Cuore Azzurro n°150 del 28.01.2017

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Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli Club­Anno XII­Nr.150 del 28/01/2017

CHE GRINTA!!!


CALENDARIO pag.5­6:Calendario

RISULTATI E CLASSIFICA

pag.7:Risultati e Classifica

FORMAZIONI

pag.8­9:Le probabili formazioni


TABELLINI E FOTO pag.12­13:Tabellini e Foto

SCHEDE TECNICHE pag.16:Le schede tecniche

IL VIGNETTONE pag.21: La "Vignetta"





Risultati 21°Giornata Classifica Programma 23°Giornata Chievo­Fiorentina 0­3 Pescara­Fiorentina Milan­Napoli 1­2 Juventus 48 Bologna­Napoli Juventus­Lazio 2­0 Roma 47 Milan­Sampdoria Palermo­Inter 0­1 Napoli 44 Chievo­Udinese Bologna­Torino 2­0 Lazio 40 Genoa­Sassuolo Pescara­Sassuolo 1­3 Inter 39 Pescara­Lazio Empoli­Udinese 1­0 Atalanta 38 Empoli­Torino Genoa­Crotone 2­2 Milan 37 Atalanta­Cagliari Atalanta­Sampdoria 1­0 Fiorentina 33 Palermo­Crotone Roma­Cagliari 1­0 Torino 30 Juventus­Inter 26 Roma­Fiorentina Programma 22° Giornata Bologna Cagliari 26 Lazio­Chievo Udinese 25 Classifica marcatori Inter­Pescara 15 Chievo 25 Icardi Torino­Atalanta Dzeko 14 Sassuolo 24 Crotone­Empoli Belotti 14 Udinese­Milan Genoa 24 Higuain 14 Sassuolo­Juventus Sampdoria 24 Mertens 12 Sampdoria­Roma Empoli 21 Immobile 11 Cagliari­Bologna Crotone 10 Bernardeschi 9 Fiorentina­Genoa Palermo 10 Kalinic 9 Napoli­Palermo Pescara 9 Borriello 9

Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Francesco Basile,Fabrizio Piccolo,Armando Lupini,Raffaele Belfiore, Carlo Longobardi,Bruno Marra,Marco Martone,Ciro Piemonte,Mario Passaretti,Anna Mottola Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 512/2007

Sabato Pag.7 28 Gennaio 2017


Napoli­Palermo Domen 4­3­3

3­5­1­1

All.Sarri Ghoulam

Ham

Maksimovic

Reina

Jorgin

Nestorovski

Albiol

Hisay

Quaison

Zieli


nica 29 Gennaio ore 20.45 Pezzella

D.Lopez

msik Henrique

nho Jajalo

Chocev

inski Trajkovski

Insigne Rispoli

Mertens Posavec Goldaniga

Callejon Gonzales


Un Napoli senza freni

di Saverio Passaretti(presidente A.I.N.C.)

Prosegue inarrestabile la marcia degli azzurri di Sarri, dopo la splendida vittoria nel tempio “S.Siro” anche la Fiorentina costretta a farsi da parte nel cammino verso la semifinale di Tim Cup. Una bella soddisfazione che va oltre i risultati poiché sia il 1­ 2 che l’ 1­0 sono frutto di una sacrificio soprattutto psicologico, questa volta non si è concesso la rimonta agli avversari conservando con tutte le forze quel gol di differenza che ci proietta impettiti verso le sfide europee con rinnovato vigore. Come a Milano anche contro i viola la partita si dimostra subito divertente e giocata a ritmi alti, soprattutto grazie al Napoli che impone sin da subito il proprio gioco ad alto livello ed altissima velocità, gli esterni arma principale che con semplici ma fulminei passaggi si affacciano con facilità ai 16 metri. Bisogna, comunque, segnalare due ottimi interventi di Reina a suggellare una partita non certo facile contro un avversario in piena salute ed in cerca di obiettivi per arricchire una stagione che almeno nella fase iniziale non è apparsa tanto brillante. La sofferenza di Mister Sarri, spesso inquadrato dietro una vetrata, costretto ad abbandonare la sua panchina per una precedente squalifica e ad assistere alla prestazione dei suoi uomini ben gestiti dal discreto quanto efficace Canzona. Ancora ottima la prestazione di Lorenzigno (ben due i pali colpiti!) ma ancora opaca la prestazione del neo acquisto Pavoletti, apparso non ben inserito negli schemi articolati del comparto d’attacco. La svolta grazie ad un’azione travolgente con l’assist perfetto del capitano Marek che serve al bacio l’incredibile Callejon sempre pronto a sfruttare al meglio le opportunità che gli vengono fornite .. un vero jolly! Superato l’ostacolo ci attende la vincente tra Juve e Milan con entrambe si rinnova una sfida storica sempre affascinante con il doppio scontro, adesso i giochi si fanno duri ma il bollettino infermeria si alleggerisce con buone notizie per Milik e con il rientro in Italia di Goulham eliminato con la sua Algeria dalla coppa d’Africa, siamo dispiaciuti per l’accaduto ma egoisticamente è un gran bene per l’attuale periodo del Napoli. Grande concentrazione si evidenzia anche dalle interviste, tutti dopo le rituali soddisfatte dichiarazioni già parlano del Palermo, una gara da non sottovalutare in quanto i rosa­nero ci affrontano guidati dall’ennesimo neo allenatore De Zerbi, il Presidente Zamparini evidentemente vuole inserirsi nel “guinnes” dei primati mondiali per il numero di allenatori cambiati in una stagione. A questa frizzante quanto esaltante atmosfera si contrappone un alone funereo che ci giunge dal centro Italia, a parta la grande costernazione è il momento di rimboccarsi le maniche e dare un aiuto concreto a quella popolazione così duramente colpita. Come AINC ci stiamo attivando a poter dare il nostro contributo per allontanare quanto prima la tristezza ed il terrore, la vita continua e chi si è miracolosamente salvato devo usufruire anche di tutto il calore ed il conforto che il mondo del calcio sa dare . Forza amici … Grande Napoli . Sabato Pag.10 28 Gennaio 2017



