PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB ANNO X N. 103 26 OTTOBRE 2014
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Napoli - Ve
rona
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Moviola in c tra fantasia ampo e utopia
CHEST’ È ’A
CAZZIMMA! Qualità, affidabilità, potenza
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26 o obre 2014
UNA SQUADRA SENZA ANIMA
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Max Bonardi
nnanzitutto, ben ritrovati. Peccato che invece quello che non si trovi più sia proprio il Napoli, capace in questo inizio di stagione di collezionare più brutte figure che altro, l’ultima in ordine di tempo giovedì sera a Berna in Europa League con lo Young Boys, una formazione modesta. Una squadra, quella azzurra, in completa involuzione, a cominciare dal proprio allenatore, che dalla fine della stagione scorsa non ha più azzeccato una mossa. E alla fine si è reso complice di una campagna acquisti da parte della società, in primis il presidente, a dir poco scellerata. Gli imputati di questa situazione sono in tanti, a cominciare dal presidente De Laurentiis che non ha voluto completare la rosa della squadra con acquisti mirati e di valore, vista la situazione precaria di accesso ai gironi finali di Champions League, dovendo il Napoli, terzo l’anno scorso, affrontare i preliminari. A tutto ciò si è aggiunto anche il Mondiale in Brasile a cui hanno partecipato ben 12 calciatori azzurri, coi relativi problemi di vacanze e stanchezza post mondiale. Con questo quadro il primo, forse il migliore, che ha fatto le valigie, è stato Pepe Reina, ovvero colui che l’anno scorso era stato il padrone della difesa e che metteva
Osservatorio arbitrale
ARIECCO LO SPRAY 2
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n questa sorta di rivoluzione copernicana che ha investito tutti i settori di cui fa parte l’universo, il Vostro “bi” e talora “tri” settimanale, “Cuore Azzurro” si apre unitamente alle altre testate alla redazione on-line, e lo fa non trascurando come da sempre ha fatto, tutte le componenti che interagiscono con lo sport, tant’e che è ancor vivo e presente più che mai lo spazio dell’“Osservatorio Arbitrale”. E chi vi scrive in maniera quasi profetica in un proprio articolo del febbraio 2013, ebbe a trattare e quella volta, lontano dalle “provocazioni” del proprio Direttore, un argomento che all’apparenza poteva sembare utile a colmare uno spazio cartaceo, ma che alla fine appena due anni dopo e per giunta in una competizione mondiale, veniva introdotto. Parlo dello spray evanescente: sì, proprio quello che ci faceva talora sorridere, guardando gli arbitri sudamericani, che segnavano il terreno di gioco in occasione dei calci di punizione dal limite. Il Vostro modestisimo “oracolo” in quell’articolo ne elogiava e suggeriva l’applicazione, e appena dopo in Brasile, abbiamo assistito mediante questa introduzione, finalmente a calci di punizione dove il giocatore che ne aveva il diritto non protesta perché la barriera si era spostata in avanti, o ancor più non protesta perché non era più quella la distanza da lui indicata. E infine, come si è notato, si è finiti anche con il non “fintare” più l’esecuzione: il tutto con altrettanto già accertato vantaggio per la gestione disciplinare, che al momento sembra meno appesantita dai conseguenziali provvedimenti che venivano adottati anche verso chi usufruiva del provvedimento tecnico. Ma in Italia siamo già oltre (Juventus – Roma del 5 ottobre scorso, ndr). Mi si consenta un’ultima chiosa: nella fase che ha segnato la storia della carta stampata ho avuto la possibilità di predire quantodetto, ma nel passaggio all’informatica prego solo i miei superiori gerarchici, e i miei lettori, di concedere il tempo anche a chi Vi scrive, per uniformarsi a una realtà che mi vedrà invocare non più le divinità dell’Olimpo, ma quelle più modeste della “Silicon Valley”.
in campo tonnellate di personalità, quella di cui il Napoli aveva tanto bisogno. L’andata via di Reina ha innescato una reazione a catena, si è capito subito, e i primi a capirlo sono stati Callejon e Higuain, che il progetto Napoli era una chimera, da qui la voglia di andare altrove a mostrare le proprie qualità. De Laurentiis a questo punto ha provato il coupe de théàtre e a Dimaro, senza alcuna cautela, ha parlato di scudetto. Nel frattempo sui giornali rimbalzavano nomi importanti di top player in odore di vestire l’azzurro (da Mascherano a Lucas Leiva, da Vermaelen a Vertonghen, da Kramer a Sandro). Tutti nomi rivelatisi autentiche chimere, perché quando è uscito il nome della rivale nei preliminari, ovvero l’Athletic Bilbao, neppure allora si è corso ai ripari, convinti che contro i baschi fosse una passeggiata. Si sa poi le cose come sono andate, Napoli fuori dalla Champions e inizio campionato balbettante, presidente sempre più uccel di bosco e Rafa con la gatta da pelare. Benitez ora è totalmente in confusione, è il primo a volersene andare ma non vuole rinunciare al lauto stipendio, dall’altra parte il presidente nicchia. Ora restano solo una coppia separata in casa e una squadra senz’anima. Team
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JUVENTUS
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ROMA
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VERONA
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INTER GENOA
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FIORENTINA
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TORINO
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EMPOLI
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ATALANTA
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CESENA
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PALERMO
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CAGLIARI
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CHIEVO
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SASSUOLO
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PARMA
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8A GIORNATA SABATO 25 OTTOBRE Empoli – Cagliari Parma – Sassuolo Sampdoria – Roma DOMENICA 26 OTTOBRE Chievo – Genoa Juventus – Palermo Udinese – Atalanta Cesena – Inter Lazio – Torino Napoli – H. Verona Milan - Fiorentina
9A GIORNATA MARTEDÌ 28 OTTOBRE Sassuolo – Empoli MERC. 29 OTTOBRE Atalanta – Napoli Cagliari – Milan Fiorentina – Udinese Genoa – Juventus Inter – Sampdoria Palermo – Chievo Roma – Cesena Torino - Parma GIOVEDÌ 30 OTTOBRE H. Verona -Lazio
