Cuore azzurro n°133 del 05/03/2016

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Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli Club-Anno XI-Nr.1 33 del 05/03/201 6

Rialziamoci!





Risultati 27°Giornata Carpi-Atalanta Palermo-Bologna Sampdoria-Frosinone Chievo Vr-Genoa Udinese-Hellas Vr Juventus-Inter Fiorentina-Napoli Empoli-Roma Lazio-Sassuolo Milan-Torino

Classifica

1 -1 Juventus 0-0 Napoli 2-0 Roma 1 -0 Fiorentina 2-0 2-0 Inter 1 -1 Milan 1 -3 Sassuolo 0-2 Lazio 1 -0 Bologna

Empoli

Programma 28°Giornata Chievo Roma-Fiorentina 4-1 Torino Verona-Sampdoria Atalanta Napoli-Chievo Vr Udinese Torino-Lazio Genoa Atalanta-Juventus Sampdoria Bologna-Carpi Palermo Frosinone-Udinese Genoa-Empoli Frosinone Sassuolo-Milan Carpi Inter-Palermo Verona

Programma 29°Giornata Juventus-Sassuolo 61 58 Empoli-Sampdoria 56 Inter-Bologna 53 Chievo-Milan 48 Carpi-Frosinone Fiorentina-Verona 47 Genoa-Torino 41 Udinese-Roma 37 Lazio-Atalanta 35 Palermo-Napoli

34 Classifica marcatori 34 Higuain Nap 32 Dybala 1253 Juv 30 Bacca 13 Mil 30 Eder 12 Int 28 Insigne 11 Nap 28 Icardi 11 Int 27 Kalinic 11 Fio Emp 23 Maccarone 11 Salah 11 Rom 21 11 Fio 1 8 Ilicic

Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Francesco Basile,Fabrizio Piccolo,Armando Lupini ,Carmine Tascone Carlo Longobardi,Bruno Marra, Marco Martone,Mario Passaretti, Ciro Piemonte Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 51 2/2007

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Sabato 05 Marzo 201 6


Napoli足Chievo Vr 4-3-3

4-3-1 -2

All.Sarri Ghoulam

Hamsik M'poku

Koulibaly Reina

Birsa

Albiol Pellissier Hysaj

Allan

Jorgi


All.Maran Castro

Frey Callejon Dainelli

Higuain inho Radovanovic

Bizzarri Cesar

Insigne Rigoni

Cacciatore


Ricomincio da.... meno 3 di Saverio Passaretti(presidente A.I.N.C.) La distanza tra gli azzurri e i bianconeri è aumentata a 3 dopo il pareggio di Firenze in una affascinante sfida tra due squadre che esprimono il più bel gioco nell’attuale campionato. Si devo , onestamente, constatare che i viola hanno sprecato due clamorose occasione per pura sfortuna ma che la doppia occasione sfumata per la coppia Callejon ­ Higuain compensa in una valutazione a punti. Nel frattempo nel ritorno di TIM Cup spettacolare rimonta dell’Inter trasformata dopo la netta sconfitta e capace di portarsi ai supplementari, solo la sfortunata “roulette russa” dei calci di rigore gli ha sbarrato la finale con i cugini milanesi. Per gli uomini di Sarri, invece, si è concluso ciclo terribile di febbraio e dopo i due big match arriva un periodo adatto per recuperare. Poco più di un mese, 5 partite per la precisione per riordinare le idee e serrare i ranghi; prossima big da incontrare l’Inter il 17 aprile a S. Siro. Per adesso bisogna tener saldo il secondo posto affrontando il Chievo con il piglio giusto e con un occhio alle dirette inseguitrici alias Roma e Fiorentina che si scontreranno all’Olimpico 24 ore prima della gara del S. Paolo. Il Napoli si è ritrovato in posizione di alta classifica quasi inaspettatamente dopo meno di un anno di inizio della cura Sarri, un novello “Mago Merlino” capace di trasformare mentalità e gioco dopo pochi mesi a seguito di un inizia balbettante. Il modulo 4­3­3­ gli ha consentito di raggiungere la vetta e comunque di restare costantemente nella scia degli uomini di Allegri, peccato che la società non ha potuto puntare a qualche buon calcatore nel mercato di gennaio, la crisi fisica di Allan e Ghoulam è evidente con poche soluzioni alternative. Dopo tale considerazione occorre trovare anche le più remote energie e puntare, come in una corsa campestre, a superare tutti gli ostacoli di volta in volta. Fare previsioni non è nello stile del mitico Sarri e noi tifosi dobbiamo sposare, senza riserve, il suo credo, l’unico concreto aiuto che possiamo dare e quello del sostegno incondizionato !!! Forza Armata Azzurra !