Milan­Napoli 1­2(primo tempo 0­1) MARCATORI: Insigne (N) al 6', Callejon (N) al 9', Kucka (M) al 37' p.t. MILAN (4­3­3): Donnarumma; Abate, Gomez, Paletta, Calabria; Kucka, Sosa (dal 29' s.t. Bertolacci), Pasalic (dal 41' s.t. Niang); Suso, Bacca (dal 29' s.t. Lapadula), Bonaventura. (Plizzari, Storari, Antonelli, Ely, Vangioni, Zapata, Honda, Poli, Cutrone). All. Montella. NAPOLI (4­3­3): Reina; Hysaj, Albiol, Tonelli Strinic; Allan (dal 40' s.t. Rog), Jorginho (dal 16' s.t. Diawara), Hamsik (dal 29' s.t. Zielinski); Callejon, Mertens, Insigne. (Sepe, Rafael, Giaccherini, Maggio, Maksimovic, Gabbiadini, Pavoletti, Lasicki). All. Sarri. ARBITRO: Rocchi di Firenze. NOTE: ammoniti Mertens (N) e Bacca (M) per simulazione, Calabria (M), Sosa (M), Strinic (N), Tonelli (N), Gomez (M) per gioco scorretto, Callejon (N) per proteste.


NAPOLI­FIORENTINA 1­0 (primo tempo 0­0) MARCATORE: Callejon al 26' s.t. NAPOLI (4­3­3): Reina; Hysaj, Albiol, Maksimovic, Strinic (dal 16' s.t. Maggio); Zielinski, Diawara, Hamsik (dal 37' s.t. Allan); Callejon, Pavoletti (dal 18' s.t. Mertens), Insigne (Rafael, Sepe, Tonelli, Lasicki, Milanese, Rog, Jorginho, Giaccherini, Gabbiadini). All. Calzona (Sarri squalificato). FIORENTINA (4­4­1­1): Tatarusanu; Sanchez, Tomovic, Astori, Oliveira; Chiesa, Badelj (dal 39’ s.t. Babacar), Vecino, Bernardeschi (dal 30' s.t. Ilicic); Cristoforo (dal 30' s.t. Borja Valero); Kalinic. (Sportiello, Satalino, De Maio, Toledo, Tello, Diks, Salcedo, Hagi, Milic). All. Sousa. ARBITRO: Doveri di Roma. NOTE: Espulsi Hysaj (N) e Olivera (F) per doppia ammonizione ; ammoniti Sanchez (F), Astori (F), Tomovic (F), Insigne (N) e Chiesa (F) per gioco scorretto


