Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli ClubAnno XIINr.163 del 21/10/2017
Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Saverio Passaretti(presid.A.i.n.c),Francesco Basile,Fabrizio Piccolo,Marco Martone,Armando Lupini,Bruno Marra,Mario Passaretti,Carlo Longobardi,Fabio Rea Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 512/2007
Scontro tra titani
di Saverio Passaretti(presidente A.I.N.C.)
Lo scontro tra i due Mister più in auge del momento ha caratterizzato la sfida Champions di Londra, che la sfida era tra quelle su una scala di difficolta al massimo era risaputo, gli azzurri con una partenza da incubo potevano essere sotto di 4 reti dopo soli 20 minuti paradossalmente positivo il 2 a 0 iniziale. Poi gli uomini dell’ottimo Sarri hanno ristabilito tempi e trame offrendo una ottima prestazione costellata da ben 2 sacrosanti penalty concessi senza tentennamenti, ironia della sorte proprio la nostra punta di diamante Dris Mertens fallisce miseramente la realizzazione che poteva cambiare il corso della partita. Anche la ripresa ha visto un Napoli combattivo e reattivo specialmente con l’inserimento dell’ottimo Hallan la cui presenza sembra imprescindibile, grinta e recuperi eccellenti il suo piatto forte, infatti, il secondo rigore concesso ad opera del neo attaccante aggiunto Ghoulam con realizzazione del giovanissimo Diawara ha suggellato l’azione forte a centrocampo. Nulla è perduto anche se gli ucraini dello Shakhtar proseguono il cammino vincendo anche in Belgio contro il Feyenoord, vera cenerentola del girone, occorre credere nell’impresa con l’ausilio del pubblico napoletano sempre grande protagonista, al S. Paolo il timore reverenziale non esiste semmai gli avversari vengono storditi dal furore degli spalti. Con questa vittoria il City tiene la vetta del girone F con 9 punti, mentre il Napoli è fermo a quota 3 ed è terzo in classifica, superato proprio dagli ucraini dello Shakhtar Donetsk che volano a 6 punti grazie al 21 conquistato in Olanda, un risultato che mette gli azzurri in una situazione complicata in ottica qualificazione agli ottavi: ora la squadra di Sarri dovrà fare necessariamente punti nella sfida del San Paolo col City e soprattutto in quella successiva con lo Shakhtar, sfida da dentro o fuori per il prosieguo della competizione ma da affrontare con determinazione e convinzione. L’aspetto psicologico è a buon livello nonostante la paura di un probabile forfait di Lorenzigno uscito volontariamente da campo per un risentimento muscolare, senza nemmeno poter prendere fiato arriva a Fuorigrotta la seconda in classifica quell’Inter sempre molto fortunata nell’anticipo di sabato. Pienamente ragione lo sfogo del nostro Mister che si è giustamente lamentato per un calendario da folli, questo è un altro aspetto che pochi hanno considerato. Non si può piangere e a testa bassa occorre difendere il primato, battere la Roma ha fatto emergere il grande valore dei nostri ragazzi, i giallorossi hanno tenuto testa al Chelsea con uno spettacolare 3 a 3, nulla può spaventare, siamo in grado di affrontare chiunque. Ci aspettiamo una gara intensa colma di emozioni positive con gli azzurri che sapranno dominare gli uomini di Spalletti e del capo cannoniere Icardi, il maggior stimolo per Mertens non apparso al top da qualche gara. Forza ragazzi !!!
