50 ANNI DALLA SUA SCOMPARSA
Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli ClubAnno XIINr.156 del 15/04/2017
CALENDARIO pag.56:Calendario
RISULTATI E CLASSIFICA
pag.7:Risultati e Classifica
FORMAZIONI
pag.89:Le probabili formazioni
TABELLINI E FOTO
pag.1213;2223:Tabellini e Foto
IL VIGNETTONE
pag.19: La "Vignetta"
Risultati 31°Giornata Classifica Programma 33°Giornata EmpoliPescara 11 AtalantaBologna AtalantaSassuolo 11 Juventus 77 FiorentinaInter JuventusChievo 20 Roma 71 SassuoloNapoli SampdoriaFiorentina 22 Napoli 67 UdineseCagliari UdineseGenoa 30 Lazio 60 SampdoriaCrotone CagliariTorino 23 Atalanta 59 LazioPalermo BolognaRoma 03 Milan 57 ChievoTorino MilanPalermo 40 Inter 55 MilanEmpoli CrotoneInter 21 Fiorentina 52 JuventusGenoa LazioNapoli 03 Sampdoria 45 PescaraRoma 44 Programma 32° Giornata Torino Udinese 40 Classifica Marcatori InterMilan 24 Chievo 38 Belotti PalermoBologna Dzeko 24 Cagliari 35 TorinoCrotone Higuain 21 Bologna 34 RomaAtalanta ertens M 20 GenoaLazio Sassuolo 32 Icardi 20 FiorentinaEmpoli Genoa 29 Immobile 18 CagliariChievo Empoli 23 Kalinic 14 PescaraJuventus Palermo 20 Borriello 14 SassuoloSampdoria Crotone 15 Insigne 14 NapoliUdinese Pescara 14 Gomez 14
Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Saverio Passaretti(presidente A.I.N.C), Francesco Basile,Fabrizio Piccolo, Armando Lupini,Carlo Longobardi,Bruno Marra,Marco Martone,Mario Passaretti,Anna Mottola,Ciro Piemonte Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 512/2007
Sabato Pag.7 15 Aprile 2017
NapoliUdinese 433
433
All.Sarri Strinic
Ham De Paul
Koulibaly Zapata
Reina Albiol
Hysaj
Jorgih
Thereaux
Alla
Del Neri Widmer
msik Badu
Insigne Danilo
hno Halfredsson Mertens
Karnezis
Angella
Jankto
an
Callejon Adnan
Napoli.....scuola calcio!!!!!
di Saverio Passaretti(presidente A.I.N.C.)
Il Napoli infila tre prestazione a dir poco esaltanti, una vera scuola calcio, c'è tutto da imparare e dopo il pareggio in campionato contro la Juventus e' seguito la vittoria in Tim Cup sempre contro i bianconeri per tre reti a due, l'unico peccato aver perso la finale con la Lazio che ha superato i cugini romani per un maledetto gol di scarto. Proprio i biancocelesti l'ultima vittima sacrificale degli azzurri, stracciati letteralmente gli uomini di Inzaghi con un secco 0 a 3 questa volta il mattatore è stato l'incredibile Insigne, ha completato l'impresa Callejon a segno finalizzando uno splendido assist del capitano Marek . Il Napoli ha ora sette lunghezze di vantaggio (otto se si considerano gli scontri diretti) e di fatto ha blindato la zona Champions. La squadra di Sarri può ora continuare l’inseguimento alla Roma in questo finale di campionato. La vittoria – la decima in trasferta, eguagliato il record di Benitez – non è mai in discussione. Protagonista assoluto Lorenzo Insigne anche in difesa con un miracoloso salvataggio sulla linea di porta. E' in arrivo l'Udinese per questo sabato serale, una gara delicata perché gli azzurri affrontano una delle squadre più in forma del campionato e hanno la necessità di vincere per non correre il rischio di perdere ulteriormente terreno dalla Roma. Consolidato in modo ormai pressoché definitivo il secondo posto con la vittoria di domenica sera sulla Lazio, il Napoli può ora guardare avanti e giocarsi il tutto per tutto per agguantare e scavalcare la Roma ed ottenere con il secondo posto la qualificazione diretta ai gironi di Champions League, senza passare per il turno preliminare di agosto. Sarri ha effettuato piu' sedute provando diverse soluzioni specialmente per il settore difensivo che ha visto il ritorno di Tonelli, assente in pratica dall'inizio di stagione, tranne un breve e fortunato intermezzo di due partite, contrassegnate da due gol messi a segno. Il difensore, che lentamente sta guarendo dal problema dell'infiammazione