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PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO VII N. 58 - 16 GENNAIO 2012
FOTOAGENZIA MOSCA
COPIA OMAGGIO
Magazine
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Maurizio Marinella: neapolitan style
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Edu Jesús Vargas detto “TURBOMAN”
Napoli Club Venezia: laguna tinta dʼazzurro
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ALLA RICERCA DEL POKER Max Bonardi
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l gruppo rallenta e il Napoli ha l’obbligo di approfittarne. Stasera col Bologna gli azzurri devono ottimizzare al massimo le sconfitte di Milan e Udinese e il pareggio della Juventus nell’ultima giornata giocata. Peccato che non si siano fermate Lazio e Inter con quest’ultima che col colpo nel derby ha portato a sei i successi consecutivi e a solo sei punti il distacco dalla vetta. Se da una parte c’è da rallegrarsi, dall’altra la presenza ingombrante dei nerazzurri fa diminuire le possibilità di aggancio alla zona Champions. Tuttavia il Napoli non deve badare a questi conti, deve scendere in campo con la determinazione giusta per proseguire il momento d’oro, apertosi prima della sosta natalizia col roboante successo sul Genoa e proseguito alla ripresa con la storica (non si sbancava il Barbera da oltre 40 anni) vittoria di Palermo, per non dire del passaggio del turno in Coppa Italia col Napoli che tra sé e l’eventuale fi-
Osservatorio arbitrale
LA GIUSTA DISTANZA Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)
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no degli aspetti dinamicamente più interessanti del regolamento del gioco del calcio è la c.d. “distanza” che i giocatori devono obbligatoriamente rispettare nei confronti degli avversari, in occasione di un calcio di punizione, d’angolo o fallo laterale. I regolamenti internazionali, che hanno mutuato le primordiali regole dal calcio inglese, hanno rapportato all’unità di misura dei bretoni tutto ciò che ha riguardato anche il conteggio metrico ora del campo di calcio, ora del punto del calcio di rigore, e quant’altro: e questo spiega perché la “distanza” di cui stiamo parlando si configura atipicamente proprio, nei famosi metri 9,15. Nel dettaglio questa “distanza” assume un rilievo non indifferente, lì dove in un passaggio della Regola 12 (falli e scorrettezze) si recita che il non rispettare (impropriamente mantenere sic) la distanza da parte di un giocatore (ovviamente a gioco fermo) nei confronti di un avversario, rientra tra quei casi di “condotta scorretta” o antisportiva, e dunque passibili di provvedimento disciplinare (ammonizione, o espulsione nel caso di recidiva). Appare logico che la “ratio” della regola stia proprio nella primaria ragione di consentire a un giocatore che ne usufruisce, di non dover essere intralciato dalla presenza di un avversario per la ripresa del gioco, che spesso diventa per l’avversario un modo tatticamente e strategicamente voluto, per far riposizionare la propria squadra, che in quel momento non gode del possesso di palla. Peraltro non si può non valutare anche l’ipotesi di come la “distanza” risulti tanto più determinante nella c.d. barriera nei calci diretti, dove l’ostruirne il tiro è proprio il fine, e dunque non a caso si richiede da parte degli arbitri una particolare attenzione, tant’è che per il caso di specie si ricordi che allargarne le braccia in barriera, viene considerata come gestualità volontaria, e quindi oggetto di successiva applicazione di un calcio di punizione diretto o di rigore. Infine oggi rispetto al passato l’arbitro platealmente conta i passi per valutare la distanza
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nale, di ostacoli grossi ha solo l’Inter, poi è tutta un’autostrada. Le vittorie hanno dato nuova linfa alla squadra. Si vede chiaramente che quando Mazzarri si deve concentrare su un unico appuntamento, i risultati vengono facili e la squadra non sconta quelle amnesie viste nella prima parte della stagione. Tutto il gruppo risponde al meglio, la forma e i richiami fatti durante la sosta stanno dando i loro frutti. Piuttosto non vorremmo che fatti al di là del campo di calcio, ovvero il bubbone scommesse con il fascicolo aperto dalla Procura di Napoli sull’incontro Napoli – Parma del 2010 e presunti coinvolgimenti di giocatori rei di non aver denunciato le pressioni subite, possano fermare sul nascere la rincorsa degli azzurri al piazzamento Champions. Ma per ora non ci pensiamo, e il Napoli inizi a battere il Bologna, dimenticando queste beghe giudiziarie, concentrandosi solo sul campo.
CLASSIFICA DI SERIE A 2011/2012 SQUADRA
P
G
V
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P
GF
GS
Juventus Milan Udinese Lazio Inter NAPOLI Roma Genoa Chievo Catania Cagliari Parma Fiorentina Palermo Atalanta (pen. –6) Bologna Siena Cesena Lecce Novara
38 37 35 33 32 27 27 24 23 22 22 22 21 21 20 18 18 15 12 12
18 18 18 18 18 17 17 18 18 17 18 18 18 18 18 17 18 18 18 18
10 11 10 9 10 7 8 7 6 5 5 6 5 6 6 5 4 4 3 2
8 4 5 6 2 6 3 3 5 7 7 4 6 3 8 3 6 3 3 6
0 3 3 3 6 5 6 8 7 5 6 8 7 9 4 9 8 11 12 10
29 37 26 26 28 32 23 22 14 20 16 24 18 19 23 16 19 12 18 18
12 27 13 17 19 19 19 29 20 25 18 32 16 24 23 24 19 25 34 35
1 9 ª G I O R N ATA
2 0 ª G I O R N ATA
21-22 GENNAIO 2012
28-29 GENNAIO 2012
ROMA ATALANTA BOLOGNA CAGLIARI LECCE NOVARA PALERMO SIENA UDINESE INTER
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CESENA JUVENTUS PARMA FIORENTINA CHIEVO MILAN GENOA NAPOLI - CATANIA - LAZIO
CATANIA JUVENTUS FIORENTINA CESENA CHIEVO GENOA LECCE MILAN PALERMO ROMA
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PARMA UDINESE SIENA ATALANTA LAZIO NAPOLI INTER CAGLIARI - NOVARA - BOLOGNA
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2012, PARTENZA ALLO CHAMPAGNE
di Mimmo Carratelli Pareggia in casa la Juventus, per-
de l’Udinese, ma avanza l’Inter (sesta vittoria consecutiva nel derby) e resiste la Lazio. Perde il Milan. L’Inter è una scomoda intrusa per gli azzurri nella rincorsa al terzo posto (preliminari Champions). Battendo il Bologna, il Napoli potrebbe però portarsi a 5 punti dall’Udinese terza. Coraggio. Dopo la Coppa rientrano quattro titolarissimi (si ricompone la difesa-standard) più Maggio e Pandev che, giovedì, hanno giocato solo il secondo tempo contro il Cesena. Ci sarà Gargano a fianco di Inler. In pratica, sarà la squadra dei successoni sul Genoa e sul Palermo con Pandev in grandissima forma (due gol di fila), Hamsik più uomo-squadra, Cavani in forte ripresa (tre gol nelle ultime due partite). Mancherà all’appello ancora Lavezzi. Vargas riprende dalla panchina. Il Bologna (3-4-1-2) farà una partita di contenimento cercando la sorpresa con Di Vaio, il cannoniere eterno, 36 anni, 5 gol quest’anno. Ha bisogno di punti (la zona-retrocessione si è avvicinata). Ha un eccellente portiere, Gillet, e un trequartista insidioso, Ramirez, alle spalle di Di Vaio e Acquafresca. Il Bologna non vince a Napoli da dodici anni. Nelle ultime tre occasioni, Maggio l’ha trafitto tre volte di seguito. Per onorare la tradizione favorevole il Napoli deve cogliere contro gli emiliani la terza vittoria consecutiva che non gli è riuscita sinora in campionato. La difesa a tre del Bologna (sulla carta) sarà rinforzata dagli esterni del centrocampo che si abbasseranno per sbarrare la corsa di Maggio e Zuniga (o Dossena). Pioli cercherà di ribaltare la squadra che si abbassa nelle fasi di non possesso sganciando un contropiede veloce con lanci lunghi. Il Napoli deve stare attento a non farsi risucchiare troppo verso l’area di Gillet offrendo spazi nella sua metà campo. La vittoria è d’obbligo. Il calendario fa l’occhiolino al Napoli. Dopo il Bologna, Siena e Genoa fuori, poi il Cesena al San Paolo.
