Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli ClubAnno XIIINr.174 del 07/04/2018
Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Saverio Passaretti(presid.A.i.n.c),Mario Passaretti,Francesco Basile,Fabrizio Piccolo,Armando Lupini,Bruno Marra,Carlo Longobardi,Fabio Rea Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 5/12/2007
Napoli obbligato a non mollare
di Saverio Passaretti(presidente A.I.N.C.) Sembra una vera telenovela il percorso degli azzurri capaci di buttare alle ortiche i 2 preziosi punti maturati dopo l’inaspettato pareggio della Juve con la Spal, il misero punto raccolto a Sassuolo (peraltro con un autorete) ha il sapore di una beffa in considerazione di ottime possibilità concretizzatesi per Lorenzo Insigne che in 2 occasioni clamorose ha sparato sul corpo del reattivo Consigli; la tifoseria è caduta in depressione tanto più che la Signora, con la solita fortuna, ha rifilato 3 palloni ad un buon Milan. Tutto da rifare, meno turni dalla fine del campionato e l’impresa diventa più ardua ma non per questo bisogna demoralizzarsi, l’esempio europeo ci ha consegnato le due italiane a pezzi, maggiormente proprio la squadra di Allegri detronizzata in casa da un superlativo Cristiano Ronaldo che ha realizzato due reti fantastiche in particolare la seconda con una rovesciata e pallone arpionato in cielo a 2,38 mt., da incorniciare anche l’espressione di Barzagli e la reazione del pubblico ! Di un altro pianeta le big d’Europa rispetto ai bianconeri, una questione di mentalità ed assuefazione alle grandi sfide, il calcio conferma la sua faccia bifronte mai dare per scontato anche la più facile occasione, per dirne una il Chievo, prossimo nostro avversario, ha pareggiato proprio con il Sassuolo al 96’ rimasto con soli 9 uomini in campo ! Resta l’ottima impressione fornita da Milik in pochi minuti, dal rinato polacco il Napoli può prendere nuovo slancio sperando che il buon Sarri possa cambiare il modulo in un 4231 più congeniale alle qualità del centravanti, improponibile il classico 433 viste le condizioni precarie di Mertens e l’opposizione sistematica che sta incontrando Jorginho marcato oramai a vista. Non sarebbe un’utopia in questa fase, occorre più fantasia e trasformare le difficoltà in opportunità, la tenuta di Arek, per ora, non va oltre i 60 minuti e si potrebbe ipotizzare di impostare due diversi moduli di gioco, uno per tempo. Bando a fantasiose supposizioni, la sfida casalinga con i veronesi diventa un giro di boa obbligato per tentare un recupero, la frenesia spesso causa di prestazioni confusionarie deve lasciare il posto al freddo ed essenziale obiettivo di raccogliere l’intera posta costi quel che costi. Gli spalti saranno gremiti, come sempre, la fede azzurra è una certezza, solo per questa considerazione si attende una risposta rabbiosa della squadra, con l’entusiasmo nessun obiettivo è precluso c’è bisogno di credere nell’impresa !! Forza Azzurri.
