Cuore Azzurro N. 66 - 21 aprile 2012

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PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO VII N. 66 - 21 APRILE 2012

FOTOAGENZIA MOSCA

COPIA OMAGGIO

Magazine

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! ! ! E K I R T S

Roma - Napoli: Champions di notte

Antonello Ardituro: È finito un ciclo

Coppa America: Golfo San Paolo


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IL TRIONFO DELLA RETORICA Max Bonardi

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opo uno stop forzato non voluto e forse eccessivo, si torna a giocare. La sospensione del torneo in seguito alla morte improvvisa di Piermario Morosini, a mio avviso, è stata figlia di troppa fretta e di decisione superficiale. Capisco la solidarietà e il moto di sentimento che le immagini hanno suscitato nell’opinione pubblica, ma ho visto il trionfo della retorica e della demagogia. Mi chiedo, da ex atleta e da appassionato di calcio, nonché da cronista, e quindi parte in causa, ma quante persone perdono la vita così giovani sul posto di lavoro e queste morti passano in second’ordine? E invece, in questo caso, una sequenza infinita di trasmissioni, di fiumi d’inchiostro, e di parole, parole, parole, solo per una morte che è stata amplificata, forse più dalle vicissitudini familiari dello sfortunato calciatore che per le circostanze stesse che la hanno causata. Il mio è un giudizio duro, ma ponderato. Tutto in questa epoca dell’informazione

Osservatorio arbitrale

viene amplificato. Si creano eroi nello spazio di un battito di ciglia, tutti sono grandi, si diventa noti solo perché si compie un gesto eclatante, spesso delittuoso. Dove fenomeni, tipo Corona, sono sempre sulle copertine dei giornali, dove i personaggi del reality di turno sono più conosciuti del presidente del Consiglio in carica. Insomma non se ne può più. In questo clima riparte il campionato e il Napoli se la vede con il Novara, grazie allo slittamento della 33esima giornata per la morte di Morosini. E subito dopo mercoledì e sabato prossimo le due trasferte con Lecce e Roma. Mazzarri ha avuto il tempo di far riposare la squadra e ha recuperato giocatori importanti per il suo schema, Maggio su tutti. Coi piemontesi non si può fallire, vanno messe alle spalle subito le ultime tre sconfitte consecutive. La corsa al terzo posto ha visto rientrare in gran carriera Inter e Roma, la concorrenza è più spietata, e la Champions rischia di restare una chimera.

CLASSIFICA DI SERIE A 2011/2012 SQUADRA

VERSO GLI EUROPEI Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)

È

quasi terminato un altro campionato, ma il calcio del XXI secolo sembra ormai non finire mai. Ricordo che durante la settimana inseguivamo il famoso "mercoledì di coppa" rigorosamente in bianco e nero, e che era l'unica alternativa alla domenica. Oggi, al contrario, siamo inseguiti dal calcio per quasi tutti i giorni della settimana, tanto che la Figc ha serie difficoltà a dover trovare una giornata "libera" per effettuare un qualsivoglia tipo di recupero. Tutto questo per dire che il calcio neanche quest'anno va in ferie prima dell'estate italiana, in quanto in vista degli europei Polonia-Ucraina. E quando non vanno in ferie i calciatori, significa che altrettanto non si fermano gli arbitri e il relativo mondo intorno a loro. L'Uefa ha già radunato i migliori arbitri del continente dai quali si estrapoleranno quelli che andranno agli Europei, e dove sono state date direttive che saranno poi oggetto di approfondimento in sede di torneo. In linea di massima Collina (il designatore degli arbitri in Europa), chiederà, sulla scia degli ultimi mondiali, due atteggiamenti per nulla contradditori tra loro, per la conduzione delle gare: consentire di giocare il più possibile, e stroncare il gioco violento. E proprio per il raggiungimento di questa seducente equazione, già dai campionati nazionali, per finire proprio a quelli internazionali, si richiedono all'arbitroatleta del 2000, tre componenti fondamentali: 1) forma impeccabile 2) vista infallibile 3) grande determinazione; il tutto proprio perché debba esprimersi con la simbiosi corpo, vista, mente. Detto tutto ciò appare evidente il grande lavoro che c'è dietro e da parte di un direttore di gara, per cui corre l'obbligo di augurarsi per i prossimi Europei una Italia in finale e un arbitro italiano in semifinale. Sarebbe un invidiato coronamento.

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Juventus Milan Lazio Udinese Roma NAPOLI Inter Catania Chievo Palermo Atalanta (pen. –6) Bologna Siena Cagliari Parma Fiorentina Genoa Lecce Novara Cesena

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68 67 54 51 50 48 48 43 42 40 40 40 39 38 38 37 36 34 25 21

32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32

18 20 16 14 15 12 14 10 11 11 11 10 10 9 9 9 9 8 5 4

14 7 6 9 5 12 6 13 9 7 13 10 9 11 11 10 9 10 10 9

0 5 10 9 12 8 12 9 12 14 8 12 13 12 12 13 14 14 17 19

53 62 48 44 52 56 47 42 30 44 37 33 37 33 41 32 43 37 27 19

178 26 40 32 42 41 45 43 40 49 34 38 34 39 50 38 58 48 54 48

3 3 ª G I O R N ATA

3 5 ª G I O R N ATA

25 APRILE 2012

28-29 APRILE 2012

ATALANTA CAGLIARI CESENA LECCE MILAN NOVARA PALERMO ROMA SIENA UDINESE

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CHIEVO CATANIA JUVENTUS NAPOLI GENOA LAZIO PARMA FIORENTINA BOLOGNA INTER

CAGLIARI PALERMO ROMA BOLOGNA ATALANTA INTER LECCE NOVARA SIENA UDINESE

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CHIEVO CATANIA NAPOLI GENOA FIORENTINA CESENA PARMA JUVENTUS MILAN LAZIO


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di Mimmo Carratelli Sei giornate alla fine del campionato, Napoli in difficoltà (non vince da cinque turni), stanchezza, energie perdute nell’avventura di Champions, ma anche solito calo finale della squadra azzurra come nelle precedenti stagioni. C’è il Novara al San Paolo, terzultima gara casalinga, verranno poi Palermo e Siena. Piemontesi penultimi con un piede già in serie B. Dispiace per la squadra di Attilio Tesser, azzurro alla fine degli anni Settanta. Nel Novara si è rifugiato Mascarinho, il piccolo giocoliere siciliano di passaggio nel Napoli (4 gol, 21 spezzoni di partite). Formazione “abbottonata” con la difesa a cinque. L’airone Caracciolo (1,94) e il vecchio brasiliano Jeda (33 anni) per i colpacci in attacco. Salvezza proibitiva, ma il Novara si batterà sino alla fine. Prevedibile una partita poco spettacolare. Il Novara rinserrato nella sua metà campo, il Napoli in attacco. La tragedia di Morosini ha concesso alle squadre un po’ di riposo (domenica non s’è giocato). Significa molto per le formazioni in lotta per un traguardo. Il Napoli aveva bisogno di ricaricare le batterie. C’è sempre il terzo posto a sei punti. La Lazio non ha un calendario facile e può essere ancora raggiunta. Ma il Napoli dovrà fare i conti anche con Udinese e Roma pienamente in corsa per la posizione-Champions. Finora il Napoli ha fallito le opportunità favorevoli perdendo per giunta il confronto diretto con la Lazio. Nella giornata in cui la formazione romana affronterà il Lecce, la Roma gioca a Torino contro la Juventus e l’Udinese va a Verona contro il Chievo c’è ancora una debole speranza che il Napoli faccia più punti e non abbandoni la corsa verso il terzo posto. Contro il Novara è proprio l’ultima chance, prima di due trasferte consecutive piuttosto dure: mercoledì a Lecce, sabato a Roma. C’è bisogno di una vittoria per riscattare questo periodo opaco e per non finire nella malinconia di un finale di campionato di delusione totale. L’orgoglio e l’impegno non bastano. Il Napoli deve ritrovare equilibrio e gioco. Deve ritrovare se stesso e i tenori che non cantano più.

UNA GIORNATA … DA RICORDARE !

