Cuore azzurro n°132 del 21/02/2016

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Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli Club-Anno XI-Nr.1 32 del 21 /02/201 6

Riprendiamo la corsa!





Risultati 25°Giornata Lazio-Verona 5-2 Carpi-Roma 1 -3 Empoli-Frosinone 1 -2 Chievo-Sassuolo 1 -1 Juventus-Napoli 1 -0 Milan-Genoa 2-1 Palermo-Torino 1 -3 Sampdoria-Atalanta 0-0 Udinese-Bologna 0-1 Fiorentina-Inter 2-1 Programma 26°Giornata Torino-Carpi 0-0 Hellas Vr-Chievo Vr 3-1 Sassuolo-Empoli 3-2 Atalanta-Fiorentina 2-3 Bologna-Juventus Ven. 0-0 Frosinone-Lazio h.1 8.00 Napoli-Milan Lun 21 .00 Roma-Palermo h. 20.45 Inter-Sampdoria 3-1 Genoa-Udinese 2-1

Classifica

Juventus 58 Napoli 56 Fiorentina 52 Inter 48 Roma 47 Milan 43 Sassuolo 38 Lazio 36 Empoli 34 Bologna 34 Torino 32 Chievo 31 Atalanta 29 Genoa 28 Udinese 27 Palermo 26 Sampdoria 25 Frosinone 22 Carpi 20 Verona 18

Programma 27°Giornata Carpi-Atalanta Palermo-Bologna Sampdoria-Frosinone Chievo Vr-Genoa Udinese-Hellas Vr Juventus-Inter Fiorentina-Napoli Empoli-Roma Lazio-Sassuolo Milan-Torino Classifica marcatori Higuain 24 Nap Dybala 13 Juv Bacca 13 Mil Eder 12 Int Icardi 11 Int Kalinic 11 Fio Maccarone 11 Emp Pavoletti 1 0 Gen Ilicic 10 Fio Insigne 10 Nap

Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Francesco Basile,Fabrizio Piccolo,Armando Lupini ,Carmine Tascone Carlo Longobardi,Bruno Marra, Marco Martone,Mario Passaretti, Ciro Piemonte Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 51 2/2007

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Domenica 21 Febbraio 201 6


Napoli­Milan Lunedì 2 4-3-3

4-4-2

All.Sarri Ghoulam

Hamsik

Koulibaly Niang

Jorginho

Reina Albiol

Hysaj

Bacca

Allan


22/02/2016 ore 21.00

All.Mihajlovic Honda

Abate Callejon

Montolivo Higuain

o

Donnarumma Zapata

Bertolacci

Bonaventura

Alex

Insigne Antonelli


L'importante è crederci! di Saverio Passaretti(presidente A.I.N.C.) Poco fortunato quanto prevedibile il balbettante momento del Napoli che dopo la cocente sconfitta allo Juventus Stadium anche al Madrigal lascia lo scalpo con l’identico punteggio di 1­0. Evidente similitudine di gioco con un buon Napoli durante una gara combattuta ma con poche occasioni da rete, peraltro, banalmente sfumate ed un arbitraggio sicuramente non da competizione europea che ignora un evidentissimo fallo da rigore su cross di Callejon. Due sconfitte in 5 giorni che hanno affievolito il calore partenopeo con il Mister che sorregge con coraggio tutto il peso del momentaccio, dimostrando sempre un comportamento pacato e sicuro da vero leader. Certo non si passa dalle stelle alle stalle per due battute di arresto non clamorose e alquanto fortuite ma, ad un segnale negativo ripetuto, deve seguire una reazione d’impeto con un richiamo a credere nei propri mezzi. Non è stato il ricorso al turn­over a creare il problema, i giocatori utilizzati hanno risposto egregiamente alla chiamata senza affanni, semmai il Villareal si è dimostrata una squadra compatta e con una buona organizzazione di gioco. Se proprio si vuole approfondire la valutazione c’è da rilevare che senza la presenza di Jorginho a centrocampo si smarrisce la lucidità di Hamsik che manca nei passaggi determinanti costretto agli straordinari in fase di copertura. Il ritorno casalingo con il Milan ha il sapore della rivincita più contro se stessi che contro i rossoneri, ritornare al ritmo spumeggiante ed allegro di appena qualche giorno fa è quello che si auspicano i tifosi, la reazione che allontani questa fase buia. Il test è rilevante gli avversari non sono gli stessi del girone di andata ed hanno inanellato una serie di vittorie allontanando definitivamente il pericolo dell’esonero di Mihajlovic . La sequenza di gare difficili prosegue nel prossimo giovedì con la ritorno contro i “gialli” spagnoli agguerriti e coscienti di dover dare più del massimo per uscire indenni dal S.Paolo. Noi ci auguriamo per il lunedì serale che diventi una caldera infuocata incuranti che i “diavoli” ci sono abituati al fuoco perchè contro i vesuviani la situazione non sarà uno scherzo… la situazione è scottante !! A parte l’allegoria ci auguriamo che il nostro Napoli ci offra quello che è nelle sue potenzialità, uno squadrone che lo dimostrerà nei fatti, la sfida è lanciata alla Juve … . non vi molleremo !!

