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PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO VII N. 57 - 18 DICEMBRE 2011
FOTOAGENZIA MOSCA
COPIA OMAGGIO
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Caro Babbo Natale
VORREI…
Ivan Zazzaroni: Mazzarri vero leader
Federico Fernandez: detto “el Flaco”
Club Napoli Roma Capitale Azzurra
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COME VEDETE IL BICCHIERE? Max Bonardi
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he Natale sarà per i tifosi napoletani? Chi vuole vedere il bicchiere mezzo pieno lo vede molto positivo, ma lo diventerà ancor di più se nell’urna di Nyon uscirà un avversario abbordabile per gli ottavi di Champions, dopo una qualificazione che ha già dell’incredibile. Tutto, però, a scapito del campionato dove il Napoli è in forte ritardo. Ed ecco che si fanno sentire quelli che vedono il bicchiere mezzo vuoto, ovvero coloro che volevano che si puntasse tutto sul campionato, usando la Champions per fare esperienza, e non mettendo a rischio l’eventuale qualificazione alla competizione dell’anno prossimo. Insomma, anche se ebbri di gioia, la tifoseria è spaccata tra le due tesi. Ma a cercare di porre rimedio alla situazione attuale in campionato, ecco che arrivano in tre giorni due gare casalinghe per il Napoli contro Roma e Genoa. Obbligo fare filotto anche perché le avversarie si affronteranno in scontri incrociati. Da qui la possibilità di accorciare la classifica e rendere il
Osservatorio arbitrale
IL CONDIZIONAMENTO Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)
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iamo alle solite. L’arbitro internazionale Rocchi nella gara Bologna-Milan, tra le varie incongruenze e/o incoerenze, non vede un fallo di mani del giocatore Seedorf in area di rigore. Le discussioni sull'episodio (unitamente ad altre ma più discutibili) sono state molto animate, soprattutto perché ci si è trovati di fronte a un episodio nel quale la visuale dell’arbitro era scevra da qualsiasi tipo di ostacolo, la competenza territoriale era solo sua, e la posizione era proprio quella canonicamente prevista. Dietro a questi episodi che possono sembrare anche macroscopici, è oltremodo facile abbandonarsi a sospetti di qualsivoglia natura, in una Calciopoli che parrebbe non finire mai. Ma un assioma che deve contraddistinguere il gioco del calcio, e gli altri sport in generale, è la presunzione di assoluta buona fede del giudice di gara, che è tutt'altra cosa dalla credibilità. Difatti un arbitro può essere in buona fede, ma non credibile lì dove conduce una gara che oggettivamente (e cioè per gli addetti ai lavori e non), dà adito a più che a qualche critica sul modo incoerente, e in qualche maniera non equilibrato di dirigerla. Premesso tutto questo, entrando più nel merito "del fallo di mano", sappiamo che questa contestata parte della Regola 12, a oggi sia per l'IFAB che per le varie Federazioni, nonostante vari e meritevoli sforzi, finisce ancora per delegare ai direttori di gara una discrezionalità (circa la volontarietà o meno) molto ampia. Peraltro in qualche modo a seguito di direttive dei vari Organi Arbitrali, è stato altresì sottolineato che tra le cause di involontarietà e dunque non intenzionalità, vi è quella secondo la quale un fallo di mano è sicuramente involontario quando il pallone prima di cadere sul braccio tocchi una parte del corpo. Insomma ci si chiede allora, essendo in presenza di tutte quelle condizioni suddette, e persino di fronte a una netta volontarietà di Seedorf, perché Rocchi non ha concesso il calcio di rigore? Escluse tutte le ipotesi predette, la risposta può essere più banale di quella che sembra: Rocchi in quel momento non ha considerato intenzionale il fallo di mano, salvo a pentirsene non il giorno dopo, ma dopo un secondo, con tutti i palesi condizionamenti che ne sono derivati.
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Natale più gradevole anche ai più scettici. Un doppio confronto che il Napoli dovrà affrontare senza alcun pregiudizio, giallorossi e rossoblù sono avversari alla portata della Mazzarri’s band. Prima però venerdì i sarà il sorteggio di Champions e tutti i tifosi stanno contattando maghi e maghetti per evitare di dover affrontare un altro ostacolo duro, tipo Barcellona e Real Madrid, o anche Chelsea visto che la formazione londinese si rafforzerà nel mercato di riparazione e a febbraio potrebbe essere di altro spessore. Se poi l’urna dovesse dire Apoel, Benfica o Arsenal, allora sarebbe un bel Natale in attesa del doppio confronto di febbraio. Dove bisognerà arrivare comunque con qualche giocatore in più nella rosa. E a questo punto deve scendere in campo Babbo Natale De Laurentiis al quale i tifosi chiedono di investire una parte degli introiti derivanti dalla qualificazione in Champions e perché no i milioni di euro che pioveranno dal cinepanettone. In ogni caso, tanti auguri a tutti.
CLASSIFICA DI SERIE A 2011/2012 SQUADRA
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V
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GF
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Juventus Udinese Milan Lazio NAPOLI Palermo Inter Genoa Cagliari Roma Catania Parma Atalanta (pen. –6) Fiorentina Chievo Bologna Siena Cesena Novara Lecce
30 30 28 28 21 20 20 18 18 18 18 17 16 16 16 15 14 12 11 8
14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14
8 9 8 8 5 6 6 5 4 5 4 5 5 4 4 4 3 3 2 2
6 3 4 4 6 2 2 3 6 3 6 2 7 4 4 3 5 3 5 2
0 2 2 2 3 6 6 6 4 6 4 7 2 6 6 7 7 8 7 10
25 18 31 22 22 16 17 16 12 16 15 15 17 13 11 13 14 7 15 13
11 7 16 11 14 16 18 17 13 18 20 20 16 13 18 20 14 15 25 26
1 6 ª G I O R N ATA
R E C U P E R O 1 ª G I O R N ATA
17-18 DICEMBRE 2011
20-21 DICEMBRE 2011
CHIEVO FIORENTINA MILAN CATANIA CESENA GENOA JUVENTUS PARMA LAZIO NAPOLI
-
CAGLIARI ATALANTA SIENA PALERMO INTER BOLOGNA NOVARA LECCE UDINESE ROMA
SIENA CAGLIARI UDINESE ATALANTA BOLOGNA INTER LAZIO NAPOLI NOVARA PARMA
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FIORENTINA MILAN JUVENTUS CESENA ROMA LECCE CHIEVO GENOA - PALERMO - CATANIA
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di Mimmo Carratelli Arriva la Roma di Luis Enrique e dovrebbe essere una bella partita. La squadra giallorossa è stata magnifica contro la Juve, una squadra di grande sacrificio, operaia, coraggiosa. Le assenze per squalifiche e infortuni l’hanno costretta a subire la pressione juventina, liberandosi al contropiede nel secondo tempo. Ma è formazione che non si chiude, che ama giocare, che cura il possesso-palla, la sua arma difensiva, e attacca con gli esterni di difesa che sono spesso centrocampisti offensivi (Perrotta, Taddei). È una squadra proiettata sul futuro. Attorno ai vecchi cuori romanisti, De Rossi e Totti, tanti giovani. Lo spettacolare Lamela ha 19 anni ed è suo coetaneo Viviani, regista arretrato, che ha giocato con buona personalità. Per il Napoli, finalmente senza impegni di metà settimana, un avversario con cui giocarsela ad alto livello. Sul piano del gioco. La Roma è solo tre punti dietro agli azzurri. Ma è in costruzione e Luis Enrique non punta al risultato giocando con le furbizie italiane. Vuole una squadra che giochi al calcio. Viene a Napoli per imporsi col gioco, non con i trucchi difensivi. Facendo gioco, non distruggendo quello dell’avversario. Napoli - Roma promette di essere una partita-spettacolo che potrebbe rilanciare il miglior Napoli. Né le assenze che la Roma accuserà ancora suggeriranno a Luis Enrique di fare muro. Sarà un match a viso aperto in cui le fasi offensive saranno predominanti con cambiamenti di fronte, velocità, buone giocate. Il Napoli deve risalire in classifica. Ha forse esigenze più concrete. Ha inanellato quattro pareggi consecutivi, ha vinto una sola partita nelle ultime sei gare. Contro la Roma e poi contro il Genoa, sempre al San Paolo, gli azzurri cercano quello slancio smorzatosi a Brescia. L’obiettivo è sempre il terzo posto (a -7) per rientrare in Champions anche se attraverso i preliminari. Ma la sfida è dura contro Lazio e Udinese. Stasera si gioca in contemporanea proprio Lazio - Udinese e mercoledì prossimo ci sarà Udinese - Juventus. Qualcosa si muoverà nei quartieri alti. Ma solo l’en-plein degli azzurri in queste due partite casalinghe potrà ridurre il distacco dal terzo posto. L’impresa è ancora possibile e l’obiettivo terrà su la concentrazione della squadra.
UN FINALE COL… BOTTO!!!!