Saverio Passaretti (presidente AINC)
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nizia sotto i migliori auspici l’annata calcistica del nostro Napoli, la forma atletica appare intatta nonostante la pausa natalizia, un discorso a parte per il Pocho che sta velocemente smaltendo l’infortunio subito. A questa piacevole sensazione si contrappone la notizia di un coinvolgimento nel filone di inchiesta sulle scommesse, sotto osservazione una partita tra il Napoli e il Parma (2-3) del 2010 con l’ex portiere Gianello maggiore indagato, il tutto condito dalla presenza di alcuni tifosi non autorizzati a bordo campo. Un commento sui fatti sarebbe inopportuno e ingiustificato, a mio modesto parere spesso si ingigantiscono le circostanze; nella nostra città eccessivamente bistrattata ogni aspetto anche banale viene esasperato, confido comunque nella positiva chiusura della vicenda. Tornando alle questioni che più ci interessano, c’è da rimarcare ancora una volta l’ottimo lavoro del Mister, impegnato a recuperare giocatori che hanno avuto un avvio sfortunato ma che tanto possono dare alla squadra. La sfida di giovedì contro il Cesena ha sancito l’eccellente spolvero di Goran Pandev (per tutti San Goran) che con una semplicità disarmante fa salire la squadra, segna e fa segnare, uno spettacolo per i tanti tifosi che avevano riposto in lui la speranza di aver trovato il “ jolly “ , il giocatore che sfodera la sua classe e sa ribaltare le partite. La sua serenità, l’ottimo rapporto con i compagni e con Mazzarri si avverte nei suoi sorrisi nel suo modo di essere prima uomo e poi calciatore una lezione di professionalità da tenere a esempio. Il programma 2012 prevede di recuperare i punti che mancano al piazzamento nelle vette della classifica, le premesse ci sono tutte, entusiasmo e concentrazione al top. La festa deve continuare e con il Bologna assisteremo sicuramente all’ennesima prova di carattere, tutti i gladiatori sono in forma e hanno imparato a imporre la legge del San Paolo. E febbraio e il Chelsea sono dietro l’angolo. L’ultimo pensiero va rivolto al presidente che prima delle feste di Natale mi ha fatto pervenire questo sms: “Auguri a lei e tutti i tifosi per un fantastico 2012, auguri che la prego di estendere ai club associati” - Aurelio De Laurentiis. Forza Azzurri!
LA VIGNETTA DI ORGANO UFFICIALE DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB
Sede legale: Corso Novara, 5 - Napoli Anno VII - n° 58 - 16 gennaio 2012 Direttore responsabile: Saverio Passaretti hanno collaborato: Luigi Alvino, Max Bonardi, Sergio Curcio, Paolo del Vaglio, Giuseppe Gargiulo, Carlo Longobardi, Attilio Marchionne, Bruno Marra, Marco Martone, Ciro Mauro, Fabrizio Piccolo, Giuseppe Piccolo, Antonio Ruocco, Massimo Sparnelli, Carmine Tascone Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007 Fotocomposizione e Stampa: Ink & Paper s.r.l. Grafica: Mario Suarez Edito dalla A.I.N.C. chiuso in redazione lunedì 16 gennaio 2012 - ore 12,00
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ECCO IL BOLOGNA: OBBLIGO VINCERE Sergio Curcio
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rriva il Bologna al San Paolo e si fa presto a dire che è gara facile, alla portata degli azzurri visto che la squadra felsinea è al quart’ultimo posto… Pioli ha messo su un buon collettivo e la vittoria di domenica contro il Catania ha ridato stimoli e autostima dopo le due sconfitte consecutive prima della sosta. Il 2012 per i rossoblù è iniziato nel migliore dei modi per far quadrare i conti di una stagione che si sapeva già alla vigilia non facile e il fatto che il vecchio bucaniere Di Vaio stia tornando a segnare con continuità autorizza sogni di una salvezza da arpionare con buon anticipo. Contro il Catania di Montella s’è visto un Bologna pieno di rabbia, di attenzione, di voglia di fare. Una squadra attenta e piena di fame, aggressiva e capace di reagire senza subire passivamente la superiorità tecnica dell’avversario. Lo sanno bene le due capolista Juve e Milan costrette al pareggio dai felsinei. Gli azzurri, perciò, saranno stati ben istruiti da Mazzarri sulle difficoltà e sui rischi di questo ennesimo posticipo. Perché occorrerà di più e meglio del Bologna e perché se non si corre non si vince. Il 3-4-1-2 di Pioli potrebbe essere rivisitato e corretto sia in fase difensiva che d’attacco e trasformarsi in corso in un 4-5-1 per rafforzare sia le corsie esterne sia il centrocampo. La squadra rossoblù, infatti, sa giocare sul piano tecnico e su quello tattico un buon calcio, pratico e concreto, con un centrocampo che cercherà di togliere spazio e respiro ai centrocampisti azzurri per renderli inoffensivi e incapaci di costruire azioni n grado di lanciare in rete Cavani, Pandev e Hamsik. Mudyngay, Perez, Morleo e Pulzetti saranno quasi certamente gli uomini demandati al controllo della zona di campo più importante e soprattutto dei portatori di palla avversari per cercarne la riconquista e poi dettare i tempi per ripartenze ragionate, meglio se con palla a terra. Diamanti e Ramirez, magari in tandem, potrebbero agire alle spalle di Di Vaio e creare qualche difficoltà tra le linee azzurre anche per la tecnica individuale di cui sono dotati. L’ex bresciano può rivelarsi di gran lunga il miglior interprete di questo tipo di gioco e se alla fantasia e alla sensibilità tattica aggiungerà corsa e spirito di sacrificio non c’è alcun dubbio sul fatto che sia lui l’X factor del Bologna. Per Ramirez, invece, il discorso da fare è leggermente diverso. Conteso in estate tra diversi im-
GILLET RAGGI
PULZETTI
ANTONSSON
MUDINGAIY
DIAMANTI
CHERUBIN
PEREZ
MORLEO
RAMIREZ
DI VAIO AGLIARDI CRESPO RUBIN KHRIN GIMENEZ ACQUAFRESCA PORTANOVA
portanti club, il talentino uruguaiano alla fine è rimasto a Bologna non si sa con quanta soddisfazione. È certo però che le promesse e le premesse per una stagione che lo consacrasse un top player sono fin qui andate deluse; così il giovanotto, che sarebbe stato, o meglio, avrebbe dovuto essere un elemento devastante per il contrattacco, spesso e volentieri porta troppo il pallone, intestardendosi in dribbling e veroniche inutili finendo quasi sempre per perderlo. Attenzione, però, perché il San Paolo, il tifo azzurro e la sfida incrociata con un Cavani che sta rivelandosi e confermandosi lo stesso spietato cecchino della scorsa stagione, potrebbero avere un effetto rigenerante e trainante per il giovane uruguagio. E perciò contro un Bologna che penserà in primo luogo a non commettere errori dalla cintola in giù occorreranno velocità e giocate semplici, il più possibile di prima, per scardinare il muro rossoblù. Occorre una gara come il secondo tempo di Palermo e senza blackout o amnesie difensive. Vincere è ormai un obbligo vista la marcia sin qui tenuta da Juventus, Milan e Udinese. E pensare che contro le attuali “padrone” del campionato il Napoli ha realizzato 7 punti su 9… Perché i rimpianti non diventino rimorsi non c’è altra soluzione che vincere; vincere il più possibile senza fare calcoli, sperando che anche le prime scivolino su bucce di banana chiamate Parma o Chievo!!!
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IN “PALIO” TRE PUNTI D’ORO Sergio Curcio
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è la trasferta di Siena a chiudere il girone di andata prima di intraprendere la parabola discendente del campionato e il Napoli dovrà, anche in terra toscana, puntare al massimo se vuole continuare una rincorsa che di giornata in giornata si fa sempre più difficile. “Non ci sono partite facili” può passare anche per un luogo comune, però i numeri difficilmente nascondono luoghi comuni e le cifre dicono che 14 dei 18 punti del Siena (scriviamo prima di Parma - Siena, ndr) sono stati conquistati all’Artemio Franchi e che nell’ultima gara interna i bianconeri hanno rifilato un poker di reti alla Lazio di Reja. Attenzione massima, dunque, per una trasferta che nasconde insidie notevoli di carattere ambientale e tattico. La squadra costruita dall’ex Giorgio Perinetti e allenata da Sannino, tecnico anagraficamente non giovane ma fresco di idee e mentalità, pratica un 4-4-2 assai elastico fondando su un organico che senza avere una prima donna è composto di giocatori di buon livello e discreta esperienza e, cosa importantissima, a maggioranza italiani. Partita ostica, perciò, perché al di là dei numeri e delle gare che dicono che pure il Siena in casa ha steccato tre volte (contro Juve, Inter e Genoa), i toscani giocano in velocità e con grande ordine tattico cercando e trovando quasi sempre i riferimenti giusti al posto giusto senza lasciare nulla a caso ma seguendo una linea precisa nell’organizzazione e nello svolgimento della manovra di partita in partita. L’uomo più importante sotto l’aspetto tecnico è sicuramente D’Agostino talento puro mai completamente sbocciato,centrocampista d’ordine che non ha mai disdegnato la finalizzazione essendo dotato di un buon tiro anche dalla media distanza. Sinistro rapido tagliente, calcio pulito e lungo, D’Agostino è il faro della formazione di Sannino; avesse avuto anche la continuità di rendimento ben diversi sarebbero stati i palcoscenici calcati dopo Udine. La grande rivelazione della stagione, però, si chiama Emanuele Calaiò, ex senza veleno e capitano del Siena. L’attaccante siciliano, ormai maturato al massimo, con le sue prestazioni e soprattutto con i suoi gol sta portando idee e sostanza alla causa bianconera. Con lui, nel reparto offensivo, due giovani di grandi prospettive: Mattia Destro , classe ‘91e Marcelo Larrondo, argentino, classe ’88. Destro sui taccuini di tutte le big perché è attaccante moderno, possente e agile, con buona
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PEGOLO VITIELLO
ROSSETTINI
D’AGOSTINO
TERZI
DEL GROSSO
GAZZI
BRIENZA
GROSSI
DESTRO CALAIO FARELLI CONTINI VERGASSOLA MANNINI ANGELO REGINALDO GONZALES
capacità realizzativa e di partecipazione alla manovra. A centrocampo, sugli esterni, agiscono Grossi a destra e Brienza a sinistra con Gazzi a sostenere il lavoro di D’Agostino. Codrea, Bolzoni, Reginaldo, Gonzalez e l’ex Mannini, in attesa di essere quasi certamente ceduto, completano un reparto, non forte dal punto di vista fisico, ma sicuramente in grado di sviluppare gioco di buon livello. È il pacchetto difensivo quello meno ricco di nomi ma le sole 16 reti subite fanno del Siena la sesta difesa del torneo a conferma della solidità dell’impianto di gioco di Sannino. Il tecnico nato a Ottaviano, senza fare barricate sicuramente manderà in campo una squadra attenta in difesa ma che non si schiaccerà tanto, con un centrocampo pronto a ripartire velocemente e con le catene di destra e sinistra ben oliate per imbrigliare i guastatori azzurri. E in casa il grande coraggio di Sannino è quello di rivoltare come un calzino la squadra a seconda delle necessità. Mosse da scacchista alle quali Mazzarri dovrà rispondere facendo imporre la superiorità tecnica del Napoli. A Siena per vincere e continuare la rincorsa. Il tempo di un saluto a Perinetti e Calaiò e poi via alla caccia dei tre punti. Occorreranno orgoglio e coraggio agli azzurri, ma soprattutto la testa e la concentrazione totale per l’obiettivo da raggiungere… Quello che manca ancora, forse, per non essere secondi ad alcuna squadra.
