Cuore azzurro n°170 del 10.02.2018

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Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli Club­Anno XIII­Nr.170 del 10/02/2018





Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Saverio Passaretti(presid.A.i.n.c),Francesco Basile,Mario Passaretti,Armando Lupini, Bruno Marra,Carlo Longobardi,Fabio Rea,Marco Martone Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 5/12/2007


Un discorso.....a due

di Saverio Passaretti(presidente A.I.N.C.)

Ogni sfida è decisiva per gli azzurri ed anche con la Cenerentola Benevento è stato necessario spingere sull’acceleratore, una doppia segnatura aperta con un autentico capolavoro calcistico ad opera dell’incredibile Mertens che, per fortuna, sta superando in fretta i postumi di uno scontro in finale di partita. La marcia di avvicinamento allo scontro diretto di Torino deve corrispondere ad un percorso netto, sarà quello il momento topico di questa stagione calcistica. Le squadre soffrono in modo anormale la superiorità juventiva, il Sassuolo si è letteralmente sciolto anche se da un po’ ha assunto tutte le caratteristiche di una compagine “materasso”. Fa scalpore la sconfitta casalinga proprio del nostro prossimo avversario, di colpo svanita quella brillantezza, la capacità di seppellire di gol gli avversari, i genoani hanno ridimensionato gli uomini di Inzaghi con una bella prestazione meritando appieno l’intera posta. Ed è così che la storia del campionato 2017/2018 si è ridotta ad un incontro di boxe, sperando che l’arbitro imparziale possa essere quella “VAR”, tanto criticata, nella speranza che si realizzi il miracolo sportivo messo in piedi da Sarri che nonostante una rosa scarna ed incompleta sta riuscendo addirittura ad essere davanti a quella che è una vera e propria corazzata completa in tutti i reparti. La campagna acquisti, cosiddetta di riparazione, si è rilevata un’autentica beffa con rinunce e spostamenti, l’unico dato certo la cessione di Giaccherini e Maksimovic, praticamente ne siamo usciti indeboliti giusto per aggiungere nuovo patos ad un cammino già accidentato dagli infortuni. Ripercorrendo questo periodo si avvalora sempre di più la vittoria a Bergamo, una svolta sotto il profilo psicologico scacciate paure e tensioni, tutti uniti alla conquista di un traguardo che appare sempre più avvincente alla luce delle difficoltà riscontrate e per il distacco ormai incolmabile su quelle squadre accreditate almeno a lottare fino a due o tre giornate dalla fine. Inter dissolta, Roma evanescente e nervosa, Lazio dal percorso troppo altalenante, hanno perso di vista la vetta troppo in fretta lasciando alle eterne rivali Napoli e Juve sole a contendersi un primato che aprirebbe un nuovo ciclo ad entrambe anche se su aspetti diversi. Il Napoli non può permettersi di fallire l’obiettivo alla luce di un bellissimo percorso con la vetta conquistata e mantenuta a lungo, l’occasione è unica per come si è concretizzata ed obbliga a non guardarsi mai alle spalle, a non fare mai calcoli, la cantilena che il grande Sarri ripete incessantemente come a voler esorcizzare la tensione naturale che cresce con il passare dei turni. Forza Grande Napoli !!



La bellezza al potere

di Carlo Longobardi

Da qui al termine, inevitabilmente, la corsa si giocherà in gran parte sul piano nervoso, grazie anche al contributo di scelte scellerate compiute sul piano della gestione politica del calcio italiano. Un campionato straordinario, una lotta punto a punto tra due compagini eccellenti, il duello ai massimi livelli di rendimento che non ha confronti in tutto il continente, e forse senza precedenti, è reso più complicato da un calendario assurdamente congegnato che mister Sarri aveva già stigmatizzato a dovere. Non giocare mai in orari concomitanti alimenta uno squilibrio psicologico inaccettabile, e siccome questo è avvenuto già in due occasioni, ed avverrà in altrettante sette, qualche perplessità in più, al di là delle evidenti necessità contingenti, la genera. Sulla scorta di queste splendide intuizioni e visto il livello del campionato, più basso che medio, si determina quasi sempre una condizione che gli azzurri devono scontare ad ogni fischio di inizio: vivere una realtà da capolista durante l’intera settimana e battere il calcio di inizio con l’obbligo di ristabilire immediatamente le distanze e recuperare la posizione spettante; una situazione che bisogna gestire adeguatamente per non correre il rischio di iniziare gli incontri con la medesima sensazione di quando il risultato è fermo sullo zero a zero al quindicesimo del secondo tempo: una agitazione fastidiosa ancor di più se indotta. Aggiungiamo a ciò l’accorto (eufemismo) mercato di gennaio, che ha solo determinato la riduzione della rosa, i misteri dei mancati arrivi (e delle ripartenze), le elucubrazioni più sfrenate, gli inciuci da intese pluriennali e le gufate che giungono brutali ad ogni singolo fallo subito dai nostri, e il gioco sembra già scritto. Pare che da molte parti non si attenda altro che confermare un noiosissimo strapotere calcistico da accompagnare sull’altare della vittoria quasi per obbligo, consuetudine che da tempo si riverbera anche in altri campionati ­ Spagna e Germania su tutti ­ e che spesso ha anche ridotto clamorosamente l’ardore per lo sport più bello del mondo. Spetta a noi, e a tutti i veri appassionati, provare a restituire al calcio la bellezza, la leggerezza e l’entusiasmo autentico che merita; è compito di questi splendidi ragazzi continuare a cullare un sogno a suon di statistiche impressionanti e di partite vinte con intelligenza e autorevolezza. Poi si vedrà, anche perché quest’obbligo di recuperare nei novanta minuti è una ipotesi, mica una certezza.



