Cuore Azzurro n°180 del 26.09.2018

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Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli Club­Anno XIV­Nr.180 del 26/09/2018





Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Saverio Passaretti(presid.A.i.n.c),Francesco Basile,Fabrizio Piccolo, Bruno Marra,Carlo Longobardi,Vincenzo Rea,Armando Lupini,Fabio Rea,Raffaele Castiello Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 5/12/2007


Un dolce.....ragù

Saverio Passaretti L’anticipo domenicale nell’orario pre­pranzo domenicale è stata una vera e propria iniezione di fiducia per la nostra amata squadra, spumeggiante e convincente la prova a Torino contro il nostro ex e stimato Mister, una fase iniziale che avrebbe potuto portare gli azzurri a più realizzazioni sfumate di pochissimo. Una vittoria netta per 1 a 3 con la doppia segnatura di un sempre più leader Lorenzigno schierato in una posizione più centrale che gli ha ispirato doti da puro goleador a dispetto della sua minuta statura. La quinta formazione differente a dimostrazione della capacità di Carletto a modificare componenti e tattica senza perdere la qualità e l’efficacia, un ottima premessa in considerazione degli innumerevoli impegni che si succederanno a ritmo incalzante. La vittoria a Torino ha sancito il carattere del gruppo capace di impostare e comandare le sorti della gare sin dalle prime batture, un crescendo fino al raggiungimento del doppio vantaggio per poi con sapienti innesti conservare senza grossi affanni in risultato pieno. Ottimi segnali in vista dello scontro diretto con la Juventus. C’è il miglior Insigne a guidare un attacco che ha segnato il triplo dei gol fatti nelle ultime due partite. A Torino si è rivisto un Mertens di nuovo brillante e si è sbloccato anche Verdi autore di un gol e di una bella prestazione applaudita da Ancelotti. Il cambio di mentalità è evidente non esiste la filosofia dei titolarissimi, il nuovo Napoli avanza in gruppo con gli apprezzamenti di tutti ampiamente meritati, anche i giovani si fanno rispettare e senza paura incidono, forti della grande fiducia che giorno dopo giorno si diffonde nell’ambiente è la prima volta che nessuno si sente escluso nella convinzione di poter essere coinvolti in qualsiasi momento e in qualsiasi competizione. Si ritorna al S. Paolo nella partita

infrasettimanale contro il Parma che ha nel suo DNA tinte d’azzurro ma intanto sale la probabilità di una nuova rotazione di uomini, turnover necessario in vista della Juventus. Neanche il tempo di godersi una delle vittorie più nette alle quali abbiamo assistito negli ultimi anni, che per Carlo Ancelotti ed i suoi uomini è già tempo di pensare a questa partita ravvicinata solo due giorni di riposo, gli azzurri partono dalle certezze torinesi. Guai a considerare gli emiliani un facile ostacolo da superare come neo promossa, in squadra si aggirano seri pericoli a partire dal nostro Inglese per finire a Gervignho che conferma la sua verve in fase d’attacco nonché la sua miss con la bandana frontale a coprire un’incipiente calvizie. Brutti ceffi i due da temere e controllare a dovere, evitare brutte sorprese in passaggio delicato fra campionato e Champios. Buone nuove dalla SSC, caro biglietti un brutto ricordo si torna alla ragione, curve 14 euro, distinti 20 …. S. Paolo pieno !!! Forza campioni.





La rivoluzione normale di Carlo va applaudita

Fabrizio Piccolo Ci sono allenatori che impiegano mesi e mesi per costruire le squadre, valorizzare i talenti e dare una propria impronta. E ci sono maestri che in poche settimane smontano e rimontano con la capacità che solo i grandi hanno. La rivoluzione normale di Ancelotti merita applausi convinti e non solo per i risultati, che stanno arrivando a dispetto di un calendario dispettoso, ma anche per le tante novità – tutte riuscite – che in pochissimo tempo è riuscito ad apportare. Mica diceva per piaggeria di voler usare tutta la rosa, don Carlo ci credeva davvero e lo sta dimostrando partita dopo partita, con la determinazione di chi sa di aver ragione. Non ci sono bocciati o rimandati, si può anche ciccare una partita (vedi il Verdi di Genova e quello di Torino) ed avere una seconda chance, si può anche vincere con Rog e Luperto dal 1', o Maksimovic o inserendo Ounas, o cambiando modulo. Tutte cose – positive – cui da anni il Napoli non era più abituato. Parte dei tifosi e forse parte dei giocatori avevano paura a cambiare. Come se quel vestito dell'immutabile 4­3­3 della precedente gestione fosse l'unico abito della festa dell'armadio. Non era così e non è più così, fortunatamente. Ora la squadra si sta lentamente scrollando di dosso quella pressione mentale dovuta al dover rigidamente rispettare un solo spartito e fioccano cose nuove, rivoluzionarie eppure così normali se sei bravo. E così Insigne si scopre possibile centravanti, una fase di ulteriore crescita per un campione che servirà al Napoli come all'Italia . E così si possono mandare in panchina anche gli “insostituibili” come Allan o come Mario Rui (aspettando Ghoulam), i giocatori in forma come Zielinski e quelli che ancora chiedono un'opportunità come Malcuit (e verrà anche il suo momento). E tutto questo viene fatto con la calma e la serenità che Ancelotti infonde ogni volta che parla: non ha bisogno di dare titoli roboanti ai giornali, di cercare scuse per i passi falsi, di

