Cuore Azzurro N. 59 - 1 febbraio 2012

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PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO VII N. 59 - 1 FEBBRAIO 2012

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FOTOAGENZIA MOSCA

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Nicola Graziano: Tifoso da sempre

La dieta degli atleti: almeno 5 pasti

INIZIAMO LA SCALATA!

Club Napoli Abruzzo: tutti da Portobello


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UN TURN-OVER INOPPORTUNO Max Bonardi

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nnesimo appuntamento infrasettimanale per il Napoli. Questa volta di scena è il campionato che presenta la seconda giornata di ritorno. Al San Paolo arriva il Cesena, una squadra impelagata nella lotta per non retrocedere, a dispetto delle previsioni di inizio stagione che davano i romagnoli in una possibile contesa per un posto in Europa League. E visti i soli 15 punti dei cesenati c’è da stare davvero in allerta. Anche perché il Napoli affronta questa gara dopo l’ennesima botta alla autostima in seguito alla bruttissima sconfitta di Genova in casa dei grifoni. Un’altra battuta d’arresto, la quinta della stagione, che ha lasciato sconcertati tifosi e addetti ai lavori per come è maturata. Premesso che il Genoa aveva il dente avvelenato dalla botta subita a dicembre (6-1 al San Paolo) e per questo il turnover era da posticipare, a Marassi il Napoli ha subito la veemenza della formazione di casa più determinata a vendere cara la pelle.

Osservatorio arbitrale

GIOCO PERICOLOSO Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)

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n aspetto che cercheremo di esaminare questa volta, è quello relativo all’applicazione nell’ambito della Regola 12 del c.d. gioco pericoloso, che consiste in una qualsiasi azione di un calciatore che, nel tentativo di giocare il pallone, metta in pericolo l’incolumità di qualcuno, incluso se stesso. La caratteristica più importante del gioco pericoloso, sta proprio nel fatto che siamo di fronte a un provvedimento tecnico, pur in assenza di contatto diretto con l’avversario. E difatti la “ratio” della norma nasce proprio dal fatto che il Legislatore ha inteso soprattutto prevenire in tutti i casi, un particolare tipo di movimento del corpo, che se non fosse normativamente represso, finirebbe per creare per la sua dinamica in un eventuale impatto, serie e talora gravi conseguenze fisiche. Il gioco pericoloso finora trattato viene nell’accezione comune inquadrato come “attivo”, proprio per distinguerlo da quello “passivo” che si concretizza per la dinamica opposta, in quel movimento del giocatore che abbassi la testa volontariamente sulla gamba protesa dell'avversario. È interessante anche dire che il gioco pericoloso, e sempre a differenza degli altri tipi di falli previsti dalla Regola 12, si avvale di una caratteristica tale che possa essere cambiato il tipo di provvedimento sia tecnico che eventualmente disciplinare, a seconda proprio della dinamica temporale di come si evolva l’evento. In particolare, l’arbitro in occasione del g.p. come nel caso della c.d. “gamba tesa” assumerà un tipo di decisione, a secondo se l’impatto con l'avversario dovesse realmente realizzarsi o meno. Per riepilogare, dunque, avremo la sanzione del calcio di punizione indiretto in assenza di contatto, mentre si applicherà un calcio di punizione diretto negli altri casi con la successiva discrezionalità del provvedimento di ammonizione o espulsione. Come si evince anche da tutte le suddette valutazioni inerenti questo tipo di fallo, si dica in conclusione che uno dei fini delle Regole del gioco del calcio, sta proprio in quello di prevenire il più possibile il contatto “pericoloso” con l'avversario pur in presenza di fisicità.

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Gli azzurri, a dispetto di quanto affermato nel dopo partita da Mazzarri, si sono fatti vedere solo a buoi scappati (3-0) e con i rossoblù alle prese con problemi di infortuni. E l’allenatore azzurro ci ha messo anche del suo, un turnover come già detto inopportuno, soprattutto con giocatori che attualmente garantiscono rendimento e gol (vedi Cavani), e altri che giocano (uno su tutti Campagnaro) che dall’inizio di dicembre mostrano la corda. Ma dove sono finiti Fernandez e Grava? E che dire del povero Zuniga, piazzato a marcare Sculli, che gli rendeva centimetri e passo, in balia dell’attacco avversario? Ancora una volta Hamsik ha fatto atto di presenza e stavolta neppure san Pandev è riuscito a metterci una pezza. Insomma un disastro, solo leggermente mitigato dal veemente finale, frutto sì questa volta di scelte disperate dell’allenatore. E ora? La gente è amareggiata e sconcertata, tocca agli azzurri fare ritornare il sorriso a tutti.

CLASSIFICA DI SERIE A 2011/2012 SQUADRA

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GF

GS

Juventus Milan Udinese Lazio Inter Roma NAPOLI Palermo Genoa Fiorentina Parma Chievo Catania Atalanta (pen. –6) Cagliari Bologna Siena Lecce Cesena Novara

44 43 38 36 35 31 29 27 27 25 24 24 23 23 23 21 19 16 15 12

20 20 20 20 20 19 20 20 20 20 20 20 19 20 20 20 20 20 20 20

12 13 11 10 11 9 7 8 8 6 6 6 5 7 5 5 4 4 4 2

8 4 5 6 2 4 8 3 3 7 6 6 8 8 8 6 7 4 3 6

0 3 4 4 7 6 5 9 9 7 8 8 6 5 7 9 9 12 13 12

33 43 29 30 30 29 36 26 28 20 25 16 22 24 16 18 21 21 13 18

13 17 16 19 21 21 24 27 36 17 33 25 28 25 21 26 22 36 31 40

2 1 ª G I O R N ATA

2 2 ª G I O R N ATA

31 GEN. - 1-2 FEB. 2012

4-5 FEBBRAIO 2012

PARMA ATALANTA BOLOGNA CAGLIARI INTER LAZIO NAPOLI SIENA UDINESE NOVARA

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JUVENTUS GENOA FIORENTINA ROMA PALERMO MILAN CESENA CATANIA - LECCE - CHIEVO

CESENA ROMA GENOA CHIEVO FIORENTINA JUVENTUS LECCE NOVARA PALERMO MILAN

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CATANIA INTER LAZIO PARMA UDINESE SIENA BOLOGNA CAGLIARI - ATALANTA - NAPOLI


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di Mimmo Carratelli Vietato mollare. Il momento delicato del Napoli (senza impegni di Champions) continua. Tre sole vittorie nelle ultime dodici partite e le tre sberle di Genova hanno cancellato la riscossa contro l’Inter in Coppa. La classifica tiene lontani gli azzurri dalle zone europee. Udinese terza a +9, Inter quinta a +6. Ma è ancora tutto possibile. Arriva il Cesena che, venti giorni fa, fece soffrire il Napoli in Coppa pur schierando una squadra di rincalzi. Era in salute Pandev che orientò la vittoria (2-1): assist per Cavani e raddoppio personale. Ora è un Cesena al completo, in grande ambasce in fondo alla classifica, penultimo, quattro punti sotto la zona-salvezza. Vorrà strappare almeno un pari e rifarà una partita chiusa. Il Napoli, si torna a ripetere, non può più perdere punti (14 in casa, 17 fuori). Si avvicinano gli impegni delle coppe (mercoledì 8 a Siena, martedì 21 col Chelsea) e la squadra deve dare segni di salute in campionato. Il finale di Genova dice che di energie ce ne sono ancora. Il Cesena ha una delle difese più perforate. Resiste in casa, ma cede fuori (21 gol in 19 partite, la seconda peggior difesa in trasferta). Una sola vittoria nelle ultime cinque partite, battuto nelle ultime due gare fuori casa. Ma il Napoli dovrà essere al meglio della condizione per snidarlo e piegarlo. Manca Lavezzi, squalificato. I tenori saranno sempre tre, però devono pur cantare. È un febbraio intenso con sette partite in programma. Si giocherà ogni tre giorni. Il turn-over sarà ancora necessario, però Mazzarri dovrà miscelare la “rosa” con giudizio senza snaturare la squadra e lavorando molto sulla difesa che prende gol (17) da dieci partite. Cavani è una garanzia, 8 gol nelle ultime sette gare, ma non bisogna più incoraggiare il contropiede avversario. E il Cesena proprio in contropiede cercherà di colpire. Partita da decidere al più presto possibile per evitare di andare in affanno e perdere lucidità con l’ansia del successo. Subito in campo con determinazione, da squadra superiore (sono 14 i punti di differenza con i romagnoli). In casa le quattro vittorie azzurre sono proprio poche. I pareggi, poi, otto in totale, quattro al San Paolo, condannano il Napoli al sesto posto. Domenica bisognerà andare a San Siro contro il Milan con un risultato e una prestazione incoraggianti.

NAPOLI … CROCE E DELIZIA!!!