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Sabato 05 Marzo 201 6



VIP azzurri:Umberto Chiariello si racconta

di Mario Passaretti Ai microfoni di Cuore Azzurro abbiamo il piacere di intervistare Umberto Chiariello,nome famoso nel panorama giornalistico campano e storico conduttore della trasmissione Campania Sport in onda su Canale 21.Data la sua esperienza non le manda certo a dire e forse il suo essere schietto non gli provoca le simpatie dell'ambiente giornalistico. Umberto Chiariello, napoletano, 56 anni, maturità classica e laurea in giurisprudenza a pieni voti, corsi post­laurea in comunicazione e direzione aziendale, è oggi un imprenditore e manager del settore TV, tra i fondatori di un gruppo industriale che si occupa di realizzazione televisiva, e soprattutto un giornalista televisivo campano che ha dedicato la sua carriera giornalistica in particolare al servizio dello sport e del calcio Ventisei anni fa ha ideato la fortunata e famosa trasmissione Campania Sport e l'ha anche condotta conquistandosi la notorietà per le sue attente analisi calcistiche divenute molto veritiere frutto di esperienze acquisite sui campi da calcio(giocava come portiere nella Battipagliese e pare avesse buone qualità). Professionista a tutto tondo che grazie alle sue capacità intellettuali ed alla sua esperienza calcistica,non ha mai rinunciato ad esprimere le proprie idee anche andando contro la dirigenza(epoca Ferlaino,ndr) ma allo stesso tempo capace di riconoscere i meriti dell'operato di alcuni dirigenti,calciatori o Presidenti che si sono succeduti E proprio da De Laurentiis inizia a parlare apprenzandone le qualità manageriali e la sua caparbietà nell'andare anche contro il "popolo".Vedasi l'arrivo di Sarri,di cui il dottor Chiariello si prende la responsabilità di essere stato il primo a rivelarne l'arrivo.Un mister molto discusso,ritenuto non idoneo alla piazza napoletana e quindi giudicato troppo frettolosamente. Molto innamorato del Napoli e di questo ancor di più.Partendo dalla dirigenza,dal suo operato per poi passare al suo tecnico,un toscanaccio capace di esprimere il calcio più bello ed entusiasmante di un campionato che volente o nolente sembra andare sempre dalla stessa parte,e cioè quella bianconera.Non discute di certo i meriti sportivi della Juve ma quello che lo fa arrabbiare sono una serie di episodi a favore dei bianconeri che a fine campionato potrebbero pesare.

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Sabato 05 Marzo 201 6


I tifosi temono un calo,che a mio parere non ci sta,però stando ai risultati viene l'amaro in bocca perchè forse a Gennaio andavano fatti acquisti di qualità perchè al contrario di quanto pensano quasi tutti,io sono convinto che tre punti di svantaggio non sono nulla. Sono recuperabilissimi e forse la squadra avrebbe dovuto avere una rosa ampia per affrontare il finale di campionato.Le somme di questa stagione le dobbiamo tirare alla 35 giornata(in casa della Roma) perchè sono convinto che ci sarà ancora tanto da dire in questo campionato che spero essere regolare fino alla fine. Ora è inutile piangere sul latte versato.La squadra,l'organico è questo e bisogna lottare fino alla fine perchè ripeto il Napoli ha le carte in regola per lottare fino in fondo. Bisogna solo crederci!Ad inizio stagione nessuno ci scommetteva ed invece siamo in lotta ed abbiamo il dovere morale di provarci fino alla fine Un saluto affettuoso all'Associazione Italiana Napoli Club,a tutti i club iscritti ed ai lettori di Cuore Azzurro.

