Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli Club-Anno XI-Nr.1 31 del 06/02/201 6
ECCO LA GRINTA GIUSTA
Risultati 23°Giornata Hellas Vr-Atalanta 2-1 Frosinone-Bologna 1 -0 Fiorentina-Carpi 2-1 Inter-Chievo Vr 1 -0 Juventus-Genoa 1 -0 Palermo-Milan 0-2 Lazio-Napoli 0-2 Sassuolo-Roma 0-2 Sampdoria-Torino 2-2 Empoli-Udinese 1 -1 Programma 24°Giornata Bologna-Fiorentina Genoa-Lazio Verona-Inter Frosinone-Juventus Milan-Udinese Napoli-Carpi Sassuolo-Palermo Torino-Chievo Atalanta-Empoli Roma-Sampdoria
Classifica
Napoli 53 Juventus 51 Fiorentina 45 Inter 44 Roma 41 Milan 39 Sassuolo 33 Empoli 33 Lazio 32 Bologna 29 Torino 28 Chievo 27 Atalanta 27 Udinese 26 Palermo 25 Genoa 24 Sampdoria 24 Carpi 19 Frosinone 1 9 Verona 1 4
Programma 25°Giornata Lazio-Verona Carpi-Roma Empoli-Frosinone Chievo-Sassuolo Juventus-Napoli Milan-Genoa Palermo-Torino Sampdoria-Atalanta Udinese-Bologna Fiorentina-Inter Classifica marcatori Higuain 23 Nap Dybala 1 2 Juv Eder 12 Samp Bacca 12 Mil Kalinic 1 0 Fio Pavoletti 1 0 Gen Ilicic 10 Fio Insigne 1 0 Nap Maccarone 9 Emp Icardi M. 9 Inter
Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Francesco Basile,Fabrizio Piccolo,Armando Lupini ,Carmine Tascone Carlo Longobardi,Bruno Marra, Marco Martone,Mario Passaretti, Ciro Piemonte Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 51 2/2007
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Sabato 06 Febbraio 201 6
Napoli足Carpi DOMENIC 4-3-3
3-5-1 -1
All.Sarri Ghoulam
Hamsik
Koulibaly Mbakogu Reina Albiol
Hysaj
Valdifior Lasagna
Allan
CA 07/02/2016 ore 15.00
ri
All.Castori Letizia Pasciuti
Callejon
Crimi
Higuain
Cofie
Insigne
Di Gaudio
Poli
Zaccardo Belec Suagher
Orgoglio Napoli! di Saverio Passaretti(presidente A.I.N.C.) E’ proprio un sentimento di profondo orgoglio quello che riempie i “cuori azzurri”, tutti i fantastici tifosi si fanno cullare da una atmosfera inebriante, un’aria fresca e frizzante che aleggia nella nostra splendida ed imparagonabile città. Quanto è in sintonia la squadra azzurra e la bellezza della città e dei suoi tifosi si percepisce a pelle, un momento storico a prescindere dal primato in classifica che ricalca i tempi d’oro dei due scudetti. Il Napoli di Sarri è forte, esprime un calcio spettacolare grazie alla sua determinazione ed ad un “self control” da leader europeo, una lezione di stile anche quando le tensioni in campo ti inducono ad incontrollate esternazioni. Il rapido azzurro non si ferma, anche la stazione romana superata lasciando appiedati tutti i tifosi laziali colpevoli di utilizzare beceri sistemi per innervosire un gladiatore invidiatissimo che risponde al nome di Koulibaly, volendo rispondere per le rime mi limiterei a dire ai cari laziali che se in tutti i campi al “bou bou “ corrispondesse un bel 2 a 0 allora forza gridate che la vostra è solo la dimostrazione di impotenza contro il muro invalicabile azzurro.!!! La verità è che hanno dovuto ammirare un Napoli maturo, pienamente consapevole della propria forza, capace di mandare al tappeto due volte l’avversario e poi smorzarne ogni velleità di reazione. Neanche le mancanze di 3 titolarissimi hanno scalfito l’assetto della squadra con i sostituti Strinic, Maggio e Lopez da applausi, disinvolti e pronti alla chiamata del Mister, una dimostrazione di grande professionalità ed attaccamento ai colori ! Che dire, poi, del Pipita sempre più leader e convinto del suo strapotere e di Callejon ritornato spietato anche in fase realizzativa, senza dimenticare Lorenzigno assist. man per eccellenza e Marek rinato dalla cura Sarri, ancora ci domandiamo cosa restava di un tale campione soltanto un anno fa… . Non resta che trarne le logiche valutazioni… Il Carpi, apparentemente, un docile avversario, stavolta troverà un'altra squadra e proverà ad ostacolare il gioco come all’andata ma stavolta l’opera sarà veramente ardua perché la maturità dei nostri guerrieri è profondamente cresciuta, ogni ostacolo viene affrontato con attenzione e rispetto, senza sconti, qualsiasi sia il valore avversario. Gioco di alta qualità, organizzazione e coraggio gli ingredienti che fanno degli azzurri gli avversari più temibili del campionato, lo ripeto da mesi ed è il mio motto : “Quando il Napoli esprime il suo gioco non ce n’è per nessuno !!! “. Alla grande squadrone azzurro !. Pag.8
