Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli ClubAnno XIINr.147 del 21/12/2016
Buon Natale!!!
Felice 2017!!!
Auguri di Buone Feste
di Saverio Passaretti(presidente A.I.N.C.)
Il Napoli supera un momento difficile e riparte alla grande battendo in una sequenza incredibile rispettivamente Cagliari, Inter e Torino con ben 13 reti. Inimmaginabile una simile circostanza, qualificazione Champions con una prestazione superba a Lisbona e una freschezza atletica fino a qualche settimana fa completamente smarrita. Eppure la delusione dei tifosi cresceva parallelamente alla mancanza del centravanti titolare,con il buon Gabbiadini che si è dimostrato come un pesce fuor d'acqua nonostante gli impegni ripetuti;peccato per il giovane che ormai sembra destinato a giocare all'estero. Uno spettacolo al San Paolo le mirabili giocate del folletto Mertens, il suo quarto gol contro il Torino ci ha veramente fatto ricordare le imprese del Pibe de Oro, un pallonetto di altri tempi, altro che falso nove, il giovanotto si è dimostrato un ottimo centravanti. Tutte queste incredibili prestazioni hanno creato un'atmosfera veramente natalizia di orgoglio per un gruppo di ragazzi fantastici guidati da un maestro di tecnica e umiltà che risponde al nome di Sarri. In questo clima dolce ed entusiasta si affrontano i viola una classica del campionato italiano che ci ha visti protagonisti di partite altalenanti quindi un campo difficile per gli azzurri costretti a questo punto a reggere la parte di leoni con il miglior attacco del campionato, nonostante la perdita del centravanti argentino. Resta il rammarico per la prematura perdita in campo il centravanti polacco Milik con lui la situazione sarebbe stata diversa e probabilmente almeno quattro o cinque punti in più in campionato. Godiamoci, per il momento, questa bella fase ed evitiamo gli eccessi di entusiasmo, il controllo nervoso resta l'arma vincente di chi vuole raggiungere i maggiori risultati sia in campionato che in Coppa. I tifosi aspettano un'altra esibizione spettacolare per risolvere anche la pratica Fiorentina e trascorrere un Natale sereno in previsione di un anno 2017 che si prospetta carico di emozioni e soddisfazione. Non mi resta che augurare a tutti un felicissimo Natale ed un ottimo 2017 all’insegna di prestigiosi successi. Forza Azzurri!Grazie tifosi!
Pepita Dries,teniamocelo stretto
di Fabrizio Piccolo Perso un Pipita, trovata una Pepita. Riscoperta, anzi, perchè la pepita azzurra oggi è Dries Mertens, uno che non si scopre oggi visto che dal primo giorno che ha vestito la maglia del Napoli ha sempre fatto vedere cose stupende. Mai come oggi però Mertens è il vero fuoriclasse del Napoli, quello che ti toglie le castagne dal fuoco come faceva “quell'altro” negli anni scorsi. Uno che ha inghiottito tante inspiegabili panchine nella passata stagione ma che quando ha avuto la chance l'ha (quasi) sempre sfruttata. Oggi il belga è insostituibile, inutile girarci intorno. Può giocare a sinistra, a destra, da falso nueve ma dove lo metti lo metti fa la differenza. In Italia come in Europa. E' nel pieno della sua maturità Mertens, una manna dal cielo visto che l'infortunio di Milik e le problematiche di Gabbiadini rischiavano di lasciare il Napoli senza un cannoniere vero, ma Mertens non è solo il finalizzatore. E' la fantasia al potere, quella che scardina i disegnini sulla lavagna, le freccette degli schemini da ragioniere, che rompe l'inerzia. E' il fulmine negli spazi stretti: un dribbling come il suo, a memoria, non si vedeva a Napoli dai tempi di Maradona, forse. E con la crescita dei giovani, dal delizioso Zielinski allo sfrontato Diawara ma aspettando sempre lo spazio per rivedere Rog, questo Napoli può essere chiamato in tutti i modi ma certo non adolescenziale, progettuale, futuribile. Il futuro è oggi, e questo Napoli è forte già oggi. Soprattutto se – come sembra – si capisce come sia importante alternare tutta la rosa, far giocare anche Strinic e lo stesso Jorginho e motivare tutti. Inutile porsi ora obiettivi o traguardi, questo è ancora tempo di bendarsi gli occhi e provare a vincerle tutte. Il secondo posto è lì, a un passo. E, per favore, alla Champions e al Real Madrid pensiamoci da febbraio. Ora no. Ora godiamoci questo Mertens da sogno e blindiamolo subito. Clausola rescissoria? Perchè no. Ma se il pur bravo Belotti ha una clausola da 90 milioni, quanti ne servirebbero per Dries?
