Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli ClubAnno XIINr.155 del 02/04/2017
Il ritorno di Higuain
CALENDARIO pag.56:Calendario
RISULTATI E CLASSIFICA
pag.7:Risultati e Classifica
FORMAZIONI
pag.89:Le probabili formazioni
TABELLINI E FOTO
pag.1213;2223:Tabellini e Foto
IL VIGNETTONE
pag.19: La "Vignetta"
Risultati 29°Giornata Classifica Programma 31°Giornata TorinoInter 22 EmpoliPescara MilanGenoa 10 Juventus 73 AtalantaSassuolo EmpoliNapoli 23 Roma 65 JuventusChievo SampdoriaJuventus 01 Napoli 63 SampdoriaFiorentina AtalantaPescara 30 Lazio 57 UdineseGenoa CagliariLazio 00 Atalanta 55 CagliariTorino CrotoneFiorentina 01 Inter 55 BolognaRoma BolognaChievo 41 Milan 53 MilanPalermo UdinesePalermo 41 Fiorentina 48 CrotoneInter RomaSassuolo 31 Sampdoria 41 LazioNapoli 40 Programma 30° Giornata Torino Chievo 38 Classifica Marcatori SassuoloLazio 22 Udinese 36 Belotti RomaEmpoli 21 Bologna 34 Dzeko TorinoUdinese ertens M 20 Cagliari 32 ChievoCrotone Icardi 20 FiorentinaBologna Sassuolo 31 Higuain 19 PalermoCagliari Genoa 29 Immobile 17 GenoaAtalanta Empoli 22 Kalinic 14 PescaraMilan Palermo 15 Borriello 12 NapoliJuventus Crotone 14 Bacca 12 InterSampdoria Pescara 12 Insigne 12
Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Saverio Passaretti(presidente A.I.N.C), Francesco Basile,Fabrizio Piccolo, Armando Lupini,Carlo Longobardi,Bruno Marra,Marco Martone,Mario Passaretti,Anna Mottola Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 512/2007
Sabato Pag.7 01 Aprile 2017
NapoliJuventus 433
4231
All.Sarri Ghoulam
Ham
Koulibaly Higuain Pjanic
Reina
Jorg
Albiol Mandzukic
Hysaj
Alla
Allegri
msik Lichsteiner Insigne Barzagli Khedira
gihno
Mertens Bonucci Buffon
Marchisio
an Asamoah
Callejon Chiellini
Una doppia sfida al vetriolo
di Saverio Passaretti(presidente A.I.N.C.)
Si avvicinano le due sfide tra Napoli e Juve, una commedia melodrammatica in due atti a cui affidare speranze e futuro della storia azzurra. Si parte con la valutazione del contratto con Sarri, neo premiato miglior allenatore del campionato 2016, una brutta “gatta da pelare” per la società il buon Maurizio dall’alto della sua enorme modestia aspetta rilassato che venga sciolto il duo nodo contrattuale. Il destino partenopeo passa sistematicamente d’altro canto tra i colori bianconeri anche lo scorso anno con la immeritata sconfitta rimediata allo Stadium salutammo i sogni da scudetto, stavolta sono due ostacoli importantissimi ma totalmente diversi, il primo essenziale per la qualificazione diretta alla Champions e la seconda che si riporta, seppure con ben altro valore, allo scenario finale Tim Cup e Supercoppa. Il dramma sportivo si completa con la doppia presenza di Gonzalo, supermaledetto dalla tifoseria non tanto per aver spiccato il volo verso nuovi orizzonti ma soprattutto per aver scelto la squadra in assoluto più “amata” d’Italia dove la vittoria sembra essere un dogma assoluto contro tutti i principi. Nel frattempo la Roma sorniona assisterà allo scontro nella speranza di allungare il passo verso il secondo posto o magari rispolverare sogni da primato, unico ostacolo l’Empoli apparso, per la verità, spesso inconcludente e quindi