Con stima ed affetto Umberto Chiariello

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Sabato 05 Marzo 201 6


NAPOLI-MILAN 1 -1 (primo tempo 1 -1 ) MARCATORI: Insigne (N) al 39', Bonaventura (M) al 44' p.t. NAPOLI (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan (dal 35' s.t. Gabbiadini), Jorginho, Hamsik; Callejon (dal 1 9' s.t. Mertens), Higuain, Insigne (dal 44' s.t. El Kaddouri). (Rafael, Gabriel, Chiriches, Regini, Maggio, Strinic, David Lopez, Chalobah, Valdifiori, Grassi). All. Sarri. MILAN (4-4-2): Donnarumma; Abate, Alex, Zapata, Antonelli; Honda, Kucka, Montolivo (dal 37' s.t. Bertolacci), Bonaventura; Bacca (dal 27' s.t. Menez), Niang (dal 42' s.t. Balotelli). (Abbiati, Livieri, Romagnoli, Calabria, Simic, De Sciglio, Poli, Josè Mauri, Boateng). All. Mihajlovic. ARBITRO: Banti di Livorno. NOTE: Spettatori cinquantamila circa. Espulso il tecnico del Napoli Sarri per proteste. Ammoniti Donnarumma (M) per comportamento non regolamentare; Montolivo (M) per gioco scorretto. Recuperi: 1 ' p.t., 4' s.t.



Tra errori e stanchezza possiamo ancora farcela

di Carmine Tascone Poteva finire in tanti modi ma Il risultato a Firenze è stato giusto, loro hanno cercato di chiudere subito la partita, hanno impostato la gara in maniera perfetta e hanno preso due pali nel primo tempo che potevano cambiare tutto. Il Napoli nel primo tempo è stato a guardare, c’era chi come Allan che camminava: avrebbe bisogno di due mesi di riposo. Alcuni dei titolarissimi sono un po’ stanchi e dico anche Ghoulam e Callejon: senza il suo errore – e quello di Insigne nel finale che doveva tirare di destro sul palo lungo e forse era meglio non farlo giocare dopo la rapina che aveva subìto– si poteva vincere ma la verità è che non sappiamo più vincere e non sappiamo il perché. Quel ritmo che avevamo prima del Carpi non c’è più, inutile girarci intorno. Poi va detto che tutti i nostri avversari hanno capito benissimo come gioca il Napoli e lo sanno bloccare, visto che c’è qualcuno fuori forma. A centrocampo le partite si vincono e si perdono e se lì abbiamo problemi sono guai. Non capisco però alcune scelte di Sarri. Higuain ha fatto un gol facile, ma è inconcepibile toglierlo al 44’ del secondo tempo: che scusa è dire che era nervoso per il gol annullato? Non voleva uscire, era arrabbiato e si è visto. E Gabbiadini trattato come se fosse

l’ultimo giocatore del calcio italiano, ma

perché? Lo stanno distruggendo questo ragazzo e non condivido come viene impiegato. Dopo la sconfitta con la Juve mi sembra che anche Sarri sia nervoso e poco lucido. Ora mi chiederete se dobbiamo ancora pensare allo scudetto o dobbiamo pensare a blindare il secondo posto. Io voglio essere però ottimista e dico: continuiamo a pensare alla Juve, pur guardandoci le spalle. Se vediamo il calendario delle prossime 5 partite, a partire da quella di oggi col Chievo, sono tutte abbordabili mentre la Juve ha qualche ostacolo non semplicissimo, come il derby per esempio. Occhio però alla Roma che da quando ha preso Spalletti sta volando. Garcia aveva perso lo spogliatoio dalle mani, ora stanno giocando benissimo e fanno paura.

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Sabato 05 Marzo 201 6



Tutto fa esperienza,ora vietato mollare di Fabrizio Piccolo Onestà impone di ricordare cosa si pensava a inizio stagione, quando nell’incertezza generale si temeva a un Napoli condannato a sudare per conquistare l’Europa League. Pochi temerari – ce n’erano, però – confidavano nelle qualità del Napoli e nelle sue potenzialità. Del resto la qualità della squadra non poteva essere messa in discussione: alla rosa dello scorso anno erano stati aggiunti due pezzi da 90 come Reina e Allan e tutti i big erano rimasti, compresi quelli che inizialmente non rientravano nei pianid dell’attuale tecnico. Ecco perché l’eliminazione