Marek Hamsik e la nuova era del Napoli
di Raffaele Belfiore
Se c’è un giocatore che ha rappresentato in modo totale la nuova era del Napoli è Marek Hamsik; vogliamo, in occasione del Natale, farvi rivivere la storia della società partenopea attraverso i suoi occhi. Nato in Slovacchia da genitori appena diciottenni, ha sia la mamma che la sorella che hanno calcato i palcoscenici nazionali della pallamano. Lo sport, che Marek ha respirato sin dalla più tenera età è sicuramente la chiave del suo successo e rappresenta molto del suo modo di stare in campo; è, infatti un centrocampista (prevalentemente mezzala) abbastanza eclettico con particolare propensione agli inserimenti in zona gol, fondamentale in cui risulta letale. Usa sia il destro che il sinistro con la stessa disinvoltura, dispone di un discreto tiro dalla distanza. È uno specialista dei calci di rigore e si sta perfezionando anche in fase di copertura. In nazionale questa sua duttilità lo ha portato a ricoprire svariate posizioni: trequartista (ruolo prevalente), esterno alto sia destro che sinistro, mezzala ed addirittura “falso nueve”; nel Napoli fu inizialmente utilizzato da Reja come mezzala sinistra in un 352, passò ad essere utilizzato da Donadoni come esterno alto a destra, per poi diventare un trequartista che scambiava posizione spesso con “Pocho” Lavezzi, entrambi dietro a Zalayeta, attaccante forte fisicamente che sapeva liberare spazi invitanti per le invenzioni dei due giovani talenti azzurri. È con Mazzarri che Hamsik diviene una stella a livello internazionale, dapprima con Quagliarella e Lavezzi ed in seguito con Cavani formerà due “tridenti delle meraviglie”, reparti offensivi che lasciavano pochi riferimenti alle difese avversarie e che, allorquando il tecnico di San Vincenzo (Livorno) si toglieva la giacca, erano pronti a “scatenare il panico” in campo. Nel 2012 inizia l’era Benitez, il sistema del gioco del Napoli cambia, si passa dalla difesa a tre, che aveva contraddistinto la prima parte della storia moderna della squadra dalla Serie C1 (odierna LegaPro) alla scalata dapprima in Serie A e poi sui palcoscenici più importanti d’Europa, alla difesa a quattro ed il 4231 rappresenta il nuovo “verbo” dell’allenatore spagnolo, Marek inizia come trequartista centrale e la nuova posizione sembra essergli congeniale (d'altronde è la stessa che ricopre da sempre in nazionale), ciò fino ad un infortunio al metatarso che lo tiene fuori fino a metà stagione. Al rientro il capitano non è più lo stesso, sembra un “corpo estraneo” alla squadra e non va meglio la stagione seguente; è con Maurizio Sarri e con il ritorno al ruolo di mezzala sinistra (in un 433) che Marek Hamsik vive una seconda giovinezza, ritorna il campione indiscusso di un tempo e beneficia tantissimo del gioco spumeggiante espresso dal tecnico nato a Bagnoli, Hamsik diventa anche a livello di personalità un’autentica bandiera della squadra, prende sulle sue spalle (finalmente forti e rassicuranti) tutto il gruppo e con Reina forma una coppia di leaders solida e esemplare. Lo slovacco, in una recente intervista, ha dichiarato di voler portare lo scudetto alle falde del Vesuvio, siamo tutti con lui, nel frattempo può già quest’anno battere il record di Maradona di 115 reti, Hamsik vuole entrare nella storia…In maglia azzurra.