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Domenica 21

Febbraio 201 6



VIP azzurri:Patrizio Oliva si racconta

di Mario Passaretti Ai microfoni di Cuore Azzurro abbiamo il piacere di intervistare Patrizio Oliva,ex campione del mondo dei pesi welter.Grande campione di pugilato che ci racconta della sua passione per il Napoli,nonostante i suoi numerosi impegni.Attualmente allenatore di boxe che cerca di far emergere i suoi atleti,nel corso degli anni si è appassionato tanto al calcio e anche dalle domande traspare una certa competenza calcistica. Cosa pensa dell'uomo Sarri?La sua caratteristica migliore? Tutti dobbiamo chiedergli scusa per non aver creduto in lui.Non pensavo che un allenatore di provincia potesse calarsi in un ambiente caldo e ansioso come la città di Napoli,in una squadra dove potremmo citare grandi calciatori come Higuain,Reina,Hamsik,ecc.Abbiamo scoperto un grande allenatore nel quale mi rivedo molto in quanto è persona umile che non si esalta troppo.Anzi dopo una vittoria,lui già studia il prossimo impegno.Recente una sua intervista che invece di esaltarsi per il primato,si congedò dicendo:vado via perchè devo studiare i prossimi avversari.Una persona con i piedi per terra.Frutto della sua umiltà che poi è la dote che solo i campioni hanno.Ti fa allenare bene,rispetta tutto e tutti e solo con questa dote si possono raggiungere grandi obiettivi.L'esempio pratico è la lite con Mancini,il quale non ha digerito che un grande tecnico come lui potesse ricevere una lezione di calcio da un allenatore di "provincia",l'operaio del calcio Sei un frequentatore di stadio? Sai io amo il Napoli ma visto che ho una settimana piena di impegni personali e lavorativi,ho scelto di trascorrere la domenica con la mia famiglia ma comunque di seguire le vicende calcistiche attraverso la TV Quale credi sia il giocatore fondamentale per questa squadra? Non sarebbe giusto attribuire i meriti ad uno solo,perchè per ogni reparto c'è chi brilla di più ma trovo di fondamentale importanza il ritorno di Reina tra i pali.Del suo ritorno ne ha giovato tantissimo la difesa,vedi Koulibaly,ma lo stesso Albiol ma ancor di più tutta la squadra che rispetto allo scorso anno si sente finalmente protetta. Cosa ti entusiasma di più? Quest'anno non ci sta partita che ti possa deludere.Il merito su tutti è di mister Sarri.Il "driver" che mancava a questa squadra,venuto con la sua valigia di cartone ad insegnare calcio.Non ti nascondo che spesso questo Napoli somiglia tanto al Barcellona,nei modi di proporre il gioco.Vi ricordate l'avvento di Sacchi al Milan e del suo gioco stellare?Ecco Sarri sembra essere il nuovo profeta del bel calcio.