amara

e

precoce

dall’Europa

League

che

si

somma

all’eliminazione precoce e amara in Coppa Italia – deve dispiacere ma non autorizzare processi sin d’ora. E’ meridiano che una gestione diversa della rosa, un turnover intelligente e la creazione di un piano­B dal punto di vista tattico, tre delle maggiori colpe della conduzione tecnica, avrebbero potuto portare a esiti differenti ma tutto fa esperienza. Anche le lacrime per dover dire troppo presto arrivederci all’Europa e all’idea di alzare quelle coppe che eravamo stati abituati ad alzare nelle precedenti stagioni. Magari il dolore di oggi si trasformerà in gioia domani, qualcosa all’inesperienza si doveva pur pagare. Quello che conta è ora rimanere attaccati all’unico obiettivo rimasto fino all’ultimo secondo dell’ultima giornata. Il Napoli ha una forza sua, un valore reale e non artificiale, che può consentirgli di tornare ai livelli di inizio stagione. Va escluso un pericolo su tutti: l’eliminazione dalle coppe potrebbe determinare l’esclusione per sempre o quasi (salvo squalifiche o infortuni) di tutta una serie di giocatori che invece servirebbero eccome. Da Gabbiadini, caso purtroppo mai risolto, anzi aggravato da scelte e dichiarazioni, a Strinic, da Lopez a Valdifiori, dagli stessi Maggio e Chalobah a Chiriches, sarebbe grave chiuderli in un cassetto da riaprire solo l’estate prossima. Per arrivare fino in fondo serve l’apporto di tutti, foss’anche parziale. Anche questo fa esperienza. Guai a mollare e uniti fino alla fine.

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Sabato 05 Marzo 201 6



NAPOLI-VILLARREAL 1 -1 MARCATORI: Hamsik 1 7' p.t., Pina (V) 1 4' s.t. NAPOLI (4-3-3) Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Strinic (dal 1 9' s.t. Maggio); Lopez (dal 33' s.t. Gabbiadini), Valdifiori (dal 30' s.t. Jorginho), Hamsik; Mertens, Higuain, Insigne. (Rafael, Maggio, Chiriches, Allan, Callejon). All.: Sarri VILLARREAL (4-4-2) Areola; Mario Gaspar, Musacchio, Victor Ruiz, Jaume Costa; Rukavina (dal 37' s.t. Castillejo), Pina (dal 39' s.t. Trigueiros), Bruno Soriano, Suarez; Soldado (dal 26' s.t. Adrian Lopez), Bakambu. (Asenjo, Bonera, Baill, Baptistao). All.: Marcelino ARBITRO: Aytekin (GER) (Kleve-Lupp/Foltyn; Welze-Brand). Spettatori: ventimila circa. Ammoniti: Hamsik, Jorginho, Lopez (N), Rukavina, Bruno Soriano (V). Recuperi: 1 ' p.t., 3' s.t.


C’era una volta… è l’inizio della nostra favola una favola tinta d’azzurro… a Bagnoli, quartiere limitrofo allo stadio, un antico club Napoli il quale dopo anni di gloriose attività sul territorio uniti o meglio accompagnati dai gloriosi anni ‘80 ovvero l’epoca del più grande giocatore al mondo l’unico capace di vincere le partite da solo un giocatore che per noi napoletani è il Dio del calcio pardon D10S. Le sorti di questo glorioso club è stato strettamente legato alle condizioni della società napoletana. Cosi come la Società Calcio Napoli anche il club Napoli Bagnoli, come la fenice, è risorto dalle proprie ceneri. Dal 2004 ad oggi sono cambiate tante cose innanzitutto il nome della squadra dalla versione americana Napoli Soccer usato negli anni bui della C, alla versione classica S.S.C.Napoli. Come il nome,della nostra squadra, anche i giocatori sono cambiati da i meno famosi Varricchio e Berrettoni siamo arrivati ad oggi con giocatori del calibro del pipita Higuain e di Jose Maria Callejon senza dimenticare, chi ha lasciato categorie importanti come la serie A e la B per i nostri colori, el pampa Sosa, Calaiò, Grava, Iezzo i quali a suon di gol e parate ci hanno portato in serie A conquistando un posto nel cuore di tutti noi napoletani. Anche la bacheca è cambiata abbiamo aggiunto 2 coppe Italia ed 1 supercoppa italiana, anzi ½ ricordiamo a Pechino come andò a finire ma soprattutto come vinsero i non colorati. Se le sorti del club Napoli Bagnoli sono legate a quelle della società a noi non resta che aspettare pardon sognare le notti magiche della Champions con i 3 tenori i successi nelle coppe e chissà magari si realizza un altro sogno che per ora scriveremo SognO perché noi napoletani anche con Maradona, Higuain, Cavani, Lavezzi, Careca, Hamsik ecc restiamo un popolo di scaramantici ma anche sognatori purtroppo non ci possiamo far niente “simm napulitan simm fat accussì”. A nome di tutti noi del Club Napoli Bagnoli non ci resta che augurarci un buon, ma che dico, ottimo fine campionato perché un SognO nostro vale un milione rispetto a quelli dei non colorati. Ricordo che a Bagnoli siamo l’unico Club Napoli e abbiamo tantissimi sostenitori dunque tu che stai leggendo non perdere altro e vieni ad iscriverti al nostro club perché uniti si vince e si sa che quando gioca il Napoli non è mai solo c’è tutta Napoli con lui.

