Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli ClubAnno XIINr.142 del 15/10/2016
mettiamo? a l e m o c o .:Adess assaretti M Pag.18 P
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TORNA PRESTO!
Risultati 7°Giornata PescaraChievo UdineseLazio EmpoliJuventus SampdoriaPalermo AtalantaNapoli CagliariCrotone BolognaGenoa TorinoFiorentina MilanSassuolo RomaInter Programma 8° Giornata NapoliRoma PescaraSampdoria JuventusUdinese FiorentinaAtalanta GenoaEmpoli SassuoloCrotone InterCagliari LazioBologna ChievoMilan PalermoTorino
Classifica
02 03 Juventus 18 03 Napoli 14 11 Roma 13 10 Lazio 13 21 Chievo 13 01 Milan 13 21 Inter 11 43 Genoa 11 21
Torino 11 Bologna 10 Cagliari 10 Atalanta 9 Sassuolo 9 Fiorentina 8 Udinese 7 Sampdoria 7 Pescara 6 Palermo 6 Empoli 4 Crotone 1
Programma 9°Giornata SampdoriaGenoa MilanJuventus UdinesePescara CagliariFiorentina TorinoLazio AtalantaInter EmpoliChievo CrotoneNapoli BolognaSassuolo RomaPalermo Classifica marcatori M.Icardi 6 Bacca 6 Higuain 6 Callejon 5 Belotti 5 Dzeko 5 Kessiè 4 Milik 4 Defrel 4
Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Francesco Basile,Fabrizio Piccolo,Armando Lupini,Raffaele Belfiore, Graziano Gian Maria,Carlo Longobardi,Bruno Marra,Marco Martone,Ciro Piemonte Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 512/2007
Sabato Pag.5 15 Ottobre 2016
NapoliRoma Sabato 433
4231
All.Sarri
Hams
Ghoulam Perotti Koulibaly
Reina
Dzeko
Nainggolan Jo
Maksimovic Salah
Hisay
Allan
o 15 ottobre ore 15.00 All.Spalletti
sik
Florenzi Insigne Paredes
orginho
n
Manolas
Gabbiadini
De Rossi
Szczesny
Fazio Callejon Juan Jesus
Un Napoli da blindare
di Saverio Passaretti(presidente A.I.N.C.)
Dopo la sfortunata partita in nazionale il buon Arek Milik ha lasciato sul campo il suo ottimo sinistro, rottura del legamento crociato anteriore, una brutta tegola per la nostra squadra, i 7 gol in 9 partite del polacco avevano infiammato noi tifosi ancora doloranti da perdite argentine! Il recupero, dopo il perfetto intervento del Prof. Mariani, è previsto tra i 4 e i 6 mesi, periodo in cui solo Manolito dovrà sobbarcarsi l’onere di prima punta, inutili quanto vani i tentativi di accaparrarsi qualche centravanti svincolato, si rischia di buttare letteralmente i “soldi dalla finestra” una girandola di nomi alquanto improbabili che, senza voler offendere nessuno, non sembrano idonei ad un innesto nei non semplici schemi sarriani. Pescare tra i giovani aggregati alla squadra Primavera sembra veramente l’unica alternativa per poter contare su attaccanti di ruolo, chi sa giocare al calcio, a parte l’esperienza, sa farsi rispettare in area e con i dovuti accorgimenti tattici coprire dignitosamente quella zona. Paradossale descrivere questa situazione, la vita è imprevedibile e crea casi di emergenza inaspettate, è vero che l’infortunio dei giocatori incombe sempre durante le sfide, specie su atleti che come Arek non si risparmiano ed affrontano con coraggio gli scontri più duri ma il Napoli non meritava tanta sfortuna, la società sapeva che il comparto di attacco necessitava almeno di una altro elemento di supporto ma tutte i tentativi sono risultati vani e prontamente giunte la tegola! Ancora una volta il peso delle maggiori responsabilità gravano sul Mister costretto d’obbligo a trovare le più idonee soluzioni sia dal punto di vista psicologico che, ovviamente, puramente tattico. La sventura proietta Gabbiadini in prima linea, spetta a lui svolgere il compito di primo finalizzatore, seppure qualcosa dovrà cambiare per i centrocampisti a partire da Marek, obbligando costoro a cercare con maggiore convinzione la via del gol. Ottimo la coesione societaria a partire dal Presidente vicino alla squadra e principalmente allo sfortunato attaccante, la Roma avrà il vantaggio di affrontare una squadra in emergenza soprattutto psicologica, dovrà, però, superare prima l’ostacolo S. Paolo che giornata dopo giornata sta ritornando ai vecchi fasti. Ironia della sorte proprio i giallorossi dovevano essere i prossimi avversari considerando la fame di risultati che hanno perché reduci da un difficile periodo, certo più nera di così non poteva essere ed è appunto in questi momenti che bisogna reagire con determinazione e siamo convinti che i nostri guerrieri sapranno farlo. Il messaggio che deve giungere chiaro a tutti è che il Napoli è una grande squadra, pronta a superare tutti gli ostacoli nella certezza di non essere inferiori a chiunque sia in campo nazionale che europeo!
