Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli ClubAnno XIVNr.178 del 25/08/2018
BUONA LA PRIMA
Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Saverio Passaretti(presid.A.i.n.c),Francesco Basile,Fabrizio Piccolo, Bruno Marra,Carlo Longobardi,Vincenzo Rea,Armando Lupini,Fabio Rea Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 5/12/2007
All'alba dell'era Ancelotti
Saverio Passaretti
Il Napoli di Ancelotti riparte in campionato, nuovo gioco nuove impostazioni senza stravolgere la base sarriana, fiducia dei tifosi priva di riserve nonostante la sconfitta clamorosa subita dal Liverpool, un 5 a 0 che, pur trattandosi di una sfida amichevole, poteva creare notevoli problemi psicologici a giovani che stanno assimilando, poco a poco, gli schemi del mister. Fortunatamente e' seguito un ottimo 3 ad 1 con i tedeschi del Borussia, si e' assistito ad una prova convincente che ha cambiato totalmente le convinzioni verso questa squadra in tanti settori nuova con l'innesto di elementi della rosa, ad onor del vero oscurati da Mister Sarri. Completamente diversa, sotto questo aspetto, l'impostazione voluta dal buon Carletto che non ha smentito la fama di grande leader, non certo casuali le sue innumerevoli vittorie in campo internazionale, i giocatori azzurri felici di averlo come nuovo allenatore, un uomo che certamente non ha paura delle sfide. Poco ha inciso l'altra amichevole con il Wolfsburg evidente che la stanchezza aveva prevalso su questa altra sfida preparatoria, detto fatto, si è giunti alla prima di campionato con alcune incertezze ma tante convinzioni. Nessun contraccolpo la vittoria alle 18 della Juventus, peraltro molto sofferta, contro il Chievo Verona che per poco non rovinava l'esordio di Ronaldo grazie ad una splendida performance di Giaccherini , ci hanno pensato i soliti Khedira e Bernardeschi per conquistare l'intera posta. Il Napoli in serale nello storico Stadio Olimpico ha affrontato, inizialmente, sottotono i ragazzi di Inzaghi e quasi per logica conseguenza e ' giunto il fantastico gol di immobile che,
con uno stop a seguire, ha messo out tre difensori del Napoli. Da quel momento si è visto un'altra squadra compatta, grintosa che ha raggiunto con un ottimo Milik il pareggio poi annullato dal VAR, onestamente il fallo c'era ma la reazione di Radu è stata spropositata tanto e' vero che dopo si è ripreso alla grande attaccando maldestramente il nostro Callejon. La ripresa ha visto nuovamente il Napoli controllare la partita ottenendo, con un eurogol di Lorenzo, palla a giro nel set suo marchio di fabbrica, il meritato il vantaggio rafforzato da altre occasioni sventate da Strakosha. Tutto ok allora...?.. Non è proprio così, i tifosi quest'anno non hanno avuto la possibilità di sottoscrivere abbonamenti, colpa della querelle tra il nostro presidente ed il sindaco imbrigliato nelle problematiche alle universiadi 2009, impervia la strada di uscita anche se continuare a sperare in una soluzione in extremis resta nel cuore dei tifosi affezionati e fedeli (in verità non molti .. ) ma che meritano comunque un'alta considerazione. A completare il quadro si è inserita la novità DAZN nuova azienda che ha strappato a SKY l'egemonia sulle dirette televisive, una novità che ha alimentato confusione e critiche, come se non bastasse alla già difficile situazione. Pare comunque che il campionato scorso sia ripreso senza interruzioni Juve, Napoli e Roma ancora a lottare in attesa delle milanesi, la prima nostra avversaria casalinga proprio il Milan del neo acquisto Higuain, la storia si ripete ma stavolta confidiamo sulla concretezza di Carletto e sul rinato Milik. ... forza tutti a comprare i biglietti.. il Napoli ci aspetta !! Grazie alla pazienza dei tifosi azzurri !!