Un sogno che potrebbe diventare Real..e
di Mario Passaretti
Siamo prossimi alle feste natalizie e non c’era modo migliore di auspicarsi un grande inizio di anno.Ebbene sì, il Napoli si trova di nuovo a lottare per il secondo posto e a dire ancora la sua in questo campionato. Dopo le vicende estive,che avevano visto la partenza del suo uomo migliore (Higuain,ndr) ed una campagna acquisti volta al completamento della rosa a livello numerico ma non certo ad un ampliamento di qualità dato che la società aveva deciso di puntare su giocatori forti ma di prospettiva futura vista la loro giovane età. Dati alla mano questo campionato poteva rivelarsi una disfatta dando ragione ai tanti mugugni della gente,troppo delusa dalla partenza del campione argentino e sfiduciata dal mancato arrivo di pezzi da novanta capaci di non far rimpiangere il tanto discusso addio dell’attaccante.E fino ad un mese fa sembrava che l’andazzo fosse questo,visto che in campionato non arrivavano risultati e si perdevano sempre più posizioni e non andava di certo meglio in champions dove un Napoli,quasi sempre al comando nel suo girone, rischiava di non qualificarsi nemmeno a causa delle ultime prestazioni,negativa su tutte la sconfitta casalinga con il Besiktas. Ed invece come per magia,tutto è cambiato.Da un mese a questa parte,gli azzurri sembrano aver ritrovato lo smalto dei tempi migliori.Giocano il calcio più bello d’Italia,entusiasmando non solo i propri tifosi,ma anche i vari operatori di calcio,italiani e non. Il Napoli viene definito la Cenerentola d’Italia.Tutti hanno finalmente dimenticato le negatività di inizio stagione e si concentrano sul presente.Un presente roseo,dove su tutti domina il folletto Mertens,che si è caricato sulle spalle tutto il peso dell’attacco regalando alla platea grandi prestazioni nonostante i giudizi sfavorevoli sul suo “falso nove”.Ed invece a suon di gol zittisce tutti e lascia tutti senza parole con le sue meravigliose giocate,su tutti quella contro il Toro,dove ha portato tutti con la mente a gesti fatti dal più forte giocatore al mondo..un certo Diego Armando Maradona. E come tradizione vuole dall’urna del sorteggio di Champions è uscito il Real.Forse il più ostico data anche la nostra inesperienza in campo internazionale.Ma del resto il Napoli è definito la Cenerentola e tradizione vuole che le fiabe abbiano un bel finale e chissà che il sogno continui e diventi Real..e
kit maglie stagione 2016-2017
Il brivido di Natale per il nostro capitano
di BRUNO MARRA
Il battito di un intero popolo si leva lontano per il suo Capitano nel brivido infinito di Natale e dell’Anno Nuovo. Hamsik ed i napoletani uniti in un enorme abbraccio nel giorno degli innamorati. Innamorati come Marek che da 9 anni ha giurato fedeltà e amore a una sola maglia e ad un unico colore: l’azzurro del suo cuore. Nel giorno dedicato alla passione, è suo il posto d’onore nella nostra storia contemporanea, l’uomo simbolo e l’ultimo capitano del Rinascimento Napoletano. E’ arrivato a Castelvolturno nell’estate del 2007, giovanissimo ed esile che non dimostrava neppure i suoi venti anni, ma in campo si è subito trasformato nel fanciullino romantico con lo spirito guerrier che entro gli rugge. Marek Hamsik per noi è una poesia, un romanzo ed un libro struggente. Un Manga Boy che farebbe la fortuna della più fertile creatività narrativa, il ragazzo con l'orecchino di perla, come l’opera al maschile di Veermer, che dall’arte contemporanea ha mutuato il disincanto espressivo ed il pathos emotivo. Il suo stile è un cult, la sua cresta un copyright, i suoi gol appartengono alla Galleria d’arte napoletana col marchio d’autore. Campione di classe inaudita, ma anche personaggio elegante e affascinante per spessore, profondità e “low profile” che lo