Saverio Passaretti (presidente AINC)

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a 33esima giornata del campionato italiano di calcio verrà ricordata ormai con un velo di tristezza a seguito della incredibile scomparsa del giocatore del Livorno Piermario Morosini, una morte assurda all'apice di una vita non certo semplice del centrocampista che aveva sopportato con coraggio una incredibile escalation di funesti eventi nella sua famiglia. Un episodio che però ha scaturito un animoso dibattito sulla sicurezza durante le competizioni sportive, il sacrificio di Moro non è stato vano e già si discute sul come organizzare al meglio le squadre di soccorso in un momento di emergenza, potrebbe essere una vera svolta su un problema di vitale importanza. Dopo il doveroso ricordo sul calciatore scomparso si ritorna in campo e il Napoli sfida nell’incontro casalingo il Novara, l’ennesima serale degli uomini di Mazzarri, che dopo le recenti e brucianti sconfitte con Juventus, Lazio e Atalanta, cercheranno il riscatto per dare ancora un senso a questo campionato, visto che il terzo posto non è ancora perso. Infatti gli azzurri sono lontani solo sei punti dal traguardo a sei giornate dalla fine, con le dirette pretendenti che non hanno decisamente un passo superiore agli azzurri. Insomma per il Napoli sarà ancora spareggio per la Champions e con una vittoria potrebbe ritrovarsi ancora in corsa, soprattutto in vista delle gare con Lecce e Roma da giocare, due turni, che se giocati bene, potrebbero rilanciare ancor di più gli azzurri verso il terzo posto. Azzurri quasi al completo, se si eccettua Pandev, squalificato, e che tornerà con la Roma. E Vargas pronto a giocare dal primo minuto per far riposare Lavezzi. Tesser può contare sull’ex Mascara, voglioso di dare filo da torcere agli azzurri. C’è da attendersi una prova di carattere per tener lontano l’eco dello scandalo “calcio scommesse” che aleggia sul S. Paolo. Forza Azzurri!

LA VIGNETTA DI

ORGANO UFFICIALE DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

Sede legale: Corso Novara, 5 - Napoli Anno VII - n° 66 - 21 aprile 2012 Direttore responsabile: Saverio Passaretti hanno collaborato: Luigi Alvino, Max Bonardi, Lorenzo Crea, Sergio Curcio, Paolo del Vaglio, Carlo Longobardi, Salvatore Longobardi, Attilio Marchionne, Bruno Marra, Marco Martone, Fabrizio Piccolo, Massimo Sparnelli Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007 Fotocomposizione e Stampa: Ink & Paper s.r.l. Grafica: Mario Suarez Edito dalla A.I.N.C. chiuso in redazione giovedì 19 aprile 2012 - ore 17,30

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COL NOVARA OBBLIGATORIO VINCERE Sergio Curcio

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i torna a giocare, con la tristezza nel cuore che solo sempre la morte porta con sé… figurarsi quando è arrivata proprio lì, sul campo di gioco improvvisa, atroce, senza un perché che forse non avrà mai risposta. Lo spettacolo riprende, con la speranza che ognuno della morte di morosini possa ver riflettuto e che ciascuna componente della grande tribù del calcio dalle riflessioni abbia tratto gli spunti e le soluzioni più giuste e corrette per migliorare la sicurezza, la trasparenza, la pulizia di un mondo che non sta certo vivendo pagine esaltanti, soprattutto in Italia. Momento non esaltante anche quello del Napoli che stasera nell’anticipo della 34esima giornata affronta un Novara per il quale alla ufficiale certezza della retrocessione manca solo l’avallo della aritmetica. Peccato per la matricola piemontese con una storia e un blasone da pioniere del calcio; peccato per la simpatia che s’è guadagnata una società capace di passare in due stagioni dalla Lega Pro al gotha del calcio italiano. Però questo calcio business non ha sentimenti né pietà per le cenerentole e il Novara, nonostante le dignitose opposizioni domenicali alla fine si è rivelata squadra sin troppo fragile per aspirare alla salvezza seppur risicata. Tesser, l’allenatore della doppia miracolosa promozione che ha riportato la squadra in A dopo 55 anni, paga per colpe non certo sue e il fatto che sia stato richiamato dopo la fugace apparizione di Mondonico, la dice tutta su una squadra che nel corso della stagione ha sin qui firmato l’unica impresa di aver violato il Meazza quando padrona di casa era l’Inter, grazie al super catenaccio di Mondo e al cu… ore che quel pomeriggio ha assistito la formazione rosso scudata. Tesser, senza pretendere quasi nulla dalla società aveva puntato decisamente sullo zoccolo duro della squadra approdata in A per puntare a una salvezza che sarebbe stata la terza perla della sua gestione tecnica. Era sicuro il tecnico veneto ed ex azzurro degli anni ’70, che senza cambiare connotazione tattica, affidandosi alle tradizionali fiammate che erano nel Dna della sua squadra, avrebbe ottenuto l’ennesima impresa, giocando un calcio semplice ma efficace e concreto. Non sono bastate, però, né la sua organizzazione di base (5-3-2 di partenza molto duttile anche nel corso della gara), né la grande volontà dei giocatori, molti dei quali, maturi ma al primo impatto con la A, per la remuntada in classifica vista anche l’improvvisa accelerazione che

FONTANA MORGANELLA LISUZZO CENTURIONI GARCIA GEMITI

PESCE RIGONI

PORCARI

MASCARA

CARACCIOLO

UJKANI DELLAFIORE RINAUDO JENSEN RADOVANOVIC JEDA RUBINO MORIMOTO

ha avuto la lotta salvezza. Per un Napoli che deve a tutti i costi prendersi i tre punti il dato positivo è che il Novara con i soli 8 punti racimolati in trasferta è la peggior squadra del torneo. Per il resto non è giusto pensare che sia uno… scherzo liquidare la penultima della classe. Occorrerà spingere molto sulle fasce, e in questo senso il recupero di Maggio è importantissimo, ma bisognerà anche sorprendere la Maginot novarese con gli inserimenti centrali per dare alternative e sbocchi diversi alla manovra offensiva. Con sei gare da giocare agli azzurri si chiede il massimo, nella speranza di riacciuffare la posizione Champions. Nella scorsa stagione un Napoli in evidente affanno, come quello visto di recente, nelle sei gare finali raccolse solo 5 punti. Avesse fatto il pieno avrebbe conquistato lo scudetto. Il terzo posto, perciò, con Lazio, Udinese e Roma davanti e l’Inter a pari punti, sembra un miracolo arpionarlo sul campo. Occorre provarci…

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NAPOLI - NOVARA N. 1 2 3 4 6 7 8 11 14 15 16 17 18 20 21 22 23 28 29 31 32 83 85 88 99

Giocatore MORGAN DE SANCTIS GIANLUCA GRAVA IGNACIO FIDELEFF MARCO DONADEL SALVATORE ARONICA EDINSON CAVANI ANDREA DOSSENA CHRISTIAN MAGGIO HUGO CAMPAGNARO ROBERTO COLOMBO EDUARDO VARGAS MAREK HAMSIK JUAN ZUNIGA BLERIM DZEMAILI FEDERICO FERNANDEZ EZEQUIEL LAVEZZI WALTER GARGANO PAOLO CANNAVARO GORAN PANDEV JACOPO DEZI CRISTIAN CHAVEZ ANTONIO ROSATI MIGUEL BRITOS GOKHAN INLER CRISTIANO LUCARELLI

Ruolo P D D C D A D C D P A C D C D A C D A C A P D C A

Classe 1977 1977 1989 1983 1978 1987 1981 1982 1980 1975 1989 1987 1985 1986 1989 1985 1984 1981 1983 1992 1987 1983 1985 1984 1975

Naz. Presenze A Gol ITA 31 – ITA 5 – ARG 4 – ITA – – ITA 26 – URU 30 19 ITA 28 – ITA 27 3 ARG 28 2 ITA – – CIL 8 – SLO 31 7 COL 25 1 SVI 24 3 ARG 12 – ARG 26 9 URU 27 2 ITA 26 1 MAC 26 6 ITA – – ARG 2 – ITA 1 – URU 8 1 SVI 30 – ITA 3 –

N. 1 3 4 5 7 9 10 11 12 14 15 17 18 21 22 23 24 25 27 28 29 30 31 32 77

Giocatore SAMIR UJKANI GIUSEPPE GEMITI ANDREA LISUZZO CARLO ALBERTO LUDI DANIEL JENSEN RAFFAELE RUBINO MARCO RIGONI TAKAJUKI MORIMOTO GABRIEL MOISES MICHAEL MORGANELLA PAOLO DELLAFIORE FILIPPO PORCARI FRANCESCO MARIANINI ANDREA MAZZARANI SIMONE PESCE IVAN RADOVANOVIC MASSIMO PACI GIUSEPPE MASCARA CAPUCHO NEVES GEDA SANTIAGO GARCIA ANDREA CARACCIOLO MATTEO CENTURIONI ALBERTO M. FONTANA JEAN COUBRONNE LEANDRO RINALDO

Ruolo P D D D C A C A D D D C C C C C D A A D A D P D D

Classe Naz. Presenze A Gol 1988 ALB 24 – 1981 GER 30 1 1981 ITA 15 – 1982 ITA 9 – 1979 DAN 5 – 1978 ITA 16 2 1980 ITA 30 7 1988 GIA 15 4 1991 BRA 2 – 1989 SVI 26 – 1985 ITA 15 – 1984 ITA 29 2 1979 ITA 13 1 1989 ITA 18 1 1982 ITA 15 – 1988 SER 22 1 1978 ITA 22 1 1979 ITA 12 2 1979 BRA 21 2 1988 ARG 16 – 1981 ITA 14 2 1974 ITA 17 – 1974 ITA 10 – 1989 FRA 1 – 1983 ITA 5 –