al tendine sotto rotuleo di un ginocchio, ha svolto l'intera seduta di allenamento con i compagni. Per Giaccherini, afflitto da un paio di settimane da un problema muscolare, invece, anche oggi lavoro differenziato. I pochi dubbi di Sarri riguardano, come al solito, la coppia di centrocampisti da affiancare ad Hamsik. Contro la Lazio è stato il turno di Allan e Jorginho e con i friulani potrebbe toccare dall'inizio almeno a uno tra Diawara e Zielinski. Un'altra conferma, rispetto alle scelte recenti, potrebbe venire sul fronte sinistro della difesa dove nelle ultime settimane a Sarri starebbe piacendo particolarmente l'atteggiamento di Strinic, che si allena sempre con grande impegno e che, nelle gerarchie dell'allenatore, avrebbe ormai scavalcato Ghoulam. Il fatto che nella partita disputata all'Olimpico contro la Lazio il Napoli non abbia subito gol, fa propendere per una conferma di tutti gli uomini del reparto arretrato, con Hysaj e Strinic sulle fasce ed Albiol e Koulibaly al centro. In effetti raramente il tecnico ha potuto schierare questa linea difensiva che, al momento, sembra essere quella che dà maggiore affidamento. Tutte positive le sanzioni anche in considerazione delle belle prestazioni contro la Juve vincente senza macchie contro il grande Barcellona, netto il 3 a 0 a Torino che rimarca la indiscutibile grandezza dei nostri ragazzi e del nostro ammiraglio Sarri . Non ci resta che ... vincere !!! Sabato Pag.10 15 Aprile 2017
Servono tutti per arrivare secondi
di Fabrizio Piccolo
Non è ancora tempo di bilanci. Il Napoli ha il dovere di provarci fino alla fine per raggiungere il secondo posto, un dovere morale ma anche un obiettivo possibile nonostante il gap dalla Roma e l'handicap dello scontro diretto che ci penalizza. La verità è che gli azzurri non sono inferiori né come rosa, né come ambiente né come tanti altri fattori che spesso impropriamente vengono tirati in ballo ai giallorossi. Lo dimostrano la vittoria dell'Olimpico ma anche le prestazioni del Napoli. Andiamo al di là della platonica coccarda del bel gioco: il Napoli ha elementi di razza in tutti i reparti e probabilmente non tutti sono stati sfruttati e valorizzati come meritavano (l'esosissima campagna acquisti, val la pena ripeterlo, ha contribuito troppo poco ai progressi della squadra se sol si pensa a quanto hanno giocato Maksimovic, Rog, Giaccherini, Tonelli, Pavoletti e gli stessi Zielinski, Diawara e Milik che pure hanno avuto un po' più di spazio rispetto agli altri), ha un organico che non era da scudetto ma che non è inferiore a quello della Roma. Ed allora nel rush finale bisogna buttare tutto dentro: entusiasmo, qualità, passione e cuore. Magari anche qualche giocatore fresco che possa avere motivazioni superiori. Bisogna dimostrare di meritare di giocare per questa maglia e in tanti aspettano l'occasione per poterlo fare. Da ora in poi il calendario è leggermente favorevole al Napoli nei confronti della squadra di Spalletti che deve ancora affrontare Milan, Juve e il derby con la Lazio. Lo spazio per andare a fargli paura c'è ed allora che nessuno pensi che l'aver quasi blindato il terzo posto e l'aver meritato gli applausi e il premio della critica basti. Tecnico e giocatori pensino solo a vincerle tutte da qui alla fine, a partire dall'Udinese stasera, mentre i dirigenti si concentrino sui rinnovi di contratto e sui colpi per l'estate. Evitare i preliminari è basilare anche per operare con più tranquillità sul mercato e per rassicurare magari i pezzi pregiati e più richiesti che anche l'anno prossimo la Champions è assicurata. Non ci sono più turni infrasettimanali, né coppe (purtroppo) ma che questo non sia un motivo valido per evitare un turnover intelligente. Per raggiungere l'obiettivo tutti possono essere utili. Anzi. Tutti devono essere utili.
