Cuore azzurro n°173 del 17.03.2018

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Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli Club­Anno XIII­Nr.173 del 17/03/2018

Milano chiama........Napoli risponde

Addio grande Luigi





Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Saverio Passaretti(presid.A.i.n.c),Mario Passaretti,Francesco Basile,Fabrizio Piccolo,Armando Lupini,Bruno Marra,Carlo Longobardi,Fabio Rea,Marco Martone Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 5/12/2007


Una storia...infinita

di Saverio Passaretti(presidente A.I.N.C.) E’ bastata una tornata di 2 partite per vedere in nostro Napoli perdere la testa della classifica a vantaggio della “amata signora “, una doppia combinazione di risultati dalla sconfitta casalinga contro la Roma si è passati alla infruttuosa battaglia con indiscutibile dominio a S. Siro contro un’Inter arroccata in difesa a proteggere l’unico obiettivo rimasto della zona Champions. C’è da considerare che se pur se fermato sullo 0­0 dall’Inter questo Napoli resta di gran lunga il migliore della storia. Mai gli azzurri avevano avuto un tale rendimento in serie A: staccato di ben nove punti il 2015/16 che era a quota 61 con 18 successi, 7 pareggi e 3 ko. Con 70 punti il 2017/18 ne ha dieci punti in più sul 2016/17 (60). Si ferma a San Siro la serie di successi esterni di fila dopo gli ultimi sei blitz consecutivi. Il record assoluto restano i nove “2” del 2017, le ultime tre vittorie esterne del 2016/17 e le prime sei di questo torneo. La trasferta resta il pezzo forte e questo dato fa riflettere su come gli avversari puntino esclusivamente al contropiede in casa Napoli e quindi la possibilità di qualche rete inaspettata resta ad alta probabilità. Non a caso si subisce il vantaggio avversario e poi costretti al recupero, i ragazzi hanno sempre reagito alla grande ed anche in questa occasione hanno intenzione di lottare fino alla fine cercando di non farsi staccare e semmai recuperare qualcosa con un pizzico di fortuna che fino ad ora è stata avara nei nostri confronti. Al coro dei commenti positivi si aggiungono tutti i giocatori stigmatizzando che questa squadra sta fornendo prestazioni ad altissimo livello con l’unico handicap di avere come avversario unico,la Juve, che come giustamente ha dischiarato il Mister è paragonabile alle big europee, non a caso sono ben sei anni che conquista il primato. Spesso è mancato solo il gol pur avendo disputato gare perfette con Reina praticamente in vacanza, tutti segnali che impongono uno sprint a testa bassa.I punti in palio sono ancora tanti e credere nell’impresa è un obbligo. Voltata pagina si pensa al Genoa nella gara di domenica, bisogna affrontare questa sfida con attenzione e concentrazione, il gruppo è forte e non mollerà mai, dieci partite alla fine sono 30 punti, ancora tanti per rinunciare senza mai fare calcoli o pensare ad altri. GRAZIE AZZURRI SIAMO ORGOGLIOSI DI VOI !!!



Tutti uniti si può ancora scrivere la storia

di Fabrizio Piccolo

Se c'è un pericolo in queste 10 tappe che porteranno alla fine del campionato, è quello di farsi divorare da rimpianti e polemiche. Non perchè bisogna accontentarsi dei tanti (troppi e non sempre sinceri) elogi per il bel calcio proposto, ma perchè la maturità passa anche dal sapere essere impermeabile alle tensioni e alle pressioni. Pur privo di impegni di coppe – il vero, grande neo della gestione Sarri perchè al netto dei complimenti in Champions, Europa League e ancor più in coppa Italia il Napoli ha fatto meno di quello che poteva – il Napoli non ha saputo gestire il fiato sul collo della Juve ed è crollato sia psicologicamente che fisicamente. Il primo aspetto è legato alla mancanza di esperienza, il secondo – ma è storia vecchia – anche all'aver spremuto sempre gli stessi in momenti particolari della stagione ma una cosa è sicura. Niente è perduto, questa Juve sa vincere ma può anche inciampare. Non è imbattibile, ha difetti che sono stati evidenziati in Italia come in Europa ed ancor prima dello scontro diretto potrebbe lasciare qualcosa per strada. Quello sì sarebbe un rimpianto, mollare ora e poi rendersi conto che sarebbe bastato poco per andarsi a giocare tutto all'Allianz Stadium. Mai come in questo momento serve l'intervento della società, per evitare che gli umori ballerini di tutti gli altri (Sarri in primis) facciano più danni che altro. De Laurentiis deve riportare serenità, deve saper essere convincente nel dare motivazioni e complimentarsi con la squadra per quanto fatto finora, deve proteggere la squadra e lo staff tecnico senza dare o cercare alibi ma con la forza del dirigente di spessore. Poi al resto ci deve pensare la squadra, è chiaro. Questo è probabilmente il Napoli più forte dall'era Maradona a oggi, completo, ricco e talentuoso. Non è vero che è la quinta forza della A. E lo può dimostrare in queste ultime 10 tappe. Tutti uniti si può ancora scrivere la storia.