ostacolo probabilmente superabile in scioltezza. Superare in positivo la prima sfida sarebbe una carica energetica per la successiva sfida che ci riporta alla mente l’impresa poi miseramente fallita della “remuntada” con il grande Real, anche stavolta occorrerebbe un secco 2 a 0 per ribaltare la sconfitta di Torino. Sfrontatezza e voglia di vincere, dimostrare grande concretezza anche a discapito del bel gioco, una strada difficile da percorrere in quanto gli schemi di gioco sono collaudati, il Napoli non sa esprimere un calcio arido e rude mirante esclusivamente al risultato. Un dato che conforta è il costante aumento della vendita dei biglietti, il S. Paolo sarà una bolgia e con il calore ed il cuore dei tifosi azzurri nessun traguardo è precluso, chi non ricorda la qualificazione in Coppa Italia in uno stadio stracolmo, una sfida serale che vide la splendida formazione guidata dal Magnifico vincere per 3 a 0 sovvertendo mirabilmente lo 0 a 2 rimediato all’andata nel vecchio Comunale di Torino. Allora nulla è perduto la “mission” non è “impossible” se diventiamo un corpo ed un’anima con la squadra saremo in grado di conquistare lo scalpo bianco nero. Guerrieri azzurri all’attacco !! Sabato Pag.10 01 Aprile 2017
Stavolta si,vale quasi una stagione,ma niente tweet
di Fabrizio Piccolo
Per troppi anni battere la Juventus per il Napoli costituiva il contentino del popolino, la soddisfazione massima cui poter ambiire comunque fosse andata a finre la stagione. Come se quei tre punti (o due, all'epoca) valessero cento. “Basta che vattimmo 'a Juve” era un mantra che poteva perdonare qualsiasi annata fallimentare ed invece era solo un manifesto di impotenza. Da tempo, per fortuna, non è più così. Il Napoli in questi dieci anni con la Juventus se l'è sempre giocata alla pari, ne ha vinte tante (specialmente al San Paolo) e ha dimostrato di aver perso sudditanze psicologiche e quel senso di inferiorità dentro e fuori dal campo ma questa doppia sfida in tre giorni ha un sapore diverso. Oggi in campionato, mercoledì in Coppa: stavolta sì, vale davvero quasi tutta la stagione. Vuoi per l'amarezza da cancellare per le due partite di andata (in campionato quando core 'ngrato2 ci mise ko e in coppa quando disattenzioni arbitrali e qualche scelta poco indovinata di formazione fecero ingoiare la gioia per il gol del vantaggio, trasformandola nel veleno amaro delle polemiche post partita) vuoi perchè la posta in palio è altissima. C'è un secondo posto che vuol dire Champions diretta da inseguire e una finale di coppa Italia da raggiungere: vale doppio, triplo davvero far inginocchiare due volte la Signora a Fuorigrotta. Saranno probabilmente anche le ultime due grandissime sfide in casa, visto che il calendario da qui alla fine propone solo in trasferta (Lazio e Inter) le sfide più gustose ed allora che si dia fondo a tutte le energie. Inutile ora stare a pensare a quale delle due sia la più importante: battetela oggi e mercoledì e vi sarete meritati una stella in premio. In campo, però. Se possibile, lasciamo fuori dalla porta del San Paolo ogni polemica, ogni lacrima e ogni veleno. Twitter, per una sera, lasciamolo tutti a riposo.