TROVI ANCHE CUORE AZZURRO NEI SEGUENTI PUNTI VENDITA: EPOMEO: VIA EPOMEO, 35 - NAPOLI CHIAIA: VIA CHIAIA, 49 - NAPOLI LE MAISON DES LUNETTES: VIA CAVALLERIZZA, 24 - NAPOLI UMBERTO I: CORSO UMBERTO I, 76 - NAPOLI CARDUCCI: VIA CARDUCCI, 49 - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE AUCHAN: VIA ARGINE - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE “LE PORTE DI NAPOLI”: AFRAGOLA CENTRO COMMERCIALE QUARTO NUOVO: VIA MASULLO - QUARTO - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE SAN PAOLO: VIA CINTIA FUORIGROTTA - NAPOLI CENTRO COMMERCIALE IL GOLFO DEI DESIDERI: AFRAGOLA - NAPOLI


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AL LECCE NON SI FANNO REGALI Sergio Curcio

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opo l’Atalanta, tranquilla e beata senza problemi di classifica, si va a Lecce contro una squadra con l’acqua alla gola e forse anche di più. Scriviamo alla vigilia di Lazio-Napoli e non possiamo non dire che nelle file azzurre c’è stanchezza e non solo quella… Ma ad alcuni giocatori, anche affaticati, non si può fare a meno e soprattutto non si può rinunciare all’idea di lottare per il terzo posto… Il Lecce non ha ancora abbandonato il sogno di una salvezza da conquistare sul campo e le voci e i rumors sul coinvolgimento di società e calciatori nel filone barese del calcio scommesse sono fortemente e sdegnosamente respinte dalla proprietà Semeraro. Sarà perciò gara tosta, tostissima, contro un avversario che in casa ha raccolto meno punti che in trasferta sprecando, anche dopo l’arrivo di Cosmi che ha rivitalizzato la squadra, troppe occasioni per agguantare quella quartultima posizione che vale la salvezza. E contro una formazione sull’orlo di una crisi di nervi come quella salentina, il Napoli dovrà disputare una gara di grande intelligenza e maturità. Riuscirà a farla? Ci sono partite in cui bisogna fare i conti con l’avversario più forte o più in palla, sapendo di essere in un periodo di calo fisico e di forma o dover affrontare difficoltà impreviste della gara e allora c’è necessità di serrare le fila e puntare al sodo. Lecce è una di queste partite… Ed è in questo tipo di gare che il Napoli mostra i suoi veri limiti; non riesce, o forse non sa, gestire ancora partite difficili e, spesso, le fa diventare ancora più difficili, perdendo tranquillità e andando in confusione senza saper tenere il possesso palla per addormentare il gioco. È successo a Torino dopo l’1-0 della Juve, ma anche a Londra sul 2-1 per il Chelsea. Il Lecce non è certo paragonabile a Juve o blues, ma sicuramente Cosmi chiederà ai suoi l’ultimo sforzo per tenere viva quella fiammella di speranza che contro il Napoli, dovesse andare male il risultato, potrebbe definitivamente spegnersi. Non è squadra malvagia questo Lecce che di solito cosmi schiera con un 3-5-2 speculare al modulo mazzarriano. In difesa Oddo, Carrozzieri, Tomovic ed Esposito, con Miglionico di rincalzo, si disputano le tre maglie di un reparto che è il sedicesimo della A con 45 reti subite (prima di Lecce-Roma e Catania-Lecce, ndr). A centrocampo agiscono due marpioni come Giacomazzi e Del Vecchio a governare un reparto che si completa con Blasi

BENASSI ODDO

TOMOVIC

CARROZZIERI

GIACOMAZZI BLASI CUADRADO DELVECCHIO BRIVIO

MURIEL

DI MICHELE

PETRACHI DI MATTEO MIGLIONICO GIANDONATO OBODO BOJINOV CORVIA

a centro destra e Quadrado e Brivio sulle corsie esterne. I due vecchietti, impeccabile play Giacomazzi, cacciatore i palloni il salentino Del Vecchio, sono il vero ago della bilancia della squadra che consente a Muriel e Cuadrado di aggredire gli spazi per liberare quella volpe d’area che è ancora Di Michele, sempre in grado di inventare il gol o la conclusione a sensazione. Perché la forza di questo Lecce sta proprio nella spinta in accelerazione che sanno dare i gioiellini di proprietà dell’Udinese, Muriel e Cuadrado. Quando i due colombiani si limitano al compitino, vuoi perché imbrigliati, vuoi perché non in giornata, il ritmo dei giallorossi cala e le cose si complicano vista la mancanza di altra fantasia in un reparto cui neanche il rientro di Bertolacci è riuscito a dare quel tocco di imprevedibilità necessario. Cosmi, però, sebbene la salita si faccia sempre più dura, continua a dare messaggi di ottimismo invitando tutti i suoi a lottare fino all’ultimo respiro. Mazzarri, come il suo omologo, deve chiedere agli azzurri l’ultimo sforzo, l’ultimo strappo in salita. Dopo Lecce il calendario non appare impossibile, con la sola trasferta di Roma contro i giallorossi a impensierire. Ecco perché a Lecce bisogna vincere con una partita… saggia: pazienza, palleggio e rapidità nelle finalizzazioni sono la ricetta giusta per rimanere in corsa per la Champions 2012-2013.

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L’originale mozzarella di bufala campana I Sapori del Latte, l’amore per la tradizione Mi raccomando, compra la mozzarella di Aversa - disse Totò - in una memorabile scena di Miseria e nobiltà. Si riferiva alla mozzarella di bufala creata in un fazzoletto di territorio della Campania, dove la produzione avveniva coniugando latte di bufale munte una sola volta al giorno, mani sapienti e antiche tecniche di lavorazione, che davano alla mozzarella un gusto unico al mondo. In questo ramo del settore lattiero-caseario, la famiglia Fierro vanta un ruolo di prestigio consolidatosi nel tempo, grazie a una tradizione lunga tre generazioni: tecniche di lavorazione che Giuseppe Fierro ha tramandato ai figli Gaetano e Restituto e che oggi rivivono nei prodotti marcati I Sapori del latte.“Teniamo molto all’artigianalità della produzione - precisa Gaetano Fierro. Abbiamo fatto tesoro degli insegnamenti di nostro padre, che nella sua vita ha ricevuto tanti riconoscimenti anche internazionali, continuando a produrre la tipica mozzarella di bufala, quella che si mangiava una volta, con latte proveniente esclusivamente dalle zone Dop. La produzione avviene in un caseificio concepito per svolgere al meglio e nella massima igiene e sicurezza tutti i processi di lavorazione, rigorosamente certificati. Oggi la si trova dappertutto, ma sono pochi coloro che sanno riconoscere la vera mozzarella di bufala campana. Oltre all’aspetto economico, il nostro obiettivo e anche quello di far conoscere, attraverso il gusto, la storia, l’amore e i sacrifici che si fanno per questo prodotto”.

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DERBY DEL SOLE IN NOTTURNA Sergio Curcio

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n tempo era chiamato “il derby del Sud” la sfida tra Napoli e Roma. Erano i tempi della “rometta” e di un “napolicchio”, squadre e società che non decollavano mai per avvicinarsi a club come Inter, Milan e Juve. Per le rispettive tifoserie, soprattutto per quella azzurra, era la partita dell’anno, forse anche più di quella con la Juventus di Boniperti. Altro calcio, altri tempi. Questa gara dell’Olimpico, se il Napoli avrà ritrovato se stesso contro Novara e Lecce, e la roma avrà dato continuità alla vittoria con l’Udinese facendo punti a Torino con la Juve e in casa con la Fiorentina, può però diventare importantissima per entrambe in chiave terzo posto. Uno spareggio a tutti gli effetti, in particolare se Lazio e Udinese avranno lasciato qualche punto per strada. All’andata l’1-3 con cui una Roma scossa dalle critiche s’impose al San Paolo, fu una vera e propria panacea per Luis Enrique, i giocatori e la stessa proprietà americana. Complice una maldestra direzione di gara dell’ineffabile Celi, e una prestazione scadente della squadra di Mazzarri, i giallorossi fecero intravedere comunque le potenzialità che insieme alla continuità di prestazioni ne avrebbero fatto una formazione emergente del campionato. Va riconosciuta alla rosa romanista un bel po’ d’inesperienza vista la giovane età di almeno 6/11 dei titolari di solito in campo, e questo va a scapito proprio della continuità di gioco e risultati ottenuti. Va sottolineata anche la mentalità del tecnico che sta cercando di dare al gruppo uno spirito vincente attraverso un’idea di gioco offensivo, mutuato dalla cantera del Barcellona, sua squadra d’origine. Ecco spiegata la Roma due facce, un po’ più mister Hyde secondo la versione dei tifosi. Tuttavia il progetto made in Usa con Franco Baldini direttore plenipotenziario e Walter Sabbatini diesse merita un occhio di riguardo sia sotto l’aspetto manageriale e imprenditoriale che sotto quello tecnico-tattico. Sul primo punto va detto che gli americani, si occupano di tutto ciò che riguarda l’investimento Roma, dalla promozione del marchio alle scelte future, ricapitalizzazione, eventuali nuovi investitori insieme all’aumento di capitale, sviluppo dell’accordo con la Disney e infine i contatti per individuare la zona dove costruire il nuovo stadio. Sul piano tecnico, invece, è in atto una rivoluzione copernicana con Luis Enrique, con l’allenatore che gode di un credito infinito anche nei momenti di crisi di risultati, tanto da essere diventato l’oracolo di Trigoria. Il 4-3-

