Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli ClubAnno XIINr.168 del 06/01/2018
Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Saverio Passaretti(presid.A.i.n.c),Francesco Basile,Fabrizio Piccolo,Mario Passaretti Bruno Marra,Carlo Longobardi,Fabio Rea,Marco Martone Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 5/12/2007
Napoli...doppio scivolone!
di Saverio Passaretti(presidente A.I.N.C.) Sono stati proprio due scivoloni su un terreno reso infido dalle piogge insistenti, prima di Mario Rui e poi di Chiriches, a determinare l’eliminazione, ampiamente meritata, degli azzurri dalla TIM Cup contro gli orobici di Gasperini. Troppe “seconde linee” hanno snaturato il brillante gioco partenopeo, macchiato e non poco il titolo, seppure effimero, di campioni di inverno. Completamente contrapposti gli stati d’animo con la squadra che prende spunto dalla sconfitta per ripartire, almeno nelle dichiarazioni postpartita, alla grande con in Verona e con il pensiero, non ossessivo, alla Europa League, il primato in campionato resta l’obiettivo principale. Tali speranze contrastano con “l’ira funesta” di Mister Sarri che ha letteralmente fatto tremare le pareti degli spogliatoi del S. Paolo. In conferenza stampa ha dato sfogo a tutta la sua amarezza … “ Così non si va da nessuna parte” !! ha rimarcato contro i suoi ragazzi, la sua tensione è rimasta al limite costantemente anche in fase di preparazione alla prima di ritorno nonostante le precarie condizioni di salute. Ci vuole ben altro che una banale influenza per redimere il Maurizione! Non ha negato con la chiarezza che lo contraddistingue la delusione anche verso i Big Mertens ed Insigne colpevoli, a suo dire, di essere entrati in partita spenti senza grinta e con la testa ancora ai bagordi di Capodanno. Ha dovuto constatare che il Napoli soffre il mal di coppe, troppo superficiale il comportamento della squadra in quelle occasioni, specialmente nelle gare a diretta eliminazione, evidentemente ancora da digerire l’eliminazione anche nella Champions. La nota positiva è stata il ritorno al gol di Mertens troppo teso nella gare con Toro e Samp, finalmente si è sbloccato, occorre però dare un segnale immediato contro gli uomini dell’ex Pecchia che qualche segnale positivo lo ha messo in evidenza nelle ultime gare, quindi da non sottovalutare. Ci sarà il ritorno, quasi scontato, della rosa base, troppo disuniti i giovani a centrocampo utilizzati in coppa, scarso l’apporto all’attacco a dire il vero alquanto improbabile. Una situazione delicata da superare presto per riprendere consapevolezza dei propri mezzi e con il pensiero a qualche rinforzo che sarebbe forse indispensabile per un girone di ritorno all’insegna della sfida intramontabile con la Signora. Forza Azzurri.
Caro Napoli ti scrivo
di Fabrizio Piccolo
Il 2017 è finito, ci prepariamo a un altro anno di gioie azzurre. Non è difficile sperare in qualcosa di meglio rispetto a quanto vissuto finora, perchè quel che manca lo sappiamo tutti. Nella speranza di poterlo vivere in quest'anno che è appena arrivato, ecco che dalle parole di un grande autore – bolognese, ma innamorato di Napoli – si può trarre spunto per un augurio speciale. Ed allora, ecco L'ANNO CHE VERRA' versione azzurra: Caro Napoli ti scrivo così mi distraggo un po' e siccome sei sempre primo, più forte ti scriverò. Da quando sei in testa, c'è una grossa novità l'anno vecchio è finito ormai ma qualcosa ancora qui non va. Si gioca troppo la sera compreso quando è festa e c'è chi ha