Sabato Pag.14 01 Aprile 2017
Ai microfoni di Cuore Azzurro:I Ditelo Voi di Mario Passaretti
Eccoci tornati nella rubrica di Cuore Azzurro dedicata ai V.I.P napoletani che si raccontano ed oggi ai nostri microfoni abbiamo Raffaele,Francesco e Domenico. I tre comici più famosi andati alla ribalta per aver creato il gruppo I Ditelo Voi ed ancora più famosi per aver creato i Gomorroidi nella famosissima trasmissione Made in Sud in onda sulle frequenze nazionali di Rai Due.Vi assicuro che riuscire ad intervistarli è stata impresa ardua perchè la loro bravura,la loro arte comica è stata perdurante dall'inizio alla fine. Siamo negli studi Rai ed iniziamo anche se Mimmo "fa schifoooooooooo" perchè ci fa attendere dieci minuti ed allora cominciamo con Francesco e Lello chiedendo loro quando hanno iniziato a seguire il Napoli,chi ha fatto crescere in loro questa passione e se hanno modo di seguire le vicende del nostro amato Napoli. Per Lello è cominciato dai mondiali 82,dalla nostra grande vittoria e da allora si apppassionò al calcio e subito i suoi genitori furono bravi a fargli amare i colori azzurri e a trasmettergli questa passione. Francesco,invece ci confessa chiaramente che fino a 15 anni fa del calcio non gliene fregava nulla ma poi si ritrovava il lunedì mattina con gli amici,ovunque andavi, a parlare del Napoli,delle coppe ed è qui che inizia la comicità perché arriva Mimmo che inizia lo show….”Te vuliv mettere a’copp”.Da allora ho iniziato a seguire la squadra,Maradona ..ed ecco la seconda battuta:Ahhhhhhhhh,quindi lo sai che abitava a Via Orazio ……..visto che lo seguivi Adesso Mimmo è inarrestabile…Il Napoli è forte e forterà.La passione è nata dall’età della ragione.Da quando avevo 9 anni.Io avevo una passione sfegatata per il basket. Cerchiamo di tornare seri domandando ai ragazzi qual’era il loro idolo ma vi garantisco che l’impresa è ardua perché adesso inizia la comicità di Lello:il mio idolo era papà.Era davvero forte.Si scartava tutti a tal punto che scartava pure e’pellecchie a rint’ o piatt”. Scrivere è un vero peccato perché vi garantisco che stargli vicino è davvero comico!!!!!!!!!
Sabato Pag.16 01 Aprile 2017
Cerchiamo di essere seri chiedendo loro un pronostico sulla doppia sfida con la Juve:tutti e tre concordano sul dire che non sarà per niente facile ma che alla fine il Napoli ne uscirà vincitore sia in campionato che in Coppa.Il più fiducioso è Mimmo che addirittura azzarda il pronostico esatto:20 in entrambi i casi e quindi qualificazione alla finale.Ed ecco che ancora una volta scatta l’ironia.Stavolta Francesco gridando dice…….. “Azz……….allora caro Mimmo lo sai!!!Se lo sai dillo,se lo sai SALLE!”. Una chiosa finale sul loro film,motivo di orgoglio che sta sbancando in tutte le sale con record di incassi ovunque.Un ringraziamento speciale a tutti i napoletani ed un salutone a Cuore Azzurro. Forza Napoli dai Ditelo Voi e caro Napoli senza paura vai avanti Una chiusura sulla Juve come direbbero i Ditelo Voi: "Juve,ma non ho capito ,ma ti stai mettendo paura? Fai schifo! Ma ti stai tirando indietro? Fai schifooo E' per le squadre come te che il calcio non piace. Fai schifooooooooooo
Hamsik,il giustiziere della Signora che sogna la settima meraviglia
di Bruno Marra