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PRESIDENTI ROVINA DEL CALCIO Carmine Tascone
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ell’inizio di anno per il Napoli che dopo aver sbancato il Barbera di Palermo dopo oltre 40 anni prosegue il suo cammino in Coppa Italia, pur soffrendo almeno per un tempo contro il Cesena. Tornando al match di Palermo, va fatto qualche appunto al Napoli del primo tempo che ha concesso almeno tre palle gol ai rosanero. Nulla da dire, invece, nella ripresa quando il Palermo, già in svantaggio, si è totalmente liquefatto anche grazie a scelte tecniche opinabili di Mutti che ha fatto entrare Alvarez e Aquah inserendoli in ruoli non loro. Il match sarebbe potuto finire con molti più gol di scarto, col Palermo in balia degli attaccanti azzurri. Cosa che
Migliaccio il giorno prima in un’intervista al Corriere dello Sport aveva ampiamente anticipato. La rovina del calcio sono i presidenti che pensano di avere il patentino di Coverciano, ovvero gli ammazza allenatori, tra i quali vanno citati Zamparini, Preziosi, Cellino e l’ultimo arrivato Ghirardi. Gestiscono le squadre in modo insensato, comprano stranieri a bizzeffe quando in serie B sapendoli cercare ci sono giovani molto interessanti. Tornando al Napoli, ora c’è il Bologna, una gara che sulla carta non presenta problemi. Credo che con la carica del passaggio del turno in Coppa Italia il Napoli non possa e non deve farsi scappare l’occasione di proseguire il filotto di vittorie.
IL… MACEDONE – NAPOLETANO ! Giuseppe Piccolo (vicepresidente AINC)
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ari tifosi mi sembra proprio il caso di stigmatizzare le crescenti prestazioni di Goran Pandev, un serio professionista che ha calcato i principali stadi in Italia La sua carriera professionistica comincia prestissimo, infatti a soli 16 anni era già titolare della squadra della città, il Belasica. L’esperienza nel campionato macedone durò solo una stagione, infatti l’Inter mostra subito il proprio interessamento per l’attaccante, che decide di portare in Italia nell'estate del 2001. Prestato, per farsi le ossa, allo Spezia e poi all’Ancona, mette in risalto le sue ottime qualità tecniche, infatti, viene notato dalla Lazio che l’acquista ed esplode con Delio Rossi con cui diventa titolare fisso. Prestazioni esaltanti e gol a squadre titolate come il Real Madrid lo investono ufficialmente autentico fuoriclasse. Grandi club cercano di accaparrarsi Goran dal Bayern al Liverpool ma Lotito riesce sempre in qualche modo a bloccarlo e a seguito di sue lamentele contrattuali viene messo addirittura fuori rosa nel 2008/2009. Nasce una diatriba infinita chiusa soltanto con azioni legale che condannano la società anche al pagamento di un indennizzo di ben 160.000
Il Kaffè dei tifosi napoletani
euro, un comportamento che denota il carattere determinato del giocatore. Finalmente svincolato ritorna all’Inter raccoglie tante soddisfazioni e tanti trofei inserendosi in una rosa di giocatori di altissimo livello, una sua marcatura in Champions contro il Bayern porta i nerazzurri ai quarti di finale. Ad agosto del 2011, quasi in sordina, approda con formula di prestito a Napoli, le sue condizioni fisiche non perfette sono la causa di un inserimento iniziale difficile ma grazie al suo impegno e al grande lavoro di Mazzarri, Goran ritorna nella sua forma migliore. Segna una stupenda doppietta alla Juve, diventa decisivo negli schemi di attacco e segna la sua prima rete in coppa Italia giovedì contro il Cesena risultando determinante nella vittoria finale. Sono convinto che sarà capace anche di dare una mano al neo acquisto Vargas a integrarsi nella squadra, inserimento che sarebbe difficile per chiunque vista l’eccellente forma e velocità della squadra. Sarà una sicura escalation per un giocatore che è la causa, per la prima volta, di un sincero ringraziamento rivolto da numerosi tifosi all’Inter… Grazie per aver concesso a Goran di vestire la maglia azzurra!!!
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NAPOLI - BOLOGNA N. 1 2 3 4 6 7 8 11 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 28 29 31 32 83 85 88 99
Giocatore MORGAN DE SANCTIS GIANLUCA GRAVA IGNACIO FIDELEFF MARCO DONADEL SALVATORE ARONICA EDINSON CAVANI ANDREA DOSSENA CHRISTIAN MAGGIO HUGO CAMPAGNARO ROBERTO COLOMBO EDUARDO VARGAS MAREK HAMSIK JUAN ZUNIGA MARIO SANTANA BLERIM DZEMAILI FEDERICO FERNANDEZ EZEQUIEL LAVEZZI WALTER GARGANO PAOLO CANNAVARO GORAN PANDEV JACOPO DEZI CRISTIAN CHAVEZ ANTONIO ROSATI MIGUEL BRITOS GOKHAN INLER CRISTIANO LUCARELLI
Ruolo P D D C D A D C D P A C D C C D A C D A C A P D C A
Classe 1977 1977 1989 1983 1978 1987 1981 1982 1980 1975 1989 1987 1985 1981 1986 1989 1985 1984 1981 1983 1992 1987 1983 1985 1984 1975
Naz. Presenze A Gol ITA 17 – ITA 1 – ARG 4 – ITA – – ITA 15 – URU 15 10 ITA 14 – ITA 16 2 ARG 14 2 ITA – – CIL – – SLO 17 6 COL 14 1 ARG 8 – SVI 12 2 ARG 9 – ARG 14 3 URU 13 1 ITA 14 – MAC 13 4 ITA – – ARG 2 – ITA – – URU – – SVI 16 – ITA 2 –
N. 1 3 4 5 6 8 9 10 13 15 16 17 19 21 23 25 26 33 35 44 51 75 77 84 90 99
Giocatore JEAN GILLET ARCHIMEDE MORLEO RENÉ KRHIN MIKAEL ANTONSSON SAPHIR TAIDER GYORGY GARICS MARCO DI VAIO GASTON RAMIREZ NICO PULZETTI DIEGO PEREZ FEDERICO CASARINI DANIELE VANTAGGIATO LUIGI VITALE NICOLÒ CHERUBINI ALESSANDRO DIAMANTI FEDERICO AGLIARDI GABY MUDINGAYI PANAGIOTIS KONE DANIELE PAPONI FILIPPO LOMBARDI SIMONE LORIA JOSÉ CRESPO HENRY GIMENEZ ANDREA RAGGI DANIELE PORTANOVA ROBERT ACQUAFRESCA
Ruolo P D C D C D A A C C C A D D A P C C A P D D A D D A
Classe 1979 1983 1990 1981 1992 1984 1976 1990 1984 1980 1989 1984 1987 1986 1983 1983 1981 1987 1988 1990 1976 1987 1986 1984 1978 1987
Naz. Presenze A Gol BEL 14 – ITA 14 – SLO 4 – SVE 8 – FRA 1 – AUS 4 – ITA 17 5 URU 14 4 ITA 14 – URU 12 – ITA 11 – ITA 2 – ITA – – ITA 10 1 ITA 12 2 ITA 4 – BEL 16 – GRE 15 – ITA 1 – ITA – – ITA 7 1 SPA 4 – URU 10 – ITA 14 – ITA 15 1 ITA 14 2
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MAURIZIO MARINELLA: NEAPOLITAN STYLE Max Bonardi
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il re della cravatta, al secolo Maurizio Marinella, che oltre alle sue riconosciute capacità imprenditoriali abbina anche una grandissima passione per il Napoli e la maglia azzurra. Ama Napoli in tutte le sue sfaccettature e con tutte le sue contraddizioni, e porta nel mondo la parte migliore dell’arte partenopea. Imprenditore di successo dopo aver seguito la tradizione di famiglia, ha un marchio riconosciuto in tutto il globo con showroom e corner shop un po’ in tutto il mondo. Le sue cravatte sono al collo di capi di stato, politici, teste coronate e imprenditori di successo. D. Un colore che possa meglio definire la stagione del Napoli R. Dire azzurro mi viene spontaneo, ma un azzurro più tendente al bluette, ossia il colore della mia busta. Il colore che più si addice alla squadra è quello classico, quello più giusto, magari con una tendenza che va sul rosso, ovvero passione, emozione, entusiasmo. D. Il suo ricordo più antico che la lega al Napoli R. Ho sempre seguito il Napoli. Ho un aneddoto divertente ai tempi di Maradona. Ero a Torino a far scegliere le cravatte alla famiglia Agnelli, ed ero allo stadio per Torino – Napoli, Giacomo Ferri marcava e torchiava Maradona, a quando entrò duro sul Pibe fu fischiato dai propri tifosi che volevano ammirare lo spettacolo delle sue giocate. D. Quale può essere la chiave vincente di questa stagione? R. Questo ritrovato entusiasmo che accompagna la squadra e che ha un effetto positivo, a volte eccessivo, sulla città. E poi per i giocatori è bello giocare all’estero e vedere tanti napoletani al seguito. D. Secondo lei l’imprenditoria partenopea all’epoca del fallimento del Napoli Calcio perse un’occasione? R. Sì, saremmo dovuti essere tutti noi più vicini alla società, ma molti sono rimasti sconcertati dalla vicenda di Naldi che perse tanti soldi. Prendere il Napoli ha moltiplicatori positivi e in negativo. La società è tra le prime società al mondo, ma la situazione di allora scoraggiò in molti. È una piazza difficile da gestire perché sconta diverse problematiche al di fuori del calcio giocato, bravo De Laurentiis col suo modo asettico di gestire a esser stato lungimirante. D. De Laurentiis sarà tra i suoi clienti, è un uomo solo fortunato? R. È un mix di abilità fortuna e competenza. Ha saputo pescare Mazzarri che è un ottimo tecnico e anche un buon organizzatore. Ha messo le persone giuste ricevendone benefici, e poi deve ringraziare Pierpaolo Marino che lo ha iniziato. D. Potranno un giorno i napoletani impazzire per la vittoria di una Champions League? R. Farei un’analisi di questa stagione. È un vero miracolo. La squadra non era strutturata per la Champions, eppure siamo agli ottavi. Dopo un mercato di luglio scadente, troppo oneroso nel rapporto prezzo qualità, ora si sta aggiustando il tiro. Ser-
