Cuore Azzurro N. 65 - 15 aprile 2012

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PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO VII N. 65 - 11 APRILE 2012

FOTOAGENZIA MOSCA

STAZIONE CHAMPIONS

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DI FE

COPIA OMAGGIO

Magazine

Lazio - Napoli: terzo posto in bilico

Francesco Colonnese: Ci vuole tranquillità

C. Napoli Lagonegro: contro tutti e tutto


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IL MESE DELLA PASSIONE… Max Bonardi

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ove marzo 2012, tifosi segnatevi questa data. Coincide con la roboante vittoria del Napoli sul Cagliari, l’ultima. Quel venerdì sera finì 6-3, gli azzurri volavano e si apprestavano ad affrontare il Chelsea nell’incontro di ritorno per il passaggio ai quarti di finale di Champions League. C’era euforia, nessun traguardo sembrava precluso alla truppa di Mazzarri. Oggi, invece, è passato più di un mese e lo scenario è del tutto cambiato. La sconfitta di Londra è rimasta nelle gambe, ma soprattutto nella mente di Lavezzi e compagni. Da quel terribile 4-1 rimediato a Stamford Bridge sono arrivati un solo pareggio col Catania e due sconfitte gravi con Juventus e Lazio. Entrambe molto pericolose nel tentativo di raggiungere il terzo posto finale in campionato, quello che permette i preliminari della Champions 2012-2013. C’è aria di scoramento all’interno dello spogliatoio azzurro. Anzi, sembra proprio che ci sia il rompete le righe. Questa è la brutta impressione che ha lasciato il secondo tempo della partita con la Lazio, quando i biancocelesti hanno surclassato gli uomini di Mazzarri, sia sul piano fisico, ma soprattutto su quello tecnico e nervoso. Tutti si sono accorti di questa differenza di valori in campo, tranne uno, proprio il tecnico di San Vincenzo, che come suo solito, prima ha pianto per un rigore evidente non fischiato a favore, poi a fine gara ha dato un’interpretazione della gara tutta sua. “Abbiamo dominato”, questa la sua analisi. E non è la prima volta che sottolinea con parole così fuori dalla realtà quanto successo in campo. Dimostrando di vedere un’altra gara e non riuscendo più a essere tranquillo nell’analisi a fine match. A tale proposito la gara con l’Atalanta giunge al momento giusto. C’è voglia di riscatto, nello spogliatoio e soprattutto sugli spalti. Ai tifosi azzurri non è andato a genio vedersi usurpato l’inno che è lo specchio delle vittorie azzurre. Per due volte le note

di ‘O surdato ‘nnammurato hanno risuonato in occasione di sconfitte del Napoli. Lesa maestà. Per gli juventini la vendetta è un piatto che va consumato freddo. C’è il 20 maggio l’appuntamento con la finale di coppa Italia all’Olimpico di Roma. Quale migliore occasione se non quella di togliere la soddisfazione a Del Piero e compagni di alzare il primo trofeo della seconda era Agnelli. Per la Lazio, invece, la partita quest’anno si chiude in negativo, che differenza rispetto alla grande vittoria per 43 a Fuorigrotta con tanto di biglietto Champions in tasca. A questo punto sperare nel terzo posto non costa nulla, ma se non si vince tutto diventerà una chimera dando vita a un’estate torrida sul fronte contratti, con i tre tenori in testa. Ora, basta, stasera occorrono i tre punti. Attenzione alla voglia di vendetta dei vari ex dell’Atalanta. Il Napoli deve essere più forte anche di questo.

CLASSIFICA DI SERIE A 2011/2012 SQUADRA

Juventus Milan Lazio Udinese NAPOLI Roma Inter Catania Chievo Palermo Siena Cagliari Atalanta (pen. –6) Bologna Fiorentina Parma Genoa Lecce Novara Cesena

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31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31 31

17 19 16 14 12 14 13 10 11 11 10 9 10 9 9 8 9 7 5 4

14 7 6 9 12 5 6 13 9 6 9 11 13 10 9 11 8 10 10 8

0 5 9 8 7 12 12 8 11 14 12 11 8 12 13 12 14 14 16 19

51 61 47 43 55 49 45 41 30 44 36 33 34 32 32 39 42 35 27 18

17 26 38 29 38 41 44 41 39 49 32 38 33 38 38 50 57 47 52 47

3 3 ª G I O R N ATA

3 4 ª G I O R N ATA

14-15 APRILE 2012

21-22 APRILE 2012

MILAN UDINESE NOVARA ATALANTA CAGLIARI CESENA LECCE PALERMO SIENA ROMA

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65 64 54 51 48 47 45 43 42 39 39 38 37 37 36 35 35 31 25 20

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GENOA INTER LAZIO CHIEVO CATANIA JUVENTUS NAPOLI PARMA BOLOGNA FIORENTINA

CHIEVO NAPOLI FIORENTINA CATANIA CESENA GENOA LAZIO MILAN PARMA JUVENTUS

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UDINESE NOVARA INTER ATALANTA PALERMO SIENA LECCE BOLOGNA CAGLIARI ROMA


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NAPOLI… ANTICIPO PASQUALE!

di Mimmo Carratelli Sette partite alla fine, quattro in

casa a cominciare da questo match con l’Atalanta, due punti nelle ultime quattro gare, il Napoli, non ancora del tutto persa la speranza del terzo posto, ha il dovere di non mollare definitivamente, ma soprattutto di non tradire i suoi tifosi del San Paolo onorando al massimo questi ultimi impegni casalinghi. Si impone il ritorno alla vittoria contro la squadra bergamasca, temibile sul suo campo, meno in trasferta, tuttavia non proprio al sicuro (+6 sulla zona-retrocessione) e perciò formazione combattiva che tenterà di portar via punti da Fuorigrotta dopo avere perso il match casalingo col Siena. L’Atalanta, cioè, lotta per un obiettivo preciso, dopo avere magnificamente fronteggiato la penalizzazione di sei punti. Il Napoli deve ritrovare stimoli persi e, se dopo le notti magiche in Champions, l’Europa League può sembrargli poca cosa, deve vincere questa “diminutio” e puntare a “frequentare” ancora l’Europa anche se si tratta del secondo torneo continentale. Roma (a -1) e Inter (a -3) sono pronte al sorpasso e sarebbe un peccato, dopo una metà stagione ricca di soddisfazioni, precipitare in classifica. Il terzo posto della Lazio (+6 sul Napoli) è a rischio. Stasera la squadra di Reja gioca sul campo della Juventus (e l’Udinese gioca all’Olimpico contro la Roma). Il Napoli non deve buttar via l’opportunità di recuperare sulle due squadre che lo precedono. Altrimenti sarà resa assoluta con conseguenze negative anche per i programmi della prossima stagione. L’Atalanta ha appena interrotto una serie positiva di otto partite buscando due sconfitte consecutive, proprio come il Napoli (due flop dopo nove risultati utili). Chi avrà più animo di riscattarsi addomesticherà la partita a suo favore. Un Napoli che dovesse ancora barcollare si consegnerebbe alla delusione totale dei suoi appassionati. Sarebbe un brutto finale di stagione dopo avere fatto sognare e cullato ambizioni superiori.