Sabato 06
Febbraio
201 6
VIP azzurri:Tommaso Romano si racconta
di Mario Passaretti Oggi ai microfoni abbiamo il piacere di intervistare il noto comico Tommaso Romano.Diciamo che la sua figura è conosciuta facilmente come"il comico"ma Tommaso,come ci racconta,oggi fa il comico per diletto,mentre la sua vocazione è per la fisioterapia.E' veramente piacevole scambiare due chiacchiere con una persona semplice che non rinnega mai le sue origini di buon napoletano Come ti sei avvicinato al Napoli?Frequenti lo stadio? <<Essendo napoletano docnon potevo non essere tifoso del Napoli.E' una passione nata da quando ero bambino ed è cresciuta sempre più nonostante che quando lui era bambino il Napoli non andasse così forte.Gli altri bambini si sono avvicinati ad altre squadre che non nomino nemmeno mentre io sono stato sempre tifoso nonostante tutto.Ti dirò di più,nell'anno 8182 ebbi la fortuna di entrare all'Iseef.Andavo a fare gli allenamenti al San Paolo ed ebbi l'onore ed il piacere di conoscere Rudi Kroll.Il mio cuore non è rosso...ma bensì azzurro!E poi abbiamo avuto la fortuna di avere il più grande giocatore del mondo:Diego Armando Maradona.Più che le partite ricordo che il vero spettacolo erano gli allenamenti che ebbi la fortuna di andare a vedere,durante i quali si vedevano tante magie del Pibe de Oro e poi un giovanissimo Gianfranco Zola che da dietro la porta si studiava i movimenti e le punizioni di Diego. Da ragazzo avevo tanto tempo ma tutt'oggi non nascondo che appena ho la possibilità di dedicarmi alla mia passione calcistica non esito ad andare al San Paolo a sostenere gli azzurri Ci parli dei tuoi esordi? <<Io nasco come fisioterapista che è la mia passione,la mia attività principale ma nel tempo ho scoperto per caso accompagnando un mio amico a fare un provino che dentro di me ci stava una vena comica.Ho partecipato a la "Sai l'ultima",la trasmissione in onda in prima serata su Canale 5.Ho collaborato con Scherzi a Parte aiutando la redazione a realizzare scherzi ai calciatori del Napoli ovviamente,come Tagliatela,poi Cruz,Fabio Cannavaro,Lavezzi,ma primo fra tutti proprio a Diego Armando Maradona Cosa pensi di Sarri? <<Devo essere sincero nell'ammettere che come tutti ero molto scettico.Veniva da Sorrento,Empoli,sai realtà diverse e la paura era che non riuscisse a reggere l'urto di incontrare una piazza particolare come quella napoletana.Una piazza dalle facili esaltazioni ma che poi per un piccolo periodo negativo può abbattersi facilmente,poteva rappresentare per mister Sarri un grosso ostacolo,facilmente e contro ogni previsione,superato!Si sta rivelando un grande tecnico ma soprattutto un grande insegnante di calcio.Più che un allenatore la definizione giusta è questa di INSEGNANTE. Cosa credi che lui abbia dato a questa squadra? <<Ha dato sicurezza nei mezzi a tanti giocatori.Qualcuno forse credeva di non riuscire più ad esaltarsi e a dare il meglio,mentre lui riesce ad entrare psicologicamente nel calciatore ed estrapolare il meglio.Ad insegnargli il gioco del calcio,lo stare in campo,mantenere la posizione.Un genuino,umile che dice sempre quello che pensa. E' un GRANDE,GRANDE,GRANDE!!!!!! Pag.1 0
Sabato 06 Febbraio 201 6
Ultimo giorno di calciomercato,ti aspetti un colpo a sorpresa? <<Sinceramente non so cosa può accadere anche perchè De Laurentiis è un uomo che ti spiazza.Anche quando prese i vari Lavezzi,Hamsik e poi ancora Cavani,non erano di certo nomi "esplosivi" ma che poi con il tempo si sono rivelati grandissimi calciatori.Mi dispiace non poter vedere il nuovo acquisto Grassi,appena arrivato e subito infortunatosi.Pare che sia davvero un bel giocatore e bisogna avere pazienza.Un mercato fino ad ora e stando ai risultati,molto positivo. Quale giocatore è veramente fondanentale? <<Questa è una squadra formata da tanti campioni.Da Higuain ad Hamsik.Da Allan ad Insigne,da Albiol a Koulibaly,ma su tutti padroneggia il grande Pepe Reina.Un grande uomo prima di essere un grande calciatore.Un vero e proprio leader capace di infondere tranquillità a tutto il reparto difensivo.Gli uomini attuali erano quelli dell'anno scorso ma mancava di certo un allenatoreguida capace di tirare fuori il meglio di questi ragazzi. Bisogna pronunciare la parola scudetto? <<No,no!Non esiste pronunciarla!!!Diciamo che