Napoli­Lazio: i precedenti

di Fabio Rea

Primo big­match del girone di ritorno per gli azzurri contro la lanciatissima Lazio di Simone Inzaghi e del capocannoniere Ciro Immobile. L’impegno, tra i più complessi in assoluto, nasconde tantissime insidie, anche e soprattutto alla luce delle ben 8 affermazioni biancocelesti, su 12 gare, lontane dall’ “Olimpico” (tra queste si ricorda anche il successo all’ “Allianz Stadium”). Ecco alcuni numeri della sfida del San Paolo: 1° partita in assoluto 13/11/1927 ­ Napoli 0 – 0 Lazio – Div. Naz. 1° partita in A ­ 1° vittoria Napoli 08/06/1930 ­ Napoli 3 – 0 Lazio (70’ rig. e 76’ Buscaglia, 82’ Mihalic) 1° pari in A 13/03/1932 ­ Napoli 0 – 0 Lazio 1° vittoria Lazio 27/01/1929 ­ Napoli 1 – 2 Lazio (7’ Tiburzi, 73’ Radice, 77’ aut. Ramello) – Div. Naz. Vittoria Napoli più recente 20/09/2015 – Napoli 5 – 0 Lazio (14’ e 59’ Higuain, 35’ Allan, 48’ Insigne, 79’ Gabbiadini) – Serie A Pareggio più recente 05/11/2016 – Napoli 1 – 1 Lazio (52’ Hamsik, 54’ Keita) – Serie A Vittoria Lazio più recente 31/05/2015 – Napoli 2 – 4 Lazio (33’ Parolo, 46’ Candreva, 55’ e 64’ Higuain, 85’ Onazi, 92’ Klose) – Serie A Massima vittoria Napoli 20/09/2015 – Napoli 5 – 0 Lazio (14’ e 59’ Higuain, 35’ Allan, 48’ Insigne, 79’ Gabbiadini) – Serie A Massima vittoria Lazio 06/07/1958 – Napoli 0 – 4 Lazio (13’ rig. e 42’ Burini, 18’ Pozzan, 59’ Bizzarri) – Coppa Italia Totali incontri: 74 Vittorie Napoli: 33 (29 in A, 4 in Coppa Italia) Pareggi: 25 (23 in A, 1 in Div. Naz., 1 in Coppa Italia) Vittorie Lazio: 16 (10 in A, 1 in Div. Naz., 1 in B, 4 in Coppa Italia) Reti Napoli: 112 (98 in A, 1 in Div. Naz., 13 in Coppa Italia) Reti Lazio: 77 (62 in A, 2 in Div. Naz., 2 in B, 11 in Coppa Italia)



Lottare sempre e crederci!

