Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli ClubAnno XIINr.148 del 14/01/2017
Pavoletti
&
Leandrinho
Due bei regali dalla Befana
CALENDARIO pag.56:Calendario
RISULTATI E CLASSIFICA
pag.7:Risultati e Classifica
FORMAZIONI
pag.89:Le probabili formazioni
TABELLINI E FOTO pag.1213:Tabellini e Foto
SCHEDE TECNICHE pag.16:Le schede tecniche
IL VIGNETTONE pag.21: La "Vignetta"
Risultati 19°Giornata Classifica Programma 21°Giornata EmpoliPalermo 10 ChievoFiorentina NapoliSampdoria 21 Juventus 45 MilanNapoli UdineseInter 12 Roma 41 JuventusLazio SassuoloTorino 00 Napoli 38 PalermoInter LazioCrotone 10 Lazio 37 BolognaTorino ChievoAtalanta 14 Milan 36 PescaraSassuolo GenoaRoma 01 Atalanta 35 EmpoliUdinese MilanCagliari 10 Inter 33 GenoaCrotone JuventusBologna 30 Torino 29 AtalantaSampdoria Fiorentina 27 RomaCagliari
25 Programma 20° Giornata Udinese CrotoneBologna Chievo 25 Genoa 23 Classifica marcatori InterChievo Icardi 14 Sampdoria 23 CagliariGenoa Dzeko 13 Cagliari 23 LazioAtalanta Belotti 13 SassuoloPalermo Bologna 20 Higuain 12 UdineseRoma Sassuolo 18 Mertens 11 SampdoriaEmpoli Empoli 17 Immobile 10 NapoliPescara Palermo 10 Bernardeschi 9 FiorentinaJuventus Pescara 9 IagoFalque 8 TorinoMilan Crotone 9 Salah 8
Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Francesco Basile,Fabrizio Piccolo,Armando Lupini,Raffaele Belfiore, Carlo Longobardi,Bruno Marra,Marco Martone,Ciro Piemonte,Mario Passaretti,Anna Mottola Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 512/2007
Sabato Pag.7 14 Gennaio 2017
NapoliPescara Domen 433
352
All.Sarri Strinic
Ham
Chiriches Caprari
Diawa
Reina Albiol
Hisay
Gilardino
Zieli
nica 15 Gennaio ore 15.00 Cristante
Oddo
msik Memushai
ara Verre
Benali
inski Crescenzi
Insigne Delli Carri
Mertens Bizzarri Stendardo
Callejon Coda
Analizziamo le cose
di Saverio Passaretti(presidente A.I.N.C.)
Dopo la tranquilla qualificazione in Coppa Italia contro una buona squadra come si e' dimostrata lo Spezia di Di Carlo, sara' la Fiorentina la prossima avversaria avendo i viola superato il Chievo su penalty praticamente a tempo scaduto.Si ripete una classica che vede il Napoli vincente a più riprese anche in una drammatica finale.Si avvicina la sfida con i "reali spagnoli" ancora imbattuti nel proprio campionato seguiti da Siviglia e Barcellona, una netta dimostrazione di forza con R7 nuovamente eletto "pallone d'oro" tutte conferme su una impresa ardua che dovranno affrontare gli azzurri e che fa schizzare la tensione alle stelle rendendo l'ambiente incandescente. Nell'attesa giunge a Napoli, il Pescara di Oddo che seppe imbrigliare Sarri in un sofferto 2 a 2 con il rigore del 2 a 3 concesso e poi sottratto per una follia arbitrale.S’accendono bei ricordi legati a Giovanni Galeone, bagnolese come Sarri, emigrato da bambino a Udine (Sarri in Toscana).Come Maurizio profeta del 433 unico modulo che ispira la fantasia e che tanta soddisfazione ha regalato fra gli anni ottanta e novanta a quello storico Pescara.Il Napoli di Diego , poi, lo umilio' con due sonore sconfitte 6 a 0 e 8 a 2 i risultati di una vera e propria debacle.Eppure Giovanni ha avuto un suo innegabile fascino esaltando il suo carattere proprio al Pescara, protagonista nello sport e nella vita quotidiana della città adriatica. Ancora oggi si e' preso il lusso di segnalare Pjaca ad Allegri ma di fatto ha chiuso con il calcio dedicandosi esclusivamente al mare sua grande passione. Oddo sta cercando di fare breccia nel cuore dei pescaresi come Galeone con tanto impegno ma con non esaltanti risultati , il Napoli e' un grosso ostacolo ed anche se verra' schierato in una formazione orfana di diverse stelle e' sempe in grado di imporre la legge del più forte godendo della buona forma di Manolo, probabile prossimo ex, e Pavoletti pronto a dimostrare il suo valore.Notizia confortante dall'infermeria giunge per l'ottimo Arek Milik probabilmente presente in panchina anche se fosse soltanto per assaporare il manto del S. Paolo non proprio eccellente causa il gelo del periodo, ci penseranno i nostri guerrieri a rinverdirlo. Sabato Pag.10 14 Gennaio 2017