Saverio Passaretti (presidente AINC)

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opo la sfavillante vittoria con l’Inter, che ha rigenerato gli entusiasmi di tutti i tifosi, riappare lo spettro del calo di concentrazione ed ecco a Genova che il Napoli, con qualche nuovo innesto, subisce la vendetta del Genoa (i sei gol subiti al S. Paolo bruciavano ancora), che riesce con un eurogol di Palacio ad aprire le danze e arrivare addirittura al triplo vantaggio. Poi Mazzarri reinserisce qualche gioiello e gli azzurri rimontano fino a sfiorare un clamoroso pareggio, almeno però si evita una figuraccia contro una squadra rivitalizzata dal neo allenatore Marino. Su che cosa generi questa doppia personalità si scatenano, subito dopo queste stravaganti prestazioni, i giornalisti sportivi dai quali fioccano giudizi e consigli, tutti si calano nei panni del Mister con improbabili soluzioni tecniche. Nessuno ha la palla di vetro, spesso la partita vive di episodi e basta un errore (vedi conclusione di Hamsik solo davanti al portiere) che, da un possibile 2-1 si passa al 3-0. Emblematica è stata ancora una volta la presenza di Vargas che appare veramente frastornato, il campionato italiano è di altissimo livello e prima di comprenderne i meccanismi, così come acquisire quel cinismo necessario nel nostro torneo, saranno necessarie molte altre prove. Speriamo che il cileno possa presto inserirsi nell’organico a pieno titolo; è paradossale pensare che in pochi mesi da un’ottima prestazione nel torneo sudamericano si passi a brevi e anonime presenze senza nessun segnale positivo. Confidiamo nel lavoro di Walter, recuperare il giocatore è la speranza di tutti i tifosi. Poche sono ormai le chances di conquistare un posto utile per la Champions, è certamente più abbordabile, alla luce dei risultati acquisiti, un posto in Europa League, anche attraverso l’eventuale finale di Coppa Italia. Adesso servono concentrazione e forma fisica, è in arrivo il Chelsea, le motivazioni sono ben altre ma la gara con il Cesena diventa propedeutica a collaudare gli schemi e riacquistare la fiducia negli indiscussi valori azzurri. Forza Napoli!

LA VIGNETTA DI ORGANO UFFICIALE DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

Sede legale: Corso Novara, 5 - Napoli Anno VII - n° 59 - 1 febbraio 2012 Direttore responsabile: Saverio Passaretti hanno collaborato: Luigi Alvino, Max Bonardi, Sergio Curcio, Paolo del Vaglio, Giuseppe Gargiulo, Carlo Longobardi, Maurizio Marassi, Attilio Marchionne, Bruno Marra, Marco Martone, Fabrizio Piccolo, Giuseppe Piccolo, Carmine Tascone Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007 Fotocomposizione e Stampa: Ink & Paper s.r.l. Grafica: Mario Suarez Edito dalla A.I.N.C. chiuso in redazione martedì 31 gennaio 2012 - ore 17,30

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Via Larga, 30 bis Carinaro (CE) Tel. 081.502.9401 - Cell. 366.4319077 - 333.2053878

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a Pasticceria Conte nasce nel 1989 nella piccola San Marcellino e subito riscuote un grande successo. Il segreto? La grande passione nella preparazione dei dolci, una tradizione portata avanti di generazione in generazione, estesasi poi al catering attraverso la Conte Catering. Sempre attenti ai cambiamenti e alla ricerca delle novità nel 1998, da un’idea e anni di lavoro naque “il kakkabusc”, dolce a forma di ciambella con mandorle, frutta secca e babbà con spruzzata di rhum e crema con gusto forte e passionale. Un dolce oggi dedicato a Don Aurelio, ovvero Aurelio De Laurentiis, grazie alla sua forza d’urto espressa nei confronti delle massime autorità della Lega Calcio di serie A lo scorso agosto a Milano in occasione del sorteggio del campionato di calcio 2011/2012.Tra le specialità da non dimenticare il Panenza Torta dedicata alla figlia del proprietario nell’occasione della sua nascita. Appellativo che nasce dal connubio tra il nome della piccola (Enza) e dal tipo di torta al pan di spagna sfoglini delicati come la baby.Nel 2012 nasce Lounge Bar Conte Pasticceria a Carinaro che dà spazio alla musica live con serate anche alla scoperta di talenti. E poi c’è il Napoli con le passioni più forti per i colori azzurri e in occasione delle partite di campionato e di Cham-

pions c’è un’ampia sala dove si possono gustare le prodezze di Lavezzi, Cavani e compagni, magari assieme a tante specialità come il Maurese Babbà ricoperto di nutella, Limonito Mousse con meringa a gusto di limone, Nutellotto, e tanti altri dolci della tradizione familiare. A tale proposito la famiglia Conte spera di dare sempre nel tempo continue migliorie e continue novità che il palato desidera, perché “noi siamo convinti che le persone sono curiose, amano i cambiamenti e vogliono provare sempre cose nuove e noi gliele offriamo…” saluti da Luigi Conte e Luigi Guarino


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SERATA DA BRIVIDI, MA PER IL CESENA Sergio Curcio

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remessa indispensabile: scriviamo ben prima della chiusura del mercato e non sappiamo quali saranno i movimenti finali dell’odierna avversaria del Napoli. Non è fatto di poco conto perché in questo turno infrasettimanale sarà di scena al San Paolo il Cesena, eliminato non più tardi di due settimane fa, proprio a Fuorigrotta in Coppa Italia. Quanta frustrazione avrà lasciato al Cesena la cocente e immeritata eliminazione della Coppa per mano degli azzurri e quanto il Napoli recupererà della brillantezza perduta in campionato e spesa proprio al San Paolo? Sta in questa equazione il destino e l’esito della gara di stasera tra due squadre di bell’aspetto, ma dal rendimento ondivago per quelli che erano i pronostici della vigilia che volevano i bianconeri romagnoli come la possibile rivelazione della stagione e il Napoli un po’ più vicino a Inter e Milan in particolare. Invece i bianconeri hanno esonerato Giampaolo sostituendolo con Arrigoni e hanno concluso il girone di andata a 15 punti, al terz’ultimo posto, con numeri da brivido: solo tredici reti realizzate, peggior attacco del torneo, 30 subite e quart’ultima difesa del campionato. Il Napoli, invece, girando a quota 29 si è bruscamente ma inesorabilmente allontanato dalla zona europea realizzando appena cinque punti nelle ultime 4 gare interne e vincendo appena due volte, contro il Lecce e a Palermo, nelle ultime dieci giornate di campionato. Il passaggio alla semifinale di Coppa Italia con la vittoria meritata sull’Inter il recupero in campionato per un posto europeo ancora possibile saranno la molla giusta per riprendere la corsa stroncata con i pareggi contro Bologna e Siena e con la disfatta nella trasferta di Genova? Bisogna capire se la squadra di Mazzarri è flessione di risultati solo in campionato e per diverse serie di circostanze, oppure il calo è generale e ha sue motivazioni: una tecnica – la conoscenza degli avversari del gioco di Mazzarri -, una psicologica – la pressione di un ambiente non certo rilassante come quello napoletano e il conseguente stress. Il Cesena, come ha recentemente dimostrato proprio al San Paolo pur schierando una formazione imbottita di riserve ed elementi della Primavera, è squadra che ha gamba e corre e ha un Mutu che pungolato dall’atmosfera di Fuorigrotta cercherà la zampata decisiva per ridare fiato alle speranze di salvezza dei romagnoli. Arrigoni, peraltro, ha dato un’anima alla squadra che con lui non conosce mezze misure: 4 vittorie e 6 sconfitte nelle undici partite in panchina. L’impresa salvezza non è facile e occorreranno diversi… miracoli per arrivare a quota 40, racimolandone almeno 25 nel girone di ritorno. Sarà un 4-4-2 oppure un 4-2-3-1 il modulo con cui il Cesena si schiererà al San Paolo? E quali saranno gli interpreti nuovi messi a disposizione di Arrigoni? Dainelli, Alvarez, Toni, Castaignos, ma anche Santana… soprattutto un attaccante da affiancare a Mutu per aumentare il potenziale di un attacco sin qui deludente ma soprattutto asfittico. Eppure giocatori di buona levatura sia tecnica che agonistica non mancano ai romagnoli. Ceccarelli, Guana, Parolo e Candreva assicurano assieme

ANTONIOLI COMOTTO

VON BERGEN

GUANA

CECCARELLI

RODRIGUEZ

LAURO

COLUCCI

BOGDANI

PAROLO

RENNELLA

RAVAGLIA MORAS ROSSI MARTINHO CANDREVA MARTINEZ

a capitan Colucci una buona interdizione e una discreta capacità di possesso e di giro palla per aiutare l’attacco. In difesa, con Antonioli titolare a 42 anni, ma con una promessa come Ravaglia, appena ventenne, a studiarne i trucchi tra i pali, agiscono uomini d’esperienza come Comotto a destra e Marco Rossi o Lauro sulla sinistra. Al centro la coppia Von Bergen-Rodriguez non ha brillato in chiusura soffrendo troppo sulle palle alte e sulla velocità. Alternative ai titolari sono state il giovane Benaluane ii difesa, Martinho e Martinez – la grande delusione di stagione – a centrocampo, sulle fasce, Bogdani e Rennella in avanti. Squadra modesta, ma non per questo arrendevole. Sarà un altro match in precario equilibrio come molte gare del Napoli contro avversarie di secondo piano, oppure, finalmente, il Napoli metterà subito la freccia per far capire la sua voglia di vincere? Più che mai c’è bisogno del “dodicesimo” giocatore sugli spalti del San Paolo. È ora ormai di dare un taglio netto ai troppi pareggi che non servono e non fanno classifica.