vono giocatori che fanno la differenza, oppure si fa come l’Udinese che rastrella giocatori di talento in tutto il mondo. D. All’estero le capita mai di incontrare tifosi che le fanno domande sul Napoli? R. Sempre. Per me portare con me qualche maglietta dei giocatori del Napoli da regalare è un’abitudine. In tanti amano i colori azzurri. D. Napolitano uomo simbolo del 2011, condivide questa scelta, mi dia un giudizio sul nostro presidente R. Fantastico, è stato molto importante nei momenti di buio totale che ha vissuto il nostro paese soprattutto quest’anno. È molto signorile ed è molto di più di un Presidente. Una garanzia. D. Mazzarri ama stare scamiciato, che cravatta gli vedrebbe adatta? R. Una cravatta color verde speranza, anche se il suo futuro lo vedo abbastanza complicato. Temo che a fine stagione ci sarà una situazione difficile. D. Il giocatore che meglio potrebbe essere testimonial di Marinella? R. Incontro spesso i giocatori, ma non ho mai avuto un feeling con loro. Tra i miei clienti ci sono un po’ tutti. Direi che Aronica è quello che la indossa con grande eleganza. D. Crede in uno stadio nuovo o alla fine si ristrutturerà il San Paolo? R. Mi piacerebbe uno stadio che rinascesse sulle ceneri del vecchio San Paolo naturalmente all’inglese, super comodo, da 60mila spettatori. D. Un pronostico su come finirà la stagione: Champions, scudetto e Coppa Italia. R. La butto lì, Napoli vincente in coppa Italia e primo trofeo dell’era De Laurentiis in bacheca. In campionato è duro centrare il terzo posto e in Champions godiamoci questa trasferta a Londra ora che ci stiamo risentendo importanti. Un’ultima cosa: sono molto legato al Napoli, mi dispiaccio che Inter e Milan vestano Marinella e il mio Napoli no. Me ne farò una ragione. Maurizio Marinella è nato ed è stato dichiarato “insolitamente”, come dice lui, il 31 dicembre 1955. L’attività nell’azienda di famiglia inizia in precocissima età. Ha 8 anni quando nonno Eugenio, capostipite della dinastia, lo mette a lavorare nella bottega di piazza Vittoria, suscitando nel nipote certamente non un sentimento di simpatia, ma con gli anni gli renderà merito per questa decisione. Studia al tecnico commerciale Mario Pagano per poi affrontare la dura facoltà di Economia e Commercio dove si laurea dopo 14 anni dovendo conciliare lo studio e l’attività lavorativa, nel frattempo cresciuta in maniera considerevole. È sposato con un figlio, Alessandro, 17 anni, che per ora non è ancora entrato nell’attività di famiglia. Con un discreto passato da atleta – ha praticato canottaggio e giocato per 15 anni a pallanuoto prima col Posillipo e poi coi Carabinieri – ha avuto l’onore di portare la fiaccola olimpica in occasione delle Olimpiadi invernali di Torino 2006. È Cavaliere del Lavoro e ha ricevuto la laurea honoris causa in International Business da parte dell’Università Popolare degli Studi di Milano. Il prossimo 18 gennaio riceverà sempre a Milano dalle mani del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il Premio Leonardo come rappresentante di una delle 25 aziende che hanno onorato nel mondo la bandiera italiana.
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NAPOLI - GENOA 6-1: PRIMO SET
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PALERMO - NAPOLI 1-3: BUON ANNO
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NAPOLI - CESENA 2-1
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AVANTI IN COPPA ITALIA
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In campo con gli Azzurri
Forza Napoli la radio ufficiale del Calcio Napoli
www.radiomarte.it
Eduardo Jesús Vargas Rojas
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FOTOAGENZIA MOSCA
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E LA COPPA DIVENTA “CEMPIONS” Bruno Marra
Napoli, la Champions League e una storia di fascino e suggestione
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a Champions League è la Coppa più ribattezzata della storia. La Coppa che vanta più nomignoli e neologismi in assoluto. Già la partenogenesi è elaborata. Un tempo si chiamava semplicemente Coppa dei Campioni, e c’era poco da interpretare: chi vinceva lo scudetto disputava il Torneo più importante d’Europa. Tutti scontri diretti, senza gironi. Si cominciava dai 64esimi di finale e così via. Poi però il calcio si è evoluto e soprattutto si è esteso a interessi mediatici ed economici. La Coppa dei Campioni è diventata Lega dei Campioni, che tradotta in lingua madre inglese diventa Champions League. Ma che tradotta in termini pratici significa molte più partite e tanto, tanto indotto remunerativo. Una fase di sviluppo conosciuta a memoria da chi è nato negli anni ‘70, ma che è assolutamente ignota per i figli della nuova generazione. Fatto sta che ad alcuni di noi vetero nostalgici piace ancora chiamarla Coppa dei Campioni. Perché in fondo la Champions ognuno la battezza come gli pare. Un fenomeno di nomenclatura realmente internazionale. SCEMPION O CEMPIONS? - C’è chi la pronuncia “Scempion” alla francese – scuola della quale è capofila divulgativo il presidente De Laurentiis – e chi invece si attiene al purismo anglosassone con il classico “Champions”. Ma a Napoli ci sono anche altre divaricazioni. Per il napoletano medio la Champions diventa semplicemente “ ‘a Cempions”, con diramazioni dialettiche di “Cempson”. Insomma ce n’è per tutti i gusti. Ma sicuramente il gusto più forte e inten-
so gliel’ha dato il Napoli che è riuscito nella splendida qualificazione agli ottavi nella sua prima partecipazione nella versione moderna. Una prima volta di quelle che davvero non si scordano mai. Perché non solo c’era l’attesa della neofita, che già di per sé vale una suggestione da brividi, ma abbiamo pure dovuto scalare un Girone che sembrava una montagna. TOTO’ SCEICCO - Una inglese, una tedesca e una spagnola. Roba da Erasmus del terrore. Arricchita dalla presenza dello Sceicco, il giovane Mansour che tremare il mondo fa con l’onnipotenza dei petroldollari. Tutti gli ingredienti per una sfida biblica, che ha riservato l’epilogo evangelico dei poveri in Paradiso. Insomma è più facile che il Napoli passi nella cruna della Champions che un ricco vada nel regno d’Europa. Sono gli Emirati a inginocchiarsi alla nostra genialità. Li abbiamo fatti nuovi nuovi, dentro e fuori. Dalle campane di Wenstminster all’urlo di Fuorigrotta. Mansour ci fa un baffo. Comme si bello a cavallo ‘e stu Cammello. Non sono i milioni, ma è la passione a fare l’uomo ricco. I napoletani hanno scoperto il tesoro di Totò Sceicco. E non finisce qui. Il 2012 è l’anno della rivoluzione, della catarsi e della profezia Maya. Nulla sarà come prima. Hai visto mai che a febbraio succede il quarantotto? Napoli-Chelsea, Arena di Fuorigrotta, arrivano i Blues. A me me piace ‘o blues e tutte ‘e notti aggià segnà. We are the Champions. Chist è ‘o paese do Sole. Chist è ‘o paese da “Cempiòns!”
