non ha dubbi: “la stagione azzurra è svoltata a doha, in supercoppa”

“benitez fortunato e bravo” “Il tecnico azzurro si sta italianizzando. Il che... in Italia è una cosa intelligente” Tradizionale chiacchierata in esclusiva per Cuore Azzurro con Carmine Tascone. La prima domanda la facciamo in modo un po’ provocatorio: Carmine, non sei mai stato troppo tenero nei confronti di Benitez. La gente vuole sapere cosa puoi dire adesso… “Me l’aspettavo una domanda del genere. Per altro la gente mi ferma per strada e mi dice spesso la stessa cosa. Io rispondo a tutti nello stesso modo: da napoletano sono felicissimo che le cose adesso vanno bene. Mi chiedo perché all’inizio non funzionava. Non sono io che devo cambiare idea, mi sembra che Benitez, che no è uno stupido, strada facendo ha iniziato a capire certe cose. Ed i fatti adesso gli stanno dando ragione. Dopo tutto io lo criticavo perché ritenevo che con tutti i problemi di questo mondo, nonostante il mercato estivo fallimentare, nonostante il fatto che la sua sia molto più debole dello scorso anno, il Napoli poteva fare di meglio. Ha perso troppi punti per strada contro avversarie di levatura inferiore”. Troppo facile uscirsene in questo modo. In fin dei conti le critiche erano state molto dure… “Non le rinnego. Signori, io a differenza di tanti giornalai, li chiamo così, dico sempre e solo quello che penso. E poiché sono uno che di calcio ne capisce, dico quasi sempre le cose giuste. Altri non lo so. C’è chi non critica per paura di of-

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fendere la gente, chi non lo fa per interessi personali perché ha paura di perdere un accredito o il pensierino di Natale. A meno non me ne frega nulla. Alla mia veneranda età posso dire sempre e solo quello che penso. In verità l’ho fatto anche quando forse mi conveniva tacere, fare come fanno tutti gli altri. Tenere il carro per la discesa, come si dice a Napoli. Ma non fa parte della mia personalità. Io dico sempre quello che penso, e se qualcuno si offendere peggio per lui. Io non faccio il giornalista. Mi chiamano in televisione e alla radio per dire la mia. Se lo fanno vuol dire che si fidano di me. E sanno che io dico sempre quello che penso, quello che vedo. Se Benitez sbaglia dico che ha sbagliato. Se fa bene lo dico: non mi entra nulla in tasca in nessun modo”.

Carmine Tascone si conferma uno che non ha mai peli sulla lingua non ci pensa su due volte a dire la sua sul momento del Napoli. Avanti, dicci come vedi questo Napoli che nel 2015, tranne che con la Juve, e fermiamoci qui, ha sempre vinto. “Le cose adesso vanno bene. Benitez è stato prima fortunato e poi bravo”. Prego? “Il Napoli sta facendo bene, sta ottenendo grandi risultati, ed io da napoletano ne sono felice. Ma non posso dimenticare i punti persi all’inizio che hanno penalizzato gli azzurri”. Perché bravo e fortunato? “Tutto parte da Doha in Supercoppa. Il Napoli giocò una grandissima partita e vinse meritatamente. Ma per come s erano messe le cose la Juve aveva la gara in pugno. Avesse perso in Qa-

tar ho l’impressione che sarebbe iniziato un momento di crisi. Invece da quella partita è iniziata la risalita”. Ma è stato anche bravo… “Certo, nel caso la fortuna serve, ma da sola non basta. E’ da qualche tempo che Benitez ha capito che ha bisogno di maggiore copertura a centrocampo. Non ha cambiato sistema di gioco, ma ha cambiato i giocatori. Gargano e David Lopez garantiscono tanta copertura in più. Oggi il Napoli è meno sbilanciato, De Guzman, o Hamsik, giocano un po’ più dietro. C’è maggiore equilibrio. Benitez non lo dirà mai, ma si è italianizzato. Ed è un fatto positivo. Perché solo gli stupidi non cambiano mai, mentre le persone intelligenti sono sempre pronte a qualche piccolo aggiustamento. Adesso quando allenerà nuovamente all’estero porterà un bagaglio di esperienza certamente arricchito”. Ma resta a Napoli Benitez? “Credo che lui stesso abbia detto, sia pure implicitamente, che andrà via. Peccato perché al di là di tutto si tratta di un grosso personaggio, uno che resta un vincente”. Pensi di esserti fatto qualche amico o qualche nemico in più dopo queste dichiarazioni? “Sono anni che dico le stesse cose. Chi mi vuol bene continuerà a farlo, chi non lo faceva prima non lo fa neanche adesso. Sono felice dei primi, non me ne frega nulla degli altri.”