Carlo Ancelotti
Fabian Ruiz
Alex Meret
Simone Verdi
Che Ancelotti e la connessione ci accompagnino
Fabrizio Piccolo
La certezza è Ancelotti. Diamogli tempo, lasciamolo far crescere questa squadra e siate pur certi che non è un salto nel buio. Arriveranno risultati e saranno gettati ulteriori germi per un futuro florido. La prima è' andata: tre punti di platino all'Olimpico, ora c'è la seconda contro il Milan di Higuain e Reina ma la sensazione è che questo Napoli non possa che migliorare. Casoamai l'incertezza è la...connessione. Non quella della squadra, che troverà i suoi meccanismi – diversi e forse ancor più belli del recente passato – ma quella di coloro che dovranno vedere le partite sulla nuova piattaforma Dazn. Mai sia che salti di nuovo tutto mentre Mertens sta per tirare a porta, mentre Verdi sta per calciare una punizione dalla “mattonella sua”, mentre Insigne sta inventando una giocata. Le lamentele degli utenti dopo il flop di LazioNapoli via streaming sono più che giustificate. Sarò di un'altra generazione ma quello che non accetto della spartizione dei diritti tv non è tanto il doppio abbonamento – c'era già ai tempi pionieristici di Tele+ e Stream – quanto il dover costringere gli appassionati a dover seguire le partire via internet in un paese dove la copertura wi fi e la rete sono ancora lontani da standard accettabili. Almeno in alcune zone. E penso magari ad anziani soli, che avevano già a fatica metabolizzato come funzionano le pay tv e che ora dovranno imparare meccanismi complessi, parole come streaming video in alta definizione e app da installare su device mobili come smartphone e tablet e compatibili con le smart TV più nuove, i PC, i TV stick più diffusi, le console da gioco e i box Sky Q. E' il nuovo che avanza? Sarà,
ma allora fortunati siano quelli che ancora possono andare allo stadio (per chi ce l'ha, uno stadio serio) a vedere dal vivo le partite. Io ricordo la prima partita vista allo stadio, un'amichevole estiva col Widzew Lodz con l'esordio in azzurro di Vinazzani. L'emozione del San Paolo, la gioia di una festa, l'odore della passione. Finì zero a zero e a distanza di 44 anni mi restano dentro ricordi speciali. Che non si possono interrompere perchè la connessione non va via. Anche NapoliMilan sarà visibile solo su Dazn che, per chi non lo sapesse, si pronuncia Da Zone e dovrebbe essere la contrazione di The Zone, e che il Dio del calcio ce la mandi buona.
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In una completa atmosfera napoletana si rivive una tradizionale taverna popolare ma di classe, colma di vere pizze napoletane STG, pietanze calde formate in prevalenza da decine di minestre e svariata pastasciutta, secondi piatti esclusivamente vesuviani e mediterranei, bevande e vini di origine meridionale. Esperti di ristorazione solo di prodotti Campani, con questo marchio, siamo anche di imprenditori che vogliono associarsi a noi ma anche di professionisti artigiani che desiderano lavorare con noi. La Centrale operativa è in Svizzera. Per ogni informazione o per invio dei curriculum rivolgersi alla presidenza dell’A.I.N.C. alla cortese att.ne Dott.Saverio Passaretti(3383594920,3341048381)
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Buon campionato a tutti
Carlo Longobardi Un Napoli rinforzato significativamente nella sua compagine, che ha visto la sola cessione di Jorginho a fronte degli ottimi acquisti di Verdi, Ruiz, Meret, Ospina, del ritorno di Luperto (di cui sentiremo parlare), della scommessa di Maculit, che ha fatto intravedere le proprie qualità, nonostante l'arrivo del tecnico più vincente, seppure in cambio del mister più amato, nonostante, ancora, la prova di superiorità dimostrata a Roma con la Lazio, nonostante tutto questo, quella appena trascorsa è apparsa ai più come la sessione estiva più deficitaria della storia del calcio Napoli, cosa che ad altrettanti ha fatto scattare una immotivata (tranne che per la troppo repentina cessione di Inglese) litania de de profundis. Meriti e demeriti. Una fetta consistente di colpe dell'accennata situazione, per molti al limite della nausea, è senz'altro da attribuire alla valanga di notizie falsissime di mercato, rimbalzate ogni minuto e veicolate con medesima velocità, che, oltre a determinare una confusione assurda e anche noiosissima, ha alimentato, altresì, la già nota contrapposizione tra i pro De Laurentiis (etichettati quali "pappaboys", come se il presidente offrisse loro una cena a sera) e gli ostili alla attuale gestione, che preferirebbero vedere la propria squadra giocare in promozione, anziché tenerla stabilmente nel gotha del calcio europeo, come mai avvenuto nella storia del club azzurro. Ad ognuno le proprie soddisfazioni. ADL, acronimo ormai più famoso di ONU o USA, non ha mai brillato per simpatia e non ha mai perso occasione per rappresentare il proprio dissenso nei confronti del popolo partenopeo, in particolare di alcune frange specifiche, oltre a contrapporsi con veemenza all'attuale gestione