Forza Napoli !! Dai Milik !
Sabato Pag.8
15 Ottobre 2016
Napoletani V.I.P:Francesco Molaro si racconta
di Mario Passaretti Oggi ai microfoni di Cuore Azzurro abbiamo il piacere di intervistare Francesco Molaro,direttore di Tuttonapoli.net,il sito di informazione sportiva sul Napoli,seguitissimo in tutta la Campania e non solo.Prima di passare a giudizi “calcistici” Francesco ci parla della sua tendenza a scrivere sin da piccolo fino ad oggi essere giornalista professionista.I suoi esordi non sono stati calcistici ma grazie all’aiuto di una amica Francesca Lusco,che mi ha portato alla “ROTOPRESS”,allora famosissima agenzia di stampa,ho dato inizio alla mia attività di giornalista sportivo.Nel 2000 iniziai a fare anche della televisione con il grande Michele Plastino nella trasmissione “Goal di notte”,e sotto i suoi consigli esperti nel 2002 nasce Tuttonapoli e da quella “creatura” inizio finalmente ad occuparmi della mia passione per il Napoli. Caro Direttore cosa pensi di questo Napoli? Credo che del Napoli si debba parlare a 360 gradi,partendo dalla dolorosissima cessione di Higuain,non del tutto digerita ma che a mio parere andava fatta per tanti ovvii motivi.Ma il presidente De Laurentiis è stato molto bravo a rimpiazzarlo ed a completare e fortificare in ogni reparto una rosa già di per se competitiva.Oggi però alla luce dell’infortunio di Milik,forse era opportuno cautelarsi prendendo nel mercato estivo,un attaccante diciamo”vecchiettino” tipo Pinilla(per esempio) ma che all’occorenza poteva tornarci utile,sopperendo così alla mancanza del polacco.Su centrocampo e difesa non ho nulla da ridire perché oltre che preoccuparsi dell’aspetto numerico,la società si è mossa bene prendendo giocatori di prospettiva eccezionale.Quindi da questa cessione il Napoli ne ha tratto enormi vantaggi ed ha giovato sullo spirito di gruppo dove ognuno si è sentito più libero dalle responsabilità di servire il centravanti argentino e dare libero sfogo alle proprie qualità.Da questa cessione forse ne abbiamo tratto vantaggio ma i meriti di tutto vanno a Sarri vero leader fuori dal campo e tattico maniacale A questo punto è quasi scontato l’inserimento di Gabbiadini.Cosa ne pensi? Calimero,come affettuosamente lo chiamo,ha un compito molto ingrato,quello di sostituire degnamente Milik.Nonostante senta il peso della sfiducia del popolo partenopeo lui ha sempre cercato di dare il massimo e si spera che possa esplodere facendo tanti di quei gol da non far rimpiangere il polacco.Del resto la società ha deciso di tenerlo e questo sta a significare che crede in lui che ora è chiamato a svolgere un compito difficilissimo.Mi auguro che Sarri abbia,come credo,l’acume tattico necessario a capire che non può affidare sempre a lui il peso dell’attacco e provare il “falso nueve” con la scelta di un esterno da far giocare nel ruolo di attaccante,coadiuvato dalle fasce.Poi sta al mister decidere cosa fare e soprattutto quando.Fino a gennaio abbiamo 15 partite,davvero importanti tra campionato e champions.Quindi per far riposare Gabbiadini credo sia necessario ricorrere a questa alternativa e a differenza dei molti non vedo Callejon come attaccante ma non perché non credo nelle sue qualità ma semplicemente perché non vedo bene Mertens o Insigne nella sostituzione dello spagnolo nei movimenti soprattutto difensivi,ritenuti ormai indispensabili dal tecnico toscano.