Saverio Passaretti (presidente AINC)

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a Santa Pasqua è giunta con l’amarezza di aver perso una buona occasione per agganciare la Lazio, eppure i pronostici prevedevano che proprio gli azzurri vantassero le maggiori possibilità di successo. Ma si sa, nel calcio nulla è scontato e a dispetto di una formazione rimaneggiata i laziali, condotti sempre con estrema decisione da Reja, hanno raccolto punti preziosi per la corsa alla Champions. Si attraversa un periodo buio e per dirla con Dante… si è smarrita la dritta via, i nostri amati azzurri sono precipitati nel limbo, per adesso è un purgatorio, ma necessità una ventata di ottimismo e un risultato pieno con i bergamaschi. La squadra lombarda, nonostante la penalizzazione iniziale ha riposto veramente alla grande e si è collocata in ottima posizione in campionato (ha di fatto 43 punti), quindi sarà un ostacolo non da sottovalutare. Toccherà ai tifosi sobbarcarsi l’onere più gravoso, i ragazzi hanno bisogno di un doppio sostegno essendo giustamente preoccupati dalle critiche che immancabilmente fioccano da tutti i fronti, le contestazioni non alimentano il morale, anzi tagliano entusiasmo e gambe. Cannavaro non sarà presente, vittima di una diffida maturata a Roma, in una serata che ha visto una bella reazione dopo lo svantaggio molto fortunoso dei laziali e causato da un maldestro intervento di De Sanctis. Il secondo tempo ha però riproposto la solita solfa con l’undici di Mazzarri rientrato senza convinzione nei propri mezzi, poche idee e conseguente capitolazione nuovamente su calcio da fermo, situazione tattica che è diventata una emergenza continua. Ci vuole maggiore concentrazione. Ormai abbandonato il sogno Champions e con la finale di Coppa Italia alle porte non ci resta che abbandonare i calcoli. Superiamo l’Atalanta… poi ne riparliamo! Forza azzurri!

LA VIGNETTA DI

ORGANO UFFICIALE DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

Sede legale: Corso Novara, 5 - Napoli Anno VII - n° 65 - 11 aprile 2012 Direttore responsabile: Saverio Passaretti hanno collaborato: Luigi Alvino, Max Bonardi, Sergio Curcio, Paolo del Vaglio, Carlo Longobardi, Salvatore Longobardi, Attilio Marchionne, Bruno Marra, Marco Martone, Fabrizio Piccolo, Giuseppe Piccolo, Carmine Tascone Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007 Fotocomposizione e Stampa: Ink & Paper s.r.l. Grafica: Mario Suarez Edito dalla A.I.N.C. chiuso in redazione martedì 10 aprile 2012 - ore 17,30

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GENNy ESPOSITO GIOIELLERIA ESPOSITO CORSO MERIDIONALE 22/25 B NAPOLI TELEFONO - FAX 081 5542690


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ARRIVA L’ATALANTA DEGLI EX Sergio Curcio

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il momento del coraggio. In ballo c’è il terzo posto, tenendo a stretto contatto Lazio e Udinese e cercando di evitare il sorpasso di Roma e Inter. Stasera contro l’Atalanta è necessaria, obbligatoria, la vittoria, anche se sarà partita dura per il Napoli. Virtualmente chiuso il discorso salvezza, la squadra di Colantuono scenderà a San Paolo per onorare al meglio una stagione esaltante ma macchiata dalle voci di Calciopoli ancora non del tutto sopite, pur dopo la squalifica di Doni e la vicenda Masiello, c’è ancora l’amaro in bocca a Bergamo per quello che è successo, ma i 37 punti in classifica, con una partenza handicap di 6 punti sono la testimonianza migliore e concreta dell’ottimo lavoro della società del presidente Percassi e del diggì Marino e della squadra allenata da un Colantuono che sta dimostrandosi pienamente all’altezza per poter allenare una piazza più importante e ambiziosa. È fuor di dubbio, ormai, che l’Atalanta è una squadra superiore alla sua classifica con i 43 punti conquistati sul campo che la proietterebbero di fatto al settimo posto in graduatoria alla pari col Catania-miracolo dell’aeroplanino Montella. La squadra è compatta, grintosa, forte di un’idea di gioco assai semplice e proprio per questo capace di esprimere un’intensità che spesso mette in grosse difficoltà gli avversari. Il 4-4-2 di Colantuono non pretende di essere da manuale del calcio, ma sicuramente è efficace e soprattutto riesce a esaltare la coesione e la forza di un gruppo che si è ritrovato sempre più unito e compatto con la volontà feroce di annullare al più presto la penalizzazione. Gli azzurri perciò dovranno stare ben attenti e concentrati nell’affrontare una formazione che al San Paolo sarà poco propensa a sbilanciarsi ma sempre in agguato, soprattutto sulle corsie laterali, con Schelotto e Moralez per servire Gabbiadini, Tiribocchi o, più prevedibilmente, il recuperato Denis che da buon ex ci proverà con tutte le forze a dare un dispiacere a De Sanctis, come fece nella scorsa stagione con la maglia dell’Udinese, per regalarsi la rete numero 16 in campionato. Noi aggiungiamo che l’Atalanta non ha particolari problemi e perciò potrà giocare senza pressione né ansia, mentre il Napoli ha il dovere di vincere e questo potrebbe condizionarlo sul piano nervoso. C’è anche un po’ di stanchezza nelle fila azzurre e il 4-4-2 di Colantuono potrà creare qualche problema a centrocampo dove il Napoli rischia di trovarsi in inferiorità numerica anche con gli esterni superstiti o da inventare che dovranno impegnarsi in un duro doppio lavoro sulle fasce: difendere e attaccare. E dovranno sacrificarsi ancora anche gli attaccanti, perché il credo tattico di Mazzarri prevede impegno e dedizione totale alla causa del gruppo e non concede sconti per alcuno. Perciò, nel dubbio di una condizione fisica non brillantissima e di una, psicologica, non proprio esaltante, la partita di questa sera può essere insidiosa anche se il ruolino di marcia esterno dei bergamaschi con 16 punti conquistati (3 vittorie, 7 pareggi e 5 sconfitte), non è da record. Consigli è sicuramente un buon portiere e Stendardo e Manfredini o il recuperato Bellini sono difensori arcigni

CONSIGLI RAIMONDI

STENDARDO MANFREDINI PELUSO

CIGARINI CARMONA SCHELOTTO

MORALEZ

GABBIANI DENIS

FREZZOLINI LUCCHINI FERRI CAZZOLA CARROZZA BONAVENTURA TIRIBOCCHI

Ma non insuperabili. La forza, forse il segreto di questa Atalanta sta nel centrocampo dove gli esterni Schelotto e Moralez assicurano spinta notevole e discreta copertura mentre in mezzo Carmona e Cigarini garantiscono la bellezza di giocate geometriche per i finalizzatori. Il Napoli dovrà trovare velocità e concentrazione e magari al più presto la via del gol per evitare sofferenze e sorprese e ridurre i rischi a zero. Gli ex Marino, Cigarini e Denis vorranno fare bella figura al San Paolo e magari sognano in segreto il colpaccio… All’andata fu partita sofferta, con una rete di Cavani a salvare da una sconfitta quasi sicura. Adesso, però, con sette gare solo da giocare, viene il difficile. Fino a che punto il Napoli saprà reagire allo stress di una stagione sin qui logorante, trovando le forze per agguantare la posizione Champions? Le risposte a questi interrogativi possono definire la classifica… Battere l’Atalanta è la prima risposte che il Napoli può dare a se stesso e ai tifosi per continuare a sperare e… sognare.