Saverio Passaretti (presidente AINC)
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arissimi tifosi siamo giunti alla chiusura di un anno che ci ha regalato un’alternanza di emozioni, da quelle esaltanti della Champions a quelle non sempre soddisfacenti di un campionato che ha visto il Napoli spesso soccombere contro le cosiddette “seconde file”. Una questione forse legata a una mentalità oltremodo vincente che il nostro allenatore sta cercando in tutti i modi di inculcare con ripetuti e svariati tentativi, uno sforzo spesso vano ma che col tempo dovrebbe dare i suoi frutti. Non è forse una questione di giocatori, tutto l'organico è all'altezza, quando la squadra decide di dare una svolta alla partita, quasi sistematicamente, si assiste a uno spettacolo spumeggiante, un vero e proprio cambio di marcia. Il nostro presidente saprà comunque arricchire e potenziare la rosa dei giocatori a breve, resterà comunque e in ogni caso il problema di dover assimilare la consapevolezza di essere una squadra di livello internazionale pronta a gestire in modo cinico qualsiasi situazione, una autorità nel gioco e nel carattere che forse manca ancora nella compagine azzurra. La vera preoccupazione sono i “canti delle sirene” di altre squadre sempre più interessate ai nostri gioielli e al nostro Mister; interrompere un progetto sarebbe veramente un peccato adesso che il Napoli è proiettato a un 2012 esaltante. Questo finale di campionato ci vede affrontare due squadre che attraversano momento difficile quali la Roma e il Genoa ma proprio per questo più pericolose da dominare, l’occasione è unica per risalire verso la vetta della classifica. Intanto il Napoli torna da Novara con uno Dzemaili in più anche in chiave realizzativa. Concentrazione ed entusiasmo dovranno essere i dogmi centrali di questo periodo natalizio per donare quale graditissimo regalo altre vittorie ai tifosi napoletani che meritano più di altri belle soddisfazioni. Auguro a tutti voi sportivi e tifosi napoletani di trascorrere “azzurre festività” e a tutto lo staff della squadra del Napoli la serenità e la forza per affrontare i prossimi impegni, e infine alla dirigenza tutta della Società Calcio Napoli tanta fortuna con in testa il nostro presidente De Laurentiis dal quale ci aspettiamo oltre al suo simpatico film natalizio anche altre piacevoli… sorprese! Auguri a tutti di buone feste.
LA VIGNETTA DI ORGANO UFFICIALE DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB
Sede legale: Corso Novara, 5 - Napoli Anno VII - n° 57 - 18 dicembre 2011 Direttore responsabile: Saverio Passaretti hanno collaborato: Luigi Alvino, Max Bonardi, Sergio Curcio, Paolo del Vaglio, Giuseppe Gargiulo, Carlo Longobardi, Attilio Marchionne, Bruno Marra, Marco Martone, Fabrizio Piccolo, Giuseppe Piccolo, Massimo Sparnelli, Carmine Tascone Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007 Fotocomposizione e Stampa: Ink & Paper s.r.l. Grafica: Mario Suarez Edito dalla A.I.N.C. chiuso in redazione giovedì 15 dicembre 2011 - ore 17,00
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AZZURRO SPORT - MACRON FAN SHOP VIA NAZIONALE 130 - SANTA MARIA A VICO (CE) INFO 3383281638 mail - azzurrosport@alice.it
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OTTAVI DI FINALE CHAMPIONS LEAGUE 1
DALL’URNA È USCITO IL CHELSEA
LIONE - APOEL NICOSIA
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NAPOLI - CHELSEA
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MILAN - ARSENAL
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BASILEA - BAYERN MONACO
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BAYER LEVERKUSEN - BARCELLONA
6
CSKA MOSCA - REAL MADRID
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Z. S. PIETROBURGO - BENFICA
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Il suo nuovo allenatore Villa Boas ha ultimamente riproposto il classico modulo 4-3-3, dopo l’esperimento fallito con il 4-2-3-1. È tornato indiscusso titolare Drogba in attacco, con lo spagnolo Torres in profonda crisi. La giovane sorpresa l’inglese Sturridge e lo spagnolo Mata, completano l’assetto offensivo. Il Chelsea ha vinto il gruppo E di Champions League davanti al Bayer Leverkusen eliminando Valencia e Genk. Questo il ruolino: tre vittorie, due pareggi e una sconfitta, proprio in casa del Bayer. Nell’ultima giornata ha rischiato l’eliminazione clamorosa dalla coppa, evitata grazie alla vittoria ottenuta per 3-0 sul Valencia nell’ultimo turno del girone di qualificazione. In Premiere League in virtù del successo sul Manchester City, è tornato al terzo posto a sette lunghezze dalla vetta della classifica.
LE PARTITE DI ANDATA SONO FISSATE PER IL 14/15 E 21/22 FEBBRAIO IL RITORNO SARÀ PER IL 6/7 E 13/14 MARZO
INTER - MARSIGLIA
LE CLASSICHE DEI GIRONI DI QUALIFICAZIONE Gruppo A Bayern Monaco NAPOLI
13 11
Manchester City
10
Villarreal
0
Gruppo E
Gruppo F
Gruppo B INTER
Gruppo C
10
Gruppo D
BENFICA
12
REAL MADRID 18
11
Lione
8
Cska Mosca
8
Basilea
Trabzonspor
7
Manc. United
9
Ajax
8
Lilla
6
Otelul Galati
0
Din. Zagabria
0
Gruppo G
Gruppo H
11
ARSENAL
11
APOEL NICOSIA
Bayer Leverkusen 10
Marsiglia
10
Z. S. Pietroburgo 9
Milan
9
Valencia
8
Olympiacos
Porto
8
Olympiacos
5
Genk
3
Borus. Dortmund 4
Shakhtar Donetsk 5
Bate Borisov
2
CHELSEA
9
9
BARCELLONA 16
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VILLARREAL - NAPOLI: 0-2
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NOTTE INDIMENTICABILE
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AUGURI AZZURRI! BEL RITORNO GIANLUCA! Giuseppe Piccolo (vicepresidente AINC)
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n attesa di nuovi entusiasmanti scontri in Champions League ci avviciniamo a fine anno con un bilancio sicuramente positivo della squadra di Mazzarri che ha dimostrato però di avere due velocità quella da Formula Uno in Europa a quello di Go-Kart del campionato. Un resoconto comunque positivo per gli azzurri, e bisogna sottolineare che soltanto pochi anni fa la nostra squadra era relegata in serie C quindi onore a tutto lo staff della società, un ringraziamento speciale al presidente De Laurentiis che ha creduto a un progetto che adesso è realtà ma al quale sicuramente in pochi avrebbero intrapreso. La squadra merita rispetto e gratificazione, tutti professionisti che hanno dato cuore e gambe per riportare giustamente il Napoli ai fasti che merita. Consentitemi un apprezzamento di stima e affetto particolare nei confronti di Grava, al quale sono legato da una personale profonda amicizia, lui è un po’ il simbolo di una compagine che ha saputo risorgere dalle ceneri. Rivederlo in campo,
anche se per pochi minuti, mi ha commosso, e lui saprà reinserirsi nei momenti giusti perché appare determinato e in buona forma. Gianluca rispecchia la determinazione dei guerrieri azzurri, che spinti dal nostro sempre splendido pubblico, hanno risalito la china e si sono ripresentati sul palcoscenico europeo in grande spolvero. L’eliminazione del Manchester City è una perla che deve essere ricordata: la squadra inglese ha un valore di mercato enorme rispetto a quello, pur considerevole, dei partenopei; questo traguardo ha quindi grande rilievo. Un anno positivo il 2011 con la premessa che per il nuovo anno le soddisfazioni arriveranno sicuramente perché quando c’è un lavoro serio alla base di un progetto i sogni diventano realtà. Con sincerità vi auguro un sereno Natale e un ottimo inizio di anno nuovo pieno di allegria, buona salute e vittorie. Grazie e felicitazioni al presidente De Laurentiis, a Mister Mazzarri, allo squadrone azzurro e a tutti gli addetti ai lavori.
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Auguri
Il riscatto del Napoli e di Napoli. Questo il mio augurio per il prossimo anno a tutte le tifose e i tifosi azzurri. Il passaggio agli ottavi di finale di Champions League è stato un dono meraviglioso che i ragazzi di Mazzarri hanno regalato alla città intera. Un risultato storico che i napoletani aspettavano da oltre vent'anni. Un traguardo meritato per il pubblico del San Paolo che, a detta di tutti, ha stregato l'Europa intera. Un augurio dunque per un sereno Natale e un felice 2012 che per tutti i tifosi si preannuncia ricco di emozioni e di speranze. Da parte mia continuerò a sostenere la squadra, una delle cartoline vincenti della città in Europa e nel mondo. Buon Natale a tutti i lettori e sempre Forza Napoli!