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Domenica

21 Febbraio 201 6


Parliamo del partitone contro la Juventus? Il Napoli è una grande squadra,ma ha dimostrato che le manca ancora l'esperienza per affrontare questi grandi match.Abbiamo dato lezione di calcio ma purtroppo siamo stati sconfitti da quell'episodio finale frutto di un errore individuale di Koulibaly,che ha sbagliato il movimento di chiusura difensiva. Parola Scudetto....un miraggio o si può sognare? Quest'anno il Napoli ha tutte le carte in regola per lottare fino alla fine,ma temo che potremmo arrenderci contro i poteri occulti.Tutto ciò non avverrà nelle grandi partite dove ci sono troppi riflettori addosso ma temo fortemente che i torti possono avvenire in altre circostanze e questi elementi penalizzare il Napoli ed il proseguio del campionato.Sul gioco non temo nessuno ma l'unica paura sono i "poteri dei palazzi" Ti aspettavi qualcosa in più dal calciomercato di gennaio? Assolutamente NO,perchè Sarri non vuole i grandi nomi ma riesce a tirar fuori il meglio anche da coloro che sembrano essere calciatori sconosciuti.Ogni giorno che passa apprezzo sempre di più quest'uomo,un grande allenatore

Un saluto finale ai lettori di Cuore Azzurro ed incito tutti a stare sempre vicino agli azzurri..Quante volte andiamo negli stadi di tutta Italia e subiamo continue offese e solo gli azzurri sono capaci di darci grandi soddisfazioni e toglierci gli "schiaffi da faccia"Sosteniamoli anche nei momenti difficili.

FORZA NAPOLI SEMPRE E COMUNQUE!

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Domenica

21 Febbraio 201 6


NAPOLI-CARPI 1 -0 (0-0 primo tempo)

MARCATORI — Higuain 24' s.t. su rigore NAPOLI (4-3-3) — Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Valdifiori, Hamsik; Callejon (dal 1 7' s.t. Mertens), Higuain (dal 35' s.t. Gabbiadini), Insigne (dal 39' s.t. El Kaddouri). (Rafael, Gabriel, Maggio, Chiriches, Regini, Strinic, Lopez, Luperto, Chalobah). All.: Sarri CARPI (5-3-2) — Belec; Pasciuti (dal 1 3' p.t. Zaccardo), Letizia, Romagnoli, Poli (dal 1 5' s.t. Daprelà), Sabelli;, Crimi, Bianco, Martinho; Mancosu (dal 33' s.t. Verdi), Lasagna. (Colombi, Porcari, Cofie, Gnahoré, Pasciuti, Di Gaudio, Mbakogu) All.: Castori ARBITRO — Doveri di Roma (Posado-Pegorin/Stallone; GavillucciPezzuto) NOTE — Espulso Bianco (C) per doppia ammonizione all'11 ' s.t. Ammoniti: Albiol (N), Romagnoli, Crimi, Poli, Bianco, Martinho (C). Recuperi: 2' p.t., 4' s.t.



Ripartiamo da dove ci eravamo lasciati

di Carmine Tascone Non riesco a non ripensare alla partita con la Juventus. Mi ha lasciato davvero l’amaro in bocca quella gara. Ma come? Prima contro seconda e ne vien fuori uno spettacolo così deludente? Aggiungiamoci la sconfitta nel finale ed ecco che è il quadro è completo. Devo dire che tutt’e due avevano paura , non hanno giocato a calcio, chi non aveva la palla stava a difendersi nella propria trequarti. E’ stata una brutta partita, inutile negarlo. Ed è stato un Napoli sotto tono. Leggo che abbiamo perso per sfortuna ma io dico che non abbiamo fatto niente per vincerla. La Juve ci ha lascato solo un possesso sterile impedendoci le verticalizzazioni e il Napoli ha fatto pochissimo. Intendiamoci, anche loro non hanno brillato: andiamo a vedere i tiri in porta, ne conto due prima del gol. Una sparacchiata alta di Hamsik che l’ha mandata in curva e quel tiro di Dybala. Stop. Uno spettacolo deludente. Forse qualcosa si poteva cambiare nella ripresa ma Sarri ha i suoi titolarissimi e non cambia niente. Per la Juve invece i cambi sono stati decisivi: Rugani non ha sbagliato un passaggio, mi ha sorpreso. Sapevo che era bravo ma speravo potesse commettere qualche errore per l’emozione, invece non ha fatto rimpiangere Bonucci. Zaza poi è stato eccezionale ma che ingenuità da parte nostra. Ci sono stati troppi errori in quell’azion: Jorginho quando abbiamo perso la palla doveva sistemarsi tra Albiol e Koulibaly e quest’ultimo ha sbagliato la marcatura, ha anticipato male l’intervento e gli ha lasciato il mancino. Devo dire che non mi è piaciuto neanche Higuain: si è innervosito troppo e presto, non può pensare di segnare sempre. Ora è fondamentale tornare alla vittoria col Milan, ma attenzione. Bisogna ripartire da come giocavamo prima di Torino, il Napoli deve fare il Napoli, cosa che non ha fatto contro la Juventus. Il Milan però ha ottimi calciatori, viene da 4 vittorie di fila e non ha niente da perdere, a differenza del Napoli. Loro stanno bene, un mese fa era un’altra squadra, ora hanno ripreso fiducia, dobbiamo fare attenzione perché hanno tanti campioni e mi piace ricordare anche il portiere, un ’99, Donnarumma di Castellammare di Stabia. Peccato che noi i nostri talenti ce li facciamo quasi sempre sfuggire. Pag.1 2