caratterizzano come uno dei più intelligenti e travolgenti talenti della storia azzurra. Elegante nei gesti, gentile nella quotidianità, quanto implacabile e irruente sul tappeto verde come un predatore spietato che compare nell’attimo fuggente. Per poi tornare a sorridere con quegli occhialini stilizzati alla Clark Kant che lo elevano nell’immaginario collettivo ad un supereroe della porta accanto. Chiamatelo centrocampista, trequartista o attaccante. Il risultato non cambia per questo talento che ha nel DNA i cromosomi del predestinato. La fascia di capitano è l’ultimo fregio che gli conferisce l’imprimatur e l’investitura di leader assoluto. Che a Napoli è diventato anche uomo. Marito e compagno di lungo corso di Martina e papà di Christian e Lucas, i suoi due gioielli più preziosi che porta tatuati sulla pelle. Christian, il più grande, in testa ha già la cresta e la smania del pallone che si trascina sempre dietro a Castelvolturno come un enorme mappamondo. Lucas, invece, ha la sua tappa fissa: entra all’imbocco dello spogliatoio, vede il poster gigante della squadra affissa alla parete, e comincia a correre fino a raggiungere il richiamo del cuore urlando dinanzi alla foto “papààààààààààà!”. L’amore infinito nel brivido del Santo Natale. Marek Hamsik, l’ultimo Capitano del Rinascimento napoletano…
il VIGNETTONE
di ARMANDO LUPINI
Posti esauriti sul carro dei vincitori di Francesco Basile
Salire o scendere dal carro dei vincitori è la cosa più semplice da fare, soprattutto per chi, come noi Napoletani, vive ogni vicenda con passione ed entusiasmo. Parlare di calcio a Napoli è parlare di vita; in città si respira il profumo dell'erba del San Paolo in ogni istante della giornata. E questo perché un popolo, martoriato quotidianamente dai problemi di una città depredata del suo naturale splendore, ha bisogno di rialzarsi alla sua dignità sociale. E il calcio è, talvolta, il mezzo per palesare l'esistenza di una città che, nelle sue eterne ed infinite diversità, non ha nulla da invidiare al resto del mondo. Tanti "schiaffi sociali", da oltre 150 anni, vengono dati a Napoli in maniera del tutto gratuita. Per cui, quando la squadra, rappresentante la città intera, restituisce quegli "schiaffi" , beh, allora, il calcio diventa motivo di uno straordinario orgoglio popolare. Ma non è stato sempre così nel corso di questa prima parte di stagione che ormai volge al termine. Il Napoli, in parte per gli infortuni occorsi, in parte per le solite ben note problematiche, è stato, per un periodo, carente di risultati, pur continuando ad esprimere un gioco di alto livello. E già tra tifosi e media si ricercavano i responsabili: un allenatore da esonerare, una campagna acquisti estremamente mediocre, delle scelte societarie inadatte ad una squadra ambiziosa di rggiungere traguardi significativi, un presidente dalle mani "tirate". Oggi invece, a seguito dei risultati eccellenti delle ultime quattro partite, oltreché dello spettacolare gioco espresso, non c'è un posto libero sul carro dei vincitori. Tutti ad esaltare le straordinarie gesta degli uomini di Maurizio Sarri e, in particolare, del folletto belga, Dries Mertens, oramai indiscusso fuoriclasse azzurro dentro e fuori il campo. Ma noi siamo così: pronti ad esaltarci, fino a salire in cielo e toccare le stelle, e, allo stesso tempo, capaci di muovere le più aspre critiche quando le cose non vanno per il verso giusto. Ma quelle critiche, purché non distruttive, sono dettate dall'amore, dalla passione e dal desiderio di ottenere grandi risultati nei più prestigiosi palcoscenici del calcio italiano ed europeo. E' questa l'essenza di noi tifosi azzurri calorosi e veraci, straodinari e brillanti. Non criticateci il nostro essere Partenopei! Buon Natale a tutti e forza Napoli!