E segna sempre lui. Marek Hamsik e la Signora, una sfida di gol, emozioni e gloria. Alla Juventus ha segnato 6 reti. Adesso il San Paolo aspetta la settima meraviglia di Marek Hamsik. Quello che contro Madama la mette sempre dentro. I grandi campioni sono quelli che arrivano puntuali ai grandi appuntamenti. E mai come quest’anno Napoli sta aspettando Marekiaro per abbracciarlo e fargli sentire tutto il calore della nostra passione. Hamsik e Madama, una storia da brividi. La prima volta fu nel 2008: NapoliJuventus 21 al San Paolo. Gli azzurri non battevano la Juve da tempi immemorabile. Fatto. Con uno splendido gol di Marek che va a smerigliare la cresta sotto la Curva B. Poi ci fu la presa di Casa Savoia: 31 ottobre 2009 a Torino. Doppietta letale che manda la Signora a gambe all’aria e porta i fantasmi e le streghe a Torino nella notte di Halloween. Non vincevamo nel feudo sabaudo dai tempi di Garibaldi. E ci siamo andato a riprendere il nostro tesoro trafugato. Per poi ripetere l’exploit con un altro 31 a Fuorigrotta. L’ultima volta fu quella più forte e deflagrante. Finale di Coppa Italia, il 20 maggio all’Olimpico. Marek segna il gol della sicurezza nell’urlo della Curva Nord, quella dei 20mila napoletani. Una notte che resterà nella storia. E magari nella storia potrebbe rimanere anche questa notte, nella madre di tutte le sfide, sotto le stelle di Fuorigrotta. Il San Paolo vuole ancora alzare al cielo il canto celestiale per Marekiaro. Oggi che è diventato simbolo, bandiera, idolo assoluto e anche capitano. Il destino dei campioni è quello di riuscire a coronare l’happy end proprio al culmine della sua salita più impervia. Hamsik vuole riprendersi il tempo e lo splendore di quell’azzurro che gli arde dentro. E’ il momento di rifare la storia, di accarezzarsi la cresta davanti alla Signora che spesso è svenuta al suo cospetto. NapoliJuventus è la sua sfida. Fuorigrotta attende un’altra magia. Dopo 6 gol, potrebbe arrivare la rete numero sette, come i peccati capitali, come le sette meraviglie ed i desideri di un intero popolo. Che con Marek, il nostro Capitano, vuole elevare il suo urlo al settimo cielo…
Sabato Pag.18 01 Aprile 2017
il VIGNETTONE
di ARMANDO LUPINI
Al San Paolo una panchina tutta d'oro di Francesco Basile
Nella settimana che precede la doppia sfida con la "Vecchia Signora", in campionato e coppa Italia, una lieta notizia ha interessato tutta la compagine partenopea. Maurizio Sarri, infatti, è stato insignito del titolo di miglior allenatore della stagione 2015/'16, vincendo, a Coverciano, la Panchina d'oro. Si tratta di un premio assegnato al miglior tecnico di serie A della stagione precedente, in base ai voti degli altri allenatori. Un riconoscimento sicuramente strameritato quello assegnato al mister azzurro, che appena qualche anno fa militava nelle serie cadette. Bel gioco, carisma, personalità, tatticismo, maniacalità nel preparare le partite, superstizione e l'immancabile tuta: queste le caratteristiche con cui descrivere, di primo acchito, il tecnico toscano. Mister Sarri ha ricevuto dai colleghi allenatori ben 25 voti, distaccando l'altro toscano Max Allegri, secondo a 22, ed Eusebio Di Francesco, terzo con 7. Sbirciando l'albo d'oro di questo particolare premio, il tecnico azzurro ha posto fine allo strapotere bianconero anche su questo prestigioso riconoscimento. Gli ultimi quattro anni infatti hanno visto trionfare, sugli altri allenatori, prima Antonio Conte (per tre anni consecutivi) e poi Massimiliano Allegri (per la stagione 2014/'15). "Più che i premi contano punti e risultati, ma per una volta arrivare davanti a Massimiliano mi dà gusto... E' gratificante." Queste le prime parole di un Sarri emozionato alla cerimonia di premiazione. Nel nostro piccolo ci sentiamo di fare tanti complimenti al condottiero azzurro, sperando che questo premio sia di buon auspicio per le due prossime partite, importantissime per il finale di stagione.