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NAPOLI - ATALANTA N. 1 2 3 4 6 7 8 11 14 15 16 17 18 20 21 22 23 28 29 31 32 83 85 88 99

Giocatore MORGAN DE SANCTIS GIANLUCA GRAVA IGNACIO FIDELEFF MARCO DONADEL SALVATORE ARONICA EDINSON CAVANI ANDREA DOSSENA CHRISTIAN MAGGIO HUGO CAMPAGNARO ROBERTO COLOMBO EDUARDO VARGAS MAREK HAMSIK JUAN ZUNIGA BLERIM DZEMAILI FEDERICO FERNANDEZ EZEQUIEL LAVEZZI WALTER GARGANO PAOLO CANNAVARO GORAN PANDEV JACOPO DEZI CRISTIAN CHAVEZ ANTONIO ROSATI MIGUEL BRITOS GOKHAN INLER CRISTIANO LUCARELLI

Ruolo P D D C D A D C D P A C D C D A C D A C A P D C A

Classe 1977 1977 1989 1983 1978 1987 1981 1982 1980 1975 1989 1987 1985 1986 1989 1985 1984 1981 1983 1992 1987 1983 1985 1984 1975

Naz. Presenze A Gol ITA 30 – ITA 4 – ARG 4 – ITA – – ITA 25 – URU 29 19 ITA 27 – ITA 27 3 ARG 27 2 ITA – – CIL 7 – SLO 30 7 COL 25 1 SVI 23 3 ARG 11 – ARG 25 8 URU 26 2 ITA 26 1 MAC 25 6 ITA – – ARG 2 – ITA 1 – URU 8 1 SVI 29 – ITA 3 –

N. 2 3 4 5 6 7 10 11 13 16 17 18 19 21 28 32 33 44 47 77 78 79 88 89 90

Giocatore GUGLIELMO STENDARDO STEFANO LUCCHINI DANIELE CAPELLI THOMAS MANFREDINI GIANPAOLO BELLINI MATIAS SCHELOTTO GIACOMO BONAVENTURA NICOLAS MORALEZ FEDERICO PELUSO CIRO POLITO EMILIO CARMONA ALESSANDRO CARROZZA GERMAN DENIS LUCA CIGARINI MANOLO GABBIADINI MICHELE FERRI MATTEO BRIGHI RICCARDO CAZZOLA ANDREA CONSIGLI CRISTIAN RAIMONDI GIORGIO FREZZOLINI FERREIRA PINTO NADIR MINOTTI GUIDO MARILUNGO SIMONE TIRIBOCCHI

Ruolo D D D D D C C C D P C C A C A D C C P D P C C A A

Classe Naz. Presenze A Gol 1981 ITA 11 – 1980 ITA 20 – 1986 ITA 11 – 1980 ITA 22 1 1980 ITA 15 – 1989 ITA 32 – 1989 ITA 22 – 1987 ARG 27 5 1984 ITA 26 1 1979 ITA 1 0 1987 CIL 22 – 1982 ITA 9 – 1981 ARG 27 15 1986 ITA 28 1 1991 ITA 19 1 1981 ITA 12 – 1981 ITA 11 – 1985 ITA 6 – 1987 ITA 30 – 1981 ITA 9 – 1976 ITA 2 – 1979 BRA 4 – 1992 ITA 1 – 1989 ITA 18 4 1978 ITA 11 2

TROVI ANCHE CUORE AZZURRO NEI SEGUENTI PUNTI VENDITA: EPOMEO: VIA EPOMEO, 35 - NAPOLI CHIAIA: VIA CHIAIA, 49 - NAPOLI LE MAISON DES LUNETTES: VIA CAVALLERIZZA, 24 - NAPOLI UMBERTO I: CORSO UMBERTO I, 76 - NAPOLI CARDUCCI: VIA CARDUCCI, 49 - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE AUCHAN: VIA ARGINE - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE “LE PORTE DI NAPOLI”: AFRAGOLA CENTRO COMMERCIALE QUARTO NUOVO: VIA MASULLO - QUARTO - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE SAN PAOLO: VIA CINTIA FUORIGROTTA - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE IL GOLFO DEI DESIDERI: AFRAGOLA - NAPOLI


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AL LECCE NON SI FANNO REGALI Sergio Curcio

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opo l’Atalanta, tranquilla e beata senza problemi di classifica, si va a Lecce contro una squadra con l’acqua alla gola e forse anche di più. Scriviamo alla vigilia di Lazio-Napoli e non possiamo non dire che nelle file azzurre c’è stanchezza e non solo quella… Ma ad alcuni giocatori, anche affaticati, non si può fare a meno e soprattutto non si può rinunciare all’idea di lottare per il terzo posto… Il Lecce non ha ancora abbandonato il sogno di una salvezza da conquistare sul campo e le voci e i rumors sul coinvolgimento di società e calciatori nel filone barese del calcio scommesse sono fortemente e sdegnosamente respinte dalla proprietà Semeraro. Sarà perciò gara tosta, tostissima, contro un avversario che in casa ha raccolto meno punti che in trasferta sprecando, anche dopo l’arrivo di Cosmi che ha rivitalizzato la squadra, troppe occasioni per agguantare quella quartultima posizione che vale la salvezza. E contro una formazione sull’orlo di una crisi di nervi come quella salentina, il Napoli dovrà disputare una gara di grande intelligenza e maturità. Riuscirà a farla? Ci sono partite in cui bisogna fare i conti con l’avversario più forte o più in palla, sapendo di essere in un periodo di calo fisico e di forma o dover affrontare difficoltà impreviste della gara e allora c’è necessità di serrare le fila e puntare al sodo. Lecce è una di queste partite… Ed è in questo tipo di gare che il Napoli mostra i suoi veri limiti; non riesce, o forse non sa, gestire ancora partite difficili e, spesso, le fa diventare ancora più difficili, perdendo tranquillità e andando in confusione senza saper tenere il possesso palla per addormentare il gioco. È successo a Torino dopo l’1-0 della Juve, ma anche a Londra sul 2-1 per il Chelsea. Il Lecce non è certo paragonabile a Juve o blues, ma sicuramente Cosmi chiederà ai suoi l’ultimo sforzo per tenere viva quella fiammella di speranza che contro il Napoli, dovesse andare male il risultato, potrebbe definitivamente spegnersi. Non è squadra malvagia questo Lecce che di solito cosmi schiera con un 3-5-2 speculare al modulo mazzarriano. In difesa Oddo, Carrozzieri, Tomovic ed Esposito, con Miglionico di rincalzo, si disputano le tre maglie di un reparto che è il sedicesimo della A con 45 reti subite (prima di Lecce-Roma e Catania-Lecce, ndr). A centrocampo agiscono due marpioni come Giacomazzi e Del Vecchio a governare un reparto che si completa con Blasi

BENASSI ODDO

TOMOVIC

CARROZZIERI

GIACOMAZZI BLASI CUADRADO DELVECCHIO BRIVIO

MURIEL

DI MICHELE

ESPOSITO SEFEROVIC BERTOLACCI DI MATTEO CORVIA GIANDONATO

a centro destra e Quadrado e Brivio sulle corsie esterne. I due vecchietti, impeccabile play Giacomazzi, cacciatore i palloni il salentino Del Vecchio, sono il vero ago della bilancia della squadra che consente a Muriel e Cuadrado di aggredire gli spazi per liberare quella volpe d’area che è ancora Di Michele, sempre in grado di inventare il gol o la conclusione a sensazione. Perché la forza di questo Lecce sta proprio nella spinta in accelerazione che sanno dare i gioiellini di proprietà dell’Udinese, Muriel e Cuadrado. Quando i due colombiani si limitano al compitino, vuoi perché imbrigliati, vuoi perché non in giornata, il ritmo dei giallorossi cala e le cose si complicano vista la mancanza di altra fantasia in un reparto cui neanche il rientro di Bertolacci è riuscito a dare quel tocco di imprevedibilità necessario. Cosmi, però, sebbene la salita si faccia sempre più dura, continua a dare messaggi di ottimismo invitando tutti i suoi a lottare fino all’ultimo respiro. Mazzarri, come il suo omologo, deve chiedere agli azzurri l’ultimo sforzo, l’ultimo strappo in salita. Dopo Lecce il calendario non appare impossibile, con la sola trasferta di Roma contro i giallorossi a impensierire. Ecco perché a Lecce bisogna vincere con una partita… saggia: pazienza, palleggio e rapidità nelle finalizzazioni sono la ricetta giusta per rimanere in corsa per la Champions 2012-2013.