trovare alibi a destra e a sinistra. Ha ragione De Laurentiis quando ha centrato una delle qualità del tecnico: Con Ancelotti mi sento tranquillo. Ed assieme al presidente possono esserlo anche tutti i tifosi.



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Il cantiere assume le forme migliori

Carlo Longobardi Il Napoli di Ancelotti sembra stia iniziando a mettere d’accordo un poco tutti. Per la prima volta si ha la netta sensazione di avere nel team un leader a tutto tondo, condizione che si riscontra in allenamento, nella gestione del gruppo, durante la partita e, non ultimo, nei rapporti con i media, gestiti con cordialità e, quando serve, con opportuno distacco e signorilità. Ma è ancora presto per comprendere dove questo progetto dove ci potrà condurre, fondamentale è l’affiancamento di tutto l’ambiente circostante che dovrebbe consentire la predisposizione necessaria per il raggiungimento di obiettivi importanti. Innanzitutto sarebbe auspicabile lo stop dell’altalena dell’umore a cui si è assistito; si è passati da un “dopo calciomercato” nel quale l’avvilimento è stato il protagonista assoluto, quando si comparavano in modo ossessivo le campagne acquisti delle avversarie, quando si criticava ferocemente l’atteggiamento assunto dalla società e quando l’erba dei campi altrui appariva clamorosamente più verde della nostra, al momento attuale quando improvvisamente tutti sembrano ricordarsi della qualità della compagine azzurra, della potenza in grado di esprimere e di un gruppo che appare numeroso ed eterogeneo. Se siamo veramente convinti della bontà dell’idea, l’unica cosa utile da fare, per la tifoseria tutta, è stare quanto più calmi possibile, vanno bene le critiche, ma che non siano quotidianamente la migliore espressione dell’autolesionismo. Prima di caricare a pallettoni le tastiere meglio un salvifico silenzio. Le contestazioni, le prese di posizione o le mini rivoluzioni sono fondamentali, ma devono avere un obiettivo specifico, devono far comprendere e stimolare riflessioni e azioni specifiche. Da questo punto di vista, molto utile è stato il segnale inviato con forza alla società, in occasione di Napoli – Fiorentina; aver disertato lo stadio (che per tanti ha

rappresentato una autentica sofferenza) ha fatto pervenire a destinazione il più autorevole dei messaggi che testualmente, seppur in maniera tacita, recitava: “ogni limite ha una pazienza”, ricordando un nostro amatissimo concittadino. La replica è stata più che adeguata, la politica dei prezzi attuata con il Parma e in Champions League è stata la migliore immaginata. Continuare a criticare, adesso, sarebbe inutile e pretestuoso; possiamo ritornare a recitare il ruolo che meglio sappiamo, quello dei tifosi e basta. Forza Napoli, sempre!