Sabato Pag.14 15 Aprile 2017
TOTO’, IL DRAMMATURGO DELLA COMICITA' La struggente memoria del Principe dell'Immortalità
di Bruno Marra
In alcuni posti della Napoli antica c’è ancora affissa al muro quella pagina di giornale, in cornice, come una reliquia: “E’ morto Totò”. Era il 15 aprile del 1967, oggi ricorre il 50esimo anniversario della memoria di Antonio De Curtis. Aveva 69 anni, era malato da tempo, mezzo cieco, eppure non smise di lavorare fino alla fine. L’arte era la sua vita, un respiro unico che non è mai esalato. Viveva a Roma, per quella barbarie tutta italiana di una Capitale che fagocita risorse per un potere geocentrico imposto e mai riconosciuto. Ma prima di morire, Totò ebbe la forza di dire: portatemi a Napoli. Il suo unico Paradiso. E’ riuscito a sublimare la retorica del ricordo, destrutturandola e trasformandola in tangibile realtà. Per lui non c’è mai stato un trapasso vero, come fosse icona di una religione che professa e garantisce l’immortalità. Lo chiamano il Principe della risata fors’anche perché non ha dato a nessuno la possibilità di piangere la sua scomparsa. Totò ha cominciato a vivere proprio dopo la sua morte. Come figlio di una quarta dimensione, sospesa tra fantasia, romanzo e suggestione. E’ nato nel quartiere Sanità ed ha salutato Napoli nella Chiesa del Carmine in un funerale assolutamente popolare. Una marea di gente comune per il quale era emblema, simbolo, sogno e ricchezza. Soprattutto di umanità e valori. Nonostante il successo Totò non si è mai distaccato dalle sue radici. La sua emotività e le vicissitudini esistenziali rappresentavano la parte oscura del personaggio pubblico, della sua maschera irriverente, del suo sorriso mai veramente disteso. Come se il dolore gli fosse insito e trovasse nella comicità il contraltare ideale. L’allegria come antidoto della malinconia. Totò mal si piegava alle critiche del tempo. Gli affibbiavano l’etichetta di “macchietta”, ma solo lui sapeva quale fuoco sacro gli ardeva dentro. Ci soffriva, anche se lo dissimulava. Diceva sempre: “far piangere è semplice, far ridere è difficilissimo”. Rivendicava l’arte della risata a fronte di chi voleva banalizzarla sull’altare di stereotipi melodrammatici. Eppure per lui parlare in termini manichei sarebbe davvero riduttivo
Sabato Pag.16 15 Aprile 2017
C’è una tale tragedia nella comicità di Totò che neppure il più alto drammaturgo saprebbe riproporre e descrivere. Nella sua letteratura, apparentemente ludica, la felicità non è ammessa, è una conquista. Una conquista che spesso sfugge, eppur trasale l’immaginazione nella sua unica inarrivabile interpretazione. Totò è stato un filosofo involontario, un innato rivoluzionario. Scandiva parole e battute che sono diventati aforismi nella sedimentazione del tempo. Le sue citazioni attraversano i nostri giorni, il quotidiano, ma anche la dialettica di intere generazioni. Eppure aveva un tormento dentro, quello che riversava nell’intimismo delle poesie. Se avesse potuto scegliere il suo vero Totò, Antonio De Curtis avrebbe scelto quello che si è raccontato a bassa voce, scrivendo senza ridere, piangendo senza recitare. Quello dei sonetti disperati, quello di “Core analfabeta” e di “Malafemmina” nell’impeto travolgente dell’amore, e quello de “’a Livella” che prende le distanze dalla vita e si eleva sulla effimere miserie umane con ironia ridondante e definitiva. E l’ultimo verso l’ha scritto nel suo Paradiso, come l’epigrafe di un Miracolo. Perché 50 anni fa Totò è morto. Ma ancora oggi nessuno se n’è accorto…