STEKELNBURG

TADDEI

KJAER

HEINZE

PJANIC

DE ROSSI

OSVALDO

TOTTI

J.ANGEL

GAGO

LAMELA

CURCI ROSI SIMPLICIO GRECO MARQUINIO BOJAN BORINI GRECO

3 del tecnico asturiano è tanto spettacolare quanto rischioso con una difesa altissima e i terzini più a spingere che a difendere. Totti e De Rossi, manco a dirlo, i leader indiscussi cui l’allenatore, dopo un inizio difficile con entrambi, ha consegnato la squadra per riemergere dalle difficoltà, dalle crisi, dalle polemiche. In realtà da inizio stagione anche il tecnico ha modificato qualcosa, facendo alternare al possesso palla, spesso sterile e pericoloso, lanci lunghi per le punte, in particolare per Osvaldo che, arrivato in doppia cifra, continua a modo suo la personale battaglia contro i suoi contestatori. Se il Napoli sarà quello visto in Champions sarà una sfida spettacolare tra due squadre che puntano sempre al massimo. E non è detto che gli azzurri non possano rendere pan per focaccia ai giallorossi… rientrando proprio all’Olimpico in corsa per la terza piazza.

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ESPOSITO AUTO - VIA CIRCUMVALLAZIONE ESTERNA SNC - MELITO DI NAPOLI -TEL: 081 7010900 WEB : WWW.ESPOSITOAUTO.IT


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ARDITURO: È FINITO UN CICLO Max Bonardi

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anto rigido sul lavoro, tanto simpatico e malleabile nella vita di tutti i giorni. È il ritratto di Antonello Ardituro, magistrato della Dda, che nelle sue inchieste di criminalità si è imbattuto spesso e malvolentieri nel mondo del calcio. E per lui che è un tifoso acceso del Napoli, doversi confrontare con questo fenomeno non è piacevole. D. Quale giudica il momento più emozionante della stagione del Napoli? R. Senza dubbio, Napoli- Chelsea al San Paolo rappresenta il momento di maggior rammarico. Quel salvataggio sulla linea su Maggio cambia tutta la storia, è stata una serata bellissima che mi ha ricordato Napoli-Real Madrid grande delusione europea ai tempi di Maradona e ancor di più quel drammatico, ma felice, 3-0 in Coppa Uefa contro la Juventus. D. Più cose positive o errori in questa stagione? R. Sinceramente sono soddisfatto, vedo più cose positive. Possiamo vincere la coppa Italia, visto che non vinciamo da tanti anni qualcosa e abbiamo accumulato un’esperienza internazionale importante. Credevo che il Napoli arrivasse in semifinale, ma non mi aspettavo questo crollo psicologico. Giudico la stagione in crescita, da tifoso sono soddisfatto. Bisogna far tesoro di questa esperienza e cambiare qualcosa in futuro. D. Napoli sopravvalutato a inizio stagione o è questa la sua vera dimensione? R. Il Napoli senza la Champions avrebbe fatto il campionato della Juventus, avvantaggiata dal non fare coppe. Non ha forza di squadra, esperienza e rosa per fare anche la Champions come il Milan. Troppe le carenze d’organico e incapacità nel gestire situazioni particolari. D. Mazzarri sì o Mazzarri no, pregi e difetti del tecnico… R. Mazzarri è un grande protagonista, ha valorizzato diversi giocatori ed è un fattore positivo del team. Tuttavia ha dei limiti, ha troppo insistito nel modulo di difesa a tre, cambiando in corso d’opera, spesso troppo tardi. Non cambia pelle alla squadra mostrando limiti tecnico- tattici. Non allarga il numero dei giocatori di sua fiducia, è vero Vargas è un po’ acerbo. Ci vorrebbe una struttura dirigenziale più forte, snella ma professionale. D. De Laurentiis cambia idea troppo spesso, può condizionare il suo modo di fare spettatori, ambiente e giocatori? R. Manca una struttura societaria professionale con punti di riferimento reali. Lui è il proprietario, è come un suo giocattolo, visto che ci mette i soldi. Il problema è che la struttura intermedia è debole. D. Una previsione di fine stagione: piazzamento finale in campionato e come finisce in coppa Italia… R. Sono molto fiducioso lotteremo fino all’ultima giornata per il terzo posto. Vincere la Coppa Italia avrebbe un sapore, un fascino particolare. L’onta di Torino va lavata con parecchi gol.

D. Nella prossima stagione i tre tenori li terrebbe o cederebbe qualcuno? R. Me li terrei, ma sarà difficile. Hamsik ha dato di meno. Se resta Mazzarri, Lavezzi e Cavani sono insostituibili, se va via il tecnico va via Lavezzi e resta Hamsik. Cavani è eccezionale, anche quando gioca male, recupera palloni, ci crede sempre. D. Giocatori in entrata, chi le piacerebbe in maglia azzurra? R. Ci vogliono due difensori, almeno uno di calibro, direi Ivanovic. Un esterno, non male Armero, e confermerei Pandev, dando Vargas in prestito. Serve un altro centrocampista, magari con doti da trequartista e un’alternativa a Hamsik, un giocatore capace di saltare l’uomo. Se va via Lavezzi serve un grande giocatore. D. Il tecnico è da confermare o ci vuole una svolta anche in panchina R. Cambierei, i cicli hanno un inizio e una fine. Ricomincerei con un nuovo allenatore. Si parla della coppia Lo MonacoMontella, ho delle perplessità, nemo propheta in patria. Anche Sannino è una valida alternativa. Ci vogliono due tre acquisti, e 22 elementi sullo stesso piano. D. Stadio S. Paolo o nuovo impianto? R. Stadio nuovo senza dubbio, il San Paolo non è recuperabile, ci vuole un impianto con una vera vivibilità, in un’area con infrastrutture e vie di collegamento, tipo Juventus. Il San Paolo lo darei ad associazioni sportive dopo aver levato la copertura e il terzo anello. E poi ci farei il museo del Napoli. D. Calcioscommesese, meglio le scommesse clandestine o ora che tutto è legale? R. La legalizzazione, sembra strano, ha aumentato i canali di illegalità, coi computer girano troppi soldi e il mercato è aperto, è un fenomeno difficile da controllare. Ci vuole una capacità tecnica tecnologica per comprenderlo. Poi ci sono i giocatori, molti con scarsa alfabetizzazione media e una vita sopra le righe. È una sorta di patologia in un mondo chiuso e omertoso, dove molto spesso carriere, esperienze e prestigio non sono frutto di meriti. Antonello Ardituro ha 41 anni, è in magistratura dal 1997 e da sette anni fa parte della Direzione distrettuale antimafia. Si occupa di inchieste sul clan dei Casalesi e ha condotto le più importanti inchieste nazionali sulla tifoseria violenta e di recente sul calcioscommesse. Sposato con un figlio, pratica il calcio nel tempo libero (poco), colleziona mappamondi e pipe. A suo dire lavora troppo. Gli piace il mare e adora il... Vesuvio. È un grande appassionato di tutti gli sport, in particolare calcio e ciclismo.