Bruno Marra vince il “Premio Pezzullo” per l’Editoria campana Bruno Marra

L’ Associazione Liberi di Leggere, il Presidente dell’Associazione, il giornalista editore Massimo Sparnelli, e la giuria popolare e di giornalisti e scrittori hanno premiato “BruNapoli” come libro dell’anno. L’autore, Bruno Marra, ha ricevuto il riconoscimento nell’ambito del “Premio Pezzullo” per l’Editoria campana come opera che meglio ha saputo raccontare le virtù e le peculiarità della napoletanità intrecciando cultura, filosofia e storia della nostra terra con ironia e profondità. Il riconoscimento vuole premiare tutti coloro che in ogni settore, con dedizione, perseveranza e professionalità si impegnano quotidianamente rendendo merito e lustro al nostro territorio conferendo Eccellenza alla città di Napoli. “BruNapoli” è il primo libro di Bruno Marra, giornalista e scrittore, che ha tratteggiato il suo percorso interiore in sedici capitoli che declinano il pensiero, l’arte e l’alchimia della nostra terra. Bruno Marra ha ricevuto il riconoscimento durante la cerimonia di premiazione tenutasi sabato 22 settembre al “24mila Baci” di Frattamaggiore dal Presidente di Giuria Massimo Sparnelli e dal decano del giornalismo campano Rino Cesarano. Un riconoscimento significativo per un testo intimista, un affresco di racconti, aneddoti, articoli, pensieri che attraverso la chiave narrativa si traducono in un corpo unico e un ritratto generazionale dal profondo valore identificativo.


La vignetta della settimana

Armando Lupini


Dal Sarrismo all'Ancellotismo

Francesco Basile Il termine "sarrismo" entra a far parte ufficialmente della lingua italiana. La definizione si deve all'autorevole enciclopedia Treccani, fonte indiscutibile del sapere italiano da decenni. "La concezione del gioco del calcio propugnata dall’allenatore Maurizio Sarri, fondata sulla velocità e la propensione offensiva; per estensione, l’interpretazione della personalità di Sarri come espressione sanguigna dell’anima popolare della città di Napoli e del suo tifo...Allenamenti, drone, il libro di Bukowski sul comodino che spariglia gli appunti sulla squadra avversaria, elettore ideale di una sinistra che non c’è più." Questa la spiegazione che si ritrova digitando il termine sarrismo nel portale web della suddetta enciclopedia. Sicuramente una grande soddisfazione per l'ex tecnico azzurro che, in premier, sta mostrando le caratteristiche e qualità del suo gioco, proprio come aveva fatto a Napoli prima che si trasferisse in quel di Londra. Oggi quel gioco spumeggiante, talvolta criticato per l'assenza di trionfi, manca a molti. Del resto si sapeva che il gioco di Carletto Ancelotti è molto più cinico e volto al risultato. Mai abbiamo assistito ad un cambio di modulo nei tre anni di permanenza di Sarri a Napoli (eccezion fatta per l' inizio della sua avventura in azzurro), cosa a cui invece, adesso, bisogna abituarsi per l'idea di gioco dell'ex tecnico del Bayern. La dimostrazione più eloquente di quanto detto, la si ritrova nella partita con la Fiorentina, vinta dal Napoli con un risultato di misura. Il passaggio dal 4 3 3 al 4 4 1 1, con Lorenzo Insigne spostato più al centro dell'attacco, talvolta alle spalle, talvolta a fianco di Mertens, è stata la mossa vincente, che ha permesso agli azzurri di portare a casa i tre punti. E' stato proprio un gol dello scugnizzo di Frattamaggiore, a decretare il match. Purtroppo bisognerà ancora attendere perché il Napoli assuma un'identità più marcata. Il gioco della squadra è ancora ibrido e risente, fortunatamente diremo noi,

dell'impronta di Sarri. Quest'attesa richiederà tanta pazienza da parte dei tifosi, ancora amareggiati per una campagna acquisti decisamente sterile. Occorre del tempo quindi per poter parlare di "ancelottismo". Attendiamo con fiducia, continuando a sostenere la squadra in questo cammino che, siamo certi, porterà a traguardi importanti.