Arrivare secondi è un obbligo
di Mario Passaretti
Pensare ad un obbligo non è certo una bella cosa ma risulta giusto quando si parla di Napoli e del Napoli Soprattutto quando si è giunti alla fine della stagione,come logica impone,si tirano le somme e si analizzano i bilanci.E questi dicono che ad Aprile a sette giornate dalla fine dobbiamo rincorrere il secondo posto. Quattro punti ci separano dalla Roma con la speranza di un calendario che sulla carta sembra essere facile per noi e non per loro e quindi nella possibilità di agguantarli,scavalcarli e conquistare la champion in maniera diretta evitando quei “maledetti” preliminari che ti stravolgono una intera stagione. Purtroppo chiunque si trovi costretto ad affrontarli sa bene che deve presentarsi già ben carico ed in forma per evitare brutte figure ma allo stesso tempo consapevoli che si potrebbe pagare l’anticipo di preparazione. Quindi avendo chiarito i “pro”(nessuno) ed i “contro”(diversi), nasce spontaneo dire che il Napoli è obbligato a fare di tutto per evitare che la sua stagione possa rivelarsi fallimentare.Champion’s League e Coppa Italia sono finite anche se in quest’ultima avevamo riposto grandi speranze.Per cui non resta altro che lottare fino alla fine per salvare il salvabile.Noi tifosi siamo dalla tua parte,pronti a sostenerti sempre sia in casa che fuori.E siamo certi che farai di tutto per non deludere le nostre aspettative Forza Napoli,credici fino alla fine. Lotta con il coltello tra i denti da vero lottatore quale sei e non deluderci!
Sabato Pag.18 15 Aprile 2017
il VIGNETTONE
di ARMANDO LUPINI
Spettacolo o risultati? di Francesco Basile
La stagione calcistica 2016/'17 volge al termine e per il Napoli si delinea in maniera naturale l'obiettivo mai palesemente dichiarato dalla società a inizio stagione. Mancano ormai sette partite alla fine del campionato, 21 punti ancora in palio. Le uscite dalla Champions League per mano del Real e dalla coppa Italia ad opera della 'odiata' Juventus, costringono gli azzurri a guardare al secondo posto come unico traguardo ormai raggiungibile. Tra l'altro, questo obiettivo risulta particolarmente ostico da centrare, dal momento che la Roma, a quattro lunghezze (cinque se si considera il vantaggio dei giallorossi negli scontri diretti), non molla la presa di quel piazzamento che garantisce l'accesso diretto alla fase a gironi della massima competizione europea per la prossima stagione. Il Napoli delle ultime partite, contro Juventus e Lazio, ha mostrato la sua forza a pieno regime; il 'sarrismo', così come ci piace definire il gioco insegnato da mister Sarri, si è manifestato nella sua massima espressione. Eppure è un paradosso vedere la squadra che gode del miglior attacco in campionato e mostra il più bel gioco in Italia occupi solamente la terza posizione in classifica. Probabilmente quello che afferma Allegri è vero, ossia non conta lo spettacolo in campo quanto i risultati. Molti la penseranno come il tecnico bianconero, ma non è di certo verità assoluta. A noi piace andare allo stadio, godere del bel calcio e divertirci. Il raggiungimento di traguardi importanti arriverà col tempo, crescendo in mentalità, carattere e, soprattutto, quando la società si impegnerà, già ad inizio stagione, per un obiettivo dichiarato. Noi ci speriamo... chissà, magari, già dal prossimo campionato.
