Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli ClubAnno XIVNr.182 del 28/10/2018
Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Saverio Passaretti(presid.A.i.n.c),Francesco Basile,Fabrizio Piccolo, Bruno Marra,Carlo Longobardi,Armando Lupini,Fabio Rea,Raffaele Castiello,Vincenzo Rea Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 5/12/2007
La Giocata ATALANTAPARMA 1 EMPOLIJUVENTUS 2 TORINOFIORENTINA GOAL SASSUOLOBOLOGNA 1X SPALFROSINONE 1 GENOAUDINESE X CAGLIARICHIEVO 1
NAPLES FANTASTIQUES !!!
Saverio Passaretti Un grande Napoli esce dal sontuoso stadio del PSG con due sacrosanti convinzioni. La prima, di avere tutte le possibilità di accedere agli ottavi di finale, allontanando le paure e le critiche, con ampio merito nel rispetto di due grandi squadre presenti nello stesso girone quali sono indiscutibilmente il Liverpool e gli stessi transalpini. Una vera lezione di calcio, organizzazione, determinazione e convinzione nei propri mezzi tutti fattori che ci hanno inorgoglito e convinto che gli azzurri veramente possano essere annoverati tra le stelle europee. Una seconda, di essere una squadra vera, capace di colmare la distanza con formazioni obiettivamente più forti da un punto di vista tecnico, contrapponendo una straordinaria compattezza. I nostri gladiatori hanno soltanto sfiorato la grande impresa per colpa di un'unica disattenzione su quella magia di Di Maria che è giunta veramente nei titoli di coda, il giocatore è ben conosciuto dal Mister ed infatti non ha potuto far altro che congratularsi con lui perché trattasi di un vero fuoriclasse. Che dire poi della realizzazione mitica di Lorenzo Insigne servito con un colpo da maestro dall'impareggiabile Callejon, a quanti, poi, al pareggio del tutto fortunoso dei francesi avrebbero scommesso sul nuovo vantaggio partenopeo ha risposto Dris che è riuscito nell'impresa dopo aver sfiorato già in precedenza la realizzazione centrando la traversa dopo una delle sue incursioni straordinarie in aree di rigore. Arginati a dovere e controllati alla grande i mostri sacri che rispondono ai nomi di Cavani, Nejmar e Mbappè solo grazie a un lavoro di squadra attento e preciso, sontuose a dir poco le prestazioni di Maksimovic ed Hamsik. Un pareggio che sta stretto al Napoli ma che ci inorgoglisce, i titoli dei principali quotidiani sportivi hanno esaltato la prova dei nostri ragazzi i complimenti si sono sprecati, un
messaggio chiaro a tutti gli avversari sia in campo nazionale che europeo. Nelle future sfide siamo chiamati a confermare quanto di bello espresso ma la tranquillità, la professionalità di Carletto Ancelotti è una vera garanzia, il suo enorme carisma sarà sempre l’arma vincente. Dopo i bagordi post Champions ci aspetta la Roma rinata e rinvigorita dopo la vittoria contro il CSKA in una sfida che si è rilevata drammatica dopo le notizie degli incidenti fuori lo stadio e in metropolitana, un vero peccato rovinare una festa sportiva per le intemperanze delle tifoserie. In campionato i capitolini sono reduci da una sconfitta cocente contro la Spal, una squadra che dovrebbe lottare per la salvezza ma si è dimostrata avere delle doti inaspettate, premesso ciò è logico intuire che la sfida al San Paolo, nella serale domenicale, riserva indubbie asperità. In molti si chiedono quale sarà la nuova formazione che il nostro imprevedibile allenatore avrà ideato nell'occasione, dopo le ottime prove dimostrate nonostante diverse rotazioni di giocatori siamo sereni che anche stavolta mister Ancelotti saprà trovare la miglior soluzione per divertire l'impareggiabile pubblico napoletano. Forza azzurri! Grazie per la splendida prova! Saverio Passaretti – Presidente AINC
Niente sentimentalismi, Carlo, battiamo anche la Roma