NAPOLISAMPDORIA 21(primo tempo 01) MARCATORI:al 30' p.t. autogol di Hysaj; al 32' s.t. Gabbiadini (N), al 50' s.t. Tonelli (N) NAPOLI (433) Reina; Hysaj, Tonelli, Chiriches, Strinic; Allan (dal 14' s.t. Zielinski), Jorginho (dal 26' s.t. Gabbiadini), Hamsik; Callejon, Mertens, L.Insigne. (Rafael, Sepe, Maggio, Lasicki, Maksimovic, R. Insigne, Diawara, Rog, Pavoletti, Giaccherini). All. Sarri. SAMPDORIA (4312) Puggioni; Pereira, Silvestre, Skriniar, Regini; Barreto, Torreira, Praet (dal 31' s.t. Linetty); Alvarez; Schick (dal 19' s.t. Dodò), Quagliarella (dal 6' s.t. Muriel) (Tozzo, Krapicar, Bereszynski, Krajnc, Pavlovic, Cigarini, Palombo, Djuricic, Budimir). All. Giampaolo. ARBITRO:Di Bello di Brindisi (ManganelliLo Cicero/Pegorin; BantiFabbri). NOTE:Spettatori trentamila circa. Espulso: Silvestre (S) al 16' s.t. per doppia ammonizione. Ammoniti: Silvestre (S), Hysaj (N). Recuperi: 1' p.t., 5' s.t.
NAPOLISPEZIA 31(primo tempo 11) MARCATORI: Zielinski 3', Piccolo (S) 35' p.t., Giaccherini 10', Gabbiadini 13' s.t. NAPOLI (433) Rafael; Maggio, Maksimovic, Albiol, Strinic (dal 33' s.t. Hysaj); Rog, Diawara, Zielinski; Giaccherini, Gabbiadini (dal 35' s.t. Pavoletti), L.Insigne (dal 16' s.t. Callejon). (Reina, Sepe, Hysaj, Tonelli, Milanese, Lasicki, R. Insigne, Jorginho, Allan, Hamsik). All.: Calzona (Sarri squalificato) SPEZIA (3412) Chichizola; N. Valentini, Terzi, Ceccaroni (dal 22' s.t. Pulzetti); Del Col, Maggiore, Deiola, Migliore; Piccolo (dal 22' s.t. Granoche); Baez (dal 28' s.t. Mastino), Piu (Pagnini, A. Valentini, Datkovic, Errasti, Vignali, Mastinu, Galli, Cisotti, Barbato, Crocchianti). All. Di Carlo ARBITRO: Pairetto di Nichelino (LongoMondin/Mariani). NOTE: Spettatori: quindicimila circa. Ammoniti: nessuno Recuperi: 0' p.t.
Sono tanti e sono bravi,facciamoli giocare
di Fabrizio Piccolo
Quel gol all'ultimo sospiro di Tonelli, che ha consentito al Napoli di strappare finalmente una vittoria anche senza giocar bene e con tante difficoltà, è forse anche un messaggio subliminale che andrebbe colto e valorizzato. Non serve solo contare i tiri in porta, il possesso palla e le statisticheombrello, ci sono segnali che vanno colti e messi in pratica. Quello di sabato scorso, che peraltro non è il primo in tal senso, dice una cosa su tutte: questa rosa è forte e ricca. Non ci sono solo titolarissimi ma un gruppo omogeneo di grande qualità che bisogna saper alternare a seconda dell'avversario, delle condizioni individuali, della forma e di tanti altri aspetti ma salvaguardando sempre un tema: far sentire tutti vivi e parte del progetto. Tonelli prima della gara con la Samp aveva giocato solo con la Primavera ed era ai margini. Strinic, che è stato tra i migliori (anche se il tecnico forse per giustificare i frequenti accantonamenti del croato – ne ha malignamente messo in rilievo gli errori più che le cose buone), ha giocato pochissimo. E Gabbiadini che ha risolto per la seconda volta dopo il rigore di Firenze è ormai quasi il passato, ma che valga da monito. Il turnover intelligente non è un capriccio, o una moda: è una necessità sia quando hai tanti impegni di fila, sia per arrivare fino in fondo senza affondare perchè un momento di calo di forma., così come un infortunio o una squalifica, capita a chiunque e chi subentra deve farsi trovar pronto. Sono tutti professionisti, è ovvio, ma tutti devono sentirsi importanti. Anche chi gioca meno. Anche Rog, anche Giaccherini. Il Napoli ha bisogno di tutti per arrivare a traguardi importanti, ma soprattutto ha quasi tutti giocatori forti. La ritrosia a non cambiare per non rompere un giocattolo che funziona è solo figlia della paura ma questo Napoli non deve avere paura. Deve valorizzare i suoi giocatori come non ha saputo fare l'anno scorso e come a tratti non ha ancora fatto del tutto neanche quest'anno. Le vittorie non passano solo per le prodezze di Mertens e per l'intelligenza di Callejon ma anche per quello che sapranno dare al momento opportuno i Maksimovic, i Tonelli, i Rog, i Maggio, i Giaccherini. E i Pavoletti e i Milik che già scalpitano.