Domenica 21 Febbraio 201 6



Niente paura e tutto può ancora accadere di Fabrizio Piccolo Un giorno all’improvviso potrebbe spezzarsi l’incantesimo. Ovvio che innamorati rimarremo sempre, ma anche un po’ delusi, no? Ecco perché la sconfitta di Torino deve portare a riflessioni profonde in vista delle prossime 13, a partire da quella di stasera col Milan. Il distacco con la Juve non è incolmabile: quel Napoli che, prima della serata dei rimpianti e delle paure allo Juventus Stadium, aveva saputo sublimare le proprie virtù e mascherare i propri difetti è una squadra capace di infilare un’altra striscia di vittorie. Può farlo, ma deve cambiare spartito qualche volta. Il nemico vero non è solo il valore della squadra ottimamente gestita dal miglior tecnico di serie A, ovvero Allegri, ma ha anche altre due facce almeno. Una è la stanchezza fisica: che nella sera che poteva decidere il campionato ci fossero 2­3 giocatori anche giù di corda fisicamente si poteva evitare con una più saggia programmazione, l’altra è la paura. Il più subdolo dei nemici, quello che ti taglia le gambe e il fiato nei momenti più importanti. Potremo raccontarci all’infinito la canzone psicologica che con la Juve la partita l’abbiamo fatta noi, ma non è vero. Ce l’hanno fatta fare sapendo che eravamo “incartati”. E contro una Juve che s’era messa dietro ad aspettare serviva coraggio. E serviva un piano­B. Il primo ce lo dovevano avere sia i giocatori (con Insigne e Hamsik, per dirne due, che il carattere lo devono tirar fuori nelle gare pesanti) che il tecnico, il secondo lo deve studiare solo l’allenatore. Eccolo il peccato originale: la paura che l’incantesimo di una squadra fatta sempre e solo con gli stessi, con una sola maniera di giocare, con movimenti a memoria, possa spezzarsi solo perché ogni tanto si cambia qualcosa. Che sia un modulo, uno o due uomini, un atteggiamento. Non è il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, quello della celebre

massima “cambiare

tutto per non cambiare niente”. Al Napoli l’impressione è a volte che l’unico motto sia “non cambiare mai per paura che cambi qualcosa”, ovvero che cambi l’inerzia di una squadra che aveva sorpreso tutti, tecnico compreso, quasi incredulo di fronte a tanta grazia. Con la Juve alla fine è stata un’enorme occasione sprecata, ma se sarà servita a farne tesoro pazienza. Avanti Napoli, ne restano altre 13. Pag.1 4