Cari lettori di “Cuore Azzurro” vi rivolgo di cuore i miei più sinceri auguri per il Santo Natale ormai prossimo e per un nuovo anno che, nelle mie come nelle vostre speranze, possa essere ricco di soddisfazioni. Il 2011 per i colori azzurri e più in generale per lo sport campano sarà ricordato per una serie di eventi senz’altro positivi che hanno portato alla ribalta, in Italia e nel mondo, i nostri colori. Ma il mio pensiero va soprattutto alla squadra del presidente De Laurentiis che nel corso di questi ultimi mesi, grazie a una serie di prestazioni incredibili, ha superato brillantemente la fase a gironi in Champions League, ottenendo un successo insperato alla vigilia, in quello che tutti avevano considerato il “girone della morte”. Dopo 21 anni di assenza il Napoli giocherà gli ottavi di Champions e il mio augurio è che possa continuare questa bellissima avventura, senza dimenticare il campionato, e regalare a tutti noi un indimenticabile, sereno,emozionante 2012. Auguri
Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris
Il presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro
Il Kaffèsi dei tifoani napolet
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In campo con gli Azzurri
Forza Napoli la radio ufficiale del Calcio Napoli
www.radiomarte.it
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ZAZZARONI: MAZZARRI VERO LEADER Max Bonardi
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ra i giornalisti sportivi è tra i più popolari. Non passa giorno che non lo trovi in tv su una rete nazionale o locale. Ivan Zazzaroni, però, nonostante le origini bolognesi è un gran simpatizzante del Napoli e non perde occasione per sottolinearne i meriti di De Laurentiis e Mazzarri. Ma non dimentica il Napoli che fu trascinato da un certo Diego Armando Maradona. D. Che analogie trova tra il Napoli di Maradona e questo di Lavezzi? R. “Nessuna: altri tempi, altro calcio, altra qualità. O meglio: anche oggi come allora si parla di super tridente, o tenori: dalla Ma.Gi.Ca. alla Ca.Ha.La. che non va pronunciata alla toscana. In questo Napoli c’è la prevalenza del tecnico, in quello leggendario l’incidenza di Diego”. D. Messi è considerato il giocatore più forte al mondo. Meglio anche di Maradona? R. “Maradona mi emozionava di più. Messi è la cosa più vicina a Diego che ho incrociato negli ultimi venticinque anni”. D. Chi è il giocatore leader del Napoli e perché? R. “Il leader vero è Mazzarri, il giocatore che cambia i contenuti tecnici della squadra, Lavezzi. Il Pocho rende eccellente una squadra ottima”. D. Secondo lei De Laurentiis è davvero un tifoso o come dicono in tanti fa i propri interessi? R. “Non me ne può fregà de meno. L’importante è che spenda e si spenda. Il calcio è una brutta bestia: come lo frequenti da dentro, ti prende e non ti lascia più”. D. Pregi e difetti di Mazzarri in generale sia sul piano tecnicotattico che comportamentale… R. “Una grande allenatore, un buon gestore. I comportamenti sono un aspetto assolutamente secondario: è troppo impulsivo e si lamenta spesso? Ne risponde lui, non la squadra. Le critiche lo investono e lui le respinge. Un po’ permaloso, forse, e soprattutto un filo superficiale nel costruire o distruggere i rapporti con i giornalisti”. D. Cannavaro è da nazionale? R. “Se lo sono Barzagli e Bonucci, sì. Paolo è molto cresciuto, si è completato”. D. Che cosa manca al Napoli come società per essere all’altezza di un club come il Milan? R. “La disponibilità economica delle big”. D. Più meriti del Napoli o demeriti del Manchester City per la qualificazione agli ottavi di Champions? R. “Le due cose. Il City ha sbagliato in parte la gara di ritorno, non per arroganza o superiority complex, ma perché è abituato a giocare un solo tipo di partita”. D. È giusto inseguire sogno ed euro della Champions mettendo a rischio il campionato?
R. “Scusa, hai tanto sofferto per arrivarci, alla Champions, e quando ci sei la sottovaluti? La Champions è il primo obiettivo delle squadre vere, purtroppo l’Uefa le ha subordinato tutto, in primis i campionati nazionali. Dal 2015 le cose peggioreranno”. D. Sulla questione stadio che posizione prende: ristrutturare il San Paolo o impianto nuovo? R. “Impianto nuovo sulle ceneri del vecchio. Si butta giù tutto e si rifà: la gente di Napoli merita di avere un teatro all’altezza”. D. A gennaio quali ruoli meriterebbero rinforzi sul mercato? R. “Servono un play e Borriello...” D. Riuscirà De Laurentiis a trattenere i “tre tenori”? R. “Dipenderà dagli obiettivi personali e di società”. D. Un saluto ai lettori di Cuore Azzurro R. “Un saluto? Ma se ci salutiamo tutti i giorni su Facebook., Twitter, Radio Marte... Vabbeh, un saluto da cuore a cuore”. Ivan Zazzaroni (Bologna, 26 gennaio 1958) ha iniziato nel settembre dell’80 alla Gazzetta dello Sport. È stato direttore di Guerin sportivo, Autosprint e Dieci e vice del Corriere dello Sport. Ha firmato la biografia di Roberto Baggio “Una porta nel cielo”, “Pantani un eroe tragico” (Mondadori), dal quale è stato tratto un film per Raiuno, “La rete”, il librodenuncia di Giuseppe Gazzoni Frascara, e curato il romanzo di Angelo Vassallo “Il sindaco pescatore” (Mondadori). Dal 2002 opinionista Rai, ha partecipato a cinque edizioni di “Ballando con le stelle”. Editorialista di Libero, scrive su GQ e GQ.com, ha collaborato con Sun, European, Folha di San Paolo, Radio Bandeirantes e vinto una trentina di premi tra i quali il Beppe Viola, il Palumbo, il Valenti e il premio Ussi. Ha seguito 6 Mondiali e 6 Europei di calcio. Dal 2005 conduce un popolarissimo programma su Radio Deejay (“Deejay Football Club”).
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DERBY DEL SOLE IN NOTTURNA Sergio Curcio
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proprio vero, e per dirla alla Eduardo: “Gli esami non finiscono mai”. Né per il Napoli, reduce dalla frenata alquanto imprevista a Novara, né per la Roma, chiamata a un nuovo impegno dall’alto coefficiente di difficoltà questa sera al San Paolo. Né per Mazzarri, che dopo l’exploit di Champions adesso è chiamato a far quadrare i conti e i risultati anche in campionato, né per Luis Enrique, il condottiero di una squadra che con fatica sta cercando di varare un progetto “made in America” che punta ad abbinare spettacolo e risultati; i secondi molto più richiesti dal pubblico di fede giallorossa che sta cominciando ad avere qualche dubbio e un bel po’ di pazienza in meno nelle capacità del tecnico spagnolo e del gruppo dirigente. Napoli – Roma, insomma, diventa la partita del “rien ne va plus”, una gara secca, nella quale è vietato, vitatissimo, sbagliare per ciascuna delle contendenti. Ma se il progetto Napoli comunque ha finora pagato anche con il passaggio del turno di Champions, l’anno primo della Roma americana può rischiare di diventare l’anno zero della Roma e dei suoi tifosi che, paradosso dei paradossi, vedono l’odiata Lazio lottare addirittura per il primato. Il derby del Sud, perciò, nonostante si giochi in pieno dicembre e in notturna, sarà una gara ardente e caldissima per molteplici aspetti. Sotto il profilo psicologico perché sarà determinante vedere quale squadra avrà più energie e voglia mentale da spendere per lanciare il cuore oltre l’ostacolo, sotto l’aspetto tattico perché si confrontano due tecnici con due filosofie, due modi di interpretare la gara completamente opposti con lo stesso obiettivo: vincere. La sensazione è che la sfida di stasera sia molto più equilibrata di quello che a prima vista possa sembrare. Perché il Napoli, più esperto e organizzato ha gli equilibri, la qualità e il carattere per puntare al massimo, a patto che la squadra scenda in campo con la concentrazione e la feroce determinazione che l’hanno fatta grande in Champions. La Roma, pur con tutti i problemi di natura tattica che l’affliggono, e malgrado i deludenti (fino a che punto? ndr) risultati dei primi mesi della gestione tecnica di Luis Enrique ha tutto per fare molto, ma molto meglio di quanto sin qui fatto. Perché quella giallorossa è una squadra con una rosa di primissimo piano, alla quale il tecnico dovrà, se ne avrà il tempo, semplicemente dare, anzi, restituire, una normalità tattica che finora s’è vista poco in
STEKELEMBURG ROSI
JUAN
HEINZE
TADDEI
DE ROSSI GRECO
GAGO
TOTTI
OSVALDO
LAMELA
LOBONT CICINHO ROSI SIMPLICIO PERROTTA BOJAN BORRIELLO
