Organo ufficiale dell'Associazione Italiana Napoli ClubAnno XIINr.140 del 17/09/2016
E' LUI IL NUOVO RE?
Classifica Risultati 3°Giornata JuventusSassuolo 31 PalermoNapoli 03 BolognaCagliari 21 Juventus ChievoLazio 11 Napoli GenoaFiorentina sospesa Roma Milan AtalantaTorino 21 MilanUdinese 01 Genoa RomaSampdoria 32 Sampdoria PescaraInter 12 Udinese EmpoliCrotone Lun. 21 Bologna
Pescara Programma 4°Giornata Chievo SampdoriaMilan 01 Lazio Inter LazoPescara Fiorentina NapoliBologna Torino UdineseChievo Atalanta CrotonePalermo Empoli SassuoloGenoa Sassuolo CagliariAtalanta Cagliari TotinoEmpoli Palermo InterJuventus Crotone FiorentinaRoma
Programma 5°Giornata MilanLazio BolognaSampdoria 9 UdineseFiorentina 7 AtalantaPalermo 7 GenoaNapoli 6 PescaraTorino 6 EmpoliInter 6 ChievoSassuolo 6 JuventusCagliari 6 RomaCrotone 4 4 Classifica marcatori 4 Belotti 4 Tor 4 Callejon 4 Nap 3 Kessiè 4 Ata 3 Bacca 4 Mil 3 Higuain 3 Juv 3 Icardi 3 Int 3 Perotti 3 Rom 1 Berardi 2 Sass 1 Perica 2 Udi 0 Baselli 2 Tor
Direttore responsabile: Saverio Passaretti Edito dall’A.I.N.C. Realizzazioni grafiche e testi:Mario Passaretti Hanno collaborato: Francesco Basile,Fabrizio Piccolo,Armando Lupini,Carmine Tascone,Raffaele Belfiore,Graziano Gian Maria,Carlo Longobardi,Bruno Marra,Marco Martone,Ciro Piemonte Sede legale: via G. Porzio, 4 Isola G5 Centro Direzionale (Na) Registrazione Tr. Napoli N. 92 del 512/2007
Sabato Pag.5 17 Settembre 2016
NapoliBologna Sabato 1 433
433
All.Sarri
Zielinski
Ghoulam
Albiol
Reina
Verdi
Destro
Koulibaly
Hisay
Jorginho
Krejci
Allan
17 settembre ore 20.45 All.Donadoni
Torosidis
Dzemaili
o Viviani
Taider
Mertens Oikonomu Milik
Da Costa Gastaldello
Callejon Masina
Debutto del Napoli in champions...missione compiuta
di Saverio Passaretti(presidente A.I.N.C.) Un Napoli cinico e concreto con una prestazione non sempre impeccabile ha liquidato la Dinamo Kiev rimontando lo svantaggio iniziale con la doppietta nel neo acquisto Milik, il giovane polacco che sta acquistando sempre maggiore fluidità negli schemi sarriani con due marcature ambedue di testa, la sua arma migliore.Sia il campionato che la Champions partono con una diversa convinzione sintomo di una personalità da squadra di livello che deve mirare soltanto a raggiungere sempre il massimo, inutile quanto stressante contemplare il lavoro degli altri;gli azzurri sono un gruppo solido, arricchito da tanti valenti giovani, un progetto di lunga durata come è giusto che programmi un grande club.I problemi collaterali certo non mancano, partendo dalla questione stadio per finire al caro biglietti, purtroppo la situazione è stazionaria;grandi novità all’orizzonte non si intravedono, un limite notevole che frena non poco le prospettive future ma che devono essere affrontate obbligatoriamente.Le dispute burocratiche o finanziarie non possono influire sulla storia del Napoli il cui operato grava pesantemente su tanti altri settori produttivi; non è assolutamente un paradosso voler enfatizzare quanto riesca una squadra di calcio ad apportare benessere alla sua città, sia in termini commerciali che in ottimismo generale, linfa vitale per un serio rilancio. I nostri club, ai quali rivolgo sempre i miei più affettuosi ringraziamenti, aumentano progressivamente e dimostrano costantemente attaccamento e grande altruismo, non a caso, unitamente a tanti altri club e gruppi organizzati, saranno presenti al S.Paolo ad un grande spettacolo artistico finalizzato alla raccolta fondi per i terremotati del centro Italia, un binomio perfetto … grandi tifosi .. grande cuore !Per l’anticipo di campionato, ormai appuntamento fisso, è di scena il Bologna di Donadoni che lamenta diversi infortunati ma reduce dalla vittoria sul Cagliari, da un punto di vista dell’entusiasmo non pecca ma la bolgia partenopea disturba i sogni del mister.Sarri ricorrerà sicuramente a diversi nuovi inserimenti in vista della successiva trasferta con la Samp, la vittoria è necessaria quanto fondamentale per restare nella scia della prima …. quella squadra, dai colori tristi, che ci ha strappato a suon di quattrini il nostro bomber.. ancora una volta vince su tutti il “vil danaro”.Nella storia del calcio si ripetono questi episodi che allontanano inesorabilmente lo spirito di appartenenza, la logica conseguenza di squadre con presenze di giocatori italiani ridotte al lumicino, resta lo spettacolo di grandi professionisti che ci illuminano gli occhi con le loro gesta atletiche .. ma non il cuore… !In questo clima dolcemente malinconico è giunta la notizia che ha colpito duramente gli amanti dello sport, la dipartita di due grandi professionisti del giornalismo, quella di Vittorio Raio e Paolo Prestisimone prematuramente volati in cielo, quasi incredibilmente insieme…!