26 o obre 2014
La differenza che passa tra un cronista e uno storico sta nel fatto che il cronista commenta, di volta in vota, mentre l’azione si svolge, o appena è terminata. Lo storico ha tempi molto più lunghi. Analizza le cose non solo quando sono ormai finite, ma quando hanno anche terminato di generare effetti. Uno storico del calcio dirà sempre che Maradona è stato il più grande, nella peggiore delle ipotesi uno dei tre più grandi, calciatori di tutti i tempi: è capitato ai cronisti di dover dare l’insufficienza a Diego per una partita giocata male. Questo lungo preambolo per dire che un giudizio sull’operato del presidente De Laurentiis è in questo momento molto difficile da dare. Il cronista racconta i fatti minuto per minuto, e non può non sottolineare le difficoltà del momento. Lo storico, se e quando De Laurentiis avrà passato la mano, analizzerà con calma tutta la sua era. Tenendo conto di dove l’ha presa, come l’ha presa, dove l’ha portata, e nelle mani di chi l’ha consegnata. Ferlaino certamente fino al 1992 fu il miglior presidente azzurro di tutti i tempi. Poi sono iniziati i sui problemi personali, e le cose sono cambiate. Soprattutto uno storico non potrà non rinfacciare a Ferlaino di aver consegnato il Napoli in mani incapaci. Aspettiamo quindi prima di giudicare la presidenza De Laurentiis tutto il suo corso. Sarà fondamentale vedere anche a chi darà il Napoli. Due cose sin qui possiamo però già dirle. La prima, se vogliamo banale, De Laurentiis non può che essere pienamente soddisfatto di come ha amministrato la società. I numeri, economici, parlano per lui. Nel calcio è difficile chiudere i bilanci in attivo, e guadagnarci. Lui ci è riuscito. Il giorno della sua presentazione parlò di autofinanziamento (il fair-play finanziario non era stato ancora inventato) e non ha mai derogato da questa linea. La seconda cosa che dobbiamo dire: era una pia illusione da parte del presidente azzurro pensare che una cosa del genere potesse minimamente accontentare i tifosi. I tifosi, per loro natura, non si contentano mai di nulla. A Milano hanno contestato Moratti dopo il triplete, e sulla sponda rossonera sperano che Berlusconi passi la mano, se non ha più voglia di spendere. Illudersi che i tifosi del Napoli potessero essere soddisfatti di una squadra che arriva ogni anno tra le prime cinque, senza però mai vincere, e con una società che soprattutto non dà mai l’impressione di voler vincere, era appunto solo una pia illusione. De Laurentiis, possiamo già dirlo, ha dimostrato di essere un abilissimo uomo di affari, riuscendo a fare soldi dove quasi tutti ci rimettono. Ma non amando e non conoscendo il calcio non ha mai capito i tifosi. È stato il suo grande limite.
NAPOLI… OLD BOYS!!
di Liberato Ferrara
ORGANO UFFICIALE DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB Sede legale: via G. Porzio, 4 ISOLA G5 Centro Direzionale (Na) Anno X n. 103 26 o obre 2014 Dire ore responsabile: Saverio Passare Coordinamento giornalis co: Max Bonardi hanno collaborato: Francesco Basile, Giuseppe Gargiulo, Carlo Longobardi, A lio Marchionne, Bruno Marra, Marco Martone, Mario Passare , Riccardo Sorren no, Carmine Tascone Foto: Ciro Lauria photojournalist Grafica: Davide De Marco Edito dall’A.I.N.C. Chiuso in redazione venerdì 24 o obre ore 20 Registrazione Tribunale di Napoli N. 92 del 5/12/2007
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l periodo nero di un irriconoscibile Napoli prosegue senza sosta, dopo una apparente ripresa (tre vittorie consecutive). Il pareggio rocambolesco con l’Inter di Mazzarri fa ripiombare la squadra negli inferi con gli azzurri per due volte in vantaggio e per due volte raggiunti in una manciata di secondi… veramente incredibile!! Che qualcosa non va è più che evidente con Benitez inutilmente impegnato (senza risultati) a trovare un giusto equilibrio tra i reparti, dovendo necessariamente più volte utilizzare il famigerato turn over, una soluzione che ha prodotto soltanto amarezze ai tifosi azzurri, tant’è che con otto “riserve” lo scontro in Europa League contro lo Young Boys si è concluso con una secca sconfitta per 2 a 0. Gli svizzeri raggiungono così gli azzurri in testa alla classifica a conclusione della prima fase del girone europeo. La débacle ha scatenato la rabbia dei tifosi che al termine del match, a Berna, hanno assaltato e colpito con pugni e altro il pullman degli azzurri. Non sono mancati fischi e insulti al tecnico. Pessimo finale, e pessimo epilogo per i tifosi del Napoli. Le dichiarazioni di Benitez non hanno certamente calmato gli animi, la giustificazione che in cuor suo era convinto di vedere i ragazzi disputare una partita “diversa” con rinnovato entusiasmo e “cazzimma “, termine più volte utilizzato a certificare una sempre più convinta appartenenza alla città, è apparso quantomeno laconico. Le conseguenze sono e saranno notevoli, non tanto per il prosieguo del torneo europeo, nel quale la qualificazione al turno successivo è, almeno sulla carta, ancora piuttosto agevole, quanto sul morale della squadra. Perdere senza attenuanti contro un’avversaria modesta come lo Young Boys può lasciare strascichi che rischiano di ripercuotersi anche sul cammino in campionato della squadra. Il ritorno nel torneo nostrano contro il Verona ha il sapore non di un’ultima spiaggia ma di un test fondamentale sulla tenuta psicologica dell’undici azzurro, non è casuale che Higuain sia ancora a “secco”; nel torneo è forse questa la cartina di tornasole che l’atmosfera in campo non è rassicurante. I reparti scollegati, confusione e disattenzione dominano a sprazzi durante i 90 minuti e in queste fasi si assiste rassegnati agli attacchi avversari, troppo scontato dagli spalti prevedere i gol della squadra di turno, nessuno può osservare la partita con serenità d’animo, insomma, una vera sofferenza! Gli scaligeri si stanno dimostrando una buona formazione, pur avendo venduto il gioiellino Iturbe alla Roma, e stavolta non è il caso di ricordare che nella scorsa stagione la vittoria azzurra fu un roboante cinque a uno. L’attuale situazione, con i problemi mentali e di concentrazione evidenziati fin qui, non consente ulteriori distrazioni, si corre il rischio di bruciare tutte le ottime premesse vantate a inizio campionato, anche in funzione Champions, per ora solo una chimera. Inutile rimarcare che il sostegno dei nostri “delusi” associati continuerà costantemente anche domenica, la fede azzurra… quella sì che è imbattibile!! Forza Azzurri!!