Non firmiamo per il secondo ma neanche per il quinto

di Fabrizio Piccolo

Il Napoli che ha imparato a soffrire e a vincere anche quando l'avversario ti mette in difficoltà è la faccia bella di una medaglia da vedere a 360 gradi. Non riuscire a chiudere le partite anche quando per mezzora dai spettacolo nella Scala del calcio resta un limite che questa squadra deve superare, ma intanto godiamoci la crescita pur senza dimenticare la dimensione reale della rosa. Perchè anche quella ha due facce: nessuno firma per il secondo posto e ci siamo, anche perchè il campionato ha ancora tanto da dire e questo – ha ragione l'attuale tecnico – non significa essere forti come la Juventus né che si possa vincere lo scudetto. Ma sia chiaro che nessuno deve anche ipotizzare che un Napoli così forte, ricco di talenti in campo, in panchina e...in tribuna visto che Milik ancora non c'è, possa arrivare quarto o quinto. In campo, va ripetuto sino allo sfinimento, non vanno i milioni dei fatturati e gli esempi ci sono in tutta Europa. Basti pensare al Manchester City di Guardiola. In campo ci vanno i giocatori e giocatori come Mertens e Insigne, per dirne due che sono costati in tutto meno della metà di Bertolacci, giocano nel Napoli. E chi li ha a disposizione, assieme ad un organico che sprizza gioia e talento, non può ignorarlo. La dimensione di un club si vede anche dalla capacità di scrollarsi di dosso, in tutti i suoi elementi (dalla società alla panchina fino ai tifosi) una patina di provincialismo dannosa che porta a lamentarsi degli arbitri, del campo, delle disgrazie altrui, degli ipotetici trattamenti di favore fatti ad altre squadre, del calendario e delle manifestazioni internazionali che tolgono giocatori. Crescere significa prendere consapevolezza reale delle proprie capacità senza nascondersi dietro alibi di comodo e riconoscere anche i propri errori. Con una rosa così ampia ora le decisioni su chi va in campo e chi no vengono alla luce in maniera più netta. Lo spettacolo di mezzora a Milano, che però è costato tantissime energie che hanno spompato parecchi protagonisti alla fine, deve insegnare il bello e il meno bello di un Napoli da esportazione che può continuare a far sognare. Ora, dopo aver appreso la lezione di Sampdoria e Pescara (partite con medio­piccole vinte soffrendo) il Napoli impari anche a battere le pericolanti come il Palermo senza soffrire e senza stancarsi. E lasci perdere fatturati e conti in banca perchè l'oro di Napoli è questa squadra di campioni che tutti ci invidiano.

Sabato Pag.14 28 Gennaio 2017



Le schede tecniche della squadra:L.Insigne

di Raffaele Belfiore LORENZO INSIGNE

Data di Nascita: 04/06/1991 Luogo di Nascita: Napoli Altezza: 163 cm Peso: 59 kg Piede: Destro Ruolo: Esterno Sinistro Alto (Ruolo Principale); Trequartista, Seconda Punta (Altre attitudini di ruolo) Insieme con il capitano, Marek Hamsik, anche su Lorenzo Insigne si sono sempre alimentate disquisizioni di carattere tattico, ancora di più all’inizio della prima stagione dell’era Sarri quando, con il passaggio dal 4­2­3­1 al 4­3­1­2, il tecnico toscano lo utilizzò come vertice alto del “rombo” di centrocampo. In quel periodo non pochi furono i segnale che portarono al cambio del sistema di gioco, così che si passò all’attuale 4­3­3 e lì crebbe anche il rendimento di Lorenzo, riportato al ruolo che aveva interpretato, con successo, con Zeman nelle due annate di Foggia e Pescara. Fa il suo esordio in maglia azzurra nel gennaio 2010 con Mazzarri sulla panchina del Napoli, in quell’occasione (contro il Livorno) sostituirà German Denis, ma è nella stagione 2012/2013 che entra a far parte a pieno titolo della formazione azzurra, in quella stagione giocherà come trequartista oppure seconda punta nel 3­5­1­1 e nel 3­5­2 utilizzato dal tecnico toscano, la stagione seguente, con Benitez si avrà la consacrazione a livello internazionale con il nostro che diventerà titolare come esterno sinistro alto, anche in Europa dove realizza con il Borussia Dortmund il primo goal del Napoli in quella competizione su calcio di punizione. Destro naturale,è agile e rapido nel fraseggio, è dotato di un dribbling secco e fulmineo e di una visione di gioco che lo rende in grado sia di finalizzare l'azione che di servire assist ai propri compagni di squadra. È inoltre molto abile nei calci piazzati. Si fa valere anche in fase di non possesso anche grazie alla sua capacità di recuperare un gran numero di palloni. Il match con il Milan dove ha messo a segno la prima rete, sembra aver aperto un nuovo capitolo della storia azzurra di Lorenzo, il gol realizzato di sinistro (non il suo piede), non cercato attraverso il su “marchio di fabbrica”, ovvero taglio diagonale fuori­dentro con “tiro a giro”, dimostra la crescita definitiva del “folletto” di Frattamaggiore, non più ricerca della giocata spettacolare, bensì di efficacia letale in zona di finalizzazione.