Buon Natale a tutti...o quasi
di Carlo Longobardi
Buon Natale: a tutti i ragazzi con la maglietta azzurra impressa sulla pelle o con quella nera, aggressiva, da trasferta o, ancora, con la benaugurante da “Madonna dell’Arco”; a Maurizio Sarri, alla sua maestria, alla sua panza, alla sua tuta, al suo eloquio sopra le righe e senza ipocrisia; ad Aurelio De Laurentiis, al suo acume, alla sua attenzione gestionale, alla buona sorte ed alla sua chiarezza talvolta snob e sprezzante. Buon Natale alla tifoseria napoletana, a tutti gli appassionati, presenti, felici e infreddoliti, a quelli che hanno nostalgia dei “coripro” e detestano i “coricontro”, a quelli che hanno beneficiato, spesso pochi ma buoni, delle delizie di giocate forse mai viste sul piano del collettivo; a tutti i ragazzi che hanno fatto sacrifici per esserci, a tutti i papà, veri e propri “baluardi di dignità” che ne hanno fatti altrettanti, in silenzio, per essere presenti con i propri pargoli per vivere e condividere gioie, per trattenerle nel cuore e trasferirle agli altri cari, alla “vita del mondo che verrà” in un infinito passaggio di testimone di inspiegabile fede laica. Buon Natale a tutte le forze dell’ordine presenti a tutti gli eventi, a quei ragazzi, a quelle donne e uomini costretti a subire sfottò gratuiti e imbecilli, a sopportare, con rassegnazione e maturità, le incomprensibili frustrazioni di tanti post adolescenti mai cresciuti. Buon Natale a tutto l’universo mediatico che ruota intorno al calcio a Napoli, ai giornalisti autenticamente tifosi, che soffrono per le sconfitte prima di ogni altra cosa e che esultano per le vittorie in modo sincero prima che professionale o strumentale, a coloro che si impegnano affinché sia trasferita e condivisa l’autenticità della notizia e non dapprima il suo retro pensiero subdolo e talvolta falso. Buon Natale a tutti quelli che, partendo da posizioni di privilegio, evitano accuratamente l’odioso, anacronistico e discutibile “ingresso vip”, che fanno la propria fila in maniera anonima e, soprattutto, con il proprio “pass di autentica onorabilità” ben stretto tra le mani, abbonamento o biglietto che sia, tra i quali spiccano ex bandiere azzurre e autorità veramente “autorevoli”. Un Natale di “riflessione” a chi pensa che essere presenti allo stadio costituisca una vetrina, una passerella su cui far sfilare una traballante passione calcistica, a quelli che pontificano e non realizzano, a coloro che fanno del vandalismo il loro vero credo, della maleducazione e dell’arroganza gli strumenti operativi del loro essere, a quelli che saltano le file perché “così si fa”, a quelli che ritengono l’offesa il primo codice comunicativo, a quelli che urlano “siamo partenopei” senza saperne neanche lontanamente il significato, a quelli che infangano in ogni momento centinaia di anni di storia pretendendo un rispetto basato sulla protervia che ne è esattamente il suo contrario. Buon Natale, quindi, due paroline apparentemente semplici che rappresentano il grande mistero della vita stessa, a tutti puri di cuore e in particolare a quel Babbo Natale che in troppi luoghi martoriati della terra non può che poggiare i propri doni su macerie e polvere.