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26 o obre 2014
che vi siete persi 31 AGOSTO 2014
GENOA
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14 SETTEMBRE 2014
NAPOLI
NAPOLI
CHIEVO
1-2
0-1
Genoa (3-4-3): Perin; De Maio, Burdisso, Marchese; Edenilson, Rincon, Sturaro (37' st Mussis), Antonelli; Perotti (24' st Falque), Pinilla, Kucka (29' st Ragusa). A disposizione: Lamanna, Sampirisi, Izzo, Rosi, Mandragora, Greco, Sommariva. All.: Gasperini Napoli (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Koulibaly, Albiol, Zuniga; Jorginho, Inler; Insigne (40' st Michu), Hamsik (29' st De Guzman), Callejon (20' st Mertens); Higuain. A disposizione: Andujar, Colombo, Britos, Henrique, Mesto, Gargano, Zapata. All.: Benitez Arbitro: Banti Marcatori: 3' Callejon (N), 40' Pinilla (G), 50' st De Guzman (N) Ammoniti: Marchese, Sturaro, Ragusa (G), Albiol (N)
Napoli (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Albiol, Koulibaly, Zuniga; Jorginho (27' st De Guzman), Inler; Callejon (33' st Zapata), Hamsik, Insigne (13' st Mertens); Higuain A disp.: Andujar, Colombo, Britos, Henrique, Mesto, Gargano, David Lopez, Michu. All.: Benitez Chievo (4-3-1-2): Bardi; Frey, Dainelli, Cesar, Biraghi; Izco (36' st Gamberini), Radovanocic, Hetemaj; Birsa (24' st Botta); Lazarevic (27' st Cofie), Maxi Lopez A disp.: Bizzarri, Seculin, Sardo, Edimar, Mangani, Paloschi, Zukanovic, Meggiorini, Pellissier. All.: Corini Arbitro: Giacomelli Marcatori: 4' st Maxi Lopez (C) Ammoniti: Maggio, Inler (N), Cesar, Dainelli (C)
18 SETTEMBRE 2014
21 SETTEMBRE 2014
NAPOLI
SPARTA PRAGA
3-1
Napoli (4-2-3-1): Rafael; Henrique, Koulibaly, Albiol, Britos; Inler, Gargano; Mertens, Hamsik (82' Zuniga), Callejon (83' David Lopez); Higuain (69' Michu). All.: Benitez Sparta Praga (4-2-3-1): Bicik; Brabec, Kovac, Kaderabek, Nhamoinesu; Matejovsky, Dockal (75' Konatè); Marecek, Husbauer (78' Bednar), Krejci; Lafata (86' Schick). All.: LaviÄ?ka Arbitro: Kevin Blom (Olanda) Marcatori: 13' Husbauer, 23' Higuain, 51' Mertens, 81' Mertens (N) Ammoniti: Nhamoinesu (S), Mertens (N)
UDINESE
NAPOLI
1-0
Udinese (4-3-2-1): Karnezis; Widmer, Hertaux, Danilo, Piris; Badu, Guilherme, Allan; Kone, Fernandes (25' Thereau); Di Natale (37' st Muriel) A disp.: Meret, Brkic, Coda, Belmonte, Bubnjic, Pasquale, Pinzi, Hallberg, Geijo, Evangelista. All. Stramaccioni Napoli (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Koulibaly, Albiol, Britos; Gargano, David Lopez; Zuniga (18' st Callejon), Michu (27' st Mertens), Insigne (30' st De Guzman); Higuain A disp.: Andujar, Colombo, Henrique, Zuniga, Ghoulam, Inler, Hamsik, Zapata All. Benitez Arbitro: Tagliavento Marcatori: 26' st Danilo (U) Ammoniti: Fernandes (U), David Lopez, Albiol, Callejon (N)
26 o obre 2014
che vi siete persi 24 SETTEMBRE 2014
NAPOLI
28 SETTEMBRE 2014
PALERMO
SASSUOLO
NAPOLI
3-3
0-1
Napoli (4-2-3-1): Rafael; Henrique, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Inler, Gargano; Callejon, Hamsik (21' st De Guzman), Mertens (39' st Insigne); Zapata (25' st Higuain). A disp.: Andujar, Colombo, Britos, Maggio, Mesto, Zuniga, Lopez, Michu. All.: Benitez Palermo (3-4-1-2): Sorrentino; Andelkovic, Terzi, Bamba; Morganella (37' st Emerson), Rigoni, Barreto (33' Bolzoni), DaprelĂ ; Vazquez; Belotti, Dybala ( 17' st Joao Silva). A disp.: Ujkani, Vitiello, Pisano, Lazaar, Makienok, Ngoyi, Chochev, Quaison, Feddal. All.: Iachini Arbitro: Doveri Marcatori: 2' Koulibaly, 11' Zapata (N), 18' Belotti (P), 24' Vazquez (P), 46' Callejon (N), 16' st Belotti (P) Ammoniti: Koulibaly (N), Morganella, Joao Silva, Terzi (P)
Sassuolo (4-3-1-2): Consigli; Gazzola (75' Vrsaljko), Acerbi, Cannavaro, Peluso; Brighi (56' Missiroli), Magnanelli, Taider; Sansone; Zaza, Floccari (72' Pavoletti). All.: Di Francesco Napoli (4-2-3-1): Rafael; Zuniga, Albiol, Koulibaly, Britos; Gargano (76' Jorginho), David Lopez; Insigne, Hamsik (60' De Guzman), Callejon; Higuain (70' Zapata). All.: Benitez Arbitro: Peruzzo Marcatori: 28' Callejon (N) Ammoniti: Brighi, Taider, Zaza, Gazzola (S), Jorginho, Gargano (N)
2 OTTOBRE 2014
21 SETTEMBRE 2014
SLOVAN BRATISLAVA
NAPOLI
5
NAPOLI
TORINO
1906
0-2
2-1
Slovan Bratislava (4-3-3): Pernis; Cikos, Ninaj, Gorosito, Jablonsky; Grendel (1' st Milinkovic), Lasik (39' st Kolkak), Peltier; Kubik (27' st Zofkak), Halenar, Soumah. A disp.: Polacek, Hudak, Stefanik, Fort. All.: Straka Napoli (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Koulibaly, Britos, Ghoulam; Inler, Lopez; Mertens, Hamsik (34' st Mesto), De Guzman (18' st Callejon); Zapata (28' st Higuain). A disp.: Andujar, Henrique, Gargano, Insigne. All.: Benitez. Arbitro: Strahonja Marcatori: 35' Hamsik (N), 29' st Higuain (N) Ammoniti: Kubik (S)