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Via Larga, 30 bis Carinaro (CE) Tel. 081.502.9401 - Cell. 366.4319077 - 333.2053878

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a Pasticceria Conte nasce nel 1989 nella piccola San Marcellino e subito riscuote un grande successo. Il segreto? La grande passione nella preparazione dei dolci, una tradizione portata avanti di generazione in generazione, estesasi poi al catering attraverso la Conte Catering. Sempre attenti ai cambiamenti e alla ricerca delle novità nel 1998, da un’idea e anni di lavoro naque “il kakkabusc”, dolce a forma di ciambella con mandorle, frutta secca e babbà con spruzzata di rhum e crema con gusto forte e passionale. Un dolce oggi dedicato a Don Aurelio, ovvero Aurelio De Laurentiis, grazie alla sua forza d’urto espressa nei confronti delle massime autorità della Lega Calcio di serie A lo scorso agosto a Milano in occasione del sorteggio del campionato di calcio 2011/2012.Tra le specialità da non dimenticare il Panenza Torta dedicata alla figlia del proprietario nell’occasione della sua nascita. Appellativo che nasce dal connubio tra il nome della piccola (Enza) e dal tipo di torta al pan di spagna sfoglini delicati come la baby.Nel 2012 nasce Lounge Bar Conte Pasticceria a Carinaro che dà spazio alla musica live con serate anche alla scoperta di talenti. E poi c’è il Napoli con le passioni più forti per i colori azzurri e in occasione delle partite di campionato e di Cham-

pions c’è un’ampia sala dove si possono gustare le prodezze di Lavezzi, Cavani e compagni, magari assieme a tante specialità come il Maurese Babbà ricoperto di nutella, Limonito Mousse con meringa a gusto di limone, Nutellotto, e tanti altri dolci della tradizione familiare. A tale proposito la famiglia Conte spera di dare sempre nel tempo continue migliorie e continue novità che il palato desidera, perché “noi siamo convinti che le persone sono curiose, amano i cambiamenti e vogliono provare sempre cose nuove e noi gliele offriamo…” saluti da Luigi Conte e Luigi Guarino


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IL DOLCE… AMARO DEL CALCIO Giuseppe Piccolo (vicepresidente AINC)

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itornando da Roma, dopo aver vissuto la rocambolesca serata di un Napoli che proprio non riesce a interrompere questa maledetta striscia negativa, ho pensato con tenerezza e rabbia ai tanti tifosi presenti allo stadio. Ragazzi con un puro entusiasmo che a dispetto dei negativi quanto affrettati giudizi, sono un esempio per il mondo sportivo, eppure nella precedente gara con i bianconeri tanti di loro sono stati vittime di inutili quanto incivili attenzioni da parte di pseudo tifosi, notizie confortate anche da denunce presso stazioni di polizia locali. L’Associazione Italiana Napoli Club ringrazia tutti quei giovani che offrono al calcio la faccia pulita di una tifoseria che anno dopo anno acquisisce una maturità sportiva e che anche nella sconfitta reagisce con correttezza. Questa virtù merita la reazione convinta della squadra, le sconfitte sportive sono una previsione naturale di un campionato ma l’amarezza si addolcisce quando la prestazione è convincente, motivata e di carattere. Viceversa quando si assiste a una resa a mani basse, se si attribuisce alla stanchezza tutta la colpa di scialbe prestazioni qualcosa non gira nella testa dei giocatori ed è così che si assiste alla reazione soltanto in svantaggio o, ancora peggio, quando la situazione è irrimediabilmente compromessa. Contro l’Atalanta tutti ci aspettiamo una gara concentrata e determinata, i tifosi affolleranno le gradinate e, superate le feste pasquali, affogati i dispiaceri nelle dolcezze pasticcere, meritano di assaporare

una vittoria scaccia crisi. Più che una speranza confido nel lavoro di Walter Mazzarri che saprà recuperare la fiducia e il morale dei nostri giocatori che hanno smarrito da tempo la qualità fondamentale quel mix di freschezza e velocità. Tornano, fortunatamente, alcuni elementi importanti e il gioco ne risentirà positivamente. Auguri azzurri noi continueremo a sostenervi.

Discutendo una innovativa e originale tesi su “Il ruolo di Internet nella moda” davanti alla commissione di laurea presieduta dal ch.mo prof. Angelo Marciano si è laureata con 110 e lode in Fashion-Design, Valentina Curcio, figlia del nostro amico Sergio. Alla neolaureata e al papà gli auguri e un sentito in bocca al lupo da parte di tutta la famiglia di Cuore Azzurro ed Extra-Time.

Il Kaffè dei tifosi napoletani


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COLONNESE: CALMA E GESSO Max Bonardi

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rancesco, per gli amici e per i tifosi, Ciccio Colonnese, di Napoli e del Napoli conosce tanti segreti. L’ex giocatore azzurro a Napoli ha lasciato tanti amici e alla città lo legano tanti ricordi e aneddoti. Ora però non si può più andare con i guanti bianchi, la situazione del Napoli lo impone. E Ciccio, da abile opinionista televisivo, e non solo, le cose non le manda a dire. D. Il Napoli in difficoltà se l’aspettava? R. Onestamente no, è vero che la Champions toglie tanto sul piano psico-fisico, e la squadra aveva pagato dazio in campionato per la lotta per il vertice, dimostrando di non poter gestire le due competizioni. Poi ha recuperato e tutto lasciava pensare a una squadra in grado di giocarsela. Poi è arrivato il Chelsea e la squadra ha tenuto bene sino alla gara di ritorno. Poi, dopo l’eliminazione è arrivato il crollo. Ora il Napoli è in difficoltà, c’è poca brillantezza, sembra una squadra svuotata. I tenori stonano, finora la differenza l’aveva fatta l’attacco. D. Secondo lei aveva una rosa per far fronte al triplo impegno? R. Superato il girone eliminatorio di Champions tutto dava a pensare a una squadra con un cammino in discesa. Invece la gara col Chelsea ha fatto l’effetto opposto alle due contendenti. Il Chelsea in crisi è risorto ha ritrovato risultati e autostima, il Napoli invece si è bloccato e ora manifesta difficoltà anche per quanto riguarda l’organico. D. E ora la lotta per il terzo posto si è fatta difficile… R. Sei punti di distacco dalla Lazio sono tanti, avendo visto che gli avversari erano facilmente battibili. La vittoria ha ricompattato la Lazio, il Napoli mostra scollamento anche all’interno dello spogliatoio. Gli azzurri hanno avuto solo un sussulto dopo il pareggio di Pandev, ma poi il secondo tempo di Lavezzi e compagni è da dimenticare. D. Alcuni giocatori sembrano distaccati, con la testa altrove R. Vari giocatori simbolo che non stanno avendo un momento buono, mostrano saturazione da tutti i punti di vista. Il contraccolpo psicologico di Londra c’è stato, eccome. Nessuno pensava si perdesse 4-1, dopo la gara di andata finita 3-1 al San Paolo. È stata una mazzata che ha inciso anche nell’ambiente, tifosi compreso. D. E presidente e allenatore cominciano a beccarsi… R. Il presidente ha rilasciato dichiarazioni dopo Juve-Napoli che danno da pensare. Non c’è identità di vedute con allenatore, a dispetto delle dichiarazioni di facciata. È successo quello che si temeva, ai primi risultati altalenanti sarebbero riemerse le scorie dell’anno scorso. D. Di che cosa ha bisogno il Napoli? R. Innanzitutto bisogna finire bene questo campionato, se si dovesse vincere la Coppa Italia in caso di fallimento zona Champions si salverebbe una stagione. Sul piano mediatico ora il Napoli delude addetti ai lavori e tifosi. Bisognerà vedere le cose come sono il 20 maggio. Poi bisognerà andare sul mercato, si deve rinforzare la difesa e ci vuole un buon esterno sinistro. Il Napoli dipende troppo dal gioco di Maggio sull’altra fascia. È un giocatore che distrugge l’equilibrio tattico degli avversari. Ora, però, si deve ricomciare a vincere. D. Questione allenatore: finita la storia di Mazzarri a Napoli? R. Sembrava si fossero riappacificati, poi con i problemi sono tornati i dissidi. Hanno caratteri simili, troppo forti, a oggi non