Domenica 21 Febbraio 201 6



Contro il Milan per ritrovare il vecchio Napoli

di Marco Martone Quando il gioco si fa duro, i duri sono chiamati a combattere. E in questo momento, per il Napoli, la battaglia è di quelle molto complicate da affrontare e vincere. La doppia sconfitta con Juventus e Villarreal, giunte in maniera sinistramente analoga, non possono non lasciare il segno in una squadra che, a parte l’avvio di stagione, era apparsa come una macchina quasi perfetta. Due prestazioni, contro bianconeri e spagnoli, che qualche perplessità l’hanno lasciata, anche nel più tifoso degli osservatori. Il Napoli ha giocato due partite sparagnine, attendiste, senza sussulti e senza quella sfrontatezza e coraggio che pure Sarri aveva chiesto, soprattutto alla vigilia della trasferta di Torino. Sconfitte arrivate a causa di episodi sfortunati, la deviazione di Albiol sul sinistro di Zaza e la punizione dal limite, provocata da un maldestro intervento di Valdifiori, nei sedicesimi di andata di coppa. A questo però va aggiunto un atteggiamento tattico della squadra che non convince. Il Napoli ha dato l’impressione, in entrambi i casi, di accontentarsi del pareggio ed è stato punito, più o meno giustamente, anche dalle decisioni arbitrali, nel caso della gara di Europa League. Resta il fatto che la formazione azzurra non segna un gol su azione da tre partite e che anche il numero di occasioni da rete si è sensibilmente ridotto. Poi c’è la questione legata alle condizioni, atletiche e forse anche mentali, di alcuni giocatori. Hamsik, ad esempio, a Villarreal è stato l’ombra di se stesso. Stanco, appannato, fuori dal gioco e autore di una gara fatta di svarioni ed errori anche banali. Lo stesso Mertens, al di là dei buoni propositi, non è mai stato in grado di saltare l’uomo, fare superiorità numerica e creare occasioni da rete importanti per Gabbiadini, isolato al centro dell’attacco azzurro e ancora in ritardo di preparazione. Ora però c’è da pensare al Milan. Gara cruciale per i destini del campionato, senza neanche pensare a ciò che la Juve ha fatto con il Bologna venerdì scorso. La vittoria è obbligatoria per continuare una lotta a due che, altrimenti, rischia di interrompersi con due mesi di anticipo. All’andata fu un trionfo di gioco e di classe. Il Milan del San Paolo però è squadra più quadrata e con una condizione atletica migliore. Una partita difficile, l’ennesima di questo febbraio di fuoco, che il Napoli, questa volta non può proprio sbagliare. Pag.1 6

Domenica 21 Febbraio 201 6



Napoli,riprendi a correre!

di Mario Passaretti L'amarezza per la sconfitta è giustificata ma non deve essere una scusante! Che sia avvenuta in quel modo fa male.Troppa tensione avvertita palesemente da alcuni calciatori per quella che per tutti i tifosi è la partita della stagione.Proprio contro la Juventus,l'acerrima nemica di sempre che stavolta ci temeva tanto,è arrivata la sconfitta negli ultimissimi minuti e senza possibilità di rimonta.Sembravano quasi accontentarsi del pari ma poi a due minuti dalla fine arriva il colpo cacciato dal cilindro…

.Il rammarico è

stato grosso,sia perché stavolta avevamo un'occasione unica e sia per come è avvenuta la sconfitta.Eravamo primi con due punti e la possibilità di allungare sui bianconeri aumentando il divario in classifica,scontri diretti in nostro favore ma soprattutto sconfiggere i bianconeri in casa loro.Ed invece tutto ciò non si è verificato.Scemate le speranze

di

battere

i

nemici

di

sempre,l'amarezza

ha

presto

preso

il

sopravvento.Dispiacere,tristezza,sentimenti immediatamente andati via appena la squadra ha attraversato in pullman l'uscita dell'aereoporto e di fronte ai suoi occhi ha notato lo spettacolo della folla partenopea pronta ad incoraggiare i suoi beniamini nonostante la sconfitta. Un susseguirsi di cori inneggianti a dar forza agli azzurri e ad incoraggiarli a non mollare mai! Parliamoci chiaro questa è una sconfitta che brucia per tantissimi motivi ma non deve assolutamente

pregiudicare nulla.Del resto è vero che ci hanno scavalcati andando in

testa alla classifica,ma è solo un punto a determinare il distacco ma vorrei far presente che non bisogna fare drammi.Mancano ancora tredici giornate,il cammino è lungo e non può certo costituire un alibi questa sconfitta e far perdere l'entusiasmo che ha caratterizzato i nostri sogni scudetto.Ad inizio stagione nessuno ci scommetteva ma giornata dopo giornata il Napoli è diventata una macchina da gol abbinando a questo elemento,un gioco spettacolare con fantastici interpreti come Reina,uomo leader capace di tirare fuori il meglio dal reparto difensivo,ed Higuain,il faro terminale di un gioco travolgente.Se finora eravamo autorizzati a sognare,non credo che una sconfitta possa costituire un ostacolo insormontabile.Per cui senza timore di nessuno riprendiamo a correre visto che quest'anno hanno tutti