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a Pasticceria Conte nasce nel 1989 nella piccola San Marcellino e subito riscuote un grande successo. Il segreto? La grande passione nella preparazione dei dolci, una tradizione portata avanti di generazione in generazione, estesasi poi al catering attraverso la Conte Catering. Sempre attenti ai cambiamenti e alla ricerca delle novità nel 1998, da un’idea e anni di lavoro naque “il kakkabusc”, dolce a forma di ciambella con mandorle, frutta secca e babbà con spruzzata di rhum e crema con gusto forte e passionale. Un dolce oggi dedicato a Don Aurelio, ovvero Aurelio De Laurentiis, grazie alla sua forza d’urto espressa nei confronti delle massime autorità della Lega Calcio di serie A lo scorso agosto a Milano in occasione del sorteggio del campionato di calcio 2011/2012.Tra le specialità da non dimenticare il Panenza Torta dedicata alla figlia del proprietario nell’occasione della sua nascita. Appellativo che nasce dal connubio tra il nome della piccola (Enza) e dal tipo di torta al pan di spagna sfoglini delicati come la baby.Nel 2012 nasce Lounge Bar Conte Pasticceria a Carinaro che dà spazio alla musica live con serate anche alla scoperta di talenti. E poi c’è il Napoli con le passioni più forti per i colori azzurri e in occasione delle partite di campionato e di Cham-

pions c’è un’ampia sala dove si possono gustare le prodezze di Lavezzi, Cavani e compagni, magari assieme a tante specialità come il Maurese Babbà ricoperto di nutella, Limonito Mousse con meringa a gusto di limone, Nutellotto, e tanti altri dolci della tradizione familiare. A tale proposito la famiglia Conte spera di dare sempre nel tempo continue migliorie e continue novità che il palato desidera, perché “noi siamo convinti che le persone sono curiose, amano i cambiamenti e vogliono provare sempre cose nuove e noi gliele offriamo…” saluti da Luigi Conte e Luigi Guarino


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LE TAVOLE DELLA LEGGE NON VALGONO PIÙ Fabrizio Piccolo

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era una volta il calendario delle partite. Cerimonia sacra e immutabile: tutti davanti alla tv, quaderno e penna, a segnare incroci, derby, big-match, partite “facili sulla carta” e così via. Non ci son dubbi: dopo la prima giornata c’è la seconda, poi la terza e così fino alla fine. Una constatazione che avrebbe fatto ridere fino a poco tempo fa, elementare come sembra nella sua enunciazione. Non che qui si vogliano rimpiangere anacronisticamente i tempi andati, quelli della contemporaneità: tutti insieme in campo la domenica alle 14,30 appassionatamente. No. Non è questo, il punto. Il problema è che questo campionato, proprio questo, è stato un pochino falsato. E non da oggi, con Napoli-Novara che si gioca prima di Lecce-Napoli come pure era stato stabilito da quel calendario una volta sacro. Ma proprio dall’inizio. Dalla decisione di “scioperare”. L’Assocalciatori fece saltare la prima giornata, il campionato è partito con la seconda. E la prima? Si recupera. Quando? Quando si può. Si è potuto a dicembre, col paradosso che tra la prima di andata e la prima di ritorno è passato un mesetto. Poi ci si è messa la neve, la pioggia, le cavallette ed ecco che in pieno inverno sono saltate 3-4 partite a giornata, recuperate ora qua e ora là, quando si è potuto. La sacralità del calendario va a farsi friggere. Già le esigenze delle tv e di qualche club capriccioso avevano portato all’eccesso la spalmatura delle partite: dal venerdì al lunedì passando per orari improbabili, notturne inspiegabili e mal di testa sicuro. Ieri tu, oggi io e quell’altro, domani il prossimo e dopodomani non mi ricordo più. Ma non ba-

stava. Ci volevano i turni infrasettimanali di notte in pieno inverno con rischio ghiaccio per miscelare meglio il cocktail. Effetto riuscito. Gioca chi può. Classifica virtuale con asterischi e amen. Ce n’è voluto per rimettere tutto a posto, eravamo pronti per il gran finale. Tutto ancora in ballo: c’è lo scudetto, la zona Champions, la salvezza. Manca più di un mese, forza. E che succede? L’imponderabile sotto forma di tragedia porta alla decisione di fermare il pallone. Che sia giusto o sbagliato non importa ora, di sicuro a sei giornate dalle fine del torneo s’è deciso di rinviare una giornata. Il regolamento darebbe per scontato di cercare di recuperare il turno quando si può, è vero. Ma quale regolamento vietava di recuperarla subito, ovvero nel week-end successivo? Far slittare il campionato sarebbe stata la scelta più giusta, in onore a quel che resta della sacralità del calendario. Che ci sta scritto? Che viene prima la 33esima giornata e poi la 34esima? Se la risposta è sì, beh, osserviamo quelle che una volta erano le tavole della legge. Se ci sta scritto “fate un po’ come vi pare”, allora possiamo pensare a modificare tutto quando e come riteniamo opportuno. Magari si scopre a sei-sette giornate dalla fine che sarebbe meglio piazzare un bel derby decisivo ad aprile e non a maggio quando i giochi saranno fatti, perché no, chi ce lo vieta? Il calendario? Roba preistorica, non si usa più. E se vi viene il dubbio qualche volta su quale partita si gioca la sera magari meglio fare una telefonata prima. Tanto lo sponsor della Lega è una compagnia telefonica, magari la tariffa è agevolata. Vi possono spalmare l’addebito.

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In campo con gli Azzurri

Forza Napoli la radio ufficiale del Calcio Napoli

www.radiomarte.it


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Gokhan Inler


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COPPA AMERICA? ME PARE ‘NA STRAMBATA Bruno Marra

“Americascap”, le Vele non stanno solo a Secondigliano

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omunque vadano le cose, Luigi de Magistris resterà per sempre nella storia di questa città. Perché è stato il primo Sindaco di Napoli che non appena si è insediato, c’ha mandato ‘a mare cu tutt’ e panni. I suoi predecessori ci hanno impiegato anni, lui lo ha fatto subito, all’inizio del mandato. Chiariamo: in senso buono, s’intende. Il mare è quello del nostro splendido Golfo dove si sta svolgendo la Coppa America. I panni sono quelli alla marinara che stiamo vestendo per onorare la manifestazione che dà lustro e visibilità alla nostra città. Si chiama America’s Cup, ma dalle nostre parti è stata ribattezzata Americascap. Così, alla buona, tutto attaccato, come viene viene. Tanto per la gente l’importante è che ci stanno le barche sul lungomare, e così sia. È comprensibile, perché i napoletani si sono trovati in mezzo a una giostra che non avevano prenotato, però si sono subito adattati. E alla fine siamo contenti così perché abbiamo compreso che le Vele non stanno solo a Secondigliano, ma in tutto il Pianeta. Noi abbiamo fatto tanto per abbatterle e quelli ce le hanno portate dall’America. Ben ci sta, così la prossima volta impariamo ad apprezzare quello che c’abbiamo. Tutto il mondo è paese. Se non altro siamo passati dal velinismo al velismo. Un vero martellamento mediatico che ha preso piede ormai in tutte le strade. Quelle percorribili e quelle chiuse al traffico. La gente manco sa più cos’è la ZTL. Per alcuni è un nuovo partito politico,

per altri l’ultimo modello della Mercedes, per molti è la nuova linea della metropolitana. Ma che ce ne importa, tanto quattro passi a piedi fanno bene a tutti, soprattutto vicino al mare. Anche perché ormai in macchina non si può più andare. All’incrocio non si passa con il verde ma con il vento in Poppa, non si mette la freccia ma si muove la Bolina e la precedenza ce l’ha chi viaggia sopra i tre nodi. Perché a Napoli siamo speciali. La terra ferma è chiusa, ma in compenso camminiamo sulle acque. Poi dicono che non siamo la città dei miracoli. E così, pure io, preso dal furore e dall’adrenalina dell’evento epocale, sono stato solleticato e mi sono goduto una bella giornata di regate. Vele in esposizione, accenti forestieri e quel tocco di esotico che rende tutto meraviglioso. Con tanto di commento tecnico applicato. Challenger, Defender, Match Race, Round Robin, Randa, Spinnaker, Skipper, Chiglia, Albero, Timone, Bogna, Grinder. Sì, sì, bellissimo! Raccontateci pure quello che volete. Finché non si sveglierà qualcuno che ci confesserà la verità: NUN SE CAPISCE NIENTE! La Vela è uno sport a intuito, manco se stai ncopp ‘a barca capisci chi ha vinciuto! Amici miei, per dirvela tutta, via Caracciolo sarà pure diventata internazionale, splendente e abbronzata. Il panorama suggestivo delle Vele sarà pure una gran figata. Ma, sinceramente, a me ‘sta “Americascap” me pare ‘na Strambata!