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IL CIRCO DELLA SETTIMANA
RASSEGNA STAMPA
RASSEGNATA STAMPA a cura di Peppe Accardo
Fatti, visti, condivisi e commentati, il meglio o peggio della settimana vissuta virtualmente e realmente. Le notizie reali commentate dal Senatore Annibale Ricotta (Partito dei Ricottari Italiani) e Pepp Mo Vec Io (affarista, di quelli che qualsiasi cosa… provvedo io), personaggi che animano le mattine in Fuoco su Radio Marte.
Visti da Pepp Mo vec io… Il video che ha tanto fatto discutere la rete, quello dove De Sanctis, il portiere del Napoli, non esulta al gol contro il Lecce ha finalmente la versione ufficiale. È tutto un fatto di fantacalcio, Lucarelli aveva schierato in attacco a Cavani, mentre De Sanctis aveva messo il portiere del Lecce. Insomma è tutto un fatto di Fantacalcio, mal pensanti... Cominciano i lavori per la Coppa America, ci sarà tanto da fare, pontili, nuove scogliere, piattaforme galleggianti. I lavori dovranno terminare entro il 22 marzo, la metropolitana la stanno facendo da 15 anni. State a sentire a Pepp mo vec io, io per la Coppa America mi sono già attrezzato, mi affitto un bel pedalò e mi vedo tutte le gare…
Visti da Annibale Ricotta… Questo Natale in Senato avevamo pensato di trascorrere le ferie lavorando, ma poi noi Senatori pensando che ci fosse Monti e il suo governo a fare tutto abbiamo deciso di raggiungere Cortina per trascorrere il Capodanno. Abbiamo attrezzato le slitte trainate dai nostri Portaborsa (che per quanto prendono al mese possono trainare anche le slitte e non solo), ma arrivati a Cortina abbiamo visto le Fiamme Gialle all’opera, abbiamo “avotato” la capa al Portaborse e siamo tornati in Senato, fuori è mal’acqua Ritornati in Senato avevamo lasciato all’opera Monti e il suo Governo, apparentemente non era cambiato niente, ma appena ci siamo seduti a tavola per fare pranzo era cambiato tutto. Da ristorante si era trasformato in self service, ci hanno dato le posate e i piatti di plastica dice di non buttarli che serviranno per tutto il pranzo. Tortellini in brodo, più brodo che tortellini, secondo affettato di contribuente e contorno di evasore tritato. Alla fine abbiamo anche dovuto sparecchiare, quasi, quasi smetto di fare il senatore e torno a fare il pastore. anche in senato è mal’acqua.
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COME UTILIZZARE MALE I MASS-MEDIA Marco Martone
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a vicenda riguardante il presunto comportamento antisportivo del portiere del Napoli Morgan De Sanctis, immediatamente dopo la rete del 4 a 1 segnata da Cavani contro il Lecce, che ha tenuto banco sui giornali e in alcune trasmissioni sportive, fa ridere ma fa anche incazzare. Fa ridere perché anche il più sprovveduto degli spettatori, anche chi è lontano anni luce da una partita di calcio e dalle emozioni che una gara può trasmettere, si sarebbe accorto che nel gesto di disappunto dell’estremo difensore azzurro altro non c’era che la voglia, neanche tanto repressa, di “dirne quattro” ai propri compagni, incapaci di chiudere una partita già vinta e colpevoli di aver rischiato l’ennesima rimonta beffa dopo quella, dolorosissima, patita contro la Juventus una settimana prima. La reazione di De Sanctis, insomma, è stata quella di tutti i tifosi del Napoli. Se una telecamera avesse inquadrato i volti della maggior parte delle persone presenti sugli spalti quella sera, qualche navigatore del web avrebbe potuto scambiare i tifosi del Napoli per simpatizzanti del Lecce o per scommettitori folli. Perché solo chi ama il calcio sa che ci sono gol che fanno anche arrabbiare, urlare di rabbia, sollevare gli occhi al cielo in segno di liberazione. Capita anche ai giocatori di poker (non è vero?), quando esce la carta giusta dopo una serie di mani sfortunate.
È così che esce un “vaffa…”, al posto di un “goool”. La vicenda però, come detto, fa anche arrabbiare e non poco. Perché tutto va bene quando si cerca di minare la tranquillità della squadra parlando di favori arbitrali o di presunte cessioni dei cosiddetti tenori. Tutto sommato fa parte del gioco. Cambiano le cose, invece, quando si mettono in atto iniziative del genere, la cui buona fede è difficilmente dimostrabile. Associare, senza lo straccio di una prova, un comportamento da reato sportivo a un qualsiasi atleta e professionista non solo è sbagliato, ma è anche scorretto. Aggiungere domande tendenziose al video è stato poi a dir poco provocatorio, così come chiederne le risposte al giocatore. Un pietoso velo, invece, andrebbe steso sul modo di fare giornalismo da parte di testate nazionali importanti, trasmissioni sportive e siti online. Un’offesa del tutto gratuita vomitata sul web, da chi è forse in cerca di gloria, diventa notizia e vola in prima pagina, con tutta la sequela di commenti più o meno obiettivi da parte di alcuni tifosi, che altro non aspettano per poter dimostrare ignoranza e superficialità. Il tutto in barba alla sacralità delle fonti, all’onesta intellettuale di chi dovrebbe fare informazione, all’attendibilità dei riscontri e alla verità dei fatti. Ci pensino l’autore del video e chi gli ha fornito l’assist per ottenere qualche giorno di celebrità.
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CAUTELA, PAZIENZA E INVERSIONE DI TENDENZA Carlo Longobardi (Consigliere AINC)
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a trascorso il Natale in città, avrà sicuramente fatto prima il presepe e poi l’albero, e tra poco esulterà in perfetto dialetto napoletano. Rinfrancato nello spirito e nel fisico, Goran Pandev, inevitabilmente, per tutti, diventerà solo ed esclusivamente “Goràn”. In questo modo, alla stregua di quanto già avvenuto per Cavani. Lavezzi e Hamsik, si completerà il percorso di “assimilazione della napoletanità” che è il tirocinio, il praticantato obbligatorio, per entrare di diritto tra le braccia di Partenope. Questa premessa semi-seria serve a descrivere una profonda verità: solo se si diventa parte integrante della difficile e affascinante realtà di Napoli si può fortificare il carattere e vivere, con le dovute garanzie strutturali, l’ansia che l’abbraccio (spesso) asfissiante dell’ambiente può provocare. Quindi, di conseguenza, proteggiamo il giovane Vargas. Nei confronti dell’attesissimo neo-fenomeno sudamericano, del tenore ultimo arrivato che ha steccato la prima, è doverosa la massima cautela. Quando troveremo il suo SUV parcheg-
giato in seconda o terza fila potremo vivere sonni tranquilli… per il momento lasciamo sereno lui e Mister Mazzarri che ne dovrà curare la relativa crescita e inserimento. Superata la pratica Cesena con un gradito calcio più Gragnano che Champagne, concentriamoci ora sul prossimo appuntamento con il Bologna, atteso lunedì nelle proverbiali tenebre di Fuorigrotta. Sono graditi ottimismo, buona predisposizione e abbigliamento azzurro adeguato. Le critiche, quelle, lasciamole agli insoddisfatti per professione. La partita di coppa ci ha insegnato che tutto, ma veramente tutto, può succedere: abbiamo vinto con due calci di punizione. Evento che, forse, non ha precedenti negli ultimi decenni della storia del calcio Napoli. Vuoi vedere che la ruota ricomincia a girare per il verso giusto? Pertanto, forza popolo azzurro “unito” e ricordiamoci che, così come puntualmente descritto in uno dei famosi pensieri poetici di “Bellavistiana memoria”: “siamo angeli con un’ala soltanto e possiamo volare solo restando abbracciati…”.
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IL TERZO GODE: EDUARDO JESÚS VARGAS Massimo Sparnelli
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ra i due litiganti il terzo gode. I due litiganti sono Milan e Inter, il terzo in questione è il Napoli, che ha goduto e continuerà a godere dell’arrivo dell’attaccante cileno: Eduardo Jesús Vargas Rojas (Santiago del Cile, 20 novembre1989), in prestito con diritto di riscatto dall’Universidad de Chile e facente altresì parte della Nazionale cilena. Ha diversi soprannomi, tra i quali: TurboMan, Varguitas, El Genio Azul e La Joya, ma quello che lui ritiene l’unico e il solo è Edu. Vargas è dotato di ottima tecnica, una notevole accelerazione e grande agilità. È un attaccante esterno (utilizzato anche come seconda punta e ala destra) che tende ad allargare il gioco. Giocatore di fantasia, imprevedibile, conosciuto per la sua fulminea velocità negli ultimi 30 metri e per la sua intelligenza tattica. Resistente e dalla taglia compatta, tra le sue caratteristiche vi sono l’imprevedibilità, la rapidità negli scatti e la propensione al tiro. Considerate queste caratteristiche, può essere paragonato a Lavezzi e Sánchez:“Mi lusinga essere accostato a Sanchez, ma siamo due giocatori diversi”. Meglio essere precisi: “Sono un attaccante destro, le mie caratteristiche più importanti sono la velocità e il cambio di passo”. Il 23 dicembre 2011, invece, è ufficializzato il suo passaggio al Napoli dal presidente De Laurentiis. La modalità di trasferimento consiste in un prestito con diritto di riscatto obbligatorio dell’intero cartellino. Scende in campo con la maglia numero 16 (anche se avrebbe voluto il 17). Il neo acquisto ha dichiarato: “Napoli è la tappa più importante della mia vita calcistica. Molti club mi cercavano ma io ho sempre desiderato il Napoli. La società mi ha seguito e ha fatto notevoli sforzi per avermi e questo l’ho apprezzato tanto. Non ho mai avuto dubbi, ho scelto subito la maglia azzurra e sono contento di essere qui sin da gennaio.