… Ciao Vittorio e Paolo !! Sabato Pag.8
17 Settembre 2016
Napoletani..Vip:Gino Rivieccio si racconta
di Mario Passaretti Intervistare un grande attore come Gino Rivieccio non è da tutti e soprattutto farlo nella propria macchina dopo avergli dato un passaggio è per me un grande onore.Di fronte mi sono ritrovato una grandissima persona,umile e che Napoli ed il Napoli li ha nel sangue. Raccontaci di te e del tuo essere tifoso? Nasco a Napoli molti anni fa....se lo volete sapere andate sul mio sito per leggere la biografia ed anche se per impegni lavorativi sono quasi sempre a Roma,non posso settimanalmente non tornare nella mia terra.Una città,la quale è sempre stata sulla bocca di tutti nel bene e nel male,una città magica con i migliori patentati del mondo e da innamorato faccio prevalere più i pregi che i difetti,ma come dice il grande Luciano De Crescenzo è una città senza la quale il mondo sarebbe diverso;Ed io aggiungo sarebbe triste!La mia storia professionale si intreccia con quella calcio fila,da quando a 7 anni mio padre,al quale ho dedicato una canzone(il bambino che c’è in me),mi portava a vedere allo stadio a vedere il Napoli di Sivori ed Altafini.Lì è cominciato il primo amore al contrario dei bambini dell’epoca che tifavano tutti per Milan,Juve ed Inter,le blasonate di allora.E ringrazio mio padre per avermi trasmesso questa passione che ho tramandato anche a mio figlio,che oggi è un grande tifoso che è cresciuto con le cassette di Maradona.Il mio amore nasce negli anni 70 con il Napoli di Zoff,Panzanato,fino a Vinicio.Quel Napoli fu magico fino quasi a vincere lo scudetto,negatoci in quel di Torino da un insuperabile Zoff ed il “core ngrato” Altafini che ci infilzò a 6 minuti dalla fine.Un Napoli a cui secondo me,mancano due scudetti,quello perso al Comunale di Torino nel 73’ ed il secondo perso a favore del Milan.Ma nonostante tutto ho sempre mantenuto la mia fede.Mi sono sempre definito un tifoso attore e non viceversa.Ho avuto la fortuna di seguire tanto il Napoli di Maradona ed essere grande amico di tanti di loro. La partenza di Higuain? Da vero tifoso ammetto che ho digerito male la sua cessione ed ancor di più la sua vendita alla Juve.E’ stao un vero e proprio tradimento.Di sicuro mettere una clausola rescissoria equivale a vendere un calciatore ma pensare che potesse esser ceduto all’acerrimo nemico di sempre non è andato giù a nessuno.Al suo posto è stato preso il giovane Milik,un giovane molto interessante di grande prospettiva,che deve ambientarsi e cercare di non far rimpiangere il Pipita.Quello che mi fa ben sperare è il fatto che il presidente De Laurentiis è un uomo molto fortunato e chissà che non ci abbia visto davvero bene. Vedi un Napoli migliorato?E quali sono le prospettive? Vedo un Napoli decisamente migliorato sulla carta.Non tanto per il numero di acquisti fatti ma per le qualità dei singoli.Vedo molto bene Zielinski e Diawara.La difesa migliorata e completata con l’arrivo di Maksimovic e Tonelli.L’unico punto debole potrebbe essere l’attacco ma spero tanto di sbagliarmi e ricredermi.Mi affido al lavoro di Sarri,non nuovo a sorprese e chissà che i dubbi di inizio stagione scompaiano con il passare delle giornate Cosa ti preoccupa veramente? In questo momento con la decisione di mettere le clausola rescissorie su altri giocatori,che si possa ripetere l’anno prossimo un nuovo caso Higuain,con la cessione del difensore Koulibaly e da napoletano temo fortemente per la situazione Insigne che ultimamente sta prendendo una strana piega e mi auguro che non sia il preludio ad una sua cessione.
Quindi un Napoli che quasi quasi trarrebbe vantaggio dalla cessione Higuain? In termini di attacco si sentirà,forse,la sua mancanza,ma mentre prima gli altri giocavano principalmente per lui,ora ognuno avrà più sppazio e di sicuro trarrà grande giovamento Callejon,già di per sé fondamentale negli schemi di Sarri,ma probabilmente tutta la squadra Anche se è presto visto che sono passate appena tre giornate,ma vogliamo scaramanticamente provare ad azzardare una classifica finale? Temo solo una cosa e cioè che si possano giocare due campionati in uno.Dico questo perché se la Juve fa la JUVE non ci saranno speranze per gli altri che giocheranno per lottare dal secondo posto in poi.In caso contrario allora tutti ma principalmente il nostro Napoli può dire la sua e giocarsela fino alla fine.Di sicuro gli inizi sono poco indicativi perché tra fattori psicologici,preparazione ed altro non possiamo trarre ancora bilanci I tuoi progetti a breve termine? Dal 20 al 30 ottobre sono al teatro Totò con lo spettacolo “Io e Napoli” e comunico in anteprima che il giorno 29 abbiamo deciso d’accordo con la redazione teatrale di spostare lo spettacolo al 30 perchè ci sarà la sfida con la Juventus e da grande tifoso non posso pensare di fare uno show in concomitanza ad una partita.Anzi,scherzandoci su,consiglio alle sedie quel giorno di non presentarsi nemmeno! Il tuo nome è molto legato per la famosa imitazione al tecnico Sarri.Pertanto un saluto toscanaccio alla Sarri e a tutti gli amici della Associazione Italiana Napoli Club Mi auguro che il Napoli faccia molto bene e che gli arbitri facciano il loro dovere e non il 12° UOMO di qualche squadra.Dell’Associazione ho uno splendido ricordo di quando era presidente Crescenzo Chiummariello,in una meravigliosa festa alla “Sonrisa”.Saluto l’attuale presidente Saverio Passaretti e ringrazio di vero cuore il grande lavoro che fa si che Napoli venga rappresentata degnamente in tutto il mondo.Un saluto a tutti,un grazie a te caro Mario,e Forza Napoli