Sabato Pag.20 01 Aprile 2017
Una notte di stelle e talco mentolato
di Carlo Longobardi
Il 15 marzo 1989 mi svegliai, come tutti i tifosi napoletani, con un sovraccarico di adrenalina: la sera, quella stessa sera, era fissato il ritorno dei quarti di finale di Coppa Uefa contro gli amatissimi Juventini che portavano in dote il doppio vantaggio conseguito all’andata. Occorreva un’impresa difficile ma non impossibile, considerata la potenza dello squadrone capitanato da Diego & company. Mi guardai allo specchio, assonnato e leggermente accaldato: un brufolo rosso faceva bella mostra di sé sulla guancia sinistra, ma non ci badai più di tanto, “sarà un colpo di coda della passata adolescenza”, pensai, evoluto dallo stato di agitazione dell’attesa. Tuttavia, per precauzione, non andai al lavoro, anche perché le linee di calore si spostavano in zona rossa, quella che i vecchi termometri a mercurio marcavano a partire da “37”. “A che ora sta la partita stasera?”, “vedi che questo stato va tenuto sotto controllo” faceva mia madre con l’atteggiamento tipico delle genitrici della nostra epoca che ti scrutavano a chilometri e conoscevano perfettamente ogni singolo pensiero… A dire il vero sentivo perfettamente che “il mercurio” continuava lentamente la sua corsa e l’amico sulla guancia sinistra diventava sempre più colorito, ma l’ipotesi “forfait allo stadio” mi faceva sprofondare nella più buia depressione. Mio malgrado, tutti tentativi di depistaggio furono vanificati dalla misurazione delle 16.00 che, inequivocabilmente, spostò la linea oltre la soglia invalicabile dei “38”: tutto finito, sogni di gloria vanificati con il biglietto di curva che mi guardava come un cucciolo abbandonato. Io, in un anelito di altruismo, chiamai i miei amici per cedere il preziosissimo tagliando. La risposta fu repentina quanto urlata: “ci dispiace troppo per te, ma non ce la facciamo a passare, stiamo già partendo!!!” Depressione su depressione… Qualche minuto dopo mio cognato bussò alla porta: “allora che fai?”. “sono prontissimo!!!” risposi io vestito di tutto punto con il corredo di cappellino e sciarpa d’ordinanza. Inutile dire che ciò avveniva senza nessuna autorizzazione materna, anzi. Ma ne valse clamorosamente la pena, fu una delle sere più indimenticabili della mia vita da tifoso innamorato del Napoli, il gol di Renica al centoventesimominuto provocò quella che viene ricordata come la più grande esultanza mai vista al San Paolo: abbracci, urla, baci, pianti, risate, tutto. Un improvviso rituale orgiastico indimenticabile, scolpito soltanto nella memoria di chi c’era, senza immagini, smartphone o ammennicoli vari. Mi sembra superfluo aggiungere che ero diventato paonazzo, felice, ma clamorosamente accaldato. Tornai a casa, ebbro di felicità, ma con più di qualche perplessità sul mio stato di salute, condizione traballante che si palesò quando mi misi una mano in testa… avevo tremila chiodi piantati sul cuoio capelluto!! “Morirò felice, abbiamo buttato fuori i non colorati nel migliore dei modi”, pensai, mentre il mio sguardo tradiva qualcosa. “Che hai?” fece mia madre, “niente” feci ovviamente io, “fammi sentire” fu la sua risposta appoggiandomi la sua mano sulla testa. “Ma guarda un poco cosa gli è venuto a 24 anni!!!” disse mamma ridendo. La varicella in quello stesso momento diede la migliore esibizione di sé, addirittura rassicurandomi, esplodendo in mille punti cremisi. Passai gran parte della notte seduto sull’accessorio sanitario sconosciuto ai piemontesi con il getto di acqua fredda ben aperto per ovvie ragioni. Sorridevo e scusandomi mentalmente pensavo ai danni che avevo provocato, involontariamente, in curva. Fu una notte magnifica con il delirio della febbre che rendeva ancor più nitida l’azione di Careca, conclusa dal lungagnone Alessandro, e lo stadio che esplodeva. Una notte di stelle e talco mentolato. Che sia di migliore auspicio. Sabato Pag.24 01 Aprile 2017