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il punto

pAsso dopo pAsso, veRso tRAgUARdi impoRtAnti È un Napoli al Settimo cielo quello che si prepara, domenica al San Paolo, ad affrontare l’Udinese di Stramaccioni. La vittoria di domenica scorsa a Verona contro il Chievo, sofferta ma meritata e soprattutto il successo in Coppa Italia contro l’Inter, ottenuto in maniera rocambolesca, con il gol di Higuain allo scadere dei tempi regolamentari, hanno alimentato entusiasmo e grandi aspettative in tutto l’ambiente. C’è chi spera in una finale bis all’Olimpico, magari contro quella stessa Fiorentina incontrata lo scorso anno (sarebbe bello disputare la stessa partita, nel ricordo di Ciro Esposito, in una atmosfera questa volta serena, di gioia e di sana rivalità sportiva) e c’è chi invece pensa alla “remontada” in campionato alla Roma, in crisi evidente di gioco e risultati, per un secondo posto che fino a qualche settimana fa sembrava essere una chimera e che adesso appare ampiamente alla portata della squadra azzurra. Poi c’è l’Europa League, ma quella è un’altra storia.La cosa migliore da fare, però, è proseguire come va ripetendo Benitez nella politica del “passo dopo passo”, pensando solo ed esclusivamente alla prossima partita che si va ad affrontare. La Coppa Italia riprenderà a marzo,

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con la doppia sfida alla Lazio e ci sarà tempo per prepararla nel migliore dei modi. Il presente, invece, è fatto a strisce bianconere. Quelle dell’Udinese, stavolta, che già in coppa ha dato filo da torcere agli azzurri, costringendoli a una qualificazione ai calci di rigore, dopo essere stata capace di rimontare in dieci contro undici nel corso di una partita dalle mille emozioni. I friulani però dovranno fare a meno di due pedine importanti. E se l’assenza di Di Natale ormai non fa più notizia, visto che negli ultimi cinque anni l’attaccante napoletano avrà giocato si e no una partita al San Paolo e che sembra

quasi cercare la squalifica o l’infortunio in vista della sfida di Fuorigrotta, quello che potrebbe essere determinante è il forfait di Kone, anche lui squalificato come Totò e che nelle ultime apparizioni contro il Napoli, prima con la maglia del Bologna, poi con la stessa Udinese, si è trasformato in un sorta di Cristiano Ronaldo dei poveri, con giocate da campione e gol impossibili. Non averli come avversari è un bel vantaggio ma certo non basterà per aver ragione di una squadra che gioca bene e che è guidata da un tecnico giovane e preparato, il cui nome circola anche tra quelli dei possibili successori di Ra-

di

Marco Martone

fa Benitez sulla panchina azzurra. Il Napoli non potrà fallire. Troppo importante mettere pressione alla Roma, ancor più importante mantenere inalterate, o addirittura incrementare, le distanze da Lazio e Fiorentina, per un terzo posto che va blindato il prima possibile. Ci sarà da verificare le condizioni di Higuain, uscito malconcio dalla sfida di Coppa Italia e non è detto che non posso toccare a Zapata partire titolare. Anche per Gabbiadini potrebbe esserci una nuova possibilità, dal primo minuto. Il famoso cuscino darà i consigli necessari al buon Rafè per superare anche questo ostacolo.

