Cuore azzurro n°166 del 01.12.2017

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Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli Club­Anno XII­Nr.166 del 01/12/2017

Napoli­Juventus

01/12/2017 ore 20.45





Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Saverio Passaretti(presid.A.i.n.c),Vincenzo Tolli,Fabrizio Piccolo, Armando Lupini,Bruno Marra,Mario Passaretti,Carlo Longobardi,Fabio Rea Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 512/2007


Una sfida affascinante...ma stavolta con il Napoli in vetta

di Saverio Passaretti(presidente A.I.N.C.) Sale l’adrenalina per la super sfida di venerdì al S. Paolo, il successo ad Udine ha caricato ulteriormente gli azzurri, come si evince dalle parole del nostro capitano che ha sottolineato come sia difficile qualsiasi gara, confermando quanto sia stata sofferta vittoria in Friuli. Un risultato certamente meritato con Pepe Reina impegnato unicamente con un tiro centrale velenoso a partita chiusa, un successo fondamentale nel bilancio azzurro in termini di punti e morale. Contro la Juve non sarà una gara decisiva per il campionato perché ci sono tante partite ancora fino al termine del campionato, però il duello per la vetta con gli “amati” bianconeri è sempre impegnativo e affascinante. Tanto si parla della eventuale assenza di Gonzalo seppure salgono le sue possibilità di utilizzo contro gli azzurri con un suo ripescaggio utilizzando un tutore alla mano infortunata. La Juve si sta preparando per sfidare il Napoli nel modo migliore, anche se Allegri rischia di confrontarsi con pesanti assenze. Non c’è solo Higuain a rischio, ma anche Cuadrado e Bernardeschi. I due esterni offensivi oggi hanno svolto ancora un lavoro differenziato, mentre Lichtsteiner è rimasto negli spogliatoi e difficilmente giocherà al San Paolo. Ci sarà, invece, Chiellini che è tornato ad allenarsi regolarmente in gruppo dopo i problemi muscolari che gli hanno fatto saltare le sfide con Barcellona e Crotone. Una città nel pallone, Napoli lo è sempre ma comunque si trasforma in occasione dell'arrivo della Juve. Per di più, con gli azzurri primi in classica la febbre per il match di venerdì sera è altissima: a Fuorigrotta attesi oltre cinquantamila sostenitori del Napoli, in bilico il record stagionale di presenze (oltre 53.000) fatto registrare con il Sassuolo, nonostante ovviamente i prezzi non siano quelli della sfida con gli emiliani. Arrivano invece segnali negativi quanto alla presenza dei tifosi della Juventus al San Paolo. I biglietti del settore ospiti non sono in vendita, dalla Questura lasciano intendere che si aspettano il divieto di trasferta. Intanto, l'Osservatorio ha rimesso ogni determinazione agli organi superiori che si pronunceranno a breve. Il nostro Mister è stato fin troppo esplicito occorrerà una prestazione eccezionale a conclusione di un periodo veramente assurdo sotto l’aspetto programmatico, chi ha avuto una scarsa attenzione ad equilibrare gli impegni di una squadra travolta da sfide di altissimo livello in sequenza ci ha costretto a subire una situazione critica contro la quale i dirigenti azzurri hanno espresso palesemente il loro totale disaccordo. Eppure ci siamo arrivati con ottimi risultati e si sa quando il morale è alto anche la stanchezza può essere domata, la certezza di poter contare sullo straordinario sostegno dei super tifosi azzurri è un ulteriore dato favorevole. Lo spirito agonistico, la professionalità dimostrata nelle ultime gare da un campione autentico che risponde al nome di Christian Maggio, possa essere da sprono per un’altra grande impresa degli azzurri !! Forza Napoli !!!