Fabrizio Piccolo Si era sempre pensato che un eventuale ritorno di Ancelotti su una panchina italiana avrebbe potuto avere solo due possibili sponde: o il Milan dove si era consacrato giocatore prima e allenatore poi di livello mondiale o quella Roma dov'era esploso da giocatore e che ha sempre avuto nel cuore. Niente di tutto questo: ha scelto Napoli, innamorato del progetto, della qualità del gruppo e della bellezza di una città calda come nessuna. L'affetto per la Roma e per quei colori però è rimasto, ma occhio: al San Paolo non potrà esserci spazio per sentimentalismi. Buona fortuna ai giallorossi, ma solo da lunedì in poi. A Fuorigrotta niente scherzi, bisogna allungare sulla Roma e rincorrere ancora la Juve che, dopo il pari col Genoa, ora è più vicina ma al di là dei rivali – è stato chiaro Ancelotti, qui la corsa non si fa su nessuno, non si perde la testa a pensare ad essere l'antiqualchecosa bisogna solo crescere perchè le potenzialità ci sono e sono importanti – occorre salire qualche gradino in più nella maturità e nella gestione delle partite. Specie con le grandi. Finora il bilancio degli scontri diretti è agrodolce, considerando le favorite della vigilia e partendo dall'inizio del campionato c'è stata la vittoria all'Olimpico con la Lazio, ma dopo una dura rimonta, il successo sul Milan alla seconda giornata, ancora in rimonta e partendo da 02, e la sconfitta a Torino con la Juventus. In tutte e tre le gare la gestione non è sempre stata eccellente, è uno dei punti su cui più batte il tecnico. Imparare a soffrire senza pagar dazio quando le cose vanno meno bene e imparare a concretizzare al massimo quando la squadra gira. Perchè magari con le piccole la sfanghi spesso o sempre, ma con le formazioni più attrezzate rischi grosso e ogni piccolo errore può costare punti pesanti. La Roma viene da un 30 tonificante in Champions, ha uno Dzeko in grande spolvero e uno spogliatoio che sta dalla parte di Di Francesco e vuol salvargli la panchina.
Ancora una volta, però, nessun sentimentalismo. Per troppe volte nella precedente gestione tecnica la Roma è venuta a far festa al San Paolo. Meglio darci un taglio, per archiviare definitivamente il passato in tutti i sensi.
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Simmo e Napule, paisá
Carlo Longobardi Prima di iniziare il girone di Champions League tutti i tifosi azzurri hanno formulato le ipotesi più azzardate e gli incroci più astrusi possibili. Tralasciata a piè pari la suggestiva quota "18" esistente solo nella ionosfera, su una condizione tanti sono stati concordi: bisogna fare almeno un punto a Parigi o Liverpool. Ebbene, questo punto è stato conquistato, e nel migliori dei modi, con autorevolezza, determinazione, cazzimma (finalmente!) e gioia. Il Napoli, dopo aver già suscitato emozioni un poco ovunque, adesso non è più considerato il simpatico e folcloristico gruppo che girovagava per l'Europa, ma una squadra che inizia ad incutere timore, tuttavia, senza cedere nulla del nostro modo di essere... "Chi nun tene curaggio nun se cocca cu e femmene belle!" Vedere i nostri giganteggiare nella Ville Lumiere é stato bellissimo e frastornante, tutti i ragazzi sono stati splendidi e senza alcun timore di sorta, ce la siamo giocata proprio "vis à vis". "Guagliò sciuoglie o cane!" L'immagine di Koulibaly che lancia Mario Rui su Mbappé rimarrà per sempre nella nostra storia, è la rappresentazione visiva ed umana delle sfrontatezza, della voglia di spaccare senza perplessità e riserve mentali. Il cuore molto oltre l'ostacolo. "A chi pazzèa cu' 'o ciuccio nun le mancano 'e càuce" chiedere, sul tema, al buon Neymar ed ai suoi incubi che hanno le sembianze di un saracino dai mille polmoni. É già me lo immagino, il napoletanissimo Carletto che, in piena trance preagonistica, per evitare una dannosa arrendevolezza avrà urlato, in quel del Parc des Princes: "A chi troppo s' 'acala, 'o culo se vede!". Chissà dove ci porterà questo serio, severo e concreto atteggiamento, mi piace pensare che più di qualcuno dei nostri stia intimamente pensando... "Dicette 'o pappice â noce: Damme tiempo ca te spertoso".
Che sarà, sarà, per il momento...grazie ragazzi .