L’ombra di Pablito sul San Paolo che attende il Pipita
di Marco Martone
Contestazione o indifferenza, applausi o fischi, rabbia o riconoscenza. Sentimenti che si rincorrono tra le gradinate dello stadio San Paolo, che si appresta a vivere una delle serate più struggenti, dolorose e palpitanti degli ultimi anni. Una sensazione già provata in passato. Eravamo verso la fine degli anni ’70, campionato 78/79, all’epoca il “giuda” da “punire” era un ragazzo italiano che stava per diventare un campione, campione del mondo. Si chiamava Paolo Rossi ed ebbe la sventura di rifiutare il trasferimento al Napoli (colpa di Ferlaino che non voleva fare una squadra vincente), ebbe modo di dire molti anni dopo, pentendosi di quella decisione. Rossi preferì andare nella tranquilla provincia italiana, a Perugia, senza pressioni e con meno responsabilità. Non accettò la sfida Pablito e i napoletani non gli perdonarono questa scelta. Alla prima sfida tra Napoli e Perugia al San Paolo si presentarono in ottantamila, forse di più. Un record di incasso e di presenze durato una vita. Lo stadio era lì solo per lui, per rigettargli in faccia il suo grande rifiuto. E fu contestazione vera, seria e forte. Anche un aereo privato fu fittato e passò sullo stadio con un lungo striscione “non sei degno di Napoli”, recitava. Rossi non batté ciglio, entrò in campo come faceva lui, sorridente e con gli occhi bassi. Timido ma pronto a colpire. E infatti colpì, su rigore. La partita finì 11 (per gli azzurri segnò Damiani anche lui su rigore) ma quel giorno il pubblico di Napoli dimostrò che da queste parti i “tradimenti” non si perdonano. Per questo Higuain non avrà scampo. Sarà massacrato, con ironia certo ma con fermezza e con dolore, perché un simbolo di Napoli, uno che ha baciato l’azzurro e ha cantato sotto la curva, non può, non deve andare alla Juventus, non può vendersi al nemico storico. I gol segnati con Napoli restano, le giocate magiche non si cancellano, la gioia che ha dato non si dimentica ma domenica sarà tutto un altro discorso. Ci saranno di fronte un uomo solo e tanti cuori infranti, con l’ombra di Pablito che aleggerà sul San Paolo.
Sabato Pag.26 01 Aprile 2017
RISTORANTE LA CAMPANELLA via G. di vittorio 58 53048 Sinalunga (SI) Fraz. Bettolle Tel: 0577 624516 Email: brunellamarsico@gmail.it
L'angolo Rosa.....colorato d'azzurro
"Keep calm and Juve Merda" di Anna Mottola Rendiamo grazie alla pausa che ci ha permesso di salvare i rapporti con i non appassionati di calcio, concedendoci, almeno per un weekend, di dedicarci completamente a loro. In questi giorni uno sguardo alle news non è mancato, notizie di gossip, notizie sulla questione rinnovi, fantomatiche notizie di calciomercato, cose che non sopporto né a Marzo né in qualsiasi altro mese dell'anno, trovando abbastanza inutile parlarne ora se non addirittura dannoso per la stabilità di un ambiente facilmente suscettibile. Archiviate le chiacchiere, concentriamoci sul presente, la doppia sfida contro la Juventus, la vecchia, da sempre odiata, signora. In 180’ minuti c’è racchiuso tanto, tanta storia, tanta voglia di rivendicazione, tanta voglia di sfidare e andare contro i poteri forti, cose che con il gioco calcio non hanno niente a che fare ma che puntualmente ne diventano parte quando si tratta di loro. Torniamo in campo dopo uno stop che ha visto impegnati dieci dei nostri azzurri, la maggior parte dei quali titolari tornati a casa, dopo aver onorato i rispettivi impegni, con qualche acciacco, che non ci ha permesso di preparare le prossime partite come dovevamo, ma come dice il comandante Sarri: “Certe sfide si preparano da sole”; e quindi fidiamoci di lui. Che siano due sfide ricche di cazzimma è tutto quello che chiediamo, onorate i colori che noi amiamo. #ForzaNapoliSempre
Sabato Pag.29 01 Aprile 2017
Dott. Antonio Malfi Parafarmacia Farmamed Via Roma, 440 80038 Pomigliano D'Arco Tel/Fax 0813658980 website: www.parafarmaciamalfi.it