Sono felicissimo e mi rendo conto che per me sta cominciando una grande avventura, questa piazza rappresenta una tappa fondamentale per la mia carriera. Cercherò di ambientarmi al più presto e di dare il mio contributo alla squadra. Ho conosciuto il gruppo e i sudamericani mi hanno già spiegato l’organizzazione generale. Lo spogliatoio mi ha accolto alla grande e ringrazio Mazzarri che ha voluto portarmi con la squadra a Palermo per comprendere da vicino le dinamiche di gioco e per farmi respirare l’aria del calcio italiano. So benissimo che affronterò un campionato molto diverso da quello cileno. Cercherò di apprendere tutto quello che sarà possibile e di entrare nel gruppo con tranquillità e disponibilità. So che potrò incontrare delle difficoltà anche perché troverò un calcio giocato a un ritmo molto più alto rispetto a quello cileno, ma sono tranquillo. Lavorerò tanto e mi metterò subito a disposizione del gruppo e del mister per dare il mio contributo. Sono qui per fare quello che i tifosi hanno visto su internet, i gol. Ho sentito la canzone che hanno fatto per me, ma non l’ho capita... col tempo imparerò la musica italiana. La posizione che prediligo è quella di attaccante destro. Sono un giocatore rapido, bravo nello smarcarmi sia con che senza palla”. Napoli, poi, lo ha impressionato molto per il calore con il quale è stato accolto: “Sono uscito poco per cui la città ancora non ho avuto modo di conoscerla bene, però, mi sembra molto bella. Avevo tante offerte, ma ho scelto Napoli perché la società azzurra ha dimostrato di volermi con forza. Vengo qui per vincere tutto, la squadra è costruita per questo”…Cavani, Lavezzi e gli altri lo aspettano per far ballare le difese avversarie. E ballando, ballando con le altre stelle, che possa continuare, oggi più che mai con l’arrivo di Vargas, il grande calcio spettacolo.
LA SCHEDA
Nel 2005, a 16 anni, partecipa a un reality patrocinato dall’Adidas insieme a Felipe Seymour (centrocampista acquistato nel 2011 dal Genoa) e l’anno successivo l’allenatore Osvaldo Hurtado lo consiglia al Cobreloache lo acquista per sostituire Sánchez, trasferitosi all’Udinese. Il suo primo gol lo mette a segno nel 2008 proprio ai danni della sua ex squadra, il Palestino. Vargas, quindi, prima di approdare sulle sponde partenopee ha militato nel Cobreloa con 53 presenze e 10 reti prima e nell’Universidad de Chile con 54 presenze e 17 reti, poi.
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ATTENTI CHE IL NAPOLI ARRIVA! Luigi Alvino
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n 2012 iniziato alla grande, erano 43 anni che il Napoli non vinceva al Barbera, un segnale importante da spedire a chi è un po’ più avanti, quasi non si è sentita la mancanza di Lavezzi, “ma non è così”, era importante iniziare bene, bisognerà approfittare di questa pausa prima di entrare di nuovo in atmosfera Champions, e cercare di fare più punti possibili, poi vedremo come investire in energie. C’è da sfoltire la rosa, anche per alleggerire la parte economica, è inutile dare stipendi a chi non può sostituire nessuno, “è d’accordo Bigon?” e da inserire qualche buon difensore, magari d’esperienza internazionale “Chivu?”, senza contare che adesso siamo anche fuori da quello che è l’effetto “Champions”, essere oltre è importantissimo, ci consentirà di affrontare chiunque senza timore, ma con la consapevolezza di essere una grande squadra con ambizioni e in grado di far male a chiunque. Il Chelsea è avvisato, anche se avranno il “vantaggio” di venire prima a Napoli, ma il detto “vedi Napoli e poi muori” calzerà a pennello ne sono certo. È bello pensarla così dopo un 3 a 1 rifilato al Palermo, c’è poco da scherzare, non so quante squadre italiane possano vantare un risultato simile al Barbera, in terra di Sicilia. E adesso, pensiamo al Bologna, fresco di un netto successo su un Catania lanciatissimo prima della sosta natalizia al quale sono rimasti indigesti cassata e cannoli. I felsinei sono un’ottima squadra, anche se la classifica non lo dimostra, bisogna stare molto attenti, quel “vecchietto” di Di Vaio non la vuole proprio
smettere, è sempre là pronto a punire chi si distrae, ma noi saremo attenti… vero? E poi qual è il problema, abbiamo De Sanctis, il grande, il migliore in Europa di questi ultimi due anni, anche se gli addetti ai lavori fanno finta di non vederlo. Morgan non è uomo da copertina, sa solo parare e pensare alla sua vita privata, alla sua famiglia e purtroppo questo non basta nemmeno a Prandelli, ma a noi napoletani le copertine non interessano, noi amiamo le realtà, i fatti, le emozioni, l’adrenalina che scorre quando Morgan si allunga a prendere una palla che nella normalità è già dentro, ma non per lui. Che poi venga scrutato anche per come esulta per un gol, fa parte delle brutture di questo calcio. Morgan, fregatene, continua così.
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MORTE IMPROVVISA: 1. CAUSE CARDIACHE Ciro Mauro e Antonio Ruocco*
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ecentemente ha destato molto interesse il problema cardiaco riscontrato al calciatore Antonio Cassano “Il Forame Ovale Pervio” e che gli ha provocato una ischemia cerebrale transitoria. Il Forame Ovale Pervio è un’anomalia cardiaca in cui l’atrio destro comunica con il sinistro a livello della fossa ovale. Statisticamente interessa all'incirca il 25-30% della popolazione adulta. In realtà la comunicazione tra i due atri è assolutamente normale e anzi essenziale durante la vita fetale, prima della nascita. Durante la vita fetale (vedi figura al centro) i polmoni sono inattivi e l'ossigeno che va ai tessuti proviene dalla madre tramite la placenta e i vasi del cordone ombelicale. Dovendo oltrepassare i polmoni, il sangue fluisce direttamente dalla porzione destra del cuore nella parte sinistra tramite due aperture il dotto di Botallo posto tra l'arteria polmonare e l'aorta toracica e il forame ovale che connette i due atri. Alla nascita, la circolazione placentare viene interrotta, i polmoni iniziano la loro attività respiratoria e il piccolo circolo (cioè quello polmonare) diventa pienamente funzionante. Le modificazioni delle resistenze vascolari fanno sì che la pressione atriale sinistra diventi leggermente superiore a quella destra. Questa differenza di pressione fa accollare al forame ovale una piccola membrana chiamata septum primum. Normalmente, entro il primo anno di vita, la membrana si salda alla parete e la chiusura diviene permanente. La probabilità che i giovani atleti ben allenati, al liceo, all’università, o di livello professionale possano morire improvvisamente sembra incomprensibile. Si tratta di un evento drammatico e tragico. Lo sport, di per sé, non è causa di mortalità maggiore, ma può innescare la morte improvvisa negli atleti con anomalie del cuore o dei vasi sanguigni da lì predispongono a pericolo di vita irregolarità cardiache. La morte improvvisa si verifica più frequentemente nel mondo del calcio o del basket, che rappresentano due terzi della morte improvvisa di atleti negli Stati Uniti. Nel resto del mondo, il calcio è lo sport più comunemente associato con la morte improvvisa. La morte improvvisa si verifica in 1 o 2 atleti su 200.000 ogni anno e colpisce prevalentemente gli atleti di sesso maschile. Alcuni noti atleti che sono stati vittime di morte improvvisa sono il maratoneta Jim Fixx (1984), stella della pallavolo Flo Hyman (1986), stella del basket NBA Hank Raccoglie (1990), il pattinatore olimpico Sergei Grinkov (1995), e i giocatori pro NFL Korey Stringer con i Minnesota Vikings (2001), e Darryl Kile, all-star lanciatore per i St. Louis Cardinals (2002) in MLB.