Sabato Pag.20 15 Aprile 2017
Il calcio nel nuovo millennio
di Carlo Longobardi
Il tredici aprile scorso è stato un giorno storico per il calcio italiano: si è chiusa l’antica quanto vincente era Berlusconi con la conclusione della lunghissima trattativa tra la proprietà e “i cinesi”, che già da tempo erano intervenuti nella compagine azionaria del diavolo rossonero. Il “closing” che rende tutta la Milano calcistica con gli occhi a mandorla, è l’ennesima prova dell’invasione economica che un ulteriore segmento di prestigio italiano sta subendo, dopo quanto avvenuto in molti settori produttivi del Bel Paese; si può intendere come il successivo passo che fa perdere sempre più significato ad un altro “prodotto” tipico. Tanti esultano per la definizione di questa vicenda, altrettanti sono euforici per ciò che potranno essere gli investimenti necessari a ridare vigore e lustro alla squadra che negli ultimi tempi ha arrancato: ma sarà vera gloria? Il Cavaliere che in maniera spudorata entrò a suo tempo nel mondo del calcio, e che ha contribuito a suon di milioni a renderlo sempre più avido e impersonale, è stato ripagato con la sua stessa moneta e non può avere alcuna recriminazione sul tema. Tramontata da tempo l’era dei Ferlaino, dei Rozzi, dei Viola e degli Anconetani, del calciomercato vissuto in sale piene di fumo, dei fax e dei telex che arrivavano all’ultimo minuto, in un mondo che era molto basato sui rapporti (e sugli errori) personali e materiali, ci troviamo oggi a non sapere chi sono le proprietà e da dove provengono le risorse finanziarie necessarie per la gestione delle società calcistiche, a riprova dell’evaporazione sempre più corrente nella società contemporanea. L’integralismo che in modo subdolo è diventato parte integrante della vita di ognuno di noi e che alimenta quotidianamente i conflitti tra vegani, vegetariani, animalisti, cattolici, musulmani, i supporti telematici che ci bombardano, instupidendoci, di post, tweet, video, gif, aforismi improbabili o altro, ci ha fatto convincere che sul piano calcistico o si è sceicchi, petrolieri, imprenditori orientali oppure non si è nessuno. Nel frattempo nel ruolo di nuovo presidente del Milan sembra essere destinato il nostro ex Fassone. E ho detto tutto, come il grande Peppino spesso ottimamente suggerisce…
Sabato Pag.24 15 Aprile 2017
NAPOLIJUVENTUS 11 primo tempo 01 MARCATORI: Khedira (J) al 7' p.t.; Hamsik (N) al 15' s.t. NAPOLI (433): Rafael; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Strinic (dal 34' s.t. Ghoulam), Allan (dal 23' s.t. Zielinski), Jorginho, Hamsik (dal 30' s.t. Rog); Callejon, Mertens, Insigne. (Sepe, Reina, Giaccherini, Maggio, Maksimovic, Chiriches, Pavoletti, Diawara, Milik). All. Sarri. JUVENTUS (4231): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Asamoah; Marchisio (dal 34' s.t. Dybala), Khedira; Lemina (dal 15' s.t. Cuadrado), Pjanic (dal 41' s.t. Rincon), Mandzukic; Higuain. (Neto, Audero, Benatia, Alex Sandro, Barzagli, Dani Alves, Rugani, Sturaro, Mandragora). All. Allegri. ARBITRO: Orsato di Schio NOTE: ammonito Insigne (N). Recuperi: 1' p.t., 3' s.t.
NAPOLIJUVENTUS 32 primo tempo 01 MARCATORI: Higuain (J) al 32' p.t. e al 14' s.t.; Hamsik (N) all'8', Mertens (N) al 16', Insigne al 21' s.t. NAPOLI (433): Reina; Hysaj, Chiriches, Koulibaly, Ghoulam; Zielinski (dal 36' s.t. Allan), Diawara, Hamsik (dal 30' s.t. Pavoletti), Callejon, Milik (dal 15' s.t. Mertens), Insigne. (Rafael, Sepe, Strinic, Jorginho, Maggio, Maksimovic, Rog, Albiol). All. Sarri JUVENTUS (4231): Neto; Dani Alves, Bonucci, Benatia, Alex Sandro; Rincon (dal 25' s.t. Pjanic), Khedira; Cuadrado, Dybala (dal 30' s.t. Barzagli), Sturaro (dal 40' Lemina); Higuain. (Buffon, Audero, Chiellini, Marchisio, Lemina, Asamoah, Rugani, Lichtsteiner, Mandragora). All. Allegri ARBITRO: Banti NOTE: ammoniti Rincon (J), Koulibaly (N), Callejon (N), Diawara (N), Insigne (N), Pjanic (J), Dani Alves (J). Recuperi: 2' p.t., 6' s.t.