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NAPOLI -ATALANTA 1-3: LA DISFATTA

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IL NAPOLI C’È E CI SARÀ SEMPRE Carlo Longobardi (Consigliere AINC)

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abato prossimo si riprende il filo interrotto, in un campionato ancora sotto shock per la scomparsa di Piermario Morosini. Al San Paolo arriva il Novara, squadra che “potrebbe” rappresentare il migliore avversario per provare a uscire dal pantano in cui si è infilato il Napoli negli ultimi tempi. In ogni caso la tifoseria partenopea ha già dimostrato, proprio in questo periodo di magra, di aver acquisito un maggior grado di maturità, finora poco conosciuto. Nessuno ha assunto posizioni nette o particolarmente ostili nei confronti dei giocatori, dell’allenatore e della società. Sono state comprese le difficoltà fisiche riscontrate in molti pezzi pregiati e le perplessità psicologiche conseguenti al ridotto carico adrenalinico dovuto all’uscita della Champions League, che pure ha regalato, in questo anno, lustro e grande visibilità al team azzurro. L’unica richiesta che è risuonata forte è stata relativa alla spallata di orgoglio che ogni singolo tifoso si attende. Le partite, come arcinoto, si possono vincere o perdere, l’importante non è, però, partecipare, ma metterci l’anima e arrivare sudati ed esausti a fine gara. Questo è il messaggio che è stato inviato in questi giorni e in ogni modo a Mazzarri e ai calciatori. “Ridateci il Napoli”, qualcuno ha sussurrato. Già, il nostro caro Napoli, che, senza alcuna difficoltà, è necessario ricordarlo, in questo momento particolarmente confuso, sarà presente con tutti i crismi ai nastri di partenza della prossima stagione. Una precisazione che sembrerebbe anacronistica viste le partite ancora da giocare, ma che è necessaria perché la colpa ascrivibile a noi tifosi è quella di farsi travolgere dagli eventi negativi (anche se il pessimo filotto lo è), vivere un periodo di depressione da stress post-sconfitta e, per reagire alle delusioni patite, sollecitare in maniera quasi schizofrenica il presidente a investire, a

comprare giocatori, come se fosse l’unico rimedio possibile. Il tifoso, però, è come il cliente: ha sempre ragione. E pertanto sono doverosi, sul tema, alcuni chiarimenti. L’organizzazione della struttura societaria, a differenza di tante nostre concorrenti, ci consente di dormire sogni tranquilli, il bilancio della società - che non è solo un mero documento espositivo ma rappresenta la tenuta della gestione nel suo complesso - garantisce pienamente il corretto adempimento degli obblighi assunti, presenti e futuri. Il Napoli potrà, in totale serenità, riflettere sugli errori compiuti e porre i correttivi opportuni, saranno possibili avvicendamenti tecnici di ogni sorta (dobbiamo essere preparati fin d’ora anche a qualche dolorosa cessione) senza subire contraccolpi. Tutto questo tenendo presente l’imprescindibile equilibrio economicofinanziario e considerando il livello in cui si colloca il Napoli. Provate a dare un’occhiata comparativa ai bilanci delle società più blasonate utilizzando le notizie disponibili in internet. Vi renderete conto che il paragone è improponibile e che il nostro obiettivo prioritario continua a essere il consolidamento nell’élite del calcio europeo. Il Milan e la Juve, a esempio, presentano dei conti economici attualmente incomparabili e le relative assemblee societarie sono state chiamate a ripianare perdite clamorose. Infine, molti accusano il presidente di arricchirsi “impunemente” sulle spalle del Napoli. Per questa cosa ci si dovrebbe solo rallegrare: l’importante è che continui a occuparsi delle sorti della amata squadra. E poi una domanda: è meglio avere una proprietà solida che garantisca adeguatamente il futuro, o ripiombare nell’atmosfera della maledetta estate 2004, quando, nonostante tutti gli inviti proferiti ad alta voce all’intera imprenditoria napoletana non ci “stavano neanche li sordi per pagare lu scrivano?”


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empre attenti ai cambiamenti e alla ricerca delle novità nel 1998, da un’idea e anni di lavoro naque “il kakkabusc”, dolce a forma di ciambella con mandorle, frutta secca e babbà con spruzzata di rhum e crema con gusto forte e passionale. Un dolce oggi dedicato a Don Aurelio, ovvero Aurelio De Laurentiis, grazie alla sua forza d’urto espressa nei confronti delle massime autorità della Lega Calcio di serie A lo scorso agosto a Milano in occasione del sorteggio del campionato di calcio 2011/2012.

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ALLO STADIO DEL GOLFO DI NAPOLI Lorenzo Crea

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nche se il maltempo non ha certamente favorito la presenza degli spettatori nei cinque giorni delle regate, c’è da dire che la tappa napoletana dell’America’s Cup è stata senza dubbio un successo. Senza voler entrare nel merito del rapporto costi benefici che ne è derivato e ne deriverà, almeno dal punto di vista emotivo gli organizzatori hanno colto nel segno. Napoli si è innamorata, e d’altronde non poteva essere altrimenti vista la straordinaria tradizione velica della nostra città, dei catamarani che hanno dato spettacolo in quello che il team Oracle ha definito “lo stadio della vela”. Decine di migliaia di persone si sono assiepate su tutto il lungomare, e non solo, per ammirare le gesta di Luna Rossa & Co. Una connessione sentimentale straordinaria che ha persino fatto dimenticare il momento di crisi del Napoli. La virata è stata resa possibile anche grazie alle gesta del team Prada che grazie alla premiata ditta De Felice- Sirena hanno sostituito, seppur momentaneamente, quelle dei tre tenori apparsi un po’ appannati recentemente. Luna Rossa può essere un esempio per il Napoli del futuro. Una squadra giovane che ha saputo ricostruire le fondamenta dopo le straordinarie imprese di De Angelis e che ha vinto questa competizione, seppur non particolarmente rilevante, nonostante i pronostici fossero tutti dalla

Il Kaffè dei tifosi napoletani

parte di Oracle e New Zealand. De Felice, napoletano e stratega, ricorda un po’ Montella. Tuttavia occorre portare in rada questa stagione calcistica. Dopodiché si potrà virare verso nuovi lidi. Ci sono ancora diversi mari da attraversare e l’obiettivo del terzo posto potrebbe essere ancora alla portata. C’è poi la madre di tutte le regate, almeno per quello che concerne questo anno calcistico 2011-2012. Mi riferisco ovviamente a quella dello Stadio Olimpico dove gli azzurri hanno la possibilità di vendicarsi del 3-0 subito recentemente dai bianconeri e, tornare ad alzare finalmente un trofeo importante. Il primo dell’era De Laurentiis. Poi e solo poi, si potrà salpare alla volta di nuove mete. Occorrerà però trovare dei parabordi, leggasi nuovi acquisti, che diano linfa vitale al nuovo corso e lo proteggano dagli urti e dagli incidenti di percorso. In quanto allo skipper ho fatto intendere che secondo me va cambiato. Non certo perché Mazzarri ha fallito. Ma quando i cicli si chiudono è bene prenderne atto. L’imbarcazione azzurra ha enormi potenzialità ma il vento è cambiato. Forse è arrivato il momento di mettere in campo una nuova strategia. E, magari, qualche modifica anche al resto dell’equipaggio.


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COPPA AMERICA: TIFO DA STADIO

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NAPOLI CHIEDE GRANDI EVENTI Massimo Sparnelli

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l lungomare liberato. Che diventa come un San Paolo di acqua e sale, con il tutto esaurito di pubblico. La fotografia dell’America’s Cup World Series che domenica scorsa ha salutato Napoli. Vele ammainate e strutture smontate, via barche, ormeggi e riflettori che rendevano il mare color verde di sera. La città ha vinto. Nonostante i contrattempi per la Ztl, gli inconvenienti, le ire dei commercianti, il maltempo, le gare annullate. Ha mostrato al mondo il suo volto migliore. Numeri (si va dall’incredibile folla registrata il giorno di lunedì di Pasqua alle migliaia di persone assiepate sul lungomare per vedere le regate, sino alle oltre cinquemila pizze sfornate al Village della manifestazione) e visibilità mondiale. Un vero successo. Una calamita per i napoletani, sotto l’obiettivo dei media per una settimana e solo per commenti positivi. L’America’s Cup è l’ennesima dimostrazione. Consegnate un grande evento a questa città, che ama e chiede grandezza. E non fallirà. Appuntamenti importanti – il prossimo sarà il Forum delle Culture 2013 ma si punta anche a riportare in via Caracciolo le World Series

del prossimo anno - che valorizzino gli aspetti positivi della capitale del Mezzogiorno. Guardare quelle imbarcazioni affrontare il mare, sullo sfondo del Vesuvio e di Castel Dell’Ovo, è stato uno spettacolo per gli occhi. I napoletani si sono divertiti, i flash dei turisti si sono sprecati e in città si è respirato un po’ di sano entusiasmo. Se a ciò si aggiunge il successo finale dell’imbarcazione italiana Luna Rossa, il quadro a tinte pastello appare completo. Un successo con i complimenti anche del famoso skipper Paul Cayard che, riferiva il sindaco de Magistris, considera Napoli il posto più bello del mondo per le regate. La riuscita dell’evento America’s Cup ha prodotto un entusiasmo che solo il calcio, con la gestione De Laurentiis, ha saputo riproporre negli ultimi anni, in termini di coinvolgimento del pubblico. Nei giorni delle regate la città era invasa da stranieri, soprattutto britannici, come alla vigilia delle partite di Champions League disputate dagli azzurri contro Manchester City e Chelsea. Un clima di festa sportiva, in attesa di conoscere l’esatto andamento degli affari generati dall’evento velico.