Il Napoli vola,ma non in classifica
di Ciro Piemonte
Dopo il pareggio in casa col Sassuolo si erano spenti tutti i sogni dei tifosi partenopei, addirittura si rischiava la qualificazione in champions col Benfica. In una settimana però siamo riusciti a rimetterci in carreggiata, battendo il Benfica prima e Cagliari e Torino poi. Certo è che queste due vittorie hanno ridato morale soprattutto per come sono arrivato, segnando ben 10 goal in due gare, 7 solo del folletto Mertens, numeri da capogiro. Se da un lato si vola pensando a quanto il Napoli gioca bene, a come vince le gare, dall’altro la situazione classifica è alquanto triste. Siamo a meno 8 dalla Juventus, dato critico e non poco. Per coloro che si accontentano di un amaro secondo posto possiamo dire che è sicuramente alla portata, tra le varie Lazio,Roma, Milan non c’è un avversario capace di mettere in dificoltà la squadra di Sarri. Il Napoli può tranquillamente fare bene, le difficoltà incontrate quest’anno hanno tanto inciso sulla classifica. Una su tutte l’infortunio di MIlik, che ha inciso soprattutto sul morale della squadra. Si era persa quella vivacità che ora stanno mettendo in ogni pallone. Certo trovare una nota stonata in un periodo così positivo è da pazzi, però il secondo tempo col Torino, aldilà dello spettacolo visto degli 8 goal in campo, è un fattore da non sottovalutare in vista del girone di ritorno. Quello che deve essere fondamentale è che stiamo cercando da anni è la continuità. L’anno scorso con un fenomeno li davanti siamo riusciti , almeno fino a marzo, a giocarcela con la Juventus che rimane di un’altra categoria da ogni punto di vista. Quest’anno abbiamo perso un fenomeno , ma abbiamo tanti giocatori che possono permettere duttilità, cambiamento. Soprattutto li davanti, dobbiamo fare dell’imprevedibilità il nostro punto di forza. La prossima gara è un ottimo test per cercare di fare risultati a lungo termine. Firenze è uno dei campi più difficili della stagione, questo Napoli ha tutte le caratteristiche mentali e fisiche per portare a casa i tre punti e chiudere l’anno nel migliore dei modi.
Avanti Napoli,a Maronn t'accumpagn!!
di Anna Mottola
A saperlo che la maglia bianca, che chiama in causa direttamente 'a maronn e ll'arco, portava così tanta fortuna, la indossavamo fin da subito, così ci risparmiavamo un sacco di delusioni e magari a quest’ora, invece di un 3° posto, stavamo parlando di un miracolo sportivo! A parte gli scherzi, torniamo a noi, la caparbietà di Mister Sarri ha finalmente portato gli effetti positivi tanto sperati, la partita contro l’Inter ha segnato una svolta e da quel momento in poi abbiamo rivisto il nostro Napoli, bello e maestoso. La ritrovata convinzione ha portato positività e quindi ripercorriamo insieme gli ultimi successi. Il 30 con l’Inter, con il 104esimo goal del CAPITANO. L’12 di Lisbona, momento storico, superiamo i gironi da primi classificati. I nomi dei possibili avversari avrebbero fatto paura a chiunque ma il nostro motto è sempre stato 'RISPETTO PER TUTTI, PAURA DI NESSUNO'. Il Real Madrid era una delle squadre che speravo di incontrare, ed è bastato attendere il Lunedì dei sorteggi per vedere il destino accontentarmi, trenta anni dopo, di padre in figlia e che rivincita sia! Lo 05 di Cagliari. Un Napoli da subito in campo in modalità rullo compressore, archivia la pratica già al 1^ tempo, mai stata storia. Da ricordare la tripletta di Mertens e il 105esimo goal del CAPITANO. E infine, il 53 con il Torino. Domenica ho visto un folletto belga trasformarsi in alieno. Grinta, cazzimma e convinzione, Dries Mertens è sempre più una garanzia! E di quel pallonetto vogliamo parlarne? C’è da scomodare direttamente il D10s in persona per trovare qualcuno cui paragonare quel capolavoro. L’unico neo sono stati i tre goal subiti, questa squadra dovrebbe imparare a pretendere la perfezione. Giovedì saluteremo il 2016 in trasferta a Firenze e sai che il più bel regalo di Natale puoi farcelo solo tu! Spieghiamo le nostre vele azzurre e viaggiamo verso nuove soddisfazioni. Tanti auguri di buon Natale e che questo 2017 ci regali grandi emozioni! FORZA NAPOLI SEMPRE!