Napoli­Genoa: i precedenti

di Fabio Rea

“Ceduto” il primo posto alla Juventus, gli azzurri ora sono costretti ad inseguire, riprendendo a vincere al “San Paolo” contro il sorprendente Genoa di Ballardini, che può vantare numeri migliori in trasferta piuttosto che in casa. Ecco alcuni numeri del match tra campani e liguri a Napoli: 1° partita in assoluto 02/01/1927 ­ Napoli 0 – 2* Genoa (*per decisione giustizia sportiva: sul campo 2 – 3) – Div. Naz. Miglior sequenza di vittorie consecutive Napoli: 3 partite (4 volte) La serie più recente: 26/01/2015 ­ Napoli 2 – 1 Genoa (7’ e 74’ rig. Higuain, 56’ Falque) – Serie A 20/03/2016 ­ Napoli 3 – 1 Genoa (10’ Rincon, 51’ e 81’ Higuain, 91’ El Kaddouri) – Serie A 10/02/2017 ­ Napoli 2 – 0 Genoa (50’ Zielinski, 68’ Giaccherini) – Serie A Miglior sequenza di vittorie consecutive Genoa: 3 25/11/1928 ­ Napoli 1 – 2 Genoa (9’ Bodini, 27’ Sallustro I, 57’ Levratto) – Div. Naz. 12/01/1930 – Napoli 1 – 2 Genoa (11’ Puerari, 47’ Ghisi I, 54’ Banchero I) – Serie A 15/02/1931 – Napoli 0 – 1 Genoa (40’ Banchero I) – Serie A Più lunga striscia di imbattibilità Napoli: 15 partite (8 vittorie – 7 pareggi) Dal 07/10/1962 (Napoli 1 – 0 Genoa) al 22/11/1998 (Napoli 2 – 1 Genoa) Più lunga striscia di imbattibilità Genoa: 6 (2 vittorie – 4 pareggi) Dal 12/04/2003 (Napoli 2 – 2 Genoa) al 30/01/2010 (Napoli 0 – 0 Genoa) Migliori marcatori del match 1° Sallustro I: reti 6 Napoli 1 – 2 Genoa (25/11/1928) – (Div. Naz.) Napoli 3 – 1 Genoa (27/12/1931) – (Serie A) – (2) Napoli 3 – 0 Genoa (28/05/1933) – (Serie A) – (2) Napoli 2 – 1 Genoa (29/03/1936) – (Serie A)


2° Higuain: reti 5 Napoli 1 – 1 Genoa (24/02/2014) – (Serie A) Napoli 2 – 1 Genoa (26/01/2015) – (Serie A) – (2) Napoli 3 – 1 Genoa (20/03/2016) – (Serie A) – (2) Partite con porta inviolata: Napoli 21 – Genoa 13 Partite in vantaggio: Napoli 27 (23 v. – 3 n. – 1 p.) – Genoa 23 (11 v. – 8 n. – 4 p.) Rete più veloce Briaschi al 3’ ­ 16/05/1982 – Napoli 2 – 2 Genoa – Serie A Vittoria Napoli più recente 10/02/2017 ­ Napoli 2 – 0 Genoa (50’ Zielinski, 68’ Giaccherini) – Serie A Pareggio più recente 24/02/2014 – Napoli 1 – 1 Genoa (13’ Higuain, 83’ Calaiò) – Serie A Vittoria Genoa più recente 22/02/2009 – Napoli 0 – 1 Genoa (69’ Jankovic) – Serie A Massima vittoria Napoli 21/12/2011 ­ Napoli 6 – 1 Genoa (12' e 24’ Cavani, 17' Hamsik, 27' Jorquera, 46' Pandev, 49’Gargano, 80’ Zuniga) – Serie A Massima vittoria Genoa 15/04/1962 – Napoli 1 – 4 Genoa (20’ aut. Schiavone, 27’ rig. Bean, 40’ rig. Corelli, 77’ e 88’ Pantaleoni) – Serie B Totali incontri: 57 Vittorie Napoli: 27 (23 in A, 1 in Div. Naz., 2 in Serie B, 1 in Coppa Italia) Pareggi: 18 (15 in A, 3 in B) Vittorie Genoa: 12 (7 in A, 2 in Div. Naz., 2 in B, 1 in Coppa Italia) Reti Napoli: 81 (67 in A, 3 in Div. Naz., 9 in B, 2 in Coppa Italia) Reti Genoa: 53 (35 in A, 5 in Div. Naz., 12 in B, 1 in Coppa Italia)