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casa napoli

meRCAto senzA eRRoRi oRmAi è UnA tRAdizione Quattro sessioni di mercato senza errori, lo possiamo dire? Dalla H di Higuain alla S di Strinic sono due anni che il Napoli non sbaglia un colpo - in estate come in inverno - passando per tutte le altre lettere dell’alfabeto come la G di Gabbiadini e Ghoulam, la L di Lopez e così via. Certo che si poteva fare di più, sempre si può fare di più basta che non si confonda le potenzialità del Napoli con quelle del Real Madrid. Ma con tutti i paletti imposti da diritti d’immagine, costo degli ingaggi, appeal inferiore rispetto a quello di altri club europei, divieto d’acquisto per over 28 e politica del no ai prestiti sfido a far meglio. E di chi è andato via vogliamo parlarne? In estate ai primi singhiozzi era tutto un rimpianto dei vari Pandev, Behrami e Dzemaili, oggi comparse nel mondo. La verità è che con Rafa Benitez è cambiato davvero tutto e che con lui anche Bigon è cresciuto tanto. Soldi liquidi quando serve, idee sempre. Ecco la vera nobiltà. Tutto il contrario di quanto accade con i club di Milano dove si perseguono altre logiche che spesso fanno a cazzotti con la miseria della casse sociale, con il fair play finanzario e con la logica calcistica. Sì, c’è uno spettro che si aggira per l’Europa e non è la Grecia di Tsipras che minaccia di mandare l’euro gambe all’aria e i piani economici europei sotto sopra. Perché di azzerare il debito io sento parlare da anni ma mi chiedo perché a Inter e Milan debbano essere azzerati i debiti, regalati i giocatori e concesso credito illimitato. Non mi trovo. Più le mila-

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nesi vanno giù (in classifica) e più tutto il solidale mondo calcistico le tira su, come se scattasse una sorta di Telethon pro-Duomo. Anzi pro-Duomo loro. Fenomeno più antico quello del Milan, che da anni riesce a prendere giocatori dagli stipendi sontuosi e dai cartellini ormai inarrivabili grazie alla finanza creativa di Galliani. Poi in campo magari Torres ed altri si rivelano un flop ma per me resta ancora un mistero sul perché la Roma abbia ceduto a loro Destro a sconti da saldi, rinunciando alla vagonata di milioni dei club inglesi. E come hanno fatto a prendere Bocchetti, Paletta e Antonelli quasi gratis. Sull’Inter ogni giorno ce

di

Fabrizio Pccolo

n’è una: ti svegli e hanno preso Podolski. Leggi dei problemi col fair-play e scopri che hanno preso Shaqiri. Li vedi affondare con piccole, medie e grandi e ti accorgi che hanno ingaggiato Brozovic. Pensi ai debiti con le banche e leggi che è tornato Santon mentre Kovacic rinnova fino all’infinito e Mancini chiede Yaya Tourè ed altri 3-4 top-player per non aver nostalgia di quando al City lo sceicco gli faceva togliere ogni sfizio. Fortuna che il calcio è galantuomo e che non bastano le figurine Panini per vincere. Miseria e nobiltà è un capolavoro eterno. Anche quando si trasporta al mondo del pallone.

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le difficoltà della roma rilanciano gli azzurri nella corsa al secondo posto

napoli vero nemico di se stesso? Ma a questa squadra serve quella continuità che sin qui è mancata di

Mario Passaretti

Il cosidetto giro di boa del campionato ha visto il Napoli giocare due partite(Genoa e Chievo Verona)entrambi match vittoriosi che hanno portato gli azzurri a risognare il secondo posto in classifica,utile alla qualificazione diretta in champions(direttamente ai gironi,ndr) senza dover passare per i maledetti preliminari che la passata stagione ci hanno visti soccombere di fronte all'Athletic Bilbao.Ora i punti dalla Roma,sono solo quattro,di fronte ad una s q u a d r a , q u e l l a capitolina,diventata incapace di vincere.Si,infatti adesso anche all'Olimpico, sempre stata terra fortunata ai giallorossi,la Roma non riesce più a centrare la vittoria.La dimostrazione è una serie di risultati ed ultimo in ordine cronologico,il

pareggio interno con l'Empoli.Gli infortuni di De Rossi e Strootmann,la cessione di Destro,la momentanea assenza di Gervinho impegnato in Coppa D'Africa, sono tutti elementi che hanno influito in maniera negativa sulla squadra romana, rendendola incapace di vincere e a questo punto rischiare di perdere il secondo posto,che fino a poco fa sembrava solido.Ora il Napoli è li,a sole quattro lunghezze da quel secondo posto che potrebbe riaccendere fortemente gli animi dei tifosi partenopei all'idea di poter sfidare nuovamente squadre blasonate in Champions. Il Napoli,non esprimerà chissà quale bel gioco,ma almeno efficace al raggiungimento dei tre punti ed a questo punto cosciente che si può diventare nemici di se stessi.Parliamoci chiaro,la Roma è in