RISTORANTE LA CAMPANELLA via G. di vittorio 58 53048 Sinalunga (SI) Fraz. Bettolle Tel: 0577 624516 Email: brunellamarsico@gmail.it
Nasce il Club Napoli Lussemburgo
intervista al Presidente Andrea Castaldo
Perché il Club Napoli in Lussemburgo?: Lussemburgo è un Granducato con ca. 25.000 italiani residenti quindi il Calcio Italiano è molto seguito. Come nasce il Club Napoli?: Il CLUB NAPOLI LUSSEMBURGO nasce nella nostra mente già da tempo sostenuto dagli amici che mi hanno sempre incoraggiato a concretizzare questo progetto. Cosi riunendoci per vedere le partite insieme agli amici al bar abbiamo sentito la necessità di dare visibilità e voce alla nostra passione. Quindi siamo partiti con la sede, una Pizzeria Napoletana da Risso dal ns.amico Umberto, con le sciarpe e raggiunta la quota di 50 iscritti in sole due settimane ed immediatamente con l’affiliazione all’Associazione Italiana Napoli Club che ci ha dato il benvenuto fra i Club Napoli d’Europa. Come è vissuto il calcio dalle vostre parti?: Oltre al campionato italiano di serie A sono altrettanto seguiti i campionati stranieri come quello Portoghese, Tedesco, Inglese e Francese data la forte presenza di soggetti provenienti da queste Nazioni ma non esistono Club ufficiali. Mentre per quanto riguarda il Calcio Lussemburghese direi che è ancora ben lontano dal professionismo italiano considerando che una Serie A locale viene letta in termini di qualità delle squadre alla pari di una Serie C italiana (alta classifica) e/o serie B (bassa classifica) senza parlare dei tifosi quasi inesistenti sugli spalti. La Nazionale Lussemburghese partecipa alle Qualificazioni degli Europei ed abbiamo avuto la fortuna di incontrare il nostro capitano Marekiaro prima dell’incontro LussemburgoSlovacchia nell’Ottobre 2015. Come si vive la rivalità con altre tifoserie italiane in Lussemburgo?: Vivendo all’estero noi italiani siamo legati tutti da un filo conduttore; cioè che siamo qui perché il Paese offre opportunità professionali quasi uniche in Europa. Quindi la rivalità calcistica spesso perde di peso e di valore perché non è amplificata dai rumors intorno a noi; semplicemente perché non ci sono. Capita di vedere una partita (una sola però) con un amico tifoso avversario, qualche sfottò ed amici come prima. Certo oggi con la nascita del CLUB NAPOLI LUSSEMBURGO siamo tutti Partenopei pronti ad intonare cori da stadio; quindi cari amici tifosi avversari fate attenzione perché la nostra voce farà vibrare le pareti delle vostre case alla stregua dell’inno di Champions League del San Paolo.