PAURA DI NOI!!!!! Pag.1 8

Domenica 21 Febbraio 201 6



Napoli,ti amerò per "tuta" la vita Sarri­Allegri,la corsa scudetto e l'eterna sfida tra la giacca e la tuta

di BRUNO MARRA Una cosa è certa: quest’anno o vince la tuta o vince la giacca. Lo scudetto si decide in sartoria e non più sulle tavole tattiche di Coverciano. I due novelli allenatori modelli sono loro: Allegri e Sarri. Uno si chiama Massimiliano ma si fa chiamare Max come vezzo che strizza l’occhio al “glamour” al nomignolo accattivante molto da Circolo esclusivo o da Club Privè. L’altro si chiama Maurizio e non ha scelto “nickname”, semplicemente Maurizio come una colazione al sacco ed un battesimo proletario da festa dell’Unità. Quest’anno se la giocano loro e non è tanto la differenza di modulo a scatenare la curiosità, ma la contrapposizione di scuole sembra essere scandita dall’abbigliamento. Una “mise” che è anche eloquente della differenza di estrazione tattica e culturale. In Italia la sovrapposizione giacca­tuta era molto in voga già negli ANNI 60. E rappresentò la più grande rivalità storica tra il Milan e l’Inter. Ovvero, la tuta di Nereo Rocco e la giacca di Helenio Herrera. “Il Paron” contro “il Mago” due filosofie differenti recitate anche dal modo di vestirsi durante la partita. Anche la critica si divise sul fronte partigiano: la tuta di Rocco rappresentava la spartanità del gioco all’italiana, la giacca di Herrera era quella di un calcio più aristocratico adatto all’innovazione internazionale. Alla fine vinsero entrambi nella “Milano da bere” e tutti vissero felici e contenti. Negli Anni 80 la rivalità più spiccata al vertice fu quella tra Juventus e Roma ed anche qui ci fu la sfida tra giacca e cravatta. L’impettito Trapattoni contro il filosofo Liedholm. Il “Trap” scuola milanista, prese subito le stimmate della Signora e si infilò la cravatta di ordinanza. “Il Barone” era uno svedese sui generis, che amava la vita rurale e che introdusse il calcio totale ad alti livelli. In sintesi la Juve era il catenaccio “cemento armato”, la Roma era la zona “champagne” ed il pallone spumeggiante. In questo caso si invertirono i canoni di abbigliamento. La giacca “elegante” era per il minimalista Trapattoni, la tuta spartana se la infilava il filosofo “Liddas”. La Roma vinse lo scudetto una sola volta, nel 1983, ma restò nella storia. La Juve del Trap ne vinse una valanga, ma sembrava roba di routine. L’ultimo a strappare lo scudetto in tuta fu il crepuscolare Osvaldo Bagnoli, nel 1985 col Verona dei Miracoli. Poi la moda e la richiesta televisiva hanno portato il calcio verso l’omologazione di immagine patinata, così la giacca è diventata istituzionalizzata. Fino all’avvento di Maurizio Sarri che dopo la splendida escalation dai Dilettanti alla Serie A non ha voluto rinnegare le sue radici ed ha mantentuto la tuta di lavoro anche nella massima Serie. Ed oggi a buon diritto si gioca lo scudetto proprio contro il “regimental” Allegri e la sua Signora d’alto bordo. Un’altra sfida epocale che potrebbe avere un epilogo leggendario. Ma a Napoli già lo sanno: la Rivoluzione è partita. E comunque vada ti amerò per “tuta” la vita… ! Domenica Pag.20