Cause cardiache Le più comuni cause di morte improvvisa sono anomalie congenite del cuore e dei vasi sanguigni, o quelli che sono presenti alla nascita. Queste anomalie di solito non producono sintomi e sono sproporzionatamente prevalenti in atleti afro-americani. La causa più comune di morte improvvisa è la cardiomiopatia ipertrofica (Fig. 1), un eccessivo ispessimento del muscolo cardiaco che può portare a un ritmo cardiaco irregolare chiamata fibrillazione ventricolare. Durante la fibrillazione ventricolare, numerose scariche elettriche creano caos nelle camere del cuo-
re (400 + battiti al minuto) col risultato che in pochissimo tempo viene pompato troppo sangue. La seconda causa più comune di morte improvvisa negli atleti è la anormalità delle arterie coronariche (i vasi sanguigni che forniscono ossigeno al muscolo cardiaco). Spesso, le arterie coronariche provengono da una posizione anomala o hanno un angolo acuto che crea una torsione e rallenta il flusso del sangue. Altre anomalie cardiache che possono causare morte improvvisa sono le anomalie della valvola cardiaca, anomalie della conduzione elettrica del cuore, e la rottura dell’aorta (il grande vaso sanguigno che trasporta il sangue dal cuore al corpo). Un’altra causa di morte improvvisa tra gli atleti è la sindrome di Marfan (Fig. 2). Sindrome di Marfan colpisce circa 1 su 20.000 della popolazione generale. Le persone che hanno questa patologia sono solitamente alte e snelle. Si tratta di un disturbo ereditario del tessuto connettivo, che è la sostanza fondamentale per la memorizzazione dei vasi sanguigni, valvole cardiache, e altre strutture insieme. La maggior parte di morte improvvisa negli atleti di età superiore ai 30 anni è a causa di un attacco di cuore, o il blocco delle arterie coronarie. Le arterie altrimenti normali sono occluse con placca lipidica. Gli atleti che sono più vecchi di 30 anni sono ad aumentato rischio di infarto se fumano, hanno la pressione alta, diabete, un aumento dei lipidi anormali, o una storia familiare di malattie cardiache. Per esempio Darryl Kile, morì improvvisamente all’età di 33 anni dopo che suo padre era morto dopo un attacco di cuore all'età di 44 anni. * Cardiologia UTIC AORN A. Cardarelli Napoli.
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EXTRA TIME Zona Napoli Venerdì alle ore 22.30 Replica il sabato alle ore 16.30
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AI GIOVANISSIMI IL TORNEO CURI Attilio Marchionne
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ermi la maggior parte dei campionati giovanili per la pausa natalizia, le squadre azzurre si sono cimentate in alcuni tornei amichevoli riuscendo a ottenere buoni risultati. Unica nota stonata è stata la brutta prestazione fornita dalla Primavera che però ha parecchie scusanti. Un plauso, invece, alla squadra di Liguori che ha vinto il Trofeo Curi.
Ancora in attesa della ripresa del campionato la Primavera ha disputato il Trofeo Wojtyla senza, però, riuscire ad approdare in finale, vendo perso 2 match su 3. La squadra di Sormani ha esordito nel primo incontro con l’Udinese. La gara è terminata 2-2 con un primo tempo spettacolare da parte degli azzurrini che hanno chiuso la frazione in vantaggio di 2 gol (doppietta di D’Amico). Nella ripresa, però, un po’ per i cambi e un po’ per la stanchezza, gli “scugnizzi” si sono fatti rimontare dai friulani che hanno impattato sul 2-2. Il giorno seguente la squadra campana ha affrontato i croati del Rijeika e ha perso 2-0 e nell’ultimo incontro, altra sconfitta, sempre per 2-0 contro lo Sturm Graz. Ovviamente bisogna ricordare che Sormani ha deciso di preservare i titolari per il campionato, così da evitare infortuni. Prossimo turno: 14/1 Napoli - Crotone SQUADRA Pt. Benevento 37 30 Taranto Napoli 30 Milazzo 29 Trapani 28 Siracusa 22 Arzanese 18 V. Lamezia 18 N. Mugnano 16 Ebolitana 13 Vibonese 10 Nocerina 9 Catanzaro 8 Melfi 6
G. 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14 14
V. 12 9 9 8 8 6 4 5 5 3 3 2 2 2
N. 1 3 3 5 4 4 6 3 1 4 1 3 2 0
P. 1 2 2 1 2 4 4 6 8 7 10 9 10 12
GF 41 28 29 29 26 31 29 16 25 16 13 21 11 11
GS 13 8 11 9 16 19 20 23 31 28 42 39 28 39
G. 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13
V. 11 9 7 8 8 7 6 6 5 4 2 2 2 1
N. 2 2 5 2 0 2 4 1 1 1 4 0 0 2
P. 0 2 1 3 5 4 3 6 7 8 7 11 11 10
GF 42 31 29 34 31 22 19 20 24 19 18 9 6 13
GS 5 17 9 20 15 10 12 17 21 28 14 33 79 37
risultati 13ª andata girone C Bari
- Ascoli
3-1
Gubbio
- Roma
0-9
Juve Stabia - Crotone
2-1
Lazio
- Napoli
3-1
Lecce
- Regina
1-0
Palermo
- Nocerina 3-0
Pescara
- Catania
BERRETTI risultati 1ª ritorno girone F Taranto
- Arzanese
1-0
Benevento
- Ebolitana
4-1
Vico Lamezia - Melfi
3-1
Catanzaro
- N.Mugnano
0-3
Napoli
- Nocerina
2-1
Vibonese
- Siracusa
1-2
Milazzo
- Trapani
0-0
La squadra di Cusano, in attesa della ripresa del campionato ha partecipato al Memorial Leopoldo Grimaldi di scena a Ercolano. La squadra ha vinto senza grossi problemi il girone, imponendosi 1-0 sull’Aversa Normanna, 2-0 sull’AC Luigi Ferrara e pareggiando 1-1 contro l’Arzanese. La finale vedeva di scena gli azzurri contro la Mariano Keller. L’incontro è stato combattutissimo. I tempi regolamentari (60 minuti) si sono chiusi sullo 0-0 e quando ormai tutto sembrava propendere per i calci di rigore, l’attaccante Romano (Keller) all’ultimo secondo disponibile è riuscito a siglare un bel gol e a regalare la vittoria del trofeo alla sua squadra. Il Napoli ora attende la ripresa del campionato dove è a -3 dalla zona playoff. Prossimo turno: 15/01 Napoli – Juve Stabia SQUADRA Pt. Napoli 35 29 Juve Stabia Benevento 26 Foggia 26 Sorrento 24 Ebolitana 23 22 Nocerina Arzanese 19 16 Avellino Aversa N. 13 10 N. Mugnano 6 Paganese 6 N. Campobasso 5 Melfi
PRIMAVERA
risultati 11ª andata girone C Catania
- Napoli
1-1
Palermo
- Lazio
3-0
Crotone
- D. Pescara
1-1
Juve Stabia - Ascoli
0-1
Lecce
- Reggina
2-2
Nocerina
- Bari
2-0
Roma
- Gubbio
3-0
risultati 13ª andata girone G
Aversa N. Ebolitana
- Paganese
4-1
- Benevento
1-1
- Nocerina
1-2
Juve Stabia - N. Mugnano
1-0
Melfi
- Arzanese
1-3
Napoli
- Foggia
1-0
N. Campobasso - Sorrento
0-9
G. 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13
V. 10 10 10 6 7 7 3 4 3 3 3 2 2 1
N. 3 2 1 4 1 1 6 3 4 3 2 4 3 3
P. 0 1 2 3 5 5 4 6 6 7 8 7 8 9
GF 53 48 28 16 22 30 17 19 12 21 13 15 10 16
GS 11 15 13 9 16 30 18 27 24 34 27 32 32 32
La squadra di Mollo chiude l’anno nel migliore dei modi, con una bella vittoria contro la Nocerina, per 2-1. Match molto difficile per gli azzurri in vantaggio dopo 10 minuti grazie al primo gol di Mellone. Successivamente, però, i molossi prendono il sopravvento fino all’inizio della ripresa, quando trovano il pareggio grazie a Simonetti. Il match diventa spigoloso e molto teso, ma il Napoli riesce ad avere maggior predominio e possesso palla e riesce a trovare il gol del definitivo 21 all’84’ grazie alla rete di Carezza. Gli azzurrini restano al secondo posto (in compagnia del Taranto) a -7 dal Benevento capolista. E nel prossimo turno (14/01) saranno di scena, in trasferta, contro l’Arzanese. Prossimo turno: 14/1 Arzanese - Napoli
ALLIEVI NAZ.
GIOVANISSIMI NAZ.