SE IL GIOCO DIVENTA UNA TRISTE REALTÀ Luigi Alvino

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amiano Capitanio, calciatore bergamasco 19 anni, muore il 22 ottobre 2009; Lorenzo Giannandrea, calciatore della provincia di Latina,18 anni, muore il 14 maggio 2010; Jacopo Michelucci, calciatore dell’Empoli, 20 anni, muore la notte del 25 febbraio 2011 dopo aver disputato una partita amichevole di terza categoria; Nicola Cantone, calciatore della provincia di Cuneo, 17 anni, muore il 12 marzo 2011. Piermario Morosini, 25 anni, calciatore del Livorno, al 31’ del primo tempo della partita Pescara-Livorno, improvvisamente si accascia al suolo, si rialza, si ripiega, ricade a terra e per Piermario la partita della vita finisce lì. Bisogna chiedersi perché, capire come sia possibile, che un giovane di 25 anni, e purtroppo non è il primo nel calcio, smetta di vivere improvvisamente. Ancora adesso, a distanza di 8 giorni, le domande non hanno, e come per il passato per altri giovani, non avranno risposte. L’autopsia esclude l’infarto, esclude l’aneurisma, io come tutti i tifosi del mondo, come tutti quelli che amano lo sport come sinonimo di vita, di salute, di amore per il proprio corpo, come mezzo per dimostrare che con la volontà, le capacità e l’aiuto di professionisti seri e specializzati nella medicina dello sport, che l’essere umano seguito con attenzione può raggiungere risultati straordinari, mi chiedo che cosa è successo? Si andrà avanti, con analisi e teorie, con periti vari nella speranza di scoprire la verità. Ma torniamo a Piermario,

una vita difficile, una famiglia sofferente, il suicidio del fratello portatore di handicap, nel 2001 la morte della mamma Camilla, nel 2003 del padre Aldo, gli restava solo una sorella gravemente malata con handicap importanti, e lui era rimasto solo a occuparsi di lei. Ora un grande napoletano, Totò Di Natale, si è assunto la responsabilità di provvedere alla sua vita, sei grande amico nostro, Napoli ti ama, anche se sei lontano, il tuo cuore parla napoletano. I dubbi sulla morte di Piermario restano, come è morto Piermario, non è possibile, si poteva evitare? Io rispondo, Dio ci ha creato per vivere, nessuno ha il diritto di morire o di essere messo in condizioni di morire, diciamo basta alle morti nel calcio, l’elenco iniziale è solo una goccia in un grande mare di morti nel calcio in tutto il mondo, caro presidente Giancarlo Abete, è stato giusto fermare il calcio, ma mi viene in mente, in una intervista fatta il 16 novembre 2011 al presidente del Coni, Gianni Petrucci, che diceva: “Troppi legali, calcio malato”. Aveva e ha ragione, credo proprio che ci vogliano più medici con la M maiuscola e con centri altamente e tecnologicamente attrezzati messi a disposizione di tutte le squadre di calcio in Italia, senza nessuna distinzione di serie, la vita non ha categorie, presidente Abete, il calcio è un grande affare, utilizzi tutti i soldi che ci vogliono per comprare la vita di chi vuol fare questo sport, lasci una firma sul suo mandato, è così che si scrive la storia.

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PRIMAVERA DI GRAN CARRIERA Attilio Marchionne

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rimavera che centra la terza vittoria di fila ed espugna per 2-1 il campo del Melfi, grazie alla rimonta firmata Scielzo e Novothny. Campionato Allievi e Giovanissimi rimasto fermo per la tragedia capitata, sabato scorso, al 26enne Piermario Morosini, morto in campo, durante il match di serie B tra Pescara e Livorno. Infine pareggio per 3-3 della Berretti, nel big match tra Napoli e Benevento. PRIMAVERA

Ancora una vittoria per i ragazzi di Sormani. Un bel 2-1 sul campo del Gubbio, in rimonta, per tentare di agguantare la quarta posizione per la zona playoff. Ora il Catania dista una sola lunghezza ma, come si evince dalle parole del mister, nel post-gara, l’obiettivo è possibile e il gruppo ci crede. Il match contro il Gubbio era iniziato male, con il gol dei padroni di casa al 19’ firmato da Smacchia. Da lì in avanti, assedio degli azzurri che, con grande tenacia, dapprima hanno pareggiato al 61’ con Scielzo, su grande assist di Insigne e in 2 minuti sono riusciti a passare in vantaggio, con una bella rete di Novothny (sesto gol in campionato). Vittoria pesante in vista del prossimo match, difficilissimo, in casa, contro una Lazio lanciata nella rincorsa al primo posto occupato attualmente dalla Roma. Prossimo turno: Napoli – Lazio (21/04) SQUADRA Pt. Benevento 60 Napoli 54 Taranto 53 Milazzo 52 Trapani 47 Siracusa 43 Arzanese 38 V. Lamezia 34 N. Mugnano 25 Ebolitana 22 Catanzaro 20 Nocerina 18 Vibonese 17 Melfi 9

G. 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25

V. 18 16 16 15 13 13 10 9 8 6 5 5 5 3

N. 6 6 5 7 8 4 8 7 1 4 5 3 2 0

P. 1 3 4 3 4 8 7 9 16 15 15 17 18 22

GF 70 53 42 48 48 52 53 28 47 26 31 42 26 21

GS 26 27 15 17 26 35 34 33 56 59 54 63 74 68

G. 24 25 24 23 25 24 24 24 25 24 24 24 24 24

V. 18 16 15 12 13 11 10 7 8 8 6 3 3 2

N. 3 6 4 10 5 9 7 10 5 3 2 7 3 0

P. 3 3 5 1 7 4 7 7 12 13 16 14 18 22

GF 76 53 55 62 46 44 34 30 38 42 29 25 23 6

GS 14 23 25 14 28 19 19 29 43 40 61 35 51 162

Lazio

- Ascoli

12-0

Lecce

- Catania

0-1

Palermo

- Crotone

4-1

Gubbio

- Napoli

1-2

J. Stabia

- Nocerina

2-1

Pescara

- Reggina

1-2

Bari

- Roma

4-6

risultati 12ª ritorno girone F N. Mugnano

- Arzanese

4-2

Napoli

- Benevento

3-3

V. Lamezia

- Catanzaro

1-1

Nocerina

- Ebolitana

4-1

Trapani

- Melfi

3-0

Vibonese

- Milazzo

0-1

Siracusa

- Taranto

0-1

ALLIEVI NAZ. risultati 8ª ritorno girone C Roma

- Ascoli

3-0

J. Stabia

- Crotone

1-0

Palermo

- D. Pescara

6-1

Bari

- Lazio

0-2

Catania

- Lecce

2-1

Nocerina

- Napoli

1-1

Gubbio

- Reggina

3-1

GIOVANISSIMI NAZ. risultati 12ª ritorno girone G A. Normanna - Foggia

0-2

Juve Stabia

0-1

Sorrento

G.

V.

N.

P.

GF

GS

Roma Lazio Palermo Catania Napoli Reggina Lecce Ascoli Nocerina Juve Stabia Bari Pescara Crotone Gubbio

25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25

21 19 17 14 12 11 11 9 7 4 5 4 3 2

4 5 4 1 6 7 3 3 4 12 6 6 6 5

0 1 4 10 7 7 11 13 14 9 14 15 16 18

91 92 56 45 38 36 52 34 36 28 38 25 36 17

23 17 30 38 37 24 58 58 60 36 55 53 65 70

67 62 55 43 42 40 36 30 25 24 21 18 15 11

Il big match tra Napoli e Benevento è terminato in parità (3-3). Un match davvero spettacolare, che ha offerto ribaltoni, grandi giocate e qualità, anche se gli azzurri non sono riusciti a sfruttare la chance di riaprire la lotta per il primo posto. Dopo 2 minuti i giallorossi passano con la rete di De Mizio, ma i ragazzi di Mollo reagiscono e trovano il pari con Romano. Al 70’ della ripresa passa ancora il Benevento con D’Andrea (2-1) e con una sfortunata autorete che porta il risultato sul 3-1 per gli ospiti. Da qui in avanti, però, inizia l’assedio del Napoli che getta il cuore oltre l’ostacolo e riesce a realizzare i due gol del pareggio in soli 2 minuti. Prossimo turno: Milazzo – Napoli (21/04)

BERRETTI

L’incontro tra Napoli e Roma, che si sarebbe dovuto disputare la scorsa domenica, è stato ovviamente rinviato per il lutto, di cui abbiamo innanzi scritto, che ha colpito il mondo del calcio e che ha portato alla decisione, da parte delle Lega, di sospendere tutti i campionati nazionali. Comunque, per quanto concerne l’aspetto sportivo, gli Allievi torneranno in campo il prossimo 22/4, nella trasferta di Palermo. Gli azzurri, ormai fuori dalla lotta playoff (accedono le prime 2 di ogni girone e la migliore terza), devono cercare di chiudere nel migliore dei modi un’annata un po’ deludente e tenteranno di andare ad espugnare un campo difficile come quello palermitano. Prossimo turno: Palermo – Napoli (22/4) SQUADRA Pt. Napoli 57 54 Juve Stabia Foggia 49 Benevento 46 Sorrento 44 Nocerina 42 37 Ebolitana Arzanese 31 29 Aversa N. Avellino 27 Melfi 20 16 N. Mugnano 12 Paganese 6 N. Campobasso

risultati 12ª ritorno girone C

SQUADRA Pt.