messo dei pullman vicino alla sua porta e si sta senza parare per intere settimane, e a quelli che non hanno punte del tempo ne rimane. Ma la televisione ha detto che il nuovo anno porterà una trasformazione e tutti quanti stiamo già aspettando sarà calendario normale e senza nazionale ogni campo sarà regolare anche il Var smetterà si sbagliare Ci sarà da segnare e gioire e tutto l'anno, anche Maksimovic potrà giocare mentre Rog e Diawara già lo fanno. E si giocherà a pallone, ognuno come gli va, anche Reina potrà rinnovare ma soltanto per un anno e senza grandi disturbi qualcuno se ne andrà saranno forse i troppo stufi e i ribelli di ogni età................>>>>>>>
Vedi caro Napoli cosa ti scrivo e ti dico e come sono contento di essere qui in questo momento, vedi, vedi, vedi, vedi, vedi caro Napoli cosa si deve inventare per poter stare ancora sopra, per continuare a sperare. E se quest'anno poi passasse in un istante, vedi Napoli mio come diventa importante che in questo istante tu sia primo L'anno che sta arrivando tra un anno passerà io mi sto preparando è questa la novità
NapoliVerona: i precedenti
di Fabio Rea
Prima della sosta invernale, gli azzurri attendono l’Hellas Verona al “San Paolo”, confronto per nulla proibitivo ma che occorre non snobbare, alla luce anche degli impegni alquanto agevoli dell’inseguitrice Juventus. Ecco alcuni numeri del match: 1° partita in assoluto 23/01/1927 – Napoli 0 – 1 H. Verona (75’ Chiecchi III) – Div. Naz. 1° partita in A 06/10/1957 – Napoli 6 – 0 H. Verona (6’, 62’ e 85’ Di Giacomo, 27’ e 76’ Novelli, 44’ rig. Franchini) 1° Vittoria Napoli 30/09/1928 – Napoli 3 – 0 H. Verona (7’ Buscaglia, 42’ Sallustro, 87’ Pampaloni) – Div. Naz. 1° pari 28/05/1950 – Napoli 1 – 1 H. Verona (65’ rig. Suprina, 73’ Tavellin) – Serie B 1° vittoria Verona 23/01/1927 – Napoli 0 – 1 H. Verona (75’ Chiecchi III) – Div. Naz. Miglior sequenza di vittorie consecutive Napoli: 6 20/12/1987 – Napoli 4 – 1 H. Verona (14’ Bagni, 29’ e 89’ Giordano, 35’ aut. Bagni, 54’ Maradona) – Serie A 30/04/1989 – Napoli 1 – 0 H. Verona (19’ Alemao) – Serie A 21/01/1990 – Napoli 2 – 0 H. Verona (16’ aut. Giacomarro, 43’ Maradona) – Serie A 29/09/1991 – Napoli 3 – 1 H. Verona (7’ Crippa, 59’ Careca, 68’ Padovano, 74’ rig. Prytz) – Serie A 07/10/1992 Napoli 2 – 1 H. Verona (53’ Careca, 57’ Lunini, 82’ Fonseca) – Coppa Italia 08/12/1996 – Napoli 1 – 0 H. Verona (90’ Milanese) – Serie A Miglior sequenza di vittorie consecutive Verona: 0 Più lunga striscia di imbattibilità Napoli: 19 (14 vinte – 5 pari) Dal 25/03/1984 (Napoli 1 – 0 H. Verona) in corso Più lunga striscia di imbattibilità H. Verona: 2 partite (4 volte)
Vittoria Napoli più recente 10/04/2016 Napoli 3 – 0 H. Verona (33’ Gabbiadini, 46’ rig. Insigne, 70’ Callejon) – Serie A Pareggio più recente 23/01/2004 – Napoli 2 – 2 H. Verona (6’ Salvetti, 26’ e 37’ Perovic, 66’ Adailton) – Serie B Vittoria Verona più recente 02/01/1983 – Napoli 1 – 2 H. Verona (15’ e 52’ Fanna, 60’ Pellegrini III) – Serie A Massima Vittoria Napoli 06/10/1957 – Napoli 6 – 0 H. Verona (6’, 62’ e 85’ Di Giacomo, 27’ e 76’ Novelli, 44’ rig. Franchini) – Serie A Massima vittoria Verona 02/01/1983 – Napoli 1 – 2 H. Verona (15’ e 52’ Fanna, 60’ Pellegrini III) – Serie A Totali incontri: 39 Vittorie Napoli: 23 (18 in A, 1 in Div. Naz., 2 in Serie B, 2 in Coppa Italia) Pareggi: 11 (5 in A, 6 in B) Vittorie H. Verona: 4 (2 in A, 1 in Div. Naz., 1 in B) Reti Napoli: 71 (56 in A, 3 in Div. Naz., 7 in B, 5 in Coppa Italia)
Che sarà,sarà!
