Cuore Azzurro n°181 del 07.10.2018

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Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli Club­Anno XIV­Nr.181 del 07/10/2018





Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Saverio Passaretti(presid.A.i.n.c),Francesco Basile,Fabrizio Piccolo, Bruno Marra,Carlo Longobardi,Armando Lupini,Fabio Rea,Raffaele Castiello Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 5/12/2007


Tarantolati dalla Champions

Saverio Passaretti Un Napoli che non ti aspetti, dopo la dignitosa sconfitta in campionato (ridotti in 10 uomini..) contro l’amata Juve ma pur sempre una sconfitta .. neanche il tempo di metabolizzare per riordinare le idee che giunge al S.Paolo la banda di Klopp accompagnata dai soliti scalmanati tifosi. Il Mister disegna una squadra inedita che si è rilevata una bella sorpresa, Carletto sa bene come utilizzare al meglio le potenzialità di ognuno,cosa che a dirla tutta non riusciva al buon Sarri che governava con difficoltà i brontolii negli spogliatoi dei soliti esclusi. Un merito sacrosanto da riconoscere al nuovo allenatore che ha una calma ferrea anche quando le situazioni critiche e gli svarioni in campo sono evidenti danneggiamenti indiretti al buon esito delle gare, Mister camomilla detiene il record di pazienza risponde alle interviste con un atteggiamento incredibilmente controllato. Ai suoi indiscutibili meriti ha risposto la squadra con una vittoria esaltante, il Liverpool è una compagine di altissimo livello non a caso i vice campioni della scorsa edizione Champion sono accreditati a raggiungere posizioni di vertice anche quest’anno, forse per la prima volta, in questa nuova avventura, che tutti i giocatori hanno eseguito i loro compiti in modo impeccabile, l’unico che in tutta onesta è andato oltre e che merita gli onori da tutti i tifosi risponde al nome di Allan, un miracolo di tecnica, grinta e polmoni d’acciaio .. che Dio ti preservi così a lungo !!! L’esplosione al S.Paolo dopo l’attesissimo vantaggio ad opera del piccolo ma grande Insigne ha coronato una prestazione impeccabile, fino al 90’ il Napoli non poteva che imprecare contro la sfortuna con la realizzazione mancata per un nulla (vedi traversa Mertens) ma chi la dura la vince e con una manovra magistrale tra i tre “tenorini” finalmente si è violata la porta inglese super protetta da un grande portiere. Grande gioia, una goduria infinita ma senza

esaltazioni eccessive, un dato nuovo, sintomo di una grande maturità dei giocatori e dei tifosi napoletani, si è proiettati fra le grandi d’Europa ma oltre le grandi prestazioni contano i titoli quindi rimboccarsi le maniche e pensare al successivo impegno è il dogma che regna nel gruppo. Con animo sereno, concentrati sugli obiettivi accogliamo una squadra ostica, quel Sassuolo che fino all’ultima sfida con il Milan rischiava di insidiare addirittura il secondo posto agli azzurri, secondo gli addetti ai lavori è la vera sorpresa di questo inizio campionato, con pochi innesti di esperienza gli emiliani hanno strutturato una squadra che ha dato filo da torcere in tutte le sfide. La risposta la darà il campo ed anche in questa gara, che potrebbe riservare inaspettate insidie, confidiamo nel Mister che sta già preparando una bella accoglienza al Sassuolo, il pubblico c’è ed aspetta di assistere ad un’altra esaltante prestazione. Nella nostra bistrattata città animata da angeli e demoni splende la stella azzurra, si vive un bel periodo funestato solo dallo spiacevole episodio che ha visto Milik vittima di una rapina con un prezioso Rolex finito nelle mani di due loschi individui .. speriamo che la sua stima nei napoletani resti invariata e che gli addetti ai lavori possano arginare questi episodi che infangano la nostra nobile storia !!! Forza campioni !!