Sabato Pag.16 28 Gennaio 2017



Che grinta,che cuore! di Mario Passaretti

Vittoria a Milano con una prestazione suprema,qualificazione in Coppa Italia ottenuta battendo al San Paolo una buona Fiorentina e tra un mese il big match del Bernabeu contro il Real Madrid. Cosa chiedere di più?Nulla anche perché il destino ha fatto il resto.In due mesi ci giochiamo tutta una stagione.Dalle emozionanti ed improbe sfide con il Real alla duplice sfida di Aprile con la Juve.Una valevole per il campionato ed una di ritorno di Coppa Italia.Il San Paolo più che uno stadio sembrerà un teatro nel quale sfoggeranno le loro qualità dei grandi artisti come Bale,Ramos,Benzema e su tutti la super stella Ronaldo.Per poi passare agli “italiani” Dybala,Buffon,ed il tanto atteso Higuain. Qui è entrato in gioco il destino che è intervenuto pesantemente.Dico così perché il campione argentino dovrà per ben due volte tornare al San Paolo e vi garantisco che la gente non aspetta altro per potersi vendicare dello sgarbo subito.Non è di certo andato giù l’atteggiamento avuto da colui che è stato osannato per ben due anni;sostenuto sempre,nel bene e nel male,un grande attaccante al quale è stato tributato un grandissimo applauso con una vera e propria standing ovation il giorno in cui è entrato nella storia del campionato italiano realizzando ben 36 gol.Ed il fatto che sia andato via e per di più indossando i colori dell’accerrima rivale bianconera,non è andato proprio giù al pubblico. Ma questo è un Napoli che sta mostrando una maturità unica.Grinta,cuore e grande gioco fanno degli uomini di Sarri dei giocatori temibili che nessuno vorrebbe affrontare e che stanno acquisendo la mentalità giusta per affrontare qualsiasi squadra e lottare su vari fronti. Ci siamo quasi perché tra non molto inizierà il ciclo terribile ma che ci dirà se è il caso di sognare o se questa stagione sarà solo di rinforzo psicologico per i nostri uomini. Viviamoci le emozioni giorno dopo giorno e se è il caso sogniamo anche un po’.Del resto sognare non ha mai fatto male.Toccherà poi agli undici di Sarri decidere se svegliarsi o continuare a lottare per questi traguardi!

Sabato Pag.18 28 Gennaio 2017


kit maglie stagione 2016-2017


Napoli­Palermo,la Corona del Regno e la prima volta del capitano

di Bruno Marra

Si gioca di nuovo di notte. Come quella volta di ben 9 anni fa. Quando nacque il mito dei Guerrieri Azzurri e del ciuffo di Marek Hamsik. Napoli­ Palermo è derby vero. Perché ci fu un tempo nella Storia in cui la Capitale d’Europa eravamo noi. Ed erano loro. Si chiamava Regno delle due Sicilie, era il SUD, tutto maiuscolo. La terra, la ricchezza, la filosofia opposta al potere del Vaticano ed all’incipiente ambizione di Roma Padrona. Napoli e Palermo uniti nella lotta, culla di civiltà e cultura. C’erano i Borboni, la Monarchia e la classe intellettuale. Tutto nacque da qui. L’epicentro cerebrale d’Italia. Forse non è un caso che una delle notti più lunghe del Rinascimento napoletano sia nata proprio in un Napoli­Palermo del 30 marzo 2008. Anche lì era posticipo. Si stava 0­0 e il cielo volgeva al desio. Poi la scintilla della magia. Minuto 93, Sosa, l’indimenticabile Pampa, la spizza di testa, e Hamsik il virgulto delle meraviglie pettina il pallone in porta. Da lì nacque il getso del ciuffo. Perché per la prima volta in esclusiva per il delirio del San Paolo, Marek esultò accarezzandosi la sua cresta. Un gesto che avrebbe fatto epoca… IL MAREK STYLE – Quella notte prese vita il claim di successo che sarebbe divenuto l’icona e il segno distintivo di Marek Hamsik. La cresta accarezzata come fosse la Lampada dei sogni dopo ogni gol è ormai un feticcio taumaturgiche, un look trend ed un vezzo glamour. Quello di un ragazzo pulito che indossa occhialini semplici e abiti sobri e che in meno di un decennio è diventato il capitano azzurro. ABBONATI AL GOL – Quel gol al Palermo valse il prezzo dell’abbonamento. Non è un modo ridondante di raccontare quella serata, ma semplicemente la risultanza dei fatti. Perché l’esultanza del ciuffo di Hamsik divenne la foto ufficiale dell’abbonamento della stagione successiva. Marek fu assurto a simbolo e obelisco della nuova avventura azzurra. Nonché a idolo della freschezza e della nuova primavera del Rinascimento napoletano. Domenica notte quella cresta può diventare ancora Corona. Quella del Regno delle due Sicilie. Un’altra notte infinta per accendere le stelle del San Paolo. Emozioni, leggenda, filosofia e cultura. La Storia passa da qui. Napoli­ Palermo. Perché la Capitale siamo noi!