NapoliRoma, Re Carlo e il blasone del Barone
Bruno Marra
Né l’utopia di Sacchi, né l’avanguardismo di Guardiola, né la spartanità del Paron Rocco e neppure la mistica del Mago Herrera. Carlo Ancelotti è come lo spot della Trony: non ci sono paragoni. Sulla Treccani non esiste l’ancelottismo, perché tutti gli “ismi” finiscono prima o poi per declinare in isterismi. L’Accademia della Crusca non ha ancora dedicato un neologismo a Carletto perché, lui, uomo di radici profonde e bucoliche, ha coniugato la semplicità in genialità. Carlo Ancelotti è il “Leader Calmo”, il rivoluzionario silenzioso che riesce a trasformare il calcio cartesiano in tridimensionale, senza accenti di trascendenze e sensazionalismi, ma con la creatività dell’uomo virtuoso. Se proprio si dovesse fare un accostamento iperbolico per l’allenatore più vincente del mondo, beh allora bisognerebbe tornare indietro di 40 anni. E c’entra proprio la Roma, quella che incontreremo domenica al San Paolo. Ancelotti è un ragazzotto di forza e talento che gioca nel Parma in Serie B, a pochi chilometri da Reggiolo, sua città di nascita. Destro, sinistro, visione di gioco e tanta forza fisica. Lo vuole mezza Italia. La spunta Moggi, che allora lavorava alla Roma. Nel 1979 è cosa fatta. Dino Viola sborsa il giusto onorario e Carletto diventa romano. Lì incontra Nils Liedholm che per prima cosa lo sposta da trequartista a centrocampo. Lo mette vicino a Di Bartolomei. E a quelli gli dicevano che insieme erano troppo lenti, Liddas rispondeva: “Diba e Carlo fanno correre il pallone. Perché il pallone non suda”. Eccola la filosofia e la lungimiranza del “Barone” quello che ha portato in Italia un calcio spostato 20 anni avanti. La Roma vinse lo scudetto con Ancelotti, che poi non fu
fortunatissimo perché si ruppe due volte il ginocchio. Da lì lo prese il Milan. E come dice la saggezza orientale: da una difficoltà nasce sempre una opportunità. In rossonero conoscerà Sacchi e vincerà tutto. Ma l’imprimatur emotivo e morale di Carletto è quello deiLiedholm, un uomo silenziono e profondo che sapeva con poche parole arrivare al cuore. Come sta facendo Ancelotti che domenica per un attimo rivedrà il suo passato, con addosso il ricordo e l’investitura di Liddas, il suo mentore e maestro. Perché se non sono separati alla nascita, sono certamente omologhi di una filosofia immortale. Il sogno di Re Carlo nel ricordo del Barone…
La vignetta della settimana
Armando Lupini
Una Champions League a portata degli azzurri
Francesco Basile Mercoledì sera, nello spettacolare scenario dello stadio "Parco dei Principi" di Parigi, il Napoli ha affrontato una delle squadre più affascinanti della maggiore competizione europea, quella che porta alla conquista della coppa dalle grandi orecchie, il Paris Saint Germain. La squadra della capitale francese, con il suo attacco stellare, Mbappè, Neymar e l'ex Matador Cavani, è sicuramente una delle compagini più accreditate per la vittoria finale. Una partita sicuramente molto particolare anche per mister Ancelotti che, proprio a Parigi, ha allenato per due stagioni, conducendo i transalpini alla conquista della Ligue 1 dopo ben 19 anni. Ebbene, dopo la vittoria in casa contro il Liverpool, il Napoli ha sfiorato l'impresa anche a Parigi, andando in vantaggio per ben due volte con i gol dei "piccoletti" Insigne e Mertens. Una sfortunata autorete di Mario Rui al 61' e un tiro a giro di Di Maria hanno condannato la squadra azzurra ad un pareggio immeritato; la vittoria del Napoli sarebbe stato sicuramente il risultato più giusto. Alla vigilia della partita tutti avrebbero firmato per il pari, ma un pareggio arrivato così, dopo aver messo in difficoltà gli avversari per tutta la partita e dopo aver annusato fino alla fine l' inebriante profumo della vittoria, sta sicuramente stretto ad una squadra che, guidata da uno degli strateghi più forti d' Europa, cresce in gioco, mentalità e consapevolezza di partita in partita, sia in campo nazionale che internazionale. “Avevamo quasi vinto, c'è soddisfazione per la prova, ma anche il rammarico per non aver portato a casa i tre punti. Comunque non possiamo rimproverarci nulla... La gara del ritorno sarà decisiva per il passaggio del turno, abbiamo la possibilità di giocarla in casa e dovremo sfruttare questo vantaggio" , queste le dichiarazioni di Carletto Ancelotti ai microfoni di Sky Sport al termine della partita. Voti altissimi per tutti in particolare per Allan, particolarmente "ispirato" nel suo solito mordere le caviglie degli avversari e per
Fabian Ruiz, giocatore dalla tecnica sopraffina. Archiviata la parentesi europea, occorre immediatamente catapultarsi in campionato, in una sfida particolarmente delicata. Al San Paolo infatti arriva la Roma di Di Francesco. La Lupa dovrà essere necessariamente domata per restare in scia della capolista, e, chissà, magari riuscire a recuperare qualche altro punto.