La vecchia guardia affanna,Carletto non abbia scupoli Fabrizio Piccolo C'è un'anima vecchia in questo Napoli che sta cambiando pelle, che stenta a rimettersi in moto. Questione di logorio fisico e mentale, dopo tanti anni vissuti in apnea, questione di età, questione di adattabilità al calcio che richiede Ancelotti ma la questione è sul tavolo. Alcuni dei senatori, degli intoccabili della precedente gestione, non stanno rendendo come ci si aspettava. Il primo è Marek Hamsik ma il suo è un po' un caso a parte perchè anche l'anno scorso erano più le insufficienze che le prestazioni importanti ad essere notate. Ora il problema si acuisce: l'esperimento regista è stato parzialmente accantonato, perchè col cambio di modulo e il passaggio al 4­4­2 il regista classico non c'è più e perchè Ancelotti gli sta spostando posizione e compiti ma il capitano resta una bella incompiuta. Utile con le piccole a saltare il centrocampo con traccianti precisi, elegante nel palleggio ma in altre gare evapora, scompare. Poi c'è Hysaj e lì la questione non è tattica ma di caratteristiche: è un giocatore che si confa pochissimo a quello che richiede Ancelotti a un esterno basso. Altro che intoccabile, in questo momento è un anello debole della catena. Se Callejon si sta confermando utilissimo, ma non più quel giocatore capace di andare in doppia cifra (e troppo impreciso sotto porta) anche Mertens stenta a raggiungere i livelli del passato. E non è una questione di ruolo ma fisica e mentale. Ancelotti lo sta gestendo bene ma al Napoli servirebbe il vero Mertens, che ancora non c'è. La riconoscenza è importante sempre ma nel calcio ha respiro corto: se già col turnover oggi sono tutti a ruotare e non ci sono insostituibili anche quando non ci saranno tanti impegni ravvicinati bisognerà valutare la condizione di tanti ex insostituibili. Questo Napoli sta crescendo e non può rimanere zavorrato al passato, Ancelotti lo sa e sta convincendo lo spogliatoio come solo i grandi tecnici, dalla spiccata personalità e dalla grande umanità a prescindere dalla

bacheca onusta di trionfi, sanno fare. Niente scrupoli: in panchina possono andarci tutti se non sono pienamente funzionali a questo Napoli e proprio la gestione di Mertens insegna come si possa essere utilissimi anche con un utilizzo a mezzo servizio o partendo dalla panchina.



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L'ottovolante azzurro

Carlo Longobardi Possiamo definire questo scorcio di stagione nei modi più disparati e quasi tutte le definizioni avrebbero nel titolo il nome del suo condottiero, come "il Regno di Carlo I", "il ritorno di Carlo Magno", ecc. Un percorso che non ammette mezze misure, che va dalle stelle alle stalle e ritorno in maniera quasi schizofrenica, una specie di bungee jumping trasferito sul campo verde che vede noi tutti agganciati alle caviglie dalla fede partenopea e felicemente sballottati in questa giostra inebriante che non concede tregua. Contenuti nel segmento dell'esaltazione c'è un lungo tappeto di meriti visceralmente legato, che trae origine dai "due palloni" dell'incerto riavvio, alla serata magica, l'ennesima vissuta, di Napoli ­ Liverpool. Dentro questo film scorrono mille volti, da Montervino al Pampa Sosa, da Cavani a Higuain, a Dries e Lorenzo, senza dimenticare Marek, Paolo, il Pocho, fino ai giorni attuali di Josè, Allan e Arek. Un racconto che tiene dentro lo scrigno dei ricordi più potenti una sequenza di partite storiche che tengono insieme uno straordinario Genoa ­ Napoli, le vittorie in Coppa Italia, il ricordo indelebile di Sergio, le notti magiche di Edison & co. e le ripartenze furiose di tanti ultimi momenti vissuti senza fiato e voce. Una trama abilmente tessuta e gestita insieme, senza soluzione di continuità, da tecnici che sono rimasti nel cuore della città, da Edi Reja a Mazzarri, da Benitez a Sarri fino ad Ancelotti; intuizioni geniali che, simpatie o meno, portano tutte l'egida del Presidente, al quale, per la sovrapposizione di emozioni vissute, spetta sempre il primo calpestio sul "red carpet" della irrefrenabile passione calcistica. Non è una inutile auto celebrazione, nulla è stato conquistato, il percorso nuovo, questo percorso, è appena iniziato, tuttavia, una notte da leoni come quella appena vissuta merita un attimo di doverosa celebrazione e riflessione; qualcuno, da tempo, ha già felicemente parlato di "giostra", la sensazione recente

pare ci stia spostando su quote più alte, su discese e salite più adrenaliniche. Allacciatevi le cinture di sicurezza: Benvenuti sull'ottovolante azzurro.