siamo partiti forse per la Champion ed ora ci ritroviamo a lottare per altro.Dobbiamo sempre sperare che tutti giri per il verso giusto e che gli attuali panchinari possano degnamente sostituire i titolarissimi senza far rimpiangere eventuali loro assenze(vedi squalifica di Allan e Hisay contro la Lazio).Lottare fino alla fine e vedere cosa succede Impegni personali e futuri? <<Dopo tante apparizioni televisive nazionali,ho deciso di dedicarmi ai miei impegni comici continuando da ben 25 anni i miei spettacoli di cabaret senza però mai trascurare la mia passione per la fisioterapia.Nella vita bisogna avere la fortuna di fare un lavoro che piace ed io mi ritengo superfortunato perchè ne faccio addirittura due.Sono entrambi gratificanti,perchè anche nella fisioterapia saper donare un sorriso equivale a tanta fisioterapia magari non fatta. Un caloroso saluto a tutti i lettori di Cuore Azzurro ed auguro a tutti i Club Napoli un finale di campionato sereno,fatto di successi e tante soddisfazioni togliendoci i cosiddetti "schiaffi da faccia".Tifosi del Napoli sparsi ovunque ed uniti da questa grande passione confidiamo in una grandissima cavalcata finale.Un saluto affettuoso dal vostro Tommaso Romano. Pag.11
Sabato 06 Febbraio 201 6
Napoli-Empoli 5-1 (primo tempo 2-1 )
MARCATORI: Paredes (E) al 28', Higuain (N) al 33', Insigne (N) al 37' p.t.; autorete di Camporese (E) al 6', Callejon (N) al 38' e al 43' s.t. NAPOLI (4-3-3): Reina, Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam, Allan, Jorginho, Hamsik (dal 41 ' s.t. David Lopez), Callejon, Higuain (dal 27' s.t. Gabbiadini), Insigne (dal 30' s.t. Mertens). (Gabriel, Rafael, Strinic, Valdifuori, Maggio, Chiriches, El Kaddouri, Luperto, Chalobah). All. Sarri EMPOLI (4-3-1 -2): Skorupski; Laurini, Tonelli, Camporese, Mario Rui; Zielisnki, Paredes, Croce (dal 37' s.t. Krunic); Saponara (dal 1 3' s.t. Buchel); Pucciarelli, Maccarone (dal 23' s.t. Mchedlidze). (Pugliesi, Pelagotti; Zambelli, Bittante, Maiello, Diousse, Piu, Cosic, Livaja). All. Giampaolo ARBITRO: Massa di Imperia NOTE: ammoniti Reina (N) per proteste, Zielinski (E), Hysaj (N), Allan (N), Tonelli (E), Buchel (E) per gioco scorretto
Conte che aspetti?Insigne è da nazionale
di Carmine Tascone Se ci sarà un calo nei prossimi mesi non lo possiamo sapere ma questa squadra corre ancora come fosse a inizio stagione, il Napoli sta facendo cose eccezionali. Prendiamo la partita di domenica scorsa: l’Empoli in trasferta stava facendo benissimo, è venuto al San Paolo ed ha preso 5 gol. Sono sempre più incantato da Insigne, è da nazionale, lo scartarono Torino e Inter che si staranno mangiando le mani. A me lo segnalò Peppe Santoro che lo fece crescere. E’ diventato davvero un campione straordinario. Cosa aspetta Antonio Conte a chiamarlo in azzurro? E’ un fenomeno e gli risolverebbe parecchi problemi, non si capisce perché ancora non sia un titolare con l’Italia. Tornando al Napoli dico che se riusciamo ad arrivare sopra la Juve allo scontro diretto ce la giochiamo tranquillamente. Non firma per il secondo posto Sarri e fa bene, se la può giocare fino alla fine ma anche il secondo posto sarebbe un trionfo, chi se lo sarebbe mai immaginato a inizio stagione? Speriamo che non si debba rimpiangere un mercato che avrebbe dovuto essere diverso. Peccato per l’infortunio di Grassi che sarebbe stato utile ma mi chiedo a cosa serva Regini. Ormai gioca da esterno sinistro, farlo giocare di nuovo centrale non sarà semplice. Continuo ad avere in testa le parole di De Laurentiis, che aveva promesso due acquisti di spessore dello stesso livello di quelli che ci sono già. Non lo dimentico: aveva parlato di un centrocampista di grandissimo spessore e di un altro difensore centrale fortissimo, ma dove sono? Se perdiamo il campionato sappiamo chi è il colpevole. In ogni caso è una lotta a due ormai, le altre si stanno chiamando fuori una dopo l’altra. La Juve anche senza grandi giocatori come Mandzukic è una corazzata; giocano a memoria, sprizza salute in tutti i reparti. Dobbiamo sperare che passi il turno in Champions col Bayern, ma sappiamo già che anche con le cosiddette riserve fanno paura. Pag.1 2
Sabato 06 Febbraio 201 6