Napoli­Parma,i precedenti

Fabio Rea Il match conta 3 precedenti nel mese di settembre con un bilancio leggermente tinto d’azzurro: 17/09/1961 ­ Napoli 0 – 0 Parma – Serie B 15/09/1991 ­ Napoli 2 – 2 Parma (14’ aut. Corradini, 20’ Zola, 40’ Careca, 50’ Brolin) – Serie A 16/09/2012 ­ Napoli 3 – 1 Parma (3’ rig. Cavani, 39’ Pandev, 44’ Parolo, 77’ Insigne) – Serie A Capocannoniere è il Matador Cavani con 3 reti che precede, tra gli altri, gli azzurri Careca, Maradona, Gilardoni, Pecchia e il parmense Hernan Crespo a 2. Della rosa attuale, Hamsik, Insigne e Mertens sono fermi a 1. Ecco il bilancio complessivo delle sfide in Campania: Vittoria Napoli più recente 18/12/2014 ­ Napoli 2 – 0 Parma (19’ Zapata, 30’ rig. Mertens) – Serie A Pareggio più recente 23/12/2000 ­ Napoli 2 – 2 Parma – (41’ Micoud, 47’ Pecchia, 74’ Milosevic, 81’ Amoruso) – Serie A Vittoria Parma più recente 23/11/2013 ­ Napoli 0 – 1 Parma (81’ Cassano) – Serie A Massima vittoria Napoli 10/02/1991 ­ Napoli 4 – 2 Parma (25’ rig. e 69’ rig. Maradona, 38’ De Napoli, 52’ Minotti, 72’ rig. Careca, 81’ Osio) – Serie A Massima vittoria Parma 14/12/1997 ­ Napoli 0 – 4 Parma (18’ Blomqvist, 53’ Baggio D., 65’ e 73’ Crespo) – Serie A Vittorie Napoli: 11 (8 in A, 2 in B, 1 in Coppa Italia) Pareggi: 6 (4 in A, 2 in B) Vittorie Parma: 4 (tutte in A) Reti Napoli: 32 (26 in A, 5 in B, 1 in Coppa Italia) Reti Parma: 21 (20 in A, 1 in B)


Cacciare il fantasma Sarri

Mario Passaretti

La sfida accettata da Ancelotti era ed è ardua soprattutto perché deve lottare contro i fantasmi di un recente passato.Sostituire Sarri sulla panchina ma soprattutto nel cuore dei tifosi è compito solo di grandi uomini ed il tecnico emiliano non ha avuto alcun dubbio a farlo o almeno a provarci. Con il suo gioco brillante,fatto di fraseggi,manovre roboanti e gol spettacolari Sarri ha fatto innamorare tutti ed il mondo intero del suo giocattolo Napoli.Tre stagioni che in maniera progressiva hanno portato gli azzurri a competere con i grandi club d’Europa.Ma nonostante ciò non si è vinto nulla.Ed è così che il presidente De Laurentiis ha deciso di troncare il rapporto con il tecnico toscano e accettare una nuova sfida affidando al navigato e saggio Ancelotti le redini del suo Napoli.A fronte delle speranze dei tifosi non è stato un mercato estivo sontuoso fatto di grandi nomi soprattutto perché mister Carlo riteneva di avere in organico un team molto forte. La sua esperienza lo ha portato a rivalutare giocatori come Rog,Ounas,Maksimovic e a rischiare le scommesse Luperto e la nuova soluzione di gioco che vede Hamsik play­ maker della squadra.Scommesse che hanno bisogno di tempo ed automatismi per funzionare ma almeno lui ha il coraggio di rischiare per imporre il suo “credo”.Il suo variare gli uomini e la bravura di cambiare i moduli in corso adattando la squadra alla situazione a lui più congeniale,fanno del tecnico emiliano la garanzia di un uomo che non ha paura di rischiare qualcosa per far si che la squadra possa rendere al meglio.E allora che ben vengano gli esperimenti dei vari esterni,l'inserimento graduale di Fabian Ruiz,l'invenzione di un Insigne goleador e

leader carismatico. Di tempo ne è passato poco e tra alti e bassi stiamo iniziando a vedere qualcosa ma a tutti i tifosi napoletani chiedo di dargli il tempo di lavorare.Non sarà per niente facile ma Re Carlo deve provarci a scacciare il fantasma Sarri. Vai Carlo siamo tutti con te nel bene e nel male!