L'esempio di Maggio

di Fabrizio Piccolo

C'è un piccolo tesoro nascosto nella vittoria di Udine, un segnale che – se ben recepito, metabolizzato e interpretato – può consegnare al Napoli l'elisir di lunga durata in questa maratona verso traguardi che tutti sognano. Tutti hanno indicato in Christian Maggio il migliore in campo al Friuli ed è un riconoscimento che il terzino azzurro s'è guadagnato senza dover ringraziare nessuno. Professionista esemplare come pochi, serio, determinato, anche quando qualcuno storceva la bocca nel pensare che in assenza di Ghoulam avrebbe giocato parecchie partite. E dire che, se si vanno a rivedere le sue prestazioni, Maggio è quasi sempre stato impeccabile tutte le (poche) volte in cui è stato chiamato in causa. Lo stesso Sarri dopo la gara di Champions lo ha pubblicamente applaudito: “Non era facile farsi trovare pronti visto che non veniva utilizzato spesso, gli faccio i complimenti”. Già non è facile, ma era davvero necessario non utilizzarlo quasi mai in questi anni? Maggio non ha mai fatto rimpiangere Hysaj, anzi, spesso ha fatto anche meglio e meritava un'alternanza vera e non l'umiliazione (specie nelle ultime due stagioni) di una panchina fissa. Con la sua serietà non ha mai mollato, si è sempre allenato al top ed i risultati si stanno vedendo, ma per un Maggio che non crolla psicologicamente c'è il rischio che invece altri giocatori mai utilizzati non siano pronti più per l'uso se e quando – come una stagione stressante impone – ce ne sarà bisogno. Che succederà se dovessero servire Giaccherini, Ounas, Maksimovic e compagnia? L'esempio di Maggio deve essere un monito: la rosa il Napoli ce l'ha ed è forte, non c'è necessità di spremere sempre gli stessi. Anche Mario Rui, se fosse stato utilizzato un po' in più prima, forse non avrebbe accusato i problemi attuali quando da 0 è stato costretto a giocare sempre. Per arrivare fino in fondo, per vincere davvero qualcosa, ci sarà bisogno di tutti. A partire proprio da questo Maggio che stupisce solo chi non lo conosce.






1° Maglia

2° Maglia

3° Maglia

4° Maglia


Napoli­Juve dal "guanto" di novembre al sogno di dicembre

di Bruno Marra

Da novembre a dicembre, con in mezzo la bellezza di 32 anni. Trentadue lunghi anni tradotti in un mese di distanza. E’ il tempo che è passato da quando il Napoli vinse per la prima volta, dopo tempo immemorabile con la Juventus al San Paolo, e la sfida di questo “venerdì santo” che speriamo di poter santificare da biblica memoria. Quel giorno lontano era il 2 novembre 1985, la giornata dedicata ai defunti, che i napoletani trascorsero tra cimitero e San Paolo. Perchè di lì a poco a Fuorigrotta, Maradona fece resuscitare i morti. La convergenza di Sacro e profano, proprio in quella data fatale, sembrò un evidente segno del destino. Il Napoli non batteva la Juventus al San Paolo in campionato da un decennio. E Diego in quella settimana continuava a dire: “la prima cosa che mi chiedono i tifosi per strada non è lo scudetto, ma è battere la Giuvents”. Perché il Pibe la pronunciava così: la Giuve. Quella domenica pioveva. Sin dalla mattina presto. Qualcuno lo prese come segno nefasto, come se dall’aldilà ci volessero avvisare che manco stavolta questa vittoria doveva arrivare. Ma la fede di Napoli è incrollabile. La partita si giocava alle classiche ore 15, quando il calcio non era ancora attraversato ed invaso da diritti ed esigenze televisive. Nessun anticipo e nessun posticipo. Il mondo si fermò davanti a Napoli­Juve alle 3 del pomeriggio. L’orizzonte del San Paolo era scuro come la notte. Si accesero i riflettori, ma ad un quarto d’ora dalla fine arrivò la LUCE dell’aldilà. Sta per andare in scena la punizione del Secolo. Pecci mette il piede sul pallone e tocca appena per Maradona che di sinistro mette la palla all’incrocio con la barriera a 5 metri. Il San Paolo è la fine del Mondo. Vincemmo 1­0 e nel giorno dei defunti esultarono anche le anime del Purgatorio. Anni dopo Maradona definirà quella punizione come: il guanto. Il guanto che schiaffeggiò la Signora, nel Paradiso terrestre di Santa Maradona. Venerdì sera sarà il primo giorno di dicembre di 32 anni dopo. Il Napoli ritrova la Signora per giocarsi la storia. Per trasformare il “Black Friday” in un venerdì azzurro. Per pronunciare a voce alta la parola scudetto. E per afferrare un sogno. Come quando il colpo di genio arrivò sulla carezza di un “guanto”…