Napoli (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Albiol, Koulibaly, Zuniga; Inler, Gargano (66'David Lopez); Callejon, Michu (70'Mertens), Insigne; Higuain (85'Mesto). Allenatore: Benitez Torino (3-4-1-1): Gillet; Maksimovic, Glik, Moretti; Darmian, Benassi (57'Gazzi), Vives (78'Sanchez Minò), Bruno Peres (63'Molinaro); El Kaddouri; Larrondo. Allenatore: Ventura Marcatori: 13'Quagliarella (T), 55'Insigne, 71'Callejon (N) Ammoniti: Benassi, Vives, Quagliarella (T), Gargano, Michu, Maggio (N)
26 o obre 2014
8ª giornata STADIO SAN PAOLO 26/10/2014 18:00
NAPOLI
VERONA
NAPOLI 4-3-2-1 45 ANDUJAR 15 COLOMBO 5 BRITOS 4 HENRIQUE
33 ALBIOL
18 ZUNIGA GA A
6 DE GUZMÁN
7 CALLEJON
14 MERTENS 16 MESTO 91 ZAPATA
11 JANKOVIC
21 MICHU 10 HALFREDSSON N
6
INDISPONIBILI GARGANO
26 KOULIBALY
19 DAVID LOPEZ
11 MAGGIO
8 JORGINHO
VERONA 4-3-3
1 RAFAEL CABRAL
3 AGOSTINI NI
31 GH GHOULAM
88 INLER
2 RODRÍGUEZ 40 GONZÁLEZ
24 INSIGNE
9 HIGUAIN
16 LUNA 28 BRIVIO 30 CAMPANHARO
17 NIKO LOPEZ
9 TONI
95 GOLLINI
5 SORENSEN
17 HAMSIK
27 VALOTI 7 SAVIOLA 99 NENÊ
77 TACHTSIDIS
25 RAFAEL MARQUEZ
22 BENUSSI
18 MORAS
23 IONITA INDISPONIBILI 71 MARTIC
LAZAROS, OBBADI, SALA SQUALIFICATI MARQUEZ
ALL. BENITEZ
1 RAFAEL
ALL. MANDORLINI
INCOGNITE DI UN MERCATINO Francesco Basile
A
quasi due mesi dalla chiusura del calciomercato, è già tempo di primi bilanci. La campagna acquisti del Napoli è stata deludente, almeno in termini di nomi: si aspettavano gli ormai affermati top players che alla fine non sono arrivati. Il progetto che, secondo i proclami presidenziali, avrebbe dovuto portare quest’anno lo scudetto all’ombra del Vesuvio, non ha convinto i grandi campioni, corteggiati da Benitez e Bigon (primo fra tutti, Javier Mascherano), a trasferirsi nella città del sole. E così, per rinforzare la rosa azzurra, sono stati ingaggiati giocatori poco noti, che a oggi, nelle partite disputate, non hanno per nulla entusiasmato la piazza azzurra. A parte il possente difensore centrale belga Kalidou Koulibaly, che ha immediatamente mostrato notevoli qualità di gioco a fianco del veterano Raul Albiol, i vari Andujar, Jonathan De Guzman, David Lopez e Michu appaiono ancora in fase di rodaggio. Si tratta di giocatori di spessore, dalle potenzialità ancora inespresse, che, si spera, possano rivelare più presto le loro doti e conquistare così la piena fiducia dei tifosi. È vero che il campionato è ancora all’inizio, ma visti gli otto punti di distacco dalla prima, la squadra, con i suoi nuovi innesti, non può più commettere errori.
Caparbietà, tenacia, concretezza, cattiveria agonistica e bel gioco: è questo quello che ci si aspetta dalle nuove leve azzurre al fine di raggiungere i traguardi tanto agognati.
26 o obre 2014
RAFA CONFUSO, SI DIMETTA Carmine Tascone
A
vendo visto la formazione prima della partita di Europa League di giovedì sera, e visti i nomi del Napoli di chi sarebbe sceso in campo contro lo Young Boys (in difesa Henrique e Ghoulam, a centrocampo De Guzman e Michu e in attacco Zapata), ho detto stasera il Napoli perde. E mi è venuta in mente la gara che il Napoli di Mazzarri giocò col Chievo in trasferta tempo fa in campionato, per dimostrare a De Laurentiis e ai tifosi che i giocatori allora impiegati non erano da Napoli, con identico risultato finale. Il Napoli è infatti uscito sconfitto. Mi viene da ridere quando leggendo sui social e sui siti specializzati gli amanti di Rafa Benitez continuano a difenderlo a spada tratta. Mi ritengo uno studioso ed esperto di calcioe voglio sottolineare che da quando è arrivato Rafa sono stati spesi circa 120-125 mln di euro per comprare 11 giocatori il primo anno (Callejon, Ghoulam, Henrique, Higuain, Jorginho, Mertens, Rafael, Albiol, Reina, Revelliere e Zapata), e cinque il secondo anno (Andujar, David Lopez, De Guzman, Koulibaly e Michu). Chiedo a tutti i tifosi napoletani: “Tra tutti questi, quanti sono all’altezza di una squadra da scudetto? Per me quattro:
Pipita, Mertens, Reina e Callejon. E poi c’ho un prurito nella testa: “Di questi sedici quanti appartengono alla scuderia di Quillon, procuratore di benitez? Se uno fa il conto, si dà la risposta. Esaurita l’analisi che ha prodotto questa situazione di sfaldamento, resta però il campo, ovvero la gara di domenica col Verona. Come ci arriva un Napoli sconfitto in Svizzera? Per prima cosa, se potessi, scambierei i portieri, poi il Verona è a pari punti col Napoli, gioca un buon calcio e ha un bravo allenatore; non solo, ha giusti calciatori, una buona difesa, due laterali che spingono e un trio d’attacco che ha Toni come punta centrale, il tutto supportato da tre centrocampisti, Tachsidis, Ionita e Halfredsson, di sicuro affidamento, ma il problema è sempre lo stesso, se gioca da Napoli gli azzurri vincono la gara, se no rischiano grosso. Con queste premesse, comunque, se il Napoli non compra qualcuno a gennaio firmo per il quinto, sesto posto. Un’ultima considerazione la faccio sulla gara contro lo Young Boys: fare entrare Hamsik al 16’st, Callejon al 30’st e Higuain al 38’st, significa offendere il Napoli, i suoi tifosi e l’intera città, per cui Benitez vada da Dela e rassegni le dimissioni.