Sabato Pag.20 28 Gennaio 2017


il VIGNETTONE

di ARMANDO LUPINI


Nove minuti per domare i diavoli rossoneri di Francesco Basile

Il solito Napoli arrembante, strabiliante, prorompente, nella prima mezz'ora di gioco a San Siro, ha dato lezioni di calcio al Milan e all'Italia intera. In appena nove minuti, Insigne e Callejon hanno chiuso la pratica rossonera segnando i due gol che hanno sancito la vittoria finale, vittoria arrivata non senza sofferenza: al 37' del primo tempo, infatti, il gol di Kucka ha riaperto la partita. Quel gol ha rappresentato il solito schiaffo che il Napoli necessariamente deve prendere ad ogni partita. Per uno strano scherzo del destino, o meglio, per essere realistici, per la solita disattenzione difensiva, gli azzurri almeno un gol a partita lo devono incassare. Un vero peccato per una squadra che, ad oggi, individua l'attacco più prolifico del campionato, ma che a causa di errori difensivi, per lo più dovuti ad ingenuità ed inesperienza, mette talvolta in discussione il lavoro egregio svolto dal reparto offensivo. Quella di Milano è stata una partita strana, insolita, oltreché, come detto, sofferta. Il Napoli che ha una media del 62% di possesso palla a partita, contro i diavoli rossoneri, a fine gara ha realizzato appena il 43%. Il Milan ci ha messo alle corde in più stralci di partita, rischiando in qualche occasione di agguantare il pareggio. Del resto si è giocato a Milano, contro una squadra giovane, forte e dalle grandi ambizioni. Tutti sapevano che non sarebbe stata una passeggiata contro una diretta concorrente per un posto in Champions League. Ma la squadra azzurra ha mostrato più cinismo, equilibrio e maturità. Il Napoli è finalmente consapevole delle sue potenzialità e la vittoria di sabato sera lo ha palesemente dimostrato. E' una macchina da gol ampiamente rodata. Lo era lo scorso campionato, lo è ancora quest'anno, forse anche in misura maggiore, dal momento che non c'è un solo terminale offensivo, ma tutti sono partecipi del gol. E' questa la più evidente novità del gioco di Sarri, che ha dovuto riadattare la squadra dopo l'infortunio di Milik. Domenica sera toccherà al Palermo, che sarà di scena sotto i riflettori dello stadio San Paolo. La partita, facile sulla carta, non dovrà essere sottovalutata. Fondamentali, per il Napoli, saranno i tre punti, per mantenere il passo di Juventus e Roma e conservare un "tranquillo" distacco dalle inseguitrici.

Sabato Pag.22 28 Gennaio 2017



Attenti al Napoli

di Carlo Longobardi

Il migliore calcio sfida le migliori individualità. Questa frase potrebbe riassumere l’emozionante percorso che ci attende e che vedrà il Napoli contrapposto non più soltanto alle merengues, ma anche contro la Juve nella doppia sfida in Coppa Italia con i bianconeri che calcheranno due volte il San Paolo nel giro di tre giorni, essendo concomitante anche la partita del girone di ritorno del campionato. Niente di più bello poteva essere previsto, gli invincibili, che tanto non sembrano più essere soprattutto fuori dallo Stadium, con in testa l’innominabile traditore storico, dovranno confrontare il loro modo di stare in campo, speculare, arcigno e incredibilmente redditizio con il gioco spettacolare della “Sarribanda” che, soprattutto negli ultimi incontri, ha deliziato per velocità, intesa, palleggio e resa. Incredibile la linea di difesa talvolta condotta a centrocampo, asfissiante il pressing altissimo effettuato, imbarazzanti per gli avversari alcune azioni di rimessa felicemente concluse. Detto questo, riaffermata brevemente la recente supremazia espressa, è obbligatorio ritornare, con consapevolezza, con i piedi ben saldi a terra, perché il rovescio della nostra medaglia può scaturire proprio da eventuali fughe in avanti ed eccessi di sicumera. Tutti, o almeno la gran parte di coloro che era attaccato agli schermi, ha sofferto maledettamente per tutto il secondo tempo di Milan­Napoli, a causa del reiterato errore sul disimpegno, in zona troppo comoda per i rivali, che ha praticamente spalancato le porte al rientro dei rossoneri in partita, in tanti hanno pensato all’episodio sfavorevole su calcio piazzato, all’aiutino esterno (Rocchi è un avvilimento sul tema), alla casualità sempre in agguato quando si sfidano compagini di vertice e questo non è possibile per una squadra che si vuole meritare l’appellativo di “grande”, soprattutto dopo una partita dominata in lungo e in largo. La “cazzima”, caratteristica che il nostro tecnico ha con convinzione reclamato dovrà costituire il leit motive dal quale far scaturire tutte le prestazioni, il pallone talvolta lanciato in tribuna dovrà essere accompagnato da applausi scroscianti, l’entusiasmo per la vittoria contro il Pescara dovrà essere sovrapponibile a qualsiasi altro risultato apparentemente più altisonante ma, di fatto, di eguale peso specifico. La testa sembra correre inevitabilmente verso i palcoscenici più luminosi che ci attendono, ma prima è opportuno riguardare con grande attenzione tutti gli incontri, egualmente big matches, da giocare, perché se le nostre pirotecniche prestazioni dovessero essere confermate, tante volte sentiremo ripetere, e sempre con maggiore timore: “attenti agli azzurri”. E allora, chissà. Sabato Pag.24 28 Gennaio 2017