NapoliMilan 42(primo tempo 20) MARCATORI: Milik (N) al 19' e al 33' p.t.; Niang (M) al 6', Suso (M) al 10', Callejon (N) al 29' e al 49' s.t. NAPOLI (433): Reina; Hysaj, Albiol (dal 44' s.t. Chiriches), Koulibaly, Ghoulam; Allan (dal 27' s.t. Zielinski), Jorginho, Hamsik; Callejon, Milik, Mertens (dal 33' s.t. L. Insigne). (Rafael, Sepe, Strinic, Valdifiori, Maggio, Gabbiadini, Grassi, R. Insigne, Lasicki). All. Sarri MILAN (433): Donnarumma; Abate (dal 35' s.t. Calabria), Gomez, Romagnoli, De Sciglio; Kucka, Montolivo, Bonaventura; Suso (dal 41' s.t. Lapadula), Bacca (dal 35' s.t. Sosa), Niang. (Diego Lopez, Gabriel, Vangioni, Antonelli, Ely, J. Mauri, Honda, Locatelli, Luiz Adriano). All. Montella ARBITRO: Valeri di Roma NOTE: Spettatori circa 25mila. Ammoniti Koulibaly (N), Gustavo Gomez (M), Suso (M), Hysaj (N), Jorginho (N), Romagnoli (M) per gioco scorretto, Albiol (N) per proteste. Espulsi Kucka (M) al 30' s.t. e Niang (M) al 43' s.t. per doppia ammonizione e Sarri (allenatore del Napoli) al 7' s.t. per proteste
PALERMONAPOLI 03 MARCATORI — Hamisk al 2’, Callejon al 6’ e al 20’ del s.t. PALERMO (433) — Posavec; Rispoli, Goldaniga, Rajkovic, Aleesami; Hiljemark, Gazzi, Jajalo (dall’11’ Bruno Hemrique); Embalo (dal 1’ s.t. Nestorovsli), Diamanti, Sallai (dal 39’ s.t. Bentivegna). IN PANCHINA Fulignati, Vitiello, Andelkovic, Gonzalez, Cionek, Chochev, Balogh, Bouy, Pezzella. All. Possanzini (De Zerbi squalificato) NAPOLI (433) — Reina; Maggio, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Zielinski (dal 28’ s.t. Allan), Jorginho, Hamsik; Callejon (dal 24’ s.t. Mertens), Milik (dal 21’ s.t. Gabbiadini), Insigne. IN PANCHINA Rafael, Sepe, Hysaj, Strinic, Giaccherini, Maksimovic, Rog, Diawara, Tonelli. All. Sarri ARBITRO:Massa di Imperia
Se cresce anche Sarri siamo a cavallo
di Fabrizio Piccolo Confesso: quando ho visto la formazione di Palermo, sono quasi sobbalzato. Nessuna sorpresa per Milik e Insigne dall'inizio, ovvio, ma vedere anche Maggio e Zielinski mi ha rallegrato il cuore. Ancor prima di sapere come sarebbe andata a finire. Era la fine di un'ideologia, quella dei titolarissimi intoccabili, degli undici fissi che potevi mandare a memoria come l'Inter di HH con Sarti, Burgnich, Facchetti...Sì perchè non si tratta solo di cambiare uomo per uomo, è vero che il modulo non è cambiato ma quando stavolta non sono stati i giocatori a piegarsi agli schemi ma l'atteggiamento tattico ad essere adeguato alle caratteristiche dei giocatori. Per la prima volta, da quando siede sulla panchina del Napoli, l'attuale tecnico ha operato un turnover intelligente. Anche i cambi sono stati sotto certi aspetti innovativi, perchè vedere insieme Insigne e Mertens era rarissimo l'anno scorso. Tutto quasi troppo bello per essere vero ma gli scenari sono ancora forieri di ulteriori novità e conseguenti soddisfazioni. Ora sappiamo che anche Maggio – tenuto sempre in naftalina nella passata stagione e umiliato in maniera irragionevole nella considerazione globale – è un giocatore del e da Napoli. Ora sappiamo che la panchina è veramente lunga, perchè presto arriveranno anche quelli che oggi non sono pronti e presto lo saranno. Cioè l'esperienza e la duttilità di Giaccherini, la fisicità e la forza di Diawara, la fantasia di Rog, la solidità di Maksimovic. Tutte frecce nell'arco di Sarri che se è davvero cresciuto e maturato potrà ottenere frutti prelibati da questa rosa sin da subito e non chissà quando. L'ossatura del Napoli è rimasta la stessa tranne chi sappiamo, ma guai a dimenticare che i Callejon, gli Insigne, i Mertens, gli Hamsik, i Ghoulam e i Koulibaly giocano ancora qui e non sono giovani inesperti da svezzare ma campioni di sfumature diverse. Però pur sempre campioni. E con le variazioni che offre Zielinski, i colpi di Milik e tutto quello che ancora può e deve arrivare dalla panchina, ce n'è per fare di questo Napoli un giocattolo se si può ancor più bello dello scorso anno. Perchè più vario. Se Sarri lo capisce davvero, siamo a cavallo. Sabato Pag.14
17 Settembre 2016
Le schede tecniche della squadra:Reina
di Raffaele Belfiore JOSÉ MANUEL REINA PÁEZ Data di nascita: 31/08/1982 Luogo di nascita: Madrid (SPA) Altezza: 189 cm Peso: 92 kg Piede: Destro Ruolo: Portiere È dal 1500 ad oggi che il legame tra Napoli e la Spagna non si è mai interrotto, quando il capoluogo partenopeo divenne la città più popolosa d’Europa dopo Istanbul; ecco che, dopo Filippo II e Carlo di Borbone, un altro Spagnolo conquista il cuore dei napoletani, lui è Pepe Reina e difende la porta del Napoli dagli “agguati” degli attaccanti avversari. Per Reina la definizione “Portiere” sembra davvero un po’ riduttiva, lui è l’anima dello spogliatoio azzurro, il leader sempre pronto a condurre gli uomini di Sarri alla vittoria; l’importanza dello spagnolo si nota non solo per gli aspetti umani ma soprattutto per quelli calcistici, è da lui che nascono le azioni più belle del Napoli, essendo dotato di un controllopalla da centrocampista, fattore non nuovo nei Portieri di scuola Barcellona dove anch’essi partecipano alle esercitazioni tipiche dei giocatori di movimento. L’imprinting blaugrana determina che, in fase di possesso palla, il portiere si trasforma automaticamente in un regista difensivo a tutti gli effetti, in grado di partecipare alla fase di impostazione della manovra; in fase di non possesso in un libero vecchia maniera. Tra gli aspetti tecnici dove eccelle vi sono la capacità di ipnotizzare anche i rigoristi più letali, (celebre la parata che infranse il record di imbattibilità di Mario Balotelli) ed una capacità straordinaria nelle uscite basse grazie al fisico compatto ed alla sua reattività muscolare. Avendo già conquistato in carriera tifoserie “calde” come Villareal e Liverpool non poteva non conquistare il cuore del pubblico del San Paolo. Sabato Pag.16