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26 o obre 2014
NAPOLI IN DIFFICOLTÀ Marco Martone
N
on sappiamo quanto l’era De Laurentiis sia destinata a proseguire e quanto veritiere siano le notizie (molto presunte) di sceicchi interessati ad acquisire il Napoli calcio. Quello che è certo è che, al di là degli anni bui della serie C e B, quello che sta attraversando il Napoli è uno dei periodo più complicati della sua recente storia. Per la prima volta ci si trova di fronte a una tifoseria divisa, tra chi chiede le teste di allenatore e presidente (chissà poi a vantaggio di chi) e di quelli che invece continuano a sostenere il gruppo, convinti della bontà dell’organico e consapevoli che con questi giocatori non è possibile ottenere risultati diversi da questi. Una situazione di grande confusione, certo, nella quale sono precipitati anche i calciatori. I più bravi, i così detti top player, evidentemente, delusi da un livello tecnico non all’altezza della loro fama. Quelli meno capaci, invece, mortificati dai propri limiti tecnici e da una crescita mai completata (il caso di Hamsik a tale proposito è eclatante). Anche i risultati sul campo sono, di conseguenza, altalenanti. E così si passa dalle tre vittorie consecutive, tra campionato e coppa, al pareggio rocambolesco di Milano con l’Inter. Infine la vergognosa prestazione di Europa League con gli svizzeri dello Young Boys. Qui si è toccato il fondo! Il Napoli è riuscito a lasciare quasi senza parole i propri tifosi. Una partita pessima, contro un avversario non straordinario e una sconfitta che fa male anche e soprattutto per la maniera in cui è maturata. Benitez ha scelto di mandare in campo le seconde
linee e tra queste ci sono alcuni elementi, allo stato, impresentabili. Ghoulam, Maggio, Michu, Henrique e De Guzman, non hanno dato le risposte che il tecnico spagnolo attendeva. La loro è stata una prestazione ben al di sotto della sufficienza. Così non ci si può presentare in Europa, neanche contro avversari largamente alla portata degli azzurri. Si è salvato, in parte, Duvan Zapata, che si è dato da fare, soprattutto nel primo tempo, risultando però anche un po’ egoista, in più di un’occasione. Anche Inler ha fatto la sua parte. Per il resto, un pianto greco, anzi svizzero. Poche e sbilenche le conclusioni in porta, solite amnesie difensive, tardivo ingresso in campo del Pipita. Tutte componenti che hanno contribuito allo sfacelo generale. La situazione del gruppo adesso si è fatta più complicata, anche se è bene dire subito, che le possibilità di superamento del turno sono ancora tante. Molto dipenderà dalla prossima partita, proprio contro lo Young Boys al San Paolo. Altri passi falsi non sono tollerabili. La sconfitta di oggi rigetta l’ambiente nello sconforto, dopo le prestazioni tutto sommato soddisfacenti delle ultime settimane. Si tornerà a parlare di avvicendamenti in panchina e di stagione fallimentare. Fa parte del gioco. Più opportuno, invece, sarebbe fare quadrato per provare a uscire, tutti assieme da una situazione psicologica molto complicata. Domenica c’è il Verona, altro brutto cliente. Torneranno i titolari e sarà bene che facciano fino in fondo il loro mestiere di campioni, perché i fucili sono sempre puntati e pronti a esplodere.
RIDIAMO MEMORIA ALLA SQUADRA Fabrizio Piccolo
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o a De Laurentiis non ho grandi rimproveri da fare. Ne ho compreso da tempo metodologie, filosofie e prospettive, che potranno piacere o meno ma che ritengo coerenti, al di là di qualche esternazione verbale dettata da entusiasmo o opportunismo e che poteva essere risparmiata. A don Rafaè men che meno, figuriamoci. Che possa aver sbagliato qualche scelta è sicuro, che in qualche partita non abbia saputo dare una svolta in positivo è possibile ma che resti un maestro è una certezza. Non ha sbagliato a dimettersi, e perché avrebbe dovuto visto che l’80% e più della squadra è qui per lui (una bella responsabilità, tra l’altro e Benitez sa di doversela portare sulle spalle), non è vero che non possa far bene in Italia (anzi) e non ha senso metterlo in croce solo per assecondare i propri ego da “so-tutto-io”. Io alla squadra vorrei chiedere uno sforzo. Uno per uno. Ai vecchi come ai nuovi, a chi ha un contratto in scadenza come a chi si è pentito di essersi legato a lungo raggio, ai tanti stranieri e ai pochissimi italiani. A voi chiedo di mettere da parte ruggini e malumori, di ricordarvi cosa avete fatto l’anno scorso e cosa ancora si può raggiungere
quest’anno. Alla favoletta che la grinta deve darla l’allenatore non ci credo: siete voi che dovete recuperare la vostra stessa forza e convinzione. Vorrei vedere Insigne sorridere, e non piangere dopo un gol. Vorrei vederlo orgoglioso di essere un semi-inamovibile della squadra della sua città e non un rancoroso infastidito, vittima dei suoi capricci e di pensieri sbagliati. Vorrei vedere Hamsik alzare la testa e volare oltre la cresta, non più pretino da parrocchia di campagna ma ardimentoso capitano, sfrontato guerriero. Leader no, e s’è capito, ma vivaddio coraggioso: se non può essere Achille che sia almeno Patroclo (senza il tragico epilogo dell’Iliade). Vorrei vedere Albiol col ditino all’insu come faceva Krol, dettare lanci e movimenti. Con quella passione che lo spagnolo ha lasciato a casa sua per ora. Vorrei vedere il Pipita scherzare di più fuori dal campo e urlare solo di gioia in campo. E mi fermo qui, anche se ce ne sarebbe per tutti. Perché io non è da De Laurentiis o Benitez che chiedo la svolta adesso. La chiedo alla squadra tutta. Forza ragazzi, se non ve lo ricordate più sappiate che non vi manca niente per tornare belli e vincenti.