fase calante ed il Napoli non perde occasione per avvicinarsi ai giallorossi. L'ambiente è su di giri,complice anche la qualificazione in Coppa Italia,avvenuta ieri sera ai danni di una buona Inter,con un gol nel finale del sempre più grande Pipita Higuain,bravissimo a farsi trovare sempre pronto e a sfruttare l'errore di Ra-

nocchia.Il Napoli sta troppo in palla ed i giallorossi sentono il fiato sul collo. Per cui adesso giocheranno due elementi:la tensione dei giallorossi nel tentare di tenere a distanza il Napoli e la continuità e la sicurezza di risultati che gli azzurri dovranno avere da ora fino alla fine per centrare la qualificazione nell'Europa che conta


Doppio Pipita, ed il Gen

fotocronaca di C

napoli-genoa

2-1

NAPOLI: Rafael, Maggio, Albiol, Koulibaly, Strinic (86' Britos), Lopez Silva, Inler, Callejon, Hamsik, De Guzman (71' Gabbiadini), Higuain (90' Duvan). All.Rafa Benitez GENOA: Perin, Roncaglia, Burdisso, De Maio (78' Lestienne), Edenilson, Bertolacci, Rincon (68' Kucka), Antonelli, Iago Falque, Fetfatzidis (53' Niang), Perotti. All. Gian Piero Gasperini ARBITRO: Calvarese di Teramo MARCATORI: 7' G. Higuain, 56' Iago Falque, 75' G. Higuain

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noa perde al San Paolo

Ciro Lauria

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A Verona la fest

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CHIEvO Verona: Bizzarri, Gamberini, Cesar (81' Christiansen), Zukanovic, Schelotto, Izco, Radovanovic, Hetemaj, Birsa (61' Botta), Paloschi (71' Meggiorini), Pellissier. All. Maran NAPOLI: Rafael, Maggio, Albiol, Britos, Strinic, Jorginho (69' Gargano), David Lopez, Gabbiadini (65' Callejon), De Guzman, Mertens (78' Hamsik), Higuain. A disp.Andujar, Colombo, Luperto, Inler, Duvan. All.Rafa Benitez ARBITRO: Banti di Livorno MARCATORI: 18' Cesar (aut.), 25' M. Britos (aut.), 62' M. Gabbiadini NOTE: ammoniti Botta.

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ta di Gabbiadini

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Ci pensa il Pipita a

fotocronaca di

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NAPOLI: Andujar, Koulibaly, Albiol, Britos, Strinic, David Lopez, Gargano, Callejon (73' Mertens), Hamsik (76' Gabbiadini), De Guzman (84' Ghoulam), Higuain. All.Rafa Benitez INTER: Carrizo, Santon (86' Dodò), Ranocchia, Juan Jesus, Nagatomo, Hernanes (75' Guarin), Medel, Shaqiri, Brozovic, Puscas, Icardi. All. Roberto Mancini ARBITRO: Massa di Imperia MARCATORI: 90'+3' G. Higuain

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all’ultimo respiro i Ciro Lauria

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tre settimane fa l’ultimo incrocio tra le due squadre, in coppa italia

chi si rivede, l’Udinese Quella gara finì ai rigori, ma stavolta il Napoli sembra una spanna superiore di

Francesco basile

Domenica al San Paolo il Napoli affronterà l’Udinese di mister Stramaccioni. L’ultimo confronto, tra le due squadre, risale al 22 gennaio scorso, nell’ottavo di finale di Coppa Italia, quando gli azzurri, rimontati per ben due volte dai friulani, riuscirono poi ad imporsi soltanto ai calci di rigore. Le due società, da sempre aspre rivali in campo e sugli spalti, sono particolarmente unite sul fronte del calciomercato. Del resto è noto che la squadra di Giampaolo Pozzo, nel corso degli anni, abbia acquisito una particolare predilezione nella ricerca e nell’individuazione di talenti. Questi, una volta divenuti campioni, sono stati poi venduti a cifre anche particolarmente significative. E il Napoli, come del resto le altre squadre ital-