Quale giocatore ti sta entusiasmando e chi deludendo? Alla prima domanda non posso farti un nome per il semplice fatto che quest’anno tutti i giocatori stanno dando il massimo essendosi sobbarcati grosse responsabilità per sopperire all’assenza del Pipita.Se devo proprio trovare un elemento che primeggia su tutti credo che il nome giusto sia quello di Callejon.Un giocatore immenso.Duttile,capace di fare sia la fase offensiva che quella di difesa.Tagli,inserimenti,rientri.Ad oggi per Sarri pare essere indispensabile,basta vedere il numero di partite giocate ed anche se qualche volta ha lasciato il campo,risulta essere l’unico inamovibile.Ormai meriterebbe una standing ovation ogni partita a prescindere dal risultato.Se devo parlarti di delusioni non posso esimermi dal nominare Insigne,un talento inespresso o a fasi alterne,probabilmente infastidito dalle troppi voci che si sono creato attorno a lui.Invece di fare chiacchiere dovrebbe rispondere a suon di gol. Siamo giunti alla fine di questa piacevole chiacchierata e chiudiamo chiedendo a Molaro un pronostico sulla partita NapoliRoma ed le aspirazioni finali della squadra. NapoliRoma è una partita speciale per i vari eventi successi nel corso degli anni e per me lo è ancor di più.Ci tengo a tal punto che la avverto più della sfida con la Juve.Per me è una partita in cui esiste un solo risultato e cioè la vittoria!Non so da cosa possa dipendere ma è un fatto mio personale che mi fa avvertire questo match più degli altri.Domenica non sarà facile per due motivi:il primo perché bisogna vedere Gabbiadini come risponde e poi perché personalmente non ho mai amato le soste per le nazionali.Il Napoli,spesso e volentieri dopo la sosta non ha mai fatto una buona partita e per un tipo molto scaramantico come me,questo fattore incide.Non mi sbilancio in pronostici e non lo farò mai ma desidero con tutto il cuore che il Napoli vinca.La squadra sia per le potenzialità che per il prestigio non può esimersi dal lottare fino alla fine e raggiungere almeno il secondo posto.Poi siamo sotto il cielo e tutto può succedere.Di sicuro ci auguriamo che gli arbitraggi quest’anno non influiscano troppo;a mio parere dopo le tante polemiche sugli arbitri,Nicchi e Messina,quali loro esponenti supremi,avevano il dovere morale di dimettersi.Invece sono stati riconfermati e a questo punto mi viene forte il dubbio che siano state scelte dettate dalle alte sfere del Palazzo. Siamo giunti alla fine di questa piacevole chiacchierata con il collega ed amico Francesco Molaro che chiude rivolgendo un saluto a tutti i club Napoli ed al presidente dell’AINC,Saverio Passaretti.
NapoliChievo Vr. 20(primo tempo 20) MARCATORI: Gabbiadini (N) al 24', Hamsik (N) al 39' p.t. NAPOLI (433) Reina; Maggio, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Zielinski, Jorginho (dal 23' s.t. Allan), Hamsik; Callejon, Gabbiadini (dal 18' s.t. Milik), Insigne (dal 36' s.t. Mertens). (Rafael, Sepe, Hysaj, Maksimovic, Tonelli, Strinic, Diawara, Giaccherini, Rog). All. Sarri. CHIEVO (4312) Sorrentino; Cacciatore (dal 18' s.t. Izco), Cesar, Dainelli, Gobbi; Castro, Hetemaj, Radovanovic; Birsa (dal 18' s.t. De Guzman); Meggiorini (dal 13' s.t. Floro Flores), Inglese. (Seculin, Confente, Bastien, Frey, Spolli, Gamberini, Rigoni, Pellissier, Parigini). All. Maran. ARBITRO:Di Bello di Brindisi. NOTE:Ammoniti Gobbi (C), Koulibaly (N), Albiol (N), Cesar (C), Dainelli (C), Castro (C) per gioco scorretto.
ATALANTANAPOLI 10 Marcatori: Petagna al 9’ p.t. ATALANTA (352): Berisha; Masiello; Toloi; Caldara; Conti; Freuler; Gagliardini (Pesic dal 73’); Kurtic; Drame; Petagna (Grassi al 68’); Gomez (D’Alessandro al 83’). A disposizione: Bassi; Cabezas; Carmona; ; Migliaccio; Paloschi; Raimondi; Sportiello; Zukanovic All. Gasperini NAPOLI (433): Reina; Hysaj; Maksimovic; Koulibaly; Ghoulam; Zielinski; Jorginho (Gabbiadini dal 72’); Hamsik; Callejon (Mertens dal 54’); Milik; Insigne (Giaccherini al 79’). A disposizione: Allan; Rafael, Diawara; Lasicki; Maggio; Rog; Sepe; Strinic; Tonelli. All. Sarri NOTE : Spettatori 15.000 circa per un incasso di 230 mila euro. Ammoniti: Conti, Gagliardini, Toloi, Koulibaly, Milik, Mertens per gioco scorretto.
NapoliBenfica 42(primo tempo 10) MARCATORE: Hamsik (N) al 20' p.t.; Mertens (N) al 6', Milik (N) al su rigore al 9', Mertens (N) al 13', Guedes (B) al 26', Salvio (B) al 41' s.t. NAPOLI (433): Reina; Hysaj, Albiol (dall'11' p.t. Maksimovic), Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik; Callejon (dal 25' s.t. Insigne), Mertens (dal 37' s.t. Giaccherini), Milik. (Sepe, Maggio, Zielinski, Gabbiadini). All. Sarri BENFICA (442): Julio Cesar; Almeida (dal 37' s.t. Gomes), Lindelof, Lisandro, Grimaldo; Semedo, Fejsa, A. Horta (dall'11' s.t. Salvio), Pizzi; Mitroglou, Carrillo (dal 22' s.t. Guedes). (Ederson, Luisao, Cervi, Celis). All. Rui Vitoria ARBITRO: Brych (Germania) NOTE: Spettatori 40mila circa. Ammoniti Lisandro Lopez (B), Julio Cesar (B), Fejsa (B), Carrillo (B) per gioco scorretto, Reina (N) per c.n.r.