il VIGNETTONE

di ARMANDO LUPINI


Il sogno potrebbe diventare realtà di Mario Passaretti

Venerdì c’è la sfida delle sfide;la partita che per ogni napoletano ha un sapore particolare.Vuoi che nel corso degli anni per episodi storici come i due “core n’grato”(Altafini e Higuain,ndr),vuoi per rivalità sportiva,fatto sta che quella del 01 Dicembre rappresenta una stagione. E questa volta ha un sapore ancora più pregiato visto che il Napoli è in vetta………Ebbene si avete capito bene……siamo la capolista!!! E pur vero che è troppo presto, è pur vero che la Juventus si è resa varie volte protagonista di rimonte,ma quest’anno il Napoli è FORTE! E’ forte non perché è in vetta al campionato ma perché a dirlo sono i numeri.Una squadra che macina record su record.Esprime il più bel gioco d’Italia se non d’Europa.Sulla bocca di tutti e come modello di esempio per il bel calcio,la squadra di sarri ha acquistato la consapevolezza di essere forte.E non lo è solo negli uomini bensì nello spirito.Cinica e spietata,forte e combattiva affinchè il risultato venga portato in porto. Un San Paolo stracolmo e colorato a festa sosterrà la squadra fino alla fine per la conquista di tre punti fondamentali che non solo segnerebbero la distanza dai bianconeri ma soprattutto rivendicherebbe la forza partenopea per rendere reale il sogno chiamato SCUDETTO.


Il giornale dei tifosi solo sui social in uscita il giorno prima della partita casalinga

La radio dei tifosi ,in onda il giovedì alle 18 su Spreaker,sulla pagina Facebook di Cuore Azzurro e il giorno dopo sul sito www.cuoreazzurro.it


Tra conservatori ed apolidi calcistici di Carlo Longobardi

La partita contro lo Shaktar, decisiva per il prosieguo in Champions League, ha fatto registrare un record negativo di spettatori che neanche una amichevole d’agosto. Sarà stata complice una politica scellerata dei prezzi, la concomitante diretta televisiva o avrà inciso il nostro essere conservatore che privilegia il campionato e le sfide storiche? La risposta è giunta quasi subito: apertura della vendita dei biglietti contro i monotoni bianconeri ed è subito record di incasso. La voglia di rivalsa eterna contro l’egemonia pretesa ad ogni costo, contro i tifosi senza terra che credono di occupare l’intero suolo italico dall’alto dei loro titoli conquistati a suon di supremazie economiche, politiche ed…oltre, ha preso il sopravvento. E allora è inutile formulare critiche rispetto ad un modo talvolta obsoleto di tifare, avere un atteggiamento snob o provare a disinteressarsi della partita più attesa: Napoli – Juventus, per noi la madre di tutte le battaglie calcistiche, quest’anno assume una importanza ancor più rilevante. E’ superfluo precisare che siamo nel girone di andata, che oggi qualsiasi risultato non sarebbe in alcun modo definitivo per le sorti del campionato, ma è indubbio che questo turno e il successivo tanto possono incidere sul piano materiale e psicologico. Questa partita giunge al momento opportuno proprio per quanto concerne l’aspetto mentale, per lo sprono che può sollecitare, dopo un piccolo ciclo estremamente faticoso e iellato, visto l’infortunio a Ghoulam, che comunque gli azzurri sono riusciti ad attraversare con risultati eccellenti, dimostrando l’auspicata maturità e determinazione da tempo attesa. Non preoccupa, inoltre, la condizione fisica che ha visto la costante conduzione del gioco e la supremazia nei raddoppi e negli anticipi. Per questo, è giunto, ora, il momento di buttare il cuore oltre l’ostacolo, di provare a raggiungere i traguardi che spettano ad una squadra che ininterrottamente, da anni, sta entusiasmando per tecnica, tattica e spettacolarità, di far coincidere qualità con risultati materiali e tangibili. E’ necessario, tuttavia, per la conquista di detti risultati, un “concorso di meriti” che dovrà coinvolgere tutti, dal più autorevole addetto ai lavori all’ultimo tifoso che dovranno rendere il San Paolo una bolgia nella quale trovano residenza gli “innamorati pazzi” che dovranno seppellire, a suon di urla e sfottò, tutti quelli che si nasconderanno tra i sessantamila, quelli che in un tempo bambino scelsero di stare comodi tra i vincenti ma che non troveranno mai una casa. Apolidi tristi che elemosinano credibilità. Comunque vada: Forza Napoli, sempre!