Il San Paolo torni vestito a festa
di Fabrizio Piccolo
La scena più bella del trionfo di Roma di sabato scorso è stato il saluto festoso, spontaneo, gioioso di tutta la squadra ai tifosi “autorizzati” ad assistere alla presa dell'Olimpico. Niente di preorganizzato, nessun coro modaiolo, nessun inno se non quello del cuore e della festa. La faccia di Insigne, capitano per l'occasione, e le bandiere che sventolano. Ecco, se c'è una cosa che ancora un po' manca – non sempre, ma a volte – è questa comunione perenne tra questo Napoli e la sua gente. Con l'Inter, e ci mancherebbe, dovrebbe esserci un San Paolo pieno. C'è un primato da difendere, c'è un bigmatch che può certificare ancora di più la grandezza di questa squadra e c'è lo sguardo di mezza Italia che ancora si interroga sul fenomenoNapoli ma non deve essere un'eccezione. Bello sarebbe, comunque vadano le cose, vedere da qui alla fine sempre uno stadio vestito a festa, pieno di tifosi vecchi e nuovi. Bando alle inutili e sterili polemiche sui tifosi occasionali: si vedono ora tifosi che in altri anni, quando si vinceva meno, non c'erano? Bene, prendiamolo come un altro merito di questi ragazzi in maglia azzurra, aver riacceso l'entusiasmo. E che il San Paolo sia sempre un fortino della gioia, non solo se di fronte capita l'Inter o la Juve ma sempre. Contro Chievo o Spal, contro Crotone o Sassuolo, che sia di sabato sera o di domenica alle 15, di domenica sera o di mercoledì. Un appuntamento per ritrovarsi tutti insieme a festeggiare questo Napoli dei sogni, a condividere con Insigne, Mertens, Callejon, Ghoulam e tutti gli altri tutti i bei frammenti di questo puzzle dei sogni. Tocca anche alla società fare la sua parte: sappia abbassare i prezzi dei biglietti per le partite che non sono di cartello, sappia fare promozioni, sappia riunire l'intera famiglia azzurra – fatta di vecchi e nuovi tifosi, generazioni che hanno vinto con Maradona e ragazzini che non hanno vinto quasi niente – nella sua casa, quel San Paolo che sarebbe davvero bello vedere ogni volta vestito a festa.
NapoliInter: i precedenti
di Fabio Rea
Napoli ed Inter si sfidano per la 82° volta in Campania. Qui di seguito alcuni numeri di questa “classica” del Calcio italiano: 1° partita in assoluto 03/10/1926 Napoli 0 – 3 Inter (44’ Bernardini, 45’ e 89’ Powolny) – Div. Naz. 1° partita in A 29/05/1930 Napoli 3 – 1 Ambrosiana Inter (44’ Perani, 58’ e 89’ Sallustro I, 72’ Serantoni) 1° Vittoria Napoli 09/06/1929 Napoli 4 – 1 Ambrosiana Inter (3’ e 9’ Sallustro I, 16’ Buscaglia, 26’ Gariglio I, 77’ Serantoni) – Div. Naz. 1° pari 27/02/1938 Napoli 1 – 1 Ambrosiana Inter (72’ Meazza, 75’ rig. Buscaglia) – Serie A 1° vittoria Inter in A 24/05/1931 Napoli 0 – 2* Ambrosiana Inter (*per decisione G.S., 2 – 2 sul campo) Miglior sequenza di vittorie consecutive Napoli: 5 25/01/2012 Napoli 2 – 0 Inter (50’ rig. e 93’ Cavani) – Coppa Italia 26/02/2012 Napoli 1 – 0 Inter (59’ Lavezzi) – Serie A 05/05/2013 Napoli 3 – 1 Inter (3’, 33’ rig. e 78’ Cavani, 23’ rig. Alvarez) – Serie A 15/12/2013 Napoli 4 – 2 Inter (9’ Higuain, 35’ Cambiasso, 39’ Mertens, 41’ Dzemaili, 47’ Nagatomo, 81’ Callejon) – Serie A 04/02/2015 Napoli 1 – 0 Inter (93’ Higuain) – Coppa Italia Miglior sequenza di vittorie consecutive Inter: 3 04/02/1940 Napoli 0 – 1 Ambrosiana Inter (78’ Guarnieri) – Serie A 16/03/1941 Napoli 0 – 1 Ambrosiana Inter (42’ rig. Demaria) – Serie A 03/05/1942 Napoli 0 – 1 Ambrosiana Inter (89’ rig. Campanelli) – Serie A Più lunga striscia di imbattibilità Napoli: 13 partite (9 vittorie – 4 pareggi) Dal 18/02/2001 (Napoli 1 – 0 Inter) al 30/11/2015 (Napoli 2 – 1 Inter) Più lunga striscia di imbattibilità Inter: 5 partite (2 vittorie – 3 pareggi) Dal 30/03/1991 (Napoli 1 – 1 Inter) al 07/05/1995 (Napoli 1 – 3 Inter)
Vedi il Napoli e........