Torniamo a vivere alla giornata
di Fabrizio Piccolo
Una frase che non vorrei sentir più è: facciamo tesoro di questa sconfitta. Il flop di Bergamo con l'Atalanta sembra di un secolo fa, vista la sosta, ma se avesse fatto tesoro di tutti gli errori recenti e non, il Napoli oggi sarebbe ricchissimo e la smetteremmo di tirare in ballo fatturati e bilanci. Di Bergamo, dunque, non salviamo niente e tiriamo una riga. Forse in questa fase, per evitare altalene d'umore, sarebbe meglio tornare a vivere alla giornata e smettere di volare con la fantasia. Personalmente non ho mai pensato che si potesse lottare per lo scudetto, ma sarei felice di sbagliarmi. Personalmente non ho mai creduto che l'addio di Higuain potesse essere metabolizzato in pochi mesi (se poi lui continua a segnare così è ancor più difficile). Personalmente non ho mai considerato l'attuale tecnico un maestro con la bacchetta magica. Ma al di là delle mie considerazioni personali l'invito che faccio è anche alla tifoseria e all'ambiente. Che proprio nell'anno del ritorno in Champions – manifestazione che, si sa, toglie energie fisiche e mentali – si potesse far meglio dell'anno scorso in campionato era una magnifica suggestione ma forse anche un'illusione. Evitiamo di partire da assunti matematici che nel calcio poco valgono. Questo Napoli può crescere e sicuramente lo farà quando tutta la rosa verrà valutata ed utilizzata con coerenza, quando avrà delle alternative tattiche che l'organico attuale consente, quando tutti i nuovi si saranno integrati (e per riuscirci, ogni tanto devono anche giocare) ma non bisogna chiedere la luna. Consideriamo però che di sfide con le grandi ancora non ce ne sono state: il Milan battuto al San Paolo non lo era e probabilmente non lo sarà, ecco perchè la sfida di oggi con la Roma assume una doppia importanza. E' il primo vero confronto con un competitor reale, la prima sfida difficile sulla carta e sul campo ed è una gara che per la rivalità tra le tifoserie ha sempre un significato speciale. L'anno scorso a Fuorigrotta finì con un imbarazzante zero a zero che fece trapelare le prime pecche di mentalità e di incapacità nel cambiar faccia alle partite. L'occasione per dimostrare di saper mutare registro, battere una grande, riscattare Bergamo e tornare a correre è qua davanti. E dopo, solo dopo, facciamone pure tesoro. Sabato Pag.14
15 Ottobre 2016
Le schede tecniche della squadra:Albiol
di Raffaele Belfiore RAÚL ALBIOL TORTAJADA
Data di nascita: 04/09/1985 Luogo di nascita: Vilamarxant (Spa) Altezza: 190 cm Peso: 82 kg Piede: Destro Ruoli: Difensore centrale (Ruolo Principale); Esterno Destro Basso o Mediano (Altre Attitudini di Ruolo) Se Pepe Reina è il leader indiscusso del Napoli, il frontman sempre pronto a “metterci la faccia”, altrettanto forte è la leadership di Raul Albiol, il “Master in Commander” della difesa azzurra, lo testimonia un episodio raccontato lo scorso anno da Maurizio Sarri: Il tecnico racconta della sua prima notte all’Hotel Rosatti di Dimaro e di quanto fosse stato emozionante correggere alcuni movimenti di Albiol (che, ricordiamo, ha vinto di tutto in patria e sui palcoscenici internazionali); probabilmente lì si impostò quel rapporto di fiducia tra Allenatore e Squadra che tanti risultati e tante soddisfazioni sta regalando ai tifosi. Molto duttile inizia la carriera a Valencia dove, nel 2003, esordisce a diciotto anni nel match con l’Aik Solna e nel primo anno, si alterna nei ruoli di esterno destro basso e difensore centrale, fungendo, all’occorrenza anche da mediano con caratteristiche più difensive; nel Getafe, l’anno successivo gioca prevalentemente da difensore centrale, ritorna a Valencia nel 2005/2006, nel club disputa quattro stagioni ed ottiene la consacrazione a livello internazionale, nel 2009 diviene il primo acquisto dell’era Florentino Pérez, l’abbondanza di centrali lo porta spesso a spostarsi sulla fascia destra; nel frattempo in Nazionale vince di tutto, dall’europeo del 2008, al Mondiale nel 2012 all’europeo nel 2014. Dotato di un fisico imponente, Albiol si caratterizza, in fase di possesso palla, per un’ottima visione di gioco, sa mantenere alta la linea difensiva, fornisce palloni puliti al centrocampo e collabora spesso con Jorginho nella costruzione dell’azione e si dimostra abbastanza pericoloso sui calci piazzati. In fase di non possesso si fa apprezzare per le capacità di intercettopalla e l’imbattibilità sulle palle alte, mentre la sua esperienza da sicurezza al reparto, il passato da esterno e da mediano lo favorisce anche perché riesce a difendere efficacemente anche in situazioni di missmatch contro avversari veloci. Sabato Pag.16
15 Ottobre 2016
Sabato Pag.17
15 Ottobre 2016
Adesso come la mettiamo di Mario Passaretti