LAZIONAPOLI 03 primo tempo 01 MARCATORI: 25'pt Callejon; 6' e 47'st Insigne LAZIO (3421): Strakosha; Bastos (7'st Hoedt), Wallace, Radu; Bast (14'st Patric), Parolo, Murgia (7'st Keita), Lukaku; Felipe Anderson, MilinkovicSavic; Immobile. (Vargic, Adamonis, Biglia, Cardoselli, Crecco, Luis Alberto, Djordjevic, Lombardi, Tounkara). All. Inzaghi NAPOLI (433): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Strinic; Allan, Jorginho, Hamsik (34'st Rog); Callejon (28'st Zielinski), Mertens (38'st Milik), Insigne. (Rafael, Sepe, Maggio, Leandrinho, Maksimovic, Chiriches, Pavoletti, Diawara) All. Sarri ARBITRO: Irrati di Pistoia NOTE: serata serena, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Bastos, MilinkovicSavic, Allan, Zielinski, Hysaj, Patric. Angoli: 33. Recupero: 1'; 4'
Il Napoli di don Aurelio non teme i cinesi
di Marco Martone
Adesso che anche il Milan è dei cinesi (l’Inter l’aveva preceduta di qualche mese), qualche tifoso del Napoli comincerà a storcere il naso, magari accrescendo il proprio rancore nei confronti del presidente “pappone” (così lo definisce una parte della torcida azzurra, senza un briciolo di riconoscenza, tantomeno di educazione). L’idea è che la svolta orientale delle due milanesi possa trasformare rossoneri e nerazzurri nelle due nuove corazzate del calcio internazionale. Magari a cominciare già dal prossimo campionato, Milan e Inter, saranno le vere antagoniste della Juventus schiacciasassi, capace di vincere in Italia, in un modo o nell’altro e meritevole, a dire il vero, di molti complimenti per quanto fatto in Champions, sia pure contro l’ombra di quel Barcellona che per anni ha dato spettacolo riuscendo ad unire a questo anche innumerevoli vittorie. Eh si! Perché giocando bene, spesso, si vince anche, contrariamente a quello che sostengono alcuni profeti della pelota, capaci di rinnegare anche se stessi, a distanza di qualche decennio. Gli stessi che criticavano i commissari tecnici della Nazionale, rei di non produrre grande calcio, nonostante le vittorie (vedi Mondiale in Spagna), adesso sembrano diventati tutti sostenitori “del palla avanti e pedalare”, magari con una buona dose di calci negli stinchi, tanto l’importante non è il bel gioco ma soltanto la vittoria finale. Un concetto inaccettabile se si parte dal presupposto che una partita di calcio non è solo lo scontro tra due tifoserie ma un evento che coinvolge anche gli spettatori neutrali, che hanno il diritto di poter assistere a una rappresentazione gradevole, uno spettacolo appunto. Torniamo ai cinesi, però e al rischio tutt’altro che infondato che gli investimenti ultramilionari promessi sotto la Madonnina possano anche non bastare per vincere scudetti e Champions League. Vedremo cosa saranno capaci di fare i signori con gli occhi a mandorla nei prossimi mesi e anni. Noi intanto ci teniamo stretti il buon Aurelio De Laurentiis, ultimo baluardo, con Lotito, di un calcio che sta scomparendo. Al Napoli, in fondo, basta poco per fare il salto di qualità definitivo e le partite di Champions della scorsa settimana stanno a testimoniare quanto la squadra di Sarri sia a un passo dal livello delle grandi d’Europa. Lo sanno bene i tifosi e lo sa bene alche il presidente De Laurentiis, pronto a fronteggiare l’avanzata cinese, senza fare follie e con il suo stile un po’ guascone.