Gli incontri della domenica non si sono disputati per decisione della Figc in seguito alla scomparsa di Morosini

SQUADRA Pt. Lazio 54 Roma 45 Catania 44 Lecce 38 Palermo 36 27 Napoli 25 Gubbio 23 Nocerina 23 Juve Stabia 22 Bari 19 Reggina 18 Crotone 18 D. Pescara 16 Ascoli

G. 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21

V. 17 14 13 11 10 6 7 6 6 6 5 4 5 4

N. 3 3 5 5 6 9 4 5 5 4 4 6 3 4

P. 1 4 3 5 5 6 10 10 10 11 12 11 13 13

GF 50 46 40 32 38 35 24 30 18 24 22 21 26 15

GS 19 23 21 20 20 34 31 34 29 27 40 38 47 38

Anche in questo caso, così come per gli Allievi, match di domenica scorsa rinviato. Il Napoli resta saldo in testa con 3 punti di vantaggio sulla Juve Stabia, ma ormai l’accesso alla fase successiva è cosa fatta (le prime 4 del girone accedono in modo diretto). Certo, se si riuscisse a mantenere la prima piazza, potrebbe essere comunque un punto d’orgoglio per questa squadra e per il grande lavoro fatto da tutti, staff e giocatori. Agli azzurrini restano da giocare il recupero contro il Neapolis (in casa) e il prossimo match (22/4) contro il Foggia (in trasferta), due gare alla portata che potrebbero far chiudere in bellezza questa già ottima stagione. Prossimo turno: Foggia – Napoli (22/4)

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UN PROGETTO VINCENTE PER CAVANI Marco Martone

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n progetto vincente, una stagione che porti la squadra a lottare, fino al termine, per la vittoria di un traguardo importante, sia esso nazionale (scudetto), sia internazionale (Champions o Europa League). Solo così il Napoli può trattenere i propri gioielli (non definiamoli più tenori per carità!). Lavezzi, Cavani e Hamisk, che da un lato giurano amore e fedeltà alla causa azzurra e dall’altro si lasciano, forse anche giustamente, ammaliare dalle sirene di grandi club europei, sono il punto di forza della squadra e, di conseguenza, il boccone prelibato più desiderato dai grandi potentati del calcio italiano e straniero. Le ultime voci, quelle più preoccupanti in tal senso, riguardano il matador Cavani. Per assicurarsi le sue prodezze, in questi giorni, si sarebbe mossa anche madama Juventus. Una pioggia di milioni, con immancabile e poco stimolante contropartita tecnica (Krasic e Melo), sarebbe già stata offerta al club del presidente De Laurentiis, per un affare che andrebbe certo ad arricchire le casse della società azzurra, ma farebbe male, molto male, ai tifosi partenopei. Veder partire Cavani verso altri lidi sarebbe triste, anche solo immaginarlo con le strisce bianconere sulle spalle fa addirittura rabbrividire. Un pugno nello stomaco, insomma. Lo smacco sarebbe troppo grande, la delusione troppo forte. Ecco perché non esiste un solo sostenitore del Napoli, che tollere-

rebbe un trasferimento del matador alla corte di Conte. Anche per questo, siamo certi che, almeno per ora, siamo di fronte solo a una boutade di Tuttosport, un auspicio della Torino bianconera, più che il reale riscontro di fondate notizie di mercato. Resta però il concetto di fondo. Per trattenere Cavani, soprattutto se non si dovesse andare in Champions, occorre qualcosa in più che l’invito alla “napoletanità” che il patron azzurro ogni tanto tira fuori. L’idea che un giocatore, sia pure ancora molto giovane, possa rinunciare in un sol colpo a tanti soldi e alla prospettiva di una stagione di successi e vittorie, appare francamente difficile da comprendere. Ecco perché il buon De Laurentiis non ha che due strade da poter scegliere. La prima porta all’aumento, anche sensibile, del tetto ingaggi di alcuni giocatori. Ipotesi poco praticabile, però, vista la politica societaria adottata dal produttore cinematografico, basata sul fair-play finanziario. La seconda via, molto più abbordabile, è quella che porta all’allestimento di una squadra veramente forte, in tutti i reparti, compresa la panchina, capace di giocarsi la vittoria del campionato con Milan, Juve e Inter fino all’ultima giornata. Una formazione competitiva, audace, in Italia e in Europa, con i ricambi giusti e che non si nasconda dietro scuse e alibi di sorta. Per una squadra così l’ombra del presunto fascino bianconero, che ogni tanto aleggia sulle teste dei nostri campioni, potrebbe fare meno paura.

EXTRA TIME Zona Napoli il programma dellʼAssociazione Italiana Napoli Club visita il nostro sito web: www.ainc.it

associato alla

Tv Luna o Lunasat canale 888 di Sky il venerdì alle ore 22.30 Repliche il venerdì alle ore 24 su Tv Luna e alle ore 00.30 su Lunasport; il sabato alle ore 16.30 su Lunasat

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Quelli di…

Foto: Ph Mario Passaretti

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UN GOAL CONTRO LA VIOLENZA Salvatore Longobardi (Tesoriere AINC)

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nche quest'anno l'Associazione Italiana Napoli Club è impegnata per il quinto anno consecutivo nella promozione di attività ricreative e di intrattenimento a scopo benefico con l'organizzazione di una manifestazione culturale- sportiva denominata “Un goal contro la violenza” , nata dalla proficua collaborazione con la Carpisa Yamamay calcio, nell'ambito della quale è prevista una partita di calcio che si terrà presso lo stadio comunale di Marano, si sfideranno la squadra femminile della Carpisa Yamamay che disputa la serie A 2 del campionato di calcio femminile ed è lanciata alla promozione nella categoria superiore e la una rappresentativa dell’ Associazione Italiana Napoli Club composta da cantanti, uomini dello spettacolo, giornalisti, personalità del mondo culturale e giovani sportivi, allo scopo di raccogliere fondi da destinare in beneficenza. Il sindaco e l'assessore allo sport del comune di Marano hanno accolto la proposta di concedere il patrocinio dell'ente e mettere a disposizione il campo sportivo comunale. Il presidente della AINC Saverio Passaretti unitamente a Italo Palmieri, direttore generale della Carpisa Yamamay, intendono diffondere un messaggio contro la violenza contando sullo sport più diffuso, per dire ai giovani e tanti tifosi che il calcio è un gioco che aggrega e favorisce sani rapporti interpersonali e collettivi. Questo pensiero, e il messaggio sul no alla violenza, sono affidati alla partita di calcio e alle voci di cantanti, attori, personaggi dello spettacolo e ai giornalisti. Saranno presenti a vario titolo (anche tra i giocatori): PEPPE ACCARDO, GIGI SORIANI, DECIBEL BELLINI, PASQUALE PALMA, DUO MIGLIACCIO E CARRINO , ROSARIO TOSCANO , GIGIO ROSA, MARIO MAGLIONE, ANTONELLO RONDI, FRANCO RICCIARDI, IVAN GRANATINO, TONY COLOMBO, ROBERTO MIRAGGIO, ANGELO DI GENNARO, LINO D’ANGIO’, I CHIATTONI ANIMATI, MASSIMO D’ALESSANDO, MAX BONARDI, DINO PIACENTI, LIBERATO FERRARA,

IVAN ZAZZARONI, MIMMO MALFITANO, SERGIO CURCIO, MARCO MARTONE, MARCO MORANDI, MARCO GIORDANO, GIANLUCA AGATA , LORENZO CREA, L’ASS. PASQUALE SOMMESE, L’ASS.MARCELLO TAGLIALATELA, IL CONS. ANTONIO MARCIANO, IL DR.. LUIGI RISPOLI (PRES. CONS. PROVINCIALE NA) ; Durante la manifestazione saranno distribuiti vari gadget gentilmente offerti dagli sponsor e una medaglia ricordo ai sostenitori.

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