credo a una continuazione del rapporto. A Napoli vedo bene Montella e il suo nuovo modo di giocare. D. Tre tenori in bilico, a chi rinunciare? R. Uno dei tre secondo me andrà via, non so chi, io rinuncerei a Hamsik, perché è meno decisivo, troppo prezioso, un gioiello che non serve, quando non incide la squadra gioca in dieci, non è un centrocampista che difende, meno un rifinitore, è un incursore atipico che poi ha un rendimento incostante. Cavani me lo terrei stretto, è un giocatore fondamentale. Ora è troppo spremuto, ha un calo fisico e psicologico. È troppo serio per essere distratto da sirene che lo vorrebbero altrove. D. San Paolo sì o San Paolo no? R. Sì o no non conta, ci vuole un stadio tipo Juventus Stadium, con l’entusiasmo e i tifosi sul collo il Napoli farebbe veramente 19 vittorie, sarebbe come un palazzetto dello sport, tutti attaccati, una bolgia. D. Un consiglio a De Laurentiis… R. Difficile dargli consigli, finora ha indovinato tutto. Gli direi in queste sette partite di evitare qualsiasi esternazione che turbi la squadra, poi a fine stagione si tireranno i bilanci, ora serve solo serenità e unione. Per il terzo posto non tutto è perduto, gli azzurri hanno il 40 per cento di possibilità di arrivare ai preliminari di Champions. Francesco Colonnese (Potenza, 10 agosto 1971) è un ex calciatore italiano, di ruolo difensore. Inizia la sua carriera nel Potenza, dove gioca dal 1989 al 1991, per poi passare prima al Giarre Calcio e poi alla Cremonese, dove colleziona 66 presenze approdando in serie A nella stagione 1993-1994. Nella stagione 1994-1995 viene acquistato dalla Roma di Carlo Mazzone, dove gioca 5 gare. Successivamente veste stabilmente la maglia da titolare nel Napoli e, a partire dalla stagione 1997-1998, nell'Inter, con cui vince laCoppa UEFA. Dal 2000 al 2004 milita nella Lazio e, dal 2004 al 2006 nel Siena. Ha vinto con la maglia della Cremonese una coppa anglo-italiana e con la Lazio una coppa Italia e una Supercoppa italiana. Vanta 4 presenze nella nazionale olimpica e 6 nell’under 21 con cui ha vinto il titolo europeo. Ha partecipato come opinionista fisso alla trasmissione sportiva Serie A live su Premium Calcio. Si iscriverà al corso di Coverciano per conseguire il patentino di allenatore.

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MAZZARRI D’ARTAGNAN E I TRE TENORI Fabrizio Piccolo

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uaranta giorni. Più o meno. Tanto manca alla fine della stagione. Sul piatto c’è ancora tanto, in termini di obiettivi come di emozioni da vivere. C’è l’accesso alla Champions, c’è quella benedetta Coppa Italia, ci sono partite prestigiose e importanti che possono ulteriormente verniciare di gloria la crescita di questo Napoli – quella dell’Olimpico contro la Roma, a esempio – e c’è la gioia di vedere esultare ancora le curve azzurre. Ecco perché è opportuno rimandare bilanci e giudizi, manca poco suvvia. Dal 20 maggio in poi ci si potrà divertire a promuovere e bocciare, a fare processi e assoluzioni, a parlare di chi va e chi viene, ma ora no. Adesso serve un patto alla D’Artagnan: uno per tutti e tutti e per uno. Cioè per il Napoli, che viene prima di ogni cosa. Prima delle voci di mercato che spostano i nostri tenori a Est e Ovest, prima della resa dei conti tra il presidente e l’allenatore, prima dei prossimi colpi per rinforzare la squadra che sarà e prima dei rimpianti e delle polemiche. Quante critiche eccessive ultimamente: forse la Mazzarri-band aveva abituato tutti troppo bene. Non che le critiche siano vietate, ma sentir parlare – e se n’è parlato – di Napoli indegno sembra davvero eccessivo. Serve serenità in tutto l’ambiente e ovviamente soprattutto nello spogliatoio. Da parte dell’allenatore, che deve frenare il

suo carattere fumantino in questo mese decisivo, da parte dei giocatori, quelli certi di rimanere e quelli che aspettano il rinnovo di contratto e da parte dei top-player che devono tapparsi le orecchie di fronte a più o meno credibili offerte milionarie. Niente di anomalo anche sotto questo fronte. Che a un certo punto della stagione comincino a fioccare rumours, virtuali e non, è da mettere nel conto di un Napoli che i campioni veri e appetibili finalmente ce li ha: capita a tutte le grandi squadre di vedersi insidiati gli assi e il Napoli è una grande squadra. Resta però il punto di partenza: non distrarsi, fare quadrato, stringersi a coorte. Il segreto per arrivare a chiudere la stagione in gloria è tutto qua. Si riparte da stasera contro l’Atalanta dei tanti ex, con il ritorno per la prima volta da avversario al San Paolo di Pierpaolo Marino che tutto sa e conosce della creatura azzurra. Facile immaginare che abbia tanta voglia di lasciare il segno e di prendersi almeno i punti, se non gli applausi, ma di sentimentalismi e amarcord non è proprio il momento. Avanti Napoli, quaranta giorni all’alba e che sia l’alba di un giorno di gloria. Uno per tutti e tutti per il Napoli. E se Mazzarri è D’Artagnan e i tre tenori sono i tre moschettieri è chiaro che c’è bisogno anche di tutto il resto del gruppo per trionfare. Forza, è ora di vincere.

LA VOGLIA DI RIVINCITA DI MARINO Marco Martone

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ulla carta poteva essere una partita abbordabile, se non addirittura facile. L’Atalanta viaggia in una posizione di classifica di relativa tranquillità, nonostante la sconfitta interna contro il Siena di sabato scorso. L’effetto San Paolo, poi, dovrebbe come sempre assicurare la spinta decisiva alla formazione azzurra per vincere la sfida. Le ultime prestazioni della squadra di Mazzarri, invece, hanno reso il match contro il grande ex, Pierpaolo Marino, particolarmente difficoltoso. L’imbarazzante sconfitta contro la Juventus a Torino, dove il Napoli non ha mai giocato e quella mortificante contro la Lazio, dove gli azzurri sono stati puniti, oltre che dagli errori arbitrali, dalle solite sviste difensive e dalla totale assenza in campo di almeno due dei tre tenori (vedi Hamsik e Cavani), hanno trasformato la partita con gli orobici in un crocevia decisivo. Forse non tanto per le sorti del campionato, poiché almeno per ora il terzo posto sembra tornato a essere una chimera, ma per il futuro stesso della società del presidente De Laurentiis, che comincia a interrogarsi sull’opportunità o meno di dover puntare, per il prossimo anno, sullo stesso staff tecnico, allenatore in primis. La riconferma di Mazzarri, a questo punto, appare infatti molto più incerta rispetto a qualche settimana fa. E come se non bastasse, a complicare le cose c’è anche il ritorno a Napoli di due grandi ex dal dente più o meno avvelenato. Il primo, German Denis, ci ha già

fatto male all’andata, segnando il gol del vantaggio poi pareggiato da Cavani allo scadere. Il secondo è Pierpaolo Marino, che forse con troppa superficialità e con qualche incomprensibile pregiudizio, qualcuno della critica si è affrettato a bocciare. In realtà, al di là degli errori che chi lavora inevitabilmente commette, l’ex direttore generale del Napoli ha avuto già modo di farsi rimpiangere sotto al Vesuvio. Basti pensare che la maggior parte dei cosiddetti “titolarissimi”, che Mazzarri considera quasi intoccabili, vengono dalle campagne acquisti condotte dello stesso Marino, che evidentemente tanto male non aveva operato se questi giocatori hanno consentito alla squadra di raggiungere gli ottavi di Champions League e la finale di Coppa Italia. E sembra che lo stesso De Laurentiis abbia avuto un qualche ripensamento, giacché nei giorni scorsi si è lasciato andare a pubblici complimenti al suo ex direttore ed è anche girata voce di un clamoroso ritorno a Napoli di Marino. La voglia di rivincita del direttore generale sarà un motivo in più per diffidare dell’Atalanta, che sarà motivata a dovere per dare del filo da torcere a Cavani e compagni. L’incrocio con il grande ex potrà quindi determinare gran parte del futuro dell’attuale staff tecnico-societario. Un eventuale nuovo passo falso potrebbe, infatti, indurre il patron a considerare chiuso il ciclo Mazzarri-Bigon e a guardarsi intorno per avviare una nuova stagione azzurra.