Una domenica dal sapore strano quella in cui tutti i tifosi azzurri ricevono una brutta notizia per il futuro della propria squadra.Arkadiuzs Milik si infortuna durante l’amichevole tra Polonia e Danimarca con rottura del legamento crociato,infortunio che lo costringerà a stare lontano dai campi di gioco per un periodo tra 4 e 6 mesi.Una bruttissima tegola che si è abbattuta come un uragano sulla squadra soprattutto perché Milik si era integrato bene nella squadra e negli schemi sarriani meritandosi il posto di punta centrale nonostante lo scetticismo della gente che non avendo visto ulteriori acquisti in attacco durante il mercato estivo non ha esitato a scagliarsi ancora una volta contro la dirigenza azzurra.Adesso la paura di non avere un “bomber” come si stava rivelando il polacco,ha fatto crescere nei tifosi azzurri la paura di non essere più competitivi.Una paura motivata dal fatto che l’alternativa all’attaccante polacco era Gabbiadini,che a quanto pare non è mai entrato nelle grazie del mister o stando ai fatti.Pochissime le sue apparizioni soprattutto quasi sempre da riserva:6 con appena una rete all’attivo.Troppo poco per una punta che vuole convincere tutti del suo potenziale.Giovane di 25 anni che non riesce a sfondare.Guardando il suo palmares non notiamo numeri straordinari nonostante la sua duttilità calcistica.Può fare la prima punta,la seconda o esterno offensivo.Promettente per le sue qualità:rapidità di esecuzione ed ottimo controllo della palla.Doti che fin’ora si sono evidenziate in maniera blanda lasciando il popolo azzurro nello stupore generale e nella perplessità.Ogni anno le critiche mosse erano quelle di una squadra incompleta.Un giudizio zittito dall’operato societario che ha badato a completare una squadra sempre sotto esame.E forse il mancato acquisto di una ulteriore punta potrebbe riconsentire ai tifosi azzurri di attaccare la società o essere smentiti del tutto.Sabato ci aspetta un duro test contro la Roma e chissà mai che Gabbiadini possa farci sognare. Sarà il campo a parlare! Sabato Pag.18
15 Ottobre 2016
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NapoliRoma,il Derby del sole dei gemelli diversi
di BRUNO MARRA
I gemelli diversi. Questo sono oggi Napoli e Roma, due squadre e due città che per decenni hanno dato vita ad un gemellaggio ammirato dall’Italia intera. Era il derby del Sole, oggi è il derby dell’odio. Quella simbiosi che le due Capitali del Sud avevano creato per far fronte comune allo strapotere del Nord, è finito nell’Era moderna. Esattamente dal 1987. E si è trasformato, talvolta, addirittura in guerriglia. Napoli e Roma era una festa di colori, sia all’Olimpico che al San Paolo. Un modo per dire alla Juventus del potere, alla Milano delle multinazionali, all’Italia padana, che qui c’era un regno con nobiltà, orgoglio e storia. Quella storia finì in un ormai noto pomeriggio di quasi 30 anni fa. Il Napoli di pareggiò in 9 uomini all’Olimpico contro la Roma. La “Magica” eravamo noi, con il trio MaradonaGiordanoCareca, e non più la “Magica” Roma che venne spazzata via da una rete di Francini. Quel giorno Salvatore Bagni andò sotto la Curva Sud e fece il gesto dell’ombrello. Imperdonabile per i tifosi giallorossi. Seguì un ritorno a Napoli pieno di livore e rabbia. Incidenti fuori e dentro al San Paolo, con la Roma che ci fece lo sgambetto compromettendo gran parte del secondo scudetto, vinto poi da Milan al sorpasso lacerante del primo maggio 1988. Da allora i gemelli diversi si odiano e non si danno pace. Ma sul campo, nell’Era De Laurentiis sono i colori azzurri a dipingere il derby del Sole. Con il Napoli di Benitez li abbiamo battuti ben tre volte consecutive a Fuorigrotta, due in campionato un una in Coppa Italia. Memorabile semifinale vinta in rimonta per 30, con in tribuna il balsamo di Diego Maradona che fece visita al suo Tempio. E’ ora di riprendere la strada del successo, nel Sabato del Villaggio azzurro. Al di là della rivalità, oltre ogni dissapore, sperando che Napoli Roma torni ad essere solamente un altro magnifico Derby del Sole. Sabato Pag.20
15 Ottobre 2016
il VIGNETTONE
di ARMANDO LUPINI
Cari arbitri,col Napoli,niente più passi falsi di Francesco Basile
L'autore del miracolo Napoli, additato ormai da molti come il professore del bel calcio italiano, è senza dubbio il tecnico Maurizio Sarri, giunto in punta di piedi a Castelvolturno e oggi personaggio indispensabile per una squadra e una società forti e ambiziose. Nato a Napoli, precisamente a Bagnoli, 57 anni fa, da genitori operai dell'ex Italsider, l'allenatore azzurro è cresciuto in provincia di Firenze, a Figline Valdarno, dedicandosi in un primo tempo contemporaneamente alla carriera di allenatore e di dirigente bancario. Nel 1999, dopo aver conseguito il diploma di allenatore a Coverciano, decide di lasciare il lavoro in banca per dedicarsi esclusivamente alla carriera di allenatore: inizia ad allenare a Stia in seconda categoria. Una lunga militanza nelle categorie minori, dalla Faellese al