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DOMENICA CON ARIA DA CHAMPIONS Sergio Curcio

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envenuti al Nord. Non è solo il titolo di un fortunato quanto simpatico film attualmente in programmazione e campione di incassi ma anche il grido dei tantissimi tifosi del Napoli che questa sera si faranno sentire, eccome, sugli spalti del Meazza. A distanza di quattro mesi e mezzo gli azzurri tornano sul luogo del delitto con la speranza di riservare al Milan lo stesso trattamento riservato alla prima Inter di Ranieri. Mission impossibile? Noi azzardiamo un no deciso perché questo Napoli, checché ne dicano gufi, cornacchie, rimestatori e qualche pareggio di troppo, a nostro sommesso avviso è più forte e maturo di quello che nella scorsa stagione andò a Milano per giocarsi lo scudetto nello scontro diretto e ne beccò tre anche alla complicità dell’ineffabile signor Rocchi che si inventò il rigore che sbloccò una gara incanalata sullo 0-0. È ben vero che gli errori degli arbitri stanno nel conto di una partita, ma non al punto di stravolgerla totalmente!!! Questo Milan, arricchitosi anche di Maxi Lopez, ha ancora fame, non si accontenta di vincere… e Allegri pretende sempre il massimo. La squadra gioca a memoria, come sa e come fa solitamente: possesso palla, gestione del ritmo gara, pazienza nel trovare gli sbocchi giusti alla manovra. Il curriculum casalingo della stagione parla chiaro: in 11 gare al Meazza ha vinto 8 volte pareggiando due e perdendo solo il derby, realizzando 24 reti e subendone appena 5. Questo Milan insaziabile è, insomma, squadra che non pensa solo al palcoscenico più importante e luminoso della Champions, tanto per capirci, ma anche di sistemare in fretta le “pratiche” che possono riservare imprevisti. La formazione di Allegri a San Siro ha praticamente sbriciolato quasi tutti gli avversari restando a bocca asciutta solo nel derby. Parlare dei singoli milanisti, dell’organico, del sistema di gioco dei rossoneri risulta quasi irriverente, visto che quella milanista è l’unica formazione che può vantare più fuoriclasse in grado di decidere da soli l’esito di una gara. Ibrahimovic, Thiago Silva, Pato – nonostante tutte le critiche – Robinho, Nesta o Seedorf, forse il calciatore più completo degli ultimi 20 ani, sono più che adeguatamente supportati da gente di classe ed esperienza come Mexes e Zambrotta in difesa, Ambrosini, Aquilani e Nocerino a centrocampo, o da giovani di grande avvenire come Boateng, Abate, Mesbah, Merkel, Strasser e il “faraone” El Shaarawy. Anche per questo motivo Max Allegri, fermo restando la linea difensiva a 4, si diverte alla grande nel variare il modulo

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ABBIATI ABATE

NESTA

T. SILVA

ZAMBROTTA

VAN BOMMEL

AMBROSINI

NOCERINO

ROBINHO

EL SHARAW

IBRAHIMOVIC

AMELIA MEXES MESBAH EMANUELSON MERKEL SEEDORF MAXI LOPEZ

di gioco in attacco, partendo da un centrocampo che può schierarsi a 3 o 4 e un attacco che a una o tre punte fa davvero paura potendo contare su un Ibra sempre più cattivo e “antipatico”, soprattutto agli avversari. Allegri, alle prese con i soliti problemi di infortuni a centrocampo, studierà per bene come prendersi la rivincita contro il “nemico” Mazzarri e continuare il testa a testa con la Juve di Conte. Anche Mazzarri, però, non resterà a guardare… Lasciare il possesso palla al Milan, come ha dimostrato Ranieri nel derby, non significa abdicare dal campo. Se è efficace il lavoro a protezione della difesa azzurra. Occorrerà non dare la profondità agli attaccanti rossoneri, cercare di bloccare le irruzioni centrali e soprattutto isolare Ibrahimovic. Facile a dirsi, è vero, ma un Napoli con la giusta concentrazione e cattiveria può riuscirci. Al Meazza occorreranno personalità e coraggio. L’entusiasmo a basso volume per i numerosi passi falsi in campionato ha bisogno di un’impresa per far nuovamente gridare forte i tifosi e la squadra di Mazzarri. Il miglior Lavezzi, le corse di Gargano e Maggio, la “voglia” di Pandev, il fiuto di Cavani sotto rete, le ricette giuste per fermare il Diavolo… E alzi la cresta anche Hamsik, mister X rossonero della scorsa estate. Questo Milan è l’avversario giusto per un Napoli che finora non ha mai fallito appuntamenti importanti. Partita difficile, dunque, ma se si corre ragionando tutto può succedere.


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PUNTO TECNICO

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UN NAPOLI CHE SUBISCE TROPPO Carmine Tascone

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analisi che va fatta a metà campionato è che il Napoli edizione 2011-2012 è una squadra che non riesce ad avere continuità di gioco e di risultati, e che tra le prime sette squadre della classifica, è quella che subisce più gol. A livello di gioco tutti conoscono come gioca il Napoli, basta chiudere le corsie esterne e gli azzurri si sciolgono come neve al sole, non mostrando mai alternative tattiche e giocando palla a terra senza mai creare problemi alla difesa avversaria. Riguardo la condizione atletica, va rilevato che gli ultimi 25 minuti a Genova sono stati ad altissimo ritmo, a dimostrazione che sul piano fisico il gruppo in toto sta bene. Alla fine, tuttavia, va rilevato che il risultato di Marassi è giusto e che molto è stato

condizionato dalla gara di mercoledì scorso con l’Inter, dove gli azzurri hanno trovato di fronte un team senza idee, senza carattere e che ha fatto davvero poco per passare il turno, forse per non sprecare energie utili nella corsa ai posti Champions in campionato. Mi auguro ora che Mazzarri alla vigilia della gara col Cesena non parli di avversario difficile ma guardi le cifre: in 20 partite i bianconeri hanno vinto solo 4 volte, con 3 pareggi e ben 13 sconfitte. Non credo che sia un avversario che possa far paura al Napoli. Il Napoli si deve solo preoccupare di chiudere la contesa prima possibile e pensare all’impegno ben più difficile di domenica prossima al Meazza, da dove potrebbe ritrovare smalto e smalto pe risalire la classifica.

EDU VARGAS… PER TUTTI TURBOMAN Giuseppe Piccolo (vicepresidente AINC)

È

proprio per il suo timido esordio nel campionato italiano che il giocatore cileno, neo acquisto azzurro, merita una particolare attenzione e soprattutto un grosso incoraggiamento da tutti i tifosi. È un calciatore, che come spesso succede, ha impattato con difficoltà, con la sua nuova esperienza calcistica, eppure in Cile è considerato una stella. Edoardo si mette in evidenza da giovanissimo e dopo l’esperienza nella squadra giovanile dell’Università Cattolica finisce per diventare, nel Cobreola, il sostituto naturale del connazionale Sanchez passato all’Udinese. Si afferma come un’ottima seconda punta nella squadra dell’Università del Cile e viene consacrato come migliore giocatore del campionato cileno con sei reti in undici partite. Contribuisce in modo determinante alla conquista della Coppa Sudamericana con due reti nella finale con il Quito portando per la sua squadra il primo trofeo continentale. Nel premio come miglior giocatore sudamericano del 2011 si piazza secondo dietro il più esperto Neymar del Santos. La storia attuale è conosciuta con il trasferimento al Napoli e

Il Kaffè dei tifosi napoletani

l’esordio in coppa Italia con il Cesena, una prestazione non esaltante come del resto non lo è stato anche qualche altro sprazzo di partita giocata negli ultimi minuti. Anche nella débacle genoana si è visto poco, ma credo che in quella bolgia non era possibile figurare meglio, soltanto i big hanno dato un consistente cambio di direzione, ma sono giocatori abituati a situazioni di eccezionale pressione psicologica. Il mio vuole essere un messaggio di augurio al giovane cileno, sono convinto che ha le qualità per emergere, del resto si è detto un gran bene sulla sua velocità e tecnica di base . Chissà se nel suo destino debba essere proprio il Cesena a essere la squadra predestinata, la sua prima non è stata certamente esaltante ma potrebbe essere buona la seconda. I compagni avranno compreso il suo momento delicato e sapranno dargli il sostegno necessario, è pur sempre un giovane che da promessa può diventare certezza. Fondamentale la spinta dei tifosi che daranno sicuramente il loro contributo e solo così che il buon Edo potrà dare anema e’ core!!! Forza Turboman!!!