E' il mese decisivo!Servono tutti di Fabrizio Piccolo E meno male che febbraio è il mese più corto. Per noi sarà forse il più denso e forse anche quello decisivo: altre sei partite dopo quella di mercoledì con la Lazio. Da oggi col Carpi fino al 29 al Franchi con la Fiorentina ci giochiamo tanto, tantissimo. C’è di mezzo l’Europa League e c’è di mezzo il DDay con la Juventus. Presto per pensare ai prossimi impegni, chiaro, oggi la testa deve essere al Carpi ma vivere alla giornata non si può fare più. E’ improrogabile cominciare a dosare forze ed energie, attingendo a quelle di chi ha giocato poco o niente e centellinando quelle di chi sta correndo dall’estate. Che questo Napoli sia ancora in condizioni fisiche ottimali, salvo qualche fisiologico calo, è meridiano ma guai a tirare troppo la corda. Dal mercato non sono arrivati gli acquisti sperati? Vero, verissimo soprattutto a centrocampo dove oltre allo sfortunato Grassi forse occorreva qualcos’altro ma cambiare qualcosa e utilizzare di più il turnover è obbligatorio. Non commettendo l’errore fatto in coppa Italia con l’Inter o ripetendo la formulaEuropa League, ovvero cambiando sei o anche nove titolari, ma ruotando con saggezza e intelligenza. Non è vero che di ricambi all’altezza non ce ne siano. Penso a Strinic e dico che deve giocare di più, penso e ripenso a Gabbiadini, e insisto sul fatto che non può essere solo un viceHiguain, penso a Mertens e dico che deve alternarsi con Insigne più spesso e non solo sostituirlo a un quarto d’ora dalla fine, penso a Maggio e – anche se pochi la pensano così – dico che non è affatto alla frutta. Penso a Chiriches ancor più che a Regini, il cui acquisto oggettivamente mi sfugge. E penso anche a Chalobah. Lasciamo stare la litania dei fatturati, in campo ci vanno i giocatori e quelli del Napoli sono motivati ed entusiasti come nessuno. Valorizziamoli tutti – nei fatti, non a parole – e il duello con la Juve sarà più equilibrato. Fatturati o non fatturati. Pag.1 4
Sabato 06 Febbraio 201 6
La Juve è dietro l'angolo ma attenti alla trappola Carpi
di Marco Martone La sfida dell'anno si avvicina, ormai siamo a una settimana dal big match che può valere tanto, se non tutto, della stagione del Napoli. Guai però a farsi prendere dalla frenesia e trascurare l'ostacolo Carpi, che rappresenta uno di quei trabocchetti pericolosissimi, da affrontare con la dovuta cautela e con concentrazione massima. La squadra di Castori, che già nel girone di andata costrinse il Napoli alla divisione della posta in palio, sta attraversando un periodo di forma ottimale. Il pareggio a Milano con l'Inter ne è stata la più lampante testimonianza. Anche mercoledì sera, contro la Fiorentina, il Carpi si è arreso soltanto a tempo scaduto e ad una prodezza del redivivo Zarate. Nervi saldi, dunque, e massima attenzione alla partita che, se vinta, porterà gli azzurri in vantaggio di almeno due punti, allo scontro diretto con la Juventus. Difficile attendersi regali da Frosinone, dove il Napoli qualche settimana fa è andato a dare spettacolo, rifilando ben cinque gol alla compagine allenata da Roberto Stellone. Sulla carta anche la squadra di Allegri dovrebbe fare man bassa, a meno che l'orgoglio ciociaro, la voglia del tecnico romano di dare una mano alla sua ex squadra e la condizione non proprio ottimale di alcuni giocatori bianconeri, assieme ad alcune assenze, non spostino il risultato verso un inatteso e miracoloso pareggio. Solo un'illusione? Forse si! E allora meglio concentrarsi sulla gara del San Paolo, che Sarri affronterà senza Jorginho squalificato e presumibilmente con tutti i titolarissimi. Qualche dubbio solo sull'impiego di Mertens, dal primo minuto, al posto di Insigne. E chissà che l'allenatore toscano non decida di concedere un po' di riposo anche a uno tra Albiol e Koulibaly, visto che la Juve è dietro l'angolo e Chiriches ha dimostrato più volte di essere all'altezza della situazione. Contro il Carpi si attende, come sempre, il sostegno della tifoseria azzurra, mai come questa volta obbligata a essere il dodicesimo uomo in campo. La spinta del San Paolo potrà essere l'arma in più per fare bottino pieno, in questa come nelle altre gare casalinghe del Napoli. Si parte con il Carpi, quindi, per l'avvio di questo mini campionato a due che Napoli e Juve si giocheranno punto a punto fino al termine della stagione. Pag.1 6
Sabato 06 Febbraio 201 6
Scriviamo la storia!