NapoliRoma,i precedenti
Fabio Rea I partenopei tornano al San Paolo affrontando la Roma, che nelle ultime due stagioni è sempre uscita vittoriosa dal catino di Fuorigrotta, erigendosi a vera e propria bestia nera. Infatti, dal ritorno in Serie A degli azzurri, nessuno ha mai violato il San Paolo come i capitolini, ben 5 vittorie in 11 anni di sfide. Nonostante il copiosissimo numero di match, solo una volta Napoli – Roma si è giocata alla 10° e precisamente l’01/11/2014, 2 – 0 per gli azzurri (3’ Higuain, 85’ Callejon), che è, purtroppo, anche l’ultima volta in cui riuscirono a spuntarla in casa. Numerose sono, invece, le gare disputate ad ottobre, con un bilancio quasi interamente azzurro, sebbene l’ultima di queste fu vinta largamente dai giallorossi: Il “Ciuccio” prevale nel computo delle gare con la porta inviolata: Napoli 35 – Roma 20; e in quelle in vantaggio: Napoli 42 (31 v. – 6 n. – 5 p.) – Roma 32 (20 v. – 6 n. – 5 p.) 1° vittoria Napoli 24/06/1928 Napoli 2 – 0 Roma (10’ Ghisi I, 53’ Zoccola) – Coppa Coni 08/03/1931 Napoli 3 – 0 Roma (2’ e 46’ Mihalic, 55’ Sallustro II) – Serie A Massima vittoria Napoli 12/12/1971 – Napoli 4 – 0 Roma (42’ e 65’ Esposito, 60’ Altafini, 67’ Pogliana) – Serie A 19/10/1980 – Napoli 4 – 0 Roma (24’ aut. Romano, 32’ Pellegrini III, 56’ aut. Di Bartolomei, 61’ Nicolini) – Serie A Vittoria Napoli più recente 01/11/2014 Napoli 2 – 0 Roma (3’ Higuain, 85’ Callejon) – Serie A Totali incontri: 84 Vittorie Napoli: 36 (32 in A, 3 in Coppa Italia, 1 in Coppa Coni) Pareggi: 23 (22 in A, 1 in Coppa Italia) Vittorie Roma: 25 (19 in A, 6 in Coppa Italia) Reti Napoli: 112 (98 in A, 12 in Coppa Italia, 2 in Coppa Coni) Reti Roma: 90 (74 in A, 16 in Coppa Italia)
Il ruggito al Parco dei Principi e la consapevolezza di essere grandi in Italia come in Europa! Vincenzo Rea
Il Napoli, con il pareggio ottenuto in Champions League contro il Psg al Parco dei Principi, cancella i rimpianti per una vittoria sfumata nei minuti di recupero e che sarebbe stata strameritata e si proietta con una rinvigorita mentalità nel proseguo della stagione. La prestazione contro Neymar e compagnia bella ha confermato tutto quello che di buono si era detto della formazione di Ancelotti dopo la vittoria sul Liverpool: gli azzurri ci sono, in Italia come in Europa e possono giocarsi le proprie carte anche al cospetto delle regine oltre i confini nazionali. Una grande soddisfazione per un club in continua crescita che con il nuovo allenatore ha alzato definitivamente l’asticella delle aspettative tornando a lottare su due fronti, nonostante un girone di ferro in Champions. Adesso, senza fare voli pindarici e montarsi la testa, sotto con il prossimo avversario che si chiama Roma e che al San Paolo domenica sera dovrà consegnare i tre punti per permettere di continuare la striscia positiva di risultati utili, poi solo dopo il secondo e successivo impegno casalingo con l’Empoli si potrà pensare a quella che sin da ore può essere definita come la sfida dell’anno contro i parigini a Fuorigrotta. Match che in caso di vittoria consegnerebbe le chiavi della qualificazione che dopo il pareggio all’esordio con la Stella Rossa sembrava onestamente impossibile. Artefice di tutto questo è senza dubbio il mister Ancelotti che ha plasmato la sua creatura ad immagine e somiglianza: adesso il Napoli affronta tutti a testa alta e anche cambiando uomini e moduli – spesso in funzione dell’avversario – gioca un calcio offensivo e bello da vedere. Un grande risultato in questa prima fase della stagione, che fa ben sperare dopo qualche fisiologica battuta d’arresto. Adesso il Napoli c’è e fa davvero paura a tutti!