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NAPOLI - CESENA N. 1 2 3 4 6 7 8 11 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 28 29 31 32 83 85 88 99

Giocatore MORGAN DE SANCTIS GIANLUCA GRAVA IGNACIO FIDELEFF MARCO DONADEL SALVATORE ARONICA EDINSON CAVANI ANDREA DOSSENA CHRISTIAN MAGGIO HUGO CAMPAGNARO ROBERTO COLOMBO EDUARDO VARGAS MAREK HAMSIK JUAN ZUNIGA MARIO SANTANA BLERIM DZEMAILI FEDERICO FERNANDEZ EZEQUIEL LAVEZZI WALTER GARGANO PAOLO CANNAVARO GORAN PANDEV JACOPO DEZI CRISTIAN CHAVEZ ANTONIO ROSATI MIGUEL BRITOS GOKHAN INLER CRISTIANO LUCARELLI

Ruolo P D D C D A D C D P A C D C C D A C D A C A P D C A

Classe 1977 1977 1989 1983 1978 1987 1981 1982 1980 1975 1989 1987 1985 1981 1986 1989 1985 1984 1981 1983 1992 1987 1983 1985 1984 1975

Naz. Presenze A Gol ITA 20 – ITA 1 – ARG 4 – ITA – – ITA 17 – URU 18 12 ITA 17 – ITA 19 2 ARG 17 2 ITA – – CIL 2 – SLO 20 6 COL 17 1 ARG 8 – SVI 14 2 ARG 9 – ARG 16 4 URU 16 1 ITA 17 – MAC 16 5 ITA – – ARG 2 – ITA – – URU 1 – SVI 18 – ITA 3 –

N. 1 2 5 6 8 10 11 13 14 15 16 17 18 23 24 25 28 29 32 42 45 55 70 77 81 88

Giocatore FRANCESCO ANTONIOLI GUILLERMO RODRIGUEZ ROBERTO GUANA MAURIZIO LAURO ANTONIO CANDRELA ADRIAN MUTU VINCENZO RENNELLA MARCO ROSSI GIUSEPPE COLUCCI RAFAEL MARTINHO GIANLUCA COMOTTO DOMINIQUE MALONGA MARCO PAROLO DAMIAN DJOKOVIC TOMMASO ARRIGONI STEVE VON BERGEN YOHAN BENALOUANE MARCO LIVAJA ABDELKADER GHEZZAL LEONARDO ARRIGONI NICOLÒ LOLLI JORGE MARTINEZ ERJON BOGDANI LUCA CECCARELLI EVANGELOS MORAS NICOLA RAVAGLIA

Ruolo P D C D C A A D C C D A C C C D D A A D A A A C D P

Classe 1969 1984 1981 1981 1987 1979 1988 1987 1980 1988 1978 1989 1985 1990 1994 1983 1987 1993 1984 1993 1994 1983 1977 1983 1981 1988

Naz. Presenze A Gol ITA 14 – URU 15 – ITA 19 1 ITA 14 – ITA 18 2 ROM 17 6 ITA 3 – ITA 12 – ITA 9 – ITA 6 – ITA 15 – FRA 6 – ITA 19 1 CRO 4 – ITA 1 – SVI 19 – FRA 5 – CRO 3 – ALG 13 – ITA – – ITA – – URU 8 – ALB 14 – ITA 14 – GRE 2 – ITA 6 –

TROVI ANCHE CUORE AZZURRO NEI SEGUENTI PUNTI VENDITA: EPOMEO: VIA EPOMEO, 35 - NAPOLI CHIAIA: VIA CHIAIA, 49 - NAPOLI LE MAISON DES LUNETTES: VIA CAVALLERIZZA, 24 - NAPOLI UMBERTO I: CORSO UMBERTO I, 76 - NAPOLI CARDUCCI: VIA CARDUCCI, 49 - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE AUCHAN: VIA ARGINE - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE “LE PORTE DI NAPOLI”: AFRAGOLA CENTRO COMMERCIALE QUARTO NUOVO: VIA MASULLO - QUARTO - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE SAN PAOLO: VIA CINTIA FUORIGROTTA - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE IL GOLFO DEI DESIDERI: AFRAGOLA - NAPOLI


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SIENA - NAPOLI 1-1: CHE FATICA!

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GENOA - NAPOLI 3-2

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DUE MINUTI DI VERO NAPOLI

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COPPA ITALIA: NAPOLI - INTER 2-0

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OSTACOLO SIENA PRIMA DELLA FINALE

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In campo con gli Azzurri

Forza Napoli la radio ufficiale del Calcio Napoli

www.radiomarte.it


Antonio Rosati

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FOTOAGENZIA MOSCA


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UNA VELINA AL GIRO DI… BOA Bruno Marra

Kevin Prince Boateng e Lady Melissa Satta: chi più ne ha più ne metta

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n Inghilterra le chiamano WAGS che sarebbe l’acronimo di “Wives and Girlfriends”, ovvero mogli e fidanzate dei calciatori. In Italia basta racchiudere il tutto in una sola parola: le velineeeeeeeeeeeeee! L’urlo che è sceso dai banchi di Striscia per entrare nei meandri della sociologia. L’Italia è passata dalle polveri del ventennio fascista alla polvere di stelle del ventennio velinista. E da quando tutto è stato sdoganato dal jet set pallonaro, la morale va a farsi fottere, un po’ alla stregua dei protagonisti. Il velinismo è assurto a neologismo da Dizionario della lingua italiana, con accezioni variegate a trecentosessanta gradi. Anche se c’è chi spesso preferisce fermarsi frettolosamente soltanto a un quarto della circonferenza. IL COBRA NON È UN SERPENTE – Magnifici Anni ‘80. Ve la ricordate Donatella Rettore? Eterea, leggiadra musa del pop rock avveniristico e provocatorio che cantava: “Il cobra non è un serpente”. Al tempo ci volle un po’ per comprendere a pieno cosa fosse il Cobra, anche per i costumi castigati e sobri dell’epoca che mal si conciliavano con arditi doppi sensi. Oggi invece è chiarissimo cosa sia il Boa. Ovvero il soprannome di battaglia di Boateng, serpeggiante in campo ma anche nell’alcova, considerati gli apprezzamenti della sua nuova fiamma Melissa Satta. Una esperta del ramo che ha negli anni ha conosciuto il calcio da varie angolazioni.

ELI & MELI - La versatilità di Lady Melissa è comprovata dagli anni di militanza con Bobo Vieri il suo primo mentore, nonché comandante di lungo corso che vanta la primogenitura del velinismo dopo i trascorsi con Elisabetta Canalis che hanno fatto più storia di “Uomini e Donne”. Bobone nazionale è stato il primo a introdurre il fidanzamento veline con incentivi sulla rottamazione. Per una velina “usata” ha acquisito una velina nuova. Dalla Eli alla Meli, dalla Betta alla Satta. Con optional di serie. Ma anche qui dopo alcuni anni la storia è finita. Ogni scarpa diventa scarpone e pure la Melissa è rimasta a piedi. Ma non è rimasta certo a guardare. E ha trovato il suo Principe. O meglio il suo Prince. Kevin “Prince” Boateng. Uno che la mette dentro da tutte le posizioni… MY FAIR LADY - Ma la Favola rischia di essere travolta perché Lady Melissa ha vuotato il sacco a Vanity Fair: “Io e Kevin facciamo sesso dalle sette alle dieci volte a settimana”. E d’improvviso tutti quanti abbiamo immaginato quel pezzo di fuoriclasse che balla alla Michael Jackson e che fa le capriole dopo un gol, come un ingolosito ragazzotto barzotto. Insomma, a volte basta un dettaglio per fare la differenza. Soprattutto perché Prince poi si è infortunato. E i censori, anziché prendersela con la casualità, hanno dato la colpa al Boa. Ma dico io, è così che si fa? Basta, lasciamoli in pace! Tutti quanti a parlare di questa storia. Almeno dalle sette alle dieci volte a settimana. Boateng-Satta, chi più ne ha più ne metta. Ormai il campionato è al giro di… Boa!

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IL CIRCO DELLA SETTIMANA

RASSEGNA STAMPA

RASSEGNATA STAMPA a cura di Peppe Accardo

Fatti, visti, condivisi e commentati, il meglio o peggio della settimana vissuta virtualmente e realmente. Le notizie reali commentate dal Senatore Annibale Ricotta (Partito dei Ricottari Italiani) e Pepp Mo Vec Io (affarista, di quelli che qualsiasi cosa… provvedo io), personaggi che animano le mattine in Fuoco su Radio Marte.