Sabato Pag.14 14 Gennaio 2017
Le schede tecniche della squadra:Mertens
di Raffaele Belfiore DRIES MERTENS
Data di nascita:06/05/1987 Luogo di nascita:Leuven (BEL) Altezza:169 cm Peso: 61 kg Posizione: Esterno Sinistro Alto (Ruolo Principale); Prima Punta Piede: destro Il centravanti che non t’aspetti, ecco Dries Mertens, colui che quest’anno ha dovuto far “digerire” ai tifosi la partenza di un centravanti volato in Piemonte e l’infortunio di Milik che stava prendendo spazio nel cuore dei tifosi. Arrivato nel Luglio 2013 con il gruppo di campioni portato a Napoli da Rafa Benitez, ne ha abbracciato da subito le bellezze della città e ne ha sposato il progetto di squadra; Dries nasce nella città universitaria di Leuven, cresce nei settori giovanili del Gent e dell’Anderlecht ma, ben presto, si trasferisce in Olanda all’Agovv Apledoorn per poi passare dapprima all’Utrecht (città natale di Marco Van Basten) e poi al PSV Eindhoven, società con cui vince Coppa e Supercoppa (Trofeo dedicato a Johann Cruijff) d’Olanda e con cui incrocia il Napoli nell’Europa League del 2012/2013. Già nelle sue prestazioni in Olanda aveva colpito tutti per la sua duttilità, sapeva interpretare al meglio, infatti, tutti i ruoli della trequarti nel 4231, per la qualità delle sue giocate e per la capacità di saltare l’avversario grazie soprattutto alla sua rapidità negli spazi stretti e per la velocità di esecuzione, che sono le sue armi migliori, ma non va dimenticata, altresì, la sua capacità di calciare da fermo. Sia con Benitez prima, che con Sarri, finora, Mertens si è sempre segnalato come un formidabile impactplayer, uno di quei giocatori che ha la capacità di subentrare ed imprimere la svolta alla partita; quasi sempre sostituendo Lorenzo Insigne sull’out mancino dell’attacco azzurro. La situazione cambia questa stagione, con l’infortunio di Milik, quando Sarri lo propone come “falso nueve”, dopo una fase iniziale di ambientamento in un ruolo per lui inedito, Dries ha fatto ricredere tutti, sfornando goal e prestazioni brillanti. Ha recentemente dichiarato che vuole restare a lungo a Napoli, infatti non manca occasione per ospitare nel capoluogo vecchi amici di club oppure amici di nazionale insieme con le famiglie e di postare panorami stupendi della città.
Sabato Pag.16 14 Gennaio 2017
Ancora tutto in gioco di Mario Passaretti
Battere lo Spezia non era impresa ardua e chiamati a qualificarsi era un dovere.E così è stato per una qualificazione in Coppa Italia per niente o solo per poco messa in discussione.Dopo un primo tempo di sofferenza il Napoli ha deciso di giocare e chiudere subito la pratica;ed è così che ora sono tre i fronti su cui lottare:la Coppa Italia,la Champions ed il campionato. Non spetta a me stabilire quale dei tre sia il più importante, ma fatto sta che CI SIAMO! Analizziamo attentamente i passi da compiere e definiamo gli obiettivi.Partiamo dalla più recente Coppa Italia,una competizione definita da quasi tutti solo una “coppetta” ma che tale non è visto che oltre ad un trofeo nazionale dà la possibilità di giocarsela per un qualcosa di ancora più importante come la Supercoppa Italiana ed accedere alla fase a gironi dell’Europa League.Quindi non è proprio il caso di definirla una coppetta. Ovviamente nulla a che vedere con la più blasonata Champions.Un vero e proprio sogno per chi la disputa e per chi la vive da tifoso.Si tratta di un palcoscenico internazionale sul quale vedere i più grandi calciatori del mondo.E dall’avvento dell’attuale dirigenza il Napoli partecipa costantemente alla competizione delle BIG.Purtroppo la squadra non riesce a sostenere lo scontro con le grandi e finisce per uscire subito.Addirittuta in questa stagione si potrebbe scrivere la storia e farlo contro la squadra più titolata al mondo,il Real Madrid.Ovviamente i favori del pronostico sono tutti a favore della squadra spagnola,ma gli azzurri che stanno incantando tutti con il loro gioco fatto di passaggi brevi,veloci e di aggressività nei confronti degli avversari in fase difensiva non devono tirarsi indietro e giocarsela fino in fondo e provare a scrivere la loro storia. Discorso a parte merita invece il campionato dove dal 2011 purtroppo domina sempre la Juventus.Una squadra la cui mentalità vincente la fa sempre da padrona e contrastarla risulta essere sempre più difficile.Domenica siamo arrivati al giro di boa ed i punti di distacco sono già sette.Ma dire sin da ora che le speranze sono perse sarebbe da folli; non dimentichiamoci che abbiamo ancora lo scontro diretto da affrontare al San Paolo. Per cui senza fasciarsi la testa,continuiamo a lottare fino alla fine e poi tiriamo le somme.A fine stagione vedremo e giudicheremo se è stata un’annata fallimentare o da sogno. Del resto………è Ancora tutto in gioco
Sabato Pag.18 14 Gennaio 2017
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NapoliPescara,torna il romantico pomeriggio al San Paolo