di Mario Passaretti Cinquantatre punti in classifica dopo ventitree giornate.Una vera e propria macchina da gol con cinquantadue gol all'attivo e terza miglior difesa del campionato con soli 19 gol subiti,dietro a Juventus ed Inter.Ma ciò che più conta è che dopo ben trent'anni siamo primi in classifica ma soprattutto giocando un calcio spettacolare.La cosa ironica è che tutti,compreso il sottoscritto,non pensavamo mai che Sarri avesse l'esperienza necessaria per traghettare gli azzurri verso traguardi importanti ed invece ci ritroviamo ora a dovergli chiedere "scusa",riconoscendogli i giusti meriti.Quelli di essersi catapultato in una realtà ben diversa come quella di Empoli.Ma lui,umile e caparbio non ha avuto paura di nulla,sfidando tutti e tutti ed ora si ritrova ad aver creato uno straordinario giocattolo composto da venti calciatori(compresi i panchinari),capaci di dominare ovunque si vada,senza temere nessuno e regalando prestazioni degne della primatista.Ebbene si,dopo tantissimi anni,il Napoli domina guardando dall'alto le inseguitrici.Di fronte la solita e caparbia Juventus che dopo un brutto inizio ora si ritrova a due sole distanze dalla vetta dopo aver inanellato ben 13 vittorie consecutive.Dietro ancora l'Inter,meteore piena di alti e bassi in questo campionato.Pare proprio che la lotta scudetto si stia riducendo a queste tre compagini con Napoli e Juve su tutte.Si proprio il Napoli!!!!!Una squadra sorprendente,capace di regalare un calcio emozionante fatto di piccoli passaggi snervanti per gli avversari.Una macchina spietata che vede il suo bomber Higuain,capocannoniere della Serie A.A roma è andato a segno di nuovo Callejon,il cui modo di giocare si sta rivelando fondamentale per mister Sarri.Di sicuro nessuno si risparmia ed anche quando ci sono state assenze pesanti(contro la Lazio mancavano Hysaj ed Allan)queste ultime non si sono avvertite.Anzi coloro chiamati a sostituirli hanno degnamente svolto il loro compito.Un altro ostacolo è stato superato ed ora manca solo il match casalingo con il Carpi prima della attesissima sfida allo Juventus Stadium.Una gara i cui significati non possono essere di certo spiegati ma che saranno vissuti intensamente dagli undici uomini che scenderanno in campo.Forse in quella partita serviranno veramente undici UOMINI,perchè questa sfida potrebbe assumere i contorni di una sfida scudetto attesa da ben trent'anni e di sicuro Higuain e compagni vorranno a tutti i costi scrivere una pagina significativa della storia del Napoli. Pag.1 8
Sabato 06 Febbraio 201 6
La parabola del Mancio,da Genio rivoluzionario ad italiano medio
di BRUNO MARRA Lo chiamavano Bobby gol, ma si sbagliavano, perché lui il gol lo odiava. Ed ogni volta che ne segnava uno non gli cresceva la gioia, bensì il rimpianto di non averne segnari altri prima, semplicemente perché se avesse voluto essere il numero 1 non ce ne sarebbe stato per nessuno. Roberto Mancini negli Anni 90 era la rivoluzione calcistica, era la minigonna di Mary Quant, il rock di Elthon John, la prima volta sotto le stelle. Perché per Mancio fu sempre la prima volta. Debutta a 16 anni nel Bologna, la mamma con la faccia uguale alla sua se lo accarezza in tv, lui in campo fa il ragazzino sfacciato che mostra il grugno pure ai sergenti maggiori. Paolo Mantovani vince il Premio Nobel comprandolo a 4 miliardi e la Andrea Doria riappare nel porto di Genova. Luca Vialli e Roberto Mancini sono la prima vera boys band che abbia visto l’alba in Italia, vivono nei poster appesi nelle stanze delle ragazzine e nel battesimo dei primi calci tirati per strada, quando non c’erano ancora i nomi sulla maglia. Il 9 e il 10. Vialli faceva sforbiciate ed acrobazie che sembrava Nureyev, ma Mancio tacco e punta era Fred Astaire. E non gli piaceva segnare, lo trovava un gesto volgare e lo lasciava agli altri con l’albagia di un aristocratico. Segnava solo quando gli sembrava necessario, se capiva che gli altri non erano