Cuore Azzurro N. 60 - 13 febbraio 2012

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PERIODICO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO VII N. 60 - 13 FEBBRAIO 2012

FOTOAGENZIA MOSCA

COPIA OMAGGIO

Magazine

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Salvatore Amenta: Vesto gli azzurri

Freddo e gelo: consigli e rimedi

È L’ORA DI VINCERE

C. Napoli Guardiagrele: tutti per De Sanctis


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SINDROME DA ACCERCHIAMENTO Max Bonardi

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veglia ragazzi! È l’ora di tornare a vincere. È oltre un mese che il Napoli non vince. Un po’ troppo per una squadra che aveva abituato i propri tifosi a vittorie scoppiettanti. La sindrome da appagamento dopo la conquista degli ottavi di Champions League ha preso gli uomini di Mazzarri, che sembravano essersi totalmente concentrati sul campionato dopo i due squillanti successi con Genoa e Palermo, prima e dopo la sosta natalizia. Invece, mentre i tifosi si aspettavano un filotto di vittorie per ridurre il gap dalle squadre in lotta per i posti Champions, sono arrivati una serie di insuccessi tra sconfitte esterne e pareggi al San Paolo che hanno portato il Napoli non più a ridosso delle parti nobili della classifica, bensì verso i posti arretrati della parte di destra della graduatoria. Non solo, la semifinale di Coppa Italia, quella che sembrava dovesse essere una passeggiata, ovvero il confronto con un Siena volutamente rimaneggiato, in

Osservatorio arbitrale

NUOVE REGOLE Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)

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n questa rubrica sarebbe stato oltremodo plausibile e di grande attualità,parlare del comportamento antisportivo (inteso genericamente) da parte di Ibrahimovic nei confonti di Aronica, e relativa pseudo-reazione dello stesso Aronica nei confronti di Nocerino, in occasione della gara Milan-Napoli: ma con una condivisione dirigenziale del giornale, ci ripromettiamo e non casualmente di trattare questo delicato argomento, in un altro momento. Tanto premesso, diciamo invece che i prossimi 3 marzo e 2 luglio si riunirà l’International Board, definibile quella costola della FIFA in materia di Studio del Regolamento, e che ha all'ordine del giorno diverse proposte innovative. Una di queste è quella che riguarderà la c.d. “tripla punizione”, intesa come applicazione di n.3 provvedimenti spesso contemporanei, da parte degli arbitri. Sappiamo che oggi il giocatore che viene fermato in area di rigore in occasione di una chiara azione da rete, è punito con il calcio di rigore, l’espulsione dello stesso, e relativa squalifica postuma. Questa concatenazione applicativa della regola è sembrata, e a giusta ragione, più che severa anche e perchè se il giocatore che commette l'infrazione è il portiere, se ne deduce che, data la delicatezza del ruolo, diventa per l'intera compagine oltremodo penalizzante. Di qui la proposta della FIFA di espellere il calciatore solo se: 1) il fallo avviene fuori dall’area di rigore, 2) vi sarà un fallo di mano in area che ne nega la marcatura 3) vi sarà una trattenuta o fallo commesso “da dietro” e ovviamente sempre in area. In tutti gli altri casi vi sarà solo il provvedimento dell’ammonizione. Appare evidente sulle prime che se passasse questo tipo di modifica, non verrebbe sicuramente stravolta l’attuale regolamentazione sull’argomento, ma considerato l’esasperato conservatorismo (talora perché no giustificato) del sig. Blatter, capo della FIFA, possiamo a giusta ragione asserire che queste proposte innovative possono essere considerate un viatico, non certo per scalfirne la torre d'avorio nella quale come ben noto lo stesso Blatter è rintanato, ma almeno per provarne una timida scalata.

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caso di eliminazione, rischia di trasformarsi in una Caporetto, pregiudicando anche l’accesso in Europa dalla porta di servizio. Se poi a tutto ciò si aggiunge la sindrome da accerchiamento che ha colpito tutti gli azzurri, società compresa, il quadro si fa davvero negativo. E con il Chelsea alle porte non c’è da stare tranquilli. Non basterebbe neppure a salvare la stagione arrivare ai quarti di finale di Champions. E quando anche i più fedelissimi della critica cominciano a cambiare opinione, e sono pronti ad abbandonare la nave, a quel punto c’è davvero di che preoccuparsi. A questo punto sta agli azzurri invertire la rotta. Certo il calendario non dà una mano, stasera al San Paolo il Chievo, squadra da sempre ostica, poi giovedì prossimo l’anticipo con la Fiorentina, poi l’andata a Fuorigrotta col Chelsea e infine, tanto per gradire, in casa, l’Inter, alle prese con i suoi problemi e prossima a fallire l’intera stagione. Dunque, fuori gli attributi!!!

CLASSIFICA DI SERIE A 2011/2012 SQUADRA

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Milan Juventus Lazio Udinese Inter Roma NAPOLI Palermo Genoa Cagliari Fiorentina Catania Parma Chievo Atalanta (pen. –6) Bologna Siena Lecce Cesena Novara

47 45 42 41 36 35 31 31 30 30 28 27 27 27 24 22 20 18 16 16

23 21 23 23 23 22 22 23 22 23 21 21 21 22 22 21 21 23 22 23

14 12 12 12 11 10 7 9 9 7 7 6 7 7 7 5 4 4 4 3

5 9 6 5 3 5 10 4 3 9 7 9 6 6 9 7 8 6 4 7

4 0 5 6 9 7 5 10 10 7 7 6 8 9 6 9 9 13 14 13

45 33 37 34 34 35 36 33 31 22 23 27 27 19 25 18 21 22 15 20

20 13 24 22 30 26 24 34 42 24 19 29 34 28 27 26 22 38 34 42

2 3 ª G I O R N ATA

2 4 ª G I O R N ATA

9-13 FEBBRAIO 2012

17-19 FEBBRAIO 2012

LAZIO UDINESE CAGLIARI PARMA CATANIA ATALANTA INTER BOLOGNA NAPOLI SIENA

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CESENA MILAN PALERMO FIORENTINA GENOA LECCE NOVARA JUVENTUS - CHIEVO - ROMA

3-2 1-2 2-1 rin. 4-0 0-0 0-1 rin.

FIORENTINA INTER JUVENTUS LECCE CESENA GENOA NOVARA ROMA UDINESE PALERMO

NAPOLI BOLOGNA CATANIA SIENA MILAN CHIEVO ATALANTA PARMA - CAGLIARI - LAZIO -


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di Mimmo Carratelli Manca una settimana alla prima sfida-Champions col Chelsea. Bisogna galvanizzare l’ambiente, cancellare la delusione di questo magro periodo degli azzurri (4 punti nelle ultime cinque partite, due consecutivi pareggi interni, l’ultima vittoria lontana 36 giorni) e riprendere a volare. Il Chievo ha il secondo peggiore attacco del campionato e solo 9 gol in trasferta, ma è formazione agile che sa difendere e schizzare in contropiede col suo vecchio artigliere Pellissier, uno che in dieci anni al Chievo ha segnato 98 gol ed è sempre un allarme per le difese. Un Napoli attento, anche col turn-over obbligato per tre partite in nove giorni (Chievo, Fiorentina, Chelsea), deve ricominciare a vincere. L’ultimo successo è lontano (a Palermo). L’ultima vittoria al San Paolo è dell’anno scorso (6-1 al Genoa). C’è bisogno di uno scatto anche perché la classifica torna interessante con l’Inter inchiodata al quinto posto. Battendo il Chievo, il Napoli potrebbe portarsi a due punti dall’ultima posizione utile per l’Europa. La Roma, stasera, non avrà vita facile a Siena. Rifiatano alcuni titolarissimi (Maggio, Gargano, Campagnaro, Cannavaro squalificato), ma va in campo una signora formazione con i tre tenori là davanti cui si chiede una notte di squilli e lapilli. Nei piedi del Pocho le serpentine per scompaginare la difesa veronese. Un dribbling e via, dando subito la palla, e gli altri si muovano per riceverla. Cavani non è stato fortunato a Siena (un palo, un salvataggio dei toscani sulla linea). Manca da troppo tempo un gol di Hamsik. Inler sarà master & commander a centrocampo. Faccia valere le sue qualità, venga fuori con coraggio e tenacia. Con Gargano in panchina il Napoli potrebbe avere qualche difficoltà a metà campo senza incontristi veri. Ma tutti devono aiutare tutti. Squadra compatta e veloce nelle ripartenza, le vecchie armi dei successi svaniti. Il Chievo è squadra pericolosa. Viaggia tranquilla in classifica, non ha l’ansia del risultato (che preme sul Napoli). Può chiudersi e fare male in contropiede con la coppia degli attaccanti bene assortita, il vecchio ed esperto Pellissier (33 anni) e il giovane Paloschi (22). All’andata, il Chievo ha aperto la serie di partite negative del Napoli. E’ ora di portare i conti in attivo. Basta “regali” alle squadre “piccole”.