Avellino
0-1
SQUADRA Pt. Roma 33 32 Lazio 31 Palermo 22 Reggina 22 Catania 22 Lecce 15 Juve Stabia 15 Nocerina Napoli 13 Bari 12 Ascoli 11 Pescara 10 Gubbio 9 6 Crotone
SQUADRA Pt. Lazio 26 Catania 24 Roma 21 Lecce 21 Palermo 16 Nocerina 15 13 Napoli 12 Gubbio 12 D. Pescara 12 Ascoli 11 Reggina 10 Juve Stabia 9 Crotone 8 Bari
G. 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11
V. 8 7 6 6 4 4 3 3 3 3 3 2 2 2
N. 2 3 3 3 4 3 4 3 3 3 2 4 3 2
P. 1 1 2 2 3 4 4 5 5 5 6 5 6 7
GF 27 20 25 17 17 21 22 11 15 9 11 9 12 10
GS 13 9 11 9 12 18 24 17 21 17 22 15 24 14
La squadra di Liguori ha partecipato al Torneo Curi. Dopo la fase iniziale superata agevolmente i campani si sono ritrovati in semifinale ad affrontare la Roma. Il match è stato davvero difficile, poche occasioni e tanto agonismo, ma la squadra azzurra ha vinto 1-0 contro i giallorossi. In finale l’avversario era il Paok che aveva eliminato la Dinamo Bucarest. Liguori ha schierato la migliore formazione possibile e i ragazzi hanno risposto al meglio dominando l’incontro e conquistando il trofeo (2-0 il risultato finale). Felicissimo Liguori: “Siamo soddisfatti di questo traguardo, è un premio per il nostro lavoro. Questo successo ci fornisce forza e coraggio per continuare su questa strada. Prossimo turno: 15/01 Napoli – Benevento
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E QUESTO NAPOLI È MERAVIGLIOSO? Fabrizio Piccolo
È
vero, credetemi è accaduto, di notte in uno stadio, guardando giù sull'erba, con la dannata paura di pensare che tutto era compromesso, d’un tratto qualcuno, forse un angelo vestito tutto azzurro, mi portò via dicendomi: meraviglioso, ma come non ti accorgi di come questo Napoli sia MERAVIGLIOSO, perfino la tua paura potrà apparire poi meravigliosa, ma guarda intorno a te, che doni ti hanno fatto: ti hanno regalato Marek, tu dici non ho niente, ti sembra niente il Pocho. Meraviglioso, i cross che fa Dossena, le finte di Cavani, meraviglioso, la luce di De Sanctis, il sorriso di Gargano, meraviglioso. E poi c’è anche Pandev e come corre Inler, meraviglioso. Sissignori, rubiamo a Domenico Modugno le parole per ricordare a tutti di quanto bisognerebbe essere più grati a questo Napoli. Sono bastate due vittorie di fila – nove gol e prestazioni travolgenti con Genoa e Palermo – per accentuare l'eterna dicotomia di questa stagione che non sai come prendere. C’è chi ha acuito i rimpianti per i punti lasciati per strada e chi ha ripreso coraggio e s’è messo a stilare le tabelle della remuntada. Doppio errore. Questo Napoli va lasciato correre con le sue gambe, con i suoi pregi e i suoi difetti, senza una meta prefissata: va
applaudito quando sprigiona tutta la sua potenza esaltando le qualità dei suoi campioni e va sostenuto quando zoppica per inesperienza o stanchezza. Che viva pure alla giornata, per ora, la Mazzarri-band, godiamocela nelle cose belle e buttiamo i rimpianti nel cestino. Dove s’arriverà lo scopriremo alla fine, non bruciamoci la gioia dell’oggi intossicandoci per un domani che non conosciamo. Teniamoci stretta la crescita di questo gruppo che da scolaretto ammesso alla classe dei più grandi ha saputo dare lezioni a tutti e non esageriamo nelle valutazioni globali. Sa esser bello come pochi, questo Napoli. Sì, sa essere meraviglioso, e allora accorgiamocene e diamogli i giusti meriti. Andare a far la conta dei passi falsi di stagione è esercizio sterile che non ci restituisce punti, spingere sempre più in alto questa squadra è obbligo per ciascun tifoso dotato di buon senso. Stasera col Bologna l'opportunità di inserire altra benzina nel motore dell’entusiasmo, ma più ancora c'è la voglia di rivedere all'opera quelle sincronie, quelle giocate, quei colpi: Cavani che arretra e s’allarga, Pandev che protegge e smista, Hamsik che scatta e s'inserisce: signori ma vi accorgete di come questo Napoli sia meraviglioso?
EXTRA TIME Zona Napoli il programma dellʼAssociazione Italiana Napoli Club visita il nostro sito web: www.ainc.it
associato alla
Tv Luna o Lunasat canale 888 di Sky il venerdì alle ore 22.30 Repliche il venerdì alle ore 24 su Tv Luna e alle ore 00.30 su Lunasport; il sabato alle ore 16.30 su Lunasat
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CLUB NAPOLI DE LAURENTIIS - VENEZIA Salvatore Longobardi (Tesoriere AINC)
“D
ai e dai, la barca ariva ai pai” (remando e remando, la barca arriva alla meta), ovvero: “con la perseveranza si raggiunge il risultato”. Si tratta di un vecchio detto veneziano, che ben rappresenta l’”impresa” di alcuni Napoletani doc, ma mestrini di adozione, che si sono riuniti per fondare il primo club di tifosi del Napoli in terra nordestina. Perché di vera e propria impresa si può parlare, visto che nemmeno il mito del “Pibe de Oro” e lo scudetto avevano fatto tanto! E invece c’è riuscito il Napoli di De Laurentiis. Come si sa, le migliori idee vengono a pancia piena e anche questo caso, non fa eccezione. Teatro di questa “nascita” è una Pizzeria, quella dei Fratelli la Bufala a Mestre, dove Paolino D’Anna (nella foto), assessore al Lavoro e Formazione della Provincia di Venezia e i proprietari Salvio Mazzocchi e Giuseppe Tutino, tra una margherita e una mozzarella campana, parlando della loro grande passione, il calcio, si sono chiesti: “perché non dare vita a un club di tifosi partenopei?”. Detto e fatto. Nell’estate del 2011 è stato costituito il club, intitolato ad Aurelio De Laurentiis che, secondo il presidente Paolino D’Anna: “È stato il più grande presidente della nostra storia, facendoci passare dalla serie C alla Champions League”. Tante personalità di rilievo della Provincia sono coinvolte nel progetto, tra cui l’assessore allo Sport Raffaele Speranzon, amico del presidente D’Anna che spiega: “Raffaele e io siamo l’esempio di come lo sport debba unirci sotto la stessa bandiera, quella italiana. Lui è veneziano doc e appassionato di basket, ma una partita del Napoli con me viene sempre volentieri a vederla!” e continua: “in questo momento difficile, iniziative come questa, che spero portino a futuri gemellaggi con altre realtà in Italia e all’estero, sono un segnale che lo sport debba essere una festa, e che il campanilismo non debba mai trasformarsi in stupida violenza. In fin dei conti, nord o sud che sia, nessuno sa resistere al tricolore della Pizza Margherita!”.
E poi“ovviamente: Forza Napoli! Anche se spero che presto il Venezia venga promosso e ci sia la possibilità di un confronto diretto in Laguna”. A breve si terrà l’inaugurazione della sede, con la partecipazione della famiglia De Laurentiis. In questa occasione, i soci sarebbero lieti di incontrare i simpatizzanti e gli iscritti e presentare il calendario delle iniziative ed eventi previsti per il 2012. La prima iniziativa prevista per l’anno in corso, è l’organizzazione di un torneo di calcetto. Per maggiori informazioni contattare il presidente Paolino D’Anna al n. 366-6775499 o via mail a paolino.danna@provincia.venezia.it.
Consiglio Direttivo Presidente:
Paolino D’Anna
Vicepresidente:
Salvatore Mazzocchi
Segretario:
Roberto Russo
Tesoriere:
Igino Negro
Direttore sportivo:
Egidio Ventriglia
Consiglieri:
Mario Ventriglia, Stefano Bandieramonte, Francesco Cotticelli, Giuseppe Sacco, Antonio Amabile e Raffaele Speranzon
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LA CASA DEI NAPOLETANI A ROMA
TRIPLETE
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R E P C O O D L SO TANI E L O 59 P NA Camera M Camera Matrimoniale: atrimoniale: Gr Gratuita!!! atuita!!! P Prima rima ccolazione olazione : B Buffet u f f et 18 18 C Cena ena : à la la carte carte 41 41 P Pianobar ianobar ttutte utte lle es sere ere ccon on m musica usica napoletana. napoletana. Indicazioni: gli ospiti possono scegliere tutti g li o spiti p ossono s cegliere Indicazioni: tutti quello desiderano dal menù esiderano d al m enù ffino ino al quello cche he d raggiungimento del prezzo prezzo concordato. concordato. Solo Solo lle e raggiungimento del bevande da pagare pagare a parte. parte. bevande saranno saranno da Richiedi pacchetto per tuo acchetto ““Triplete” Triplete” p er il tu o Richiedi iill p soggiorno nella eterna; per ittà e terna; p er INFO INFO contattaci contattac soggiorno n ella ccittà allo 06 66 99 21 9 2 1 oppure il nostro allo 0 6 6 6 9 oppure visita visita il nostro sito sito www.goldentulipbellambriana.com w ww.goldentulipbellambriana.com
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Quelli di… I
l venerdì sera l’appuntamento clou per i tifosi napoletani è Extra Time Zona Napoli, la trasmissione dell’Associazione Italiana Napoli Club, ideata dal suo presidente Saverio Passaretti, che va in onda alle 22 sugli schermi di Lunasat e Tv Luna, introducendo il week-end calcistico del Napoli, e non disdegnando un commento sul momento della Champions League. Il programma, condotto da Massimo D’Alessandro, giornalista di Radio Marte, si avvale della presenza fissa dei giornalisti Fabrizio Piccolo e Marco Martone e dell’opinione dell’allenatore-giornalista Sergio Curcio. Nelle ultime due puntate sono stati ospiti i giornalisti Carmine Martino Carlo Cristarelli, Daniele Decibel Bellini, speaker dello Stadio San Paolo, il cantante Tony Colombo e i Chiattoni Animati, duo comico canoro che realizza parodie di canzoni legate alle vicende azzurre. La trasmissione offre la possibilità ai tifosi di interagire con gli ospiti, intervenendo in diretta componendo il numero 0823-099675 dalle 22.30 alle 24 e vincere una maglia di uno dei campioni del Napoli. Il programma va in onda tutti i venerdì in diretta dalle 22.30 su Lunasat (canale 888 Sky) e su Tv Luna (digitale terrestre). Le repliche sono: il venerdì alle 24 su Tv Luna e alle 00.30 su Lunasport e il sabato alle ore 16.30 su Lunasat (canale 888 Sky).
Foto: Ph Mario Passaretti
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