di Carlo Longobardi
Ancora immersi nell’atmosfera, nei colori e (soprattutto) nei sapori natalizi, in una città che ha dato il meglio dalle sue bellezze storiche e naturali e il peggio per la scarsità dei servizi, per la criminalità efferata e per vari episodi particolarmente violenti, anche la nostra passione calcistica ha vissuto un andamento altalenante. Si è passati dallo splendido traguardo di tappa, con il corredo di numeri da capogiro, allo stop avuto in Coppa Italia, competizione che recentemente ci ha dato grandi gioie e soddisfazioni e che diventa una sciocchezza, invece, nel momento dell’eliminazione. Un squadra che ha l’ambizione di essere “grande” deve affrontare ogni sfida con il massimo dell’impegno, vincere alimenta a farlo e il contrario è molto peggio, pertanto appaiono stucchevoli i commenti di coloro che pensano che sia meglio rivolgere “l’attenzione” altrove, come se quest’altrove fosse una meta agevole e senza imprevisti. Questo netto passo falso deve rappresentare, piuttosto, una doverosa lezione per meglio affrontare la prossima Europa League e, soprattutto, il campionato. L’aver preso definitivamente atto dell’esiguità della rosa in alcuni reparti grazie anche alla mala sorte obbliga la società, ora più che mai, tenuto conto della posizione occupata in classifica, a non ripetere errori già commessi nel passato e ad impiegare nel miglior modo le possibilità (seppur non clamorose) che il mercato di gennaio può offrire, seppur da sempre considerato di “riparazione”. A condizione che ciò avvenga serenamente e nella consapevolezza della complessità dell’impresa che si sta provando a condurre in porto. Per questo è opportuno più che mai ricordare nuovamente a noi tutti che per il raggiungimento di obiettivi importanti bisogna creare le basi e contribuire a rasserenare l’ambiente; basta, quindi, con le critiche che partono feroci al primo intoppo, alle liste infinite e impossibili dei giocatori da acquistare, al mettere in discussione il Tecnico, il Presidente e qualsiasi addetto ai lavori: questi signori hanno ampiamente dimostrato la loro capacità e niente di ulteriore devono fare oltre che provare a rendere concreti i sogni di una tifoseria in attesa da un lungo lasso di tempo. Un coro ripetuto più volte allo stadio è: “vogliamo vincere!!”, dimostriamo di essere tutti pronti a farlo, poi, come dice un vecchio adagio: che sarà, sarà. Forza Napoli, sempre.
1° Maglia
2° Maglia
3° Maglia
4° Maglia
ALLARME GENERALE, STA ARRIVANDO NATALE! Sale l’ansia da prestazione per vincere la sfida col capitone! (racconto tratto dal libro “BruNapoli” di Bruno Marra) Il Natale è la festa Santa per eccellenza, il periodo più sereno dell’anno in un clima di solidarietà, fratellanza, distensione ed armonia. E’ così dappertutto. Tranne a Napoli. Da noi il Natale è una specie di bomba ad orologeria, un perenne preallarme prima dell’evento. Perché tutto il mese di dicembre si passa in ansia, preoccupazione, allerta psicofisica. Uno stato d’animo che si sintetizza nella classica frase: “verimm ‘e nun ce ‘ntusseca Natale! MARONNA MIA Tutto comincia appena spunta l’8 di dicembre, ovvero il giorno dell’Immacolata, dedicato non già all’ascensione della Madonna ma alla discesa dell’Albero e del Presepe dall’armadio. Da quel momento scatta il coprifuoco. I napoletani fanno il conto alla rovescia, si mettono la maglia di lana perché non si vogliono ammalare. Hanno paura dei virus, del freddo, del vento, cominciano a barricarsi dietro sciarponi improbabili e giacconi siberiani stile Totò e Peppino a Milano. E poi cominciano diete apocalittiche. Iniziano a mangiare in bianco, con brodini di pollo e verdura, e la giustificazione è sempre la stessa: “me voglio mantenè, m’avessa venì cocc cosa!? Mo’ vene Natale!”. ‘O CAPPUTTONE E non ne parliamo dei bambini. Quello che dovrebbe essere il mese più lieto e spensierato dell’anno soprattutto per la beata gioventù, si trasforma per i ragazzini napoletani in un vero martirio. Una tortura che comincia sin dal mattino in tutte le benedette famiglie: “miettet ‘o cappotto a mammà che mo’ veneno ‘e feste!”. Magari c’è una giornata di sole spettacolare, ma siccome è dicembre e tra poco viene Natale, si vedono in giro questi bimbi che sembrano astronauti, completamente bardati e imbottiti di maglioni che fanno fatica a camminare e perdono il senso dell’orientamento. Stesso discorso per le dolcissima bambine che nascoste tra una sciarpa ed un cappellone di lana, mostrano appena appena gli occhi, come soppresse da un burka, stile donne islamiche.