Napoli­Juventus: i precedenti

di Fabio Rea

Il mese di dicembre si apre con la “classicissima” Napoli – Juventus, da sempre la gara più sentita dai tifosi partenopei. I numeri sono leggermente a favore degli azzurri che, soprattutto negli ultimi anni, hanno riequilibrato il bilancio. 1° partita in assoluto 21/11/1926 ­ Napoli 0 – 3 Juventus (1’, 66’ e 80’ Vojak) – Div. Naz. 1° partita in A ­ 1° pari 23/02/1930 ­ Napoli 2 – 2 Juventus (3’ Munerati, 15’ Orsi, 60’ e 64’ Buscaglia) 1° vittoria Napoli 19/05/1929 – Napoli 1 – 0 Juventus (58’ Innocenti II) – Div. Naz. 07/02/1932 ­ Napoli 2 – 0 Juventus (60’ e 90’ Sallustro I) – Serie A 1° vittoria Juventus in A 03/05/1931 ­ Napoli 1 – 2 Juventus (31’ Vojak I, 48’ Ferrari, 73’ Vecchina) Miglior sequenza di vittorie consecutive Napoli: 4 (2 volte) La serie più recente: 27/10/2007 ­ Napoli 3 – 1 Juventus (46’ Del Piero, 49’ Gargano, 62’ rig. e 70’ rig. Domizzi) – Serie A 18/10/2008 ­ Napoli 2 – 1 Juventus (61’ Amauri, 65’ Hamsik, 80’ Lavezzi) – Serie A 25/03/2010 ­ Napoli 3 – 1 Juventus (7’ Chiellini, 51’ Hamsik, 72’ Quagliarella, 88’ Lavezzi) – Serie A 09/01/2011 – Napoli 3 – 0 Juventus (20’, 26’ e 53’ Cavani) – Serie A Miglior sequenza di vittorie consecutive Juventus: 3 09/11/1997 ­ Napoli 1 – 2 Juventus (38’ Zidane, 58’ Bellucci, 88’ Fonseca) – Serie A 01/12/1999 ­ Napoli 1 – 3 Juventus (18’ Inzaghi, 29’ e 79’ Kovacevic, 34’ rig. Turrini) – Coppa Italia 30/09/2000 ­ Napoli 1 – 2 Juventus (41’ Stellone, 66’ Kovacevic, 74’ Del Piero) – Serie A Vittoria Napoli più recente 05/04/2017 – Napoli 3 – 2 Juventus (32’ e 59’ Higuain, 53’ Hamsik, 61’ Mertens, 67’ Insigne) – Coppa Italia


Pareggio più recente 02/04/2017 – Napoli 1 – 1 Juventus (7’ Khedira, 60’ Hamsik) – Serie A Vittoria Juventus più recente 11/01/2015 – Napoli 1 – 3 Juventus (29’ Pogba, 64’ Britos, 69’ Caceres, 94’ Vidal) – Serie A Massima vittoria Napoli 14/05/1978 – Napoli 5 – 0 Juventus (1’, 52’, 61’ e 70’ Savoldi, 74’ Pin) – Coppa Italia Massima vittoria Juventus 15/12/1974 – Napoli 2 – 6 Juventus (27’ Altafini, 37’ rig. e 41’ Damiani, 51’ Bettega, 62’ e 73’ Clerici, 70’ Causio, 84’ Viola) – Serie A Totali incontri: 82 Vittorie Napoli: 29 (23 in A, 1 in Div. Naz., 3 in Coppa Italia, 1 in Supercoppa italiana, 1 in Coppa Uefa) Pareggi: 30 (27 in A, 1 in B, 2 in Coppa Italia) Vittorie Juventus: 23 (21 in A, 1 in Div. Naz., 1 in Coppa Italia) Reti Napoli: 113 (89 in A, 1 in Div. Naz., 1 in B, 14 in Coppa Italia, 5 in Supercoppa italiana, 3 in Coppa Uefa) Reti Juventus: 98 (84 in A, 3 in Div. Naz., 1 in B, 9 in Coppa Italia, 1 in Supercoppa italiana)