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In campo con gli Azzurri

Forza Napoli la radio ufficiale del Calcio Napoli

www.radiomarte.it


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Goran Pandev


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FOTOAGENZIA MOSCA


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CUORE ’NNAMMURATO Bruno Marra

L’inno dei tifosi azzurri che ha sconfitto la morte con l’amore

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desso parliamoci chiaro. Sono anni che se la sentono cantare addosso la nostra canzone. Un tormentone che gli batte in testa, che gli è entrato nelle meningi, che li sveglia di notte e fa fischiare le orecchie come un inarrestabile vento del Sud. Bisogna comprenderli se stavolta hanno provato a cantarla, per capire l’effetto che fa, per liberarsi da un sortilegio che invece hanno finito per stringersi ancor più saldamente addosso. Perché anche quando potevano festeggiare con qualcosa che appartenesse a loro, non hanno trovato nulla da sventolare al mondo. E hanno rievocato quella melodia come un incantesimo che non gli darà mai pace. In fondo è gratificante per Napoli aver esportato ironia e cultura in una landa desolata alla quale abbiamo conferito capitali, creatività e braccia di lavoro. E che nonostante tutto oggi continua a confondere passione con rancore. “Oje vita, oje vita mia” non è una filastrocca per bambini o tifosi improvvisati, è l’esatto opposto. È la liberazione di un’anima ancestrale stanca di combattere per l’abiezione di un ideale. L’esortazione che trova nell’unico valore eterno la forza di volare. È un canto disperato eppure meraviglioso di un soldato in trincea, faccia a faccia con la morte che affida l’ultimo anelito di speranza al battito che gli esplode dentro. Perché nulla può

succedere e niente sarà mai più forte della luce che hai in fondo al cuore. ‘O surdato ‘nnammurato non è una semplice canzone, è la preghiera di un miracolo, l’invocazione di un uomo che conquista l’immortalità attraverso l’amore. Una sinfonia che poteva nascere solo in una terra di misticismo, trascendenza e alchimia. Perché Napoli conosce benissimo i soldati, in divisa o in borghese, sempre a guardia di una fede. Quelli che hanno fatto le quattro giornate, al fianco degli scugnizzi, quando il popolo si fece Esercito per liberarsi dai nazisti. O ancora più dietro, quando il Mezzogiorno era Regno di ricchezza e nobiltà. E ci chiamarono Briganti solo perché volevamo difendere la nostra identità. Garibaldi non ce l’avrebbe mai fatta a sconfiggere lo stemma Borbonico senza il vil denaro di Casa Savoia. Noi pagammo con sangue e onore. I piemontesi con i soldi della corruzione. Oggi ci vuole coraggio a pronunciare quelle parole. Quel canto va vissuto, ricordato, interpretato, celebrato. Non profanato. Il soldato la sua guerra l’ha vinta per sempre. La sua anima lo ha reso immortale. Perché “Oje core e chistu core” è l’Inno che ha sconfitto la morte con l’Amore. Ricordiamocene il 20 maggio. Ridiamo un senso alla Storia. Mettiamo i sigilli a Casa Savoia. Alziamo al cielo il nostro canto universale. Riprendiamoci la Capitale!

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NAPOLI - CATANIA 2-2: CHE DELUSIONE

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L’originale mozzarella di bufala campana I Sapori del Latte, l’amore per la tradizione Mi raccomando, compra la mozzarella di Aversa - disse Totò - in una memorabile scena di Miseria e nobiltà. Si riferiva alla mozzarella di bufala creata in un fazzoletto di territorio della Campania, dove la produzione avveniva coniugando latte di bufale munte una sola volta al giorno, mani sapienti e antiche tecniche di lavorazione, che davano alla mozzarella un gusto unico al mondo. In questo ramo del settore lattiero-caseario, la famiglia Fierro vanta un ruolo di prestigio consolidatosi nel tempo, grazie a una tradizione lunga tre generazioni: tecniche di lavorazione che Giuseppe Fierro ha tramandato ai figli Gaetano e Restituto e che oggi rivivono nei prodotti marcati I Sapori del latte.“Teniamo molto all’artigianalità della produzione - precisa Gaetano Fierro. Abbiamo fatto tesoro degli insegnamenti di nostro padre, che nella sua vita ha ricevuto tanti riconoscimenti anche internazionali, continuando a produrre la tipica mozzarella di bufala, quella che si mangiava una volta, con latte proveniente esclusivamente dalle zone Dop. La produzione avviene in un caseificio concepito per svolgere al meglio e nella massima igiene e sicurezza tutti i processi di lavorazione, rigorosamente certificati. Oggi la si trova dappertutto, ma sono pochi coloro che sanno riconoscere la vera mozzarella di bufala campana. Oltre all’aspetto economico, il nostro obiettivo e anche quello di far conoscere, attraverso il gusto, la storia, l’amore e i sacrifici che si fanno per questo prodotto”.

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JUVENTUS - NAPOLI 3-0: DISFATTA

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LAZIO - NAPOLI: 3-1

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CHAMPIONS MOLTO PIÙ LONTANA

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CHELSEA - NAPOLI: QUEL MALEDETTO 4-1 Luigi Alvino

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l di là del “non se ne può più” della difesa del Napoli, salvando Morgan De Sanctis e un po’ Paolo Cannavaro, corre l’obbligo di fare una considerazione, il dopo Champions è stato un disastro, ed è giusto aprire una riflessione in merito, guardiamo a partire dal 6-3 di Napoli – Cagliari dell’ 11 marzo scorso, ultima vittoria azzurra. Ora siamo scomparsi come una cometa, l’impatto della fuoriuscita dalla Champions ci ha creato traumi psicologici straordinari, è un argomento che ho già affrontato in passato quello della psicologia come forma di medicina essenziale in qualunque sport, figuriamoci il calcio, ma come al solito la carta stampata non la legge nessuno, noi giornalisti non capiamo nulla di quello che scriviamo prima che succedano i guai. Ma tanto c’è chi rimedia, c’è chi parla con i “suoi ragazzi”, c’è chi parla con il presidente per la campagna acquisti di gennaio, quando il Napoli volava e le altre squadre annaspavano, ovviamente sto parlando di Mazzarri e Bigon, ma mentre il primo, a mio avviso, essendo alla prima esperienza internazionale, va un po’ giustificato, invece Bigon, ma come si fa a spendere soldi nel campionato cileno, dove il livello della prima divisione, facendoci giocare la nostra bella Juve Stabia, avrebbe vinto lo scudetto con un mese d’anticipo? Ma dico, stiamo scherzando, mica ci voleva un mago per capire che il parco difensori era insufficiente, era così difficile pensare a rinforzare un reparto così stanco e ormai spento? Ma ormai è fatta, così dobbiamo cercare di andare avanti, mi viene da pensare a quei

tifosi che hanno seguito la squadra, a loro spese, da Torino a Roma, l’amore per la squadra è grande, quanti a Roma hanno pensato, mentre tornavano tra autostrada e treno, “forz’ er’ megli’ ca ‘accattavm n’uovo e Pasc e chiù e creatur” bisogna stare attenti, io dico sempre che il calcio, ormai è un grande business, la cui gestione è affidata a grandi studi commercialisti, vi sono uomini di marketing, dove un presidente è assistito da un esperto di contabilità, di partita doppia di plusvalenze, di incassi, di spese, e anche di tasse, il Napoli è una Spa e non può permettersi distrazioni economiche, come acquisti insensati. Come è possibile che a 13 giornate dalla fine del campionato, quasi tutti avevano già il fiatone e non riuscivano ad alzarsi 5 cm da terra? Caro presidente, Napoli, e tutti i tifosi del Napoli sparsi sul pianeta terra, le vogliono un bene straordinario, sì anche adesso più di prima. Chi avrebbe mai immaginato che a 7 giornate dal termine del campionato 2011/2012, guardando quello dello scorso anno, dove abbiamo incassato 39 gol, beh adesso come dicevo, con sette giornate ancora da giocare siamo già a 38 gol subiti e non voglio fare il conto dei punti, anche se vincendole tutte e sette non andremmo mai meglio dello scorso anno. Manca qualcosa, al di là della scaramanzia, io ci credo fermamente, comunque manca qualcosa, mi piacerebbe tanto prendere un caffè con Lei presidente, chissà, se Lei avrà modo di leggere questo giornale a cui tutti collaboriamo con il “Cuore Azzurro”, forse La incontrerò, ma a una condizione, il caffè lo pago io.