Bussole e bilance

di Carlo Longobardi

Se si perde la bilancia, oltre alla bussola, strumenti necessari a condurre la squadra nella maniera più efficace in questo finale di stagione rovente quanto appassionante, si compie l'ennesimo errore clamoroso. L'impegno suggestivo e (che sarà) sicuramente dispendioso della Juve contro il Real Madrid nel prossimo turno della Champions League, apre nuovi scenari "teorici" nei quali bisogna riprendersi obbligatoriamente il ruolo di super protagonista finora splendidamente recitato dagli azzurri, fatto salvo il mini "buco" rappresentato dalle ultime due partite dove anche la mala sorte ci ha messo attentamente il becco. Si rende necessario, appunto, il più volte richiamato "concorso di meriti" affinché si superino le scelte scellerate compiute in tema di "maggior impegno" su determinate competizioni in luogo di altre, che si evitino posizioni integraliste che non fanno altro che zavorrare tutto l'ambiente napoletano e prendere coscienza di cosa significhi essere veramente un "top club". Profondamente stupida è stata l'opzione compiuta, anch'essa assolutamente "teorica", che avrebbe portato a profondere il maggior impegno sul campionato, si è nuovamente riscontrato, oltreché già risaputo, che perdere è la migliore ricetta per continuare a farlo: puntuale come il più preciso degli orologi è stata la triste estromissione progressiva dalla Champions League, dalla Coppa Italia e dall'Europa League. Ancora, è apparsa stucchevole l'aggressione subita da Mister Sarri per la sua errata risposta proferita in conferenza stampa nei confronti di una nota giornalista napoletana; nonostante tutti siano convinti della totale buona fede del nostro Maurizio (a cui certamente non giova il suo atteggiamento ormai tipico proprio in conferenza stampa) si è fatta una gara ad amplificare il tono di quanto affermato quasi a volerlo identificare quale capro espiatorio di chissà quali ulteriore colpe. Nel falso mondo "social" che assume come normale saluti e proclami dettati dal cesso o di quello televisivo che talvolta pende dalla labbra di veri e propri invertebrati, sarebbe bastato riferirsi alle scuse private formulate. Infine, potrebbe essere interessante ridurre l'altisonante quanto pretestuosa definizione di "top club", laddove sarebbe più auspicabile parlare di "club di gentiluomini": la presenza, e molto di più l'assenza, notata durante i funerali di Davide Astori e Luigi Necco pesa più di un macigno. Napoli chiama ma Castelvolturno non risponde, avrebbe detto il grande giornalista recentemente scomparso. Riflettere con attenzione per guardare avanti con consapevolezza.