Napoli,quel che conta è non avere rimpianti
di Fabrizio Piccolo
Lo insegna la Spal e lo ha ribadito il Sassuolo: vincere tutte le partite da qui alla fine è utopia sia per il Napoli che per la Juventus. E' questo il messaggio che arriva dal sabato pasquale e se a sentirlo bruciare sulla pelle stavolta è stata la squadra azzurra, non significa che le cose non possano cambiare ancora ma a favore di Mertens e compagni. E' partendo da questa idea che il Napoli non deve mollare e non solo per quel platonico (e inutile) record degli 87 punti che avrebbe avuto un senso solo se la squadra non avesse messo lo scudetto nella testa e nei sogni sin dalla prima giornata. Ma che significa poi non mollare? Significa vivere davvero queste 8 tappe come finali, a partire da quella col Chievo di oggi perchè peggiore della delusione di un secondo posto, sarebbe quella di arrivare secondi ma col rimpianto di aver buttato punti per strada per colpe proprie. E' successo col Sassuolo, è sicuro, perchè il Napoli ha giocato male e perchè il suo tecnico non ha mai pensato a tenere a riposo qualcuno che era stanco, perchè non rientra nella sua filosofia cambiare. E sì che l'ingresso di Milik deve avergli fatto capire che un pianoB (non solo in attacco) è fondamentale in certi casi. Il calendario da mesi viene studiato, vivisezionato e analizzato, eppure in pochi avrebbero pensato che la Juve i punti sul campo li avrebbe lasciati con la Spal piuttosto che col Milan, così come tutti avrebbero scommesso sui tre punti certi del Napoli col Sassuolo. E allora siccome di certo non c'è niente, val la pena cancellare dalla testa e dagli incubi quel 4 dalla Juve e provare ad arrivare fino in fondo senza avere rimpianti. Passare dall'essere ricordati come l'Olanda postmoderna alla squadra che ha buttato un'occasione d'oro per essersi arresa troppo presto sarebbe imperdonabile. Resta da capire la condizione fisica generale della squadra, perchè la sensazione è che, nonostante non ci siano più gli impegni delle coppe, la squadra sia in parte logora e maggio è ancora lontano. Ecco quindi che anche gestire meglio la rosa rientra nel “non avere rimpianti”, perchè magari Rog e Diawara qualche partita in più potrebbero farla, perchè Ounas inserito in qualche spezzone potrebbe essere utile (altrimenti perchè è stato comprato?) e perchè Milik ora va gestito con intelligenza. Poi e solo poi, se secondo posto sarà, andrà bene lo stesso.
NapoliChievo Vr: i precedenti
di Fabio Rea
Ridotte, ormai, al lumicino le speranze di vincere il campionato, gli azzurri cercano quantomeno di superare il record di punti (86) stabilito la scorsa annata. Sarà necessario, tuttavia, invertire la rotta delle ultime 4 partite (appena 5 punti su 12) incominciando dal sempre ostico Chievo di Maran. Ecco alcuni numeri della sfida tra partenopei e clivensi: 1° partita in assoluto 25/04/1999 Napoli 0 – 0 Chievo – Serie B 1° partita in A 31/05/2009 – Napoli 3 – 0 Chievo (3’ Montervino, 7’ Bogliacino, 18’ Pia’) 1° vittoria Napoli 10/10/1999 – Napoli 3 – 2 Chievo (52’ Oddo, 58’ Schwoch, 61’ rig. Zanchetta, 62’ Magoni, 79’ Cossato) – Serie B 1° pari in A 25/01/2014 – Napoli 1 – 1 Chievo (18’ Sardo, 88’ Albiol) 1° vittoria Chievo 22/09/2010 – Napoli 1 – 3 Chievo (9’ Cannavaro, 22’ e 74’ Pellissier, 58’ Fernandes) – Serie A Miglior sequenza di vittorie consecutive Napoli: 3 10/10/1999 – Napoli 3 – 2 Chievo (52’ Oddo, 58’ Schwoch, 61’ rig. Zanchetta, 62’ Magoni, 79’ Cossato) – Serie B 31/05/2009 – Napoli 3 – 0 Chievo (3’ Montervino, 7’ Bogliacino, 18’ Pia’) – Serie A 20/12/2009 – Napoli 2 – 0 Chievo (7’ rig. Hamsik, 87’ Quagliarella) – Serie A Miglior sequenza di vittorie consecutive Chievo: 0 Migliori marcatori del match 1° Hamsik: reti 2 Napoli 2 – 0 Chievo (20/12/2009) – (Serie A) Napoli 1 – 0 Chievo (28/10/2012) – (Serie A) Napoli 2 – 0 Chievo (24/09/2016) – (Serie A) 1° Pellissier: reti 2 Napoli 1 – 3 Chievo (22/09/2010) – (Serie A) – (2)