iane ed europee, ha rilevato giocatori importanti dalla società bianconera. Nel 1997 Fabio Rossitto passò dall’Udinese al Napoli, per un buon gruzzolo di denaro. Gli affari più remunerativi per l’Udinese, però, sono da individuarsi nell’epoca De Laurentiis. Nel 2008, infatti il presidente del Napoli staccò un assegno di ben 18 milioni di euro più la seconda metà del cartellino del difensore Maurizio Domizzi (sino ad allora in comproprietà tra le due squadre), per l’acquisto del cartellino di Fabio Quagliarella. Nel 2011, ci fu il passaggio in azzurro del centrocampista svizzero Gokhan Inler, al quale seguì, nel gennaio 2013, l’ acquisto di metà cartellino del colombiano Pablo Armero, unico calciatore rispedito poi al mittente. Tra i prestiti si ricordano quelli di Pavon, Pineda e Montezine. Ma, i trasferimenti, nel corso

delle stagioni calcistiche, non si son registrati soltanto in direzione Vesuvio, ma anche nel verso opposto. Risalendo alla notte dei tempi, nomi altisonanti, quali Tesser, Garella e Carnevale svestirono l’azzurro in favore della maglia a strisce bianconere. Altre partenze illustri, verso il Friuli, furono quelle di Marek Jankulovsky e German Denis. Dulcis in fundo, non si può dimenticare un particolare e concreto interessa-

mento del patron friulano Giampaolo Pozzo all’acquisto della società partenopea nell’anno del fallimento. Il Napoli è in serie positiva in campionato e Coppa Italia, e vede sempre più vicina la Roma e il secondo posto. Domenica sarà necessario vincere, per continuare ad inseguire un traguardo considerato da molti irraggiungibile, a seguito degli scarsi risultati ottenuti contro le squadre “piccole” .

infinito gonzalo, napoli ha trovato il suo leone di nicolò sabbatino.

L’inestimabile grinta del campione ha colpito e affondato ancora. Ieri di nuovo lui ha trascinato la squadra, come sempre del resto.Gonzalo è infinito,irraggiungibile,un patrimonio,il simbolo dell’animo di questa città che esprime nei confronti della squadra un amore viscerale.

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Nonostante la partita fosse bloccata,infatti,è emerso ciò di cui spesso abbiamo sentito parlare,la cattiveria che era mancata a questa squadra tanto da provocare perdite di punti innumerevoli contro avversari con cui appunto sarebbe bastato l’uso della testa e del carattere. Pare però che dopo un inizio di stagione stentato il Napoli abbia cambiato

marcia grazie alla vittoria in Supercoppa,ottenuta grazie soprattutto al Pipita,la quale ha responsabilizzato i giocatori dando loro consapevolezza della propria forza e delle loro reali possibilità. Gli azzurri hanno conseguito di lì in poi un filotto di vittorie di grande importanza per la stagione,trascinati da Higuaìn appunto,che permette loro

di concorrere per due e forse tre trofei,poiché la squadra sembra salda come se avesse corretto quei soliti difetti che abbiamo visto e rivisto. Ma soprattutto ha trovato un vero leader che tutti seguono,un calciatore che cerca sempre il massimo,che è rabbioso e grintoso e che ha la stoffa del campione. Napoli ha trovato il suo leone!

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neL 2015 nessUno fA pUnti Come iL nostRo nApoLi oRA bisognA insisteRe di

c iro P ieMonte

Un ottimo inizio di 2015 quello del Napoli. Siamo la squadra di A che ha collezionato piu’ punti fin ora . 12 punti in 5 partite, con la sola sconfitta in casa con la Juventus. Sconfitta che tutto sommato ci puo’ stare, con la squadra piu’ forte del torneo, rilevanti sono invece le vittore con le piccole che hanno dato nuova “verve” al team di Rafa. I nuovi innesti si sono inseriti benissimo nelle geometrie della squadra, Strinic sta dando quell’esperienza che fino ad oggi era mancata alla difesa del Napoli, un difensore senza fronzoli, come si suol dire, che non manca di ottime giocate li’ davanti, sara’ una lotta serrata per il posto di terzino sinistro con Ghoulam, in dirittura d’arrivo dalla coppa d’Africa dopo l’eliminazione dell’Algeria. E’ questo che noi tifosi vogliamo dalla societa’ ossia alternative di livello, la voglia di fare, di avere il posto da titolare, spronare i giocatori. Tanto di cappello a Strinic che è arrivato in punta di piedi ma che si sta affermando come un ottimo giocatore. Situazione molto simile quella di Gabbiadini, anche se sta impiegando qualche partita in piu’ per