amministrativa/politica della città. Ha anche comprato il Bari, storica compagine di un'altra importante città del sud Italia, generando in tal modo strane idee, e recentemente non ha perso occasione per un ingiusto e fuori luogo paragone tra lo stadio San Nicola e il nostro tempio di Fuorigrotta. Una miscela esplosiva e pericolosa che dovrebbe essere quantomeno tampinata da un salvifico silenzio, esercizio del quale si sente un bisogno assoluto in vari settori della nostra slabbrata società, dispersa senza conduzioni autorevoli, tra proclami, fughe in avanti, dichiarazioni urbi et orbi condite da selfie puntuali quanti totalmente inappropriati. In questo clima riparte il campionato dello spezzatino, del dominio televisivo, delle scarse coperture internet e dell'abbandono delle fasce meno abbienti, che vedranno i servizi delle proprie squadrea tarda sera e come una concessione pietosa. Tutti contro tutti: non un solo esame di coscienza, così come avviene con le esternazioni dell'amato e vulcanico presidente. Non è vero che esistono i "pezzotti", le maglie e i gadget contraffatti, non è vero che il San Paolo è assediato dai parcheggiatori abusivi, non è vero che fare impresa a Napoli è più arduo che altrove, va tutto bene così, siamo perfetti. Speriamo di poter riparlare solo di pallone.
Buon campionato ai veri cuori azzurri.
Ancelotti,il sogno azzurro di re Carlo
Bruno Marra
Da giocatore lo chiamavano bimbo per via di quelle gote rosse che ne tratteggiavano i lineamenti da bambino. Oggi quel bimbo ha 60 anni e lo chiamano tutti “Re Carlo”. Carlo Ancelotti è un esemplare raro di personaggio sportivo che ha vinto tutto sia da calciatore che da allenatore. A 23 anni lo storico scudetto della Roma del Barone Liedholm. Giocava con il numero 8, quando c’era la numerazione da 1 a 11 e le maglie non erano personalizzate, in un epoca che non conosceva ancora le esigenze del marketing. Ancelotti è il classico “mediano di spinta”, quello che oggi chiameremmo interno di centrocampo. Ed è una forza della natura. Nella Capitale è un obelisco ma si rompe due volte il ginocchio. A volte le difficoltà sono un gancio in mezzo al cielo. E la luce che arriva dall’alto è quella del Milan dell’incipiente Impero Berlusconi. Lo vuole Arrigo Sacchi nonostante le perplessità di Re Silvio: “Arrigo, ma dicono che ha il ginocchio rotto!?”. E Sacchi rispose: “Il ginocchio sarà pure rotto, ma il cervello è sanissimo”. Ha ragione l’omino di Fusignano. Ancelotti fa il patto col Diavolo rossonero e vince tutto lo scibile umano: scudetti, Coppe dei Campioni e Coppe Intercontinentale. Poi vorrebbe andarsene un po’ a godersi la costiera romagnola, ma Arrigo “il martello” lo chiama come vice allenatore della Nazionale. Carletto al maestro risponde “obbedisco” come a Teano. Poi però si mette in proprio. Allena il Parma, a pochi passi da casa sua. Prima della grande chiamata: la Juventus. La Signora ha appena licenziato malamente Lippi. A Torino l’accoglienza è eufemisticamente ostile. In curva spunta lo striscione: “un maiale non può
allenare”. In bianconero ci sta due anni e fa due volte secondo. Compreso lo scudetto perso nella pioggia di Perugia. Troppo per chi fa della vittoria una ragione di vita. Lo licenziano. Ma è una benedizione. Perché lo richiama il Milan e lui da allenatore si riprende tutto: scudetti, coppe e Champions. Poi il giro trionfale sulle panchine in Europa: Chelsea, PSG, Real Madrid, Bayern Monaco. E per ogni Nazione c’è un trionfo d’autore. Sabato trova di fronte a sé il proprio passato glorioso. Sarà un tuffo al cuore debuttare al San Paolo contro il suo Milan, contro quel Diavolo che per lui ha scritto un patto di sangue come il Dottor Faust. Ma Carletto oggi è un fiero avversario e vuole rinverdire il suo giardino per la sua nuova fantastica avventura. Perché oggi il Napoli ha il più grande tecnico della nostra storia, per nobiltà e palmares. E “bimbo” a 60 anni insegue l’ultimo grande sogno. Quello di Re Carlo nell’immenso battito del popolo azzurro.