di Mario Passaretti
Vedi il Napoli e ti domandi che succede?Due volti in due competizioni. In campionato si vola con otto vittorie di fila con ben 24 punti in classifica e ben 26 gol all’attivo con 5 gol subiti.Due i punti in più rispetto alla seconda posizione occupata dall’Inter che proprio sabato sera sarà di scena al San Paolo.In uno stadio gremito in ogni ordine di posto si affronteranno le più belle realtà del campionato italiano in una sfida mozzafiato.Gli azzurri potrebbero allungare sui rivali nerazzurri mentre quest’ultimi vorrebbero espugnare il San Paolo e conquistare la vetta della massima serie.Di sicuro ci sarà il tutto esaurito per una sfida entusiasmante che vede affrontarsi le due squadre più forti.Da un lato ilNapoli di Sarri che sta conquistando ogni record e che sta facendo emozionare e sognare i suoi tifosi mentre di contro una squadra rinnovata sia nella sua guidaallenatore(Spalletti,ndr) che in molti uomini in squadra.Una gara che promette scintille nonostante l’assenza probabile di qualche giocatore e che sabato sera vedrà tutta Italia incollata alla tv. Di contro alla splendida realtà che vediamo in campionato,ci sta il Napoli di Champions,una squadra strana che prende troppi gol complici alcune amnesie difensive.Una squadra che ha totalizzato soli tre punti in tre partite subendo ben 5 reti ma che desta molte preoccupazioni per le scelte di formazione o per essere sceso in campo con poca determinazione.I giochi sono ancora aperti anche perché nonostante la sconfitta di Manchester gli azzurri non hanno sfigurato,avendo una reazione troppo tardiva.Ma almeno c’è stata e questo potrebbe far ben sperare per il proseguio.I tifosi si sono sicuramente domandati perché il doppio volto mostrato dalla squadra,domandandosi il “perché” di alcune scelte e delle “presenze assenze” in certi momenti. Adesso non resta che riconcentrarsi sul campionato per battere la corazzata nerazzurra. Sempre e solo Forza Napoli
1° Maglia
2° Maglia
3° Maglia
Lorenzo e Ciro due napoletani al comando dell'Italia
di Bruno Marra
O si fa l’Italia o si muore. Giampiero Ventura non ha la barba di Garibaldi ma spetta a lui l’Unità d’Italia per presentarsi nel 2018 alla Campagna di Russia. La bella novità è che il nostro Paese frastagliato da diseguaglianze culturali e beghe di campanile, ha bisogno di Napoli per conquistare i Mondiali. Precisamente ha bisogno dell’estro e del genio di due napoletani. Lorenzo Insigne e Ciro Immobile. Una sorta di irredentismo che parte dalla nostra Terra per aspirare al completamento delle sorti autoctone. Mai in precedenza l’Italia aveva avuto una coppia di attaccanti Made in Naples, due talenti DOP, di origine partenopea. Questa volta non ci sono effusioni catastrofiche del Vesuvio che tengano, perché la vera catastrofe sarebbe non partecipare ai Mondiali, per un popolo di Santi, poeti, navigatori ma soprattutto di tifosi e adepti del Dio Pallone. Eccola là la coppia più bella del Mondo. Ciro e Lorenzo. Insieme hanno cominciato a stermiare difese ai tempi del Pescara di zemaniana memoria. Ciro Immobile, da Torre Annunziata con furore. Lorenzo Insigne dalla magnificenza di Frattamaggiore. Due