di Mario Greco­Presidente Club Napoli Bagnoli


Obbligati a vincere,per cullare un sogno ancora possibile

di Marco Martone Parlare di “obbligo” alla vittoria, per il Napoli impegnato nella gara casalinga contro il Chievo, nell'anticipo di sabato sera, fa storcere il naso a qualcuno. Si rischia di passare per “troppo esigenti” o addirittura per “poco realisti”. Il Napoli, in effetti, non era partito per vincere il campionato, tantomeno per battere tutti gli avversari che sarebbe andato ad affrontare, questo è pacifico. L'aria che si respirava a Dimaro era ben diversa da quella di un ambiente dedico ai trionfi. Essere obbligati alla vittoria, però, è diventata, grazie a Sarri, una condizione imprescindibile per poter continuare a cullare un sogno. E questo è un dato di fatto. La sconfitta di Torino con la Juventus, immeritata e sfortunata, il pareggio al San Paolo con il Milan e lo spettacolare 1 a 1 del Franchi, contro la più bella squadra della serie A, la Fiorentina, sono risultati che hanno rallentato la corsa degli azzurri verso il titolo ma non hanno mortificato il desiderio di credere nell'impresa. Non è colpa dei tifosi più esigenti, è “colpa” degli splendidi ragazzi di mister Sarri, se adesso le aspettative sono diverse e le ambizioni sono cambiate, rispetto a qualche mese fa. Per questo, solo per questo, vincere con il Chievo è diventato un dovere. È il dovere del nuovo Napoli, che contro ogni previsione si è trasformato da brutto anatroccolo, finito a 24 punti dalla Juve e fuori dalla Champions, nella splendida creatura che, da molti mesi ormai, sta dando lezioni di calcio e spettacolo su tutti i campi d'Italia. E allora la partita di sabato diventa l'ennesimo crocevia fondamentale per le ambizioni della squadra. C'è da mettere pressione alla capolista, c'è da cominciare nel migliore dei modi una serie di gare che, sulla carta, presentano insidie tutto sommato sopportabili e c'è da riprendere il percorso delle vittorie interrotto con il Carpi. Battere il Chievo, però, sarà importante anche per blindare il più possibile quel secondo posto, cui non fanno mistero di ambire sia la Roma che la Fiorentina. I giallorossi di Spalletti, in particolar modo, sono da tenere a bada, visto che l'organico a disposizione del tecnico toscano è di primissimo ordine e l'ambiente, lacerato dall'esperienza Garcia, sembra aver ritrovato autostima e armonia, al netto della vicenda Totti, che qualche strascico potrebbe ancora portarlo con se nelle prossime settimane. Il tutto senza dimenticare che l'Olimpico sarà una delle trasferte più insidiose che attendono il Napoli e sarà bene andare quella gara con un margine di vantaggio rassicurante.

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Sabato 05 Marzo 201 6



Cosa ti succede caro Napoli?