Bel gioco e punti,ecco il Napoli che ci piace

di Ciro Piemonte A San Siro abbiamo visto un po’ tutte le sfaccettature di un Napoli che sembra aver preso la direzione giusta, finalmente. Il Napoli dei primi venti minuti è quello straripante, lineare, perfetto in ogni giocata, dalle verticalizzazioni ai disimpegni, nessuna sbavatura. Un Napoli che prende complimenti da tutta Europa e che fa divertire, Insigne e Callejon mettono subito il sigillo su una gara in discesa fin dalle prime battute, ma una squadra giovane come quella partenopea mostra le sue pecche, soprattutto nella fase di impostazione della manovra. Dalla prima mezz’ora infatti, fino alla fine della gara è stato un susseguirsi di alti e bassi, che stavano mettendo a repentaglio l’esito della gara. Aldilà dell’errore dei singoli, vedi Tonelli, al quale non va dato atto, poiché non al meglio e probabilmente non era una gara che doveva giocare, l’errore a mio avviso , sta nella gestione della gara. Il Napoli non riesce ad “addormentare la gara” un po’ come fa ogni grande squadra, siamo sempre con la difesa altissima, siamo i due opposti, o si attacca o si soffre, raramente riusciamo a tener palla, cercando di ridurre al meglio le scorrerie degli attaccanti avversari. Più di una volta ci siamo ritrovati a subire un contropiede che poteva essere evitato facilmente. Questo Milan, che abbiamo affrontato, è stato un ottimo banco di prova, ma non montiamoci la testa, è pur sempre una squadra giovane e con tanta voglia di fare ma non al livello della squadra partenopea. Con l’ottima preparazione voluta dal mister, siamo arrivati a gennaio in uno stato di forma stratosferico, in 15 giorni ci giochiamo tutto, il ritorno degli infortunati e i nuovi acquisti fanno ben sperare in vista della champions. Inoltre attendiamo i ritorni dalla coppa d’Africa, anche se Tonelli e Strinic non hanno fatto rimpiangere gli assenti, dando prova di professionalità facendosi trovare pronti nel momento del bisogno. Queste buone prestazioni fanno ben sperare, speriamo che Sarri riesca ad integrare al meglio nella rosa Pavoletti e recuperare Milik, centimetri necessari in tante gare, ma che tanto sono mancati.

Sabato Pag.26 28 Gennaio 2017



La storia ci attende

di Silvio Messinetti

Quella appena trascorsa è stata indubbiamente una settimana copiosa di sentimenti intrisi di gioia e nostalgia, la visita di Maradona in città e alla squadra ha riportato entusiasmo e ricordi indelebili d’imprese sportive che mai potranno essere eguagliate, chi ha avuto il privilegio d’assistere alle gesta sportive del più grande calciatore della storia del calcio ha dovuto trattenere le lacrime di fronte a certe immagini e a dichiarazioni d’amore che il pibe de oro ha dedicato alla città e ai suoi tifosi. La sua presenza a Castel Volturno è stata molto apprezzata dall’allenatore e dai giocatori ed è stata uno sprone forte, nonché un buon viatico per la grande vittoria conseguita allo stadio Giuseppe Meazza sabato sera contro il Milan. La partita di sabato può considerarsi un crocevia della stagione di grande pregnanza perché ha dimostrato al di là di ogni dubbio che il Napoli di quest’anno può imporsi con continuità anche fuori dalle mura amiche e soprattutto documenta la maturità della compagine guidata da mister Sarri nel riuscire a vincere le partite non solo con il bel gioco, peraltro espresso in modo mirabile nella prima mezz’ora in cui ha completamente annichilito il diavolo di Vincenzo Montella, ma anche soffrendo in alcuni momenti della partita. Il racconto delle esaltanti vittorie del Napoli di quest’anno potrà assurgere tra qualche mese a narrazioni storico sportive a patto che gli azzurri riescano a contemperare il crescente entusiasmo legato alle singole vittorie con il pessimismo fortemente radicato nell’ambiente partenopeo, se l’allenatore toscano riuscirà come sta facendo ad estraniare tutte le componenti della squadra rispetto a queste pericolose tendenze così diffuse in città, potremo di nuovo assistere alla vittoria del tanto agognato scudetto.