GLI AZZURRI… SOTTO LA NEVE!

Saverio Passaretti (presidente AINC)

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videntemente il freddo siberiano sta bloccando muscoli e cervello della squadra azzurra. Troppe le partite con lo stesso copione: Napoli anemico, abulico, avversari determinati e ben schierati all’italiana che approfittano del puntuale errore della difesa azzurra per andare in vantaggio e poi un serrate finale che spesso produce solo pareggi. In particolare la difesa appare imballata, e a nulla valgono le grida disperate di un De Sanctis puntualmente costretto a raccogliere la palla nel sacco. E dire che quando c'è poi una reazione della squadra sono diverse le occasioni chiare per poter invertire la rotta. In queste situazioni succede, immancabilmente, che sono i pali o le traverse a impedire la rimonta oppure qualche svarione arbitrale a completare l'opera, la velocità che è nostro punto di forza sta mancando, il centrocampo, primo e fondamentale baluardo per la difesa, è in preda a una sindrome di sufficienza. Lassù qualcuno ci ama… l’autorete del Siena lascia quasi inalterate le possibilità e le speranze di poter accedere alla finale di Coppa Italia che certamente non è un obiettivo da poco visto che consentirebbe, di fatto, matematicamente, l'accesso all’Europa. Perché, allora, sprecare tutto il bene fatto per questa benedetta mancanza di concentrazione? Eppure noi tifosi siamo pronti a sostenere gli azzurri e sicuramente anche con il Chievo, siamo qui a fare la nostra parte. Con le cosiddette “outsider” l'impresa è sempre ostica e anche i veronesi venderanno cara la pelle, ormai abbiamo imparato ma queste sono le partite giuste sotto l'aspetto psicologico, battere il Chievo significherebbe riacquistare un po' di fiducia, essenziale per le successive sfide avranno un peso determinante per il prosieguo del programma Mazzarri. È proprio all’allenatore che rivolgiamo un appello, è lui che deve riaccendere gli entusiasmi, il faro non si è spento, sapremo tornare ai nostri standard, c'è bisogno di affrontare tutte le gare nella convinzione di essere sì una grande squadra, ma che non è possibile vendere la pelle dell'orso prima di averlo ucciso. Quanto mai appropriata sembra questa massima, visto il clima polare, e speriamo non ci occorra intervento della Protezione Civile per uscire da questo pantano, ci crediamo e ci speriamo. Forza azzurri!!!

LA VIGNETTA DI ORGANO UFFICIALE DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

Sede legale: Corso Novara, 5 - Napoli Anno VII - n° 60 - 13 febbraio 2012 Direttore responsabile: Saverio Passaretti hanno collaborato: Luigi Alvino, Max Bonardi, Sergio Curcio, Paolo del Vaglio, Giuseppe Gargiulo, Carlo Longobardi, Salvatore Longobardi, Attilio Marchionne, Bruno Marra, Marco Martone, Fabrizio Piccolo, Giuseppe Piccolo, Lino Russo, Carmine Tascone Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007 Fotocomposizione e Stampa: Ink & Paper s.r.l. Grafica: Mario Suarez Edito dalla A.I.N.C. chiuso in redazione lunedì 13 febbraio 2012 - ore 10,30

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Via Larga, 30 bis Carinaro (CE) Tel. 081.502.9401 - Cell. 366.4319077 - 333.2053878

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a Pasticceria Conte nasce nel 1989 nella piccola San Marcellino e subito riscuote un grande successo. Il segreto? La grande passione nella preparazione dei dolci, una tradizione portata avanti di generazione in generazione, estesasi poi al catering attraverso la Conte Catering. Sempre attenti ai cambiamenti e alla ricerca delle novità nel 1998, da un’idea e anni di lavoro naque “il kakkabusc”, dolce a forma di ciambella con mandorle, frutta secca e babbà con spruzzata di rhum e crema con gusto forte e passionale. Un dolce oggi dedicato a Don Aurelio, ovvero Aurelio De Laurentiis, grazie alla sua forza d’urto espressa nei confronti delle massime autorità della Lega Calcio di serie A lo scorso agosto a Milano in occasione del sorteggio del campionato di calcio 2011/2012.Tra le specialità da non dimenticare il Panenza Torta dedicata alla figlia del proprietario nell’occasione della sua nascita. Appellativo che nasce dal connubio tra il nome della piccola (Enza) e dal tipo di torta al pan di spagna sfoglini delicati come la baby.Nel 2012 nasce Lounge Bar Conte Pasticceria a Carinaro che dà spazio alla musica live con serate anche alla scoperta di talenti. E poi c’è il Napoli con le passioni più forti per i colori azzurri e in occasione delle partite di campionato e di Cham-

pions c’è un’ampia sala dove si possono gustare le prodezze di Lavezzi, Cavani e compagni, magari assieme a tante specialità come il Maurese Babbà ricoperto di nutella, Limonito Mousse con meringa a gusto di limone, Nutellotto, e tanti altri dolci della tradizione familiare. A tale proposito la famiglia Conte spera di dare sempre nel tempo continue migliorie e continue novità che il palato desidera, perché “noi siamo convinti che le persone sono curiose, amano i cambiamenti e vogliono provare sempre cose nuove e noi gliele offriamo…” saluti da Luigi Conte e Luigi Guarino


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COL CHIEVO NON SI PUÒ SBAGLIARE Sergio Curcio

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uai a guardarsi indietro nella vita come in campionato, ma giocando contro il Chievo questo Napoli dovrà fare un’accezione. All’andata finì 1-0 per i veneti con Mazzarri che s’inventò il turnover più ampio della… storia: ben 7 innesti diversi e Aronica impiegato da difensore centrale. A Bentegodi, insomma, pur con diversi errori commessi, si videro le avvisaglie di quello che sarebbe stato il campionato del Napoli, in particolare contro squadre che non ti concedono possibilità di sviluppare il tuo gioco preferito. E il Chievo di Di Carlo, così come quello di Pioli nella scorsa stagione, è formazione che concede e sbaglia poco. Affermare perciò che il Chievo è la bestia nera del Napoli e di Mazzarri non è proprio un’eresia. I veneti hanno tirato più di una “sola” al Napoli e sarà bene che questa sera gli azzurri scendano in campo tirati a lucido e con le idee ben chiare perché il lato… destro della classifica è due posti più giù e il Chievo, che aveva e ha come obiettivo principe la salvezza, è a soli 4 punti. Se è vero come sostiene Mazzarri, che ogni gara è una finale, il Napoli stasera deve affrontare i gialloblù del presidente Campedelli con la stessa intensità con la quale giocheranno contro il Chelsea in Champions League o contro il Siena nella gara di ritorno della semifinale di Coppa Italia… Non possono, né devono esserci alibi di nessuna natura. Dieci pareggi di cui ben 5 al San Paolo sono troppi per una squadra che “dovrebbe” avere un’anima offensiva e una vocazione tattica all’attacco dell’avversario… ma tant’è… non c’è tempo per ora per trovare responsabili e colpe ma nemmeno per i dubbi. Contro il Chievo, dunque, devono svegliarsi un po’ tutti gli azzurri e non solo i tre tenori per sfatare il tabù e ridare almeno un pizzico di slancio a una classifica che impietosamente dice meno12 rispetto alla scorsa stagione. Di Carlo e i suoi sicuramente non ci staranno a essere vittime sacrificali di un Napoli che non vince al San Paolo dal 3 dicembre scorso. La squadra veneta non ha grossi solisti ma un discreto coro, nel quale ogni tanto Pellissier e Thereau lanciano acuti importanti. Di Carlo ha formato un gruppo solido, combattivo e irriducibile nel quale vanno in gol un po’ tutti, a conferma del valore complessivo del gruppo che si muove in campo con ordine e precisione sviluppando un elastico 4-3-1-2 che nella sua dinamicità potrebbe mettere in seria difficoltà un Napoli poco concentrato

SORRENTINO FREY

CESAR

ANDREOLLI

JOKIC

BRADLEY HETEMAJ

LUCIANO THEREAU

PELLISSIER

PALOSCHI

PUGGIONI SARDO ACERBI RIGONI CRUZADO VACEK MOSCARDELLI

o abulico Non ha colpi segreti la formazione di Di Carlo, ma l’organizzazione e la grinta possono ampiamente sopperire all’evidente divario tecnico che c’è con gli azzurri. Sorrentino tra i pali è un valore aggiunto per la difesa che ha in Frey o Sardo un terzino destro diligente in fase di controllo, capace di assicurare una buona progressione così come Jokic a sinistra; Andreolli, Cesar o Acerbi dovrebbero essere i centrali non troppo rapidi in verità e spesso bruciati sull’anticipo. A centrocampo Di Carlo si affida a Bradley davanti alla difesa per ricucire il gioco, a Luciano e Hatemay per cercare la vivacità sulle corsie esterne e ai ricami e alle veroniche di Thereau dietro le punte che dovrebbero essere Pellissier e Paloschi, senza dimenticare le chances che potrebbe avere Moscardelli, match winner nella gara d’andata. Rigoni, Sammarco, Cruzado e Vacek sono buone alternative per Di Carlo che non è tecnico da catenaccio ma che sicuramente al San Paolo proverà a chiudersi per imitare con successo tattiche vincenti altrui in questa stagione. Sarà un match tatticamente interessante e la chiave della gara sarà in mediana dove occorrerà la supremazia sulle fasce e più movimento e corsa in mezzo al campo. Il Napoli dovrà fare la partita, mettendo sotto pressione i veneti perché altrimenti, giocare a ritmo baso favrirà il Chievo. E gli “asini” veronesi, spesso, a Napoli sono volati più in alto del ciuccio azzurro!!!