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YOUNG BOYS Young Boys (4-2-3-1): Mvogo; Sutter, Von Bergen, Vilotic, Lecjacks; Sanago, Gajic; Steffen, Kubo (26' st Bertone), Nuzzolo (41' st Rochat); Hoarau. A disp.: Wolfli, Zarate, Nikci, Costanzo, Afum. All.: Forte. Marcatori: 7' st Hoarau, 47' st Bertone
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2-0
NAPOLI Napoli (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Henrique, Albiol, Ghoulam; Inler, Jorginho (30' st Callejon); De Guzman (39' st Higuain), Michu (16' st Hamsik), Mertens; Zapata. A disp.: Andujar, David Lopez, Koulibaly, Mesto. All.: Benitez. Arbitro: Buquet (Francia) Ammoniti: Vilotic, Lecjacks (Y); Jorginho, Ghoulam (N)
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GRUPPO A
GRUPPO C
GRUPPO B
Villarreal CF VfL Borussia Apollon Limassol FC FC Zürich
7 5 3 1
Torino FC Club Brugge KV FC København HJK Helsinki
FC Salzburg Celtic FC GNK Dinamo Zagreb FC Astra Giurgiu
Sevilla FC R. Standard de Liège HNK Rijeka Feyenoord
7 7 3 0
Everton FC VfL Wolfsburg LOSC Lille FC Krasnodar
5 5 4 1
GRUPPO F
FC Dinamo Moskva PSV Eindhoven Estoril Praia Panathinaikos FC
GRUPPO H 5 4 4 3
Tottenham FC Beşiktaş JK Asteras Tripolis FC FK Partizan
GRUPPO E
GRUPPO D
GRUPPO G
7 5 4 0
9 4 3 1
FC Internazionale Qarabağ FK AS Saint-Étienne FC Dnipro
7 4 3 1
GRUPPO J 5 4 3 2
FC Steaua Bucureşti FC Dynamo Kyiv Aalborg BK Rio Ave FC
6 6 6 0
13 GRUPPO K ACF Fiorentina EA Guingamp PAOK FC FC Dinamo Minsk
GRUPPO I
GRUPPO L 9 4 3 1
Legia Warszawa Trabzonspor AŞ KSC Lokeren OV FC Metalist Kharkiv
9 6 3 0
BSC Young Boys
6
AC Sparta Praha
6
SSC Napoli
6
ŠK Slovan Bratislava
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GIOVEDÌ 6 NOVEMBRE ORE 21,05
NAPOLI VS YOUNG BOYS
TUTTI AL SAN PAOLO
26 o obre 2014
MOVIOLA IN CAMPO TRA FANTASIA E UTOPIA La tecnologia nel pallone non risolverebbe la polemiche ma le alimenterebbe Bruno Marra
I
n un Paese più sobrio, meno chiassoso e rissoso del nostro, sarebbe già stato definito a chiare lettere che la moviola in campo per il calcio è inapplicabile. Per il semplice motivo che non risolverebbe i casi arbitrali ma anzi rischierebbe di alimentarli in maniera irreversibile. Il calcio è uno sport dinamico, non ha soste imposte dal regolamento come accade nel basket, nel tennis o nel football americano, e ogni paragone in tal senso non ha alcun nesso. La tecnologia nel pallone può entrarci in un solo modo utile, ancorché non risolutore al cento per cento, ovvero per stabilire se la palla sia entrata o meno in porta, superando la linea bianca. In quel caso basta un arbitro dotato di televisore che, grazie a quella che oggi è una semplice applicazione tecnologica ,osservi ciò che all’occhio umano può sfuggire. Ha funzionato in via sperimentale ai Mondiali e funzionerà certamente in futuro come unico possibile ausilio arbitrale. Per il resto rassegniamoci al fatto che la moviola in campo è una utopia, anche se nell’Italia delle dispute medievali, di beghe da cortile e dagli strepiti di azzeccagarbugli di manzoniana memoria, tutto sembra possibile e salvifico pur di trovare soluzioni fantasiose alla dietrologia che noi stessi non siamo capaci di debellare. Paradossalmente proprio l’ultimo casus belli della partita Juventus - Roma, che ha evocato stadere universali, è l’esempio concreto ed eloquente che la moviola in campo non sarebbe servita a nulla. Anzi avrebbe prolungato la ridda di chiacchiere e di veleni all’infinito. Basterebbe pensare che ancora oggi a distanza di giorni non siamo capaci di capire con inquadrature più svariate se il fallo di Pianjc su Pogba sia in area o fuori. Pensate un po’ a che croce si sarebbe dovuta portare addosso un arbitro che davanti alla moviola, con la gara in corso, avesse dovuto prendere una decisione non in un giorno ma in qualche secondo. L’avremmo messo alla gogna pubblica a vita qualsiasi cosa
avesse stabilito. Idem e stesso dicasi per il gol nel finale di Bonucci. Cosa avrebbe potuto enucleare la moviola? Che c’era Vidal in fuorigioco, certo. Ma quello lo ha visto anche l’assistente che non ha sbandierato perché ha ritenuto passiva la posizione del giocatore. Cosa avrebbe potuto risolvere la moviola? Non certo annullare il gol visto che il giorno dopo l’International Board ha comunicato che per le norme Fifa l’azione era valida e che il portiere non era stato disturbato dalla visuale. Ammettiamo entrambe le soluzioni, al di là di rivalità, campanilismi e guardando ogni episodio in maniera asettica. Il “povero cristo” dell’arbitro ipotetico davanti alla moviola avrebbe sbagliato comunque. Perché se concedi il gol c’è una frangia che addita il fuorigioco, se il gol non lo dai c’è un’altra frangia che solleva il fuorigioco passivo. Concetto che cento moviole non potrebbero chiarire perché non è una questione di centimetri ma di discrezionalità umana. Quindi le polemiche seguite alla sfida non solo non si sarebbero placate ma addirittura, se possibile, amplificate e moltiplicate. E se un barlume di buona fede viene sempre concessa a un arbitro “umano”, che tipo di opinione ci faremmo di un arbitro “tecnologico” che sbaglia suo malgrado? Questa è la domanda da porsi. In un popolo in cui il sospetto travalica ampiamente la certezza, la moviola in campo sarebbe un ulteriore strumento di veleni e polemiche. Basterebbe un solo legittimo o capzioso dubbio a mandare tutto il carrozzone nella bolgia più totale e irrimediabile.Ma cari signori miei, anziché andare a fare le pulci agli altri e trovare sempre nemici ovunque, facciamoci un bell’esame di coscienza, dal primo all’ultimo. E finalmente confessiamoci la verità: noi intimamente non desideriamo un arbitro giusto, ma un arbitro a favore nostro. E finché questa pulsione albergherà nelle nostre corde, non potrà mai esserci alcuna moviola a placare la nostra iniqua sete di cristallinità.