Come si vive la rivalità con altre tifoserie italiane in Lussemburgo?: Vivendo all’estero noi italiani siamo legati tutti da un filo conduttore; cioè che siamo qui perché il Paese offre opportunità professionali quasi uniche in Europa. Quindi la rivalità calcistica spesso perde di peso e di valore perché non è amplificata dai rumors intorno a noi; semplicemente perché non ci sono. Capita di vedere una partita (una sola però) con un amico tifoso avversario, qualche sfottò ed amici come prima. Certo oggi con la nascita del CLUB NAPOLI LUSSEMBURGO siamo tutti Partenopei pronti ad intonare cori da stadio; quindi cari amici tifosi avversari fate attenzione perché la nostra voce farà vibrare le pareti delle vostre case alla stregua dell’inno di Champions League del San Paolo. Considerazione sull’attuale momento del fenomeno FollettoMertens?: Come si suol dire: fare di necessità virtù. Credo che Sarri, Mertens e la squadra abbiano ottimizzato il detto. Inoltre colgo l’occasione per darvi una anticipazione: stiamo già lavorando per avere Dries Mertens nel nostro Club essendo questo originario del Belgio che dista pochi Km da qui. Aspettative future sul Napoli?: Vivendo all’estero ci siamo accorti, dalle considerazioni dei tifosi di altre squadre italiane e non solo, di quanto il Napoli sia temuto. Quindi caro Presidente ADL, caro Sarri, caro nostro Napoli nel ti portiamo sempre nel cuore osate, osate e VINCETE !!!
Un Napoli Rock & Roll
di Silvio Messinetti
Il Napoli ammirato in queste ultime partite, dalla vittoria con l’Inter a quella con il Torino, sta mostrando un gioco frizzante, a tratti entusiasmante, per la rapidità dei fraseggi, per la capacità di concludere con creatività e fantasia le tantissime azioni prodotte dalla squadra, in altre parole possiamo davvero definirla una compagine rock and roll in cui il solista assoluto è senza dubbio il folletto terribile Driens Mertens. Il belga ha saputo davvero, a suon di goal e straordinarie prestazioni, zittire tutti quelli che dubitavano delle sue doti realizzative e di punta centrale, dimostrando gara dopo gara di non poter essere più definito “falso nueve” ma piuttosto cannibale dell’area di rigore, spingendo qualche nostalgico a rievocare antichi gesti Maradoniani. La strada intrapresa è elettrizzante perché porterà nell’arco di pochi mesi a confrontarsi con la squadra campione del mondo e d’ Europa in carica, quel Real Madrid che sta da anni scrivendo la propria storia leggendaria e che verrà al San Paolo a metà marzo per testare in modo definitivo le aspirazioni e le reali dimensioni della compagine partenopea; sarebbe però un errore imperdonabile lasciare che la magia di quelle due mitiche sfide eclissassero l’attenzione e l’impegno che tutto l’ambiente “Napoli” dovrà profondere in queste settimane per continuare a recuperare posizioni in classifica e superare brillantemente turni in Coppa Italia, ma già da giovedì avremo un test molto probante sulla tenuta mentale della squadra con la difficile trasferta al Franchi contro la Fiorentina. Siamo però tutti fiduciosi che con le prestazioni e il gioco sempre più Rock and Roll, fatto di passaggi veloci , sovrapposizioni e tagli, il Napoli sia ormai in grado di vincere con chiunque e in qualunque stadio d’Italia e d’Europa e questo è senza dubbio merito del suo direttore d’orchestra Maurizio Sarri che ha trasmesso le sue idee di gioco con lavoro di campo continuo e attenzione spasmodica ai particolari e questo siamo certi porterà a breve, oltre ad una squadra molto godibile da un punto di vista meramente estetico, anche alla vittoria di qualche trofeo tanto agognato.
Dott. Antonio Malfi Parafarmacia Farmamed Via Roma, 440 80038 Pomigliano D'Arco Tel/Fax 0813658980 website: www.parafarmaciamalfi.it