nome di un calcio che in Italia è difficile se non impossibile praticare. Il pareggio contro la Juve, con il rigore di Totti parato da un Buffon super, ha in questo senso riconsegnato ai tifosi una Roma più realistica e concreta nonostante le molte forzate assenze. Accantonato, almeno in parte, il piano tattico di costruzione di una squadra offensiva che faccia del possesso palla l’arma in più, resta comunque valida l’idea di terzini molto alti (in senso tattico… ndr) e con il perno di centrocampo, De rossi, che si abbassa sin tra i due centrali difensivi, presumibilmente al San Paolo Juan e Heinze, per impostare il gioco alle ali del tridente d’attacco, Lamela, o Bojan e Totti, che stringono al centro mentre il centravanti, Osvaldo più di Borriello, arretra per creare spazi anche per i centrocampisti tra i quali a Fuorigrotta mancherà Pjanic per squalifica che a soli 21 anni sta già imponendosi per tecnica e personalità. Una squadra che vede un gruppo in cui i senatori come Perrotta, Taddei, De Rossi, Pizzarro e Simplicio sono affiancati da giovani di grandi prospettive. Ma come sempre nel bene e nel male la guida è sempre lui Francesco Totti così come visto lunedì sera contro la Juve. E stasera il “Pupone”, nonostante il malcontento di metà settimana potrebbe rivelarsi decisivo. E dall’altra parte i tre tenori vogliono dimostrare al campionato che ci sono ancora e ci tengono alle posizioni di vertice
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FINE ANNO CONTRO IL GRIFONE Sergio Curcio
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ltima partita del 2011 prima delle festività di Natale e fine anno. Si recupera la prima giornata e al San Paolo, per l’ennesima notturna, arriva il Genoa a misurare la “temperatura” della squadra azzurra. L’occasione e la speranza sono quelle di accorciare un pochino la classifica visto che al Friuli va in onda il derby bianconero tra Udinese e Juventus. Il passaggio agli ottavi di Champions League e il pareggio di Novara sono già il passato. Guai a guardarsi indietro, nel bene e nel male… andiamo avanti, sapendo bene che nel campionato italiano il difficile è sempre l’incontro da affrontare. Il Genoa di Malesani, 2 vittorie, 1 pareggio e 4 sconfitte in trasferta, non è l’avversario ideale per salutare bene un 2011 straordinario in termini di gioco e di risultati per Mazzarri e gli azzurri. Malesani, tecnico esuberante e sanguigno, ha scacciato più volte i fantasmi dell’esonero, l’ultima volta andando a vincere a Siena quando tutti, o quasi tutti i tifosi del Grifone, erano già certi dell’ennesimo ribaltone in panchina preparato da Preziosi. Invece, la squadra, una volta ancora, una volta di più, ha risposto alla grande facendo capire di essere dalla parte del tecnico e sapendosi gestire bene anche nei momenti cruciali. Buona squadra questo Genoa che gravita in un tranquillo centro classifica, ma potrebbe avvicinarsi alla zona Europa se solo desse maggiore continuità a prestazioni e risultati. L’ennesima rivoluzione di mercato, da parte di Preziosi, in estate, non ha tolto ardore e combattività a una squadra che ha mantenuto i “gioielli” Kucka e Palacio inserendo uomini come Frey tra i pali, Constant, Jorquera, Merkel, Pratto, Zé Eduardo e Caracciolo tra centrocampo e attacco. Un cocktail di esperienza e gioventù che Malesani con passione, entusiasmo e competenza sta provando a rendere piacevole cercando gli uomini e gli equilibri giusti per costruire una squadra in grado di giocare un calcio intenso e allo stesso tempo armonioso. Di solito il tecnico veronese si affida a un assai elastico 4-3-1-2 dove il baricentro del gioco e della squadra è, o meglio era, nei piedi e nella testa di Kucka. Dato per certo il passaggio a gennaio del gioiellino sloveno, classe ’87, alla corte di Ranieri, Malesani ha puntato sul recupero fisico e psicologico del portoghese Veloso e sulla voglia di affermarsi definitivamente del francese Constant e del giovanissimo Merkel, classe ’92, scuola Milan. Va pure detto che Malesani
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FREY MESTO
DAINELLI
KALADZE
MORETTI
VELOSO CONSTANT
ROSSI
MERKEL
ZE EDUARDO JANKOVIC LUPATELLI GRANQVIST SAMPIRISI SEYMUR JORQUERA PRATTO CARACCIOLO
ha rinunciato al 3-4-3 per una difesa a 4 in grado di garantire maggiore copertura copertura e filtro davanti a Frey, portiere in grado di portare un bottino di punti notevoli in campionato. Mesto, Dainelli, Kaladze, Granquist e Moretti sono difensori di buon livello ma spesso… distratti ed è quello arretrato, sicuramente il tallone d’Achille dei rossoblù. In mezzo al campo, detto di Veloso come faro di gioco, e di Constant e di Merkel come giovani sempre più in grado di assicurare qualità e sostanza alla manovra genoana, un discorso a parte merita l’inossidabile Marco Rossi, classe ’78. L’esterno universale è la vera anima del Genoa sin dai primi tempi di Gasperini, e nonostante le 34 primavere è sempre il primo a dare il suo contributo di corsa e generosità alla squadra. In avanti, per finire, mancando l’infortunato Palacio, quasi certamente Malesani si affiderà al tandem Pratto-Zè Eduardo, ameno che non decida di giocare con un’unica punta, Merkel alla sua spalle e un centrocampista in più. Perché è chiaro che il possesso del centrocampo sarà determinante per l’esito della gara. Serve un Napoli concentrato e feroce come in Champions per una sfida che si preannuncia tirata allo spasimo. Il Napoli deve recuperare punti e qualche posizione, ma soprattutto salutare il 2011 e il pubblico del San Paolo con una prestazione da far ben sperare per il 2012.
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L’AINC augura a tutti i tifosi e sportivi napoletani un sereno e felice Natale e un 2012 da Champions il presidente
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FOTOAGENZIA MOSCA
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MILIARDARIO E CAMPIONE IMMAGINARIO Bruno Marra
Macchine, capricci e starlette. La storia inventata di un fuoriclasse che non esiste
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embrava uno di quei film d’annata, tra le stelle sbiadite di Bulli e Pupe e il romanticismo post-fiabesco di Pretty Woman. Lui che con il suo macchinone va a prendere la sua starlette in un paesino di periferia, tra stupore, fascino e suggestione. Eppure c’è poco da lasciare all’immaginazione perché lui di soubrette già se ne intende. E lei di calciatori pure. Lui deve giocare, ma la notte precedente la porta a mangiare una pizza sul lungomare. Si godono il codazzo di scribacchini e paparazzi, televisione e schiamazzi. Un’altra passerella per sfilare. Senza la quale non saprebbero neppure respirare. Dura tutto il tempo di un flash, lei torna a casa a mezzanotte come Cenerentola che rantola senza scarpetta. Perché le scarpette le deve mettere lui il giorno dopo. Davanti ad uno stadio che vale più di qualsiasi milione e che gli insegna cos’è la vera passione. Non è un kolossal, né una rappresentazione teatrale. In cartellone c’è la sfida dell’anno, che è quasi un evento epocale. Davide contro Golia. I Guerrieri contro i Miliardari. Un manipolo di rivoluzionari che vogliono sbancare il tavolo dei mecenati. Eppure non basta l’epicità della tenzone, perché a tenere banco è lui, il “pezzotto” del supereroe. Uno che nella vita ha più soprannomi che virtù. Il guascone che gioca con l’aria impettita, che si sente una rockstar, che si indigna, si ingrugna, fa il clown, segna, si atteggia a duro ma solo contro chi non può appenderlo muro. Ed esulta ogni volta con una nuova provocazione, a kilometri di distanza davanti ad una Curva che da così lontano non può dargli una lezione. Poi quando perde, gli viene la feb-
bre, dice che ha vomitato, ma probabilmente è solamente la nemesi storica per tutto il tempo in cui lo stomaco a noi ce lo ha rivoltato. In compenso la retorica gli va incontro, dicono che in fondo è un bravo figliolo, che se lo conosci bene capisci che è un buono, che quelle che fa non si chiamano stronzate ma solo ragazzate. E se rompe l’anima a chiunque e sfancula il mondo intero che vuoi che sia? Non è cattiveria, noncuranza, strafottenza e superbia da idolatria. È solo una semplice, innocente voglia di goliardia. Vuoi essere un fuoriclasse moderno senza alzare mai la voce, senza girare di notte, stimolare la fantasia, mettere l’adrenalina in circolazione e divorare con avidità ogni brandello plastificato di emozione? Impossibile. Perché amici miei la storia moderna, nel calcio e nella vita, non la fanno più gli eroi, ma le testa di cazzo che brillano attorno a noi. Quelli che ti danno il titolo, la notizia, lo scoop, la bomba, la frase a sensazione. E non sei nessuno mediaticamente se non hai strascichi di velinismo e accenti di perdizione. Di chi sto parlando? Ma ovviamente di un personaggio inventato, che non esiste in realtà, un campione frutto dell’immaginazione. Esattamente un signor nessuno. Che magari un giorno sarà fatto costruire su misura dagli sceicchi. Con un mantello dorato per ammaliare gli sciocchi…
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IL CIRCO DELLA SETTIMANA
RASSEGNA STAMPA
RASSEGNATA STAMPA a cura di Peppe Accardo
Fatti, visti, condivisi e commentati, il meglio o peggio della settimana vissuta virtualmente e realmente. Le notizie reali commentate dal Senatore Annibale Ricotta (Partito dei Ricottari Italiani) e Pepp Mo Vec Io (affarista, di quelli che qualsiasi cosa… provvedo io), personaggi che animano le mattine in Fuoco su Radio Marte.