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PUNTO TECNICO

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I CONTI VANNO FATTI A MAGGIO Carmine Tascone

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ado controcorrente - scrivo prima di Siena - Napoli di Coppa Italia - rispetto alla critica rivolta al Napoli da parte di giornalisti locali accreditati e opinionisti e cronisti forestieri. Tutti hanno dimenticato il recente passato. Senza dubbio qualche difficoltà il Napoli la sta avendo, ma da qui a criticare sistematicamente il lunedì gli azzurri dalle reti televisive locali, mi sembra fuori luogo e soprattutto sembra una critica prevenuta. Ripeto, non voglio dire che non ci siano dei problemi ma voglio sottolineare alcune cose. In primis il Napoli insieme al Milan è l’unica squadra che potenzialmente ancora è in lotta per tre traguardi. Seconda cosa, il Napoli che affronta il Siena ha il 90 per cento di probabilità di disputare la finale di Coppa Italia a Roma contro Milan o Juve, e di conseguenza ha più di un piede in Europa League. Infine va ricordato che il Napoli è agli ottavi di

Champions League contro il Chelsea, con buone probabilità di passare il turno. Vediamo ora, però, i problemi: nelle ultime14 gare di campionato gli azzurri hanno portato a casa solo 17 punti sui 42 disponibili, collezionando solo 3 vittorie, 3 sconfitte e ben 8 pareggi. Il problema sta nel come il Napoli affronta le gare. Per gli avversari lo schema di Mazzarri è ormai noto, basta bloccare le corsie esterne e gli azzurri non hanno alternative. Il Napoli non corre più e se non sta bene non batte neppure una squadra semiprofessionistica. È possibile che il richiamo di preparazione nella sosta sia stato sbagliato, e abbia lasciato qualche segno, oppure siamo davvero alla frutta. A tutto ciò va aggiunto che tutte le principali avversarie si sono rinforzate a gennaio, mentre gli azzurri hanno speso ben 11 milioni per assicurarsi Vargas. A oggi la situazione è questa, ma i conti si faranno il 30 maggio.

NAPOLI… PRESA AL VARCO!!! Giuseppe Piccolo (vicepresidente AINC)

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a rabbia e la delusione sono incommensurabili… ogni volta la storia si ripete ma noi tifosi napoletani abbiamo un cuore grande e nutriamo un corposo senso di rivincita…: “Ata’ veni’ a Napule!!! Bando agli scherzi la posta in palio è troppo alta, proseguire il cammino in Coppa Italia è una priorità per gli obiettivi futuri e ragionando con freddezza nulla è perduto… anzi…! Pesoli uno di noi!!! Non voglio abbandonare la follia che anima i tifosi e credo che si possa ripartire alla grande, una convinzione necessaria, è in arrivo il Chelsea per una sfida epocale, l’ottimismo è d’obbligo! Arrovellarsi il cervello per trovare soluzioni tattiche è inutile, il Napoli sa giocare, deve assolutamente ritrovare schemi e velocità soprattutto quella di Lavezzi che quando si impegna costringe tutti agli straordinari. È questo forse quello che sta

Il Kaffè dei tifosi napoletani

mancando, le accelerazioni del Pocho danno vigore e concretezza alle finalizzazioni “cavaniche”, con le difese che perdono completamente il bandolo della matassa e diventano ovviamente vulnerabili. Che stia mancando la lucidità a centrocampo è evidente ma ci sta che in un campionato così stressante è nelle previsioni, fortunatamente Walter Gargano regge ancora bene, ma ancora per quanto questo è lecito chiederselo. Allora il test Chievo è importante sotto l’aspetto della concretezza, siamo in attesa del ritorno di Inler e di Dossena pedine fondamentali negli equilibri della squadra, sono uomini di carattere sanno di attraversare un momento opaco ma sapranno reagire soprattutto in rispetto a noi tifosi. Il gelo del S. Paolo, diventato un campo nordico, si scioglierà con il calore dei nostri splendidi tifosi… però scongeliamo la passione e battiamo i veronesi!!! Grazie!!!


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A FIRENZE ATTENZIONE A JOVETIC Sergio Curcio

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inì 0-0 all’andata al San Paolo contro i viola e ci si interrogò perché gli azzurri che ne avevano rifilati 3 al Milan si fossero inceppati contro la squadra, allora di Mihajlovic, che aveva pure avuto le sue brave occasioni per battere De Sanctis… Campanelli d’allarme che purtroppo sono suonati per altre sei volte a Fuorigrotta facendo sì che il Napoli solo in casa dilapidasse ben 16 punti dei 33 complessivamente a disposizione (scriviamo prima di Napoli – Chievo ndr) sulle 11 gare interne sin qui disputate. La Fiorentina, invece, nonostante l’indifferenza, o peggio, l’ostilità mostrata dai suoi tifosi al Franchi ha raccolto 21 punti che non sono affatto poca cosa visto il travagliato cammino dei viola. Perché, è bene dirlo, la stagione della Fiorentina è nata sotto il segno della contestazione prima alla proprietà Della Valle, poi ai dirigenti, in primis Corvino, infine al tecnico, Mihajlovic e poi ai giocatori, Montolivo e Gilardino su tutti. Insomma le premesse per una stagione fallimentare c’erano davvero tutte, finché… esonerato il tecnico serbo mal visto dai tifosi, è arrivato prima Delio Rossi sulla panchina gigliata e poi Amauri in sostituzione di Gilardino passato al Genoa a prezzo d’affezione. Parlare di miracolo è eccessivo, ma quel che è certo è che la squadra dopo il clamoroso ko interno col Lecce ha iniziato un processo di recupero dell’autostima e di presa di coscienza del potenziale valore collettivo che l’ha portata almeno a una tregua con la tifoseria. Rossi, peraltro, ben accettato dall’ambiente, ha potuto lavorare con maggiore tranquillità rispetto al suo predecessore, modificando addirittura il suo 4-4-2 per un 3-5-2 ritenuto più funzionale e adatto ai giocatori a sua disposizione. Totò diceva che è la somma che fa il totale, e se a questa Fiorentina, ancora alla ricerca di se stessa e della sua vera identità, ci metti un Rossi certosino come pochi nel suo lavoro, uno Jovetic in crescita costante e sempre più decisivo, un Montolivo diligente e consapevole del suo ruolo, nonostante il contratto in scadenza e ci aggiungi un Amauri affamato di campo e di gol, a caccia della sua identità di bomber perdutasi nella notte dei tempi, ecco che la società, ma anche tutta la tifoseria della viola, potrà cominciare a respirare. Non sarà facile per il Napoli uscire imbattuto dal Franchi contro una squadra, che messo da parte il fioretto – vedi Cerci, talento ma anche indolenza e

BORUC GAMBERINI

CASSANI

NATALI

NASTASIC

MONTOLIVO PASQUAL BEHRAMI

LAZZARI

JOVETIC

AMAURI

NETO VARGAS SALIFU FELIPE CERCI LJAJC ROMULO

anarchia relegato tra le seconde linee – si mette adesso a giocare con l’orgoglio della provinciale autentica, confidando nelle invenzioni del geniaccio Jovetic, vero crack della stagione. Il giovane montenegrino farà anche arrabbiare Rossiperché non lo ascolta, ma è lui il grimaldello per le porte avversarie e il tecnico con grande realismo si è adeguato alle intuizioni del suo indiscutibile talento. L’arrivo di Amauri, inoltre, ha liberato il gioiello viola dai compiti di attaccante restituendogli quegli spazi che gli consentono di inventare gioco per sé e i compagni. In difesa, con Boruc tra i pali, Gamberini, Natali e Nastasic stanno pian piano trovando intesa e posizione con Cassani e Pasqual sulle corsie ad assicurare chilometri di corsa e Behrami, Montolivo e Lazzari, o il giovane Salifu, a garantire equilibrio, interdizione e sviluppo del gioco a centrocampo. Una Fiorentina concreta, molto attenta e concentrata e nella quale si comincia a vedere la mano di Rossi, la forza della resistenza e della pazienza del tecnico romagnolo. Occorrerà il miglior Napoli contro una squadra in chiara crescita e con prospettive di classifica che lievitano insieme alle speranze della tifoseria. Se anche Amauri si ricorderà di essere ancora il temibile bomber conosciuto dopo due stagioni da pianto nella Juventus, questa Fiorentina può diventare squadra adulta e matura, capace di far nuovamente innamorare il Franchi.