di Mario Passaretti

Stasera il Napoli affronta la Lazio reduce da una sconfitta casalinga che potrebbe complicare le cose.Ma noi tifosi e addetti ai lavori siamo abituati a soffrire per cui indipendentemente dalle vicende altrui dobbiamo giocare come sappiamo senza temere la rivale di turno.Del resto la squadra di Sarri ha sempre dispensato bel calcio abbinato all’efficienza del risultato con chiunque.Basti ricordare la sfida con il Real in Champions League o tantissime sfide di campionato dove non si è mai badato al nome o al blasone dell'avversaria ma scendendo in campo senza timore e con l’unico obiettivo di condurre in porto il match.E basta leggere i numeri per capire che il Napoli di Sarri spaventa tutti distruggendo tutti i record. Il mister ha apertamente dichiarato che in campionato non rinuncerà ai suoi titolarissimi per cui non credo che si possano avere timori in merito.Vedremo il solito Napoli determinato e cinico che deve aver rispetto di una squadra che se la giocherà a viso aperto ma che proprio per questo può facilitare il gioco di Sarri.Non so che partita vedremo ma conta solo vincere perché ormai tutti crediamo nel sogno tricolore che mai come quest’anno è alla nostra portata. Facciamo tutti in modo da sostenere gli azzurri fino alla fine cercando di non creare astio nell’ambiente sperando che il sogno SCUDETTO diventi realtà!


Il Vignettone

di Armando Lupini


Napoli­Lazio, quando a febbraio D10S fermò la Storia al San Paolo

di Bruno Marra Era febbraio anche quell’anno. Esattamente febbraio del 1985. Sarà febbraio anche sabato e anche stavolta ci sarà Napoli­Lazio, come quell’indimenticabile giorno di 33 anni fa. Stavolta sarà di notte, quella volta fu di pomeriggo, come abituale tradizione domenicale, prima che arrivasse l’avvento delle televisioni a pagamento. Ma lo spettacolo vero doveva ancora cominciare. E non sarebbero bastate tutte le piattaforme satellitari per racchiudere quel meraviglioso splendore. Un bagliore che ci godemmo noi dal vivo, in esclusiva al San Paolo, in una sequenza che è rimasta nella leggenda. Anno di grazia 1985. La prima stagione di Maradona a Napoli. Era l’ultima domenica di febbraio. Di 28 ce n’è 1. E come Diego non c’è nessuno. Maradona trasformò il mese più corto dell’anno in un mese eterno. Perchè proprio esattamente quel giorno capimmo ciò che di fantastico ci stava capitando. Eppure cominciò con un magro presagio. Il primo tempo finì 0­0 ed a Fuorigrotta vennero giù una valanga di fischi. Ma nel secondo tempo quei fischi divennero melodia angelica. Successe tutto sotto la Curva B. Maradona azzannò un pallone vagante e lo stampò in porta con una girata volante: 1­0. Poi ancora Diego provocò l’autogol di Filisetti. Due a zero per noi. A dieci minuti dalla fine. Non c’era uno, un solo tifoso al San Paolo che non avrebbe firmato per finire lì quella partita. Ed invece stavano cominciando i 10 minuti più belli della nostra vita. Minuto 85, Maradona raccoglie un pallone da quasi 50 metri e di spalle lo gira in pallonetto verso la porta. Non era un tiro, era la stella cometa che annunciava l’Evento. E mentre quel pallone viaggiava chissà su quale orbita universale misteriosa a noi umani, al San Paolo si fermò il tempo. Sessantamila persone con gli occhi spalancati e la bocca aperta a guardare quel miracolo compiersi. La palla si infilò tra palo e traversa, mentre il povero portiere laziale Orsi andò a schiantarsi nella porta. Non ci fu un urlo, ci fu un’implorazione, un canto di alleluia. Fuorigrotta diventò come Medjugorje. Nessuno aveva mai visto una cosa del genere. Ma le apparizioni non erano finite. Tre minuti dopo, quasi al novantesimo Maradona va a battere un calcio d’angolo dalla sinistra davanti ad una Curva che è già delirante in festa. Ed arriva il secondo colpo di genio. Diego tira direttamente dal corner in porta e la palla si infila sotto l’incrocio. In quell’esatto momento capimmo che se Cristo si era fermato ad Eboli, Maradona aveva proseguito fino a Napoli. Quel giorno vidi persone che non esultavano, ma piangevano di commozione e gioia, come davanti ad una visione paradisiaca, uno scenario messianico caduto dal cielo. Quella fu la TRIPLETTA. Il mondo si fermò in ginocchio davanti all’unico campione che abbia mai saputo trasformare il calcio in religione. Nel giorno in cui il San Paolo cominciò a credere ed a pregare, nel nome di D10S. In un pomeriggio di trentrè anni fa scandito da una eterna poesia. Nei Secoli dei Secoli. E così sia…