La vignetta della settimana
Armando Lupini
Una vittoria per placare le polemiche?
Francesco Basile Ricomincia il campionato con i suoi tanti se e i suoi ma. Tuttavia si sa che con i se e con i ma, non si fa la storia. L'inizio di campionato degli azzurri è stato accompagnato da una miriade di polemiche. Inutile star lì a ricostruire tutte le vicende che hanno portato alla costruzione del nuovo Napoli targato Carlo Ancelotti. Di certo dopo l'addio di Maurizio Sarri, che lo scorso anno ha portato la squadra a sfiorare, con i 91 punti realizzati, la conquista del tricolore, il presidente De Laurentiis, non poteva scegliere allenatore migliore. La venuta del plurititolato tecnico di Reggiolo, ha entusiasmato la piazza partenopea, già prima che si entrasse nel vivo del calciomercato. Per convincere Carletto a scendere all'ombra del Vesuvio, il patron gli avrà promesso acquisti importanti e di livello internazionale, si son detti i più. Son stati fatti nomi pazzeschi da Benzema a Di Maria, da Vidal a Lewandowski per citarne solo alcuni. Inoltre il ritorno di Cavani ha tenuto banco fino a pochi giorni prima della chiusura del mercato estivo. Al contrario di quanto ci si aspettasse, il Napoli ha assistito, da spettatore, all'arrivo di campioni di caratura mondiale, che hanno contribuito a rafforzare le rose della solita Juventus, di Milan, Inter e Roma. All'arrivo di Cristiano Ronaldo a Torino, la società partenopea ha risposto mantenendo sostanzialmente intatta l'ossatura del Napoli degli scorsi tre anni, trattenendo i giocatori più rappresentativi, eccezion fatta per Jorginho, passato anch'egli, come Sarri, in quel di Londra. Alcuni innesti ci sono stati, ma non considerati tali da far fare alla squadra il salto di qualità necessario. Le sconfitte poi contro Liverpool e Wolfsburg nelle amichevoli estive, hanno contribuito ad amplificare il terremoto di polemiche e i rapporti non idilliaci tra presidente, tifosi e
una parte dei media. Intanto alla prima di campionato, a Roma contro la Lazio, il Napoli ha ottenuto un'importante vittoria, mostrando carattere e, soprattutto, palesando il volto di una squadra che non ha perduto la propria identità nonostante il cambio della guida tecnica. E allora una domanda sorge spontanea: siamo certi che questa non sia davvero la squadra che Ancelotti ha chiesto al presidente? Il tempo darà l'agognata risposta.