Vittoria Napoli più recente 24/09/2016 – Napoli 2 – 0 Chievo (24’ Gabbiadini, 39’ Hamsik) – Serie A Pareggio più recente 25/01/2014 – Napoli 1 – 1 Chievo (18’ Sardo, 88’ Albiol) – Serie A Vittoria Chievo più recente 14/09/2014 – Napoli 0 – 1 Chievo (49’ Maxi Lopez) – Serie A Massima vittoria Napoli 31/05/2009 – Napoli 3 – 0 Chievo (3’ Montervino, 7’ Bogliacino, 18’ Pia’) – Serie A Massima vittoria Chievo 22/09/2010 Napoli 1 – 3 Chievo (9’ Cannavaro, 22’ e 74’ Pellissier, 58’ Fernandes) – Serie A Totali incontri: 11 Vittorie Napoli: 7 (6 in A, 1 in B) Pareggi: 2 (1 in A, 1 in B) Vittorie Chievo: 2 (in A) Reti Napoli: 18 (15 in A, 3 in B) Reti Chievo: 8 (6 in A, 2 in B)
Il campo verde è un muro pieno di felicità
di Carlo Longobardi
Abbiamo varie possibilità: possiamo sfasciare baracca e burattini, lasciare precipitare il carrettino sulla discesa e passare il resto dei giorni fino alla fine di maggio a parlare delle occasioni sprecate, di ciò che poteva essere e non è (ancora) stato. Ancora più semplice potrebbe essere raccontare e ricordare le facili opportunità capitate a Lorenzo e vanificate banalmente, così come trasformare il fantastico Maurizio in un testardo, quanto monotematico, allenatore che fa giocare sempre gli stessi, che non stimola in maniera ampia il gruppo a disposizione e non fa entrare Milik nonostante avesse segnalato, a lui più che ad altri, una recuperata forma fisica che spesso in questo Napoli degli ultimi tempi occorre come il pane. Per non parlare della società che è riuscita a indebolire la rosa nel mercato di riparazione, lasciando a tutti una sensazione di “tentativo incompiuto” veramente molto amaro. Tutto ciò in un periodo in cui il sole sta tornando a fare capolino dopo un inverno rigido e la primavera inizia a splendere in modo più deciso, niente di meglio che prendere paletta e secchiello ed avviarsi brillantemente verso affascinanti lidi e suggestivi scorci di mare. Nel frattempo, però, la vecchia signora, che è stata una autentica macchina da guerra capace di colmare gap e sopravanzare con decisione, ha appena visto le sue granitiche convinzioni vacillare sotto i colpi delle merengues, che quando vedono il bianco e il nero si trasformano in autentici diavoli, capeggiati dal “CR7 Lucifer”, che è letteralmente volato per restare scolpito nella storia recente del calcio, nei giornali, nelle vetrine e nelle sigle televisive. Lì, sul viso sbalordito e totalmente senza più senza colore dei presenti nello stadio stadium, allianz (2) o come si chiama – a significare in maniera tangibile lo strapotere già espresso in precedenza che tanto può incidere nel morale dei senatori e nelle pretese di qualcuno che già è stato posto sul tetto del mondo e che ha pensato bene di tuffarsi sul prato spoglio a rendere più goffa la sua intera prestazione. E allora? Proprio in un momento come questo ci si deve sentire più autenticamente TIFOSI, spogliarsi di tutte le presunte velleità da tecnici e stare vicini alla squadra, a questa meravigliosa squadra come non mai. Alzi la mano chi non ha pensato fino all’ultimo secondo di fare bottino pieno in quel di Reggio Emilia; si dichiari chi non ha urlato come un ossesso nei confronti dell’incolpevole apparecchio tv; faccia pubblica ammenda colui che non ha visto la partita in “modalità stadio” perché ogni singolo commento, anche il più innocuo, appariva come la peggiore bestemmia rivolta direttamente nei propri confronti alla stregua di un pugno giunto violentemente sullo stomaco. Questo è l’unico, inspiegabile, sentimento che deve essere il faro da qui al termine, chi non se la sente può cedere al richiamo degli scorci di cui prima. Tutto può succedere con fede incrollabile ed un pizzico di sana follia, su cui è posta in equilibrio la nostra stessa vita, parafrasando il buon Vasco confusamente, o, ancor di più, affidandoci a Pinuccio che potrebbe suggerirci che “quel campo verde è un muro, pieno di felicità”. Basta crederci. Forza Napoli, sempre.