storie che si intrecciano imbevute di letteratura calcistica, spesso intrisa di sociologia. Ciro sembrava tutt’altro che un predestinato. Tozzo, poco aggraziato nelle movenze, non certo un cigno dell’area. Ma con la fame di un alligatore. A 17 anni, quando quasi tutte le speranze se ne erano scappate anche dal Vaso di Pandora, lo prende la Juventus dalle giovanili del Sorrento. Il prezzo: 80mila Euro. Neppure un bilocale al centro. La sua fortuna se la conquista al Torneo di Viareggio, protagonista del trionfo bianconero nella prestigiosa Coppa Carnevale. Poi dopo vari pellegrinaggi arriva il Pescara. Ed arriva l’altro gemello del gol: Lorenzo. Il ragazzino che il Napoli aveva pescato tra i campetti di periferia per l’incuria dell’Inter che lo scartò. Dissero che era troppo piccolo ed esile. Oggi è l’attaccante esterno più forte d’Italia. Insieme hanno segnato vagonate di gol ed hanno proseguito anche distanti, fino a ritrovarsi di nuovo uniti come le due voci principali dell’Inno Nazionale. Ci piace raccontare la loro storia, oggi, in una Italia dilaniata dai provincialismi e rivalità da cortile. E unita solo dal senso nazionalistico del Calcio. L’Italia che ha bisogno di loro per il sogno Mondiale. Lorenzo e Ciro. L’onore della Patria e l’ardore degli italiani è nelle mani e nei piedi di due napoletani…
il VIGNETTONE
di ARMANDO LUPINI
Una sconfitta,in Europa,per camminare a testa alta di Francesco Basile
Il Napoli esce sconfitto dalla sfida dell'Ethihad Stadium contro il Manchester City di Pep Guardiola, nella terza giornata di incontri validi per la qualificazione agli ottavi di Champions League. Che non fosse una sfida facile, ebbene lo si sapeva sin dal principio, soprattutto considerando che gli azzurri di Sarri andavano ad affrontare una seria candidata alla vittoria finale della competizione e, soprattutto, una squadra che gioca un calcio spettacolare, alla pari di quello a cui ci ha abituati il Napoli. E' la seconda sconfitta maturata in terra straniera, dopo quella rimediata, ahinoi, in suolo ucraino contro lo Shaktar (secondo nel girone F dopo aver battuto gli olandesi del Feyenoord). A Manchester, gli azzurri sono scesi in campo con il timore reverenziale di una squadra che sta per affrontare un gigante. Per i primi venti minuti gli uomini di Sarri sono stati in balia delle giocate degli avversari. Dopo solo tredici minuti il Napoli era già sotto di due reti. Tutti avevano la tremarella: il rigore sbagliato da Mertens è la sintesi perfetta di una prima frazione di gioco che ha visto il Napoli soccombere sotto i colpi della sua stessa paura, di giocarsela e fare risultato. Poi nel secondo tempo, in concomitanza con l'ingresso in campo dell'ormai insostituibile Allan, i partenopei hanno cominciato a macinare gioco, mettendo in seria difficoltà la squadra del plurititolato tecnico spagnolo che , per sua stessa ammissione a fine gara, si è preoccupato seriamente della possibilità che il Napoli agguantasse il pareggio. Nulla è ancora compromesso per la qualificazione agli ottavi. Di certo occorrerà affrontare le prossime gare europee con il piglio giusto, giocando da Napoli fin dal primo minuto di gioco.