di Bruno Marra
Noi siamo la Generazione di mezzo. Esattamente quella degli Anni 70. Non abbiamo fatto il 68, ma non siamo figli di Internet. Non abbiamo visto Woodstock, ma non scarichiamo canzoni per l’IPod. Siamo cresciuti con Carosello, ma non partecipiamo a convention marketing, col branch, il lunch ed il brand. Noi siamo la Generazione di mezzo. Proprio così ci definiranno in futuro sociologi illuminati. Perché chi oggi è alle soglie dei 40 anni, ha vissuto il più grande trapasso generazionale dell’ultimo Secolo, rimanendo tuttavia immune da contaminazioni integraliste. Ma soprattutto noi siamo la generazione che andava al San Paolo alle 3 del pomeriggio della santissima domenica a guardare il Napoli giocare. So che oggi sembra una clamorosa novità, eppure una volta era così. Oggi si gioca in tutti i giorni della settimana. Il lunedì c’è il “Monday night”, il martedì, il mercoledì e il giovedì sono deputati alla Champions, all’Europa League e alla Coppa Italia, il venerdì c’è sempre qualcuno che balza fuori per anticipare sull’anticipo, il sabato si gioca alle 18 e alle 20.45. E la domenica? E’ diventata una eccezione. Lungi da noi essere avversori del progresso, dell’evoluzione della specie, delle nuove frontiere della comunicazione, dell’estensione mediatica. Però cari amici, noi siamo napoletani, ci facciamo ammazzare pure per la maglia azzurra, ma non ci potete sradicare le tradizioni. Da che mondo è mondo, da quando Partenope ha dato la Luce a questa rigogliosa Terra, la domenica è consacrata alla Liturgia pagana del pallone. Ma stavolta il destino ci riporta a quei fatati anni in “bianco e nero”, quando tra una cosa e l’altra vincemmo anche lo scudetto nel pomeriggio del San Paolo. Nell’epoca dello “spezzatino” finalmente tocca a noi la primizia di rivedere Fuorigrotta sotto il sole nel giorno della festa. NapoliPescara è soprattutto questo, il ritorno alle tradizioni, un deja vù romatico, un tuffo nel fascino d’un tempo. Uno spot degli Anni 80. Quando si giocava ogni domenica santa…
Sabato Pag.20 14 Gennaio 2017
il VIGNETTONE
di ARMANDO LUPINI
La storia di un cavallo rampante che si trasformò in ciuccio di Francesco Basile
Solitamente l'amore e la passione per la squadra del cuore riportano maggiormente alla memoria i successi del passato, le partite memorabili, le gesta dei grandi campioni che hanno sudato la maglia, e non tutti i tifosi ricordano o, addirittura, conoscono la storia delle varie mascotte. Per quel che riguarda il "ciuccio azzurro", portafortuna del calcio Napoli, ebbene si, questa storia è un pò particolare, in quanto, inizialmente, a rappresentare la squadra del Vesuvio, era un cavallo rampante. Nel logo della neonata Associazione Calcio Napoli, infatti, compariva un cavallo bianco su di un pallone con intorno le tre lettere A, C ed N. Quel quadrupede, contrariamente ai finali delle più belle favole, subì un'involuzione, trasformandosi nel ben noto asinello. Il cavallo fu per un solo anno il simbolo del primo Napoli, in pratica dal 1926 al '27. Durante quel primo campionato disastroso, ci si rese conto che quel Napoli assomigliava, più che ad un cavallo aitante, al "ciuccio e Fichella". Detto "Fichella" era un certo Domenico Ascione, del rione Luzzatti, che, proprio negli anni in cui nasceva la società, si guadagnava da vivere vendendo i fichi da lui stesso raccolti. Come racconta Felice Scandone, un noto giornalista dell'epoca, Domenico caricava i fichi sul suo asinello (in continuo stato agonizzante) che pare avesse 33 piaghe e pure la coda marcia. L'animale, carico, percorreva pochi metri e poi stramazzava al suolo e non c'era verso di farlo rialzare. Fu disegnata, quindi, una divertente vignetta con protagonista un asino incerottato, proprio a rappresentare la squadra azzurra di quel periodo. Nel febbraio del 1930 poi, un asino in carne e ossa fece il suo ingresso nell'allora stadio Vesuvio: in quell'occasione il Napoli realizzò una storica rimonta sulla Juventus da 0 a 2 a 2 a 2. Quell'asino, infiocchettato d'azzurro, portò fortuna alla squadra e da allora divenne la storica mascotte che tutti i tifosi partenopei conoscono e amano. Durante i vari campionati quell'animale ha sempre ben simboleggiato l'essenza della squadra azzurra, che si esalta nelle partite contro le grandi e talvolta frena nelle discese "temendo" paradossalmente la vittoria. Proprio come fanno gli asini, che allungano il passo nelle salite e frenano nelle discese temendo le cadute. Negli ultimi anni però questa predisposizione è cambiata e il ciuccio corre anche in discesa. Il Napoli di oggi, fortunatamente, somiglia più a quel cavallo rampante dell'origine, che all'asinello malandato e dolorante. Ma il ciuccio è e resterà la mascotte della squadra, e, sempre e comunque, prima di ogni partita, ciascun tifoso continuerà ad affidarsi alla fortuna del quadrupede ragliante, urlando: "Ciuccio fa tu!"