Sabato Pag.28 28 Gennaio 2017



Sfida al Palermo senza cali di tensione ed in attesa delle big

di Marco Martone

Il Napoli va che è una bellezza, sembra un rullo compressore, in campionato come in coppa Italia. Numeri da capogiro per la squadra di Sarri, che al di là di qualche amnesia difensiva, unica vera pecca in un contesto quasi perfetto, può vantare un centrocampo da favola, giovane e sbarazzino ma di eccelsa qualità e un attacco che fa veramente paura e che, paradossalmente, è ancora un potenziale inespresso, visto che al trio dei “piccoletti”, Mertens, Callejon e Insigne, devono aggiungersi ancora Pavoletti e soprattutto Milik, ormai recuperato e pronto a gettarsi nella mischia. Con queste premesse la partita di domenica sera al San Paolo contro il Palermo potrebbe sembrare quasi una formalità per gli azzurri. Nulla di più sbagliato! A parte la considerazione, banale ma anche estremamente realista, che le partite vanno vinte sul campo e mai date per scontate, la gara con i rosanero presenta alcune insidie che Sarri farà bene, e sicuramente lo farà, a tenere in alta considerazione. Il divario tecnico tra le due formazioni è evidente e testimoniato dalla differenza di punteggio in classifica, impietosa per i siciliani rispetto a un Napoli che, di fatto, sta facendo un altro campionato. Eppure proprio questa differenza di valori può rappresentare un piccolo ostacolo per la formazione azzurra. È capitato anche in coppa Italia, nel primo tempo, contro lo Spezia, formazione di serie B, che pure qualche grattacapo ha creato ai super tenori partenopei. Prendere la partita “sotto gamba”, come si diceva un tempo, sarebbe un errore fatale. Il Palermo del resto non ha nulla da perdere. La squadra è avviata, come Pescara e Crotone, ad una retrocessione che molto presto diventerà anche aritmetica. Difficile, dunque immaginare una prova remissiva da parte dei rosanero, che proveranno l’impresa a Fuorigrotta. L’altra insidia può essere rappresentata dal cambio dell’allenatore, l’ennesimo di questa stagione tribolata e grottesca della società isolana. Lopez è l’ultima scelta, per ora, di Zamparini e si sa che gli avvicendamenti in panchina un pizzico di entusiasmo al gruppo lo danno sempre. Dettagli, si potrebbe dire, ma dettagli che vanno tenuti in considerazione per evitare sorprese e cali di tensione. Il Napoli dovrà affrontare la gara così come ha fatto con Milan e Fiorentina e così come farà, a breve con Real, Roma e Juve, che attendono gli azzurri per un ciclo di partite che potrebbero essere destinate a fare la storia.

Sabato Pag.30 28 Gennaio 2017


L'angolo Rosa.....colorato d'azzurro

Parola d'ordine: Mentalità......di Anna Mottola

Un lavoro lungo e faticoso quello di far capire a una squadra quale sia la sua identità. Tutto parte dal gruppo, passa attraverso i vari meccanismi che si creano all'interno e cresce e si evolve attraverso lo spirito di sacrificio. Il lavoro di mister Sarri sta tutto qui, far capire a quei ragazzi che nulla è impossibile, sopratutto se vivi in una città che trasforma l'impossibile in possibilità e che crede fermamente in questo. La partita con il Real Madrid ormai non è poi così lontana e ricominciato il campionato ci sono tanti piccoli segnali che fanno capire che la stanno studiando e preparando già da un po', lo si nota dall'approccio al gioco, dall'andamento stesso delle partite, è come una preparazione sul campo con avversari ovviamente diversi, ma pur sempre imprevedibili. Ci sono fasi da migliorare, sopratutto quella difensiva, perché forti lo siamo, ma a volte dimentichiamo di esserlo e non possiamo permettercelo. Guardiamo alla partita con il Pescara, 3­0 e poi quando tutto sembra da archiviare, ecco un rigore regalato sul finale; guardiamo alla partita con il Milan, 25/30 minuti di calcio spettacolo e poi sul 0­2 a fine primo tempo concediamo ai rossoneri di accorciare le distanze, passando tutto il secondo tempo ad arginare una possibile rimonta ma riuscendo comunque a resistere e portare i tre punti a casa; guardiamo alla partita di Coppa Italia con la Fiorentina, nonostante il gioco nettamente superiore abbiamo atteso il 70esimo per passare in vantaggio per poi riuscire a mantenere il risultato fino alla fine pur perdendo la testa nei minuti finali. Guardare questo Napoli è un po' come guardare un artista all'opera, un disegno che man mano sta prendendo forma sotto le sapienti indicazioni del maestro Sarri. Ora sotto con il Palermo e poi il Bologna, nella seconda trasferta di quest'anno, la prima tappa lungo la mia Via Emilia “Azzurra” e chissà se quest’anno riusciremo a raccogliere un po’ di punti in più. Un passo alla volta. #ForzaNapoliSempre