Insigne, il Baronetto di Frattamaggiore sul trono d’Europa Bruno Marra

Avete presente la strada di Abbey Road dove i Beatles hanno dato vita al loro mito. E ricordate la foto dei “Fab Four” che attraversano le strisce pedonali? In fila ci sono Paul Mc Cartney, John Lennon, George Harrison e Ringo Starr. Da mercoledì sera però insieme a loro aggiungeteci anche Lorenzo Insigne. “Sir Lawrence” che si è preso la Cornoa della Regina e si è seduto sul tetto d’Europa. Da oggi Lorenzo è ufficialmente il Baronetto di Frattamaggiore, il “quinto Beatles” che con il suo acuto ha fatto esplodere il San Paolo. Lo scugnizzo si tuffa in spaccata nel cuore del San Paolo e manda alle stelle la melodia di un intero popolo innamorato! E’ la meravigliosa storia di Napoli­Liverpool, gli Angeli azzurri contro i Diavoli Rossi, i Reds che hanno come inno il loro mitico “You’ll never walk alone”. Ma a Fuorigrotta la musica della Champions è stata accompagnato dall’urlo della nostra Cattedrale, dove non solo non si è mai soli ma si ha al fianco una città che trabocca di passione. Ogni scarrafone è bella ‘a mamma soja. E Lorenzo è lo scarrafone più bello che da solo scamazza il mito degli “scarafaggi”, la traduzione letteraria dei Beatles. Non ha il caschetto dei “Fab Four” Lorenzo il Magnifica, ma la sua testa da coscritto e la sua basetta assassina sono già nella storia. Uno squarcio tra le stelle dei Campioni proprio all’ultimo respiro. Lui che a Klopp aveva già fatto lo scherzetto proprio nel giorno del debutto in Champions: 18 settembre 2013. Una data che porta tatuata sul braccio. Era Napoli­ Borussia Dortmund, e l’irascibile Jurgen stava sulla panchina tedesca. Insigne segnò una punizione da sogno, con la palla che finì sotto l’incrocio. Cinque anni dopo un’altra magia, sempre contro Klopp che oltre al caffè si porterà

sempre a casa il puntuale cadeau di Lorenzo. Che da Magnifico è passato a “Favoloso”, come i “Fab Four” i favolosi Beatles figli di Liverpool che da oggi nella loro icona avranno un gioiello in più. Il diadema che Insigne ha incastonato nella Corona della Regina nella meravigliosa notte di Fuorigrotta. “Sir Lawrence”, il Baronetto di Frattamaggiore sul trono d’Europa.


La vignetta della settimana

Armando Lupini


Napoli­Liverpool, la cronaca di una vittoria non annunciata. Francesco Basile Mercoledì 3 ottobre ritorna di scena al San Paolo la competizione europea più importante. Il Napoli partecipa alla rincorsa per la conquista della coppa dalle grandi orecchie. L'obbligo di vincerla non è certamente ad appannaggio della squadra di Carletto Ancelotti; la volontà di competere, far bella figura e mettere in difficoltà le grandi d'Europa, sicuramente, è negli obiettivi. Finalmente nell'impianto di Fuorigrotta ritorna il pubblico delle grandi occasioni e l'urlo "The Champions" è pronto a far vibrare i sismografi dell'osservatorio vesuviano. La cocente e recente sconfitta di Torino contro La Juventus, non fa di certo ben sperare. Ma si sa che la Vecchia Signora è "destinata" a vincere in serie A in un modo o nell'altro. L'Europa è ben altra cosa e ciascuna squadra può dimostrare il proprio valore senza temere la sudditanza psicologica arbitrale. La partita non è di certo delle più semplici; nel pre­ campionato i Reds di Klopp rifilarono agli azzurri una sontuosa manita. Squadra, quella inglese, costruita con campioni di grosso calibro, che, paradossalmente, come già fece notare il presidente De Laurentiis, è stata inserita in terza fascia in occasione dei sorteggi dei gironi di Champions. Con l'ennesima formazione inedita della stagione, il Napoli ha mostrato fin dall'inizio le sue qualità e l'intento di dar del filo da torcere agli Inglesi, che, con la loro velocità, hanno provato a mettere in difficoltà capitan Hamsik e compagni. Le novità più rilevanti del 4 3 3 proposto da mister Ancelotti sono state Maksimovic spostato sull'out di destra al posto di Hysaj, Fabian Ruiz sulla sinistra dinnanzi a Mario Rui e Milik per il folletto belga. Il Napoli ha fatto registrare un importante possesso palla e molteplici occasioni create dagli azzurri che però non sono riusciti a concretizzare, complici un incredibile Alisson e la traversa su cui, a nove minuti dalla fine, si è stampato un tiro di Mertens, entrato al posto di Milik. Allan poi, sempre primo su ogni palla, ha dato

luogo ad un pressing asfissiante che non ha permesso agli avversari di rifiatare ed esprmere il loro gioco consueto. Quando tutto sembrava deciso, quando il pareggio a reti bianche appariva come il risultato definitivo, ecco la scivolata di Insigne, su assist di Callejon, al 90', che fa venir giù il San Paolo. Gol del genio di Frattamaggiore, sempre più protagonista nel suo Napoli, che premia gli sforzi di una squadra che ha dominato per 90 minuti e ha strameritato la vittoria. Liverpool battuto e azzurri primi nel girone. L'idea di gioco di Ancelotti comincia ad essere sempre più vistosa; certo bisognerà ancora attendere, ma le basi fanno sicuramente ben sperare.