Sabato Pag.22 14 Gennaio 2017
L'entusiasmo non bagna Napoli
di Carlo Longobardi
Si ingrossano a dismisura le fila degli estimatori della “Sarribanda”: oltre agli ormai storici Adani e Pistocchi, che da tempo tessono con cognizione di causa ed estasiati commenti tecnici le lodi sul gioco degli azzurri, in tanti si stanno aggiungendo, spesso per l’esclusivo gusto estetico calcistico, a sostenere il progetto partenopeo. Chi ha visto in televisione la partita di Coppa Italia Napoli – Spezia, avrà fatto caso anche alla equilibrata telecronaca di Bizzotto e alle considerazioni formulate durante l’incontro, tra le quali ha spiccato quella che diceva, più o meno: “bello il fraseggio tra Insigne, Zielinski ed il nazionale croato Strinic, e pensare che su questa stessa fascia sono assenti calciatori dal calibro di Mertens, Goulham ed Hamsik, questo la dice lunga sul livello raggiunto dalla squadra del Napoli!”. Per giorni e giorni si è discusso sulla indifferibile necessità di avere a disposizione nella rosa un centravanti di peso in grado di sostituire l’infortunato Milik e restituire consistenza all’attacco, nonostante l’exploit del folletto belga che benissimo si è calato in un ruolo certamente non suo, ebbene, il Napoli si è assicurato le prestazioni di Leonardo Pavoletti che tutti gli addetti ai lavori considerano il vero botto di questa parte di mercato e pure sembra che manchi sempre qualcosa, dalle nostre parti gira una insoddisfazione stucchevole. Nonostante tutto questo ed un girone Champions giocato alla grande, all’ombra del Vesuvio molti, in modo del tutto immotivato, continuano ad avere la proverbiale “puzza sotto il naso”, a criticare per il deprecabile gusto di farlo, a crocefiggere il presidente per chissà quale recondita colpa; tutti leoni da tastiera, tranne quegli splendidi irriducibili che hanno sfidato il gelo di Napoli – Sampdoria e, appunto del match di Coppa, coloro che sanno che significa gioire dopo la sofferenza e non essere presenti solo quando lo stadio è una vetrina nazionale o più. Concentrati ad accaparrarsi il lasciapassare per quella che sembra essere l’unica partita da giocare, l’unica ribalta a cui vale la pena presenziare, l’affollamento che si prevede contro le merengues stride fortemente con gli spazi vuoti recentemente riscontrati ai quali ha fatto da contorno un manto erboso che ha risentito clamorosamente del freddo degli ultimi giorni. Ma la gioia provata al gol segnato allo scadere da Tonelli, da Giaccherini e da Manolo, la serpentina vincente del fantasista polacco e di Rog non sono per tutti, ma soltanto per gli autentici cuori azzurri. Domenica al San Paolo arriva il Pescara, per chi ci crede è una ennesima finale. non contano le posizioni in classifica. Forse pioverà, ma nel catino di Fuorigrotta non saranno gocce, ma l’entusiasmo di quei pochi autenticamente in grado di bagnare Napoli d’amore.