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VIGNETTONE
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26 o obre 2014 26 OTTOBRE 2014
INTER Inter (3-5-2): Handanovic; Ranocchia, Vidic, Juan Jesus; Obi (12' st Mbaye), Kovacic, Medel (36' st Guarin), Hernanes, Dodò; Palacio (44' st M'Vila), Icardi A disp.: Carrizo, Berni, Andreolli, Kuzmanovic, Krhin, Bonazzoli. All.: Mazzarri
Marcatori: 34' st Callejon (N), 37' st Guarin (I), 45' st Callejon (N), 47' st Hernanes (I)
NAPOLI
2-2
Napoli (4-2-3-1): Rafael; Zuniga, Albiol, Koulibaly, Britos (30' st Ghoulam); Inler, David Lopez; Insigne (23' st Mertens), Hamsik (16' st Jorginho), Callejon; Higuain A disp.: Andujar, Colombo, Henrique, Maggio, Mesto, De Guzman, Zapata, Michu. All.: Benitez Arbitro: Orsato - Ammoniti: Hernanes, Juan Jesus (I); Britos, Higuain, Jorginho (N)
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26 o obre 2014
È ARRIVATO O’ SCEICCO BEIGE Carlo Longobardi
L’
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inevitabile chiacchiericcio, che ha confermato le preoccupazioni della vigilia, si è sviluppato a partire dalla sfortunata trasferta di Bilbao, quando è sembrato chiaro a tutti che alla squadra mancavano pezzi importanti, che si era indebolita rispetto alla passata stagione e che a nulla erano serviti i proclami proferiti a iosa, evidentemente naufragati. Poi ci sono state le scellerate partite di inizio campionato a confermare i pensieri cupi di tanti che non sembrano altro che attendere le difficoltà per poter procedere, con perversa legittimità, all’azione demolitiva di tutto l’ambiente azzurro. E giù critiche alla presidenza, alla gestione del team e ai giocatori stessi. Colpevoli, a vario titolo, di mancanze significative. De Laurentiis ha sbagliato molto a illudere l’ambiente tutto con presunti acquisti altisonanti, fasulli in partenza, che nessuno aveva obbligatoriamente richiesto; Benitez, del quale non si discute la capacità tecnica, ha dimostrato spesso (se non sempre) una intransigenza, un integralismo, a tratti avvilente: il modulo prima di ogni altra cosa. E poi i giocatori, ai quali viene chiesta solo una doverosa abnegazione e l’amore per la casacca. I mercenari, quelli a cui è sufficiente una stagione esaltante, quando non un solo scampolo di stagione, per accampare pretese o per chiedere di essere collocato altrove, non ci servono e possono essere accompagnati, nessuno escluso e con piacere, all’aeroporto di partenza. Questo lo scenario fosco di inizio stagione che può essere ribaltato, però, con molto poco. Potrebbe essere sufficiente una
striscia positiva, qualche innesto, anche a gennaio, intelligente, una riorganizzazione vera del settore giovanile e il recupero di una identità dispersa nella notte dei tempi. Il Napoli totalmente internazionale ha, francamente, un poco stancato. Altrimenti il presidente sarà sempre e con giuste motivazioni, al centro di pettegolezzi di ogni genere. Fino a prevedere fantomatici acquisti della società da parte di gruppi cinesi o dello sceicco di turno che con il loro disgustoso oro nero (vivaddio in estinzione) pensano di poter comprare il mondo intero. Per il momento l’unica reale ipotesi di acquisto è stata formulata dal personaggio fantomatico per eccellenza di “arboriana” memoria: o’sceicco beige, appunto. A noi non resta che riferirci al nostro unico e semplice credo calcistico: forza Napoli, sempre e comunque.
COME FINIRÀ? Mario Passaretti
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uesta è la domanda che perennemente viaggia nella mente del tifoso napoletano. Tifosi che farebbero di tutto per vincere il tricolore, per salire sulla vetta d’Italia, scavalcare finalmente la Juventus che da anni ormai domina la scena, camminare a testa alta e poter dire con fierezza: ”siamo campioni d’italia”. All’inizio della stagione tutti speravano nella definitiva consacrazione di questa squadra nell’elité del calcio italiano e ancor di più mondiale, con acquisti di rilievo capaci di renderla competitiva a tutti i livelli. Nomi “famosi” dal calibro internazionale non sono arrivati suscitando in tantissimi tifosi ansie, preoccupazioni e soprattutto rabbia perché si ha la sensazione che il salto di qualità non avverrà nemmeno quest’anno. La politica societaria, condivisibile o meno, ha comportato l’acquisto di alcuni nomi primo su tutti quello di Koulibaly. Nomi che sulla carta non dovrebbero far fare il salto. Infatti questo inizio di stagione non ha fatto altro che suscitare dubbi sui tifosi che prontamente non hanno esitato a contestare l’operato societario e in prima
persona il patron De Laurentiis. Dure contestazioni che non hanno fatto diminuire l’amore del tifoso per la squadra del cuore, che è stato finora presente negli stadi incitandola al di là di tutto. Forse perché la fede e l’amore per il Napoli sono per il popolo azzurro motivo d’orgoglio che lo fa camminare a “testa alta”, speranzoso che prima o poi la dirigenza possa regalare al fedelissimo sostenitore “malato” le meritate gioie e renderlo fiero di tifare e gridare: forza Napoliiii!!!!!!!!!!
26 o obre 2014
GIOVANISSIMI: E CHI LI FERMA PIÙ Attilio Marchionne
Vivaio azzurro in fermento dopo le prime sei giornate di campionato giovanile. Se i Giovanissimi ribadiscono che il girone H è loro dominio e sono in vetta a punteggio pieno, gli Allievi sono in zona playoff, mentre la Primavera, pur imbattuta, deve vedersela con formazioni che non perdono colpi. PRIMAVERA Quattro pareggi e una vittoria finora per il Napoli di Saurini in questo inizio di campionato Primavera a cui è da aggiungere il superamento del turno di Coppa Italia che vedrà gli azzurrini impegnati il prossimo 28 ottobre sul campo del Catania in gara secca, partita nella quale l’undici azzurro sarà privo di Luperto e Prezioso squalificati per una giornata dal giudice sportivo. Ma prima di questo appuntamento c’è da vedersela sabato prossimo in trasferta col Catania, ora secondo. Per ora il Napoli è a centro classifica, pur con una partita da recuperare, è imbattuto e l’unico risultato di un certo rilievo è stata la vittoria casalinga con la Lazio, biancocelesti peraltro a pari punti con gli azzurri. Guida il gruppo la coppia formata da Roma e Bari coi giallorossi che hanno il derby da recuperare, ma la strada è ancora lunga.
SQUADRA ROMA BARI CATANIA LAZIO LATINA LIVORNO NAPOLI TERNANA EMPOLI FROSINONE PALERMO CROTONE VICENZA
Prossimo turno: 25/10 Catania - Napoli ALLIEVI Un pareggio, una pesante sconfitta e quattro vittorie e terzo posto in classifica per la formazione Allievi di mister Liguori, impegnata domenica prossima in casa col Latina. Se si eccettua il passo falso con la Lazio, attualmente terza come il Napoli, a 5 punti dai cugini giallorossi in testa a punteggio pieno, non si può non essere soddisfatti del ruolino dei nostri azzurrini. Peccato solo per i due punti persi in casa col Crotone quando la squadra non ha mostrato cinismo e non è riuscita a chiudere la contesa permettendo alla formazione ospite di pervenire aun pareggio immeritato. Tuttavia è ancora troppo presto per dare giudizi, certo in testa si corre e ora il Napoli ha già troppi punti di distacco dalla Roma che fila col vento in poppa, forte dei suoi cinque successi con 15 reti all’attivo e due sole al passivo.