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entrare negli schemi. D’altronde non è semplice prendere il posto dei vari Callejon, Mertens, Insigne. Per qualsiasi giocatore in questo momento sarebbe difficile non far rimpiangere un attacante del Napoli. La prestazione di Chievo ha fatto di Gabbiadini un attacante da Napoli,sperando che valga lo stesso discorso di Strinic e che a giugno possano lottare per un posto da titolare a meno di qualche cessione. Oggi si parla del Napoli con un altro spirito

dopo queste vittorie, questa squadra è pero’ vulnerabile e in tanti momenti della stagione facilmente attaccabile da una piazza come quella napoletana molto esigente. Siamo tutti bravi a mettere in discussione presidente,allenatore, giocatori ed è giusto che sia cosi, il senso critico non deve mancare. Ma talvolta dobbiamo metterci in discussione anche noi tifosi, non vanno bene i fischi a parte dei giocatori(vedi Insigne,Hamsik,Gargano ecc), che con ottime pre-

stazioni zittiscono i propri tifosi,cosa sbagliatissima, non vanno bene le critiche ad un umile Bigon che mette a segno ottimo colpi di mercato nonostante le disponibilita’ della squadra. Questa squadra per non subire ulteriori critiche ha bisogno di fiducia, da parte di ogni tifoso, la continuita’ di un team si ha solo dalla consapevolezza di essere un ottima squadra, cosa a cui possiamo partecipare particolarmente noi tifosi credendo in questi ragazzi.

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lunedĂŹ 17 novembre 2014


sogni e bisogni, scoop e bufale di un mondo immaginario

e’ il calciomercato il nuovo oppio dei popoli di

brUno Marra

Nella storia moderna ha fatto meno danni la Campagna di Russia a Napoleone che la campagna acquisti a tifosi, giornalisti e opinionisti. Perché, signori miei, è appena finito il mese della follia di mercato. Cascasse il mondo, salisse l’inflazione, si rompesse il patto del Nazareno, Grillo e Renzi aprissero un albergo a cinque stelle, naufragassero Rocco e i suoi fratelli all’Isola dei famosi, non c’è nulla che distolga gli italiani dal favoloso, immaginario, fatato mondo del CALCIOMERCATO. Quasi venti anni di frequentazioni redazionali mi conferiscono facoltà di poter scavare nei meandri degli impeti e delle derive giornalistiche, per dire chiaramente che il Calciomercato viene costruito ad arte su un Castello di carta. Un falò delle illusioni messe sotto il naso dell’avido lettore. Che d’altro canto non manifesta altro che il desiderio di essere ipnotizzato, sedotto e abbandonato da frottole suggestive, e sogni proibiti. Ma pur di far girare la giostra tutti son pronti a tuffarsi in emozioni artificiali, come immersi in immense sale da Oppio. Addetti ai lavori che millantano viaggi e voli transoceanici ma che in realtà non

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si sono mai mossi dalla loro angusta scrivania. Telefonate su telefonate, soprattutto a procuratori che per concedere uno spiffero su una eventuale trattativa chiedono in cambio pubblicità per gli altri loro assistiti magari in cerca di squadre. Così si giunge finalmente alla lista della spesa che contiene un numero di trattative “artistiche” totalmente destituite di fondamento. Da quella fonte, poi, tempestivamente, attingono anche siti internet, televisioni, e altri giornali affini. In un meccanismo di auto alimentazione per il quale nessuno più sa dov’è la bufala e dov’è la verità. Ma il corredo più atroce che porta con sé il calciomercato è quello di una dialettica stereotipata, paludosa e pregna di luoghi comuni. Ai quali abbiamo talmente fatto l’abitudine che non ci fermiamo un attimo per chiederci: ma che cazzo significa!? Ecco le espressioni più famose. “La trattativa ha avuto una brusca frenata” (monterà l’Abs?) oppure “c’è stata un’improvvisa accelerata” (ma stiamo comprando un calciatore o un motociclista). E ancora: “dal Brasile rimbalza la notizia” (ma quanto deve rimbalzà per arrivare da un Continente all’altro?). E ancora “c’è stato un incontro segreto” (ma se è segreto come fai a saperlo?), oppure “la firma arri-