21 Febbraio 201 6


il VIGNETTONE di ARMANDO LUPINI


Un Napoli­Milan per ripartire di Francesco Basile Passata quasi una settimana dalla tristissima trasferta di Torino, che ha visto gli azzurri capitolare, al 42' del secondo tempo, ad una Juve guardinga e timorosa degli assalti azzurri, è arrivato il momento di ripartire, di riprendere il volo.Si è caduti da cavallo ed è necessario rimettersi immediatamente in sella per riprendere a cavalcare verso il sogno tricolore. Nulla è compromesso e la compagine di Sarri ne è consapevole, così come la piazza azzurra, che, nonostante la delusione per la perdita del primo posto, non ha mancato di far sentire la sua vicinanza ai calciatori: domenica notte infatti erano in tremila ad attendere, all'aeroporto di Capodichino, la squadra di ritorno dalla capitale del regno savoiardo. La Juventus è ad un punto e mancano ben tredici partite alla fine del campionato. Tutto può ancora succedere. Come ha twittato il portierone azzurro Pepe Reina, "è proprio in questi momenti che si vede la forza di una squadra". E la squadra azzurra è forte e avida di risultati. Lunedì sera al San Paolo, per il monday night, scenderà in campo il Milan di Sinisa Mihajlovic, allenatore accostato per molto tempo alla panchina azzurra, già prima dell'addio di Rafa Benitez. Una sfida densa di fascino e suggestione. Ancora una volta il sud contro il nord, ancora una volta una squadra, quella azzurra, impegnata a difendere i colori di una città bisfrattata dal padrone "nordista", ricco e presuntuoso. E ci piace ricordare un Napoli Milan indimenticato, quello della stagione 1989/90, la stagione del secondo scudetto. In quell'occasione, i partenopei riuscirono a superare i rossoneri, allora guidati dal maestro Arrigo Sacchi, con un sontuoso 3 a 0. Due reti furono messe a segno da Andrea Carnevale, la terza fu realizzata dal "dio del calcio", che riuscì a superare il portiere milanista, Giovanni Galli, con un delizioso cucchiaio. Che dire? Che questo ricordo possa essere di buon auspicio al risultato. Sabato sera si è persa una battaglia, non di certo la guerra. Per la vittoria finale bisognerà continuare a lottare fino alla metà di maggio, credendo nel potenziale infinito di giocatori bramosi di vincere qualcosa di davvero prestigioso, desiderosi di scrivere una pagina importante della storia di questa città.

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Domenica

21 Febbraio 201 6



Prima di tutto...tifosi di Carlo Longobardi Chi ha visto la recente partita Barcellona – Celta Vigo, finita 6 a 1 per i catalani probabilmente ha smesso di fare paragoni azzardati; i fanatici della statistiche sono stati smentiti dalle sconfitte subite contro la Juventus e il Villareal che, rispettivamente, hanno interrotto il filotto di vittorie in campionato e in Europa e, finalmente siamo ritornati con i piedi a terra e nel nostro alveo di appartenenza che è quello di una squadra fortissima ma non imbattibile. Questa premessa, che coincide con una presa di coscienza, non significa che è aperta la stagione delle critiche o, peggio ancora, che si è autorizzati alla gratuita distribuzione di lexotan per placare depressioni incalzanti quanto immotivate, anzi, tutt’altro. Il Napoli era è resta una compagine di tutto rispetto, i nostri campioni rimangono tali e gli stop subiti, per quanto dolorosi (è inutile negare che un successo a Torino avrebbe aperto scenari del tutto differenti) sono avvenuti in maniera sopportabile e soprattutto replicabile. Il noioso “sottomarino giallo” con il quale ci lega una strana affinità astrale, visto il ripetersi degli abbinamenti avuto, può essere superato agevolmente nel match di ritorno, così come il cammino in campionato si può riavviare con consapevolezza pur considerando gli impegni importanti che ci attendono. A condizione che l’ambiente tutto sia positivamente determinato al raggiungimento dei traguardi auspicati, che, ovviamente, non significa tapparsi la bocca o subire passivamente le delusioni senza avere la possibilità di metabolizzarle. Tuttavia, è opportuno ricordare che essere “tifoso” significa stare a fianco della proprio squadra sempre, ma soprattutto quando si ravvisano difficoltà di qualsivoglia genere e quando il calore, la potenza del “dodicesimo” può essere determinante. Non servono a nulla, se non ad offuscare l’atmosfera, le migliaia di pagelle non richieste che vengono pubblicate sui social network, irrilevanti le critiche all’allenatore che è l’unico che conosce perfettamente le condizioni dei propri giocatori e che utilizza il turn over con degli scopi ben precisi che sono certamente relativi alla necessità di far rifiatare i cosiddetti “titolarissimi” ma anche alla doverosa opportunità di tenere in campo giocatori dal calibro di Gabbiadini, Mertens o Chiriches che sarebbero sempre presenti in almeno il 95% dei team europei. Stucchevoli, infine, i rimandi ai già discussi obblighi di investimento da parte della presidenza. L’unico obiettivo comune prossimo è il diavolo rossonero, che sarà presente lunedì sera a Fuorigrotta: l’obbligo è ripartire. Con una grande partita o con sofferenza, con una goleada o con il risultato minimo, magari con una autorete o un calcio piazzato alla fine dell’incontro. Alzi la mano chi non si è sentito ancora più arrabbiato e più coinvolto dopo la sconfitta, chi non ha spento la televisione per la rabbia e chi non ha applaudito i tremila splendidi ragazzi presenti a Capodichino. La passione è vita, il resto, noia. Forza Napoli sempre