17 Settembre 2016
Sabato Pag.17
17 Settembre 2016
Un Napoli dal futuro roseo di Mario Passaretti Sabato sera ancora un grande Napoli ed altri tre punti in cassaforte.Con tutta onestà l'avversario(il Palermo,ndr) era roba di poco conto,ma questo non toglie di certo i meriti degli azzurri che dopo un avvio in sordina,anzi un tempo di supremazia territoriale ma molto sterile,con un primo tempo terminato 00,hanno cambiato marcia. Questo cambio marcia è stato dirompente,portando gli azzurri a chiudere il match per ben 30.A segno la bestia nera per il Palermo,Marek Hamsik andato nuovamente a segno dando il via ad una straripante vittoria azzurra.Al gol dello slovacco è seguita la doppietta di Callejon,a porre in maniera decisa(una doppietta la sua) la firma per la vittoria azzurra.Dopo tre match i punti sono 7 ma quel che più conta è il numero di goal.Ben 9 alla faccia di coloro che pensavano che da subito si sarebbe sentita l'assenza della punta Higuain.Sfido chiunque a dire che non gli ha fatto nè caldo nè freddo la partenza della punta argentina,anche se era prevedibile visto il solito annoso discorso della clausola rescissoria che a mio parere è una sorta di tacito consenso a venderlo,garantendosi però cifre alte.E vederlo giocare sabato e segnare due dol da bomber di razza fa davvero male.O forse fa ancora più male pensare alla squadra dove è andato.Per noi tifosi napoletani ,la Juve non rappresenta solo un avversario dal punto di vista calcistico.Spesso si esagera trasformando soprattutto tramite i social,questo odio calcistico in inimicizia,astio e parole foffensive contro delle realtà sociale. Adesso pur rimpiangendo un grande attaccante,la realtà ci obbliga a dimenticare e stando alla situazione attuale non ci si può lamentare,anzi.A questo punto si evidenzia ancor di più che a rendere così bello il Napoli sia mister Sarri.Il suo spettacolare gioco determina le vittorie e non di certo gli uomini.Ma a lungo andare e soprattutto con l'avvento di altre competizioni come Coppa Italia e soprattutto la Champion's league,la mancanza non di certo numerica,ma bensì di qualità potrebbe influenzare e non di poco il rendimento degli azzurri.Per il momento la differenza c'è ma.....NON SI VEDE Sabato Pag.18
17 Settembre 2016
kit maglie stagione 2016-2017
Il Miracolo Leicester e la nuova leggenda della "Febbre a 90"
di BRUNO MARRA L’ultimo fu Nils Liedholm. Il primo interprete della tuta in panchina che conquistò la finale di Coppa dei Campioni, quando l’inglesizzazione dell’idioma e della formula non aveva ancora la denominazione di Champions league. Trentanni dopo un’altra tuta è approdata sul palcoscenico più importante d’Europa. E’ l’abito di scena di Maurizio Sarri, il bancario di Figline che lasciando la banca smise per sempre anche giacca e cravatta. E con il suo look ruspante e liberatorio ci ha costruito un’intera carriera, quella intrisa di spartanità, partendo dai campetti fino ad arrivare alle stelle dei Campioni. A Kiev, nell’ex feudo comunista della storica URSS, probabilmente come un segno del destino, il “proletariato” di Sarri è arrivato in Paradiso. Il Napoli ha vinto ed ha aperto la porta al cammino più ambizioso, e lui, il signor Maurizio, ha alzato le mani al cielo chiuso nella sua emozione ed in una tuta intrisa di orgoglio e passione. In un emisfero patinato, in cui sfarzo e abiti di lusso sfoggiano sia in campo che in passarella, l’uomo di Figline si è presentato come un francescano con il suo saio, senza mai distaccarsi da suo credo, professando la sua religione di pane e pallone, poco incline alle luci della ribalta e sempre aderente alla sua filosofia di vita. Quelli che…non cambiano. Neppure a quasi 60 anni. Molti si chiedevano come si sarebbe presentato il tecnico del Napoli sotto la luce abbagliante della Champions. Giacca o tuta? Domanda retorica. Chi lo conosce non aveva dubbi. Così come tenere la barba, un vezzo anche al sapore scaramantico, ha portato i frutti desiderati. Adesso avanti così, e nessuno si azzardi a chiedere un look da damerino all’uomo nato e cresciuto nella genuinità della periferia. Apparire non significa essere. Il primo fu Liedholm, il Barone. L’ultimo è Sarri “il Maestro”. Quando l’eleganza non è nel vestito ma nella più profonda essenza. Sabato Pag.20
17 Settembre 2016
il VIGNETTONE
di ARMANDO LUPINI