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NAPOLI - CHIEVO N. 1 2 3 4 6 7 8 11 14 15 16 17 18 20 21 22 23 28 29 31 32 83 85 88 99

Giocatore MORGAN DE SANCTIS GIANLUCA GRAVA IGNACIO FIDELEFF MARCO DONADEL SALVATORE ARONICA EDINSON CAVANI ANDREA DOSSENA CHRISTIAN MAGGIO HUGO CAMPAGNARO ROBERTO COLOMBO EDUARDO VARGAS MAREK HAMSIK JUAN ZUNIGA BLERIM DZEMAILI FEDERICO FERNANDEZ EZEQUIEL LAVEZZI WALTER GARGANO PAOLO CANNAVARO GORAN PANDEV JACOPO DEZI CRISTIAN CHAVEZ ANTONIO ROSATI MIGUEL BRITOS GOKHAN INLER CRISTIANO LUCARELLI

Ruolo P D D C D A D C D P A C D C D A C D A C A P D C A

Classe 1977 1977 1989 1983 1978 1987 1981 1982 1980 1975 1989 1987 1985 1986 1989 1985 1984 1981 1983 1992 1987 1983 1985 1984 1975

Naz. Presenze A Gol ITA 22 – ITA 1 – ARG 4 – ITA – – ITA 19 – URU 20 12 ITA 18 – ITA 21 2 ARG 19 2 ITA – – CIL 3 – SLO 22 6 COL 19 1 SVI 16 2 ARG 9 – ARG 17 4 URU 18 1 ITA 18 – MAC 18 5 ITA – – ARG 2 – ITA – – URU 2 – SVI 20 – ITA 3 –

N. 2 3 4 5 6 7 8 9 10 12 13 15 16 18 20 21 23 31 54 56 77 88 90 91 93

Giocatore DARIO DAINELLI MARCO ANDREOLLI SANTIAGO MORERO DAVIDE MANDELLI MICAEL BRADLEY PAOLO SAMMARCO RINALDO CRUZADO DAVIDE MOSCARDELLI SIQUEIRA LUCIANO BOSTJAN CESAR BOJAN JOKIC FRANCESCO ACERBI LUCA RIGONI LORENZO SQUIZZI GENNARO SARDO NICHOLAS FREY ALBERTO PALOSCHI SERGIO PELLISSIER STEFANO SORRENTINO PERPARIM HETEMAJ CYRIL THEREAU SIMONE GRIPPO FERNANDO URIBE RADOSLAV KIRILOV BOUKARY DRAMÉ

Ruolo D D D D C C C A C D D D C P D D A A P C A C A A D

Classe Naz. Presenze A Gol 1979 ITA – – 1986 ITA 13 – 1982 ARG 8 – 1977 ITA 7 – 1987 USA 21 – 1983 ITA 20 2 1984 PER 9 – 1980 ITA 18 3 1975 BRA 13 – 1982 SLO 20 – 1986 SLO 16 – 1988 ITA 5 – 1984 ITA 12 1 1974 ITA – – 1979 ITA 11 1 1984 FRA 15 – 1990 ITA 17 4 1979 ITA 21 4 1979 ITA 22 – 1986 FIN 20 – 1983 FRA 23 4 1988 SVI – – 1988 COL 1 – 1992 BUL – – 1985 SEN 7 –

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AMENTA: COME VESTO GLI AZZURRI Max Bonardi

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edici è il numero fortunato della smorfia napoletana. E proprio dopo sedici anni ecco che Salvatore Amenta, stilista di origini siciliane, ma napoletano nel cuore, è riuscito a sposare di nuovo l’azzurro del Napoli. Per lui si tratta di un ritorno all’antico visto che ha vestito gli azzurri del passato, in particolare quelli dell’era del post Maradona.

D. Com’è nata questa nuova collaborazione? R. Grazie all’incontro con Alessandro Formisano, responsabile marketing del Napoli, una persona gentile che ama il classico sportivo e che ha apprezzato l’eleganza dei miei capi. D. Qual è la sua filosofia di moda R. La mia attenzione è rivolta alle persone che amano vestire bene, la mia vocazione è averla trasmessa a tutti i personaggi, di qualsiasi categoria. Non mi piacciono idee preconcette, l’essere esterofilo o vestire griffato, modi che definirei da free time. Ben vestire è essere eleganti, nel senso più classico del termine. D. Il suo rapporto con lo sport R. Lontano nel tempo, mi ha dato una mano il preparatore Gianpiero Ventrone. Mi ha fatto appassionare al footing, con la testa sono un agonista, ma purtroppo l’attività mmi assorbe troppo. Lavoro sei giorni su sette. Sono un professionista di questo lavoro. Ho anche giocato a calcio, ma solo per divertimento, spesso nelle partite coi giornalisti. D. E allo stadio? R. Ci sono tornato dall’anno scorso, il Napoli mi ha di nuovo preso, ci vado con piacere anche a sorbirmi il freddo. Peccato che il San Paolo non sia all’altezza della situazione. Ci sono carenze di tutti i tipi, dai bagni, alla mancanza di un tabellone luminoso che renderebbe più interessante seguire l’evolversi della gara. D. Allora da esperto, che cosa sta accadendo a questo Napoli? R. Sono del principio che è facile essere tecnici dalla poltrona, bisogna immedesimarsi nei giocatori, sì è vero ben pagati, ma che in una serata gelida dove si muore dal freddo devono giocare in condizioni proibitive. Pensiamo a un portiere intirizzito, sembra tutto facile visto dalla poltrona. Tutto si può riportare nei contenuti di piacevolezza, uno spettacolo diverso, giocato di giorno, basta rivedere un po’ i calendari. D. E l’abbigliamento che sport è? R. È una giungla, si dovrebbe vivere con nuove regole, la prima una giusta gestione dei prezzi. I saldi sono sbagliati sia ai primi gennaio per gli invernali che a fine maggio e inizio giugno per gli estivi. Troppa liberalizzazione, c’è un vuoto di idee, così è un danno all’economia. D. Il Napoli nel mondo che cosa rappresenta? R. Napoli nel mondo per un napoletano-siciliano vissuto a Roma città meravigliosa, è una realtà soprattutto ora che è tornato ai fasti di un tempo. D. Ha un sogno legato ai colori azzurri? R. Più che un sogno, una bella favola. Questa società rischia di

dimenticare il passato. Vorrei spezzare una lancia per il Campo Paradiso che rappresenta la storia del Napoli, andrebbe ripreso, restaurato e lì dovrebbero tornare gli azzurri. E poi, sarebbe bella anche una sede di rappresentanza in città. D. Ma lei è sempre stato tifoso del Napoli? R. Il Napoli ha un merito, essere riuscito a trasformare un ex tifoso della Juventus. In Sicilia è sempre stata la squadra leader, e io da ragazzino come i miei amici ero bianconero. Poi ho conosciuto il Napoli e sono stato folgorato dall’azzurro. D. Come giudica la stagione del Napoli? R. Per mora è da tutto dentro tutto fuori. Due cose che contavano al 99 per cento non ci daranno soddisfazione, campionato e qualificazione Champions, ma siamo in corsa per tutto. E vorrei ricordare che Grecia e Danimarca vinsero gli Europei in modo incredibile. Mai dire mai.

Salvatore Amenta 59 anni, stilista, nasce professionalmente a Roma in via Condotti alla scuola di Eddy Monetti. Poi il trasferimento a Napoli in via dei Mille e dopo otto anni la creazione della sua azienda, il 16 ottobre 1986, un’azienda ispirata ai tessuti classici inglesi e italiani, nell’invernale cachemire e tweed, in estate, lino, cotone e tasmania. Già fornitore ufficiale della divisa del Napoli dal 1993 al 1996, ha vestito e veste personaggi come Claudio Ranieri ed ex calciatori come Ciro Ferrara, Pino Taglialatela, Daniel Fonseca, Rincon, nonché allenatori come Lippi e Boskov. Dopo una piccola collaborazione col Napoli di Salvatore Naldi, dal mese di novembre è ritornato a essere il fornitore ufficiale delle divise degli azzurri.