di Mario Passaretti Il pareggio contro i viola non è servito a nulla se non alla Juventus che ha portato il distacco in vetta a +3.Quella vetta che spaventa tanto e che il Napoli non è riuscito a tenere.Troppe responsbilità su una squadra giovane sia di età che di esperienza.Ma in barba a tutti i critici la squadra di Sarri giocando un calcio spumeggiante arriva sul gradino più alto prima dell'attesissimo scontro allo juventus stadium contro l'acerrima e storica rivale:la Juventus.Abituata a certi palcoscenici e a primeggiare i bianconeri offrono una prestazione convincente avendo la meglio su una squadra che sembra giocare con il freno a mano.Forse la paura fa tremare le gambe a molti e accade che il primato svanisce.Tutti credono all'occasionalità del match,alla sconfitta che ci può stare.Quindi subito tutti pensano a rifarsi;al San Paolo arriva il Milan,un'entità indefinita che potrebbe servire agli azzurri a ritrovarsi ed invece complice un grave errore difensivo di Koulibaly coadiuvato da una mancata chiusura difensiva di Callejon e la frittata è mezza fatta.Non si va oltre il risultato di 1­1 nonostante le speranze dei tifosi che due giorni prima avevano assistito ad un piccolo stop della Juve(pareggio in casa del Bologna) e quindi inutilmente riaffiorate e scomparse nel giro di pochi giorni, le speranze di riprendere la testa del campionato.Arriva lo scontro decisivo di Europa League ed invece il Napoli stecca clamorosamente,complice un gol fortunatissimo dei gialli del Villareal ed azzurri fuori dall'Europa League.Manca all'appello la sfida di Firenze per porre fine al tour de force in campionato per poi tirare le somme.Il Napoli esce dal Franchi con un solo punticino ma ciò che desta preoccupazione non sono solo i risultati ma soprattutto come stanno avvenendo.La macchina sembra essersi fermata e non si sa se perchè è finita la benzina(vedi Higuain che non segnva da quattro partite prima di pareggiare contro i viola) o perchè inevitabilmente la squadra ha tirato il freno a mano per concentrarsi sullo sprint finale!Mancano undici partite al termine,sei ancora in grado di farci sognare.Per cui stringi i denti e lotta fino alla fine.Avanti Napoli!

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Sabato 05 Marzo 201 6



In memoria di Lucio Dalla,"Te voglie bene assaje" Le Idi di Marzo di un poeta sognatore che aveva Napoli nel cuore

di BRUNO MARRA Il 4 marzo Lucio Dalla avrebbe compiuto 76 anni. In una sola settimana di quattro anni fa, invece, ha conosciuto la morte proprio nel primo giorno di marzo che gli ha spento la luce su quel “4 marzo 1943” che è la sua canzone manifesto, il brano che racconta la sua nascita da una ragazza madre dopo un rapporto fugace con un militare americano. Lucio Dalla era bolognese, ma il suo cuore batteva per Napoli. Della nostra terra diceva: “uno dei miei più grandi sogni è essere napoletano. Io vorrei ragionare come fanno loro da millenni”. Uno dei più alti e profondi riconoscimenti per il nostro popolo è arrivato da questo poeta emiliano che avrebbe barattato il suo DNA per un cromosoma partenopeo. Non è un caso che una delle sue canzoni più struggenti l’abbia dedicata a Napoli: “DallAmeriCaruso”. Un inno all’amore, una sinfonia che riecheggerà per sempre nella nostra storia. Quel “te voglio bene assaje, ma tantu tantu bene assaje” è a buon diritto uno dei melodrammi più rappresentativi delle nostre radici. Lucio Dalla era uno di noi, un uomo che si mischiava alla gente per suggerne la genuinità e la visione della realtà. Ha narrato di ladri, imbroglioni, figli illegittimi, barboni, ignoranti con la delicatezza di chi ricama stelle filanti. Ha raccontato di omosessuali e puttante in un periodo prostituito al moralismo ed ha inneggiato alla libertà in un Paese schiavo del conformismo. Ed è giusto che sia legittimamente figlio nostro, perché amava Napoli e non lo diceva solamente per sentirsi originale ed aggraziarsi le feste di piazza. La nostra città l’ha cantata, in un dialetto persino adattato su misura, lui che avrebbe cambiato la sua Bologna solo per prendersi la fantasia, il fascino e la magia della nostra alchimia. Sabato al San Paolo sarebbe bello ricordare la sua memoria e festeggiare tutti insieme il suo compleanno. Perché Lucio c’è e sarà sempre un nostro fratello di adozione. Avrebbe desiderato essere napoletano e oggi facciamogli sentire il calore di una Terra che lo ha sempre ispirato. TE VOGLIO BENE ASSAJE. Regaliamogli il nostro amore nell’abbraccio di quell’immenso sentimento. Lì dove il mare luccica e tira forte il vento…

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Sabato 05 Marzo 201 6


il VIGNETTONE di ARMANDO LUPINI


Sfortuna o calo psico­fisico?