Napoli­Juventus,una partita diversa dalle altre

di Vincenzo Tolli

Napoli­Juve non sarà mai una partita come le altre, per noi napoletani è la partita, l'evento, è il nostro derby, visto che noi siamo l'unica metropoli italiana ad avere una sola squadra cittadina e purtroppo siamo strapieni di juventini. In questa settimana ne abbiamo lette e sentite di tutti i colori, il traditore viene o non viene, gioca o non gioca, come se ruotasse tutto intorno a lui. Il signore col numero 9 senza colore ha anche dichiarato che merita rispetto, lui che è scappato di notte come un ladro, lui che non ha salutato ne compagni e ne allenatore, lui che ha tradito l'amore di un intero popolo senza batter ciglio, senza mai dedicare un pensiero o una parola a chi lo ha inondato con la sua passione, lui che ha scelto il freddo denaro alle emozioni, lui che ha scelto il non colore all'azzurro del cielo e del mare, lui che probabilmente non conosce neanche il significato della parola rispetto. L'attesa per la gara però quest'anno è stata meno spasmodica, meno ansiosa e frenetica, siamo maturati come tifoseria, abbiamo finalmente acquisito la "mentalità vincente" un pò come la squadra, siamo cresciuti e maturati, siamo consapevoli della nostra forza, consci di poter battere qualunque avversario, consapevoli che non è decisiva ma importante. Il San Paolo contro i bianconeri sarà strapieno come al solito, 60.000 cuori azzurri pulseranno tutti insieme in un solo battito, si respirerà amore nell'aria, passione, emozione, tutti insieme a difendere i nostri i colori e a spingere i nostri ragazzi verso un successo importantissimo, l'arena di Fuorigrotta sarà infuocata pronta ad abbattere la zebra bianconera. "Lavali col fuoco" è il loro coro, l'augurio è che il nostro Napoli possa lavarli di gol, con i nostri 3 tenori azzurri.


L'attesa infinita per una partita che non è mai uguale alle altre

di Marco Martone

Non sarà una partita determinante per la classifica, perché solo l’eventuale vittoria del Napoli creerebbe una distanza importante tra le due squadre, comunque non rassicurante per gli azzurri, visto che l’avversario in questo caso è quella Juve capace già qualche anno fa di recuperare oltre 12 punti alla formazione di Sarri. Tutti gli altri risultati, pareggio o vittoria dei bianconeri, lascerebbero addirittura invariate le cose, visto che il Napoli resterebbe comunque avanti e, a ben vedere, ad avvantaggiarsi della situazione sarebbe l’Inter, impegnata nella non difficile gara casalinga contro il Chievo. Eppure l’attesa per Napoli­Juventus è stata, come sempre, spasmodica e piena di tensione emotiva. Perché non si tratta di una partita come le altre. La sfida ai Campioni d’Italia è uno di quegli appuntamenti da segnarsi sul calendario, appena si conosce la data ad inizio stagione. La “partita delle partite”, secondo alcuni e in effetti è proprio così. Lo ricorda spesso Maradona, quando parlando del suo arrivo in città la prima cosa che gli chiesero i tifosi non fu di vincere lo scudetto ma di “battere la Juventus”. Sono passati molti anni, oggi il Napoli gioca alla pari con i bianconeri e questa volta addirittura in una posizione di vantaggio. La richiesta dei tifosi, oggi, non è tanto di battere l’odiata rivale quanto piuttosto di arrivare a maggio in testa alla classifica o giù di lì, per provare l’assalto a quel tricolore che manca sotto al Vesuvio da tanti, troppi anni. Napoli­Juventus sarà una partita speciale, dunque, al di là del risultati finale. E lo sarà anche per la presenza­assenza di Higuain. In questi giorni non si è fatto altro che parlare del suo infortunio alla mano e della sua indisponibilità per la gara più attesa dell’anno. Un’assenza che potrebbe avere un peso determinante, perché Higuain, come Icardi, è giocatore capace di spostare gli equilibri di una gara come pochi. Lo sanno bene i tifosi del Napoli che se lo sono coccolato per tre anni, di gioie e qualche trionfo (Coppa Italia e Supercoppa). Ben venga la sua assenza, dunque e non ce ne vogliano i santoni del perbenismo spicciolo, che richiamano ad atteggiamenti sportivi e corretti che nulla hanno a che vedere con il sano egoismo del tifoso. E se poi il Pipita dovesse recuperare e giocare, ce ne faremo una ragione. Anche perché battere la Juve al completo sarebbe una gran bella soddisfazione!



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