Napoli­Sassuolo,i precedenti

Fabio Rea Napoli – Sassuolo è una sfida giovanissima in quanto sono dal 2013 gli emiliani hanno iniziato a frequentare la Serie A. Il bilancio è a favore dei padroni di casa ma le sfide sono state spesso combattute e tirate. Ciò è testimoniato dal fatto che gli ospiti abbiano segnato in 4 match su 5 e gli azzurri non abbiano mai vinto con più di 2 gol di scarto. Ecco tutti i precedenti a Fuorigrotta: 25/09/2013 ­ Napoli 1 – 1 Sassuolo (14’ Dzemaili, 19’ Zaza) ­ Serie A 23/02/2015 ­ Napoli 2 ­ 0 Sassuolo (60’ Zapata, 70’ Hamsik) ­ Serie A 16/01/2016 ­ Napoli 3 ­ 1 Sassuolo (3’ Falcinelli, 19’ Callejon, 42’ e 93’ Higuain) ­ Serie A 28/11/2016 ­ Napoli 1 – 1 Sassuolo (43’ Insigne, 83’ Defrel) – Serie A 29/10/2017 – Napoli 3 – 1 Sassuolo (22’ Allan, 41’ Falcinelli, 44’ Callejon, 54’ Mertens) – Serie A


La vittoria degli uomini straordinari

Mario Passaretti

Napoli batte il Liverpool Incredibile ma vero ma nessuno ci credeva che una squadra non ancora definita potesse battere l'armata inglese ed invece ieri abbiamo assistito alla vittoria degli uomini straordinari. Non sappiamo chi sia stato il migliore ma di certo nella notte del San Paolo hanno brillato tutte le stelle azzurre. È vero sono professionisti e come tali ci si poteva aspettare una prestazione super ma il direttore di orchestra è stato Re Carlo Ancelotti che è stato perfetto nel schierare la squadra,nei movimenti dei singoli ma soprattutto capace di tirare fuori il meglio da chi fino ad ora aveva ancora zoppicato. Un Napoli perfetto che ha fatto sognare tutti e tutta Napoli. Mister Ancelotti complimenti di cuore...è il caso di fare un grande plauso Chapeau!!!!




La forza delle idee

Raffaele Castiello Dall'alto degli spalti del S.Paolo, la palla a stelle che ha gonfiato la rete di Alisson al fatidico 90' di Napoli ­ Liverpool ha emozionato come poche volte i tifosi azzurri. Perché a cadere, dopo un'estenuante gara, sotto il colpo risolutore di Lorenzo Insigne, figlio di Napoli, sono stati i reds di Klopp. Il Liverpool delle meraviglie con il suo attacco atomico che solo a nominarlo fa tanta impressione: Salah­ Firmino­ Mane'. Questa volta però non ha vinto la squadra più forte ed accreditata alla vigilia, quella inglese, ma a vincere è stato il Napoli che ha trovato compattezza e forza nell'applicazione delle idee del suo trainer che di coppe se ne intende. Carletto ha sorpreso l'illustre collega tedesco alla guida del Liverpool, schierando il Napoli con tre difensori centrali con il chiaro intento di bloccare ogni eventuale accenno di ripartenza del trio d'attacco che in queste situazioni sa essere micidiale. Un Napoli quindi che, in fase di possesso, diventava una sorta di 3­5­2 o all'occorrenza un 3­4­2­1 portando così molti uomini nella metà campo degli inglesi costretti ad affannosi recuperi soprattutto sul fronte sinistro dell'attacco napoletano dove un caparbio Mario Rui dettava i tempi. Poi il resto lo hanno fatto due calciatori che continuano a sbalordire per qualità e quantità che mettono in campo: Koulibaly ed Allan, dominatori assoluti e trascinatori, con la loro esuberanza fisica che sa anche di forte attaccamento alla maglia. Della ritrovata compattezza si è giovato anche capitan Hamsik che ha preso sapientemente in mano la regia azzurra facendo scorrere il gioco velocemente eludendo anche il pressing che Klopp predicava ai suoi. E quando tutto sembrava ormai indirizzare l'esito del match verso uno zero a zero, che sarebbe stato pieno di rimpianti per il gioco profuso dal Napoli ed almeno due occasioni

non concretizzate, Carletto rimescolava le carte con gli ingressi di Mertens, Verdi e Zielinski. Forze nuove che contribuivano non poco ad abbattere il muro nel frattempo eretto da Alisson e compagni. Soprattutto Mertens risultava decisivo nel dare il la finale alla splendida azione corale che portava al gol di Insigne che faceva scoppiare il S.Paolo. Apoteosi finale con annesso giro di campo e tutti a domandarsi dove potrà arrivare il Napoli in champions dopo questa vittoria. Calmi tutti: domenica c'è da battere il Sassuolo. Poi ci aspetta un doppio appuntamento con Cavani, il primo a Parigi e, forse, ne sapremo di più.#forzanapolisempre


LA NOTTE DI CHAMPIONS LEAGUE




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