di Francesco Basile Dalla partita con la Juventus, da quella maledetta partita, persa soltanto negli ultimi minuti, abbiamo assistito ad un'inversione di tendenza in termini di risultati. Sfortuna, calo fisico, calo psicologico, non si riesce a non cercare un alibi per gli ultimi risultati poco soddisfacenti degli azzurri: sconfitta di misura in Spagna ad opera del "sottomarino giallo", pareggio in casa col Milan e con il Villareal (quest'ultimo ha sancito l'uscita agli ottavi di Europa League) e ancora pareggio in casa della Viola. Cosa è successo al nostro Napoli? Difficile dirlo. Sta di fatto che la Juventus si è portata a più tre dal Napoli e la rincorsa sembra ormai un'impresa ardua. Eppure nulla è ancora perduto. Il campionato è lungo, ci sono ancora 33 punti in palio, ma gli azzurri non sono, purtroppo, padroni del loro destino. Bisogna sperare in un passo falso dei bianconeri ancora impegnati in Champions League e in finale di Tim Cup. Ulteriori impegni che potrebbero, si spera, togliere smalto e lucidità alla squadra di Massimiliano Alllegri, che, in Italia, continua a macinare risultati positivi come nessun'altra. Eppure nonostante la cocente delusione per la perdita del primo posto, a questo Napoli non possiamo davvero recriminare nulla. L'obiettivo dichiarato di inizio stagione era quello di migliorare il quinto posto dello scorso anno, e, ad oggi, gli azzurri ci stanno riuscendo alla grande. Chi avrebbe scommesso un centesimo per un campionato così esaltante? Davvero in pochi. Sabato al San Paolo arriva il Chievo Verona, nell'anticipo della 27 ­ esima giornata. Occorre ottenere il massimo risultato per poter continuare a sperare.Le ultime partite saranno undici finali da affrontare con la consapevolezza che quel sogno tricolore è ancora vivo e soprattutto possibile. E a questo punto, sarà importante anche cominciare a guardarsi le spalle: la Roma sembra rinata, dopo l'arrivo di Spalletti e la Fiorentina è sempre lì in agguato, pronta a soffiare al Napoli il secondo posto, che vale l'accesso diretto alla massima competizione europea. Noi continuiamo a crederci e a gridare forza azzurri!

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Sabato 05 Marzo 201 6



La solitudine dei falsi primi di Carlo Longobardi Il calcio, e in particolare il tifo per una specifica squadra, è una passione che si sviluppa nell’età della crescita e si consolida a partire dall’adolescenza in poi. Risente di varie dinamiche, quasi sempre connesse ad appartenenze territoriali, di campanile. La propria compagine è sempre stato un distintivo di riconoscimento e la tifoseria rappresenta le caratteristiche tipiche di un determinato pezzo di popolazione, identificandone i modi di essere e la tipizzazione. Se vogliamo, lo stesso fine di qualsivoglia campionato contiene, in primis, queste connotazioni, che determinano il vero valore sportivo di una manifestazione. I tornei internazionali sono ancor più affascinanti perché determinano contrapposizioni di diversità, struttura, fantasia e modi di interpretare e applicare il gioco. Se pensiamo al Brasile, alla Germania, all’Olanda o alla stessa Italia, immediatamente ci vengono in mente personaggi, tattiche, colori e morfologie eterogenee nelle quali ognuno si riconosce. Questo è più facile che avvenga quando si amplia il raggio di azione, diverso è il caso delle singole competizioni nelle quali vi è una moltiplicazione di bandiere, anch’esse quasi sempre riferite a specifici riferimenti territoriali. Con qualche doverosa eccezione. Tanti, infatti, per storie familiari e innamoramenti giovanili non sono legati alle squadre della propria città o paese, per cui, spesso, si assiste a involontari “conflitti”, nell’ambito della stessa casa, alla visione del medesimo incontro, condizioni divertenti che supportano decentemente il diritto e la bellezza della diversità. Altro discorso è quando il tifo è connesso esclusivamente alla supremazia e qui interviene, a gamba tesa, il ragionamento che riguarda la “amatissima” signora del calcio italico, definita da qualche ottimo amico giornalista “l’orfanatrofio sportivo d’Italia” e per la quale è anche molto appropriato lo slogan di una pubblicità che dice “ti piace vincere facile”? I tifosi juventini fuori sede sono quelli più invisi proprio perché partono da questo presupposto, dal palmarès invidiabile che la società bianconera ha, in più si aggiunge la protervia da sempre adeguatamente rappresentata (fatta salva la simpatia da tanti nutrita nei confronti dell’Avvocato che, da vero esteta, sapeva riconoscere e apprezzare le qualità altrui), l’immotivato quanto costante affiancamento ricevuto, oltre ai recenti e mai dimenticati reati compiuti in ambito sportivo. La ciliegina sulla torta è costituita da una persistente sensazione settaria che i poco colorati, loro malgrado, esprimono, e anche dal sentore di sopportazione, se non di intolleranza, che i non piemontesi devono subire. Faccende, queste, che richiedono spesso la rinnegazione della propria provenienza o l’elencazione dei noti difetti napoletani. E’ vero, noi siamo confusionari, soggetti a repentini sbalzi di umore ed eccessivi, ma siamo felici perché nelle poche vittorie e nelle tante sconfitte siamo veri ed esposti senza alcun pudore alla luce del sole; voi cari bimbi perduti, vi riconoscete a macchia di leopardo nei sottofondi di nascosti club, nei pochissimi like che contraddistinguono i vostri post, nell’entusiasmo delle vittorie estranee e a distanza chilometrica dalla pur deserta Piazza San Carlo, dal vostro urlare a squarciagola “abbiamo vinto” e “siamo sempre i più forti”. Si, ma voi chi? La solitudine dei falsi primi.