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NAPOLI - CESENA 0-0: OCCASIONE PERSA

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MILAN - NAPOLI 0-0: PAURA DI PERDERE

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COPPA ITALIA: SIENA - NAPOLI 2-1

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FINALE TUTTA DA CONQUISTARE

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In campo con gli Azzurri

Forza Napoli la radio ufficiale del Calcio Napoli

www.radiomarte.it


Edinson Cavani

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FOTOAGENZIA MOSCA


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FANTASTICHE AVVENTURE DI “IBRA… CCIO DI FERRO” Bruno Marra

Gli schiaffi di Zlatan, stampa compiacente e apologia del Bad Boy

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hi è della mia generazione ricorderà perfettamente “quel rissoso, irascibile, carissimo Braccio di Ferro”. Ecco, usciamo dal fumetto ed entriamo nell’immaginario calcistico. Anche noi abbiamo un Braccio di Ferro, importato dalla Svezia e trapiantato da anni in Italia: “Quel rissoso, irascibile, carissimo Ibrahimovic”. Spiegare il perché dei primi due appellativi sarebbe superfluo. Per ciò che riguarda il “carissimo” c’entra poco la simpatia ma carissimo lo è, considerato che guadagna vagonate di milioni, manco fosse l’intero prodotto interno lordo del Lussemburgo. Lo chiamano Ibra-Cadabra ed è così, perché Ibra appare e scompare tra un pugno e una carezza. Con digressioni sul tema, come lo schiaffo piazzato ad Aronica a San Siro. Zlatan è stato squalificato per tre giornate e ha avuto anche la sua gogna mediatica. Ma la domanda è lecita almeno quanto la squalifica: di chi è la colpa di tutto ciò? Una volta si diceva “mazza e panelle fanno ‘e figli bell”. E in questo caso noi italiani non siamo stati buoni genitori di Zlatan, se vogliamo accollarci una minima responsabilità pedagogica. Ibrahimovic è colpevole dei suoi gesti sconsiderati, almeno quanto lo è l’opinione pubblica che da anni giustifica in maniera strumentale e interessata il suo comportamento. Un esempio lampante? A dicembre Ibra scrisse la sua biografia calcistica in cui c’è una ampia parentesi che lo dipinge come “rissoso di successo”. E tanto fu affascinante la rivelazione che un giornale di grande tiratura nazionale gli fece

questo titolo in prima pagina: : CHE GRINTA IBRA! “Botte, risse, sbronze e furti. Così sono diventato il migliore”. Una apologia del bad boy metropolitano che è arrivato a scalare posizioni sociali dopo un’infanzia difficile attraverso comportamenti borderline, in campo e fuori. Al tempo nessuno si scandalizzò, anzi stuzzicava il fascino del “bel tenebroso” che fa a botte per farsi rispettare. Ma la verità è che titoli del genere sono deflagranti. Bisognerebbe spiegare che Ibra è diventato un campione non certo perché in passato ha fatto il bullo, ma piuttosto è grazie al suo talento calcistico che è sfuggito a risse, sbronze e furti. Evidentemente la sua recidività in campo, fatta di schiaffi, cazzotti, testate e squalifiche, non ha impedito a un certo tipo di stampa di esaltarne le virtù “virili”. Eppure oggi proprio quello stesso giornale lo identifica come un violento “capobranco”. Allora mettetevi d’accordo: dove sono adesso quelle colonne compiacenti dell’Ibra furioso e fighissimo che prende la vita a mazzate? Non ci sono più! Hanno ceduto il passo al moralismo. Quando la letteratura giornalistica eccede in spettacolarizzazione e slogan, rischia di intrecciare mitizzazione e mistificazione. Serve a poco essere buoni allievi se a guidarti sono cattivi maestri. E allora, di chi è la colpa? La risposta è una sola: di “Ibra… ccio di ferro” e di una critica accondiscendente. Perché, sia chiaro: oggi c’è mezza opinione pubblica alla sbarra. E non solo Ibra…

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PALLONE E RAGÙ

Carlo Longobardi (Consigliere AINC)

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a città si presentava impigrita a causa del persistente gelo. Per le vie del centro le persone passeggiavano lentamente godendosi qualche spiraglio di sole incapace a riscaldare. Una corsa non spasmodica all’acquisto dei tradizionali dolci, delle sfogliatelle, delle chiacchiere e delle zeppole riempiva, qua e là, le strade di gente, felice di scambiarsi una parola, un commento sul tempo, un saluto. Il quotidiano preferito, la bottiglia di vino rosso, o’spassatiempo. Una domenica uguale a tante altre ma, stranamente, con un gusto retrò. Il ritorno a casa, salendo le scale senza prendere l’ascensore, è stato accompagnato dagli aromi caratterizzanti la giornata dedicata al riposo: profumo di ragù ancora saltellante, l’inebriante sapore della cipolla definitivamente legata alla carne alla genovese e l’inconfondibile sfrigolio della frittura all’italiana, anzi alla napoletana, presieduta dai panzarotti dalla scorza croccante e dall’accogliente e morbido ripieno di patata delicata. Ancora quel sapore passato nel tempo… La tavola ben imbandita ha accolto sapientemente tutti, come una chioccia rassicurante. Genitori, nonni e bambini, affamati e capricciosi, che si sono scambiati sorrisi, sguardi e intese hanno disegnato, con un tratto lieve e garbato, le linee di una tipica, splendida, domenica italiana. Ore 15,00: palla al centro. La radiolina al centro del tavolo, confusa tra il caffè e i bicchierini di limoncello e nocillo ha svolto pienamente, e come di consueto, il suo ruolo. I radiocronisti hanno raccontato con straordinaria dovizia di particolari tutte le partite del campionato di calcio

e le gesta dei calciatori in campo. Da tempo non si godeva di una 2° giornata di ritorno così… Gli incontri non erano ancora finiti e le azioni migliori, i gol, erano già fissati, e amplificati nel pensiero, nella testa degli ascoltatori… Milan – Napoli zero a zero, tutto sommato un buon risultato, poteva andare meglio ma sicuramente anche peggio. Un piccolo sonnellino è ciò che necessita in attesa del 90° minuto. Accesa la televisione, la bellissima immagine in alta definizione di una sontuosa Ilaria D’Amico ha rotto il sogno e svelato l’arcano! Non è stato il clima o l’uggiosa giornata invernale a riportarci indietro nel tempo, ma un evento che si era perduto nei ricordi degli anni passati: le partite, tutte le partite, alle 15.00. Niente anticipi, mezzi anticipi e posticipi. Tutti insieme, appassionatamente. La natura, il freddo di questi giorni ha vinto e ha rimesso insieme, per un giorno e solo per un suo settore, l’Italia. Ora si entra negli spogliatoi, si intervista tra i due tempi, a fine partita e tra poco anche sotto le docce. Avete portato fiumi di soldi, impoverito la nostra fantasia e reso esclusivamente business ciò che anni fa era uno sport meraviglioso fatto anche di cuore e di bandiere, maledette pay-tv.

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IL CIRCO DELLA SETTIMANA

RASSEGNA STAMPA

RASSEGNATA STAMPA a cura di Peppe Accardo

Fatti, visti, condivisi e commentati, il meglio o peggio della settimana vissuta virtualmente e realmente. Le notizie reali commentate dal Senatore Annibale Ricotta (Partito dei Ricottari Italiani) e Pepp Mo Vec Io (affarista, di quelli che qualsiasi cosa… provvedo io), personaggi che animano le mattine in Fuoco su Radio Marte.

Visti da Pepp Mo vec io… Napoli città famosa per essere caotica il sabato sera da un po’ di tempo causa glaciazione improvvisa, causa ztl (zona a traffico limitato) specialmente a piazza Dante, causa prezzo della benzina più caro del prezzo del vino, è semideserta. Uscire è diventato un problema grande. Care istituzioni la città è più vivibile ma mi sembra un po’ il cimitero dei morti viventi... La neve, eccola mo la fa, sta cadendo, ne ho visto un po’ ai Camaldoli, ecco la tanta attese neve alla fine non è scesa, qualcuno forse all'alba l'ha vista. Napoli è rimasta semi-vuota per la pseudo mancanza di benzina, la gente non scendeva perché “forse” la benzina non c’era. Immaginate con 1 cm di neve, nessuno sarebbe andato da nessuna parte, non abbiamo i mezzi per la raccolta rifiuti immaginate i mezzi spazzaneve. Meglio restare la città del sole, nonostante questo accenno di freddo...

Visti da Annibale Ricotta… Nei corridoi del parlamento la nuova parola d'ordine è sempre riformare, adesso tocca all'articolo 18. Così si potrà licenziare più facilmente. il punto non è tanto sul licenziamento, è sulla non assunzione. Prima di riformare i licenziamenti non era il caso di iniziare con le assunzioni...