Il Vignettone
di Armando Lupini
Luigi De Filippo,l'ultimo erede di una dinastia miracolosa
di Bruno Marra Con la morte di Luigi si chiude un’epoca, finisce una dinastia, ma non si estinguerà mai l’arte infinita dei De Filippo. A novembre di due anni fa se ne andò Luca, il figlio di Eduardo. In questo sabato Santo lo ha seguito anche Luigi, il figlio di Peppino. Sono stati gli ultimi due eredi di una famiglia che ha del miracoloso. Impossibile ignorare il karma o il destino per un albero genealogico con impresso nel DNA l’arte teatrale. Sin dal capostipite: Eduardo Scarpetta. Lo stesso nome di Scarpetta viene affidato al secondo figlio, ma primo maschio della famiglia: Eduardo. Ed è l’investitura per colui che sarà il più grande drammaturgo dell’ultimo Secolo. Prima di Eduardo nacque Titina, dopo Eduardo nacque Peppino. In una sola casa crescono tre geni assoluti che averne uno solo è già una meraviglia della Natura. Una famiglia baciata dalla grazia dell’arte e dalla luce del talento. Ma anche attraversata da controversie e difficoltà di rapporti interpersonali. Eduardo, Titina e Peppino formano una compagnia che spopola e porta la cultura teatrale in tutta Italia. Ma nel dopoguerra il litigio insanabile tra i due fratelli, induce Peppino ad abbandonare il sodalizio. Eduardo prosegue da solo e forma una sua nuova compagnia attoriale, Peppino segue il cinema e la televisione. Non si riappacificheranno mai. Anni dopo vennero rese pubbliche le loro lettere in cui non prevale il perdono ma un impietoso distacco da separati addolorati fino alla morte. Ma la loro grandezza non è mai stata minata. Eduardo compra il San Ferdinando, scrive e interpreta le più grandi opere che siano mai state create e consumate sul palcoscenico. Peppino sfonda nel cinema e al fianco di Totò forma una coppia irripetibile di comicità e memorabilia. Luca e Luigi sono stati i loro figli. Ed entrambi hanno avuto una carriera tratteggiata da una eredità inestimabile ed universale. Sono morti recitando. E tutti e due portando in scena “Natale in Casa Cupiello”. Il più grande capolavoro di Eduardo. L’ultimo omaggio di una dinastia che ha reso all’arte e alla cultura i connotati di un vero e proprio Miracolo.