Visti da Pepp Mo vec io… Amici cari, qui aumenta tutto. È aumentata la benzina, ormai un litro di benzina costa più di un litro di vino rosso, dicono che aumenteranno anche il costo della tangenziale, non solo dobbiamo stare bloccati, dobbiamo pagare di più e nel frattempo la macchina consuma. La macchina non è più un mezzo di locomozione, è un mezzo di tortura. Amici mo vec’ io, io conosco una solo soluzione: o’ cavall, accattamece nu’ bell cavallo e risolviamo tutto. Arriva Capodanno, arrivano le varie bombe, le botte che fanno i danni, dalla bomba di Maradona a quella di Cavani, quest’anno è uscita la bomba dello Spread. Questa è la prima bomba a fare danni prima di esplodere, uà e’ che danni che ha fatto. Amici mi raccomando con le botte quest’anno, cu sta crisi che ci sta, se ne teneve i soldi mangiateveli, conservateveli ma non li sparate, cercat e nun ve fa male, e se proprio li dovete buttare datemeli a me.
Visti da Annibale Ricotta… Il governo Monti, è un governo taglia e cuci, taglia di qua e cuce di là, non si sa più dove dobbiamo prendere i soldi. La vera novità è che dopo anni di governi per la prima volta vediamo i parlamentari scioperare, anche loro hanno paura di subire danni, minacciando scioperi della fame, della sete, ma il parlamentare si sa, si fa sicc ma nun more.
Il copia e incolla più famoso su Facebook Occhio al presepe... non fatelo sapere a Monti... se no piazza l'ICI sulle casette dei pastori... la tassa sulla spazzatura per la mangiatoia... la tassa sugli animali domestici e guai a fare il fiumiciattolo con la barchetta perché scatta anche la tassa sui beni di lusso!
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E SE FOSSE INZAGHI L’UOMO PER LA CHAMPIONS? Marco Martone
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i cosa ha bisogno il Napoli nel mercato di riparazione di gennaio e, soprattutto, per puntare a cosa? La domanda se la sono sentita rivolgere opinionisti, giornalisti ed esperti di calcio. Le risposte dovrà però darle il presidente Aurelio De Laurentiis, dopo essersi consultato con il suo fido scudiero Walter Mazzarri. Qualche indicazione, però, proviamo a darla. Il Napoli, ormai appare evidente, ha scelto quest’anno di provare con tutte le sue forze l’avventura in Champions League, giocando le partite di campionato con un impegno, soprattutto mentale, non all’altezza delle prestazioni europee. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Cavani e compagni sono stati addirittura eroici sui campi di blasonate corazzate del vecchio continente, trasformando il San Paolo in una sorta di fortino inespugnabile, sciogliendosi poi come neve al sole quando si è trattato di incrociare i tacchetti con i piedi meno “nobili” dei colleghi di Chievo, Catania, Parma e Novara, tanto per fare qualche esempio. Punti gettati al vento e che pesano come un macigno. Quanto questa scelta sia stata opportuna, lo scopriremo solo al termine della stagione, ma è chiaro che il mercato di gennaio non può prescindere dalle intenzioni della società. Il discorso è molto semplice, forse addirittura paradossale. Si
vuole proseguire nel sogno Champions? Bene, allora la squadra è competitiva così com’è, con un Pandev ritrovato e un Britos ai box pronto a scendere nell’arena. Ulteriori innesti potrebbero essere superflui. Magari ci si potrebbe togliere uno sfizio: Pippo Inzaghi! La ciliegina sulla torta per una squadra che ha dimostrato di essere all’altezza di Manchester e Bayern e che con un cavallo di razza, voglioso di giocare e segnare ancora in Europa, magari per riappropriarsi di quel record che Raul gli ha portato via, potrebbe spaventare tutti (Barcellona a parte, si intende!). Se invece l’obiettivo è cambiato, magari perché quanto fatto fino a ora in Coppa Campioni (si chiamava così una volta), può anche soddisfare società e tecnico, allora la storia cambia. Recuperare in campionato le posizioni perse, infatti, non sarà un’impresa da poco. Troppe squadre precedono il Napoli, altre (Roma e Inter a esempio) sono destinate a risalire la china. Se l’obiettivo è il terzo posto, allora il buon Aurelio deve mettere mano alle tasche e trovare le risorse necessarie per prendere due o tre elementi di assoluto valore. Un difensore, (Capdevila per esempio), un centrocampista che possa aggiungersi al duo GarganoInler e al ritrovato Dzemaili e forse anche una punta di peso, dato che di Lucarelli si sono misteriosamente perse le tracce.
MAZZARRI: THE MIND… Luigi Alvino
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n un’intervista rilasciata nel 2008 al collega Roberto Perrone e pubblicata dal Corriere della Sera, Mazzarri dichiarava quanto segue: “Sono così: equilibrio nelle sconfitte e nelle vittorie. Non mi esalto e non mi deprimo…” al tempo era alla Sampdoria, dimostrava, ove mai ve ne fosse bisogno, che era un Toscano purosangue, di quelli che non lasciano tracce emozionali in niente. Mai avrebbe immaginato che a Napoli sarebbe diventato un Walter diverso, per certi versi atipico, aperto a tutte le emozioni, disponibile alla comprensione alla collaborazione emotiva, trascinatore e interprete in prima persona delle prodezze e delle incomprensioni della sua squadra, attento nella gestione della squadra e della sua persona nelle interviste dei giornalisti e con i media, ma cosa insolita per un Toscano, complice del gioco, dodicesimo uomo in campo, fatica e sudore, stress e gioia, un vero e proprio interprete “the mind”, sì la mente. Sette dicembre 2011: Villareal – Napoli, in campo la sua squadra non gira come vuole lui, si fa espellere e d’incanto, quasi per rabbia e forza contro quella espulsione, ecco che gli azzurri rispondono alla grande. Siamo agli ottavi, sì ci siamo, siamo stati noi tutti insieme… ma rispetto alle altre squadre noi abbiamo the mind. Al momento dell’espulsione tutti i napoletani si sono resi conto che, “sì c’è un nuovo napoletano a Napoli”, si chiama Walter
Mazzarri, ama il mare in maniera quasi maniacale, protegge la sua vita privata, il “Lone wolf” di un tempo ha fatto spazio a “the mind”, e la sua mente corre alla sua Daniela al suo ragazzo Gabriele, loro sono a Livorno, una scelta di vita, ma lui è sempre con loro, ogni momento di libertà lo porta a casa, non vive per altro, un amore grandissimo perché lontano dalle sue emozioni, e quando in campo vanno le parole di ‘o surdat ‘nnammurat, la voglia di piangere è tanta, ma lui sa che l’amore per la sua famiglia e quello contraccambiato per lui è grande, e la distanza non fa che rafforzarlo sempre di più. Ma torniamo al calcio, Mister lei mi, anzi no, ci ha sorpreso, il suo modo di dialogare con i ragazzi, è così che li chiama quando dice di volergli bene (ma non lo dica spesso, altrimenti ne approfittano) è straordinario, l’applicazione delle sue tattiche è eseguita con perspicacia e attenzione, ormai è un grande, e noi diventeremo grandi con lei, per chiudere, le darei un consiglio, se permette ovviamente, andiamo incontro al mercato, che brutto nome, di gennaio, dia un occhiata, dica a Bigon che a Napoli il prendi 2 e paghi 5 non lo applicano nemmeno nei supermercati, lui è un ragazzo intelligente, capirà. Non mi resta che augurarle un felice Natale, a lei e ai suoi cari, senza parlare di pallone, ma osservando insieme a loro, un Presepe, una stella, e perché no guardando un buon film… auguri Mister.