NUN CE ’NTUSSECAMMO ‘E FESTE Insomma il mese di dicembre è un eterno allarme bianco. Che si riverbera fatidicamente anche nel mondo del calcio. I tifosi del Napoli approcciano all’ultima partita prima di Natale come dei deportati in attesa di giudizio. Perché da quel risultato dipende l’umore di tutta la città. In 90 minuti si giocano Natale, Capodanno e la Befana. O si fa festa 24 ore su 24, oppure ce ‘ntussecamm ‘o 24 e tutte ‘e feste. Il parallelismo calcistico è esattamente rivelatore di come a casa nostra si vive il Santo Evento. Un’espressione totalizzante dei napoletani, surrealisti e fatalisti, fedeli interpreti del periodo dell’anno che meglio d’ogni altro rappresenta il misticismo di questa Terra. Pertanto facciamocene una ragione. A Napoli il Natale è come una partita di pallone, ci vuole la massima concentrazione. Alla Vigilia sale l’ansia da prestazione e bisogna arrivare a tavola in perfetta condizione. Perché la sera del cenone, nun se po’ mai perdere ‘a sfida co’ capitone!!!
Contro Giulietta per cacciare i fantasmi della Dea bendata di Francesco Basile
Il Napoli affronterà, sabato, al San Paolo l'Hellas Verona, in una sfida fondamentale per poter rialzare immediatamente la testa dopo la sconfitta in casa contro l'Atalanta. La vittoria dei nerazzurri bergamaschi, ha sancito l'uscita degli azzurri dal cammino verso la finale di Coppa Italia, sicuramente un trofeo alla portata della squadra di mister Sarri. Hamsik e compagni, probabilmente, hanno la testa ad un unico obiettivo: il campionato. Di certo però giocare e vivere una stagione per un solo, importante risultato, ha i suoi pro e i suoi contro. Cosa accadrebbe se il Napoli non dovesse festeggiare, il 18 maggio 2018, il suo terzo scudetto? La stagione dovrebbe considerarsi fallimentare? A queste domande, facendo gli opportuni scongiuri, da buoni tifosi scaramantici, non vogliamo rispondere; di certo però fallire l'obiettivo dichiarato a inizio stagione, ovvero la vittoria del tricolore, non deporrebbe affatto a favore della squadra né tantomeno della società e del tecnico. L'uscita dalla Champions League, in un girone tra l'altro decisamente alla portata, ha indotto il Napoli a guardare all'Europa League come ad un traguardo raggiungibile, sicuramente da non snobbare. L'uscita poi dalla Coppa Italia, per mano tra l'altro di una squadra non irresistibile, non ha fatto altro che amplificare la consapevolezza di dover arrivare almeno alla semifinale, se non addirittura alla finale, della competizione europea cadetta. Ma questo significherebbe far giocare sempre, anche nelle partite di coppa, i titolarissimi, visto che le seconde linee, purtroppo, non danno (visto quianto è accaduto contro l'Atalanta) le sicurezze necessarie per portare a casa il risultato, senza l'ausilio dell'artiglieria pesante. Il Napoli, nel corso degli anni, ha fatto molti acquisti: alcuni si son rivelati fondamentali, altri grandi flop. Quest'anno la panchina è stata rinforzata soprattutto con giovani in prospettiva. Forse alla squadra azzurra servono giocatori pronti per affrontare con esperienza le insidie delle varie competizioni. E chissà che la società non ci faccia il regalo di muoversi in questo senso nella finestra di calciomercato appena avviatasi.