capaci più a farlo, o semplicemente a farlo come lui. Dopo un gol, Vialli esultava facendo le capriole. Mancio no, teneva il muso e si rodeva dentro finchè non lo abbracciavano. Come quando con l’Italia nella prima partita dell’Europeo del 1988 la mise nell’angolo ed anziché esultare corse verso la tribuna stampa con il dito sulla lingua, quella linguaccia che tutti i giornalisti si dovevano tagliare prima di pronunciare il suo nome. Perché la Nazionale non è mai stata di Mancini. Per gli italiani c’erano Giannini, Baggio, Vialli, Schillaci, poi ancora Del Piero e Totti. Ma lui no. Mancini era l’idolo di nicchia, il mantra di adepti scelti come carbonari e piduisti che avrebbero dato il sangue e la loro stessa vita per vedere trionfare quel numero 10. E così il suo trionfo era privato e unico. Come lo scudetto della Sampdoria. Bobby gol diventò il genio della Lanterna. Ma dopo anni strappò con le sue stesse mani la leggenda. In un SampInter del 1995 scatenò la fine del mondo nel crepuscolo di un pomeriggo orrendo. L’arbitro Nicchi non gli diede un rigore, lui si alzò e gli saltò addosso. La scena è ancora un tormento per Marassi, Mancio che urla e corre indiavolato per la caccia all’uomo e tutti che lo inseguono per braccarlo. Finchè Invernizzi, un suo compagno che si chiamava come un ragioniere della Val Brembana, lo bloccò e piangendo gli implorò: “vattene Roby, vattene, ci stai rovinando”. In realtà stava rovinando se stesso, imbrattando un monumento che il popolo doriano voleva solamente innalzare al cielo. Se ne andò veramente Bobby gol. Ma quando tutti pensavano che fosse finito, scrisse ancora il suo Mito. E quello della Lazio che con lui rivinse il tricolore dopo gli anni romantici in bianco e nero di Tommaso Maestrelli. E nonostante l’Italia fosse di nuovo ai suoi piedi, Mancio fece il giro dell’Olimpico come un dio malinconico. Perchè ce l’aveva ancore col mondo. Ed il mondo ricambiava volentieri con lo stesso affetto. Un giorno Billy Costacurta, in una intervista celebrativa del miliardesimo scudetto vinto con il Milan, si tolse un peso dallo stomaco: “L’avversario che non perdonerò mai è Mancini, è un testa di cazzo e non smetterà mai di esserlo”. Intanto smise col calcio Mancio e cominciò subito ad allenare, azzerando per primo davvero i confini tra campo e panchina. Dicevano che alla Samp il vero tecnico fosse lui e non Boskov e che alla Lazio “Svengo” Eriksson gli desse compiti di allenatore. E così il battesimo avvenne per partenogenesi naturale. Andò alla Fiorentina e gli montarono un caos enorme perché non aveva il patentino. Ma aveva la carta di identità che recitava: Roberto Mancini. Poi la Lazio e finalmente l’Inter, da Moratti che lo aveva sempre corteggiato da giocatore. Vinse dopo Calciopoli, dopo la retrocessione della Juve e dopo aver urlato: “ci hanno preso per il culo da anni, rivoglio dietro gli scudetti rubati”. Altro finimondo, prima che la bega si trascinasse addirittura in Parlamento. Con l’Inter, dopo gli scudetti sul campo, finì male dopo una eliminazione in Champions a Valencia: “Io qui non allenerò più” disse il Mancio che trovò aria fresca in Inghilterra. E ancora una prima volta. Il Mancity con lui vince lo scudetto dopo oltre 40 anni, all’ultimo minuto. Bobby gol torna in Italia con lo stesso ciuffo di quando era il golden boy degli Anni 90. Stavolta non ha il jeans e la felpa, ma l’abito da Lord Brummel e cravatte firmate Marinella. Per rompere quel giuramento che aveva fatto: “mai più all’Inter”. Lo ha rifatto vestendo l’aura più del salvatore che dell’allenatore, ma ha finito per recitare al Derby di Milano chiudendo tra i fischi un triste sipario. In un solo giorno, come sa fare lui. Ma questo è il Mancio e questa è la sua storia, quella che si ama o si odia. Anche oggi che il Lord inglese si è rimesso l’abito borghese. Un meraviglioso genio rivoluzionario e capriccioso che si è riscoperto all’improvviso un perfetto italiano… medio.