Il giornale dei tifosi solo sui social in uscita il giorno prima della partita casalinga
La radio dei tifosi ,in onda il giovedì alle 18 su Spreaker,sulla pagina Facebook di Cuore Azzurro e il giorno dopo sul sito www.cuoreazzurro.it
Il Comandante ha sempre ragione di Carlo Longobardi
L’ha detto più volte, anche con la consueta schiettezza con lo contraddistingue da sempre: la qualità “standard” del calcio italiano tende al ribasso, determina un diffuso appiattimento collettivo e la partita di Manchester ne è stata una prova lampante. La disabitudine delle squadre italiane a disputare incontri di alto livello agonistico ha giocato spesso un ruolo fondamentale nell’approccio a questi incontri, rispetto ai quali ci si presenta in condizioni psicologiche inconsciamente subordinate all’avversario. Nella prima mezz’ora giocata nell’Ethiad la confusione è stata tale che aver subito “soltanto” due reti durante il frastornante e asfissiante gioco degli inglesi è stata una fortuna incredibile, condizione che, se fosse peggiorata, avrebbe potuto provocare un contraccolpo importante, quello che tutti coloro che erano attaccati allo schermo temevano. Ma, fortunatamente il Comandante c’è, ed è ostinato, clamorosamente bravo, vero come pochi e autentico maestro di calcio di un gruppo di qualità rare; quindi la replica è stata pari almeno a quanto subito, fino a condurre il pallino a piacimento, con l’ammirazione e il placet di un mostro sacro della panchina come Pep Guardiola. Resta l’amaro in bocca per ciò che poteva diventare una rimonta splendida, ma poco male, ci attende il big match con l’Inter che ha assunto il profilo della “sfida” per antonomasia. Ci sarà da valutare la condizione di Insigne, l’eventuale variazione del modulo applicato e individuare il sostituto, aspetti che sicuramente Maurizio Sarri saprà considerare meglio di chiunque altro, perché, dall’alto della concretezza della “tuta blu”, della cicca perennemente tra le mani e della fronte imperlata di sudore il Comandante ha sempre ragione.
Al San Paolo la gara da vincere a tutti i costi
di Marco Martone
Gli amanti della Champions e i quelli che sognano al suono della famosa musichetta, che riecheggia negli stadi di tutta Europa ma che solo a Napoli esalta le ugole dei cinquantamila sugli spalti, storceranno il naso e non saranno d’accordo ma le partite da vincere o almeno da non perdere, in questa settimana di grande calcio, sono quelle con la Roma e con l’Inter. L’altra era una sorta di passerella dove, forse, sarebbe stato opportuno applicare un turnover più massiccio, onde evitare affaticamenti e infortuni. Circostanza purtroppo puntualmente verificatasi con Insigne. La prima delle due garechiave, contro i giallorossi di Di Francesco, è stata brillantemente superata, l’altra, al San Paolo con L’inter, sarà da giocare con tutte le forze rimaste dopo la battaglia di Manchester, perché fallire contro la squadra di Spalletti potrebbe avere ripercussioni, almeno nell’immediato, molto negative sulla stagione degli azzurri. E tutto sommato non sarebbe nemmeno giusto, visti i valori espressi in queste settimane dalle due formazioni, ritrovarsi alle spalle dei nerazzurri, che si ritrovano con un bottino di 22 punti, grazie anche a una buona dose di casualità e fortuna. Quella di Manchester è stata una gara prestigiosa, nella quale il compito del Napoli era esclusivamente quello di non uscirne con le ossa troppo rotte, come accadde alla Roma qualche anno fa, sempre in Inghilterra. La squadra di Sarri c’è riuscita, al netto di un avvio di gara terrificante, quando il massacro calcistico sembrava dietro l’angolo, con tutte le conseguenze psicologiche che una sconfitta di larga misura avrebbe trascinato con se sull’animo dei calciatori. Il 21 finale, con tanto rammarico per le occasioni sciupate (rigore a parte), non solo non pregiudica l’accesso alla fase successiva della competizione ma dimostra di quanto il Napoli sia vicino a fare il salto di qualità, per essere prima o poi, al passo con le grande d’Europa. Per ora, però, la priorità resta il campionato e quindi la sfida all’Inter, da giocare con la stessa determinazione dimostrata nel secondo tempo di Manchester e magari con maggiore precisione in zona rete. Caratteristica, per fortuna, che almeno in campionato non è mai venuta meno agli uomini di Sarri.