Sorrento, per approdare poi nel 2012 all'Empoli dove vi resterà fino al 2015, quando il patron azzurro Aurelio de Laurentiis l'ha voluto fortemente alla guida di un Napoli orfano di un allenatore stratitolato, qual era appunto Rafa Benitez. L'inizio non è stato certo dei migliori. Una sconfitta di misura a Reggio Emilia, contro il Sassuolo, ha sancito il suo esordio sulla panchina azzurra. Ma alla squadra azzurra occorreva tempo per comprendere al meglio gli schemi di gioco di un tecnico esigente, carismatico e quasi maniacale nella preparazione delle partite. La prima stagione al Napoli si conclude con una serie di record (di punti, di vittorie in campionato, di reti) oltreché con il secondo posto in classifica, che ha significato l'accesso diretto alla fase a gironi di Champions League. Nell'attuale stagione, la seconda in azzurro, la sua squadra continua ad esprimere il miglior calcio della serie A superando in media il 50% di possesso palla a partita. Il suo modulo, un 4 3 3 palesemente offensivo, è fortemente elogiato sia in Italia che in Europa. Un allenatore d'altri tempi dunque, quello che bacchetta i suoi giocatori per tirar fuori il 101% delle proprie possibilità, quello che è capace di offrire delle motivazioni valide al raggiungimento di altissimi obiettivi: questo è Maurizio Sarri. Nell'ultima settimana sul Napoli si è abbattuta una tegola pesantissima: l'infortunio in nazionale della prima punta Arkadiusz Milik. Sarà complicato, ma siamo certi che il professor Sarri saprà trovare delle valide alternative per sostiruire l'attaccante polacco, a partire da Manolo Gabbiadini, "costretto" necessariamente a ritrovarsi e a ritrovare la via del gol, in modo così da non invalidare una stagione ricca di possibilità e occasioni. Sabato Pag.22 15 Ottobre 2016
Tra palco e realtà
di Carlo Longobardi
Qualche giorno fa, il buon Sinisa Mihajlovic, in conferenza stampa, è stato applaudito per aver ricordato ai presenti la condizione di privilegio che vive la maggior parte dei calciatori professionisti e sicuramente quelli più in vista. Una situazione che questi ragazzi spesso non comprendono, confusi come sono tra telecamere, interviste, feste, lustrini e lusso sfrenato, anche se, ogni tanto, loro malgrado, ritornano violentemente con i piedi per terra a causa delle più svariate vicende, perché, nel frattempo, in mezzo, ci scorre la vita. E’ il caso di qualche giovane talento che, a cadenza programmata, ritorna sul tormentone dell’aumento dell’ingaggio, salvo poi fare i conti con prestazioni discutibili e problematici episodi familiari (dei quali è ovviamente, totalmente, inconsapevole), o, ancora di tanti altri campioni costretti ad affrontare importanti patologie che hanno riguardato i propri figli, ai quali si augura il meglio possibile, che, tuttavia, hanno restituito l’amaro sapore della realtà che azzera ogni cosa e spegne la più luminosa delle luci. Condizione che avviene anche, ed è il caso del nostro Arkadiusz, quando si materializza l’infortunio inatteso, l’evento tra i più temuti che stravolge piani e complica i programmi. Per questo evento specifico è opportuno ricordare a noi tutti che “if you spit in the air, it lands in your face” e che, quindi, è opportuno farsi i fatti propri e non augurare niente a nessuno, men che meno a chi non merita più alcuna considerazione; fortunatamente gli esiti diagnostici e chirurgici hanno dato buonissimi esiti e auspici, e, pertanto, senza alcuna fretta inutile, il corazziere polacco ritornerà più forte di prima. Proprio per quanto descritto, però, è necessario che, viceversa, questi talentuosi ragazzi prendano totalmente coscienza della buona sorte che ha assistito il loro talento e godano appieno della condizione di raro vantaggio senza tentennamenti e perplessità, “questa canzone” giunge inevitabilmente all’indirizzo di Manolo Gabbiadini che è oggi il titolare delle chiavi dell’attacco azzurro e di gran parte delle speranze dei tifosi, al quale si chiede sicuramente l’impegno più volte dimostrato, ma anche quel doveroso entusiasmo che accompagna solitamente coloro che si predispongono al futuro con un sorriso e la migliore predisposizione: Manolito, “la gente allegra il ciel l’aiuta!!”, rimuovi quella espressione corrucciata, facci vedere una corsa sfrenata sotto la curva, un urlo liberatorio, non aspettiamo altro. Infine un ultimo accenno a ciò che distingue, in questa caso, la realtà con un palco probabilmente soltanto commerciale e l’obbligatorio rispetto che è dovuto al mito calcistico mondiale per eccellenza, nonché vero amore dei tifosi napoletani di tutti i tempi. Vedere Diego giocare nella partita della pace e sentire i commenti strumentali e fintamente esaltanti dei telecronisti ai suoi sbilenchi tocchi di palla, fa male. Bastava il calcio di inizio, perché il “sinistro”, quel sinistro, è qualcosa che deve restare scolpito solo lì, nella storia.