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Sabato 06 Febbraio 201 6
il VIGNETTONE di ARMANDO LUPINI
E fu così che si chiuse il calciomercato..... di Francesco Basile Altra sessione di calciomercato chiusa, ennesimi dubbi e incertezze sulle operazioni della squadra azzurra. Nonostante i proclami del presidente, secondo cui il ds Giuntoli avrebbe dovuto portare all'ombra del Vesuvio due top players, la sessione invernale di mercato si è chiusa con soli due acquisti, validi in prospettiva futura: Grassi e Regini. Il primo, proveniente dall'Atatlanta, è un cantrocampista militante anche nella nazionale under 21. Sorte beffarda per lui, a causa dell'infortunio al ginocchio rimediato nel corso del primo allenamento sostenuto a Castelvolturno. Operato al menisco, sarà indisponibile per qualche settimana. Il secondo, proveniente da Genova, sponda blucerchiata, è un terzino sinistro giunto in prestito con diritto di riscatto a giugno. Due buoni giocatori insomma, ideali al gioco del mister. Del resto si sa, Sarri non ha mai chiesto i grandi campioni e De Laurentiis è stato sempre oculato nell'acquisto degli stessi, mettendo in primo piano il bilancio societario. Ma davvero si può recriminare qualcosa a questa squadra? Il Napoli ha, quest'anno, un'ossatura forte e l'arrivo di grandi nomi avrebbe potuto in qualche modo rompere gli equilibri dello spogliatoio. E poi, diciamocela tutta, questi grandi calciatori non circolano nel mercato riparatore d' inverno. Sicuramente più interessante il mercato in uscita. Zuniga è passato al Bologna, mentre De Guzman è stato girato in prestito al Carpi. Si conclude quindi la telenovela di due giocatori a cui è stato "imposto" dalla società, ormai da tempo, di non scendere in campo. Il giovane Radosevic, centrocampista di prospettiva che però non ha mai sfondato nel Napoli, giocherà, in prestito, nell'Eibar, società militante nella prima divisione spagnola. Si poteva certamente fare di più, ma proviamo ad essere fiduciosi e continuiamo a cantare a squarciagola quel meraviglioso 'Un giorno all'improvviso.....' fino a maggio. E chissà che quel miracolo accada per davvero. Pag.22
Sabato 06 Febbraio 201 6
Da Irrati a......irritati di Carlo Longobardi Uno degli uomini del momento, del quale è impossibile non tessere le lodi, è senz’altro l’arbitro Massimiliano Irrati che, come è arcinoto, ha sospeso (con l’intenzione di bloccarla definitivamente secondo quanto emerge dal rapporto stilato) la partita Lazio – Napoli per gli altrettanto noti cori “razzisti” contro i napoletani in genere e contro il nostro gigante di ebano Koulibaly. Il direttore di gara, che ha applicato in maniera puntuale il regolamento, ha sorpreso ancor di più per la tempestività della decisione, avvenuta nell’esatto momento in cui il disgusto aveva appena fatto capolino. La sua è stata una reazione di istinto prima che di norma, una equazione perfetta: schifo totale = sospensione dell’incontro. Ma quale è il paradigma in cui si inserisce il fenomeno dello scherno territoriale, veramente si tratta di razzismo (termine troppo abusato negli ultimi tempi) e, ancora, quale è l’atteggiamento di reazione più corretto da avere? Una cosa è certa: continuare a punire indiscriminatamente tanti tifosi, tante persone perbene, è un grande peccato oltre che un probabile errore. Significa attribuire supremazia all’idiozia, potere agli stolti e alimentare un odio immotivato quanto inutile e pericoloso. I cori di sfottò, in particolare quelli più feroci, sono sempre stati un inconsistente patrimonio comune di tutte le tifoserie: gli juventini hanno sempre “trastullato” la famiglia Agnelli, le donne di ogni tifoso che hanno la sfortuna di avere rime baciate… discutibili, romane, napoletane, ecc. sono state accomunate come particolarmente… disponibili; alluvioni, epidemie, terremoti, gusti sessuali, colore della pelle, problemi tricotici, infedeltà coniugali e finanche difficoltà riscontrate tra i Capuleti e i Montecchi sono sempre stati basi imponibili di atroci prese in giro. E allora? Sono queste motivazioni adeguate per scatenare tensioni territoriali o conflitti termo nucleari? E’ certamente più opportuno provare a lasciare nell’ambito di riferimento la discussione in questione, anche per non correre il rischio di lasciarsi contagiare dalla “sindrome Mancini” che è stato ripagato amaramente