Visti da Pepp Mo vec io… Come per magia sparisce la benzina, la popolazione si divide in due: quelli che devono assolutamente fare la benzina e quelli che la benzina "forse" non c’è allora me ne sto a casa. Quello che però io non riesco a capire è perché ogni volta che arriva l'autocisterna a consegnare il prezzo il carburante aumentava sempre di più. Amici il consiglio è questo qui, la prossima volta che fanno ste tarantelle, statevene a casa e se proprio dovete scendere accatteteve nu bell cavallo che è meglio… Benzina 2 La mancanza di benzina ha portato strade deserte, gente che non usciva più per paura di restare a piedi, scaffali di supermercato semi vuoti, la gente vedeva gli scaffali semi vuoti e comprava di più. La gente arriva alla cassa con carrelli pieni di niente e usciva con il portafoglio pieno di niente. La gente inseguiva i camion della benzina, che a loro volta erano scortati dalle forze dell’ordine. Una volta arrivati al camion della benzina si avvicinavano con bottiglie e contenitori da riempire, scenario da guerra mondiale. La gente forse sta perdend a cap…

Visti da Annibale Ricotta… Da quando c’è il governo Monti noi altri parlamentari, stiamo qui e ascoltiamo ma non capiamo, annuiamo ma non confermiamo, insomma ci pagano per non far proprio niente, ecco ci pagano per non fare guai. Una sorta di cassa integrazione anche per noi, a stipendio pieno e con pensione da favola. Predicare bene e razzolare male

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QUANDO L’EPISODIO È FORTUNATO Carlo Longobardi (Consigliere AINC)

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l Napoli ci ha abituati a vivere, repentinamente e in rapida successione, momenti di grande esaltazione e altri di profonda depressione sportiva. Anche le ore successive alla partita con il Genoa, così come già capitato nel recente passato, sono state vissute dai tifosi con sgomento. Tutti a riflettere sulle motivazioni che determinano questo stato altalenante di risultati, espresso non solo da partita a partita, ma anche nell’ambito dello stesso incontro. Turn-over eccessivo e talvolta immotivato, una rosa di giocatori da molti ritenuta insufficiente, difesa sul banco degli imputati e giocatori in calo di forma. Dalle migliaia di commenti scritti sui social network, diventati veri e propri “bar sport” planetari, si legge che Mazzarri è ritenuto incapace di gestire adeguatamente il gruppo e le motivazioni dei singoli e De Laurentiis, invece, viene citato come presidente avaro, demolitore della gloriosa e appassionante storia azzurra (considerata la sua ultima dichiarazione sul tema) e, di più, vero e proprio approfittatore dell’amore della tifoseria. In poche parole si imputa al presidente di arricchirsi a dismisura utilizzando il grandissimo mercato a sua disposizione. Considerazioni presunte e poco motivate, che non fanno altro che contribuire a rendere ingiustamente più pesante l’atmosfera intorno alla squadra che ha sette/otto punti in meno della precedente, stupenda, stagione,

ma che è, per contro, in semifinale di Coppa Italia e, udite udite, agli ottavi di Champions League. Azzardi tecnici o tattici, strategie discutibili del nostro vulcanico presidente, e quant’altro si voglia rinfacciare ci sta. La delusione o la rabbia sono innegabili, ma si dovrebbe provare a restituire, per una volta, il giusto peso all’elemento che quasi sempre distingue la partita di calcio: l’episodio fortunato. Negli occhi dei supporters azzurri rimarrà per sempre scolpito il gol di Lavezzi a Cagliari, quando tutti auspicavano il fischio di chiusura, o quello di Cavani contro il Lecce dopo il salvataggio di San Grava o, ancora la zampata del Matador, al 97’, contro lo Steaua Bucarest. I balzi del pirata Morgan su Gomez e su Balotelli ci hanno regalato la gioia di proseguire nella massima competizione europea, così come il rimpallo favorevole a Pepe ha dato la stura alla cavalcata juventina e quello a Lamela ha fatto le fortune di Luis Enrique già dato in lista di sbarco. Qualche tocco favorevole e qualche decisione arbitrale più corretta ci avrebbe ridato quei tre/quattro punti che effettivamente mancano. Ora ci sarebbero festeggiamenti e sorrisi a trentadue denti. Perdere a Genoa, dai fratelli rossoblù, ci può stare. Il progetto Napoli va avanti e le speranze per una stagione esaltante sono ancora intatte. Se Hamsik avesse tirato sulla sua sinistra anziché sul corpo di Frey sarebbe stata tutta un’altra partita. Forse.

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NICOLA GRAZIANO: TIFOSO DA SEMPRE Max Bonardi

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icola Graziano, anni 43, magistrato del Tribunale di Napoli, sezione fallimentare, un figlio di 6 anni, Luigi, tifoso in erba è tifosissimo del Napoli da sempre, abbonato in curva dalla più tenera età, professa la propria fede in qualsiasi occasione. D. Come si aspettava questa stagione? R. Migliore dell’anno scorso. C’erano tutti i presupposti, entusiasmo, carica dalla partecipazione in Champions League e una campagna acquisti incoraggiante, per assistere a una stagione da sogno. Invece, manca continuità, si sono susseguite fasi alterne, la squadra si mostra distratta, in alcune singole gare sa di essere una big e lo fa vedere, in altre si ferma. Ci vorrebbe un passo costante. Non c’è questa continuità perché è sparita quella voglia di vincere. D. C’è qualche responsabilità da parte dell’allenatore? R. Non si dice mai alla squadra che è da settimo posto perché il monte ingaggi è tale, secondo me non crede più nella rimonta neppure lui. D. Il modulo è da rivedere? R. Sì perché non siamo più una squadra sconosciuta, manca l’effetto sorpresa per cui tutti quelli che affrontano gli azzurri ne conoscono pregi e difetti della squadra e modificano il proprio assetto in funzione delle caratteristiche dello schema di Mazzarri. D. Basterebbe una Coppa Italia o un eventuale quarto di finale di Champions? R. Non salvano la stagione perché non garantiscono prospettive di Europa importante, aver lasciato punti in campionato è stato un delitto. D. Si sente che è deluso, chi è responsabile, presidente allenatore, giocatori? R. Forse l’allenatore. Tutto ciò è frutto della querelle di maggio, i nodi sono venuti al pettine, secondo me non c’è molta sintonia tra allenatore e presidente. Il presidente è lui il padrone, è difficile conviverci, pesa la sua autorità sulle spalle, non fa sentire liberi. D. E la zona Mazzarri? R. È sparita anche quella, il Napoli non più sangue agli occhi, una volta esisteva davvero questa voglia di vincere. L’allenatore ha perso il polso della situazione.

D. Come si può far fronte alla situazione R. Ci vuole un bagno di umiltà, forse ci sono questioni derivanti da preparazione, è un momento di stanchezza, l’augurio è che il recupero sia legato alla coppa, visto che mercato non si può fare più nulla. D. C’è il rischio di perdere i big senza la qualificazione Champions? R. Non li vedo distratti da sirene di mercato, piuttosto mi sembrano più demoralizzati, seccati da problemi di ordine pubblico più che da sirene straniere. La seccatura non è il calore della città, ma quello che c’è intorno. D. Come si salva la stagione? R. Si può recuperare, bisogna porsi l’obiettivo di riuscire, almeno provarci, magari non si riuscirà ma si potrà dire di aver sudato fino all’ultimo. Il contentino sarebbe la Coppa Italia. D. E in invece in Champions? R. Andare avanti in Coppa? Se si dovesse andare avanti tanto di guadagnato, si svelerebbe il disegno che ha causato questo disagio, mi farebbe piacere essere smentito e avrebbero ragione loro. D. Una richiesta al presidente? R. Un centrocampista alla Pirlo, ha cambiato la fisionomia della Juventus, ciò però presuppone un cambio di modulo, D. E un cambio di allenatore? R. Vorrei tanto sapere che cosa è successo a maggio, come veramente a prescindere dalle situazioni di facciata si sono lasciati presidente e allenatore, il segreto della stagione negativa è tutta lì. D. Da tifoso come spiega il silenzio del pubblico napoletano? R. Aspettano tutti che cosa succede a febbraio, un eventuale insuccesso in Champions scatenerebbe l’insoddisfazione, mugugni. Il mese febbraio è fondamentale, poi si vedrà.