BUON 2018
Il giornale dei tifosi solo sui social in uscita il giorno prima della partita casalinga
La radio dei tifosi ,in onda il giovedì alle 19 su Facebook e sul sito www.cuoreazzurro.it
Addio Coppa Italia,speriamo non sia un doloroso rimpianto
di Marco Martone
Saranno soddisfatti quelli che ritenevano la Coppa Italia una jattura, avranno modo di sorridere tutti quelli che auspicavano la vittoria dell’Atalanta, per preservare il Napoli da un doppio confronto di semifinale, che avrebbe potuto togliere forze e concentrazione al campionato. In realtà soltanto il tempo e i risultati diranno se questa eliminazione dalla seconda competizione nazionale, sia stata o meno una “scelta” opportuna. L’impressione è che una squadra e una società come il Napoli, che di titoli nella sua storia ne ha vinti pochi, avrebbe il dovere di puntare a vincere tutte le competizioni nelle quali parte almeno alla pari con i più accreditati avversari. Paradossalmente ha più senso tirare il freno a mano in Champions, competizione chiaramente a termine per gli azzurri, che non in Coppa Italia, che la squadra di Sarri aveva tutte le possibilità di portare a casa. E invece l’atteggiamento della formazione azzurra e le scelte del tecnico, hanno dimostrato in maniera evidente che l’obiettivo unico del gruppo è lo scudetto, con tutti i rischi che questa scelta comporta, visto che non è detto che rinunciare alle semifinali di coppa garantisce al Napoli di arrivare fino al termine, mantenendo il vantaggio sulla Juventus. Detto questo, se l’intento era quello di giocare la coppa senza la volontà piena di passare il turno, sarebbe stato più coerente, da parte dell’allenatore, mantenere la formazione iniziale per tutti i 90 minuti, senza ricorrere ai titolari quando i buoi erano già usciti dalla stalla e come mossa della disperazione. L’Atalanta ha vinto con merito, dimostrando ancora una volta di essere formazione assai indigesta al Napoli. I due gol nel secondo tempo sono arrivati grazie a due scivoloni, di Hysaj e di Chiriches, che hanno favorito le reti degli orobici. Inutile il gol di Mertens nel finale, che serve soltanto (si spera) a sbloccare il belga che non segnava da tempo immemore. Adesso il Napoli si rituffa in campionato, con il dovere (a questo punto) di mostrare un atteggiamento diverso già contro il Verona, anche perché dopo la sosta si torna a giocare con l’Atalanta, fuori casa e sarà il caso di scrollarsi da dosso l’apatia da coppa, che avrà fatto contento qualcuno ma che, per ora, ha prodotto soltanto il secondo fallimento della stagione.
Alla fine conta Vincere!!!!
di Mario Passaretti
Un girone d’andata chiuso da capolista con un ritorno da affrontare da campioni d’inverno e con i pronostici del caso.Ecco come si è concluso il 2017.Un Napoli solitario in vetta e sempre più bello.Una squadra da record e giocatori tali……vedasi capitan Hamsik che oltre ad aver raggiunto il mito Maradona lo ha ultimamente superato arrivando a quota 117 e sembra esser rinato dopo un piccolo periodo di appannamento.Sembrerebbe essere tutto perfetto se non fosse stato per un inizio 2018 piuttosto deludente coinciso con la sconfitta casalinga del 2 gennaio contro l’Atalanta che ci è costata l’eliminazione dal trofeo, amio parere del tutto alla portata del Napoli.E vabbè non crocifiggiamo nessuno,andiamo avanti.Dalla champions siamo giunti forse con un po’ di anticipo rispetto alle previsioni di tutti ma sono cose che possono capitare.Martedì abbiamo buttato via la possibilità di lottare in Coppa ma di fronte c’era una signora squadra,l’Atalanta,che è venuta a Napoli senza timore e a giocarsela a viso aperto.Ora restano due obiettivi: l’ Europa League che con la retrocessione di alcune squadre dalla Champions ha acquistato un notevole spessore ma forse quello che a tutti interessa,quello che tutti sognano è il primato e la vittoria dello Scudetto atteso da oltre 30 anni. Prima era lecito sognare,ora svegliamoci dal sonno e concretizziamo le nostre speranze.Buon 2018 a tutti noi tifosi con la speranza di gridare a maggio: Campioni d’Italia!!!!!!!!!!!!