AVELLINO
SQUADRA ROMA AVELLINO LAZIO NAPOLI PALERMO PERUGIA FROSINONE LATINA CROTONE CATANIA V. LANCIANO BARI PESCARA
Prossimo turno: 26/10 Napoli - Latina GIOVANISSIMI Chi invece non perde un colpo sono i Giovanissimi, affidati quest’anno a Massimo Carnevale, sei vittorie consecutive e primo posto in graduatoria davanti al Palermo, già staccato di ben cinque punti, col Trapani indietro di un’altra lunghezza. Chi invece ha rallentato è la Salernitana, partita bene, ma reduce da un tonfo casalingo e un pareggio scialbo in trasferta. Dunque Napoli in fuga e tutte le altre all’inseguimento con gli azzurri che mostrano i muscoli: ultima vittima nell’ordine il Catanzaro battuto a domicilio 1-2. Un segnale davvero incoraggiante vedere il Napoli in vetta, visto che il cambio di guida tecnica avrebbe potuto squilibrare il gruppo. Insomma, prosegue la tradizione positiva dei Giovanissimi, peraltro unica compagine approdata l’anno scorso alle finali nazionali. Prossimo turno: 26/10 Napoli - Reggina
TERNANA
SQUADRA NAPOLI PALERMO TRAPANI SALERNITANA REGGINA CROTONE CATANIA PAGANESE CATANZARO MESSINA COSENZA VIGOR LAMEZIA
PT. 15 13 13 9 9 9 7 7 7 7 5 5 4 3
G. 5 6 6 5 5 6 5 6 6 6 6 6 6 6
V. 5 4 4 3 3 3 1 2 2 2 1 1 1 1
N. 0 1 1 0 0 0 4 1 1 1 2 2 1 0
P. 0 1 1 2 2 3 0 3 3 3 3 3 4 5
GF. GS. 15 2 12 10 8 6 15 5 9 4 10 10 7 6 11 11 5 6 5 15 9 12 6 10 9 16 3 11
PT. 18 15 13 13 10 9 7 6 6 5 5 5 4 1
G. 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6
V. 6 5 4 4 3 3 2 1 1 1 1 1 1 0
N. 0 0 1 1 1 0 1 3 3 2 2 2 1 1
P. 0 1 1 1 2 3 3 2 2 3 3 3 4 5
GF. GS. 15 2 12 7 10 3 9 7 6 6 12 10 6 7 5 6 7 9 4 7 3 7 4 10 5 8 2 11
PT. 18 13 12 11 10 8 7 7 4 4 4 3
G. 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6
V. 6 4 4 3 3 2 2 2 1 1 1 0
N. 0 1 0 2 1 2 1 1 1 1 1 3
P. 0 1 2 1 2 2 3 3 4 4 4 3
GF. GS. 18 4 9 4 11 10 8 4 7 5 7 7 9 10 5 6 8 11 6 10 5 11 2 13
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L’
iImmaginiamo di andare in una pizzeria diventata famosa perché fa la pizza Margherita o il “calzone” più saporito del mondo, e scoprire che la pizza è gommosa o è cotta male perché il “patron” del locale, per un turn over di personale, ha sostituito, per qualche giorno, il pizzaiolo titolare con un sostituto non all’altezza. Chiaramente resteremmo delusi e lo faremmo presente al titolare, il quale, consapevole che così facendo perderebbe tutta la sua clientela, si guarderebbe bene, per il futuro, di ripetere lo stesso errore. Purtroppo non è quello che succede presso la pizzeria azzurra “Don Rafè”, dove, per l’ennesima volta, nonostante le proteste e le “pizze ‘nfaccia”, oltre al pizzaiolo, in settimana, sono stati sostituiti pure i camerieri e pure “‘o guardiamacchine fore ‘o lucale”. Sto scrivendo napoletano per parlare anche io, brevemente, della “cazzimma”, questa qualità magica che, dopo decenni, ha sostituito nell’immaginario da “acquistare” il famoso “amalgama” che voleva comprare il fu presidente Massimino del Catania. Questo termine dialettale è asceso al tam-tam mediatico mondiale perché, prima della figura penosa fatta in Europa League, dalla bocca di uno spagnolo e di uno svizzero abbiamo scoperto che per vincere le partite non ci vuole una squadra base titolare con solo alcuni cambi, non ci vuole il gioco, il cuore, la grinta, ma ci vuole la “cazzimma” e cioè la furbizia all’ennesima potenza. Che dire! Tutto in linea con i tempi attuali, dove non ci vuole il merito, ma l’astuta scorciatoia… la furbata. Le stelle però non ci stanno. Sì sono stufe! Stufe sia di un presidente che non ha onorato le sue promesse con un mercato penoso (e che non sta onorando, con una to-
tale sparizione strategica, il suo ruolo in questo momento così difficile della squadra azzurra) che del pizzaiolo Benitez, del suo turn over e dei suoi cambi tardivi soliti e ridicoli (Callejon al 75’ e Higuain all’83’. Ciò nonostante, è chiaro che spero che, con il Napoli A, si possa superare il Verona, anche perché, tra poco, i pianeti negativi si allontaneranno dall’ariete Don Rafè e dal Napoli, e, può darsi, che, incredibilmente, ci sia una svolta. Ma andiamo, ora, al cielo della sfida con i “figli di Giulietta” veronesi. Sono ottimista perché si giocherà sotto un cielo che protegge e che potrebbe portare al primo gol in campionato del sagittario Higuain e che vede ben protetti anche l’acquario Callejon, il leone Hamsik, il sagittario Zuniga e il bilancia David Lopez. Più luci che ombre anche per i gemelli Koulibaly e Insigne, mentre il cielo è meno favorevole per il vergine Albiol. Nel Verona invece, biotrend astrale positivo per i bilancia Nico Lopez e Martic, per gli acquario Tachsidis e Marques e il leone Agostini, luci e ombre per il gemelli Toni, ma trend astrale negativo per il portiere pesci Rafael, il pesci Gomez e il vergine Moras. In conclusione, come mio pronostico stellare, anche per l’alternanza di prestazioni del Napoli, dico uno fisso.
“Le Bollette delle… stelle” CHIEVO - GENOA JUVENTUS - PALERMO UDINESE - ATALANTA CESENA - INTER LAZIO - TORINO NAPOLI - VERONA MILAN - FIORENTINA
LISCIA X2 1 1X X2 1X 1 1X
GASSATA under 1 1 2 1 1+OVER 1
FRIZZANTELLA X2 o under 1 1X o under X2 1 1 1X
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