Sabato Pag.24 15 Ottobre 2016
Milik 4 mesi fuori:e adesso?
di Ciro Piemonte
Dopo un ottimo inizio di stagione, nove presenze e 7 goal, per l’appunto, la stagione di Milik subisce una brusca frenata. Rottura del legamento crociato anteriore, operazione, per i più ottimisti 4 mesi di stop. Le nazionali, si sa, non giovano mai i club, particolarmente quelli di fascia medioalta come il Napoli, dove l’infortunio dell’unica punta di ruolo può compromettere una stagione. Perché parliamoci chiaro, il Napoli è in seria difficoltà. Si è infortunato l’unico in cui la squadra non ha un degno sostituto, con tutto il rispetto per il buon Gabbiadini che ogni volta prova a fare il suo dovere con pessimi risultati. Per molti è diventata la sua ora, come se Sarri non abbia dato all’attaccante partenopeo delle chance per mettersi in mostra. A mio avviso la competizione per una maglia da titolare non può che giovare una punta che deve fare goal in un modulo collaudato come quello degli azzurri. Probabilmente un giocatore dal basso profilo carismatico può uscirne giovato da questa situazione, ma non è sicuramente una bella cosa da dire e da pensare. Si, Gabbiadini avrà l’ennesima occasione per cercare di non far rimpiangere la punta ma probabilmente quello che serve è cercare una soluzione tattica del tutto diversa, soluzione che il mister può tranquillamente trovare negli uomini a disposizione. In un rosa con 6 centrocampisti con caratteristiche diverse e 5 tra attaccanti e trequartisti si può tirare fuori qualcosa di diverso di un 4 33 ben posizionato in campo. Se si vuole tornare invece a giocare col solito modulo, la prima cosa da fare è cercare di togliere a Manolo quella faccia da funerale con cui scende in campo, il Napoli da due anni a questa parte gioca, divertendo e divertendosi, il più bel calcio d’Italia e i giocatori ne sono la più alta espressione, calcisticamente e moralmente. Alla base, da migliorare c’è lo stato d’animo e il carattere, poi il resto viene da se. A napoli, come sempre, si respira un pacato ottimismo, ma in fondo ognuno sa bene la situazione in cui siamo finiti. Ci restano 4 partite di champions da giocare senza punta, per fortuna le prime due giornate sono state un toccasana per la classifica, il distacco di 4 punti può permetterci qualche defaillance . La vera difficoltà sarà trovare continuità in campionato, cosa già difficile con i vari Milik e Higuain, ci si aspetta tanto, come sempre, ma questa volta in cuor nostro, sappiamo bene che bisogna volare bassi.