Sabato Pag.24 14 Gennaio 2017
Dopo 19 partite si tira qualche somma
di Ciro Piemonte Dopo 19 gare di campionato e la fine del girone di champions possiamo tirare qualche somma. Come siamo soliti fare, l’inizio di gennaio dà il via alle prime conclusioni, cariche talvolta di delusioni, talvolta ricche di aspettative. Terminiamo il girone di andata con 38 punti all’attivo e ,cosi come l’anno scorso, col miglior attacco con ben 42 reti, con una media realizzativa di più di due goal a partita. Il paragone con lo scorso anno, purtroppo non regge. Di questi tempi, eravamo campioni d’inverno, addirittura con tre punti di vantaggio su una Juventus con ritmi ancora “umani”. Quest’anno la corazzata bianconera non ha lasciato spazio alla fantasia, conclude il girone d’andata a +7 sul Napoli con una partita in meno, numeri pazzeschi. E’ chiaro che prendere i migliori giocatori delle due inseguitrici più papabili rende tutto più semplice, ma nonostante gli infortuni, subiti anche dalla squadra di Allegri è riuscita ad avere la meglio sulle avversarie. La sfida scudetto sembra quindi chiusa a meno di un miracolo sportivo del Napoli e di un crollo juventino molto improbabile, ci rimane da giocare il secondo posto, molto alla portata, con una Roma che sembra non nascondere le pecche che la caratterizzano, anche col Genoa ha avuto non poche difficoltà nel portare a casa i tre punti. Come sempre non possiamo parlare di prima parte della stagione fallimentare se riflettiamo sugli obiettivi di questa squadra. La cessione del “pipita” ha messo in chiaro tutto, o quasi. Cedere uno dei più forti attaccanti del mondo alla rivale di sempre fa capire che questo Napoli non ha tra gli obiettivi il primato, anzi. A maggior ragione se il sostituto, non me ne voglia Milik, non è all’altezza, almeno per ora. Con o senza Milik? Il dilemma di qualsiasi tifoso napoletano, dico la mia, sarebbe stata una stagione uguale a quella già vissuta. Con Milik, non ci sarebbe stata l’esplosione di Mertens. Trascinatore vero che si è caricato la squadra in momenti di vera difficoltà. Giocatore a cui la società deve tanto, ha fatto da paracadute in questa prima parte della stagione. Anche se con qualche punticino in più la situazione non sarebbe cambiata drasticamente, siamo tanto dietro e dobbiamo lavorare tanto per recuperare il gap con la compagine torinese. Gap che l’anno scorso si era assottigliato grazie alle prestazione superbe di Higuain, ma che alla fine ha portato comunque ad un nulla di fatto. Cominciamo ad affrontare il girone di ritorno sicuri di vedere altre 19 partite giocate ad altissimo livello, con il calcio di mister Sarri che ha fatto innamorare tutta l’Europa calcistica, perché almeno il bel gioco, ci è rimasto.
Sabato Pag.26 14 Gennaio 2017
Più cinici e meno leziosi,ecco l'ultimo passo da compiere
di Marco Martone
Una fabbrica del gol! Questo è il Napoli di Sarri, che viaggia a una media di tre gol a partita, tra campionato e Coppa Italia e che continua a divertire, sia pure con qualche patema d’animo di troppo, i tifosi che, più o meno numerosi, accorrono allo stadio San Paolo. Contro lo Spezia nella partita infrasettimanale di coppa, la formazione azzurra ha messo in mostra tutto il repertorio di pregi e difetti a sua disposizione. Una squadra fortissima e con una qualità di gioco forse unica in Italia. Eppure, paradossalmente, proprio la consapevolezza di essere tanto bravi, diventa spesso un limite, magari anche solo mentale, per il gruppo guidato da Maurizio Sarri. Il Napoli gioca un calcio spettacolare ma poco cinico e qualche volta la squadra diventa leziosa, correndo il rischio, come accaduto con lo Spezia e anche col Sassuolo in campionato, di prendere gol nell’unica azione della squadra avversaria. Il paradosso, insomma, è che i rivali degli azzurri ottengano con il minimo sforzo il medesimo risultato che ottiene il Napoli, dopo aver prodotto giocate di qualità e predominio assoluto. La sensazione, quindi, è che il Napoli debba crescere da questo punto di vista. Il gap che lo divide dalla Juventus, unica squadra in Italia veramente superiore per qualità e organico, è proprio questo. I numeri, comunque, dicono che il Napoli c’è e darà battaglia su tutti i fronti fino all’ultima stilla di sangue. Domenica al San Paolo arriva il Pescara, squadra sull’orlo del baratro ma che nella gara di esordio della stagione ha saputo mettere in difficoltà i partenopei, costringendoli a un pareggio sul quale pesa come un macigno anche la scelta scellerata del direttore di gara, che prima concesse e poi revocò un calcio di rigore al Napoli, sul risultato di 22. Partita da affrontare dunque con la dovuta attenzione, con la consapevolezza di essere di altra categoria ma anche con quella cattiveria agonistica che consenta di chiudere le partite, prima di cominciare a compiacersi della propria indiscutibile bravura.