Sabato Pag.31 28 Gennaio 2017


RISTORANTE LA CAMPANELLA via G. di vittorio 58 ­ 53048 Sinalunga (SI) ­ Fraz. Bettolle Tel: 0577 624516 E­mail: brunellamarsico@gmail.it



Cuore Azzurro incontra l'Assessore allo Sport Ciro Borriello

di Mario Passaretti

Oggi ci troviamo a Palazzo San Giacomo per incontrare con grande piacere l’Assessore allo Sport,Ciro Borriello per parlare del nostro amato Napoli.Non lo incontriamo in veste di esponente autoritario ma bensì di grande tifoso da sempre vicino alle vicende azzurre. Un saluto a tutti i tifosi? Con grande piacere oggi sono a parlare con voi di Cuore Azzurro e lo faccio spogliandomi della mia autorità e mi rivesto da vero tifoso.Saluto affettuosamente tutti i milioni di appassionati sparsi in tutto il mondo.I tantissimi club Napoli,ormai sparsi ovunque e che anche da lontano non fanno mai mancare il loro apporto. Assessore ci terremmo a sapere come lei si è avvicinato al Napoli? Innanzitutto vorrei che ci dessimo del TU perché oggi ho accettato di stare ai vostri microfoni solo ad una condizione:quella di parlare da tifoso,per cui vi prego fermamente di farmi sentire a mio agio.Come la stragrande maggioranza di noi napoletani,ci siamo avvicinati al calcio perché indottrinati.Ed ovviamente il mio “tutor” non poteva che essere mio padre,il quale da sin quando ero bambino mi ha fatto vedere le gesta dei nostri eroi fino a vivere appieno dell’era maradoniana.Un’epoca che ha significato tanto non solo per la squadra e noi tifosi,ma bensì per una città intera che si riscattava finalmente dell’etichetta di ultimi della classe,non solo calcisticamente parlando. Quale è stato il tuo mito calcistico? Io ne ho viste tante di partite e di campioni ne ho visti diversi ma per me colui che ha rappresentato il calcio nel mondo è stato solo uno.Il grande Diego Armando Maradona che ha fatto sognare tutti noi con le sue magie.Con quel sinistro magico,una storia fatta di gol straordinari,cose impossibili.Come si faceva a non amarlo.Quando è venuto poco fa a Napoli,non ho avuto modo di incontrarlo,di stringergli la mano;ho avuto impegni personali ma di sicuro non mancherà occasione visto che stiamo organizzando una grande festa per conferirgli la cittadinanza onoraria proprio in occasione del trentennale del primo scudetto:il 10 maggio 2017


Segui da vicino le vicende calcistiche e cosa ne pensi della squadra? Impegni vari mi portano spessissimo a non seguire allo stadio le vicende del nostro Napoli,ma non perdo occasione per vederla o informarmi del risultato.Penso che òa dirigenza abbia operato benissimo,rinforzando la squadra e compleatandola sia numericamente che qualitativamente.Fatto sta che questa squadra anno dopo anno cresce sempre di più e ci regala tante soddisfazioni Come credi che finirà questo campionato?Che speranze abbiamo in Champion? Gli azzurri stanno esprimendo un grande calcio ed ottenendo ottimi risultati.Ormai è diventata una lotta a tre dove la Juventus,già abituata a vincere avrà la maturità di affrontare le situazioni;dietro subito ci sono Roma ed appunto il Napoli,pronti ad approfittare di un eventuale passo falso della capolista.Discorso a parte merita la Coppa dove a mio parere peggio non ci poteva andare,ma non si sa mai che i nostri campioni trovino gli stimoli giusti e riescano nell’impresa. Non possiamo non parlare dello stadio.Possiamo sapere qualcosa? Per l’impegno di coppa, il Napoli ed il Comune sono stati chiamati a sistemare alcune cose e vi posso garantire che sia i lavori agli spogliatoi che quelli delle postazioni stampa,sono in esecuzione e saranno completati nei tempi necessari.Cari amici tifosi state tranquilli che tutto andrà bene. Grazie della piacevole intervista,un saluto a tutti i tifosi,dai club alle curve,dai distinti alle tribune,Tutti uniti gridiamo Forza Napoli

Con affetto e stima,Ciro Borriello




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