Il Vignettone

di Armando Lupini


Napoli­Genoa,l'amore ai tempi del colera

Un antico gemellaggio tra gente di mare e cugini di fede di Bruno Marra Ci sono storie che fanno giri immensi e si ritrovano a battere sempre con la stessa intensità. Napoli e Genoa vivono una lunga storia d’amore che dura da 30 anni. Mai spoetizzata dal vil tifare, mai profanata dal campanile, mai sacrificata all’altare della faziosità, mai fagocitata dalla voracità del pallone. Due popoli fieri e orgogliosi di andare a braccetto verso la purezza che il calcio può regalare. UNA BELLA…FACCENDA – Tutto ebbe inizio nel 1982 anno tumultuoso di travagli in una Primavera che non poteva far presagire a nessuno la tragedia del terremoto che avrebbe devastato la Campania mesi dopo. Si giocava al San Paolo, Napoli­Genoa ultima giornata. Una partita che ancora oggi molti tifosi, sia azzurri che genoani, ricordano in maniera indelebile. Napoli bello sereno, Genoa che doveva fare risultato per strappare la salvezza. Bene, andò proprio così. Il San Paolo fu invaso dai Grifoni accolti con grandi applausi dai napoletani. Poi la morale della favola. Il Genoa sotto 2­1 pareggiò quasi al 90esimo con Faccenda. Un capitano coraggioso, uomo di spogliatoio e sempre dietro le quinte, che grazie a quel gol divenne Eroe nazionale. Con quel pareggio il Genoa restò in Serie A e spedì il Milan in B. Alla fine della gara esplose il gemellaggio. Tifosi abbracciati, colori azzurri e rossoblù mischiati sotto il cielo di Fuorigrotta. L’AMORE AI TEMPI DEL COLERA – Molti storsero un po’ il naso su quella partita, adombrando il dubbio che il Napoli avesse agevolato il Genoa per fare un dispetto al Milan e mandare il Diavolo all’Inferno. Sono storie ormai andate in prescrizione, tra fantasmi e leggende metropolitane. In realtà l’amicizia vera tra le due Società nacque al di fuori del calcio in una vicenda che esula da basse beghe di classifica. All’inizio degli anni 70 a Napoli scoppiò il colera e per molti lustri i napoletani furono marchiati a fuoco come “colerosi”. Un deprecabile gesto di scherno di tifoserie avversarie, ma anche una concreta onta da lavare sulla nostra pelle. Per buona pezza il Napoli non trovava squadre disposte a disputare amichevoli proprio perché c’era il timore, infondato, e l’allarmismo di poter contrarre contagio dai calciatori azzurri. Una psicosi di massa che costrinse il Napoli in una linea di confini ben al di sotto del limite del buon gusto. Fu così, però, che il Genoa diede per prima al Napoli la disponibilità di giocare una amichevole di preparazione, spezzando il muro di ipocrisia che aveva attanagliato gli azzurri. Da lì un’amicizia speciale travasata poi nel gemellaggio tra i due popoli calcistici. Proprio come il best seller di Gabriel Garcia Marquez: “L’amore ai tempi del colera”. AMICI MIEI ­ I genoani son fratelli, con loro ci siamo abbracciati abbracciati quando tornammo in Serie A il 10 giugno del 2007 a suggello di un gemellaggio che, restando nel periodo del Trapasso, segnò la Resurrezione e la nuova Luce di un’Epoca. Adesso però vincere serve a noi. Gente di mare e fratelli di sangue. L’Insurrezione popolare che deve riportare il Regno del Sud a trionfare. L’immensa gioia di una nuova Era. Come quando comiciò l’Amore ai tempi del Colera…



Roma ed Inter per ridimensionare il sogno scudetto? di Francesco Basile

Due partite storte son bastate perché il Napoli perdesse la testa della classifica. La sconfitta, in casa, contro la Roma e il pareggio a San Siro contro l'Inter, hanno seriamente compromesso la corsa scudetto. La Juventus non ha mollato una partita. Dopo la sconfitta per 3 a 2 contro la Sampdoria a Genova, la squadra di Allegri non si è più fermata, mostrando fermamente la volontà di entrare nella storia, con la conquista del settimo scudetto consecutivo. Per come poi siano stati conquistati questi scudetti, si potrebbe aprire una discussione lunga un secolo. Sta di fatto che gli azzurri ora sono a meno 4 dalla squadra savoiarda e non sono più padroni del loro destino. Nulla è perduto però: mancano dieci giornate alla fine del campionato, ci sono ancora ben trenta punti da conquistare. Ma la strada è terribilmente in salita. Lo era quando la Juve tallonava la squadra di Sarri a meno uno, adesso, davvero, sarà un'impresa ardua riuscire a recuperare i punti di distacco. Occorrerà certamente vincerle tutte, sperando in un passo falso dei bianconeri, impegnati tra l'altro in due sfide toste in campionato contro Milan e Roma, entrambe fuori casa, oltre che nelle due sfide (di andata e ritorno) di Champions contro il Real Madrid, che potrebbero portar via alla Vecchia Signora, un pò di energia psicofisica. Sorpasso a parte, il campionato del Napoli è stato stratosferico. Sono stati battuti record su record, addirittura c'è la possibilità di sfondare il muro dei cento punti in un campionato. Ma, forse, neanche questo basterà a riportare il tricolore nella città del Vesuvio. I tifosi però continuano a crederci, come è giusto che sia. E devono farlo fermamente anche tutti i giocatori azzurri, a cui va dato il merito di aver regalato in ogni partita uno spettacolo che a Napoli e, direi, in tutta Italia, da anni, non si vedeva. Domenica sera il San Paolo accoglierà i fratelli genoani, per una sfida che dovrà essere l'occasione immediata per rialzare la testa così da iniziare questa lunga cavalcata per la conquista dei trenta punti rimasti, e per onorare la memoria del compianto Luigi Necco, che, da lassù, continuerà a tifare per la nostra squadra.