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C’ERA UNA VOLTA IL NAPOLI! Luigi Alvino

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on è un eufemismo o una burla, ma la triste realtà di una situazione che sfiora i confini della logica, ma cosa succede? Caro Mazzarri, ho aspettato molto prima di scrivere questo pezzo, la speranza era che dopo il Bologna e il Siena, qualcosa potesse cambiare, ma non è stato così, e allora è giusto parlare a cuore aperto, la realtà è che lei ha perso la squadra, non ha più il controllo, si è fatta largo una forma di “anarchia” mentale, coloro che lei chiama “i miei ragazzi” non ci sono più, e allora è arrivato il momento di prendere delle decisioni. A Genova abbiamo toccato il fondo, la smetta di chiamarli “i miei ragazzi”, sono dei professionisti ben pagati, devono fare il loro lavoro, e devono essere guidati da un allenatore che faccia il suo con altrettanta professionalità e con sentimenti “celati”, la realtà è che lei non li controlla più, e devo dire che non riesce nemmeno a controllare se stesso, le sue dichiarazioni sono preoccupanti: il dopo Bologna “non siamo una grande squadra” il dopo Siena “risultato bugiardo, io della prestazione dei miei sono contento, troppi episodi strani, non è la nostra annata” il dopo Genova “il secondo tempo mi sono piaciuti”. Si svegli, e analizzi quello che dice e quello che fa, “non siamo una grande squadra” ha dimenticato che abbiamo fatto fuori una squadra che si chiama Manchester City in due partite, e che siamo agli ottavi di Champions, com’è successo? Il Manchester City è primo in Inghilterra, crede che ci abbiano

regalato qualcosa? O siamo stati noi a essere superiori? A Siena: “io della prestazione dei miei sono contento”. Se non avesse pareggiato avrebbe dovuto prendere decisioni dolorose. Come si fa a essere contenti di calciatori che vagano in campo senza una logica di impostazione, alcuni completamente assenti, a danno dei compagni. E poi quei lanci lunghi che non arrivano mai, e dico mai, non si vedono più neppure in C1, ovviamente non è colpa dei giocatori, Mazzarri è lei il problema. Lei più di tanto non riesce a fare, lo dimostra la sua storia, e noi siamo stanchi di sentirla dire solo cose senza senso, la smetta di attaccare noi giornalisti, ormai l’unico gesto logico e decente che le resta da fare, è dare le dimissioni, oppure, faccia il professionista che parla e dirige altri professionisti, i “miei ragazzi” come dice lei, sono quelli dell’oratorio, lei è un tecnico di una Spa, che dovrebbe guidare dei dipendenti di lusso di questa Spa, faccia il suo lavoro, per essere un buon tecnico bisogna vincere qualcosa… e lei che cosa ha vinto? Ed eventualmente decidesse di andar via, porti via anche Bigon con il 70% dei giocatori che ha fatto acquistare e che non servono a nulla, oppure resti, ma dimostri di essere qualcuno, e non mi parli di Coppa Italia, quella con l’Inter è stata una partita tra giocatori stanchi e dai riflessi appannati, compreso l’arbitro, non fa testo, ci dimostri col gioco, col carattere e con i risultati che lei è un allenatore di calcio importante.

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LA DIETA DEGLI ATLETI: CINQUE PASTI Maurizio Marassi

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ome notoriamente si sa, “noi siamo ciò che mangiamo”: questo vale per l’alimentazione di tutti gli atleti la cui dieta va vista non solo in prossimità della prestazione, ma nell’arco di tutta la settimana, allenamenti compresi. Un’alimentazione corretta serve per allenarsi in condizioni ottimali, per recuperare meglio la fatica e lo sforzo dell’allenamento e per migliorare l’approccio corretto alla performance sportiva. In più l’atleta che si alimenta in maniera corretta ha meno possibilità di rischio infortuni. Naturalmente la corretta dieta varia a seconda se si parli di atleti, amatori, giovani o professionisti. Oggi è importante la corretta alimentazione ma anche un’altrettanto integrazione adeguata. L’alimentazione è mutevole a seconda dell’organismo, del periodo di preparazione o dell’approssimarsi alla gara. Nell’analizzare la fase iniziale, bisogna vedere se il soggetto trattato è in condizioni ottimali, sovrappeso o sottopeso. Poi, una volta raggiunto uno stato ottimale, è necessario mantenere il peso forma. Durante l’arco degli allenamenti e nei giorni precedenti la performance sportiva la preparazione va adeguata. Nei giovani è importante una giusta educazione alimentare per far sì che sin dalla prima età le conoscenze culturali favoriscano una giusta assunzione di cibo; in particolare, facendo riferimento a Napoli provincia, va rilevato che esiste un triste primato di obesità adolescenziale: il 36% degli adolescenti è in sovrappeso o obeso rispetto alla media europea che è dell’8%. Questo è un primato mondiale!!! Per far sì che ciò non avvenga bisogna trasmettere agli adolescenti nozioni fondamentali di cultura della dieta. In tal senso è corretto includere una corretta colazione con quantità adeguate giornaliere di frutta e verdura. Quando si parla, invece, di atleta evoluto, amatore e non, o professionista, i principi nutrizionali devono essere corretti. Nell’arco della giornata l’atleta deve assumere pasti regolari, dai 3 ai 5 pasti al giorno, tutti pasti ben equilibrati comprensivi di vari costituenti alimentari, senza esclusione di alcuni di loro, ovvero pasti con proteine, zuccheri e grassi e non assumere pasti senza uno di questi ele-

menti. Lo squilibrio nutrizionale di uno di questi elementi ritarda la digestione e l’intero processo di assorbimento. L’atleta deve mangiare 5 volte al giorno: colazione al mattino, uno spuntino a metà mattinata, poi, pranzo, spuntino pomeridiano e cena. È importante rispettare gli orari di queste assunzioni. Non conviene mangiare prima di 2-3 ore in prospettiva dell’allenamento. Prima dell’allenamento non vanno esclusi tipi di alimenti che vanno consumati sempre tutti in equilibrio. Per esempio, va tollerato un bicchiere di vino che va bene in un contesto di dieta ben equilibrata. Tutti gli stravizi non possono essere tollerati. L’alimentazione deve essere equilibrata, completa e deve comprendere abbondanti porzioni di verdura e frutta. Avvicinandosi al momento della performance sin dalla sera prima vanno diminuite le quantità di proteine, va ridotta la carne, cercando di favorire zuccheri e carboidrati. Sul tipo di approccio alla dieta, questa non deve apparire come un’imposizione, non deve creare una pressione mentale negativa e non va esasperata, piuttosto va integrata con integratori naturali. È ovvio che quando stiamo parlando di atleti particolarmente competitivi, sia la dieta che l’integrazione vanno supportati da esami ben specifici. E va personalizzata sulla base di abitudini e caratteristiche organiche. Dopo la prestazione, lo stress e l’affaticamento, il fisico ha bisogno almeno di un paio di ore per un fisiologico riequilibrio. Per cui il pasto che va consumato deve essere contenuto, equilibrato, ricco di carboidrati e particolarmente leggero. Tutto ciò serve per recuperare al meglio lo sforzo sostenuto. Dunque, maggior rigore proprio prima e dopo la prestazione, e uno strappo alla regola, se proprio volete, durante la settimana. Maurizio Marassi, anni 55, ex pallanotista, una figlia, Manuela, anch’essa pallanotista del Posillipo, è specialista in Medicina dello Sport, Scienza dell’Alimentazione e Anestesia e Rianimazione. Medico ufficiale della nazionale di pugilato alle Olimpiadi Sydney 2000, medico ufficiale del Circolo Nautico Posillipo dal 1980, ex medico del Napoli Soccer nel 2004-2005. Docente nazionale Coni, autore di diversi lavori scientifici su temi di Medicina Sportiva e Scienza dell’Alimentazione, responsabile dal 1984 del centro pilota di Medicina dello Sport SMS di Napoli.

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EXTRA TIME Zona Napoli Venerdì alle ore 22.30 Replica il sabato alle ore 16.30

Replica il venerdì alle ore 00.30

Venerdì alle ore 22.30 Replica il venerdì alle ore 24


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PRIMAVERA VERSO LA ZONA CHE CONTA Attilio Marchionne

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ttimo weekend per le squadre giovanili azzurre. Ben 3 vittorie e 1 solo pareggio. Tutte le compagini sono in lotta per qualcosa nei rispettivi gironi e anche la Primavera, dopo un inizio non positivo, è rientrata in corsa con una bella vittoria contro il Lecce. Berretti e Allievi sono in piena zona playoff mentre i Giovanissimi continuano a dominare il loro girone.