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PRIMAVERA: UNO SPIRAGLIO PLAYOFF Attilio Marchionne

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ermi 3 campionati su 4. La Primavera ottiene la terza vittoria di fila e si rilancia prepotentemente in zona playoff (attualmente è quinta), grazie al blitz di Ascoli. Gli Allievi, cercano di mantenere il sesto posto in classifica, i Giovanissimi continuano a guidare il girone mentre la Berretti vuole riaprire la lotta per il primato.

Sembra essersi finalmente ritrovata la Primavera guidata da mister Sormani. Nelle ultime settimane i risultati sono stati davvero soddisfacenti. Dopo il pareggio interno nel match contro la Reggina (1-1), sono arrivate tre belle vittorie: 5-1 sul campo del Pescara, 1-0 contro il Bari (a Napoli) e ancora, sabato scorso, 1-0 sul campo dell’Ascoli. Nell’ultimo match mattatore di giornata è stato Novothny. Il Napoli, ora, è in pianta stabile in zona playoff, al quinto posto in classifica e con ben 2 punti di vantaggio sulla Reggina e 3 sul Lecce. La strada è ancora lunga, ma la squadra sembra stare bene e aver trovato la forma migliore in questa parte finale del campionato. Prossimo turno: Gubbio - Napoli (14/4) SQUADRA Pt. Benevento 59 Napoli 53 Taranto 50 Milazzo 49 Trapani 44 Siracusa 43 Arzanese 38 V. Lamezia 33 N. Mugnano 22 Ebolitana 22 Catanzaro 19 Vibonese 17 Nocerina 15 Melfi 9

G. 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24

V. 18 16 15 14 12 13 10 9 7 6 5 5 4 3

N. 5 5 5 7 8 4 8 6 1 4 4 2 3 0

P. 1 3 4 3 4 7 6 9 16 14 15 17 17 21

GF 67 50 41 47 45 52 51 27 43 25 30 26 38 21

GS 23 24 15 17 26 34 30 32 54 55 53 73 62 65

G. 24 24 23 23 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24

V. 18 16 12 14 11 12 10 7 8 8 6 3 3 2

N. 3 6 10 4 9 5 7 10 5 3 2 7 3 0

P. 3 2 1 5 4 7 7 7 11 13 16 14 18 22

GF 76 53 62 53 44 45 34 30 38 42 29 25 23 6

GS 14 22 14 25 19 28 19 29 41 40 61 35 51 162

risultati 11ª ritorno girone C Napoli

- Bari

1-0

Reggina

- Gubbio

5-0

Catania

- J. Stabia

3-2

Roma

- Lazio

1-1

Crotone

- Lecce

4-2

Ascoli

- Palermo

1-6

Nocerina- - Pescara

2-1

BERRETTI risultati 11ª ritorno girone F Milazzo

- Catanzaro

2-0

Taranto

- Napoli

2-1

Ebolitana

- N. Mugnano

1-0

Arzanese

- Siracusa

1-0

Nocerina

- trapani

0-1

menfi

- Vibonese

0-1

Benevento

- V. Lamezia

2-0

La squadra è ferma dal primo aprile, dopo il pareggio esterno ottenuto sul campo della Nocerina (1-1). Dopo 21 giornate il Napoli è sesto in classifica con 27 punti ed è ormai troppo distante per recuperare la quinta piazza, attualmente detenuta dal Palermo con 36 punti. I ragazzi azzurri devono, invece, difendersi dagli attacchi del Gubbio che si trova a solo 2 punti dai campani. Il prossimo turno sarà davvero difficile, dato che gli azzurrini saranno di scena a Roma contro i giallorossi, secondi in classifica, il prossimo 15/4. Intanto è stato reso noto il calendario per la Fase Finale a 8 squadre che inizierà martedì 12 giugno a Chianciano Terme (Si). Prossimo turno: Roma – Napoli (15/4) SQUADRA Pt. Napoli 57 Juve Stabia 54 Benevento 46 Foggia 46 Nocerina 42 Sorrento 41 Ebolitana 37 Arzanese 31 Aversa N. 29 Avellino 27 Melfi 20 N. Mugnano 16 Paganese 12 N. Campobasso 6

PRIMAVERA

risultati 8ª ritorno girone C Roma

- Ascoli

3-0

J. Stabia

- Crotone

1-0

Palermo

- D. Pescara

6-1

Bari

- Lazio

0-2

Catania

- Lecce

2-1

Nocerina

- Napoli

1-1

Gubbio

- Reggina

3-1

risultati 11ª ritorno girone G Foggia

- Avellino

2-0

N. Mugnano

Aversa N.

0-0

Arzanese

Juve Stabia

1-1

Ebolitana

- Melfi

Sorrento

- Napoli

4-1 1-3

Nocerina

- N. Campobasso

13-0

Benevento

- Paganese

4-0

G.

V.

N.

P.

GF

GS

Roma Lazio Palermo Catania Napoli Reggina Lecce Ascoli Nocerina Juve Stabia Bari Pescara Crotone Gubbio

23 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 23 24

19 18 16 13 11 10 11 9 7 3 5 4 3 2

4 5 4 1 6 7 3 3 4 12 6 6 6 5

0 1 4 10 7 7 10 12 13 9 13 14 14 17

76 80 52 44 36 34 52 34 35 26 34 24 35 16

19 17 29 38 36 23 57 46 58 35 49 51 52 68

61 59 52 40 39 37 36 30 25 21 21 18 15 11

Il campionato Berretti è fermo dallo scorso 31 marzo quando il Napoli, attualmente secondo in classifica, perse 2-0 sul campo del Taranto (terzo) e che ora si è portato a solo 3 punti dagli azzurri. Proprio di quel big match ha approfittato il Benevento (capolista) che, grazie alla bella vittoria per 20 sul Lamezia, ha distanziato gli azzurrini di 6 punti. Nel prossimo turno, il 14, ci sarà il big match, a Napoli, contro la stessa formazione giallorossa. Gara di fondamentale importanza sia per accorciare le distanze sulla capolista, sia per non far guadagnare altro terreno all’inseguitrice Taranto che, a sua volta, andrà sul difficile campo del Siracusa. Prossimo turno: Napoli – Benevento (14/4)

ALLIEVI NAZ.

GIOVANISSIMI NAZ.

SQUADRA Pt.