Il giornale dei tifosi solo sui social in uscita il giorno prima o in concomitanza della partita casalinga

La radio dei tifosi ,in onda il giovedì alle 18 su Facebook sulla pagina AINC e sul sito www.cuoreazzurro.it



Un benevolo calcio ai grifoni sperando nella Spal..lata alla Juve

di Marco Martone

Quando si incrociano i tacchetti con i “fratelli” genoani non è mai una partita come le altre. Non lo è mai stato negli ultimi anni, da quel famoso 2­2 del San Paolo, con la papera di Castellini e il gol di faccenda, che mandò il Milan in B e salvò il Genoa. Il gemellaggio è nato allora e resiste, per fortuna. In un calcio fatto di cori ostili, canti beceri e offese gratuite, infatti, vivere 90 minuti di magica amicizia tra due tifoserie regala emozioni al di là del risultato. I colori delle due squadre si confonderanno sugli spalti del San Paolo, per una serata che si prospetta di festa e di allegria. Detto questo, però, c’è poi l’aspetto tecnico e qui le cose cambiano, perché il Napoli non può fare sconti e perché una volta cominciata la gara, i giocatori rossoblù non saranno altro che “nemici” da abbattere, il prima possibile e senza alcun tipo di pietà. La prima delle dieci finali che attendono gli azzurri dovrà rappresentare il primo passo verso una speranza, quella cioè di continuare a cullare il sogno scudetto, che sembra assai compromesso dopo le battute d’arresto contro Roma e Inter e soprattutto a seguito delle continue vittorie della Juventus, che in un modo o nell’altro i tre punti riesce sempre a portarli a casa. La formazione si Sarri scenderà in campo con il serio pericolo di trovarsi a 7 punti di distacco dalla nuova capolista. Un’enormità che potrebbe creare anche qualche problema di natura psicologica, visto che soltanto qualche giorno fa erano proprio gli azzurri a comandare e i bianconeri costretti ad inseguire. Attendersi imprese dalla Spal, al di là delle dichiarazioni di facciata, appare del tutto azzardato. La squadra di Allegri è una macchina inarrestabile e fermare Dybala e Higuain non sarà facile per i pur volenterosi difensori ferraresi. Anche l’impegno con il Real Madrid di Champions, non dovrebbe creare imbarazzi alla formazione bianconera, abituata a pressioni di questo tipo e a lottare, loro si, su più fronti. Per questo motivo il Napoli non ha alcuna possibilità di distrarsi contro il Grifone. Una vittoria per mantenere il fiato sul collo della vecchia signora, nell’attesa di una caduta e in vista di quello scontro diretto allo Stadium che potrebbe essere l’ultima spiaggia, prima di abdicare e darsi appuntamento al prossimo campionato.



Per essere Grandi bisogna battere le grandi di Mario Passaretti

Il titolo non è pessimismo e né sarcasmo ma è semplicemente una constatazione derivata dalla realtà dei fatti. Quello che fino a due settimane fa era il sogno scudetto in questi giorni è andato pian piano allontanandosi. Due risultati negativi come la sconfitta casalinga contro la Roma ed il pareggio ottenuto sul campo dell’Inter hanno fatto sì che il Napoli perdesse la vetta della classifica a favore della più titolata ed esperta squadra bianconera della Juve che fino a qualche settimana fa vedeva nel Napoli l'avversario da superare ad ogni costo. Obiettivo raggiunto fino ad arrivare a +4 sugli azzurri che ora sono costretti ad inseguire nelle ultime 10 giornate e a dare il tutto per tutto sperando in qualche caduta dei bianconeri. Nelle stagioni precedenti gli azzurri sono stati accusati di non essere abbastanza maturi perdendo punti contro le squadre di bassa classifica, rotta totalmente invertita da una serie di risultati positivissimi ma che di contro ha visto gli azzurri soffrire in partite fondamentali come i due scontri contro i nerazzurri perdendo la bellezza di due punti nella partita di andata e due al ritorno, tre punti contro la Roma in una sconfitta pesantissima subita al San Paolo e soprattutto i tre punti persi sempre in casa contro la Juventus. Per cui dati alla mano il Napoli adesso è chiamato ad un ardua impresa ma sono certo che gli azzurri lotteranno fino alla fine per magari coronare questa meravigliosa stagione raggiungendo un traguardo storico. Molti tifosi delusi già parlano di eventuali fallimenti ma il Napoli dei Record non può essere etichettato come tale;anzi bisogna fare solo un plauso a Mister sarri per aver costruito una macchina perfetta e ai calciatori che hanno alimentato fino alla fine il sogno e sono certo che lo faranno fino alla fine. Mancano 10 sfide al termine,nulla è perduto quindi avanti tutta!!Stiamo vicino agli azzurri e Crediamoci fino alla fine

Lotta perché siamo tutti con te!



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