NapoliMilan,i precedenti
Fabio Rea Napoli – Milan si affronteranno per la 81° volta in terra campana. Ecco alcuni numeri di questa sfida senza tempo: Il primo match in assoluto si giocò il 26/12/1927, in Divisione Nazionale, sul campo dell’Ilva e vide la vittoria dei rossoneri per 1 – 2 grazie alle reti di Aigotti all’ 11’ e di Ostroman al 30’. Il gol partenopeo fu siglato da Attila Sallustro al 40’, raccontato dal cronista de “La Stampa” in questa maniera: “L’ azione è provocata da Ghisi I che allunga a Gariglio. Questi passa di precisione al centro e Sallustro invia netto in rete da qualche metro”. La prima, invece, in Serie A, il 20/10/1929, si giocò allo stadio militare dell’Arenaccia e arrise agli azzurri che si imposero per 2 – 1, ribaltando l’iniziale svantaggio di Santagostino (32’) con Buscaglia al 75’ e con Sallustro all’ 85’: “Il Napoli concreta la sua pressione al 27’ minuto (s.t.) con il primo gol. Buscaglia si stringe al centro e, su breve passaggio di Sallustro, segna nell’angolo destro basso con un violento traversone. Incoraggiato dal successo, il Napoli insiste all’attacco, e al 37’ (s.t.) deviando di testa un centro da destra di Vojak, segna nella parte destra della casa di Compiani”. La 1° vittoria in A dei rossoneri non tardò ad arrivare, sebbene, in realtà, si giocasse in campo neutro a Salerno: 07/06/1931 Napoli 0 – 1 Milan (41’ Magnozzi) – C. N. Salerno – Campo Piazza D’Armi. Tuttavia, non si dovette aspettare molto nemmeno per la prima vittoriosa trasferta a Napoli: 12/03/1933 Napoli 0 – 1 Milan (59’ rig. Moretti) – Stadio Giorgio Ascarelli – Arbitro: Giacomo Nereo Bertoli di Vicenza Molto più tempo, invece, dovette passare per il primo pari che si verificò soltanto il
03/10/1937 (1 – 1, 48’ Mian, 71’ Capra). La migliore sequenza di vittorie consecutive del Napoli è di 4 ed è compresa tra il 30/03/1975 ed il 31/10/1976, tra cui spicca il 2 – 1 del 20/06/1976 (16’ e 89’ rig. Savoldi, 81’ rig. Benetti), nell’ annata della vittoria della seconda Coppa Italia. Quella del Milan è, invece, di 3 ed è molto più lontana nel tempo, essendo confinata tra il 18/01/1948 ed il 18/11/1951. Sin dalle prime battute, il match ha visto pochi pareggi e questo appare in maniera netta se si tiene conto dei massimi periodi di imbattibilità di entrambe le squadre, che per gli azzurri è di 7 partite (5 vittorie – 2 pari), serie tuttora in corso ed iniziata il 18/09/2011, mentre per i rossoneri è di 6 (2 vittorie – 4 pareggi) realizzata tra il 26/11/1978 ed il 27/02/1985. Tra i risultati più ricorrenti vi sono l’1 – 0 e l’1 – 1 (10 volte), lo 0 – 1 e lo 0 – 0 (9 volte) e l’1 – 2 (7 volte) Sarà la quinta volta che le due formazioni si incontreranno alla 2º ed il bilancio è in perfetta parità: 2 vittorie a testa. L’ultima volta fu appena due anni fa, il 27/08/2016, e gli azzurri si imposero per 4 – 2 con Milik autore di una splendida doppietta. Questa è anche l’unica partita disputata tra i due team nel mese di agosto. Totali incontri: 80 Vittorie Napoli: 31 (28 in A, 3 in Coppa Italia) Pareggi: 22 (21 in A, 1 in Coppa Italia) Vittorie Milan: 27 (22 in A, 1 in Div. Naz., 4 in Coppa Italia) Reti Napoli: 100 (89 in A, 1 in Div. Naz., 10 in Coppa Italia) Reti Milan: 95 (80 in A, 2 in Div. Naz., 13 in Coppa Italia)
Chi ben comincia......è a metà dell'opera?