Il posto fisso è monotono, ma noi del mio partito, i Ricottari Italiani, ci accontenteremmo anche di una pensione fissa senza lavorare, di una casa fissa senza affitto, di uno stipendio fisso senza lavoro. Se il posto fisso è monotono, pagaci e basta al resto ci pensiamo noi…

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LIPPI? SUGGESTIVO MA SERVE CONTINUITÀ Marco Martone

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ui si dice «pronto a tutto», per qualcuno il suo ritorno sotto il Vesuvio sarebbe una buona idea, per altri una minestra riscaldata, per altri ancora il modo migliore per affossare i progetti degli azzurri. L’intervista a Marcello Lippi, nella quale è stata formulata la suggestiva ipotesi di un suo ritorno a Napoli, ha aperto scenari nuovi e alimentato grandi discussioni. Appare evidente che se Mazzarri dovesse andare via, vorrà dire che qualcosa si è rotto, che un ciclo è finito e che per certi versi bisogna ripartire quasi da zero. Una prospettiva che, sinceramente, proprio non entusiasma. Con il tecnico toscano è stato avviato un progetto che, piaccia o no, ha portato e sta portando dei risultati eccezionali. L’accesso alla Champions, la possibilità di cullare quest’anno il sogno europeo andando sui campi delle compagini più forti a far tremare i campioni e la finale di Coppa Italia nel mirino, non possono essere spazzati via con un colpo di spugna, né sarebbe generoso giudicare Mazzarri e la squadra solamente per l’andamento lento tenuto in campionato. Parlare oggi di nuovi allenatori può essere, pertanto, solo controproducente. Lo scorso anno bastò una frase infelice di Mazzarri, che

mise in discussione il suo futuro a Napoli, per rischiare di rompere il giocattolo e gettare al vento un’intera stagione. Oggi tocca a Lippi fare da “guastafeste”, con una candidatura tirata per la verità più per i capelli da qualche organo di stampa, che non realmente emersa dalle sue dichiarazioni. Certo discutere le qualità di Lippi è quasi impossibile, visto il palmares dell’ex tecnico della Nazionale. La sua grande personalità, inoltre, dovrebbe garantire una campagna acquisti all’altezza delle più grandi squadre italiane, se non europee. Lippi non verrebbe certo a Napoli a fare il “motivatore” o a far crescere giovani di belle speranze. Prima che tutto questo accada, però, noi continuiamo a fare il tifo per Mazzarri. La conferma dell’allenatore, infatti, assicurerebbe alla società la continuità di lavoro di cui ha assoluto bisogno per ottenere i risultati che i napoletani aspettano. Sempre che ci sia, questo è ovvio, la sintonia giusta tra le parti, indispensabile perché questa barca possa restare a galla anche il prossimo anno.

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empre attenti ai cambiamenti e alla ricerca delle novità nel 1998, da un’idea e anni di lavoro naque “il kakkabusc”, dolce a forma di ciambella con mandorle, frutta secca e babbà con spruzzata di rhum e crema con gusto forte e passionale. Un dolce oggi dedicato a Don Aurelio, ovvero Aurelio De Laurentiis, grazie alla sua forza d’urto espressa nei confronti delle massime autorità della Lega Calcio di serie A lo scorso agosto a Milano in occasione del sorteggio del campionato di calcio 2011/2012.

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GARGANO, IL PICCOLO… GRANDE… UOMO Luigi Alvino

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ono estremamente felice di parlare di Walter Gargano, oltretutto ha nel sangue un po’ di italiano, i suoi nonni erano della provincia di Potenza e precisamente di Marsico Nuovo, ma prima credo che sia opportuno una presentazione dettagliata, gli uruguayani sono persone particolari e meritano attenzioni particolari. È un popolo che ha sempre combattuto per la propria libertà, e indipendenza, anche se il dopo José Battley Ordoñez fu un periodo di stabilità politica. Poi varie problematiche sociali e militari hanno tentato di minare la tranquiliità di questo popolo, hanno subito invasioni spagnole e portoghesi sin dal 1500, ma hanno avuto la forza sempre di reagire, c’è soprattutto chi ha dato la vita per farlo diventare un popolo austero e degno della propria libertà. Dopo l’ultima guerra, a cui l’Uruguay partecipò con impegno e onore, contro il nazismo e i suoi alleati, è entrata a far parte delle Nazioni Unite, molti sono stati i sacrifici umani per raggiungere la libertà, anche la religione ha pagato il suo prezzo molto alto, per le varie culture ed etnie, oggi i cattolici rappresentano circa il 70% della popolazione, è una grande Repubblica Orientale, il cui motto è “Libertad o Muerte” (Libertà o Morte), popolo di forte carattere, ed è così che il 23 luglio 1984 a Paysandú, nasceva Walter Gargano, ragazzo un po’ mingherlino, non certo un gigante, amava, come del resto tutti i ragazzi uruguayani, il calcio, è nel loro DNA, dal 2003 al 2007 milita nel Danubio, squadra di 1ª divisione, saranno in tutto 83 presenze, nel 2007 viene notato dagli osservatori del Napoli, e per poco più di 3,2 milioni di Euro firma per il Napoli, si parte, ma il 21 dicembre 2009 una frattura al piede, peraltro in allenamento, lo tenne lontano dai campi

di gioco per 2 mesi, rientra sarà inamovibile, la sua 100ª partita è Napoli-Fiorentina del 13 marzo 2010. In Italia, paese soprattutto di incontristi e difensori, abbiamo avuti grandissimi mediani (così li chiamavano), senza voler fare un elenco noioso e del torto a nessuno, ne cito solo 2, uno gioca ancora, ed è Gattuso, l’altro, a mio avviso, il più grande, è Furino, beh, mi dispiace per loro, ma come Gargano in quel ruolo e con quei compiti, deve ancora nascere uno in grado di essere migliore, vi chiederete il perchè… ma è semplice, lui non lavora solo per la squadra, lavora per i compagni che annaspano, per quelli che non riescono a tornare dopo un calcio d’angolo, distrugge il gioco di centrocampo degli avversari, mette in gioco le proprie gambe per dare la possibilità sempre a chi gli sta vicino di poter ripartire, non si ferma mai, dico mai è un Piccolo Grandissimo giocatore. Quando il Napoli, anzi mi correggo, il nostro presidente De Laurentiis, acquistò Inler, io non ho avuto più dubbi, il Napoli ha la coppia di centrocampo che è tra le due e sottolineo due più forti al mondo, nessuno come loro in Italia, nessuno, bisognerebbe spiegare a chi di competenza che se la difesa, invece di buttare assiduamente, palle con lanci che non servono a nulla e non vanno mai ai nostri, imparassero a impostare il gioco passandole o a Inler o a Gargano, che copre molto delle loro distrazioni, non ci sarebbe spazio per nessuno, ma veramente per nessuno. Sei grande Walter, e sono sicuro che sei anche un grande uomo di famiglia, e soprattutto sono certo che la Madonna della “Iglesia di Matriz” sarà sempre con te e la tua famiglia, perché Lei ama i propri figli.

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FREDDO E GELO: RISCHI, CONSIGLI E RIMEDI Lino Russo*

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reddo, ghiaccio, ma ancora peggio col caldo e l’afa. Il disagio dei calciatori di dover giocare all’aperto è davvero notevole. Va peggio ancora di più quando, in queste fredde giornate invernali, si deve giocare di sera, così come impongono un calendario fitto di impegni e una programmazione spezzatino per le tv a pagamento. A soffrirne in queste condizioni particolari è il fisico degli atleti che mette a repentaglio muscoli e articolazioni, particolarmente sollecitate in tali condizioni climatiche e dai campi ghiacciati. A tale proposito va salutata con piacere la vecchia abitudine di tornare a giocare di pomeriggio in condizioni decisamente più agevoli e alle prese con un terreno di gioco più morbido e per questo meno insidioso. È chiaro, tuttavia, che per giocare in queste condizioni climatiche occorrono preparazione adeguata e opportuni accorgimenti. Praticare sport in condizioni difficili, vedi freddo e gelo, anche se si parla di atleti ben allenati, produce delle risposte specifiche nel fisico. Quelle fisiologiche sono legate alla vasocostrizione periferica causata dalle basse temperature. Ciò provoca un afflusso minore di sangue verso la superficie cutanea per trattenerla all’interno dell’organismo. Si ha anche una produzione di catecolamine surrenaliche e conseguentemente un aumento dell’attività metabolica dei muscoli. Naturalmente la fase preparatoria alla prestazione è di fondamentale importanza. È importantissimo il riscaldamento in ambiente temperato che si fa prima di entrare in campo nello spogliatoio o in palestre apposite per circa 20-25 minuti: stretching e corsettine per riscaldare e preparare i muscoli e per ridurre il rischio di eventuali lesioni muscolari. Con le basse temperature muscoli e articolazioni sono le parti del corpo che più soffrono. Il muscolo per poter lavorare al meglio deve avere come temperatura ottimale quella corporea perché il freddo lo stressa. Un buon riscaldamento e la giusta idratazione permettono di prevenire lesioni muscolari che vanno dal 1° al 3° grado. In campo il freddo, con gli opportuni accorgimenti, riscaldamento, guanti e oli specifici e col movimento continuo,