verà a giorni” (e come arriva da sola? In pullman, in metro, col treno?). Fino alle celeberrime “voci di corridoio” che altro non sono che i corridoi delle redazioni affumicate e grigie che stanno smadonnando per chiudere un improbabile articolo di calciomercato. Che tanto ci farà sognare… Ma d’altro canto male non fa. Siamo tutti un po’ bambini e amiamo che ci raccontino le favole. In fondo il Calciomercato è la nostra Musa, la nostra dolce melodia ancestrale che ci culla negli aneliti fanciulleschi di immacolata purezza. Perciò: viva la fantasia! E quanta ne è stata usata per raccontare le operazioni del nostro amato Napoli. Ci sono stati avvicinati nomi tra i più improbabili e disperati. Un evergreen, su tutti, è Cassano. Sono almeno 5

anni che i ben informati ce lo vogliono affibbiare. Meno male che la saggezza, nell’Era De Laurentiis, trionfa sempre. E poi via di seguito , roba che a sfogliare le pagine dei quotidiani di gennaio si trova anche la trattativa per il cognato del cugino dello zio della governante di Lionel Messi. Ma a noi ci piace così, vaneggiare tra un sorso di whisky ed una chiacchiera da bar. E mai come oggi mi viene da dire: per fortuna che ci pensa Rafa! In 3 giorni presi Strinic e Gabbiadini. Napoli “all in” e punto vincente. Nell’Arena di Verona sono stati proprio loro a cantare l’Aida: Ivan il terribile e Manolo il goleador. Il resto lo lasciamo agli altri, tra chiacchiere e distintivi. Perché in fondo il Calciomercato sarà sempre l’Oppio dei Popoli.

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l’anticipo della serie a prevede un classico del calcio italiano

Juventus-milan, una sfida che arriva dal passato

CLASSIFICA Juventus Roma Napoli Lazio Sampdoria Fiorentina Palermo Milan Genoa Torino Sassuolo Udinese Inter Hellas Atalanta Empoli Cagliari Chievo Cesena Parma

50 43 39 34 34 32 30 29 29 28 28 28 26 24 23 20 19 18 15 9

21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21

15 12 11 10 8 8 7 7 7 7 6 7 6 6 5 3 4 4 3 3

5 7 6 4 10 8 9 8 8 7 10 7 8 6 8 11 7 6 6 1

1 2 4 7 3 5 5 6 6 7 5 7 7 9 8 7 10 11 12 17

44 34 38 37 27 29 34 31 29 22 27 25 30 23 17 19 28 15 21 20

9 16 26 25 23 20 33 26 26 22 29 27 29 34 26 26 40 26 41 46

07/02/15 07/02/15 08/02/15 08/02/15 08/02/15 08/02/15 08/02/15 08/02/15 08/02/15 09/02/15

18:00 20:45 12:30 15:00 15:00 15:00 15:00 15:00 20:45 20:45

verona - Torino Juventus - Milan Fiorentina - Atalanta Cagliari - Roma Empoli - Cesena Parma - Chievo Napoli - Udinese Sampdoria - Sassuolo Inter - Palermo Lazio - Genoa

2,85 1,37 1,50 3,90 1,55 2,55 1,37 1,80 1,80 1,57

3,10 4,75 4,00 3,30 3,85 3,25 4,75 3,40 3,50 3,90

2,55 8,00 7,00 2,00 6,25 2,75 8,00 4,75 4,50 6,00

serie b, l’avellino riceve il latina CLASSIFICA Carpi Bologna Livorno Avellino Spezia Frosinone v.Lanciano vicenza Pescara Pro vercelli Ternana Trapani Modena Perugia Bari Brescia Catania Cittadella varese Entella Latina Crotone

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50 41 37 36 35 35 34 34 32 32 31 31 30 30 30 29 27 26 26 25 24 24

25 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 25 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24

14 11 10 9 9 9 7 9 8 9 8 8 6 6 8 7 7 5 7 5 4 6

30

8 8 7 9 8 8 13 7 8 5 7 7 12 12 6 8 6 11 8 10 12 6

3 5 7 6 7 7 4 8 8 10 9 10 6 6 10 9 11 8 9 9 8 12

43 33 38 23 28 33 36 23 40 26 22 38 22 24 26 30 37 31 30 20 19 26

21 23 28 23 22 27 29 23 32 31 28 49 19 27 30 33 39 36 36 33 25 34

07/02/15 07/02/15 07/02/15 07/02/15 07/02/15 07/02/15 07/02/15 07/02/15 07/02/15 08/02/15

15:00 15:00 15:00 15:00 15:00 15:00 15:00 15:00 15:00 18:00

Trapani - Carpi 0-0 Crotone - Bologna Pescara - Cittadella Modena - Catania Livorno - Bari varese - P. vercelli Avellino - Latina vicenza - Perugia Frosinone - Lanciano Entella - Spezia Ternana - Brescia

3,60 1,83 2,60 2,35 2,40 2,15 2,60 2,10 2,90 2,60

3,00 3,30 3,00 3,00 3,00 3,00 3,00 3,00 2,90 3,00

2,20 4,75 2,90 3,25 3,20 3,80 2,90 4,00 2,65 2,90

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tottenham-arsenal ad ora di pranzo, poi le grandi

C’è un derby londinese per aprire il week-end CLASSIFICA Chelsea 53 Man. City 48 Man. Utd 43 Southampton 42 Arsenal 42 Tottenham 40 Liverpool 38 west Ham 36 Swansea 33 Stoke 32 Newcastle 30 Everton 26 Crystal Palace 23 Sunderland 23 w.Bromwich 22 Aston villa 22 Burnley 20 Hull 19 QPR 19 Leicester 17

23 23 23 23 23 23 23 23 23 23 23 23 23 23 23 23 23 23 23 23

16 14 12 13 12 12 11 10 9 9 8 6 5 4 5 5 4 4 5 4

5 6 7 3 6 4 5 6 6 5 6 8 8 11 7 7 8 7 4 5

2 3 4 7 5 7 7 7 8 9 9 9 10 8 11 11 11 12 14 14

52 46 39 37 44 35 33 35 27 26 29 31 25 21 20 11 21 20 24 21

20 23 22 17 25 30 27 27 30 28 35 34 34 33 32 30 38 33 42 37

07/02/15 07/02/15 07/02/15 07/02/15 07/02/15 07/02/15 07/02/15 08/02/15 08/02/15 08/02/15

13:45 16:00 16:00 16:00 16:00 16:00 18:30 13:00 15:05 17:15

Tottenham - Arsenal Swansea - Sunderland Aston villa - Chelsea Man. City - Hull Leicester - C. Palace Qpr - Southampton Everton - Liverpool Burnley - west Brom. Newcastle - Stoke west Ham - Man. Utd

3,00 1,85 10,00 1,17 2,35 4,25 3,10 2,55 2,25 4,00

3,50 3,30 4,75 7,00 3,30 3,65 3,40 3,20 3,30 3,50

2,25 4,50 1,33 16,00 3,00 1,80 2,25 2,80 3,15 1,90

bundesliga, klopp fanalino di coda CLASSIFICA Bayern M.

46 19 14 4 1 43 9

wolfsburg

38 19 11 5 3 38 19

Schalke

34 20 10 4 6 31 22

M'gladbach

33 20 9 6 5 27 17

Augsburg

33 19 11 0 8 26 22

Bayer Lev.

32 19 8 8 3 29 20

Hoffenheim

26 19 7 5 7 31 30

Schalke-Monchengl.1-0

Hannover

25 19 7 4 8 22 28

07/02/15

15:30

Colonia - Paderborn

1,90

3,50

4,00

Eintracht

24 19 6 6 7 36 39

Colonia

23 19 6 5 8 19 23

07/02/15

15:30

Stoccarda - Bayern

13,00

6,50

1,20

werder Brema 23 19 6 5 8 30 40

07/02/15

15:30

Mainz - Hertha

1,90

3,50

4,00

Mainz

22 19 4 10 5 25 24

07/02/15

15:30

Friburgo - Dortmund

5,75

3,75

1,60

Amburgo

20 19 5 5 9 12 21

Paderborn

19 19 4 7 8 21 34

07/02/15

15:30

wolfsburg - Hoffenheim 1,57

4,00

5,50

Friburgo

18 19 3 9 7 21 27

07/02/15

18:30

Amburgo - Hannover

2,30

3,40

3,00

Stoccarda

18 19 4 6 9 20 33

Berlino

18 19 5 3 11 24 38

08/02/15

15:30

Brema - Leverkusen

4,00

3,65

1,85

Borussia D.

16 19 4 4 11 18 27

08/02/15

17:30

Augsburg - Ein Francof 1,95

3,50

3,75

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sabato 7 febbraio 2014


sabato 7 febbraio 2014

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