L'altalena dei punti persi di Francesco Basile
Un campionato altalenante può definirsi quello che sta scrivendo il Napoli in questa ultima fase di stagione. Dopo essere stati in vetta alla classifica per gran parte del campionato e dopo essere stati superati dalla Juventus, gli azzurri nell'ultima giornata, pareggiando con il Sassuolo, si sono ritrovati nuovamente a meno 4 dalla capolista, cedendo nuovamente ai bianconeri lo scettro del destino per la vittoria finale. Prima della pausa nazionali, la vittoria al San Paolo, contro i grifoni del Genoa, aveva reso il Napoli padrone del proprio destino: "bastava" vincere tutte le partite restanti, e in particolare la partita del 22 aprile all'Allianz Stadium di Torino, per portare, dopo trent'anni e più, il tricolore all'ombra del Vesuvio. Diciamoci la verità, ci si aspettava molto di più dal Napoli almeno nell'ultima partita in terra emiliana. Un pareggio agguantato con infinite difficoltà da Callejon all'80', dopo che, beffa del fato, al 22' i neroverdi erano andati in vantaggio proprio con quel Politano che il Napoli ha tanto inseguito a gennaio, offrendo una cifra bella consistente al Sassuolo, pareggio che serve ben poco agli azzurri, di nuovo costretti a sperare in una battuta d'arresto della Juve per poi andare a Torino alla ricerca dei tre punti, nello scontro diretto. E' proprio quando c'è da fare il passo decisivo in avanti, che il Napoli ne compie due indietro. Ormai è una consuetudine a cui la squadra di Sarri ci ha abituati. C'è però anche da considerare che la forza del Napoli è questa, e questo è il risultato più evidente di quella coperta corta di cui si è tanto parlato. Di sicuro la partita del Mapei Stadium forse poteva essere affrontata diversamente; contro il Sassuolo serviva un incursore, una punta centrale di peso qual è appunto Milik, entrato soltanto a secondo tempo inoltrato. L'ingresso dell'attaccante polacco, che ha personalmente avuto ben tre nitide occasioni da gol, ha leggermente spostato gli equilibri a favore degli azzurri. A volte i fraseggi, con certe squadre che hanno la capacità di imbrigliare il gioco del Napoli, servono a ben poco. Domenica alle 15 al San Paolo è di scena il Chievo. Occorrerà immediatamente riprendere a correre per poter così continuare a sognare, sperando in un regalo dei cugini beneventani impegnati sabato in casa proprio con la capolista. La Juve viene da una pesante sconfitta casalinga in Champions contro il Real Madrid e si sa, a volte, perdere aiuta a perdere. Chissà che questa non sia la volta buona.
Il giornale dei tifosi solo sui social in uscita il giorno prima o in concomitanza della partita casalinga
La radio dei tifosi ,in onda il giovedì alle 18 su Facebook sulla pagina AINC e sul sito www.cuoreazzurro.it
Quando il meccanismo si inceppa di Mario Passaretti
In questa squadra dal meccanismo perfetto creato nel corso degli anni da Mister Sarri qualcosa sembra essersi bloccato. Molti degli uomini azzurri hanno acceso la spia gialla e sono in grossa difficoltà; non si sa se sia un calo fisico o psicologico, fatto sta che il Napoli non è più quella bella realtà che ha entusiasmato fino a qualche mese fa. Da un po’ di tempo molti calciatori sembrano aver tirato i remi in barca;gli uomini migliori( Mertens ,Insigne ecc. sembrano aver bisogno di tirare il fiato. Per noi tifosi quel famoso pareggio subito dalla Juventus contro la Spal aveva riacceso la speranza di poter continuare a lottare ma vedere gli azzurri imbattersi in continue difficoltà sta facendo un attimo svanire tutti i sogni fino ad ora creatisi. Non è possibile in questo momento fondamentale non avere certezza di poter contare su un organico solido e capace di contrastare l’impeto e la forza dei bianconeri già abituati a vincere, a stravincere e ad aver sempre fame di vittoria E’ pur vero che Il Napoli non era partito per vincere lo scudetto però la bravura, la tecnica e la tenacia degli uomini di Sarri avevano creato grosse speranze nei tifosi di poter sognare di conquistare finalmente lo scudetto Ma questi sogni stanno pian piano svanendo perché sembra che questo macchina perfetta si sia inceppata. Non sapremo come andrà a finire per cui il dovere degli azzurri è quello di lottare fino alla fine; non mollare mai crederci sempre e dare dimostrazione che come ci crediamo noi tifosi ci devono credere anche loro e trovare le forze per andare avanti fino alla fine e cercare la soluzione per far tornare a funzionare quel meraviglioso e meccanismo creato dal tecnico toscano Forza azzurri lottate fino alla fine noi siamo con voi e crediamoci fino all’ultimo istante di questo meraviglioso campionato dove i nostri azzurri sono stati protagonisti di imprese meravigliose e che comunque vanno sempre ringraziati per quelle emozioni che sono stati capaci di regalarci. E se non dovesse accadere qualcosa di straordinario noi tifosi vi ringrazieremo per aver comunque lottato fino alla fine