Sabato Pag.26 15 Aprile 2017
RISTORANTE LA CAMPANELLA via G. di vittorio 58 53048 Sinalunga (SI) Fraz. Bettolle Tel: 0577 624516 Email: brunellamarsico@gmail.it
L'angolo Rosa.....colorato d'azzurro
"Non c'è cosa più bella che sostenere i colori della propria terra" di Anna Mottola
Napoli, squadra e città si fondono in un tutt’uno magnifico, nell’azzurro del mare nostrum, nel colore della nostra maglia del cuore. Il doppio impegno con la Juventus è andato, un pareggio e una vittoria che non è servita per la qualificazione in finale di Coppa Italia. Una sola squadra in campo, con i suoi pregi e tutti i suoi difetti che senza timore alcuno ha mostrato il suo essere. Se all'andata non avremmo subito ciò che tutta l’Italia ha visto, a quest'ora staremo parlando di altro e su questo siamo d'accordo tutti, ma non nascondiamoci, qui contano i fatti e i fatti dicono che bisogna vincere senza i se e i ma di sempre e credo che un passo avanti in questa direzione sia stato fatto, nelle ultime due partite c’è stato un cambio di atteggiamento da apprezzare, resta un peccato dover continuare ad accontentarsi di vedere il più bel gioco espresso della Serie A non portare a niente, se non a divertirci nell’attesa che qualcosa cambi. La vittoria con la Lazio ci ha permesso di mettere ulteriori punti di distanza dalle inseguitrici, ma in attesa di un passo falso della Roma dobbiamo concentrarci su di noi e sul nostro futuro. 7 finali, di cui 4 fuori casa, cosa positiva visto il rendimento, al momento 10 le vittorie in trasferta. Vincerle tutte non è una richiesta ma un obbligo, ora testa all’Udinese, prima dell’abbuffata di Pasqua, e poi sotto con le due trasferte contro Sassuolo e Inter, continuiamo la scalata verso il secondo posto! #ForzaNapoliSempre
Sabato Pag.29 15 Aprile 2017
Battute finali di una stagione tra alti e bassi
di Ciro Piemonte
Siamo alle ultime giornate di un campionato che sembra quasi definito. La prestazione del Napoli di domenica sera contro la Lazio ha chiarito bene il gap che c’è tra le due compagini. Una squadra attenta e cinica ha dato sfoggio di un calcio spettacolare, sia in fase offensiva dove oramai è una certezza, ma anche in fase difensiva, con la difesa alta che non ha permesso alla Lazio di ripartire. Forse per tutta questa perfezione è arrivata un po’ tardi, quando oramai gli obiettivi stagionali sono tutti persi. Ceto non speravamo sicuramente di vincere la Champions, ma qualcosa in Coppa Italia si poteva fare. Le partite con la Juventus hanno ben chiarito il fatto che la squadra di Sarri può giocarsela a viso aperto con ogni squadra. Real compreso, quello che va migliorato è la fase difensiva. L’unico enorme ostacolo che non ci fa essere tra le grandi. Se questo doveva essere un anno di costruzione, il cosiddetto dopoHiguain, lo è stato nel migliore dei modi. Quello che è sicuramente non è mancato al Napoli è un finalizzatore. Siamo una delle poche squadre al mondo che hanno tutti e tre gli attaccanti in doppia cifra, un centrocampo prolifico come pochi con la consacrazione del capitano come centrocampista più forte della serie A. Ci sono tanti punti da cui partire per costruire una squadra che l’anno prossimo possa puntare allo scudetto. Il primo passo è evitare i preliminari di champions, soprattutto una disfatta in quelle gare non gioverebbe sul morale della squadra, poi la preparazione estiva si sentirà a campionato inoltrato quando ci sarà il bisogno di fare punti. Un secondo punto da cui partire è quello di mantenere tutti o quasi i top player. L’attacco non va cambiato assolutamente, anzi va confermato con un Milik in forma avremo poco da invidiare a qualsiasi attacco d’Europa. Infine vanno fatti acquisti mirati, anzi miratissimi: un mediano e un difensore d’esperienza, tutto qua. Il napoli inteso come tifosi, giocatori e allenatore ha ancora una volta risposto presente è ora che la società faccia il suo compito, ci sono tutte le carte in regola per poter fare il salto di qualità e ridurre finalmente il gap che ci separa dai bianconeri. Per quanto riguarda il calcio giocato anche se un po sulle gambe, il Napoli non dovrebbe avere problemi ad avere la meglio su un Udinese che non ha più niente da chiedere a questo campionato. Occhi puntati sul solito ex di turno, Zapata, che contro i partenopei non risparmia ottime prestazioni.
L'Associazione Italiana Napoli Club con il presidente Saverio Passaretti,il consiglio direttivo ed i collaboratori augurano una santissima Pasqua a tutti i club ed i tanti tifosi del Napoli,sparsi in tutto il mondo.