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GLI ORI DI FAMIGLIA Carlo Longobardi (Consigliere AINC)
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i sono delle lezioni di civiltà che noi napoletani dovremmo iniziare ad assimilare e metabolizzare. E tra le tante, tralasciando presuntuose indicazioni di stile che apparirebbero, in questo caso, fuori luogo, ce n’è una che invece dovrebbe costituire un caposaldo imperativo di tutti i tifosi del Napoli: proteggere i gioielli di famiglia. Avete mai immaginato quale può essere la qualità della vita dei nostri Cavani, Lavezzi Hamsik ecc.? Proviamoci insieme un momento. Accompagnare i figli a scuola: impossibile. Uscire con la propria compagna e/o famiglia: impossibile. Andare al cinema o a vedere uno spettacolo qualunque: impossibile. Tornare, stanco e frastornato da una trasferta, magari vittoriosa, e pensare unicamente al proprio riposo: impossibile. L’elenco ovviamente potrebbe proseguire all’infinito e il senso che ne deriverebbe sarebbe sempre lo stesso. Una vita di grandi privilegi e soddisfazioni vissuta in una prigione più o meno dorata. Mettiamoci pure le recenti violenze subite dai nostri e dai loro cari e la cornice di questo quadro fosco è perfettamente inchiodata. Episodi, questi ultimi, che - invece di determinare solo una unanime e trasversale condanna - hanno, tra l’altro, scatenato una squallida quanto discutibile classifica tra le città più difficili e la relativa classificazione del numero di reati subiti da calciatori di ogni luogo. Certo l’affetto e l’entusiasmo è fondamentale per il rendimento degli assi del pallone, così come l’eventuale intoccabilità di tali personaggi creerebbe una inaccettabile distanza con il mondo reale, allora ciò che andrebbe esercitata è solo una maggiore moderazione. Dovrebbe scattare in maniera automatica il doveroso pudore e il rispetto per la vita altrui. Basta con l’asfissiante presenza fatta di strattoni, pizzicotti, manate sul viso e altro, la città dovrebbe trasferire ai migliori calciatori della sua squadra un impagabile senso di protezione e non determi-
nare l’inevitabile agorafobia degli spazi aperti. Sarebbe una sconfitta di tutti contribuire, più o meno volontariamente, al trasferimento di anche uno dei preferiti. Edinson Cavani, qualche giorno fa ha, suo malgrado, paralizzato un paio di volte il centro della città solo per aver avuto l’ardire di voler comprare un orologio o un foulard. Le medesime immagini viste molti anni fa che avevano come protagonista l’irripetibile mito della mia generazione: Diego. Chi vi scrive a quei tempi si trovò spesso al cospetto di “Sua Maestà” e ricordo perfettamente di aver sempre compiuto una separazione tra l’istinto e la ragione. Il cuore che pulsava forte mi spingeva ad abbracciarlo, stringerlo e scuoterlo, ma la ragione mi ha obbligato ad avere riguardo della sua intimità. Una volta però, in una famosa discoteca, l’innamoramento ha vinto. Mentre sorseggiavo un drink, vidi un mio carissimo amico sbiancare: ero certo che alle mie spalle fosse entrata una bellezza da capogiro. Mi sono voltato con un fare da latin-lover da strapazzo e ho invece incontrato una criniera scura impossibile da non riconoscere. Maradona conversava allegramente con una ragazza e la sua aria tranquilla strideva clamorosamente con le mie tempie che, improvvisamente, iniziarono a tamburellare come un motore di formula uno. Convinto che una reazione fragorosa avrebbe scatenato un putiferio, mi sono avvicinato al suo orecchio e, sottovoce, ma gridando a squarciagola (sembra impossibile ma è così, provateci) gli ho detto: “Diegooooo, tu sei il più forte del mondoooooo..:”. Lui mi ha guardato prima stralunato poi mi ha sorriso intensamente. Lui. Quella sera mi sono sentito lievitare e nella mia testa sono sparite tutte le velleità di conoscenza, più o meno approfondita, della fauna femminile presente. Per la cura e la cautela avuta nei suoi confronti pensavo soltanto di essere diventato, ricambiato, un grande amico del più Grande.
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EL FLACO: FEDERICO FERNÁNDEZ Massimo Sparnelli
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rgentino purosangue, classe 1989, il nuovo difensore del Napoli e della Nazionale argentina, Federico Fernandez, è soprannominato el Flaco (il magro, in italiano) per la sua struttura fisica longilinea e scende in campo azzurro con la maglia numero 21. Grazie alla sua notevole stazza, 193 cm per 83 Kg, Fernandez è molto abile nel gioco aereo, dotato di buona tecnica individuale, sia in fase difensiva che nell’area di rigore avversaria per sfruttare i calci piazzati, ma nonostante il suo gran fisico riesce a essere anche abbastanza rapido. In Argentina lo paragonano a moltissimi grandi difensori, uno su tutti Walter Samuel, forse un po’ presto, visto che ovviamente Fernandez non è al livello di “The Wall”, ma la sua carriera è iniziata nel modo giusto e se il ragazzo riuscirà a imporsi in Europa come è riuscito a fare in patria sicuramente il suo futuro sarà esaltante. Il suo percorso calcistico professionale è all’inizio, infatti dal 2008-2011 con l’Estudiantes (59 presenze e 4 reti) è approdato poi alla SSCnapoli 2011. Entusiasta del suo arrivo in terra partenopea, ha dichiarato che è un onore per lui essere a Napoli: “Sto muovendo i primi passi nel grande calcio e il fatto che il Napoli abbia scelto me mi riempie di orgoglio. Spero di ripagare tutta la fiducia riposta dalla società e soprattutto dai tifosi. Sono un difensore centrale, ma ho giocato anche nel centro destra. Mi piace molto spingermi anche in attacco e ho anche segnato gol di testa”. A Napoli, Fernandez ha trovato dei compagni di squadra molto sensibili: “Lo spogliatoio
mi ha accolto alla grande. Sono l’ultimo arrivato e mi hanno già messo a mio agio” e un buon maestro oltre che un capitano dal cuore napoletano: “Cannavaro è un grande giocatore e una persona splendida. Sono stato anche a casa sua con mio padre e il mio procuratore. Mi ha accolto benissimo insieme alla sua famiglia. Cannavaro per me è un esempio e cercherò di seguire i suoi consigli. So che mi aspetta un’esperienza bella ma anche difficile. In Italia giocano gli attaccanti più forti del mondo, ma voglio misurarmi con loro per verificare la mia crescita. Ho acquisito tanta esperienza giocando la Coppa Libertadores, ho affrontato le squadre più forti del Sudamerica e questo mi servirà sicuramente per disputare la Champions League”. El flaco è entusiasta del vero cuore pulsante napoletano: i tifosi. Reputa infatti, Napoli come l’Argentina da questo punto di vista e per questo gli sembra di essere a casa: “La gente di Napoli è speciale, è molto calorosa e vicina alla squadra”. I suoi idoli? Paolo Maldini e Fabio Cannavaro, pensa che siano sono stati i migliori e gli piacerebbe riuscire ad avere il loro rendimento. Tra i metodi di lavoro argentini e quelli italiani, Fernandez sostiene che ci siano molte similitudini, con la differenza che in Argentina si lavora molto in spiaggia, mentre in Italia in montagna. Ma gli allenamenti sono sicuramente più duri, intensi e lunghi in Italia. Che possa essere l’inizio di una sfavillante carriera per Fernandez e che la scia della sua stella, possa illuminare anche il cammino del grande Napoli.
LA SCHEDA
Federico Fernández (Tres Algarrobos, 21 febbraio 1989) è un calciatore argentino, difensore del Napoli e della Nazionale argentina. È soprannominato el Flaco (il magro in italiano) per via della struttura fisica longilinea. È un difensore centrale di piede destro, abile nel gioco aereo e dotato di buona tecnica individuale. Fernández cresce nelle giovanili dell’Estudiantes, debuttando in prima squadra il 14 settembre 2008 durante il torneo di Apertura 2008 in una sconfitta per 1-0 contro il Vélez Sársfield. Colleziona, inoltre, due presenze nella Copa Sudamericana 2008. Il 2 maggio 2009, in una partita contro il Lanús, realizza la sua prima rete a seguito di un assist del compagno di squadra Juan Sebastián Verón e nello stesso anno vince la Coppa Libertadores, prendendo parte a due partite della competizione. Partecipa quindi alla Coppa del mondo per club FIFA 2009, senza però scendere in campo nelle due partite disputate dalla sua squadra. L’anno seguente vince il torneo di Apertura 2010 giocando stabilmente da titolare nel reparto arretrato del club platense, il meno battuto del torneo. Da luglio 2011 è al Napoli. In Nazionale ha giocato nell’under 20 biancoceleste e ad aprile 2011 ha debuttato nella nazionale maggiore.