Forse qualcosa è cambiato o sta cambiando nell’animo e nella fiducia di questa squadra, questo weekend è arrivato un nuovo successo, in casa, contro il Lecce. È la terza vittoria dopo quelle contro Crotone (in casa) e Nocerina (fuori casa). Il match è stato molto teso e combattuto, con gli azzurri che hanno trovato la rete nella prima frazione con Tutino e che, seppur soffrendo molto, sono riusciti a portare a casa bottino pieno. Il girone di ritorno è iniziato alla grande e infatti gli azzurri si sono rilanciati nella lotta per la zona playoff che ora dista solo 3 punti ed è occupata dal Catania. Il prossimo turno sarà molto importante perché la squadra di Sormani sarà opposta, fuori casa, all’Ascoli che ha 2 punti in meno degli azzurri e occupa l’ottava piazza. Alla rosa si è aggiunto il neo acquisto Soma Novothny. Prossimo turno: Ascoli – Napoli (4/2) SQUADRA Pt. Benevento 44 Napoli 37 Taranto 36 Milazzo 35 Trapani 31 Siracusa 28 V. Lamezia 25 Ebolitana 22 Arzanese 19 N. Mugnano 16 Vibonese 13 Nocerina 9 Catanzaro 9 Melfi 6

G. 17 17 17 16 17 17 17 17 16 17 17 17 17 17

V. 14 11 11 10 8 8 7 5 5 5 4 2 2 2

N. 2 4 3 5 7 4 4 7 4 1 1 3 3 0

P. 1 2 3 1 2 5 6 4 8 11 12 12 12 15

GF 47 35 33 35 29 38 19 36 22 27 18 24 16 16

GS 15 15 11 10 19 23 24 22 33 39 49 46 39 49

G. 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16

V. 13 11 9 9 9 7 7 6 7 5 3 3 2 2

N. 2 3 6 2 2 6 4 4 1 2 4 2 0 0

P. 1 2 1 5 5 3 5 6 8 9 9 11 14 14

GF 50 34 44 35 41 24 25 22 25 26 23 18 10 6

GS 8 18 10 17 23 15 14 19 31 27 20 40 40 101

risultati 3ª ritorno girone C Pescara

- Ascoli

1-2

Reggina

- Bari

3-0

Lazio

- Catania

4-0

Nocerina - Crotone

4-3

Gubbio

- Juve Stabia 1-1

Napoli

- Lecce

1-0

Palermo

- Roma

0-1

BERRETTI risultati 4ª ritorno girone F Trapani

- Benevento 0-0

Arzanese

- Catanzaro

6-1

Siracusa

- Melfi

4-1

Nocerina

- Milazzo

1-3

Vibonese

- Napoli

2-3

Ebolitana

- Taranto

1-0

N. Mugnano

- V Lamezia

1-2

Pareggio per la squadra di Cusano sul campo ostico (soprattutto per le pessime condizioni del terreno di gioco) del Melfi. Eppure tutto sembrava essersi messo per il verso giusto quando, al 20’, Venditti aveva sbloccato, su calcio di rigore, un match condotto dai campani. Ma la svolta arriva a pochi minuti dalla fine della prima frazione con l’espulsione per doppia ammonizione di La Mura. Nel secondo tempo la squadra è stata costretta a difendersi, capitolando solamente a pochi minuti dalla fine. Cusano, però, può essere soddisfatto per la buona tenuta fisica e mentale dei suoi che attualmente occupano la terza posizione in classifica a +1 dall’Andria ed a -1 dal Taranto. Prossimo turno: Napoli - Vigor Lamezia (5/2) SQUADRA Pt. Napoli 41 36 Juve Stabia Benevento 33 Sorrento 29 Foggia 29 Nocerina 27 25 Ebolitana Arzanese 22 22 Aversa N. Avellino 17 13 N. Mugnano 11 Melfi 6 Paganese 6 N. Campobasso

PRIMAVERA

risultati 13ª andata girone C Catania

- Gubbio

3-0

Palermo

- Bari

1-1

Crotone

- Napoli

0-0

Juve Stabia - Lazio

0-2

Lecce

- Ascoli

1-1

Reggina

- D. Pescara

2-0

Roma

- Nocerina

3-2

risultati 3ª ritorno girone G Napoli

- Avellino

Ebolitana

- A. Normanna 1-2

3-0

N. Campobasso - Benevento

0-12

Melfi

- Foggia

1-0

Nocerina

- N. Mugnano 3-1

Juve Stabia

- Paganese

1-0

Arzanese

- Sorrento

0-0

G.

V.

N.

P.

GF

GS

Roma Lazio Palermo Lecce Reggina Catania Napoli Ascoli Nocerina Juve Stabia Pescara Bari Gubbio Crotone

16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16

13 13 11 9 7 8 6 6 5 3 3 3 2 1

3 2 1 1 5 1 4 2 3 7 4 3 4 4

0 1 4 6 4 7 6 8 8 7 9 10 10 11

58 60 29 36 21 28 18 21 26 18 19 23 14 22

13 15 21 33 12 25 26 29 37 23 37 41 41 40

42 41 34 28 26 25 22 20 18 16 13 12 10 7

La Berretti continua a tenere salda la seconda posizione in classifica (37 punti e a +1 dal Taranto) ottenendo un’altra bella vittoria esterna sul campo della Vibonese. Il risultato finale vede prevalere gli azzurri per 3-2 in un match scoppiettante. Primo tempo con ben 4 gol, in vantaggio i padroni di casa (Filardo), poi la rimonta azzurra firmata Mellone e Scognamiglio e successivamente la rete del pareggio di Martino. Nel secondo tempo il ritmo si abbassa notevolmente ma la squadra di Mollo prende il sopravvento fino a trovare la rete decisiva grazie alla zampata di uno scatenato Mellone. Il Benevento (primo in classifica) sembra irraggiungibile, ma mantenere la seconda piazza è cosa non da poco. Prossimo turno: Napoli – Neapolis (04/02).

ALLIEVI NAZ.

GIOVANISSIMI NAZ.

SQUADRA Pt.

SQUADRA Pt. Lazio 32 Roma 27 Catania 27 Lecce 25 Palermo 20 Nocerina 16 15 Napoli 15 Reggina 13 Ascoli 13 Crotone 12 Gubbio 12 D. Pescara 11 Juve Stabia 9 Bari

G. 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13

V. 10 8 8 7 5 4 3 4 3 3 3 3 2 2

N. 2 3 3 4 5 4 6 3 4 4 3 3 5 3

P. 1 2 2 2 3 5 4 6 6 6 7 7 6 8

GF 31 31 24 22 19 23 23 13 10 13 11 17 10 12

GS 14 14 11 12 13 21 25 22 19 24 21 27 18 18

Il derby tra Napoli e Avellino vede trionfare agevolmente la squadra allenata da Muro con un netto 3-0. Match mai in bilico e condotto sempre con qualità e solidità dagli azzurri che riescono a trovare il gol del vantaggio al 36’ dopo una spettacolare azione di Bifulco che si libera di due avversari e segna con un potente tiro. Ripresa ancora marcata Napoli con le reti di De Iorio (22’) e Napolitano (33’) che sigillano il 3-0 finale. Muro e i suoi ragazzi sono sempre più primi nel girone G con ben 5 punti di vantaggio sulla Juve Stabia che ha regolato in casa 1-0 la Paganese e 8 sul Benevento che è passato, anch’esso sul campo del derelitto Nuovo Campobasso. Prossimo turno: Aversa Normanna – Napoli (05/02).

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NAPOLI, TI MANCA SOLO LA NORMALITÀ Fabrizio Piccolo

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eccato. Non dobbiamo giocare stasera contro Milan o Inter. Di fronte non c’è ancora il Chelsea, né il Barcellona. Si fa difficile, allora. Sì, eccolo il paradosso. A preoccuparci, ormai, non sono le grandi o le grandissime. Ce ne fossero sempre, di sfide con le big. Il vero problema del Napoli è di fare il Napoli quando davanti c’è qualcuno più povero e più debole. E il Cesena – c’è da ricordarlo? – è più debole e più povero. Inutile anche andare a confrontare il tetto degli ingaggi, basta dare un occhio alle formazioni. Fresco il ricordo della Coppa Italia, che fatica contro il Cesena-2, imbottito di riserve eppure capace di far tremare chi fa tremare le grandi. Non è solo per una questione di classifica, non è solo per rimontare posizioni in un campionato che ha appena cominciato il suo girone di ritorno: battere il Cesena è il vero test di maturità di questa squadra. Capirlo, significherebbe fare due passi avanti verso quella crescita definitiva cui è felicemente avviata questa squadra. La storia ci dà gli spunti giusti di riflessione: nella passata stagione il Napoli non soffriva le piccole ma spesso perdeva la voce con le prime della classe, ora accade il contrario. Il tempo per invertire la tendenza c’è eccome, basta fissare un punto di partenza. Stasera, a esempio. C’è un traguardo che non è la Champions o la Coppa Italia che questo Napoli deve

tagliare: è quello della maturità e della mentalità da vera grande. Giusto soffermarsi sulle prestazioni – come si affanna a ripetere Mazzarri – senza limitarsi all’analisi del risultato, spesso ingannevole. Ancor più importante diventare talmente forti mentalmente da saper vincere anche nelle giornate-no. Fuorvianti le chiacchiere da bar sui moduli. Come se bastasse davvero piazzare una difesa a 5 per rendere inoffensivo il vero Napoli. Come se una qualsiasi squadretta potesse davvero pensare di bloccare il talento dei campioni azzurri con un pedone che fa due passi avanti e un alfiere che si sposta di lato. Il pallone non è una scacchiera, è un altro sport. Il Napoli maturo si fa beffe della linea a tre a quattro e a cinque, il Napoli immaturo inciampa anche nelle bucce di banana. Vinca questo complesso, la Mazzarri-band. Impari a dosare le energie senza rinunciare alle vittorie, prenda esempio da chi è diventato grande prima di lui. Con umiltà e rabbia. Due parole che quest’anno non sempre hanno avuto albergo nel vocabolario azzurro pur ricco di enfatici superlativi. L’incapacità di essere normale è l’ultimo ostacolo da abbattere per arrivare davvero in alto. Superato questo, il resto è discesa. Comincia da stasera, Napoli. Che tu sia bello, bellissimo, brutto o bruttissimo oggi non c’importa. Ti vogliamo maturo e vincente.