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E' tutto finito! di Ciro Piemonte Prima di iniziare a muovere critiche a qualsiasi giocatore o all’allenatore o alla società, voglio ringraziare chi ,dopo tanti anni, ci ha permesso di credere ancora nel sogno scudetto, solo applausi per questi ragazzi. Quando al Napoli fu assegnato il rigore contro il Carpi e Higuain lo insaccò con precisione e forza disarmante pensai che questo poteva essere l’anno buono, quello dove buon calcio e buona dose di fortuna vanno di pari passo per arrivare al titolo. Non avevamo fatto i conto con la squadra da battere, la solita Juventus. Una squadra che per quanto sia forte, su questo ci sono pochi dubbi, ha un conto aperto con la fortuna che va avanti da sempre, io non credo nella malafede degli arbitri, ma è solo pura e sfacciata fortuna. Un tiro deviato all’88’ per ora ci condanna ad un meno 3 in classifica che contro una squadra come la Juventus difficilmente si recupera. Ma come se non bastasse la Juve un mezzo passo falso contro il Bologna lo ha fatto, nel momento in cui dovevamo arrivare primi e vincere tra l’altro in casa, non lo abbiamo fatto. 1­1 con una squadra veramente mediocre, Higuain, come contro la Juve, come contro il Villareal è sembrato poco lucido. Purtroppo ha un carattere particolare, sicuramente non da leader ed è il motivo per cui non riesce nelle fasi difficili della stagione a caricarsi la squadra sulle spalle e provare a portare il risultato a casa. Potranno esserci per questa squadra migliaia di critiche, ma non bastano. Questa squadra merita solo applausi, soprattutto per il modo in cui è stata costruira, in tutta Italia si comprava(Zaza,Khedira,Kondogbia,Bacca,Bertolacci) mentre a Napoli arriva Allan, idee molto chiare quelle della presidenza che con i conti in rosso ha preferito non rischiare. Il miracolo di Sarri è avvenuto, anzi sta accadendo ancora, siamo secondi davanti a squadre che hanno speso milioni e solo per amore della maglia. Nonostante i problemi, il sogno svanito, cari ragazzi…

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grazie di tutto!!!

Sabato 05 Marzo 201 6



FIORENTINA-NAPOLI 1 -1 (primo tempo 1 -1 ) MARCATORI: Alonso (F) al 6', Higuain (N) al 7' p.t. FIORENTINA (4-2-3-1 ): Tatarusanu; Roncaglia, Rodriguez, Astori, Alonso; Vecino, M. Badelj (dal 45' s.t. Ilicic); Tello, Mati Fernandez (dal 24' s.t. Bernardeschi), Borja Valero; Kalinic. (Lezzerini, Satalino, Tomovic, Pasqual, Tino Costa, Blaszczykowski, Kone, Babacar, Ilicic). All. Paulo Sousa. NAPOLI (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan (dal 22' s.t. David Lopez), Jorginho, Hamsik; Callejon (dal 32' s.t. Mertens), Higuain (dal 45' s.t. Gabbiadini), Insigne. (Rafael, Gabriel, Chiriches, Maggio, Regini, Grassi, Luperto, Valdifiori, Chalobah) All. Sarri. ARBITRO: Tagliavento di Terni. NOTE: Ammonito Albiol (N) per gioco scorretto.


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