L'Aquila Olimpia sotto le luci del San Paolo di Francesco Basile

Continua la cavalcata degli azzurri verso la conquista del sogno. La partita di domenica sera contro il Benevento, nel derby campano, ha dimostrato ancora una volta la forza e la maturità di questa squadra, ormai proiettata verso il paradiso, inteso in senso calcistico. La vittoria della Juventus contro il Sassuolo, con uno scarto di ben sette reti, poteva in qualche modo mettere pressione al Napoli; la squadra di mister Sarri invece ha dimostrato ancora una volta di essere cresciuta tanto, nella mentalità e nella consapevolezza delle potenzialità e dei traguardi da raggiungere. Il Benevento non si di certo risparmiato nel gioco, come invece del resto hanno fatto i nero verdi allo Stadium. Al Ciro Vigorito, i ragazzi di De Zerbi hanno onorato al meglio il derby mettendo in difficoltà gli azzurri per i primi quindici minuti. Poi le qualità tecniche son venute fuori e il Napoli ha condotto la sua partita imponendo il suo gioco, che quest'anno risulterà meno bello rispetto a quello dello scorso anno, ma sicuramente più concreto e votato alla causa. La Juve è lì e non molla un colpo. Probabilmente la sfida scudetto sarà quella che vedrà di fronte azzurri e bianconeri ad aprile all'Allianz Stadium, ma fino a quel momento occorrerà vincerle tutte sperando in nessun passo falso e soprattutto in alcun infortunio: quello di Mertens domenica sera, colpito alla caviglia, ci ha fatto stare davvero in ansia. E sabato al San Paolo sarà di scena la Lazio. I biancocelesti di Simone Inzaghi stanno disputando davvero un ottimo campionato, nonostante la sconfitta subita lunedì in casa al 92' contro il Genoa. La squadra capitolina che vanta il secondo miglior attacco del campionato, sfiderà la miglior difesa. Per il Napoli è vietato sbagliare. Occorrerà portare a casa il risultato per continuare a sognare.


Il giornale dei tifosi solo sui social in uscita il giorno prima o in concomitanza della partita casalinga

La radio dei tifosi ,in onda il giovedì alle 18 su Facebook sulla pagina AINC e sul sito www.cuoreazzurro.it


Mercato,fandonie e grilli parlanti:meglio pensare alla Lazio

di Marco Martone

Carrasco, Deloufeu, El Ghazi, Klassen e ancora Inglese, Quagliarella e chi più ne ha più ne metta. L’elenco dei giocatori che Sarri avrebbe rifiutato e che invece Giuntoli avrebbe praticamente già acquistato, per il Napoli, è sempre più lungo. I soliti “grilli parlanti” ben informati di calciomercato, che invece di informazioni ne hanno sempre meno e di fantasia sempre più, continuano a sostenere che il tecnico del Napoli avrebbe rigettato al mittente una serie interminabile di proposte, con la solita motivazione dei giocatori poco funzionali al suo gioco e al suo credo tattico. Guada caso, gli unici due calciatori che l’allenatore avrebbe accolto a braccia aperte, Verdi e Politano, non sono venuti per diverse ragioni e un terzo, Younes, ha fatto perdere le proprie tracce, per motivi ancora misteriosi, dopo aver firmato un precontratto con la società. Una serie di balle da bottega cui difficilmente è possibile credere e che non fanno onore a chi le scrive, offendendo chi è costretto a leggerle. Balle! Come quella dell’annunciato summit tra Sarri e De Laurentiis, a poche ore da una delle partite chiave del campionato, quel Napoli­Lazio che potrà dire molte cose sulla corsa scudetto degli azzurri. È stato lo stesso tecnico a smentire una falsa notizia, che voleva lui e il presidente sedersi a un tavolo per discutere di un rinnovo di cui, molto probabilmente si parlerà soltanto a fine stagione. Funziona così, la comunicazione di oggi. Questo è il modo di fare un certo “giornalismo”, in grado di andare sui siti e sulla pagine web dei quotidiani, pur senza assecondare il principio base di questa professione, il dare notizie. Meglio, quindi, pensare al calcio giocato e alla sfida alla formazione capitolina, che arriva a Napoli dopo due sconfitte che bruciano con Milan e Genoa. La Lazio vista contro i Grifoni fa meno paura ma proprio per questo la gara del San Paolo sarà da prendere con le pinze. Inzaghi sta facendo un lavoro straordinario e la sua squadra può giocare mentalmente libera, visto che l’obiettivo Champions è a portata di mano ma senza che la piazza eserciti una pressione tale da metterli in crisi. Per il Napoli vietato sbagliare, anche perché regali dalla Fiorentina, impegnata con la Juve, sono assai improbabili visti i valori in campo delle due squadre. Avanti tutta, dunque, senza pensare ai bianconeri e senza leggere false notizie...






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