EXTRA TIME Zona Napoli il programma dellʼAssociazione Italiana Napoli Club visita il nostro sito web: www.ainc.it

associato alla

Tv Luna o Lunasat canale 888 di Sky il venerdì alle ore 22.30 Repliche il venerdì alle ore 24 su Tv Luna e alle ore 00.30 su Lunasport; il sabato alle ore 16.30 su Lunasat

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Quelli di… I

l venerdì sera l’appuntamento clou per i tifosi napoletani è Extra Time - Zona Napoli, la trasmissione dell’Associazione Italiana Napoli Club, ideata dal suo presidente Saverio Passaretti, che va in onda alle 22 sugli schermi di Lunasat e Tv Luna, introducendo il week-end calcistico del Napoli, e non disdegnando un commento sul momento della Champions League. Il programma, condotto da Massimo D’Alessandro, giornalista di Radio Marte, si avvale della presenza fissa dei giornalisti Fabrizio Piccolo e Marco Martone e dell’opinione dell’allenatore-giornalista Sergio Curcio. L’ultima puntata ha visto la presenza dei giornalisti Raffaele Tagliamonte e di Max Bonardi. La trasmissione offre la possibilità ai tifosi di interagire con gli ospiti, intervenendo in diretta componendo il numero 0823-099675 dalle 22.30 alle 24 e vincere una maglia di uno dei campioni del Napoli. Il programma va in onda tutti i venerdì in diretta dalle 22.30 su Lunasat (canale 888 Sky) e su Tv Luna (digitale terrestre). Le repliche sono: il venerdì alle 24 su Tv Luna e alle 00.30 su Lunasport e il sabato alle ore 16.30 su Lunasat (canale 888 Sky).

Foto: Ph Mario Passaretti

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MA IL PRESIDENTE HA VERAMENTE TORTO? Marco Martone

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e dichiarazioni del presidente Aurelio De Laurentiis, nel dopo partita tra Napoli e Inter, hanno fatto imbufalire qualcuno. Lo sfogo del produttore cinematografico, sbagliato nei modi più che nella sostanza, ha fatto storcere il naso a chi si è sentito ferito nell’animo. Ricordare a chi vive questa città gli insuccessi, non solo calcistici, degli ultimi decenni, ha toccato le corde dell’orgoglio e della permalosità. Basterebbe, invece, un pizzico di sana e se vogliamo amara onestà intellettuale, per ammettere che quanto detto da De Laurentiis corrisponde, ahinoi, né più né meno alla cruda realtà. Chi si scandalizza di fronte a frasi del tipo: “qui non funziona un c…”, dovrebbe serenamente pensare a quale sia la considerazione che la maggior parte dei napoletani hanno della propria città. Basta andare per strada, sugli autobus, nelle sale d’attesa degli ospedali, per ascoltare le stesse identiche, colorite, espressioni, usate dal presidente del Napoli, pronunciate da studenti, massaie, operai, gente comune insomma. Ecco perché appare poco credibile il risentimento dei tifosi, che da sempre sono dalla parte del proprio presidente. Discorso diverso va fatto per la critica, non solo giornalistica, non sempre tenera nei confronti del patron azzurro e che reagisce, con sdegno, quando sbatte il muso contro chi ha l’ardire di rompere gli sche-

mi, sovvertendo l’ordine delle cose (da accusato ad accusatore). La stessa critica che non perde occasione, ogni giorno, per sputare accuse e veleno sulla città, in maniera spesso distruttiva, facendo emergere di Napoli sempre e solo l’aspetto peggiore. Che a Napoli non funzione un c…, non ce l’ha rivelato De Laurentiis. Lo leggiamo, ogni giorno, a caratteri cubitali sulle pagine dei giornali nazionali e locali, che dimenticano, o fingono di farlo, le tante “buone notizie” che pure ci sono ma che sono relegate in trafiletti insignificanti nelle pagine di cronaca. Ed è ipocrita levare gli scudi della napoletanità, ergendosi a paladini di giustizia, quando a dire le stesse cose è un imprenditore che, se non altro, ha dimostrato il coraggio di scommettere, lui sì, sulla città e sui napoletani. Finalino sulla partita di domenica scorsa. Il Napoli ha perso altri punti “preziosi” e l’ha fatto, ancora una volta contro una cosiddetta “piccola”. La circostanza, ormai, non dovrebbe meravigliare, visto che appare evidente quanto società e squadra abbiano deciso, magari inconsapevolmente, di abdicare in campionato e riservare energie fisiche e mentali per gli impegni di coppa. Champions e Coppa Italia, sono le competizioni nelle quali potremo ammirare il vero Napoli. È sempre stato così, adesso anche quelli che speravano in una miracolosa rimonta al terzo posto se ne saranno convinti.

S

empre attenti ai cambiamenti e alla ricerca delle novità nel 1998, da un’idea e anni di lavoro naque “il kakkabusc”, dolce a forma di ciambella con mandorle, frutta secca e babbà con spruzzata di rhum e crema con gusto forte e passionale. Un dolce oggi dedicato a Don Aurelio, ovvero Aurelio De Laurentiis, grazie alla sua forza d’urto espressa nei confronti delle massime autorità della Lega Calcio di serie A lo scorso agosto a Milano in occasione del sorteggio del campionato di calcio 2011/2012.

Via Larga, 30 bis Carinaro (CE) Tel. 081.502.9401 Cell. 366.4319077 333.2053878


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CLUB NAPOLI ABRUZZO AZZURRO Salvatore Longobardi (Tesoriere AINC)

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l Club Napoli Abruzzo Azzurro è nato in maniera molto naturale non molti mesi fa. Il motivo? La grande passione per il Napoli e non solo... La maggior parte dei soci è innamorata della città del Vesuvio che offre sempre spettacoli, cibi e tradizioni meravigliose. Uno dei passatempi preferiti è ascoltare prevalentemente musica napoletana. E dopo tutto questo come si può non tifare Napoli? Il club è stato fondato da poche persone, poi, pian piano si è allargato fino ad arrivare a 50 soci circa e perfino ad arrivare nella provincia di Pescara. Alla fine si è scoperto di essere l’unico club azzurro in tutto l’Abruzzo! I soci che abitano in provincia vivono meno le vita del club, gli incontri sono meno frequenti, ma ogni qualvolta partecipano è tutta una festa per omaggiare la strada che sta facendo questa squadra. L'oggetto dei discorsi è sempre il calcio! Sicuramente è una cosa un po’ anormale vedere come presidente del club una donna e poi di 21 anni… Alessandra Galeone ha maturato questa passione attraverso il ragazzo Giovanni Tittone, che è anche il vicepresidente de sodalizio abruzzese. “Prima non avevo mai capito niente di calcio non mi interessava nulla – confessa la giovanissima numero uno - però per 6 anni ho sempre condiviso e partecipato a questo suo amore e così sono

diventata la mascotte di tutti i soci del nostro club i quali sono prevalentemente uomini di famiglia...” La sede del club è a San Giovanni un paesino poco distante da Tagliacozzo in un ristorante che si chiama Portobello... “Ogni volta che ci si va, si mangia e si beve vedendo il Napoli – confessa Alessandra - anche se vederlo allo stadio è un emozione fantastica. Quando possiamo, organizziamo pulmini da circa 10 persone dato che i biglietti non sempre sono disponibili per tutti quanti, però cerchiamo di essere giusti facendo a rotazione”. Fresca anche se sfortunata è stata la trasferta in occasione della gara Napoli – Genoa, ma sono già in programma altri appuntamenti tra i quali spiccano l’incontro Napoli – Udinese, ma soprattutto l’andata degli ottavi di Champions League tra Napoli e Chelsea magari sperando in un risultato positivo e perché no garantirsi un viaggio a Londra per la gara di ritorno. Data la giovane età del club c’è grande voglia di fare e prossimamente saranno messe in cantiere iniziative che vanno anche al di fuori del mondo del calcio. Consiglio Direttivo Presidente:

Alessandra Galeone

Vicepresidente:

Giovanni Tittone

Segretario:

Marco Spalletta

Tesoriere:

Ferrante Francesco

Direttore sportivo:

Giovanni Tittone

Consiglieri:

Emanuele Piacente, Rosario Bartolo, Giovanni Prezioso, Luigi Prezioso

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