Mario Passaretti
Un discreto Napoli,ancora da rodare ovviamente,è riuscito a portarsi a casa i tre punti nell'esordio di campionato in casa dei laziali ribaltando lo svantaggio iniziale e chiudendo con un sontuoso 12. Gol di Milik in pieno stile sarriano con una bella azione che ha coinvolto le fasce e chiuso dal centravanti polacco.Qualcosa del tecnico toscanonapoletano è rimasto ed è servito per regalare la vittoria in quel di Roma per iniziare bene e scacciare momentaneamente le critiche estive per il mancato arrivo di un topplayer.La nuova era di Ancelotti è iniziata bene e probabilmente ha fissato i presupposti per continuare sulla buona strada nonostante i rumors estivi creati dai media e dai tifosi scontenti che avrebbero voluto un nome da far tuonare tutto l'ambiente e dar lustro alla squadra.Ma stando al tecnico emiliano il Napoli aveva già un forte impianto di gioco implementato dagli arrivi di Meret(giovanissimo e promettente portiere),Fabian Ruiz,forte e talentuoso centrocampista prelevato dal Betis,l'esterno francese Malcuit ed il trequartista tanto discusso Verdi.Si proprio lui che lo scorso anno rifiutò il trasferimento in maglia azzurra capace di incantare con le sue giocate le piazze calcistiche di mezza Italia e non solo.Per chiudere ci siamo regalati il portiere messicano Ospina per sostituire il povero Meret infortunatosi il giorno del primo allenamento. Calciomercato voluto così e pronti e via il Napoli vince in casa dei Laziali scacciando o momentaneamente allontanando dubbi e perplessità che a dirla tutta sono stati creati dalle tantissime voci estive(vedasi
Di Maria,Benzema ma soprattutto Cavani) ma mai da una società convinta del suo operato e della scelta fatta di Ancelotti.Sicuramente sarà il campo a parlare e a dire come andranno le cose,ma di sicuro si può affermare che la prima è stata buona! Di solito chi ben comincia è a metà dell'opera!
Superato il primo ostacolo all’Olimpico. Ma adesso sotto con il Milan! Vincenzo Rea Chi ben comincia è a metà dell’opera anche nel calcio, si sa. Soprattutto quando all’esordio c’è da superare un duro ostacolo chiamato Lazio e per giunta in trasferta all’Olimpico dove non è mai semplice passare. Il Napoli di Ancelotti non ha steccato la prima di campionato nonostante il forte scetticismo della vigilia per un mercato in entrata senza ‘top player’ (ma ormai è inutile rimpiangere nomi e a pensare a quel che non è stato) rispondendo così presente ai successi di Juve e Roma. Luci ed ombre in salsa capitale sabato sera per Hamsik e soci: dopo la prima mezz’ora di gioco in chiaro scuro e tutt’altro che confortante è arrivata poi la luce grazie ad una reazione da grande squadra che ha voluto fortemente ribaltare lo svantaggio incassato in modo ingenuo da una prodezza di Immobile che poteva essere evitata. Le reti di Milik ed Insigne hanno rappresentato la risposta ad alcune ed ingenerose critiche preventive e il risveglio dal torpore iniziale registrato anche in alcune amichevoli. Poco male, il Napoli c’è e lo ha dimostrato per lunghi tratti nella sfida con i biancocelesti ed è quasi normale parlare di piccole sbavature da correggere soprattutto in fase difensiva dove gli automatismi verranno assimilati dal gruppo solo con il tempo necessario a metabolizzare il nuovo credo tattico di mister Ancelotti. Perché il nuovo Napoli ha dei punti di contatto con il passato ma un gioco nuovo e molto più concreto: possesso palla di base ma anche molte più verticalizzazioni verso la punta (Milik) che si fa trovare pronto per giocare la palla in appoggio o per concludere direttamente a rete. Inoltre il nuovo tecnico ama cambiare assetto tattico anche più volte durante la partita in base alle caratteristiche dell’avversario e alle
esigenze. Si parte con un 4321 di partenza ma spesso il Napoli cambia pelle e si adatta alle circostanze. All’Olimpico è stata splendente la stella brasiliana di Allan, buone le prove nel complesso di tutti gli interpreti compreso Hamsik in cabina di regia che qualche perplessità nelle scorse uscite aveva fatto maturare. Da scoprire Verdi e Fabian, ma siamo certi che ci sarà spazio per tutti quest’anno con tutti e tre gli obiettivi da portare avanti. Adesso testa bassa e occhi puntati al Milan di Higuain: questo Napoli – dato in quinta o addirittura sesta posizione sulla griglia di partenza da parecchi addetti ai lavori – deve puntare a fare bene gara dopo gara e a lavorare a fari spenti aspirando al massimo in ogni match da giocare nonostante gli avversari si siano rinforzati parecchio e davanti a tutti c’è una Juve dalla rosa infinita. Poi si sa che è sempre il campo a decretare il verdetto finale dopo le chiacchiere estive. Intanto sabato sera una prima risposta è arrivata: il Napoli c’è e darà filo da torcere a tutti!