può anche essere combattuto al meglio. Ben diversa però la sorte dei portieri che sono costretti a un movimento continuo per tenere caldi i muscoli e non sentire troppo il freddo. Una volta richiamati in panchina, molti giocatori preferiscono trattenersi magari dopo aver indossato un caldo giaccone. È un errore. Sarebbe meglio andare in un ambiente più consono, fare una doccia calda per poi cambiarsi e assumere una bevanda alla giusta temperatura. Invece nell’intervallo è importante asciugarsi bene e bere qualcosa di caldo e rientrare in campo con una maglia nuova. Il troppo freddo può causare malattie da raffreddamento dalle più banali a quelle più impegnative. Buon deterrente sarebbe una vaccinazione antinfluenzale che ridurrebbe questo rischio per gli atleti. Forse oggi la cultura è cambiata e non tutti medici ritengono necessaria la vaccinazione, ma io resto della mia idea. Anche gli allenamenti durante la settimana possono subire degli adattamenti in base alla funzione climatica. In queste condizioni estreme è altrettanto importante il tipo di alimentazione che deve essere varia e bilanciata, in linea di massima, non un’alimentazione specifica per il freddo, ma i giusti accorgimenti: verdure di stagione, carote, fagiolini, zucchine e spinaci, buona fonte di sali minerali e vitamine antiossidanti; spazio ai legumi come fagioli lenticchie, piselli così come per frutta agrumi, kiwi, ricco di vitamina C e potassio. Ma la fonte principale restano sempre i carboidrati come pasta e riso. Controindicati, come sempre gli alcolici, ma mezzo bicchiere di vino nell’arco della giornata, lo si può anche concedere, il buon senso produce una medicina reale e una ideale. Tutte queste sono solo indicazioni che possono essere modificate in base alla caratteristica del soggetto. * Ex medico sociale del Napoli, esperto di medicina dello Sport

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13 febbraio 2012

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PRIMAVERA: GRANDE FLOP A VIAREGGIO Attilio Marchionne

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rimavera già fuori dal Torneo di Viareggio dopo una doppia sconfitta a dimostrazione che questa non è proprio l’annata giusta. Viceversa altre due compagini azzurre ottengono ben 2 vittorie: 3-2 per la Berretti contro la Neapolis e un super 5-2 (in trasferta) dei Giovanissimi, contro l’Aversa Normanna. Allievi fermati dalla neve che ha coperto Ascoli.

Campionato Primavera rimasto fermo lo scorso weekend per sancire l’inizio del Torneo di Viareggio, un classico per chi segue il calcio giovanile e una vetrina che ha sempre messo in mostra grandi e giovani talenti. Basti pensare a Verratti, Insigne, Immobile, Viola e tanti altri che oggi ricoprono ruoli di primaria importanza nella serie cadetta. Per gli azzurrini di Sormani il Torneo è già bello e finito. Doppia secca sconfitta, prima col Bruges (2-0) e poi col Varese (5-1) e la compagine azzurra è già fuori. Resta l’ultimo match con la Rappresentativa di serie D, già qualificata agli ottavi di finale, un incontro valido solo per le statistiche, in programma sabato alle 14.30 con diretta su Rai. Alla squadra non è bastato l’inserimento del neo arrivato, l’attaccante Novothny prelevato dalla Serie B ungherese, autore comunque di una buona prestazione soprattutto contro il Bruges. SQUADRA Pt. Benevento 44 Napoli 40 Milazzo 38 Taranto 36 Trapani 34 Siracusa 31 V. Lamezia 25 Arzanese 22 Ebolitana 19 N. Mugnano 16 Vibonese 13 Catanzaro 12 Nocerina 9 Melfi 6

G. 17 18 17 18 18 18 18 16 18 18 17 18 18 17

V. 14 12 11 11 9 9 7 5 5 5 4 3 2 2

N. 2 4 5 3 7 4 4 7 4 1 1 3 3 0

P. 1 2 1 4 2 5 7 4 9 12 12 12 13 15

GF 47 38 36 33 34 41 21 36 22 29 18 19 26 15

GS 15 17 10 12 19 25 27 22 38 42 49 41 49 49

G. 17 16 16 17 16 16 17 17 17 16 17 16 16 16

V. 14 11 9 9 9 7 7 6 7 5 3 3 2 2

N. 2 3 6 3 2 6 5 5 1 2 5 2 0 0

P. 1 2 1 5 5 3 5 6 9 9 9 11 14 14

GF 55 34 44 35 41 24 25 22 27 26 23 18 10 6

GS 10 18 10 17 23 15 14 19 36 27 20 40 40 101

risultati 4ª ritorno girone C Catania

- Gubbio

Crotone

- Lazio

0-0

Ascoli

- Napoli

rin.

Bari

- Nocerina rin.

Lecce

- Palermo

2-2

Roma

- Pescara

rin.

Juve Stabia - Reggina

1-1

BERRETTI risultati 5ª ritorno girone F Melfi

- Arzanese

rin.

Trapani

- Ebolitana

5-0

Napoli

- N. Mugnano

3-2

Catanzaro

- Nocerina

3-2

V. Lametia

- Siracusa

2-3

Milazzo

- Taranto

1-0

Benevento - Vibonese

Nell’ultimo turno la formazione di Cusano ha riposato forzatamente a causa del maltempo che ha impedito la disputa del match sul campo dell’Ascoli. Nel turno precedente, invece, si erano resi protagonisti di una bella vittoria (2-1) ai danni del Vigor Lamezia. Match praticamente chiuso nei primi 10 minuti con la sfortunata autorete del difensore degli ospiti e con la perla, dal limite dell’area, del giovane talento azzurro Esposito. La partita si riapre, seppur senza grossi pericoli, nella parte finale, con il rigore concesso al Lamezia. Dopo 17 partite il Napoli è terzo a -1 dal Taranto e -3 dal Foggia, quindi giochi ampiamente aperti e prima posizione ancora possibilissima. Prossimo turno: Napoli - Barletta (12/02) SQUADRA Pt. Napoli 44 Juve Stabia 36 Benevento 33 Sorrento 30 Foggia 29 Nocerina 27 Ebolitana 26 Arzanese 23 Aversa N. 22 Avellino 17 N. Mugnano 14 Melfi 11 Paganese 6 N. Campobasso 6

PRIMAVERA

rin.

rin.

risultati 1ª ritorno girone C D. Pescara

- Ascoli

Catania

- Bari

rin. 0-0

Juve Stabia - Gubbio

rin.

Crotone

- Lazio

rin.

Lecce

- Napoli

rin.

Palermo

- Nocerina

rin.

Reggina

- Roma

rin.

risultati 4ª ritorno girone G N. Mugnano

- Arzanese

Sorrento

- Ebolitana

0-0 0-0

Avellino

- Juve Stabia

rin.

Benevento

- Melfi

rin.

Aversa N.

- Napoli

2-5

Foggia

- Nocerina

rin.

Paganese

- N. Campobasso

rin.

G.

V.

N.

P.

GF

GS

Roma Lazio Palermo Lecce Reggina Catania Napoli Ascoli Nocerina Juve Stabia Pescara Bari Gubbio Crotone

16 17 17 17 17 16 16 16 16 17 16 16 16 17

13 13 11 9 7 8 6 6 5 3 3 3 2 1

3 3 2 2 6 1 4 2 3 8 4 3 4 5

0 1 4 6 4 7 6 8 8 6 9 10 10 11

58 60 31 38 22 28 18 21 26 19 19 23 14 22

13 15 23 35 13 25 26 29 37 24 37 41 41 40

42 42 35 29 27 25 22 20 18 17 13 12 10 8

Mollo e i suoi ragazzi ottengono una bella vittoria per 3-2 nel derby contro la Neapolis. Un match davvero spettacolare con tanti colpi di scena. Primo tempo che si sblocca al 23’ con la rete di La Pegna che insacca da pochi metri la respinta del portiere sulla punizione di Carezza. Nella seconda frazione, scoppiettante, ecco il secondo gol degli azzurrini, a opera di Guarino che insacca da fuori area. Da qui in avanti il Napoli cede un po’ campo e inizia a farsi sentire anche un po’ di stanchezza che, successivamente, porta il risultato sul pareggio grazie alla rete di Coppola e al gol di Maiello da fuori area. Le due reti e i puntuali cambi di Mollo svegliano la squadra che trova il 3-2 grazie a Capezzuto al minuto 82. Prossimo turno: Napoli – Ebolitana 18/02

ALLIEVI NAZ.

GIOVANISSIMI NAZ.

SQUADRA Pt.