Lorenzo Insigne:genio in libertà

Raffaele Castiello La vittoria all'Olimpico di Torino consegna probabilmente al campionato una nuova certezza. Il Napoli c'è e comincia ad assumere i connotati del Napoli di Ancelotti. Primi 25 Minuti da squadra di vertice con un attacco in grande spolvero che ha seminato il panico nella difesa del Toro con la regia di un Insigne in grado di esprimere tutto il suo genio calcistico in assoluta libertà. Si perché Ancelotti che ha sorpreso tutti con lo schieramento iniziale, Mazzarri in primis, non si è però discostato dal suo 4­4­2 che vuole Lorenzo terminale di attacco libero di colpire attraverso inserimenti e cambi di direzione resi imprevedibili dal movimento sincrono di altri due piccoletti d'autore: Mertens e Verdi. Risultato: dopo 20 minuti due gol di cui, il secondo, da applausi e da far girare con il sottofondo delle note di Mario Bros! Tanto Napoli insomma che sembra molto più convinto delle sue potenzialità rinfrancato anche dalla guida sicura di chi è abituato a far cambiare spesso, e durante lo stesso incontro, pelle alla propria squadra. Mister Ancelotti ha oggi dato un segnale forte di sagacia tattica imbrigliando uno, Mazzarri da S.Vincenzo, che sprovveduto proprio non è. Sor Carletto ha disegnato si un 4­4­2 ma con interpreti diversi per la felicità di don Aurelio che sul tema aveva avuto più volte da ridire con Sarri nel passato recente. Ed ecco quindi i vari Rog, Luperto, Verdi e poi ancora Maksimovich tutti insieme! Roba da strofinarsi gli occhi per vedere se è vero. È invece è vero e, cosa più importante, il Napoli non sbanda affatto e mostra equilibrio qualunque siano gli interpreti della sceneggiatura. Un grande passo avanti che non può che far ben sperare. Tutti uniti, quindi, e partecipi per essere protagonisti da qui alla fine con l'obiettivo di giocarsi le proprie carte sia in campionato che nelle

coppe. Protagonisti per vedere, come spesso dice il saggio Allegri, se a Marzo il Napoli é ancora in lizza per tutti i traguardi. È questo che dobbiamo augurarci! Per adesso ...comunque ...o NONN sta bbuon ed abbraccia momentaneamente la Signora ( chianu chian o no'!) #forzanapolisempre


Come complicarsi la vita da soli:per il Napoli gli esami non finiscono mai

Vincenzo Rea Il Napoli in quest’avvio di stagione si sta complicando troppo la (già difficile) vita da solo sia in campionato che in Champions, facendo punti con squadre di prima fascia (Lazio, Milan e Fiorentina) e cadendo con chi meno uno si possa aspettare. Dopo l’inspiegabile sconfitta di Marassi in campionato con la Sampdoria (passo falso che in pochi avrebbero pronosticato alla vigilia) e con la Juve autentico rullo compressore che non perde un colpo, è arrivato anche il deludente pareggio in Europa con la Stella Rossa a Belgrado in quella che si presentava come gara da vincere a tutti i costi per avere qualche possibilità di passaggio turno in un girone di ferro con Liverpool e Psg. Proprio come lo scorso anno l’esordio nella massima competizione continentale potrebbe risultare decisivo nell’economia di un passaggio di turno che resta adesso proibitivo. La squadra di Ancelotti in questa prima fase della stagione appare come lo studente che faticosamente tenta di mantenere una media alta all’università esame dopo esame ma che proprio su una materia banale prende un voto basso rovinando tutto. Ecco, gli esami per questo Napoli non finiscono veramente mai, dalla prossima sfida con il Torino Milik e compagni saranno chiamati a dare un segnale forte di ripresa almeno in campionato per arrivare allo scontro diretto con la Juventus a Torino con uno svantaggio non pesantissimo. Il campionato è di sicuro ancora lungo e sulla carta i bianconeri non sembrano avere rivali, ma mai dire mai e mollare adesso per ritrovarsi a giocare una stagione anomala e senza obiettivi importanti sarebbe delittuoso per un club che ha scelto Ancelotti per aprire un nuovo ciclo, nonostante un certo immobilismo sul mercato già ampiamente sottolineato in precedenza. Sotto con il Toro, dunque, per poi cercare di affrontare il tour de force con la massima concentrazione e

determinazione puntando sempre al massimo. Dopo i granata e prima della Juve ci sarà il Parma al San Paolo, poi sarà di nuovo Champions con la super sfida con il Liverpool a Fuorigrotta. Che il Napoli possa dare il meglio di sé proprio nelle gare di cartello (confermando così il trend di questo inizio stagione) la nostra speranza a patto che poi non si torni a rovinare tutto con le compagini di seconda fascia. Ad Ancelotti il compito di dare alla propria squadra un’identità e determinazione in tutte le partite e contro qualsiasi avversario, cancellando quei difetti di carattere evidenziati per esempio nella scorsa stagione per non sentirsi più raccontare frasi del tipo “lo scudetto lo abbiamo perso in albergo”. Il problema secondo noi, se di problema si può parlare dopo nemmeno un mese dal via, è più mentale che fisico e bene fa il mister a tenere sulla corda quasi tutti gli uomini della rosa. Dal Torino in poi per il Napoli altri esami importanti per alzare nuovamente la media e restare incollato ad ogni obiettivo!




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