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Domenica 21 Febbraio 201 6



Forza ragazzi,noi ci crediamo di Ciro Piemonte La sconfitta di Torino non può essere vista come una disfatta,anzi. Per la

prima volta il Napoli ha imposto il proprio gioco a Torino,

giocandosela ad armi pari. La prova evidente è stato un goal fortunoso all’88’ , che fa rabbia, molta rabbia. Allegri , si conferma un signor allenatore, uno di quelli che non sbaglia nelle partite importanti come pochi. Naturalmente con una panchina come quella della Juve puoi variare schema e modo di giocare a partita in corso con una facilità disarmante. Ma a far cadere il Napoli non è stato neanche questo, è stata la solita inesperienza, che ci accompagna in queste partite importanti. Cosi come contro l’Inter al San Paolo siamo caduti anche a Torino. Quella palla persa a centrocampo all’87’ non va bene, proprio quando dovevamo affondare il colpo, proprio quando la Juventus ,in pieno stile Carpi, si chiude con un 4­5­1 prendiamo il gol che ci porta sulla terra, ci sveglia da quel sogno che era il primo posto. Dal punto di vista tecnico, abbiamo assistito ad una grande partita di Barzagli, a mio avviso è stato proprio il gioco del Napoli ad annullare lo stesso Higuain, per quanto sia un fenomeno, contro una Juve cosi forte in difesa le punte dovrebbero essere molto più vicine per permettere la giocata nello stretto. La sconfitta a Torino è tutto sommato una delle sconfitte che in campionato ci può stare, ad oggi siamo a meno uno dalla favorita del torneo con 13 partite ancora da giocare e un discorso scudetto ancora tutto da affrontare. I 3000 presenti a Capodichino sono segno di maturità della tifoseria, ma soprattutto di fiducia, noi ci crediamo, non chiediamo altro di lottare come hanno fatto fino ad ora, forza ragazzi, noi ci crediamo!

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Domenica 21 Febbraio 201 6



Juventus-Napoli 1 -0 (primo tempo 0-0)

MARCATORE: Zaza al 43' s.t. JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci (dal 7' s.t. Rugani), Evra; Cuadrado, Khedira, Marchisio, Pogba; Dybala (dal 41 ' s.t. Alex Sandro), Morata (dal 1 3' s.t. Zaza). (Neto, Rubinho, Romagna, Padoin, Hernanes, Sturaro, Pereyra, Favilli). All. Allegri NAPOLI (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Kouibaly, Ghoulam; Allan (dal 45' s.t. Gabbiadini), Jorginho, Hamsik; Insigne (dal 32' s.t. Mertens), Higuain, Callejon. (Rafael, Gabriel, Chiriches, Strinic, Maggio, Regini, Valdifiori, David Lopez, El Kaddouri, Chalobah). All. Sarri. ARBITRO: Orsato di Schio NOTE: spettatori 41 .305, incasso di 2.1 06.830 euro. Ammoniti Callejon (N), Pogba (J), Marchisio (J) e Koulibaly (N). Recuperi: 1 ’ pt, 3’ st.


Rivendita Tabacchi




EXTRA TIME ZONA NAPOLI LA TRASMISSIONE UFFICIALE DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

EXTRA TIME ZONA NAPOLI-In onda in diretta il martedì alle 20.30 su Capri Event,canale 271 del digitale terrestre ed in replica il mercoledì alle 1 4.30 sempre su Capri Event ed alle 23.00 su TeleCapri Sport.Ed infine il giovedì alle 23.30 di nuovo su Capri Event


RISTORANTE LA CAMPANELLA via G. di vittorio 58 - 53048 Sinalunga (SI) - Fraz. Bettolle Tel: 0577 62451 6 E-mail: brunellamarsico@gmail.it



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