Una stagione nell'ombra di Higuain? di Francesco Basile Sono passate poco più di due settimane dalla chiusura del calciomercato estivo e a Napoli si assapora ancora la delusione per la partenza di Gonzalo Higuain, approdato nel porto più odiato, calcisticamente parlando, dai tifosi azzurri. L'attaccante argentino, giunto alle pendici del Vesuvio appena tre anni fa, ha raggiunto l'apice dello splendore della sua carriera soltanto lo scorso anno realizzando, in campionato, ben 36 gol, e superando così il record di gol segnati in un solo campionato, record realizzato 66 anni fa dall'attacante svedese del Milan, Gunnar Nordahl. Convinto a vestire la maglia azzurra dall'allenatore spagnolo Rafa Benitez e dal progetto propostogli da De Laurentiis, il "Pipita" lasciò Madrid, per giocare nello stadio che fu di Diego Armando Maradona. Due stagioni discrete, quelle con Benitez e poi l'apoteosi lo scorso campionato, con l'arrivo di Maurizio Sarri sulla panchina partenopea. Da riserva di Benzema al Real fino a divenire uno degli attaccanti più forti al mondo: così si può sintetizzare la carriera di Gonzalo al Napoli. Con i soldi intascati dalla vendita di Higuain alla Juventus, ben 90 milioni di euro, la società azzurra ha realizzato ben sette acquisti di livello e prospettiva, garantendo così al tecnico toscano, anche una panchina più lunga e competitiva. Il Napoli, ad oggi, sta mostrando una nuova identità; tre vittorie e un solo pareggio nelle prime quattro gare ufficiali tra campionato e Champions League: un bilancio più che positivo. Eppure nonostante questo, la stampa continua a bollare quella azzurra, semplicemente come una squadra orfana del suo giocatore più importante, squadra quasi incapace di eguagliare i livelli di gioco e i risultati ottenuti lo scorso anno. Il Napoli di contro continua ad offrire un gioco bello, divertente, entusiasmante e, soprattutto, riesce a portare a rete più calciatori. E anche quando non gioca al massimo, si mostra cinica e competitiva. Questo non può che far ben sperare per una stagione esaltante sia in Italia che in Europa. Eppure i media sono ancora impegnati a celebrare il passaggio di Higuain alla Vecchia Signora e a sottolineare come la squadra di De Laurentiis si sia indebolita con la perdita del suo pezzo da 90. Per quanto tempo ancora l' ombra di Gonzalo Higuain dovrà eclissare la stagione azzurra? Speriamo per poco, in quanto il Napoli ha qualità e spessore che devono essere esaltati non soltanto in campo ma anche a livello mediatico. Sabato Pag.22 17 Settembre 2016
Il calcio al tempo del multitasking
di Carlo Longobardi
Una volta era l’improbabile radiolina a transistor che gracchiava, strumento utilizzato da quelli che diventavano, con piacere e non, i divulgatori degli aggiornamenti raccontati e amplificati dalle notissime voci dei commentatori. Questo avveniva sia allo stadio che a casa, dove il capofamiglia, durante i primi tempi, che coincidevano con il pranzo, per non disturbare il resto dei commensali, con una mano mangiava e l’altra teneva l’orecchio appoggiato alla dolce amica domenicale, apparecchietto che successivamente, durante la ripresa, aveva la libertà di troneggiare al centro del tavolo a volume più alto e diffondere liberamente le notizie accompagnate dalle urla di gioia o di disappunto a seconda della collocazione che avrebbero occupato nel sognato tredici al totocalcio. In ogni caso si era tutti concentrati su un solo elemento e sull’evento; e su immagini che si sarebbero viste solo a distanza di tempo, quasi sempre perfettamente rispondenti alle attese della propria fantasia: poi fu il progresso. Oggi è inutile fingere, la tecnologia ha modificato le nostre vite e, di conseguenza, anche il modo di seguire eventi, riti e ricorrenze. Uno dei tormentoni estivi, “vorrei ma non posto”, ha chiarito in parole e musica il modo più contemporaneo, discutibile, di stare al mondo. Non ci sta momento che non sia accompagnato dalla sua simultanea registrazione: concerti, incontri, convegni, feste, eventi sportivi in genere e, appunto, partite di calcio. Allo stadio sugli smartphone di ognuno ci sono milioni di video, tutti uguali, che nessuno hai rivisto mai più, neanche per sbaglio. Il riscaldamento delle squadre, la lettura delle formazioni, gli ingressi in campo, le esultanze dopo i gol, i rigori in diretta. E ancora ci sono le moviole individuali, cioè la riproduzione della stessa partita vista in streaming dall’amico con il telefono ipercollegato, iperabbonato alle televisioni satellitari e con batteria al plutonio. Non ci si sposta più da soli, ma si è sempre in centinaia, costantemente collegati. Gli appuntamenti sono un optional, gli orari idem. “Dove stai?” “Siamo qua (perché il messaggio è inviato ad un gruppo wa)!, aspetta ora ti inviamo la posizione o, meglio ancora, adesso andiamo in diretta”. “Ma state ad un metro da me, vi vedo!” “si, vabbè ma con la posizione è più preciso”. Uguale la situazione da casa. Si è passati dalle birre e rutto libera di fantozziana memoria, alla postazione multimediale di ognuno di noi, degna di un network internazionale: televisore sintonizzato sull’incontro della propria squadra del cuore, tablet che si barcamena tra le dirette gol e i social più diffusi che distribuiscono migliaia di post pubblicati a partire dal secondo successivo al calcio di inizio, quasi sempre farciti di pessimistiche capacità medianiche, che ti lasciano basito, del tipo: “oggi non li vedo bene, manca la grinta!”. E poi, dulcis in fundo ci stanno loro, i tuoi adorati amici, componenti di vari ed amabili gruppi costituiti sull’infernale piattaforma di whatsapp, che terrorizzano il caro cellulare stanco di continua a singultare di squilli, campanellini, cornacchie o canti di gallo ad ogni messaggio pervenuto, che quasi mai è una frase completa ma rappresentativo di due o tre parole: una frase di dieci per cinque invii. E ancora l’inoltro di collage di fotografie prodotte da qualche sconosciuto mago del web pronto a immortalare le situazioni più divertenti con lavori certosini molto belli ma incredibilmente tempestivi: l’avversario sbaglia il rigore? Ecco prontissimo il limone con il viso del calciatore fallace. Ciucciuettole del web super esperte. E giù commenti, pareri, messaggi video, audio e ogni ben di Dio accessorio. Alla fine dell’incontro sei soddisfatto, felice se la compagine del tuo cuore ha vinto, ma stanchissimo e se qualcuno ti pone la domanda “ma hai visto, ti è piaciuta la partita?”, rispondi, stralunato: “si, forse”. Forza Napoli, sempre. Sabato Pag.24 17 Settembre 2016
NapoliFrosinone,l'epilogo di una stagione straordinaria
di Ciro Piemonte
Dopo un'ottima prova a Palermo, il Napoli porta a casa i 3 punti, dando il via alla rincorsa alla Juventus. Le vittorie consecutive sono già due, tenendo conto dei risultati della scorsa stagione abbiamo un netto miglioramento sia in chiave tattica che dal punto dei vista dei risultati. Il Napoli cosi come si presenta ora è una squadra tanto diversa da quella che abbiamo lasciato pochi mesi fa;quello che è rimasto intatto è il bel gioco. Rimaniamo il miglior calcio d’Italia e tra i più belli d’Europa, per gli appassionati guardare il Napoli è veramente un piacere. La squadra di Sarri oggi si presenta con un Higuain in meno ma con una squadra più solida ed organizzata in mezzo al campo. Quello che preoccupa un po’ tutta la tifoseria partenopea è la punta. Al giovane Milik, da cui ci si aspetta tanto,gli è stata lasciata un’eredità troppo pesante per fare un paragone, ma probabilmente sarà lui stesso, rispondendo a suon di goal, a placare gli scettici. Un plauso va fatto a Callejon, da tre anni oramai è li, su quella fascia, ha rifiatato poche volte rispondendo sempre presente in qualsiasi occasione. Questo può essere per lui l’anno più prolifico, il gioco con l’attaccante di peso lo giova e non poco. Merita la considerazione da top player che si è guadagnata sul campo. Oggi sarebbe da sciocchi porsi dei limiti, le prime tre partite hanno fatto capire che le qualità non mancano, il carattere sta pian piano venendo fuori. Abbiamo tutte le carte in regola per potercela giocare a testa alta, anche quest’anno.
Sabato Pag.26 17 Settembre 2016
Gabbiadini scalpita,ha il Bologna nel mirino
di Marco Martone
La notte di Champions consegna al campionato un Napoli ancora più determinato e motivato. La vittoria contro gli ucraini della Dinamo Kiev e la doppietta di Milik, non hanno fatto altro che accrescere l’autostima di un gruppo unito e desideroso di dimostrare che, anche in assenza del Pipita, nessun traguardo, tra quelli obiettivamente raggiungibili, è precluso. Un esordio, quello in Europa, che sembra aver restituito anche un briciolo di entusiasmo e fiducia alla tifoseria, se è vero come è vero, che nelle ultime ore si è registrato un aumento confortante del numero di abbonati. Certo la stagione è appena cominciata , soprattutto quella relativa agli impegni internazionali, ma un primo sfizio il Napoli se lo è già tolto. Vittoria, tre punti e doppietta del proprio centravanti, a fronte di un pareggio interno alquanto deludente e per di più a reti inviolate e quindi senza alcun gol di Higuain, da parte della rivale di sempre, quella Juventus che resta, purtroppo, la grande favorita per la vittoria finale dello scudetto. La politica del passo dopo passo, però, deve essere il credo degli azzurri da ora in avanti. E dietro l’angolo c’è una partita che, per dirla alla Sarri, nasconde non poche insidie. Il Bologna di Donadoni arriva sabato sera al San Paolo con la ferma intenzione di vendicare, sportivamente, l’imbarcata di reti subita lo scorso anno. Ci sarà da recuperare le forze, dopo le fatiche infrasettimanali e poi c’è da gestire il famigerato turnover, cui quest’anno il tecnico toscano sembra voler fare ricorso con maggiore frequenza. Ecco allora che si può azzardare quelle che saranno le scelte dell’allenatore. In attacco il polacco potrebbe essere messo a riposo a favore di Manolo Gabbiadini che, nell’attesa di un rinnovo di contratto che sembra imminente, ha dato segnali di ripresa soprattutto dal punto di vista mentale. Contro la sua ex squadra Gabbiadini avrà la possibilità di dimostrare che aver puntato su di lui, in maniera più o meno forzata, si rivelerà una mossa vincente. Partner dell’ex doriano dovrebbe essere Insigne, altro giocatore in cerca di identità e serenità, scalzato nelle scelte iniziali da un Mertens in vena di magie. Altre novità ci potrebbero essere a centrocampo, con Zielinski che chiede spazio e il duo RogDiawara che brama dalla voglia di esordire. Nessun problema in difesa, dove Sarri può far riposare uno tra Albiol e Kaulibaly, vista la disponibilità sia di Maksimovic che di Tonelli. Occhi anche a Giaccherini, altro ex di giornata che sembra aver recuperato dall’ultimo infortunio. Dal lato suo, però, c’è quel Callejon di cui Sarri non vuole proprio fare a meno.
Sabato Pag.28 17 Settembre 2016
Finalmente una rosa lunga e di qualità
di Graziano Gian Maria
Dal 2011, anno in cui il Napoli si è affacciato all'Europa per la seconda volta nell'era De Laurentiis, iniziando un percorso fatto di continuità, la rosa azzurra ha sempre avuto lo stesso problema, buoni 11 titolari, che nel corso del tempo sono anche migliorati, soprattutto in difesa e a centrocampo, ma mai le giuste alternative, neanche sotto la gestione di Benitez, che con la filosofia della premier sempre più europea faceva del turnover il suo credo, alternative che di importanza primaria non solo per l'aspetto fisico relativo alla fatica di dover giocare ogni 3 giorni, ma anche per poter dare quel pizzico di imprevedibilità maggiore, che nel corso di una partita ormai bloccata può sempre servire, cosa intendo? Vediamolo meglio... Seconda giornata di campionato 201617, Napoli Milan, dopo un grande primo tempo che ha portato il Napoli in vantaggio di 2 reti con il neo acquisto Milik, nella seconda frazione di gara ci sono 10 minuti di défaillance dei giocatori di Sarri, i rossoneri recupero e il nostro mister volge il suo sguardo alla panchina, invece del gregario David Lopez stavolta scorge Piotr Zielinski, ex trequartista, plasmato mezz'ala di qualità dallo stesso allenatore partenopeo, può essere una arma fondamentale in questo spezzone di gara dove essere più offensivi, dentro il polacco fuori Allan, risultato? Accelerazione decisiva del neo entrato che serve Mertens e da il via alla azione del 3 a 2. Basta questo piccolo aneddoto per far comprendere l'importanza di questo mercato, una squadra ormai completa in tutti i reparti, con giocatori di vario tipo, dalla difesa un tempo punto debole del Napoli, la rosa è ormai composta da ben 5 centrali che potrebbero essere in ottica tutti titolari, gente fisica, ma dai piedi buoni come piace a Sarri: Tonelli, Maksimovic e Chiriches. Stesso discorso a centrocampo, alternativa importante per Jorginho con un nuovo regista altrettanto e più giovane come Diawara, impostosi al primo anno di serie A scalando ogni gerarchia nel Bologna è cercato da mezza serie A, inoltre al già citato Piotr Zielinski si aggiunge Marko Rog, ancora quantità e qualità per uno dei 2 gioiellino della Croazia ammirata all'Europeo, non a caso acquistati proprio dalle 2 società più forti in questo momento in serie A, Juve e Napoli, l'attacco non è mai stato un problema per la società azzurra, ma mi permetto di dire che cedere un 29 enne come Higuain (seppur al momento la prima punta più forte al mondo, se non consideriamo umani Messi e Ronaldo), a 90 milioni è stata un'operazione da maestro, il Napoli comunque si ritrova con l'attaccante italiano con la miglior media goal, e uno dei più promettenti giovani del panorama europeo, Milik, altra punta dal sinistro purissimo che si è presentato al San Paolo con una doppietta, sulle fasce il Napoli era coperto a metà, perché se a sinistra ci son da ormai 3 anni Mertens e Insigne (scusate se è poco), a destra il bionico Callejon aveva bisogno di una alternativa, finalmente acquistata (a soli 2,5 milioni), il polivalente Giaccherini, autore di un grandissimo europeo. A porta finalmente si è deciso di puntare in casa nel ruolo di secondo, Pepe Reine e Sepe, non male. Si poteva fare di più? Forse l'unica pecca è non aver acquistato un'alternativa ad Hysaj, Maggio ormai non offre più le garanzie di un tempo e la società ne sembrava conscia visto che a inizio mercato è stata vicinissima a Vrsaljko e Santon, salvo poi ripensarci su. Ci sarà tempo a Gennaio? Questo non lo sappiamo, ma per ora, come molti addetti ai lavori hanno fatto credo ci sia solo da battere le mani a Giuntoli, dirigente che si è dimostrato ancora una volta di una competenza elevata, e che merita tutto il suo successo partito dalla piccola e fino a quel momento sconosciuta Carpi.
Sabato Pag.29 17 Settembre 2016
RISTORANTE LA CAMPANELLA via G. di vittorio 58 53048 Sinalunga (SI) Fraz. Bettolle Tel: 0577 624516 Email: brunellamarsico@gmail.it
Intervista a Carmine Tascone
di Graziano Gian Maria
Salve signor Tascone, il suo curriculum parla per se, forse uno dei migliori talent scout di sempre della Campania, capace di scoprire gente come: Ciro Ferrara e il capitano della nazionale campione del mondo Fabio Cannavaro, quindi come prima domanda le voglio chiedere, perché al momento siamo di fronte a questa fuga di talenti locali? Donnarumma, Mandragora, Izzo e chi più ne ha più ne metta, cosa non funziona più nei nostri settori giovanili? Nessuna colpa ai nostri collaboratori, molto competenti come Gianluca Grava, loro vanno via da giovani, dilettanti, l'errore avviene prima, un altro esempio che posso portarti è anche di Gaetano Letizia ad esempio, esterno della Pianurese oggi al Carpi. Mentalità Juve, oltre al famoso fatturato decantato da Benitez, in cosa è che siamo ancora distanti dai bianconeri? La Juve ha come prima cosa importantissima, una catena di osservatori che è interminabile, si muove in tutta Europa e non solo, proprio i bianconeri hanno contrattualizzato quest'anno un nostro terzino/esterno sinistro, Alessandro Tripaldelli, sono molto attenti e precisi in questo ambito. Nel Napoli abbiamo Giuntoli, Chiavelli e lo stesso Sarri che sono ottimi operatori, ma dovremmo ampliare tutto ciò.Siamo ormai quasi alla pari della Juve secondo me, ma abbiamo ex giocatori come Bruscolotti o Juliano che potrebbero darci una grande mano in Campania a scovare talenti e quindi dovremmo puntare su di loro. Un suo pensiero sul calcio moderno e Higuain, non esistono più le bandiere. Io non sono rimasto sorpreso da ciò, avevo scommesso sull'addio di Gonzalo, non ci sono più i vari Maldini e Totti, oramai il pensiero primario dei giocatori è quello economico. I giocatori che di questi tempi mettono la mano sul petto ci prendono solo in giro, purtroppo chi offre più soldi ottiene il loro "amore". Cosa pensa del lavoro di Giuntoli in questo calciomercato? Il Napoli ha fatto un buon calciomercato, ma non sono d'accordo con il presidente che dice che ci siamo rinforzati più di tutti, abbiamo preso giocatori importanti ma troppo giovani, Milik 94 ad esempio. Il mercato è stato però comunque importante, soprattutto per la panchina, anche se bisognerà gestire al meglio i nuovi arrivati, Diawara ad esempio è un grandissimo giocatore, un regista di grande spessore e Sarri dovrà avere il coraggio di alternarlo con Jorginho. L'anno scorso guardavo spesso il Bologna per lui e per Destro, sono infatti molto sorpreso che sia finito al Bologna, per me è un grandissimo attaccante. Naturalmente la stessa capacità di gestione dovrà riguardare tutti gli altri ruoli, la difesa ad esempio con Maksimovic, fino ad arrivare all'attacco con Gabbiadini. Sabato Pag.32 17 Settembre 2016
Quali sono per lei le ambizioni del Napoli in questa stagione? Il Napoli ha come abbiamo detto rinforzato la panchina, per Carmine Tascone c'è bisogno di titolari e riserve, l'anno scorso questa possibilità non c'era e si è visto, non c'è piú quella distanza assoluta tra gli 11 in campo e la panchina, l'unico handicap può essere la giovane età di qualcuno. Il Napoli sarà capace di fare per me una buona annata sia in Europa che in campionato, dove per la vittoria finale rimane sempre più che favorita la Juve, i bianconeri potrebbero perdere lo scudetto solo se pensassero troppo ed esclusivamente alla champion's, vedo male invece la Roma, la squadra non mi sembra tranquilla, come dimostra anche il caso De Rossi. Riuscirà secondo lei un allenatore preparato come Sarri ma ancora inesperto in ambito europeo a gestire il triplo impegno che lo attende? Questo è l'unico dubbio su Maurizio, anche se il girone è assolutamente alla portata del Napoli e questo lo faciliterà, il problema arriverà una volta passato il turno, che secondo me il Napoli potrà superare, così come la Juventus, essendo stato un buon sorteggio per entrambe le italiane. Ultima domanda, ci parli della sua società, la Damiano Promotion. Una società che funziona alla grande, l'anno scorso abbiamo fatto una grande stagione portando in finale i giovanissimi ad esempio. Noi siamo l'unica squadra che ha vinto 2 volte il titolo di campioni di Italia 992000 e 20002001, battendo addirittura l'Aldini di Milano, affiliata al Milan. Abbiamo lanciato giocatori come Pisacane, che oggi gioca in serie A con il Cagliari, Zito classe 86 e Caccavallo ex Paganese, entrambi oggi in serie B con la Salernitana, quando ci chiedono i giocatori siamo sempre disponibili, non è mai capitato che sia stata rimandata al mittente qualche offerta di società superiori, cerchiamo in primis di lanciare giovani, le vittorie vengono dopo.
Sabato Pag.33 17 Settembre 2016
DINAMO KIEVNAPOLI 12(primo tempo 12) MARCATORI:Garmash (D) al 26', Milik (N) al 36' e al 46' p.t. DINAMO KIEV (4141) Shovkovskiy; Makarenko, Vida, Khacheridi, Antunes; Rybalka (dal 36' s.t. Korzun); Yarmolenko, Garmash, Sydorchuk, Tsygankov (dal 28' s.t. Gusev); Moraes (dal 41' s.t. Gladkiy). (Rudko, Fedorchuk, Buyalskiy, Morozyuk). All. Rebrov. NAPOLI (433) Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik (dal 16' s.t. Zielinski); Callejon, Milik (dal 37' s.t. Gabbiadini), Mertens (dal 27' s.t. Insigne). (Sepe, Maggio, Maksimovic, Diawara). All. Sarri. ARBITRO:Collum (Scozia). NOTE:Espulso Sydorchuk (D). Ammoniti Garmash (D), Milik (N).