SQUADRA Pt. Lazio 32 Catania 28 Roma 27 Lecce 25 Palermo 20 Nocerina 16 Napoli 15 Reggina 15 Ascoli 13 Crotone 13 Gubbio 12 D. Pescara 12 Juve Stabia 11 Bari 10

G. 13 14 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 13 14

V. 10 8 8 7 5 4 3 4 3 3 3 3 2 2

N. 2 4 3 4 5 4 6 3 4 4 3 3 5 4

P. 1 2 2 2 3 5 4 6 6 6 7 7 6 8

GF 31 24 31 22 19 23 23 13 10 13 11 17 10 12

GS 14 11 14 12 13 21 25 22 19 24 21 27 18 18

Molte le gare rinviate in questo turno, ma la squadra di Muro continua a strabiliare, imponendosi per 5-2, in trasferta, contro l’Aversa Normanna. Match che inizia con l’autorete di Esposito che porta in vantaggio i casertani al 13’. Primo tempo che finisce così. Ripresa del tutto diversa. Gli azzurri pareggiano al 7° con De Simone, poi 2-1 di Palumbo, rigore di De Iorio per il 3-1 e 4-1 di Calvanese (ben 4 gol in 28 minuti). Dopo il poker gli azzurrini si rilassano e vengono subito puniti dalla rete di Palmieri (su punizione), ma tutti gli entusiasmi si spengono con la rete di De Simone che chiude definitivamente il match. La squadra di Muro è sempre in testa con ben 8 punti di vantaggio sulla seconda. Prossimo turno: Napoli - Ebolitana (12/02)

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SE IL MONDAY NIGHT NON FA PIÙ HAPPY DAYS Fabrizio Piccolo

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lo chiamano Monday night. Si gioca stasera, ore 20.45, di lunedì: non prendete impegni, c’è Napoli-Chievo. Con tutto l’amore del mondo c’è un limite a tutto. Spremuta come un limone la passione del popolo napoletano, stritolata sull’altare dell’audience delle pay-tv. Non conosce la luce del sole, il San Paolo quest’anno. Di notte, sempre di notte. Che sia un big-match o una gara con una provinciale, che sia campionato o coppa a Fuorigrotta si accendono solo i riflettori. Si perde nei tempi belli di una volta una partita in casa senza luci artificiali. Era aprile e d’artificiale c’erano solo i fuochi del Napoli, che regalò una delle imprese più emozionanti della sua storia recente con il 4-3 alla Lazio che si giocò alle 12.30. Poi si spense il sole e via con le notturne. Una dietro l’altra, si è perso il conto. Ridotti a moderni vampiri, gli azzurri. E con loro i tifosi, costretti a riorganizzare il palinsesto delle proprie giornate per dar seguito a una passione eterna. Va come un treno il palinsesto delle tv, quello sì. E se in tanti accendono il decoder per vedersi il Napoli in prime-time chissenefrega se si gela allo stadio. Deboli le difese: c’è il Milan, c’è la Juve, c’è l’Inter. Quelle son partite da notturne ghiotte. E passi. Ma poi c’è anche il Lecce, il Genoa, il Bologna, il Cesena, il Chievo co-

me stasera. Insomma tutte. Fuori casa anche, perché no: a Novara come a Palermo. E più ancora al San Paolo: che belle le luci di Fuorigrotta, sai quanta gente ci segue in tv? E allora ogni giorno della settimana è buono: Monday-night o Friday-night, quasi a rispolverare l’indimenticabile sigla del telefilm con Fonzie e Ritchie: SundayMonday happy days, Tuesday, Wednesday happy days, Thursday, Friday happy days. Ma di giorni felici, risultati a parte, non è che ce ne sian tanti. D’inverno specialmente. E così stasera ancora al freddo e ancora sotto la luna. Non è proprio un match di cartello, questo Napoli-Chievo ma s’alzano le antenne ogni qualvolta c’è l’azzurro di scena. Rinunciare ai primi piani di Cavani che alza gli occhi al cielo o alle serpentine di Lavezzi nella magia della diretta a pagamento? Giammai. S’arrangino gli altri, si gioca di notte, anche stasera, anche col Chievo. Sì, è vero, il Napoli ha giocato giovedì in Coppa Italia ma davvero aveva bisogno di un giorno in più di recupero? Del resto il serpente si morde la coda: perché ha giocato di giovedì e non di mercoledì? Potenza delle tv, la Rai stavolta, che voleva spalmare la sua coppa Italia su due giorni. E pazienza se questo Monday night con la bestia nera Chievo non è proprio da happy days.

EXTRA TIME Zona Napoli il programma dellʼAssociazione Italiana Napoli Club visita il nostro sito web: www.ainc.it

associato alla

Tv Luna o Lunasat canale 888 di Sky il venerdì alle ore 22.30 Repliche il venerdì alle ore 24 su Tv Luna e alle ore 00.30 su Lunasport; il sabato alle ore 16.30 su Lunasat

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Quelli di… I

l venerdì sera l’appuntamento clou per i tifosi napoletani è Extra Time - Zona Napoli, la trasmissione dell’Associazione Italiana Napoli Club, ideata dal suo presidente Saverio Passaretti, che va in onda alle 22 sugli schermi di Lunasat e Tv Luna, introducendo il week-end calcistico del Napoli, e non disdegnando un commento sul momento della Champions League. Il programma, condotto da Massimo D’Alessandro, giornalista di Radio Marte, si avvale della presenza fissa dei giornalisti Fabrizio Piccolo e Marco Martone e dell’opinione dell’allenatore-giornalista Sergio Curcio. Ospiti dell’ultima puntata i giornalisti Carlo Caporale e Gianluca Agata. La trasmissione offre la possibilità ai tifosi di interagire con gli ospiti, intervenendo in diretta componendo il numero 0823-099675 dalle 22.30 alle 24 e vincere una maglia di uno dei campioni del Napoli. Il programma va in onda tutti i venerdì in diretta dalle 22.30 su Lunasat (canale 888 Sky) e su Tv Luna (digitale terrestre). Le repliche sono: il venerdì alle 24 su Tv Luna e alle 00.30 su Lunasport e il sabato alle ore 16.30 su Lunasat (canale 888 Sky).

Foto: Ph Mario Passaretti

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CLUB NAPOLI GUARDIAGRELE Salvatore Longobardi (Tesoriere AINC)

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uardiagrele è un ridente paesino in provincia di Chieti, che tra le sue perle annovera quella di avere dato i natali a Morgan De Sanctis, portiere del Napoli e della Nazionale italiana. E quindi dove poteva nascere un Club Napoli se non in questo accattivante paese? Detto, fatto. L'idea della fondazione del Napoli Club Guardiagrele nasce dall’iniziativa di alcuni tifosi storici, decisamente malati per il Napoli, su tutti la figura del compianto Ivan Masciarelli, che a Napoli ha trascorso parte dell’infanzia, vero e proprio artefice, nonché anima del club. In più l’amicizia del vicepresidente Guido Alimonti col Pirata (in paese per tutti da sempre “Superfly”) alias Morgan De Sanctis, fraterno amico di infanzia (stesso anno, il 1977, compagni di classe e di primi calci al pallone e di vita), giochi e difenda con onore la porta del Napoli, ha fortificato la voglia e l’intenzione di dar vita al Club, ma non sono da meno i risultati che gli ultimi anni gli azzurri sotto la presidenza De Laurentiis hanno conseguito in campo nazionale e in Europa. Questa stagione, quindi è stato creato il club, non senza difficoltà, se si pensa che reperire tesserati, in un piccolo borgo come Guardiagrele, non è facile e purtroppo si è aggiunta la prematura ingiusta e inspiegabile scomparsa del caro Ivan nel mese di ago-

sto, che ha lasciato tutti i soci sbigottiti e in silenzio, orfani della vera anima del club, un duro colpo da accettare. Oggi il club è una realtà, conta una sesantina tra tesserati e simpatizzanti destinati indubbiamente ad aumentare.Tutti in occasione delle partite di cartello si ritrovano presso la birreria-pizzeria Fez per seguire le gesta della squadra, tra un pezzo di buona pizza e una birra. Non si disdegnano le presenze “live”... Quest’anno una rappresentanza del sodalizio abruzzese, uno zoccolo duro di tifosi, era presente al San Paolo in occasione di Napoli - Manchester City e già è in corso l’organizzazione per l’imminente match dell’andata degli ottavi di finale di Champions a Napoli col Chelsea. L’anno scorso altre trasferte, alcune vittoriose come quelle col Bologna e a Napoli con la Lazio, e quella “sfortunata” di San Siro col Milan, in quella che poteva essere la partita scudetto. La speranza e l’obiettivo del club per quest’anno è di andare a Roma per festeggiare il primo trofeo dell’era De Laurentiis. Il Club ha aperto su Facebook pure un gruppo intitolato “Napoli Club Guardiagrele under construction” su cui si dibatte naturalmente sul Napoli, le partite, si pubblicano link etc... Consiglio Direttivo Presidente:

Mario Masciarelli

Vicepresidente:

Guido Alimonti

Segretario:

Ermando Capone

Tesoriere:

Nicola Ranieri

Direttore sportivo:

Camillo Rullo

Consiglieri:

Niko Di Sciascio, Francesco Vitacolonna, Massimo Masciarelli, Angelo Taraborrelli

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