Sabato Pag.28 14 Gennaio 2017
L'angolo Rosa.....colorato d'azzurro
Buona la prima......di Anna Mottola
La befana vien di notte con le scarpe..tte, la maglia del Napoli e con un regalo da 3 punti. E signori miei, non per niente è una donna e sa che per iniziare bene l'anno serve una vittoria! Napoli – Sampdoria, quel 21 al 95’ mi riporta ai tempi di mister Mazzarri, quando gli ultimi minuti erano quelli da vivere, dove ti dimenticavi dei precedenti passati a soffrire ed esplodevi in quella gioia bellissima e inaspettata. A parte il goal, Tonelli mi è piaciuto in tutto, approccio e grinta, dopo mesi di panchina ha finalmente avuto la sua occasione e l’ha sfruttata al meglio; ma non c'è da oscurare il lavoro di Gabbiadini, segna l'ultimo goal del 2016 e il primo del 2017, ed entrambi di un certo peso. In questi giorni si parla della sua cessione, e un po’ mi dispiace per il percorso che ha fatto, avrei voluto vederlo ‘’esplodere’’ in azzurro e invece non è stato così, ma mi sento comunque di ringraziarlo e di augurargli tutto il bene possibile. Napoli Spezia, debutto in Coppa Italia con una formazione totalmente rivoluzionata in campo, occasione buona per dare un po’ di spazio ai talenti seduti in panchina. Bastano pochi minuti per notare le qualità di Zieliński, che timbra subito il cartellino dopo un’azione iniziata dalla tre quarti. Ma tocca subire un goal (la solita maledetta deviazione) e aspettare il secondo tempo per assistere al primo goal di Giaccherini, all’azione fantastica, trasformata poi in assist per Gabbiadini, di Rog e all’esordio del neo acquisto Leonardo Pavoletti. Conquistati i quarti, il prossimo avversario da (ab)battere sarà la Fiorentina. Nonostante un campo assolutamente contro il nostro gioco, riusciamo a vincere entrambe le partite d’inizio anno. Chiudiamo il girone d’andata al 3° posto, con 38 punti, 42 goal fatti e 22 subiti. E in attesa del ritorno in campo di Milik e alla scoperta di Pavoletti, ricominciamo dal Pescara, per poi tornare in trasferta, osservatorio permettendo per noi tifosi, a Milano. Avanti così! #ForzaNapoliSempre
Sabato Pag.29 14 Gennaio 2017
RISTORANTE LA CAMPANELLA via G. di vittorio 58 53048 Sinalunga (SI) Fraz. Bettolle Tel: 0577 624516 Email: brunellamarsico@gmail.it
VIP AZZURRI:MONICA SARNELLI SI RACCONTA
di Mario Passaretti
Ai microfoni di Cuore Azzurro abbiamo il piacere di intervistare Diego Narciso,ex tennista della Nazionale Italiana che da ben 36 anni vive nel principato di Monaco ed allena giovani promesse per la nostra nazione.Nonostante la sua lontananza non ha mai abbandonato la sua grandissima passione per il Napoli. Una passione iniziata sin da piccolo da quando il nonno Oscar dalla sua casa di Posillipo mi portava a vedere le partite.Ed è così che è iniziata quella che oggi definisco simpaticamente una malattia dalla quale non riesco e soprattutto non voglio guarire. Per scelta di vita ho deciso di vivere qui ed all’inizio non è stato facile,visto che tanti anni fa non esistevano gli attuali mezzi e l’unico momento per vedersi le partite era quando trasmetteva 90’ minuto. E fortunatamente la mia passione è diventata la stessa dei miei figli,di mia moglie ed anche dei miei suoceri. Ho iniziato a tifare Napoli da piccolo,dai tempi di Kroll,Dirceu,Diaz e poi gli anni del grande Diego di cui mi vanto di essere grande amico. Ma non solo lui ma anche Ciro Ferrara,Giordano,Francini,Crippa,Carnevale,per finire al mio grandissimo amico Gianfranco Zola Essendo io mancino amavo tanto i già citati Dirceu e Diaz fino a poi arrivare al più grande del mondo,Diego Armando Maratona,colui che ci ha fatto vivere 10 anni di gioie,di passioni e di magie. Per me è stato un motivo di orgoglio essere tifoso del Napoli perché a 13 anni quando vivevo già nel Principato,mi ritrovavo ad avere a che fare con tifosi del Milan,Inter,Juventus mentre ero veramente l’unico napoletano a tifare Napoli.Io ho sempre amato le sfide e pertanto non avrei mai potuto tifare per le grandi squadre di allora.Del resto quando vinci la soddisfazione è 100 volte più grande di chi ne è già abituato. Purtroppo sono impossibilitato a venire allo stadio San Paolo,ma ti posso garantire che non me ne sono mai persa una in tv. Qualche volta,soprattutto in Champions o per le trasferte come Milano,Torino,le ho seguite ma mi manca ancora il brivido del San Paolo. Pensa che la mia fede l’ha capita bene anche mia moglie,alla quale ho confessato dal primo momento questo mio amore e che dalle 15 alle 18(tra partite ,replay ed interviste,io non