dalla sua stessa moneta. Diverso è il caso di frange oltranziste e autenticamente pericolose, di stampo antisemitico, che vanno fermate e perseguite chirurgicamente e non “sparando nel mucchio”. La faccenda andrebbe spesso risolta con un pernacchio di eduardiana memoria anche perché è praticamente certo che i ragazzi che urlavano contro il nostro magnifico K2 lo facevano esclusivamente per provare a smontare il suo strapotere al centro della difesa. E poi un’ultima considerazione: meglio essere presi in giro perché temuti o passare indenni? Terremotati, o meglio, sottoposti a probabili scosse telluriche lo siamo, colerosi lo siamo stati nostro malgrado, ma nel frattempo stiamo dominando. Continuate pure a sfottere, continuate, onore e soprattutto, piacere. Forza Napoli. Sempre. Pag.24
Sabato 06 Febbraio 201 6
NapoliCarpi,vietato sbagliare di Ciro Piemonte In questi ultimi 15 giorni si è parlato tanto, sicuramente non di sport;il tentativo di Mancini di destabilizzare l’ambiente Napoli è finito in un nulla di fatto, 2 giornate di squalifica in coppa a Sarri, da scontare l’anno prossimo perché oramai siamo fuori. A Roma il Napoli ha continuato a impartire lezioni di calcio, del calcio, quello vero. Continuando ad esprimere il miglior gioco d’Italia senza dubbio e tra i migliori d’Europa, almeno in fase offensiva. Tra le tante note positive c’è qualche campanello d’allarme da non sottovalutare. Il Napoli infatti nelle prime 15 giornate subiva molto meno goal, riuscendo a mantenere il più delle volte la porta imbattuta. Certo questo problema non va affrontato se Higuain e il resto del reparto d’attacco continua a fare goal o meglio più goal dell’avversario. La partita con la Lazio ha portato alla luce anche un'altra nota positiva oltre alle belle giocate, la gestione della gara. Nel secondo tempo c’è stata una grande squadra in campo, zero occasioni date alla Lazio, possesso palla, anche qualche responsabilità da parte della difesa, che ben vengano sono sintomo di coesione di gruppo e voglia di far bene. Dopo il tentativo di destabilizzazione di Mancini, purtroppo dobbiamo di nuovo allontanarci dal calcio giocato, ebbene si, a Roma abbiamo assistito ad uno spettacolo becero e triste, come ogni domenica lontano dal San Paolo, prima della gara i soliti cori “lavali col fuoco” da parte della tifoseria laziale, come se non bastasse tutto ciò (nessuno si è scandalizzato come il Mancio) i cori si sono spostati verso Koulibaly. Cori razzisti sul colore della pelle, qui siamo nel medioevo, tifoserie del genere non meritano neanche di vedersi in TV. Il calcio è un’altra cosa, forse a queste persone non è chiaro. Noi come sempre rispondiamo prima sul campo, con l’ottima prestazione del nostro difensore, poi sugli spalti, dall’ottantesimo in poi si sentiva solo il nostro inno. Spero che i nostri supporters, in casa e fuori, continuino a dare lezioni di sport, di stima, di rispetto come stiamo facendo da inizio campionato, Napoli è anche questo. Pag.26
Sabato 06 Febbraio 201 6
LAZIO-NAPOLI 0-2 (primo tempo 0-2)
MARCATORI:Higuain (N) al 24’, Callejon (N) al 27’ p.t.¸ LAZIO (4-3-3) Marchetti; Basta, Mauricio, Hoedt, Konko; Parolo, Onazi, Lulic; Candreva (dal 38’ p.t. B.Keita), Klose (dal 25’ s.t. Mauri), F.Anderson (dal 42’ s.t. Djordjevic) (Berisha, Guerrieri, Gentiletti, Patric, Murgia). All. Pioli. NAPOLI (4-3-3) Reina; Maggio, Albiol, Koulibaly, Strinic; Lopez, Jorginho, Hamsik (dal 43’ s.t. Chalobah); Callejon, Higuain (dal 26’ s.t. Gabbiadini), Insigne (dal 20’ s.t. Mertens). (Rafael, Gabriel, Chiriches, Luperto, Ghoulam, Regini, Valdifiori, El Kaddouri). All. Sarri. ARBITRO Irrati di Pistoia. NOTE Spettatori 20mila circa. Ammoniti Lulic (L), Hoedt (L), Mauricio (L), Keita (L), Koulibaly (N) per gioco scorretto, Jorginho (N) per c.n.r. Angoli: 4-3. Recuperi: p.t. 1 ’, s.t. 5’.
Rivendita Tabacchi
EXTRA TIME ZONA NAPOLI LA TRASMISSIONE UFFICIALE DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB
EXTRA TIME ZONA NAPOLI-In onda in diretta il martedì alle 20.30 su Capri Event,canale 271 del digitale terrestre ed in replica il mercoledì alle 1 4.30 sempre su Capri Event ed alle 23.00 su TeleCapri Sport.Ed infine il giovedì alle 23.30 di nuovo su Capri Event
RISTORANTE LA CAMPANELLA via G. di vittorio 58 - 53048 Sinalunga (SI) - Fraz. Bettolle Tel: 0577 62451 6 E-mail: brunellamarsico@gmail.it