Sabato Pag.26 15 Ottobre 2016
Battere la Roma per dimenticare la sorte
di Marco Martone
Tre punti con la Roma per mettere alle spalle, almeno per un po’ di tempo, il dramma sportivo di Milik e le difficoltà nelle quali, senza alcun dubbio, si trova il Napoli da qualche giorno. La tegola che si è abbattuta sulla squadra, del resto, non ha certo depresso un ambiente proiettato, con entusiasmo e fiducia, al prossimo impegno di campionato. Certo i prossimi giorni saranno decisivi, per la società ma soprattutto per il tecnico Sarri, per decidere in che modo muoversi, data la lunga indisponibilità cui andrà incontro l’ex attaccante dell’Ajax. Saranno due gli scenari presi in considerazione dalla dirigenza azzurra. La prima ipotesi, che è anche la più probabile, potrebbe indurre De Laurentiis e Giuntoli, con l’avvallo di Sarri, a mantenere inalterata la rosa degli attuali titolari, senza alcun tipo di intervento in extremis sul mercato degli svincolati. La forzata assenza di Milik dovrebbe, quindi, proiettare nel ruolo di titolare “quasi” inamovibile Manolo Gabbiadini, che fino ad oggi non ha mai nascosto il suo disagio, per un’alternanza che non ha mai gradito a fondo e che, lo scorso anno, ha portato il proprio procuratore a chiedere addirittura la cessione del giocatore. L’ex punta della Sampdoria, che pur non essendo ancora stato impiegato da Ventura, ha comunque ritrovato anche la Nazionale, avrà la possibilità di giocarsi tute le carte a disposizione, per dimostrare a Sarri di essere meritevole della titolarità del ruolo di attaccante centrale del Napoli. Una scelta che potrebbe essere favorita dal ricorso da parte di Sarri, in caso di emergenza, al cosiddetto “falso nueve”, ruolo che può essere ricoperto alternativamente da Mertens, Callejon o dallo stesso Insigne. A quel punto la decisione di tornare sul mercato sarebbe rinviata a gennaio, quando il Napoli potrà decidere di puntare sul ritorno di Zapata dall’Udinese, previo accordo con i friulani o puntare su attaccanti di peso e qualità, come Pavoletti del Genoa e l’ex juventino Zaza, che non ha trovato fortuna e gloria in Inghilterra. L’altra ipotesi, invece, porta direttamente a Miroslav Klose, ex punta della Lazio dal passato glorioso ma che va verso le 39 primavere. Il tedesco è uno dei giocatori svincolati che il Napoli può prendere anche subito. Fisico integro e personalità da vendere, Klose sarebbe il profilo ideale per tappare il buco lasciato da Milik, nell’attesa che il polacco faccia il suo ritorno in campo.
Sabato Pag.28 15 Ottobre 2016
I veri limiti
di Graziano Gian Maria
L’altro giorno leggevo un interessante articolo che riportava delle statistiche relative a 2 attaccanti della Serie A, uno era Gonzalo Higuaìn, colui che ha stabilito il record di goal del nostro campionato dopo 60 anni, 36 goal in una sola stagione, roba da fenomeni. Beh, quest’anno l’argentino sta continuando quasi sulla falsa riga dello scorso, ha infatti una media realizzativa di un goal ogni 115 minuti, volete sapere quella dell’altro attaccante? 1 ogni 116, chi sarà mai? Icardi? Dybala? Bacca? No, Manolo Gabbiadini, chi? Gabbiadini? Si, proprio lui, Manolo, il nostro attaccante, quello messo continuamente alla prova, bistrattato e criticato pur di dar fiato alla bocca su qualsiasi cosa, esempio? Il “non sorridere in campo”, come se poi giustamente fossero le espressioni facciali a mandare il pallone in rete. Ma quale è la realtà dei fatti? Beh, la realtà appunto parla di un grande attaccante, uno capace di ricoprire più ruoli sul fronte d’attacco, dotato di un gran sinistro e senso del goal, ma, questo per molti giornalisti e tifosi non basta, perché? Why? Mah, forse pensandoci bene un reale limite questo ragazzo lo ha, avrebbe potuto chiamarsi Gabbiadinho o Gabbiadoski no? Si parla, discute anzi, tanto, tantissimo dei problemi del calcio italiano a livello giovanile, non produciamo e sforniamo più giovani, come se nel bel paese ci si fosse dimenticati come si gioca a pallone, tutto ciò è possibile? Io non credo, forse basterebbe solamente non bruciare i nostri talenti, di metterli nelle migliori condizioni “umane” per rendere al meglio, piuttosto che lasciarli logorare dalla pressione, un po’ come si fa con gli stranieri, perché vorrei farvi notare un'altra cosa, quel fenomeno di Paulo Dybala è stato aspettato quasi per 3 anni a Palermo, 3 anni di “ non goal” o quasi, addirittura di panchina in Serie B, ma in tutto questo tempo il ragazzo è stato lasciato in PACE, mentre qui si fa molto più casino per unadue partite a secco dei vari: Gabbiadini, Insigne ecc rispetto a quanto ne è stato fatto per gli anni di “assestamento” dell’argentino in Sicilia. Quindi, pensandoci bene, è tutto vero, il problema è mentale, culturale, ma non del ragazzo in questione, bensì nostro! E’ il sistema che va cambiato, o meglio la mentalità. Forza Manolo, dimostra di cosa sei capace, già da sabato, come diceva Rafael Benitez, spalla a spalla, sostenendoci e sostenendolo.
Sabato Pag.29 15 Ottobre 2016
RISTORANTE LA CAMPANELLA via G. di vittorio 58 53048 Sinalunga (SI) Fraz. Bettolle Tel: 0577 624516 Email: brunellamarsico@gmail.it