Napoli sei formidabile
Raffaele Castiello Come uno dei più grandi e storici spettacoli musicali andati in scena dalle parti di Pigalle, quartiere del divertimento della magica Parigi. Come il Tour Eiffel Moulin Rouge Show: C'est Formidable! Napoli, sei stato FORMIDABLE! Gli azzurri, nel mitico Parco dei Principi, hanno regalato ai propri tifosi e non una prestazione da incorniciare e degna di una grande squadra. Il Napoli ha sovrastato tatticamente il tanto blasonato PSG; campioni come Neymar, Mbappe e Cavani che da soli, sommati come valore, danno come risultato ..il bilancio della squadra azzurra. Primo tempo quasi perfetto dopo i primi 10 minuti di studio. Poi predominio assoluto degli azzurri che si concretizza in due azioni semplicemente perfette ed analoghe nello sviluppo, segno di applicazione ed evoluzione continua di schemi Ancelottiani che pretendono profondità dagli attaccanti. E, mentre nella prima, un ottimo Mertens ri…..colpiva la traversa, come già accaduto contro il Liverpool al S.Paolo, imbeccato sul filo del fuorigioco da un propositivo Mario Rui, nella seconda Lorenzo, analogamente cercato e trovato da Callejon non falliva sotto misura. Splendido tocco a scavalcare Areola e gol! Grande azione e grande Napoli che però non riusciva a concretizzare con un altro gol la supremazia netta vista nel primo tempo e, complice anche lo sbandamento iniziale di inizio ripresa dovuto al riaggiustamento in campo dei transalpini, subiva un gol evitabilissimo su autogol di Rui. Tutto finito? Neanche per sogno e qui il Napoli ha mostrato i notevoli miglioramenti sopraggiunti per effetto della cura di un guru del calcio: Mister Ancelotti. Ed allora un grande Hamsik, un superlativo Allan ed un magistrale Fabia Ruiz,
coadiuvati da un incredibile Koulibaly, da un preciso Maksimovich ed un attento Ospina, hanno ingigantito la prestazione del Napoli che, dopo essere ripassato in vantaggio, si è visto raggiungere solo da una magia di Di Maria a 100 secondi dalla fine! Un vero peccato ma una certezza che deve rendere fieri tutti i tifosi azzurri. Il Napoli studia ed apprende velocemente per stare stabilmente tra le grandi del calcio ed il suo maestro, Carletto da Reggiolo, ne sa una più del diavolo e.... starà già pensando a come imbrigliare la Roma domenica prossima. Già perchè, neanche il tempo per gioire di un risultato così prestigioso che tiene il Napoli ampiamente in corsa per la qualificazione Champions, e subito un altro scontro diretto, questa volta in campionato. Ma, come canta Ligabue, “ Niente paura” …….semmai sono gli altri a doverne avere! #forzanapolisempre
Probabili formazioni Napoli (442): Ospina; Hysaj, Raul Albiol, Koulibaly, Mario Rui; Callejon, Allan, Hamsik, Zielinski; Insigne, Mertens. All. Ancelotti Indisponibili: Verdi, Ghoulam, Younes, Chiriches, Ounas, Luperto Squalificati: Roma (433): Olsen; Santon, Fazio, Manolas, Kolarov; Nzonzi, De Rossi, Pellegrini; Under, Dzeko, El Shaarawy. All. Di Francesco Indisponibili: Pastore, Schick, Perotti, Karsdorp Squalificati: