Cuore Azzurro n°183 del 02.11.2018

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Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli Club­Anno XIV­Nr.183 del 02/11/2018





Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Saverio Passaretti(presid.A.i.n.c),Francesco Basile,Fabrizio Piccolo, Bruno Marra,Armando Lupini,Fabio Rea,Raffaele Castiello Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 5/12/2007


Battuta di arresto.....senza drammi

Saverio Passaretti Il Napoli ha dovuto attendere le ultime battute per scongiurare una sconfitta contro gli uomini di De Francesco che sarebbe stata assolutamente immeritata, un pari che restituisce fiducia agli azzurri ed ancora a testa alta possono proseguire il cammino verso il ritorno Champions. Stavolta la sorte è intervenuta, giustamente, a nostro favore restituendo, almeno in parte il torto subito all’ultimo respiro da Di Maria a Parigi, una ventata di ossigeno grazie alla caparbietà del solito Mertens che ha creduto nell’azione finale, facendosi trovare pronto al fortuito passaggio di Callejon. L’obiettivo resta un utile posizionamento europeo ma alla luce dell’attuale andamento si deduce che altri scivoloni, sia pure di soli 2 punti, non ci sono consentiti perché si è affacciata anche l’Inter come terza incomoda, una ottima prestazione quella dei nerazzurri contro una irriconoscibile Lazio la colloca al nostro pari al secondo posto .. di nuovo a 6 lunghezze la Juve ! Gli uomini di Ancelotti, avrebbero di gran lunga meritato la vittoria ma la Roma sorniona è stata abile a sfruttare una delle rare occasioni concesse dal Napoli nell’arco dei novanta minuti, mentre si è dovuto praticare gli straordinari e con fatica enorme per trovare la rete. Ventisei volte gli azzurri hanno concluso verso la porta di Olsen, concretizzare solo una volta è un limite. La storia si ripete, la Roma come la Stella Rossa, come il Sassuolo, come lo stesso Psg, il Napoli arriva numerose volte sotto la porta, ma poi ha le polveri bagnate. Questa sera male Insigne, ma il ragazzo veniva da un leggero infortunio ed aveva speso molto contro il Psg, Milik, invece, ancora sembra non essere al top di condizione. Male, molto male Hysaj, responsabile sulla rete di El Shaarawy ed Albiol che ha sofferto e non poco gli attacchi giallorossi. Bene, sempre molto bene Fabiàn, che passa ad Insigne, dopo che aveva mandato al

manicomio tutta la difesa giallorossa, una palla in posizione ottimale per battere a rete, bene anche Malcuit che ha dato la giusta spinta alla squadra dopo il suo ingresso. Archiviata la “battuta di arresto” arriva al San Paolo l’Empoli che nella precedente sfida contro la capolista era addirittura andata in vantaggio, breve illusione poiché il “solito” discusso rigore e poi un gran gol di Ronaldo hanno sovvertito le sorti dell’incontro, siamo difronte ad una bella squadra ordinata ma certamente alla portata degli azzurri che con una vittoria acquisterebbero energie mentali per il gran ritorno con il PSG del solito nonché sogno … Cavani ! Con la solita determinazione .. FORZA AZZURRI ! Saverio Passaretti – Presidente AINC





GAME OVER PER HYSAJ, MEGLIO MAKSIMOVIC

Fabrizio Piccolo Per tre anni ha goduto di una certa immunità e di elogi sperticati nonostante limiti evidenti, su tutti quello dell'incapacità di crossare, ma per Hysaj forse è arrivato il momento di prendere soluzioni differenti. Nel Napoli di Ancelotti l'albanese è forse l'unico vero bug di sistema (assieme anche a Milik, che però ha sicuramente margini di progresso superiori), il punto debole che alla lunga rischia di diventare un problema serio. Con Sarri, che chiedeva un lavoro diverso all'esterno basso di destra, i problemi erano mascherati e per di più la prorompente condizione fisica faceva del giocatore un elemento importante, ancorchè duttile visto che poteva essere utilizzato anche a sinistra ma adesso le cose sono cambiate. Nessuno poteva chiedere all'albanese di trasformarsi in Cafu ma se la sua spinta offensiva limitata e la sua precisione relativa negli assist era cosa nota, si sperava che almeno la sua esperienza da difensore puro fosse una garanzia. La prima parte di stagione però sta dicendo l'esatto contrario. Sta dicendo che dalle parti di Hysaj si balla (ricordate contro la Juve, solo per citare l'esempio più clamoroso?) e che il terzino si trova spesso a dover vestire i panni del responsabile quando si subiscono gol. Non è successo una sola volta ed a questo punto occorre intervenire. Nell'era Sarri, dove a volte sembrava oro tutto quel che luccicava, aveva un suo perchè ma quest'anno sta inanellando prestazioni pessime una dietro l'altra. Anche con la Roma è stato il peggiore in campo. Per fortuna del Napoli sta emergendo Malcuit, che è più affine al calcio propositivo che Ancelotti chiede agli esterni bassi, e c'è sempre la soluzione Maksimovic che ha dimostrato affidabilità massima quando è stato impiegato come terzino destro. Proprio il serbo ex Torino potrebbe essere una soluzione da prendere in considerazione più spesso e non solo in Champions come è capitato con Liverpool e Psg. Certo, si tratta in pratica di giocare con

la linea a 3 o a..3 e mezzo con Mario Rui più avanzato e di sicuro significa rinunciare alla spinta che parte da dietro, lasciando il solo Callejon come propulsore a destra ma la coperta è quella. E il problema­Hysaj resta. Sul mercato il Napoli ha cercato non meno di dieci esterni (da Darmian ad Arias), finendo poi con l'accontentarsi del solo Malcuit ma se Hysaj non dà segni di risveglio non è escluso che a gennaio occorra tornare a monitorare un esterno destro di ruolo.



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Il 58esimo compleanno di Maradona. Celebriamo D10S con il racconto tratto dal libro “BruNapoli” Bruno Marra

TRENTANNI DI DIEGHITUDINE Quell’infinita notte di giugno, lì dove nacque il sogno… Eravamo in fondo ad una calda estate di giugno. L’aranciata nelle bottigliette di vetro e i ghiaccioli a 100 lire erano la nostra ricchezza. Ma quel giorno non avevamo né fame, né sete. La vetrina delle meraviglie stava per chiudere. Ciro del Bar stava abbassando la saracinesca. Ciro era il nostro informatore di fiducia, con la radiolina Phonola sempre accesa e attaccata al muro, quando Internet non era neppure sul vocabolario. ­ “Ciro che dice ‘a radio?”. Ciro non teneva manco la forza di girarsi. Presi io il coraggio della disperazione. ­ “Ciro pe’ favore, che dice ‘a radio!?”. ­ Ciro si voltò senza guardarci. “E’ fernuta guagliù, Maradona nun vene cchiù…”. Il silenzio assoluto fu interrotto da Luca che diede un pugno al cielo. “Ma che ne sape ‘a radio! Aspettammo dimane!” Non c’era nessun domani, era l’ultimo giorno di mercato. Un minuto solo cancellò il nostro futuro. Cristian strinse gli occhi rassegnato come prigioniero di un presagio: “Lo sapevo, ‘o ssapevo io, siamo una città maledetta, tenimm ‘na maledizione ncuollo. Nun vincimm

maje! Non vinceremo mai…”. Urlava e singhiozzava, voltò le spalle e si avviò a casa. Non voleva farsi vedere mentre piangeva. Ce ne tornammo anche noi. Il cammino dell’ultima speranza. Ma quella strada che ci divideva dalle case nostre sembrava davvero un Golgota. Televisione, telegiornale, senza passare per la cena. E che vuoi mangiare. Al primo canale un omino in grigio con lo sguardo scuro ci diede la notizia: “è sfumato il sogno del Napoli, Maradona resta a Barcellona”. Teneva ragione Ciro. E subito dopo passò il servizio con i gol di Diego, giusto per darci l’ultima coltellata. Ma al rientro in studio quell’uomo grigio diventò un re Magio. “Attenzione ci dicono che si è riaperta la trattativa per Maradona”. BUM! Credo che esattamente in quel momento un gigante avesse dato un pugno al centro del Mondo. Iniziò l’onda sismica, un tam tam che si scatenò porta a porta, balcone per balcone, palazzo per palazzo, quartiere per quartiere. Eravamo sospesi tra le onde del mare, aspettando che arrivasse il messaggio nella bottiglia.

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Telefonini, antenne, parabole, piattaforme al tempo erano fantasie da Odissea nello Spazio. Le uniche tv possibili erano quelle private che quel giorno diventarono più importanti della CNN. Perché ad un certo punto della notte, come per il discorso del Presidente a Capodanno, le televisioni trasmisero a reti unificate una sola scritta enorme: MARADONA E’ DEL NAPOLI. Una frase che lampeggiava forte come a scandire il ritmo del nostro cuore. Prendo il telefono, quello con la rotella al centro. Chiamo Luca, sette interminabili giri di ruota. “Pronto!” Non so chi risponde. Forse il padre, il fratello, lo zio, il nonno, un’intera generazione tutta insieme. Sento solo urlare. Scendo, vado da Cristian. Mia madre palpita: “Ma addo vaje, scinne a chest’ora!?”. “Sì, a chest’ora!” Busso la porta al secondo piano, Cristian lo ritrovo come lo avevo lasciato. Piangeva e chiagne ancora. Ma stavolta le lacrime hanno un altro colore, bianche di splendore. Mi abbraccia forte, non ci crede:

“è vero Brù? E’ ‘o vero!?”. ­ “E’ ‘o vero, è ‘o vero”. Scendiamo nel parco. Il primo che vedo è Luca. Lui non c’ha la tenerezza in volto, no, tiene la faccia da guappo. Quella che chissà quante volte si era sognato. Sembra il re di Napoli, fiero con una bandiera azzurra in mano. Lui il più piccolino, ‘o cchiù piccerillo, con addosso l’orgoglio di un’intera famiglia. Cominciammo a correre, cantare: “Diego­Diego”. Il mantra della nuova Terra Santa. Bussavamo i citofoni di quelli che conoscevamo e anche di chi neppure sapevamo. La gente si affacciava, alluccava: guagliù che state cumbinanno, che sta succerenno!? Che sta succedendo. Stiamo vincendo. Per la prima volta della nostra vita. Chest sta succerenno. Stamm vincenno. In quella infinita giornata di giugno, lì dove nacque il sogno. La prima notte di beatitudine che ci condusse all’alba di trentanni di Dieghitudine.


Napoli­Empoli,i precedenti Fabio Rea

Dopo il pareggio in extremis contro la Roma, gli azzurri tornano subito al San Paolo per affrontare l’Empoli, gara anticipata al venerdì per dare modo ai partenopei di prepararsi al meglio per la sfida di Champions, quasi decisiva, contro il PSG. Ecco alcuni numeri del match contro i toscani: Per la 1° volta il match è in programma all’ 11° giornata mentre conta 2 precedenti nel mese di novembre: 23/11/1986 ­ Napoli 4 – 0 Empoli (26’ Maradona, 45’ e 67’ Carnevale, 79’ Bagni) – Serie A 01/11/1987 ­ Napoli 2 – 1 Empoli (7’ Ekstrom, 17’ rig. e 35’ Maradona) – Serie A Miglior sequenza di vittorie consecutive Napoli: 6 29/05/1949 ­ Napoli 2 – 0 Empoli (72’ Soldani, 79’ Brighenti) – Serie B 23/04/1950 ­ Napoli 4 – 1 Empoli (28’ Suprina, 37’ rig. e 59’ De Andreis, 65’ aut. Gregorin, 72’ Chizzo) – Serie B 23/11/1986 ­ Napoli 4 – 0 Empoli (26’ Maradona, 45’ e 67’ Carnevale, 79’ Bagni) – Serie A 01/11/1987 – Napoli 2 – 1 Empoli (7’ Ekstrom, 17’ rig. e 35’ Maradona) – Serie A 14/09/1997 ­ Napoli 2 – 1 Empoli (33’ Bellucci, 48’ Protti, 77’ Esposito C.) – Serie A 05/12/1999 – Napoli 1 – 0 Empoli (12’ Schwoch) – Serie B Mentre l’Empoli, essendo stato corsaro una sola volta in Campania,

non può vantarne alcuna. Più lunga striscia di imbattibilità Napoli: 7 partite (6 vittorie – 1 pari): dal 29/05/1949 (Napoli 2 – 0 Empoli) al 18/02/2002 (Napoli 0 – 0 Empoli) Più lunga striscia di imbattibilità Empoli: 3 partite (1 vittoria – 2 pari): dal 18/02/2002 (Napoli 0 – 0 Empoli) al 07/12/2014 (Napoli 2 – 2 Empoli) Risultati più ricorrenti: 2 – 1 e 2 – 0 (2 volte) Partita con più reti in assoluto: 6 31/01/2016 – Napoli 5 – 1 Empoli (22’ Paredes, 33’ Higuain, 37’ Insigne, 53’ aut. Camporese, 83’ e 88’ Callejon) – Serie A Migliori marcatori del match 1° Maradona: reti 3 Napoli 4 – 0 Empoli (23/11/1986) – (Serie A) Napoli 2 – 1 Empoli (01/11/1987) – (Serie A) – (2) 2° Callejon: reti 2 Napoli 5 – 1 Empoli (31/01/2016) – (Serie A) – (2) 2° Carnevale: reti 2 Napoli 4 – 0 Empoli (23/11/1986) – (Serie A) – (2) 2° De Andreis: reti 2 Napoli 4 – 1 Empoli (23/04/1950) – (Serie B) – (2) 2° Pozzi: reti 2 Napoli 1 – 3 Empoli (17/02/2008) –

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Partite con porta inviolata: Napoli 5 – Empoli 1 Partite in vantaggio: Napoli 6 (tutte vinte) – Empoli 4 (1 v. – 1 n. – 2 p.) Rete più veloce Ekstrom al 7’ ­ 01/11/1987 – Napoli 2 – 1 Empoli (Serie A) Autoreti Autoreti pro Napoli: 2 Napoli 4 – 1 Empoli (23/04/1950) – (Serie B) – (Gregorin) Napoli 5 – 1 Empoli (31/01/2016) – (Serie A) – (Camporese) Autoreti pro Empoli: 0 Per un bilancio così sintetizzabile: 1° vittoria Napoli 29/05/1949 ­ Napoli 2 – 0 Empoli (72’ Soldani, 79’ Brighenti) – Serie B Massima vittoria Napoli 31/01/2016 – Napoli 5 – 1 Empoli (22’ Paredes, 33’ Higuain, 37’ Insigne, 53’ aut. Camporese, 83’ e 88’ Callejon) – Serie A Vittoria Napoli più recente 26/10/2016 – Napoli 2 – 0 Empoli (51’ Mertens, 81’ Chiriches) – Serie A 1° pareggio 18/02/2002 ­ Napoli 0 – 0 Empoli – Serie B Pareggio più recente 07/12/2014 – Napoli 2 – 2 Empoli (19’ Verdi, 53’ Rugani, 67’ Zapata, 72’ De Guzmàn) – Serie A Unica vittoria Empoli 17/02/2008 ­ Napoli 1 – 3 Empoli (22’ e 66’ Pozzi, 37’ Mannini, 82’

Budel) – Serie A Totali incontri: 11 Vittorie Napoli: 8 (5 in A, 3 in B) Pareggi: 2 (1 in A, 1 in B) Vittorie Empoli: 1 (in A) Reti Napoli: 25 (18 in A, 7 in B) Reti Empoli: 9 (8 in A, 1 in B)


La maledizione della prima....lupa

Francesco Basile La parafrasi del sottotitolo di un noto film diretto da Gore Verbinski, con protagonista il tanto desiderato dalle donne Johnny Depp, sembra quella più adatta per descrivere le partite che la Roma ha disputato al San Paolo negli ultimi anni. La squadra capitolina infatti pur non esprimendo questo fantastico gioco, nell'impiano di Fuorigrotta, ha sempre racimolato punti importanti sottraendoli ad un Napoli meritevole di vittoria. E' quanto accaduto anche domenica scorsa, quando la compagine di mister Di Francesco, ha sottratto al Napoli ben due punti, rischiando, addirittura, di fare il colpo grosso, se non fosse stato per "Ciruzzo" Mertens che, al 90', in replica a El Shaarawy, è riuscito a raddrizzare una partita indirizzatasi verso la sconfitta per i partenopei. Un pareggio che sta molto stretto alla squadra di Ancelotti, considerando la mole di gioco prodotta e, soprattutto, tenendo conto che la capolista, con la vittoria di Empoli, complice un rigore inesistente assegnato per presunto fallo su Dybala, si è ripresa agevolmente quei due punti che gli azzurri avevano guadagnato approfittando del passo falso della Juve con il Genoa, appena una settimana prima. Ed ecco dunque la maledizione del Napoli quando incontra la Lupa al San Paolo. La partita contro la Roma ha visto gli azzurri in attacco fin dai primi minuti. In uno stadio semivuoto, soltanto 30000 infatti gli attratti da quello che, un tempo, era il tanto atteso Derby del Sud, la partita è iniziata con ben 7 minuti di ritardo a causa di un malfunzionamento del sistema VAR; il match ha visto la Roma in vantaggio, quasi a sorpresa, e poi una chiusura sotto porta a difendere il risultato positivo. Ancelotti è stato bravo però ad allargare il fronte offensivo con gli ingressi di Malcuit sulla destra e Zielinski a sinistra, che hanno costretto con i loro inserimenti la Roma a concedere un po' di spazio in più in area di rigore. Non è riuscito ad approfittarne Insigne, in serata storta al tiro. Ma all'ultimo assalto la