SQUADRA Pt. Lazio 54 Roma 45 Catania 44 Lecce 38 Palermo 36 Napoli 27 Gubbio 25 Nocerina 23 Juve Stabia 23 Bari 22 Reggina 19 Crotone 18 D. Pescara 18 Ascoli 16

G. 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21

V. 17 14 13 11 10 6 7 6 6 6 5 4 5 4

N. 3 3 5 5 6 9 4 5 5 4 4 6 3 4

P. 1 4 3 5 5 6 10 10 10 11 12 11 13 13

GF 50 46 40 32 38 35 24 30 18 24 22 21 26 15

GS 19 23 21 20 20 34 31 34 29 27 40 38 47 38

Fermo per questa settimana di Pasqua anche il campionato Giovanissimi. Nell’ultimo match gli azzurri si imposero con un secco 3-1 sul campo del Sorrento, consolidando il primato in classifica e portandosi a +3 sull’inseguitrice Juve Stabia. La formazione azzurra ha numeri straordinari in questa annata con ben 18 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte, ma anche con miglior attacco (76 gol fatti) e miglior difesa (14 gol subiti) dell’intero girone. Nel prossimo turno (15/4) gli azzurri giocheranno in casa contro il Neapolis (terz’ultimo in classifica); invece la Juve Stabia giocherà anch’essa in casa, contro il Sorrento (sesto). Prossimo turno: Napoli – Neapolis Mugnano (15/4)

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AGNELLI PER… LEONI Carlo Longobardi (Consigliere AINC)

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all’11 marzo scorso, partita casalinga con il Cagliari, a oggi, il Napoli ha subito 17 gol. Diciassette, un dato che rappresenta interamente, e senza alcuna possibilità di replica, il malefico tunnel imboccato che ha definitivamente compromesso la stagione, recuperabile solo con la conquista dalla coppa Italia. Dentro questo semplice indicatore sono comprese tutte le lacune della squadra e, probabilmente, le “incomprensioni” gestionali. Non c’è reparto o singolo da salvare: la difesa, che appare esausta, il centrocampo, che è da includere sul principale banco degli imputati, e l’attacco che ha sorretto e coperto le magagne fin quando è stato possibile. “Ho detto tutto” avrebbe chiosato il nostro adorato Peppino. Adesso è giunto il momento dei bilanci e delle riflessioni, anche perché continuare a sostenere “a prescindere” il Napoli cosa che questo periodico ha sempre giustamente fatto, anche per provare a garantire l’equilibrio psicologico dell’ambiente spesso aggredito da chi non aspettava altro che questo momento - potrebbe risultare un esercizio inutile e gratuito, quanto ottuso. Mazzarri è in confusione e non riesce a venir fuori dal pantano. Le compagini avversarie incontrate di recente hanno dimostrato di saper giocare con i reparti molto corti e con grande aggressività, le fonti del nostro gioco (fasce laterali e Inler) sono state prosciugate con uno studio preventivo attento e puntualmente attuato. Si è arrivati agli appuntamenti fondamentali affidandoci agli inutili lanci lunghi e alle intuizioni dei singoli più ispirati. Il problema non è da ricercare, solo, nel modulo adottato. Nella possibilità di risolvere con esercizi aritmetici e con l’esasperazione della tattica le sorti delle partite: 3-5-2, 4-3-3, 43-2-1. Abbiamo verificato che anche il cambiamento di modulo non ha sortito effetto. L’incapacità a organizzare una re-

plica adeguata, riscontrata nei momenti topici, ha spiegato bene la sua inefficacia. Per la condizione fisica vale un ragionamento analogo. È vero, la squadra è stanca, ma come si spiega, allora, Napoli – Catania? Una partita, quella, recuperata con un gran gioco e vigore atletico, salvo, poi, naufragare nei minuti finali. Le risposte, senza evocare improbabili scenari dietrologici, sono semplici. Il tecnico ha fallito del tutto una parte del suo lavoro: il turnover. L’errore trae origine da Chievo – Napoli. In quell’incontro, l’inserimento dei due – tre elementi di rincalzo non avrebbe stravolto la squadra e i suoi equilibri. Avrebbe, altresì’, consentito ai titolarissimi di tirare il fiato, successivamente, a turno, senza particolari angosce. Il presuntuoso atteggiamento avuto a suo tempo da Mazzarri ha determinato l’insostituibilità di molti giocatori ora scoppiati. In Napoli ha investito e speso, male. Il nuovo livello tecnico acquisito è buono, ma, caratterialmente i giocatori hanno dimostrato grandi limiti nervosi, oltre che fisici. Ora si è avvertita fortemente la mancanza di un leader, forse più di uno, in campo. I visi dei nostri calciatori ne sono state la conferma: molli, poco reattivi e incapaci di rappresentare un gruppo affidabile e coeso. Nella storia del calcio ci sono stati, e ci sono, giocatori che rappresentano delle casseforti per l’intera squadra. Metronomi di gioco e di umore stabile, non di isteria incontrollata. Probabilmente molti agnelli sono stati scambiati per leoni. La situazione attuale consente, tuttavia, la possibilità di ricercare soluzioni nuove per capire se non tutto è stato sprecato. Ben vengano, quindi, a partire dal match con l’Atalanta, esperimenti, veri e ponderati, anche per presentarsi nelle migliori condizioni psico-fisiche il prossimo 20 maggio. Si può e si deve ripartire con lealtà e chiarezza. La insostituibile e frastornata tifoseria lo reclama a voce alta.

EXTRA TIME Zona Napoli il programma dellʼAssociazione Italiana Napoli Club visita il nostro sito web: www.ainc.it

associato alla

Tv Luna o Lunasat canale 888 di Sky il venerdì alle ore 22.30 Repliche il venerdì alle ore 24 su Tv Luna e alle ore 00.30 su Lunasport; il sabato alle ore 16.30 su Lunasat

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Quelli di…

Foto: Ph Mario Passaretti

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CLUB NAPOLI LAGONEGRO Salvatore Longobardi (Tesoriere AINC)

I

l Club Napoli Don Aurelio Lagonegro è nato il 12 Febbraio 2012 presso il Bar "Cafè Monnalisa" di Lagonegro sede del Club stesso. Dall’iniziativa di un gruppo di tifosi appassionati di calcio e soprattutto tifosissimi del Napoli ha preso vita questa importante iniziativa che a oggi, e solo in un mese di vita, vanta già 50 iscritti. L’amore per i colori azzurri e la passione per il Napoli ha spinto i tifosi a far sorgere il club a dispetto di numerosi tifosi della Juventus, del Milan e dell’Inter. Il nome del Club “Don Aurelio” è simbolico, i giocatori cambiano, il presidente resta! ma è soprattutto un riconoscimento verso Aurelio De Laurentis che in pochi anni con intelligenza e competenza ha fatto rinascere l’amato Napoli e allo stesso tempo ha fatto rinascere la passione per i colori azzurri. La retrocessione in serie B, il fallimento, la Lega pro, e la continua scalata fino al ritorno in A, la partecipazione all’Europa

League, seguita dalla magica partecipazione alla Champions League hanno rafforzato, qualora ce ne fosse bisogno, l’amore verso il Napoli e la gratitudine verso il presidente. Dal primo momento in cui si è progettato di fondare il Club si è deciso di affiliarsi all’AINC, considerata l’associazione ufficiale e storica dei tifosi del Napoli sparsi in tutto il mondo, quella che meglio può avvicinare alla realtà Napoli, nonostante la distanza geografica. In bacheca ci sono numerosi biglietti delle gare di quest’anno: Napoli-Milan, NapoliParma, Napoli-Inter, Napoli-Juventus, Napoli-Lazio, Napoli-Roma, altre di Champions (Napoli-Bayern, Napoli-Villareal, Napoli Machester City, Napoli- Chelsea) la semifinale di Coppa Italia Napoli-Siena. L’inaugurazione del Club non è ancora avvenuta, il sogno degli associati di avere la presenza del presidente De Laurentiis. Intanto cresce la collaborazione con altri Club Napoli.

Consiglio Direttivo

Presidente:

Alessandro Ciotola

Vice presidente:

Giancarlo Massitti

Segretario:

Alessio Caccavale

Tesoriere:

Andrea Tortorella

Direttore sportivo:

Claudio Massitti

Consiglieri:

Biagio Mastroianni, Pino Falabella, Giuseppe De Filippis, Marco Ricciardone

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