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PUNTO TECNICO
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SERVONO SEI PUNTI PER RIPARTIRE Carmine Tascone
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a qualificazione, inaspettata in occasione del sorteggio, ma scontata all’ultima gara viste le defezioni in casa del Villarreal, a cui mancavano quattro giocatori fondamentali, tutti titolari, di cui uno per reparto e aveva un Nilmar al rientro da infortunio e dunque a mezzo servizio, è giunta puntuale come i tifosi si aspettavano. Il risultato con queste premesse era scontato, ma va detto che il Napoli non ha giocato una delle sue migliori partite, soprattutto nel primo tempo, in cui ha offerto una prestazione opaca. E dopo che Mazzarri si è fatto espellere per comportamento non regolamentare ecco che il match è cambiato. Il Napoli ha iniziato a giocare bene e quindi, complimenti a Frustalupi!!! Un match che ha evidenziato un Lavezzi vero leader della squadra, un giocatore ormai da Premier League. Sarebbe il caso di aumentare il valore della clausola rescissoria. Dopo l’abbuffata qualificazione, ecco il solito Napoli da campionato, soffrire quando l’avversario di turno riesce a bloccare le fasce, aspetta le mosse degli azzurri, cercando di sfruttare l’arma partenopea, ovvero le ripartenze. E non è la prima volta che succede questo, vedi Chievo, Cagliari,
Catania e Novara in trasferta, Parma, Fiorentina e Lazio in casa. E ora arrivano di seguito Roma e Genoa. Con queste due partite casalinghe il Napoli ha l’obbligo e sacrosanto dovere per rispetto verso i tifosi di fare sei punti. Solo così, accorciando un po’ il gap dalle rivali potrebbe sperare di raggiungere un piccolo posto al sole, visto il distacco che ora recita, 9 punti dalla Juve e Udinese, e sette dalla coppia Milan e Lazio, con friulani e biancocelesti imprevisti a questi livelli in avvio di campionato e per questo, la cosa si fa più difficile. In più queste ultime non danno segni di cedimento e di voglia di rallentare, per cui l’eventuale qualificazione alla Champions dell’anno prossimo è in serio pericolo. La Roma vista contro la Juve ha destato una buona impressione. Il team giallorosso ha ottimi giocatori, è vero che a Napoli mancherà per squalifica Pjanic, ma in compenso Luis Enrique recupererà Juan, Bojan e Gago. Non proprio dei pivellini. Il Napoli è avvantaggiato contro la Roma in quanto la squadra capitolina non verrà a chiudersi e il Napoli in contropiede potrà sfruttare le occasioni e Lavezzi in questa chiave tattica può andare a nozze.
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LA PRIMAVERA BALBETTA, GIOVANNISSIMI SUPER Attilio Marchionne
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isultati abbastanza positivi per le giovanili azzurre. Vincono gli Allievi contro la Paganese (1-2) e i Giovanissimi, contro il Neapolis, per 1-0. Pareggia 0-0 la Berretti, in un match spigoloso e dai toni molto accesi e perde 3-1 la Primavera, sul campo della Lazio seconda in classifica.
La squadra di Sormani perde 3-1 in casa della Lazio. L’impegno era abbastanza proibitivo ma i ragazzi ce l’hanno messa tutta. Da notare, in ambedue le squadre, la presenza di un “senior”, Stendardo per i laziali e Miguel Angel Britos per gli azzurri. La partita inizia male per i campani che dopo poco si ritrovano sotto di una rete.Nella ripresa sigla il doppio vantaggio Stendardo con un tiro a botta sicura e chiude il match il terzo gol biancoceleste. Dopo poco i napoletani restano in 10 per l’infortunio di Di Donna e con i cambi finiti per mister Sormani, ma la squadra reagisce bene e riesce a creare qualche brivido, accorciando le distanze su rigore, grazie a Signorelli. Piccola nota a margine, gli azzurri pareggiano il match d’esordio della Karol Wojtyla Cup 2011 contro l’Udinese per 2-2 (doppietta di Amico). Prossimo turno: 14/1 Napoli – Crotone SQUADRA Pt. Benevento 34 28 Milazzo 27 Taranto Napoli 27 Trapani 27 Siracusa 19 Arzanese 18 V. Lamezia 15 N. Mugnano 13 Ebolitana 12 Nocerina 11 Vibonese 10 Catanzaro 8 Melfi 6
G. 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13
V. 11 8 8 8 8 5 4 4 4 3 3 3 2 2
N. 1 4 3 3 3 4 6 3 1 3 2 1 2 0
P. 1 1 2 2 2 4 3 6 8 7 8 9 9 11
GF 37 29 27 27 26 29 29 13 22 15 24 12 11 10
GS 12 9 8 10 16 18 19 22 31 28 37 40 25 36
G. 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12
V. 10 8 8 7 7 7 5 5 4 4 2 2 2 1
N. 2 2 2 4 2 0 4 1 1 0 4 0 0 2
P. 0 2 2 1 3 5 3 6 7 8 6 10 10 9
GF 41 34 30 28 21 22 17 17 20 18 18 8 6 12
GS 5 19 17 8 8 15 11 16 20 27 13 29 70 34
risultati 13ª andata girone C Bari
- Ascoli
3-1
Gubbio
- Roma
0-9
Juve Stabia - Crotone
2-1
Lazio
- Napoli
3-1
Lecce
- Regina
1-0
Palermo
- Nocerina 3-0
Pescara
- Catania
BERRETTI risultati 13ª andata girone F Napoli
- Milazzo
0-0
N. Mugnano
- Menfi
5-1
Nocerina
- Benevento 1-4
Siracusa
- Ebolitana
5-0
Trapani
- Arzanese
1-1
Vibonese
- Catanzaro
2-1
Vigor Lamezia - Taranto
Mister Cusano e i suoi ragazzi ottengono una bella vittoria, fuori casa, sul campo della Paganese. Il match è terminato 21 e la partita è ricca di emozioni. Nel primo tempo è la Paganese a fare il match e a passare in vantaggio su rigore. Nell’intervallo Cusano si fa sentire e gli azzurrini sono tornati con una motivazione feroce, dapprima trovando il pari con Pianese e successivamente, con una spinta sempre maggiore, sono riusciti a chiudere il match con il gol di Lanzaro. Ottima prova di carattere della squadra campana. Il Napoli sta risalendo pian piano la classifica che lo vede attualmente al settimo posto, a -2 dalla Nocerina che detiene l’ultimo posizione valida per la zona playoff. Prossimo turno: 15/1 Napoli – Juve Stabia SQUADRA Pt. Napoli 32 26 Foggia Juve Stabia 26 Benevento 25 Ebolitana 23 Sorrento 21 19 Nocerina Arzanese 16 13 Avellino Aversa N. 12 10 N. Mugnano 6 Paganese 6 N. Campobasso 5 Melfi
PRIMAVERA
0-3
risultati 11ª andata girone C Catania
- Napoli
1-1
Palermo
- Lazio
3-0
Crotone
- D. Pescara
1-1
Juve Stabia - Ascoli
0-1
Lecce
- Reggina
2-2
Nocerina
- Bari
2-0
Roma
- Gubbio
3-0
risultati 12ª andata girone G - N. Campobasso
5-0
Benevento - Avellino
4-1
Foggia
4-3
- Aversa N.
N. Mugnano - Napoli
0-1
Nocerina
- Melfi
4-2
Paganese
- Ebolitana
0-2
Sorrento
- Juve Stabia
2-1
G. 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13
V. 10 10 10 6 7 7 3 4 3 3 3 2 2 1
N. 3 2 1 4 1 1 6 3 4 3 2 4 3 3
P. 0 1 2 3 5 5 4 6 6 7 8 7 8 9
GF 53 48 28 16 22 30 17 19 12 21 13 15 10 16
GS 11 15 13 9 16 30 18 27 24 34 27 32 32 32
Termina 0-0 il match contro il Milazzo. La gara è stata particolarmente dura con le due compagini distanziate da un solo punto in classifica: il Milazzo è secondo a 27 punti, il Napoli segue a 26. Il Milazzo è giunto a Napoli con un ruolino ottimo, 10 risultati utili consecutivi. Il match poteva subito cambiare dopo 9 minuti quando l’arbitro Balbo ha concesso un rigore ai campani che però hanno fallito dal dischetto con Picascia. Da lì in avanti il Milazzo si è barricato in difesa, respingendo gli attacchi partenopei anche con un po’ di malizia. La classifica è sempre molto compatta con il Benevento in fuga (34 punti), il Milazzo secondo a 28 e un tris di squadre (Napoli, Taranto e Trapani) a 27. Prossimo turno: 17/12 Napoli –Nocerina
ALLIEVI NAZ.
GIOVANISSIMI NAZ.
Arzanese
0-1
SQUADRA Pt. Roma 33 32 Lazio 31 Palermo 22 Reggina 22 Catania 22 Lecce 15 Juve Stabia 15 Nocerina Napoli 13 Bari 12 Ascoli 11 Pescara 10 Gubbio 9 6 Crotone
SQUADRA Pt. Lazio 26 Catania 24 Roma 21 Lecce 21 Palermo 16 Nocerina 15 13 Napoli 12 Gubbio 12 D. Pescara 12 Ascoli 11 Reggina 10 Juve Stabia 9 Crotone 8 Bari
G. 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11
V. 8 7 6 6 4 4 3 3 3 3 3 2 2 2
N. 2 3 3 3 4 3 4 3 3 3 2 4 3 2
P. 1 1 2 2 3 4 4 5 5 5 6 5 6 7
GF 27 20 25 17 17 21 22 11 15 9 11 9 12 10
GS 13 9 11 9 12 18 24 17 21 17 22 15 24 14
Ottima vittoria esterna dei ragazzi di mister Muro sul campo del Neapolis (0-1, grazie alla bella rete di De Masi nella ripresa. Match difficile, soprattutto a causa dell’espulsione al 12’ della ripresa, per gli azzurri, di Palumbo, e soprattutto a causa di un terreno di gioco in pessime condizioni e molto lento per la forte pioggia. Il Napoli continua ancora a dominare la classifica dall’alto della sua prima posizione con 32 punti e con ben 6 punti sulle inseguitrici Juve Stabia e Foggia. L’ultimo match dell’anno sarà questo weekend, in casa, contro il Foggia per allungare ancora di più in classifica e, in caso di vittoria, andare a +9 sui rossoneri. Prossimo turno: 18/12 Napoli - Foggia
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PARTIAMO DA ROMA PER FARE L'ITALIA Fabrizio Piccolo
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e Roma non ci sta simpatica, un motivo ci sarà. Anzi più di uno e ognuno ha il suo. Quante storie potrebbero raccontare i tifosi. Come e perché si ruppe un gemellaggio che durava da tempo, cosa successe davvero, chi cominciò. E poi la storia del treno, di quel che accadde in quella famosa prima giornata di campionato di tre stagioni fa. Non ci piace la Roma, ma non è solo questo il motivo. C’è anche un’analisi sociologica di sfondo. Acuite col tempo le distanze, ora siamo agli antipodi. C’è Napoli con la sua storia, la sua cultura, il suo orgoglio. E ci sono loro, sempre più spesso arroganti e irritanti. C’era una volta Roma caput mundi, ma son secoli che non c’è più. Un peccato aver dilapidato quanto la storia t’aveva regalato. Oggi Roma è provincia nell’anima, non è peccato dirlo. Sì, la Capitale siamo noi. Capitale del Sud e della dignità. Le carte ingiallite dei ministeri romani, le centovetrine avare d'emozioni, le cinecittà finte non reggono il confronto: la storia dice Napoli, lo dice da tempo. E la storia del calcio si sta adeguando. Loro sotto, Napoli sopra. Invertiti canoni che sembravano incontrovertibili. S’è cominciato a fargli paura subito, sin dall’anno del ritorno in A, con quel 4-4 davanti
agli occhi di un Olimpico vuoto a metà. Poi pian piano le distanze si sono sempre più accorciate fino all’apoteosi dell'anno scorso. Cambiate prefisso, chiamate Roma duezeroduezero. A capo chino i re dell'arroganza, matati qua e là dall'orgoglio napoletano. Sfatati due tabù in uno, da troppo non veniva punita la Roma. Era ora. E ora bisogna continuare. Stasera tornano qui, con le penne lisciate per un pareggio e i tumulti interiori di chi deve ancora metabolizzare la rivoluzione di Luis Enrique. Spiace per l'onesto spagnolo, lui poco c'entra. Chissà che s’aspettava da Roma e dai romani. Non è però il momento dei sentimenti, qui in ballo c'è tutto. Bisogna riprendersi il campionato, bisogna riaffermare la legge del San Paolo, bisogna ricordare alla serie A chi è il Napoli. Oggi e mercoledì ballano sei punti di gloria, prenderli sarebbe il regalo più bello che c'è per Natale. Vietato sbagliare, allora. L'Europa finora l'abbiamo fatta. Bisogna fare l'Italia. Ed è giusto allora che si parta da Roma. Per ricordare a tutti che la Capitale siamo noi. E che Roma no, proprio non ci sta simpatica.
EXTRA TIME Zona Napoli il programma dellʼAssociazione Italiana Napoli Club visita il nostro sito web: www.ainc.it
associato alla
Tv Luna o Lunasat canale 888 di Sky il venerdì alle ore 22.30 Repliche il venerdì alle ore 24 su Tv Luna e alle ore 00.30 su Lunasport; il sabato alle ore 16.30 su Lunasat
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Quelli di… I
l venerdì sera l’appuntamento clou per i tifosi napoletani è Extra Time Zona Napoli, la trasmissione dell’Associazione Italiana Napoli Club, ideata dal suo presidente Saverio Passaretti, che va in onda alle 22 sugli schermi di Lunasat e Tv Luna, introducendo il week-end calcistico del Napoli, e non disdegnando un commento sul momento della Champions League. Il programma, condotto da Massimo D’Alessandro, giornalista di Radio Marte, coadiuvato dalla bellezza di Giusy Buonocunto, si avvale della presenza fissa dei giornalisti Fabrizio Piccolo e Marco Martone e dell’opinione dell’allenatore-giornalista Sergio Curcio. Tanti sono i protagonisti ospiti che si sono alternati in trasmissione. Nell’ultima puntata i giornalisti Gainluca Agata del Mattino e Lorenzo Crea hanno disquisito con i padroni casa sulla situazione del Napoli, in Champions e campionato. Ha poi chiuso la puntata il cantante Nando Misuraca, autore di un singolare inno sul Napoli in collaborazione con gli artisti Gianni Conte, Umberto Bellissimo e il rapper Clementino. La trasmissione offre la possibilità ai tifosi di interagire con gli ospiti, intervenendo in diretta componendo il numero 0823-099675 dalle 22.30 alle 24 e vincere una maglia di uno dei campioni del Napoli. Il programma va in onda tutti i venerdì in diretta dalle 22.30 su Lunasat (canale 888 Sky) e su Tv Luna (digitale terrestre). Le repliche sono: il venerdì alle 24 su Tv Luna e alle 00.30 su Lunasport e il sabato alle ore 16.30 su Lunasat (canale 888 Sky).
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CLUB NAPOLI ROMA CAPITALE AZZURRA Salvatore Longobardi (Tesoriere AINC)
È
nato un altro Club Napoli! Lo scorso 24 ottobre, presso i locali di Pasquale Pallotta, in via Salaria al km 7.440, si è costituito il Club Napoli Capitale Azzurra. Il Club, ha come finalità – naturalmente - quello di essere il più vicino alla propria squadra del cuore e condividere - insieme a tutti i Soci – le grandi gioie che la squadra del Napoli regalerà ai suoi tifosi nei prossimi decenni! Nei locali dello Zio d’America prima, e successivamente nella sede ufficiale del Club, si sono radunati i tanti tifosi napoletani presenti nella parte nord di Roma e in altre zone della città. La passione e la voglia di stare vicini alla propria squadra del cuore ha contagiato decine e decine di persone che avevano un unico desiderio, quello di costituire un Club del Napoli. Il primo incontro con i tanti innamorati della maglia azzurra è stato fatto subito dopo l’estate, e la scelta della data non poteva essere che la migliore e di buon auspicio, poiché era il 19 settembre, Festa di San Gennaro, Patrono della città di Napoli. “Finalmente si concretizza un sogno” ha dichiarato Walter Scognamiglio, presidente del Club, aggiungendo: “Uno dei più grandi desideri sportivi da sempre era quello di far parte della fondazione di un Club del Napoli”. Dopo i classici preliminari relativi alle presentazioni di tanta gente nuova è iniziato un lungo dibattitto, che ha portato a varie discussioni su diverse tematiche, quali la sede del Club, la possibilità di reperire i biglietti per assistere alle partite del Napoli e la maturata decisione da parte di tutti i presenti di aderire all’affiliazione all’interno dell’Associazione Italiana Napoli Club. “Abbiamo organizzato la prima cena sociale con tutti i soci e le rispettive famiglie, ed è stato un vero successo” ha dichiarato Claudio Di Matteo, vice presidente del Club, che aggiunge “È in previsione a breve l’apertura del nostro sito e stiamo già or-
ganizzando la prima trasferta a Siena e successivamente la nostra prima partecipazione in Champions quando il Napoli giocherà allo stadio San Paolo”. “Il club è stato ufficializzato con la bellezza di 82 soci, e siamo solo all’inizio – ha poi aggiunto il presidente Scognamiglio, con un ringraziamento particolare al presidente Saverio Passaretti: “È grazie al presidente nazionale dell’Ainc che il club ha visto la luce, ci ha messo nelle migliori condizioni per aprire il Club Napoli Capitale Azzurra, e continua: “Sono sicuro che sapremo contraccambiare il suo gentile aiuto facendo diventare il nostro “Club Napoli” un modello per l’intera Associazione Nazionale”. Chi volesse aderire può inviare una e-mail a clubnapolicapitale@libero.it o contattare i seguenti numeri: 338.2158773 – 328.0465122.
Consiglio Direttivo
Presidente:
Walter Scognamiglio
Vice Presidente:
Claudio Di Matteo
Segretario:
Arturo Topputo
Vice Segretario:
Domenico Illiano
Tesoriere:
Vincenzo Pallotta
Direttore Sportivo: Steve Illiano Consiglieri:
Luigi Cestarello, Vincenzo D’Agostino, Gaetano Mottolese, Antonio Cardinale, Marco Gambardella
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COLLEZIONE 2011/12
La passione si vede