zampata ravvicinata di Mertens ha evitato il primo ko della stagione al San Paolo. Venerdì, nell'anticipo, il Napoli affronta l'Empoli in una gara semplice, almeno sulla carta. Occorrerà vincere, così da restare in scia della Vecchia Signora e affrontare con più ottimismo la delicata sfida, in chiave qualificazione, di martedì contro il Psg.




Napoli­Roma:un punto di riflessione

Raffaele Castiello Alla fine il Napoli ce l'ha fatta a scardinare il bunker eretto dai giallorossi ed è arrivato il pareggio che, per come si era messa la partita, ha evitato una incredibile beffa. Juve a + 6, pazienza, ma Napoli dominatore assoluto del gioco in una partita che era apparsa persino facile in avvio. Tanto facile che Lorenzo Insigne, non nella sua migliore giornata come dimostrerà il seguito dell'incontro, si divorava un gol dopo uno slalom perfetto di Fabian che aveva messo a sedere almeno due difensori romanisti. Magico Ruiz, ma segnale di quello che il calcio spesso ti riserva. Per cui gol mancato e gol subito con la partecipazione attiva di Edin Zdeko, vera bestia nera del Napoli e, soprattutto, di Koulibaly. Roma in vantaggio, quindi, e libera di ..non giocare...da questo momento in poi e di chiudersi a riccio a protezione del vantaggio con la speranza di trovare il contropiede giusto per dare il colpo del KO. Che per poco non riesce al solito Zdeko solo perché Albiol ci mette la testa sul tiro a botta sicura del bosniaco. Fin qui la Roma, che molto di più non ha fatto nel prosieguo dell'incontro per meritarsi l'inatteso vantaggio. Di contro un Napoli si di sostanza ma che però non riusciva a concretizzare l'enorme mole di lavoro prodotto con occasioni create e sciupate, alcune, per poca lucidita' e determinazione sotto porta. Una clamorosa, nel primo tempo, con Milik che si divorava, anche lui, un gol colpendo di testa malamente a non più di 4 metri dalla linea di porta. Il Napoli però, è questo è un merito, ci ha creduto fino in fondo riuscendo, quando ormai sul S.Paolo calavano le ombre di una cocente sconfitta, ad agguantare i giallorossi al 90' con Dries Mertens subentrato ad inizio ripresa proprio a Milik per dare maggiore imprevedibilità ad un attacco stretto nella morsa dei difensori giallorossi abili a far

valere la loro prestanza fisica. Pari giusto? Forse no in quanto, per gioco ed occasioni create, il Napoli meritava sicuramente qualcosina in più. Ma pari su cui riflettere: perché partite come queste suggeriscono e confermano quello che è stato un peccato originale di ADL nel corso del mercato estivo. Senza nulla togliere al pur bravo Milik, una grande squadra infatti, per essere tale, ha bisogno di un centravanti che faccia la differenza e che trasformi in gol, in partite come quella con la Roma, le occasioni clou dell'incontro, anche una. E Milik, al momento, non sembra dare l'impressione di poter fare la differenza. A mister Ancelotti, dunque, il compito di trovare la giusta soluzione al problema insistendo magari di più sulla ritrovata vena realizzativa di Mertens. A sor Aurelio, invece, il compito di pensare più in grande regalando alla piazza azzurra l'ariete che serve. Che sia Edison Cavani o altro interprete poco importa. Nel frattempo, però, Carlo Ancelotti avrà di che lavorare per ricaricare subito i suoi, visto che si avvicina l'attesissimo retour match con il PSG che dirà molto sul futuro azzurro in champions. Ovviamente, in ordine di tempo, bisogna prima battere l'Empoli in campionato per tenere botta a CR7 & co! Ma questo Marek e compagni già lo sanno e sapranno sicuramente cosa e come fare! #forzanapolisempre


La vignetta della settimana Armando Lupini




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