ci sono per nessuno). Certo stare lontano non è mai stato facile ma di certo la mia passione anche a distanza non tramonta mai. Quale è stata la partita più emozionante per te? Come faccio a non menzionare la semifinale e la finale di Coppa Uefa dell’89.Ricordo NapoliLazio 10,gol di Baroni e la conquista del secondo scudetto nel 90. Il 30 nei quarti di Coppa Uefa contro una Juventus,vincitrice all’andata per ben 20 e certa quasi della qualificazione,quest’ultima invece conquistata dagli azzurri con un gol di Alessandro Renica al minuto 119 dei tempi supplementari con uno stadio stracolmo in ogni ordine di posto.Una delle partite memorabili.Di quelle dei tempi moderni come non ricordare lo 00 contro il Genoa che segnò un momento importante come la risalita in serie A.La prima di serie C che ha segnato il ritorno del Calcio giocato.La vittoria per 23 in quel di Torino contro i bianconeri.La grande vittoria casalinga in Champions contro il Bayern Monaco e la straripante vittoria per 40 lo scorso anno sul campo del Milan.Ovviamente per ultima ho lasciato la più importante di tutte,quella che sancì la vittoria del primo scudetto nel match casalingo contro la Fiorentina. Ora siamo tutti in trepidante attesa della sfida con il Real che ovviamente seguirò.Per impegni lavorativi non posso seguire gli azzurri in trasferta.Qui alleno giovani promettenti del tennis come il giovane Lorenzo Giustino,under 18 anch’esso napoletano e questi miei impegni non mi
permettono di seguire da vicino le vicende calcistiche dei nostri eroi.
Visto il tuo grande amore avrai seguito attentamente la vicenda Higuain? Da grande tifoso ammetto di essere dispiaciuto di aver perso un giocatore di quel calibro,ma bisogna essere obiettivi e capire che viviamo in un mondo di professionisti che pur di emergere farebbero di tutto.Fortunatamente non è stata una questione di soldi tanto è vero che De Laurentiis gli aveva offerto gli stessi soldi ma quello che ha portato il fuoriclasse argentino lontano da Napoli,è stata la sua vogli di vincere.E per fare ciò doveva per forza di cose andare in una società già abituata a vincere e con una grande mentalità.Per cui non lo si può crocifiggere per la scelta fatta.Se proprio dovessi trovare un qualcosa che non mi è andata giù,sono state le modalità,tipo i suoi silenzi,che poi si sono trasformati in un doloroso addio.Lui era un grande calciatore ma se gli è stato permesso di entrare nella storia del calcio italiano lo deve anche ai compagni ed a Mister Sarri,ai quali un minimo di gratitudine ed un comportamento diverso era tenuto a darlo.E soprattutto aver rispetto per i tifosi che lo osannavano ogni giornata.E poi i professionisti non badano ai colori e quindi questa scelta era prevedibile ma non condivisibile.Scelta che di sicuro non farebbe il nostro grande Marek!Un ragazzo cresciuto con noi e che se proprio dovesse andar via,di sicuro non andrebbe alla Juve…su questo ci metto la mano sul fuoco! Un tuo giudizio sul mercato sia estivo che di Gennaio? Un mercato a mio parere molto positivo,di ampliamento e di qualità.L’unico rimprovero che avanzo alla società è quello di non aver preso un portiere(vedasi Perin),giovane e di grande prospettiva che potrebbe degnamente sostituire Reina,che visti i suoi 30 anni,potrebbe prima o poi lasciarci.E garantirci un prospetto futuro oltre ai vari giovani come Rog,Diawara,ecc.Peccato per Gabbiadini perché secondo me è un giocatore di ottime qualità ma forse con un carattere introverso che influisce tanto sulle sue prestazioni.Senza nulla togliere poi a Pavoletti,credo che se vogliamo puntare a vincere le mire societarie vanno spostate su giocatori di altro calibro.Dei veri e propri fuoriclasse. Cosa ti aspetti da questo finale di campionato? Non credo che il Napoli possa raggiungere la Juve,bensì deve lottare per raggiungere il secondo posto,più alla portata dei valori della squadra e sperare di ampliare l’organico con giocatori di qualità e di spessore e poter nei prossimi anni tornare ai fasti di una volta.Un discorso a parte merita la Champions dove sappiamo che di fronte ci troveremo una corazzata formata da tantissimi campioni.Stiamo a vedere se il Napoli riuscirà a reggere l’urto .Del resto nella vita “Mai dire mai”… Cari club e tifosi del Napoli sparsi in tutto il mondo vi abbraccio affettuosamente ed insieme gridiamo sempre Forza Napoli.
Con affetto il vostro Diego Nargiso
Dott. Antonio Malfi Parafarmacia Farmamed Via Roma, 440 80038 Pomigliano D'Arco Tel/Fax 0813658980 website: www.parafarmaciamalfi.it